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Document 32003D0437

2003/437/CE: Decisione della Commissione, dell'11 dicembre 2001, relativa a un procedimento a norma dell'articolo 81 del trattato CE e dell'articolo 53 dell'accordo SEE (Caso COMP/E-1/37.027 - Fosfato di zinco) [notificata con il numero C(2001) 4237] (Testo rilevante ai fini del SEE.)

GU L 153 del 20.6.2003, p. 1–39 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

Legal status of the document In force

ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2003/437/oj

32003D0437

2003/437/CE: Decisione della Commissione, dell'11 dicembre 2001, relativa a un procedimento a norma dell'articolo 81 del trattato CE e dell'articolo 53 dell'accordo SEE (Caso COMP/E-1/37.027 - Fosfato di zinco) [notificata con il numero C(2001) 4237] (Testo rilevante ai fini del SEE.)

Gazzetta ufficiale n. L 153 del 20/06/2003 pag. 0001 - 0039


Decisione della Commissione

dell'11 dicembre 2001

relativa a un procedimento a norma dell'articolo 81 del trattato CE e dell'articolo 53 dell'accordo SEE

(Caso COMP/E-1/37.027 - Fosfato di zinco)

[notificata con il numero C(2001) 4237]

(I testi in lingua tedesca, inglese e francese sono i soli facenti fede)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2003/437/CE)

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea,

visto l'accordo sullo Spazio economico europeo,

visto il regolamento n. 17 del Consiglio, del 6 febbraio 1962, primo regolamento d'applicazione degli articoli 85 e 86 del trattato(1), modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 1216/1999(2), e in particolare l'articolo 3 e l'articolo 15,

vista la decisione della Commissione, del 2 agosto 2000, di avviare un procedimento nel caso di specie,

dopo aver dato modo alle imprese interessate di manifestare il proprio punto di vista sugli addebiti mossi dalla Commissione in conformità all'articolo 19, paragrafo 1, del regolamento n. 17 e al regolamento (CE) n. 2842 della Commissione, del 22 dicembre 1998, relativo alle audizioni in taluni procedimenti a norma dell'articolo 85 e dell'articolo 86 del trattato CE(3),

sentito il comitato consultivo in materia di intese e posizioni dominanti,

vista la relazione finale del consigliere-auditore sul presente caso(4),

considerando quanto segue:

1. I FATTI

1.1. SINTESI DELL'INFRAZIONE

(1) La presente decisione, con la quale vengono inflitte ammende per violazione dell'articolo 81 del trattato CE e dell'articolo 53 dell'accordo SEE, è destinata alle seguenti imprese:

- Britannia Alloys & Chemicals Limited ("Britannia"),

- Dr. Hans Heubach GmbH & Co. KG ("Heubach"),

- James M. Brown Limited ("James Brown"),

- Société Nouvelle des Couleurs Zinciques SA ("SNCZ"),

- Trident Alloys Limited ("Trident"),

- Waardals Kjemiske Fabrikker A/S ("Waardals").

(2) L'infrazione consiste nella partecipazione dei produttori di fosfato di zinco, nell'intera Comunità e in Norvegia, Austria, Svezia e Finlandia, a un accordo continuato e/o a una pratica concordata contrari alle disposizioni dell'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE e dell'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE ed aventi per oggetto:

- la fissazione del prezzo del prodotto,

- l'applicazione di un meccanismo di aumento dei prezzi,

- la ripartizione dei mercati e delle quote di vendita,

- l'assegnazione di clienti specifici.

(3) Le singole imprese hanno partecipato all'infrazione durante i seguenti periodi:

- Britannia: dal 24 marzo 1994 al 15 marzo 1997,

- Heubach: dal 24 marzo 1994 al 13 maggio 1998,

- James Brown: dal 24 marzo 1994 al 13 maggio 1998,

- SNCZ: dal 24 marzo 1994 al 13 maggio 1998,

- Trident: dal 15 marzo 1997 al 13 maggio 1998,

- Waardals: dal 24 marzo 1994 al 13 maggio 1998.

1.2. L'INDUSTRIA DEL FOSFATO DI ZINCO

1.2.1. IL PRODOTTO

(4) Il presente procedimento riguarda gli ortofosfati di zinco. Benché possano essere caratterizzati da formule chimiche leggermente diverse (possono essere costituiti da "biidrati" o da "tetraidrati"), gli ortofosfati di zinco rappresentano un prodotto chimico omogeneo, che in prosieguo sarà genericamente denominato "fosfato di zinco".

(5) Il fosfato di zinco deriva dall'ossido di zinco e dall'acido fosforico. È un prodotto atossico che generalmente si presenta sotto forma di polvere bianca micronizzata non coesiva.

(6) Il fosfato di zinco viene ampiamente usato come pigmento minerale anticorrosivo nei sistemi di rivestimento protettivo. I produttori di vernici lo utilizzano per la produzione di vernici industriali anticorrosive come quelle impiegate nei settori automobilistico, aeronautico e nautico.

1.2.2. I PRODUTTORI

(7) Per tradizione, il fosfato di zinco viene prodotto essenzialmente in Europa. Si tratta di una sostanza che, negli ultimi anni, è diventata un prodotto d'esportazione ad alto rendimento e di cui cinque produttori dell'Europa occidentale detengono in pratica l'intero mercato mondiale. Il resto del fosfato di zinco viene prodotto da due società statunitensi e da un numero esiguo di piccoli produttori asiatici.

1.2.2.1. Dr. Hans Heubach GmbH & Co. KG

(8) Dr Heubach GmbH & Co. KG ("Heubach") ha sede a Langelsheim, Bassa Sassonia (Germania). La società ha circa 1000 dipendenti ed è impegnata nella produzione e distribuzione di pigmenti organici e minerali speciali che vengono utilizzati soprattutto come componenti nella produzione di inchiostri, materie plastiche e vernici.

(9) Nel 2000, il fatturato mondiale di Heubach è stato di 71,02 milioni di EUR.

(10) Heubach vende fosfato di zinco normale e modificato. Il fosfato di zinco normale è commercializzato col nome "ZP10". Quello modificato viene commercializzato come "Heucophos". La produzione di fosfato di zinco è iniziata nel 1981.

1.2.2.2. James M. Brown Limited

(11) James M. Brown Limited ("James Brown") è una piccola società che ha sede a Stoke-on-Trent, Staffordshire (Regno Unito), e che occupa circa 100 persone.

(12) La James Brown è impegnata nella produzione di pigmenti di cadmio, ossido di zinco, stearati metallici e fosfato di zinco. La società produce ossido di zinco da molti anni, mentre il fosfato di zinco rappresenta soltanto una minima parte della sua produzione. L'azienda è entrata in questo settore nel 1990 dopo l'acquisizione di una società denominata Diroval. Il fosfato di zinco prodotto da James Brown viene, infatti, commercializzato col marchio Diroval.

(13) Nel 2000, il fatturato mondiale di James Brown è stato di 7,38 milioni di GBP (12,12 milioni di EUR).

(14) James Brown produce soltanto fosfato di zinco normale. Il prodotto è disponibile in tre tipologie diverse: standard, micronizzato e a base acquosa.

1.2.2.3. Société Nouvelle des Couleurs Zinciques SA

(15) Société Nouvelle des Couleurs Zinciques ("SNCZ") ha sede a Beauchamp, Val d'Oise (Francia). SNCZ è stata fondata nel 1984 attraverso l'acquisizione della Société des Couleurs Zinciques ("SCZ") ed attualmente ha 40 dipendenti. L'azienda è gestita dalla Société Chimique Prayon-Rupel SA ("Prayon"), un gruppo chimico belga che ne ha acquisito una quota del 50 % (il resto delle azioni appartiene a una famiglia).

(16) Prayon comprende circa 20 affiliate ed è specializzata in acidi fosforici, derivati del fosfato, fertilizzanti e pigmenti. Con 10 società di produzione e 10 società di vendita, nel 1998, Prayon ha registrato un fatturato consolidato di 11,32 miliardi di BEF (278,80 milioni di EUR)(5).

(17) La SCZ produceva ossido di zinco, pigmenti per vernici e polvere di zinco e vantava in questi campi un know how riconosciuto. Oggi, la SNCZ ha abbandonato la produzione di ossido di zinco e produce principalmente fosfato di zinco, cromati di zinco, stronzio e cromati di bario. Tutti questi prodotti sono pigmenti minerali anticorrosivi utilizzati nell'industria delle vernici e dei rivestimenti.

(18) SNCZ condivide i suoi uffici di Beauchamp con una "consorella" denominata Silar SA ("Silar") e controllata dalla famiglia che detiene una partecipazione del 50 % nella SNCZ. Le due società condividono lo stesso personale amministrativo, ma hanno due uffici vendite e marketing distinti. La principale attività di Silar consiste nel commercializzare l'ossido di zinco prodotto da Silox SA ("Silox"), un'affiliata di Prayon che ha sede presso lo stabilimento belga di quest'ultima.

(19) Attualmente, SNCZ è il secondo produttore mondiale di pigmenti anticorrosivi. Nel 2000, il suo fatturato mondiale è stato di 17,08 milioni di EUR.

(20) SNCZ produce sia fosfato di zinco normale che fosfato di zinco modificato. Il fosfato di zinco normale viene commercializzato coi nomi "PZ20" (tetraidrato) e "PZ W2" (biidrato). Il fosfato di zinco modificato viene commercializzato come "Novinox PZ02", "Phosphinal PZ04" e "Phosphinox PZ06".

1.2.2.4. Trident Alloys Limited (in precedenza Britannia Alloys and Chemicals Ltd)

(21) Le attività esercitate attualmente da Trident Alloys Limited ("Trident") nel settore dello zinco vengono svolte da oltre cento anni in uno stabilimento di Bloxwich, vicino a Walsall (West Midlands, Regno Unito).

(22) Nel corso di questo periodo, la proprietà delle attività legate allo zinco ha subito diversi cambiamenti. Negli anni ottanta, queste attività erano di proprietà del gruppo australiano Rio Tinto Zinc Corporation plc ("RTZ"), un gruppo impegnato nel settore minerario e della lavorazione dei metalli. All'interno di RTZ, il settore zinco era gestito da ISC (Alloys) Ltd. Nel 1990, una parte di RTZ (compreso il settore zinco) è stata quotata nella borsa australiana ed è stata separata dal gruppo. È stata quindi rilevata dal gruppo australiano Pasminco diventando Pasminco Europe (ISC Alloys) Ltd ("Pasminco Europe-ISC Alloys"). Col ritiro del gruppo Pasminco dall'Europa nei primi anni novanta, il settore zinco di Pasminco Europe-ISC Alloys è stato venduto, nell'ottobre del 1993, a MIM Holdings Ltd ("MIM"), un'altra società australiana che ha assegnato le attività in questione all'affiliata britannica Britannia Alloys and Chemicals Ltd. ("Britannia"), di cui deteneva l'intero pacchetto azionario. Il settore zinco di Britannia è stato messo in vendita da MIM nel 1996. All'inizio del 1997, il gruppo dirigente dell'unità aziendale di Britannia operante in tale settore ha lanciato un management buy-out finanziato da Lloyds Development Capital, una società di venture capital appartenente al gruppo Lloyds TSB. Il rilevamento dell'unità aziendale da parte dei dirigenti è stato completato con successo il 15 marzo 1997 attraverso l'acquisizione dello stabilimento di Bloxwich e delle relative attività da parte della società di nuova costituzione Trident Alloys Limited(6).

(23) Britannia ha fabbricato prodotti a base di zinco nello stabilimento di Bloxwich dal 29 ottobre 1993 al 15 marzo 1997 ed esiste ancora come società interamente controllata da MIM.

(24) Trident è una società indipendente. Il suo gruppo dirigente originario era formato da sei direttori che detenevano insieme il 45 % del capitale azionario, mentre la maggioranza delle restanti azioni apparteneva al gruppo Lloyds. Dopo il management buy-out, diversi direttori hanno lasciato la società. L'attuale amministratore delegato è entrato in carica nel febbraio del 1999.

(25) Trident produce derivati dello zinco(7). I suoi tre settori di attività sono le leghe pressofuse, i prodotti di protezione catodica mediante anodo sacrificale e i pigmenti a base di zinco, collettivamente denominati "prodotti a base di zinco". Tali prodotti comprendono l'ossido di zinco, la polvere di zinco, il fosfato di zinco e la limatura di zinco.

(26) Attualmente, Trident ha 170 dipendenti. Nell'esercizio finanziario 1999-2000, la società ha realizzato un fatturato di 48,75 milioni di GBP (76,07 milioni EUR)(8).

(27) Trident offre quattro tipi di fosfato di zinco Delaphos: "D2", "D4" (ad alto contenuto d'acqua), D2 a basso contenuto di piombo e D2 micronizzato. Questi prodotti vengono tutti utilizzati come pigmenti per vernici e sono anche progettati per venire incontro ad esigenze specifiche dei clienti. Trident non produce fosfato di zinco modificato.

1.2.2.5. Waardals Kjemiske Fabrikker A/S

(28) Waardals Kjemiske Fabrikker A/S ("Waardals") ha sede a Bergen, in Norvegia. È stata fondata nel 1947 ed attualmente occupa circa 30 persone.

(29) All'inizio, Waardals produceva pigmenti organici utilizzati nell'industria delle vernici e degli inchiostri. In seguito, la società è passata alla produzione di sostanze inorganiche dedicandosi, principalmente, alla fabbricazione di cromato di zinco. A causa dei suoi effetti negativi sull'ambiente, l'importanza di questo prodotto è progressivamente diminuita. Nel 1975, la società ha iniziato a produrre fosfato di zinco normale e modificato. Waardals produce anche borato di zinco.

(30) Nel 2000, il fatturato mondiale della società è stato di 57,52 milioni di NOK (7,09 milioni di EUR).

(31) Waardals produce sia fosfato di zinco normale che fosfato di zinco modificato. Il fosfato di zinco normale viene venduto come "ZP-BS-M" e "ZP-M". Il fosfato di zinco modificato viene commercializzato con i nomi "Wacor ZBP-M", "Wacor ZBA" e "Wacor ZAP".

1.2.2.6. Altri produttori di fosfato di zinco nel mondo

(32) Oltre alle società anzidette, vi sono alcune altre piccole società che vendono esigui quantitativi di fosfato di zinco a livello locale(9). Si tratta di vendite che possono essere ritenute irrilevanti a livello SEE.

(33) Anche le società statunitensi Mineral Pigments Limited e Wayne Pigment Limited producono fosfato di zinco (compreso quello modificato) ma, essenzialmente, operano a livello nazionale.

(34) I produttori asiatici di fosfato di zinco comprendono Hanil (Corea), Kikuchi (Giappone) e alcune società cinesi. Nel loro insieme, questi produttori detengono una quota di mercato irrilevante a livello SEE.

1.2.3. ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA

(35) Durante il periodo preso in considerazione nella presente decisione, i cinque principali produttori europei di fosfato di zinco si sono scambiati informazioni e si sono incontrati nell'ambito di associazioni di categoria. Queste associazioni di categoria hanno raccolto ed elaborato i dati relativi alle vendite delle singole società fornendo, in cambio, informazioni sulle dimensioni del mercato. Le riunioni hanno anche avuto per oggetto la discussione di una serie di argomenti d'interesse comune come la tutela ambientale, i trasporti e le questioni normative.

1.2.3.1. Zinc Phosphates Producers Association ("ZIPHO").

(36) La Zinc Phosphates Producers Association ("ZIPHO") è stata costituita informalmente nel maggio del 1994 come "sottogruppo statistico" della Zinc Oxide Producers Association ("ZOPA"), un gruppo di settore dello European Chemical Industry Council ("CEFIC")(10). Responsabile della ZIPHO, come direttore di gruppo di settore, era un rappresentante del CEFIC.

(37) La ZIPHO è stata creata soprattutto per la raccolta e il monitoraggio dei dati statistici relativi al mercato del fosfato di zinco, attività che la ZIPHO ha svolto fino al 1997, quando i produttori di fosfato di zinco hanno deciso di non servirsi più del CEFIC.

(38) I produttori di fosfato di zinco si sono incontrati, inoltre, nell'ambito della ZIPHO per discutere argomenti d'interesse comune. Nel corso del periodo preso in esame dalla presente decisione, la ZIPHO ha organizzato tre riunioni tecniche che si sono svolte presso gli uffici del CEFIC a Bruxelles(11) e in cui i membri della ZIPHO hanno discusso le implicazioni, per il settore del fosfato di zinco, delle iniziative comunitarie volte all'esame dei rischi dei prodotti chimici esistenti per gli esseri umani e per l'ambiente.

1.2.3.2. Verband der Mineralfarbenindustrie e.V ("VdMI")

(39) La Verband der Mineralfarbenindustrie e.V ("VdMI") è l'associazione dei produttori tedeschi di pigmenti inorganici, inchiostri da stampa e additivi per inchiostri da stampa, nerofumo, cariche rinforzanti bianche, sostanze chimiche per smalti, vetro e ceramica, colori per gli artisti e per la scuola e coloranti alimentari. L'associazione ha sede a Francoforte (Germania).

(40) Per molti dei suddetti prodotti, la VdMI elabora delle statistiche interne. La VdMI ha elaborato i dati relativi alle vendite dei produttori di fosfato di zinco dal 1997 al 1999.

(41) Nel 1998, la VdMI ha organizzato tre riunioni tra i produttori di fosfato di zinco. Le prime due riunioni si sono tenute il 31 luglio 1998 e il 6 ottobre 1998 presso gli uffici della VdMI. Il terzo incontro si è svolto a Barcellona (Spagna) il 9 novembre 1998. In quell'occasione, i produttori di fosfato di zinco hanno discusso la costituzione di una nuova associazione di categoria denominata European Manufacturers of Zinc Phosphate ("EMZP").

1.2.3.3. European Manufacturers of Zinc Phosphates Association ("EMZP")

(42) L'associazione è stata costituita il 31 luglio 1998 da Heubach, SNCZ, Trident e James Brown. Stando al suo statuto, gli obiettivi dell'EMZP sono i seguenti: "promuovere il benessere comune delle aziende impegnate nella produzione di fosfati di zinco e dei relativi dipendenti e clienti, promuovere la produzione e l'uso sicuri di tali pigmenti e intraprendere ogni altra iniziativa lecita e opportuna nell'interesse dei suoi membri e del settore in generale"(12).

(43) L'EMZP è stata organizzata dalla VdMI, il cui segretario ha ricoperto anche la carica di segretario dell'EMZP. La presidenza della nuova associazione è andata a un rappresentante di Heubach, mentre la vicepresidenza è stata conferita a un rappresentante di Trident.

1.2.4. MERCATO RILEVANTE

1.2.4.1. Mercato rilevante del prodotto

(44) In passato, il pigmento anticorrosivo più efficace e più diffuso nell'industria delle vernici era il cromato di zinco. Il consumo di tale prodotto è diminuito notevolmente negli ultimi vent'anni poiché si tratta di un prodotto tossico e incompatibile con l'ambiente. Come sostituto non tossico ed efficace, il fosfato di zinco ha riscosso un successo crescente nel settore ed ha progressivamente rimpiazzato il cromato di zinco, che non viene quasi più utilizzato nei paesi occidentali, tranne che per la produzione di vernici destinate all'esportazione nei paesi dell'Estremo Oriente e dell'America latina.

(45) Sono diversi i prodotti minerali o persino organici che possono essere in parte sostituiti al fosfato di zinco a scopo anticorrosivo(13). Attualmente, il principale sostituto del fosfato di zinco è il fosfato di calcio, che, come pigmento per vernici, costa circa il 30 % in meno del fosfato di zinco(14).

(46) Il fosfato di zinco normale può essere sostituito anche da fosfati di zinco modificati (o "attivati")(15). In genere, le varietà modificate costano il 30 % - 60 % in più del fosfato di zinco normale(16), ma le loro proprietà anticorrosive sono migliori e, per la stessa resa, ne occorre aggiungere quantità inferiori alle vernici. I fosfati di zinco modificati vengono prodotti in quantità limitate e non sono stati oggetto dei comportamenti anticoncorrenziali cui fa riferimento la presente decisione. Di conseguenza, salvo quanto altrimenti indicato, le considerazioni e le cifre che seguono si riferiscono esclusivamente al fosfato di zinco normale.

1.2.4.2. Mercato geografico rilevante

(47) Come già detto in precedenza, cinque produttori europei controllano la quasi totalità della produzione mondiale di fosfato di zinco. La maggior parte del fosfato di zinco viene prodotto in Europa. Di conseguenza, si può ritenere che il mercato geografico rilevante sia di tipo globale e che, in ogni caso, copra quantomeno l'intero SEE.

1.2.4.3. L'offerta di fosfato di zinco

(48) Nel quinquennio 1994-1998, la dimensione del mercato del fosfato di zinco a livello SEE è stata di circa 9400 tonnellate metriche(17). Il mercato mondiale può essere stimato intorno alle 13000-14000 tonnellate(18) e quello statunitense intorno alle 1600 tonnellate. Nello stesso periodo, il prezzo medio all'interno del SEE è stato di circa 1600 ecu a tonnellata. Ne deriva che il valore complessivo del mercato europeo si avvicina ai 15-16 milioni di EUR. Calcolato in base ai prezzi occidentali, il valore del mercato mondiale è pari a circa 22 milioni di EUR.

(49) Il mercato europeo del fosfato di zinco è un mercato maturo che negli ultimi anni non ha registrato alcuna crescita significativa.

(50) La seguente tabella presenta le dimensioni globali di ciascuno dei cinque principali produttori di fosfato di zinco nel 2000, nonché l'importanza relativa del mercato del fosfato di zinco a livello SEE nel corso dell'ultimo anno d'infrazione(19). Le cifre riportate sono state ricavate dalle risposte delle singole società alla richiesta di informazioni della Commissione(20).

>SPAZIO PER TABELLA>

1.2.4.4. La domanda di fosfato di zinco

(51) Gli acquirenti di fosfato di zinco sono i principali produttori di vernici. Benché sia altamente specializzato e segmentato, il mercato delle vernici è dominato da pochi gruppi chimici multinazionali. Di recente, il settore è stato caratterizzato da un rilevante processo di concentrazione che ha portato al controllo di circa l'80 % della produzione mondiale di vernici da parte di 10 maggiori operatori(21). Si prevede che, a medio termine, i dieci principali produttori europei incrementeranno notevolmente la propria quota di mercato passando dall'attuale 50 % a una concentrazione di quasi l'80 %.

(52) Attualmente, i principali produttori di vernici dell'Europa occidentale sono Akzo Nobel, ICI, Dupont, BASF, SigmaKalon (appartenente a TotalFinaElf), Becker, Tikkurila, Jotun e Teknos.

(53) Le vendite mondiali di vernici realizzate nel 1997 ammontano a 25 milioni di tonnellate, che corrispondono a un fatturato globale di circa 50 miliardi di ecu. Nell'Europa occidentale, il mercato delle vernici è stato stimato, nel 1997, intorno ai 6,2 milioni di tonnellate, pari a un fatturato di 17,7 miliardi di ecu(22).

1.3. PROCEDIMENTO

(54) Il 13 e 14 maggio 1998, la Commissione effettuava, senza preavviso, degli accertamenti simultanei ai sensi dell'articolo 14, paragrafo 2, del regolamento n. 17 presso gli uffici di Heubach, SNCZ e Trident.

