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Document 52007AR0295

Parere del Comitato delle regioni Insieme per comunicare l'Europa

GU C 257 del 9.10.2008, p. 41–45 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

9.10.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 257/41


Parere del Comitato delle regioni Insieme per comunicare l'Europa

(2008/C 257/08)

IL COMITATO DELLE REGIONI

ritiene fondamentale rafforzare la comunicazione con i cittadini europei, associandoli a un dialogo permanente allo scopo di instaurare con essi un dibattito democratico, basato sulla fiducia e la solidarietà, inteso a promuovere lo spirito europeo e a incoraggiarli a far proprio il principio di una cittadinanza europea attiva,

insiste sulla necessità che i rappresentanti eletti a livello nazionale, regionale e locale si facciano carico in egual misura di integrare la dimensione europea nelle loro iniziative; chiede quindi di promuovere un partenariato in materia di comunicazione tra le istituzioni europee, i governi e i parlamenti nazionali e gli enti locali e regionali per favorire la conoscenza dell'Europa da parte cittadini e informarli in modo chiaro e obiettivo sui provvedimenti adottati dall'Unione,

accoglie con favore la nuova fase Debate Europe del Piano D, che mantiene l'approccio locale e fornisce ulteriori strumenti che consentono di raggiungere i cittadini e di fare in modo che questi entrino in contatto e agiscano in partenariato in seguito alle elezioni europee e nel contesto della ratifica del Trattato di Lisbona,

accoglie con favore la decisione della Commissione di cofinanziare una nuova serie di progetti della società civile nel quadro del Piano D e approva l'accento posto sulle azioni e i bandi decentrati a sostegno dei progetti locali; si compiace vivamente che tali bandi mettano al centro dei propri obiettivi la partecipazione dei membri del Comitato delle regioni e la facilitazione del dialogo con i responsabili politici locali; esorta tuttavia la Commissione a garantire che anche gli stessi enti locali e regionali siano ammessi a presentare proposte nel quadro di tali bandi,

propone che le Case d'Europa — spazi pubblici concepiti per attirare i cittadini offrendo loro un'ampia gamma di attività — non siano riservate soltanto alle capitali degli Stati membri, ma possano essere aperte anche su iniziativa di altre città e degli enti locali e regionali, sulla base di criteri prestabiliti; in questo senso approva l'intenzione della Commissione di prestare «una maggiore attenzione alla dimensione locale» incoraggiando i dibattiti al di fuori delle capitali europee, con le rappresentanze della Commissione e i centri Europe Direct di seconda generazione previsti per il 2009,

è pronto a contribuire e partecipare attivamente alle iniziative lanciate da altre istituzioni, compresi i vertici dei cittadini eventualmente organizzati dalle presidenze dell'UE.

Relatrice

:

DU GRANRUT (FR/PPE), membro del Consiglio regionale della Piccardia

Testi di riferimento

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Insieme per comunicare l'Europa

COM(2007) 568 def.

Documento di lavoro della Commissione — Proposta relativa ad un Accordo interistituzionale Insieme per comunicare l'Europa

COM(2007) 569 def.

Comunicazione della Commissione — Comunicare sull'Europa via Internet — Coinvolgere i cittadini

SEC(2007) 1742

Comunicazione della Commissione — «Debate Europe» — Valorizzare l'esperienza del Piano D per la democrazia, il dialogo e il dibattito

COM(2008) 158 def.

RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO DELLE REGIONI

I.   Comunicare l'Europa: una responsabilità comune

1.

Sostiene l'iniziativa della Commissione europea di mettere a punto, conformemente alla volontà del Consiglio europeo, una nuova strategia di comunicazione nei confronti dei cittadini europei che associ più strettamente le istituzioni comunitarie e gli Stati membri e riconosca l'importanza delle azioni condotte a livello regionale e locale;

2.

ritiene fondamentale rafforzare la comunicazione con i cittadini europei, associandoli a un dialogo permanente allo scopo di instaurare con essi un dibattito democratico, basato sulla fiducia e la solidarietà, inteso a promuovere lo spirito europeo e a incoraggiarli a far proprio il principio di una cittadinanza europea attiva;

3.

