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Document 02023R0594-20230516

    Consolidated text: Regolamento di esecuzione (UE) 2023/594 della Commissione, del 16 marzo 2023, che stabilisce misure speciali di controllo delle malattie per la peste suina africana e abroga il regolamento di esecuzione (UE) 2021/605 (Testo rilevante ai fini del SEE)Testo rilevante ai fini del SEE

    ELI: http://data.europa.eu/eli/reg_impl/2023/594/2023-05-16

    02023R0594 — IT — 16.05.2023 — 002.001


    Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento

    ►B

    REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/594 DELLA COMMISSIONE

    del 16 marzo 2023

    che stabilisce misure speciali di controllo delle malattie per la peste suina africana e abroga il regolamento di esecuzione (UE) 2021/605

    (Testo rilevante ai fini del SEE)

    (GU L 079 del 17.3.2023, pag. 65)

    Modificato da:

     

     

    Gazzetta ufficiale

      n.

    pag.

    data

    ►M1

    REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/835 DELLA COMMISSIONE del 19 aprile 2023

      L 105

    9

    20.4.2023

     M2

    REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/861 DELLA COMMISSIONE del 26 aprile 2023

      L 112

    1

    27.4.2023

     M3

    REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/942 DELLA COMMISSIONE del 8 maggio 2023

      L 126

    1

    12.5.2023

    ►M4

    REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/947 DELLA COMMISSIONE dell'11 maggio 2023

      L 128

    11

    15.5.2023




    ▼B

    REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/594 DELLA COMMISSIONE

    del 16 marzo 2023

    che stabilisce misure speciali di controllo delle malattie per la peste suina africana e abroga il regolamento di esecuzione (UE) 2021/605

    (Testo rilevante ai fini del SEE)



    CAPO I

    OGGETTO, AMBITO DI APPLICAZIONE E DEFINIZIONI

    Articolo 1

    Oggetto e ambito di applicazione

    1.  

    Il presente regolamento stabilisce norme riguardanti:

    a) 

    le misure speciali di controllo delle malattie per la peste suina africana che devono essere applicate per un periodo di tempo limitato dagli Stati membri ( 1 ) elencati o nei quali sono presenti aree elencate negli allegati I e II (Stati membri interessati).

    Tali misure speciali di controllo delle malattie si applicano ai suini detenuti e selvatici e ai prodotti ottenuti da suini, in aggiunta alle misure applicabili nelle zone di protezione, nelle zone di sorveglianza, nelle ulteriori zone soggette a restrizioni e nelle zone infette istituite dalle autorità competenti degli Stati membri interessati conformemente all'articolo 21, paragrafo 1, e all'articolo 63 del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    b) 

    l'inserimento nell'elenco a livello dell'Unione, di cui all'allegato I, delle zone soggette a restrizioni I, II e III a seguito di focolai di peste suina africana;

    c) 

    l'inserimento nell'elenco a livello dell'Unione, di cui all'allegato II, a seguito di un focolaio di peste suina africana in uno Stato membro o in una zona precedentemente indenni da malattia:

    i) 

    delle zone soggette a restrizioni, che comprendono zone di protezione e zone di sorveglianza, in caso di focolaio di peste suina africana in suini detenuti;

    ii) 

    delle zone infette, in caso di focolaio di tale malattia in suini selvatici.

    2.  
    Il presente regolamento stabilisce inoltre norme sulle misure speciali di controllo delle malattie per la peste suina africana che tutti gli Stati membri devono applicare per un periodo di tempo limitato.
    3.  

    Il presente regolamento si applica:

    a) 

    ai movimenti di partite di:

    i) 

    suini detenuti in stabilimenti situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III e nelle zone infette di cui al paragrafo 1, lettera c), punto ii);

    ii) 

    materiale germinale, prodotti di origine animale e sottoprodotti di origine animale ottenuti dai suini detenuti di cui alla lettera a), punto i);

    iii) 

    carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, dalle zone soggette a restrizioni I, II e III o dalle zone infette di cui al paragrafo 1, lettera c), punto ii), qualora tali carni o prodotti a base di carne siano ottenuti da suini detenuti in aree al di fuori di tali zone soggette a restrizioni e zone infette e macellati:

    — 
    in macelli situati nelle zone soggette a restrizioni I, II o III o nelle zone infette di cui al paragrafo 1, lettera c), punto ii); oppure
    — 
    in macelli situati al di fuori di tali zone soggette a restrizioni e zone infette;
    b) 

    ai movimenti di:

    i) 

    partite di suini selvatici in tutti gli Stati membri;

    ii) 

    partite, anche effettuati per uso privato da cacciatori, di prodotti di origine animale e di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici nelle zone soggette a restrizioni I, II e III o trasformati in stabilimenti situati in tali zone soggette a restrizioni;

    c) 

    agli operatori del settore alimentare che manipolano le partite di cui alle lettere a) e b);

    d) 

    a tutti gli Stati membri per quanto riguarda la sensibilizzazione in merito alla peste suina africana;

    e) 

    a tutti gli Stati membri per quanto riguarda l'istituzione di piani d'azione nazionali per i suini selvatici al fine di evitare la diffusione della peste suina africana nell'Unione.

    Articolo 2

    Definizioni

    Ai fini del presente regolamento si applicano le definizioni di cui al regolamento delegato (UE) 2020/687.

    Si applicano inoltre le definizioni seguenti:

    a) 

    «suino»: un animale di una delle specie di ungulati appartenenti alla famiglia Suidae di cui all'allegato III del regolamento (UE) 2016/429;

    b) 

    «materiale germinale»: sperma, ovociti ed embrioni di suini ottenuti da suini detenuti destinati alla riproduzione artificiale;

    c) 

    «zona soggetta a restrizioni I»: un'area di uno Stato membro elencata nell'allegato I, parte I, con una delimitazione geografica precisa, sottoposta a misure speciali di controllo delle malattie e confinante con zone soggette a restrizioni II o III;

    d) 

    «zona soggetta a restrizioni II»: un'area di uno Stato membro elencata nell'allegato I, parte II, a seguito di un focolaio di peste suina africana in un suino selvatico, con una delimitazione geografica precisa e sottoposta a misure speciali di controllo delle malattie;

    e) 

    «zona soggetta a restrizioni III»: un'area di uno Stato membro elencata nell'allegato I, parte III, a seguito di un focolaio di peste suina africana in un suino detenuto, con una delimitazione geografica precisa e sottoposta a misure speciali di controllo delle malattie;

    f) 

    «Stato membro o zona precedentemente indenni da malattia»: uno Stato membro o una zona di uno Stato membro in cui non è stata confermata la peste suina africana né in suini detenuti né in suini selvatici nei 12 mesi precedenti;

    g) 

    «zona elencata nell'allegato II»: una zona di uno Stato membro elencata nell'allegato II:

    i) 

    nella parte A, come zona infetta, a seguito della conferma di un focolaio di peste suina africana in un suino selvatico in uno Stato membro o in una zona precedentemente indenni da malattia; oppure

    ii) 

    nella parte B, come zona soggetta a restrizioni, comprendente zone di protezione e zone di sorveglianza, a seguito di un focolaio di peste suina africana in un suino detenuto in uno Stato membro o in una zona precedentemente indenni da malattia;

    h) 

    «materiali di categoria 2»: i sottoprodotti di origine animale di cui all'articolo 9 del regolamento (CE) n. 1069/2009 ottenuti da suini detenuti;

    i) 

    «materiali di categoria 3»: i sottoprodotti di origine animale di cui all'articolo 10 del regolamento (CE) n. 1069/2009 ottenuti da suini detenuti;

    j) 

    «impianto riconosciuto per sottoprodotti di origine animale»: un impianto riconosciuto dall'autorità competente conformemente all'articolo 24 del regolamento (CE) n. 1069/2009;

    k) 

    «stabilimento riconosciuto di materiale germinale»: uno stabilimento definito all'articolo 2, punto 2), del regolamento delegato (UE) 2020/686 della Commissione ( 2 );

    l) 

    «stabilimento registrato di materiale germinale»: uno stabilimento definito all'articolo 2, punto 1), del regolamento delegato (UE) 2020/686 della Commissione.



    CAPO II

    NORME SPECIALI PER L'ISTITUZIONE DI ZONE SOGGETTE A RESTRIZIONI E ZONE INFETTE IN CASO DI FOCOLAIO DI PESTE SUINA AFRICANA

    Articolo 3

    Norme speciali per l'istituzione immediata di zone soggette a restrizioni e zone infette in caso di focolaio di peste suina africana in suini detenuti o selvatici

    In caso di focolaio di peste suina africana in suini detenuti o selvatici, l'autorità competente dello Stato membro istituisce immediatamente:

    a) 

    in caso di focolaio in suini detenuti, una zona soggetta a restrizioni conformemente all'articolo 21, paragrafo 1, del regolamento delegato (UE) 2020/687 e alle condizioni stabilite in tale articolo; oppure

    b) 

    in caso di focolaio in suini selvatici, una zona infetta conformemente all'articolo 63 del regolamento delegato (UE) 2020/687.

    Articolo 4

    Norme speciali per l'istituzione di un'ulteriore zona soggetta a restrizioni in caso di focolaio di peste suina africana in suini detenuti o selvatici

    1.  
    In caso di focolaio di peste suina africana in suini detenuti o selvatici, l'autorità competente dello Stato membro può istituire, sulla base dei criteri e dei principi per la delimitazione geografica delle zone soggette a restrizioni di cui all'articolo 64, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/429, un'ulteriore zona soggetta a restrizioni confinante con la zona soggetta a restrizioni o con la zona infetta istituita di cui all'articolo 3 del presente regolamento, al fine di delimitare la zona soggetta a restrizioni o la zona infetta dalle aree non soggette a restrizioni.
    2.  
    L'autorità competente dello Stato membro interessato provvede affinché l'ulteriore zona soggetta a restrizioni di cui al paragrafo 1 del presente articolo corrisponda alla zona soggetta a restrizioni I elencata nell'allegato I, parte I, conformemente all'articolo 5.

    Articolo 5

    Norme speciali per l'inserimento nell'elenco delle zone soggette a restrizioni I in caso di focolaio di peste suina africana in suini detenuti o selvatici in un'area di uno Stato membro confinante con un'area in cui non è stato ufficialmente confermato alcun focolaio di peste suina africana

    1.  
    A seguito di un focolaio di peste suina africana in suini detenuti o selvatici in un'area di uno Stato membro confinante con un'area in cui non è stato ufficialmente confermato alcun focolaio di peste suina africana in suini detenuti o selvatici, tale area in cui non è stato confermato alcun focolaio è inserita, ove necessario, nell'elenco di cui all'allegato I, parte I, come zona soggetta a restrizioni I.
    2.  
    L'autorità competente dello Stato membro interessato provvede affinché, dopo l'inserimento di un'area nell'elenco di cui all'allegato I, parte I, del presente regolamento come zona soggetta a restrizioni I, sia adeguata senza indugio un'ulteriore zona soggetta a restrizioni istituita conformemente all'articolo 64, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/429 in modo da comprendere almeno la pertinente zona soggetta a restrizioni I elencata nell'allegato I del presente regolamento per tale Stato membro.
    3.  
    Se la zona soggetta a restrizioni I è stata inserita nell'elenco di cui all'allegato I del presente regolamento, l'autorità competente dello Stato membro istituisce senza indugio l'ulteriore zona soggetta a restrizioni pertinente conformemente all'articolo 64, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/429.

    Articolo 6

    Norme speciali per l'inserimento nell'elenco delle zone soggette a restrizioni II o delle zone infette in caso di focolaio di peste suina africana in suini selvatici in uno Stato membro

    1.  
    A seguito di un focolaio di peste suina africana in suini selvatici in un'area di uno Stato membro, tale area è inserita nell'elenco di cui all'allegato I, parte II, come zona soggetta a restrizioni II, tranne quando tale area deve essere inserita nell'elenco in conformità del paragrafo 2 del presente articolo.
    2.  
    A seguito di un focolaio di peste suina africana in suini selvatici in uno Stato membro o in una zona precedentemente indenni da malattia, tale area è inserita nell'elenco di cui all'allegato II, parte A, come zona infetta, tranne quando, a causa della vicinanza di una zona soggetta a restrizioni II e al fine di garantire la continuità territoriale di tale zona soggetta a restrizioni II, tale area deve essere inserita nell'elenco come zona soggetta a restrizioni II in conformità del paragrafo 1 del presente articolo.
    3.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato provvede affinché la zona infetta istituita conformemente all'articolo 63 del regolamento delegato (UE) 2020/687 sia adeguata senza indugio in modo da comprendere, almeno per tale Stato membro, la pertinente:

    a) 

    zona soggetta a restrizioni II elencata nell'allegato I del presente regolamento per tale Stato membro;

    o

    b) 

    zona infetta elencata nell'allegato II, parte A, del presente regolamento.

    Articolo 7

    Norme speciali per l'inserimento nell'elenco delle zone soggette a restrizioni in caso di focolaio di peste suina africana in suini detenuti in uno Stato membro

    1.  
    A seguito di un focolaio di peste suina africana in suini detenuti in un'area di uno Stato membro, tale area è inserita nell'elenco di cui all'allegato I, parte III, come zona soggetta a restrizioni III, tranne quando tale area deve essere inserita nell'elenco in conformità del paragrafo 2 del presente articolo.
    2.  
    A seguito di un primo e unico focolaio di peste suina africana in suini detenuti in uno Stato membro o in una zona precedentemente indenni da malattia, tale area è inserita nell'elenco di cui all'allegato II, parte B, come zona soggetta a restrizioni, comprendente zone di protezione e zone di sorveglianza, tranne quando, a causa della vicinanza di una zona soggetta a restrizioni III e al fine di garantire la continuità territoriale di tale zona soggetta a restrizioni III, tale area deve essere inserita nell'elenco come zona soggetta a restrizioni III in conformità del paragrafo 1 del presente articolo.
    3.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato provvede affinché la zona soggetta a restrizioni istituita conformemente all'articolo 21, paragrafo 1, del regolamento delegato (UE) 2020/687 sia adeguata senza indugio in modo da comprendere, almeno per tale Stato membro, la pertinente:

    a) 

    zona soggetta a restrizioni III elencata nell'allegato I del presente regolamento per tale Stato membro;

    o

    b) 

    zona soggetta a restrizioni, comprendente zone di protezione e sorveglianza, elencata nell'allegato II, parte B, del presente regolamento.

    Articolo 8

    Applicazione generale e specifica di misure speciali di controllo delle malattie nelle zone soggette a restrizioni I, II e III e nelle zone infette elencate nell'allegato II

    1.  

    Gli Stati membri interessati applicano le misure speciali di controllo delle malattie stabilite nel presente regolamento nelle zone soggette a restrizioni I, II e III, in aggiunta alle misure di controllo delle malattie da applicare conformemente al regolamento delegato (UE) 2020/687:

    a) 

    nelle zone soggette a restrizioni istituite conformemente all'articolo 21, paragrafo 1, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    b) 

    nelle zone infette istituite conformemente all'articolo 63 del regolamento delegato (UE) 2020/687.

    2.  
    Gli Stati membri interessati applicano le misure speciali di controllo delle malattie stabilite nel presente regolamento applicabili alle zone soggette a restrizioni II anche nelle aree elencate come zone infette nell'allegato II, parte A, del presente regolamento, in aggiunta alle misure di cui agli articoli da 63 a 66 del regolamento delegato (UE) 2020/687.
    3.  
    L'autorità competente dello Stato membro interessato vieta i movimenti di partite di suini detenuti e dei relativi prodotti verso altri Stati membri e paesi terzi dalla zona infetta di tale Stato membro interessato elencata nell'allegato II, parte A.
    4.  
    L'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che il divieto di cui al paragrafo 3 non si applichi ai movimenti di partite di prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nella zona infetta elencata nell'allegato II, parte A, che sono stati sottoposti al pertinente trattamento di riduzione dei rischi conformemente all'allegato VII del regolamento delegato (UE) 2020/687.



    CAPO III

    MISURE SPECIALI DI CONTROLLO DELLE MALATTIE APPLICABILI ALLE PARTITE DI SUINI DETENUTI NELLE ZONE SOGGETTE A RESTRIZIONI I, II E III E AI PRODOTTI DA ESSI OTTENUTI NEGLI STATI MEMBRI INTERESSATI



    SEZIONE 1

    Applicazione di divieti specifici in relazione ai movimenti di partite di suini detenuti e dei relativi prodotti negli Stati membri interessati

    Articolo 9

    Divieti specifici in relazione ai movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III all'interno e al di fuori di tali zone soggette a restrizioni

    1.  
    L'autorità competente dello Stato membro interessato vieta i movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III all'interno e al di fuori di tali zone soggette a restrizioni.
    2.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che il divieto di cui al paragrafo 1 non si applica:

    a) 

    ai movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni I verso stabilimenti situati nella stessa o in altre zone soggette a restrizioni I, verso zone soggette a restrizioni II e III o al di fuori di tali zone soggette a restrizioni, a condizione che lo stabilimento di destinazione sia situato nel territorio dello stesso Stato membro interessato;

    b) 

    ai movimenti di partite di suini detenuti in stabilimenti confinati situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III purché:

    i) 

    l'autorità competente dello Stato membro interessato abbia valutato i rischi connessi a tali movimenti e la valutazione abbia indicato che il rischio di diffusione della peste suina africana è trascurabile;

    ii) 

    i suini siano spostati solo verso un altro stabilimento confinato situato nello stesso Stato membro interessato.

    3.  
    In deroga ai divieti di cui al paragrafo 1 del presente articolo, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III all'interno e al di fuori di tali zone soggette a restrizioni nei casi contemplati agli articoli da 22 a 31 e alle condizioni specifiche previste in tali articoli.

    Articolo 10

    Divieti specifici in relazione ai movimenti di partite di materiale germinale ottenuto da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni

    1.  
    L'autorità competente dello Stato membro interessato vieta i movimenti di partite di materiale germinale ottenuto da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni.
    2.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che il divieto di cui al paragrafo 1 non si applichi ai movimenti di partite di materiale germinale di suini detenuti in stabilimenti confinati situati nelle zone soggette a restrizioni II e III, purché:

    a) 

    l'autorità competente dello Stato membro interessato abbia valutato i rischi connessi a tali movimenti e la valutazione abbia indicato che il rischio di diffusione della peste suina africana è trascurabile;

    b) 

    il materiale germinale sia spostato solo verso un altro stabilimento confinato situato nello stesso Stato membro interessato.

    3.  
    In deroga ai divieti di cui al paragrafo 1 del presente articolo, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di materiale germinale ottenuto da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni nei casi contemplati agli articoli 32, 33 e 34 e alle condizioni specifiche previste in tali articoli.

    Articolo 11

    Divieti specifici in relazione ai movimenti di partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni

    1.  
    L'autorità competente dello Stato membro interessato vieta i movimenti di partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni.
    2.  
    L'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che il divieto di cui al paragrafo 1 non si applichi ai movimenti di partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti al di fuori delle zone soggette a restrizioni II e III e macellati in macelli situati nelle zone soggette a restrizioni II e III purché, negli stabilimenti e durante il trasporto, tali sottoprodotti di origine animale siano nettamente separati dai sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III.
    3.  
    In deroga ai divieti di cui al paragrafo 1 del presente articolo, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni nei casi contemplati agli articoli da 35 a 40 e alle condizioni specifiche previste in tali articoli.

    Articolo 12

    Divieti specifici in relazione ai movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni

    1.  
    L'autorità competente dello Stato membro interessato vieta i movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni.
    2.  
    L'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che il divieto di cui al paragrafo 1 del presente articolo non si applichi ai movimenti di partite di prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III che sono stati sottoposti al pertinente trattamento di riduzione dei rischi conformemente all'allegato VII del regolamento delegato (UE) 2020/687, per quanto riguarda la peste suina africana, in stabilimenti designati conformemente all'articolo 44, paragrafo 1, del presente regolamento.
    3.  
    In deroga ai divieti di cui al paragrafo 1 del presente articolo, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni nei casi contemplati agli articoli 41, 42 e 43 e alle condizioni specifiche previste in tali articoli.

    Articolo 13

    Divieti generali in relazione ai movimenti di partite di suini detenuti e dei relativi prodotti che si ritiene possano presentare un rischio di diffusione della peste suina africana

    L'autorità competente dello Stato membro interessato può vietare, all'interno del territorio dello stesso Stato membro, i movimenti di partite di suini detenuti e di prodotti ottenuti da suini detenuti se ritiene che esista un rischio di diffusione della peste suina africana a tali suini detenuti o ai relativi prodotti, a partire dagli stessi o tramite gli stessi.



    SEZIONE 2

    Condizioni generali e specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni

    Articolo 14

    Condizioni generali per le deroghe ai divieti specifici in relazione ai movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III all'interno e al di fuori di tali zone soggette a restrizioni

    1.  

    In deroga ai divieti specifici in relazione ai movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III all'interno e al di fuori di tali zone soggette a restrizioni di cui all'articolo 9, paragrafo 1, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare tali movimenti nei casi di cui agli articoli da 22 a 25 e agli articoli 28, 29 e 30 purché siano rispettate le condizioni specifiche stabilite in tali articoli e le condizioni seguenti:

    a) 

    le condizioni generali di cui all'articolo 43, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687; e

    b) 

    le condizioni generali supplementari riguardanti:

    i) 

    i movimenti di partite di suini detenuti all'interno e al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III di cui all'articolo 15, se del caso;

    ii) 

    gli stabilimenti per suini detenuti situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III di cui all'articolo 16;

    iii) 

    i mezzi di trasporto utilizzati per trasportare i suini detenuti dalle zone soggette a restrizioni I, II e III di cui all'articolo 17.

    2.  
    Prima di concedere le autorizzazioni di cui agli articoli da 22 a 25 e da 28 a 31, l'autorità competente dello Stato membro interessato valuta i rischi da esse derivanti e tale valutazione deve indicare che il rischio di diffusione della peste suina africana è trascurabile.
    3.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che le condizioni generali supplementari di cui agli articoli 15 e 16 non si applichino ai movimenti di partite di suini detenuti in macelli situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III purché:

    a) 

    i suini detenuti debbano essere spostati in un altro macello a causa di circostanze eccezionali, come un grave guasto nel macello;

    b) 

    il macello di destinazione sia situato:

    i) 

    nelle zone soggette a restrizioni I, II o III dello stesso Stato membro; oppure

    ii) 

    in circostanze eccezionali, come l'assenza dei macelli di cui alla lettera b), punto i), al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II o III nel territorio dello stesso Stato membro;

    c) 

    i movimenti siano autorizzati dall'autorità competente dello Stato membro interessato.