(55) Tra il 13 e il 15 maggio 1998, previa richiesta della Commissione a norma dell'articolo 8, paragrafo 3, del protocollo n. 23 dell'accordo SEE, l'Autorità di vigilanza EFTA effettuava, senza preavviso, degli accertamenti simultanei presso gli uffici di Waardals ai sensi dell'articolo 14, paragrafo 2, del capitolo II del protocollo n. 4 dell'accordo tra gli Stati EFTA sull'istituzione di un'Autorità di vigilanza e di una Corte di giustizia.

(56) Durante gli accertamenti venivano rinvenuti dei documenti da cui emerge la partecipazione dei produttori di fosfato di zinco ad accordi che violano l'articolo 81 del trattato CE e/o l'articolo 53 dell'accordo SEE.

(57) Il 17 luglio 1998, Waardals contattava la Commissione annunciando la sua intenzione di cooperare pienamente ai sensi della comunicazione della Commissione sulla non imposizione o sulla riduzione delle ammende nei casi d'intesa tra imprese(23) (in prosieguo "comunicazione sul trattamento favorevole"). Nella riunione del 2 settembre 1998, la società forniva alla Commissione un resoconto orale delle attività del cartello, di cui la Commissione redigeva apposito verbale. Con lettera del 30 ottobre 1998, la società trasmetteva ulteriori documenti. Mediante fax del 13 novembre 1998, la Commissione inviava a Waardals il progetto di verbale della riunione del 2 settembre 1998. Con fax del 23 dicembre 1998 e del 27 settembre 1999, Waardals trasmetteva le proprie osservazioni sul progetto di verbale in questione. Il 3 dicembre 1999, la Commissione riceveva da Waardals una dichiarazione sul contenuto del verbale.

(58) Il 5 marzo 1999, la Commissione inviava delle richieste di informazioni a norma dell'articolo 11 del regolamento n. 17 ad Heubach, James Brown, SNCZ e Trident. Le richieste invitavano le imprese in questione a fornire informazioni e documenti supplementari.

(59) Dopo il ricevimento della richiesta di informazioni, mediante lettera del 12 aprile 1999, Trident informava la Commissione della sua intenzione di cooperare pienamente all'accertamento. A tale lettera faceva seguito una dichiarazione del 23 aprile 1999 che integrava la risposta di Trident alla richiesta di informazioni della Commissione.

(60) L'8 ottobre 1999, la Commissione inviava ulteriori richieste di informazioni ad Heubach, James Brown, SNCZ, Trident e Waardals.

(61) Il 2 agosto 2000, la Commissione avviava un procedimento nel caso di specie adottando una comunicazione di addebiti a carico delle imprese alle quali la presente decisione è destinata. In risposta agli addebiti della Commissione, le parti presentavano tutte delle osservazioni scritte.

(62) Su richiesta di taluni destinatari della comunicazione degli addebiti, il 17 gennaio 2001 si teneva un'audizione.

(63) Il 12 ottobre 2001, venivano inviate altre richieste di informazioni a Britannia, Heubach, James Brown, SNCZ, Trident e Waardals al fine di raccogliere ulteriori dati sui fatturati.

1.4. IL CARTELLO

(64) La presente decisione si basa sulle prove documentali rinvenute presso gli uffici di alcuni dei destinatari nel corso degli accertamenti condotti dalla Commissione e dall'Autorità di vigilanza EFTA, sui documenti forniti dalle imprese in risposta alle richieste di informazioni della Commissione, sulla dichiarazione orale di Waardals e sulla dichiarazione scritta di Trident.

1.4.1. SINTESI DELLE INFRAZIONI CONTESTATE DALLA COMMISSIONE

(65) Dal 24 marzo 1994 al 13 maggio 1998, è esistito un cartello formato da cinque produttori di fosfato di zinco: Britannia (Trident, a partire dal 15 marzo 1997), Heubach, James Brown, SNCZ e Waardals. Lo scopo del cartello era quello di eliminare la concorrenza nel mercato del fosfato di zinco a livello SEE. Tale obiettivo doveva essere raggiunto attraverso un accordo di ripartizione del mercato (assegnazione di quote di mercato a ciascun produttore e rispetto di tali quote da parte degli stessi), la fissazione di prezzi minimi e/o "raccomandati" e, in una certa misura, l'assegnazione di clienti specifici.

(66) La pietra angolare del cartello era costituita dall'assegnazione delle quote di vendita. Inizialmente, le rispettive quote di mercato sono state determinate nel 1994 in base alle cifre relative agli anni 1991 - 1993. Ciascun membro del cartello avrebbe dovuto rispettare la quota di mercato che gli era stata assegnata. In linea di massima, le quote di vendita sono state assegnate a livello europeo.

(67) I membri del cartello hanno concordato, inoltre, dei prezzi "minimi" o "raccomandati" per il fosfato di zinco. Durante ogni incontro veniva fissato, per tonnellata, un prezzo in GBP per il mercato del Regno Unito e un prezzo in DEM per il mercato tedesco. Il prezzo tedesco veniva quindi convertito in valuta locale per gli altri paesi europei. L'azienda leader in una determinata area aveva la maggiore voce in capitolo nella determinazione del prezzo più opportuno da praticare in quel paese; ad esempio, Trident per il Regno Unito, Heubach per la Germania ed SNCZ per la Francia. In linea di massima, questo orientamento è stato rispettato(24).

(68) Durante le riunioni, si procedeva anche a uno scambio di informazioni su clienti specifici, scambio che, in alcune occasioni, si è tradotto in una vera e propria assegnazione di clienti. Si registrano, in particolare, regolari discussioni sul cliente finlandese Teknos Winter ("Teknos") che, a turno, è stato "assegnato" a tutti i membri del cartello(25).

(69) Per assicurare il rispetto delle quote di mercato assegnate, è stato istituito un sistema di controllo. Ciascun produttore inviava mensilmente i dati relativi al proprio volume di vendite al CEFIC (e successivamente alla VdMI), che, dopo aver elaborato tali dati, li ritrasmetteva in forma aggregata ai cinque produttori interessati. Conoscendo con esattezza le dimensioni del mercato, i produttori si incontravano e si scambiavano i dati relativi ai rispettivi volumi di vendita, verificando, attraverso questo scambio di informazioni, la reciproca osservanza delle quote di mercato convenute.

(70) Dal marzo del 1994 al maggio del 1998, i membri del cartello hanno tenuto regolari riunioni multilaterali. Nel corso di tale periodo, si sono svolte sedici riunioni di questo tipo.

(71) I rappresentanti delle imprese nelle riunioni del cartello erano generalmente(26):

- per Heubach: l'amministratore delegato e un addetto alle vendite,

- per James Brown: l'amministratore delegato,

- per SNCZ: il presidente e il direttore commerciale (un direttore commerciale è diventato amministratore delegato nel 1995-1996),

- per Britannia Alloys/Trident: il direttore generale (1994-1997), diventato poi amministratore delegato (1997-1998); il direttore vendite & marketing (1993-1997), diventato poi direttore commerciale (1997-1998); l'addetto alle vendite del settore zinco (1994-97) diventato poi direttore vendite del settore zinco (1997-1998),

- per Waardals: il direttore generale e il direttore vendite internazionali.

(72) L'accordo sulle vendite e sulle quote di mercato attuato dalle imprese in questione va visto come un gentlemen's agreement, poiché i partecipanti all'intesa non hanno messo in atto alcun meccanismo di imposizione specifico. L'applicazione delle quote di vendita è stata realizzata attraverso la pressione esercitata sui membri del cartello nel corso delle riunioni. L'assegnazione dei clienti è stata utilizzata, invece, come una forma di compensazione nell'eventualità in cui una società non conseguisse la quota assegnatale(27). Considerate su base annua, le quote di mercato reali dei cinque produttori hanno in sostanza coinciso con quelle assegnate(28).

1.4.2. ANTEFATTI E CONTATTI ANTICONCORRENZIALI PRECEDENTI AL 1994

(73) Prima del 1994, il mercato del fosfato di zinco stava attraversando un periodo caratterizzato da prezzi bassi, da un aggressivo taglio dei prezzi e dal tentativo delle imprese di conquistare i clienti tradizionali dei propri concorrenti.

(74) Per esempio, Waardals, che, negli anni ottanta, possedeva una quota del 55 % del mercato britannico e una quota dell'80 % del mercato nordico, nel 1990 si è trovata ad affrontare nel contempo due fenomeni: un calo del consumo di fosfato di zinco nei paesi nordici (poiché molte società scandinave hanno deciso di costruire i propri stabilimenti di produzione nel Regno Unito) e una grave recessione economica in Finlandia in seguito al crollo dell'Unione sovietica. Inoltre, nel 1990, è entrata nel mercato norvegese anche Pasminco Europe praticando prezzi bassissimi. Waardals dichiara che, di conseguenza, è stata "costretta a proteggere il proprio mercato"(29).

(75) In questo contesto, i concorrenti hanno iniziato a contattarsi fra loro per trovare una "soluzione" che ponesse fine alla pratica del taglio dei prezzi.

(76) Stando alla dichiarazione di Trident, nel periodo 1989 - 1994 vi era già stata una regolare comunicazione tra Pasminco Europe-ISC Alloys e i suoi concorrenti nel mercato del fosfato di zinco. Un addetto alle vendite di Pasminco Europe-ISC Alloys disponeva di una linea telefonica diretta che non passava attraverso il centralino e che egli utilizzava per contattare i concorrenti. Trident ritiene che queste conversazioni con i concorrenti avessero per oggetto il mercato e il livelli dei prezzi(30).

(77) Si ritiene, inoltre, che un addetto alle vendite di Pasminco Europe-ISC Alloys incontrasse i concorrenti individualmente. Un addetto alle vendite di Trident, ex dipendente di Pasminco-Europe-ISC Alloys e successivamente di Britannia, ricorda di aver preso parte a una riunione cui ha partecipato anche un alto dirigente di Heubach(31). Lo scopo della riunione era quello di protestare per il comportamento aggressivo di un altro concorrente.

(78) Dalla documentazione raccolta durante gli accertamenti emerge, inoltre, che contatti scorretti e anticoncorrenziali tra i produttori europei di fosfato di zinco hanno avuto luogo già nel periodo che va dal 1980 al 1994.

(79) Il "resoconto di una visita" trovato durante l'accertamento effettuato presso Waardals indica come le riunioni tra concorrenti si tenessero già nel 1980 e come, durante tali incontri, venissero scambiate informazioni sensibili. Il resoconto, redatto da un addetto alle vendite di Waardals dopo avere incontrato l'amministratore delegato e il direttore del marketing di Pasminco Europe-ISC Alloys, recita come segue(32): "Resoconto della visita a ISC Alloys del 18.12.1980: - (...) Alloys ci ha chiesto di non vendere al di sotto delle 630 sterline nel primo trimestre del 1981 e di innalzare tale prezzo a 650-660 sterline nel secondo trimestre. Da parte loro, hanno promesso di portarsi a quel livello subito dopo l'esecuzione dei vecchi contratti. Nel caso in cui non aumentassimo i nostri prezzi, Alloys diminuirebbe drasticamente i propri prezzi su tutti i mercati, compresa la Scandinavia. In cambio del nostro aumento dei prezzi, essi sono disposti a fare quanto segue: 1. Comprare da noi 60 tonnellate di FZ nel 1981; 2. Comprare da noi 100 tonnellate di FZ nel 1982".

(80) Simili contatti emergono anche da un'altra relazione scritta alla fine del 1991 e avente per oggetto un incontro che ha avuto luogo nel novembre 1991 a Bruxelles durante il "Salone delle resine e dei pigmenti" (Resins & Pigments Exhibition). Nella relazione si legge quanto segue(33): "(...) I concorrenti nel settore del fosfato di zinco: Alloys, SNCZ ed Heubach avevano tutti una propria posizione, ma erano d'accordo sul fatto che il livello dei prezzi fosse inaccettabilmente basso. Si addossavano la responsabilità a vicenda e se la prendevano con la cattiva congiuntura in generale. Ho avuto l'impressione che difendessero le proprie quote di mercato in ogni modo e che avrebbero tenuto duro il più a lungo possibile. Immediatamente prima del Salone, il fosfato di zinco era stato venduto in Germania a 2 DM al kg, presumibilmente sia da Heubach che da SNCZ. In confronto, il nostro prezzo [...]* era allora [...]*. [Nome del presidente di SNCZ] ha espresso una profonda preoccupazione - a causa forse di problemi? Io ho risposto che una riduzione volontaria dei quantitativi prodotti era, a mio avviso, l'unico modo per stabilizzare il mercato e per conseguire, quindi, prezzi migliori. Mi è sembrato che su questo punto fosse d'accordo. Ha espresso, infatti, l'intenzione di organizzare una riunione con gli altri produttori (...)".

1.4.3. RIPARTIZIONE DEL MERCATO, FISSAZIONE DEI PREZZI E ASSEGNAZIONE DEI CLIENTI DAL 1994 AL MAGGIO DEL 1998

(81) Per quanto risulta alla Commissione, il cartello del fosfato di zinco è stato costituito nel marzo del 1994. Da allora si sono susseguite regolari riunioni tra i concorrenti per un periodo di almeno quattro anni. Nel maggio del 1998, gli accertamenti della Commissione e dell'Autorità di vigilanza EFTA hanno indotto i membri del cartello ad annullare un'ulteriore riunione programmata per il luglio del 1998 ad Amsterdam.

1.4.3.1. Costituzione del cartello nel 1994

(82) Prima del 1994 non esisteva alcun "forum" organizzato in cui i produttori di fosfato di zinco potessero incontrarsi per discutere argomenti di interesse comune. I produttori di polvere di zinco e di ossido di zinco facevano riferimento ad associazioni di categoria coordinate dal CEFIC, ma per i produttori di fosfato di zinco non esisteva alcun gruppo di settore equivalente.

(83) Secondo Trident(34), non è del tutto chiaro il modo in cui si sia giunti alla prima riunione di tutti e cinque i produttori o quando tale riunione abbia avuto luogo. Sembra che un rappresentante di Pasminco Europe-ISC Alloys abbia suggerito a James Brown, SNCZ, Waardals ed Heubach di incontrarsi per discutere i vantaggi derivanti dalla costituzione di un'eventuale associazione di categoria. La prima riunione si è svolta intorno all'ottobre del 1993 ed ha visto la partecipazione di rappresentanti di Heubach, James Brown, Pasminco Europe-ISC Alloys, SNCZ e Waardals.

(84) Trident sostiene che la finalità della riunione iniziale sia stata quella di discutere le modalità con cui mettere un po' d'ordine nel mercato e porre fine alle imperversanti guerre di prezzi. Il rappresentante di Pasminco-Europe-ISC Alloys ha osservato che uno dei modi in cui conseguire tale obiettivo era quello di mettere a punto un sistema che consentisse alle singole società di avere informazioni sulle rispettive quote di mercato. Egli ha suggerito di utilizzare un sistema simile a quello predisposto dal CEFIC per i produttori di polvere di zinco. Il CEFIC fungeva da mediatore super partes per i produttori di polvere di zinco. Ogni produttore forniva informazioni sui volumi prodotti e venduti. Il CEFIC aggregava questi dati e forniva ai produttori un quadro d'insieme da cui ciascun produttore potesse ricavare la propria quota di mercato.

(85) Trident continua riferendo il punto di vista del rappresentante di Pasminco-ISC Alloys (espresso nelle riunioni iniziali alla fine del 1993 e all'inizio del 1994), secondo il quale, la conoscenza delle rispettive quote di mercato da parte dei singoli produttori e il sostanziale mantenimento di tali quote avrebbero consentito un naturale aumento dei prezzi, poiché non sarebbe più esistita la necessità di mettere in atto un aggressivo taglio dei prezzi per conquistare i clienti dei concorrenti. La disponibilità di informazioni accurate sulla propria posizione concorrenziale avrebbe evitato ad ogni singola società di adottare misure aggressive basandosi sull'erronea convinzione di aver perso quote di mercato.

(86) Waardals nega la propria partecipazione alla riunione di ottobre 1993 e afferma di essere stata contattata dall'amministratore delegato di Heubach all'inizio del 1994. Il rappresentante di Heubach avrebbe invitato Waardals a Londra per un incontro informale in cui parlare di fosfato di zinco. L'invito sarebbe stato fatto anche a nome di Britannia(35).

1.4.3.2. Funzionamento del cartello: marzo 1994 - maggio 1998

(87) Sia le prove documentali che le dichiarazioni di Waardals e Trident indicano che la prima riunione multilaterale tra i cinque produttori di fosfato di zinco si è tenuta al più tardi il 24 marzo 1994.

(88) Regolari riunioni tra i rappresentanti di Britannia (Trident, a partire dal 15 marzo 1997), Heubach, James Brown, SNCZ e Waardals si sono svolte dal 24 marzo 1994 al 13 maggio 1998. Questa circostanza è stata confermata da tutte e cinque le imprese interessate nelle rispettive risposte alle richieste di informazioni o comunicazioni della Commissione. La Commissione ha individuato sedici diverse riunioni di cartello multilaterali.

(89) Waardals sostiene che le informazioni scambiate si limitavano all'Europa, in quanto il "club" non era interessato al mercato statunitense e al resto del mondo, in cui, a causa dei contesti concorrenziali locali, l'influenza del "club" sarebbe stata irrilevante.

(90) Per quanto riguarda l'oggetto di tali riunioni, Trident afferma che, in sostanza, gli incontri tra concorrenti avevano tutti lo stesso ordine del giorno. Le riunioni duravano all'incirca un'ora/un'ora e mezza e vertevano su quanto segue: confronto delle quote di mercato detenute da ciascun partecipante nell'Europa occidentale durante l'ultimo trimestre (o nel corso dell'anno precedente, se si trattava della prima riunione dell'anno)(36) con le quote di mercato "storiche"; discussione dei livelli dei prezzi in GBP per il mercato britannico e in DEM per quello tedesco (per gli altri paesi europei, si procedeva a una conversione dei prezzi tedeschi in valuta locale); discussione delle forniture a Teknos; discussione generale sulle novità del mercato (nuovi importatori, nuovi concorrenti, nuovi prodotti concorrenziali quale il fosfato dicalcico, ecc.)(37).

(91) Le quote di mercato di ciascuna società sono state concordate e assegnate nella riunione del 9 agosto 1994. Le riunioni successive hanno avuto, invece, per oggetto, la comunicazione delle proprie quote di mercato nell'Europa occidentale da parte dei singoli partecipanti e il confronto di tali quote con quelle concordate inizialmente. Le quote annuali dei membri del cartello venivano discusse nella prima riunione di ogni anno (in genere a gennaio o a febbraio)(38).

(92) In ogni riunione si procedeva anche a una discussione dei livelli dei prezzi (il prezzo per tonnellata era espresso in GBP per il mercato del Regno Unito e in DEM per il mercato tedesco). Nelle riunioni iniziali sono stati stabiliti anche dei prezzi in valuta locale per ciascuna area, ma, successivamente, per gli altri paesi europei, si è optato per una conversione del prezzo tedesco in valuta locale. I prezzi di riferimento discussi erano applicabili a quantitativi di 1-5 tonnellate e rappresentavano il prezzo "franco domicilio" (comprensivo, quindi, delle spese di trasporto). In alcune riunioni, le discussioni si limitavano a una semplice constatazione dell'assenza di variazioni. Trident sostiene che i propri listini prezzi fossero in linea con i prezzi concordati nell'ultima riunione(39).

(93) Secondo Trident, se si esclude la questione della determinazione dei prezzi, le discussioni sono variate ben poco nel corso degli anni. Negli ultimi tempi, si sarebbe affermata l'opinione che i livelli dei prezzi avevano un'importanza minima in assenza di una variazione delle quote di mercato. Trident sostiene che quest'opinione sia stata avanzata inizialmente dal rappresentante di James Brown senza essere contestata dagli altri partecipanti. Trident ritiene che questo cambiamento di atteggiamento sia avvenuto nel corso del 1997.

(94) Waardals dichiara(40) che, ad eccezione dei paesi nordici, il principale "risultato" conseguito nel corso degli anni dal cartello sia stato rappresentato da una migliore coerenza dei prezzi. I prezzi praticati nei paesi scandinavi erano inferiori ai prezzi "raccomandati". I prezzi "raccomandati" erano prezzi modellati sul mercato tedesco che venivano utilizzati come prezzi "raccomandati" standard nei restanti paesi.

(95) Lo scopo dei prezzi "raccomandati" era quello di evitare il rischio di rilevanti passaggi di prodotti da un paese all'altro. Esisteva un accordo implicito in base al quale i prezzi avrebbero dovuto, in linea di massima, conformarsi ai prezzi tedeschi(41).

(96) Trident dichiara che, durante le riunioni, si è discusso regolarmente della "ripartizione" del cliente finlandese Teknos. È stato concordato che i produttori avrebbero rifornito a turno detto cliente praticandogli il prezzo convenuto tra i partecipanti all'intesa. È stato, inoltre, stabilito, che l'unico a poter praticare un prezzo inferiore a quello convenuto sarebbe stato il produttore di turno(42).

(97) Stando alla dichiarazione di Trident, questo accordo è da ricondurre al fatto che, storicamente, Teknos era uno dei principali clienti di Waardals in Scandinavia e che quest'ultima non avrebbe affatto gradito un'eventuale perdita di tale cliente, soprattutto se a favore di Britannia. Di conseguenza, per evitare una guerra di prezzi su Teknos, è stato concordato che Britannia, Heubach, SNCZ e Waardals avrebbero rifornito detto cliente a turno. Il fornitore di turno sarebbe stato stabilito nel corso di ogni singola riunione.

(98) Da parte sua, Waardals ha fornito un resoconto leggermente diverso della "ripartizione" di Teknos, sostenendo che all'inizio non vi ha partecipato, ma che sospettava una simile intesa tra le altre società. Waardals dichiara che è soltanto dopo una riunione del 1995, "in cui Heubach, [Britannia] ed SNCZ hanno ammesso di essersi divise Teknos, [che] le forniture a Teknos sono divenute l'oggetto di regolari discussioni nelle riunioni a cui ha preso parte Waardals"(43).

(99) Waardals sostiene inoltre di aver partecipato soltanto eccezionalmente all'accordo relativo a Teknos e che "soltanto una volta i tre hanno deciso unilateralmente che Waardals avrebbe dovuto consegnare un container a Teknos per assicurarsi che Teknos non sospettasse dell'intesa".(44).

(100) Quest'affermazione è, in ogni caso, coerente con quella di Trident, secondo la quale "le società erano consapevoli del fatto che Teknos avrebbe potuto sospettare dell'intesa nel caso in cui fosse stata messa in atto una regolare rotazione. Di conseguenza, i membri del cartello hanno applicato un sistema più flessibile, facendo in modo, per esempio, che in un determinato periodo, SNCZ fosse il fornitore designato di Teknos per tre volte di seguito"(45).

(101) Nel corso del periodo 1994-1998, vi sono stati due tipi di riunioni di cartello: "riunioni informali plenarie" e "riunioni ad hoc". I membri del cartello si sono incontrati, inoltre, regolarmente per altri scopi (leciti), partecipando, per esempio, alle "riunioni tecniche del CEFIC". La ripartizione del mercato, la fissazione dei prezzi e l'assegnazione dei clienti venivano decise, in genere, durante le "riunioni informali plenarie".