ribadisce la sua convinzione circa l'assoluta necessità di promuovere, mediante un dialogo decentrato, una riflessione sui valori comuni, sulle conquiste della costruzione europea e sull'impatto delle politiche comunitarie sulla vita dei cittadini, nonché sulle sfide che attendono l'Unione europea, anche per favorire una maggiore conoscenza delle questioni europee da parte dei cittadini dell'Unione;

4.

insiste sulla necessità che i rappresentanti eletti a livello nazionale, regionale e locale si facciano carico in egual misura di integrare la dimensione europea nelle loro iniziative; chiede quindi di promuovere il partenariato in materia di comunicazione concluso tra i governi e i parlamenti nazionali e gli enti locali e regionali per favorire la conoscenza dell'Europa da parte cittadini e informarli in modo chiaro e obiettivo sui provvedimenti adottati dall'Unione;

5.

invita pertanto la Commissione europea a mettere a disposizione dei cittadini degli strumenti di partecipazione efficaci; sottolinea in proposito il ruolo dei principali mezzi di comunicazione, in particolare l'utilità di Internet, come fondamentale strumento di comunicazione «più vicino ai cittadini», soprattutto per gli enti locali e regionali;

6.

si compiace della volontà della Commissione europea di consolidare lo spirito di partenariato tra le istituzioni dell'Unione europea e gli Stati membri; insiste fortemente sulla necessità di valorizzare il suo ruolo fondamentale nonché quello degli enti locali e regionali in questo ambito; constata, infatti, che la Commissione riconosce che l'insufficiente conoscenza dell'UE deriva principalmente dallo scarso impegno profuso dagli Stati membri e che, d'altra parte, la stessa Commissione ha riconosciuto l'impatto positivo della comunicazione decentrata e l'esigenza di agire a livello locale e regionale;

7.

accoglie con favore la nuova fase Debate Europe del Piano D, che mantiene l'approccio locale e fornisce ulteriori strumenti che consentono di raggiungere i cittadini e di fare in modo che questi entrino in contatto e agiscano in partenariato nel contesto delle elezioni europee e della ratifica del Trattato di Lisbona;

8.

invita la Commissione europea a integrare le esigenze di comunicazione nella fase di elaborazione di tutte le politiche comunitarie, soprattutto di quelle che hanno un'incidenza diretta sul territorio e, tra queste, pone l'accento sui fondi strutturali; ritiene al riguardo che il bilancio riveduto dell'UE dovrebbe comprendere un capitolo relativo alla comunicazione con i cittadini;

9.

è del parere che sia opportuno avvalersi della fase di ratifica del Trattato di Lisbona nonché del calendario delle future elezioni del Parlamento europeo per promuovere un vero e proprio dibattito sull'UE; ha istituito a tal fine un gruppo di lavoro specifico con l'incarico di ottimizzare la capacità dei suoi membri di comunicare su questo tema con i cittadini europei.

II.   Rafforzare la politica di partenariato per realizzare una comunicazione decentrata coerente e integrata

10.

Ricorda il contenuto delle dichiarazioni della commissaria WALLSTRÖM sulla dimensione territoriale e sul ruolo fondamentale che svolgono gli enti locali e regionali — in occasione delle centinaia di manifestazioni organizzate in tutti i paesi dell'UE nel quadro del Piano D — per comunicare con i cittadini e illustrare loro il significato e le ricadute positive dell'azione politica dell'Unione sulla crescita economica, la coesione territoriale, la tutela ambientale, la sicurezza e il progresso sociale;

11.

ribadisce, nello stesso spirito, la volontà di basarsi sulle disposizioni dell'accordo di cooperazione con la Commissione europea, con particolare riguardo all'addendum in materia di politica di comunicazione, per organizzare dibattiti e manifestazioni su tematiche legate alla vita quotidiana dei cittadini — ad esempio l'occupazione, la sicurezza, le migrazioni, i diritti fondamentali, la tutela dell'ambiente, l'approvvigionamento energetico — a riprova del valore aggiunto della politica comunitaria quando è associata alle competenze dei rappresentanti eletti a livello locale;

12.

