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Document 52008AR0304

    Parere del Comitato delle regioni servizio universale nelle comunicazioni elettroniche e internet e le reti del futuro

    GU C 120 del 28.5.2009, p. 41–46 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    28.5.2009   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 120/41


    Parere del Comitato delle regioni servizio universale nelle comunicazioni elettroniche e internet e le reti del futuro

    2009/C 120/08

    IL COMITATO DELLE REGIONI

    sottolinea che il requisito di un accesso a Internet efficace e a prezzi ragionevoli è essenziale per la crescita economica, sociale e territoriale e per l'inclusione in tutta l'UE,

    constata che, trattandosi di un servizio paragonabile ad altri servizi pubblici come la fornitura di acqua ed elettricità, la banda larga è considerata sempre più spesso come un «quarto servizio pubblico»,

    evidenzia il fatto che l'UE deve garantire che i servizi e le comunicazioni di alta qualità siano offerti a un prezzo ragionevole a tutti i cittadini, a prescindere dalla loro situazione sociale e geografica,

    sottolinea il ruolo chiave e la responsabilità degli enti regionali e locali nel concorrere a garantire un accesso all'alta velocità a prezzi ragionevoli nelle regioni in cui i meccanismi di mercato si rivelano insufficienti a tal fine, nel promuovere progetti pilota volti a colmare il divario in materia di e-accessibilità e nello sviluppare nuove soluzioni per i servizi on-line incentrati sull'utente,

    ha analizzato e discusso in varie occasioni le diverse soluzioni che gli enti regionali e locali stanno attivando in tutta Europa, e riconosce l'impossibilità di trovare una soluzione valida per ogni contesto. Quanto può essere idoneo per i grandi centri urbani può non esserlo per altre aree, per esempio piccole regioni montane caratterizzate da un'orografia complessa e articolata oppure da una scarsa densità di popolazione, tale da richiedere sforzi significativi per la fornitura di ogni tipo di servizio.

    Relatore

    :

    Robert Bright (UK/PSE), membro del consiglio comunale di Newport

    Testi di riferimento

    Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sul secondo riesame periodico del contenuto del servizio universale nelle reti e nei servizi di comunicazione elettronica conformemente all'articolo 15 della direttiva 2002/22/CE

    COM(2008) 572 def.

    Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Comunicazione sull'Internet e sulle reti del futuro

    COM(2008) 594 def.

    RACCOMANDAZIONI POLITICHE

    IL COMITATO DELLE REGIONI (CdR)

    A.   Servizio universale nelle comunicazioni elettroniche

    Osservazioni generali

    1.

    investito del compito di assicurare che chiunque chieda di usufruire di un servizio universale nelle comunicazioni elettroniche (e-comunicazioni) abbia accesso ai servizi essenziali per lo sviluppo della società e la partecipazione alla società, accoglie con favore il secondo riesame periodico del contenuto del servizio universale nelle reti di comunicazione elettronica. Si tratta di un passo importante nella valutazione della parità di accesso, dell'inclusività e della partecipazione al commercio in tutta l'UE. Trattandosi di un servizio paragonabile ad altri servizi pubblici come la fornitura di acqua ed elettricità, la banda larga è considerata sempre più spesso come un «quarto servizio pubblico». Secondo il CdR, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) sono un fattore in grado di aumentare la competitività e migliorare i servizi pubblici, nell'ambito della strategia di Lisbona rinnovata, per far sì che:

    le TIC siano alla base di una società dell’informazione che sia aperta a tutti e che tenga conto delle necessità di tutti i membri della società, compresi i disabili, gli anziani e tutti quelli esposti all’esclusione sociale,

    le comunicazioni elettroniche affrontino il problema dell'inaccessibilità per i cittadini che abitano in queste regioni (soprattutto nelle zone rurali) e che attualmente non hanno accesso alle reti e ai servizi di comunicazioni e informazioni,

    il servizio universale nel settore delle comunicazioni elettroniche, che prevede che a tutti gli utenti venga garantito un servizio minimo definito di una determinata qualità o velocità, sia nella posizione migliore per colmare, in futuro, il divario digitale,

    il servizio universale venga aggiornato, visto che è rimasto praticamente immutato dal momento della sua attuazione e continua a essere limitato a un unico collegamento,

    l'uso di Internet nell'Unione europea possa crescere in futuro e non sia limitato da ostacoli quali la crescente penuria di indirizzi IP o problemi di sicurezza. In questo contesto il CdR si rallegra della consultazione lanciata dalla Commissione europea sull'«Internet degli oggetti», e sottolinea la necessità di passare dal protocollo Internet IPv4 all'IPv6, una versione migliorata che agevolerà l'espansione della rete, con conseguenze dirette per la competitività dell'UE;