1.4.3.3. Riunioni plenarie (1994-1998)

Anno 1994

(102) Le basi per la ripartizione del mercato, la fissazione dei prezzi e l'assegnazione dei clienti sono state stabilite dai produttori di fosfato di zinco nel 1994. La prima riunione del cartello (denominato a volte dai suoi membri "il Club") si è svolta il 24 marzo 1994 a Londra presso l'Holiday Inn Heathrow Airport Hotel. Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti di Britannia, Heubach, James Brown, SNCZ e Waardals(46).

(103) Uno dei motivi che hanno indotto alla convocazione della riunione è stato il fatto che le conseguenze dei prezzi bassi praticati nei paesi nordici e nel Regno Unito cominciavano a farsi sentire in tutta Europa a causa della crescente internazionalizzazione delle politiche d'acquisto e delle politiche dei prezzi.

(104) Durante la discussione, è stato deciso di fissare uno "status quo" sui quantitativi di fosfato di zinco da offrire sul mercato europeo. Secondo Waardals, il cartello si basava sul principio "soltanto quantità, niente prezzi". Sta di fatto, tuttavia, che nel corso della riunione in questione è stato stabilito, altresì, che i prezzi non avrebbero dovuto essere troppo diversi da paese a paese, per evitare passaggi di prodotti da un'area all'altra(47). Note manoscritte relative a riunioni successive evidenziano un ampio uso dei prezzi "raccomandati" nazionali(48).

(105) Per il controllo del sistema, è stato deciso di trasmettere tutte le cifre al CEFIC, il quale avrebbe aggregato i dati relativi alle vendite restituendo le cifre complessive. Le quote di riferimento sarebbero state concordate in base ai dati del periodo 1991-93 relativi a Germania, Regno Unito, Scandinavia e Francia(49).

(106) Anche una relazione del 21 aprile 1994 scritta da un rappresentante di Waardals e riguardante una serie di visite ai clienti [...]* effettuate tra l'11 e il 13 aprile 1994 evidenzia dei contatti tra i produttori e fa riferimento al sospetto generale di una cooperazione tra i produttori di zinco in materia di prezzi(50): "In risposta alla domanda diretta sul perché non potessimo offrire [...],- consegnato in [...]*, ho risposto che ciò è dovuto alle maggiori spese di trasporto da [...]* rispetto a [...]*. Questo è stato riconosciuto. [...]* ha sottolineato che preferirebbe W. come principale fornitore di FZ, a condizione, naturalmente, che siamo competitivi. Ritengo che questo sia dovuto a un sospetto generale dei produttori di zinco riguardo alla cooperazione in materia di prezzi concordati. [...] Va detto, infine, che [...]* di proposito mette i fornitori l'uno contro l'altro mostrando stampati sulle offerte dei concorrenti. Da conversazioni avute con Alloys/J. Brown, so che le offerte in questione sono corrette".

(107) La riunione successiva si è tenuta il 3 maggio 1994 a Londra all'Hotel Excelsior (nei pressi dell'aeroporto di Heathrow) e vi hanno preso parte i rappresentanti di Britannia, Heubach, James Brown, SNCZ e Waardals.

(108) L'accordo finale sulla trasmissione al CEFIC dei dati sulle vendite è stato concluso al più tardi in detta riunione, poiché, il giorno successivo (il 4 maggio 1994), un rappresentante di Britannia ha inviato al CEFIC un fax che confermava l'accettazione da parte dei produttori della quotazione del CEFIC e che indicava nomi e recapiti dei cinque produttori, chiedendo al CEFIC di inviare a ciascuno di essi un questionario annuale per gli anni 1991, 1992, 1993 e dei questionari mensili per il 1994(51).

(109) Con lettera del 26 maggio 1994 indirizzata ai rappresentanti di Britannia, Heubach, James Brown, SNCZ e Waardals, il CEFIC ha annunciato la costituzione del gruppo statistico del fosfato di zinco nell'ambito dei gruppi di settori del CEFIC e ha chiesto la trasmissione delle "statistiche storiche relative al 1991, al 1992 e al 1993" entro il 15 giugno 1994(52). Il 15 giugno 1994, il CEFIC ha inviato un sollecito a Waardals affinché fornisse le informazioni richieste per gli anni 1991-1993 e per i mesi che andavano dal gennaio al maggio del 1994(53).

(110) Tutti e cinque i produttori hanno inviato i propri dati al CEFIC. Per esempio, Waardals lo ha fatto mediante fax il 15 giugno 1994 ed SNCZ con lettera del 14 giugno 1994(54).

(111) Una lettera del 28 luglio 1994 indirizzata ai rappresentanti di Britannia, Heubach, James Brown, SNCZ e Waardals, e il cui oggetto è "Statistiche - indagine storica 1991-1993", conferma che il CEFIC aveva elaborato un'analisi delle dimensioni globali del mercato per quegli anni ed inviato tale analisi ai cinque produttori di fosfato di zinco entro la fine di giugno 1994(55).

(112) Le quote di mercato di ciascun membro del cartello sono state assegnate nella riunione del 9 agosto 1994 tenutasi a Londra all'Hotel Ramada (nei pressi dell'aeroporto di Heathrow) e alla quale hanno partecipato i rappresentanti di Britannia, Heubach, James Brown, SNCZ e Waardals(56).

(113) Appunti presi in quei giorni da un rappresentante di Britannia e da un rappresentante di Waardals (su carta intestata del Ramada Hotel) riportano una tabella delle quote di mercato delle singole imprese negli anni 1991, 1992, 1993 e 1994. Le quote di mercato in questione sono state arrotondate come segue: Heubach 24 %, Britannia 24 %, SNCZ [...]*, Waardals [...]* e James Brown 6 %. Le analogie tra i due documenti sono particolarmente sorprendenti:

Estratto del documento originale n. 1: Note manoscritte del rappresentante di Britannia

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Estratto del documento originale n. 2: Note manoscritte del rappresentante di Waardals

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(114) Nella riunione del 9 agosto 1994, il rappresentante di Britannia ha osservato che, se tutte le società erano soddisfatte delle proprie quote di mercato esistenti (ormai stabili da diversi anni), e a condizione che tali quote non venissero modificate sostanzialmente, non ci sarebbe stato più bisogno dell'aggressivo taglio dei prezzi degli anni precedenti(57).

(115) Secondo Trident, quest'analisi era condivisa da tutti i partecipanti alla riunione. Di conseguenza, tutte e cinque le imprese hanno convenuto di utilizzare le rispettive quote "storiche" del mercato europeo come parametro di riferimento per la propria posizione di mercato futura(58).

(116) Un'altra riunione di cartello si è tenuta il 25 novembre 1994 a Londra presso il Novotel Heathrow Airport Hotel e vi hanno preso parte i rappresentanti di Britannia, Heubach, James Brown, SNCZ e Waardals(59).

Anno 1995

(117) Il 9 gennaio 1995, si è svolta una riunione "trilaterale" al Forte Crest Hotel, nei pressi dell'aeroporto di Manchester (Regno Unito). All'incontro hanno partecipato i rappresentanti di James Brown, Britannia e Waardals. La riunione era stata organizzata da James Brown per tentare di migliorare i rapporti tra Britannia e Waardals.

(118) James Brown ha cercato di promuovere un accordo in virtù del quale Waardals avrebbe dovuto accettare di porre fine alla politica di taglio dei prezzi finalizzata alla conquista dei clienti britannici (in particolare International Paint) e Britannia Alloys avrebbe dovuto limitare le proprie attività in Scandinavia, segnatamente nei confronti del cliente norvegese Jotun. Secondo Trident, questo accordo non è stato raggiunto.

(119) Waardals conferma lo svolgimento della riunione e il suo contenuto e conferma anche l'impossibilità di trovare l'accordo auspicato. Waardals aggiunge che, come risultato, "ha perso Jotun, il suo maggior cliente, a beneficio di Britannia Alloys"(60).

(120) La prima riunione "plenaria" del 1995 ha avuto luogo il 27 marzo a Londra presso il Novotel Heathrow Airport Hotel. Alla riunione, organizzata da Waardals(61), hanno partecipato i rappresentanti di Britannia, Heubach e Waardals. Secondo Waardals, a tutti gli incontri hanno partecipato anche i rappresentanti di James Brown ed SNCZ(62). James Brown sostiene, invece, che il proprio rappresentante non era presente all'incontro in questione(63). SNCZ non ha specificato se il proprio rappresentante abbia preso parte alla riunione. Tuttavia, durante l'accertamento della Commissione presso gli uffici di SNCZ, è stato trovato anche l'ordine del giorno di questa riunione di cartello(64). Il documento riporta molti scarabocchi che indicano la presenza della persona che li ha fatti alla riunione in cui è stato discusso il documento. Di conseguenza, si può concludere che anche SNCZ era rappresentata all'incontro.

(121) L'ordine del giorno della riunione recita come segue: "ORDINE DEL GIORNO - RIUNIONE DEL 27.3.95 - (1)1994: Vendite globali e quote di mercato nell'Europa occidentale; (2) 1994: Vendite, concorrenza, andamento dei prezzi in Germania, Francia, Benelux, Regno Unito, Paesi nordici, USA, resto del mondo; (3) Sviluppi relativi al primo trimestre del 1995 e prospettive per il resto dell'anno; (4) Nuova produzione di fosfato in Australia da parte di Larvik - capacità?; (5) Domande e risposte; (6) Sintesi; (7) Data della prossima riunione".

(122) Una nota del 30 marzo 1995(65) trovata negli uffici di Waardals e indirizzata agli alti dirigenti della società fornisce un resoconto della riunione e rivela che Waardals ha chiesto un incremento della propria quota di mercato. La nota recita come segue: "Nell'ultima riunione del 27.3.95, [gli altri membri del cartello] non hanno voluto discutere l'aumento della nostra quota di mercato"(66). In verità, sembra che Waardals avesse intenzione di chiedere quanto segue: "(1) [...]*; (2) [...]*;(3) [...]*; (4) membro a pieno titolo con assegnazione di clienti; (5) il nostro contributo: una ridotta attività tonnellata per tonnellata"(67). Queste parole si riferiscono ovviamente alla possibilità di vendere a [...]*, di ottenere [...]* della quota di mercato della Finlandia e una quota di mercato del [...]* del mercato globale diventando un membro a pieno titolo del cartello con l'assegnazione di clienti.

(123) Tuttavia, gli altri partecipanti si sono opposti alla richiesta di aumento della quota di mercato e le altre proposte non sono state neanche comunicate durate l'incontro(68).

(124) L'andamento della riunione e l'atteggiamento negativo delle altre società hanno dato a Waardals ulteriori motivi per ritenere che queste ultime la ingannassero. Waardals afferma che durante la riunione del 27 marzo 1995, sia stato esplicitamente ammesso che Heubach, Britannia ed SNCZ si erano divise il cliente finlandese Teknos, consegnando ciascuna, a turno, i quantitativi corrispondenti a un trimestre(69). La nota del 30 marzo 1995 del rappresentante di Waardals contiene quanto segue: "(3) La nostra quota di mercato, [...]*, è troppo bassa. Alloys, Heubach ed SNCZ hanno [...]* ciascuno. Il restante 6 % appartiene a James Brown. (4) I nostri concorrenti, che sono tutti produttori di ossido di zinco, hanno stretto tra loro un'intesa all'interno del 'club'. Si sono ripartiti clienti e mercati a nostre spese. Hanno essi stessi ammesso che tale intesa è stata applicata, per esempio, in Finlandia ed è anche per questo motivo che tutte e tre hanno" [...]*(70).

(125) La nota del 30 marzo 1995 valuta, inoltre, i vantaggi (es. "hanno ottenuto prezzi più alti nel primo trimestre del '95") e gli svantaggi (es. "Illegale. Se ci scoprono, potremmo andare incontro a gravi conseguenze.")(71) dell'appartenenza al cartello. Il risentimento nei confronti degli altri produttori ha indotto Waardals a un temporaneo ritiro dal cartello nell'aprile del 1995, quando Waardals ha annunciato al CEFIC che non avrebbe più trasmesso i dati relativi alle proprie vendite(72).

(126) Il CEFIC ha informato gli altri produttori di fosfato di zinco della decisione di Waardals di non trasmettere più i propri dati il 3 maggio 1995(73). Il 2 giugno 1995, SNCZ ha inviato un fax(74) al CEFIC in cui comunicava che avrebbe informato il CEFIC stesso della propria posizione sull'opportunità di continuare a trasmettere le statistiche il 13 giugno 1995, vale a dire un giorno dopo la data della successiva riunione del cartello. Le prove documentali indicano che SNCZ ha continuato ad inviare i propri dati al CEFIC(75).

(127) Secondo Trident, un'altra riunione di cartello è stata tenuta a Londra il 12 giugno 1995 in un hotel nei pressi dell'aeroporto di Heathrow. All'incontro avrebbero partecipato due suoi rappresentanti(76).

(128) Dagli elementi probatori in possesso della Commissione emerge che dei rappresentanti di Waardals si trovassero nell'Hotel Novotel di Heathrow (Londra) l'11 e il 12 giugno 1995(77). Stando agli appunti presi da un dipendente di Waardals nella sua agenda, all'incontro era presente anche un rappresentante di Heubach.

(129) Nella sua risposta alla comunicazione degli addebiti, Waardals conferma di aver effettivamente partecipato a un incontro con un rappresentante di Heubach a Londra in detta data, ma aggiunge che "non ha preso parte a nessuna riunione del club quel giorno"(78).

(130) Le prove documentali indicano che, alla fine, Waardals ha inviato al CEFIC i dati di mercato richiesti per il 1995. Waardals e gli altri produttori hanno inviato statistiche al CEFIC per il periodo gennaio - giugno 1995(79). A partire dal luglio del 1995, i volumi delle vendite sono stati nuovamente trasmessi su base mensile. Se ne deduce che il ritiro di Waardals dal cartello (se effettivamente c'è stato) è durato ben poco, il che è ammesso dalla stessa Waardals nella sua risposta alla comunicazione degli addebiti.

(131) Waardals sostiene, inoltre, che, ad ogni modo, "dopo essere uscita dal Club nell'aprile del 1995, Waardals ha ottenuto un ordine da Teknos per conto suo e al di fuori dell'accordo di ripartizione concluso dalle altre società e ha consegnato un container a Teknos nella sedicesima settimana"(80).

(132) La successiva riunione del cartello si è tenuta il 15 settembre 1995 a Londra presso il Novotel Heathrow Airport Hotel. Vi hanno partecipato rappresentanti di Waardals, Britannia, Heubach, James Brown ed SNCZ(81).

Anno 1996

(133) Nel 1996, le riunioni di cartello si sono tenute il 22 gennaio(82) a Parigi presso l'Hotel Mercure, e il 21 maggio(83) e il 10 settembre(84) a Londra presso il Novotel Heathrow Airport Hotel. A tutte queste riunioni hanno preso parte i rappresentanti di Britannia, Heubach, SNCZ e Waardals. James Brown ha partecipato alle riunioni del 22 gennaio e del 10 settembre 1996(85). Gli argomenti discussi in questi incontri sono stati gli stessi delle riunioni precedenti, comprese, tra l'altro, la comunicazione e il confronto dei volumi d'affari di ciascun partecipante e la fissazione dei prezzi "raccomandati"(86).

(134) Note manoscritte(87) rinvenute, durante l'accertamento, in una cartella intitolata "Cefic 21.5.96" riportano il calcolo del fosfato di zinco venduto da Waardals nel 1995 e si concludono con la quantità globale di fosfato di zinco venduto dalla stessa Waardals in Europa [...]*. Presentano quindi la cifra complessiva relativa al fosfato di zinco venduto da tutti i produttori in Europa nel corso di quell'anno [...]* (cifra che corrisponde alle statistiche del CEFIC per il 1995) e ripartiscono tale cifra in volumi venduti da ciascuno dei cinque produttori indicandone le rispettive quote di mercato. Le cifre riportate prima di "SNCZ" e "(Alloys)" (Britannia) corrispondono con esattezza ai dati inviati da tali società al CEFIC per l'anno 1995(88). Gli appunti indicano inoltre i prezzi minimi per vari paesi europei. In fondo alla pagina è riportata la data della riunione ("21.5.").

Estratto del documento originale n. 3(89): Note manoscritte del rappresentante di Waardals

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(135) Nel 1996, il CEFIC ha informato le società che la ZIPHO (nell'ambito della quale venivano elaborati i dati statistici) doveva essere costituita formalmente. Non essendo disposte a sostenere le spese aggiuntive che ciò comportava(90), le società hanno cercato di individuare altre soluzioni per l'elaborazione delle statistiche.

Anno 1997

(136) La successiva riunione di cartello era stata programmata, inizialmente, per il 22 gennaio 1997. Il 5 dicembre 1996, Waardals ha riservato una sala riunioni per otto persone nell'hotel Novotel di Heathrow. L'incontro è stato, tuttavia, rinviato e la prenotazione della sala è stata disdetta da Waardals il 9 gennaio 1997(91).

(137) La riunione si è tenuta, alla fine, il 4 febbraio 1997 presso l'Holiday Inn Crowne Plaza di Heathrow (Londra)(92). La sala riunioni è stata prenotata da Britannia. All'incontro hanno partecipato i rappresentanti di Britannia, Heubach, James Brown, SNCZ e Waardals(93).

(138) Da appunti presi su carta intestata dell'Holiday Inn(94) emerge che, durante la riunione, sono state discusse le vendite europee di fosfato di zinco nel 1996 e sono state calcolate le rispettive quote di mercato delle società. Nella dichiarazione resa durante l'accertamento, un rappresentante di Waardals ha indicato che probabilmente questo documento è stato scritto a Londra nel gennaio del 1997 durante una riunione dei cinque produttori di fosfato di zinco. Le cifre riportate dopo "SNCZ" e "BA" (Britannia) coincidono con le cifre inviate da queste società al CEFIC per l'anno 1996(95).

Estratto del documento originale n. 4(96): Note manoscritte del rappresentante di Waardals

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(139) Sembra che SNCZ avesse venduto meno del previsto e per questo motivo le è stata "assegnata" Teknos per sei mesi. Il prezzo di SNCZ per Teknos doveva essere [...]* e quello di Waardals [...]*.

(140) Per vari paesi europei sono stati suggeriti dei prezzi minimi. In Germania, è stato proposto di applicare immediatamente il prezzo di 3,30 DEM/kg (3,40 DEM/kg per quantitativi inferiori alle 5 tonnellate). Per il Regno Unito, è stato suggerito un prezzo di 1,20 GBP (1,24 GBP per quantitativi inferiori alle 5 tonnellate). Per la Francia, invece, è stato proposto un prezzo di 10,80 FRF (11,10 FRF per quantitativi inferiori alle 5 tonnellate). Per il Belgio, è stato proposto di applicare immediatamente il prezzo di 62 BEF, quindi 65 BEF a partire dal secondo trimestre. Analogamente, nei Paesi Bassi, il prezzo immediato di 3,35 NLG (3,65 NLG per quantitativi inferiori alle 5 tonnellate) avrebbe dovuto essere aumentato a 3,50 NLG (3,80 NLG per quantitativi inferiori alle 5 tonnellate) nel corso del secondo trimestre. Mentre la Danimarca avrebbe dovuto seguire il prezzo tedesco, il prezzo suggerito per la Finlandia era di 10 FIM e quello proposto per l'Italia di 3000 ITL. A quanto pare, per la Norvegia non è stato suggerito alcun prezzo.

(141) Questi prezzi coincidono con quelli indicati nelle istruzioni interne di Britannia sui prezzi da praticare a febbraio 1997(97) per la vendita di quantitativi di fosfato di zinco pari a "1000-4999 chili" e a "5000 chili ed oltre". In queste istruzioni si precisa, inoltre, che i prezzi indicati sono "prezzi minimi" e che "non possono essere ridotti senza averne prima discusso con [nome del dipendente]", il cui nome corrisponde a quello del rappresentante di Britannia presente alle riunioni del cartello.

(142) Come indicato nelle note manoscritte(98), oltre alle questioni relative al fosfato di zinco, sono stati discussi anche altri argomenti come i prezzi del fosfato di calcio o dell'ossido di zinco.

(143) Nel corso dell'accertamento sono state trovate anche altre note manoscritte non datate(99) del rappresentante di Waardals riguardanti il calcolo della quota di mercato. Molto probabilmente gli appunti in questione sono stati presi immediatamente prima o durante detta riunione. Essi contengono un confronto tra la quota di mercato effettiva di Waardals e la quota di mercato assegnatale nel 1996. La tabella riporta prima il totale delle vendite di fosfato di zinco relative a ciascun mese e poi le vendite realizzate da Waardals. Indica, inoltre, che Waardals ha venduto "25 t" in più della quota di mercato di [...]* assegnatale nella riunione del 9 agosto 1994.

Estratto del documento originale n. 5(100): Note manoscritte del rappresentante di Waardals

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(144) Dopo la trasmissione iniziale dei "dati storici" nel giugno del 1994, i produttori di fosfato di zinco hanno inviato regolarmente (e almeno fino al gennaio del 1997) le proprie cifre di vendita al CEFIC. Il termine fissato dal CEFIC per la trasmissione da parte dei produttori dei propri dati mensili era molto breve. In cambio, i produttori di fosfato di zinco ricevevano i dati elaborati dal CEFIC molto rapidamente, nella maggior parte dei casi intorno al ventesimo giorno del mese successivo. Questo consentiva ai produttori di essere informati in modo costante e accurato sui volumi venduti.

(145) I disaccordi del 1996 con il CEFIC riguardanti le spese supplementari per i suoi servizi hanno indotto, il 14 febbraio 1997, il rappresentante di Heubach ad inviare un fax a Britannia, James Brown, SNCZ e Waardals in cui si informava che Heubach aveva deciso di interrompere la trasmissione dei dati al CEFIC e si chiedeva agli altri produttori di fare altrettanto(101). Contestualmente, Heubach chiedeva il parere degli altri produttori sull'assegnazione alla VdMI del compito di elaborare le statistiche. Un rappresentante di Heubach e un rappresentante della VdMI avrebbero discusso a breve i dettagli(102).

(146) Il 6 marzo 1997, Heubach ha inviato un fax al CEFIC in cui gli comunicava che intendeva interrompere ogni attività nell'ambito della ZIPHO sia a livello statistico che a livello di gruppo di settore e che, quindi, a partire da quella data non avrebbe trasmesso altri dati. Una copia del fax è stata inviata a Waardals, Britannia, SNCZ e James Brown(103).

(147) Mediante fax del 25 marzo 1997, anche Trident ha informato il CEFIC che non intendeva più continuare alcuna attività nell'ambito della ZIPHO(104).

(148) Il 29 marzo 1997, Heubach ha inviato un fax a Waardals in cui indicava il nome e il recapito di un dipendente della VdMI, l'organizzazione alla quale occorreva trasmettere i dati di mercato da quel momento in poi. I dati relativi al primo trimestre del 1997 avrebbero dovuto essere inviati all'inizio di aprile(105).

(149) L'attività svolta in precedenza dal CEFIC è stata rilevata dalla VdMI nell'aprile del 1997. Già il 1o aprile 1997, la VdMI ha chiesto per fax ai produttori di inviare i rispettivi dati relativi al primo trimestre del 1997 entro il 14 aprile 1997(106).

