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Document 52007DC0865

    Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio sui vari sistemi di allevamento delle galline ovaiole, in particolare sui sistemi di cui alla direttiva 1999/74/CE {SEC(2007) 1750}

    /* COM/2007/0865 def. */

    52007DC0865

    Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio sui vari sistemi di allevamento delle galline ovaiole, in particolare sui sistemi di cui alla direttiva 1999/74/CE {SEC(2007) 1750} /* COM/2008/0865 def. */


    [pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

    Bruxelles, 8.1.2008

    COM(2008) 865 definitivo

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

    sui vari sistemi di allevamento delle galline ovaiole, in particolare sui sistemi di cui alla direttiva 1999/74/CE {SEC(2007) 1750}

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

    sui vari sistemi di allevamento delle galline ovaiole, in particolare sui sistemi di cui alla direttiva 1999/74/CE

    (Testo rilevante ai fini del SEE)

    1. CONTESTO

    La direttiva 1999/74/CE del Consiglio, del 19 luglio 1999, stabilisce le norme minime per la protezione delle galline ovaiole[1] e definisce in particolare disposizioni applicabili ai sistemi con gabbie modificate e non modificate e ai sistemi alternativi (senza gabbie).

    La direttiva stabilisce che l'allevamento delle galline ovaiole in gabbie non modificate venga vietato a partire dal 1° gennaio 2012. Essa prevede inoltre che la Commissione presenti al Consiglio una relazione basata su un parere scientifico concernente i vari sistemi di allevamento delle galline ovaiole, prendendo in considerazione gli aspetti patologici, zootecnici, fisiologici ed etologici nonché gli effetti sull'ambiente e sulla salute. La relazione deve basarsi anche su uno studio delle implicazioni socioeconomiche dei vari sistemi e dei loro effetti per i partner economici della Comunità[2]. La direttiva è completata dagli atti legislativi concernenti la registrazione degli stabilimenti di allevamento di galline ovaiole[3], l'etichettatura delle uova[4] e gli aspetti di sicurezza alimentare[5].

    Le politiche comunitarie danno grande importanza alla protezione e al benessere degli animali. Il protocollo sulla protezione e sul benessere degli animali introdotto come allegato del trattato CE dal trattato di Amsterdam stabilisce che la Comunità deve tener conto pienamente del benessere degli animali nella formulazione e nell'attuazione delle politiche comunitarie nei settori dell'agricoltura, dei trasporti, del mercato interno e della ricerca. I principali obiettivi e campi d'azione del programma d'azione comunitaria per la protezione ed il benessere degli animali adottato nel 2006[6] sono anch'essi rilevanti per la presente comunicazione.

    2. VARI SISTEMI DI ALLEVAMENTO DELLE GALLINE OVAIOLE

    2.1. Aspetti patologici, zootecnici, fisiologici ed etologici

    Nel novembre 2004 l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato, su richiesta della Commissione, una relazione scientifica e un parere sul benessere delle galline ovaiole nei vari sistemi di allevamento[7], che confermano l'importanza primaria degli aspetti comportamentali e sanitari per il benessere degli animali. Per quanto riguarda la salute degli animali , il parere sottolinea che le malattie infettive possono comparire in qualsiasi sistema di allevamento, ma che la loro frequenza varia secondo i sistemi. Se il contatto con la fauna selvatica costituisce un rischio per la salute negli allevamenti all'aperto, nei sistemi di allevamento al chiuso i principali fattori di rischio sanitario sono il contatto più frequente fra i volatili dovuto alla maggiore densità dei capi e a un ambiente che può avere una maggiore densità di agenti patogeni. In generale si può ritenere che i fattori che influiscono sulla probabilità di esposizione ad agenti infettivi e sulle relative conseguenze sono l'ambiente, i sistemi di gestione e le misure d'igiene.

    Per quanto concerne i principali aspetti che possono influire sul benessere e sulla salute delle galline ovaiole in varie condizioni di allevamento, i ricercatori hanno formulato le seguenti considerazioni:

    - Il beccaggio rappresenta un grave problema e può determinare gravi lesioni del tessuto, cannibalismo e mortalità. Il rischio di beccaggio diminuisce con l'aumentare della qualità dei metodi di allevamento, ad esempio nei sistemi estensivi, e quando i gestori degli allevamenti hanno una maggiore competenza e conoscenza dei fattori di rischio. Il ricorso alla spuntatura sistematica del becco per evitare il beccaggio è criticato dai ricercatori in quanto dolorosa.

