Choose the experimental features you want to try

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document 51994IP0122(01)

    Risoluzione sul Libro bianco "La politica sociale europea - Uno strumento di progresso per l' Unione"

    GU C 43 del 20.2.1995, p. 63 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

    51994IP0122(01)

    Risoluzione sul Libro bianco "La politica sociale europea - Uno strumento di progresso per l' Unione"

    Gazzetta ufficiale n. C 043 del 20/02/1995 pag. 0063


    A4-0122/94

    Risoluzione sul Libro bianco «La politica sociale europea - Uno strumento di progresso per l'Unione»

    Il Parlamento europeo,

    - visto il Libro bianco della Commissione «La politica sociale europea - Uno strumento di progresso per l'Unione» (COM(94)0333 - C4-0087/94),

    - vista le sue risoluzioni del 10 marzo 1994 sulle conseguenze del processo di istituzione dell'UEM a livello di politica sociale ((GU C 91 del 28.3.1994, pag. 230.)) e sull'occupazione in Europa ((GU C91 del 28.3.1994, pag. 224.)),

    - vista la Carta comunitaria sui diritti sociali fondamentali dei lavoratori (COM(89)0568),

    - visto il Libro verde sulla politica sociale europea (COM(93)0551 - C3- 0490/93),

    - visti la relazione della commissione per gli affari sociali e l'occupazione e il parere della commissione per i diritti della donna (A4-0122/94),

    A. considerando che la dinamica del mercato interno esige la realizzazione di un autentico spazio sociale europeo,

    B. considerando che quest'ultimo deve poggiare sui valori comuni che costituiscono il «modello sociale europeo» e che vanno preservati, in particolare per quanto riguarda il diritto fondamentale alla protezione sociale,

    C. considerando che la coesione economica e sociale - la cui promozione rappresenta un compito essenziale dell'Unione europea, come statuisce l'articolo 2 del trattato CE - è messa a repentaglio dalla disoccupazione e che la creazione di posti di lavoro deve costituire l'obiettivo prioritario dell'UE,

    D. considerando che la diversità e la complessità dei sistemi nazionali (legislazione sociale e protezione sociale) giustificano un'azione comunitaria che derivi il proprio valore aggiunto precisamente dal fatto di essere comune e che garantisca un livello minimo di protezione all'interno dell'Unione nonché il coordinamento tra i vari sistemi nazionali,

    E. considerando che concorda sul fatto che la sussidiarietà deve permettere l'evoluzione delle politiche sociali,

    F. considerando che il processo di creazione dell'Unione economica e monetaria deve essere accompagnato da un processo parallelo di convergenza sociale volto a migliorare i livelli di protezione sociale ed evitare eventuali ripercussioni sociali negative,

    G. considerando che le donne figurano frequentemente nei gruppi particolarmente colpiti da povertà, disoccupazione e salari bassi,

    H. considerando che l'esclusione sociale e l'emarginazione dei gruppi sociali più vulnerabili, inclusi i senzatetto nelle aree sia urbane che rurali, sono fenomeni che interessano tutte le economie dell'Unione europea e che, benché la responsabilità primaria competa alle autorità nazionali e locali, è tuttavia indispensabile che questo grave problema sia affrontato nel quadro di tutte le politiche dell'Unione, soprattutto mediante il prossimo programma di lotta all'esclusione e di promozione della solidarietà,

    Principi informatori della politica sociale dell'Unione

    1. ritiene che la disoccupazione costituisca il problema fondamentale dell'Unione europea e adotta come obiettivi prioritari la lotta a favore dell'occupazione, il riconoscimento dell'obiettivo comunitario di procurare lavoro a ogni cittadino dell'UE che abbia voglia di lavorare, e quindi l'obbligo per i poteri pubblici di creare condizioni atte a generare posti di lavoro; ricorda la necessità di una più pronunciata flessibilità nelle politiche sociali nazionali ed europee al fine di rispondere meglio alle nuove sfide del mercato del lavoro; mette tuttavia in guardia contro i tentativi di smantellare il modello sociale, dissimulati sotto l'apparenza della lotta contro la disoccupazione;