(150) Il 14 aprile 1997, un rappresentante della VdMI ha inviato un fax a Trident (e a tutti gli altri produttori di fosfato di zinco) in cui presentava l'associazione e ne illustrava i compiti(107).

(151) La successiva riunione di cartello si è tenuta il 22 aprile 1997 a Parigi all'Hotel Novotel di Roissy (nei pressi dell'aeroporto Charles de Gaulle). La sala riunioni è stata prenotata a nome di "Silar", la "consorella" di SNCZ. Silar ha riservato anche le camere per due rappresentanti di Waardals nell'Hotel Ibis di Roissy (aeroporto Charles De Gaulle)(108). All'incontro hanno partecipato i rappresentanti di Heubach, James Brown, SNCZ, Trident e Waardals(109).

(152) Appunti e documenti di viaggio attestano che i due rappresentanti di Waardals hanno pernottato nell'Hotel Ibis di Parigi il 21 e il 22 aprile 1997 e hanno incontrato i rappresentanti di Trident e Heubach(110).

(153) Note manoscritte(111) di un rappresentante di Waardals rinvenute durante l'accertamento evidenziano che nel corso dell'incontro in questione sono state scambiate informazioni sensibili sulle vendite. Le cifre e le quote di mercato riguardano le vendite durante il primo trimestre del 1997.

Estratto del documento originale n. 6: Note manoscritte del rappresentante di Waardals

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(154) Nella dichiarazione resa a proposito di queste note nel corso dell'accertamento del 13 maggio 1998, un rappresentante di Waardals conferma che gli appunti in questione fanno riferimento a una riunione tenutasi il 22 aprile 1997 a Parigi all'Hotel Novotel di Roissy (nei pressi dell'aeroporto Charles de Gaulle).

(155) Le cifre riportate in queste note accanto a "SNCZ", "Trident" ed "Heubach" corrispondono esattamente ai dati trasmessi da queste società alla VdMI per il trimestre in questione ai fini dell'elaborazione delle statistiche(112).

(156) Negli appunti di un rappresentante di SNCZ datati 6 marzo 1997 si legge quanto segue "Riunione di coordinamento del 22.04.97 a Parigi"(113).

(157) Il 17 luglio 1997, i produttori di fosfato di zinco hanno tenuto una riunione presso l'Hotel Skandinavia di Copenhagen(114). All'incontro hanno partecipato i rappresentanti di Heubach, James Brown, SNCZ, Trident e Waardals(115).

(158) Nella sua agenda del 1997, un rappresentante di Waardals aveva annotato quanto segue a proposito della riunione in questione(116):

(159) 16 luglio 1997: "Partenza per Copenhagen, Hotel Skandinavia".

(160) 17 luglio 1997: "Riunione FZ a Copenhagen. Siamo ospiti! Nessuna critica.".

(161) Dalle note manoscritte(117) si evince che nel corso della riunione sono stati scambiati dati sensibili sulle vendite e sono stati fissati dei prezzi minimi. Le prime due righe delle note fanno riferimento al primo e al secondo trimestre del 1997. I singoli volumi di vendita riportati dopo "H." [Heubach], "T.A." [Trident] ed "SNCZ" corrispondono esattamente alla cifre trasmesse da queste società alla VdMI per l'elaborazione delle statistiche(118).

Estratto del documento originale n. 7(119): Note manoscritte del rappresentante di Waardals

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(162) Le stesse note evidenziano la fissazione di prezzi minimi per diversi paesi europei (Germania, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi, Belgio, Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca e Italia). La prima colonna dei prezzi riguarda i volumi superiori a 5 tonnellate.

Estratto del documento originale n. 8: Note manoscritte del rappresentante di Waardals

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(163) I prezzi indicati nelle note coincidono con quelli riportati nelle istruzioni interne di Trident sui prezzi relativi al periodo luglio-agosto 1997(120). In queste istruzioni viene anche specificato che si tratta di "prezzi minimi" e che "non possono essere ridotti senza averne prima discusso con [nome del dipendente]", il cui nome corrisponde a quello del rappresentante di Trident che ha partecipato alle riunioni del cartello.

(164) Dalle stesse note risulta che Teknos è stata assegnata ad Heubach al prezzo di 3,35 DEM: "Teknos: Heub.: Dem 3,35".

(165) L'ultima riunione di cartello del 1997 si è tenuta il 16 ottobre ad Amburgo all'Hotel Gavinchi presso l'aeroporto. Vi hanno preso parte i rappresentanti di Heubach, James Brown, SNCZ, Trident e Waardals(121).

(166) In un'annotazione fatta dal rappresentante di Waardals su una cartella si legge: "Amburgo, 16.10.97..."(122).

(167) Le note manoscritte(123) trovate durante l'accertamento evidenziano uno scambio, tra i produttori, di informazioni sensibili sulle vendite. Le note confrontano le cifre relative alle vendite di fosfato di zinco nei primi trimestri del 1996 e del 1997, riportando prima quelle relative a Waardals e poi quelle complessive. In fondo al documento, sono indicati i singoli volumi di vendita delle cinque società per il terzo trimestre del 1997, unitamente al calcolo delle relative quote di mercato. I volumi di vendita riportati dopo "Trident" [Trident], "Heub" [Heubach] ed "SNCZ" corrispondono esattamente alle cifre trasmesse da queste società alla VdMI per l'elaborazione delle statistiche(124).

Estratto del documento originale n. 9(125): Note manoscritte del rappresentante di Waardals

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Anno 1998

(168) La prima riunione di cartello del 1998 si è tenuta il 19 gennaio a Londra allo Jarvis Hotel (nei pressi dell'aeroporto di Heathrow). Una sala riunioni è stata prenotata e fatturata a Trident(126). All'incontro hanno preso parte James Brown, Heubach, SNCZ, Trident e Waardals(127).

(169) Nella pagina del 2 gennaio dell'agenda del 1998 del rappresentante di Waardals si legge quanto segue: "Riunione a Londra, lunedì 19.1"(128). Di tale riunione il funzionario in questione ha informato un altro rappresentante di Waardals il 12 gennaio 1998: "Riunione a Londra, lunedì 19.1.98. ... La riunione inizia alle 10 e la sala riunioni è prenotata a nome di Trident"(129).

(170) In un appunto scritto dal rappresentante di Waardals su una cartella si legge: "... Londra 19.1.98..."(130).

(171) In data 19 gennaio, l'agenda del 1998 di un rappresentante di SNCZ riporta quanto segue: "Londra, coordinamento"(131).

(172) La pagina del 19 gennaio dell'agendina del 1998 di un rappresentante di Heubach contiene la seguente annotazione: "Londra, Jarvis"(132). Nella stessa data, un'altra agenda riporta semplicemente la sigla "UK"(133).

(173) Durante la riunione sono state scambiate informazioni sulle quantità di fosfato di zinco vendute dai singoli produttori in Europa nel quarto trimestre del 1997 ed è stata calcolata la quota di mercato di ciascun concorrente. Appunti scritti su carta intestata dello Jarvis Hotel(134) contengono il calcolo delle quote di mercato relative al fosfato di zinco e, a quanto pare, confrontano le quote di mercato reali con quelle concordate in precedenza. I singoli volumi di vendita indicati dopo "Trident" [Trident], "Heubach" ed "SNCZ" corrispondono esattamente alle cifre trasmesse da queste società alla VdMI per l'elaborazione delle statistiche(135).

Estratto del documento originale n. 9(136): Note manoscritte del rappresentante di Waardals

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(174) In un altro documento manoscritto(137), rinvenuto durante l'accertamento nell'ufficio del rappresentante di Waardals, si legge quanto segue:

Estratto del documento originale n. 10(138):

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(175) La prima colonna della tabella (partendo da sinistra) presenta i volumi complessivi aggregati relativi al fosfato di zinco venduto dai cinque produttori durante ciascun trimestre del 1997 e la quantità aggregata totale venduta nel 1997. La seconda e la terza colonna presentano, rispettivamente, i corrispondenti volumi venduti da Waardals e il valore percentuale di tali volumi rispetto ai volumi complessivi.

(176) Dalla tabella si evince che i volumi complessivi venduti da tutti e cinque produttori nel 1997 ammontano a [...]* [tonnellate]. Waardals ha venduto [...]* [tonnellate] pari al [...]* del totale. Seguono il calcolo del [...]* dei volumi totali [...]*, che è pari a [...]*, e la conclusione cui giunge il rappresentante: "venduto troppo 83 t".

(177) In base al calcolo effettuato dai membri del cartello nella riunione del 9 agosto 1994, Waardals si era vista assegnare una quota di mercato del [...]*(139). Il valore del [...]* riportato negli appunti di cui sopra si riferisce proprio a quella cifra. Ne deriva che Waardals ha superato la propria quota di 83 tonnellate [...]*.

(178) Dai documenti rinvenuti nel corso dell'accertamento si evince, inoltre, in modo chiaro che in quella riunione le società hanno fissato anche i prezzi minimi del fosfato di zinco per vari paesi (Regno Unito, Francia, Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Italia, Belgio e Paesi Bassi). Note manoscritte(140) rinvenute presso gli uffici di Waardals sottolineano l'instabilità del mese di gennaio (./. 0,20 DEM) e indicano i prezzi minimi relativi ai singoli paesi.

Estratto del documento originale n. 11(141): Note manoscritte del rappresentante di Waardals

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(179) Le istruzioni interne di Trident sui prezzi di febbraio 1998(142) contengono esattamente gli stessi prezzi riportati nelle suddette note di Waardals per la vendita di quantitativi di fosfato di zinco pari a "1000-4999 chili" e a "5000 chili ed oltre". In queste istruzioni si precisa, inoltre, che i prezzi indicati sono "prezzi minimi" e che "non possono essere ridotti senza averne prima discusso con [nome del dipendente]", il cui nome corrisponde a quello del dipendente di Trident che ha partecipato alle riunioni del cartello.

(180) In detta riunione, si è anche proceduto a un'assegnazione di clienti. I clienti piccoli e International Paint sono stati assegnati a James Brown (riferimento al nome di un dipendente). Come indica il documento, per la seconda è stato fissato anche il prezzo (1240 GBP)(143): "U.K. - [piccoli clienti a](144) [nome del dipendente] + Intern. 1240,-".

(181) La successiva riunione di cartello si è tenuta il 20 aprile 1998 a Parigi all'Hotel Novotel di Roissy (nei pressi dell'aeroporto Charles de Gaulle). La prenotazione della sala riunioni è stata fatta a nome di Silar. All'incontro hanno preso parte Heubach, James Brown, SNCZ, Trident e Waardals(145).

(182) In un appunto scritto su una cartella del rappresentante di Waardals si legge: "... Parigi 20.4.98"(146).

(183) Nella pagina di lunedì 20 aprile dell'agendina del 1998 di un rappresentante di Heubach si legge: "Parigi (Novotel)"(147). Nella stessa data, l'agenda di un altro rappresentante abituale di Heubach riporta: "NOI + [nome del dipendente Heubach di cui sopra], Parigi"(148).

(184) Note manoscritte rinvenute nel corso dell'accertamento riportano il calcolo delle quote di mercato relative al primo trimestre del 1998 ed evidenziano lo scambio di informazioni sensibili tra i produttori(149).

Estratto del documento originale n. 12: Note manoscritte del rappresentante di Waardals

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(185) I singoli volumi di vendita riportati dopo "Trident" [Trident Alloys] e "SNCZ" corrispondono esattamente alle cifre trasmesse da queste società alla VdMI per l'elaborazione delle statistiche(150).

(186) Le stesse note evidenziano la fissazione di prezzi minimi per vari paesi europei (Regno Unito (prima riga), Germania, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Paesi nordici e Italia). La prima colonna dei prezzi riguarda i volumi superiori a 5 tonnellate. Nei casi in cui siano presenti due prezzi, il secondo si riferisce ai piccoli quantitativi (1000-4999 chili).

Estratto del documento originale n. 13(151): Note manoscritte del rappresentante di Waardals

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(187) I suddetti prezzi coincidono con quelli riportati nelle istruzioni interne di Trident sui prezzi da praticare a maggio 1998(152) per la vendita di quantitativi di fosfato di zinco pari a 1000 - 4999 chili e a 5000 chili ed oltre. In queste istruzioni si precisa, inoltre, che i prezzi indicati sono "prezzi minimi" e che "non possono essere ridotti senza averne prima discusso con [nome del dipendente]", il cui nome corrisponde a quello del dipendente di Trident che ha partecipato alle riunioni del cartello.

(188) Una riunione di cartello era stata programmata per il 22 luglio 1998 ad Amsterdam. Waardals si era occupata dell'organizzazione e aveva prenotato una sala riunioni all'Hilton Hotel, nei pressi dell'aeroporto Schiphol(153). Tuttavia, dopo gli accertamenti effettuati dalla Commissione e dall'Autorità di vigilanza EFTA, la prenotazione è stata annullata(154).

2. VALUTAZIONE GIURIDICA

2.1. COMPETENZA

(189) Gli accordi descritti in precedenza venivano applicati su tutto il territorio del SEE, poiché i membri del cartello operavano, in pratica, in tutti gli Stati membri della Comunità e in tutti i paesi EFTA che avevano sottoscritto l'accordo SEE(155).

(190) L'accordo SEE, che contiene disposizioni sulla concorrenza analoghe a quelle previste dal trattato CE, è entrato in vigore il 1o gennaio 1994. Di conseguenza, la presente decisione applica agli accordi in esame anche le regole di concorrenza previste dall'accordo SEE (in particolare l'articolo 53, paragrafo 1)(156).

(191) L'articolo 81 del trattato CE si applica nella misura in cui gli accordi hanno pregiudicato sensibilmente la concorrenza e gli scambi tra Stati membri. L'articolo 53 dell'accordo SEE si applica, invece, nella misura in cui l'attività del cartello ha avuto un effetto sensibile sugli scambi tra i paesi EFTA che hanno sottoscritto l'accordo SEE e che appartengono alla Comunità.

(192) Nel caso in cui un accordo o una pratica pregiudichi soltanto gli scambi tra Stati membri, la competenza è della Commissione, che applica l'articolo 81 del trattato CE. Se, d'altro lato, un accordo pregiudica solo gli scambi fra Stati EFTA, allora è competente soltanto l'Autorità di vigilanza EFTA, che applicherà le regole di concorrenza di cui all'articolo 53 dell'accordo SEE(157).

(193) Nel presente caso, la Commissione è l'autorità competente ad applicare sia l'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE che l'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE sulla base dell'articolo 56 di quello stesso accordo, poiché il cartello ha avuto effetti sensibili sul commercio fra gli Stati membri della Comunità(158).

2.2. APPLICAZIONE DELL'ARTICOLO 81 DEL TRATTATO CE E DELL'ARTICOLO 53 DELL'ACCORDO SEE

2.2.1. ARTICOLO 81, PARAGRAFO 1, DEL TRATTATO CE E ARTICOLO 53, PARAGRAFO 1, DELL'ACCORDO SEE

(194) L'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE e l'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE vietano rispettivamente come incompatibili con il mercato comune e con il funzionamento dell'accordo SEE, tutti gli accordi tra imprese, tutte le decisioni di associazioni di imprese e tutte le pratiche concordate che possano pregiudicare il commercio tra Stati membri o fra le parti contraenti e che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza all'interno del mercato comune o del territorio cui si applica l'accordo SEE ed in particolare quelli consistenti nel fissare direttamente o indirettamente i prezzi d'acquisto o di vendita ovvero altre condizioni di transazione, limitare o controllare la produzione, gli sbocchi, lo sviluppo tecnico o gli investimenti o ripartire i mercati o le fonti di approvvigionamento.

2.2.2. ACCORDI E PRATICHE CONCORDATE

(195) L'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE e l'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE vietano gli accordi, le decisioni di associazioni e le pratiche concordate.

(196) Si può dire che esiste un "accordo" quando le parti aderiscono a un piano comune che ne limita o è atto a limitarne il comportamento individuale nell'ambito degli scambi stabilendo le linee della loro azione reciproca o della loro inattività sul mercato. Non è necessario che sia stipulato per iscritto; non occorre alcuna formalità e non sono richieste misure d'attuazione o sanzioni stipulate contrattualmente. L'accordo può essere espresso o implicito nel comportamento delle parti.

(197) Nella sentenza relativa alle cause riunite T-305/94 ecc. (PVC II), il Tribunale di primo grado(159) ha dichiarato che: "secondo una costante giurisprudenza, perché vi sia accordo, ai sensi dell'art. 85, n. 1, del trattato, è sufficiente che le imprese in questione abbiano espresso la loro volontà comune di comportarsi sul mercato in una determinata maniera"(160).

(198) Ne deriva che, ai sensi dell'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE o dell'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE, un accordo non richiede lo stesso grado di certezza necessario per l'esecuzione di un contratto commerciale di diritto privato. Inoltre, nei casi di un cartello complesso di lunga durata, il termine "accordo" può essere utilizzato in modo appropriato non solo per un piano complessivo o per il contenuto espressamente concordato, ma anche per l'attuazione di quanto è stato stabilito in base agli stessi meccanismi e per uno stesso scopo comune.

(199) L'articolo 81 del trattato CE e l'articolo 53 dell'accordo SEE operano una distinzione tra "accordi tra imprese", "pratiche concordate" e "decisioni di associazioni di imprese". Lo scopo del concetto di "pratica concordata" è quello di far rientrare nei comportamenti vietati da dette disposizioni una forma di coordinamento dell'attività delle imprese che, senza essere stata spinta fino all'attuazione di un vero e proprio accordo, costituisce in pratica una consapevole collaborazione fra le imprese stesse, a danno della concorrenza(161).

(200) I criteri del coordinamento e della collaborazione messi in evidenza nella giurisprudenza della Corte, lungi dal richiedere l'organizzazione di un vero e proprio piano, vanno intesi alla luce della concezione inerente alle norme del trattato CE e dell'accordo SEE in materia di concorrenza, in base alla quale ogni operatore economico deve autonomamente determinare la politica commerciale che egli intende seguire sul mercato comune. Benché non escluda il diritto delle imprese di reagire intelligentemente al comportamento noto o presunto dei concorrenti, la suddetta esigenza di autonomia vieta rigorosamente che fra gli operatori stessi abbiano luogo contatti diretti o indiretti aventi lo scopo o l'effetto d'influire sul comportamento tenuto sul mercato da un concorrente attuale o potenziale, ovvero di rivelare ad un concorrente il comportamento che l'interessato ha deciso, o prevede, di tenere egli stesso sul mercato(162).

(201) Ne consegue che un dato comportamento può rientrare nel campo d'applicazione dell'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE o dell'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE come "pratica concordata" anche quando le parti non hanno esplicitamente sottoscritto un piano comune che definisca la loro azione sul mercato, se esse consapevolmente adottano o aderiscono a pratiche collusive che facilitano il coordinamento del loro comportamento commerciale(163).

(202) Benché, ai sensi dell'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE e dell'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE, la nozione di pratica concordata implichi, oltre alla concertazione tra le imprese, un comportamento sul mercato che dia seguito a tale concertazione e un nesso causale tra questi due elementi, si può presumere, salvo prova contraria che spetta agli operatori interessati fornire, che le imprese partecipanti alla concertazione e che restano attive sul mercato tengano conto delle informazioni scambiate con i loro concorrenti per determinare il proprio comportamento su tale mercato. Ciò a maggior ragione allorché la concertazione ha luogo su base regolare nel corso di un lungo periodo(164).

(203) Non è necessario che la Commissione sia obbligata a qualificare un'infrazione esclusivamente come un accordo o una pratica concordata. I concetti sono fluidi e possono sovrapporsi. In realtà può addirittura non essere realisticamente possibile fare una simile distinzione, poiché un'infrazione può presentare simultaneamente le caratteristiche di ciascuna forma di comportamento vietato, mentre, considerate isolatamente, alcune delle sue manifestazioni potrebbero esattamente essere descritte come l'una piuttosto che l'altra forma. Sarebbe comunque artificioso suddividere analiticamente, in diverse forme separate di infrazione, ciò che è chiaramente un'iniziativa comune continuata che ha complessivamente un unico e stesso obiettivo. Un cartello può quindi essere al tempo stesso un accordo e una pratica concordata(165).

(204) Ciascun partecipante all'accordo e/o alla pratica concordata può svolgervi il proprio ruolo particolare. Uno o più partecipanti possono esercitare un ruolo dominante di capofila. Le rivalità e i conflitti interni, o persino gli inganni, non impediscono, tuttavia, che l'intesa costituisca un accordo o una pratica concordata ai sensi dell'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE o dell'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE qualora esista un unico obiettivo comune e costante. Un cartello complesso può quindi essere considerato un'unica infrazione continuata per tutto il tempo in cui è esistito. L'accordo può variare di volta in volta, oppure possono esserne adeguati o rafforzati i meccanismi per tenere conto di nuovi sviluppi.

(205) Pur senza contestare i fatti esposti nella comunicazione degli addebiti, Heubach sostiene, nella sua risposta scritta, che la Commissione non ha sufficientemente provato l'esistenza di un accordo ai sensi dell'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE e dell'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE. Secondo Heubach, la Commissione ha dimostrato che c'è stata l'intenzione di comportarsi in una certa maniera e che ciò ha provocato una restrizione dell'autonomia delle imprese interessate.

(206) Quest'asserzione va respinta con forza. Alla luce dei fatti, che non vengono contestati né da Heubach né dagli altri destinatari della presente decisione, sin dal 24 marzo 1994 vi è stata un'esplicita intenzione comune di realizzare un cartello nel mercato del fosfato di zinco e di agire di conseguenza. Nei quattro anni successivi, ciò si è tradotto nell'attuazione concreta di un piano globale volto all'eliminazione della concorrenza e che, come qui di seguito descritto, ha rappresentato un'unica infrazione continuata.

2.2.3. NATURA DELL'INFRAZIONE NEL CASO DI SPECIE

(207) A seguito dei contatti preliminari dei primi anni novanta, i cinque produttori di fosfato di zinco (Britannia, James Brown, Heubach, SNCZ e Waardals) si sono incontrati a Londra il 24 marzo 1994 e hanno concordato i principi fondamentali del cartello che avrebbero attuato sul mercato europeo del fosfato di zinco. Successivamente, si sono riuniti nella stessa città il 3 maggio e il 9 agosto 1994 per convenire i dettagli relativi all'attuazione del cartello.

(208) Il piano, sottoscritto da tutte queste imprese, è stato attuato per un periodo di oltre quattro anni utilizzando gli stessi meccanismi e perseguendo lo stesso obiettivo comune di eliminare la concorrenza.

(209) L'elaborazione del piano in riunioni regolari non è sfociato in "accordi" distinti ma ha costituito l'applicazione di uno stesso sistema globale e illecito.

(210) Considerando che il piano comune e l'obiettivo comune di eliminare la concorrenza nel settore del fosfato di zinco sono stati perseguiti dai produttori in modo regolare e sistematico, la Commissione ritiene che il comportamento in questione costituisca un'unica infrazione continuata dell'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE e dell'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE.

2.2.4. RESTRIZIONE DELLA CONCORRENZA

(211) L'accordo di cui trattasi ha avuto per oggetto ed effetto di restringere il gioco della concorrenza.

