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Document 32018D0569

Decisione di esecuzione (PESC) 2018/569 del Consiglio, del 12 aprile 2018, che attua la decisione 2010/788/PESC concernente misure restrittive nei confronti della Repubblica democratica del Congo

GU L 95 del 13.4.2018, p. 21–22 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

Legal status of the document In force

ELI: http://data.europa.eu/eli/dec_impl/2018/569/oj

13.4.2018   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 95/21


DECISIONE DI ESECUZIONE (PESC) 2018/569 DEL CONSIGLIO

del 12 aprile 2018

che attua la decisione 2010/788/PESC concernente misure restrittive nei confronti della Repubblica democratica del Congo

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sull'Unione europea, in particolare l'articolo 31, paragrafo 2,

vista la decisione 2010/788/PESC del Consiglio, del 20 dicembre 2010, concernente misure restrittive nei confronti della Repubblica democratica del Congo e che abroga la posizione comune 2008/369/PESC (1), in particolare l'articolo 6,

vista la proposta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 dicembre 2010 il Consiglio ha adottato la decisione 2010/788/PESC.

(2)

In seguito al riesame delle misure restrittive autonome di cui all'articolo 3, paragrafo 2, della decisione 2010/788/PESC, è opportuno modificare le motivazioni relative a due persone.

(3)

È opportuno pertanto modificare di conseguenza l'allegato II della decisione 2010/788/PESC,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

L'allegato II della decisione 2010/788/PESC è modificato come indicato nell'allegato della presente decisione.

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Fatto a Lussemburgo, il 12 aprile 2018

Per il Consiglio

Il presidente

T. DONCHEV


(1)  GU L 336 del 21.12.2010, pag. 30.


ALLEGATO

Le voci relative alle persone elencate in appresso sono sostituite dalle seguenti:

«10.

Alex Kande Mupompa, ex governatore del Kasaï Centrale

alias Alexandre Kande Mupomba; Kande-Mupompa.

Data di nascita: 23.9.1950.

Luogo di nascita: Kananga (RDC).

N. di passaporto della RDC: OP 0024910 (validità dal 21.3.2016 al 20.3.2021).

Indirizzo: Messidorlaan 217/25, 1180 Uccle, Belgio

Cittadinanza congolese (RDC) e belga

In qualità di governatore del Kasaï Centrale fino all'ottobre 2017, Alex Kande Mupompa è stato responsabile dell'uso sproporzionato della forza, della repressione violenta e delle esecuzioni extragiudiziali commesse dall'agosto 2016 dalle forze di sicurezza e dalla PNC nel Kasaï Centrale, comprese le uccisioni sul territorio di Dibaya nel febbraio 2017.

Alex Kande Mupompa è stato quindi implicato nel pianificare, dirigere o compiere atti che costituiscono gravi violazioni dei diritti umani nella RDC.

29.5.2017

12.

Lambert Mende, ministro delle comunicazioni e dei media nonché portavoce del governo

alias Lambert Mende Omalanga

Data di nascita: 11.2.1953. Luogo di nascita: Okolo (RDC).

Passaporto diplomatico n. DB0008442 (rilasciato il 4.5.2017, con scadenza il 3.5.2022).

Cittadinanza congolese (RDC)

In qualità di ministro delle comunicazioni e dei media dal 2008, Lambert Mende è responsabile della politica repressiva applicata nella RDC nei confronti dei media, che viola il diritto alla libertà di espressione e d'informazione e compromette una soluzione consensuale e pacifica a favore di elezioni nella RDC. Il 12 novembre 2016 ha adottato un decreto che limita la possibilità di trasmettere nella RDC da parte dei mezzi di informazione stranieri.

In violazione dell'accordo politico raggiunto il 31 dicembre 2016 tra la maggioranza presidenziale e i partiti di opposizione, le trasmissioni di una serie di mezzi di informazione sono state interrotte per vari mesi.

In qualità di ministro delle comunicazioni e dei media, Lambert Mende è quindi responsabile di ostacolare una soluzione consensuale e pacifica a favore di elezioni nella RDC, anche mediante atti di violenza, repressione o incitamento alla violenza, oppure compromettendo lo stato di diritto.

29.5.2017»


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