    2. ritiene necessario ricercare un consenso a livello dell'Unione in merito alla nozione di competitività e alle norme minime in materia di progresso sociale; il progresso sociale, la prosperità economica, la competitività e il miglioramento della produttività non possono essere concetti contrapposti; l'Unione europea deve aumentare la propria competitività preservando lo Stato del benessere;

    3. ribadisce il suo impegno per un modello sociale europeo fondato sull'economia sociale di mercato; ritiene inoltre necessario fissare a livello europeo norme comuni volte a impedire la concorrenza sleale in ambito sociale;

    4. reputa che una base di disposizioni legislative vincolanti a livello comunitario in materia sociale costituisca uno strumento idoneo per realizzare gradualmente e parallelamente all'UEM anche un'Unione sociale;

    Strumenti dell'azione

    5. stima che, contrariamente a una certa tendenza alla deregolamentazione, la legislazione resti in ogni modo lo strumento principale per ancorare nel diritto positivo i diritti sociali, anche se una certa semplificazione e modernizzazione può essere opportunamente realizzata con il coinvolgimento delle parti sociali;

    6. appoggia l'intenzione della Commissione di sfruttare tutte le possibilità offerte dall'accordo sulla politica sociale per portare avanti con le parti sociali la politica sociale dell'Unione; la mancanza di accordi nel dialogo sociale non può impedire il progresso attraverso la via legislativa;

    7. ritiene tuttavia che l'«acquis communautaire» in campo sociale debba essere accettato da tutti gli Stati membri;

    8. invita inoltre la Commissione a rafforzare il controllo della trasposizione e dell'applicazione concreta dell'«acquis communautaire» in campo sociale mediante:

    - una maggiore attenzione alle proteste dei cittadini,

    - una maggiore rapidità nell'applicazione delle procedure di infrazione,

    - il ricorso alla procedura prevista dall'articolo 171 del trattato CE,

    - sorveglianza della trasposizione mediante lo sviluppo degli scambi con gli Ispettorati nazionali del lavoro e associandovi gli organismi specializzati, come l'«Agenzia per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro» di Bilbao, la «Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro» di Dublino e il CEDEFOP;

    ritiene parimenti che per conseguire tali obiettivi la Commissione debba disporre di personale adeguato;

    9. ritiene che la revisione del trattato sull'Unione europea nel 1996 e le prevedibili conseguenze dell'Unione monetaria alla fine del presente decennio costituiscano per l'Unione un motivo sufficiente darsi una dimensione autenticamente sociale, integrando nel trattato i diritti sociali fondamentali enunciati dalla Carta del 1989 (segnatamente il principio di non discriminazione), nonché l'accordo relativo alla politica sociale, ampliando le competenze dell'Unione in tale ambito ed estendendo il ricorso alla votazione a maggioranza qualificata e alla procedura di codecisione nelle materie concernenti la politica sociale;

    10. accoglie favorevolmente a questo proposito l'impegno preso dalla Commissione di organizzare in collaborazione con il Parlamento europeo, nel corso del 1995, un'audizione congiunta per valutare i successi, i problemi e le prospettive a seguito dell'adozione della Carta sociale;

    11. constata che i settori prioritari definiti nel Libro bianco «Crescita, competitività e occupazione» (COM(93)0700 - C3-0509/93), in particolare quelli adottati dal Consiglio europeo nel dicembre 1993 a Bruxelles, sono ancora attuali e deplora che la totalità degli investimenti in esso previsti sia ancora in attesa di una dotazione di bilancio sufficiente, in particolare le decisioni dei Consigli di Edimburgo e di Essen sulla disponibilità delle risorse (compreso un Fondo europeo di investimento) necessarie per finanziare le reti transeuropee;

    12. invita la Commissione a interessarsi alle interrelazioni tra le politiche della famiglia e i sistemi di previdenza sociale e ai problemi derivanti dall'invecchiamento della popolazione;

