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Document 42010X0630(06)

    Regolamento n. 99 della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UN/ECE) — Disposizioni uniformi concernenti l’omologazione di sorgenti luminose a scarica di gas impiegate in gruppi ottici omologati a scarica di gas, montati su veicoli a motore

    GU L 164 del 30.6.2010, p. 151–180 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    Questo documento è stato pubblicato in edizioni speciali (HR)

    Legal status of the document In force

    ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2010/99(2)/oj

    30.6.2010   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    L 164/151


    Solo i testi originali UN/ECE hanno effetto giuridico nel quadro del diritto pubblico internazionale. Lo status e la data di entrata in vigore del presente regolamento devono essere controllati nell’ultima versione del documento UN/ECE TRANS/WP.29/343, reperibile al seguente indirizzo:

    http://www.unece.org/trans/main/wp29/wp29wgs/wp29gen/wp29fdocstts.html

    Regolamento n. 99 della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UN/ECE) — Disposizioni uniformi concernenti l’omologazione di sorgenti luminose a scarica di gas impiegate in gruppi ottici omologati a scarica di gas, montati su veicoli a motore

    Comprendente tutto il testo valido fino a:

    supplemento n. 5 alla versione originale del regolamento — data di entrata in vigore: 19 agosto 2010

    INDICE

    REGOLAMENTO

    1.

    Campo di applicazione

    2.

    Disposizioni amministrative

    3.

    Prescrizioni tecniche

    4.

    Conformità della produzione

    5.

    Sanzioni in caso di non conformità della produzione

    6.

    Cessazione definitiva della produzione

    7.

    Nome e indirizzo dei servizi tecnici incaricati di eseguire le prove di omologazione, e dei servizi amministrativi

    ALLEGATI

    Allegato 1

    Schede relative alle sorgenti luminose a scarica di gas

    Allegato 2

    Comunicazione relativa al rilascio, all’estensione, al rifiuto o alla revoca dell’omologazione o alla cessazione definitiva della produzione di un tipo di sorgenti luminose a scarica di gas ai sensi del regolamento n. 99

    Allegato 3

    Esempi di marchi di omologazione

    Allegato 4

    Metodo di misurazione delle caratteristiche elettriche e fotometriche

    Allegato 5

    Dispositivo ottico destinato a misurare la posizione e la forma dell’arco nonché la posizione degli elettrodi

    Allegato 6

    Requisiti minimi delle procedure di valutazione della qualità attuate dal fabbricante

    Allegato 7

    Campionamento e livelli di conformità dei verbali di prova del fabbricante

    Allegato 8

    Requisiti minimi relativi ai campionamenti effettuati da un ispettore

    1.   CAMPO DI APPLICAZIONE

    Il presente regolamento si applica alle sorgenti luminose a scarica di gas descritte nell’allegato 1 e destinate a essere usate in gruppi ottici omologati a scarica di gas, montati su veicoli a motore.

    2.   DISPOSIZIONI AMMINISTRATIVE

    2.1.   Definizioni

    2.1.1.   Il termine «categoria» nel presente regolamento designa una serie di modelli di base di sorgenti luminose a scarica di gas normalizzate. Ciascuna categoria ha una denominazione specifica, come ad esempio: «D2S».

    2.1.2.   «Sorgenti luminose a scarica di gas di tipi diversi» (1) indica sorgenti luminose a scarica di gas nell’ambito della stessa categoria che differiscono tra loro per aspetti essenziali, quali:

    2.1.2.1.

    marca o denominazione commerciale; ciò significa che:

    a)

    sorgenti luminose a scarica di gas identificate dalla stessa marca o denominazione commerciale ma prodotte da fabbricanti diversi, si considerano appartenere a tipi differenti;

    b)

    sorgenti luminose a scarica di gas prodotte da uno stesso fabbricante, che differiscano solo per la marca o la denominazione commerciale, si possono considerare appartenenti allo stesso tipo;

    2.1.2.2.

    la forma del bulbo e/o dell’involucro esterno, se tali differenze influiscono sui risultati ottici.

    2.2.   Domanda di omologazione

    2.2.1.   La domanda di omologazione va presentata dal titolare del marchio di fabbrica o commerciale o da un suo mandatario munito di procura.

    2.2.2.   Ogni domanda di omologazione deve essere accompagnata (cfr. anche paragrafo 2.4.2.) da:

    2.2.2.1.

    disegni in triplice copia sufficientemente dettagliati da permettere l’identificazione del tipo;

    2.2.2.2.

    una descrizione tecnica comprendente l’identificazione del ballast;

    2.2.2.3.

    3 campioni per ciascun colore per il quale è stata chiesta l’omologazione;

    2.2.2.4.

    1 campione del ballast.

    2.2.3.   Nel caso di un tipo di sorgente luminosa a scarica di gas che differisca da un altro tipo già omologato solo per marca o denominazione commerciale, è sufficiente presentare:

    2.2.3.1.

    una dichiarazione del fabbricante, attestante che il tipo presentato è identico al tipo già omologato (marca e denominazione commerciale escluse) ed è prodotto dallo stesso fabbricante del tipo già omologato e identificato dal rispettivo codice di omologazione;

    2.2.3.2.

    2 campioni recanti la nuova marca o denominazione commerciale.

    2.2.4.   Prima di rilasciare l’omologazione, l’autorità competente verificherà l’esistenza di disposizioni atte a garantire un controllo efficace della conformità della produzione.

    2.3.   Iscrizioni

    2.3.1.   Sull’involucro esterno o sul bulbo delle sorgenti luminose a scarica di gas presentate per l’omologazione deve comparire:

    2.3.1.1.

    la marca o la denominazione commerciale del richiedente;

    2.3.1.2.

    la designazione internazionale della categoria pertinente;

    2.3.1.3.

    la potenza nominale: non sarà necessario indicarla separatamente se figura nella designazione internazionale della categoria pertinente;

    2.3.1.4.

    uno spazio, di dimensioni sufficienti da ospitare il marchio di omologazione.

    2.3.2.   Lo spazio di cui al paragrafo 2.3.1.4 va indicato nei disegni che accompagnano la domanda di omologazione.

    2.3.3.   È ammissibile che l’involucro rechi altre iscrizioni, diverse da quelle di cui ai paragrafi 2.3.1 e 2.4.4.

    2.3.4.   Sul ballast usato per l’omologazione della sorgente luminosa vanno apposti i simboli di identificazione del tipo, della marca, della tensione e della potenza nominale, in conformità alle pertinenti indicazioni della scheda tecnica della luce.

    2.4.   Omologazione

    2.4.1.   L’omologazione sarà rilasciata se tutti i campioni di un tipo di sorgente luminosa a scarica di gas, presentati in conformità ai paragrafi 2.2.2.3 o 2.2.3.2 e provati con ballast ai sensi del paragrafo 2.2.2.4, soddisfano i requisiti del presente regolamento.

    2.4.2.   A ciascun tipo omologato viene attribuito un codice di omologazione. Il primo carattere del codice indica la serie delle principali e più recenti modifiche tecniche apportate al regolamento alla data di rilascio dell’omologazione.

    Esso sarà seguito da un codice di identificazione di 2 caratteri al massimo. Usare solo le cifre arabe e le lettere maiuscole elencate in nota (2).