    - Il cannibalismo è un problema imprevedibile, difficilmente controllabile e spesso è causa di un'alta mortalità. Ha conseguenze più gravi nei sistemi alternativi[8], in particolare nelle galline con i becchi non spuntati.

    - Le fratture ossee sono meno frequenti nelle galline allevate in gabbie modificate e in sistemi alternativi, le quali presentano ossa molto più forti e sono meno soggette a fratture ossee delle galline allevate in gabbie non modificate.

    - Le malattie delle zampe e le deformazioni dello sterno sono dovute soprattutto alla forma inappropriata dei posatoi.

    - Per quanto riguarda il tasso di mortalità in alcune grandi gabbie modificate o nei sistemi alternativi, recenti studi indicano[9] che l'utilizzo di grandi gabbie modificate o di sistemi alternativi più moderni permette di ridurre il tasso di mortalità.

    - Per quanto riguarda il rispetto delle priorità comportamentali degli animali, secondo il parere dell'EFSA le galline preferiscono deporre le uova in un nido, possibilmente chiuso e formato da uno substrato premodellato o modellabile. Quindi i pollai dovrebbero disporre di nidi adatti, adeguatamente collocati. Anche bere, mangiare, razzolare e probabilmente fare i bagni di polvere sono comportamenti altamente prioritari. Inoltre, riposare e appollaiarsi sono elementi importanti del benessere dei volatili e tutti dovrebbero potersi appollaiare contemporaneamente. In particolare appollaiarsi di notte su un posatoio elevato costituisce una priorità comportamentale, come altri movimenti necessari quali il razzolare o i bagni di polvere. Se le galline non possono soddisfare questi bisogni comportamentali primari, le frustrazioni, privazioni o lesioni che ne derivano possono nuocere gravemente alla loro salute e al loro benessere.

    Una minore densità di capi, come quella che si ha nelle gabbie modificate, si è dimostrata positiva a tale riguardo. La gamma dei comportamenti delle galline allevate nelle gabbie modificate resta però limitata rispetto alle possibilità offerte dai sistemi alternativi.

    2.2. Sanità pubblica e protezione dell'ambiente

    La relazione e il parere dell'EFSA contengono un capitolo dedicato alle conseguenze dei diversi sistemi di stabulazione per la sicurezza alimentare (pericoli microbiologici e chimici).

    Le ricerche finora effettuate non permettono di concludere che uno dei sistemi di allevamento esistenti debba essere progressivamente abbandonato a causa dei rischi che comporta per la salute pubblica.

    Per quanto riguarda l'impatto ambientale degli allevamenti avicoli, uno studio realizzato dalla Commissione nel 2005 ha concluso che l'espansione di tutti i sistemi di produzione intensiva di uova aveva notevoli effetti negativi sulla qualità dell'acqua, dell'aria e del paesaggio[10]. Comunque, è sempre più chiaro che l'evoluzione futura dei sistemi di allevamento delle galline ovaiole dovrà tener conto di tutti gli aspetti legati alla sostenibilità[11].

    2.3. Progetti di ricerca pertinenti finanziati dalla Comunità

    Il progetto di ricerca LayWel[12] sulle implicazioni per il benessere delle galline ovaiole dei cambiamenti dei sistemi di produzione, cofinanziato dalla Comunità, è volto a ottimizzare i sistemi di allevamento delle galline ovaiole, in particolare i sistemi di gabbie modificate. Questo progetto, concluso nel 2006, ha confermato l'esistenza di problemi per il benessere degli animali inerenti al sistema di allevamento in gabbie non modificate. È stato stabilito che i sistemi alternativi possono offrire un benessere soddisfacente per le galline ovaiole, anche se sono necessarie altre ricerche. Il tasso di mortalità varia fortemente secondo le dimensioni, la concezione dei sistemi, i genotipi e in funzione del fatto che il becco delle galline sia spuntato o no. Lo studio mette in evidenza che nelle grandi gabbie modificate la mortalità può essere minore.