(212) L'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE e l'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE indicano espressamente come restrittivi della concorrenza gli accordi consistenti, tra l'altro, nel:

- fissare direttamente o indirettamente i prezzi di vendita ovvero altre condizioni di transazione,

- limitare o controllare la produzione, gli sbocchi o lo sviluppo tecnico,

- ripartire i mercati.

(213) Sono questi gli obiettivi e le caratteristiche essenziali degli accordi orizzontali in esame nel caso di specie. Poiché il prezzo è il principale strumento di concorrenza, i vari accordi e meccanismi collusivi attuati dai produttori erano tutti diretti, in definitiva, a gonfiare il prezzo a proprio vantaggio e al di sopra del livello ch'esso avrebbe raggiunto in condizioni di libera concorrenza. Per loro natura, la ripartizione del mercato e la fissazione dei prezzi restringono il gioco della concorrenza ai sensi dell'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE e dell'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE.

(214) Il cartello di cui trattasi va considerato nella sua interezza e alla luce della totalità delle circostanze, ma i principali aspetti dell'insieme di accordi e intese che possono essere qualificati come restrizioni della concorrenza sono i seguenti:

- assegnazione delle quote di mercato,

- fissazione dei prezzi,

- assegnazione dei clienti.

(215) Questi obiettivi sono stati perseguiti dai membri del cartello soprattutto attraverso:

- l'elaborazione e l'applicazione di un sistema di rendicontazione e controllo che assicurasse l'applicazione degli accordi restrittivi, in particolare mediante lo scambio reciproco dei dati sulle vendite relativi a ciascuna impresa,

- l'adeguamento del comportamento e dei prezzi di ciascuna impresa al fine di garantire il rispetto delle quote convenute,

- la partecipazione a riunioni regolari e il ricorso ad altri tipi di contatti al fine di concordare le restrizioni in parola ed applicarle e/o modificarle secondo necessità.

(216) L'argomento avanzato da Heubach, secondo il quale gli obiettivi del cartello non sono stati conseguiti sistematicamente nel modo in cui i partecipanti al cartello avrebbero desiderato e secondo il quale non era stato predisposto alcun meccanismo di imposizione specifico, se non la reciproca pressione sui rispettivi membri del cartello, deve essere considerato irrilevante. Il fatto che i membri del cartello non abbiano rispettato sempre l'accordo non significa che l'accordo non esistesse. Come confermato nella giurisprudenza della Corte di giustizia, la partecipazione di un'impresa a riunioni aventi un oggetto anticoncorrenziale ha obiettivamente l'effetto di creare o rafforzare un'intesa e la circostanza che un'impresa non dia alcun seguito ai risultati di queste riunioni non è atta a escludere la responsabilità della medesima per la sua partecipazione all'intesa, a meno che essa non abbia preso pubblicamente le distanze dal loro contenuto(166).

(217) Ad ogni modo, nel caso in esame, i membri del cartello hanno applicato, controllato e rispettato l'accordo.

2.2.5. EFFETTI SUGLI SCAMBI TRA STATI MEMBRI DELL'UNIONE EUROPEA E TRA PARTI CONTRAENTI DELL'ACCORDO SEE

(218) L'accordo continuo tra i produttori ha avuto effetti sensibili sugli scambi tra gli Stati membri dell'Unione europea e tra le parti contraenti dell'accordo SEE.

(219) Per tradizione, l'Europa occidentale rappresenta il mercato più importante per il fosfato di zinco. Le vendite in Europa rappresentano oltre il 60 % della produzione mondiale. Ad eccezione di James Brown, che vende la maggior parte della sua produzione in tre Stati membri, gli altri quattro produttori di fosfato di zinco vendono praticamente in tutti i paesi del SEE. Heubach, SNCZ e Trident esportano, infatti, oltre il 60 % della propria produzione di fosfato di zinco(167) e, poiché Waardals è un importante produttore di fosfato di zinco con una quota di oltre il 20 % del mercato dell'Europa occidentale e con vendite considerevoli in molti Stati membri della Comunità(168), si registra anche un commercio significativo di fosfato di zinco tra le parti contraenti dell'accordo SEE.

(220) Per quanto concerne i rapporti tra i membri del cartello, l'assegnazione delle quote di vendita deve aver causato, o poteva causare, lo sviamento automatico delle correnti di scambi dal corso che avrebbero altrimenti seguito.

(221) Di conseguenza, occorre concludere che durante il periodo preso in considerazione, l'accordo continuato tra i produttori di fosfato di zinco ha avuto effetti sensibili sugli scambi tra gli Stati membri dell'Unione europea e tra le parti contraenti dell'accordo SEE.

2.2.6. REGOLE DI CONCORRENZA APPLICABILI AD AUSTRIA, FINLANDIA, ISLANDA, LIECHTENSTEIN, NORVEGIA E SVEZIA

(222) Nel periodo che va dal 1o gennaio al 31 dicembre 1994, le disposizioni dell'accordo SEE erano applicabili ai quattro Stati membri dell'EFTA che avevano aderito al SEE. Di conseguenza, il cartello costituisce una violazione sia dell'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE che dell'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE e la Commissione è competente ad applicare entrambe le disposizioni. Il funzionamento del cartello in questi quattro Stati EFTA durante questo periodo di un anno rientra nell'ambito di applicazione dell'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE.

(223) Dopo l'adesione di Austria, Finlandia e Svezia alla Comunità, avvenuta il 1o gennaio 1995, l'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE è divenuto applicabile al cartello nella misura in cui esso ha riguardato la concorrenza su tali mercati, mentre il funzionamento del cartello in Norvegia ha continuato a configurare una violazione dell'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE.

(224) In pratica, ne consegue che, nella misura in cui ha riguardato Austria, Finlandia e Svezia, il cartello ha costituito una violazione delle regole di concorrenza SEE per i suoi primi mesi di attività (ovvero dal marzo del 1994 al 31 dicembre 1994) e una violazione delle regole di concorrenza comunitarie a partire dal 1o gennaio 1995.

2.2.7. DURATA DELL'INFRAZIONE

(225) Benché risultino dei contatti anticoncorrenziali tra i produttori di fosfato di zinco prima della riunione multilaterale iniziale del 24 marzo 1994, nel caso in esame, la Commissione ha limitato la sua valutazione ai sensi delle regole di concorrenza, e l'imposizione di eventuali ammende, al periodo che va dal 24 marzo 1994, data della prima riunione multilaterale del cartello, al 13 maggio 1998, data degli accertamenti della Commissione e dell'Autorità di vigilanza EFTA.

(226) La partecipazione all'infrazione di Britannia (fino al 15 marzo 1997, data in cui è stata sostituita da Trident), Heubach, James Brown, SNCZ e Waardals a partire dal 24 marzo 1994 è dimostrata dalla partecipazione alla prima riunione multilaterale del cartello degli alti dirigenti delle imprese in questione: presidenti, direttori generali, amministratori delegati, direttori commerciali, ecc. (cfr. considerando 71).

(227) Il 24 marzo 1994, i membri del cartello hanno deciso di fissare uno "status quo" sui quantitativi di fosfato di zinco da offrire sul mercato europeo e hanno stabilito che le quote di mercato assegnate sarebbero state concordate in riferimento ai fatturati del periodo 1991-1993. È stata prevista, inoltre, l'istituzione di un sistema di controllo che garantisse il rispetto dell'accordo ed è stato deciso che i prezzi non avrebbero dovuto essere troppo diversi da paese a paese, per evitare passaggi di prodotti da un'area all'altra. Si è convenuto, infine, di tenere un'altra riunione in futuro.

(228) Alla luce di quanto precede, la Commissione ritiene che i destinatari della presente decisione abbiano concluso un accordo anticoncorrenziale il 24 marzo 1994.

(229) Il cartello ha continuato ad essere operativo almeno fino agli accertamenti effettuati contemporaneamente dalla Commissione e dall'Autorità di vigilanza il 13 maggio 1998. All'ultima riunione di cartello di cui si sia a conoscenza (quella dell'aprile 1998), erano presenti tutti e cinque i produttori. Il fatto che la successiva riunione di cartello avrebbe dovuto svolgersi ad Amsterdam il 22 luglio 1998 dimostra, in ogni caso, che l'infrazione è andata avanti fino alla data dell'accertamento.

(230) Waardals sostiene di essere uscita dal cartello nell'aprile del 1995 "e di essere rimasta fuori dal club per cinque-sei mesi"(169). La società ritiene che la Commissione debba tenerne conto, anche se "certo, non è passato molto tempo prima che Waardals decidesse di dover cooperare e che ricominciasse a trasmettere nuovamente i dati relativi ai volumi delle vendite"(170). Waardals dichiara, inoltre, che "dopo essersi ritirata dal club nell'aprile del 1995, Waardals ha ottenuto un ordine da Teknos per conto suo e al di fuori dell'accordo di ripartizione concluso dalle altre società e ha consegnato un container a Teknos nella sedicesima settimana"(171).

(231) La Commissione reputa che gli argomenti avanzati da Waardals riguardo al suo temporaneo ritiro non sono sufficienti per concludere che Waardals non ha violato l'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE e l'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE durante quel periodo di tempo.

(232) In primo luogo, va osservato che Waardals ha partecipato a un incontro con Heubach il 12 giugno 1995, ovvero nello stesso giorno della riunione di cartello, il cui svolgimento non è contestato dagli altri destinatari della presente decisione. Se è vero che la data in questione corrisponde al periodo in cui Waardals sostiene di essere uscita dal cartello, è anche vero che la presenza di un rappresentante di Waardals quello stesso giorno a Londra e il fatto che egli abbia incontrato un rappresentante di Heubach dimostrano che, in realtà, Waardals non si è mai ritirata veramente dal cartello.

(233) In secondo luogo, occorre sottolineare che, in ogni caso, il "ritiro" di Waardals, se mai vi è stato, è durato pochissimo. L'unica riunione di cartello in cui, secondo quanto asserito, Waardals non era presente è stata quella del 12 giugno 1995, poiché Waardals ha partecipato alla precedente (27 marzo 1995) e alla successiva (15 settembre 1995). Inoltre, come già detto al punto precedente, non è vero che il rappresentante di Waardals fosse veramente assente. Oltretutto, la società non ha dimostrato che il ritiro dal cartello si sia tradotto in un comportamento commerciale completamente autonomo. La consapevolezza che il cartello del fosfato di zinco fosse ancora attivo deve aver influito, in questo periodo, sulle decisioni commerciali prese da Waardals.

(234) Pertanto, la Commissione conclude che Waardals ha partecipato all'infrazione dal 24 marzo 1994 al 13 maggio 1998.

2.2.8. DESTINATARI

(235) Per individuare i destinatari della presente decisione, è necessario determinare i soggetti giuridici responsabili dell'infrazione.

2.2.8.1. Principi applicabili

(236) Per stabilire se una società madre debba essere ritenuta responsabile del comportamento illecito di una sua affiliata, è necessario verificare se l'affiliata "non decide in modo autonomo quale dev'essere il suo comportamento sul mercato, ma applica, in sostanza, le direttive impartitele dalla società madre"(172).

(237) Una volta stabilita la sussistenza di un'infrazione dell'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE o dell'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE per un certo periodo di tempo, occorre determinare la persona fisica o giuridica che era responsabile della gestione dell'impresa al momento in cui è stata commessa l'infrazione.

(238) Un'impresa che, dopo aver commesso un'infrazione all'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE o dell'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE, si liberi delle attività che sono servite come strumento dell'infrazione ritirandosi dal mercato interessato continuerà ad essere considerata responsabile dell'infrazione, se esiste ancora(173).

(239) Nel caso in cui l'impresa che ha acquisito le attività continui a violare l'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE o dell'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE, la responsabilità dell'infrazione va ripartita tra il venditore e l'acquirente delle attività che sono servite come strumento dell'infrazione(174).

2.2.8.2. Destinatari della decisione

(240) Durante tutto il periodo di riferimento dell'infrazione, Heubach, James Brown, SNCZ e Waardals hanno partecipato direttamente al cartello e sono pertanto destinatari della presente decisione.

(241) Destinataria della presente decisione è anche Trident, poiché, a partire dal 15 marzo 1997, ha partecipato attivamente al cartello.

(242) Prima del 15 marzo 1997, Britannia, il predecessore di Trident, ha partecipato attivamente alle attività del cartello. Benché abbia ceduto le sue attività nel settore del fosfato di zinco il 15 marzo 1997, Britannia esiste ancora. Nel periodo che va dal marzo del 1994 al 15 marzo 1997, l'unità aziendale di Britannia impegnata nella produzione di fosfato di zinco non aveva una personalità giuridica distinta. La società non può quindi eccepire di non essere a conoscenza delle attività anticoncorrenziali svolte nel settore del fosfato di zinco. Di conseguenza, Britannia è responsabile dell'infrazione dal marzo del 1994 al 15 marzo 1997, data in cui detta unità aziendale è stata dismessa per essere acquisita da Trident.

(243) Nella sua risposta alla comunicazione degli addebiti, Britannia dichiara di aver cessato ogni attività commerciale dopo il trasferimento del patrimonio aziendale a Trident. Britannia afferma di aver continuato ad esistere come persona giuridica, ma sostiene di essere una semplice "scatola vuota" e non un'entità economica operativa. Britannia sostiene che, in questo caso, vada applicato il principio di "successione" e che, conformemente alla giurisprudenza comunitaria, il successore economico e funzionale Trident dovrebbe essere ritenuto responsabile per l'intero periodo di infrazione.

(244) Britannia asserisce, inoltre, che ogni conclusione contraria della Commissione equivarrebbe a un trattamento ingiusto e iniquo: se, invece di procedere a una cessione di attività, Britannia fosse stata fusa con la nuova Trident, la personalità giuridica di Britannia sarebbe scomparsa, trasferendo, in tal modo, l'intera responsabilità a Trident. Oltretutto, nel caso in cui il management buy-out fosse stato strutturato come una vendita di azioni, in modo tale che la dirigenza dell'unità aziendale operante nel settore del fosfato di zinco avesse acquistato le azioni di Britannia, Trident sarebbe stata ritenuta responsabile per l'intero periodo di infrazione.

(245) Trident contesta l'analisi condotta da Britannia. Secondo Trident, considerando che Britannia continua ad esistere dal punto di vista giuridico e vista l'attuale giurisprudenza della Corte, la responsabilità dell'infrazione andrebbe ripartita tra Britannia e Trident in base alla durata del rispettivo coinvolgimento nell'infrazione.

(246) Trident sostiene, ad ogni modo, che, ove anche la Commissione dovesse decidere di determinare separatamente per Trident e Britannia l'importo di base di un'eventuale ammenda, "sarebbe ingiusto se la somma delle due ammende fosse più alta dell'ammenda che sarebbe stata irrogata a un unico proprietario per l'intero periodo delle presunte infrazioni di Trident e Britannia messe insieme"(175).

(247) La Commissione deve respingere le argomentazioni di Britannia. Dalla giurisprudenza della Corte emerge in modo chiaro che il test della "continuità economica" deve essere applicato esclusivamente nel caso in cui il soggetto che commette l'infrazione abbia cessato di esistere giuridicamente. Nel caso in cui, invece, il soggetto in questione continui ad esistere, deve essere ritenuto responsabile dell'infrazione indipendentemente dalla natura delle sue attuali attività sul mercato.

(248) Nel periodo in cui ha partecipato attivamente all'infrazione, Britannia e i suoi azionisti hanno tratto beneficio dal suo comportamento illecito. Benché Britannia abbia cessato l'attività il 15 marzo 1997, possiede ancora dei beni. Deve pertanto essere ritenuta responsabile dell'infrazione commessa durante il periodo interessato. Il fatto che le "attività che sono servite come strumento dell'infrazione" potrebbero essere state gestite in modo diverso, portando a conclusioni diverse sull'attribuzione della responsabilità, non ha alcuna rilevanza.

(249) Va rigettato anche l'argomento di Trident secondo il quale la somma delle due ammende che potrebbero essere irrogate non dovrebbe essere più elevata dell'unica ammenda che sarebbe stata inflitta a un unico proprietario per l'intera infrazione. Nel determinare l'importo delle ammende, la Commissione tiene conto del periodo di tempo durante il quale l'infrazione è stata commessa da ciascuna impresa. Inoltre, quando due imprese distinte commettono un'infrazione (anche nel caso in cui una delle due sia subentrata all'altra), queste devono assumersi la responsabilità dell'infrazione separatamente e la relativa ammenda va calcolata conformemente alla normale prassi della Commissione. Una "ripartizione" dell'ammenda tra le due imprese concederebbe loro un ingiustificato vantaggio.

(250) Con il completamento del management buy-out di cui sopra e la costituzione di Trident il 15 marzo 1997, è nata una nuova persona giuridica ed è stata definita una nuova strategia aziendale. In quell'occasione, la dirigenza di Trident avrebbe potuto decidere di porre fine alla partecipazione dell'azienda al cartello, ma così non è stato. Almeno implicitamente, la decisione di continuare a tenere il comportamento illecito è stata presa e questo giustifica in pieno l'imposizione di un'ammenda sia a Britannia che a Trident.

(251) Sulla base di quanto sopra esposto, la presente decisione è destinata alle seguenti imprese:

- Britannia Alloys & Chemicals Limited,

- Dr. Hans Heubach GmbH & Co. KG,

- James M. Brown Limited,

- Société Nouvelle des Couleurs Zinciques SA,

- Trident Alloys Limited,

- Waardals Kjemiske Fabrikker A/S.

2.3. SANZIONI

2.3.1. ARTICOLO 3 DEL REGOLAMENTO N. 17 DEL CONSIGLIO

(252) Se la Commissione constata un'infrazione alle disposizioni dell'articolo 81 del trattato CE o dell'articolo 53 dell'accordo SEE, può obbligare le imprese interessate a porre fine all'infrazione constatata ai sensi dell'articolo 3 del regolamento n. 17 del Consiglio(176).

(253) Nel caso di specie, i partecipanti al cartello si sono adoperati con ogni mezzo per tenere celato il proprio comportamento illecito. In pratica, sono state eliminate tutte le tracce documentali delle attività del cartello: non è stato conservato, infatti, alcun verbale, registrazione, lista di partecipanti o invito.

(254) Dopo gli accertamenti effettuati della Commissione, i partecipanti all'intesa hanno continuato per mesi a fornire informazioni statistiche all'associazione di categoria. Quattro dei cinque membri del cartello (Heubach, SNCZ, Trident e James Brown) hanno costituito, inoltre, una nuova associazione in cui poter discutere di statistiche e prospettive di mercato.

(255) In tali circostanze, la Commissione ha dichiarato, nella comunicazione degli addebiti, che era impossibile stabilire con certezza la cessazione dell'infrazione da parte di tutti i membri del cartello.

(256) Nelle loro risposte alla comunicazione degli addebiti, Heubach, SNCZ e Trident sostengono di aver posto fine alla loro partecipazione al cartello nel momento in cui sono stati effettuati gli accertamenti. Heubach ed SNCZ dichiarano, inoltre, che la riunione tenuta dopo l'accertamento era del tutto legale ed aveva scopi assolutamente leciti.

(257) Nonostante tali asserzioni, e per evitare dubbi, occorre intimare alle imprese destinatarie della presente decisione di porre fine alle infrazioni, qualora non vi abbiano ancora provveduto, e di astenersi in futuro da qualsiasi accordo o pratica concordata che possa avere un identico o analogo oggetto o effetto.

2.3.2. ARTICOLO 15, PARAGRAFO 2, DEL REGOLAMENTO N. 17 DEL CONSIGLIO

2.3.2.1. Considerazioni generali

(258) A norma dell'articolo 15, paragrafo 2, del regolamento n. 17 del Consiglio(177), la Commissione può, mediante decisione, infliggere alle imprese ed alle associazioni di imprese ammende che variano da un minimo di mille euro ad un massimo di un milione di euro, con facoltà di aumentare quest'ultimo importo fino al 10 per cento del volume d'affari realizzato durante l'esercizio sociale precedente da ciascuna delle imprese che hanno partecipato all'infrazione, quando intenzionalmente o per negligenza commettano un'infrazione alle disposizioni dell'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE o, dell'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE.

(259) Nel determinare l'importo delle ammende, la Commissione deve tener conto di tutte le circostanze del caso e in particolare della gravità e della durata dell'infrazione, che rappresentano i due criteri esplicitamente previsti dall'articolo 15, paragrafo 2, del regolamento n. 17.

(260) Il ruolo svolto da ciascuna impresa nell'infrazione viene valutato singolarmente. In particolare, la Commissione, ai fini del calcolo dell'ammenda, tiene conto di tutte le circostanze aggravanti o attenuanti e applica, se del caso, la comunicazione sulla non imposizione o sulla riduzione delle ammende nei casi d'intesa tra imprese ("comunicazione sul trattamento favorevole")(178).

2.3.2.2. Importo di base delle ammende

(261) L'importo di base è determinato in funzione della gravità e della durata dell'infrazione.

Gravità

(262) Nel valutare la gravità dell'infrazione, la Commissione tiene conto della sua natura, del suo effettivo impatto sul mercato e delle dimensioni del mercato geografico rilevante.

Natura dell'infrazione

(263) Dai fatti sopra descritti emerge che l'infrazione in esame è consistita principalmente in pratiche di ripartizione del mercato e di fissazione dei prezzi, che, per loro stessa natura, costituiscono violazioni molto gravi dell'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE e dell'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE.

(264) Il cartello ha costituito una violazione intenzionale dell'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE e dell'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE. Pur essendo pienamente consapevoli del fatto che il loro comportamento avrebbe ristretto il gioco della concorrenza, i produttori si sono uniti per costituire un sistema segreto e istituzionalizzato inteso a restringere la concorrenza nel settore del fosfato di zinco. In ogni caso, perché un'infrazione possa essere considerata intenzionale, non è neanche necessario che l'impresa sia consapevole di violare l'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE e l'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE(179). È sufficiente stabilire che essa non poteva ignorare che il comportamento contestato avesse per oggetto la restrizione della concorrenza. E, senza dubbio, i membri del cartello in esame non potevano non essere consapevoli di questa circostanza.

(265) Gli accordi di cartello hanno coinvolto tutti i principali operatori del SEE e sono stati ideati, diretti ed incoraggiati ad alto livello in ognuna delle società partecipanti. Essi sono stati gestiti interamente a vantaggio dei produttori partecipanti e a danno dei loro clienti.

(266) Nelle loro risposte alla comunicazione degli addebiti, i destinatari della presente decisione hanno avanzato tutta una serie di argomentazioni secondo le quali la Commissione dovrebbe concludere che, data la sua natura, l'accordo anticoncorrenziale ha costituito un'infrazione grave, e non un'infrazione molto grave, alle regole di concorrenza.

(267) Britannia, Heubach e Trident sostengono che la Commissione dovrebbe tener conto del fatto che, all'interno del SEE, le quote di mercato non sono state assegnate su base nazionale. Le quote di vendita sono state assegnate a livello europeo e non vi è stata alcuna suddivisione per paesi nell'ambito dell'Europa occidentale.

(268) Heubach precisa che i partecipanti all'intesa hanno iniziato a discutere e a fissare i prezzi del prodotto soltanto nel 1996. A sostegno di tale asserzione, Heubach cita una frase del punto (99) della comunicazione degli addebiti: "Note manoscritte relative alle riunioni successive evidenziano che i prezzi 'raccomandati' nazionali venivano ampiamente usati". E poiché il primo documento dell'epoca citato dalla Commissione che riporti prezzi specifici fissati paese per paese è costituito da appunti presi nella riunione del 21 maggio 1996, Heubach giunge alla conclusione che la fissazione dei prezzi è iniziata soltanto in quella data.

