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Document 52006DC0490

    Comunicazione della Commissione - Relazione annuale dei sei coordinatori europei sullo stato di avanzamento di taluni progetti della rete transeuropea dei trasporti

    /* COM/2006/0490 def. */

    52006DC0490

    Comunicazione della Commissione - Relazione annuale dei sei coordinatori europei sullo stato di avanzamento di taluni progetti della rete transeuropea dei trasporti /* COM/2006/0490 def. */


    [pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

    Bruxelles, 13.9.2006

    COM(2006) 490 definitivo

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE

    Relazione annuale dei sei coordinatori europei sullo stato di avanzamento di taluni progetti della rete transeuropea dei trasporti

    RELAZIONE

    La realizzazione dei grandi progetti della rete transeuropea dei trasporti richiede un ingente sforzo finanziario ma, considerata la loro natura transnazionale, anche uno stretto coordinamento tra gli Stati membri attraversati da tali progetti.

    Per rendere possibile tale coordinamento e superare la compartimentazione delle procedure e delle decisioni di investimento tra Stati membri, la decisione del 29 aprile 2004 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli orientamenti comunitari per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti[1] ha introdotto un nuovo meccanismo che dà alla Commissione la possibilità di designare coordinatori europei per facilitare la realizzazione di alcuni progetti in modo coordinato tra gli Stati membri.

    Il 20 luglio 2005, dopo avere consultato il Parlamento europeo e d’intesa con gli Stati membri interessati, la Commissione ha nominato sei coordinatori europei[2]: Loyola de Palacio, Karel Van Miert, Etienne Davignon, Péter Balázs, Pavel Telicka e Karel Vinck.

    La decisione della Commissione stabiliva con precisione la portata dell’azione dei coordinatori e i principali compiti assegnati loro (cfr. allegato). In tale contesto i coordinatori sono stati incaricati tra l’altro di redigere ogni anno “ una relazione sui progressi compiuti nell’attuazione dei progetti ”, documento che la Commissione avrebbe poi trasmesso al Parlamento europeo e agli Stati membri interessati. Oltre a tale aspetto, la loro lettera di incarico prevedeva che essi fornissero alla Commissione la propria “ collaborazione per la programmazione degli aiuti finanziari della Comunità per il periodo 2007-2013 ”.

    La presente comunicazione raccoglie le osservazioni, le analisi e le raccomandazioni formulate dai coordinatori nelle loro relazioni annuali di attività (chiamate di seguito “la relazione”) per i progetti affidati loro.

    1. UNA PRIMA IMPORTANTE RELAZIONE INTERMEDIA

    Tra il luglio 2005 e il giugno 2006, l’attività dei coordinatori è stata caratterizzata da una relativa incertezza riguardo al sostegno finanziario che la Comunità avrebbe potuto fornire a questi grandi progetti dopo il 2006, in quanto l’accordo interistituzionale sul quadro finanziario dell’Unione è stato concluso in maniera definitiva soltanto il 17 maggio 2006.

    Dall’analisi dei coordinatori emerge però che questi progetti/corridoi sono fortemente dipendenti dal sostegno comunitario, in quanto alcuni loro tratti hanno un interesse eminentemente comunitario ; in particolare, per le sezioni transfrontaliere il contributo comunitario è determinante data la difficoltà, per gli Stati membri interessati, di farsene carico da soli in un periodo di restrizioni di bilancio. La relazione sottolinea inoltre che alcuni progetti a cavallo tra due o addirittura tre esercizi di bilancio pluriennali devono anche scontrarsi con l’incertezza in relazione alla possibilità di ottenere o meno un sostegno comunitario dopo il 2013.

