EUR-Lex Access to European Union law

Back to EUR-Lex homepage

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document 52008DC0032

Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Secondo esame strategico del programma per legiferare meglio nell’Unione europea {COM(2008) 33 definitivo} {COM(2008) 35 definitivo} {SEC(2008) 120}

/* COM/2008/0032 def. */

52008DC0032




[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 30.1.2008

COM(2008) 32 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Secondo esame strategico del programma per legiferare meglio nell’Unione europea

{COM(2008) 33 definitivo}{COM(2008) 35 definitivo}{SEC(2008) 120}

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Secondo esame strategico del programma per legiferare meglio nell’Unione europea

I. INTRODUZIONE

La Commissione ha dato la massima priorità alla semplificazione e al miglioramento del quadro regolamentare in Europa: ciò rientra nel suo più ampio obiettivo di realizzare risultati per i cittadini e le imprese. Il programma per legiferare meglio, adottato nel 2005, mira a garantire che tutte le nuove iniziative siano di elevata qualità, e a modernizzare e a semplificare l’attuale corpus legislativo. In questo modo contribuisce a stimolare l’imprenditorialità e l’innovazione, a realizzare tutto il potenziale del mercato unico, e a promuovere quindi la crescita e la creazione di posti di lavoro. Il programma per legiferare meglio è quindi un elemento chiave della strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione. Aiuta inoltre l’UE a rispondere alle sfide della mondializzazione, e a creare una regolamentazione a livello globale piuttosto che subirla.

La Commissione sta apportando dei miglioramenti nelle varie fasi del ciclo politico. Ciò non significa deregolamentazione, né bloccare nuove norme europee se sono necessarie. Le proposte politiche e di regolamentazione, tuttavia, sono ora sistematicamente valutate, e per ciascuna iniziativa viene esaminata un’ampia gamma di opzioni – di regolamentazione e non. La qualità di queste valutazioni è controllata da un comitato indipendente per la valutazione d’impatto. Si stanno semplificando e codificando le norme esistenti, e si stanno concertando gli sforzi per ridurre i costi amministrativi che comporta la legislazione UE. Si sta facendo uno screening delle proposte pendenti, che vengono ritirate se non sono più rilevanti o coerenti con le priorità della Commissione. In partenariato con gli Stati membri, si sta sviluppando un approccio più efficace per affrontare le difficoltà nell’attuazione della legislazione comunitaria e nel garantire che venga rispettata.

Il programma per legiferare meglio sta già apportando vantaggi concreti alle imprese e ai consumatori, ma si possono ottenere pieni benefici solo se tutte le istituzioni europee e tutti gli Stati membri lavorano insieme. La presente comunicazione passa in rassegna i progressi realizzati e indica i settori in cui sono necessari ulteriori sforzi. Darà inoltre un contributo al bilancio che farà il Consiglio europeo nel marzo 2008 della strategia per legiferare meglio.

II MODERNIZZAZIONE DEL CORPUS NORMATIVO ESISTENTE

La legislazione europea spesso semplifica la vita delle imprese, dei cittadini e delle amministrazioni pubbliche, poiché sostituisce 27 norme con una sola. In un mondo in rapido cambiamento, tuttavia, la legislazione adottata negli ultimi 50 anni deve essere costantemente riveduta e modernizzata.

1. Semplificazione della legislazione esistente

Il programma modulato della Commissione è volto a semplificare e a modernizzare la legislazione UE. Riguarda 164 misure per il 2005-2009 e fa ora parte del programma di lavoro annuale. La Commissione ne ha già proposte o adottate 91, e ne presenterà altre 44 nel 2008.

Il lavoro di semplificazione porta benefici concreti. Gli agricoltori e le aziende agricole, ad esempio, hanno ora un quadro regolamentare molto semplificato: 21 organizzazioni comuni dei mercati sono state fatte rientrare in un unico regime. Le imprese hanno norme di confezionamento più semplici, poiché i requisiti del preconfenzionamento di circa 70 prodotti di consumo sono stati abrogati. Sono stati ridotti i costi ed è stata introdotta un’assistenza amministrativa per le PMI che registrano prodotti farmaceutici. Un’omologazione semplificata faciliterà l’immatricolazione e la vendita dei veicoli a motore mantenendo al tempo stesso i requisiti di sicurezza. Un mercato dei pagamenti più efficiente e competitivo renderà i pagamenti all’interno dell’Unione europea tanto agevoli, convenienti e sicuri quanto lo sono oggi quelli all’interno di uno Stato membro. Dopo che, in un futuro prossimo, sarà adottata la revisione dell’attuale normativa sulle assicurazioni (“Solvibilità II”), le imprese beneficeranno di regole di assicurazione più semplici. Beneficeranno inoltre di un codice doganale modernizzato e stanno già traendo vantaggio dalla creazione di un sistema privo di supporti cartacei per le dogane e il commercio.