    13. ricorda la sua richiesta che le clausole sociali e ambientali siano riprese negli accordi commerciali internazionali e attende pertanto proposte concrete per l'attuazione degli orientamenti adottati per il nuovo sistema di riferimento decennale per gli scambi internazionali;

    Occupazione

    14. ribadisce l'esigenza di un'economia e di una società efficienti, di una crescita economica durevole che tenga conto degli imperativi ecologici e sia accompagnata da operazioni finanziarie corrispondenti all'economia reale, di mutamenti strutturali dinamici, di una flessibilità e di un miglioramento del funzionamento del mercato del lavoro accompagnati da azioni a favore della formazione professionale e di un'offerta di servizi pubblici di collocamento attivi ed efficienti, senza che la necessaria flessibilità mini i fondamenti della protezione sociale;

    15. constata che per la lotta contro la disoccupazione di lunga durata sono necessarie azioni di ampio respiro da parte delle agenzie di collocamento, che siano imperniate sulle motivazioni individuali, l'istruzione, la riqualificazione, l'esperienza di lavoro e l'intermediazione; in tale ottica rimanda alla concezione enunciata dal Libro bianco Delors, secondo cui un aumento del bilancio delle agenzie di collocamento pari allo 0,17%-0,5% del P.I.L. ripartito su un arco di tre anni comporterebbe una diminuzione della disoccupazione pari a 100.000 unità nel primo anno, 400.000 nel secondo anno e un milione nel terzo anno; rammenta che questo aumento di bilancio non dovrebbe comportare un aumento generale dei bilanci nazionali; sottolinea l'importanza della cooperazione intergovernativa in questo ambito; invita la Commissione ad aprire un dialogo continuo con il Consiglio su questa problematica;

    16. appoggia l'intenzione della Commissione di

    - sviluppare la rete EURES e sottolinea al riguardo il ruolo delle parti sociali; invita pertanto la Commissione a rafforzare la cooperazione con le stesse, facendo inoltre rilevare la funzione pilota delle zone frontaliere,

    - estendere tale rete ai mercati del lavoro locali, in stretta collaborazione con i loro responsabili,

    - suggerire che si elabori un programma di accompagnamento sociale (formazione linguistica, aiuto all'insediamento o reinsediamento) a favore dei lavoratori che esercitano il diritto alla libera circolazione;

    17. insiste sulla necessità di

    - investire nella tecnologia pulita,

    - fornire un sostegno diretto sotto forma di capitale di rischio iniziale alle imprese orientate su una produzione di tipo ecologico e alle iniziative locali che costituiscono una componente dell'economia sociale,

    - fornire un sostegno alle PMI e alle piccole imprese artigianali, con l'introduzione di sgravi fiscali oppure di altri aiuti economici o di gestione,

    - sostenere le esperienze positive e innovatrici nell'ambito della creazione di posti di lavoro e promuovere le iniziative imprenditoriali da parte di giovani e di donne (Programma NOW),

    - sostenere il lavoro nel settore dei servizi, le Iniziative comunitarie e i programmi a favore dello sviluppo locale;

    18. invita la Commissione a recepire nel futuro programma di azione sociale le proposte operative enunciate nella sua risoluzione dell'8 luglio 1992 sul mercato europeo del lavoro successivamente al 1992 ((GU C241 del 21.9.1992, pag. 51.)) e nella sua precitata risoluzione del 10 marzo 1994 sull'occupazione in Europa;

    19. rileva l'importanza che riveste nell'UE il settore del lavoro autonomo; invita la Commissione e il Consiglio a prestare maggior attenzione al fatto che, in materia di politica fiscale e di sicurezza sociale, questo settore ha bisogno di maggior sostegno di quello che riceve attualmente;