    Secondo il progetto "Eggdefence[13]" il sistema di allevamento, che è solo una delle possibili vie di contaminazione, non influisce sulla penetrazione della salmonella nelle uova. Sono quindi stati avviati e sono in corso altri progetti di ricerca al riguardo. Il progetto "Safehouse[14]" intende analizzare l'epidemiologia della contaminazione delle uova e la colonizzazione delle galline ovaiole da parte della salmonella e di altri patogeni zoonotici in relazione con l'ambiente dell'allevamento e realizzare una valutazione dei rischi per i consumatori di uova. Contemporaneamente un progetto complementare, "Rescape[15]", intende attuare una strategia multidisciplinare a livello delle galline (allevamento) e delle uova (meccanismi di difesa, decontaminazione e selezione delle uova) per ridurre il rischio che uova inadatte al consumo umano vengano introdotte nella catena alimentare.

    Infine, il progetto finanziato dalla Comunità "Welfare Quality[16]" studia l'inserimento del benessere degli animali nella catena della qualità alimentare. L'elaborazione di indicatori del benessere degli animali e il loro impiego per il controllo delle condizioni di benessere fornirà strumenti per rispondere alla domanda dei consumatori di informazioni affidabili e trasparenti sulle norme applicate per il benessere degli animali. Il progetto intende migliorare la competitività dei prodotti più rispettosi del benessere degli animali.

    2.4. Implicazioni socioeconomiche ed effetti per i partner economici della Comunità

    La Commissione ha finanziato uno studio indipendente sulle implicazioni socioeconomiche dei vari sistemi di allevamento di galline ovaiole[17] (Agra CEAS). Tale studio analizza lo sviluppo dei costi di produzione e la competitività dei produttori dell'UE in relazione all'applicazione delle norme sul benessere degli animali, simulando anche la situazione dell'UE dopo il divieto delle gabbie non modificate, nonché vari scenari di possibili cambiamenti futuri che potranno influire sul mercato europeo delle uova. Sono stati presi in considerazione anche altri dati sulle conseguenze socioeconomiche della direttiva 1999/74/CE (vedi allegato).

    Va notato che fino ad oggi i dati disponibili sulle gabbie modificate sono limitati. Secondo lo studio dell'Agra CEAS, i costi di produzione, variabili e fissi, aumentano nell'UE proporzionalmente all'applicazione di norme più rigorose sul benessere degli animali. In uno studio commissionato dall'industria si afferma che l'impiego di sistemi di allevamento diversi dalle gabbie non modificate potrebbe comportare un aumento dei costi di produzione del 10% circa[18].

    Tuttavia, i costi supplementari di produzione di un uovo, rispetto all'allevamento in gabbie non modificate, sono stimati in 1,3 cent per le galline allevate in pollaio e in 2,6 cent per le galline allevate all'aperto[19]. Dato che attualmente il costo di produzione di un uovo in un allevamento con gabbie non modificate è di circa 9 cent, il passaggio alle gabbie modificate potrebbe comportare un aumento inferiore a 1 cent.

    Secondo lo studio dell'Agra CEAS, o produttori vedranno aumentare proporzionalmente i margini lordi per kilo di uova col passaggio dalla gabbia non modificata al pollaio e ai sistemi di allevamento all'aperto. Nel caso dell'allevamento all'aperto i margini lordi per il produttore sono il doppio di quelli registrati con i sistemi di gabbie non modificate. Rispetto all'allevamento all'aperto, i margini lordi dei sistemi di allevamento biologico sono meno elevati. Appare evidente dall'analisi che, se i margini lordi aumentano con l'applicazione di norme più rigorose sul benessere degli animali, è possibile che la produzione complessiva per allevamento diminuisca.

    Attualmente alcuni svantaggi per i produttori dell'UE sono compensati da fattori quali i dazi doganali e i costi di trasporto[20]. L'importanza della vicinanza del produttore UE al mercato è rilevante per il mercato delle uova in guscio. A causa della limitata durata di conservazione di queste uova, dai paesi terzi si importano soprattutto uova trasformate (in polvere o liquide) che non si possono considerare dirette concorrenti delle uova in guscio.

