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Document 51999IP0356

    Risoluzione sui risultati del Consiglio europeo straordinario di Berlino del 24 e 25 marzo 1999

    GU C 219 del 30.7.1999, p. 190 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

    51999IP0356

    Risoluzione sui risultati del Consiglio europeo straordinario di Berlino del 24 e 25 marzo 1999

    Gazzetta ufficiale n. C 219 del 30/07/1999 pag. 0190


    B4-0356, 0357, 0364, e 0367/99

    Risoluzione sui risultati del Consiglio europeo straordinario di Berlino del 24 e 25 marzo 1999

    Il Parlamento europeo,

    - viste la relazione del Consiglio europeo e la dichiarazione della Commissione sui risultati della riunione del Consiglio europeo svoltasi a Berlino il 24-25 marzo 1999 nonché le conclusioni della presidenza,

    - viste le sue risoluzioni del 14 gennaio 1999 sul miglioramento della gestione finanziaria della Commissione ((Processo verbale della seduta in tale data, parte II, punto 1.)) e del 23 marzo 1999 sulle dimissioni della Commissione e la nomina di una nuova Commissione ((Processo verbale della seduta in tale data, parte II, punto 2.)),

    - vista la prima relazione del comitato di esperti indipendenti sui casi di frode, cattiva gestione e nepotismo nella Commissione,

    A. considerando che tanto uno sviluppo equilibrato quanto la coesione economica e sociale fra le regioni europee costituiscono obiettivi fondamentali dell'Unione europea, realizzabili solo attraverso una genuina solidarietà fra gli Stati membri,

    I. Agenda 2000

    1. rileva che il Consiglio europeo è riuscito a conciliare i divergenti interessi nazionali dei 15 Stati membri ed a raggiungere a Berlino un accordo generale sull'Agenda 2000, nonostante le difficili circostanze istituzionali e internazionali in cui si è svolta la riunione di Berlino;

    2. rileva tuttavia che il Parlamento sta elaborando relazioni sul pacchetto di Agenda 2000 e adotterà posizioni dettagliate nel corso della tornata di maggio 1999;

    Prospettive finanziarie

    3. ricorda che una nuova prospettiva finanziaria richiede un accordo interistituzionale e che le conclusioni del Vertice al riguardo devono essere pertanto considerate come un contributo al negoziato continuo fra Parlamento e Consiglio; rileva che il Consiglio non ha rispettato le condizioni previste dal Parlamento per un nuovo accordo interistituzionale e ritiene che il Consiglio dovrà dimostrarsi flessibile se si vorrà che tali negoziati producano un accordo interistituzionale in grado di ottenere il sostegno del Parlamento nel corso della tornata di maggio;

    4. rileva che gli importi proposti disponibili per misure contro la disoccupazione di lunga durata e a sostegno di un'attiva politica sul mercato del lavoro collegata all'attuazione della strategia europea per l'occupazione sono significativamente ridotti, in entrambi i casi all'interno delle rubriche 2 e 3; ricorda pertanto al Consiglio la sua volontà politica di sviluppare l'occupazione e le pari opportunità e ribadisce che la nuova prospettiva finanziaria dovrà fornire una base finanziaria ragionevole per tali priorità politiche;

    5. deplora in particolare:

    - che le prospettive finanziarie decise dal Consiglio non prevedano livelli realistici di finanziamento per le rubriche 3, 4 e 5 destinate rispettivamente alle politiche interne, alle azioni esterne e all'amministrazione, a meno che le attività non subiscano una riduzione significativa e

    - che al Parlamento non venga garantito un certo margine di manovra per quanto riguarda il finanziamento di attività attualmente impreviste; teme, in particolare, che la mancanza di un margine di manovra possa impedire all'Unione di adottare misure urgenti quali quelle necessarie migliorare la drammatica situazione dei profughi a seguito della crisi del Kosovo;

    6. chiede l'introduzione di una clausola di revisione delle prospettive finanziarie in occasione di ogni ampliamento, e questo fin dal primo ampliamento, o nel caso in cui le premesse su cui le prospettive sono basate non dovessero realizzarsi;

    7. invita pertanto la Commissione, ai sensi dell'articolo 25 dell'accordo interistituzionale del 1993, a presentare un progetto preliminare di bilancio per l'esercizio finanziario 2000 a norma dell'articolo 203 (futuro articolo 272) del trattato CE;