    La stessa parte contraente non può attribuire lo stesso codice a un altro tipo di sorgente luminosa a scarica di gas. Se il richiedente lo desidera, si può attribuire lo stesso codice di omologazione a sorgenti luminose a scarica di gas che emettono luce bianca che a quelle che la emettono gialla selettiva (cfr. paragrafo 2.1.2.).

    2.4.3.   Il rilascio, l’estensione, il rifiuto o la revoca dell’omologazione nonché la cessazione definitiva della produzione di un tipo di sorgente luminosa a scarica di gas ai sensi del presente regolamento vanno notificate alle parti dell’accordo che applicano il presente regolamento mediante una scheda conforme al modello di cui all’allegato 2 al presente regolamento e mediante un disegno, fornito dal richiedente dell’omologazione, avente un formato non superiore ad A4 (210 × 297 mm) e una scala di almeno 2:1.

    2.4.4.   Alle sorgenti luminose a scarica di gas conformi a un tipo omologato ai sensi del presente regolamento si appone, nello spazio di cui al paragrafo 2.3.1.4 e accanto alle scritte di cui al paragrafo 2.3.1, un marchio di omologazione internazionale, consistente in:

    2.4.4.1.

    un cerchio tronco (segmento di cerchio a 2 basi) in cui è iscritta la lettera «E» seguita dal numero distintivo del paese che ha rilasciato l’omologazione; (3)

    2.4.4.2.

    il codice di omologazione, posto accanto al cerchio tronco.

    2.4.5.   Se il richiedente ha ottenuto lo stesso codice di omologazione per più marche o denominazioni commerciali, basterà indicare una o più di esse per soddisfare i requisiti del paragrafo 2.3.1.1.

    2.4.6.   Le marcature e le iscrizioni di cui ai paragrafi 2.3.1 e 2.4.3 devono essere chiaramente leggibili e indelebili.

    2.4.7.   L’allegato 3 del presente regolamento illustra alcuni esempi di marchi di omologazione.

    3.   PRESCRIZIONI TECNICHE

    3.1.   Definizioni

    3.1.1.   «Sorgente luminosa a scarica di gas»: sorgente luminosa nella quale la luce è prodotta da un arco, generato da una scarica, stabilizzato.

    3.1.2.   «Ballast»: dispositivo elettrico specifico per la sorgente luminosa a scarica di gas.

    3.1.3.   «Tensione nominale»: tensione d’ingresso, indicata sul ballast.

    3.1.4.   «Potenza nominale»: potenza indicata sulla sorgente luminosa a scarica di gas e sul ballast.

    3.1.5.   «Tensione di prova»: tensione, ai connettori d’ingresso del ballast, cui corrispondono le caratteristiche elettriche e fotometriche della sorgente luminosa a scarica di gas e per la quale tali caratteristiche sono state provate.

    3.1.6.   «Valore normale»: valore di progetto di una caratteristica elettrica o fotometrica che va raggiunto, con le tolleranze indicate, quando la sorgente luminosa a scarica di gas è alimentata dal ballast alla tensione di prova.

    3.1.7.   «Sorgente luminosa a scarica di gas campione (standard, etalon)»: sorgente luminosa a scarica di gas particolare, usata per provare dei proiettori. Ha caratteristiche dimensionali, elettriche e fotometriche ridotte, specificate sulla pertinente scheda tecnica.

    3.1.8.   «Asse di riferimento»: asse definito in riferimento all’involucro e cui vengono riferite talune dimensioni della sorgente luminosa a scarica di gas.

    3.1.9.   «Piano di riferimento»: piano definito in riferimento all’involucro e cui vengono riferite talune dimensioni della sorgente luminosa a scarica di gas.

    3.2.   Specifiche generali

    3.2.1.   Quando viene provato con il ballast ai sensi del paragrafo 2.2.2.4, ogni campione presentato deve essere conforme alle pertinenti specifiche, di cui al presente regolamento.

    3.2.2.   Le sorgenti luminose a scarica di gas devono essere progettate per funzionare bene e per continuare a funzionare bene in normali condizioni d’uso. Esse non devono inoltre presentare difetti di progettazione o di fabbricazione.

    3.3.   Fabbricazione

    3.3.1.   Il bulbo della sorgente luminosa a scarica di gas non deve presentare graffi o macchie che possano alterare la sua efficienza e la sua prestazione ottica.

    3.3.2.   Dopo 15 ore di funzionamento con ballast a tensione di prova, strofinare lievemente la superficie di un bulbo (esterno) colorato con un panno di cotone imbevuto di una miscela formata per il 70 % in volume di n-eptano e per il 30 % in volume di toluolo. Dopo circa 5 minuti, sottoporre la suddetta superficie a un esame visivo. Essa non deve presentare alcun mutamento evidente.

    3.3.3.   Le sorgenti luminose a scarica di gas saranno munite di involucri standard conformi alle schede tecniche sugli involucri di cui alla pubblicazione CIE 60061, 3a edizione, come specificato sulle schede tecniche individuali dell’allegato 1.

    3.3.4.   L’involucro deve essere robusto e fissato solidamente al bulbo.

    3.3.5.   Per accertare che le sorgenti luminose a scarica di gas siano conformi ai requisiti dei paragrafi da 3.3.3 a 3.3.4, effettuare un esame visivo, controllare le dimensioni ed eseguire, eventualmente, un montaggio di prova.

    3.4.   Prove

    3.4.1.   Le sorgenti luminose a scarica di gas sono invecchiate secondo le modalità indicate dall’allegato 4.

    3.4.2.   Tutti i campioni devono essere provati con il ballast, ai sensi del paragrafo 2.2.2.4.

    3.4.3.   Effettuare le misurazioni elettriche con strumenti di classe non inferiore a 0,2 (0,2 % di precisione sull’intera scala).

    3.5.   Posizione e dimensioni di elettrodi, arco e bande

    3.5.1.   La posizione geometrica degli elettrodi sarà quella specificata sulla pertinente scheda tecnica. L’allegato 5 descrive un metodo per misurare l’arco e la posizione degli elettrodi. Si possono usare anche altri metodi.

    3.5.1.1.

    Posizione e dimensioni degli elettrodi della sorgente luminosa vanno misurate prima del periodo di invecchiamento, a sorgente luminosa spenta, con metodi ottici che attraversino la parete di vetro dell’involucro.

    3.5.2.   Forma e spostamento dell’arco saranno conformi ai requisiti della scheda tecnica pertinente.

    3.5.2.1.

    Effettuare la misurazione dopo l’invecchiamento; la sorgente luminosa va alimentata dal ballast a tensione di prova.

    3.5.3.   Posizione, dimensione e trasmissione delle bande devono soddisfare le prescrizioni della scheda tecnica pertinente.

    3.5.3.1.

    Effettuare la misurazione dopo l’invecchiamento; la sorgente luminosa va alimentata dal ballast a tensione di prova.

    3.6.   Caratteristiche dell’accensione, del funzionamento iniziale e della riaccensione a caldo

    3.6.1.   Accensione

    Provata alle condizioni di cui all’allegato 4, la sorgente luminosa a scarica di gas deve accendersi immediatamente e restare accesa.

    3.6.2.   Funzionamento iniziale

    Misurata alle condizioni di cui all’allegato 4, la sorgente luminosa a scarica di gas emetterà almeno:

     

    dopo 1 secondo: 25 % del flusso luminoso normale;

     

    dopo 4 secondi: 80 % del flusso luminoso normale.