chiede che le persone di contatto presso ciascuna rappresentanza della Commissione, nominate in conformità dell'accordo di cooperazione tra il CdR e la Commissione europea e responsabili dello sviluppo sul piano locale e regionale delle tematiche delle iniziative di comunicazione definite dal gruppo interistituzionale sull'informazione (GII) diventino dei centri pienamente operativi per lo scambio di informazioni tra la Commissione e i membri del Comitato. Esse dovrebbero facilitare la partecipazione degli enti locali e regionali agli eventi decentrati e alle visite ufficiali dei membri della Commissione negli Stati membri;

13.

ricorda che, se è vero che una nuova strategia di comunicazione esige una maggiore interazione tra le istituzioni dell'UE e i suoi organi comunitari, essa deve però anche essere integrata dalle reazioni «sul campo»: l'analisi e la trasmissione di queste ultime può essere affidata soltanto a quelle autorità che, oltre a conoscere i processi decisionali dell'Unione, sono al tempo stesso responsabili dei cittadini che vivono nel loro territorio e vicine alle loro esigenze; sottolinea al riguardo le disposizioni del protocollo sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità allegato al Trattato di Lisbona, in base alle quali la Commissione è obbligata a tener conto dell'impatto finanziario e amministrativo delle sue proposte di atti legislativi e regolamentari sugli enti locali e regionali;

14.

osserva che l'impegno degli attori locali e regionali e la partecipazione degli enti locali e regionali alle consultazioni formali della Commissione europea che precedono l'elaborazione di qualsiasi atto legislativo rafforzano l'azione delle città e delle regioni in quanto canali di informazione e di comunicazione dell'Unione europea e si inscrivono nel quadro della governance multilivello. Tale ruolo di catena di trasmissione delle informazioni nelle due direzioni può essere ricoperto in collaborazione con gli uffici regionali e gli enti locali e regionali a Bruxelles, nonché con le associazioni nazionali ed europee dei rappresentanti eletti a livello locale e regionale.

III.   Comunicare l'Europa: agire sul piano locale con la partecipazione dei cittadini e la collaborazione dei rappresentanti eletti a livello locale e regionale

15.

Pone l'accento sulla necessità di meglio adattare l'informazione sull'Europa alle categorie cui è destinata, adeguandola anche alle realtà territoriali;

16.

chiede che si traggano i necessari insegnamenti dalle iniziative organizzate dalle città e dagli enti regionali nel quadro del Piano D sulla base di quanto illustrato nelle due relazioni intermedie sull'attuazione della comunicazione decentrata da parte del Comitato delle regioni;

17.

accoglie con favore la decisione della Commissione di cofinanziare una nuova serie di progetti della società civile nel quadro del Piano D e approva l'accento posto sulle azioni e i bandi decentrati a sostegno dei progetti locali; si compiace vivamente che tali bandi mettano al centro dei propri obiettivi la partecipazione dei membri del Comitato delle regioni e la facilitazione del dialogo con i responsabili politici locali; esorta tuttavia la Commissione a garantire che anche gli stessi enti locali e regionali siano ammessi a presentare proposte nel quadro di tali bandi;

18.

sottolinea che, affinché la fase Debate Europe del Piano D sia efficace in tutti gli Stati membri, vanno ricercate maggiori sinergie tra i membri del Parlamento europeo, i rappresentanti eletti a livello locale e regionale, i portavoce dei governi nazionali, i capi degli uffici di rappresentanza del Parlamento europeo e della Commissione e i rappresentanti delle associazioni nazionali di enti regionali e locali;

19.

propone che le Case d'Europa — spazi pubblici concepiti per attirare i cittadini offrendo loro un'ampia gamma di attività — non siano riservate soltanto alle capitali degli Stati membri, ma possano essere aperte anche su iniziativa di altre città e degli enti locali e regionali, sulla base di un capitolato d'oneri da rispettare; in questo senso approva l'intenzione della Commissione di prestare «una maggiore attenzione alla dimensione locale» incoraggiando i dibattiti al di fuori delle capitali europee, con le rappresentanze della Commissione e i centri Europe Direct di seconda generazione previsti per il 2009;

20.

sottolinea che la comunicazione rivolta ai giovani deve prefiggersi di informarli in modo tale che essi abbiano interesse a prendere parte alla costruzione europea;

21.

invita tutti i livelli di governo ad assicurare che nel corso degli studi si impartiscano ai giovani conoscenze di base che consentano loro di comprendere come funziona l'Unione europea, quali sono le sue competenze e le sue iniziative e le opportunità che offre per il loro futuro sul piano sia personale che professionale di fronte alla sfide del XXI secolo;