    2.5. Atteggiamento dei consumatori nei confronti del benessere delle galline ovaiole

    Nel 2005 e 2006 sono state condotte nell'UE due indagini Eurobarometro sull'atteggiamento dei consumatori nei confronti del benessere degli animali[21]. Da queste emerge che si tratta di una questione che i cittadini ritengono molto importante, assegnandole in media 8 punti su 10 in termini d'importanza. Secondo i cittadini europei, soprattutto il pollame (galline ovaiole e polli da carne) costituisce un settore d'intervento prioritario per il benessere degli animali. Il 44% dei consumatori ritiene che dovrebbe essere migliorato in primo luogo il benessere delle galline ovaiole, mentre per il 42% andrebbe migliorato principalmente quello dei polli da carne e per il 28% quello dei suini. Va notato che il benessere delle galline ovaiole è stato ritenuto insufficiente dal 58% degli intervistati. I dati dimostrano che la maggior parte dei consumatori europei ritiene di poter influire sugli standard di benessere attraverso le loro scelte di consumo. I consumatori non sembrano invece essere pienamente soddisfatti degli attuali sistemi d'etichettatura, incluso quello delle uova.

    Il modello di consumo prevalente nell'UE dimostra anche che i consumatori sono a conoscenza dei diversi sistemi d'allevamento delle galline ovaiole e che prestano attenzione al sistema di produzione indicato sull'etichetta. Il 16% degli intervistati afferma che acquista soprattutto uova di galline allevate in gabbie; il 10% uova provenienti dai sistemi alternativi al chiuso e il 38% uova di allevamenti all'aperto. Il 18% ammette di non prestare attenzione al sistema di allevamento e l'8% dei consumatori ha risposto che non compra mai uova.

    In maggioranza (57%), i cittadini dell'UE si dichiarano disposti a pagare di più per le uova provenienti da un sistema di produzione rispettoso del benessere degli animali. In particolare, il 25% degli intervistati ha indicato di essere disposto a pagare il 5% in più, il 21% il 10% in più, il 7% il 25% in più e il 4% anche oltre il 25% in più.

    I risultati delle indagini Eurobarometro sono confermati da dati sullo sviluppo dei sistemi alternativi. Secondo lo studio dell'Agra CEAS, nell'UE la quota delle galline ovaiole allevate in sistemi diversi dalle gabbie è aumentata dal 3,56% all'11,93% tra il 1993 e il 2003.

    Un'ulteriore analisi degli interessi dei consumatori è in corso nel quadro del progetto Welfare quality[22].

    2.6. Registrazione degli stabilimenti ed etichettatura delle uova

    Come stabilito nella direttiva 1999/74/CE, la direttiva 2002/4/CE della Commissione impone agli Stati membri di registrare tutti gli stabilimenti di produzione di uova e di assegnare loro un codice che indichi il metodo di allevamento, lo Stato membro e il numero di registrazione. In base alle norme di commercializzazione per le uova[23], le uova della categoria A devono essere contrassegnate con questo codice. Inoltre, il sistema di allevamento deve essere indicato sulla scatola in caratteri chiaramente visibili e facilmente leggibili e in termini precisi. I sistemi di allevamento sono specificati da un riferimento alla direttiva 1999/74/CE con ulteriori prescrizioni per le uova di galline allevate all'aperto.

    In generale, le uova della categoria A importate dai paesi terzi devono essere stampigliate con il codice ISO del paese di origine preceduto dalla dicitura "non conforme alle norme CE" se l'equivalenza alle norme CE non è stata confermata da una valutazione della Commissione.

    L'attuale sistema di etichettatura delle uova non prevede una distinzione obbligatoria fra le uova provenienti da allevamenti con gabbie modificate e non modificate. Se le uova sono state prodotte in gabbie modificate è consentito aggiungere un'indicazione volontaria.

    In alcuni Stati membri organizzazioni di allevatori, organizzazioni di protezione degli animali e le società di distribuzione hanno inoltre introdotto un numero crescente di sistemi di etichettatura che garantiscono il rispetto del benessere degli animali, di cui si stanno esaminando la visibilità e gli effetti sul mercato[24].

    2.7. Rilevanza della politica agricola comune (PAC) per l'allevamento delle galline ovaiole

    Misure destinate a garantire il benessere degli animali sono previste nell'ambito delle politiche di sviluppo rurale[25]. Gli Stati membri possono concedere un sostegno, cofinanziato dalla Comunità, a investimenti in aziende agricole o nella trasformazione e nella commercializzazione dei prodotti agricoli destinati a migliorare il benessere degli animali.