    Il flusso luminoso normale dev’essere quello indicato sulla scheda tecnica pertinente.

    3.6.3.   Riaccensione a caldo

    Provata alle condizioni di cui all’allegato 4, la sorgente luminosa a scarica di gas deve riaccendersi immediatamente dopo il periodo, indicato dalla scheda tecnica, in cui è restata spenta. Dopo 1 secondo la sorgente luminosa deve emettere almeno l’80 % del flusso luminoso normale.

    3.7.   Caratteristiche elettriche

    Misurate alle condizioni di cui all’allegato 4, tensione e potenza della sorgente luminosa dovranno rientrare nei limiti indicati dalla scheda tecnica pertinente.

    3.8.   Flusso luminoso

    Misurato alle condizioni di cui all’allegato 4, il flusso luminoso deve rientrare nei limiti indicati dalla scheda tecnica pertinente. Se per lo stesso tipo viene specificato il bianco e il giallo selettivo, il valore normale si applica a sorgenti luminose che emettono luce bianca, mentre il flusso luminoso della sorgente luminosa che emette luce gialla selettiva sarà almeno pari al 68 % del valore specificato.

    3.9.   Colore

    3.9.1.   Il colore della luce emessa deve essere bianco o giallo selettivo. Le caratteristiche colorimetriche, espresse in coordinate di cromaticità CIE, devono inoltre rientrare nei limiti indicati dalla scheda tecnica pertinente.

    3.9.2.   Al presente regolamento si applicano le definizioni relative al colore della luce emessa, date dal regolamento n. 48 e dalla serie di modifiche in vigore al momento della domanda di omologazione.

    3.9.3.   Il colore va misurato alle condizioni specificate nell’allegato 4, paragrafo 10.

    3.9.4.   Il contenuto minimo di rosso di una sorgente luminosa a scarica di gas sarà tale che:

    Formula

    in cui:

    Ee (λ)

    [W/nm]

    rappresenta la distribuzione spettrale del flusso radiante;

    V (λ)

    [1]

    rappresenta l’efficienza dello spettro luminoso;

    λ

    [nm]

    rappresenta la lunghezza d’onda.

    Questo valore va calcolato a intervalli di 1 nanometro.

    3.10.   Radiazione UV

    La radiazione UV della sorgente luminosa a scarica di gas sarà tale che:

    Formula

    in cui:

    S (λ)

    [1]

    rappresenta la funzione di ponderazione dello spettro luminoso;

    km = 683

    [lm/W]

    rappresenta l’equivalente fotometrico della radiazione;

    (le definizioni degli altri simboli si trovano al paragrafo 3.9.4).

    Questo valore va calcolato a intervalli di 1 nanometro.

    La radiazione UV va ponderata in base ai valori indicati nella tabella che segue.

    λ

    S(λ)

    250

    0,430

    255

    0,520

    260

    0,650

    265

    0,810

    270

    1,000

    275

    0,960

    280

    0,880

    285

    0,770

    290

    0,640

    295

    0,540

    300

    0,300

    305

    0,060

    310

    0,015

    315

    0,003

    320

    0,001

    325

    0,00050

    330

    0,00041

    335

    0,00034

    340

    0,00028

    345

    0,00024

    350

    0,00020

     

     

    355

    0,00016

    360

    0,00013

    365

    0,00011

    370

    0,000090

    375

    0,000077

    380

    0,000064

    385

    0,000053

    390

    0,000044

    395

    0,000036

    400

    0,000030

     

     

    Le lunghezze d’onda sono state scelte a titolo indicativo; altri valori devono essere stimati per interpolazione.

    Valori indicati dagli Orientamenti IRPA/INIRC relativi ai limiti d’esposizione alla radiazione ultravioletta («IRPA/INIRC Guidelines on limits of exposure to ultraviolet radiation»).

    3.11.   Sorgenti luminose a scarica di gas standard (campione)

    Le sorgenti luminose a scarica di gas standard devono soddisfare i requisiti applicabili all’omologazione per tipo delle sorgenti luminose e i requisiti specifici indicati nella scheda tecnica pertinente. Nel caso di un tipo che emetta luce bianca e gialla selettiva, la sorgente luminosa standard deve emettere luce bianca.

    4.   CONFORMITÀ DELLA PRODUZIONE

    4.1.   Le sorgenti luminose a scarica di gas standard, omologate ai sensi del presente regolamento, devono essere fabbricate in modo conforme al tipo omologato e rispettare le iscrizioni e i requisiti tecnici di cui al paragrafo 3 e agli allegati 1 e 3 del presente regolamento.

    4.2.   Per verificare che le disposizioni del paragrafo 4.1 siano rispettate, occorre effettuare appropriati controlli della produzione.

    4.3.   Il titolare dell’omologazione deve, in particolare:

    4.3.1.

    mettere in atto le procedure necessarie per un efficace controllo della qualità dei prodotti,

    4.3.2.

    poter accedere all’attrezzatura di controllo necessaria a verificare la conformità di ogni tipo omologato,

    4.3.3.

    provvedere alla registrazione dei risultati delle prove e alla disponibilità dei relativi documenti per un periodo da stabilire d’accordo con il servizio amministrativo,

    4.3.4.

    analizzare i risultati di ogni tipo di prova, applicando i criteri dell’allegato 7, al fine di verificare e garantire la stabilità delle caratteristiche del prodotto, tenendo conto delle variazioni di una produzione industriale,

    4.3.5.

    controllare che, per ogni tipo di sorgente luminosa a scarica di gas, vengano effettuate almeno le prove prescritte nell’allegato 6 del presente regolamento,

    4.3.6.

    qualora i campioni provati non risultassero conformi al tipo di prova considerato, provvedere a un nuovo campionamento e a un’altra prova. Vanno adottate tutte le disposizioni necessarie a ripristinare la conformità della corrispondente produzione.

    4.4.   L’autorità competente che rilascia l’omologazione CE deve poter verificare in qualsiasi momento i metodi di controllo della conformità applicati in ciascuna unità produttiva.

    4.4.1.   Nel corso di ogni ispezione vanno presentati all’ispettore i registri di prova e i registri di controllo della produzione.

    4.4.2.   L’ispettore può prelevare dei campioni a caso da sottoporre a prova nel laboratorio del fabbricante. Il numero minimo dei campioni può essere stabilito in base ai risultati della verifica eseguita dal costruttore stesso.

    4.4.3.   Se il livello della qualità è insoddisfacente o se fosse necessario verificare la validità delle prove eseguite in applicazione del paragrafo 4.4.2, l’ispettore deve scegliere dei campioni da inviare al Servizio Tecnico che ha eseguito le prove di omologazione.

    4.4.4.   L’autorità competente può effettuare tutte le prove prescritte nel presente regolamento. Le prove si effettuano su campioni scelti a caso senza interferire con le consegne programmate del fabbricante e in conformità ai criteri di cui all’allegato 8.

    4.4.5.   L’autorità competente cercherà di effettuare un’ispezione ogni 2 anni. La frequenza delle ispezioni è, tuttavia, decisa a discrezione dell’autorità competente in base alla fiducia che essa ripone nell’efficacia dei sistemi di controllo della conformità della produzione. Se si registrano risultati negativi, l’autorità competente adotta tutte le disposizioni necessarie a ristabilire la conformità della produzione il più rapidamente possibile.

