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Document 51996AC0534

Parere del Comitato economico e sociale in merito alla «Proposta di decisione del Consiglio che modifica la decisione del 23 novembre 1994 che adotta un programma specifico di ricerca e sviluppo tecnologico nel settore della cooperazione con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali (1994-1998)»

GU C 204 del 15.7.1996, p. 30–37 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

51996AC0534

Parere del Comitato economico e sociale in merito alla «Proposta di decisione del Consiglio che modifica la decisione del 23 novembre 1994 che adotta un programma specifico di ricerca e sviluppo tecnologico nel settore della cooperazione con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali (1994-1998)»

Gazzetta ufficiale n. C 204 del 15/07/1996 pag. 0030


Parere del Comitato economico e sociale in merito alla «Proposta di decisione del Consiglio che modifica la decisione del 23 novembre 1994 che adotta un programma specifico di ricerca e sviluppo tecnologico nel settore della cooperazione con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali (1994-1998)» ()

(96/C 204/10)

Il Consiglio, in data 3 gennaio 1996, ha deciso, conformemente all'articolo 130I, paragrafo 4, del Trattato che istituisce la Comunità europea, di consultare il Comitato economico e sociale in merito alla proposta di cui sopra.

La Sezione «Energia, questioni nucleari e ricerca», incaricata di preparare i lavori in materia, ha formulato il parere sulla base del rapporto introduttivo del relatore Bernabei, in data 9 aprile 1996.

Il Comitato economico e sociale ha adottato, il 24 aprile 1996, nel corso della 335a sessione plenaria, con 111 voti favorevoli, 1 voto contrario e 4 astensioni, il seguente parere.

1. Raccomandazioni del Comitato economico e sociale

Il comitato,

1.1. considerando che l'attività di ricerca e sviluppo tecnologico (RST) nell'ex Unione Sovietica, già in declino agli inizi degli anni '80, ha vissuto un vero e proprio collasso a seguito della caduta del regime socialista;

1.2. considerando che la «fuga di cervelli» nei paesi occidentali e nel resto del mondo rischia di mettere in crisi lo sviluppo delle infrastrutture di RST degli NSI, e di portare alla scomparsa di scuole scientifiche altamente qualificate;

1.3. ricordando che la UE è divenuta negli ultimi anni il primo partner commerciale dei nuovi Stati indipendenti (NSI) ed ha sviluppato una serie di azioni di cooperazione in campo economico, energetico, di sicurezza nucleare, ambientale, formativo, scientifico e tecnologico;

1.4. considerando che l'azione dell'Associazione Internazionale per la Promozione della Cooperazione con gli scienziati dei nuovi Stati indipendenti dell'ex Unione sovietica (INTAS) si inserisce nel contesto della cooperazione scientifica e tecnologica internazionale dell'UE;

1.5. considerando il compromesso raggiunto tra il Consiglio dei Ministri e la Commissione sulla continuazione e il rafforzamento dell'attività dell'INTAS, nell'ambito del IV programma quadro di RST;

1.6. ricordando l'evoluzione positiva, in termini quali-quantitativi, dell'INTAS dalla sua creazione ad oggi;

1.7. rammaricandosi di non essersi potuto pronunciare in precedenza sulla questione, visto che non è stato consultato sulla comunicazione della Commissione «le prospettive della cooperazione scientifica e tecnica con i nuovi Stati indipendenti dell'ex Unione sovietica» del maggio 1995,

Approva la proposta di decisione del Consiglio e raccomanda:

1.8. un ulteriore rafforzamento dell'efficacia e della visibilità della cooperazione INTAS, che ritiene uno strumento flessibile e relativamente rapido per preservare il patrimonio scientifico degli NSI;

1.9. l'identificazione di criteri guida predefiniti e trasparenti per la selezione dei progetti finanziabili e per sviluppare gruppi di progetti organici che evitino dispersioni e doppioni e salvaguardino il principio del mutuo interesse delle azioni avviate con l'UE;

1.10. la trasparenza delle procedure di pubblicità dei bandi di gara, di accesso e modalità di selezione e gestione, nonché una riduzione dei costi tramite la standardizzazione, semplificazione e cadenze periodiche di bandi raccordate e compatibili con le procedure del programma quadro;

1.11. la coerenza ed il coordinamento delle azioni INTAS con le altre azioni comunitarie ed europee volte al sostegno dello sviluppo economico e tecnologico degli NSI, evitando duplicazioni, sviluppando sinergie e garantendone una adeguata visibilità;

