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Document 52005DC0020
Communication from the Commission to the Council and the European Parliament - Community Strategy Concerning Mercury {SEC(2005) 101}
Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo - Strategia comunitaria sul mercurio {SEC(2005) 101}
Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo - Strategia comunitaria sul mercurio {SEC(2005) 101}
/* COM/2005/0020 def. */
Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo - Strategia comunitaria sul mercurio {SEC(2005) 101} /* COM/2005/0020 def. */
Bruxelles, 28.01.2005 COM(2005) 20 definitivo COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO Strategia comunitaria sul mercurio {SEC(2005) 101} 1. INTRODUZIONE Nel dicembre 2002 la Commissione ha presentato al Consiglio una relazione concernente il mercurio proveniente dall’industria dei cloro-alcali (più comunemente cloro-soda)[1]. Tale documento esaminava il destino di una quantità, compresa tra 12 e 15 000 tonnellate, di mercurio eccedente derivante dalla conversione del settore che abbandona il processo basato sulle celle a mercurio. A seguito di tale comunicazione, il Consiglio ha reagito invitando la Commissione a presentare una “una strategia coerente … con misure per tutelare la salute umana e l’ambiente dalle emissioni di mercurio mediante un approccio basato sul ciclo di vita, tenendo conto della produzione, dell’uso, del trattamento dei rifiuti e delle emissioni”. Tale strategia fornisce inoltre una base per il contributo comunitario al dibattito internazionale sul mercurio presso il consiglio direttivo dell’UNEP che si svolgerà nel febbraio 2005. La presente comunicazione comprende anche una valutazione d’impatto estesa[2] (VIE) che esamina dettagliatamente il problema del mercurio e le opzioni strategiche. Tiene inoltre conto di numerosi pareri sulla necessità di agire, espressi nell'ambito della consultazione dei soggetti interessati sulla strategia, i cui risultati e procedure sono illustrati nella VIE. 2. IL PROBLEMA DEL MERCURIO 2.1. La pericolosità del mercurio Il mercurio e i suoi componenti sono estremamente tossici per gli esseri umani, gli ecosistemi e la fauna selvatica. L'inquinamento da mercurio, inizialmente ritenuto un problema acuto e a carattere locale, è ormai riconosciuto come un problema diffuso e cronico a livello planetario. Elevate dosi di mercurio possono essere mortali per gli esseri umani, ma persino dosi relativamente ridotte possono avere gravi effetti negativi sullo sviluppo neurologico, e recentemente è stato individuato un probabile nesso con effetti negativi sul sistema cardiovascolare, il sistema immunitario e l’apparato riproduttivo. Il mercurio inoltre ritarda l’attività microbiologica dei suoli ed è considerata una sostanza pericolosa prioritaria nell’ambito della direttiva quadro “Acque”[3]. Il mercurio è persistente e, nell'ambiente, può trasformarsi nella forma più tossica di questa sostanza: il metilmercurio. Il metilmercurio supera rapidamente la barriera placentare e quella cerebrale inibendo lo sviluppo mentale potenziale anche prima della nascita. Per questa ragione, l’esposizione delle donne in età fertile e dei bambini desta fortissime preoccupazioni. Per la maggior parte delle persone nei paesi sviluppati, la più importante fonte di esposizione al mercurio è l’inalazione dei vapori di mercurio provenienti dagli amalgami dentali. L'esposizione al metilmercurio avviene perlopiù attraverso l'alimentazione. Il metilmercurio si deposita e si concentra soprattutto nella catena alimentare acquatica ponendo a rischio in particolare le popolazioni che consumano grandi quantità di pesce e di molluschi. Per la maggior parte delle persone dell’Europa centrale e settentrionale i bioindicatori di esposizione indicano livelli di metilmercurio inferiori ai livelli di sicurezza internazionalmente accettati. Tuttavia, la maggior parte della popolazione delle aree costiere del Mediterraneo e dall’1 al 5% circa della popolazione dell’Europa centrale e settentrionale si situano intorno ai suddetti livelli massimi, mentre in gran parte delle comunità di pescatori del Mediterraneo e della popolazione artica questi livelli sono notevolmente superati. 