22.

raccomanda che gli Stati membri realizzino le loro attività di comunicazione in collaborazione con gli eletti a livello locale e regionale, ad esempio organizzando manifestazioni decentrate sul territorio e dibattiti periodici sulle politiche comunitarie in sede di assemblee regionali e locali, se possibile alla presenza di un parlamentare europeo e di un funzionario di una direzione generale della Commissione, come già avviene nei parlamenti nazionali;

23.

ricorda che i rappresentanti eletti a livello territoriale potrebbero svolgere un ruolo determinante nel realizzare una comunicazione bidirezionale in grado di informare i cittadini sul ruolo e la realtà dell'Unione europea, incoraggiandoli altresì a reagire a tali informazioni: essi possono quindi non solo rafforzare la presenza dell'Europa nelle loro circoscrizioni elettorali, ma sono anche nella posizione ideale per trasmettere le reazioni «sul campo» — vale a dire quelle dell'opinione pubblica a livello locale e regionale — ai responsabili delle politiche dell'UE tanto nella fase di elaborazione che in quella decisionale;

24.

insiste sull'importanza del ruolo dei partiti politici nelle iniziative di comunicazione e di promozione del progetto europeo a livello locale e regionale; incoraggia i rappresentanti eletti a questi livelli a formare politici giovani — uomini e donne — alla conoscenza delle tematiche europee, affinché i futuri responsabili decisionali siano in grado di integrare la dimensione europea nella loro azione;

25.

ritiene fondamentale che il testo del Trattato di Lisbona venga illustrato in modo chiaro e attendibile per dare risalto alle conquiste che esso rappresenta, ai principi razionali cui si ispira e ai miglioramenti che comporta sul piano della trasparenza, dell'efficacia e della legittimità dell'azione dell'UE nonché ai fini del coinvolgimento dei cittadini nell'elaborazione delle sue politiche;

26.

raccomanda l'organizzazione, in seno ai consigli regionali e degli enti locali, di una sessione speciale, aperta ai membri del Comitato delle regioni e del Parlamento europeo provenienti dalla stessa circoscrizione elettorale, dedicata ai risultati positivi dell'integrazione europea e al funzionamento istituzionale dell'UE, da tenersi per esempio nella Giornata dell'Europa (9 maggio);

27.

annuncia il programma delle azioni prioritarie in materia di comunicazione definite dal Comitato delle regioni per il 2008:

un forum dedicato alle «Città del futuro» (8-10 aprile 2008),

il terzo forum annuale sulla comunicazione (17-19 giugno 2008),

la sesta edizione degli OPEN DAYS (6-9 ottobre 2008), che, in occasione della Settimana europea delle regioni e delle città, accoglierà a Bruxelles 5 500 partecipanti, con la collaborazione di 220 regioni e città europee. Nel 2008, a complemento dell'iniziativa, si svolgeranno oltre 150 manifestazioni decentrate nei territori che aderiscono all'evento,

un forum sul dialogo interculturale (25-27 novembre 2008),

l'invio di una newsletter elettronica mensile sull'attualità politica del CdR ai media regionali, ai rappresentanti eletti a livello territoriale e ai responsabili di associazioni, nonché l'invio a 25 000 responsabili istituzionali regionali di una newsletter mensile su carta relativa all'attività politica e consultiva del CdR, delle istituzioni europee e degli enti locali e regionali,

l'accoglienza riservata ogni anno — in collaborazione con le altre istituzioni europee — a 600 giornalisti dei media locali e regionali presso la sede del CdR a Bruxelles, allo scopo di richiamare l'attenzione sulle attività politiche dei membri del Comitato ovvero in occasione di manifestazioni particolari;

28.

auspica una stretta collaborazione con la Commissione europea per elaborare un working plan sulla base di iniziative di comunicazione adottate nell'ambito della cooperazione istituzionale e moltiplicando i partenariati bilaterali con gli Stati membri in materia di gestione operativa;

29.