(269) Dal canto suo, Britannia sostiene che, in genere, il cartello tendeva a fissare un prezzo di riferimento europeo che, basato sul prezzo in DEM, veniva poi convertito in valuta locale: "l'obiettivo generale era quello di fissare un prezzo di riferimento europeo uniforme e non prezzi nazionali distinti"(180). Trident asserisce che "i prezzi esatti del fosfato di zinco non venivano fissati in modo rigido", benché "riconosca che si discutesse di prezzi e che i prezzi raccomandati discussi durante le riunioni venissero poi adottati nel suo listino prezzi"(181).

(270) Britannia, Heubach e Trident sostengono, inoltre, che l'assegnazione dei clienti non avveniva in modo sistematico e che tale pratica ha riguardato un solo cliente: Teknos. Heubach afferma che tale cliente era oggetto di ripartizione perché tradizionalmente era un cliente di Waardals, la quale non accettava di buon grado che gli altri partecipanti al cartello rifornissero il cliente in questione. Trident sostiene, tuttavia, che "l'esigenza di procedere, nelle riunioni, all'assegnazione di Teknos derivava in parte dal fatto che Teknos richiedeva prezzi particolarmente bassi"(182).

(271) Infine, Britannia, Heubach, SNCZ e Trident sottolineano che non veniva utilizzato alcun meccanismo di imposizione e che questo andrebbe preso in considerazione nella misura in cui ha reso più facile, per alcuni membri del cartello, ingannare gli altri.

(272) La Commissione respinge l'asserzione secondo la quale gli elementi di cui sopra dovrebbero indurre a concludere che l'infrazione in esame sia stata soltanto grave.

(273) È evidente che, per loro natura, i cartelli che prevedono la fissazione dei prezzi e la ripartizione del mercato pregiudicano il corretto funzionamento del mercato unico e, di conseguenza, rappresentano una delle peggiori violazioni delle regole di concorrenza. Per quanto concerne la gravità, non può essere operata alcuna distinzione tra prezzi e quote di vendita fissati a livello transnazionale/europeo e prezzi e quote di vendita fissati a livello nazionale.

(274) L'affermazione di Heubach secondo la quale la fissazione dei prezzi sarebbe stata effettuata soltanto a partire dal 1996 va rigettata. In primo luogo, la citazione della frase della Commissione di cui al considerando 268 è decisamente fuorviante. In quella frase, la Commissione dichiara che la dimostrazione concreta della pratica della fissazione dei prezzi è da ricercare in note manoscritte contemporanee relative a successive riunioni di cartello. Ciò non contraddice in alcun modo la conclusione della Commissione secondo la quale la discussione sui prezzi ha caratterizzato l'accordo di cartello sin dal 1994. In secondo luogo, se è vero che l'obiettivo iniziale del cartello era quello di assicurare un aumento dei prezzi attraverso l'osservanza delle quote di mercato assegnate, è anche vero che Waardals dichiara che sin dalla prima riunione di cartello del 24 marzo 1994 è stato "deciso che i prezzi non avrebbero dovuto essere troppo diversi da paese a paese, per evitare passaggi di prodotti da un'area all'altra"(183). Quanto a Trident, nella sua dichiarazione essa sostiene che "nel corso di ciascuna riunione venivano discussi anche i livelli dei prezzi. Durante ogni riunione veniva fissato un prezzo per tonnellata in sterline per il mercato del Regno Unito e un prezzo per tonnellata in marchi per il mercato tedesco. Nelle riunioni iniziali erano stati stabiliti anche dei prezzi in valuta locale per ciascuna area (...)"(184).

(275) Il fatto che, di tanto in tanto, i prezzi concordati durante le riunioni di cartello potrebbero essere stati oggetto di trattative con i clienti non deve in alcun modo indurre a concludere che l'infrazione sia stata meno grave. È naturale che l'applicazione dell'accordo di cartello (che è un piano per aumentare artificiosamente i prezzi al di sopra del livello che avrebbero raggiunto in condizioni concorrenziali normali) incontri delle resistenze da parte dei clienti.

(276) L'assenza di un meccanismo di imposizione non attenua la gravità dell'infrazione. Benché l'accordo di cartello debba essere visto come un gentlemen's agreement, è chiaro che i partecipanti all'intesa erano tenuti a rispettare rigorosamente le proprie quote di mercato. A tal fine, attraverso le varie associazioni di categoria succedutesi nel tempo, era stato messo in atto un sistema piuttosto sofisticato che consentiva un controllo reciproco del comportamento di ciascun membro sul mercato. Il fatto che l'applicazione delle quote di vendita venisse conseguita soltanto attraverso la pressione esercitata sui membri del cartello nel corso delle sue riunioni non autorizza a concludere che l'infrazione sia stata meno grave.

(277) Infine, il fatto che l'assegnazione dei clienti possa essersi verificata soltanto sporadicamente, o che abbia interessato, in realtà, un unico cliente, non impedisce di concludere che l'accordo di cartello in esame costituisca una violazione molto grave. Del resto, è stato provato che l'assegnazione dei clienti non è avvenuta soltanto nel caso di Teknos. Come già detto al considerando 122, una nota di Waardals dimostra, per esempio, che in quella riunione si è parlato dell'assegnazione di clienti e della possibilità di vendere a Jotun. Oltretutto, come sottolineato al considerando 180, le note manoscritte relative alla riunione di cartello del 19 gennaio 1998 evidenziano l'assegnazione a James Brown dei piccoli clienti e di International Paint.

(278) La Commissione ritiene, pertanto, che l'infrazione in esame costituisca, per la sua stessa natura, una violazione molto grave dell'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE e dell'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE.

Impatto effettivo dell'infrazione sul mercato del fosfato di zinco nel SEE

(279) L'impatto effettivo di un accordo anticoncorrenziale sul mercato non può essere sempre calcolato in maniera affidabile. Nel caso di un'intesa che preveda, tra l'altro, una strategia collaborativa finalizzata all'aumento dei prezzi, il fatto che un certo numero di fattori esterni possa aver inciso simultaneamente sull'andamento del prezzo del prodotto rende estremamente difficile trarre delle conclusioni sull'importanza relativa di tutti i possibili fattori causali.

(280) In ogni caso, l'impatto effettivo di un insieme di accordi sul mercato dipende, in primo luogo, dal fatto che tali accordi vengano applicati o meno e, in secondo luogo, dal fatto che l'applicazione di tali accordi produca o meno degli effetti sul mercato.

(281) Poiché questi accordi sono stati applicati, la Commissione ha motivo di ritenere che essi hanno avuto un impatto effettivo sul mercato. Non vi è alcuna necessità di quantificare dettagliatamente la misura di tale impatto quando le circostanze del caso non lo consentono.

(282) Per quanto possibile, è stata tracciata una distinzione tra la questione dell'applicazione degli accordi e la questione dell'impatto effettivo sul mercato. Ciononostante, una certa sovrapposizione tra le prove utilizzate per raggiungere una conclusione su questi due punti è comprensibile.

Applicazione del sistema illecito

(283) Gli accordi di cartello descritti sono stati attuati scrupolosamente.

(284) A partire dal 9 agosto 1994 (giorno in cui sono state assegnate le quote di mercato), e nel corso di ogni successiva riunione di cartello, si è proceduto alla comunicazione delle vendite effettive realizzate da ciascuna società e al confronto di queste ultime con le quote stabilite inizialmente. L'aggiornamento delle quote annue assegnate a ciascun membro del cartello nel mercato dell'Europa occidentale è stato effettuato nella prima riunione di ogni anno.

(285) In ogni riunione di cartello sono stati discussi i livelli dei prezzi ed è stato fissato un prezzo per tonnellata nella valuta locale di ciascuna area. Inizialmente, era stato fissato un prezzo per ogni singolo paese, ma, in seguito, si è proceduto a una semplice conversione nelle varie valute interessate del prezzo in DEM stabilito per la Germania. Trident ha confermato che i prezzi riportati nel proprio listino coincidevano con i prezzi concordati nell'ultima riunione di cartello.

(286) L'assegnazione dei clienti è stata attuata almeno in un caso. Infatti, la società finlandese Teknos è stata oggetto di una ripartizione tra i membri del cartello [cfr. considerando (277)].

(287) Per garantire l'applicazione delle quote, le parti hanno elaborato e messo in atto un dettagliato sistema di rendicontazione e controllo. Il livello di ottemperanza di ciascuna impresa è stato controllato costantemente.

Effetti dell'infrazione sul mercato del fosfato di zinco

(288) Alla luce di quanto precede e degli sforzi profusi da ciascun partecipante nell'organizzazione del cartello, l'efficacia della sua attuazione pratica non può essere messa in discussione.

(289) Considerando che l'accordo di cartello è stato attuato scrupolosamente da un gruppo di imprese che durante il periodo preso in considerazione dalla presente decisione deteneva oltre il 90 % del mercato a livello SEE, la Commissione ritiene che l'infrazione abbia avuto un impatto effettivo su tale mercato. Poiché lo scopo dell'intesa era quello di restringere i volumi delle vendite aumentando il prezzo del prodotto a un livello superiore a quello che avrebbe raggiunto in condizioni normali e limitando le vendite a determinati clienti, l'accordo di cartello ha sicuramente alterato il normale andamento del mercato e di conseguenza ha avuto un impatto effettivo sul mercato in questione.

(290) Britannia e Trident, sostengono, tuttavia, che l'infrazione ha avuto un impatto estremamente ridotto sul mercato, poiché i partecipanti all'intesa non hanno rispettato l'accordo di ripartizione.

(291) L'inosservanza dei prezzi concordati viene addotta anche da Britannia, Heubach, SNCZ, Trident e Waardals. Tutte queste società sostengono che non vi è stato alcun effetto sul mercato, poiché i prezzi fissati non sono stati rispettati e la concorrenza ha continuato a funzionare normalmente. Waardals afferma, in particolare, che la sua guerra dei prezzi con Britannia (successivamente Trident) non è mai cessata in realtà.

(292) Britannia, Heubach e Trident sostengono che la determinazione dei prezzi del fosfato di zinco dipendeva in gran parte dalla variazione del prezzo dello zinco, utilizzato come materia prima per la produzione del fosfato di zinco. Dato che la materia prima rappresenta circa il 50 % del prezzo di vendita, la forte variazione del prezzo dello zinco avrebbe reso impossibile aumentare artificiosamente il margine di profitto.

(293) Britannia, Heubach, James Brown, SNCZ e Trident asseriscono che i loro clienti sono, nella maggior parte dei casi, delle società multinazionali caratterizzate da un forte potere d'acquisto e che questo fattore avrebbe sui prezzi un "effetto di contenimento" che ne renderebbe praticamente impossibile il rialzo.

(294) Trident afferma, inoltre, che la fluttuazione dei tassi di cambio potrebbe aver ostacolato il controllo dei prezzi.

(295) Heubach sostiene che l'infrazione non ha avuto alcun effetto sul consumatore finale, poiché, nelle vernici, il fosfato di zinco rappresenta soltanto un componente minore.

(296) SNCZ asserisce, infine, che la potenziale sostituibilità del fosfato di zinco con altri prodotti dimostra che l'infrazione non ha avuto alcun impatto effettivo.

(297) Tutte queste argomentazioni devono essere respinte. Il fatto che i risultati auspicati dai partecipanti all'intesa non siano stati interamente conseguiti non prova in alcun modo che l'applicazione degli accordi di cartello non abbia avuto alcun effetto sul mercato. In particolare, la potenziale sostituibilità del fosfato di zinco con altri prodotti non è dimostrata. SNCZ si riferisce semplicemente al fatto che un cliente avrebbe sostituito il fosfato di zinco con il fosfato di calcio, ma non suffraga tale asserzione con alcun elemento concreto. Nello stesso tempo, SNCZ arriva perfino a riconoscere che, benché l'uso del calcio sia in aumento, esso viene ancora "utilizzato in quantità relativamente esigue"(185).

(298) Infine, è inconcepibile che, tenuto conto, tra l'altro, dei rischi potenziali, le parti avrebbero accettato di incontrarsi ripetutamente in ogni parte del mondo per ripartire quote di mercato, fissare prezzi ed assegnare clienti in un arco di tempo così lungo, se avessero ritenuto che il cartello non aveva alcun impatto, o aveva soltanto un impatto limitato, sul mercato del fosfato di zinco.

Dimensioni del mercato geografico rilevante

(299) L'attività del cartello ha interessato tutto il SEE e quasi ogni parte di quest'ultimo ha subito l'influenza dell'intesa. Ai fini del calcolo della gravità, la Commissione considera, pertanto, che ad essere danneggiato dal cartello sia stato l'intero territorio del SEE.

Conclusione della Commissione in merito alla gravità dell'infrazione

(300) Tenendo conto della natura del comportamento in esame, del suo impatto effettivo sul mercato del fosfato di zinco e del fatto che ha interessato l'intero mercato comune e, dopo la sua creazione, l'intero SEE, la Commissione ritiene che le imprese interessate dalla presente decisione abbiano commesso un'infrazione molto grave all'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE e all'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE.

(301) Britannia, Heubach, SNCZ, Trident e Waardals sostengono, nelle loro risposte, che il mercato del prodotto abbia dimensioni molto esigue e un valore annuo di circa 15-16 milioni di EUR. A tal riguardo, Britannia afferma, in particolare, che l'infrazione debba essere considerata grave e non molto grave.

(302) La Commissione sottolinea che occorre operare una netta distinzione tra la questione delle dimensioni del mercato del prodotto e quella dell'impatto effettivo dell'infrazione su tale mercato. Non è prassi della Commissione considerare le dimensioni del mercato del prodotto un fattore rilevante ai fini della valutazione della gravità.

(303) Tuttavia, pur giudicando l'infrazione molto grave, in questo caso, la Commissione terrà conto delle ridotte dimensioni del mercato del prodotto.

Trattamento differenziato

(304) Benché ci si trovi in presenza di un'infrazione molto grave, la Commissione può trattare le imprese in maniera differenziata al fine di tener conto dell'effettiva capacità economica dei colpevoli di pregiudicare sensibilmente la concorrenza e al fine di fissare l'ammenda ad un livello che ne garantisca una sufficiente efficacia deterrente.

(305) Nelle circostanze del caso di specie, che coinvolge varie imprese, per fissare l'importo di base delle ammende occorrerà tener conto del peso specifico delle singole società e quindi dell'effettivo impatto sulla concorrenza del loro comportamento illecito.

(306) A tal fine, le imprese possono essere suddivise in due categorie in funzione della loro importanza relativa sul mercato interessato.

(307) Come base per valutare l'importanza relativa di un'impresa sul mercato interessato, la Commissione ritiene opportuno, nel caso di specie, prendere in considerazione il volume d'affari a livello SEE. La valutazione si basa, quindi, sul volume d'affari realizzato sul territorio del SEE nell'ultimo anno d'infrazione.

(308) Dalla tabella riportata al considerando 50 e dalle informazioni di cui dispone la Commissione, emerge in modo chiaro che Britannia (prima del 15 marzo 1997), Trident (a partire da marzo 1997), Heubach, SNCZ e Waardals erano i maggiori produttori di fosfato di zinco nel SEE e detenevano quote di mercato alquanto simili che si aggiravano intorno al [...]* per cento o erano superiori a tale valore. Queste imprese vanno collocate, pertanto, nella prima categoria. James Brown, che, nell'ambito del SEE, possedeva una quota di mercato decisamente inferiore, sarà inserita, invece, nella seconda categoria.

(309) Sulla base di quanto precede, e in conformità al criterio dell'importanza relativa nel mercato interessato, gli importi di base appropriati per le ammende relative a ciascuna categoria sono i seguenti:

- Britannia, Heubach, SNCZ, Trident e Waardals: 3 milioni di EUR,

- James M. Brown: 750000 EUR.

Durata dell'infrazione

(310) Come già detto ai considerando 225-229, la Commissione ritiene che Heubach, James Brown, SNCZ e Waardals abbiano violato l'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE e l'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE dal 24 marzo 1994 al 13 maggio 1998. Dette imprese hanno commesso un'infrazione di quattro anni e un mese (infrazione di media durata). L'importo di base delle ammende determinato in base alla gravità viene pertanto aumentato del 40 % per ciascuna società.

(311) Britannia ha violato l'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE e l'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE dal 24 marzo 1994 al 15 marzo 1997, commettendo un'infrazione di due anni e undici mesi (infrazione di media durata). L'importo di base dell'ammenda determinato in base alla gravità viene pertanto aumentato del 25 %.

(312) Trident ha violato l'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE e l'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE dal 15 marzo 1997 al 13 maggio 1998, commettendo un'infrazione di un anno e un mese (infrazione di media durata). L'importo di base dell'ammenda determinato in base alla gravità viene pertanto aumentato del 10 %.

Conclusione relativa agli importi di base

(313) La Commissione fissa di conseguenza gli importi di base delle ammende come segue:

- Britannia: 3,75 milioni di EUR,

- Heubach: 4,2 milioni di EUR,

- James Brown: 1,05 milioni di EUR,

- SNCZ: 4,2 milioni di EUR,

- Trident: 3,3 milioni di EUR,

- Waardals: 4,2 milioni di EUR.

2.3.2.3. Circostanze aggravanti

Ruolo di leader o di istigazione nell'infrazione

(314) Dagli elementi di cui dispone la Commissione emerge che sono diversi i destinatari della presente decisione che hanno preso delle iniziative per dare vita al cartello.

(315) Come indicato al considerando 79, pare che, già nel 1980, Pasminco Europe-ISC Alloys, il predecessore di Britannia, avesse suggerito di concludere un accordo anticoncorrenziale sui prezzi nel settore del fosfato di zinco. Sembra, inoltre, che, come detto al considerando 84, la promotrice della riunione dell'ottobre 1993 sia stata Pasminco Europe-ISC Alloys e che lo scopo di tale incontro fosse quello di porre fine alla guerra dei prezzi e di mettere un po' d'ordine nel mercato.

(316) D'altro canto, in un resoconto scritto della riunione tenutasi alla fine del 1991, un dipendente Waardals confessa di aver detto al presidente di SNZ "che una riduzione volontaria della produzione era, a [suo] avviso, l'unico modo per stabilizzare il mercato e per conseguire, quindi, prezzi migliori"(186).

(317) Lo stesso documento riferisce che il presidente di SNCZ avrebbe, quindi, espresso "l'intenzione di organizzare una riunione con gli altri produttori"(187).

(318) Da parte sua, Waardals sostiene di essere stata contattata dall'amministratore delegato di Heubach all'inizio del 1994 e precisa che quest'ultima ha invitato i rappresentanti di Waardals a Londra per un incontro informale (la riunione di cartello del 24 marzo 1994) in cui esaminare le questioni inerenti al settore del fosfato di zinco. Waardals sottolinea che "l'invito è stato fatto anche a nome di Britannia"(188).

(319) Alla luce di quanto precede, la Commissione ritiene che il cartello sia stato un'iniziativa congiunta della maggior parte dei concorrenti nel settore del fosfato di zinco e che, di conseguenza, non è possibile individuare uno specifico capofila.

2.3.2.4. Circostanze attenuanti

Ruolo esclusivamente passivo o "subordinato" nell'infrazione

(320) James Brown sostiene di esservi trovato "nella situazione in cui si trova un produttore molto piccolo che, mediante pressioni, viene sollecitato ad aderire all'associazione di categoria" e che la Commissione dovrebbe tener conto delle "ovvie ripercussioni cui [la società] sarebbe andata incontro nel caso in cui non si fosse adeguata"(189). Va osservato, tuttavia, che James Brown non ha fornito alla Commissione alcuna prova di pressioni o coercizioni da parte degli altri partecipanti all'intesa.

(321) Parimenti, la Commissione non ha alcun motivo di ritenere che James Brown abbia svolto un ruolo passivo o "subordinato" nell'infrazione. James Brown ha preso parte alla maggior parte delle riunioni di cartello individuate e ha partecipato direttamente e attivamente all'infrazione.

(322) Per esempio, il 9 gennaio 1995, James Brown ha organizzato una riunione a Manchester con Britannia e Waardals nel tentativo di migliorare i rapporti tra le due società, che, spesso, entravano in conflitto nelle riunioni di cartello. Come già indicato al considerando 118, il rappresentante di James Brown ha tentato di persuadere Waardals a rinunciare all'obiettivo di conquistare i clienti del Regno Unito mediante il taglio dei prezzi, mentre, in cambio, Britannia avrebbe limitato le sue attività in Scandinavia. Queste circostanze non sono state contestate da James Brown.

(323) La Commissione, pertanto, conclude che James Brown non può beneficiare di una riduzione dell'ammenda in virtù del suo presunto ruolo esclusivamente passivo o "subordinato" all'interno del cartello.

Mancata applicazione, di fatto, degli accordi illeciti

(324) Come già detto ai considerando 290-298, Britannia, Heubach, SNCZ, Trident e Waardals sostengono di non aver applicato pienamente gli accordi di cartello, soprattutto per quanto riguarda i prezzi minimi stabiliti, che, secondo quanto asserito, venivano raramente rispettati.

(325) SNCZ afferma di aver mantenuto un certo "margine di manovra" all'interno del cartello e dichiara di aver intenzionalmente sottostimato, di circa il 15 %, i dati sulle vendite trasmessi alle associazioni di categoria(190).

(326) Da parte sua, Trident sostiene che, all'inizio della sua attività il 15 marzo 1997 (dopo il completamento del management buy-out), ha sviluppato una nuova strategia di incremento delle vendite che le ha consentito di non essere più vincolata dagli accordi di cartello.

(327) Come già detto in precedenza, il fatto che i partecipanti all'intesa potrebbero non aver sempre applicato i prezzi minimi concordati non rappresenta una circostanza attenuante. È normale che, in un cartello, i partecipanti non si fidino completamente l'uno dell'altro e la possibilità che alcune società abbiano venduto al di sotto del prezzo raccomandato non fa altro che confermare la volontà di massimizzare a livello individuale il profitto derivante dall'accordo illecito.

(328) Il fatto che SNCZ trasmettesse cifre "false" all'associazione di categoria incaricata della raccolta dei dati sulle vendite o che Trident non si sentisse più vincolata dall'accordo dopo il marzo del 1997 non può essere considerato una circostanza attenuante. Come ha stabilito il Tribunale di primo grado nella causa Cascades, "un'impresa che persegua, nonostante la concertazione con i suoi concorrenti, una politica più o meno indipendente sul mercato può semplicemente cercare di avvalersi dell'intesa a proprio vantaggio"(191).

Altre circostanze attenuanti

(329) Trident sostiene di non avere tratto alcun vantaggio significativo dalla sua partecipazione al cartello e asserisce che ciò dovrebbe rappresentare una circostanza attenuante.

(330) La Commissione non ritiene che, in generale, il mancato beneficio tratto da un cartello o eventuali svantaggi economici subiti per la partecipazione a un cartello costituiscano circostanze attenuanti ai fini della determinazione di un'ammenda. L'argomentazione di Trident deve essere pertanto respinta.

(331) Britannia e Trident sostengono di aver adottato dei programmi di osservanza delle norme antitrust e che questo dovrebbe essere considerato una circostanza attenuante.