    5.   SANZIONI IN CASO DI NON CONFORMITÀ DELLA PRODUZIONE

    5.1.   L’omologazione rilasciata a una sorgente luminosa a scarica di gas ai sensi del presente regolamento può essere revocata se viene a mancare la prescritta conformità ai requisiti di produzione.

    5.2.   Se una delle parti contraenti dell’accordo che applica il presente regolamento revoca un’omologazione in precedenza rilasciata, ne informa immediatamente le altre parti contraenti che applicano il presente regolamento, con un modulo di notifica conforme al modello di cui all’allegato 2 del presente regolamento.

    6.   CESSAZIONE DEFINITIVA DELLA PRODUZIONE

    Se il titolare di un’omologazione cessa completamente la produzione di un tipo di sorgente luminosa a scarica di gas, omologato ai sensi del presente regolamento, ne informa l’autorità che ha rilasciato l’omologazione. Al ricevimento della relativa comunicazione, tale autorità deve informare le altre parti dell’accordo che applicano il presente regolamento con una scheda di comunicazione conforme al modello di cui all’allegato 2 del presente regolamento.

    7.   NOMI E INDIRIZZI DEI SERVIZI TECNICI CHE EFFETTUANO LE PROVE DI OMOLOGAZIONE E DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI

    Le parti dell’accordo che applicano il presente regolamento comunicano al Segretariato delle Nazioni Unite i nomi e gli indirizzi dei servizi tecnici che effettuano le prove di omologazione e dei servizi amministrativi che rilasciano l’omologazione ai quali vanno inviate le notifiche di rilascio, estensione, rifiuto o revoca dell’omologazione o di cessazione definitiva della produzione, emesse in altri paesi.


    (1)  Un bulbo giallo selettivo o un bulbo supplementare esterno giallo selettivo, destinati unicamente a modificare il colore ma non altre caratteristiche di una sorgente luminosa a scarica di gas che emetta luce bianca, non cambiano il tipo della sorgente luminosa a scarica di gas.

    (2)  0 1 2 3 4 5 6 7 8 9

    A B C D E F G H J K L M N P R S T U V W X Y Z

    (3)  1 - Germania, 2 - Francia, 3 - Italia, 4 - Paesi Bassi, 5 - Svezia, 6 - Belgio, 7 - Ungheria, 8 - Repubblica ceca, 9 - Spagna, 10 - Serbia, 11 - Regno Unito, 12 - Austria, 13 - Lussemburgo, 14 - Svizzera, 15 (non assegnato), 16 - Norvegia, 17 - Finlandia, 18 - Danimarca, 19 - Romania, 20 - Polonia, 21 - Portogallo, 22 - Federazione russa, 23 - Grecia, 24 - Irlanda, 25 - Croazia, 26 - Slovenia, 27 - Slovacchia, 28 - Bielorussia, 29 - Estonia, 30 (non assegnato), 31 - Bosnia-Erzegovina, 32 - Lettonia, 33 (non assegnato), 34 - Bulgaria, 35 (non assegnato), 36 - Lituania, 37 - Turchia, 38 (non assegnato), 39 - Azerbaigian, 40 - Ex Repubblica iugoslava di Macedonia, 41 (non assegnato), 42 – Comunità europea (le omologazioni sono rilasciate dagli Stati membri utilizzando i relativi simboli ECE), 43 - Giappone, 44 (non assegnato), 45 - Australia, 46 - Ucraina, 47 - Sud Africa, 48 - Nuova Zelanda, 49 - Cipro, 50 - Malta, 51 - Repubblica di Corea, 52 - Malaysia, 53 - Thailandia, 54 e 55 (non assegnati), 56 - Montenegro, 57 (non assegnato) e 58 - Tunisia. I numeri successivi saranno attribuiti ad altri paesi secondo l’ordine cronologico di ratifica dell’accordo relativo all’adozione di prescrizioni tecniche uniformi applicabili ai veicoli a motore, agli accessori ed alle parti che possono essere installati e/o utilizzati sui veicoli a motore e alle condizioni del riconoscimento reciproco delle omologazioni rilasciate sulla base di tali prescrizioni, oppure di adesione al medesimo accordo. I numeri così assegnati saranno comunicati alle parti contraenti dell’accordo dal Segretario generale delle Nazioni Unite.


    ALLEGATO 1

    SCHEDE RELATIVE ALLE SORGENTI LUMINOSE A SCARICA DI GAS

    Elenco delle categorie delle sorgenti luminose a scarica di gas e dei numeri delle relative schede:

    Categoria della sorgente luminosa

    Numeri delle schede

    D1R

    DxR/da 1 a 7

    D1S

    DxS/da 1 a 6

    D2R

    DxR/da 1 a 7

    D2S

    DxS/da 1 a 6

    D3R

    DxR/da 1 a 7

    D3S

    DxS/da 1 a 6

    D4R

    DxR/da 1 a 7

    D4S

    DxS/da 1 a 6

    Elenco delle schede per sorgenti luminose a scarica di gas e loro ordine nel presente allegato:

    Numeri delle schede

    DxR/da 1 a 7

    DxS/da 1 a 6

    Categorie D1R, D2R, D3R e D4R Scheda DxR/1

    I disegni si limitano a illustrare le principali dimensioni (in mm)

    Figura 1

    Categoria D1R — Tipo a fili — Involucro PK32d-3

    Image

    Figura 2

    Categoria D2R — Tipo a connettori — Involucro P32d-3

    Image

    (1)

    Il piano di riferimento è definito dalle posizioni sulla superficie del portalampada su cui si trovano le tre bugne di appoggio dell’anello dell’involucro.

    (2)

    Cfr. scheda DxR/3.

    (3)

    L’eccentricità del bulbo esterno rispetto all’asse di riferimento, misurata a una distanza di 27,1 mm dal piano di riferimento, deve risultare inferiore a ± 0,5 mm nella direzione B e inferiore a + 1mm – 0,5 mm nella direzione A.

    Categorie D1R, D2R, D3R e D4R Scheda DxR/2

    I disegni si limitano a illustrare le principali dimensioni (in mm) della sorgente luminosa a scarica di gas

    Figura 3

    Categoria D3R — Tipo munito di starter — Involucro PK32d-6

    Image

    Figura 4

    Categoria D4R — Tipo a connettori — Involucro P32d-6

    Image

    (1)

    Il piano di riferimento è definito dalle posizioni sulla superficie del portalampada su cui si trovano le tre bugne di appoggio dell’anello dell’involucro.

    (2)

    Cfr. scheda DxR/3.

    (3)

    L’eccentricità del bulbo esterno rispetto all’asse di riferimento, misurata a una distanza di 27,1 mm dal piano di riferimento, deve risultare inferiore a ± 0,5 mm nella direzione B e inferiore a + 1 mm/– 0,5 mm nella direzione A.

    Categorie D1R, D2R, D3R e D4R Scheda DxR/3

    Figura 5

    Definizione dell’asse di riferimento  (1)

    L’involucro va spinto nella direzione indicata dalla freccia

    Image

    Figura 6

    Dimensioni massime della lampada  (2)

    Image

    Categorie D1R, D2R, D3R e D4R Scheda DxR/4

    Dimensioni

    Sorgenti luminose di fabbricazione normale

    Sorgenti luminose standard

    Posizione degli elettrodi

    Scheda DxR/5

    Posizione e forma dell’arco

    Scheda DxR/6

    Posizione delle bande opache

    Scheda DxR/7

    α1 (3)

    45° ± 5°

    α2 (4)

    45° min.