    2.

    approva i quattro elementi specifici introdotti dalla direttiva sul servizio universale e sottolinea che i futuri sviluppi dell'accesso alla banda larga, del servizio universale e di Internet avranno importanti implicazioni per la coesione sociale, economica e territoriale negli Stati membri dell'Unione europea. L'UE deve garantire che i servizi e le comunicazioni di alta qualità siano offerti a un prezzo ragionevole a tutti gli abitanti e i consumatori, a prescindere dalla loro situazione sociale e geografica, nonché tenere conto in modo più chiaro della dimensione regionale al momento di valutare le possibili conseguenze delle misure adottate (1);

    3.

    sottolinea il ruolo chiave e la responsabilità degli enti regionali e locali nel concorrere a garantire un accesso all'alta velocità a prezzi ragionevoli nelle regioni in cui i meccanismi di mercato si rivelano insufficienti a tal fine, nel promuovere progetti pilota volti a colmare il divario in materia di e-accessibilità e nello sviluppare nuove soluzioni per i servizi on-line incentrati sull'utente (2);

    4.

    mette in rilievo la necessità che la politica dell'UE in materia di telecomunicazioni in generale sia flessibile e di ampio respiro per potersi adeguare ai cambiamenti rapidi e imprevedibili della tecnologia e del mercato, che hanno un impatto su tutti gli altri settori della società (3);

    5.

    sottolinea la necessità di sviluppare misure fondamentali in ambiti che costituiscono priorità orizzontali al fine di promuovere le pari opportunità (per esempio, garantire l'accessibilità dei siti pubblici per tutti o predisporre infrastrutture per la banda larga). L'intervento del livello locale, regionale e nazionale è essenziale per garantire che ciò sia possibile (4);

    6.

    accoglie con favore gli sforzi della Commissione volti ad avviare una riflessione sul ruolo futuro del servizio universale nella prestazione di servizi di comunicazioni elettroniche, in particolare in merito all'offerta di un più ampio accesso ai servizi di comunicazioni elettroniche per tutti gli utenti, compresi i disabili.

    Accesso universale sufficiente fornito dai mercati di comunicazioni elettroniche

    7.

    appoggia l'iniziativa della Commissione di realizzare un riesame periodico e frequente del servizio universale nelle reti di comunicazione elettronica;

    8.

    sottolinea che il requisito di un accesso a Internet efficace e a prezzi ragionevoli è essenziale per la crescita economica, sociale e territoriale e per l'inclusione in tutta l'UE;

    9.

    riconosce fondamentalmente l'esistenza di disparità e differenze di accesso, spiegamento e sviluppo tra gli Stati membri dell'UE, che si fanno sentire in modo particolare in quelle regioni (soprattutto nelle aree rurali) dov'è carente, rispetto alle aree urbane e metropolitane, la penetrazione dell'accesso a Internet efficace e a prezzi ragionevoli;

    10.

    esprime preoccupazione per il fatto che si sia creato un divario non soltanto di natura digitale, ma anche sociale ed economica, e in quanto tale ancor più dipendente dalle tecnologie digitali e dall'accesso a queste ultime;

    11.

    riconosce le difficoltà incontrate dai mercati nel fornire reti a banda larga ad alta velocità e a prezzi ragionevoli in determinate aree geografiche, e invita la Commissione europea a mettere a punto politiche e orientamenti che riconoscano questo insuccesso del mercato e agevolino le iniziative dello Stato e del settore pubblico volte a sviluppare in queste aree reti aperte separate a livello funzionale dai servizi.