    Riforma della PAC

    8. prende atto dei risultati del Consiglio europeo straordinario per quanto concerne la riforma della PAC; osserva che, sebbene la riforma sia ancor lungi dall'essere completa, l'obiettivo di stabilizzazione della spesa è stato rispettato e si è tenuto conto del parere espresso dal Parlamento; chiede, essendo giunti ora a un accordo sulla riforma agricola e trovandosi l'Unione europea in una situazione più favorevole per le future discussioni, che il prossimo ciclo di negoziati OMC non si concentri solo sulle tariffe doganali; reputa inoltre indispensabile che le questioni ambientali e sociali svolgano un ruolo altrettanto importante nell'assunzione delle decisioni commerciali agricole;

    Politiche strutturali

    9. accoglie favorevolmente il fatto che il Consiglio abbia adottato una posizione comune sui Fondi strutturali e sul Fondo di coesione che permette di finanziare l'impegno a favore della coesione economica e lo sviluppo delle aree in ritardo, pur inserendosi nel quadro della stabilizzazione di tale spesa; deplora che il Consiglio non abbia seguito più da presso le priorità del Parlamento europeo;

    Ampliamento

    10. prende atto del segnale positivo inviato dal Consiglio europeo ai paesi con i quali sono in corso negoziati in vista dell'adesione; sottolinea nel contempo che il pacchetto finanziario adottato dal Consiglio, definito in larga misura al fine di rispondere alle esigenze dei Quindici, prevede solo mezzi finanziari relativamente modesti per la preparazione dell'ampliamento;

    11. sottolinea la necessità di far avanzare al ritmo più rapido possibile il processo negoziale e di adesione con tutti i paesi candidati che soddisfano i criteri di Copenaghen;

    12. chiede che i negoziati con Malta vengano avviati non appena possibile, ma in ogni caso prima della fine del 1999;

    13. chiede che gli strumenti di preadesione promuovano soprattutto lo sviluppo sostenibile e coinvolgano il processo decisionale democratico a tutti i livelli; sottolinea ulteriormente la necessità che i paesi beneficiari siano coinvolti nella concezione, nella gestione e nella supervisione di tali strumenti;

    II. Nomina della nuova Commissione

    14. si rallegra del fatto che gli Stati membri si siano accordati sulla nomina di Romano Prodi quale presidente della Commissione; chiede al presidente designato di avviare le riforme necessarie e di creare un nuovo clima di fiducia con il Parlamento prima delle prossime elezioni europee;

    15. deplora che la decisione del Consiglio europeo di non nominare immediatamente i nuovi commissari renda impossibile il rapido rinnovo della Commissione proposto dal Parlamento; ricorda tuttavia le disposizioni del trattato di Amsterdam (articolo 214), le quali esigono che la Commissione nominata a partire dal gennaio 2000 sia oggetto di un voto di approvazione del Parlamento europeo;

    16. esprime la propria intenzione di votare in merito all'approvazione della nomina del presidente della Commissione nel corso della tornata di maggio 1999; condivide l'opinione secondo cui il nuovo Parlamento dovrà approvare la nuova Commissione al più presto possibile;

    17. ritiene necessario, prima della votazione conclusiva, discutere a fondo con il presidente designato della Commissione il suo programma, nonché le riforme della Commissione e la sua composizione;

    18. si dichiara totalmente contrario a che il commissario Cresson rimanga in carica ed afferma che non procederà ad alcuna cooperazione con la suddetta fintantoché essa prosegua il suo mandato;

    19. considera inaccettabile, vista la gravità delle conclusioni della relazione del comitato di esperti indipendenti, che il commissario Cresson resti in carica, sia pure all'interno di una Commissione che si limita ad assicurare la gestione degli affari correnti;

    III. Affari esteri

    20. accoglie favorevolmente la dichiarazione sul processo di pace in Medio Oriente e, in particolare, la riaffermazione del diritto continuo e inalienabile dei palestinesi all'autodeterminazione e l'invito a riprendere quanto prima i negoziati su uno status definitivo, al fine di concluderli entro un anno; ribadisce la propria convinzione secondo cui il risultato finale dell'attuale processo deve essere la creazione di uno Stato palestinese indipendente e il riconoscimento, da parte del mondo arabo, dell'esistenza dello Stato di Israele e del suo diritto alla sicurezza;

    21. si compiace con il Consiglio europeo per l'approvazione dell'accordo di scambio e cooperazione con il Sudafrica, ma rileva che per raggiungere tale accordo sono occorsi quattro anni di intensi negoziati;

    22. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione e ai parlamenti degli Stati membri.

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