    D1R: involucro PK32d-3

    D2R: Involucro P32d-3

    D3R: involucro PK32d-6

    D4R: Involucro P32d-6

    in conformità alla pubblicazione CIE 60061 (scheda 7004-111-3)

    CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

     

    D1R/D2R

    D3R/D4R

    D1R/D2R

    D3R/D4R

    Tensione nominale del ballast

    V

    12 (4)

    12

    Potenza nominale

    W

    35

    35

    Tensione di prova

    V

    13,5

    13,5

    Tensione della lampada

    valore normale

    V

    85

    42

    85

    42

    tolleranza

    ± 17

    ± 9

    ± 8

    ± 4

    Potenza della lampada

    valore normale

    W

    35

    35

    tolleranza

    ± 3

    ± 0,5

    Flusso luminoso

    valore normale

    lm

    2 800

    2 800

    tolleranza

    ± 450

    ± 150

    Coordinate cromatiche della luce bianca

    valore normale

     

    x = 0,375

    y = 0,375

    Zona di tolleranza (5)

    Limiti

    x = 0,345

    y = 0,150 + 0,640 x

    x = 0,405

    y = 0,050 + 0,750 x

    Punti d’intersezione

    x = 0,345

    y = 0,371

    x = 0,405

    y = 0,409

    x = 0,405

    y = 0,354

    x = 0,345

    y = 0,309

    Periodo di non funzionamento prima della riaccensione a caldo

    s

    10

    10

    Categorie D1R, D2R, D3R e D4R Scheda DxR/5

    Posizione degli elettrodi

    Si effettua questa prova per verificare che gli elettrodi siano nella posizione corretta rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

    Image

    Direzione di misurazione: sorgente luminosa vista lateralmente e dall’alto

    Dimensione in mm

    Sorgenti luminose di fabbricazione normale

    Sorgenti luminose standard

    a1

    d + 0,5

    d + 0,2

    a2

    d + 0,7

    d + 0,35

    b1

    0,4

    0,15

    b2

    0,8

    0,3

    c

    4,2

    4,2

    d = diametro dell’elettrodo

    d < 0,3 per D1R e D2R

    d < 0,4 per D3R e D4R

    Collocare l’estremità dell’elettrodo più vicina al piano di riferimento nella zona definita da a1 e b1. Collocare l’estremità dell’elettrodo più lontana dal piano di riferimento nella zona definita da a2 e b2.

    Categorie D1R, D2R, D3R e D4R Scheda DxR/6

    Posizione e forma dell’arco

    La prova serve a determinare la forma e il nitore dell’arco e a verificarne la posizione rispetto all’asse e al piano di riferimento; si misurano curvatura e diffusione dell’arco nella sezione trasversale centrale D nonché le intensità della luce parassita nella zona A e in corrispondenza delle linee B e C.

    Image

    Nel misurare la distribuzione relativa della luminanza nella sezione trasversale centrale D, indicata dallo schema, il valore massimo Lmax si trova alla distanza «r» dall’asse di riferimento. I punti la cui luminanza è pari al 20 % di Lmax si trovano alla distanza «s», come indicato dallo schema che segue.

    Dimensioni in mm

    Sorgenti luminose di fabbricazione normale

    Sorgenti luminose standard

    D1R/D2R

    D3R/D4R

    r

    0,50 ± 0,25

    0,50 ± 0,25

    0,50 ± 0,20

    s

    1,10 ± 0,25

    1,10 + 0,25/– 0,40

    1,10 ± 0,25

    Image

    All’atto di misurare le luminanze in direzione B – quale definita dalla scheda DxR/7 – con dispositivi del tipo indicato all’allegato 5, ma con un campo circolare del diametro di 0,2M mm, la luminanza relativa, espressa in percentuale di Lmax (alla sezione D), deve essere la seguente:

    Zona A

    ≤ 4,5 %

    Linea B

    ≤ 15 %

    Linea C

    ≤ 5,0 %

    La superficie della zona A è definita dalla zona opaca, dalla parte esterna del bulbo e da un piano posto a 24,5 mm dal piano di riferimento.

    Categorie D1R, D2R, D3R e D4R Scheda DxR/7

    Posizione delle bande opache

    Si effettua questa prova per verificare che le bande opache siano nella posizione corretta rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

    Image

    Quando si misura la distribuzione della luminanza nella sezione trasversale centrale, quale definita dalla scheda DxR/6, dopo avere girato la sorgente luminosa di modo che la banda opaca copra l’arco, la luminosità misurata deve essere pari allo 0,5 % di Lmax.

    Nella zona definita da α1 e α3, la banda opaca può essere sostituita da qualsiasi altro mezzo che impedisca il passaggio della luce attraverso la zona specificata.

    Dimensioni

    Sorgenti luminose di fabbricazione normale

    Sorgenti luminose standard

    α1

    45° ± 5°

    α3

    70° min.

    α4

    65° min.

    β1/24, β1/30, β2/24, β2/30

    25° ± 5°

    f1/24, f2/24 (6)

    0,15 ± 0,25

    0,15 ± 0,20

    f1/30

    f1/24 mv ± 0,15 (7)

    f1/24 mv ± 0,1

    f2/30

    f2/24 mv ± 0,15 (7)

    f2/24 mv ± 0,1

    f1/24 mv – f2/24 mv

    ± 0,3 max.

    ± 0,2 max.

    d

    9 ± 1

    Categorie D1S, D2S, D3S e D4S Scheda DxS/1

    I disegni si limitano a illustrare le principali dimensioni (in mm) della sorgente luminosa a scarica di gas

    Figura 1

    Categoria D1S — Tipo a fili — Involucro PK32d-2

    Image

    Figura 2

    Categoria D2S — Tipo a connettori — Involucro P32d-2

    Image

    (1)

    Il piano di riferimento è definito dalle posizioni sulla superficie del portalampada su cui si trovano le tre bugne di appoggio dell’anello dell’involucro.

    (2)

    Cfr. scheda DxS/3.

    (3)

    L’eccentricità del bulbo esterno, rispetto al punto centrale all’interno del bulbo, misurata a una distanza di 27,1 mm dal piano di riferimento, deve risultare di 1 mm al massimo.

    Categorie D1S, D2S, D3S e D4S Scheda DxS/2

    I disegni si limitano a illustrare le principali dimensioni (in mm) della sorgente luminosa a scarica di gas

    Figura 3

    Categoria D3S — Tipo munito di starter — Involucro PK32d-5

    Image

    Figura 4

    Categoria D4S — Tipo a connettori — Involucro P32d-5

    Image

    (1)

    Il piano di riferimento è definito dalle posizioni sulla superficie del portalampada su cui si trovano le tre bugne di appoggio dell’anello dell’involucro.

    (2)

    Cfr. scheda DxS/3.

    (3)

    L’eccentricità del bulbo esterno, rispetto al punto centrale all’interno del bulbo, misurata a una distanza di 27,1 mm dal piano di riferimento, deve risultare di 1 mm al massimo.

    Categorie D1S, D2S, D3S e D4S Scheda DxS/3

    Figura 5

    Definizione dell’asse di riferimento  (8)

    L’involucro va spinto nella direzione indicata dalla freccia

    Image

    Figura 6

    Dimensioni massime della lampada  (9)

    Image

    Categorie D1S, D2S, D3S e D4S Scheda DxS/4

    Dimensioni

    Sorgenti luminose di fabbricazione normale

    Sorgenti luminose standard

    Posizione degli elettrodi

    Scheda DxS/5

    Posizione e forma dell’arco

    Scheda DxS/6

    α1, α2 (10)

    55° min.