1.12. lo sviluppo di un'azione di formazione dei ricercatori e scienziati volta allo sviluppo di una nuova cultura scientifica progettuale orientata alla cooperazione ricerca-industria sia sul piano interno che internazionale, in collegamento con la Fondazione europea per la Formazione di Torino ed il Centro Internazionale della Scienza e della Tecnologia (CIST) di Mosca;

1.13. uno stretto raccordo tra il programma Tacis e le azioni dell'INTAS che, favorendo l'implicazione di Tacis nella promozione dell'innovazione tecnologica nelle economie in transizione tramite una linea di credito multiregionale di valorizzazione dei risultati dei progetti INTAS, contribuisca al progresso economico e sociale degli NSI ed alla creazione di una cultura di impresa;

1.14. il perfezionamento e la codificazione di memoranda of understanding tra l'INTAS e gli NSI beneficiari per facilitare l'erogazione dei crediti, la tutela della proprietà industriale e la disseminazione e valorizzazione dei risultati;

1.15. il rafforzamento del Segretariato anche attraverso l'inserimento di personale proveniente dai paesi beneficiari;

1.16. una composizione più equilibrata del Consiglio degli scienziati, che garantisca la rappresentanza di tutti i paesi beneficiari, ed un rinnovamento biennale dei suoi componenti, pur salvaguardandone un'adeguata continuità;

1.17. la convocazione annuale di una conferenza dei rappresentanti dei 12 NSI, che possa esprimere orientamenti strategici a medio termine in sinergia con le azioni di RST comunitarie, avviare un monitoraggio dei progetti realizzati e della loro efficacia; i risultati della conferenza saranno sintetizzati in un rapporto interinale;

1.18. la presentazione biennale al Parlamento europeo ed al Comitato economico e sociale di un rapporto che tenga conto in particolare delle potenziali ricadute dei progetti INTAS in termini economici, occupazionali e di innovazione competitiva;

1.19. un coordinamento delle azioni INTAS con le iniziative bilaterali degli Stati membri dell'associazione e l'iniziativa americana Civilian Research and Development Foundation for the Independent States of the Former Soviet Union (CRDF);

1.20. la preservazione di un equilibrio tra le azioni proprie INTAS e le iniziative bilaterali INTAS-singoli NSI, per non limitare la partecipazione di quei paesi che non dispongono di fondi propri;

1.21. l'estensione ed il potenziamento delle reti Cordis COSINE e EIMS agli NSI, e dell'esperienza dei centri VALUE, in particolar modo per la ricerca di partner;

1.22. lo studio della possibilità di sviluppare un marchio INTAS di eccellenza scientifica e tecnologica con l'obiettivo, tra l'altro, di facilitare l'accesso ai canali di ricerca partner per joint ventures di collaborazioni tecnologiche e industriali con imprese comunitarie e la creazione di imprese di nuova tecnologia negli NSI.

2. La situazione della RST nell'ex Unione Sovietica

2.1. Le infrastrutture scientifiche e tecnologiche dei nuovi Stati indipendenti dell'ex Unione Sovietica (NSI) si sono evolute nel tempo su percorsi molto differenti rispetto ai paesi dell'UE e all'occidente in generale: lo stretto controllo dello Stato sulle attività di ricerca e sviluppo tecnologico (RST) ha portato da una parte alla creazione di un elevato numero di centri di ricerca e alla formazione di personale scientifico e tecnico di altissima qualità (negli anni '80 il numero del personale di ricerca nella Federazione Russa superava i 3 milioni di addetti rispetto a meno di un milione attuali) (), e dall'altra ad una finalizzazione dell'attività di ricerca agli obiettivi governativi, in particolar modo militari e di sicurezza.

2.2. L'attività di RST nell'ex Unione Sovietica, già in declino agli inizi degli anni '80, ha vissuto un vero e proprio collasso a seguito della caduta del regime comunista. Nella Federazione Russa, ad esempio, le spese governative della RST a scopi civili sono state ridotte dal 2,03 % del PIL nel 1990 allo 0,32 nel 1995, con conseguenze drammatiche sull'occupazione ed il livello dei salari del personale scientifico. Il declino dell'attività di ricerca nella Federazione Russa è tanto più accentuato se si considera che nello stesso periodo il PIL è diminuito in termini assoluti da 429 a 230 miliardi di ECU;

2.2.1. Peraltro, nella Federazione Russa, il trend nelle pubblicazioni scientifiche mondiali è passato da oltre 30 000 annue negli anni '80 a poco più di 10 000 nel 1993, mentre l'unico settore che sembra resistere a tale declino è rimasto quello aerospaziale. Del resto il numero dei brevetti registrati negli USA da parte delle NSI nel 1993 è stato inferiore al 25 % di quelli registrati nell '81.