2.2. Prospettiva mondiale Il mercurio è emesso da fonti naturali come i vulcani, ma le emissioni aggiuntive provenienti da fonti antropiche, come la combustione del carbone e l’utilizzo di mercurio nei prodotti, hanno determinato aumenti significativi dell’esposizione e della deposizione nell’ambiente. Le emissioni nel passato hanno costituito una “concentrazione a livello mondiale” di mercurio nell’ambiente, parte della quale è continuamente spostata, depositata e rispostata. Le emissioni nuove si aggiungono a questa concentrazione a livello mondiale che circola tra aria, acqua, sedimenti, suoli e biota. In molte regioni del mondo si registrano elevate concentrazioni di mercurio, alcune delle quali sono in gran parte dovute agli usi locali, in particolare l’estrazione dell’oro su piccola scala in America Latina, Africa e Asia. Tuttavia, trattandosi di un agente inquinante transfrontaliero, il mercurio può essere trasportato anche molto lontano dalla fonte di emissione. Ciò significa che alcune forme di inquinamento di natura locale se considerate nel breve termine, vanno ad aggiungersi, sul lungo termine, alla concentrazione a livello mondiale. Ciò ha determinato anche l’inquinamento di regioni con nessuna o poche fonti di mercurio, come la regione artica. 3. OBIETTIVI Un obiettivo chiave è ridurre i livelli di mercurio nell’ambiente e quelli dell’esposizione umana, dovuti principalmente al metilmercurio presente nei pesci. Per eliminare il problema del metilmercurio nei pesci, tuttavia, ci vorranno probabilmente decenni. I livelli attuali sono infatti dovuti ad emissioni verificatesi in passato la cui eliminazione richiederà molto tempo, anche in assenza di ulteriori emissioni di questo tipo. La Comunità ha già adottato numerose misure per ridurre le emissioni e l'utilizzazione del mercurio. Ciò non significa, tuttavia, che non si possa fare di più, ma è importante che gli Stati membri applichino correttamente le misure esistenti e che si registrino progressi a livello planetario. La strategia persegue gli obiettivi seguenti: - riduzione delle emissioni di mercurio; - riduzione dell’entrata in circolazione del mercurio diminuendo l’ offerta e la domanda ; - soluzione della situazione a lungo termine delle eccedenze di mercurio e delle riserve della società (in prodotti ancora in uso o immagazzinati); - protezione contro l’ esposizione al mercurio; - approfondimento della comprensione della problematica del mercurio e delle sue soluzioni; - sostegno e promozione dell’ azione internazionale sul mercurio. Qui di seguito sono descritti, per ciascun obiettivo, i progressi realizzati, le lacune da colmare e le ulteriori azioni da svolgere. I riferimenti “a breve termine” o “a lungo termine” riguardano, rispettivamente; i prossimi 3 anni e 4-6 anni. Le azioni a più lungo termine saranno individuate dopo il riesame della strategia. 4. RIDUZIONE DELLE EMISSIONI Con l'industrializzazione, le emissioni di mercurio sono globalmente aumentate. Le emissioni atmosferiche a livello mondiale sono cresciute di circa 20% dal 1990 al 2000. Le emissioni europee sono diminuite di circa 60% nello stesso periodo, ma l'Europa rimane una delle principali fonti del mercurio depositato in altri continenti e nell'Artico. Una delle principali fonti di emissioni di mercurio è la combustione del carbone che, negli impianti superiori a 50 MWth, è disciplinata dalla direttiva IPPC[4] – come altri fonti importanti quali le industrie dei metalli, i cementifici e le industrie chimiche – e dalla direttiva 2001/80/CE[5]. La direttiva IPPC è pertanto uno strumento comunitario fondamentale per la riduzione delle emissioni di mercurio e di altri agenti inquinanti. La procedura di autorizzazione IPPC per gli impianti, salvo poche eccezioni in alcuni nuovi Stati membri, deve essere completata entro il 30 ottobre 2007. La Commissione sta pubblicando una serie di documenti di riferimento sulle migliori tecniche disponibili o BAT ( Best available techniques REFerence