    55° min.

    D1S: involucro PK32d-2

    D2S: Involucro P32d-2

    D3S: involucro PK32d-5

    D4S: Involucro P32d-5

    in conformità alla pubblicazione CIE 60061 (scheda 7004-111-3)

    CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

     

    D1S/D2S

    D3S/D4S

    D1S/D2S

    D3S/D4S

    Tensione nominale del ballast

    V

    12 (11)

    12

    Potenza nominale

    W

    35

    35

    Tensione di prova

    V

    13,5

    13,5

    Tensione della lampada

    valore normale

    V

    85

    42

    85

    42

    tolleranza

    ± 17

    ± 9

    ± 8

    ± 4

    Potenza della lampada

    valore normale

    W

    35

    35

    tolleranza

    ± 3

    ± 0,5

    Flusso luminoso

    valore normale

    lm

    3 200

    3 200

    tolleranza

    ± 450

    ± 150

    Coordinate cromatiche della luce bianca

    valore normale

     

    x = 0,375

    y = 0,375

    Zona di tolleranza (12)

    Limiti

    x = 0,345

    y = 0,150 + 0,640 x

    x = 0,405

    y = 0,050 + 0,750 x

    Punti d’intersezione

    x = 0,345

    y = 0,371

    x = 0,405

    y = 0,409

    x = 0,405

    y = 0,354

    x = 0,345

    y = 0,309

    Periodo di non funzionamento prima della riaccensione a caldo

    s

    10

    10

    Categorie D1S, D2S, D3S e D4S Scheda DxS/5

    Posizione degli elettrodi

    Si effettua questa prova per verificare che gli elettrodi siano nella posizione corretta rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

    Image

    Direzione di misurazione: sorgente luminosa vista lateralmente e dall’alto

    Dimensioni in mm

    Sorgenti luminose di fabbricazione normale

    Sorgenti luminose standard

    a1

    d + 0,2

    d + 0,1

    a2

    d + 0,5

    d + 0,25

    b1

    0,3

    0,15

    b2

    0,6

    0,3

    c

    4,2

    4,2

    d = diametro dell’elettrodo;

    d < 0,3 per D1S e D2S;

    d < 0,4 per D3S e D4S.

    Collocare l’estremità dell’elettrodo più vicina al piano di riferimento nella zona definita da a1 e b1. Collocare l’estremità dell’elettrodo più lontana dal piano di riferimento nella zona definita da a2 e b2.

    Categorie D1S, D2S, D3S e D4S Scheda DxS/6

    Posizione e forma dell’arco

    La prova serve a determinare la forma dell’arco e a verificarne la posizione rispetto all’asse e al piano di riferimento; si misurano curvatura e diffusione dell’arco nella sezione trasversale a una distanza 27,1 mm dal piano di riferimento.

    La forma dell’arco qui rappresentata ha solo scopi illustrativi.

    Direzione di misurazione: sorgente luminosa vista lateralmente

    Image

    Nel misurare la distribuzione relativa della luminanza nella sezione trasversale centrale indicata dallo schema, il valore massimo deve collocarsi nell’ambito della distanza «r» dall’asse di riferimento. Il punto in cui la luminanza è pari al 20 % del valore massimo deve rientrare nella zona «s».

    Dimensioni in mm

    Sorgenti luminose di fabbricazione normale

    Sorgenti luminose standard

    r

    0,50 ± 0,40

    0,50 ± 0,20

    s

    1,10 ± 0,40

    1,10 ± 0,25

    Image


    (1)  L’asse di riferimento è perpendicolare al piano di riferimento e attraversa l’intersezione delle 2 linee parallele come indicato nella figura 5.

    (2)  Il bulbo di vetro e i supporti non devono superare l’involucro, come indicato nella figura 6. L’involucro ha lo stesso centro dell’asse di riferimento.

    (3)  La parte del bulbo compresa tra gli angoli ± 1 e ± 2 è quella che emette la luce. La sua forma dev’essere per quanto possibile omogenea e priva di distorsioni ottiche. Ciò vale per l’intera circonferenza del bulbo compresa tra gli angoli ±1 e ±2, ma non per le bande opache.

    (4)  I ballast possono avere tensioni d’applicazione diverse da 12 V.

    (5)  Cfr. allegato 4.

    (6)  «f1/…»: dimensione f1 da misurare alla distanza dal piano di riferimento indicata, in mm, dopo la sbarra.

    (7)  «…/24 mv»: dimensione f1 da misurare alla distanza dal piano di riferimento indicata, in mm, dopo la sbarra.

    (8)  L’asse di riferimento è perpendicolare al piano di riferimento e attraversa l’intersezione delle 2 linee parallele come indicato dalla figura 5.

    (9)  Le dimensioni del bulbo di vetro e dei supporti non devono superare quelle dell’involucro, come indicato nella figura 6. L’involucro ha lo stesso centro dell’asse di riferimento.

    (10)  La parte del bulbo compresa tra gli angoli ±1 e ±2 è quella che emette la luce. La sua forma dev’essere per quanto possibile omogenea e priva di distorsioni ottiche. Ciò vale per l’intera circonferenza del bulbo compresa tra gli angoli ±1 e ±2.

    (11)  I ballast possono avere tensioni d’applicazione diverse da 12 V.

    (12)  Cfr. allegato 4.


    ALLEGATO 2

    NOTIFICA

    (formato massimo: A4 (210 × 297 mm))

    Image


    ALLEGATO 3

    ESEMPIO DI MARCHIO DI OMOLOGAZIONE

    (cfr. paragrafo 2.4.3)

    Image


    ALLEGATO 4

    METODO DI MISURAZIONE DELLE CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

    1.   Disposizioni generali

    Nelle prove di accensione, di funzionamento iniziale e di riaccensione a caldo nonché per la misurazione delle caratteristiche elettriche e fotometriche, la sorgente luminosa a scarica di gas deve funzionare all’aria libera e a una temperatura ambientale di 25 ° ± 5 °C.

    2.   Ballast

    Tutte le prove e le misurazioni andranno effettuate con il ballast, come da paragrafo 2.2.2.4 del presente regolamento. L’alimentazione elettrica per le prove di accensione e di funzionamento iniziale deve permettere di ottenere rapidamente un’impulsione elettrica elevata.

    3.   Posizione di funzionamento

    La posizione di funzionamento deve essere orizzontale (tolleranza ± 10°); cavo d’alimentazione diretto verso il basso. Le posizioni di invecchiamento e di prova devono essere identiche. Se il proiettore viene acceso accidentalmente nella direzione sbagliata, prima della misurazione deve subire una nuova procedura di invecchiamento. Durante l’invecchiamento e le misurazioni nessun oggetto conduttore d’elettricità dovrà trovarsi all’interno di una zona cilindrica di 32 mm di diametro e di 60 mm di lunghezza il cui centro sia l’asse di riferimento e simmetrica all’arco. Andranno inoltre evitati i campi magnetici parassiti.

    4.   Invecchiamento

    Tutte le prove vanno effettuate con sorgenti luminose invecchiate per un minimo di 15 cicli, commutati come segue: 45 minuti di funzionamento, 15 secondi in posizione spenta, 5 minuti di funzionamento, 10 minuti in posizione spenta.