2.3. Tradizionalmente le infrastrutture di RST nell'ex Unione Sovietica sono state fortemente segretate e gerarchizzate impedendo così il libero scambio di idee negli ambienti scientifici e la diffusione delle innovazioni tecnologiche. Stimolare l'accesso all'informazione tecnologica, codificare la normativa in materia di proprietà dei brevetti e delle licenze, promuovere standard di qualità e controllo, sono state fra le altre le raccomandazioni fatte dall'OCSE per adattare la RST nelle NSI ad una economia di mercato.

2.4. La necessità di convertire infrastrutture e risorse umane, tradizionalmente impegnate nella ricerca militare, ad attività di RST civili, trova particolari difficoltà nella Federazione Russa a causa della concentrazione di centri militari di ricerca nelle cosiddette «città chiuse». Benché queste potrebbero essere trasformate in parchi scientifici e tecnologici, nella maggior parte dei casi il collasso dell'attività di ricerca richiede rapidi interventi per il reimpiego alternativo dei lavoratori locali residenti nelle città chiuse.

2.5. La «fuga di cervelli» nei paesi occidentali rischia di mettere in crisi lo sviluppo delle infrastrutture di RST, e di portare alla scomparsa di scuole scientifiche altamente qualificate. Inoltre, esiste anche un «brain drain» interno dai settori di specializzazione settoriale del personale scientifico in attività economicamente più redditizie nel breve periodo.

2.6. La situazione per quanto riguarda le NSI in materia di RST si presenta alquanto differenziata: da una parte, la Federazione Russa, l'Ucraina, il Kazakistan, la Bielorussia, l'Armenia e la Georgia dispongono ancora di risorse non indifferenti in termini di infrastrutture e personale scientifico e, d'altra parte, come sostiene la Commissione, le repubbliche transcaucasiche hanno bisogno di un aiuto importante, in ragione della instabilità che caratterizza la regione. L'accesso al mercato, alla tecnologia, ed agli investimenti europei è dunque per questi paesi una priorità ().

3. La cooperazione tra l'UE e i nuovi Stati indipendenti dell'ex Unione sovietica

3.1. L'UE è divenuta il primo partner commerciale dei paesi dell'ex Unione Sovietica: in particolare nel corso del primo semestre 1994, il 37 % del totale dell'interscambio della Federazione Russa è avvenuto con l'UE contro il 5 % degli scambi con gli USA, il 4 % con la Cina ed il 3 % con il Giappone. Nel 1994, le esportazioni della Federazione Russa verso l'UE hanno raggiunto 18,4 miliardi di ECU e le importazioni 12,2 miliardi con un surplus di 6 miliardi di ECU a favore della Russia.

3.2. Nell'ambito della cooperazione economica e commerciale, l'UE ha sviluppato ambiziosi accordi di partenariato e di cooperazione firmati con un gran numero di Stati indipendenti ed in particolare con la Federazione Russa e l'Ucraina, mentre si sono intensificati il dialogo politico e le azioni di coordinamento dell'assistenza tecnica e in campo alimentare e sanitario.

3.2.1. Per quanto riguarda le azioni nel campo di RST, già dal 1988 l'UE ha messo in opera 10 azioni di ricerca «post Chernobil» che hanno interessato una cinquantina di équipe scientifiche europee. Nel 1990, è stato creato il Chernobil Center for International research (CHECIR) su iniziativa dell'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica e, nel 1992, la Commissione europea ha firmato un accordo con la Federazione Russa, l'Ucraina e la Bielorussia per la cooperazione scientifica e tecnologica al riguardo. Nel campo della fusione termonucleare controllata prosegue, con la Federazione Russa, il programma ITER (International Thermonuclear Experimental reactor) insieme a Giappone e USA.

3.3. Nei settori dell'energia, dello sviluppo delle risorse umane, della sicurezza nucleare, della produzione e distribuzione alimentare, dei trasporti e telecomunicazioni e dei servizi destinati all'impresa, nel 1991 è stato lanciato il programma Tacis, il cui budget per il 1995 si eleva a 506,85 milioni di ECU, e che partecipa anche al finanziamento delle attività del Centro Internazionale della Scienza e della Tecnologia di cui al punto 3.7.

3.4. Dal 1992 l'UE coopera attivamente con gli NSI, in particolare la Federazione Russa, nel campo dell'energia focalizzandola sulla promozione delle tecnologie energetiche e dell'economia dell'energia attraverso il programma Thermie e vari centri di energia dei quali tre situati nella Federazione Russa, così come attraverso il programma Synergy, sul quale il Comitato lamenta di non essere stato consultato e di non aver potuto esprimere il suo proprio parere.