    ▼M1

    4.  
    L'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che la condizione generale di cui all'articolo 43, paragrafo 2, lettera c), del regolamento delegato (UE) 2020/687 non si applichi ai movimenti autorizzati di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I o II, purché i suini detenuti siano spostati all'interno dello stesso Stato membro conformemente agli articoli 22 e 24 del presente regolamento (UE) 2023/594 ai fini della macellazione immediata.

    ▼B

    Articolo 15

    Condizioni generali supplementari in relazione ai movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III e di materiale germinale raccolto nelle zone soggette a restrizioni I, II e III all'interno e al di fuori di tali zone soggette a restrizioni

    1.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato autorizza i movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III o del materiale germinale di tali animali raccolto nelle zone soggette a restrizioni II e III all'interno e al di fuori di tali zone soggette a restrizioni nei casi di cui agli articoli da 22 a 25 e agli articoli da 28 a 34, purché siano rispettate le condizioni specifiche stabilite in tali articoli e le seguenti condizioni generali supplementari:

    a) 

    i suini siano stati detenuti nello stabilimento di spedizione e non siano stati spostati da tale stabilimento per un periodo almeno pari ai 30 giorni precedenti la data del movimento, o dalla nascita, se di età inferiore a 30 giorni, e durante questo periodo non siano stati introdotti altri suini detenuti provenienti da stabilimenti situati nelle zone soggette a restrizioni II che non rispettano le condizioni generali supplementari di cui al presente articolo e all'articolo 16 e da stabilimenti situati nelle zone soggette a restrizioni III verso:

    i) 

    lo stabilimento di spedizione; oppure

    ii) 

    l'unità epidemiologica in cui i suini destinati a essere spostati sono stati tenuti completamente separati. L'autorità competente dello Stato membro interessato, dopo aver eseguito una valutazione del rischio, determina i confini di tale unità epidemiologica e conferma che la struttura e le dimensioni delle diverse unità epidemiologiche, come pure la distanza tra di esse, nonché le operazioni che vengono effettuate garantiscono impianti separati per la stabulazione, la detenzione e l'alimentazione dei suini detenuti, in modo che il virus della peste suina africana non possa diffondersi da un'unità epidemiologica all'altra;

    b) 

    sia stato effettuato un esame clinico dei suini detenuti nello stabilimento di spedizione, compresi gli animali destinati a essere spostati o utilizzati per la raccolta di materiale germinale, con esito favorevole in relazione alle peste suina africana:

    i) 

    da un veterinario ufficiale;

    ii) 

    nelle 24 ore precedenti:

    — 
    il movimento della partita di suini, o
    — 
    la raccolta del materiale germinale; e
    iii) 

    conformemente all'articolo 3, paragrafi 1 e 2, e all'allegato I, sezione A.1, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    c) 

    se necessario, in base alle istruzioni dell'autorità competente, siano stati effettuati test di identificazione dell'agente patogeno prima della data del movimento di tali partite dallo stabilimento di spedizione o prima della data di raccolta del materiale germinale:

    i) 

    a seguito dell'esame clinico di cui alla lettera b) per i suini detenuti nello stabilimento di spedizione, compresi i suini destinati a essere spostati o utilizzati per la raccolta di materiale germinale; e

    ii) 

    conformemente all'allegato I, sezione A.2, del regolamento delegato (UE) 2020/687.

    2.  
    L'autorità competente dello Stato membro interessato, se del caso, deve ottenere i risultati negativi dei test di identificazione dell'agente patogeno di cui al paragrafo 1, lettera c), prima di autorizzare il movimento delle partite di suini o prima della data di raccolta del materiale germinale.
    3.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che, nel caso di movimenti di partite di suini detenuti da stabilimenti di spedizione situati nelle zone soggette a restrizioni I e II all'interno e al di fuori di tali zone soggette a restrizioni verso stabilimenti situati nello stesso Stato membro interessato, l'esame clinico di cui al paragrafo 1, lettera b):

    a) 

    sia effettuato unicamente per i suini destinati a essere spostati; oppure

    b) 

    non sia obbligatorio, purché:

    i) 

    lo stabilimento di spedizione sia stato visitato da un veterinario ufficiale con la frequenza di cui all'articolo 16, paragrafo 1, lettera a), punto i), e tutte le visite effettuate da un veterinario ufficiale nel periodo almeno pari ai 12 mesi precedenti la data del movimento della partita di suini abbiano avuto un esito favorevole da cui risulta:

    — 
    che nello stabilimento di spedizione sono state applicate le prescrizioni in materia di biosicurezza di cui all'articolo 16, paragrafo 1, lettera b);
    — 
    che nel corso di tali visite un veterinario ufficiale ha effettuato un esame clinico dei suini detenuti nello stabilimento di spedizione con esito favorevole in relazione alla peste suina africana conformemente all'articolo 3, paragrafi 1 e 2, e all'allegato I, sezione A.1, del regolamento delegato (UE) 2020/687;
    ii) 

    nello stabilimento di spedizione la sorveglianza continua di cui all'articolo 16 paragrafo 1, lettera c), sia in vigore da un periodo almeno pari ai 12 mesi precedenti la data del movimento della partita di suini.

    4.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che, nel caso di movimenti di partite di suini detenuti da uno stabilimento di spedizione situato in una zona soggetta a restrizioni III verso stabilimenti situati all'interno di tale zona soggetta a restrizioni III oppure all'interno di zone soggette a restrizioni I o II nello stesso Stato membro interessato, l'esame clinico di cui al paragrafo 1, lettera b):

    a) 

    sia effettuato unicamente per i suini destinati a essere spostati; oppure

    b) 

    non sia obbligatorio, purché:

    i) 

    lo stabilimento di spedizione sia stato visitato da un veterinario ufficiale con la frequenza di cui all'articolo 16, paragrafo 1, lettera a), punto ii), e tutte le visite effettuate da un veterinario ufficiale nel periodo almeno pari ai 12 mesi precedenti la data del movimento abbiano avuto un esito favorevole da cui risulta:

    — 
    che nello stabilimento di spedizione sono state applicate le prescrizioni in materia di biosicurezza di cui all'articolo 16, paragrafo 1, lettera b);
    — 
    che nel corso di tali visite un veterinario ufficiale ha effettuato un esame clinico dei suini detenuti nello stabilimento di spedizione con esito favorevole in relazione alla peste suina africana conformemente all'articolo 3, paragrafi 1 e 2, e all'allegato I, sezione A.1, del regolamento delegato (UE) 2020/687;
    ii) 

    nello stabilimento di spedizione la sorveglianza continua di cui all'articolo 16, paragrafo 1, lettera c), sia in vigore da un periodo almeno pari ai 12 mesi precedenti la data del movimento.

    5.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che, nel caso di movimenti di partite di materiale germinale raccolto nelle zone soggette a restrizioni II e III verso stabilimenti situati nello stesso Stato membro interessato o in altri Stati membri, non sia obbligatorio effettuare l'esame clinico di cui al paragrafo 1, lettera b), purché:

    a) 

    lo stabilimento di spedizione sia stato visitato da un veterinario ufficiale con la frequenza di cui all'articolo 16, paragrafo 1, lettera a), punto ii), e tutte le visite effettuate da un veterinario ufficiale nel periodo almeno pari ai 12 mesi precedenti la data della raccolta di materiale germinale abbiano avuto un esito favorevole da cui risulta:

    i) 

    che nello stabilimento di spedizione sono state applicate le prescrizioni in materia di biosicurezza di cui all'articolo 16, paragrafo 1, lettera b);

    ii) 

    che nel corso di tali visite un veterinario ufficiale ha effettuato un esame clinico dei suini detenuti nello stabilimento di spedizione con esito favorevole in relazione alla peste suina africana conformemente all'articolo 3, paragrafi 1 e 2, e all'allegato I, sezione A.1, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    iii) 

    nello stabilimento di spedizione la sorveglianza continua di cui all'articolo 16 paragrafo 1, lettera c), sia in vigore da un periodo almeno pari ai 12 mesi precedenti la data del movimento della partita di suini.

    Articolo 16

    Condizioni generali supplementari per gli stabilimenti di suini detenuti situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III

    1.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato autorizza i movimenti di partite di suini detenuti in stabilimenti situati nelle zone soggette a restrizioni I, II o III o di partite di materiale germinale raccolto nelle zone soggette a restrizioni II o III all'interno e al di fuori di tali zone soggette a restrizioni solo nei casi di cui agli articoli da 22 a 25 e agli articoli da 28 a 34, purché siano rispettate le condizioni specifiche stabilite in tali articoli e le seguenti condizioni generali supplementari:

    a) 

    lo stabilimento di spedizione sia stato visitato da un veterinario ufficiale almeno una volta dopo l'inserimento delle zone soggette a restrizioni I, II e III negli elenchi di cui all'allegato I del presente regolamento o nei tre mesi precedenti la data del movimento della partita e sia oggetto di visite periodiche di veterinari ufficiali come previsto all'articolo 26, paragrafo 2, del regolamento delegato (UE) 2020/687 con la seguente frequenza:

    i) 

    nelle zone soggette a restrizioni I e II: almeno due volte all'anno, con un intervallo di almeno quattro mesi tra tali visite;

    ii) 

    nella zona soggetta a restrizioni III: almeno una volta ogni tre mesi;

    b) 

    lo stabilimento di spedizione applichi prescrizioni in materia di biosicurezza per la peste suina africana:

    i) 

    conformemente alle misure di biosicurezza rafforzate di cui all'allegato III; e

    ii) 

    quali stabilite dallo Stato membro interessato;

    c) 

    nello stabilimento di spedizione sia realizzata una sorveglianza continua mediante test di identificazione dell'agente patogeno della peste suina africana:

    i) 

    conformemente all'articolo 3, paragrafo 2, e all'allegato I del regolamento delegato (UE) 2020/687; e

    ii) 

    ogni settimana, con esito negativo, almeno sui primi due suini detenuti morti di età superiore a 60 giorni o, in mancanza di questi, su qualsiasi suino detenuto che sia morto dopo lo svezzamento, in ciascuna unità epidemiologica; e

    iii) 

    almeno durante il periodo di monitoraggio della peste suina africana di cui all'allegato II del regolamento delegato (UE) 2020/687 prima del movimento della partita dallo stabilimento di spedizione; oppure

    iv) 

    se necessario, seguendo le istruzioni dell'autorità competente, conformemente all'articolo 15, paragrafo 1, lettera c), se non vi sono suini detenuti morti nello stabilimento durante tale periodo di monitoraggio della peste suina africana di cui alla lettera c), punto iii), del presente paragrafo.

    2.  

    L'autorità competente può decidere di effettuare visite allo stabilimento di spedizione in una zona soggetta a restrizioni III di cui al paragrafo 1, lettera a), punto ii), con una frequenza di cui al paragrafo 1, lettera a), punto i), sulla base di un esito favorevole dell'ultima visita dopo l'inserimento delle zone soggette a restrizioni I, II e III nell'allegato I o nei tre mesi precedenti la data di movimento della partita, che indichi che:

    a) 

    sono applicate le prescrizioni in materia di biosicurezza di cui al paragrafo 1, lettera b); e

    b) 

    in tale stabilimento è in vigore la sorveglianza continua di cui al paragrafo 1, lettera c).

    3.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che la recinzione a prova di bestiame di cui all'allegato III, punto 2), lettera h), e di cui al paragrafo 1, lettera b), punto i), del presente articolo non è obbligatoria:

    a) 

    per gli stabilimenti di suini detenuti per un periodo di sei mesi dalla data di conferma del primo focolaio di peste suina africana in uno Stato membro o in una zona precedentemente indenni da malattia, purché:

    i) 

    l'autorità competente dello Stato membro abbia valutato i rischi derivanti da tale decisione e la valutazione indichi che il rischio di diffusione della peste suina africana è trascurabile;

    ii) 

    sia posto in essere un sistema alternativo che garantisce la separazione tra i suini detenuti negli stabilimenti e i suini selvatici negli Stati membri in cui è presente una popolazione di suini selvatici;

    iii) 

    i suini detenuti di tali stabilimenti non siano spostati in un altro Stato membro;

    iv) 

    i suini non siano detenuti temporaneamente o permanentemente all'aperto in tali stabilimenti; oppure

    b) 

    se la sorveglianza adeguata e continua non ha dimostrato la presenza permanente di suini selvatici in tale Stato membro; oppure

    c) 

    per gli stabilimenti di suini detenuti per un periodo di sei mesi dalla data di pubblicazione del presente regolamento, se le partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III e i relativi prodotti sono spostati solo all'interno di tali zone soggette a restrizioni conformemente agli articoli 22, 23, 24, 28 o 30 del presente regolamento.

    Articolo 17

    Condizioni generali supplementari relative ai mezzi di trasporto utilizzati per trasportare suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III all'interno e al di fuori di tali zone soggette a restrizioni

    L'autorità competente dello Stato membro interessato autorizza i movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III all'interno e al di fuori di tali zone soggette a restrizioni unicamente se i mezzi di trasporto utilizzati per trasportare tali partite:

    a) 

    soddisfano le prescrizioni di cui all'articolo 24, paragrafo 1, del regolamento delegato (UE) 2020/687; e

    b) 

    sono puliti e disinfettati conformemente all'articolo 24, paragrafo 2, del regolamento delegato (UE) 2020/687 sotto il controllo o sotto la supervisione dell'autorità competente dello Stato membro interessato.



    SEZIONE 3

    Obblighi degli operatori per quanto riguarda i certificati sanitari

    Articolo 18

    Obblighi degli operatori per quanto riguarda i certificati sanitari per i movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni

    Gli operatori spostano partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni all'interno dello Stato membro interessato o verso un altro Stato membro nei casi contemplati agli articoli da 22 a 25 e da 28 a 31 del presente regolamento unicamente se tali partite sono accompagnate da un certificato sanitario di cui all'articolo 143, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2016/429 che contiene almeno uno dei seguenti attestati di conformità alle prescrizioni di cui al presente regolamento:

    a) 

    «Suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni I in conformità delle misure speciali di controllo delle malattie relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2023/594 della Commissione.»;

    b) 

    «Suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II in conformità delle misure speciali di controllo delle malattie relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2023/594 della Commissione.»;

    c) 

    «Suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III in conformità delle misure speciali di controllo delle malattie relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2023/594 della Commissione.».

    Tuttavia, in caso di movimenti di tali partite all'interno dello stesso Stato membro interessato, l'autorità competente può decidere che non debba essere rilasciato un certificato sanitario come previsto all'articolo 143, paragrafo 2, secondo comma, del regolamento (UE) 2016/429.

    Articolo 19

    Obblighi degli operatori per quanto riguarda i certificati sanitari per i movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini provenienti dalle zone soggette a restrizioni I, II e III

    1.  

    Gli operatori spostano dalle zone soggette a restrizioni I e II all'interno dello stesso Stato membro interessato o verso un altro Stato membro partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I o II nei casi contemplati agli articoli 41 e 42 del presente regolamento, solo se tali partite sono accompagnate da un certificato sanitario di cui all'articolo 167, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/429 che contiene:

    a) 

    le informazioni richieste conformemente all'articolo 3 del regolamento delegato (UE) 2020/2154 della Commissione ( 3 ); e

    b) 

    uno dei seguenti attestati di conformità alle prescrizioni di cui al presente regolamento:

    i) 

    «Carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni I in conformità delle misure speciali di controllo delle malattie relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2023/594 della Commissione.»;

    ii) 

    «Carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II in conformità delle misure speciali di controllo delle malattie relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2023/594 della Commissione.».

    2.  

    Gli operatori spostano dalle zone soggette a restrizioni I, II e III all'interno dello stesso Stato membro interessato o verso un altro Stato membro partite di prodotti a base di carne, compresi i budelli, che sono stati sottoposti al pertinente trattamento di riduzione dei rischi, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II o III solo se sono soddisfatte le condizioni seguenti:

    a) 

    i prodotti a base di carne, compresi i budelli, sono stati sottoposti al pertinente trattamento di riduzione dei rischi di cui all'allegato VII del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    b) 

    tali partite sono accompagnate da un certificato sanitario di cui all'articolo 167, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/429 che contiene:

    i) 

    le informazioni richieste conformemente all'articolo 3 del regolamento delegato (UE) 2020/2154; e

    ii) 

    il seguente attestato di conformità alle prescrizioni di cui al presente regolamento:

    «Prodotti a base di carne, compresi i budelli, che sono stati sottoposti al pertinente trattamento di riduzione dei rischi, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II o III in conformità delle misure speciali di controllo delle malattie relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2023/594 della Commissione.».

    3.  

    Gli operatori spostano dalle zone soggette a restrizioni I, II e III all'interno dello stesso Stato membro interessato o verso un altro Stato membro partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III e macellati in macelli situati o nelle zone soggette a restrizioni I, II o III o in macelli situati al di fuori di tali zone soggette a restrizioni, solo se tali partite sono accompagnate da:

    a) 

    un certificato sanitario di cui all'articolo 167, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/429 che contiene le informazioni richieste conformemente all'articolo 3 del regolamento delegato (UE) 2020/2154; e

    b) 

    uno dei seguenti attestati di conformità alle prescrizioni di cui al presente regolamento:

    i) 

    «Carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III e macellati nelle zone soggette a restrizioni I, II o III in conformità delle misure speciali di controllo delle malattie relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2023/594 della Commissione.»; oppure

    ii) 

    «Carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti e macellati in aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III in conformità delle misure speciali di controllo delle malattie relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2023/594 della Commissione.»; oppure

    iii) 

    «Carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti e macellati in aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III e prodotti o trasformati nelle zone soggette a restrizioni I, II o III in conformità delle misure speciali di controllo delle malattie relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2023/594 della Commissione.».

    4.  
    In caso di movimenti di partite di cui ai paragrafi 1, 2 e 3 del presente articolo all'interno dello stesso Stato membro interessato, l'autorità competente può decidere che non debba essere rilasciato un certificato sanitario di cui all'articolo 167, paragrafo 1, primo comma, del regolamento (UE) 2016/429.
    5.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che, nei casi non contemplati dall'articolo 167, paragrafo 1, primo comma, del regolamento (UE) 2016/429, un bollo sanitario o, se del caso, un marchio di identificazione di cui all'articolo 5, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 853/2004, applicato alle carni fresche o ai prodotti a base di carne, compresi i budelli, possa sostituire il certificato sanitario per i movimenti di partite verso altri Stati membri, purché:

    a) 

    sulle carni fresche o sui prodotti a base di carne, compresi i budelli, sia applicato un bollo sanitario o, se del caso, un marchio di identificazione:

    i) 

    negli stabilimenti designati conformemente all'articolo 44, paragrafo 1, del presente regolamento; oppure

    ii) 

    negli stabilimenti che trattano unicamente carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni I o in aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III ed elencati nell'elenco degli stabilimenti di cui al paragrafo 6 del presente articolo;

    b) 

    il certificato sanitario sia sostituito solo per le partite seguenti:

    i) 

    partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I o II, spostate da tali zone soggette a restrizioni verso un altro Stato membro, come stabilito al paragrafo 1;

    ii) 

    partite di prodotti a base di carne, compresi i budelli, che sono stati sottoposti al pertinente trattamento di riduzione dei rischi, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I o II, spostate da tali zone soggette a restrizioni verso un altro Stato membro, come stabilito al paragrafo 2;

    iii) 

    partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III e macellati o in tali aree, o in macelli situati nelle zone soggette a restrizioni I, II o III, spostate da tali zone soggette a restrizioni verso un altro Stato membro, come stabilito al paragrafo 3;

    iv) 

    partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III e prodotti o trasformati nelle zone soggette a restrizioni I, II o III, spostate da tali zone soggette a restrizioni verso un altro Stato membro, come stabilito al paragrafo 3;

    c) 

    l'autorità competente dello Stato membro interessato assicuri che sia posto in essere un sistema alternativo che garantisca la tracciabilità delle partite di cui alla lettera b) e la conformità di tali partite alle misure speciali di controllo delle malattie in relazione alla peste suina africana di cui al presente regolamento.

    6.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato:

    a) 

    fornisce alla Commissione e agli altri Stati membri un link al sito web dell'autorità competente contenente un elenco degli stabilimenti situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III:

    i) 

    che trattano unicamente carni fresche o prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni I o in aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III; e

    ii) 

    per i quali l'autorità competente dello Stato membro interessato ha concesso la possibilità di sostituire il certificato sanitario per i movimenti di partite verso altri Stati membri con un bollo sanitario o, se del caso, con un marchio di identificazione di cui al paragrafo 5;

    b) 

    mantiene aggiornato l'elenco di cui alla lettera a).

    Articolo 20

    Obblighi degli operatori per quanto riguarda i certificati sanitari per i movimenti di partite di materiale germinale ottenuto da suini detenuti in stabilimenti situati nelle zone soggette a restrizioni II o III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni

    Gli operatori spostano partite di materiale germinale ottenuto da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II o III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni all'interno dello stesso Stato membro interessato o verso un altro Stato membro nei casi contemplati agli articoli 32, 33 e 34 del presente regolamento unicamente se tali partite sono accompagnate da un certificato sanitario di cui all'articolo 161, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/429 che contiene almeno uno dei seguenti attestati di conformità alle prescrizioni di cui al presente regolamento:

    a) 

    «Materiale germinale ottenuto da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II in conformità delle misure speciali di controllo delle malattie relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2023/594 della Commissione.»;

    b) 

    «Materiale germinale ottenuto da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III in conformità delle misure speciali di controllo delle malattie relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2023/594 della Commissione.».

    Tuttavia, in caso di movimenti di partite all'interno dello stesso Stato membro interessato, l'autorità competente può decidere che non debba essere rilasciato un certificato sanitario come previsto all'articolo 161, paragrafo 2, secondo comma, del regolamento delegato (UE) 2016/429.

    Articolo 21

    Obblighi degli operatori per quanto riguarda i certificati sanitari per i movimenti di partite di materiali di categoria 2 e 3 ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II o III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni

    Gli operatori spostano partite di materiali di categoria 2 e 3 ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II o III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni all'interno dello stesso Stato membro interessato o verso un altro Stato membro nei casi contemplati agli articoli da 35 a 40 unicamente se tali partite sono accompagnate:

    a) 

    dal documento commerciale di cui all'allegato VIII, capo III, del regolamento (UE) n. 142/2011; e

    b) 

    dal certificato sanitario di cui all'articolo 22, paragrafo 5, del regolamento delegato (UE) 2020/687 e riportato nell'allegato VIII del regolamento (UE) n. 142/2011.