Questo lavoro di semplificazione della legislazione UE ha raggiunto la velocità di crociera. La Commissione manterrà questo ritmo. Finirà di passare in rassegna tutta la legislazione UE esistente per individuare eventuali settori su cui potrebbe concentrarsi un futuro lavoro di semplificazione, e integrerà i risultati nel programma modulato di semplificazione aggiornato che deve essere presentato all’inizio del 2009. Un numero maggiore di iniziative di semplificazione saranno preparate con una valutazione d'impatto[1]. La Commissione darà la priorità al lavoro di semplificazione a vantaggio delle PMI, e coinvolgerà maggiormente le parti interessate nella preparazione. Utilizzerà inoltre il sistema della valutazione d'impatto per garantire che nell'ambito delle nuove iniziative legislative si sfruttino tutte le possibilità di semplificazione.

La Commissione sta procedendo sempre più spesso alla rifusione[2] della legislazione e sta continuando la codificazione[3]. Dei circa 400 atti codificabili, la Commissione ha portato a termine il lavoro per 152: 87 sono stati adottati e 65 sono in esame al Consiglio e al Parlamento. Il programma di codificazione dovrebbe essere ultimato nei prossimi 18 mesi. La Commissione sta anche cercando di reperire e di abrogare atti obsoleti che non hanno più reale effetto ma che sono ancora in vigore. Questo lavoro, che riguarda circa 2500 atti giuridici, potrebbe essere velocizzato se il Parlamento europeo e il Consiglio riuscissero ad accordarsi su procedure accelerate per l'abrogazione della legislazione obsoleta.

Infine, la Commissione passa regolarmente in rassegna tutte le proposte pendenti dinanzi ai co-legislatori per assicurarsi che siano ancona rilevanti e che soddisfino i requisiti qualitativi: dal 2005 ne sono state ritirate 78, e altre 30 sono state individuate nel programma legislativo e di lavoro della Commissione per il 2008.

2. Riduzione degli oneri amministrativi

Nel gennaio 2007 la Commissione ha presentato un programma d'azione per la riduzione degli oneri amministrativi per le imprese europee entro il 2012[4]. Il Consiglio europeo ha approvato tale programma d'azione nel marzo 2007, concordando con l'obiettivo di riduzione degli oneri amministrativi derivanti dalla legislazione UE e invitando gli Stati membri a fissare "i loro obiettivi nazionali con livello di ambizione comparabile nei rispettivi ambiti di competenza entro il 2008” [5]. Sono dodici gli Stati membri che hanno risposto a tale invito.[6]

Una parte fondamentale del programma d'azione è il calcolo degli oneri amministrativi sostenuti dalle imprese per conformarsi all'obbligo di fornire informazioni ai sensi della legislazione europea e delle disposizioni nazionali d'attuazione. Questo lavoro di misurazione è stato avviato nel luglio 2007 e riguarda 43 normative (in 13 settori prioritari) che si ritiene rappresentino più dell'80% degli oneri amministrativi di origine UE[7].

Si stanno individuando e censendo centinaia di obblighi imposti dalla legislazione UE. Oggetto d'esame – con l'aiuto dei punti di contatto unici stabiliti da ogni Stato membro - è anche il modo in cui le norme europee sono state recepite nelle legislazioni nazionali. Entrambi i processi dovrebbero essere ultimati all'inizio del 2008. La Commissione misurerà poi il tempo e il denaro che le imprese devono investire per soddisfare le condizioni stabilite: ciò mostrerà quali obblighi vanno al di là delle esigenze comunitarie e a quali costi. Un confronto su questa scala non ha precedenti e aiuterà ad individuare le migliori prassi in materia di recepimento. Entro la fine del 2008 dovrebbero essere pronte delle raccomandazioni per la riduzione degli oneri amministrativi. I lavori sono in anticipo sulla tabella di marcia per quanto riguarda il diritto societario, settore in cui la Commissione potrà quindi presentare proposte entro l'estate del 2008, e in cui le valutazioni effettuate dagli Stati membri indicano l'esistenza di oneri consistenti: un'azione rapida apporterebbe pertanto vantaggi significativi.