    5.   Tensione di alimentazione

    Tutte le prove vanno effettuate alla tensione di prova indicata dalla pertinente scheda tecnica.

    6.   Prova di accensione

    La prova di accensione va effettuata su sorgenti luminose non invecchiate e che non siano state usate almeno nelle 24 ore precedenti la prova.

    7.   Prova di funzionamento iniziale

    La prova di funzionamento iniziale va effettuata su sorgenti luminose non usate almeno nell’ora che precede la prova.

    8.   Riaccensione a caldo

    La sorgente luminosa va accesa e messa in funzione con il ballast a tensione di prova per un periodo di 15 minuti. La corrente che alimenta il ballast va interrotta per il periodo di spegnimento indicato sulla pertinente scheda tecnica, e nuovamente riaccesa.

    9.   Prova elettrica e fotometrica

    Prima di effettuare qualsiasi misurazione, la sorgente luminosa va stabilizzata per 15 minuti.

    10.   Colore

    Il colore della sorgente luminosa verrà misurato in una sfera d’integrazione con un sistema di misurazione che mostri le coordinate di cromaticità CIE della luce ricevuta con una risoluzione di 0,002. La figura che segue mostra la zona di tolleranza per il colore bianco e la zona di tolleranza ristretta per le sorgenti luminose a scarica di gas D1R, D1S, D2R, D2S, D3R, D3S, D4R e D4S.

    Image


    ALLEGATO 5

    Dispositivo ottico destinato a misurare la posizione e la forma dell’arco nonché la posizione degli elettrodi (1)

    Porre la sorgente luminosa a scarica di gas come indicato:

     

    nelle figure 1 o 2 delle schede DxR/1 o DxS/1;

     

    nelle figure 3 o 4 delle schede DxR/2 o DxS/2;

    Image

    Un sistema ottico proietterà su uno schermo un’immagine reale A’ dell’arco A con un ingrandimento pari, preferibilmente, a M = s'/s = 20. Il sistema ottico deve essere aplanatico e acromatico. Un diaframma d posto alla distanza focale f del sistema ottico darà luogo a una proiezione dell’arco con direzioni quasi parallele al punto d’osservazione. Per far sì che l’angolo di semidivergenza non superi μ = 0,5°, il diametro del diaframma non deve superare d = 2f tan(μ) rispetto alla distanza focale del sistema ottico. Il diametro utile del sistema ottico non deve superare:

    D = (1 + 1/M)d + c + (b1 + b2)/2 (c, b1 e b2 si trovano rispettivamente nelle schede tecniche DxS/5 e DxR/5).

    Una scala posta sullo schermo permetterà di misurare la posizione degli elettrodi. Sarà bene effettuare la taratura del dispositivo mediante un proiettore separato che emetta un fascio parallelo connesso a un calibro la cui ombra sia proiettata allo schermo. Il calibro mostrerà l’asse di riferimento e il piano parallelo al piano di riferimento alla distanza di «e» mm da esso (e = 27,1 per D1R, D1S, D2R, D2S, D3R, D3S, D4R e D4S).

    Sul piano dello schermo montare un ricevitore, in grado di essere spostato in direzione verticale su una linea corrispondente al piano a distanza «e» dal piano di riferimento della sorgente luminosa a scarica di gas.

    Il ricevitore avrà la sensibilità spettrale relativa dell’occhio umano. La sua dimensione non sarà superiore a 0,2 M mm in senso orizzontale e a 0,025 M mm in senso verticale (M = ingrandimento). L’ampiezza del movimento misurabile deve permettere di misurare la curva r e la diffusione s dell’arco.


    (1)  Questo metodo è un esempio di un metodo di misurazione; Si può ricorrere a qualsiasi metodo che abbia una precisione di misurazione equivalente.


    ALLEGATO 6

    Requisiti minimi delle procedure di valutazione della qualità attuate dal fabbricante

    1.   ASPETTI GENERALI

    I requisiti di conformità saranno considerati soddisfatti da un punto di vista fotometrico (radiazioni UV comprese), geometrico, visivo ed elettrico se vengono soddisfatte le tolleranze specifiche per le sorgenti luminose a scarica di gas di serie elencate nelle pertinenti schede tecniche dell’allegato 1 e nelle schede tecniche relative agli involucri.

    2.   REQUISITI MINIMI RELATIVI ALLA VERIFICA DELLA CONFORMITÀ DA PARTE DEL FABBRICANTE

    Per ogni tipo di sorgente luminosa a scarica di gas il fabbricante o il titolare del marchio di omologazione deve effettuare, a intervalli appropriati, prove conformi alle disposizioni del presente regolamento.

    2.1.   Natura delle prove

    Le prove di conformità delle specifiche devono riguardare le loro caratteristiche fotometriche, geometriche e ottiche.

    2.2.   Metodi usati nelle prove

    2.2.1.

    Le prove saranno generalmente eseguite in conformità ai metodi definiti dal presente regolamento.

    2.2.2.

    L’applicazione del paragrafo 2.2.1 richiede una taratura regolare dell’apparecchiatura di prova e una correlazione con le misure effettuate da un’autorità competente.

    2.3.   Modalità del campionamento

    I campioni di sorgenti luminose a scarica di gas vanno scelti a caso da un lotto omogeneo. Per lotto omogeneo s'intende un insieme di sorgenti luminose a scarica di gas dello stesso tipo, definito secondo i metodi di produzione del fabbricante.

    2.4.   Ispezione e registrazione delle caratteristiche

    Si ispezioneranno le sorgenti luminose a scarica di gas e si registreranno i risultati delle prove in base ai gruppi di caratteristiche elencati all’allegato 7, tabella 1.

    2.5.   Criteri di accettabilità

    Il fabbricante o il titolare dell’omologazione dovrà effettuare uno studio sui risultati delle prove per stabilire la rispondenza statistica alle specifiche di verifica della conformità dei prodotti elencate al paragrafo 4.1 del presente regolamento.

    La conformità è ottenuta se non viene oltrepassato il livello di inosservanza accettabile per il gruppo di caratteristiche dato nella tabella 1 dell’allegato 7, se cioè il numero delle sorgenti luminose a scarica di gas che non soddisfano i requisiti per un gruppo di caratteristiche qualsiasi per un tipo qualsiasi di sorgente luminosa a scarica di gas non oltrepassa i limiti di tolleranza delle pertinenti tabelle 2, 3 o 4 dell’allegato 7.

    Nota: Ogni requisito che si riferisca a una sorgente luminosa a scarica di gas va considerato come una caratteristica.