3.4.1. Il trattato della Carta Europea dell'Energia, firmato a Lisbona nel dicembre del 1994, definisce un quadro di cooperazione a lungo termine in tale settore tra i firmatari, in particolare l'UE e gli NSI.

3.5. Anche in campo ambientale sono stati creati tre centri di amministrazione di tecnologia dell'ambiente (Ecat) nella Federazione Russa e l'UE contribuisce altresì con il programma Life.

3.6. Nel campo della formazione, la Fondazione Europea per la Formazione di Torino ha esteso la sua attività ai paesi beneficiari del programma Tacis con il Regolamento 2063/94, mentre il programma Tempus è stato esteso anche a taluni stati indipendenti, quali la Federazione Russa, la Bielorussia e l'Ucraina e parimenti, dal 1995, il programma Gioventù per l'Europa III associa anche i paesi terzi ivi compresa la Russia. Inoltre, l'UE ha promosso due programmi di mobilità (Go east e Go west) miranti a intensificare i contatti e gli scambi tra le comunità scientifiche e industriali dell'Europa occidentale ed Orientale.

3.7. Nella cooperazione scientifica e tecnologica propriamente detta, l'UE ha firmato nel novembre del 1992 un accordo con gli USA, il Giappone e la Federazione Russa per la creazione del Centro Internazionale della Scienza e della Tecnologia (CIST) di Mosca, che è divenuto operativo nel 1994 (), per la riconversione a scopi civili e industriale del personale scientifico prima indirizzato a scopi militari.

3.7.1. Sempre dal 1994 l'azione Inco-Copernicus, destinata a sostenere progetti congiunti di ricerca e azioni concertate nei settori delle tecnologie dell'informazione, tecnologie della comunicazione del linguaggio, fabbricazione, produzione e trattamento dei materiali, misure e prove, industrie agroalimentari e biotecnologia, è stata estesa anche ai nuovi Stati della CSI così come l'azione PECO che finanzia la partecipazione degli NSI a cinque programmi specifici del programma quadro.

3.8. Nell'ambito del programma Sprint è stata lanciata l'Iniziativa European Innovation Monitoring System (EIMS) con lo scopo di misurare le attività e le infrastrutture di supporto all'innovazione principalmente dell'Europa centrale e orientale e della regione baltica ma estesa anche alla Federazione Russa. L'ultimo rapporto EIMS riassume le condizioni per il trasferimento tecnologico in ciascun paese e raccomanda 6 tipi di azione:

- promuovere lo sviluppo delle piccole imprese tecnologicamente avanzate;

- assistere la ristrutturazione degli istituti di ricerca applicata;

- promuovere l'interazione tra PMI e organizzazioni tecnologiche;

- promuovere la mobilità degli esperti e l'accesso all'informazione;

- promuovere la formazione nei processi innovativi;

- assistere lo sviluppo della politica di trasferimento tecnologico nazionale.

3.9. La partecipazione degli NSI a talune azioni Cost e l'appartenenza ad Eureka della Federazione Russa sono altresì volte ad estendere le reti scientifiche europee ad assicurare iniziative di cooperazione tecnologica ed industriale.

4. L'associazione INTAS e le nuove proposte della Commissione

4.1. Nel contesto della cooperazione scientifica e tecnologica si inserisce l'azione dell'Associazione Internazionale per la Promozione della Cooperazione con gli scienziati dei nuovi Stati indipendenti dell'ex Unione Sovietica (INTAS).

4.1.1. INTAS è stata fondata come associazione internazionale senza scopi di lucro nel giugno del 1993 dall'UE e dai suoi stati membri, a cui si sono aggiunti l'Austria, la Finlandia, la Svezia, la Svizzera e la Norvegia, per rispondere al collasso dei sistema di ricerca degli NSI e scongiurare la dispersione del patrimonio scientifico e tecnologico in termini di infrastrutture e risorse umane attraverso la promozione della cooperazione scientifica sulla base del mutuo interesse.

4.1.2. Gli obiettivi dell'INTAS sono, ai termini del suo statuto, di promuovere attraverso uno sforzo internazionale, le attività di ricerca scientifica nei nuovi Stati indipendenti come elemento essenziale per il progresso economico e sociale ed il consolidamento della democrazia in tali paesi, nonché la cooperazione scientifica tra gli scienziati di questi paesi e la comunità scientifica internazionale.

4.2. Dalla sua creazione, INTAS ha assicurato il finanziamento di circa mille progetti, che hanno ognuno associato in media tre istituzioni scientifiche dell'Europa occidentale e due degli NSI, per un ammontare globale di più di 46 milioni di ECU, di cui l'80 % sono destinati ai ricercatori degli NSI partecipanti ai progetti. Da calcoli dell'INTAS, le risorse totali mobilitate grazie ai progetti finanziati ammontano a 200 milioni di ECU. In totale, sono più di 2 500 i laboratori ed i gruppi scientifici degli NSI, che hanno beneficiato del sostegno finanziario dell'INTAS.