    Velocità di trasmissione sufficienti da consentire un efficace accesso a Internet

    12.

    sottolinea che la disponibilità di connessioni a banda larga a un prezzo accessibile sull'intero territorio dell'UE rappresenta un fattore essenziale per garantire la qualità dei servizi ai cittadini e promuovere la competitività e la produttività (5). L'accesso a servizi a banda larga di qualità elevata e a prezzi ragionevoli può migliorare l'accessibilità e la qualità dei servizi forniti dagli enti regionali e locali, agevolando nel contempo l'attività commerciale delle medie, piccole e microimprese. Si prevede che a trarre particolare beneficio da un maggiore e più rapido accesso ai servizi a banda larga saranno in particolare le regioni e le comunità periferiche, in particolare quelle ultraperiferiche (6);

    13.

    fa notare che va riservata un'attenzione particolare alle regioni in ritardo di sviluppo, affinché possano trarre vantaggio dalle possibilità offerte dalle TIC per conseguire un'effettiva convergenza ed evitare il rischio di esclusione (7);

    14.

    ribadisce la validità dell'obiettivo di Riga (banda larga disponibile al 90% della popolazione dell'UE entro il 2010), ricordando però che esso da solo non è sufficiente e va integrato tenendo conto di altri fattori: la distribuzione geografica, la densità di popolazione, ecc. Persiste una sostanziale disparità tra Stati membri e, secondo un'analisi della Commissione, oggi risulta coperto soltanto il 70% della popolazione rurale dell'UE (8);

    15.

    invita gli enti regionali e locali a promuovere misure che possano essere un esempio di soluzioni di e-government incentrate sull'utente, contribuendo a favorire l'alfabetizzazione digitale e a creare un contesto favorevole alle imprese del settore delle TIC e alla ricerca in materia (9);

    16.

    invita la Commissione a definire la banda larga come servizio sempre attivo, che consenta l'uso simultaneo di servizi voce e dati con velocità minime di scaricamento e caricamento sufficienti per un efficace accesso Internet in tutte le regioni.

    Il riferimento alla banda larga nel campo d'applicazione modificato dell'obbligo di servizio universale

    17.

    fa notare che un divario digitale persistente dà origine a fenomeni di esclusione sociale ed economica. Il conseguimento delle pari opportunità in campo digitale è necessario sotto il profilo sociale e, al contempo, offre un potenziale economico ancora da sfruttare. È importante impiegare le TIC come nuovo «strumento sociale», stabilendo un legame tra le strategie in materia e la politica sociale comunitaria (10), e come strumento di sviluppo locale e regionale associato alla politica di coesione;

    18.

    teme che la diffusione della banda larga possa incappare nei tipici fenomeni di fallimento del mercato, quando gli operatori privati non vedono la redditività di investimenti infrastrutturali in aree marginali, rurali, a scarsa densità di popolazione o dove l'orografia del territorio li renda particolarmente complessi e onerosi (11);

    19.

    propone di prevedere meccanismi per la promozione dell'accesso efficace a Internet a banda larga nelle zone rurali o a bassa densità demografica e nelle regioni ultraperiferiche. Se necessario andrebbe consentito anche un sostegno agli investimenti nello sviluppo delle TIC e delle infrastrutture effettuati dagli enti locali e regionali o, di concerto con essi, anche dalle piccole e medie imprese o da iniziative locali (12);

    20.

    chiede che vengano messe a punto misure specifiche quali i fondi strutturali per garantire chiarezza e coerenza nella fornitura dell'accesso efficace a Internet in tutte le regioni dell'UE prima della revisione intermedia di questi programmi nel 2010;

    21.

    riconosce l'importante contributo dei portali UE alla promozione degli scambi di migliori pratiche tra tutti gli attori che hanno contribuito alla concezione e allo sviluppo delle reti a banda larga a libero accesso, utilizzando fondi comunitari, nazionali e regionali in conformità con le regole UE sugli aiuti di Stato (per es. http://www.broadband-europe.eu);

    22.