    Formazione professionale

    20. ritiene che la partecipazione alla qualificazione e alla formazione professionale permanente sia un diritto fondamentale di tutti i cittadini nonché una risposta positiva capace di far fronte alla disoccupazione e attribuisce pertanto grande importanza alle misure specifiche e finanziarie a livello comunitario in materia di istruzione, formazione professionale e formazione permanente; reputa fondamentale la proposta della Commissione di far negoziare dalle parti sociali una convenzione collettiva europea sulla formazione continua e ritiene altresì che le parti sociali debbano essere invitate a negoziare a livello europeo - almeno per quanto riguarda alcuni campi - le modalità di riconoscimento dei titoli professionali; chiede alla Commissione di assicurare la piena attuazione delle norme in vigore relative al riconoscimento delle qualifiche professionali;

    21. appoggia l'intenzione della Commissione di favorire i regimi di apprendistato ai fini dell'integrazione nella vita lavorativa; ritiene essenziale la proposta di fissare obiettivi scaglionati fino al 2000 per eliminare l'analfabetismo e la mancanza di qualificazione di base tra i giovani che lasciano la scuola; suggerisce alla Commissione di elaborare un programma transfrontaliero di aiuto alle PMI;

    Legislazione

    22. considera urgente sbloccare la situazione in cui si trovano tutte le proposte legislative in sospeso dinanzi al Consiglio al 1° gennaio 1995; ritiene che le proposte che non potranno essere adottate dai Quindici dovranno essere adottate nel quadro del Protocollo n. 14, cosa che non sarà possibile per i casi che riguardano diritti fondamentali;

    23. mette in guardia la Commissione contro la tentazione di accontentarsi di una direttiva (applicata da quattordici Stati membri) sul solo congedo di maternità/paternità e la incoraggia a perseverare nell'intento di proporre una direttiva quadro volta a coprire l'insieme dei problemi concernenti la conciliazione della vita familiare con quella professionale;

    24. rivolge un pressante invito alla Commissione a presentare proposte intese a garantire la parità delle opportunità sul mercato del lavoro, a prescindere da età, razza, sesso, impedimenti e convinzioni;

    25. reputa che la Commissione debba esaminare la possibilità di proporre una direttiva quadro relativa alle diverse formule di spartizione volontaria dell'orario di lavoro nonché una direttiva sui licenziamenti individuali, una direttiva sulla protezione dei dati relativi ai lavoratori nonché una direttiva che disciplini il diritto di consultazione e di informazione nelle imprese con più di cinquanta dipendenti; ritiene inoltre che essa debba continuare a sviluppare le politiche di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro e di prevenzione dei rischi professionali; a tal fine invita la Commissione a presentare un quarto programma di azione sulla salute e la sicurezza sul lavoro;

    26. auspica che sia adottato rapidamente un nuovo regolamento per i lavoratori frontalieri che preveda, in particolare, normative in materia di sicurezza sociale e di fiscalità;

    27. ribadisce che le nuove proposte di direttiva sulle diverse forme di lavoro atipico devono comportare una protezione sociale e una retribuzione equivalenti a quelle previste per le altre forme di lavoro;

    Parità di trattamento tra uomini e donne

    28. invita la Commissione a vigilare sulla parità di trattamento nell'accesso ai programmi di formazione dell'Unione e a mettere a punto misure che incoraggino l'acquisizione di competenze e il miglioramento delle qualifiche professionali per le donne, in particolare nelle attività non tradizionali;

    29. constata che l'accesso all'occupazione dipende anche dall'esistenza di disposizioni appropriate in materia di infrastrutture e servizi di assistenza ai bambini e alle persone dipendenti; chiede di conseguenza alla Commissione di sostituire la raccomandazione del 1992 con uno strumento giuridico più vincolante, ampliandone il campo d'azione, e di elaborare quanto prima un codice di condotta sulle raccomandazioni esistenti in materia;

    30. insiste su una valutazione approfondita del Terzo programma d'azione, in modo da migliorare l'articolazione delle varie azioni e preparare sin d'ora il Quarto programma;

    31. dissente dall'intenzione della Commissione di accontentarsi di una comunicazione sull'inversione dell'onere della prova e ribadisce la sua richiesta di una direttiva in materia;