La Commissione sta anche studiando i suggerimenti inviati dagli Stati membri e da altri partecipanti ad una consultazione on-line sulla riduzione degli oneri amministrativi[8]. Sarà inoltre consigliata dal "Gruppo ad alto livello di parti interessate indipendenti sugli oneri amministrativi” presieduto da Edmund Stoiber, che ha iniziato i lavori nel gennaio 2008. Il Gruppo annovera fra i suoi membri i responsabili di diversi organismi di controllo di programmi volti a diminuire la burocrazia negli Stati membri, così come rappresentanti dell'industria, delle piccole e medie imprese, di organizzazioni ambientaliste e dei consumatori, tutti con esperienza diretta dell'iniziativa "Legiferare meglio". La Commissione continuerà poi a ridurre gli oneri amministrativi superflui promuovendo l'uso delle tecnologie di informazione e di comunicazione.

Per produrre risultati in tempi brevi, il programma d'azione ha inoltre individuato 10 azioni rapide ( fast track actions ) destinate a produrre risultati significativi (stimati a 1,3 miliardi di euro) apportando modifiche relativamente minori alla legislazione esistente. Quattro corrispondenti pacchetti di misure legislative sono state adottate dalla Commissione in circa sei mesi. Una proposta è stata adottata in codecisione in un tempo record; le altre cinque dovrebbero essere adottate all'inizio del 2008. La Commissione presenterà una serie di altre azioni rapide al Consiglio di primavera.[9]

III. UTILIZZO DELLA VALUTAZIONE D'IMPATTO NEL PROCESSO DI ELABORAZIONE DELLE POLITICHE

Il sistema della Commissione di valutazioni d'impatto integrate sta aiutando le istituzioni dell'UE ad elaborare migliori politiche e leggi. La valutazione d'impatto permette di prendere decisioni in modo più informato nel corso di tutto il processo legislativo. Migliora inoltre la qualità delle proposte, incentiva il rispetto dei principi di sussidiarità e proporzionalità e garantisce coerenza con obiettivi prioritari quali la strategia di Lisbona e la strategia di sviluppo sostenibile. Permette inoltre alla Commissione di comunicare con maggiore efficacia sulle sue politiche. Dal 2003 la Commissione ha ultimato e pubblicato 284 valutazioni d'impatto. Queste valutazioni sono pubbliche e ne è disponibile una sintesi in tutte le lingue ufficiali dell'Unione[10].

Nell'ambito di un più generale cambiamento di cultura, la valutazione d'impatto è diventata parte integrante della prassi di lavoro e del processo decisionale della Commissione, e ha modificato il modo di elaborare le politiche. Le decisioni della Commissione sul se e come procedere con un'iniziativa si basano su prove trasparenti, sui contributi delle parti interessate e su un'approfondita analisi delle opzioni, fra cui la coregolamentazione e l'autoregolamentazione. Nel 2007, ad esempio, la Commissione ha bloccato tre iniziative proprio in seguito alle valutazioni d'impatto, poiché mostravano che in questa fase l'azione dell'UE non avrebbe apportato un sufficiente valore aggiunto:[11] esse riguardavano l'introduzione della piena proporzionalità fra capitale e diritti di controllo, la modifica della 14° direttiva sul diritto societario in merito al trasferimento transfrontaliero delle sedi legali delle società di capitali, e la protezione dei testimoni. Può altresì accadere che i servizi della Commissione prendano l'iniziativa di effettuare valutazioni d'impatto anche quando ciò non è formalmente richiesto.[12] Il Comitato per la valutazione d'impatto garantisce un controllo della qualità indipendente e aiuta a sviluppare la metodologia.