4.2.1. Questi progetti sono stati finanziati finora per più del 90 % dal bilancio comunitario.

4.3. Finora le azioni di INTAS hanno riguardato progetti di ricerca nei settori:

- della fisica, astronomia e astrofisica (25 %);

- chimica (16 %);

- scienze della vita (13 %):

- ambiente ed energia (12 %);

- scienze umane, sociali ed economiche (12 %);

- matematica, telecomunicazioni e tecnologia dell'informazione (11 %);

- meccanica ed aerospaziale (11 %).

4.4. L'interesse crescente per la cooperazione INTAS nei paesi beneficiari è dimostrato dal fatto che dalle 3 400 proposte di progetto, di cui 500 finanziate, del primo bando di gara del 1993, si è passati a 4 700, di cui 470 finanziate, del secondo bando di gara del 1994. Infine, il bando di gara del 15 dicembre 1995 riservato alla Federazione Russa e quello del 30 gennaio 1996 riservato al Kazakistan e all'Ucraina hanno dato luogo alla presentazione di 1 730 proposte che sono in corso di valutazione.

4.4.1. Oltre ad un incremento del numero dei progetti presentati, si è registrato un aumento notevole della loro qualità progettuale.

4.4.2. A riguardo, il Comitato si rammarica della limitatezza delle risorse destinate a tale azione che impedisce di valorizzare il potenziale quali-quantitativo delle proposte avanzate.

4.5. Gli organi dell'INTAS sono: l'Assemblea generale, il Consiglio degli Scienziati ed il Segretariato. Ad essi si è aggiunto un Ufficio di Coordinamento.

4.5.1. L'Assemblea generale, che è composta dai soli membri dell'INTAS, decide la politica generale dell'Associazione, seleziona i progetti e gestisce i crediti.

4.5.2. Il Consiglio degli Scienziati, composto di 26 membri di cui 8 originari dei NSI (ripartiti per competenza settoriale e non geografica), assiste l'Assemblea generale. Questo Consiglio formula raccomandazioni sulle scelte a breve termine in materia scientifica ed è responsabile della valutazione delle proposte di progetto sulla base dell'eccellenza scientifica, e da un segretariato, con sede a Bruxelles, che comprende circa 30 addetti tutti provenienti da membri dell'INTAS, vale a dire dai paesi dell'Europa occidentale. Il Segretario generale è nominato dalla Commissione europea.

4.5.3. Il raccordo tra i differenti organismi dell'INTAS è assicurato da un Ufficio di Coordinamento composto dai presidenti dell'Assemblea generale e del Consiglio degli Scienziati, e dal Segretario dell'INTAS.

4.6. Il mantenimento della partecipazione della Comunità a INTAS dopo il 31 dicembre 1995, è stato subordinato dal Consiglio dell'UE alla conclusione di un accordo tra i membri dell'associazione sulla continuazione delle sue attività ed ad una decisione del Consiglio che autorizzi la Comunità a prenderne parte, come previsto dalla decisione del Consiglio sul programma specifico di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione nel settore della cooperazione con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali (1994-1998) ().

4.7. Nel maggio 1995, la Commissione ha presentato una comunicazione su «le prospettive della cooperazione scientifica e tecnica con i nuovi stati indipendenti dell'ex Unione Sovietica (COM(95) 190 def.)», che non è stata trasmessa al Comitato, nella quale ha proceduto ad un'analisi critica del funzionamento e delle attività dell'INTAS dalla sua creazione, concludendo che «l'INTAS, nella sua forma attuale, non ha permesso di raggiungere gli obiettivi ricercati con la sua creazione» e conseguentemente dichiarando la sua opposizione alla continuazione della partecipazione della Comunità ad INTAS ed alla continuazione stessa dell'associazione.

4.8. La Commissione ha quindi proposto di reintegrare nei suoi servizi le attività dell'INTAS e dell'insieme delle azioni di cooperazione con gli scienziati degli NSI affinché la loro attuazione sia assicurata nel quadro regolamentare normale previsto per l'esecuzione dei programmi specifici di RST.

4.9. Il Consiglio «Ricerca» del 9 giugno 1995 ha richiesto all'INTAS la creazione di un Gruppo di lavoro composto da rappresentanti dell'Assemblea generale dell'INTAS, che ha deliberato in tal senso il 12 luglio 1995, e che associa la Commissione europea per esaminare le modalità di perfezionamento del funzionamento dell'associazione. Il Consiglio ha contestualmente manifestato la sua volontà che, alla luce dei risultati dei lavori del Gruppo di lavoro, un accordo potesse essere raggiunto sull'avvenire dell'associazione.