    riconosce che la tecnologia a banda larga ha un impatto enorme sull'ulteriore sviluppo del mercato unico europeo nel suo insieme, e invita la Commissione europea a prendere in considerazione l'uso di tutti i meccanismi a sua disposizione per promuovere gli investimenti in queste infrastrutture, nell'ambito delle sue politiche rinnovate volte ad affrontare l'attuale situazione economica;

    23.

    ritiene che la competitività dell'UE, il volume e la qualità dei servizi, la produttività e, infine, il tasso di occupazione in molti altri settori possano dipendere in larga misura dalla disponibilità di un accesso a Internet efficace e ad alta velocità;

    24.

    in un contesto in cui le autorità statali, regionali e locali e altre istituzioni offrono un numero sempre maggiore di servizi ai cittadini con mezzi elettronici («eGovernment», «eHealth», «eLearning», «eProcurement»), l'accesso adeguato alle tecnologie a banda larga si fa sempre più importante sotto il profilo della partecipazione democratica («eInclusion») (13). Un miglioramento dell'accesso alla banda larga per la pubblica amministrazione, in particolare alla luce della direttiva servizi in fase di recepimento, potrà inoltre rafforzare la cooperazione tra le autorità locali, regionali, nazionali ed europee.

    Sufficiente flessibilità dell'obbligo di servizio universale per tenere conto di tutti gli sviluppi del mercato nei diversi Stati

    25.

    avendo analizzato e discusso in varie occasioni le diverse soluzioni che gli enti regionali e locali stanno attivando in tutta Europa, riconosce l'impossibilità di trovare una soluzione valida per ogni contesto. Quanto può essere idoneo per i grandi centri urbani può non esserlo per altre aree, per esempio piccole regioni montane caratterizzate da un'orografia complessa e articolata oppure da una scarsa densità di popolazione, tale da richiedere sforzi significativi per la fornitura di ogni tipo di servizio (14);

    26.

    riconosce la persistenza di un considerevole divario in materia di competenze digitali, che riguarda in special modo gli anziani, le persone economicamente inattive, quelle poco qualificate e quelle che non hanno acquisito le conoscenze necessarie per sviluppare appieno le proprie capacità digitali nella vita lavorativa;

    27.

    sottolinea l'importanza di corsi di formazione e di insegnamento adattati ai bisogni derivanti dalla continua evoluzione digitale della società nel suo complesso, con particolare considerazione per i gruppi svantaggiati (15);

    28.

    sottolinea la necessità di dedicare un'attenzione particolare al divario tra la diffusione della banda larga e il suo effettivo utilizzo che non tiene il passo a causa delle competenze digitali della popolazione, che possono essere migliorate. Colmare questo divario richiede l'adozione di misure a livello locale e a livelli più alti per eliminare gli ostacoli che impediscono l'uso della banda larga: dimostrazioni sull'uso di Internet, disponibilità di punti di accesso pubblici (16), finanziamento di progetti di associazioni di cittadini e di altre organizzazioni non governative per la formazione nel settore delle competenze digitali, incentivazione della concorrenza tra i fornitori di servizi a banda larga.

    B.   Internet e le reti del futuro

    Osservazioni generali

    29.

    investito del compito di valutare la prossima fase dello sviluppo generazionale delle tecnologie Internet, si compiace dell'opportunità di esaminare i nuovi progressi tecnologici delle reti future e dell'Internet degli oggetti;

    30.

    riconosce che Internet è una delle più spettacolari innovazioni del nostro tempo, il cui potenziale di sviluppo economico può produrre benefici sostanziali in termini di produzione di nuovi servizi, di creazione di posti di lavoro e opportunità di investimento, di aumento della produttività, di riduzione dei costi e di miglioramento della qualità della vita (17);

    31.

    constata che in un brevissimo lasso di tempo l'alta velocità (banda larga) è diventata fondamentale per le economie moderne e ha cambiato il modo di accedere a Internet e di utilizzarlo;

    32.

    si compiace del fatto che, con la futura comunicazione sulle reti, la Commissione europea voglia aprire la strada all'Internet degli oggetti, che potrebbe essere la più grande rivoluzione della storia di Internet.