La Commissione si è impegnata a migliorare ulteriormente il sistema della valutazione d'impatto. Sta procedendo all'aggiornamento della metodologia e al rafforzamento della valutazione d'impatto nel ciclo politico, basandosi sull'esperienza acquisita in seno ai suoi servizi, ai suggerimenti delle altre istituzioni, degli Stati membri e delle parti interessate, e sui risultati della valutazione esterna del 2007.[13] La valutazione ha concluso che la Commissione sta facendo progressi nella realizzazione dei suoi obiettivi legati alla valutazione d'impatto: miglioramento della qualità delle proposte, appoggio effettivo al processo decisionale e rafforzamento della trasparenza. Ha tuttavia riscontrato la necessità di chiarire il concetto di analisi proporzionata (cioè in funzione della portata della proposta), e quindi di individuare meglio le iniziative da valutare. Ha raccomandato che le valutazioni d'impatto siano preparate ad uno stadio anteriore del processo di elaborazione delle politiche, e che sia migliorato il sostegno alla qualità, incluso l'accesso alle fonti di dati. Secondo la valutazione esterna, infine, vi è la percezione che un numero troppo elevato di valutazioni d'impatto siano state realizzate per giustificare una scelta politica predeterminata.

La Commissione ha risposto introducendo i miglioramenti esposti in appresso. Altri miglioramenti saranno apportati nell'ambito della revisione degli orientamenti della Commissione in materia di valutazione di impatto, da ultimarsi dopo che il Consiglio europeo avrà esaminato i progressi compiuti in materia di miglioramento del quadro normativo nel marzo 2008.

1. Rafforzamento della valutazione d'impatto nel processo di elaborazione delle politiche

Il sistema di valutazione d'impatto è valido e si è rivelato un aiuto prezioso nel processo decisionale, in primo luogo per la Commissione ma anche per le altre istituzioni. Inoltre, la Commissione ha assicurato che le valutazioni d'impatto e i corrispondenti pareri del Comitato per la valutazione d'impatto siano utilizzati nel corso di tutto il processo decisionale. Proseguendo su questa strada è possibile migliorare il sistema sotto certi aspetti, uno dei quali è la tempistica: le valutazioni d'impatto devono essere effettuate ad uno stadio anteriore del processo di elaborazione delle politiche, in modo che linee di azione alternative possano essere approfonditamente studiate prima della presentazione di una proposta . Ciò significa determinare le questioni che saranno oggetto della valutazione d'impatto e ottenere il parere del relativo Comitato ad uno stadio anteriore. La Commissione continuerà a sviluppare questo coordinamento "a monte" e il sostegno alla qualità delle valutazioni d'impatto per le iniziative chiave.

2. Risorse concentrate sulle questioni a maggiore valore aggiunto

Quando sono state introdotte le valutazioni d'impatto, venivano vagliati secondo questo sistema tutti i punti figuranti nel programma legislativo e di lavoro della Commissione. L'esperienza ha mostrato che questo approccio deve essere affinato. È opportuno che le valutazioni d'impatto abbiano ad oggetto le proposte più importanti e quelle con maggiori ripercussioni, indipendentemente dal fatto che siano incluse o meno nel programma legislativo e di lavoro della Commissione. È anche opportuno che siano proporzionate alla rilevanza dell'iniziativa in questione, il che significa ridurre o abbandonare le esigenze in materia di valutazione d'impatto per le iniziative con ripercussioni limitate o puramente generali. Nel 2008 la Commissione effettuerà circa 180 valutazioni d'impatto contro le 130 del 2007. Più della metà di queste analisi riguardano iniziative non presenti nel programma legislativo e di lavoro della Commissione, comprese misure adottate con la procedura di comitatologia.

3. Maggiore sostegno

Occorrono una maggiore guida e sostegno alla qualità. La Commissione vi provvederà in particolare con gli orientamenti in materia di valutazione d'impatto e con il Comitato per la valutazione d'impatto. Va accordata attenzione ai seguenti aspetti:

- determinazione di un livello di analisi proporzionato per ogni valutazione d'impatto, che tenga conto della portata delle eventuali ripercussioni e del grado di sensibilità politica dell'iniziativa;

- sussidiarietà e proporzionalità : Fa parte integrante della valutazione d'impatto decidere se e come l'UE debba intervenire. La Commissione riconosce che le ripercussioni a livello regionale e nazionale – spesso importanti per garantire il rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità – richiedono maggiore attenzione. Saranno necessari nuovi strumenti;

