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Document 32021D0585
Council Implementing Decision (CFSP) 2021/585 of 12 April 2021 implementing Decision 2011/235/CFSP concerning restrictive measures directed against certain persons and entities in view of the situation in Iran
Decisione di esecuzione (PESC) 2021/585 del Consiglio del 12 aprile 2021 che attua la decisione 2011/235/PESC, concernente misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità in considerazione della situazione in Iran
Decisione di esecuzione (PESC) 2021/585 del Consiglio del 12 aprile 2021 che attua la decisione 2011/235/PESC, concernente misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità in considerazione della situazione in Iran
ST/6039/2021/INIT
GU L 124I del 12.4.2021, p. 7–11
(BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
In force
12.4.2021 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
LI 124/7 |
DECISIONE DI ESECUZIONE (PESC) 2021/585 DEL CONSIGLIO
del 12 aprile 2021
che attua la decisione 2011/235/PESC, concernente misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità in considerazione della situazione in Iran
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 31, paragrafo 2,
vista la decisione 2011/235/PESC del Consiglio, del 12 aprile 2011, concernente misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità in considerazione della situazione in Iran (1), in particolare l’articolo 3, paragrafo 1,
vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,
considerando quanto segue:
(1) |
Il 12 aprile 2011 il Consiglio ha adottato la decisione 2011/235/PESC. |
(2) |
L’8 dicembre 2019 l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha formulato una dichiarazione a nome dell’Unione in cui deplora il diffuso e sproporzionato ricorso alla forza da parte delle forze di sicurezza iraniane, che ha portato a un alto di numero di morti e feriti durante la risposta alle dimostrazioni del novembre 2019. Nella dichiarazione afferma inoltre che l’Unione si aspetta che tutti gli autori di atti di violenza rispondano delle loro azioni e ha esortato le autorità iraniane a far sì che si svolgano indagini trasparenti e credibili per accertare il numero di morti e di persone arrestate nonché per garantire un giusto processo a tutti i detenuti. Inoltre, in risposta alla decisione dell’Iran di bloccare l’accesso Internet alle reti globali per oltre una settimana, impedendo la comunicazione e il libero flusso di informazioni ai cittadini iraniani, nella dichiarazione sottolinea che i diritti fondamentali, come la libertà di espressione e di riunione, devono sempre essere rispettati. |
(3) |
In tale contesto, e in linea con l’impegno dell’Unione di affrontare con l’Iran tutte le questioni che destano preoccupazione, compresa la situazione dei diritti umani, otto persone e tre entità dovrebbero essere inserite nell’elenco delle persone e delle entità oggetto delle misure restrittive riportato nell’allegato della decisione 2011/235/PESC. |
(4) |
È opportuno pertanto modificare di conseguenza l’allegato della decisione 2011/235/PESC, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
L’allegato della decisione 2011/235/PESC è modificato come indicato nell’allegato della presente decisione.