    Sfide strategiche

    33.

    esprime la speranza che l'obiettivo generale della futura comunicazione e del successivo aggiornamento del quadro normativo sia la promozione della concorrenza, e riconosce l'obiettivo di garantire la disponibilità di servizi della società dell'informazione competitivi in tutto il territorio UE (18);

    34.

    condivide il giudizio della Commissione secondo il quale il trasferimento dei servizi di contenuti creativi verso un ambiente online rappresenta un cambiamento importante, e sottolinea che il contenuto dei nuovi servizi e i nuovi strumenti digitali non devono ubbidire soltanto a criteri economici, ma svilupparsi anche in base alle esigenze sociali e culturali (19);

    35.

    invita il CdR a mettere in rilievo l'importanza del mantenimento della diversità e dell'identità culturale in una società europea pluralista nel mondo digitale del futuro (20);

    36.

    sottolinea la necessità di passare a un nuovo approccio che permetta di incentrare i servizi pubblici on line sul cittadino, e mette in evidenza il ruolo degli enti locali e regionali responsabili dell'elaborazione di tale approccio. Ciò riveste un interesse particolare per le regioni periferiche, ultraperiferiche e rurali, nonché per quelle insulari. In questi territori, infatti, i vantaggi socioeconomici offerti dallo sviluppo delle TIC sono indispensabili alla coesione e possono produrre un notevole valore aggiunto (21);

    37.

    sottolinea che, al fine di evitare forme di emarginazione nell'accesso ai servizi pubblici, le amministrazioni dovrebbero impiegare la multicanalità, permettendo all'utenza di interagire utilizzando il mezzo che considera più congeniale (sportello fisico, siti web, TV digitale, telefonia mobile, ecc.) (22);

    38.

    richiama l'attenzione sul ruolo del web interattivo (WEB 2.0), basato sulle comunità di utenti, che provoca cambiamenti radicali nella comunicazione tra cittadini e enti locali, garantisce la massima trasparenza possibile nei meccanismi decisionali e rafforza la democrazia partecipativa;

    39.

    invita la Commissione a mettere a punto ulteriori orientamenti sulle modalità con cui regioni e città debbono conformarsi alle regole UE in materia di aiuti di Stato, in particolare per il passaggio alla prossima generazione della banda larga, nel caso in cui non provveda il mercato, o per l'introduzione della banda larga senza filo nelle regioni;

    40.

    mette in risalto la necessità di progettare la futura Internet degli oggetti in modo da permetterle di affrontare i nuovi rischi per i minori e per i giovani derivanti dalla continua convergenza digitale, dal crescente accesso alla banda larga e dalla diffusione tra gli utilizzatori finali di dispositivi in grado di collegarsi a Internet (23);

    41.

    chiede di attribuire particolare importanza alla sicurezza del commercio elettronico e alla lotta contro i contenuti illegali e pericolosi (24). La società è particolarmente sensibile alle questioni legate alla protezione dei consumatori e dei dati personali (25);

    42.

    esprime apprezzamento per l'attenzione attribuita dalla Commissione europea al rafforzamento della protezione della vita privata e dei dati personali dei cittadini nel settore delle comunicazioni elettroniche;

    43.

    chiede disposizioni più rigorose in materia di sicurezza e migliori meccanismi di controllo, e attira l'attenzione della Commissione sul fatto che alcune delle misure volte a garantire la sicurezza delle reti e la tutela dei consumatori richiedono un coordinamento e un'attuazione al livello internazionale anziché comunitario (26);

    44.

    esprime la speranza che vengano intraprese altre azioni volte a stimolare e a incoraggiare lo sviluppo e l'applicazione di soluzioni tecniche per affrontare i contenuti illeciti e i comportamenti dannosi on-line, nonché a promuovere la cooperazione e lo scambio delle migliori pratiche tra un'ampia serie di parti interessate a livello locale, regionale, europeo e internazionale (27);

    45.

    riconosce l'esigenza del settore dell'istruzione di avere accesso a un servizio efficace di banda larga, nonché la necessità di creare materiali didattici per l'apprendimento delle competenze informatiche e multimediali in ambienti on-line sicuri. Sottolinea inoltre che le azioni dovrebbero mirare non solo a proteggere i minori, ma anche a far sì che imparino attivamente a utilizzare Internet in modo sicuro (empowerment) (28);