    Tuttavia, in caso di movimenti all'interno dello stesso Stato membro interessato, l'autorità competente può decidere che non sia rilasciato un certificato sanitario come previsto all'articolo 22, paragrafo 6, del regolamento delegato (UE) 2020/687.



    SEZIONE 4

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni I all'interno e al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni

    Articolo 22

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni I all'interno e al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni

    1.  

    In deroga al divieto di cui all'articolo 9, paragrafo 1, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni I all'interno e al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni verso:

    a) 

    uno stabilimento situato nel territorio dello stesso Stato membro interessato:

    i) 

    nella stessa o in un'altra zona soggetta a restrizioni I;

    ii) 

    nelle zone soggette a restrizioni II e III;

    iii) 

    al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III;

    b) 

    uno stabilimento situato nel territorio di un altro Stato membro;

    c) 

    paesi terzi.

    2.  

    L'autorità competente concede le autorizzazioni di cui al paragrafo 1 unicamente se sono soddisfatte:

    a) 

    le condizioni generali di cui all'articolo 43, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    b) 

    le condizioni generali supplementari di cui all'articolo 14, paragrafo 2, all'articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafi 2 e 3, nonché agli articoli 16 e 17.

    ▼M1

    3.  
    L'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che la condizione generale di cui all'articolo 43, paragrafo 2, lettera c), del regolamento delegato (UE) 2020/687 non si applichi ai movimenti autorizzati di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni I, purché i suini detenuti siano spostati all'interno dello stesso Stato membro ai fini della macellazione immediata.

    ▼B



    SEZIONE 5

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II all'interno e al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni

    Articolo 23

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II all'interno e al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni nel territorio dello stesso Stato membro interessato

    1.  

    In deroga al divieto di cui all'articolo 9, paragrafo 1, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II all'interno e al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni verso uno stabilimento situato nel territorio dello stesso Stato membro interessato:

    a) 

    nella stessa o in un'altra zona soggetta a restrizioni II;

    b) 

    nelle zone soggette a restrizioni I o III;

    c) 

    al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III.

    2.  

    L'autorità competente concede le autorizzazioni di cui al paragrafo 1 unicamente se sono soddisfatte:

    a) 

    le condizioni generali di cui all'articolo 43, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    b) 

    le condizioni generali supplementari di cui all'articolo 14, paragrafo 2, e agli articoli 15, 16 e 17.

    3.  
    L'autorità competente dello Stato membro interessato provvede affinché i suini oggetto di un movimento autorizzato di cui al paragrafo 1 del presente articolo rimangano nello stabilimento di destinazione almeno per il periodo di monitoraggio della peste suina africana di cui all'allegato II del regolamento delegato (UE) 2020/687.

    Articolo 24

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II all'interno e al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni verso un macello situato nel territorio dello stesso Stato membro interessato ai fini della macellazione immediata

    1.  

    In deroga al divieto di cui all'articolo 9, paragrafo 1, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II all'interno e al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni verso un macello situato nel territorio dello stesso Stato membro interessato, purché:

    a) 

    i suini detenuti siano spostati ai fini della macellazione immediata;

    b) 

    il macello di destinazione sia designato conformemente all'articolo 44, paragrafo 1.

    2.  

    L'autorità competente concede le autorizzazioni di cui al paragrafo 1 unicamente se sono soddisfatte:

    a) 

    le condizioni generali di cui all'articolo 43, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    b) 

    le condizioni generali supplementari di cui all'articolo 14, paragrafo 2, all'articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafi 2 e 3, nonché agli articoli 16 e 17.

    3.  

    In deroga al divieto di cui all'articolo 9, paragrafo 1, se i movimenti di cui al paragrafo 1 del presente articolo non soddisfano le condizioni di cui al paragrafo 2 del presente articolo, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II all'interno o al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni, purché:

    a) 

    prima di concedere l'autorizzazione, l'autorità competente dello Stato membro interessato abbia valutato i rischi connessi a tali movimenti e la valutazione abbia indicato che il rischio di diffusione della peste suina africana è trascurabile;

    b) 

    i suini detenuti siano spostati ai fini della macellazione immediata e conformemente all'articolo 28, paragrafo 2, all'articolo 29, paragrafo 2, lettera a), e all'articolo 29, paragrafo 2, lettera b), punti da i) a v), del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    c) 

    il macello di destinazione sia designato conformemente all'articolo 44, paragrafo 1 e sia situato:

    i) 

    all'interno della stessa o di un'altra zona soggetta a restrizioni II il più vicino possibile allo stabilimento di spedizione;

    ii) 

    nelle zone soggette a restrizioni I o III nel territorio dello stesso Stato membro interessato, qualora non sia possibile macellare gli animali nella zona soggetta a restrizioni II;

    iii) 

    in aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III nel territorio dello stesso Stato membro, qualora non sia possibile macellare gli animali nelle zone soggette a restrizioni I, II o III;

    d) 

    i sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II siano trasformati o smaltiti conformemente agli articoli 35 e 39;

    e) 

    le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II siano spostati solo da un macello all'interno dello stesso Stato membro conformemente all'articolo 41, paragrafo 2, lettera b).

    ▼M1

    4.  
    L'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che la condizione generale di cui all'articolo 43, paragrafo 2, lettera c), del regolamento delegato (UE) 2020/687 non si applichi ai movimenti autorizzati di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II, purché i suini detenuti siano spostati all'interno dello stesso Stato membro ai fini della macellazione immediata.

    ▼B

    Articolo 25

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni verso zone soggette a restrizioni II o III in un altro Stato membro

    1.  
    In deroga al divieto di cui all'articolo 9, paragrafo 1, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni verso uno stabilimento situato in una zona soggetta a restrizioni II o III in un altro Stato membro.
    2.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato concede le autorizzazioni di cui al paragrafo 1 unicamente qualora:

    a) 

    siano soddisfatte le condizioni generali di cui all'articolo 43, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    b) 

    siano soddisfatte le condizioni generali supplementari di cui all'articolo 14, paragrafo 2, e agli articoli 15, 16 e 17;

    c) 

    sia stata predisposta una procedura di incanalamento a norma dell'articolo 26;

    d) 

    i suini detenuti rispettino ogni altra garanzia supplementare adeguata in relazione alla peste suina africana in base all'esito positivo di una valutazione del rischio delle misure contro la diffusione di tale malattia:

    i) 

    richiesta dall'autorità competente dello stabilimento di spedizione;

    ii) 

    approvata dalle autorità competenti degli Stati membri di passaggio e dello stabilimento di destinazione, prima dei movimenti delle partite di suini detenuti;

    e) 

    nello stabilimento di spedizione non sia stato ufficialmente confermato alcun focolaio di peste suina africana nei suini detenuti conformemente all'articolo 11 del regolamento delegato (UE) 2020/687 almeno nei 12 mesi precedenti la data del movimento della partita di suini detenuti;

    f) 

    l'operatore abbia notificato in anticipo all'autorità competente l'intenzione di spostare la partita di suini detenuti conformemente all'articolo 152, lettera b), del regolamento (UE) 2016/429 e all'articolo 96 del regolamento delegato (UE) 2020/688 della Commissione ( 4 ).

    3.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato:

    a) 

    redige un elenco degli stabilimenti che rispettano le garanzie di cui al paragrafo 2, lettera d);

    b) 

    informa, nell'ambito del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi, la Commissione e gli altri Stati membri delle garanzie previste a norma del paragrafo 2, lettera d), e dell'approvazione da parte delle autorità competenti di cui al paragrafo 2, lettera d), punto ii).

    4.  
    L'approvazione di cui al paragrafo 2, lettera d), punto ii), del presente articolo non è richiesta e l'obbligo di informazione di cui al paragrafo 3, lettera b), del presente articolo non sussiste se lo stabilimento di spedizione, i luoghi di passaggio e lo stabilimento di destinazione sono tutti situati in zone soggette a restrizioni I, II o III e tali zone soggette a restrizioni sono continue, in modo da garantire che i suini detenuti siano spostati attraverso tali zone soggette a restrizioni I, II o III unicamente alle condizioni specifiche di cui all'articolo 22, paragrafo 4, del regolamento delegato (UE) 2020/687.

    Articolo 26

    Procedura specifica di incanalamento per la concessione di deroghe per i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni verso zone soggette a restrizioni II o III in un altro Stato membro

    1.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato predispone una procedura di incanalamento come previsto all'articolo 25, paragrafo 2, lettera c), per i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni verso uno stabilimento situato in una zona soggetta a restrizioni II o III in un altro Stato membro sotto il controllo delle autorità competenti:

    a) 

    dello stabilimento di spedizione;

    b) 

    degli Stati membri di passaggio;

    c) 

    dello stabilimento di destinazione.

    2.  

    L'autorità competente dello stabilimento di spedizione:

    a) 

    provvede affinché ogni mezzo di trasporto utilizzato per i movimenti di partite di suini detenuti di cui al paragrafo 1 sia:

    i) 

    individualmente equipaggiato con un sistema di navigazione satellitare per determinarne, trasmetterne e registrarne la posizione in tempo reale;

    ii) 

    sigillato da un veterinario ufficiale immediatamente dopo il carico della partita di suini detenuti; solo un veterinario ufficiale o un'autorità incaricata dell'applicazione della legge dello Stato membro interessato, come concordato con l'autorità competente, possono rompere il sigillo e sostituirlo con uno nuovo, se del caso;

    b) 

    informa in anticipo l'autorità competente del luogo in cui è situato lo stabilimento di destinazione e, se del caso, l'autorità competente dello Stato membro di passaggio dell'intenzione di spostare la partita di suini detenuti;

    c) 

    predispone un sistema in base al quale gli operatori sono tenuti a notificare immediatamente all'autorità competente del luogo in cui è situato lo stabilimento di spedizione qualsiasi incidente o guasto di un mezzo di trasporto utilizzato per trasportare la partita di suini detenuti;

    d) 

    provvede affinché si stabilisca un piano di emergenza, si definisca un ordine gerarchico e si prendano gli accordi necessari per la cooperazione tra le autorità competenti di cui al paragrafo 1, lettere a), b) e c), in caso di possibili incidenti durante il trasporto, guasti gravi o azioni fraudolente da parte degli operatori.

    Articolo 27

    Obblighi dell'autorità competente dello Stato membro interessato in cui è situato lo stabilimento di destinazione di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II di un altro Stato membro

    L'autorità competente dello Stato membro interessato in cui è situato lo stabilimento di destinazione di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II di un altro Stato membro:

    a) 

    notifica senza indugio all'autorità competente dello stabilimento di spedizione l'arrivo della partita;

    b) 

    provvede affinché i suini detenuti:

    i) 

    rimangano nello stabilimento di destinazione almeno per il periodo di monitoraggio della peste suina africana di cui all'allegato II del regolamento delegato (UE) 2020/687; oppure

    ii) 

    siano spostati direttamente in un macello designato conformemente all'articolo 44, paragrafo 1.



    SEZIONE 6

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III all'interno e al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni

    Articolo 28

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III all'interno e al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni verso una zona soggetta a restrizioni I o II nello stesso Stato membro interessato

    1.  

    In deroga al divieto di cui all'articolo 9, paragrafo 1, in circostanze eccezionali, qualora tale divieto comporti problemi di benessere degli animali in uno stabilimento che detiene suini, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni verso uno stabilimento situato in una zona soggetta a restrizioni II o, in mancanza di tale zona soggetta a restrizioni II in tale Stato membro, in una zona soggetta a restrizioni I, nel territorio dello stesso Stato membro, purché:

    a) 

    siano soddisfatte le condizioni generali di cui all'articolo 43, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    b) 

    siano soddisfatte le condizioni generali supplementari di cui all'articolo 14, paragrafo 2, all'articolo 15, paragrafi 1, 2 e 4, nonché agli articoli 16 e 17;

    c) 

    lo stabilimento di destinazione appartenga alla stessa filiera di approvvigionamento e i suini detenuti debbano essere spostati per completare il ciclo produttivo.

    2.  

    In deroga al divieto di cui all'articolo 9, paragrafo 1, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III verso uno stabilimento situato all'interno di tale zona soggetta a restrizioni nel territorio dello stesso Stato membro interessato, purché siano rispettate:

    a) 

    le condizioni generali di cui all'articolo 43, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    b) 

    le condizioni generali supplementari di cui all'articolo 14, paragrafo 2, all'articolo 15, paragrafi l, 2 e 4, nonché agli articoli 16 e 17.

    3.  
    L'autorità competente dello Stato membro interessato provvede affinché i suini detenuti non siano spostati dallo stabilimento di destinazione situato nella zona soggetta a restrizioni I, II o III almeno per il periodo di monitoraggio della peste suina africana di cui all'allegato II del regolamento delegato (UE) 2020/687.

    Articolo 29

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni ai fini della macellazione immediata nello stesso Stato membro interessato

    1.  

    In deroga al divieto di cui all'articolo 9, paragrafo 1, in circostanze eccezionali, qualora tale divieto comporti problemi di benessere degli animali in uno stabilimento che detiene suini, e in caso di limiti logistici della capacità di macellazione dei macelli situati nella zona soggetta a restrizioni III e designati conformemente all'articolo 44, paragrafo 1, o in assenza di macelli designati nella zona soggetta a restrizioni III, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare, ai fini della macellazione immediata, i movimenti di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni verso un macello designato conformemente all'articolo 44, paragrafo 1, nello stesso Stato membro il più vicino possibile allo stabilimento di spedizione e situato:

    a) 

    in una zona soggetta a restrizioni II;

    b) 

    in una zona soggetta a restrizioni I, quando non è possibile macellare gli animali in una zona soggetta a restrizioni II;

    c) 

    al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III, quando non è possibile macellare gli animali in tali zone soggette a restrizioni.

    2.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato concede l'autorizzazione di cui al paragrafo 1 unicamente qualora:

    a) 

    siano soddisfatte le condizioni generali di cui all'articolo 43, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    b) 

    siano soddisfatte le condizioni generali supplementari di cui all'articolo 14, paragrafo 2, all'articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafo 2, nonché agli articoli 16 e 17.

    3.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato provvede affinché:

    a) 

    i suini detenuti siano destinati alla macellazione immediata direttamente in un macello designato conformemente all'articolo 44, paragrafo 1;

    b) 

    all'arrivo al macello designato, i suini provenienti dalla zona soggetta a restrizioni III siano tenuti separati dagli altri suini e siano macellati:

    i) 

    in un giorno specifico in cui sono macellati unicamente suini provenienti dalla zona soggetta a restrizioni III; oppure

    ii) 

    al termine di un giorno di macellazione, in modo da garantire che successivamente non siano macellati altri suini detenuti;

    c) 

    dopo la macellazione dei suini provenienti dalla zona soggetta a restrizioni III e prima dell'inizio della macellazione di altri suini detenuti, il macello sia pulito e disinfettato conformemente alle istruzioni dell'autorità competente dello Stato membro interessato.

    4.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato provvede affinché:

    a) 

    i sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti nella zona soggetta a restrizioni III e spostati al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni siano trattati o smaltiti conformemente agli articoli 35 e 40;

    b) 

    le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nella zona soggetta a restrizioni III e spostati al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni III siano trasformati e immagazzinati conformemente all'articolo 43, lettera d).

    5.  

    In deroga al divieto di cui all'articolo 9, paragrafo 1, se i movimenti di cui al paragrafo 1 del presente articolo non soddisfano le condizioni di cui al paragrafo 2 del presente articolo, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni, purché:

    a) 

    prima di concedere l'autorizzazione, l'autorità competente dello Stato membro interessato abbia valutato i rischi connessi a tali movimenti e la valutazione abbia indicato che il rischio di diffusione della peste suina africana è trascurabile;

    b) 

    i suini detenuti siano spostati ai fini della macellazione immediata alle condizioni di cui all'articolo 29, paragrafo 3, lettere b) e c), e conformemente all'articolo 28, paragrafo 2, e all'articolo 29, paragrafo 2, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    c) 

    il macello di destinazione sia designato conformemente all'articolo 44, paragrafo 1 e sia situato:

    i) 

    in un'altra zona soggetta a restrizioni III nel territorio dello stesso Stato membro interessato, il più vicino possibile allo stabilimento di spedizione;

    ii) 

    nelle zone soggette a restrizioni II o I nel territorio dello stesso Stato membro interessato, il più vicino possibile allo stabilimento di spedizione, qualora non sia possibile macellare gli animali nella zona soggetta a restrizioni III;

    iii) 

    in aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III nel territorio dello stesso Stato membro, qualora non sia possibile macellare gli animali nelle zone soggette a restrizioni I, II o III;

    d) 

    i sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III siano trasformati o smaltiti conformemente agli articoli 35, 38 e 40;

    e) 

    le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III siano spostati solo da un macello all'interno dello stesso Stato membro conformemente all'articolo 41, paragrafo 2, lettera b), punto i).

    Articolo 30

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III all'interno di tale zona soggetta a restrizioni verso un macello situato nel territorio dello stesso Stato membro interessato ai fini della macellazione immediata

    1.  

    In deroga al divieto di cui all'articolo 9, paragrafo 1, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III verso un macello situato all'interno di tale zona soggetta a restrizioni nel territorio dello stesso Stato membro interessato, purché:

    a) 

    i suini detenuti siano spostati ai fini della macellazione immediata;

    b) 

    il macello di destinazione sia:

    i) 

    designato conformemente all'articolo 44, paragrafo 1; e

    ii) 

    situato all'interno della stessa zona soggetta a restrizioni III;

    c) 

    i sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III siano trasformati o smaltiti conformemente agli articoli 35, 38 e 40;

    d) 

    le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III siano spostati solo da un macello all'interno dello stesso Stato membro conformemente all'articolo 43, lettera d).

    2.  

    L'autorità competente concede le autorizzazioni di cui al paragrafo 1 unicamente se sono soddisfatte:

    a) 

    le condizioni generali di cui all'articolo 43, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    b) 

    le condizioni generali supplementari di cui all'articolo 14, paragrafo 2, all'articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafi 2 e 4, nonché agli articoli 16 e 17.

    3.  

    In deroga al divieto di cui all'articolo 9, paragrafo 1, se i movimenti di partite di suini detenuti di cui al paragrafo 1 del presente articolo non soddisfano le condizioni di cui al paragrafo 2 del presente articolo, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III verso un macello situato all'interno di tale zona soggetta a restrizioni, purché:

    a) 

    prima di concedere l'autorizzazione, l'autorità competente dello Stato membro interessato abbia valutato i rischi connessi a tale autorizzazione e la valutazione abbia indicato che il rischio di diffusione della peste suina africana è trascurabile;

    b) 

    i suini detenuti siano spostati ai fini della macellazione immediata;

    c) 

    il macello di destinazione sia:

    i) 

    designato conformemente all'articolo 44, paragrafo 1; e

    ii) 

    situato all'interno della stessa zona soggetta a restrizioni III il più vicino possibile allo stabilimento di spedizione;

    d) 

    i sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III siano trasformati o smaltiti conformemente agli articoli 35, 38 e 40;

    e) 

    le carni fresche ottenute da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III siano; marcate e spostate conformemente alle condizioni specifiche per l'autorizzazione di movimenti di partite di carni fresche ottenute da animali detenuti delle specie elencate da determinati stabilimenti di cui all'articolo 33, paragrafo 2, del regolamento delegato (UE) 2020/687 verso uno stabilimento di trasformazione per essere sottoposte a uno dei pertinenti trattamenti di riduzione dei rischi di cui all'allegato VII del medesimo regolamento.



    SEZIONE 7

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni verso un impianto riconosciuto per sottoprodotti di origine animale

    Articolo 31

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II o III verso un impianto riconosciuto per sottoprodotti di origine animale situato all'interno o al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III situate all'interno dello stesso Stato membro interessato

    1.  

    In deroga ai divieti di cui all'articolo 9, paragrafo 1, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II o III verso un impianto riconosciuto per sottoprodotti di origine animale situato all'interno o al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III situate all'interno dello stesso Stato membro interessato in cui:

    a) 

    i suini detenuti sono immediatamente abbattuti; e

    b) 

    i sottoprodotti di origine animale ottenuti sono smaltiti conformemente al regolamento (CE) n. 1069/2009.

    2.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato concede l'autorizzazione di cui al paragrafo 1 unicamente qualora:

    a) 

    siano soddisfatte le condizioni generali di cui all'articolo 43, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    b) 

    siano soddisfatte le condizioni generali supplementari di cui all'articolo 14, paragrafo 2, e all'articolo 17.



    SEZIONE 8

    Condizioni specifiche per l'autorizzazione di movimenti di partite di materiale germinale ottenuto da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni

    Articolo 32

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di materiale germinale ottenuto da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II da tale zona soggetta a restrizioni nel territorio dello stesso Stato membro interessato

    In deroga al divieto di cui all'articolo 10, paragrafo 1, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di materiale germinale da uno stabilimento di materiale germinale registrato o riconosciuto situato in una zona soggetta a restrizioni II verso un'altra zona soggetta a restrizioni II o zone soggette a restrizioni I o III o verso aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III nel territorio dello stesso Stato membro, purché:

    a) 

    il materiale germinale sia stato raccolto o prodotto, trasformato e immagazzinato in stabilimenti e ottenuto da suini detenuti che soddisfano le condizioni di cui all'articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafi 2 e 5, nonché all'articolo 16;

    b) 

    i suini donatori, maschi e femmine, siano stati detenuti in stabilimenti di materiale germinale in cui non siano stati introdotti altri suini detenuti da stabilimenti situati in zone soggette a restrizioni II che non soddisfano le condizioni generali supplementari di cui agli articoli 15 e 16 e da stabilimenti situati in zone soggette a restrizioni III per un periodo almeno pari ai 30 giorni precedenti la data di raccolta o di produzione del materiale germinale.