document - BREF), a sostegno dell’attuazione della direttiva IPPC. Azione 1. La Commissione valuterà l’impatto dell'applicazione della direttiva IPPC sulle emissioni di mercurio, stabilendo se siano necessari ulteriori iniziative, come la fissazione di valori massimi comunitari, sulla base dei dati richiesti dalle procedure di rendicontazione di cui alla direttiva IPPC e alla decisione EPER[6] e nell'ambito di un riesame più ampio della strategia da realizzare entro la fine del 2010. In tale occasione si procederà all’esame dei vantaggi secondari legati ai controlli da attuare entro il 1° gennaio 2008, ai sensi della direttiva 2001/80/CE per ridurre le emissioni di biossido di zolfo dai grandi impianti di combustione. Azione 2. La Commissione incoraggerà gli Stati membri e l’industria a fornire maggiori informazioni sulle emissioni di mercurio e le tecniche di prevenzione e controllo, in modo da poter trarre conclusioni sull’effettivo contributo del BREF all’ulteriore riduzione delle emissioni. La seconda edizione del BREF sui cloro-alcali conterrà indicazioni su come affrontare i rischi di emissioni provenienti dalle celle a mercurio dismesse. I piccoli impianti di combustione e la combustione di carbone a fini domestici costituiscono fonti significative di mercurio. Il controllo di questi impianti risulta probabilmente più efficace, rispetto ai costi, se si considerano varie sostanze inquinanti e non una sola. Questa opzione è all'esame nell'ambito del programma “Aria pulita per l’Europa” (CAFE) per gli inquinanti atmosferici “classici”, come l’ammoniaca e il biossido di zolfo. Azione 3. Nel 2005, la Commissione avvierà uno studio sulle opzioni esistenti per ridurre le emissioni di mercurio provenienti dalla combustione del carbone su piccola scala, da esaminare nell'ambito di una valutazione più ampia del programma CAFE. Alcuni Stati membri ritengono che gli amalgama dentali siano una fonte considerevole di emissioni di mercurio, ad esempio negli interventi di odontoiatria o le cremazioni. Il trattamento dei rifiuti degli amalgama dentali è disciplinato dalla normativa comunitaria sui rifiuti[7]. Azione 4. Nel 2005, la Commissione valuterà in che misura gli Stati membri hanno osservato i requisiti comunitari per quanto concerne il trattamento dei rifiuti degli amalgama dentali e adotterà, in seguito, le misure necessarie per garantire la loro corretta applicazione. Le emissioni derivanti dagli impianti di cremazione non sono disciplinate dalla legislazione comunitaria, ma sono regolamentate in alcuni Stati membri. Esse sono inoltre oggetto di una raccomandazione OSPAR. Le relazioni sulle emissioni elaborate dalle parti di tale raccomandazione, da presentare entro il 30 settembre 2005, daranno un’indicazione sull’efficacia delle misure vigenti e sull’eventuale necessità di adottare ulteriori provvedimenti. Controlli analoghi sono incoraggiati negli altri Stati membri in cui si effettuano cremazioni. Più in generale la proposta di direttiva sulle sostanze prioritarie nell'ambito della direttiva quadro “Acque” comprenderà standard di qualità per il mercurio cui gli Stati membri dovranno conformarsi entro il 2015 e che saranno, tra l’altro, importanti per la concessione di autorizzazioni IPPC. L’adozione delle misure segnerà l'inizio del periodo di 20 anni previsto dalla direttiva quadro per la cessazione o l'eliminazione delle emissioni, degli scarichi e delle perdite. 5. RIDUZIONE DELL’OFFERTA Il mercurio è in vendita libera nel mercato mondiale. L’offerta mondiale attuale è pari a circa 3 600 tonnellate l’anno. L’UE è un grande esportatore con un’esportazione annuale netta di circa 1 000 tonnellate. Il prezzo del mercurio è calato notevolmente dagli anni ’60, durante i quali aveva raggiunto prezzi elevati, attestandosi abbastanza stabilmente intorno ai 5 euro il chilo per gran parte del decennio scorso. L’impatto economico del commercio del mercurio è pertanto minimo. Il prezzo ridotto e l'ampia offerta favoriscono l’utilizzazione del mercurio nei paesi terzi, in attività quale l’estrazione dell’oro. I composti del mercurio utilizzati