    46.

    raccomanda di coordinare le attività di indagine nei campi pertinenti, sia all’interno che all’esterno dell’UE, e di sviluppare le conoscenze sui modi in cui i cittadini usano le tecnologie on-line, sui rischi connessi e sui potenziali effetti dannosi dell’uso delle tecnologie on-line da parte loro, compresi gli aspetti tecnici, psicologici e sociali (29);

    47.

    esprime il parere che il successo della politica di regolamentazione delle telecomunicazioni non può essere misurato in maniera affidabile a livello di Stati membri, in quanto, in materia di telecomunicazioni e fornitura di servizi, esistono differenze non soltanto tra le diverse regioni dell'UE, ma anche all'interno delle stesse, dove città densamente popolate e aree rurali si discostano notevolmente dai valori medi nazionali (30);

    48.

    invita la Commissione europea ad analizzare meglio la disponibilità e la qualità dei servizi a un livello di disaggregazione geografica maggiore rispetto al passato, in modo da dedicare più attenzione alle differenze tra i mercati regionali e quindi garantire l'inclusività (31).

    Azioni specifiche

    49.

    fa notare che la libera concorrenza nel settore delle telecomunicazioni non garantisce le stesse condizioni di accesso e la stessa disponibilità di servizi a tutte le regioni o sottoregioni. Le disposizioni in materia di servizio universale devono essere adeguate in maniera costante e tempestiva per garantire a tutti i cittadini un reale accesso universale alla società dell'informazione (32);

    50.

    propone di includere la banda larga nel campo d'applicazione dell'attuale direttiva sul servizio universale, ed esorta gli organismi nazionali di regolamentazione a stabilire in modo trasparente lo spettro di misure da adottare, a tenere conto dell'evoluzione delle tecnologie e delle velocità di connessione e a definire le risorse ed eventualmente le sanzioni che utilizzeranno per realizzare un Internet funzionale e aperto nei rispettivi Stati membri. Ricorda alla Commissione europea di fare attenzione che gli enti regionali e locali e i consumatori finali delle regioni interessate non vengano penalizzati sul piano finanziario o subiscano ritardi perché gli operatori attendono di vedere i risultati degli accordi in materia di servizio universale che si stanno delineando nello Stato membro in questione (33);

    51.

    propone che vengano definiti con chiarezza i parametri (densità demografica, caratteristiche geografiche, performance della rete, orografia) di cui tener conto per determinare le regioni prioritarie che hanno subito le conseguenze del fallimento del mercato;

    52.

    ritiene che, in futuro, il livello di servizio universale non debba essere troppo basso per soddisfare le attuali e future necessità degli utenti. Dovrà invece fare riferimento a una connessione efficace a Internet più rapida, che consenta di sfruttare i rapidi progressi tecnologici che si verificheranno in futuro. Gli Stati membri devono essere incoraggiati a definire, sul piano nazionale, requisiti più rigorosi in materia di servizio universale, in conformità con l'articolo 32 della direttiva vigente (34);

    53.

    riconosce la necessità di individuare e prendere in considerazione modelli diversi per la fornitura di servizi a banda larga agli edifici attraverso l'uso di reti accessibili liberamente dal centralino;

    54.

    incoraggia le autorità pubbliche, in particolare a livello comunale, a investire nelle nuove reti e a ridurre i costi delle opere di genio civile agevolando l'accesso alle condotte pubbliche, oppure coordinando i lavori di ammodernamento delle reti con quelli di riparazione della viabilità o gli interventi su altre reti di servizio pubblico, come quelle elettriche o fognarie;

    55.

    chiede che sia aperto l'accesso alle infrastrutture, attraverso le autorità pubbliche e i servizi di pubblica utilità, prevedendo la posa di un numero sufficiente di condotte liberamente accessibili nei siti vergini e procedendo alla mappatura delle infrastrutture esistenti, pianificando le opere pubbliche del genio civile o facilitando il coordinamento tra i prestatori di servizi e i proprietari di immobili in sede di pre-cablaggio di edifici nuovi;