    2.8. Applicazione della direttiva 1999/74/CE

    La maggioranza degli Stati membri ha recepito correttamente la direttiva 1999/74/CE. Tuttavia, nella maggior parte degli Stati membri sono stati compiuti finora ben pochi progressi da parte dai produttori per introdurre gabbie modificate o passare a sistemi alternativi. La Commissione è però a conoscenza del fatto che in alcuni Stati membri la grande distribuzione sta mettendo a punto strategie di commercializzazione delle uova prodotte in sistemi alternativi.

    Nel 2005 l'Ufficio alimentare e veterinario ha pubblicato una relazione su una serie di missioni effettuate nel 2004 concernenti gli allevamenti di galline ovaiole. Queste missioni hanno dimostrato che in alcuni Stati membri l'applicazione della direttiva presenta ancora difficoltà. Successivamente, ogni Stato membro interessato ha fornito alla Commissione un piano d'azione per la soluzione di questi problemi. I servizi della Commissione decidono ulteriori azioni se le misure adottate non sono state sufficienti ad assicurare la conformità alla direttiva.

    3. CONCLUSIONI

    I cittadini europei considerano molto importante la questione del benessere degli animali, specie del benessere del pollame di allevamento e in particolare delle galline ovaiole. Con la direttiva 1999/74/CE del Consiglio, gli Stati membri hanno introdotto varie misure che stabiliscono norme minime per la protezione delle galline ovaiole, da applicarsi progressivamente entro il 2012, in modo da tenere conto delle loro conseguenze economiche.

    Studi hanno dimostrato che i problemi di salute animale che si presentano nei sistemi alternativi possono essere minimizzati o anche risolti da una gestione appropriata o una concezione idonea. Le gabbie modificate migliorano il benessere degli animali rispetto a quelle non modificate e ulteriori miglioramenti sono possibili. Le gabbie non modificate comportano invece problemi in fatto di benessere degli animali che sono inerenti al sistema. Studi scientifici sono giunti alla conclusione che gli inconvenienti delle gabbie non modificate superano i possibili vantaggi: minore esposizione ai parassiti, buona igiene e gestione più semplice. Ulteriori ricerche sono e saranno necessarie per valutare fino a che punto i sistemi di allevamento delle galline ovaiole offrano, tra l'altro, condizioni ottimali per la salute e il benessere degli animali e per la sicurezza alimentare.

    Le ispezioni hanno dimostrato che alcuni Stati membri incontrano difficoltà nell'applicazione della direttiva 1999/74/CE. La Commissione seguirà attentamente gli sviluppi della situazione organizzando altre missioni dell'Ufficio alimentare e veterinario e cercherà di dare un seguito appropriato a queste missioni.

    Una stima delle tendenze del consumo negli Stati membri dell'UE 15 indica un aumento regolare del consumo di uova da tavola provenienti da sistemi senza gabbie[26].

    Informazioni chiare per i consumatori sono essenziali per consentire ai produttori di commercializzare uova provenienti da sistemi di allevamento rispettosi del benessere degli animali. A tale riguardo va notato che, a differenza delle uova da tavola, le uova trasformate non sono attualmente oggetto di alcuna norma sull'etichettatura concernente il benessere.

    Già oggi alcuni distributori e operatori del settore alimentare commercializzano principalmente uova provenienti da allevamenti senza gabbie. Sono in corso ricerche per analizzare in che modo i distributori possano trarre vantaggio dai varie sistemi destinati ad assicurare il benessere degli animali[27]. Un rinvio del divieto delle gabbie non modificate comporterebbe una distorsione della concorrenza e penalizzerebbe i produttori che hanno già investito in sistemi alternativi o in gabbie modificate al passo con lo sviluppo scientifico e tecnologico.