come pesticidi sono disciplinati dalla convenzione di Rotterdam sulla procedura del consenso informato a priori per alcuni prodotti chimici e pesticidi pericolosi nel commercio internazionale. Nella Comunità tale convenzione è stata attuata dal regolamento (CE) n. 304/2003[8], che vieta anche l'esportazione di saponi cosmetici contenenti mercurio e impone la notifica dell'esportazione di composti di mercurio destinati a tutti gli altri usi. Non esistono restrizioni comunitarie o internazionali per quanto riguarda il commercio del mercurio metallico. Tuttavia, l’esame nell'ambito della VIE indica che l’esportazione di mercurio dalla Comunità dovrebbe cessare. Azione 5. In quanto contributo proattivo allo sforzo proposto di porre fine, a livello mondiale, alla produzione primaria di mercurio e di impedire alle eccedenze di tornare sul mercato, come indicato al punto 10, la Commissione intende proporre una modifica del regolamento (CE) n. 304/2003 per porre fine all’esportazione di mercurio dalla Comunità entro il 2011. Il principale fornitore mondiale di mercurio è l'impresa MAYASA, di proprietà dello Stato spagnolo. Ai sensi di un accordo sottoscritto nel 2001, MAYASA compra l’eccedente di mercurio del settore cloro-soda comunitario per rivenderlo. La stessa impresa vende il mercurio estratto dalle miniere di Almadén (Spagna). La produzione di mercurio ad Almadén ha raggiunto 2 800 tonnellate nel 1941, ma da allora è diminuita molto visto il declino del mercato, e poi recentemente in quanto l’industria del cloro-soda offre una fonte alternativa. L’offerta totale di MAYASA si aggirava recentemente intorno a 1 000 tonnellate di mercurio l’anno. Secondo la VIE, anche senza ricorrere al divieto di esportazione, gli impatti ambientali negativi dell’estrazione e della produzione primarie di mercurio e la loro fattibilità economica dubbia suggeriscono di porre fine a queste attività specifiche. La Spagna ha affermato che l’estrazione e la produzione a Almadén erano già state interrotte prima dell’adozione di questa strategia e che non è prevista la ripresa delle attività. La Commissione è consapevole del significato storico, economico e sociale della produzione e del commercio del mercurio a Almadén, risalente all’epoca dei romani. La Commissione inoltre è decisamente a favore della concessione di aiuti per sviluppare nuovi settori imprenditoriali ed occupazionali. L’area può inoltre beneficiare del sostegno comunitario destinato alle regioni dell’obiettivo 1 (Castilla-La Mancha), e la situazione non dovrebbe cambiare nell'ambito del prossimo periodo di programmazione dei Fondi strutturali. 6. RIDUZIONE DELLA DOMANDA La domanda mondiale di mercurio ammonta a circa 3 600 tonnellate l’anno, e nel 2003 nei 15 Stati membri dell’UE era pari a 300 tonnellate. Il mercurio si usa sempre meno, sia a livello mondiale che nell’UE, ma il suo impiego persiste in alcune attività importanti. A livello mondiale il mercurio è ancora utilizzato nell’estrazione dell’oro, nelle batterie e nell’industria dei cloro-alcali che, complessivamente, corrispondono al 75% del consumo totale. Oggi solo l’uso nell’industria cloro-soda è significativo nell’UE, ma il processo con celle a mercurio non è considerato la migliore tecnica disponibile (BAT)[9] ai sensi della direttiva IPPC, ed è progressivamente abbandonato. L’uso del mercurio nell’estrazione dell’oro è considerevole nella Guyana francese (dove le autorità francesi stanno pensando di vietarne l’uso) ma non nel territorio europeo dell’UE. La direttiva 91/157/CEE[10] limita l’uso del mercurio nelle batterie. Data la graduale eliminazione delle celle a mercurio nell’industria dei cloro-alcali, nell’UE il mercurio si utilizzerà principalmente negli amalgama dentali. Sarebbe pertanto opportuno riconsiderare la possibilità di una sua sostituzione, tanto più che gli Stati membri possono incoraggiare la sostituzione, ma la direttiva sui dispositivi medici[11] limita il campo d’azione delle misure nazionali restrittive. Azione 6. Entro breve la Commissione chiederà al gruppo di esperti sui dispositivi medici di esaminare la questione