    Articolo 33

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di materiale germinale ottenuto da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III da tale zona soggetta a restrizioni nel territorio dello stesso Stato membro interessato

    In deroga al divieto di cui all'articolo 10, paragrafo 1, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di materiale germinale da uno stabilimento riconosciuto di materiale germinale situato in una zona soggetta a restrizioni III verso un'altra zona soggetta a restrizioni III o zone soggette a restrizioni I o II o verso aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III nel territorio dello stesso Stato membro, purché:

    a) 

    il materiale germinale sia stato raccolto o prodotto, trasformato e immagazzinato in stabilimenti e ottenuto da suini detenuti che soddisfano le condizioni di cui all'articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafi 2 e 5, nonché all'articolo 16;

    b) 

    i suini donatori, maschi e femmine, siano stati detenuti in stabilimenti riconosciuti di materiale germinale:

    i) 

    dalla nascita o per un periodo almeno pari ai tre mesi precedenti la data di raccolta del materiale germinale;

    ii) 

    in cui non siano stati introdotti altri suini detenuti da stabilimenti situati in zone soggette a restrizioni II che non soddisfano le condizioni generali supplementari di cui agli articoli 15 e 16 e da stabilimenti situati in zone soggette a restrizioni III per un periodo almeno pari ai 30 giorni precedenti la data di raccolta o di produzione del materiale germinale;

    c) 

    tutti i suini detenuti nello stabilimento riconosciuto di materiale germinale siano stati sottoposti, con esito favorevole, a un esame di laboratorio per la peste suina africana almeno una volta all'anno.

    Articolo 34

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di materiale germinale ottenuto da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II da tale zona soggetta a restrizioni verso zone soggette a restrizioni II o III in un altro Stato membro

    1.  

    In deroga al divieto di cui all'articolo 10, paragrafo 1, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di materiale germinale ottenuto da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II da uno stabilimento riconosciuto di materiale germinale situato in una zona soggetta a restrizioni II verso zone soggette a restrizioni II o III nel territorio di un altro Stato membro interessato, purché:

    a) 

    il materiale germinale sia stato raccolto o prodotto, trasformato e immagazzinato in stabilimenti di materiale germinale alle condizioni di cui all'articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafo 2, nonché all'articolo 16;

    b) 

    i suini donatori, maschi e femmine, siano stati detenuti in stabilimenti riconosciuti di materiale germinale:

    i) 

    dalla nascita o per un periodo almeno pari ai tre mesi precedenti la data di raccolta del materiale germinale;

    ii) 

    in cui non siano stati introdotti altri suini detenuti da zone soggette a restrizioni II e III per un periodo almeno pari ai 30 giorni precedenti la data di raccolta o di produzione del materiale germinale;

    c) 

    le partite di materiale germinale rispettino ogni altra garanzia adeguata in materia di sanità animale in base all'esito positivo di una valutazione del rischio delle misure contro la diffusione della peste suina africana:

    i) 

    richiesta dalle autorità competenti dello stabilimento di spedizione;

    ii) 

    approvata dall'autorità competente dello Stato membro dello stabilimento di destinazione, prima della data del movimento delle partite di materiale germinale;

    d) 

    tutti i suini detenuti nello stabilimento riconosciuto di materiale germinale di spedizione siano sottoposti, con esito favorevole, a un esame di laboratorio per la peste suina africana almeno una volta all'anno.

    2.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato:

    a) 

    redige un elenco di stabilimenti riconosciuti di materiale germinale che soddisfano le condizioni di cui al paragrafo 1 del presente articolo e che sono autorizzati per i movimenti di partite di materiale germinale da una zona soggetta a restrizioni II in tale Stato membro interessato verso zone soggette a restrizioni II e III in un altro Stato membro interessato; tale elenco contiene le informazioni che l'autorità competente dello Stato membro interessato deve conservare in merito agli stabilimenti riconosciuti di materiale germinale di suini di cui all'articolo 7 del regolamento delegato (UE) 2020/686;

    b) 

    mette l'elenco di cui alla lettera a) a disposizione del pubblico sul proprio sito web e lo mantiene aggiornato;

    c) 

    fornisce alla Commissione e agli altri Stati membri il link al sito web di cui alla lettera b).



    SEZIONE 9

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti in zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni

    Articolo 35

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti in zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni all'interno dello stesso Stato membro a fini di trattamento o smaltimento

    1.  
    In deroga all'articolo 11, paragrafo 1, del presente regolamento l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti in zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni verso un impianto o uno stabilimento riconosciuto dall'autorità competente a fini di trattamento, smaltimento come rifiuti mediante incenerimento o smaltimento o recupero mediante coincenerimento dei sottoprodotti di origine animale di cui all'articolo 24, paragrafo 1, lettere a), b) e c), del regolamento (CE) n. 1069/2009, situato al di fuori delle zone soggette a restrizioni II o III situate all'interno dello stesso Stato membro, purché i mezzi di trasporto siano individualmente equipaggiati con un sistema di navigazione satellitare per determinarne, trasmetterne e registrarne la posizione in tempo reale.
    2.  

    L'operatore di trasporto responsabile dei movimenti delle partite di sottoprodotti di origine animale di cui al paragrafo 1:

    a) 

    consente all'autorità competente di controllare, per mezzo di un sistema di navigazione satellitare, il movimento in tempo reale del mezzo di trasporto;

    b) 

    conserva la documentazione elettronica di tale movimento per un periodo di almeno due mesi dalla data del movimento della partita.

    3.  

    L'autorità competente può decidere che il sistema di navigazione satellitare di cui al paragrafo 1 sia sostituito dalla sigillatura individuale del mezzo di trasporto, purché:

    a) 

    le partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti in zone soggette a restrizioni II e III siano spostate all'interno dello stesso Stato membro unicamente ai fini di cui al paragrafo 1;

    b) 

    ogni mezzo di trasporto sia sigillato da un veterinario ufficiale immediatamente dopo il carico della partita di sottoprodotti di origine animale; solo un veterinario ufficiale o un'autorità incaricata dell'applicazione della legge dello Stato membro, come concordato con l'autorità competente dello Stato membro interessato, possono rompere il sigillo e sostituirlo con uno nuovo, se del caso.

    4.  

    In deroga all'articolo 11, paragrafo 1, l'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere di autorizzare i movimenti di partite di sottoprodotti di origine animale di cui al paragrafo 1 del presente articolo attraverso un impianto di raccolta temporanea riconosciuto conformemente all'articolo 24 paragrafo 1, lettera i), del regolamento (CE) n. 1069/2009, purché:

    a) 

    l'autorità competente dello Stato membro interessato abbia valutato i rischi connessi a tali movimenti e la valutazione abbia indicato che il rischio di diffusione della peste suina africana è trascurabile;

    b) 

    i sottoprodotti di origine animale siano spostati solo verso un impianto riconosciuto di raccolta temporanea situato il più vicino possibile allo stabilimento di spedizione nello stesso Stato membro interessato.

    Articolo 36

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di letame ottenuto da suini detenuti in zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni all'interno dello stesso Stato membro

    1.  
    In deroga all'articolo 11, paragrafo 1, del presente regolamento, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di letame, compresi le lettiere e il materiale da lettiera utilizzato, ottenuto da suini detenuti in zone soggette a restrizioni II e III verso una discarica situata al di fuori di tali zone soggette a restrizioni all'interno dello stesso Stato membro conformemente alle condizioni specifiche di cui all'articolo 51 del regolamento delegato (UE) 2020/687.
    2.  
    In deroga all'articolo 11, paragrafo 1, del presente regolamento, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di letame, compresi le lettiere e il materiale da lettiera utilizzato, ottenuto da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II a fini di trattamento o smaltimento conformemente al regolamento (CE) n. 1069/2009 in un impianto riconosciuto a tal fine all'interno del territorio dello stesso Stato membro.
    3.  

    L'operatore di trasporto responsabile dei movimenti delle partite di letame, compresi le lettiere e il materiale da lettiera utilizzato, di cui ai paragrafi 1 e 2:

    a) 

    consente all'autorità competente di controllare, per mezzo di un sistema di navigazione satellitare, il movimento in tempo reale del mezzo di trasporto;

    b) 

    conserva la documentazione elettronica di tale movimento per un periodo di almeno due mesi dalla data del movimento della partita.

    4.  
    L'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che il sistema di navigazione satellitare di cui al paragrafo 3, lettera a), sia sostituito dalla sigillatura individuale del mezzo di trasporto, purché ogni mezzo di trasporto sia sigillato da un veterinario ufficiale immediatamente dopo il carico della partita di letame, compresi le lettiere e il materiale da lettiera utilizzato, di cui ai paragrafi 1 e 2.

    Solo un veterinario ufficiale o un'autorità incaricata dell'applicazione della legge dello Stato membro interessato, come concordato con l'autorità competente, possono rompere il sigillo e sostituirlo con uno nuovo, se del caso.

    Articolo 37

    Condizioni specifiche per l'autorizzazione di movimenti di partite di materiali di categoria 3 ottenuti da suini detenuti in zone soggette a restrizioni II al di fuori di tali zone soggette a restrizioni all'interno dello stesso Stato membro a fini di trattamento dei sottoprodotti di origine animale di cui all'articolo 24, paragrafo 1, lettere a), e) e g), del regolamento (CE) n. 1069/2009

    1.  

    In deroga all'articolo 11, paragrafo 1, del presente regolamento, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di materiali di categoria 3 ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni verso un impianto o uno stabilimento riconosciuto dall'autorità competente a fini di ulteriore trattamento per ottenere mangimi trasformati, per la fabbricazione di alimenti trasformati per animali da compagnia e prodotti derivati destinati ad usi esterni alla catena dei mangimi o per la trasformazione di sottoprodotti di origine animale in biogas o compost di cui all'articolo 24, paragrafo 1, lettere a), e) e g), del regolamento (CE) n. 1069/2009 situato al di fuori della zona soggetta a restrizioni II all'interno dello stesso Stato membro, purché:

    a) 

    siano soddisfatte le condizioni generali di cui all'articolo 43, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    b) 

    siano soddisfatte le condizioni generali supplementari di cui all'articolo 14, paragrafo 2;

    c) 

    i materiali di categoria 3 provengano da suini detenuti e da stabilimenti che soddisfano le condizioni generali di cui all'articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafi 2 e 3, nonché all'articolo 16;

    d) 

    i materiali di categoria 3 siano ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II e macellati:

    i) 

    in una zona soggetta a restrizioni II:

    — 
    dello stesso Stato membro interessato; oppure
    — 
    di un altro Stato membro interessato conformemente all'articolo 25;
    oppure
    ii) 

    al di fuori di una zona soggetta a restrizioni II situata nello stesso Stato membro interessato conformemente all'articolo 24;

    e) 

    il mezzo di trasporto sia individualmente equipaggiato con un sistema di navigazione satellitare per determinarne, trasmetterne e registrarne la posizione in tempo reale;

    f) 

    le partite di materiali di categoria 3 siano spostate direttamente dal macello o da altri stabilimenti di operatori del settore alimentare designati conformemente all'articolo 44, paragrafo 1, verso:

    i) 

    un impianto di trasformazione per la trasformazione dei prodotti derivati di cui all'allegato X del regolamento (UE) n. 142/2011;

    ii) 

    un impianto di produzione di alimenti per animali da compagnia riconosciuto per la produzione di alimenti trasformati per animali da compagnia di cui all'allegato XIII, capo II, punto 3, lettera a), e lettera b), punti i), ii) e iii), del regolamento (UE) n. 142/2011;

    iii) 

    un impianto di produzione di biogas o di compostaggio riconosciuto per la trasformazione di sottoprodotti di origine animale in compost o biogas conformemente ai parametri standard applicabili alla trasformazione di cui all'allegato V, capo III, sezione 1, del regolamento (UE) n. 142/2011; oppure

    iv) 

    un impianto di trasformazione per la trasformazione dei prodotti derivati di cui all'allegato XIII del regolamento (UE) n. 142/2011.

    2.  

    L'operatore di trasporto responsabile dei movimenti delle partite di materiali di categoria 3 di cui al paragrafo 1:

    a) 

    consente all'autorità competente di controllare, per mezzo di un sistema di navigazione satellitare, il movimento in tempo reale del mezzo di trasporto;

    b) 

    conserva la documentazione elettronica di tale movimento per un periodo di almeno due mesi dalla data del movimento della partita.

    3.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che il sistema di navigazione satellitare di cui al paragrafo 1, lettera e), sia sostituito dalla sigillatura individuale del mezzo di trasporto, purché:

    a) 

    i materiali di categoria 3:

    i) 

    siano stati ottenuti da suini detenuti in zone soggette a restrizioni II;

    ii) 

    siano spostati unicamente all'interno dello stesso Stato membro per gli usi di cui al paragrafo 1;

    b) 

    ogni mezzo di trasporto sia sigillato da un veterinario ufficiale immediatamente dopo il carico della partita di materiali di categoria 3 di cui al paragrafo 1.

    Solo un veterinario ufficiale o un'autorità incaricata dell'applicazione della legge dello Stato membro interessato, come concordato con l'autorità competente di tale Stato membro, possono rompere il sigillo e sostituirlo con uno nuovo, se del caso.

    Articolo 38

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di materiali di categoria 2 ottenuti da suini detenuti in zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni a fini di trattamento e smaltimento in un altro Stato membro

    1.  

    In deroga all'articolo 11, paragrafo 1, del presente regolamento, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di materiali di categoria 2 diversi dal letame, compresi le lettiere e il materiale da lettiera utilizzato di cui all'articolo 36 del presente regolamento, ottenuti da suini detenuti in zone soggette a restrizioni II e III verso un impianto di trasformazione per la trasformazione con i metodi da 1 a 5 di cui all'allegato IV, capo III, del regolamento (UE) n. 142/2011, o verso un impianto di incenerimento o coincenerimento di cui all'articolo 24, paragrafo 1, lettere a), b) e c), del regolamento (CE) n. 1069/2009, situato in un altro Stato membro, purché:

    a) 

    siano soddisfatte le condizioni generali di cui all'articolo 43, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    b) 

    siano soddisfatte le condizioni generali supplementari di cui all'articolo 14, paragrafo 2;

    c) 

    il mezzo di trasporto sia individualmente equipaggiato con un sistema di navigazione satellitare per determinarne, trasmetterne e registrarne la posizione in tempo reale.

    2.  

    L'operatore di trasporto responsabile dei movimenti delle partite di materiali di categoria 2 di cui al paragrafo 1 del presente articolo diversi dal letame, compresi le lettiere e il materiale da lettiera utilizzato, di cui all'articolo 36:

    a) 

    consente all'autorità competente dello Stato membro interessato di controllare, per mezzo di un sistema di navigazione satellitare, il movimento in tempo reale del mezzo di trasporto; e

    b) 

    conserva la documentazione elettronica di tale movimento per un periodo di almeno due mesi dalla data del movimento della partita.

    3.  
    Le autorità competenti degli Stati membri di spedizione e di destinazione della partita di materiali di categoria 2 di cui al paragrafo 1 del presente articolo, diversi dal letame, compresi le lettiere e il materiale da lettiera utilizzato, di cui all'articolo 36 del presente regolamento, provvedono ai controlli di tale partita conformemente all'articolo 48 del regolamento (CE) n. 1069/2009.

    Articolo 39

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di materiali di categoria 3 ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni a fini di ulteriore trattamento o trasformazione in un altro Stato membro

    1.  

    In deroga all'articolo 11, paragrafo 1, del presente regolamento, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di materiali di categoria 3 ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni verso un impianto o uno stabilimento riconosciuto dall'autorità competente per la trasformazione di materiali di categoria 3 in mangimi trasformati, alimenti trasformati per animali da compagnia o prodotti derivati destinati ad usi esterni alla catena dei mangimi o per la trasformazione di materiali di categoria 3 in biogas o compost di cui all'articolo 24, paragrafo 1, lettere a), e) e g), del regolamento (CE) n. 1069/2009, situato in un altro Stato membro, purché:

    a) 

    siano soddisfatte le condizioni generali di cui all'articolo 43, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    b) 

    siano soddisfatte le condizioni generali supplementari di cui all'articolo 14, paragrafo 2;

    c) 

    i materiali di categoria 3 provengano da suini detenuti e da stabilimenti che soddisfano le condizioni generali di cui all'articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafi 2 e 3, nonché all'articolo 16;

    d) 

    i materiali di categoria 3 di cui al paragrafo 1 siano ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II e macellati:

    i) 

    in una zona soggetta a restrizioni II:

    — 
    dello stesso Stato membro interessato; oppure
    — 
    di un altro Stato membro interessato conformemente all'articolo 25;

    oppure

    ii) 

    al di fuori di una zona soggetta a restrizioni II situata nello stesso Stato membro interessato conformemente all'articolo 24;

    e) 

    il mezzo di trasporto sia individualmente equipaggiato con un sistema di navigazione satellitare per determinarne, trasmetterne e registrarne la posizione in tempo reale;

    f) 

    i sottoprodotti di origine animale siano spostati direttamente dal macello o da altri stabilimenti di operatori del settore alimentare designati conformemente all'articolo 44, paragrafo 1, verso:

    i) 

    un impianto di trasformazione per la trasformazione dei prodotti derivati di cui agli allegati X e XIII del regolamento (UE) n. 142/2011;

    ii) 

    un impianto di produzione di alimenti per animali da compagnia riconosciuto per la produzione di alimenti trasformati per animali da compagnia di cui all'allegato XIII, capo II, punto 3, lettera b), punti i), ii) e iii), del regolamento (UE) n. 142/2011;

    iii) 

    un impianto di produzione di biogas o di compostaggio riconosciuto per la trasformazione di sottoprodotti di origine animale in compost o biogas conformemente ai parametri standard applicabili alla trasformazione di cui all'allegato V, capo III, sezione 1, del regolamento (UE) n. 142/2011.

    2.  

    L'operatore di trasporto responsabile dei movimenti di partite di materiali di categoria 3:

    a) 

    consente all'autorità competente di controllare, per mezzo di un sistema di navigazione satellitare, il movimento in tempo reale del mezzo di trasporto; e

    b) 

    conserva la documentazione elettronica di tale movimento per un periodo di almeno due mesi dalla data del movimento della partita.

    Articolo 40

    Condizioni specifiche per l'autorizzazione di movimenti di partite di materiali di categoria 3 ottenuti da suini detenuti in zone soggette a restrizioni III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni all'interno dello stesso Stato membro a fini di trattamento dei sottoprodotti di origine animale di cui all'articolo 24, paragrafo 1, lettere a), e) e g), del regolamento (CE) n. 1069/2009

    1.  

    In deroga all'articolo 11, paragrafo 1, del presente regolamento, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di materiali di categoria 3 ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni verso un impianto o uno stabilimento riconosciuto dall'autorità competente per la fabbricazione di alimenti trasformati per animali da compagnia e prodotti derivati destinati ad usi esterni alla catena dei mangimi o per la trasformazione di materiali di categoria 3 in biogas o compost di cui all'articolo 24, paragrafo 1, lettere a), e) e g), del regolamento (CE) n. 1069/2009 situato al di fuori della zona soggetta a restrizioni III all'interno dello stesso Stato membro, purché:

    a) 

    siano soddisfatte le condizioni generali di cui all'articolo 43, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    b) 

    siano soddisfatte le condizioni generali supplementari di cui all'articolo 14, paragrafo 2;

    c) 

    i materiali di categoria 3 provengano da suini detenuti e da stabilimenti che soddisfano le condizioni generali di cui all'articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafi 2 e 3, nonché all'articolo 16;

    d) 

    i materiali di categoria 3 siano ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III e macellati conformemente all'articolo 29 o 30;

    e) 

    il mezzo di trasporto sia individualmente equipaggiato con un sistema di navigazione satellitare per determinarne, trasmetterne e registrarne la posizione in tempo reale;

    f) 

    le partite di materiali di categoria 3 siano spostate direttamente dal macello o da altri stabilimenti di operatori del settore alimentare designati conformemente all'articolo 44, paragrafo 1, verso:

    i) 

    un impianto di trasformazione per la trasformazione dei prodotti derivati di cui agli allegati X e XIII del regolamento (UE) n. 142/2011;

    ii) 

    un impianto di produzione di alimenti per animali da compagnia riconosciuto dall'autorità competente per la produzione di alimenti trasformati per animali da compagnia di cui all'allegato XIII, capo II, punto 3, lettera a), e lettera b), punti i), ii) e iii), del regolamento (UE) n. 142/2011;

    iii) 

    un impianto di produzione di biogas o di compostaggio riconosciuto dall'autorità competente per la trasformazione di sottoprodotti di origine animale in compost o biogas conformemente ai parametri standard applicabili alla trasformazione di cui all'allegato V, capo III, sezione 1, del regolamento (UE) n. 142/2011.

    2.  

    L'operatore di trasporto responsabile dei movimenti delle partite di materiali di categoria 3 di cui al paragrafo 1:

    a) 

    consente all'autorità competente di controllare, per mezzo di un sistema di navigazione satellitare, il movimento in tempo reale del mezzo di trasporto;

    b) 

    conserva la documentazione elettronica di tale movimento per un periodo di almeno due mesi dalla data del movimento della partita.

    3.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che il sistema di navigazione satellitare di cui al paragrafo 1, lettera e), sia sostituito dalla sigillatura individuale del mezzo di trasporto, purché:

    a) 

    i materiali di categoria 3 siano spostati unicamente all'interno dello stesso Stato membro per gli usi di cui al paragrafo 1;

    b) 

    ogni mezzo di trasporto sia sigillato da un veterinario ufficiale immediatamente dopo il carico della partita di materiali di categoria 3 di cui al paragrafo 1.

    Solo un veterinario ufficiale o un'autorità incaricata dell'applicazione della legge dello Stato membro interessato, come concordato con l'autorità competente di tale Stato membro, possono rompere il sigillo e sostituirlo con uno nuovo, se del caso.



    SEZIONE 10

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone soggette a restrizioni

    Articolo 41

    Condizioni specifiche per l'autorizzazione di movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni nel territorio dello stesso Stato membro interessato

    1.  

    In deroga ai divieti di cui all'articolo 12, paragrafo 1, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni nel territorio dello stesso Stato membro interessato, purché:

    a) 

    siano soddisfatte le condizioni generali di cui all'articolo 43, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    b) 

    le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, siano ottenuti da suini detenuti in stabilimenti che soddisfano le condizioni generali supplementari di cui all'articolo 14, paragrafo 2, all'articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafi 2 e 3, nonché all'articolo 16;

    c) 

    le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, siano stati prodotti in stabilimenti designati conformemente all'articolo 44, paragrafo 1.

    2.  