è pronto a contribuire e partecipare attivamente alle iniziative lanciate da altre istituzioni, compresi i vertici dei cittadini che potrebbero essere organizzati dalle presidenze dell'UE;

IV.   Il ruolo del Comitato delle regioni nel futuro quadro interistituzionale in materia di comunicazione

30.

esprime la convinzione che la creazione di un quadro interistituzionale in materia di informazione e comunicazione, se dotato delle adeguate risorse finanziarie, servirebbe a rafforzare il principio del partenariato tra le istituzioni e gli organi comunitari, gli Stati membri e gli enti locali e regionali;

31.

sottolinea il valore aggiunto rappresentato dalla sua partecipazione ai lavori del gruppo interistituzionale sull'informazione (GII) e, dal momento che intende presentare ogni anno un programma sulla comunicazione decentrata, chiede di prendere parte all'elaborazione del programma interistituzionale annuale per il settore;

32.

è favorevole a una valutazione delle attività del gruppo interistituzionale sull'informazione per decidere gli eventuali miglioramenti e stabilire se sia opportuno creare un gruppo — al quale si dichiara disposto a prendere parte — incaricato del coordinamento delle azioni intese a dare attuazione agli orientamenti del GII;

33.

si compiace dell'opportunità offertagli di partecipare all'annuale dibattito interistituzionale sulla comunicazione e chiede pertanto che venga riconosciuto il suo contributo, insieme a quelli della Commissione europea, del Parlamento europeo e del Consiglio, in quanto interlocutore chiave di una strategia di comunicazione decentrata.

V.   Moltiplicare i canali di comunicazione: i media locali e regionali, l'audiovisivo e Internet

34.

Attira l'attenzione sul fatto che, per riuscire ad accrescere la conoscenza dei cittadini dell'UE sulle questioni europee, è necessario aumentare il numero e l'efficacia dei canali di comunicazione esistenti, rendendoli inoltre più accessibili. Occorre sviluppare la collaborazione tra gli enti locali e regionali e i media, nonché utilizzare nuove tecnologie;

35.

esprime soddisfazione per il lancio nel 2008 del progetto della Commissione europea sulle reti di informazione pilota (RIP), un'iniziativa che si prefigge una maggiore partecipazione dei parlamenti nazionali al dibattito su tematiche europee, e chiede di potervi partecipare assieme ai rappresentanti eletti a livello locale e regionale;

36.

chiede alla Commissione europea di prevedere l'inserimento di link tra i siti Internet delle sue rappresentanze nei 27 Stati membri e i siti delle associazioni nazionali degli enti locali e regionali, delle città e delle regioni, facendo in modo di adattare le informazioni ivi contenute al contesto locale, soprattutto per quel che riguarda l'attuazione delle politiche comunitarie;

37.

raccomanda la creazione sul sito Europa di una pagina web dedicata al ruolo degli enti locali e regionali nel processo decisionale europeo: la pagina, in cui verrebbe dato risalto al fatto che quasi il 75 % della legislazione comunitaria viene attuato a livello locale e regionale, dovrebbe prevedere un link al sito del CdR e ai siti delle associazioni nazionali ed europee degli enti locali e regionali che lo desiderino;

38.

sottolinea l'importanza dell'iniziativa ePartecipazione della Commissione europea, che si propone di coinvolgere l'opinione pubblica — soprattutto a livello locale e regionale — nell'elaborazione delle politiche; invita pertanto gli enti locali e regionali a potenziare i loro siti Internet in modo che i cittadini possano esprimersi nel quadro di consultazioni e forum on line, in particolare su ciò che vorrebbero dalle politiche europee;

39.

invita la Commissione europea a mettere a disposizione sul sito Internet EU Tube i video prodotti dal Comitato delle regioni;

40.

per finire, chiede alla Commissione europea di allargare la partecipazione ai dibattiti on line sul sito Europa ai rappresentanti eletti a livello locale e regionale, affinché possano dialogare con il pubblico, ad esempio nell'ambito del forum Debate Europe: una simile iniziativa dovrebbe consentire di intensificare i contatti tra i membri del CdR e i cittadini dei rispettivi Stati membri;

41

sottolinea l'importanza della molteplicità dei canali di informazione e di comunicazione, al fine di offrire a tutti i cittadini dell'UE la possibilità di acquisire conoscenze sull'Unione e di partecipare in condizioni di parità.

Bruxelles, 19 giugno 2008

Il Presidente

del Comitato delle regioni

Luc VAN DEN BRANDE


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