dell’utilizzo del mercurio negli amalgama dentali e consulterà il comitato scientifico dei rischi sanitari ed ambientali al fine di stabilire se sia opportuno adottare ulteriori misure di regolamentazione. Il principale gruppo di prodotti contenti mercurio non disciplinato dalla normativa comunitaria è costituito dalle apparecchiature di misura e controllo. La Commissione presenterà entro breve delle proposte destinate ad assoggettare i dispositivi medici e le apparecchiature di misura e controllo alla direttiva 2002/95/CE[12], che disciplina già i dispositivi di illuminazione e altre apparecchiature elettriche ed elettroniche. Tuttavia, in questo gruppo di prodotti (termometri, sfigmomanometri e barometri) il mercurio viene perlopiù utilizzato in apparecchiature che non sono né elettriche né elettroniche e che pertanto non risulterebbero disciplinate. La VIE rileva che sarebbe opportuno adottare ulteriori misure in questo settore. Azione 7. La Commissione intende proporre nel 2005 una modifica della direttiva 76/769/CEE[13] al fine di limitare la commercializzazione delle apparecchiature di misura e controllo non elettriche e non elettroniche contenti mercurio destinate all’uso dei singoli o alle cure sanitarie . Azione 8. Quanto prima la Commissione esaminerà ulteriormente i rari prodotti e applicazioni nell’UE che utilizzano ancora piccole quantità di mercurio. Nel medio e lungo termine, eventuali altri usi possono essere soggetti a autorizzazione e eventuale sostituzione ai sensi del regolamento REACH proposto[14], una volta che questo sarà adottato. 7. GESTIONE DELLE ECCEDENZE E DELLE RISERVE Le più grandi riserve di mercurio dell’UE sono quelle dell’industria dei cloro-alcali. Vista l’intenzione di eliminare gradualmente le esportazioni, gran parte di questo mercurio dovrà essere immagazzinato o eliminato. Alcuni Stati membri stanno già elaborando delle politiche in materia[15]. Secondo la valutazione d’impatto estesa, l’eliminazione definitiva costituirebbe una soluzione ottimale dal punto di vista ambientale, ma è ancora troppo costosa e incerta sul piano tecnico per imporla a livello comunitario. L’esigenza di individuare modalità di stoccaggio efficaci rispetto ai costi richiede ulteriori riflessioni. Azione 9. La Commissione adotterà delle misure per realizzare lo stoccaggio del mercurio dell'industria dei cloro-alcali, secondo un calendario coerente con l’eliminazione graduale delle esportazioni di mercurio entro il 2011. In primo luogo, la Commissione studierà la possibilità di concludere un accordo con l'industria. Un’importante quantità di mercurio è presente nei prodotti che sono già in circolazione. Quando un prodotto diventa “rifiuto” la politica comunitaria attuale in genere privilegia il recupero rispetto all’eliminazione. Si potrebbe pensare ad una politica più attiva di raccolta e riciclaggio del mercurio. Alcuni Stati membri sostengono tuttavia che non si dovrebbe recuperare il mercurio ai fini di una riutilizzazione, ma che bisognerebbe piuttosto ritirarlo dalla circolazione ricorrendo allo stoccaggio o l’eliminazione. Azione 10. La Commissione avvierà ulteriori studi, a medio e a breve termine, sul destino del mercurio presente nei prodotti già in circolazione nella società. 8. PROTEZIONE CONTRO L’ESPOSIZIONE Un parere recente dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) concernente i rischi legati alla presenza di mercurio negli alimenti[16] indicava che le persone che consumano grandi quantità di pesce e di prodotti ittici, in particolare i grandi pesci predatori, possono raggiungere o superare i livelli di sicurezza fissati. La Commissione sta valutando le possibili opzioni di gestione dei rischi alla luce del parere dell’EFSA, ivi compresi i limiti massimi stabiliti dal regolamento (CE) n. 466/2001[17] sul contenuto di mercurio nei prodotti ittici. Tuttavia, le possibilità di ridurre questi valori sono limitate. Occorre prevedere altre soluzioni, come la pubblicazione da parte della Commissione[18] e degli Stati membri di consigli mirati destinati ai consumatori. Azione 11. A breve termine, l’EFSA