    In deroga ai divieti di cui all'articolo 12, paragrafo 1, se non sono soddisfatte le condizioni di cui al paragrafo 1 del presente articolo, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni nel territorio dello stesso Stato membro interessato, purché:

    a) 

    le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, siano stati prodotti in stabilimenti designati conformemente all'articolo 44, paragrafo 1;

    b) 

    le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli:

    i) 

    nel caso delle sole carni fresche, siano marcate e spostate conformemente alle condizioni specifiche per l'autorizzazione di movimenti di partite di carni fresche ottenute da animali detenuti delle specie elencate da determinati stabilimenti di cui all'articolo 33, paragrafo 2, del regolamento delegato (UE) 2020/687 verso uno stabilimento di trasformazione per essere sottoposte a uno dei pertinenti trattamenti di riduzione dei rischi di cui all'allegato VII del medesimo regolamento;

    oppure

    ii) 

    siano stati marcati a norma dell'articolo 47; e

    iii) 

    siano destinati unicamente ai movimenti all'interno dello stesso Stato membro interessato.

    Articolo 42

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni verso altri Stati membri e paesi terzi

    In deroga ai divieti di cui all'articolo 12, paragrafo 1, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni verso altri Stati membri e paesi terzi, purché:

    a) 

    siano soddisfatte le condizioni generali di cui all'articolo 43, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    b) 

    siano soddisfatte le condizioni generali supplementari di cui all'articolo 14, paragrafo 2;

    c) 

    le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, siano stati ottenuti da suini detenuti in stabilimenti che soddisfano le condizioni generali di cui:

    i) 

    all'articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafi 2 e 3; e

    ii) 

    all'articolo 15, paragrafo 1, lettera a), tranne quando i suini detenuti sono spostati verso stabilimenti conformemente all'articolo 24; e

    iii) 

    all'articolo 16;

    d) 

    le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, siano stati prodotti in stabilimenti designati conformemente all'articolo 44, paragrafo 1.

    Articolo 43

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III verso altre zone soggette a restrizioni I, II e III o aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III nel territorio dello stesso Stato membro

    In deroga ai divieti di cui all'articolo 12, paragrafo 1, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III verso altre zone soggette a restrizioni I, II e III o aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III nel territorio dello stesso Stato membro, purché:

    a) 

    siano soddisfatte le condizioni generali di cui all'articolo 43, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

    b) 

    siano soddisfatte le condizioni generali supplementari di cui all'articolo 14, paragrafo 2;

    c) 

    le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, siano stati ottenuti da suini:

    i) 

    detenuti in stabilimenti che soddisfano le condizioni generali di cui:

    — 
    all'articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafo 2; e
    — 
    all'articolo 15, paragrafo 1, lettera a), tranne quando i suini detenuti sono spostati verso stabilimenti conformemente all'articolo 29; e
    — 
    all'articolo 16;
    ii) 

    macellati:

    — 
    all'interno della stessa zona soggetta a restrizioni III; oppure
    — 
    al di fuori della stessa zona soggetta a restrizioni III, dopo un movimento autorizzato conformemente all'articolo 29;
    d) 

    le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, siano stati prodotti in stabilimenti designati conformemente all'articolo 44, paragrafo 1; e

    i) 

    nel caso delle sole carni fresche, siano marcate e spostate conformemente alle condizioni specifiche per l'autorizzazione di movimenti di partite di carni fresche ottenute da animali detenuti delle specie elencate da determinati stabilimenti di cui all'articolo 33, paragrafo 2, del regolamento delegato (UE) 2020/687 verso uno stabilimento di trasformazione per essere sottoposte a uno dei pertinenti trattamenti di riduzione dei rischi di cui all'allegato VII del medesimo regolamento;

    oppure

    ii) 

    siano stati marcati a norma dell'articolo 47; e

    iii) 

    siano destinati unicamente ai movimenti all'interno dello stesso Stato membro interessato.



    CAPO IV

    MISURE SPECIALI DI RIDUZIONE DEI RISCHI RIGUARDANTI LA PESTE SUINA AFRICANA PER LE AZIENDE ALIMENTARI NEGLI STATI MEMBRI INTERESSATI

    Articolo 44

    Designazione speciale di macelli e laboratori di sezionamento, depositi frigoriferi, stabilimenti di trasformazione delle carni e centri di lavorazione della selvaggina

    1.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato, a seguito di una domanda presentata da un operatore del settore alimentare, designa stabilimenti per:

    a) 

    la macellazione immediata di suini detenuti provenienti dalle zone soggette a restrizioni II e III:

    i) 

    all'interno di tali zone soggette a restrizioni II e III, come previsto agli articoli 24 e 30;

    ii) 

    al di fuori di tali zone soggette a restrizioni II e III, come previsto agli articoli 24 e 29;

    b) 

    il sezionamento, la trasformazione e lo stoccaggio di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II o III di cui agli articoli 41, 42 e 43;

    c) 

    la preparazione di carni di selvaggina di cui all'allegato I, parte 1, punto 1.18, del regolamento (CE) n. 853/2004 e la trasformazione e lo stoccaggio di carni fresche e prodotti a base di carne di suini selvatici ottenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II o III come previsto agli articoli 51 e 52 del presente regolamento;

    d) 

    la preparazione di carni di selvaggina di cui all'allegato I, parte 1, punto 1.18, del regolamento (CE) n. 853/2004 e la trasformazione e lo stoccaggio di carni fresche e prodotti a base di carne di suini selvatici, se tali stabilimenti sono situati nelle zone soggette a restrizioni I, II o III come previsto agli articoli 51 e 52 del presente regolamento.

    2.  

    L'autorità competente può decidere che la designazione di cui al paragrafo 1 non è richiesta per gli stabilimenti che trasformano, sezionano e immagazzinano carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II o III e da suini selvatici ottenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II o III, e per gli stabilimenti di cui al paragrafo 1, lettera d), purché:

    a) 

    le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, di origine suina siano marcati con un bollo sanitario speciale o, se del caso, con un marchio di identificazione di cui all'articolo 47 in tali stabilimenti;

    b) 

    le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, di origine suina provenienti da tali stabilimenti siano destinati unicamente allo stesso Stato membro interessato;

    c) 

    i sottoprodotti di origine suina provenienti da tali stabilimenti siano trattati o smaltiti unicamente all'interno dello stesso Stato membro conformemente all'articolo 35.

    3.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato:

    a) 

    fornisce alla Commissione e agli altri Stati membri un link al sito web dell'autorità competente contenente un elenco degli stabilimenti designati e delle loro attività di cui al paragrafo 1;

    b) 

    mantiene aggiornato l'elenco di cui alla lettera a).

    Articolo 45

    Condizioni speciali per la designazione di stabilimenti per la macellazione immediata di suini detenuti in zone soggette a restrizioni II o III

    L'autorità competente dello Stato membro interessato designa stabilimenti per la macellazione immediata di suini detenuti in zone soggette a restrizioni II o III solo se sono soddisfatte le condizioni seguenti:

    a) 

    la macellazione di suini detenuti al di fuori delle zone soggette a restrizioni II e III e di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II o III che sono oggetto di movimenti autorizzati a norma degli articoli 24, 29 e 30 e la produzione e lo stoccaggio dei relativi prodotti sono effettuati separatamente dalla macellazione di suini detenuti in zone soggette a restrizioni I, II o III e dalla produzione e dallo stoccaggio dei relativi prodotti che non soddisfano le pertinenti condizioni che seguono:

    i) 

    le condizioni generali supplementari di cui agli articoli 15, 16 e 17; e

    ii) 

    le condizioni specifiche di cui agli articoli 24, 29 e 30;

    b) 

    l'operatore dello stabilimento dispone di procedure o istruzioni documentate approvate dall'autorità competente dello Stato membro interessato per garantire che siano soddisfatte le condizioni di cui alla lettera a).

    Articolo 46

    Condizioni speciali per la designazione di stabilimenti per il sezionamento, la trasformazione e lo stoccaggio di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in zone soggette a restrizioni II e III

    L'autorità competente dello Stato membro interessato designa stabilimenti per il sezionamento, la trasformazione e lo stoccaggio di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in zone soggette a restrizioni II e III solo se sono soddisfatte le condizioni seguenti:

    a) 

    il sezionamento, la trasformazione e lo stoccaggio delle carni fresche e dei prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti al di fuori di zone soggette a restrizioni II e III e da suini detenuti in zone soggette a restrizioni II e III sono effettuati separatamente dalle carni fresche e dai prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in zone soggette a restrizioni II e III che non soddisfano le pertinenti condizioni che seguono:

    i) 

    le condizioni generali supplementari di cui agli articoli 15, 16 e 17; e

    ii) 

    le condizioni specifiche di cui agli articoli 41, 42 e 43;

    b) 

    l'operatore dello stabilimento dispone di procedure o istruzioni documentate approvate dall'autorità competente dello Stato membro interessato per garantire che siano soddisfatte le condizioni di cui alla lettera a).

    Articolo 47

    Bolli sanitari speciali o marchi di identificazione

    1.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato provvede affinché i seguenti prodotti di origine animale siano marcati conformemente al paragrafo 2:

    a) 

    le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III come previsto all'articolo 43, lettera d), punto ii);

    b) 

    le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II, se non sono soddisfatte le condizioni specifiche per l'autorizzazione dei movimenti di tali partite al di fuori della zona soggetta a restrizioni II di cui all'articolo 41, paragrafo 1, come previsto all'articolo 24, paragrafo 3, lettera e), e all'articolo 41, paragrafo 2, lettera b), punto ii);

    c) 

    le carni fresche e i prodotti a base di carne di suini selvatici spostati all'interno di una zona soggetta a restrizioni I o al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni dallo stabilimento designato conformemente all'articolo 44, paragrafo 1, come previsto all'articolo 52, paragrafo 1, lettera c), punto iii), primo trattino.

    2.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato e, se del caso, gli operatori del settore alimentare provvedono affinché:

    a) 

    un bollo sanitario o, se del caso, un marchio di identificazione di cui all'articolo 5, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 853/2004 con due linee diagonali parallele supplementari sia applicato ai prodotti di origine animale di cui al paragrafo 1 del presente articolo e destinati a essere spostati solo all'interno dello stesso Stato membro interessato;

    b) 

    dopo la marcatura dei prodotti di origine animale di cui al paragrafo 2, lettera a), del presente articolo, le informazioni richieste per un bollo sanitario o, se del caso, per un marchio di identificazione di cui all'articolo 5, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 853/2004 continuano a figurare in caratteri perfettamente leggibili.

    3.  
    In deroga al paragrafo 2 del presente articolo, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare l'uso di un'altra forma di bollo sanitario speciale o, se del caso, di un marchio di identificazione che non sia ovale e non possa essere confuso con il bollo sanitario o il marchio di identificazione di cui all'articolo 5, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 853/2004 per un periodo di dodici mesi a decorrere dalla data di pubblicazione del presente regolamento.



    CAPO V

    MISURE SPECIALI DI CONTROLLO DELLE MALATTIE APPLICABILI AI SUINI SELVATICI NEGLI STATI MEMBRI

    Articolo 48

    Divieti specifici in relazione ai movimenti di partite di suini selvatici da parte degli operatori

    Le autorità competenti di tutti gli Stati membri vietano i movimenti di partite di suini selvatici da parte degli operatori di cui all'articolo 101 del regolamento delegato (UE) 2020/688:

    a) 

    all'interno dell'intero territorio dello Stato membro;

    b) 

    dall'intero territorio dello Stato membro verso:

    i) 

    altri Stati membri; e

    ii) 

    paesi terzi.

    Articolo 49

    Divieti specifici in relazione ai movimenti all'interno di zone soggette a restrizioni I, II e III e da tali zone soggette a restrizioni di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale, sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano

    1.  
    Le autorità competenti degli Stati membri interessati vietano i movimenti all'interno di zone soggette a restrizioni I, II e III e da tali zone soggette a restrizioni di partite di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale, sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano.
    2.  

    Le autorità competenti degli Stati membri interessati vietano i movimenti all'interno di zone soggette a restrizioni I, II e III e da tali zone soggette a restrizioni di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale, sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano:

    a) 

    per uso domestico privato;

    b) 

    da parte di cacciatori che forniscono piccole quantità di suini selvatici o di carni di selvaggina selvatica di origine suina direttamente al consumatore finale o ai laboratori annessi agli esercizi di commercio al dettaglio o di somministrazione a livello locale che riforniscono il consumatore finale, di cui all'articolo 1, paragrafo 3, lettera e), del regolamento (CE) n. 853/2004.

    Articolo 50

    Divieti generali in relazione ai movimenti di partite di prodotti ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano, che si ritiene possano presentare un rischio di diffusione della peste suina africana

    L'autorità competente dello Stato membro interessato può vietare all'interno del territorio dello stesso Stato membro i movimenti di partite di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano, se l'autorità competente ritiene che esista un rischio di diffusione della peste suina africana a tali suini selvatici o ai relativi prodotti, a partire dagli stessi o tramite gli stessi.

    Articolo 51

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti all'interno di zone soggette a restrizioni I, II e III e da tali zone soggette a restrizioni di partite di prodotti a base di carne ottenuti da suini selvatici

    1.  

    In deroga al divieto di cui all'articolo 49, paragrafo 1, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti all'interno di zone soggette a restrizioni I, II o III e da tali zone soggette a restrizioni di partite di prodotti a base di carne ottenuti da suini selvatici da stabilimenti situati in zone soggette a restrizioni I, II o III verso:

    a) 

    altre zone soggette a restrizioni I, II o III situate nello stesso Stato membro interessato;

    b) 

    aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III dello stesso Stato membro interessato; e

    c) 

    altri Stati membri e paesi terzi.

    2.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato autorizza i movimenti di partite di prodotti a base di carne ottenuti da suini selvatici da stabilimenti situati in una zona soggetta a restrizioni I, II o III di cui al paragrafo 1 solo se sono soddisfatte le condizioni seguenti:

    a) 

    sono stati effettuati test di identificazione dell'agente patogeno della peste suina africana per ciascun suino selvatico utilizzato per la produzione e la trasformazione di prodotti a base di carne nelle zone soggette a restrizioni I, II e III;

    b) 

    l'autorità competente ha ottenuto i risultati negativi dei test di identificazione dell'agente patogeno della peste suina africana di cui alla lettera a) prima del trattamento di cui alla lettera c), punto ii);

    c) 

    i prodotti a base di carne ottenuti da suini selvatici:

    i) 

    sono stati prodotti, trasformati e immagazzinati in stabilimenti designati conformemente all'articolo 44, paragrafo 1; e

    ii) 

    sono stati sottoposti al pertinente trattamento di riduzione dei rischi per i prodotti di origine animale provenienti da zone soggette a restrizioni conformemente all'allegato VII del regolamento delegato (UE) 2020/687, per quanto riguarda la peste suina africana.

    Articolo 52

    Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti all'interno di zone soggette a restrizioni I, II e III e da una zona soggetta a restrizioni I di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano

    1.  

    In deroga ai divieti di cui all'articolo 49, paragrafi 1 e 2, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti all'interno di una zona soggetta a restrizioni I e da tale zona soggetta a restrizioni di partite di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano verso altre zone soggette a restrizioni I, II e III o aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III dello stesso Stato membro, purché:

    a) 

    siano stati effettuati test di identificazione dell'agente patogeno della peste suina africana per ogni suino selvatico prima del movimento della partita di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale ottenuti da tale suino selvatico;

    b) 

    l'autorità competente dello Stato membro interessato abbia ottenuto i risultati negativi dei test di identificazione dell'agente patogeno della peste suina africana di cui alla lettera a) prima del movimento della partita;

    c) 

    le carni fresche, i prodotti a base di carne e gli altri prodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici e i corpi di suini selvatici destinati al consumo umano siano spostati all'interno di una zona soggetta a restrizioni I o al di fuori di tale zona soggetta a restrizioni all'interno dello stesso Stato membro:

    i) 

    per uso domestico privato; oppure

    ii) 

    da parte di cacciatori che forniscono piccole quantità di suini selvatici o di carni di selvaggina selvatica di origine suina direttamente al consumatore finale o ai laboratori annessi agli esercizi di commercio al dettaglio o di somministrazione a livello locale che riforniscono il consumatore finale, di cui all'articolo 1, paragrafo 3, lettera e), del regolamento (CE) n. 853/2004; oppure

    iii) 

    dallo stabilimento designato conformemente all'articolo 44, paragrafo 1, in cui le carni fresche e i prodotti a base di carne sono stati marcati:

    — 
    con un bollo sanitario speciale o un marchio di identificazione conformemente all'articolo 47, paragrafo 1, lettera c); oppure
    — 
    conformemente all'articolo 33, paragrafo 2, del regolamento delegato (UE) 2020/687 e siano spostati verso uno stabilimento di trasformazione per essere sottoposti a uno dei pertinenti trattamenti di riduzione dei rischi di cui all'allegato VII del medesimo regolamento.
    2.  

    In deroga ai divieti di cui all'articolo 49, paragrafi 1 e 2, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano all'interno delle zone soggette a restrizioni II e III dello stesso Stato membro, purché:

    a) 

    siano stati effettuati test di identificazione dell'agente patogeno della peste suina africana per ogni suino selvatico prima del movimento della partita di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale ottenuti da tale suino selvatico o del corpo di tale suino selvatico destinati al consumo umano;

    b) 

    l'autorità competente dello Stato membro interessato abbia ottenuto i risultati negativi dei test di identificazione dell'agente patogeno della peste suina africana di cui alla lettera a) prima del movimento della partita;

    c) 

    le carni fresche, i prodotti a base di carne e gli altri prodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici e i corpi di suini selvatici destinati al consumo umano siano spostati all'interno delle zone soggette a restrizioni II e III all'interno dello stesso Stato membro:

    i) 

    per uso domestico privato;

    oppure

    ii) 

    conformemente alle condizioni specifiche di cui all'articolo 33, paragrafo 2, del regolamento delegato (UE) 2020/687, verso uno stabilimento di trasformazione per essere sottoposti a uno dei pertinenti trattamenti di riduzione dei rischi per i prodotti di origine animale di cui all'allegato VII del medesimo regolamento.

    3.  

    L'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che i test di identificazione dell'agente patogeno di cui al paragrafo 1, lettera a), e al paragrafo 2, lettera a), non siano richiesti in una zona soggetta a restrizioni I, II o III, purché:

    a) 

    l'autorità competente dello Stato membro interessato abbia valutato, sulla base di una sorveglianza adeguata e continua, la situazione epidemiologica specifica della peste suina africana e i relativi rischi nella particolare zona soggetta a restrizioni o nella parte di tale zona soggetta a restrizioni e tale valutazione abbia indicato che il rischio di diffusione della peste suina africana è trascurabile;

    b) 

    la valutazione di cui alla lettera a) sia riesaminata periodicamente:

    i) 

    tenendo conto di eventuali sviluppi della situazione epidemiologica specifica della peste suina africana nella particolare zona soggetta a restrizioni; e

    ii) 

    il rischio di diffusione della peste suina africana sia considerato trascurabile dall'autorità competente dello Stato membro interessato;

    c) 

    la partita di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici e i corpi di suini selvatici destinati al consumo umano siano spostati solo:

    i) 

    all'interno delle zone soggette a restrizioni I, II e III dello stesso Stato membro interessato il più vicino possibile al luogo in cui il suino selvatico è stato cacciato; e

    ii) 

    per uso domestico privato.

    Articolo 53

    Obblighi degli operatori per quanto riguarda i certificati sanitari per le partite di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano per i movimenti da zone soggette a restrizioni I, II e III

    Gli operatori spostano partite di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano da zone soggette a restrizioni I, II e III solo:

    a) 

    nei casi contemplati agli articoli 51 e 52; e

    b) 

    se tali partite sono accompagnate da un certificato sanitario di cui all'articolo 167, paragrafo 1, del regolamento delegato (UE) 2016/429 che contiene:

    i) 

    le informazioni richieste a norma dell'articolo 168, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/429 e le informazioni di cui all'allegato del regolamento delegato (UE) 2020/2154; e

    ii) 

    almeno uno dei seguenti attestati di conformità alle prescrizioni di cui al presente regolamento:

    — 
    «Carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale provenienti da una zona soggetta a restrizioni I ottenuti da suini selvatici in conformità delle misure speciali di controllo delle malattie relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE)2023/594 della Commissione.»;
    — 
    «Corpi di suini selvatici destinati al consumo umano provenienti da una zona soggetta a restrizioni I in conformità delle misure speciali di controllo delle malattie relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2023/594 della Commissione.»;
    — 
    «Prodotti a base di carne che sono stati sottoposti al pertinente trattamento di riduzione dei rischi, provenienti da zone soggette a restrizioni I, II e III, ottenuti da suini selvatici in conformità delle misure speciali di controllo delle malattie relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2023/594 della Commissione».

    Tuttavia, in caso di movimenti di tali partite all'interno dello stesso Stato membro interessato, l'autorità competente può decidere che non debba essere rilasciato un certificato sanitario come previsto all'articolo 167, paragrafo 1, del regolamento delegato (UE) 2016/429.

    Articolo 54

    Condizioni specifiche per l'autorizzazione di movimenti all'interno di zone soggette a restrizioni I, II e III e al di fuori di tali zone soggette a restrizioni di partite di sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati ottenuti da suini selvatici

    1.  
    In deroga ai divieti di cui all'articolo 49, paragrafi 1 e 2, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare movimenti all'interno di zone soggette a restrizioni I, II e III e al di fuori di tali zone soggette a restrizioni di partite di prodotti derivati ottenuti da suini selvatici verso altre zone soggette a restrizioni I, II e III o verso aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III dello stesso Stato membro e verso altri Stati membri, purché siano stati sottoposti a un trattamento di riduzione dei rischi che garantisca che i prodotti derivati non presentano rischi di diffusione della peste suina africana.
    2.  

    In deroga ai divieti di cui all'articolo 49, paragrafo 1, l'autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare movimenti all'interno di zone soggette a restrizioni I, II e III e al di fuori di tali zone soggette a restrizioni di partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici verso altre zone soggette a restrizioni I, II e III e verso aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III dello stesso Stato membro, purché:

    a) 

    i sottoprodotti di origine animale siano raccolti, trasportati e smaltiti conformemente al regolamento (CE) n. 1069/2009;

    b) 

    per i movimenti al di fuori di zone soggette a restrizioni I, II e III, i mezzi di trasporto siano individualmente equipaggiati con un sistema di navigazione satellitare per determinarne, trasmetterne e registrarne la posizione in tempo reale; l'operatore di trasporto consente all'autorità competente di controllare il movimento in tempo reale dei mezzi di trasporto e conserva la documentazione elettronica del movimento per un periodo di almeno due mesi dal movimento della partita.