4.10. A seguito delle raccomandazioni del Gruppo di lavoro, contenute nel suo rapporto di settembre 1995, il Consiglio «Ricerca» del 30 ottobre 1995 si è pronunciato a favore della prosecuzione delle attività dell'INTAS nella sua struttura attuale, anche a seguito del parere favorevole del Parlamento europeo, che nella sua risoluzione del 27 ottobre, aveva auspicato la continuazione della partecipazione comunitaria all'associazione dopo il 1995 e fino alla fine del IV programma quadro di RST ().

4.11. Il Consiglio ha in particolare deciso di continuare la partecipazione della Comunità all'INTAS fino al 31 dicembre 1998, di rafforzare i finanziamenti all'Associazione, nell'ambito del programma specifico di ricerca nel settore della cooperazione internazionale e di potenziare il ruolo della Commissione nell'associazione, in quanto rappresentante della Comunità, in modo da meglio riflettere il livello di partecipazione finanziaria dell'UE.

4.12. A tale proposito, il compromesso elaborato dalla presidenza del Consiglio e dalla Commissione prevede di affidare alla Commissione la presidenza dell'Assemblea Generale dell'INTAS e, dopo modifica del suo statuto, di riconoscerle un diritto di veto sulle decisioni dell'Assemblea generale.

4.13. Tale compromesso prevede inoltre di riconoscere ad INTAS un contributo finanziario di circa il 50 % dei crediti previsti per le azioni di cooperazione scientifica e tecnica con gli NSI, vale a dire tra i 14 ed i 18 milioni di ECU all'anno.

4.14. A seguito delle conclusioni del Consiglio, l'Assemblea generale dell'INTAS del 14 novembre 1995 ha deciso la continuazione dell'associazione fino al 31 dicembre 1998 e ha modificato lo statuto dell'associazione.

4.15. La proposta di decisione in esame, presentata dalla Commissione, è destinata a formalizzare, sul piano giuridico, i termini del compromesso intervenuto tra il Consiglio e la Commissione e delle decisioni prese dal Consiglio «Ricerca» e dall'Assemblea generale dell'INTAS. Questa proposta prevede:

- continuazione della partecipazione della Comunità all'INTAS fino al 31 dicembre 1998;

- rafforzamento del ruolo della Commissione nell'associazione, in quanto rappresentante della Comunità, affidandole la presidenza dell'Assemblea generale e riconoscendole un diritto di veto sulle sue decisioni;

- rafforzamento dei finanziamenti all'associazione riconoscendole un contributo finanziario comunitario di circa il 50 % dei crediti previsti per le azioni di cooperazione scientifica e tecnica con gli NSI, vale a dire tra i 14 ed i 18 milioni di ECU l'anno.

5. Osservazioni generali

5.1. Il Comitato condivide i termini della proposta di decisione presentata dalla Commissione rallegrandosi dell'evoluzione positiva dell'attività dell'INTAS che ha saputo dare una risposta adeguata alle esigenze di preservazione e valorizzazione delle risorse di RST negli NSI in linea con i livelli di cooperazione avviati tra UE e tali paesi.

5.2. Tuttavia, il Comitato si rammarica che, non essendo stato consultato sulla Comunicazione della Commissione «le prospettive della cooperazione scientifica e tecnica con i nuovi Stati indipendenti dell'ex Unione Sovietica» del maggio 1995, non si è potuto pronunciare in precedenza sulla questione dando il suo contributo alla definizione del compromesso intervenuto tra il Consiglio e la Commissione, recepito nella proposta di decisione in esame.

5.3. Allo stato attuale, il Comitato quindi non può che pronunciarsi sul futuro assetto dell'attività dell'INTAS, e in tale ottica proporre una serie di osservazioni e rilievi migliorativi.

5.4. Il Comitato auspica un ulteriore rafforzamento dell'efficacia e della visibilità della cooperazione INTAS, che ritiene uno strumento flessibile e relativamente rapido per preservare il patrimonio scientifico specie in termini di risorse umane degli NSI, consentendo ai progetti valutati eleggibili di essere selezionati e finanziati senza dover sottostare alle lunghe e complesse procedure del IV programma quadro di RST.

5.4.1. Il Comitato ritiene però che dalla fase di stabilizzazione si debba passare alla fase propulsiva, al fine di rafforzare, anche in termini infrastrutturali, reti tra centri di eccellenza scientifica e meccanismi di accelerazione del passaggio alle innovazioni di mercato, in modo da contribuire, nel rispetto del reciproco vantaggio, allo sviluppo ad una maggiore integrazione delle attività di RST nel tessuto economico di questi paesi.