Articolo 2
La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Fatto a Bruxelles, il 12 aprile 2021
Per il Consiglio
La presidente
A. P. ZACARIAS
ALLEGATO
Le persone e le entità seguenti sono aggiunte all’elenco delle persone e delle entità riportato nell’allegato della decisione 2011/235/PESC:
Persone
|
Nome |
Informazioni identificative |
Motivi |
Data di inserimento nell’elenco |
«88. |
SOLEIMANI Gholamreza |
Luogo di nascita: Farsan (Iran) Data di nascita: 1343 (anno iraniano), 1964 o 1965 (calendario occidentale) Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Carica: capo dell’organizzazione Basij del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Gholamreza Soleimani è il capo dell’organizzazione Basij. L’organizzazione Basij ha fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di capo dell’organizzazione Basij, Gholamreza Soleimani è responsabile della repressione violenta delle proteste e di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.4.2021 |
89. |
SALAMI Hossein (alias: SALAMI Hussain) |
Luogo di nascita: Vaneshan, Golpayegan (Iran) Data di nascita: 1339 (anno iraniano), 1960 o 1961 (calendario occidentale) Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Carica: comandante in capo del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Grado: generale di divisione |
Dall’aprile 2019 Hossein Salami è il comandante in capo dell’IRGC, che comprende la milizia Basij, ed è membro del Consiglio di sicurezza nazionale. Le forze regolari dell’IRGC e la milizia Basij hanno fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di membro del Consiglio di sicurezza nazionale, Hossein Salami ha partecipato alle sessioni nelle quali è stato ordinato di ricorrere alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019. Hossein Salami è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.4.2021 |
90. |
KARAMI Hassan |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Carica: comandante delle unità speciali della polizia iraniana |
Hassan Karami è il comandante delle unità speciali della polizia iraniana. Le unità speciali hanno fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di comandante delle unità speciali che hanno causato morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili, Hassan Karami è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.4.2021 |
91. |
PAKPOUR Mohammad (alias: PAKPUR Mohammad) |
Luogo di nascita: Arak (Iran) Data di nascita: 1340 (anno iraniano), 1961 (calendario occidentale) Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Carica: comandante in capo delle forze di terra del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Grado: generale di brigata |
Mohammad Pakpour è comandante in capo delle forze di terra dell’IRGC dal marzo 2010. Le forze di terra dell’IRGC hanno fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di comandante in capo delle forze di terra dell’IRGC, che hanno fatto ricorso alla forza letale contro manifestanti disarmati e altri civili, Mohammad Pakpour è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.4.2021 |
92. |
ASHTARI Hossein |
Luogo di nascita: Isfahan (alias: Esfahan, Ispahan) Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Carica: comandante in capo della polizia iraniana |
Hossein Ashtari è il comandante in capo della polizia iraniana dal marzo 2015 e membro del Consiglio di sicurezza nazionale. La polizia include le unità Emdad e le unità speciali. Le forze ordinarie, le unità Emdad e le unità speciali della polizia hanno fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di membro del Consiglio di sicurezza nazionale, Hossein Ashtari ha partecipato alle sessioni nelle quali è stato ordinato di ricorrere alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019. Hossein Ashtari è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.4.2021 |
93. |
ZIAEI Gholamreza |
Sesso: maschile Carica: ex direttore della prigione di Evin; ex direttore di altre carceri |
Direttore della prigione di Evin tra il luglio 2019 e il giugno 2020; sotto la sua direzione le già difficili condizioni di detenzione si sono ulteriormente deteriorate. Alle detenute era negato il contatto telefonico con i figli. Ai prigionieri politici erano negate le visite settimanali da parte di parenti, che erano consentite solo ogni due mesi. Durante le proteste del 2009 Ziaei era responsabile del carcere di Kahrizak, dove almeno cinque detenuti, arrestati in relazione alle proteste di massa nelle strade di Teheran del 2009, sono morti dopo essere stati torturati. Dal 2017 al 2019, prima di assumere la direzione del carcere di Evin a Teheran, Ziaei è stato direttore della prigione Rajaee Shahr a Karaj, a ovest di Teheran, dove si sono registrate numerose proteste da parte di prigionieri politici contro gli abusi e le condizioni di vita disumane. |