    Articolo 55

    Obblighi degli operatori per quanto riguarda i certificati sanitari per i movimenti di partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III nel territorio dello stesso Stato membro interessato

    Gli operatori spostano partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III all'interno dello stesso Stato membro interessato nel caso di cui all'articolo 54, paragrafo 2, unicamente se tali partite sono accompagnate da:

    a) 

    un documento commerciale di cui all'allegato VIII, capo III, del regolamento (UE) n. 142/2011; e

    b) 

    un certificato sanitario di cui all'articolo 22, paragrafo 5, del regolamento delegato (UE) 2020/687.

    Tuttavia l'autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che non sia rilasciato un certificato sanitario come previsto all'articolo 22, paragrafo 6, del regolamento delegato (UE) 2020/687.

    Articolo 56

    Piani d'azione nazionali per i suini selvatici al fine di evitare la diffusione della peste suina africana nell'Unione

    1.  

    Tutti gli Stati membri istituiscono piani d'azione nazionali riguardanti le popolazioni di suini selvatici sul loro territorio al fine di evitare la diffusione della peste suina africana nell'Unione (piani d'azione nazionali) entro un periodo di sei mesi dalla data di pubblicazione del presente regolamento nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, al fine di garantire:

    a) 

    un elevato livello di sensibilizzazione e preparazione alle malattie per quanto riguarda i rischi associati alla diffusione della peste suina africana attraverso i suini selvatici;

    b) 

    la prevenzione, il contenimento, il controllo e l'eradicazione della peste suina africana;

    c) 

    azioni coordinate riguardanti i suini selvatici per tenere conto dei rischi posti da tali animali in relazione alla diffusione della peste suina africana.

    2.  
    I piani d'azione nazionali sono stabiliti conformemente ai requisiti minimi di cui all'allegato IV.
    3.  
    Uno Stato membro può decidere di non elaborare un piano d'azione nazionale se una sorveglianza adeguata e continua non ha dimostrato la presenza permanente di suini selvatici in tale Stato membro.
    4.  
    Le misure adottate dagli Stati membri nel quadro dei piani d'azione nazionali sono compatibili, se del caso, con le norme ambientali dell'Unione, comprese le esigenze di protezione della natura, di cui alle direttive 2009/147/CE e 92/43/CEE.
    5.  
    Gli Stati membri presentano i loro piani d'azione nazionali e i risultati annuali della loro attuazione alla Commissione e agli altri Stati membri.



    CAPO VI

    OBBLIGHI SPECIALI DI INFORMAZIONE E DI FORMAZIONE NEGLI STATI MEMBRI

    Articolo 57

    Obblighi speciali di informazione degli Stati membri interessati

    1.  
    Gli Stati membri interessati provvedono affinché almeno gli operatori ferroviari, portuali, aeroportuali e di autobus, le agenzie di viaggio, gli organizzatori di viaggi di caccia e gli operatori dei servizi postali siano tenuti a richiamare l'attenzione dei loro clienti sulle misure speciali di controllo delle malattie stabilite nel presente regolamento fornendo in modo adeguato informazioni almeno sui divieti principali di cui agli articoli 9, 11, 12, 48 e 49 ai viaggiatori che si spostano da zone soggette a restrizioni I, II e III e ai clienti dei servizi postali.

    A tal fine, gli Stati membri interessati organizzano e conducono periodicamente campagne di sensibilizzazione del pubblico volte a promuovere e diffondere informazioni sulle misure speciali di controllo delle malattie stabilite nel presente regolamento.

    2.  

    Gli Stati membri interessati informano la Commissione e gli altri Stati membri, nel quadro del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi, in merito a quanto segue:

    a) 

    i cambiamenti della situazione epidemiologica per quanto riguarda la peste suina africana nel loro territorio;

    b) 

    i risultati della sorveglianza della peste suina africana nei suini detenuti e selvatici effettuata nelle zone soggette a restrizioni I, II e III e nelle aree al di fuori di tali zone soggette a restrizioni;

    c) 

    i risultati della sorveglianza della peste suina africana nei suini detenuti e selvatici effettuata nelle aree elencate all'allegato II;

    d) 

    le altre misure e iniziative adottate per prevenire, controllare ed eradicare la peste suina africana.

    Articolo 58

    Obblighi speciali di formazione degli Stati membri interessati

    Gli Stati membri interessati organizzano e svolgono, periodicamente o a intervalli adeguati, corsi di formazione specifici sui rischi della peste suina africana e sulle possibili misure di prevenzione, controllo ed eradicazione almeno per i seguenti gruppi destinatari:

    a) 

    veterinari;

    b) 

    allevatori che detengono suini e altri operatori e trasportatori pertinenti;

    c) 

    cacciatori.

    Articolo 59

    Obblighi speciali di informazione di tutti gli Stati membri

    1.  

    Tutti gli Stati membri provvedono affinché:

    a) 

    sui principali assi delle infrastrutture terrestri, quali le strade di comunicazione internazionali e le ferrovie, e sulle reti di trasporto terrestre a esse collegate siano portate all'attenzione dei viaggiatori informazioni adeguate sui rischi di trasmissione della peste suina africana e sulle misure speciali di controllo delle malattie stabilite nel presente regolamento:

    i) 

    in maniera chiara e visibile;

    ii) 

    presentandole in maniera facilmente comprensibile per i viaggiatori provenienti da, o diretti verso:

    — 
    le zone soggette a restrizioni I, II e III; oppure
    — 
    i paesi terzi a rischio di diffusione della peste suina africana;
    b) 

    siano adottate le misure necessarie per sensibilizzare le parti interessate attive nel settore dei suini detenuti, compresi gli stabilimenti di piccole dimensioni, in merito ai rischi di introduzione e diffusione del virus della peste suina africana e per fornire loro le informazioni più adeguate sulle misure di biosicurezza rafforzate per gli stabilimenti di suini detenuti situati nelle zone soggette a restrizioni I, II o III di cui all'allegato III, in particolare per quanto riguarda le misure da applicare nelle zone soggette a restrizioni I, II e III, con i mezzi più idonei a portare tali informazioni alla loro attenzione.

    2.  

    Tutti gli Stati membri sensibilizzano in merito alla peste suina africana:

    a) 

    i cittadini, come previsto all'articolo 15 del regolamento (UE) 2016/429;

    b) 

    veterinari, allevatori, altri operatori pertinenti, trasportatori e cacciatori.

    3.  

    Tutti gli Stati membri forniscono ai cittadini e ai professionisti di cui al paragrafo 2 le informazioni più adeguate sulle misure di mitigazione del rischio e sulle misure di biosicurezza rafforzate di cui:

    a) 

    all'allegato III;

    b) 

    agli orientamenti dell'Unione sulla peste suina africana concordati con gli Stati membri in sede di comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi;

    c) 

    ai dati scientifici disponibili forniti dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare;

    d) 

    al codice sanitario per gli animali terrestri dell'Organizzazione mondiale per la salute animale.



    CAPO VII

    DISPOSIZIONI FINALI

    Articolo 60

    Abrogazione del regolamento di esecuzione (UE) 2021/605

    Il regolamento di esecuzione (UE) 2021/605 è abrogato a decorrere dal 21 aprile 2023.

    Articolo 61

    Entrata in vigore e applicazione

    Il presente regolamento entra in vigore il trentesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

    Esso si applica dal 21 aprile 2023 al 20 aprile 2028.

    Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

    ▼M4




    ALLEGATO I

    ZONE SOGGETTE A RESTRIZIONI

    PARTE I

    1.    Germania

    Le seguenti zone soggette a restrizioni I in Germania:

    Bundesland Brandenburg:
    — 
    Landkreis Dahme-Spreewald:
    — 
    Gemeinde Alt Zauche-Wußwerk,
    — 
    Gemeinde Byhleguhre-Byhlen,
    — 
    Gemeinde Märkische Heide, mit den Gemarkungen Alt Schadow, Neu Schadow, Pretschen, Plattkow, Wittmannsdorf, Schuhlen-Wiese, Bückchen, Kuschkow, Gröditsch, Groß Leuthen, Leibchel, Glietz, Groß Leine, Dollgen, Krugau, Dürrenhofe, Biebersdorf und Klein Leine,
    — 
    Gemeinde Neu Zauche,
    — 
    Gemeinde Schwielochsee mit den Gemarkungen Groß Liebitz, Guhlen, Mochow und Siegadel,
    — 
    Gemeinde Spreewaldheide,
    — 
    Gemeinde Straupitz,
    — 
    Landkreis Märkisch-Oderland:
    — 
    Gemeinde Müncheberg mit den Gemarkungen Müncheberg, Eggersdorf bei Müncheberg und Hoppegarten bei Müncheberg,
    — 
    Gemeinde Bliesdorf mit den Gemarkungen Kunersdorf - westlich der B167 und Bliesdorf - westlich der B167
    — 
    Gemeinde Märkische Höhe mit den Gemarkungen Reichenberg und Batzlow,
    — 
    Gemeinde Wriezen mit den Gemarkungen Haselberg, Frankenfelde, Schulzendorf, Lüdersdorf Biesdorf, Rathsdorf - westlich der B 167 und Wriezen - westlich der B167
    — 
    Gemeinde Buckow (Märkische Schweiz),
    — 
    Gemeinde Strausberg mit den Gemarkungen Hohenstein und Ruhlsdorf,
    — 
    Gemeine Garzau-Garzin,
    — 
    Gemeinde Waldsieversdorf,
    — 
    Gemeinde Rehfelde mit der Gemarkung Werder,
    — 
    Gemeinde Reichenow-Mögelin,
    — 
    Gemeinde Prötzel mit den Gemarkungen Harnekop, Sternebeck und Prötzel östlich der B 168 und der L35,
    — 
    Gemeinde Oberbarnim,
    — 
    Gemeinde Bad Freienwalde mit der Gemarkung Sonnenburg,
    — 
    Gemeinde Falkenberg mit den Gemarkungen Dannenberg, Falkenberg westlich der L 35, Gersdorf und Kruge,
    — 
    Gemeinde Höhenland mit den Gemarkungen Steinbeck, Wollenberg und Wölsickendorf,
    — 
    Landkreis Barnim:
    — 
    Gemeinde Joachimsthal östlich der L220 (Eberswalder Straße), östlich der L23 (Töpferstraße und Templiner Straße), östlich der L239 (Glambecker Straße) und Schorfheide (JO) östlich der L238,
    — 
    Gemeinde Friedrichswalde mit der Gemarkung Glambeck östlich der L 239,
    — 
    Gemeinde Althüttendorf,
    — 
    Gemeinde Ziethen mit den Gemarkungen Groß Ziethen und Klein Ziethen westlich der B198,
    — 
    Gemeinde Chorin mit den Gemarkungen Golzow, Senftenhütte, Buchholz, Schorfheide (Ch), Chorin westlich der L200 und Sandkrug nördlich der L200,
    — 
    Gemeinde Britz,
    — 
    Gemeinde Schorfheide mit den Gemarkungen Altenhof, Werbellin, Lichterfelde und Finowfurt,
    — 
    Gemeinde (Stadt) Eberswalde mit der Gemarkungen Finow und Spechthausen und der Gemarkung Eberswalde südlich der B167 und westlich der L200,
    — 
    Gemeinde Breydin,
    — 
    Gemeinde Melchow,
    — 
    Gemeinde Sydower Fließ mit der Gemarkung Grüntal nördlich der K6006 (Landstraße nach Tuchen), östlich der Schönholzer Straße und östlich Am Postweg,
    — 
    Hohenfinow südlich der B167,
    — 
    Landkreis Uckermark:
    — 
    Gemeinde Passow mit den Gemarkungen Briest, Passow und Schönow,
    — 
    Gemeinde Mark Landin mit den Gemarkungen Landin nördlich der B2, Grünow und Schönermark,
    — 
    Gemeinde Angermünde mit den Gemarkungen Frauenhagen, Mürow, Angermünde nördlich und nordwestlich der B2, Dobberzin nördlich der B2, Kerkow, Welsow, Bruchhagen, Greiffenberg, Günterberg, Biesenbrow, Görlsdorf, Wolletz und Altkünkendorf,
    — 
    Gemeinde Zichow,
    — 
    Gemeinde Casekow mit den Gemarkungen Blumberg, Wartin, Luckow-Petershagen und den Gemarkungen Biesendahlshof und Casekow westlich der L272 und nördlich der L27,
    — 
    Gemeinde Hohenselchow-Groß Pinnow mit der Gemarkung Hohenselchow nördlich der L27,
    — 
    Gemeinde Tantow,
    — 
    Gemeinde Mescherin mit der Gemarkung Radekow, der Gemarkung Rosow südlich der K 7311 und der Gemarkung Neurochlitz westlich der B2,
    — 
    Gemeinde Gartz (Oder) mit der Gemarkung Geesow westlich der B2 sowie den Gemarkungen Gartz und Hohenreinkendorf nördlich der L27 und der B2 bis zur Kastanienallee, dort links abbiegend dem Schülerweg folgend bis Höhe Bahnhof, von hier in östlicher Richtung den Salveybach kreuzend bis zum Tantower Weg, diesen in nördlicher Richtung bis zu Stettiner Straße, diese weiter folgend bis zur B2, dieser in nördlicher Richtung folgend,
    — 
    Gemeinde Pinnow nördlich und westlich der B2,
    — 
    Landkreis Oder-Spree:
    — 
    Gemeinde Storkow (Mark),
    — 
    Gemeinde Spreenhagen mit den Gemarkungen Braunsdorf, Markgrafpieske, Lebbin und Spreenhagen,
    — 
    Gemeinde Grünheide (Mark) mit den Gemarkungen Kagel, Kienbaum und Hangelsberg,
    — 
    Gemeinde Fürstenwalde westlich der B 168 und nördlich der L 36,
    — 
    Gemeinde Rauen,
    — 
    Gemeinde Wendisch Rietz bis zur östlichen Uferzone des Scharmützelsees und von der südlichen Spitze des Scharmützelsees südlich der B246,
    — 
    Gemeinde Reichenwalde,
    — 
    Gemeinde Bad Saarow mit der Gemarkung Petersdorf und der Gemarkung Bad Saarow-Pieskow westlich der östlichen Uferzone des Scharmützelsees und ab nördlicher Spitze westlich der L35,
    — 
    Gemeinde Tauche mit der Gemarkung Werder,
    — 
    Gemeinde Steinhöfel mit den Gemarkungen Jänickendorf, Schönfelde, Beerfelde, Gölsdorf, Buchholz, Tempelberg und den Gemarkungen Steinhöfel, Hasenfelde und Heinersdorf westlich der L36 und der Gemarkung Neuendorf im Sande nördlich der L36,
    — 
    Landkreis Spree-Neiße:
    — 
    Gemeinde Turnow-Preilack mit der Gemarkung Turnow,
    — 
    Gemeinde Drachhausen,
    — 
    Gemeinde Schmogrow-Fehrow,
    — 
    Gemeinde Drehnow,
    — 
    Gemeinde Guhrow,
    — 
    Gemeinde Werben,
    — 
    Gemeinde Dissen-Striesow,
    — 
    Gemeinde Briesen,
    — 
    Gemeinde Kolkwitz mit den Gemarkungen Babow, Eichow und Milkersdorf,
    — 
    Gemeinde Burg (Spreewald),
    — 
    Landkreis Oberspreewald-Lausitz:
    — 
    Gemeinde Lauchhammer,
    — 
    Gemeinde Schwarzheide,
    — 
    Gemeinde Schipkau,
    — 
    Gemeinde Senftenberg mit den Gemarkungen Brieske, Niemtsch, Senftenberg und Reppist,
    — 
    die Gemeinde Schwarzbach mit der Gemarkung Biehlen,
    — 
    Gemeinde Großräschen mit den Gemarkungen Wormlage, Saalhausen, Barzig, Freienhufen, Großräschen,
    — 
    Gemeinde Vetschau/Spreewald mit den Gemarkungen: Naundorf, Fleißdorf, Suschow, Stradow, Göritz, Koßwig, Vetschau, Repten, Tornitz, Missen und Orgosen,
    — 
    Gemeinde Calau mit den Gemarkungen: Kalkwitz, Mlode, Saßleben, Reuden, Bolschwitz, Säritz, Calau, Kemmen, Werchow und Gollmitz,
    — 
    Gemeinde Luckaitztal,
    — 
    Gemeinde Bronkow,
    — 
    Gemeinde Altdöbern mit der Gemarkung Altdöbern westlich der Bahnlinie,
    — 
    Gemeinde Tettau,
    — 
    Landkreis Elbe-Elster:
    — 
    Gemeinde Großthiemig,
    — 
    Gemeinde Hirschfeld,
    — 
    Gemeinde Gröden,
    — 
    Gemeinde Schraden,
    — 
    Gemeinde Merzdorf,
    — 
    Gemeinde Röderland mit der Gemarkung Wainsdorf, Prösen, Stolzenhain a.d. Röder,
    — 
    Gemeinde Plessa mit der Gemarkung Plessa,
    — 
    Landkreis Prignitz:
    — 
    Gemeinde Groß Pankow mit den Gemarkungen Baek, Tangendorf, Tacken, Hohenvier, Strigleben, Steinberg und Gulow,
    — 
    Gemeinde Perleberg mit der Gemarkung Schönfeld,
    — 
    Gemeinde Karstädt mit den Gemarkungen Postlin, Strehlen, Blüthen, Klockow, Premslin, Glövzin, Waterloo, Karstädt, Dargardt, Garlin und die Gemarkungen Groß Warnow, Klein Warnow, Reckenzin, Streesow und Dallmin westlich der Bahnstrecke Berlin/Spandau-Hamburg/Altona,
    — 
    Gemeinde Gülitz-Reetz,
    — 
    Gemeinde Putlitz mit den Gemarkungen Lockstädt, Mansfeld und Laaske,
    — 
    Gemeinde Triglitz,
    — 
    Gemeinde Marienfließ mit der Gemarkung Frehne,
    — 
    Gemeinde Kümmernitztal mit der Gemarkungen Buckow, Preddöhl und Grabow,
    — 
    Gemeinde Gerdshagen mit der Gemarkung Gerdshagen,
    — 
    Gemeinde Meyenburg,
    — 
    Gemeinde Pritzwalk mit der Gemarkung Steffenshagen,
    Bundesland Sachsen:
    — 
    Stadt Dresden:
    — 
    Stadtgebiet, sofern nicht bereits Teil der Sperrzone II,
    — 
    Landkreis Meißen:
    — 
    Gemeinde Diera-Zehren, sofern nicht bereits Teil der Sperrzone II,
    — 
    Gemeinde Glaubitz, sofern nicht bereits Teil der Sperrzone II,
    — 
    Gemeinde Hirschstein,
    — 
    Gemeinde Käbschütztal,
    — 
    Gemeinde Klipphausen, sofern nicht bereits Teil der Sperrzone II,
    — 
    Gemeinde Niederau, sofern nicht bereits Teil der Sperrzone II,
    — 
    Gemeinde Nünchritz, sofern nicht bereits Teil der Sperrzone II,
    — 
    Gemeinde Röderaue, sofern nicht bereits Teil der Sperrzone II,
    — 
    Gemeinde Stadt Gröditz, sofern nicht bereits Teil der Sperrzone II,
    — 
    Gemeinde Stadt Lommatzsch,
    — 
    Gemeinde Stadt Meißen, sofern nicht bereits Teil der Sperrzone II,
    — 
    Gemeinde Stadt Nossen,
    — 
    Gemeinde Stadt Riesa,
    — 
    Gemeinde Stadt Strehla,
    — 
    Gemeinde Stauchitz,
    — 
    Gemeinde Wülknitz, sofern nicht bereits Teil der Sperrzone II,
    — 
    Gemeinde Zeithain,
    — 
    Landkreis Mittelsachsen:
    — 
    Gemeinde Großweitzschen mit den Ortsteilen Döschütz, Gadewitz, Niederranschütz, Redemitz,
    — 
    Gemeinde Ostrau mit den Ortsteilen Auerschütz, Beutig, Binnewitz, Clanzschwitz, Delmschütz, Döhlen, Jahna, Kattnitz, Kiebitz, Merschütz, Münchhof, Niederlützschera, Noschkowitz, Oberlützschera, Obersteina, Ostrau, Pulsitz, Rittmitz, Schlagwitz, Schmorren, Schrebitz, Sömnitz, Trebanitz, Zschochau,
    — 
    Gemeinde Reinsberg,
    — 
    Gemeinde Stadt Döbeln mit den Ortsteilen Beicha, Bormitz, Choren, Döbeln, Dreißig, Geleitshäuser, Gertitzsch, Gödelitz, Großsteinbach, Juchhöh, Kleinmockritz, Leschen, Lüttewitz, Maltitz, Markritz, Meila, Mochau, Nelkanitz, Oberranschütz, Petersberg, Präbschütz, Prüfern, Schallhausen, Schweimnitz, Simselwitz, Theeschütz, Zschackwitz, Zschäschütz,
    — 
    Gemeinde Stadt Großschirma mit den Ortsteilen Obergruna, Siebenlehn,
    — 
    Gemeinde Stadt Roßwein mit den Ortsteilen Gleisberg, Haßlau, Klinge, Naußlitz, Neuseifersdorf, Niederforst, Ossig, Roßwein, Seifersdorf, Wettersdorf, Wetterwitz,
    — 
    Gemeinde Striegistal mit den Ortsteilen Gersdorf, Kummersheim, Marbach,
    — 
    Gemeinde Zschaitz-Ottewig,
    — 
    Landkreis Nordsachsen:
    — 
    Gemeinde Arzberg mit den Ortsteilen Stehla, Tauschwitz,
    — 
    Gemeinde Cavertitz mit den Ortsteilen Außig, Cavertitz, Klingenhain, Schirmenitz, Treptitz,
    — 
    Gemeinde Liebschützberg mit den Ortsteilen Borna, Bornitz, Clanzschwitz, Ganzig, Kleinragewitz, Laas, Leckwitz, Liebschütz, Sahlassan, Schönnewitz, Terpitz östlich der Querung am Käferberg, Wadewitz, Zaußwitz,
    — 
    Gemeinde Naundorf mit den Ortsteilen Casabra, Gastewitz, Haage, Hof, Hohenwussen, Kreina, Nasenberg, Raitzen, Reppen, Salbitz, Stennschütz, Zeicha,
    — 
    Gemeinde Stadt Belgern-Schildau mit den Ortsteilen Ammelgoßwitz, Dröschkau, Liebersee östlich der B182, Oelzschau, Seydewitz, Staritz, Wohlau,
    — 
    Gemeinde Stadt Mügeln mit den Ortsteilen Mahris, Schweta südlich der K8908, Zschannewitz,
    — 
    Gemeinde Stadt Oschatz mit den Ortsteilen Lonnewitz östlich des Sandbaches und nördlich der B6, Oschatz östlich des Schmorkauer Wegs und nördlich der S28, Rechau, Schmorkau, Zöschau,
    — 
    Landkreis Sächsische Schweiz-Osterzgebirge:
    — 
    Gemeinde Bannewitz,
    — 
    Gemeinde Dürrröhrsdorf-Dittersbach,
    — 
    Gemeinde Kreischa,
    — 
    Gemeinde Lohmen,
    — 
    Gemeinde Müglitztal,
    — 
    Gemeinde Stadt Dohna,
    — 
    Gemeinde Stadt Freital,
    — 
    Gemeinde Stadt Heidenau,
    — 
    Gemeinde Stadt Hohnstein,
    — 
    Gemeinde Stadt Neustadt i. Sa.,
    — 
    Gemeinde Stadt Pirna,
    — 
    Gemeinde Stadt Rabenau mit den Ortsteilen Lübau, Obernaundorf, Oelsa, Rabenau und Spechtritz,
    — 
    Gemeinde Stadt Stolpen,
    — 
    Gemeinde Stadt Tharandt mit den Ortsteilen Fördergersdorf, Großopitz, Kurort Hartha, Pohrsdorf und Spechtshausen,
    — 
    Gemeinde Stadt Wilsdruff, sofern nicht bereits Teil der Sperrzone II,
    Bundesland Mecklenburg-Vorpommern:
    — 
    Landkreis Vorpommern Greifswald
    — 
    Gemeinde Penkun,
    — 
    Gemeinde Nadrensee,
    — 
    Gemeinde Krackow,
    — 
    Gemeinde Glasow,
    — 
    Gemeinde Grambow,
    — 
    Landkreis Ludwigslust-Parchim:
    — 
    Gemeinde Barkhagen mit den Ortsteilen und Ortslagen: Altenlinden, Kolonie Lalchow, Plauerhagen, Zarchlin, Barkow-Ausbau, Barkow,
    — 
    Gemeinde Blievenstorf mit dem Ortsteil: Blievenstorf,
    — 
    Gemeinde Brenz mit den Ortsteilen und Ortslagen: Neu Brenz, Alt Brenz,
    — 
    Gemeinde Domsühl mit den Ortsteilen und Ortslagen: Severin, Bergrade Hof, Bergrade Dorf, Zieslübbe, Alt Dammerow, Schlieven, Domsühl, Domsühl-Ausbau, Neu Schlieven,
    — 
    Gemeinde Gallin-Kuppentin mit den Ortsteilen und Ortslagen: Kuppentin, Kuppentin-Ausbau, Daschow, Zahren, Gallin, Penzlin,
    — 
    Gemeinde Ganzlin mit den Ortsteilen und Ortslagen: Dresenow, Dresenower Mühle, Twietfort, Ganzlin, Tönchow, Wendisch Priborn, Liebhof, Gnevsdorf,
    — 
    Gemeinde Granzin mit den Ortsteilen und Ortslagen: Lindenbeck, Greven, Beckendorf, Bahlenrade, Granzin,
    — 
    Gemeinde Grabow mit den Ortsteilen und Ortslagen: Fresenbrügge, Grabow, Griemoor, Heidehof, Kaltehof, Winkelmoor,
    — 
    Gemeinde Groß Laasch mit den Ortsteilen und Ortslagen: Groß Laasch,
    — 
    Gemeinde Kremmin mit den Ortsteilen und Ortslagen: Beckentin, Kremmin,
    — 
    Gemeinde Kritzow mit den Ortsteilen und Ortslagen: Schlemmin, Kritzow,
    — 
    Gemeinde Lewitzrand mit dem Ortsteil und Ortslage: Matzlow-Garwitz (teilweise),
    Gemeinde Lübz mit den Ortsteilen und Ortslagen: Bobzin, Broock, Broock Ausbau, Hof Gischow, Lübz, Lutheran, Lutheran Ausbau, Riederfelde, Ruthen, Wessentin, Wessentin Ausbau,
    — 
    Gemeinde Neustadt-Glewe mit den Ortsteilen und Ortslagen: Hohes Feld, Kiez, Klein Laasch, Liebs Siedlung, Neustadt-Glewe, Tuckhude, Wabel,
    — 
    Gemeinde Obere Warnow mit den Ortsteilen und Ortslagen: Grebbin und Wozinkel, Gemarkung Kossebade teilweise, Gemarkung Herzberg mit dem Waldgebiet Bahlenholz bis an die östliche Gemeindegrenze, Gemarkung Woeten unmittelbar östlich und westlich der L16,
    — 
    Gemeinde Parchim mit den Ortsteilen und Ortslagen: Dargelütz, Neuhof, Kiekindemark, Neu Klockow, Möderitz, Malchow, Damm, Parchim, Voigtsdorf, Neu Matzlow,
    — 
    Gemeinde Passow mit den Ortsteilen und Ortslagen: Unterbrüz, Brüz, Welzin, Neu Brüz, Weisin, Charlottenhof, Passow,
    — 
    Gemeinde Plau am See mit den Ortsteilen und Ortslagen: Reppentin, Gaarz, Silbermühle, Appelburg, Seelust, Plau-Am See, Plötzenhöhe, Klebe, Lalchow, Quetzin, Heidekrug,
    — 
    Gemeinde Rom mit den Ortsteilen und Ortslagen: Lancken, Stralendorf, Rom, Darze, Paarsch,
    — 
    Gemeinde Spornitz mit den Ortsteilen und Ortslagen: Dütschow, Primark, Steinbeck, Spornitz,
    — 
    Gemeinde Werder mit den Ortsteilen und Ortslagen: Neu Benthen, Benthen, Tannenhof, Werder.