5.5. Il Comitato vede con favore il meccanismo che pur garantendo che il «main contractor» dei progetti appartenga ad uno degli Stati membri associati all'INTAS, dispone che l'80 % del finanziamento vada agli NSI, e l'approccio «bottom-up» nella scelta dei settori prioritari su cui concentrare i finanziamenti. Tale meccanismo dovrebbe però, secondo il Comitato, portare alla graduale formazione di capacità di elaborazione e coordinamento di progetti congiunti con l'UE da parte degli stessi soggetti NSI.

5.6. Il Comitato ricorda che una simile iniziativa è stata creata nell'agosto del 1995 negli USA, la US Civilian Research and Development Foundation for the Independent States of the FSU (CRDF), e ritiene opportuno che venga promossa una collaborazione istituzionalizzata tra l'INTAS e la CRDF, al fine di realizzare sinergie tra le loro attività.

5.6.1. Parimenti uno stretto coordinamento dovrebbe essere realizzato tra iniziative bilaterali tra singoli Stati membri dell'UE e gli NSI organizzando periodici workshops in sede dell'INTAS per massimizzare le sinergie, rafforzare l'impatto e realizzare una coerenza delle azioni dell'UE nel suo complesso in tale area.

5.7. Quanto al Segretariato dell'INTAS, il Comitato considera opportuno che sia composto anche da personale dei paesi beneficiari, in modo da garantire una conoscenza adeguata delle realtà scientifiche locali, e che i costi siano ridotti tramite la standardizzazione delle procedure di pubblicità dei bandi di gara, dei criteri di selezione, valutazione e controllo, affinché vengano sempre più semplificate e armonizzate, almeno in termini di cadenze periodiche e trasparenza, a quelle stabilite per il programma quadro di RST.

5.8. La composizione del Consiglio degli Scienziati dovrebbe essere più equilibrata, garantendo la rappresentanza di tutti i paesi beneficiari, ed un rinnovamento biennale dei suoi membri che potrebbero essere in parte riconfermati per un ulteriore biennio, al fine di assicurare una adeguata continuità.

5.9. Il Comitato auspica la convocazione di una conferenza annuale dei rappresentanti dei 12 NSI che possa esprimere orientamenti strategici a medio termine all'Assemblea generale e avviare un monitoraggio dei progetti realizzati, della loro efficacia in termini di interazione tra industria e ricerca, di formazione di processi innovativi diffusi e di valorizzazione delle reti e dei centri di eccellenza create.

5.9.1. Il contribuito di tale conferenza, così come dei lavori dell'Ufficio di Coordinamento, saranno sintetizzati in un rapporto interinale del rapporto biennale di cui al punto 5.11.

5.10. Le iniziative INTAS devono essere coerenti e coordinate con le altre azioni comunitarie volte al sostegno dello sviluppo economico e tecnologico degli NSI. In particolare andranno evitate duplicazioni e sviluppate sinergie con il programma Tacis, con i progetti di ricerca finanziati nel quadro del programma Copernicus, con le altre azioni di RST del programma quadro, in particolare l'azione capitale umano e mobilità, e con l'iniziativa Eureka e Cost.

5.10.1. Secondo il Comitato deve essere inoltre garantito uno stretto raccordo, sia a livello dello scambio di informazioni che di settori di intervento, con l'azione interna dell'UE attraverso i comitati di programma pertinenti.

5.10.2. Sarebbe inoltre opportuno sviluppare, in collaborazione con le altre iniziative comunitarie internazionali, un'azione di formazione dei ricercatori e scienziati, inclusi quelli coinvolti in passato nella ricerca militare, per lo sviluppo di una cultura di RST più vicina al mercato e aperta alla cooperazione sul piano interno e internazionale, capaci di elaborazioni di progetti autopropulsivi e concorrenziali.

5.10.3. Il Comitato raccomanda uno stretto raccordo tra il programma Tacis e le iniziative dell'INTAS che favorisca l'implicazione di Tacis nella promozione dell'innovazione. Occorre che Tacis integri nel proprio programma un'azione di valorizzazione dei risultati dei progetti INTAS tramite una linea di credito multiregionale che, coinvolgendo le economie in transizione, dia a questi risultati una efficace concretezza in termini non solo tecnologici ma occupazionali e di mercato, contribuendo così allo sviluppo di una cultura di impresa.