(332) La Commissione giudica favorevolmente il fatto che queste imprese abbiano istituito delle politiche di osservanza delle norme antitrust. Essa ritiene, tuttavia, che, in quanto strumento di prevenzione, queste iniziative non possano dispensare la Commissione dal suo dovere di punire la violazione delle regole di concorrenza commessa in passato da Britannia e Trident.

(333) Heubach sostiene che il fosfato di zinco può nuocere alla salute umana e all'ambiente, se non viene trattato correttamente, e che, a tal riguardo, i produttori di fosfato di zinco devono osservare numerose leggi. Afferma, inoltre, che ciò dà luogo a frequentissimi contatti leciti tra i concorrenti del settore e che, di conseguenza, "il passaggio a contatti illeciti non è affatto difficile"(192).

(334) La Commissione deve respingere con forza quest'argomento. Il fatto che i produttori abbiano il dovere di osservare la legislazione relativa al trattamento di un determinato prodotto non può in alcun modo esonerarli dall'obbligo di rispettare rigorosamente le regole di concorrenza vigenti.

(335) Trident sostiene, infine, di aver partecipato all'infrazione soltanto da marzo 1997 a maggio 1998 e che, pertanto, la sua partecipazione ha avuto effetti irrilevanti sul cartello e sul mercato.

(336) La Commissione deve respingere anche quest'argomento. In primo luogo, va osservato che, durante il periodo in esame, Trident ha partecipato attivamente al cartello e ha preso parte alle riunioni del cartello come membro a pieno titolo. In secondo luogo, occorre sottolineare che la durata dell'infrazione è stata debitamente presa in considerazione dalla Commissione ai fini del calcolo dell'ammenda e non può, in alcun caso, essere interpretata come una circostanza attenuante.

2.3.2.5. Contesto economico specifico

(337) Heubach, SNCZ e Trident sostengono che, nel determinare le ammende, la Commissione dovrebbe tener conto delle difficoltà del contesto economico in cui ha avuto luogo l'infrazione.

(338) Heubach afferma che il mercato del fosfato di zinco è un mercato maturo caratterizzato da una congiuntura critica e che, attualmente, i produttori si trovano ad affrontare il difficile problema delle importazioni a basso prezzo provenienti da Asia, PECO(193) ed Australia. Heubach, Trident ed SNCZ sostengono, inoltre, che la notevole fluttuazione del prezzo dello zinco, unitamente al potere d'acquisto dei clienti multinazionali, rende la situazione ancora più critica, tanto più che il fosfato di calcio fa sempre più concorrenza al fosfato di zinco come prodotto sostitutivo. Heubach e Trident concludono che [...]* ed Heubach sostiene che la Commissione dovrebbe tenerne conto come nella decisione 98/247/CECA ("Extra di lega")(194).

(339) La Commissione riconosce che, a causa della maturità del mercato, della sua forte dipendenza dal prezzo dello zinco e del potere d'acquisto di cui godono i clienti, il contesto economico in cui è stata commessa l'infrazione era un contesto difficile.

(340) La Commissione ritiene, tuttavia, che alcuni di questi fattori non vadano sovrastimati. In primo luogo, va sottolineato che, stando alla dichiarazione di Waardals, le importazioni da paesi terzi sono ancora limitate, soprattutto a causa delle spese di trasporto e della qualità sensibilmente inferiore(195). In secondo luogo, occorre osservare che la fluttuazione del prezzo dello zinco durante il periodo di infrazione non necessariamente rappresenta un fattore rilevante poiché il forte aumento del prezzo dello zinco ha avuto luogo soltanto nel 1997, mentre il cartello era operativo già nel 1994.

(341) L'argomentazione relativa alle difficoltà del contesto economico deve essere pertanto respinta.

2.3.2.6. Caratteristiche specifiche delle imprese interessate

(342) Tutte le destinatarie della presente decisione sostengono di essere società molto piccole e che, nel determinare le ammende, questo dovrebbe essere preso in considerazione dalla Commissione.

(343) La Commissione respinge questo argomento. Il fatto che le destinatarie della presente decisione siano piccole o medie imprese non le esime dall'obbligo di osservare rigorosamente le regole di concorrenza. La costituzione di un cartello non può essere in alcun caso considerata un modo legittimo per compensare la difficoltà di trattare con clienti che godono di un forte potere d'acquisto.

Conclusione sugli importi delle ammende prima dell'applicazione della comunicazione della Commissione sulla non imposizione o riduzione delle ammende nei casi d'intesa tra imprese ("comunicazione su trattamento favorevole")

(344) La Commissione stabilisce, pertanto, come segue gli importi delle ammende prima dell'applicazione della comunicazione sul trattamento favorevole:

- Britannia: 3,75 milioni di EUR,

- Heubach: 4,2 milioni di EUR,

- James Brown: 1,05 milioni di EUR,

- SNCZ: 4,2 milioni di EUR,

- Trident: 3,3 milioni di EUR,

- Waardals: 4,2 milioni di EUR.

(345) Tuttavia, poiché gli importi finali calcolati in base a tale metodo non possono in ogni caso essere superiori al 10 % del fatturato mondiale delle imprese destinatarie (come stabilito dall'articolo 15, paragrafo 2, del regolamento n. 17), le ammende saranno fissate come segue per non andare al di là del limite consentito:

- Britannia: 3,75 milioni di EUR(196),

- Heubach: 4,2 milioni di EUR,

- James Brown: 1,05 milioni di EUR,

- SNCZ: 1,7 milioni di EUR,

- Trident: 3,3 milioni di EUR,

- Waardals: 700000 EUR.

2.3.2.7. Applicazione della comunicazione sul trattamento favorevole

(346) Alcuni destinatari della presente decisione hanno cooperato con la Commissione in diverse fasi dell'indagine relativa all'infrazione al fine di beneficiare del trattamento favorevole previsto dalla comunicazione sulla non imposizione o riduzione delle ammende nei casi d'intesa tra imprese. Per venire incontro alle legittime aspettative delle imprese interessate riguardo alla non imposizione o alla riduzione delle ammende sulla base della cooperazione fornita, nella sezione che segue, la Commissione esamina se le parti interessate hanno soddisfatto le condizioni stabilite dalla comunicazione.

Possibilità di presentare una domanda ai sensi della comunicazione sul trattamento favorevole

(347) Britannia e James Brown sostengono di non essere stati informati del procedimento prima della notifica della comunicazione degli addebiti. A tal riguardo, esse ritengono di non essere state messe nelle condizioni di presentare domanda ai sensi della comunicazione sul trattamento favorevole.

(348) Quest'argomento deve essere respinto. Il fatto che taluni destinatari della presente decisione siano stati sottoposti ad accertamenti in loco o abbiano ricevuto richieste di informazioni dalla Commissione non ha conferito loro alcun vantaggio, né ha ostacolato l'esercizio del diritto alla difesa di Britannia o James Brown. Le ispezioni e le richieste di informazioni sono operazioni di accertamento, che, in quanto tali, non sono intese come mezzi specifici per l'esercizio del diritto alla difesa da parte delle imprese.

(349) Britannia sostiene, inoltre, che non avrebbe potuto essere consapevole dell'infrazione poiché le persone implicate nell'infrazione al momento in cui Britannia ha partecipato al cartello sono state trasferite a Trident a seguito del management buy-out.

(350) Anche questo argomento va rigettato. Come sottolinea giustamente Britannia nella sua risposta alla comunicazione degli addebiti, l'obiettivo della comunicazione sul trattamento favorevole è quello di incoraggiare le imprese implicate in attività di cartello a farsi avanti per cooperare volontariamente. L'argomento secondo il quale l'impresa non era più consapevole dell'infrazione non può esimerla dalle sue responsabilità. Durante la sua partecipazione attiva al cartello, Britannia ha avuto tutte le possibilità di presentare una domanda ai sensi della comunicazione sul trattamento favorevole.

Non imposizione o notevole riduzione delle ammende ("punto B")

(351) Nel corso degli accertamenti effettuati il 13 e 14 maggio 1998 in virtù dell'articolo 14, paragrafo 2, del regolamento n. 17, la Commissione e l'Autorità di vigilanza EFTA hanno raccolto prove sufficienti che confermano l'esistenza del cartello del fosfato di zinco.

(352) Pertanto, nessuno dei destinatari della presente decisione è stato in grado di soddisfare la condizione b) del punto B della comunicazione sul trattamento favorevole, che, di conseguenza, non è applicabile.

Importante riduzione dell'ammontare dell'ammenda ("punto C")

(353) Come detto in precedenza, la Commissione ha raccolto prove decisive dell'esistenza del cartello prima che alcuna impresa presentasse domanda ai sensi della comunicazione sul trattamento favorevole. Nessuno dei destinatari della presente decisione è stato, pertanto, in grado di soddisfare la condizione b) del punto B di tale comunicazione. Ne deriva che il punto C della comunicazione sul trattamento favorevole non è applicabile.

Significativa riduzione dell'ammontare dell'ammenda ("punto D")

Waardals

(354) Waardals ha contattato la Commissione il 17 luglio 1998 annunciando la sua intenzione di cooperare pienamente con la Commissione ai sensi della comunicazione su trattamento favorevole. In una riunione del 2 settembre 1998, Waardals ha fornito alla Commissione un dettagliato resoconto orale delle attività del cartello. La Commissione ha inviato a Waardals il progetto di verbale della riunione, il cui contenuto è stato alla fine confermato da una dichiarazione scritta di Waardals il 3 dicembre 1999.

(355) La descrizione del cartello fornita da Waardals (che, tra l'altro, contiene un elenco delle riunioni di cartello tenutesi tra il 1994 e il 1998) ha consentito alla Commissione di farsi un'idea più chiara della storia e dei meccanismi del cartello e di interpretare i documenti in suo possesso in modo più accurato. Le spiegazioni offerte da Waardals hanno permesso alla Commissione di inviare agli altri partecipanti all'intesa richieste di informazioni più dettagliate.

(356) Sulla base di quanto precede, la Commissione conclude che Waardals soddisfa le condizioni di cui al primo trattino del punto D, paragrafo 2, della comunicazione sul trattamento favorevole e concede a Waardals una riduzione del 50 % dell'ammenda che le sarebbe stata inflitta se non avesse cooperato con la Commissione.

Trident

(357) Trident ha comunicato alla Commissione la sua intenzione di cooperare pienamente ai sensi della comunicazione sul trattamento favorevole il 12 aprile 1999, ovvero soltanto dopo aver ricevuto dalla Commissione la prima richiesta di informazioni del 5 marzo 1999. Successivamente, Trident ha inviato alla Commissione una dichiarazione scritta in cui fornisce una descrizione dettagliata del cartello, allegando diversi documenti pertinenti.

(358) La Commissione riconosce che la dichiarazione e i documenti in questione le hanno consentito di eseguire un controllo incrociato delle informazioni in suo possesso e di avere un quadro più chiaro di alcune circostanze di fatto relative al cartello. La Commissione osserva, tuttavia, che Trident ha contattato la Commissione soltanto dopo aver ricevuto una richiesta di informazioni ai sensi dell'articolo 11 del regolamento n. 17 inviata il 5 marzo 1999. Questa riluttanza a rivolgersi alla Commissione spontaneamente e prima di ogni ulteriore misura investigativa sarà presa in considerazione. La Commissione rileva, inoltre, che almeno uno dei documenti trasmessi ai sensi della comunicazione sul trattamento favorevole contiene proprio quel genere di informazioni che erano state chieste a Trident nella richiesta di informazioni inviatale il 5 marzo 1999 dalla Commissione ai sensi del regolamento n. 17(197).

(359) Sulla base di quanto precede, la Commissione conclude che Trident soddisfa le condizioni di cui al primo trattino del punto D, paragrafo 2, della comunicazione sul trattamento favorevole e concede a Trident una riduzione del 40 % dell'ammenda che le sarebbe stata inflitta se non avesse cooperato con la Commissione.

Britannia, Heubach, SNCZ

(360) Nelle loro risposte scritte alla comunicazione degli addebiti, Britannia, Heubach ed SNCZ dichiarano che sostanzialmente non contestano i fatti esposti nella comunicazione stessa.

(361) Britannia sostiene che "Trident ha cooperato con la Commissione sia per quanto riguarda l'attività svolta da [Britannia] che in relazione all'attività condotta successivamente da Trident e [che Britannia] dovrebbe beneficiare di tale cooperazione e vedersi accordata quanto meno la stessa percentuale di riduzione dell'ammenda concessa a Trident"(198). Da parte sua, Trident avanza lo stesso argomento, sostenendo che qualsiasi riduzione dell'ammenda derivante dalla sua cooperazione dovrebbe essere accordata anche a Britannia poiché la cooperazione di Trident riguarda anche il periodo in cui era Britannia a gestire le attività relative alla produzione del fosfato di zinco(199).

(362) Quest'argomento va respinto. Il fatto che Trident abbia fornito alla Commissione delle informazioni sul coinvolgimento di Britannia nel cartello non conferisce in alcun modo a Britannia il diritto di beneficiare della stessa riduzione di ammenda concessa a Trident. Come già detto, Britannia ha avuto la possibilità di presentare domanda ai sensi della comunicazione sul trattamento favorevole in qualsiasi momento e non l'ha fatto.

(363) Di conseguenza, a norma del secondo trattino del punto D, paragrafo 2, della comunicazione sul trattamento favorevole, Britannia, Heubach e SNCZ beneficeranno di una riduzione d'ammenda del 10 %.

James Brown

(364) Dalla corrispondenza inviata da James Brown non è affatto chiaro se essa contesti o meno i fatti esposti nella comunicazione degli addebiti. Da un'attenta lettura di tale corrispondenza, la Commissione conclude, tuttavia, che dalle risposte fornite da James Brown si deduce che, in sostanza, la società non contesta i fatti esposti nella comunicazione degli addebiti.

(365) Di conseguenza, a norma del secondo trattino del punto D, paragrafo 2, della comunicazione sul trattamento favorevole, James Brown beneficerà di una riduzione d'ammenda del 10 %.

Conclusione sulla domanda di applicazione della comunicazione sul trattamento favorevole

(366) In conclusione, data la natura della loro cooperazione e in base alle condizioni stabilite dalla comunicazione su trattamento favorevole, la Commissione concede alle imprese destinatarie della presente decisione le seguenti riduzioni d'ammenda:

- Waardals: riduzione del 50 %,

- Trident: riduzione del 40 %,

- Britannia: riduzione del 10 %,

- Heubach: riduzione del 10 %,

- James Brown: riduzione del 10 %,

- SNCZ: riduzione del 10 %,

2.3.2.8. Capacità di pagare

(367) [...]*(200)

(368) [...]*.

(369) [...]*

2.3.2.9. Importi finali delle ammende inflitte nel presente procedimento

(370) In conclusione, le ammende da infliggere, ai sensi dell'articolo 15, paragrafo 2, lettera a), del regolamento n. 17, sono le seguenti:

- Britannia Alloys & Chemicals Limited: 3,37 milioni di EUR,

- Dr. Hans Heubach GmbH & Co. KG: 3,78 milioni di EUR,

- James M. Brown Limited: 940000 EUR,

- Société Nouvelle des Couleurs Zinciques SA: 1,53 milioni di EUR,

- Trident Alloys Limited: 1,98 milioni di EUR,

- Waardals Kjemiske Fabrikker A/S: 350000 EUR,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

Britannia Alloys & Chemicals Limited, Dr Hans Heubach GmbH & Co. KG, James M. Brown Ltd, Société Nouvelle des Couleurs Zinciques S.A, Trident Alloys Ltd. e Waardals Kjemiske Fabrikker A/S hanno violato le disposizioni dell'articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE e dell'articolo 53, paragrafo 1, dell'accordo SEE partecipando a un accordo continuato e/o a una pratica concordata nel settore del fosfato di zinco.

La durata dell'infrazione è stata la seguente:

a) nel caso di Dr Hans Heubach GmbH & Co. KG, James M. Brown Limited, Société Nouvelle des Couleurs Zinciques S.A e Waardals Kjemiske Fabrikker A/S: dal 24 marzo 1994 al 13 maggio 1998;

b) nel caso di Britannia Alloys & Chemicals Limited: dal 24 marzo 1994 al 15 marzo 1997;

c) nel caso di Trident Alloys Limited: dal 15 marzo 1997 al 13 maggio 1998.

Articolo 2

Le imprese di cui all'articolo 1 devono porre immediatamente fine all'infrazione indicata in detto articolo qualora non vi abbiano ancora provveduto.

Esse devono astenersi dal ripetere qualsiasi atto o condotta di cui all'articolo 1 e dall'adottare qualsiasi misura con oggetto od effetto identico o equivalente.

Articolo 3

Per l'infrazione di cui all'articolo 1, sono irrogate le seguenti ammende:

a) Britannia Alloys and Chemicals Limited: 3,37 milioni di EUR,

b) Dr. Hans Heubach GmbH & Co. KG: 3,78 milioni di EUR,

c) James M. Brown Limited: 940000 EUR,

d) Société Nouvelle des Couleurs Zinciques SA: 1,53 milioni di EUR,

e) Trident Alloys Limited: 1,98 milioni di EUR,

f) Waardals Kjemiske Fabrikker A/S: 350000 EUR.

Articolo 4

Le ammende inflitte nell'articolo 3 devono essere versate entro tre mesi dalla notificazione della presente decisione sul seguente conto bancario:

Conto n. 642-0029000-95

Commissione europea

Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (BBVA)

Code SWIFT: BBVABEBB - Code IBAN: BE 76 6420 0290 0095

Avenue des Arts, 43

B-1040 Bruxelles.

Scaduto tale termine, le imprese destinatarie della presente decisione saranno tenute automaticamente al pagamento degli interessi, al tasso d'interesse applicato dalla Banca centrale europea per le operazioni principali di rifinanziamento in vigore il primo giorno lavorativo del mese nel quale la presente decisione è stata adottata, maggiorato di 3,50 punti percentuali, ossia al tasso del 6,77 %.

Articolo 5

Destinatarie della presente decisione sono le seguenti imprese:

a) Britannia Alloys & Chemicals Limited Botany Road,

Northfleet,

Gravesend,

Kent DA 11 9BG Regno Unito;

b) Dr Hans Heubach GmbH & Co. KG Heubachstrasse 7, D - 38685 Langelsheim Germania;

c) James M. Brown Limited Napier Street,

Fenton,

Stoke-on-Trent,

Staffordshire ST4 4NX Regno Unito;

d) Société Nouvelle des Couleurs Zinciques S.A. F - 59111 Bouchain Francia;

e) Trident Alloys Limited Alloys House,

Willenhall Lane,

Bloxwich,

Wallsall

West Midlands WS3 2XW

Regno Unito;

f) Waardals Kjemiske Fabrikker A/S Strandgaten 223, N - 5004 Bergen Norvegia.

La presente decisione costituisce titolo esecutivo conformemente alle disposizioni dell'articolo 256 del trattato CE.

Fatto a Bruxelles, l'11 dicembre 2001.

Per la Commissione

Mario Monti

Membro della Commissione

(1) GU L 13 del 21.2.1962, pag. 204/62.

(2) GU L 148 del 15.6.1999, pag. 5.

(3) GU L 354 del 30.12.1998, pag. 18.

(4) GU C 144 del 20.6.2003.

(5) Relazione completa sulla società redatta da Dun & Bradstreet.

(6) Cfr. lettera di Trident del 3.8.1999 [5769].

(7) Questo prodotto viene quotato giornalmente nella Borsa dei metalli di Londra (London Metal Exchange - LME).

(8) Dal 31.3.2000 (tasso di cambio calcolato in base al tasso di cambio mensile medio da aprile 1999 a marzo 2000).

(9) Per esempio, risulta che, nel 1992, Colores Hispanias (Spagna) e ICS (Italia) abbiano venduto alcune centinaia di tonnellate sui rispettivi mercati nazionali (Insp. 13.5.1998 (SNCZ), doc. CRO22A [1801-1802]).

(10) Istituito nel 1972, il CEFIC, presenta la propria missione come segue: "fornire un 'forum' per una discussione strutturata delle questioni sovranazionali riguardanti le società chimiche operanti in Europa e rappresentare la posizione dell'industria chimica su tali questioni" (Riunione della ZIPHO del 12.12.1995, Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. JR1 [1062]). I gruppi di settore del CEFIC sono "forum" specializzati orientati al prodotto. Come illustrata dal CEFIC, la missione della ZOPA è quella di "rappresentare, promuovere e difendere l'industria dell'ossido di zinco e della polvere di zinco a livello nazionale e internazionale assicurandosi che il settore abbia l'opportunità di far conoscere la propria opinione e fornire il proprio contributo agli organismi competenti su tutti gli aspetti normativi inerenti alla questione della sicurezza e alle questioni sanitarie,ambientali e commerciali riguardanti l'ossido di zinco e la polvere di zinco".

(11) Rispettivamente il 12.12.1995, il 13.2.1996 e l'11.3.1996.

(12) Progetto di statuto dell'EMZP, allegato alla lettera della VdMI del 6.7.1998 inviata a Trident (doc 13, allegato IB della risposta di Trident del 15.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999 [2981-2992]).

(13) Per esempio, i cromati di zinco, i polifosfati, i borati e i silicati.

(14) Cfr. la dichiarazione di Trident del 23.4.1999 [4977].

(15) La loro formula chimica viene modificata per migliorare alcune proprietà del prodotto.

(16) Cfr., per esempio, quanto segue: dichiarazione di Trident del 23.4.1999 [4976]; risposta di Waardals del 22.10.1999 alla richiesta di informazioni dell'8.10.1999 [5892]; documentazione sui prezzi raccolta presso SNCZ, tra cui il documento trovato durante l'ispezione del 13.5.1998 ("Insp. 13.5.1998 doc", CRO13 A [1706] e CRO19A [1745-1746]); risposta di Heubach del 29.10.1999 alla richiesta di informazioni dell'8.10.1999 [5928].

(17) Stime basate sulle cifre fornite da Heubach, James Brown, SNCZ, Trident Alloys e Waardals.

(18) Per tonnellata si intende la tonnellata metrica.

(19) Come si vedrà più avanti, tranne che nel caso di Britannia, che ha posto fine all'infrazione nel marzo del 1997, il 1998 viene considerato l'ultimo anno di infrazione preso in esame dalla presente decisione. Per quanto riguarda Britannia, l'ultimo anno per il quale siano disponibili dei dati relativi a un anno intero è il 1996.

(20) Risposte alle richieste di informazioni del 12 ottobre 2001: [7994], [8019-8020], [8029-8030], [8128], [8211], [8229-8232].

(21) Comprese le vernici decorative e anticorrosive.

(22) Cfr. European Chemical News, 5-11 aprile 1999, pag. 22. (Fonte statistica: European Council of Printing Ink and Artist's Colour Industry).

(23) GU C 207 del 18.7.1996, pag. 4.

(24) Dichiarazione di Trident del 23.4.1999 [4984].

(25) Dichiarazione di Trident del 23.4.1999 [4983] e dichiarazione orale di Waardals del 2.9.1998 (cfr. verbale della riunione, punti 63 e 67 [5993].

(26) Cfr., a tal proposito, i seguenti documenti: risposta di Trident del 15.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999 [2870-2872]; risposta di Heubach del 13.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999 [2765-2767]; risposta di James Brown del 26.3.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999 [2703]; risposta di SNCZ del 19.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999 [5036-5037]; dichiarazione di Waardals del 30.10.1998 [2620].