- rafforzamento dell'analisi di impatti specifici : i servizi della Commissione accorderanno un'attenzione maggiore all'analisi di certi aspetti quali l'impatto sociale e distributivo, gli impatti sul mercato interno, sui consumatori e sulle PMI, sulle regioni e gli enti locali, e gli impatti internazionali. Occorre inoltre affrontare più in anticipo le questioni del recepimento e dell'attuazione delle norme;

- quantificazione: : la valutazione d'impatto dovrebbe quantificare gli impatti quando ciò è fattibile e proporzionato — senza dissimulare le incertezze soggiacenti. Nonostante i progressi compiuti sotto questo aspetto (si tiene sistematicamente conto, ad esempio, dei costi amministrativi, che, se significativi sono calcolati secondo il modello dei costi standard dell'UE), la mancanza di dati sufficienti e affidabili spesso impedisce la quantificazione. Maggiore guida e supporto significa rafforzare la cooperazione con gli Stati membri, il Comitato delle regioni, il Comitato economico e sociale europeo e le parti interessate su questo punto;

- il contributo delle parti interessate e degli esperti è indispensabile. La consultazione è ormai diventata una prassi corrente e le opinioni delle parti interessate sono prese in considerazione fin dall'inizio del processo politico. Gli esperti esterni sono ampiamente coinvolti. La Commissione ha esaminato le sue norme minime per la consultazione esterna nel 2007. Ha confermato le disposizioni attuali e ha deciso di applicarle in modo più efficace migliorando il feedback, garantendo la pluralità di vedute, ecc.[14]. Il comitato per la valutazione d'impatto garantisce che le norme siano correttamente applicate.

4. Garanzia di un controllo di qualità rigoroso

Alla fine del 2006 la Commissione ha istituito il Comitato per la valutazione d'impatto, posto sotto l'autorità del Presidente e composto di alti responsabili della Commissione che lavorano in modo indipendente dai servizi che emanano le proposte. Tale Comitato fornisce consulenza, controlla la metodologia e la qualità, e se necessario ricorre alla competenza di esperti esterni. I pareri del Comitato sono utilizzati quando la Commissione prende la decisione finale, e sono resi pubblici una volta adottata l'iniziativa[15].

La Commissione ha ora valutato il primo anno di questa esperienza, basandosi in parte sulla relazione del Comitato stesso[16]. La Commissione apprezza l'autorità imparziale del Comitato e le sue raccomandazioni professionali, che nella maggior parte dei casi hanno portato a reali miglioramenti nelle valutazioni d'impatto. Il Comitato ha contributo a rafforzare le norme applicabili e ha fornito orientamenti utili per quanto riguarda la metodologia. Altri miglioramenti saranno apportati alle procedure e ai metodi di lavoro interni, ad esempio, garantendo che le valutazioni d'impatto preparate dai servizi per certe proposte tengano conto delle raccomandazioni del Comitato prima che le proposte corrispondenti siano presentate al Consiglio in vista di una decisione politica.

IV. CONDIVISIONE DELLE RESPONSABILITÀ

Le norme dell'UE sono proposte dalla Commissione e adottate dal Parlamento europeo e dal Consiglio. I governi e i parlamenti nazionali le recepiscono nel diritto nazionale e adottano inoltre la legislazione di loro competenza, spesso completandola con norme regionali e locali. Tutte queste norme incidono sulla vita delle imprese e dei cittadini. Il programma per legiferare meglio deve quindi essere portato avanti come sforzo comune delle istituzioni dell'UE e degli Stati membri.[17] In questo contesto, la Commissione continuerà i suoi preziosi scambi con il gruppo ad alto livello di esperti nazionali in materia di regolamentazione.

1. Più efficiente processo decisionale dell'UE

Il programma per legiferare meglio produrrà benefici tangibili solo quando i miglioramenti legislativi proposti dalla Commissione saranno adottati ed entreranno in vigore. Si tratta di un processo lungo. Più le norme di qualità sono rigorose, più tempo occorre per preparare le iniziative della Commissione. L'adozione da parte dei colegislatori richiede in media due anni; se si tiene conto dei termini fissati per il recepimento e l'entrata in vigore delle nuove direttive[18], fra l'ideazione e l'attuazione di un'iniziativa UE trascorrono circa quattro anni, e spesso il doppio di quel tempo.