    4. AZIONI RACCOMANDATE

    4.1. Creare nuove occasioni per migliorare la competitività

    Le norme rigorose in fatto di benessere degli animali applicate nell'UE anche per le galline ovaiole, devono essere promosse in quanto rappresentano un vantaggio commerciale e concorrenziale a livello europeo, utilizzando meccanismi come quelli già previsti e discussi nell'ambito del piano d'azione comunitaria per la protezione e il benessere degli animali, in particolare:

    - sensibilizzare il settore pubblico e quello privato per dare la priorità al sostegno degli investimenti scientifici, dell'informazione e dell'istruzione in questo settore;

    - promuovere campagne d'informazione sui sistemi di allevamento nel quadro fornito dalle norme di commercializzazione per le uova;

    - favorire la cooperazione tra gli operatori della catena di approvvigionamento (p.es. produttori, trasformatori, distributori, ristoratori, consumatori, governi, ONG);

    - studiare la possibilità di creare un quadro generale europeo per consentire che l'etichettatura possa tenere conto dell'aspetto del benessere degli animali in base ad indicatori e a sistemi di certificazione validi a livello europeo; tale studio previsionale dovrà basarsi sui principi generali dell'iniziativa "Legiferare meglio", in particolare con un'approfondita valutazione dell'impatto economico.

    La comunicazione ai consumatori sulle norme rigorose a tutela del benessere degli animali applicate nel settore delle galline ovaiole dovrà comprendere informazioni obiettive su:

    - i metodi di produzione applicati;

    - i costi di produzione supplementari derivanti dall'applicazione di norme rigorose sul benessere degli animali;

    - l'incidenza sul prezzo delle uova di un rafforzamento delle norme sul benessere degli animali.

    I consumatori dovrebbero avere la garanzia che comprano uova prodotte nel rispetto dei valori europei. Il miglioramento del benessere degli animali nei sistemi di allevamento è un elemento per promuovere le sviluppo sostenibile, un principio che riflette questi valori[28].

    I produttori di uova di alta qualità, ben distinte dalle altre, si vedrebbero ricompensati in quanto potrebbero praticare prezzi di vendita più elevati.

    4.2. Passaggio a nuovi sistemi di allevamento e PAC

    Stando alle conclusioni degli studi scientifici, non sembra opportuno modificare le attuali disposizioni della direttiva 1999/74/CE.

    Il passaggio a nuovi sistemi di allevamento va incentivato sul piano tecnico e su quello economico. Le autorità degli Stati membri devono concentrare la loro azione sul sostegno tecnico agli allevatori, incoraggiandoli ad adottare nuovi sistemi di allevamento conformi ai valori europei e in grado di assicurare loro una posizione di vantaggio. Occorre prendere in considerazione le possibilità di formazione previste dal regolamento (CE) n. 882/2004.

    Dovrà essere analizzata e resa più visibile l'importanza della PAC, in particolare delle politiche di sviluppo rurale, per il settore delle galline ovaiole, fornendo un sostegno agli investimenti nelle aziende agricole e nei settori della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli che abbiano lo scopo di migliorare il benessere degli animali. Nell'ambito della PAC è possibile finanziare campagne di comunicazione destinate a ristabilire la fiducia dei consumatori nei prodotti agricoli, comprese le uova, anche sostenendo iniziative di informazione dei cittadini sui problemi del benessere degli animali.

    4.3. Ricerca

    Il settimo programma quadro per la ricerca propone fra i suoi temi il "miglioramento della salute degli animali, della qualità dei prodotti e delle prestazioni dei sistemi di allevamento biologici a basso input mediante l'integrazione di tecniche di riproduzione e di gestione innovativa"[29]. La descrizione del tema comprende i sistemi di produzione del pollame. Inoltre, sono presentati altri temi sull'utilizzo di strumenti genomici e della genetica nella produzione zootecnica.

    Occorre promuovere e dare la priorità ad ulteriori ricerche per ottimizzare i sistemi di allevamento delle galline ovaiole e per minimizzare i problemi di salute e benessere legati alla selezione genetica. Devono essere promosse nuove ricerche sui sistemi senza gabbie, se si dimostrano vantaggiosi.

    Gli indicatori del benessere degli animali e i sistemi affidabili di sorveglianza all'interno delle aziende, messi a punto nel quadro del progetto per la qualità del benessere, dovranno essere aggiornati e valutati ulteriormente. Occorrerà dare un seguito anche alle ricerche svolte nell'ambito di questo progetto, riguardanti le possibilità di commercializzare prodotti che rispettano il benessere degli animali.