5.11. La flessibilità e rapidità dei meccanismi dell'INTAS non devono far venir meno le esigenze di trasparenza delle procedure di accesso e dei criteri e modalità di selezione e gestione. Proprio per assicurare una necessaria maggiore trasparenza, dovrà essere presentato al Parlamento europeo ed al Comitato economico e sociale un rapporto biennale, che dia conto, non solo degli obiettivi interni ai progetti stessi, ma anche e soprattutto delle loro potenziali ricadute in termini economici, occupazionali, infrastrutturali e di innovazione competitiva, anche a seguito dell'intervento della linea multiregionale Tacis.

5.12. La selezione delle azioni finanziabili va vincolata al rispetto di alcuni criteri guida predefiniti quali:

- l'equilibrio geografico tra i paesi beneficiari, pur tenendo conto del loro diverso livello di sviluppo;

- la partecipazione a ciascuna iniziativa di almeno 2 partner degli NSI e 2 degli Stati membri associati all'INTAS;

- la previsione di meccanismi di accelerazione del passaggio dei risultati della ricerca alle innovazioni;

- il mutuo vantaggio per l'UE e gli NSI;

- il rispetto di condizioni prenormative basate su standard comuni;

- la predisposizione di sistemi a rete tra centri di eccellenza scientifica;

- il rafforzamento-creazione di strutture di base di RST tra loro interrelate, che possano essere nel breve medio periodo sufficientemente autopropulsive.

5.12.1. Nella selezione dei progetti, secondo i criteri sopra indicati, occorrerebbe, a parere del Comitato, tener conto dell'esigenza di sviluppo di gruppi di progetti organici per evitare dispersioni, raggiungere una adeguata massa critica, garantendone una sufficiente visibilità, ridurre i costi di gestione e assicurare coerenza con l'azione esterna dell'UE nel suo complesso.

5.13. Al fine di promuovere la diffusione dei risultati delle azioni di RST e generare effetti moltiplicatori vanno estese e potenziate le reti Cordis COSINE e EIMS agli NSI, e realizzati centri di diffusione delle informazioni e di consulenza sulla base dell'esperienza dei centri VALUE, in particolar modo per la ricerca di partner.

5.13.1. Una volta consolidati i risultati delle azioni INTAS, il Comitato riterrebbe opportuno studiare la possibilità di sviluppare un marchio INTAS di eccellenza scientifica e tecnologica che potrebbe avere, tra l'altro, l'obiettivo di facilitare:

- l'accesso ai canali di ricerca partner per joint ventures di collaborazioni tecnologiche e industriali, anche attraverso le reti esistenti quali BC-Net e l'Ufficio per il Ravvicinamento delle Imprese, promuovendo la creazione di consorzi con imprese comunitarie per lo sfruttamento dei risultati, il marketing e lo sviluppo commerciale;

- la creazione di nuove imprese di nuova tecnologia negli NSI, integrando i canali finanziari disponibili, in particolare della Banca Europea per la Riconversione e lo Sviluppo (BERS), con crediti a tassi «AAA» per la realizzazione di progetti di applicazione tecnologica di mercato, garantiti nella loro possibilità di redditività futura dall'eccellenza scientifica certificata dal marchio INTAS.

5.14. Il Comitato vede con favore le nuove iniziative bilaterali, che prevedono una compartecipazione finanziaria degli Stati dell'ex Unione sovietica, garantendo un coinvolgimento delle loro istituzioni nella individuazione delle priorità comuni in materia di sviluppo tecnologico e nella buona riuscita delle iniziative INTAS.

5.15. Tuttavia ritiene che queste iniziative non debbano andare a discapito degli NSI non in grado di partecipare con fondi propri né limitare l'azione propria dell'INTAS in quanto tale. In ogni caso, esse dovrebbero essere aperte alla partecipazione degli altri NSI.

5.16. È infine opportuno codificare in Memoranda of understanding con gli NSI gli interventi dell'INTAS, in particolar modo per facilitare l'erogazione dei crediti, la tutela della proprietà industriale, la diffusione, valorizzazione e applicazione dei risultati.

Bruxelles, 24 aprile 1996.

Il Presidente

del Comitato economico e sociale

Carlos FERRER

() GU n. C 21 del 25. 1. 1996, pag. 26.

() Fonti: CSRS, Mosca (classificazione NIORK).

() Commissione europea, Comunicazione al Consiglio ed al Parlamento europeo, «le prospettive della cooperazione scientifica e tecnologica con i nuovi Stati indipendenti dell'ex Unione sovietica» (doc. COM(95) 190 def. del 16. 5. 1995).

() GU n. L 409 del 31. 12. 1992, pag. 1.

() Decisione 94/807/CE - GU n. L 334 del 22. 12. 1994, pag. 109.

() GU n. C 308 del 20. 11. 1995, pag. 469.

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