    Indipendentemente dagli aspetti finanziari, l’azione dei coordinatori ha consentito in particolare di evidenziare l’importanza di un coordinamento rafforzato tra Stati membri ai fini della corretta esecuzione dei progetti. La possibilità di prendere in considerazione un progetto o un corridoio in maniera globale ha reso le autorità interessate più consapevoli della necessità di istituire strutture di pianificazione o di gestione comuni : alcune di esse esistevano già, mentre altre sono state istituite o lo saranno tra breve in seguito alle raccomandazioni dei coordinatori, il che rappresenta di per sé un notevole progresso per questi corridoi. Nel caso dei progetti che non hanno ancora raggiunto la piena fase di maturità si è invece deciso di realizzare studi di fattibilità comuni, onde poter prendere una decisione sull’avvio delle operazioni non oltre il 2010.

    L’attività dei coordinatori ha consentito di cogliere meglio la portata dei progetti, di sensibilizzare le autorità competenti sulla necessità di rafforzare la cooperazione con le autorità di altri Stati membri , di riflettere a medio-lungo termine sullo sviluppo non soltanto dell’infrastruttura, ma anche dei servizi che dovranno essere offerti lungo questi corridoi. In tale contesto è fondamentale garantire l’interoperabilità delle reti e l’armonizzazione delle procedure amministrative, il che tende a dimostrare che la realizzazione di questi grandi corridoi non è fine a se stessa : essi rappresentano invece una componente essenziale di una rete transeuropea. L’assenza di un anello determinante può pregiudicare il buon funzionamento dell’insieme della rete transeuropea dei trasporti e ridurre l’efficacia delle reti nazionali: è quindi necessario il sostegno di una politica dei trasporti coerente . Inoltre, la mancata realizzazione delle reti transeuropee dei trasporti nel loro insieme comporterebbe un costo per l’economia europea in termini di perdita di competitività.

    Le osservazioni dei coordinatori, in questo contesto, sono molto importanti in quanto richiamano la necessità di sviluppare una politica integrata delle reti : quest’ultima non deve comportare (soltanto) “grandi opere”, con obiettivi a breve termine, ma deve costituire un elemento chiave di una politica dei trasporti sostenibile, con obiettivi a più lungo termine .

    2. PRIMI RISULTATI INCORAGGIANTI

    Occorre sottolineare che, per l’insieme dei corridoi interessati, la presenza di un coordinatore europeo ha avuto un impatto positivo sul rafforzamento del dialogo tra le diverse parti interessate. I coordinatori, nel loro insieme, hanno sottolineato l’importanza di tale aspetto e hanno trovato in tali autorità interlocutori interessati.

    In tale contesto ciascuno dei coordinatori si è adoperato per avere la visione più obiettiva possibile dello stato di avanzamento del corridoio, delle difficoltà che caratterizzano alcuni suoi tratti e del sostegno finanziario comunitario che ritengono necessario. Le relazioni allegate alla presente comunicazione illustrano le azioni intraprese da un anno e le questioni rimaste in sospeso: a queste ultime i coordinatori riserveranno nei prossimi mesi un’attenzione particolare.

    La Commissione ha ormai una conoscenza di questi grandi corridoi, trattati nel loro complesso, molto più precisa che in passato, quando ciascun progetto era trattato in modo indipendente e vi era perciò una visione parziale della posta in gioco e delle difficoltà connesse a questi progetti. Questa impostazione consente in particolare di valutare meglio il valore aggiunto “transeuropeo” di un dato corridoio, mentre in passato, nella migliore delle ipotesi, non si poteva fare altro che sommare i valori aggiunti “nazionali” di ciascun tratto. Da queste relazioni emerge indirettamente che la mancata realizzazione o la realizzazione parziale di questi grandi assi sarebbe molto penalizzate non solo per le reti transeuropee, ma anche per la Comunità nel suo insieme, che verrebbe in tal modo privata di un elemento essenziale per il corretto funzionamento del mercato interno, dal che conseguirebbe in maniera diretta una perdita di competitività economica.