12.4.2021 |
94. |
SHAHVARPOUR Hassan |
Luogo di nascita: Safi Abad, a sud di Dezful, Khuzestan (Iran) Sesso: maschile Numero di passaporto: 2001624001 (numero del documento d’identità nazionale) Carica: comandante del corpo Vali Asr della provincia di Khuzestan, Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Grado: generale di brigata |
In qualità di comandante dell’IRGC nel Khuzestan dal 2009, è responsabile del comando delle forze che hanno utilizzato mitragliatrici contro i manifestanti e altri civili nella città di Mahshahr durante le proteste del novembre 2019. Sotto il suo comando l’IRGC ha ucciso 148 persone, abbattute da un intenso fuoco di mitragliatrice proveniente da veicoli blindati che accerchiavano i manifestanti in fuga e alla ricerca di un rifugio in vicine paludi. |
12.4.2021 |
95. |
VASEGHI Leyla (alias VASEQI Layla, VASEGHI Leila, VASEGHI Layla) |
Luogo di nascita: Sari, provincia di Mazandaran (Iran) Data di nascita: 1352 (anno iraniano), 1972 o 1973 (calendario occidentale) Sesso: femminile Carica: governatrice di Shahr-e Qods e capo del consiglio municipale per la sicurezza |
In qualità di governatrice di Shahr-e Qods e di capo del consiglio municipale per la sicurezza dal settembre 2019, ha ordinato alla polizia e ad altre forze armate di utilizzare mezzi letali durante le proteste del novembre 2019, causando la morte o il ferimento di manifestanti disarmati e altri civili. In qualità di governatrice di Shahr-e Qods e di capo del consiglio municipale per la sicurezza Leyla Vaseghi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.4.2021»; |
Entità
|
Nome |
Informazioni identificative |
Motivi |
Data di inserimento nell’elenco |
«2. |
Prigione di Evin |
Indirizzo: provincia di Teheran, Teheran, distretto 2, Dasht-e Behesht (Iran) |
Carcere in cui negli ultimi anni e decenni sono stati detenuti prigionieri politici e si sono ripetutamente verificati gravi abusi dei diritti umani, inclusa la tortura. I manifestanti del novembre 2019 sono stati, e almeno in parte sono ancora, detenuti come prigionieri politici nella prigione di Evin. Nella prigione di Evin i detenuti sono privati dei diritti procedurali fondamentali e talvolta sono tenuti in isolamento o in celle sovraffollate con cattive condizioni igieniche. Vi sono segnalazioni dettagliate di casi di tortura fisica e psicologica. Ai detenuti sono negati il contatto con la famiglia e gli avvocati, nonché cure sanitarie adeguate. |
12.4.2021 |
3. |
Prigione Fashafouyeh (alias: penitenziario centrale della Grande Teheran, prigione di Hasanabad-e Qom, prigione della Grande Teheran) |
Indirizzo: provincia di Teheran, Hasanabad, zona industriale di Bijin, Teheran, Qom Old Road (Iran) Telefono: +98 21 5625 8050 |
Carcere designato inizialmente per la detenzione degli autori di reati connessi alla droga. Di recente utilizzato anche per detenuti politici costretti, in taluni casi, a condividere le celle con tossicodipendenti. Le condizioni di vita e igieniche sono molto scarse, mancando le necessità di base, come l’acqua potabile pulita. Durante le proteste del novembre 2019, diversi manifestanti, tra cui minori, sono stati detenuti nella prigione di Fashafouyeh. Relazioni indicano che i manifestanti del novembre 2019 sono stati sottoposti a tortura e a trattamenti disumani nella prigione di Fashafouyeh, ad esempio sono stati feriti deliberatamente con acqua bollente e sono state loro negate cure mediche. Secondo una relazione di Amnesty International sulla repressione delle proteste del novembre 2019, minori di 15 anni sono stati detenuti insieme agli adulti nella prigione di Fashafouyeh. Tre manifestanti del novembre 2019, attualmente detenuti nella prigione di Fashafouyeh, sono stati condannati a morte da un tribunale di Teheran. |
12.4.2021 |
4. |
Prigione Rajaee Shahr (alias: prigione Rajai Shahr, Rajaishahr, Rajài Shahr, Rejài Shahr, Rajayi Shahr, prigione Gorhardasht, prigione Gohar Dasht) |
Indirizzo: provincia di Alborz, Karaj, Gohardasht, Moazzen Blvd (Iran) Telefono: +98 26 3448 9826 |
La prigione Rajaee Shahr è conosciuta per la privazione dei diritti umani, con gravi torture fisiche e psicologiche inflitte a prigionieri politici e prigionieri per motivi di opinione, nonché per le esecuzioni di massa senza un processo equo, sin dalla rivoluzione islamica del 1979. Centinaia di detenuti, compresi minori, hanno subito gravi maltrattamenti nella prigione di Rajaee Shahr all’indomani delle proteste del novembre 2019. Vi sono relazioni credibili circa numerosi casi di tortura e altre forme di pene crudeli, compresi casi in cui sono coinvolti minori. |
12.4.2021». |