In questo contesto è tuttavia necessario garantire che il programma modulato di semplificazione riceva un sostegno continuato in tutte le istituzioni europee. Finora il Consiglio e il Parlamento hanno adottato solo 16 delle iniziative del programma modulato. Nel 2008 la Commissione continuerà a formulare proposte di semplificazione, sperando che i colegislatori diano loro la priorità ai fini dell'adozione per la primavera 2009. La Commissione si aspetta inoltre che nel 2008 e all'inizio del 2009 i colegislatori accordino priorità all'adozione di proposte volte a ridurre gli oneri amministrativi.

Quando esaminano le proposte il Parlamento e il Consiglio utilizzano sempre di più le valutazioni d'impatto della Commissione, ma devono comunque intensificare l'impegno in tal senso. Devono inoltre effettuare le proprie valutazioni d'impatto quando intendono modificare una proposta della Commissione relativa a questioni che non sono oggetto di una valutazione d'impatto da parte di quest'ultima. La Commissione cercherà poi di garantire che le valutazioni d'impatto servano ad affrontare anticipatamente questioni suscettibili di essere sollevate dal Consiglio e dal Parlamento, come ad esempio la scelta dello strumento d'azione dell'UE. Il Consiglio e il Parlamento possono anche chiedere alla Commissione di approfondire certi aspetti delle sue valutazioni iniziali: benché esse servano in primo luogo a guidare il processo decisionale della Commissione, questa deciderà in modo costruttivo, caso per caso, come rispondere a tali richieste. La revisione dell'approccio comune per la valutazione d'impatto[19] da parte delle tre istituzioni a metà del 2008 fornirà l'occasione di fare altri passi avanti sulle questioni in oggetto.

2. Applicazione del diritto comunitario

La corretta applicazione del diritto comunitario è di massima priorità per la Commissione. Nel settembre 2007 essa ha proposto diverse forme di collaborazione con gli Stati membri per migliorare gli attuali metodi di risoluzione dei problemi ed ottenere risultati migliori e più rapidi.[20] Ha anche individuato modi che le consentono, e che consentono agli Stati membri, di concentrarsi su un'azione preventiva, e che le permettono di gestire in modo più efficace le infrazioni e di fornire più informazioni. La Commissione svilupperà e attuerà queste iniziative nei mesi a venire e nel 2009 valuterà i progressi compiuti.

V. DEFINIRE UNA REGOLAMENTAZIONE A LIVELLO GLOBALE

Nel contesto della crescente globalizzazione, e dopo svariati anni per eliminare le barriere tariffarie, barriere non tariffarie come divergenze fra le regolamentazioni sono sempre più percepite come ostacoli al commercio internazionale e agli investimenti. Molte differenze fra le regolamentazioni rispecchiano scelte politiche legittime e rispettano le regole dell'OMS e altri accordi internazionali. Alcune, però, hanno effetti secondari non voluti del modo di legiferare di ciascuna parte, e possono essere inutili o addirittura nocive per le imprese e i consumatori.

Quando elabora iniziative, la Commissione beneficia già del contributo dei paesi terzi nell'ambito del processo di consultazione. Inoltre, il sistema di valutazione d'impatto vuole che si tenga conto delle ripercussioni esterne. La Commissione garantirà un esame approfondito di questi impatti esterni, ad esempio, sul commercio e gli investimenti e sui paesi in via di sviluppo. Quando esistono norme internazionali, le valutazioni d'impatto soppeseranno la possibilità di richiamarsi a queste invece che ricorrere a un'iniziativa europea specifica.

La Commissione ha una lunga esperienza di dialogo sulle questioni di regolamentazione con le organizzazioni multilaterali come l'OCSE e le Nazioni Unite così come con i principali partner commerciali. Per presentare la strategia di Lisbona all'estero, la Commissione ricorrerà al dialogo internazionale per superare gli ostacoli orizzontali e sistemici e per facilitare, ove possibile, la convergenza. L'approccio dell'UE per legiferare meglio può essere fonte di ispirazione all'estero e viceversa.

VI . PROSSIMI PASSI

La presente analisi mostra che l'UE sta mantenendo l'impegno assunto di legiferare meglio. La Commissione, il Parlamento, il Consiglio e gli Stati membri, lavorando insieme, possono tuttavia apportare ulteriori miglioramenti:

Semplificazione della legislazione

- La Commissione intende presentare 45 iniziative nell'ambito del programma modulato di semplificazione come parte del suo programma di lavoro per il 2008, e 8 iniziative per il 2009. Il programma di codificazione sarà ultimato nei prossimi 18 mesi.