    3. PRINCIPALI RACCOMANDAZIONI

    Per aiutare la Commissione a stabilire criteri per fissare il livello di finanziamento comunitario dei diversi progetti ammissibili nell’ambito dell’esercizio finanziario 2007-2013, i coordinatori formulano le seguenti raccomandazioni:

    1. concentrare prioritariamente le risorse finanziarie disponibili sui tratti transfrontalieri a forte valore aggiunto comunitario e su alcuni colli di bottiglia principali per contribuire a realizzare il più rapidamente possibile un’autentica rete transeuropea, interconnessa e interoperabile ;

    2. tenere conto, sin dalla fase di concezione dei progetti, degli aspetti connessi all’interoperabilità;

    3. applicare un tasso di finanziamento sufficientemente incentivante da permettere l’avvio dei lavori sui tratti transfrontalieri e sui colli di bottiglia. Nella sua proposta del 24 maggio 2006 la Commissione ha proposto un tasso di finanziamento del 20% del costo totale per i progetti prioritari e fino al 30% per i tratti transfrontalieri degli stessi progetti. Per i progetti di attuazione del sistema ERTMS, il tasso di finanziamento proposto sale al 50%[3].

    I coordinatori ritengono perciò che soltanto un coordinamento ottimale dei diversi interventi comunitari consentirà di contribuire alla realizzazione di questi progetti prioritari entro i termini stabiliti nella decisione sugli orientamenti TEN-T.

    In tale contesto questi tronconi prioritari dovrebbero beneficiare di un’attenzione particolare negli ambiti strategici comunitari nazionali per la programmazione dei fondi strutturali e di coesione 2007-2013 attualmente in corso, le cui modalità di attuazione sono più favorevoli di quelle in vigore per il bilancio TEN. Per i progetti per i quali sono appropriate, appare inoltre necessario sviluppare formule innovative di finanziamento di tipo PPP (partnership pubblico-privato).

    Il “gruppo di orientamento delle reti transeuropee”[4], creato insieme alla funzione di coordinatore, si sta occupando di queste questioni ed è stato incaricato di presentare una relazione alla Commissione entro la fine del 2006. Il gruppo ha ascoltato tutti i coordinatori, che hanno così potuto informare la Commissione della situazione in cui si trova ciascun progetto e comunicarle le loro riflessioni sulle misure da adottare per rendere più conveniente il finanziamento di queste grandi infrastrutture e coordinare meglio il sostegno comunitario proveniente dai diversi fondi.

    4. CONCLUSIONI

    La nomina di coordinatori dei cinque corridoi prioritari e del progetto orizzontale ERTMS rappresenta un’esperienza positiva che ha consentito di generare una dinamica virtuosa; questi progetti possono essere ormai identificati con una persona precisa, il coordinatore europeo, al quale ci si può rivolgere in caso di necessità. Il ruolo dei coordinatori è percepito positivamente dalle parti interessate, sia a livello nazionale che a livello locale.

    L’attività dei coordinatori, inoltre, è stata caratterizzata da una grande trasparenza, in particolare nei confronti del Parlamento europeo: tutti i coordinatori sono stati infatti ascoltati dalla commissione per i trasporti e il turismo del Parlamento europeo tra il mese di gennaio e il mese di maggio 2006 per presentare le azioni intraprese.

    Questa è soltanto la prima relazione, ma riguarda un anno cruciale: i prossimi mesi, fino alla fine del 2006, saranno probabilmente i più importanti per la pianificazione e l’impostazione finanziaria di alcuni di questi grandi progetti.

    L’importo del finanziamento comunitario che potrà essere concesso in particolare ai tratti transfrontalieri consentirà agli Stati membri interessati di decidere del futuro di tali tratti e non è escluso che, se il tasso di finanziamento comunitario si rivelasse troppo basso, alcuni progetti non possano decollare immediatamente o subiscano ritardi.

    I coordinatori raccomandano pertanto che si scelga di concentrare i finanziamenti nell’ambito del bilancio TEN onde massimizzarne l’effetto leva. La Commissione rammenta tuttavia che i bisogni finanziari considerati necessari da ciascun coordinatore per il progetto di cui è responsabile dovranno inserirsi nell’analisi globale delle risorse necessarie per le TEN nel quadro d’insieme della programmazione pluriennale 2007-2013 relativa ai 30 progetti prioritari identificati nella decisione del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004.