(27) Cfr. la dichiarazione orale di Waardals del 2.9.1998: cfr. verbale della riunione, punto 67 [5993].

(28) Insp. 13.5.1998 (Waardals): nel 1996 la maggiore variazione è stata dello 0,5 % (cfr. doc. BB2f [45]); nel 1997 James Brown ha venduto l'1,3 % in meno (cfr. doc. BB2e [44]).

(29) Dichiarazione orale di Waardals del 2.9.1998: cfr. verbale della riunione, punti 39-42 [5989].

(30) Dichiarazione di Trident del 23.4.1999 [4978].

(31) Dichiarazione di Trident del 23.4.1999 [4979]

(32) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB49 [762-763] (documento tradotto dal norvegese).

(33) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. W7 [1395-1397] e BB49 [738-740] (documento tradotto dal norvegese).

(34) Dichiarazione di Trident del 23.4.1999 [4979].

(35) Dichiarazione orale di Waardals del 2.9.1998: cfr. verbale della riunione, par. 44 [5990].

(36) Come indicato più avanti, dagli elementi probatori raccolti dalla Commissione emerge che in queste riunioni si procedeva anche allo scambio di informazioni dettagliate sui volumi delle vendite.

(37) Dichiarazione di Trident del 23.4.1999 [4985].

(38) Dichiarazione di Trident del 23.4.1999 [4982] e dichiarazione orale di Waardals del 2.9.1998: cfr. verbale della riunione, par. 55 [5991].

(39) Dichiarazione di Trident del 23.4.1999 [4984].

(40) Dichiarazione orale di Waardals del 2.9.1998: cfr. verbale della riunione, punti 73-74 [5994-5995].

(41) Dichiarazione orale di Waardals del 2.9.1998: cfr. verbale della riunione, punto 74 [5995].

(42) Dichiarazione di Trident del 23.4.1999 [4983].

(43) Risposta di Waardals alla comunicazione degli addebiti [7878].

(44) Dichiarazione orale di Waardals del 2.9.1998 (cfr. verbale della riunione, punto 69 [5994]) e risposta di Waardals alla comunicazione degli addebiti [7878]

(45) Dichiarazione di Trident del 23.4.1999 [4983].

(46) Cfr. nota 26.

(47) Dichiarazione orale di Waardals del 2.9.1998: cfr. verbale della riunione, punti 50-51 [5991].

(48) Cfr., per esempio, Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc BB2a [38-39], BB13 [592], BB2f [45] e BB32 [677].

(49) Dichiarazione orale di Waardals del 2.9.1998: cfr. verbale della riunione, punto 51[5991].

(50) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB 49 [751-752]. R.W. sono le iniziali del direttore delle vendite di International Paint (documento tradotto dal norvegese).

(51) Risposta di Trident del 15.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, allegato 6, parte I-B, n. 152 [4131-4132].

(52) Risposta di SNCZ del 19.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, documentazione allegata alla domanda 8 [5304].

(53) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB 50 [842].

(54) Cfr. Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB 50 [857] ed anche la risposta di SNCZ del 19.4.1999, documentazione allegata alla domanda 8 [5293].

(55) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB 50 [785].

(56) Cfr. nota 26.

(57) Dichiarazione di Trident del 23.4.1999 [4981].

(58) Dichiarazione Trident del 23.4.1999 [4982].

(59) Cfr. nota 26.

(60) Risposta di Waardals alla comunicazione degli addebiti [7880].

(61) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB31 [670].

(62) Cfr. risposta di Trident del 15.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999 [2870-2872], risposta di Heubach del 13.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999 [2775-2777] e lettera di Waardals del 30.10.1998 [2620].

(63) Risposta di James Brown del 26.3.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999 [2703].

(64) Insp. 13.5.1998 (SNCZ), doc. CRO6B [1833].

(65) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB50 [874].

(66) Idem.

(67) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB31[670]: agenda del dipendente di Waardals in data 27.3.1995.

(68) Idem:"1-5 non comunicati" (documento tradotto dal norvegese).

(69) Dichiarazione orale di Waardals del 2.9.1998: cfr. verbale della riunione, punto 63 [5993].

(70) [...]*

(71) Documento tradotto dal norvegese.

(72) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB50 [786]: fax del 24.4.1995.

(73) Risposta di SNCZ del 19.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, documentazione allegata alla domanda 8, dichiarazioni mensili [5282].

(74) Risposta di SNCZ del 19.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, documentazione allegata alla domanda 8, dichiarazioni mensili [5279].

(75) Risposta di SNCZ del 19.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, documentazione allegata alla domanda 8, dichiarazioni mensili [5258-5276].

(76) Risposta di Trident del 15.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999 [2870].

(77) Cfr. dichiarazione orale di Waardals del 2.9.1998 (cfr. verbale della riunione, punto 66 [5993]) ed Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB31 [671] (documento tradotto dal norvegese), doc. RA3 [918] e doc. RA4 [929].

(78) Risposta di Waardals alla comunicazione degli addebiti [7881].

(79) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB7 [518].

(80) Risposta di Waardals alla comunicazione degli addebiti [7881].

(81) Cfr. nota 26. Il fatto che un rappresentante di Waardals fosse a Heathrow, presso l'hotel Novotel, il 15 settembre 1995 è emerso dall'ispezione del 13 maggio 1998 (Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc RA3 [915]). Nella nota delle spese di trasferta si legge: "Hotel Novotel Heathrow"). In data 15.9.1995, l'agenda del rappresentante riporta "Riunione Novotel" (Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB31 [672]).

(82) Le note relative alle spese di trasferta dei dipendenti Waardals indicano la loro presenza presso l'Hotel Mercure il 21-22.1 (Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. RA3 [919-920]). La nota delle spese di trasferta di un rappresentante di Heubach indica la presenza di quest'ultimo a Parigi il 22 gennaio (Insp. 13.5.1998 (Heubach), doc. EF18 [2538]).

(83) In data 20.5.1996, l'agenda del rappresentante di Waardals riporta "Partenza per Londra, hotel di Heathrow" e, in data 21.5.1996, "Riunione a Londra" (Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB30 [661]). Nella pagina del 10 settembre dell'agenda del 1996 del rappresentante di Heubach si legge "Londra!" (Insp. 13.5.1998 (Heubach), doc EF6 [2239]). Anche la nota delle spese di trasferta conferma che detto rappresentante si trovava a Londra (Insp. 13.5.1998 (Heubach), doc. EF18 [2544]).

(84) In data 9.9.1996, l'agenda di un rappresentante di Waardals riporta "Partenza per Londra, Novotel" e, in data 10.9.1996, "Riunione a Londra" (Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB30 [662]). Le note delle spese di trasferta dei due rappresentanti di Waardals evidenziano che questi si trovavano presso l'Hotel Novotel (Regno Unito) il 9-10.9.1996 (doc. RA4 [927-928]). Nella pagina del 10 settembre dell'agenda del 1996 del rappresentante di Heubach si legge "Londra!". Anche la nota delle spese di trasferta indica la sua presenza a Londra il 10.9.1996 (Insp. 13.5.1998 (Heubach), doc. EF6 [2239] e doc. EF18 [2550]).

(85) Cfr. nota 26.

(86) Cfr. la dichiarazione di Trident del 23.4.1999 [4981-4987] e la dichiarazione orale di Waardals del 2.9.1998: cfr. verbale della riunione, punti 73-76 [5994-5995].

(87) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB32 [676-677].

(88) Risposta di SNCZ del 19.4.1999, documentazione allegata alla domanda 8 [5270-5276]; risposta di Trident del 15.4.1999, allegato 6, file 3, parte 3, doc. 5 e 6 [4464-4476].

(89) Le parole racchiuse tra parentesi quadre sono state tradotte dal norvegese.

(90) Dichiarazione di Trident del 23.4.1999 [4986]. Lettere del CEFIC: del 27.2.1996, Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc BB7 [567]; del 2.7.1996, Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc BB7 [547]; del 5.12.1996, Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB7 [535]. Fax del 9.7.1996 inviato da Heubach al CEFIC: risposta di SNCZ del 19.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, documentazione allegata alla domanda 2 [5393]; risposta di Trident del 15.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, allegato 6, file 2, doc. n. 166 [4172].

(91) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc DBW6 [985] e DBW7 [986].

(92) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB43 [702].

(93) Cfr. nota 26. Spese di trasferta: Il rappresentante di Heubach era a Londra il 4.2.1997 (Insp. 13.5.1998 (Heubach), doc. EF17 [2526]).

(94) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB2f [45].

(95) Risposta di SNCZ del 19.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, documentazione allegata alla domanda 8 [5258-5269]; risposta di Trident del 15.4.1999 alla richiesta di informazioni 5.3.1999, allegato 6, file 3, parte 3, doc. 12 [4511-4523].

(96) Le parole racchiuse tra parentesi quadre sono state tradotte dal norvegese.

(97) Insp. 13.5.1998 (Trident), doc. FWP11 [1520].

(98) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB2f [45].

(99) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB2c [42].

(100) Le parole racchiuse tra parentesi quadre sono state tradotte dal norvegese.

(101) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB7 [532].

(102) Dichiarazione orale di Waardals del 2.9.1998: cfr. verbale della riunione, punto 78 [5995].

(103) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. JR1 [1033].

(104) Risposta di Trident del 15.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, allegato 6, file 2, doc. n. 172 [4182].

(105) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB9 [585].

(106) Cfr. il formulario standard utilizzato dalla VdMI per la raccolta dei dati relativi alle vendite.

(107) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB9 [588].

(108) Insp. 13.5.1998 (SNCZ), doc. FPFA2 [1838] e doc. FPFC5 [2068].

(109) Cfr. nota 26.

(110) Una domanda di rimborso riporta quanto segue: "5 representasjon: Alloys; 5 representasjon": [nome del dipendente di Heubach] (Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB2h [49], doc. DBW1 [942-943], doc. DBW2 [954], doc. DBW4 [971]). Le note delle spese di trasferta dei due rappresentanti di Heubach relative ad aprile 1997 indicano "Parigi" in data 22.4.1997 (partenza 5.30, ritorno stesso giorno) (Insp. 13.5.1998 (Heubach), doc. EF17 [2532] e doc. EF18 [2554]).

(111) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB2h [50]. Stesse informazioni anche in doc. BB2a [38].

(112) Risposta di SNCZ del 19.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, documentazione allegata alla domanda 9 [5943]. Risposta di Heubach del 13.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, allegato 11 [2858]. Risposta di Trident del 15.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, allegato 7, parte B, doc 2 [4619].

(113) Insp. 13.5.1998 (SNCZ), doc CRO 1A [1629].

(114) Waardals sostiene che il nome dell'hotel fosse "Scandinavia", mentre Trident fa riferimento all'hotel "Scandic".

(115) Cfr. nota 26. Note delle spese di trasferta: Un rappresentante di Waardals era a Copenhagen il 16-20.7.1997 (Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. DBW1 [946]). Il rappresentante di Trident era in Danimarca il 16-17 luglio 1997 (Insp. 13.5.1998 (Trident), doc. FWP3 [1480-1484]). Il rappresentante di Heubach era a Copenhagen il 17.7.1997 (Insp. 13.5.1998 (Heubach), doc. EF18 [2565]). Un rappresentante di SNCZ era a Copenhagen il 17.7.1997 (Insp. 13.5.1998 (SNCZ), doc. FPFC7 [2070-2073]). A quanto pare (agenda: Insp. 13.5.1998 (Trident), doc. FWP5 [1489]), il 17.7.1997 si è tenuta una riunione del CEFIC presso l'Hotel Dan Kastrup di Copenhagen.

(116) Documento tradotto dall'originale in norvegese (Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB29 [654]).

(117) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB2a [38-39]. Nel corso dell'accertamento, un dipendente di Waardals ha dichiarato di aver scritto questi appunti verso la fine di luglio 1997, dopo aver ricevuto le "statistiche".

(118) Risposta di Heubach del 13.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, allegato 11 [2858-2859]. Risposta di Trident del 15.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, allegato 7, parte B, doc. 2 [4619-4620]. Risposta di SNCZ del 19.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, documentazione allegata alla domanda 9 [5492-5493].

(119) Le parole racchiuse tra parentesi quadre sono state tradotte dal norvegese.

(120) Insp. 13.5.1998 (Trident), doc. FWP11 [1514].

(121) Cfr. nota 26. Nota delle spese di trasferta: un rappresentante di Waardals era ad Hamburg, Hotel Reichshof, il 15-19.10.1997 (Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. DBW1 [947-bis]).

(122) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB51 [875].

(123) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB10 [589].

(124) Insp. 13.5.1998 (Trident), doc. FWP8 [1500-1501]; risposta di Heubach del 13.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, allegato 11 [2860]; risposta di SNCZ 19.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, documentazione allegata alla domanda 9 [5491].

(125) Le parole racchiuse tra parentesi quadre sono state tradotte dal norvegese.

(126) Insp. 13.5.1998 (Trident), doc. FWP12 [1526].

(127) Cfr. nota 26. Documenti di viaggio: un rappresentante di Waardals era a Londra il 18.1.1998 e il 19.1.1998 (Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. MH2 [889]). Cfr. anche doc. JR25 [1289] e JR26 [1290]. Anche un altro rappresentante di Waardals era a Londra il 18.1.1998 (Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. DBW4 [974]). Un rappresentante di Trident era a Londra il 19.1.1998 (Insp. 13.5.1998 (Trident), doc. FWP12 [1521]). Lo stesso giorno, un rappresentante di Heubach è stato in missione dalle 7.00 alle 22.30 (Insp. 13.5.1998 (Heubach), doc. EF18 [2577]).

(128) Documento tradotto dall'originale in norvegese (Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB29 [655]).

(129) Documento tradotto dall'originale in norvegese (Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB12 [591], doc. JR27 [1291]).

(130) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB51 [875].

(131) Insp. 13.5.1998 (SNCZ), doc. CRO1B [1817].

(132) Insp. 13.5.1998 (Heubach), doc. EF4 [2223].

(133) Insp. 13.5.1998 (Heubach), doc. EF5 [2227].

(134) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB2e [44].

(135) Risposta di Heubach del 13.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, allegato 11 [2861]. Risposta di Trident del 15.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, allegato 7, parte B, doc. 2 [4622]. Risposta di SNCZ del 19.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, documentazione allegata alla domanda 9 [5490].

(136) Le parole racchiuse tra parentesi quadre sono state tradotte dal norvegese.

(137) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB2d [43]. Nel corso dell'accertamento, un dipendente di Waardals ha dichiarato di avere scritto questo documento all'inizio di gennaio 1998.

(138) Le parole racchiuse tra parentesi quadre sono state tradotte dal norvegese.

(139) Cfr. punti (112)-(115).

(140) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB13 [592].

(141) Le parole racchiuse tra parentesi quadre sono state tradotte dal norvegese.

(142) Insp. 13.5.1998 (Trident) doc. FWP11 [1507].

(143) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB2e [44].

(144) Le parole racchiuse tra parentesi quadre sono state tradotte dal norvegese.

(145) Cfr. nota 26. Note delle spese di trasferta: Un rappresentante di Waardals è stato in Danimarca, Francia e Paesi Bassi tra il 17.4.1998 e il 21.4.1998. La fattura dell'Hotel Novotel datata 20.4.1998, il biglietto aereo e la fattura dell'hotel provano che è arrivato a Parigi CDG il 19.4.1998 ed è ripartito il 20.4.1998 (Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. MH3 [890-894]). Il 20.4.1998, un rappresentante di Heubach è stato in missione dalle 5.30 alle 22.30 (Insp. 13.5.1998 (Heubach), doc. EF18 [2580]). Un rappresentante di Trident è stato in Francia e Paesi Bassi dal 19 al 22.4.1998 (Insp. 13.5.1998 (Trident), doc. FWP2 [1474-1479]).

(146) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB51 [875].

(147) Insp. 13.5.1998 (Heubach), doc. EF4 [2225].

(148) Insp. 13.5.1998 (Heubach), doc IK2 [2163].

(149) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. BB2b [410].

(150) Risposta di Trident del 15.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, allegato 7, parte B, doc. 7 [4643]. Risposta di SNCZ del 19.4.1999 alla richiesta di informazioni del 5.3.1999, documentazione allegata alla domanda 9 [5489].

(151) Le parole racchiuse tra parentesi quadre sono state tradotte dal norvegese.

(152) Insp. 13.5.1998 (Trident), doc. FWP11 [1504].

(153) Insp. 13.5.1998 (Waardals), doc. JR42 [1325] e doc. BB 46 [718] (identico). Questo documento è la prenotazione, a nome di Waardals, di una sala riunioni per 10 persone presso l'Hilton Schiphol il 22.7.1998.

(154) Dichiarazione orale di Waardals del 2.9.1998: cfr. verbale della riunione, punto 80 [5995].

(155) Cfr. i formulari inviati al CEFIC per la raccolta dei dati relativi alle vendite.

(156) Cfr. l'atto finale dell'accordo sullo Spazio economico europeo, GU L 1, del 3.1.1994, pag. 3.

(157) In virtù dell'articolo 56, paragrafo 1, lettera b) dell'accordo SEE, e fatta salva la competenza della Commissione europea per i casi che pregiudicano gli scambi tra gli Stati membri della Comunità europea, l'Autorità di vigilanza EFTA è competente anche nei casi in cui il fatturato delle imprese interessate nel territorio degli Stati EFTA sia pari o superiore al 33 % del loro fatturato nel territorio in cui si applica l'accordo SEE.

(158) Cfr., sotto, "Effetti sugli scambi tra Stati membri dell'Unione europea e tra Parti contraenti dell'accordo SEE".

(159) La giurisprudenza della Corte di giustizia e del Tribunale di primo grado relativa all'interpretazione dell'articolo 81 del trattato CE si applica anche all'articolo 53 dell'accordo SEE.

(160) Cause riunite T-305/94 ecc., Limburgse Vinyl Maatschappij N.V. ed altri contro Commissione, 20.4. 1999, Racc. 1999, pag. II-9831, punto 715.

(161) Causa 48/69, Imperial Chemical Industries contro Commissione, Racc. 1972, pag. 619.

(162) Cause riunite 40-48/73 ecc., Suiker Unie ed altri contro Commissione, Racc. 1975, pag. 1663.

(163) Cfr. la sentenza pronunciata nella causa C-49/92 P, Commissione contro Anic Partecipazioni SpA, Racc. 1999, pag. I-4125.

(164) Cfr. la sentenza pronunciata nella causa C-199/92 P, Hüls AC contro Commissione, Racc. 1999, pag. I-4287, punti 158-166.

(165) Cfr. la sentenza pronunciata nella causa T-7/89, Hercules contro Commissione, Racc. 1991, pag. II-1711, punto 264.

(166) Causa T-141/89, Tréfileurope contro Commissione, Racc. 1995, pag. II-791, punto 85. Cfr., inoltre, la causa T-334/94, Sarrió contro Commissione, Racc. pag. II-1439, par. 118 (sentenza confermata dalla Corte di giustizia nella causa C-291/98 P, Sarrió contro Commissione del 16.11.2000, Racc. 2000, pag. I-9991, punto 50).

(167) Di cui la maggior parte viene esportata nei paesi del SEE.

(168) Cfr., per esempio, la risposta di Waardals del 22.10.99 alla richiesta di informazioni dell'8.10.99 [5892-5897].

(169) Risposta di Waardals alla comunicazione degli addebiti [7881].

(170) Risposta di Waardals alla comunicazione degli addebiti [7881].

(171) Risposta di Waardals alla comunicazione degli addebiti [7881].

(172) Causa 48/69, Imperial Chemical Industries, Racc. 1972, pag. 619, punti 132-133.

(173) Cfr. la sentenza pronunciata nella causa T-80/89, BASF ed altri contro Commissione (polipropilene), Racc. 1995, pag. II 729 (il cui orientamento è stato confermato dalla Corte di giustizia nella causa C-49/92 P, Commissione contro Anic Partecipazioni SpA, Racc. 1999, pag. I-4125). Cfr. anche la causa T-327/94, SCA Holding contro Commissione, del 14.5.1998, Racc. 1998, pag. II-1373 [sentenza confermata dalla Corte di giustizia nella causa C-297/98 P, SCA Holding contro Commissione, del 16.11.2000 (non ancora pubblicata)].

(174) Decisione della Commissione del 21 dicembre 1988 nel caso IV.31.865 (PVC), GU L 74 del 17.03.1989, pag. 1, punto 43.

(175) Risposta di Trident alla comunicazione degli addebiti [6814].

(176) GU L 13 del 21.02.1962, pag. 204. A norma dell'articolo 5 del regolamento (CE) n. 2894/94 del Consiglio relativo ad alcune modalità di applicazione dell'accordo sullo Spazio economico europeo, "si applicano, mutatis mutandis, le norme comunitarie che rendono effettivi i principi di cui agli articoli 85 e 86 [ora articoli 81 e 82] del trattato CE" (GU L 305 del 30.11.1994 pag. 6).

(177) Idem.

(178) GU C 207 del 18.07.1996, pag. 4.

(179) Cfr., a tal proposito, le seguenti sentenze: cause riunite T-305/94 ecc., LVM contro Commissione, Racc. 1999, pag. II-931, punti 1111-1112; causa T-143/89, Ferriere Nord contro Commissione, Racc. 1995, pag. II-917, punto 41; causa 19/77, Miller, Racc. 1978, pag. 131, punti 17-18; causa 246/86, Belasco, Racc. 1989, pag. 2117, punto 41.

(180) Risposta di Britannia alla comunicazione degli addebiti [7033].

(181) Risposta di Trident alla comunicazione degli addebiti [6083].

(182) Risposta di Trident alla comunicazione degli addebiti [6084].

(183) Dichiarazione orale di Waardals del 2.9.1998: cfr. verbale della riunione, punto 51 [5991].

(184) Dichiarazione di Trident del 23.4.1999, pag. 19 [4984].

(185) Risposta di SNCZ alla comunicazione degli addebiti [7630] (Documento tradotto dal francese).

(186) Insp. 13.5.98, Waardals, doc. BB49 [762-763].

(187) Idem.

(188) Dichiarazione orale di Waardals del 2.9.1998: cfr. verbale della riunione, punto 44 [5990].

(189) Lettera di James Brown del 22 novembre 2000 [6794].

(190) Risposta di SNCZ alla comunicazione degli addebiti [7627] (Documento tradotto dal francese).

(191) Causa T-308-94, Cascades S.A. contro Commissione, Racc. 1998, pag. II-925, punto 230.

(192) Risposta di Heubach alla comunicazione degli addebiti [7686] (Documento tradotto dal tedesco).

(193) Paesi dell'Europa centrale e orientale.

(194) GU L 100 del 01.04.98, pag. 55.

(195) Dichiarazione orale di Waardals del 2.9.1998: cfr. verbale della riunione, punto 33 [5988].

(196) Nel determinare il limite superiore applicabile all'ammenda di Britannia, la Commissione ha tenuto conto del suo fatturato globale relativo all'esercizio finanziario conclusosi il 30 giugno 1996, che è l'ultima cifra disponibile relativa a un intero anno di attività economica.

(197) [5011].

(198) Risposta di Britannia alla comunicazione degli addebiti [7045-7047].

(199) Risposta di Trident alla comunicazione degli addebiti [6816].

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