    32. ribadisce la richiesta alla Commissione di sottoporgli al più presto una proposta di direttiva riguardante la parità di trattamento tra uomini e donne in materia fiscale;

    33. incoraggia la Commissione a introdurre codici di comportamento in materia di parità di retribuzione per lavori equivalenti, formazione ed eliminazione della segregazione verticale;

    34. prende atto dell'intenzione della Commissione di far modificare la direttiva sul principio della parità di trattamento in materia di sicurezza sociale; le chiede di tener conto delle differenze notevoli esistenti tra uomini e donne in materia di sviluppo della carriera professionale;

    Libertà sindacale e ruolo delle parti sociali

    35. sottolinea il ruolo determinante che dovranno svolgere, quale parte integrante del modello sociale europeo, l'intervento delle parti sociali, la regolamentazione collettiva del lavoro e la composizione pacifica dei conflitti sociali, ai fini della difesa e della promozione degli interessi delle parti, per lo sviluppo economico e per il progresso sociale; reputa pertanto che la libertà sindacale e il negoziato collettivo debbano essere garantiti a tutti i livelli e che i poteri pubblici debbano astenersi da qualsiasi intervento a carattere repressivo;

    Politica sociale e protezione sociale - tutti attivi nella società

    36. chiede una definizione esatta del concetto di cittadinanza europea, al fine di rendere operativo l'esercizio della libertà di circolazione, di soggiorno e di residenza delle persone, e reputa che al riguardo occorra aggiornare la regolamentazione comunitaria di tutte le disposizioni di applicazione dei regimi di sicurezza sociale;

    37. appoggia l'intenzione della Commissione di proporre un piano d'azione volto a eliminare l'analfabetismo, nonché i suoi sforzi in vista dell'adozione di un Quarto programma di lotta contro l'esclusione sociale nell'ambito di una politica globale di lotta contro la povertà e per i diritti dell'uomo che tenga conto della situazione particolare delle donne; ritiene tuttavia che essa debba proseguire nella lotta contro l'esclusione, in particolare affrontando il problema della casa, e insiste affinché sia promossa l'integrazione dei disabili e vengano adottate misure di più ampio respiro volte a bandire la discriminazione contro queste persone, sottolineando nel contempo la necessità di solidarietà tra le generazioni; ribadisce il contenuto della propria risoluzione sulle misure a favore degli anziani ((GU C77 del 14.3.1994, pag. 24.)) e sostiene la ricerca di formule che permettano di mettere a profitto i loro contributi;

    38. ribadisce la sua preoccupazione di fronte alla continua minaccia e alle conseguenze per la società derivanti dalla disponibilità di droghe e dall'abuso di sostanze chimiche o di prodotti contenenti solventi, con i relativi problemi di dipendenza, soprattutto tra i giovani, problemi tutti connessi a grave piaghe sociali quali l'esclusione, la disoccupazione e la criminalità nelle aree sia urbane che rurali, e chiede un'intensificazione delle azioni, iniziative e progetti pilota comunitari che investano non solo la prevenzione, lo scambio di informazioni e la cooperazione tra gli Stati membri e le ONG, ma anche la formazione continua per gli operatori del settore sanitario e per gli insegnanti a tutti i livelli, a partire dalla scuola elementare;

    39. chiede alla Commissione e agli Stati membri di elaborare, nella logica della sua comunicazione della Commissione del 23 febbraio 1994 sulla politica in materia di profughi e di asilo (COM(94)0023 - C3-0107/94), le proposte concrete necessarie a garantire ai cittadini di paesi terzi legalmente residenti in uno Stato membro dell'Unione la parità di trattamento rispetto ai cittadini dell'Unione;

    40. invita la Commissione a presentare una direttiva contenente misure volte al rafforzamento degli strumenti giuridici in vigore negli Stati membri per quanto concerne la lotta contro il razzismo e la xenofobia;

    41. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, al Comitato economico e sociale, al Comitato delle regioni, ai governi e parlamenti degli Stati membri e alle parti sociali.

    Top