esaminerà ulteriormente gli apporti alimentari specifici di vari tipi di pesce e di frutti di mare nei gruppi di popolazione vulnerabili (donne incinta, bambini). Azione 12. La Commissione comunicherà ulteriori informazioni sul mercurio presente negli alimenti non appena disporrà di nuovi dati. Le autorità nazionali saranno incoraggiate a diffondere consigli, tenendo conto delle caratteristiche locali. La legislazione comunitaria limita anche il tenore di mercurio nell’acqua potabile[19]. La quarta direttiva “figlia" sulla qualità dell'aria, di recente adozione[20], non stabilisce valori da conseguire o norme di qualità per il mercurio - le concentrazioni riscontrate nell’aria ambiente sono inferiori ai valori ritenuti nocivi per la salute - ma è opportuno misurare le concentrazioni e i depositi in modo da conoscere la loro evoluzione nello spazio e nel tempo. La legislazione comunitaria vigente in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro costituisce un quadro adeguato per proteggere i lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall’esposizione al mercurio. In questo contesto, la Commissione sta elaborando un valore limite per l’esposizione professionale al mercurio. Più genericamente, nell'ambito del piano d’azione europeo per l’ambiente e la salute 2004-2010[21] saranno attuate delle azioni per perfezionare le tecniche di misura dell'esposizione umana mediante lo sviluppo di un monitoraggio integrato dell’ambiente e degli alimenti e lo studio della possibilità di attuare una strategia di biomonitoraggio. Queste iniziative riguarderanno una serie di fattori di pressione sull’ambiente, tra cui il mercurio. 9. UNA CONOSCENZA PIÙ APPROFONDITA Le carenze nella conoscenza della problematica del mercurio e delle possibili soluzioni possono essere colmate con la ricerca, lo sviluppo e i progetti pilota. Queste attività potrebbero essere realizzate sugli effetti del mercurio sulla salute umana, le modalità di spostamento o di ritenzione nell’ambiente del mercurio e le questioni della sensibilità degli ecosistemi e della tossicità. Le attività dovrebbero riguardare le questioni legate alla presenza di mercurio nei prodotti, le emissioni e i rifiuti, in particolare mediante lo sviluppo di tecniche destinate a ridurre gli scarichi di mercurio derivanti dalla combustione del carbone e da altre fonti importanti. Si dovrebbe inoltre trattare, stabilizzare e eliminare definitivamente il mercurio eccedente e i rifiuti contenenti mercurio. Azione 13. Le priorità di ricerca sul mercurio saranno definite nel Settimo programma quadro e negli altri meccanismi di finanziamento interessati. 10. SOSTEGNO E INCENTIVAZIONE DELL’AZIONE A LIVELLO INTERNAZIONALE È indispensabile compiere progressi nella soluzione del problema del mercurio in particolare per ridurre le emissioni, ma anche l'offerta e la domanda. Esiste un ampio margine per ridurre le emissioni di mercurio e favorire l'uso delle BAT, soprattutto nei settori dell’energia elettrica, dei metalli, del cemento, dei cloro-alcali, nonché dei rifiuti. L’azione svolta dall’UE ha già consentito di ridurre drasticamente le emissioni e può essere presentata come esempio da imitare in consessi internazionali, regionali e bilaterali. Il trasferimento tecnologico rivestirà anch’esso una notevole importanza. La domanda mondiale di mercurio sta già calando ma, data la natura della problematica del mercurio, è importante adottare misure per continuare a gestire la domanda nel senso di una riduzione. S'impongono dei provvedimenti, quali l’eliminazione graduale dell’uso del mercurio quando esistono alternative valide, e il controllo rigoroso quando tali alternative non sono disponibili. La Commissione ritiene che delle azioni costruttive per il calo della domanda consentirebbero di ridurre notevolmente l’uso del mercurio su scala planetaria, portandola a 1 000 tonnellate o meno entro il 2020. Si tratterà soprattutto di ridurre l’uso del mercurio nel settore dei cloro-alcali e delle batterie, in cui l'UE ha ancora una volta illustrato l'esistenza di un forte potenziale, nonché nel settore dell'estrazione