- Il Consiglio e il Parlamento dovrebbero garantire un'adozione rapida delle proposte di semplificazione pendenti, che sono attualmente circa 45, e assicurare il mantenimento delle semplificazioni nel corso del processo.

- La Commissione invita il Consiglio e il Parlamento ad esaminare insieme le possibilità di procedure rapide per l'abrogazione della legislazione obsoleta .

- La Commissione continua l'esame dell' acquis dell'UE , che ha dato luogo a un flusso costante di nuove iniziative. Completerà questo lavoro di screening prima della fine del mandato.

- La Commissione continua a passare in rassegna le proposte pendenti come parte del suo programma di lavoro annuale. Raccomanda ancora che la futura Commissione , al suo insediamento, esamini a sua volta le proposte pendenti per garantire che i progetti di atti legislativi siano in linea con le priorità politiche.

Riduzione dei costi amministrativi

- Dato che solo una sforzo comune permetterà di ridurre la burocrazia, la Commissione propone che gli Stati membri che non l'hanno ancora fatto adottino o annuncino i loro obiettivi di riduzione entro marzo 2008, di modo che il Consiglio di primavera possa fare un bilancio e decidere nuovi orientamenti.

- La Commissione invita il Consiglio e il Parlamento europeo ad adottare le proposte di azioni rapide pendenti al prima del Consiglio europeo e di dare la priorità alle proposte di azioni rapide che la Commissione presenterà nel 2008.

- La Commissione lavorerà insieme agli Stati membri e fornirà assistenza.

- La Commissione presenterà i risultati del lavoro di misurazione entro la fine dell'anno, insieme ad una serie di misure supplementari per raggiungere l'obiettivo del 25%. Le proposte di riduzione degli oneri connessi al diritto societario saranno presentate prima dell'estate. Le informazioni ottenute grazie a questo lavoro aiuteranno gli Stati membri a ridurre gli oneri derivanti dal recepimento e dall'attuazione della legislazione UE.

Utilizzo delle valutazioni d'impatto nell'elaborazione delle iniziative

- Nel 2008 la Commissione prevede di effettuare più di 180 valutazioni d'impatto.

- Nella primavera del 2008 la Commissione rivedrà gli orientamenti in materia di valutazione d'impatto e svilupperà una guida e un sostegno in linea con la presente comunicazione.

- La Commissione rafforzerà il ruolo del Comitato per la valutazione d'impatto .

- Il Consiglio e il Parlamento dovrebbero ricorrere maggiormente alle valutazioni d'impatto nel processo legislativo , esaminando quelle della Commissione e realizzando le proprie in caso di modifiche sostanziali. La Commissione invita le altre istituzioni ad essere più trasparenti per quanto riguarda il loro lavoro di valutazione d'impatto, come previsto nell'approccio comune per la valutazione d'impatto.

- Nell'ambito della revisione dell'approccio comune per la valutazione d'impatto, la Commissione spera in un impegno di valutazione d'impatto per le iniziative degli Stati membri nell'ambito di cui al titolo VI del trattato sull'Unione europea ( Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale ).

Condivisione delle responsabilità

- Nel 2008 il Consiglio europeo analizzerà i progressi compiuti per legiferare meglio e il Parlamento, il Consiglio e la Commissione esamineranno congiuntamente l' approccio comune per la valutazione d'impatto .

Applicazione del diritto comunitario

- La Commissione invita gli Stati membri a collaborare per garantire una corretta applicazione del diritto comunitario .

Contributo alla definizione di una regolamentazione a livello globale

- Se del caso la Commissione rafforzerà la valutazione degli impatti internazionali dell'azione dell'UE , in modo da facilitare il commercio internazionale e gli investimenti e sostenere i paesi in via di sviluppo.

- La Commissione lavorerà in stretta collaborazione con le organizzazioni internazionali e i paesi terzi per sviluppare i rispettivi approcci in materia di regolamentazione e, se possibile, promuovere la convergenza.

