Choose the experimental features you want to try

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document 52008IP0362

Situazione in Cina dopo il terremoto e prima dei Giochi olimpici Risoluzione del Parlamento europeo del 10 luglio 2008 sulla situazione in Cina dopo il terremoto e prima dei Giochi olimpici

GU C 294E del 3.12.2009, p. 58–59 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

3.12.2009   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 294/58


Giovedì 10 luglio 2008
Situazione in Cina dopo il terremoto e prima dei Giochi olimpici

P6_TA(2008)0362

Risoluzione del Parlamento europeo del 10 luglio 2008 sulla situazione in Cina dopo il terremoto e prima dei Giochi olimpici

2009/C 294 E/13

Il Parlamento europeo,

vista la sua risoluzione del 22 maggio 2008 sulla catastrofe naturale in Cina (1),

vista la sua risoluzione del 10 aprile 2008 sulla situazione in Tibet (2),

vista la sua risoluzione del 13 dicembre 2007 sul dialogo per i diritti umani e sulle relazioni UE-Cina (3),

visti i risultati del XXV ciclo del dialogo per i diritti umani UE-Cina, svoltosi a Brdo, Slovenia, il 15 maggio 2008,

visto l'articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.

considerando che la Cina e l'Unione europea si sono entrambe impegnate a contribuire alla pace, alla sicurezza e allo sviluppo sostenibile nel mondo,

B.

considerando l'ampiezza delle distruzioni provocate dal violento sisma che ha colpito la Cina sudoccidentale il 12 maggio 2008; considerando altresì che detto sisma ha provocato decine di migliaia di vittime, in particolare nella provincia di Sichuan, nella quale, secondo le ultime stime, sono state colpite dieci milioni di persone e sono morte oltre 70 000 persone, tra cui migliaia di scolari e studenti deceduti nel crollo degli edifici scolastici,

C.

considerando che il governo cinese ha dispiegato un dispositivo di soccorso eccezionale, personale — compresa una parte dell'esercito — come pure squadre mediche, per soccorrere gli abitanti della regione sinistrata,

D.

considerando la mobilitazione e la solidarietà straordinarie di tutto il popolo cinese e della comunità internazionale per aiutare la popolazione colpita dalla catastrofe,

E.

considerando che l'apertura del Tibet ai turisti e ai mezzi d'informazione non va utilizzata come un «evento di pubbliche relazioni», bensì deve essere un'apertura effettiva, che permetta ai giornalisti, ai mezzi di informazione e ai turisti di visitare la regione del Tibet,

F.

considerando le dichiarazioni finali del Comitato olimpico internazionale (CIO), secondo cui la concessione alla Cina delle Olimpiadi 2008 avrebbe contribuito all'apertura del paese e al miglioramento della situazione dei diritti umani;

1.

esprime compiacimento per l'ulteriore sviluppo delle relazioni UE-Cina, il dialogo settoriale e la più stretta cooperazione su diverse tematiche globali;

2.

invita le autorità cinesi a prendere atto che gli allarmi sui terremoti sono un indicatore dello sviluppo di un paese e pertanto sottolinea quanto sia di importanza vitale reagire attivamente e prontamente a ogni allarme inviato alle autorità dalla comunità scientifica, nell'ipotesi improbabile ma non impossibile di altri catastrofi naturali in Cina;

3.

accoglie con favore la ripresa dei contatti, dopo gli eventi del mese di marzo a Lhasa, tra i rappresentanti del Dalai Lama e le autorità cinesi; incoraggia le due parti ad intensificare tali contatti per gettare le basi di una fiducia reciproca, unica condizione che permetterà di giungere a una soluzione politica reciprocamente accettabile;

4.

si rammarica che, benché le relazioni con la Cina abbiano registrato progressi significativi in ambito commerciale ed economico, ciò non sia stato accompagnato da risultati di rilievo per quanto riguarda i diritti dell'uomo e la democrazia;

5.

deplora che la situazione dei diritti umani in Cina resti una fonte di preoccupazione a causa delle violazioni diffuse e sistematiche dei diritti umani; ricorda gli impegni assunti dalla Cina per quanto riguarda i diritti umani in occasione dell'assegnazione alla Cina dell'organizzazione dei Giochi Olimpici;

6.

condanna il ricorso frequente alla pena di morte e invita le autorità cinesi a introdurre una moratoria delle esecuzioni;

7.

deplora il fatto che, nonostante le richieste internazionali, non sia stato possibile conseguire dalle autorità cinesi la sospensione del loro intervento dopo i disordini del 14 marzo 2008 in Tibet, per cui i partecipanti alle proteste a Lhasa sono ancora perseguitati e arrestati e ai loro parenti non sono fornite informazioni sul luogo in cui si trovano, benché ciò sia prescritto dalla legislazione cinese; sollecita che durante il periodo dei Giochi olimpici, in nome della «pace olimpica» di antica e consolidata tradizione, sia sospesa la campagna di «rieducazione patriottica», intensificata dall'inizio di aprile;

8.

rileva con soddisfazione che la Cina non ha esitato ad accettare l'assistenza della comunità internazionale per prestare soccorso ai sinistrati della regione del Sichuan e facilitare l'intervento delle organizzazioni di volontari per l'assistenza umanitaria e di soccorso nella distribuzione degli aiuti;

9.

sottolinea l'importanza del sostegno dell'Unione europea, degli Stati membri e della comunità internazionale per la fase di ricostruzione della regione colpita;

10.

chiede alla Cina di rispettare gli impegni pubblici assunti per quanto riguarda i diritti dell'uomo e le minoranze, la democrazia e lo Stato di diritto, messi in rilievo dal CIO quando ha deciso di autorizzare questo paese a organizzare i Giochi olimpici;

11.

chiede alle autorità cinesi di cogliere l'opportunità storica per dimostrare al mondo che l'assegnazione dei Giochi olimpici a Pechino offre l'occasione unica per migliorare la situazione dei diritti umani nel paese concedendo la grazia a tutti i detenuti politici e difensori dei diritti umani, inclusi quanti sono stati incarcerati in Tibet dopo i disordini del marzo 2008 (con ovvia esclusione dei responsabili di violenze); invita inoltre le autorità cinesi a porre fine a ogni discriminazione a danno dei migranti dalle zone rurali e delle minoranze etniche nonché ad astenersi da intimidazioni contro sindacalisti, avvocati e giornalisti che denunciano violazioni delle libertà fondamentali; ribadisce la convinzione che l'arresto di queste persone contrasta con i principi universali e riconosciuti del diritto internazionale (ius gentium);

12.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al governo della Repubblica popolare di Cina nonché alla Commissione esecutiva del Comitato internazionale olimpico.


(1)  Testi approvati, P6_TA(2008)0232.

(2)  Testi approvati, P6_TA(2008)0119.

(3)  Testi approvati, P6_TA(2007)0622.


Top