dell'oro. Tuttavia, la riduzione della domanda mondiale non sarà significativa, fino a quando l'offerta del mercurio, elevata e a prezzi ridotti, incentiva il proseguimento di tali usi e persino nuovi tipi di impieghi. Sono necessari interventi paralleli per ridurre l’offerta. La decisione degli Stati Uniti di immagazzinare il mercurio precedentemente accumulato a fini strategici è accolta favorevolmente. Azione 14. La Comunità, gli Stati membri e le altre parti interessate dovrebbero continuare a contribuire alle discussioni e alle attività internazionali, sottoscrivere impegni bilaterali e realizzare progetti con paesi con terzi, in particolare in materia di trasferimento tecnologico, per affrontare il problema del mercurio. Azione 15. La Commissione valuterà la possibilità di istituire un meccanismo di finanziamento specifico per i lavori di ricerca ed i progetti pilota destinati a ridurre le emissioni di mercurio derivanti dalla combustione del carbone nei paesi che dipendono fortemente dai combustibili solidi, come la Cina, l’India, la Russia ecc. Tale meccanismo sarebbe analogo al programma CARNOT che promuove l’utilizzo pulito ed efficace dei combustibili solidi. Azione 16. La Comunità dovrebbe promuovere un’iniziativa destinata ad assoggettare il mercurio alla procedura di consenso informato a priori (PIC) della convenzione di Rotterdam. Azione 17. La Comunità e gli Stati membri dovrebbero continuare a sostenere le attività svolte nel quadro del protocollo concernente i metalli pesanti della convenzione CEE/ONU sull'inquinamento atmosferico transfrontaliero di lunga distanza. Azione 18. La Comunità, gli Stati membri e le altre parti interessate dovrebbero inoltre sostenere il programma mondiale sul mercurio dell’UNEP, mediante ad esempio lo studio di materiali e la fornitura di conoscenze tecniche e di risorse umane e finanziarie. Azione 19. La Comunità e gli Stati membri dovrebbero sostenere le attività svolte a livello mondiale per ridurre l’utilizzazione del mercurio nel settore dell’estrazione dell’oro, quale il progetto mondiale UNDP/GEF/UNIDO sul mercurio. Esamineranno inoltre la possibilità di sostenere singoli paesi in via di sviluppo mediante vari strumenti di assistenza in materia di cooperazione allo sviluppo, tenendo conto delle strategie nazionali di sviluppo. Azione 20. Per ridurre la fornitura di mercurio a livello internazionale, la Comunità dovrebbe operare a favore di un’eliminazione graduale della produzione primaria su scala mondiale e incoraggiare gli altri paesi ad impedire la reintroduzione nel proprio mercato delle eccedenze, nell’ambito di un’iniziativa analoga a quella del protocollo di Montreal sulle sostanze che riducono lo strato di ozono. A favore di questo obiettivo, l’emendamento previsto del regolamento (CE) n. 304/2003 porrebbe fine all’esportazione del mercurio dalla Comunità entro il 2011. 11. RIESAME LA VIE INDIVIDUA UNA SERIE DI TAPPE IMPORTANTI A BREVE E MEDIO TERMINE, NELL'AMBITO DELLE MISURE COMUNITARIE E INTERNAZIONALI VIGENTI, PER PROSEGUIRE LA VALUTAZIONE DELLA PROBLEMATICA DEL MERCURIO, L’EFFICACIA DELLE POLITICHE E L’OPPORTUNITÀ DI NUOVE EVENTUALI AZIONI. PIÙ GENERALMENTE, LA COMMISSIONE intende riesaminare la strategia nel suo complesso entro la fine del 2010. Questo esame soddisferà anche i requisiti previsti dalla quarta direttiva "figlia" sulla qualità dell'aria in materia di rendicontazione sull’opportunità di nuove azioni nel settore del mercurio, tenendo conto delle misure adottate nell’ambito della presente strategia. La Commissione intende realizzare questo esame utilizzando i dati provenienti da varie fonti e da settori diversi, e non solo dal punto di vista della qualità dell’aria. 12. CONCLUSIONI Il mercurio costituisce un pericolo per la Comunità e per il mondo. La presente comunicazione segna il primo passo dell’attuazione di una strategia comunitaria coerente in questo ambito. Viene presentata prima delle proposte legislative che preannuncia, in modo da consentire l'adozione di una posizione comunitaria sulla questione del mercurio prima del consiglio direttivo dell'UNEP che