    2.    Estonia

    Le seguenti zone soggette a restrizioni I in Estonia:

    — 
    Hiiu maakond.

    3.    Lettonia

    Le seguenti zone soggette a restrizioni I in Lettonia:

    — 
    Dienvidkurzemes novada, Nīcas pagasta daļa uz ziemeļiem no apdzīvotas vietas Bernāti, autoceļa V1232, A11, V1222, Bārtas upes, Otaņķu pagasts,
    — 
    Ropažu novada Stopiņu pagasta daļa, kas atrodas uz rietumiem no autoceļa V36, P4 un P5, Acones ielas, Dauguļupes ielas un Dauguļupītes.

    4.    Lituania

    Le seguenti zone soggette a restrizioni I in Lituania:

    — 
    Klaipėdos rajono savivaldybė: Agluonėnų, Dovilų, Gargždų, Priekulės, Vėžaičių, Kretingalės ir Dauparų-Kvietinių seniūnijos,
    — 
    Palangos miesto savivaldybė.

    5.    Ungheria

    Le seguenti zone soggette a restrizioni I in Ungheria:

    — 
    Békés megye 950950, 950960, 950970, 951950, 952050, 952750, 952850, 952950, 953050, 953150, 953650, 953660, 953750, 953850, 953960, 954250, 954260, 954350, 954450, 954550, 954650, 954750, 954850, 954860, 954950, 955050, 955150, 955250, 955260, 955270, 955350, 955450, 955510, 955650, 955750, 955760, 955850, 955950, 956050, 956060, 956150 és 956160 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,
    — 
    Bács-Kiskun megye 600150, 600850, 601550, 601650, 601660, 601750, 601850, 601950, 602050, 603250, 603750 és 603850 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,
    — 
    Budapest 1 kódszámú, vadgazdálkodási tevékenységre nem alkalmas területe,
    — 
    Csongrád-Csanád megye 800150, 800160, 800250, 802220, 802260, 802310 és 802450 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,
    — 
    Fejér megye 400150, 400250, 400351, 400352, 400450, 400550, 401150, 401250, 401350, 402050, 402350, 402360, 402850, 402950, 403050, 403450, 403550, 403650, 403750, 403950, 403960, 403970, 404650, 404750, 404850, 404950, 404960, 405050, 405750, 405850, 405950,
    — 
    406050, 406150, 406550, 406650 és 406750 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,
    — 
    Győr-Moson-Sopron megye 100550, 100650, 100950, 101050, 101350, 101450, 101550, 101560 és 102150 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,
    — 
    Jász-Nagykun-Szolnok megye 750150, 750160, 750260, 750350, 750450, 750460, 754450, 754550, 754560, 754570, 754650, 754750, 754950, 755050, 755150, 755250, 755350 és 755450 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,
    — 
    Komárom-Esztergom megye 250150, 250250, 250450, 250460, 250550, 250650, 250750, 251050, 251150, 251250, 251350, 251360, 251650, 251750, 251850, 252250, kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,
    — 
    Pest megye 571550, 572150, 572250, 572350, 572550, 572650, 572750, 572850, 572950, 573150, 573250, 573260, 573350, 573360, 573450, 573850, 573950, 573960, 574050, 574150, 574350, 574360, 574550, 574650, 574750, 574850, 574860, 574950, 575050, 575150, 575250, 575350, 575550, 575650, 575750, 575850, 575950, 576050, 576150, 576250, 576350, 576450, 576650, 576750, 576850, 576950, 577050, 577150, 577350, 577450, 577650, 577850, 577950, 578050, 578150, 578250, 578350, 578360, 578450, 578550, 578560, 578650, 578850, 578950, 579050, 579150, 579250, 579350, 579450, 579460, 579550, 579650, 579750, 580250 és 580450 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe.

    6.    Polonia

    Le seguenti zone soggette a restrizioni I in Polonia:

    w województwie kujawsko - pomorskim:
    — 
    powiat rypiński,
    — 
    powiat brodnicki,
    — 
    powiat grudziądzki,
    — 
    powiat miejski Grudziądz,
    — 
    powiat wąbrzeski,
    w województwie warmińsko-mazurskim:
    — 
    gmina Rozogi w powiecie szczycieńskim,
    w województwie podlaskim:
    — 
    gminy Wysokie Mazowieckie z miastem Wysokie Mazowieckie, Czyżew i część gminy Kulesze Kościelne położona na południe od linii wyznaczonej przez linię kolejową w powiecie wysokomazowieckim,
    — 
    powiat łomżyński,
    — 
    gminy Turośl, Mały Płock w powiecie kolneńskim,
    — 
    powiat zambrowski,
    — 
    powiat miejski Łomża,
    w województwie mazowieckim:
    — 
    powiat ostrołęcki,
    — 
    powiat miejski Ostrołęka,
    — 
    powiat płocki,
    — 
    powiat miejski Płock,
    — 
    powiat ciechanowski,
    — 
    powiat płoński,
    — 
    powiat sierpecki,
    — 
    gmina Bieżuń, Lutocin, Siemiątkowo i Żuromin w powiecie żuromińskim,
    — 
    część powiatu ostrowskiego niewymieniona w części II załącznika I,
    — 
    gminy Dzieżgowo, Lipowiec Kościelny, Mława, Radzanów, Strzegowo, Stupsk, Szreńsk, Szydłowo, Wiśniewo w powiecie mławskim,
    — 
    powiat przasnyski,
    — 
    powiat makowski,
    — 
    powiat pułtuski,
    — 
    część powiatu wyszkowskiego niewymieniona w części II załącznika I,
    — 
    część powiatu węgrowskiego niewymieniona w części II załącznika I,
    — 
    część powiatu wołomińskiego niewymieniona w części II załącznika I,
    — 
    gminy Mokobody i Suchożebry w powiecie siedleckim,
    — 
    gminy Cegłów, Dębe Wielkie, Dobre, Halinów, Jakubów, Mińsk Mazowiecki z miastem Mińśk Mazowiecki, Kałuszyn, Mrozy, Stanisławów w powiecie mińskim,
    — 
    gminy Bielany i gmina wiejska Sokołów Podlaski w powiecie sokołowskim,
    — 
    powiat gostyniński,
    — 
    gminy Gózd, Iłża, Skaryszew w powiecie radomskim,
    — 
    gminy Ciepielów, Lipsko, Rzeczniów, Sienno w powiecie lipskim,
    — 
    gminy Kazanów, Policzna, Tczów, Zwoleń w powiecie zwoleńskim,
    w województwie podkarpackim:
    — 
    część gminy Dębowiec położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 993, część gminy Osiek Jasielski położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 993, część gminy Nowy Żmigród położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 993 w powiecie jasielskim,
    — 
    gmina Grodzisko Dolne w powiecie leżajskim,
    — 
    część powiatu ropczycko – sędziszowskiego niewymieniona w części II załącznika I,
    — 
    gminy Chłopice, Pawłosiów, Jarosław z miastem Jarosław w powiecie jarosławskim,
    — 
    gminy Fredropol, Krasiczyn, Krzywcza, Przemyśl, część gminy Orły położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 77, część gminy Żurawica na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 77 w powiecie przemyskim,
    — 
    powiat miejski Przemyśl,
    — 
    gminy Adamówka, Sieniawa, Tryńcza, Przeworsk z miastem Przeworsk, część gminy Zarzecze położona na północ od linii wyznaczonej przez rzekę Mleczka w powiecie przeworskim,
    — 
    gminy Rakszawa, Żołynia w powiecie łańcuckim,
    — 
    gminy Trzebownisko, Głogów Małopolski, część gminy Świlcza położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 94 i część gminy Sokołów Małopolski położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 875 w powiecie rzeszowskim,
    — 
    gmina Raniżów w powiecie kolbuszowskim,
    — 
    część powiatu dębickiego niewymieniona w części II załącznika I,
    — 
    gminy Chorkówka, Dukla, Jaśliska w powiecie krośnieńskim,
    — 
    gmina Komańcza w powiecie sanockim,
    — 
    gmina Cisna w powiecie leskim,
    — 
    gminy Lutowiska, Czarna, Ustrzyki Dolne w powiecie bieszczadzkim,
    w województwie świętokrzyskim:
    — 
    powiat buski,
    — 
    powiat skarżyski,
    — 
    część powiatu opatowskiego niewymieniona w części II załącznika I,
    — 
    część powiatu sandomierskiego niewymieniona w części II załącznika I,
    — 
    powiat staszowski,
    — 
    gminy Mirzec, Brody, część gminy Wąchock położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 42 w powiecie starachowckim,
    — 
    powiat ostrowiecki,
    — 
    gminy Gowarczów, Końskie, Stąporków w powiecie koneckim,
    w województwie łódzkim:
    — 
    gminy Łyszkowice, Kocierzew Południowy, Kiernozia, Chąśno, Nieborów, część gminy wiejskiej Łowicz położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 92 biegnącej od granicy miasta Łowicz do zachodniej granicy gminy oraz część gminy wiejskiej Łowicz położona na wschód od granicy miasta Łowicz i na północ od granicy gminy Nieborów w powiecie łowickim,
    — 
    gminy Cielądz, Rawa Mazowiecka z miastem Rawa Mazowiecka w powiecie rawskim,
    — 
    gminy Bolimów, Głuchów, Godzianów, Lipce Reymontowskie, Maków, Nowy Kawęczyn, Skierniewice, Słupia w powiecie skierniewickim,
    — 
    powiat miejski Skierniewice,
    — 
    gminy Mniszków, Paradyż, Sławno i Żarnów w powiecie opoczyńskim,
    — 
    gminy Czerniewice, Inowłódz, Lubochnia, Rzeczyca, Tomaszów Mazowiecki z miastem Tomaszów Mazowiecki, Żelechlinek w powiecie tomaszowskim,
    w województwie pomorskim:
    — 
    gminy Ostaszewo, miasto Krynica Morska oraz część gminy Nowy Dwór Gdański położona na południowy - zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 55 biegnącą od południowej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 7, następnie przez drogę nr 7 i S7 biegnącą do zachodniej granicy gminy w powiecie nowodworskim,
    — 
    gminy Lichnowy, Miłoradz, Malbork z miastem Malbork, część gminy Nowy Staw położna na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 55 w powiecie malborskim,
    — 
    gminy Stary Targ i Sztum w powiecie sztumskim,
    — 
    gminy Cedry Wielkie, Suchy Dąb, Pszczółki, miasto Pruszcz Gdański, część gminy wiejskiej Pruszcz Gdański położona na wschód od lini wyznaczonej przez drogę A1 w powieciegdańskim,
    — 
    Miasto Gdańsk,
    — 
    powiat tczewski,
    — 
    część powiatu kwidzyńskiego niewymieniona w części II załącznika I,
    w województwie lubuskim:
    — 
    gmina Lubiszyn w powiecie gorzowskim,
    — 
    powiat strzelecko – drezdenecki,
    w województwie dolnośląskim:
    — 
    gminy Międzybórz, Syców, Twardogóra, część gminy wiejskiej Oleśnica położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr S8, część gminy Dobroszyce położona na wschód od linii wyznaczonej przez linię kolejową biegnącą od północnej do południowej granicy gminy w powiecie oleśnickim,
    — 
    gminy Jordanów Śląski, Kobierzyce, Mietków, Sobótka, część gminy Żórawina położona na zachód od linii wyznaczonej przez autostradę A4, część gminy Kąty Wrocławskie położona na południe od linii wyznaczonej przez autostradę A4 w powiecie wrocławskim,
    — 
    część gminy Domaniów położona na południowy zachód od linii wyznaczonej przez autostradę A4 w powiecie oławskim,
    — 
    gmina Wiązów w powiecie strzelińskim,
    — 
    część powiatu średzkiego niewymieniona w części II załącznika I,
    — 
    gminy Pielgrzymka, miasto Złotoryja, część gminy wiejskiej Złotoryja położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę biegnącą od północnej granicy gminy w miejscowości Nowa Wieś Złotoryjska do granicy miasta Złotoryja oraz na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 382 biegnącą od granicy miasta Złotoryja do wschodniej granicy gminy w powiecie złotoryjskim,
    — 
    gminy Janowice Wielkie, Mysłakowice, Stara Kamienica, Szklarska Poręba w powiecie karkonoskim,
    — 
    część powiatu miejskiego Jelenia Góra położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 366,
    — 
    gminy Bolków, Mściwojów, Paszowice, miasto Jawor, część gminy Męcinka położona na południe od drogi nr 363 w powiecie jaworskim,
    — 
    gminy Dobromierz, Jaworzyna Śląska, Marcinowice, Strzegom, Żarów w powiecie świdnickim,
    — 
    gminy Dzierżoniów, Pieszyce, miasto Bielawa, miasto Dzierżoniów w powiecie dzierżoniowskim,
    — 
    gminy Głuszyca, Mieroszów w powiecie wałbrzyskim,
    — 
    gmina Nowa Ruda i miasto Nowa Ruda w powiecie kłodzkim,
    — 
    gminy Kamienna Góra, Marciszów i miasto Kamienna Góra w powiecie kamiennogórskim,
    w województwie wielkopolskim:
    — 
    gminy Koźmin Wielkopolski, Rozdrażew w powiecie krotoszyńskim,
    — 
    gminy Brodnica, część gminy Dolsk położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 434 biegnącą od północnej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 437, a nastęnie na wschód od drogi nr 437 biegnącej od skrzyżowania z drogąnr 434 do południowej granicy gminy, część gminy Śrem położóna na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 310 biegnącą od zachodniej granicy gminy do miejscowości Śrem, następnie na wschód od drogi nr 432 w miejscowości Śrem oraz na wschód od drogi nr 434 biegnącej od skrzyżowania z drogą nr 432 do południowej granicy gminy w powiecie śremskim,
    — 
    gminy Borek Wielkopolski, Piaski, Pogorzela, w powiecie gostyńskim,
    — 
    gmina Grodzisk Wielkopolski i część gminy Kamieniec położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 308 w powiecie grodziskim,
    — 
    gmina Czempiń w powiecie kościańskim,
    — 
    gminy Kleszczewo, Kostrzyn, Kórnik, Pobiedziska, Mosina, miasto Puszczykowo w powiecie poznańskim,
    — 
    gmina Kiszkowo i część gminy Kłecko położona na zachód od rzeki Mała Wełna w powiecie gnieźnieńskim,
    — 
    powiat czarnkowsko-trzcianecki,
    — 
    część gminy Wronki położona na północ od linii wyznaczonej przez rzekę Wartę biegnącą od zachodniej granicy gminy do przecięcia z droga nr 182, a następnie na wschód od linii wyznaczonej przez drogi nr 182 oraz 184 biegnącą od skrzyżowania z drogą nr 182 do południowej granicy gminy w powiecie szamotulskim,
    — 
    gmina Budzyń w powiecie chodzieskim,
    — 
    gminy Mieścisko, Skoki i Wągrowiec z miastem Wągrowiec w powiecie wągrowieckim,
    — 
    gmina Dobrzyca w powiecie pleszewskim,
    — 
    gminy Odolanów, Przygodzice, Raszków, Sośnie, miasto Ostrów Wielkopolski, część gminy wiejskiej Ostrów Wielkopolski położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę łączącą miejscowości Sulisław – Łąkociny – Wierzbno i na zachód od miasta Ostrów Wielkopolski oraz część gminy wiejskiej Ostrów Wielkopolski położona na wschód od miasta Ostrów Wielkopolski w powiecie ostrowskim,
    — 
    gmina Kobyla Góra w powiecie ostrzeszowskim,
    — 
    gminy Baranów, Bralin, Perzów, Rychtal, Trzcinica, Łęka Opatowska w powiecie kępińskim,
    w województwie opolskim:
    — 
    gmina Byczyna, część gminy Kluczbork położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 42 biegnącą od zachodniej granicy gminy do skrzyżowana z drogą nr 45, a następnie od tego skrzyżowania na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 45 do skrzyżowania z ulicą Fabryczną w miejscowości Kluczbork i dalej na północ od linii wyznaczonej przez ulice Fabryczna -Dzierżonia – Strzelecka w miejscowości Kluczbork do wschodniej granicy gminy, część gminy Wołczyn położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 42 w powiecie kluczborskim,
    — 
    gminy Praszka, Gorzów Śląski, Radłów, Olesno, Zębowice, część gminy Rudniki położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 42 biegnącą od zachodniej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 43 i na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 43 biegnącą od północnej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 42 w powiecie oleskim,
    — 
    część gminy Grodków położona na zachód od linii wyznaczonej przez linię kolejową w powiecie brzeskim,
    — 
    gminy Łambinowice, Pakosławice, Skoroszyce, część gminy Korfantów położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 407 w powiecie nyskim,
    — 
    część gminy Biała położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 407 biegnącą od zachodniej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 414 i dalej na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 414 biegnącej od tego skrzyżowania do skrzyżowania z drogą nr 409, a następnie na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 409 biegnącą od tego skrzyżowania do wschodniej granicy gminy w powiecie prudnickim,
    — 
    gminy Chrząstowice, Ozimek, Komprachcice, Prószków, część gminy Łubniany położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę łączącą miejscowości Świerkle – Masów, ulicę Leśną w miejscowości Masów oraz na południe od ulicy Kolanowskiej biegnącej do wschodniej granicy gminy, część gminy Turawa położona na południe od linii wyznaczonej przez ulice Powstańców Śląskich -Kolanowską -Opolską – Kotorską w miejscowości Węgry i dalej na południe od drogi łączącej miejscowości Węgry- Kotórz Mały – Turawa – Rzędów – Kadłub Turawski – Zakrzów Turawski biegnącą do wschodniej granicy gminy w powiecie opolskim,
    — 
    powiat miejski Opole,
    w województwie zachodniopomorskim:
    — 
    gminy Nowogródek Pomorski, Barlinek, część gminy Myślibórz położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 23 biegnącej od południowej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 26, następnie na wschód od drogi nr 26 biegnącej od tego skrzyżowania do skrzyżowania z drogą nr 119 i dalej na wschód od drogi nr 119 biegnącej od skrzyżowania z drogą nr 26 do północnej granicy gminy, część gminy Dębno położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 126 biegnącą od zachodniej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 23 w miejscowości Dębno, następnie na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 23 do skrzyżowania z ul. Jana Pawła II w miejscowości Cychry, następnie na północ od ul. Jana Pawła II do skrzyżowania z ul. Ogrodową i dalej na północ od linii wyznaczonej przez ul. Ogrodową, której przedłużenie biegnie do wschodniej granicy gminy w powiecie myśliborskim,
    — 
    gmina Stare Czarnowo w powiecie gryfińskim,
    — 
    gminy Bielice, Lipiany, Przelewice, Pyrzyce w powiecie pyrzyckim,
    — 
    gminy Bierzwnik, Krzęcin, Pełczyce w powiecie choszczeńskim,
    — 
    część powiatu miejskiego Szczecin położona na zachód od linii wyznaczonej przez rzekę Odra Zachodnia biegnącą od północnej granicy gminy do przecięcia z drogą nr 10, następnie na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 10 biegnącą od przecięcia z linią wyznaczoną przez rzekę Odra Zachodnia do wschodniej granicy gminy,
    — 
    gminy Dobra (Szczecińska), Police w powiecie polickim,
    w województwie małopolskim:
    — 
    gmina Biecz, Bobowa, Moszczenica, Lipinki, Łużna, Ropa, Gorlice, miasto Gorlice w powiecie gorlickim,
    — 
    powiat nowosądecki,
    — 
    gminy Czorsztyn, Krościenko nad Dunajcem, Ochotnica Dolna, Szczawnica w powiecie nowotarskim,
    — 
    powiat miejski Nowy Sącz,
    — 
    gminy Skrzyszów, Lisia Góra, Radłów, Wietrzychowice, Żabno, część gminy wiejskiej Tarnów położona na wschód od miasta Tarnów w powiecie tarnowskim,
    — 
    powiat dąbrowski,
    — 
    gminy Klucze, Bolesław, Bukowno w powiecie olkuskim,
    w województwie śląskim:
    — 
    gmina Sławków w powiecie będzińskim,
    — 
    powiat miejski Jaworzno,
    — 
    powiat miejski Mysłowice,
    — 
    powiat miejski Katowice,
    — 
    powiat miejski Siemianowice Śląskie,
    — 
    powiat miejski Chorzów,
    — 
    powiat miejski Piekary Śląskie,
    — 
    powiat miejski Bytom,
    — 
    gminy Kalety, Ożarowice, Świerklaniec, Miasteczko Śląskie, Radzionków w powiecie tarnogórskim,
    — 
    gmina Woźniki w powiecie lublinieckim,
    — 
    gminy Myszków i Koziegłowy w powiecie myszkowskim,
    — 
    gminy Ogrodzieniec, Zawiercie, Włodowice w powiecie zawierciańskim.