    ALLEGATO 7

    Campionamento e livelli di conformità dei verbali di prova del fabbricante

    Tabella 1

    Caratteristiche

    Gruppo di caratteristiche

    Gruppo (1) di verbali di prova tra tipi di sorgenti luminose a scarica di gas

    Campione annuo minimo per gruppo (1)

    Livello accettabile di non conformità per gruppo di caratteristiche (%)

    Marcature, leggibilità e durevolezza

    Tutti i tipi aventi le stesse dimensioni esterne

    315

    1

    Qualità del bulbo

    Tutti i tipi aventi lo stesso bulbo

    315

    1

    Dimensioni esterne (involucro escluso)

    Tutti i tipi appartenenti alla stessa categoria

    315

    1

    Posizione e dimensioni dell’arco e delle bande

    Tutti i tipi appartenenti alla stessa categoria

    200

    6,5

    Accensione, funzionamento iniziale e riaccensione a caldo

    Tutti i tipi appartenenti alla stessa categoria

    200

    1

    Tensione e potenza della lampada

    Tutti i tipi appartenenti alla stessa categoria

    200

    1

    Flusso luminoso, colore e

    radiazione UV

    Tutti i tipi appartenenti alla stessa categoria

    200

    1

    Le tolleranze per ogni gruppo di caratteristiche, basate sui risultati di varie prove, sono indicate nella tabella 2 come numero massimo di risultati non conformi. Le tolleranze si fondano su un livello accettabile dell’1 % di non conformità, supponendo una probabilità di accettazione pari almeno a 0,95.

    Tabella 2

    Numero dei risultati delle prove per ciascuna caratteristica

    Tolleranze

    - 200

    5

    201 - 260

    6

    261 - 315

    7

    316 - 370

    8

    371 - 435

    9

    436 - 500

    10

    501 - 570

    11

    571 - 645

    12

    646 - 720

    13

    721 - 800

    14

    801 - 860

    15

    861 - 920

    16

    921 - 990

    17

    991 - 1 060

    18

    1 061 - 1 125

    19

    1 126 - 1 190

    20

    1 191 - 1 249

    21

    Le tolleranze per ogni gruppo di caratteristiche, basate sui risultati di varie prove, sono indicate nella tabella 3 come numero massimo di risultati non conformi. Le tolleranze si fondano su un livello accettabile del 6,5 % di non conformità, supponendo una probabilità di accettazione pari almeno a 0,95.

    Tabella 3

    Numero delle lampade nei verbali

    Tolleranze

    - 200

    21

    201 - 213

    22

    214 - 227

    23

    228 - 240

    24

    241 - 254

    25

    255 - 268

    26

    269 - 281

    27

    282 - 295

    28

    296 - 308

    29

    309 - 322

    30

    323 - 336

    31

    337 - 349

    32

    350 - 363

    33

    364 - 376

    34

    377 - 390

    35

    391 - 404

    36

    405 - 417

    37

    418 - 431

    38

    432 - 444

    39

    445 - 458

    40

    459 - 472

    41

    473 - 485

    42

    486 - 499

    43

    500 - 512

    44

    513 - 526

    45

    527 - 540

    46

    541 - 553

    47

    554 - 567

    48

    568 - 580

    49

    581 - 594

    50

    595 - 608

    51

    609 - 621

    52

    622 - 635

    53

    636 - 648

    54

    649 - 662

    55

    663 - 676

    56

    677 - 689

    57

    690 - 703

    58

    704 - 716

    59

    717 - 730

    60

    731 - 744

    61

    745 - 757

    62

    758 - 771

    63

    772 - 784

    64

    785 - 798

    65

    799 - 812

    66

    813 - 825

    67

    826 - 839

    68

    840 - 852

    69

    853 - 866

    70

    867 - 880

    71

    881 - 893

    72

    894 - 907

    73

    908 - 920

    74

    921 - 934

    75

    935 - 948

    76

    949 - 961

    77

    962 - 975

    78

    976 - 988

    79

    989 - 1 002

    80

    1 003 - 1 016

    81

    1 017 - 1 029

    82

    1 030 - 1 043

    83

    1 044 - 1 056

    84

    1 057 - 1 070

    85

    1 071 - 1 084

    86

    1 085 - 1 097

    87

    1 098 - 1 111

    88

    1 112 - 1 124

    89

    1 125 - 1 138

    90

    1 139 - 1 152

    91

    1 153 - 1 165

    92

    1 166 - 1 179

    93

    1 180 - 1 192

    94

    1 193 - 1 206

    95

    1 207 - 1 220

    96

    1 221 - 1 233

    97

    1 234 - 1 249

    98

    Le tolleranze per ogni gruppo di caratteristiche, basate sui risultati di varie prove, sono indicate nella tabella 4 come percentuale dei risultati supponendo una probabilità di accettazione pari almeno a 0,95.

    Tabella 4

    Numero dei risultati delle prove per ciascuna caratteristica

    Tolleranze indicate in % dei risultati.

    Livello accettabile pari all’1 % di risultati non conformi

    Tolleranze indicate in % dei risultati.

    Livello accettabile pari all’6,5 % di risultati non conformi

    1 250

    1,68

    7,91

    2 000

    1,52

    7,61

    4 000

    1,37

    7,29

    6 000

    1,30

    7,15

    8 000

    1,26

    7,06

    10 000

    1,23

    7,00

    20 000

    1,16

    6,85

    40 000

    1,12

    6,75

    80 000

    1,09

    6,68

    100 000

    1,08

    6,65

    1 000 000

    1,02

    6,55


    (1)  La valutazione riguarda in generale la produzione di serie di sorgenti luminose a scarica di gas provenienti da singoli stabilimenti. Un fabbricante può raggruppare rilevazioni sullo stesso tipo proveniente da più stabilimenti, purché quest’ultimi dispongano dello stesso sistema di controllo e di gestione della qualità.


    ALLEGATO 8

    REQUISITI MINIMI PER I CAMPIONAMENTI EFFETTUATI DA UN ISPETTORE

    1.

    I requisiti di conformità vanno considerati soddisfatti da un punto di vista fotometrico, geometrico, visivo ed elettrico se sono soddisfatte le tolleranze specifiche per le sorgenti luminose a scarica di gas di serie elencate nelle pertinenti schede tecniche dell’allegato 1 e nelle schede tecniche relative agli involucri.

    2.

    La conformità di sorgenti luminose a scarica di gas prodotte in serie non va contestata se i risultati sono conformi al paragrafo 5 del presente allegato.

    3.

    La conformità sarà contestata, e si inviterà il costruttore ad adeguare la produzione ai requisiti, se i risultati non sono conformi al paragrafo 5 del presente allegato.

    4.

    Se si applica il paragrafo 3 del presente allegato, occorre prelevare entro 2 mesi un ulteriore campione di 250 sorgenti luminose a scarica di gas, scelto a caso da un lotto di produzione recente.

    5.

    La conformità della produzione si verifica in base ai valori indicati nella tabella 1. Per ogni gruppo di caratteristiche, le sorgenti luminose a scarica di gas saranno accettate o rifiutate in base ai valori indicati nella tabella 1 (1).

    Tabella 1

    Campione

    1 % (2)

    6,5 % (2)

    Accettazione

    Rifiuto

    Accettazione

    Rifiuto

    Dimensione del primo campione: 125

    2

    5

    11

    16

    Se il numero di unità non conformi è superiore a 2 (11) e inferiore a 5 (16) prendere un secondo campione di 125 unità e valutare le 250 unità

    6

    7

    26

    27


    (1)  Il sistema proposto serve a valutare la conformità di sorgenti luminose a scarica di gas rispetto a livelli di accettazione di risultati non conformi pari rispettivamente all’1 % e al 6,5 % e si basa sul piano di campionamento in 2 fasi per una normale ispezione di cui alla pubblicazione IEC 60410: Sampling Plans and Procedures for Inspection by Attributes.

    (2)  Si ispezioneranno le sorgenti luminose a scarica di gas e si registreranno i risultati delle prove in base ai gruppi di caratteristiche elencati all’allegato 7, tabella 1.


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