si svolgerà nel febbraio 2005. La Commissione, rispondendo all’invito del Consiglio di presentare una strategia sul mercurio, chiede a quest’ultimo e al Parlamento europeo di approvare la strategia illustrata nella presente comunicazione. [1] COM(2002) 489 def. del 6.9.2002. [2] SEC(2005) 101. [3] Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque (GU L 327 del 22.12.2000), modificata dalla decisione n. 2001/2455/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 novembre 2001, relativa all'istituzione di un elenco di sostanze prioritarie in materia di acque (GU L 331 del 15.12.2001). [4] Direttiva 96/61/CE del Consiglio del 24 settembre 1996 sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento, GU L 257 del 10.10.1996. [5] Direttiva 2001/80/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2001, concernente la limitazione delle emissioni nell'atmosfera di taluni inquinanti originati dai grandi impianti di combustione, GU L 309 del 27.11.2001. [6] Decisione 2000/479/CE della Commissione, del 17 luglio 2000, in merito all'attuazione del Registro europeo delle emissioni inquinanti (EPER) ai sensi dell'articolo 15 della direttiva 96/61/CE del Consiglio sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento, GU L 192 del 28.7.2000. [7] Decisione 2000/532/CE della Commissione, del 3 maggio 2000, che sostituisce la decisione 94/3/CE che istituisce un elenco di rifiuti conformemente all'articolo 1, lettera a), della direttiva 75/442/CEE del Consiglio relativa ai rifiuti e la decisione 94/904/CE del Consiglio che istituisce un elenco di rifiuti pericolosi ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 4, della direttiva 91/689/CEE del Consiglio relativa ai rifiuti pericolosi, GU L 226 del 6.9.2000, pag. 3 (modificata). [8] Regolamento (CE) n. 304/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2003, sull'esportazione ed importazione di prodotti chimici pericolosi, GU L 63 del 6.3.2003. [9] Documento di riferimento sulle BAT nell’industria dei cloro-alcali adottato dalla Commissione nel dicembre 2001, http://eippcb.jrc.es. [10] Direttiva 91/157/CEE del Consiglio, del 18 marzo 1991, relativa alle pile ed agli accumulatori contenenti sostanze pericolose, GU L 78 del 26.3.1991. [11] Direttiva 93/42/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1993, concernente i dispositivi medici, GU L 169 del 12.7.1993. [12] Direttiva 2002/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 gennaio 2003, sulla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, GU L 37 del 13.2.2003. [13] Direttiva 76/769/CEE del Consiglio, del 27 luglio 1976, concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri relative alle restrizioni in materia di immissione sul mercato e di uso di talune sostanze e preparati pericolosi, GU L 262 del 27.9.1976. [14] Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un'agenzia europea delle sostanze chimiche e modifica la direttiva 1999/45/CE e il regolamento (CE) {sugli inquinanti organici persistenti}, COM(2003) 644 def. del 29.10.2003. [15] La Svezia, ad esempio, ha introdotto l'obbligo di stabilizzazione e immagazzinamento del mercurio in letti di roccia profondi, mentre la Germania sta considerando la possibilità di immagazzinare il mercurio metallico in miniere di sale dismesse. [16] http://www.efsa.eu.int/science/contam/contam_opinions/259_en.html. [17] Regolamento (CE) n. 466/2001 della Commissione, dell'8 marzo 2001, che definisce i tenori massimi di taluni contaminanti presenti nelle derrate alimentari, GU L 77 del 16.3.2001. [18] http://europa.eu.int/comm/food/food/chemicalsafety/contaminants/information_note_mercury-fish_12-05-04.pdf. [19] Direttiva 98/83/CE del Consiglio del 3 novembre 1998 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, GU L 330 del 5.12.1998. [20] Progetto di proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente l'arsenico, il cadmio, il mercurio, il nickel egli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente, COM(2003) 423 def. del 16.7.2003. Testo definitivo non ancora pubblicato nella Gazzetta ufficiale. [21] COM(2004) 416 def. del 9.6.2004.