VII. CONCLUSION I

Le azioni intraprese dall'UE per legiferare meglio hanno permesso di ottenere molti risultati. Il miglioramento della regolamentazione a vantaggio dei cittadini e delle imprese richiede tempo, risorse finanziarie ed umane, e un adeguamento delle strutture istituzionali e amministrative. È impossibile raggiungere questi obiettivi senza un sostegno politico continuato.

La Commissione si è pienamente impegnata a fare la sua parte, investendo molto nel programma modulato di semplificazione e nel programma d'azione per la riduzione degli oneri amministrativi e rafforzando continuamente il sistema di valutazione d'impatto. Il successo finale di questo lavoro dipenderà dall'impegno delle altre istituzioni europee, degli Stati membri, degli enti locali/regionali e delle parti interessate, che la Commissione invita a uno sforzo collettivo.

[1] Quasi la metà delle future iniziative della Commissione nell'ambito del programma modulato di semplificazione (76) saranno accompagnate da una valutazione d'impatto, rispetto al 10% in passato.

[2] Con la rifusione un atto e tutte le sue precedenti modifiche sono sostituiti da un solo atto legislativo quando sono adottate nuove modifiche.

[3] La codificazione consiste nel raggruppare in un atto unico gli atti esistenti e le loro modifiche successive, senza che siano adottate nuove modifiche. Ciò riduce il volume della legislazione e permette di disporre di testi giuridicamente più chiari.

[4] COM(2007) 23.

[5] Conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo (marzo 2007), pag. 10.

[6] Si veda il documento di lavoro della Commissione sulla riduzione degli oneri amministrativi nell'UE, COM(2008) 35.

[7] http://ec.europa.eu/enterprise/admin-burdens-reduction/admin_burdens_en.htm. È stato inoltre già realizzato e pubblicato uno studio di misurazione degli oneri amministrativi imposti agli agricoltori per effetto della politica agricola comune.

[8] http://ec.europa.eu/enterprise/admin-burdens-reduction/index_it.htm.

[9] Si veda COM(2008) 35.

[10] Va anche osservato che nel 2007 la Commissione ha rafforzato la sua politica di valutazione (comunicazione relativa alla risposta alle esigenze strategiche e al rafforzamento del ricorso alla valutazione,. SEC(2007) 213), e intende procedere a una valutazione più sistematica della legislazione e di altre attività allo scopo di verificare le ipotesi formulate nella fase della valutazione d'impatto.

[11] Tali valutazioni d'impatto sono state pubblicate (si veda http://ec.europa.eu/governance/impact/cia_2007_en.htm e COM(2007) 693). Dal 2008 la Commissione pubblicherà anche le valutazioni d'impatto relative a iniziative figuranti nel suo programma legislativo e di lavoro che sono state bloccate in seguito alla valutazione stessa.

[12] Nel 2006 e 2007 i servizi della Commissione hanno effettuato, rispettivamente, circa 10 e 15 valutazioni d'impatto “volontarie”. Per il 2008 ne sono previste una cinquantina.

[13] Questo esame del sistema di valutazione d'impatto della Commissione, effettuato da "The Evaluation Partnership", è pubblicato all'indirizzo http://ec.europa.eu/governance/impact/key_en.htm La Commissione lo ha discusso in una conferenza aperta con le parti interessate nel giugno 2007 e con il suo gruppo ad alto livello di esperti nazionali in materia di regolamentazione.

[14] Comunicazione sul Seguito del Libro verde "Iniziativa europea per la trasparenza", COM(2007) 127, 21.3. 2007.

[15] http://ec.europa.eu/governance/impact/cia_2007_en.htm.

[16] Si veda l'allegata relazione 2007.

[17] Per i progressi negli Stati membri, si veda la seconda relazione annuale sui progressi compiuti nell'attuazione della strategia di Lisbona, COM(2006) 816.

[18] L'iniziativa di semplificazione che modifica la direttiva 70/156/CEE relativa all'omologazione dei veicoli a motore, ad esempio, è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale nell'ottobre 2007 ma entrerà in vigore nell'aprile 2009. La Commissione ha presentato la proposta nel luglio 2003 COM(2003) 418.

[19] Adottato nel quadro dell'accordo interistituzionale "Legiferare meglio" del 2003.

[20] Comunicazione intitolate 'Un'Europa dei risultati – Applicazione del diritto comunitario", COM(2007) 502.

Top