    Il ruolo del benessere degli animali nella strategia della sostenibilità dovrà essere ulteriormente valutato.

    [1] GU L 203 del 3.8.1999, pag. 53.

    [2] Tutti gli studi e i documenti di sintesi utilizzati ai fini della presente comunicazione sono elencati nel documento di lavoro della Commissione n. SEC(2007)1750. Tutti i documenti sono citati nella loro lingua originale.

    [3] Direttiva 2002/4/CE della Commissione relativa alla registrazione degli stabilimenti di allevamento di galline ovaiole di cui alla direttiva 1999/74/CE del Consiglio (GU L 30 del 31.1.2002, pag. 44).

    [4] Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio, recante norme di commercializzazione applicabili alle uova (GU L 186 del 7.7.2006, pag. 1) e regolamento n. 557/2007 della Commissione che stabilisce le modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio recante norme di commercializzazione applicabili alle uova (GU L 132 del 24.5.2007, pag. 5).

    [5] Regolamento (CE) n. 852/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio sull'igiene dei prodotti alimentari (GU L 139 del 30.4.2004, pag. 1) e regolamento (CE) n. 853/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale (GU L 139 del 30.4.2004, pag. 55).

    [6] COM(2006) 13 def.

    [7] Parere del comitato scientifico sulla salute e il benessere degli animali formulato in seguito a una richiesta della Commissione relativa agli aspetti del benessere dei vari sistemi di allevamento delle galline ovaiole.

    [8] Sistemi senza gabbie di cui al capo I della direttiva 1999/74/CE.

    [9] LayWel, workpackage 3, pag. 58 et sqq.

    [10] http://ec.europa.eu/agriculture/eval/reports/pig_poultry_egg/eggsum_en.pdf.

    [11] Nuova strategia dell'UE per uno sviluppo sostenibile, http://register.consilium.europa.eu/pdf/en/06/st10/st10117.en06.pdf.

    [12] http://www.laywel.eu/

    [13] http://ec.europa.eu/research/agriculture/projects/qlrt_2000_01606_en.htm

    [14] http://www.safehouse-project.eu/index.php?rub=Egg_contaminating_zoonotic_pathogens. Il progetto triennale è iniziato il 1° ottobre 2006.

    [15] http://www.rescape-project.eu. Il progetto triennale è iniziato il 1° ottobre 2006.

    [16] http://www.welfarequality.net.

    [17] " Study on the socio-economic implications of the various systems to keep laying hens ", Relazione finale per la Commissione europea presentata da Agra CEAS Consulting Ltd., versione aggiornata 2005.

    [18] " Impact of EU Council Directive 99/74 “welfare of laying hens” on the competitiveness of the EU egg industry ", pag. 21.

    [19] Compassion in World Farming , v. " Alternatives to the barren battery cage for the housing of laying hens in the European Union ", pag. 27.

    [20] V. " Impact of EU Council Directive 99/74 “welfare of laying hens” on the competitiveness of the EU egg industry ".

    [21] " Attitudes of consumers towards the welfare of farmed animals " e " Attitudes of EU citizens towards Animal Welfare ", v. allegato "Studi".

    [22] http://www.welfarequality.net.

    [23] Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio e regolamento (CE) n. 557/2007 della Commissione.

    [24] V. ad esempio la relazione n. 3 sulla qualità del benessere.

    [25] Regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) (GU L 277 del 21.10.2005, pag. 1).

    [26] " Trends in laying hen numbers and the production and consumption of eggs from caged and non-caged production systems ", Agra CEAS, pag. 18.

    [27] " Retailers dealing with welfare schemes ", pag. 48.

    [28] Nuova strategia rinnovata dell'UE per uno sviluppo sostenibile, http://register.consilium.europa.eu/pdf/en/06/st10/st10117.en06.pdf; v. anche " Good Practice Note Animal Welfare in Livestock Operations ", International Finance Corporation, http://www.ifc.org/ifcext/enviro.nsf/AttachmentsByTitle/p_AnimalWelfare_GPN/$FILE/AnimalWelfare_GPN.pdf.

    [29] Tema 2, Invito 2A FP7-KBBE-2007-1-3-07, 2007/C133/07 del 15 giugno 2007.

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