    56.

    raccomanda di individuare soluzioni nuove e flessibili per intervenire, sia con politiche di sostegno economico all'infrastrutturazione definite a livello locale o regionale ma coordinate a livello nazionale ed europeo, sia tramite linee guida che consentano di affrontare i fallimenti del mercato, evidenti nelle citate aree geografiche, nel rispetto dei principi comunitari della libera concorrenza (35);

    57.

    raccomanda nuovamente la promozione e lo scambio delle migliori pratiche (36) nell'ambito delle iniziative degli enti regionali e locali che fanno il miglior uso possibile delle opportunità offerte dai fondi strutturali, dal Fondo per lo sviluppo rurale e dagli aiuti di Stato per la fornitura e l'uso della banda larga. Fa presente inoltre di aver dimostrato in numerose occasioni la necessità e gli effetti positivi di questo approccio;

    58.

    esorta la Commissione a utilizzare indicatori relativi alla diffusione e all'utilizzo delle TIC su scala regionale, in modo che di volta in volta se ne possano trarre conclusioni utili e necessarie per adottare misure di convergenza sia socioeconomica che tecnologica tra le regioni (37);

    59.

    chiede che, qualora si procedesse a un aggiornamento della direttiva sul servizio universale, vengano presentate proposte chiare per promuovere gli interessi degli utenti e dei consumatori (38);

    60.

    invita la Commissione a incoraggiare il coinvolgimento dei cittadini al fine di migliorare la qualità dell'azione amministrativa e dei servizi, attraverso la realizzazione di un osservatorio virtuale permanente che consenta di rilevare indicazioni e suggerimenti che provengono dagli utenti fruitori degli stessi (39).

    Bruxelles, il 13 febbraio 2009.

    Il Presidente

    del Comitato delle regioni

    Luc VAN DEN BRANDE


    (1)  CdR 520/1999 fin.

    (2)  CdR 5/2008 fin.

    (3)  CdR 520/1999 fin.

    (4)  CdR 5/2008 fin.

    (5)  CdR 5/2008 fin e CdR 272/2006 fin.

    (6)  CdR 252/2005 fin.

    (7)  CdR 5/2008 fin.

    (8)  CdR 272/2006 fin.

    (9)  CdR 5/2008 fin.

    (10)  CdR 5/2008 fin.

    (11)  CdR 272/2006 fin.

    (12)  CdR 4/2008 fin.

    (13)  Il ruolo fondamentale dell'accesso alla banda larga per numerosi altri settori dell'economia e della pubblica amministrazione è già stato messo in rilievo da precedenti pareri del Comitato delle regioni. Cfr. parere del CdR del 13 febbraio 2007 Colmare il divario della banda larga e Piano d'azione e-Government per l'iniziativa i2010. GU C 146 del 30.6.2007, pagg. 63-68, punti 1.3-1.5; parere del Comitato delle regioni del 13 aprile 2000 (nota 1), punto 2.3.

    (14)  CdR 272/2006 fin.

    (15)  CdR 5/2008 fin.

    (16)  CdR 272/2006 fin.

    (17)  CdR 272/2006 fin.

    (18)  CdR 274/2000 fin.

    (19)  CdR 252/2005 fin.

    (20)  CdR 94/2008 fin.

    (21)  CdR 5/2008 fin

    (22)  CdR 272/2006 fin

    (23)  IDATE, maggio 2006: cfr. allegato.

    (24)  CdR 252/2005 fin.

    (25)  CdR 252/2005 fin.

    (26)  CdR 4/2008 fin.

    (27)  CdR 174/2008 fin.

    (28)  CdR 174/2008 fin.

    (29)  CdR 174/2008 fin.

    (30)  CdR 52/2001 fin.

    (31)  CdR 274/2000 fin.

    (32)  CdR 520/99 fin.

    (33)  CdR 272/2006 fin.

    (34)  CdR 274/2000 fin.

    (35)  CdR 272/2006 fin.

    (36)  http://www.broadband-europe.eu

    (37)  CdR 5/2008 fin.

    (38)  CdR 274/2000 fin.

    (39)  CdR 272/2006 fin.


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