    I vari contributi dei coordinatori, del resto, evidenziano chiaramente la necessità di adottare un’impostazione integrata, che non separi l’infrastruttura dal futuro utilizzo che ne sarà fatto: ecco perché l’attività dei coordinatori si estende anche agli aspetti legati all’attuazione del sistema ERTMS, allo sviluppo dell’interoperabilità su alcuni corridoi chiave e alla tariffazione delle infrastrutture. Peraltro, l’impostazione “per corridoio” adottata ha consentito anche di avere una visione precisa di questi assi prioritari e i progressi compiuti nell’anno trascorso sono stati notevoli.

    Sebbene il contributo dei coordinatori non sia quantificabile con precisione, non si tratta nemmeno di un concetto astratto: i risultati già registrati evidenziano che l’azione dei coordinatori è stata determinante per la conclusione di alcuni accordi e per l’ufficializzazione di impegni definitivi da parte degli Stati membri interessati per la realizzazione di studi o l’avvio delle attività, decisioni che non erano immaginabili ancora qualche mese fa. Se per alcuni corridoi sono state messe in evidenza difficoltà talvolta importanti, è stato grazie all’attività dei coordinatori. Tale trasparenza riguardo alla situazione in cui si trovano i corridoi costituisce un’ulteriore garanzia per la Commissione che, quando prenderà la decisione di impegnarsi finanziariamente in determinate operazioni, lo farà con perfetta cognizione di causa.

    La Commissione ringrazia i coordinatori europei per il lavoro svolto conformemente al loro mandato nel corso del primo anno di attività. Sono stati compiuti progressi notevoli. La Commissione li invita a proseguire la loro azione conformemente alla lettera di incarico.

    Le informazioni che saranno comunicate dai coordinatori nei prossimi sei mesi saranno utilizzate dalla Commissione, insieme agli altri elementi, nell’ambito della preparazione della programmazione finanziaria globale delle reti transeuropee dei trasporti per il periodo 2007-2013. Il proseguimento della loro attività dovrebbe altresì consentire ai coordinatori di ottenere, nella misura del possibile, garanzie sugli impegni finanziari degli Stati membri interessati a questi progetti prioritari.

    ALLEGATO Elenco dei coordinatori

    - Il sig. Karel Van Miert per il progetto prioritario n. 1 (“Asse ferroviario Berlino-Verona/Milano-Bologna-Napoli-Messina-Palermo”).

    - Il sig. Etienne Davignon per il progetto prioritario n. 3 (“Asse ferroviario ad alta velocità dell’Europa sud-occidentale”).

    - La sig.ra Loyola de Palacio per il progetto prioritario n. 6 (“Asse ferroviario Lione-Trieste-Divaca/Capodistria-Divaca-Lubiana-Budapest-frontiera ucraina”).

    - Il sig. Péter Balázs per il progetto prioritario n. 17 (“Asse ferroviario Parigi-Strasburgo-Stoccarda-Vienna-Bratislava”).

    - Il sig. Pavel Telicka per il progetto prioritario n. 27 (“Asse ferroviario «Rail Baltica» Varsavia-Kaunas-Riga-Tallinn-Helsinki”).

    - Il sig. Karel Vinck per il progetto “ERTMS”.

    [1] Decisione n. 884/2004/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004 (GU L 167 del 30.4.2004, pag. 1).

    [2] Decisione n. C(2005) 2754 della Commissione del 20 luglio 2005.

    [3] COM(2006) 245.

    [4] Il gruppo è presieduto dal vicepresidente responsabile dei trasporti ed è composto dalla vicepresidente responsabile della società dell’informazione e dei media e dai commissari responsabili della politica regionale, della programmazione finanziaria e del bilancio, dell’ambiente, degli affari economici e monetari e dell’energia.

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