    7.    Slovacchia

    Le seguenti zone soggette a restrizioni I in Slovacchia:

    — 
    in the district of Nové Zámky, Sikenička, Pavlová, Bíňa, Kamenín, Kamenný Most, Malá nad Hronom, Belá, Ľubá, Šarkan, Gbelce, Bruty, Mužla, Obid, Štúrovo, Nána, Kamenica nad Hronom, Chľaba, Leľa, Bajtava, Salka, Malé Kosihy,
    — 
    in the district of Veľký Krtíš, the municipalities of Ipeľské Predmostie, Veľká nad Ipľom, Hrušov, Kleňany, Sečianky,
    — 
    in the district of Levice, the municipalities of Keť, Čata, Pohronský Ruskov, Hronovce, Želiezovce, Zalaba, Malé Ludince, Šalov, Sikenica, Pastovce, Bielovce, Ipeľský Sokolec, Lontov, Kubáňovo, Sazdice, Demandice, Dolné Semerovce, Vyškovce nad Ipľom, Preseľany nad Ipľom, Hrkovce, Tupá, Horné Semerovce, Hokovce, Slatina, Horné Turovce, Veľké Turovce, Šahy, Tešmak, Plášťovce, Ipeľské Uľany, Bátovce, Pečenice, Jabloňovce, Bohunice, Pukanec, Uhliská, Kalná nad Hronom, Nový Tekov, Malé Kozmálovce, Veľké Kozmálovce, Tlmače, Rybník, Hronské Kosihy, Čajkov, Nová Dedina, Devičany,
    — 
    in the district of Krupina, the municipalities of Dudince, Terany, Hontianske Moravce, Sudince, Súdovce, Lišov,
    — 
    the whole district of Ružomberok,
    — 
    the whole district of Turčianske Teplice, except municipalities included in zone II,
    — 
    in the district of Martin, municipalties of Blatnica, Folkušová, Necpaly, Belá-Dulice, Ďanová, Karlová, Laskár, Rakovo, Príbovce, Košťany nad Turcom, Socovce, Turčiansky Ďur, Kláštor pod Znievom, Slovany, Ležiachov, Benice,
    — 
    in the district of Dolný Kubín, the municipalities of Kraľovany, Žaškov, Jasenová, Vyšný Kubín, Oravská Poruba, Leštiny, Osádka, Malatiná, Chlebnice, Krivá,
    — 
    in the district of Tvrdošín, the municipalities of Oravský Biely Potok, Habovka, Zuberec,
    — 
    in the district of Prievidza, the municipalities of Handlová, Cígeľ, Podhradie, Lehota pod Vtáčnikom, Kamenec pod Vtáčnikom, Bystričany, Čereňany, Oslany, Horná Ves, Radobica, Ráztočno,
    — 
    in the district of Partizánske, the municipalities of Veľké Uherce, Pažiť, Kolačno, Veľký Klíž, Ješkova Ves, Klátová Nová Ves,
    — 
    in the district of Topoľčany, the municipalities of Krnča, Prázdnovce, Solčany, Nitrianska Streda, Čeľadince, Kovarce, Súlovce,
    — 
    in the district of Zlaté Moravce, the municipalities of Zlatno, Mankovce, Velčice, Kostoľany pod Tríbečom, Ladice, Sľažany, Neverice, Beladice, Choča, Vieska nad Žitavou, Slepčany, Červený Hrádok, Nevidzany, Malé Vozokany,
    — 
    the whole district of Žiar nad Hronom, except municipalities included in zone II.

    8.    Italia

    Le seguenti zone soggette a restrizioni I in Italia:

    regione Piemonte:
    — 
    nella provincia di Alessandria, i comuni di Casalnoceto, Oviglio, Viguzzolo, Bergamasco, Castellar Guidobono, Berzano di Tortona, Carentino, Frascaro, Borgoratto Alessandrino, Volpeglino, Gamalero, Volpedo, Sarezzano, Pontecurone, Castelnuovo Scrivia, Alluvione Piovera, Sale, Bassignana, Pecetto di Valenza, Rivarone, Montecastello, Valenza, San Salvatore Monferrato, Castelletto Monferrato, Quargnento, Solero, Pietra Marazzi,
    — 
    nella provincia di Asti, i comuni di Nizza Monferrato, Incisa Scapaccino, Mombaruzzo, Maranzana, Castelletto Molina, Castelnuovo Belbo, Quaranti, Fontanile, Calamandrana, Bruno, Canelli, San Marzano Oliveto,
    — 
    nella provincia di Cuneo, i comuni di Bergolo, Pezzolo Valle Uzzone, Cortemilia, Levice, Castelletto Uzzone, Perletto, Castino, Cossano Belbo, Rocchetta Belbo, Santo Stefano Belbo, Gottasecca, Monesiglio, Sale delle Langhe, Camerana, Castelnuovo di Ceva, Piero, Brunetto, Montezemolo, Perlo,
    regione Liguria:
    — 
    nella provincia di Genova, i comuni di Rovegno, Portofino, Santa Margherita Ligure, Camogli, Fontanigorda, Rezzoaglio, Orero, Coreglia Ligure, San Colombano Certenoli, Zoagli, Leivi, Chiavari, Borzonasca,
    — 
    nella provincia di Savona i comuni di Bergeggi, Spotorno, Vezzi Portio, Noli, Orco Feglino, Bormida, Calice Ligure, Rialto, Osiglia, Murialdo,
    regione Emilia-Romagna:
    — 
    nella provincia di Piacenza, i comuni di Cerignale, Ottone (a est del fiume Trebbia),
    regione Lombardia:
    — 
    nella provincia di Pavia, i comuni di Rocca Susella, Montesegale, Menconico, Val Di Nizza, Bagnaria, Santa Margherita Di Staffora, Ponte Nizza, Brallo Di Pregola, Varzi, Godiasco, Cecima,
    regione Lazio:
    — 
    nella provincia di Roma:
    a nord: i comuni di Riano, Castelnuovo di Porto, Capena, Fiano Romano, Morlupo, Sacrofano, Magliano Romano, Formello, Campagnano di Roma, Anguillara,
    a ovest: il comune di Fiumicino,
    a sud: il comune di Roma tra i confini del comune di Fiumicino (a ovest), i limiti della zona 3 (a nord), il fiume Tevere fino all'intersezione con il Grande Raccordo Anulare (GRA), il Grande Raccordo Anulare (GRA) fino all'intersezione con l'autostrada A24, l'autostrada A24 fino all'intersezione con viale del Tecnopolo, viale del Tecnopolo fino all'intersezione con i confini del comune di Guidonia Montecelio,
    a est: i comuni di Guidonia Montecelio, Montelibretti, Palombara Sabina, Monterotondo, Mentana, Sant'Angelo Romano, Fonte Nuova,
    regione Sardegna:
    — 
    nella provincia del Sud Sardegna i comuni di Ballao, Barumini, Escalaplano, Escolca Isola Amministrativa, Genuri, Gergei, Gesico, Guamaggiore, Las Plassas, Mandas, Orroli, Pauli Arbarei, Selegas, Setzu, Siddi, Siurgus Donigala, Suelli, Tuili, Turri, Ussaramanna, Villanovafranca, Villaputzu,
    — 
    nella provincia di Nuoro i comuni di Arzana Isola Amministrativa, Birori, Borore, Bortigali a ovest della strada statale 131, Dualchi, Gairo Isola Amministrativa, Galtelli, Irgoli, Jerzu Isola Amministrativa, Lanusei Isola Amministrativa, Loceri Isola Amministrativa, Loculi, Macomer a ovest della strada statale 131, Noragugume, Onifai, Orosei, Ortueri, Osini Isola Amministrativa, Perdasdefogu, Posada, Sindia Isola Amministrativa, Siniscola, Tertenia Isola Amministrativa,
    — 
    nella provincia di Oristano i comuni di Aidomaggiore, Albagiara, Ardauli, Assolo, Asuni, Baradili, Baressa, Bidonì, Boroneddu, Busachi, Ghilarza, Gonnosnò, Mogorella, Neoneli, Nureci, Ruinas, Samugheo, Sedilo, Senis, Sini, Soddi, Sorradile Isola Amministrativa, Tadasuni, Ulà Tirso, Usellus, Villa Sant'Antonio,
    — 
    nella provincia di Sassari i comuni di Ardara, Berchidda, Bonnanaro, Bonorva a ovest della strada statale 131, Borutta, Cheremule, Cossoine, Giave, Loiri Porto San Paolo, Monti, Mores a nord della strada statale 128 bis – strada provinciale 63, Olbia a sud della strada statale 127, Oschiri a nord della E 840, Ozieri a nord della strada provinciale 63 – strada provinciale 1 – strada statale 199, Semestene, Telti, Torralba, Tula.

    9.    Cechia

    Le seguenti zone soggette a restrizioni I in Cechia:

    Liberecký kraj:
    — 
    v okrese Liberec katastrální území obcí Hrádek nad Nisou, Oldřichov v Hájích, Grabštejn, Václavice u Hrádku nad Nisou, Horní Vítkov, Dolní Vítkov, Bílý Kostel nad Nisou, Dolní Chrastava, Horní Chrastava, Chrastava I, Nová Ves u Chrastavy, Mlýnice, Albrechtice u Frýdlantu, Kristiánov, Heřmanice u Frýdlantu, Dětřichov u Frýdlantu, Mníšek u Liberce, Oldřichov na Hranicích, Machnín, Svárov u Liberce, Desná I, Krásná Studánka, Stráž nad Nisou, Fojtka, Radčice u Krásné Studánky, Kateřinky u Liberce, Staré Pavlovice, Nové Pavlovice, Růžodol I, Františkov u Liberce, Liberec, Ruprechtice, Rudolfov, Horní Růžodol, Rochlice u Liberce, Starý Harcov, Vratislavice nad Nisou, Kunratice u Liberce, Proseč nad Nisou, Lukášov, Rýnovice, Jablonec nad Nisou, Jablonecké Paseky, Jindřichov nad Nisou, Mšeno nad Nisou, Lučany nad Nisou, Smržovka, Tanvald, Jiřetín pod Bukovou, Dolní Maxov, Antonínov, Horní Maxov, Karlov u Josefova Dolu, Loučná nad Nisou, Hraničná nad Nisou, Janov nad Nisou, Bedřichov u Jablonce nad Nisou, Josefův Důl u Jablonce nad Nisou, Albrechtice v Jizerských horách, Desná III, Polubný, Harrachov, Jizerka, Hejnice, Bílý Potok pod Smrkem, Andělská Hora u Chrastavy, Benešovice u Všelibic, Cetenov, Česká Ves v Podještědí, Dolní Sedlo, Dolní Suchá u Chotyně, Donín u Hrádku nad Nisou, Druzcov, Hlavice, Hrubý Lesnov, Chotyně, Chrastava II, Chrastná, Jablonné v Podještědí, Janovice v Podještědí, Janův Důl, Jítrava, Kněžice v Lužických horách, Kotel, Kryštofovo Údolí, Křižany, Lázně Kundratice, Loučná, Lvová, Malčice u Všelibic, Markvartice v Podještědí, Nesvačily u Všelibic, Novina u Liberce, Osečná, Panenská Hůrka, Polesí u Rynoltic, Postřelná, Přibyslavice, Rynoltice, Smržov u Českého Dubu, Vápno, Všelibice, Zábrdí u Osečné, Zdislava, Žibřidice,
    — 
    v okrese Česká Lípa katastrální území obcí Bezděz, Blatce, Brniště, Břevniště pod Ralskem, Česká Lípa, Deštná u Dubé, Dobranov, Dražejov u Dubé, Drchlava, Dřevčice, Dubá, Dubice u České Lípy, Dubnice pod Ralskem, Hamr na Jezeře, Heřmaničky u Dobranova, Hlemýždí, Holany, Horky u Dubé, Horní Krupá, Houska, Chlum u Dubé, Jabloneček, Jestřebí u České Lípy, Kamenice u Zákup, Korce, Kruh v Podbezdězí, Kvítkov u České Lípy, Lasvice, Loubí pod Vlhoštěm, Luhov u Mimoně, Luka, Maršovice u Dubé, Náhlov, Nedamov, Noviny pod Ralskem, Obora v Podbezdězí, Okna v Podbezdězí, Okřešice u České Lípy, Pavlovice u Jestřebí, Písečná u Dobranova, Skalka u Doks, Sosnová u České Lípy, Srní u České Lípy, Stará Lípa, Starý Šidlov, Stráž pod Ralskem, Šváby, Tachov u Doks, Tubož, Újezd u Jestřebí, Velenice u Zákup, Velký Grunov, Velký Valtinov, Vítkov u Dobranova, Vlčí Důl, Vojetín, Vrchovany, Zahrádky u České Lípy, Zákupy, Zbyny, Žďár v Podbezdězí, Ždírec v Podbezdězí, Žizníkov,
    Středočeský kraj
    — 
    v okrese Mladá Boleslav katastrální území obcí Bezdědice, Březovice pod Bezdězem, Víska u Březovic, Dolní Krupá u Mnichova Hradiště, Mukařov u Jiviny, Neveklovice, Strážiště u Jiviny, Vicmanov, Vrchbělá, Březinka pod Bezdězem, Bělá pod Bezdězem, Dolní Rokytá, Horní Rokytá, Rostkov, Kozmice u Jiviny.

    10.    Grecia

    Le seguenti zone soggette a restrizioni I in Grecia:

    — 
    in the regional unit of Drama:
    — 
    the community departments of Sidironero and Skaloti and the municipal departments of Livadero and Ksiropotamo (in Drama municipality),
    — 
    the municipal department of Paranesti (in Paranesti municipality),
    — 
    the municipal departments of Prosotsani, Kokkinogeia, Mikropoli, Panorama, Pyrgoi (in Prosotsani municipality),
    — 
    the municipal departments of Kato Nevrokopi, Chrysokefalo, Achladea, Vathytopos, Volakas, Granitis, Dasotos, Eksohi, Katafyto, Lefkogeia, Mikrokleisoura, Mikromilea, Ochyro, Pagoneri, Perithorio, Kato Vrontou and Potamoi (in Kato Nevrokopi municipality),
    — 
    in the regional unit of Xanthi:
    — 
    the municipal departments of Kimmerion, Stavroupoli, Gerakas, Dafnonas, Komnina, Kariofyto and Neochori (in Xanthi municipality),
    — 
    the community departments of Satres, Thermes, Kotyli, and the municipal departments of Myki, Echinos and Oraio and (in Myki municipality),
    — 
    the community department of Selero and the municipal department of Sounio (in Avdira municipality),
    — 
    in the regional unit of Rodopi:
    — 
    the municipal departments of Komotini, Anthochorio, Gratini, Thrylorio, Kalhas, Karydia, Kikidio, Kosmio, Pandrosos, Aigeiros, Kallisti, Meleti, Neo Sidirochori and Mega Doukato (in Komotini municipality),
    — 
    the municipal departments of Ipio, Arriana, Darmeni, Archontika, Fillyra, Ano Drosini, Aratos and the Community Departments Kehros and Organi (in Arriana municipality),
    — 
    the municipal departments of Iasmos, Sostis, Asomatoi, Polyanthos and Amvrosia and the community department of Amaxades (in Iasmos municipality),
    — 
    the municipal department of Amaranta (in Maroneia Sapon municipality),
    — 
    in the regional unit of Evros:
    — 
    the municipal departments of Kyriaki, Mandra, Mavrokklisi, Mikro Dereio, Protokklisi, Roussa, Goniko, Geriko, Sidirochori, Megalo Derio, Sidiro, Giannouli, Agriani and Petrolofos (in Soufli municipality),
    — 
    the municipal departments of Dikaia, Arzos, Elaia, Therapio, Komara, Marasia, Ormenio, Pentalofos, Petrota, Plati, Ptelea, Kyprinos, Zoni, Fulakio, Spilaio, Nea Vyssa, Kavili, Kastanies, Rizia, Sterna, Ampelakia, Valtos, Megali Doxipara, Neochori and Chandras (in Orestiada municipality),
    — 
    the municipal departments of Asvestades, Ellinochori, Karoti, Koufovouno, Kiani, Mani, Sitochori, Alepochori, Asproneri, Metaxades, Vrysika, Doksa, Elafoxori, Ladi, Paliouri and Poimeniko (in Didymoteixo municipality).
    — 
    in the regional unit of Serres:
    — 
    the municipal departments of Irakleia, Valtero, Dasochori, Karperi, Koimisi, Pontismeno, Chrysochorafa, Ammoudia, Gefyroudi, Strymoniko, Zevgolatio, Triados and Cheimaros (Irakleia Municipality).
    — 
    the municipal departments of Gonimo, Megalochori, Kamaroto, Sidirokastro, Strymonochori, Chortero, Charopo, the Community Departments of Agkistro, Achladochori, Kapnofyto, part of the Community Department of Promachonas, and part of the Municipal Departments of Kastanousi, Vyroneia, Neo Petritsi (Sintiki Municipality).
    — 
    The municipal departments of Serres, Elaionas, Anagennisi, Vamvakia and Oinoussa and the community departments of Orini and Ano Vrontou (Serres Municipality).
    — 
    in the regional unit of Kilkis:
    — 
    the municipal departments of Drosato, Amarantos, Terpyllo, Agios Markos, Anavrytou, Antigoneia, Gerakari, Helliniko, Efkarpia, Isoma, Kentriko, Koiladi, Kokkinia, Pontokerasea, Tripotamos, Fyska, Myriofyto and Plagia and part of the Municipal Departments of Mouries, Agia Paraskevi, Stathmos Mourion (Kilkis Municipality).

    PARTE II

    1.    Bulgaria

    Le seguenti zone soggette a restrizioni II in Bulgaria:

    — 
    the whole region of Haskovo,
    — 
    the whole region of Yambol,
    — 
    the whole region of Stara Zagora,
    — 
    the whole region of Pernik,
    — 
    the whole region of Kyustendil,
    — 
    the whole region of Plovdiv,
    — 
    the whole region of Pazardzhik, excluding the areas in Part III,
    — 
    the whole region of Smolyan,
    — 
    the whole region of Dobrich,
    — 
    the whole region of Sofia city,
    — 
    the whole region of Sofia Province,
    — 
    the whole region of Blagoevgrad,
    — 
    the whole region of Razgrad,
    — 
    the whole region of Kardzhali,
    — 
    the whole region of Burgas,
    — 
    the whole region of Varna,
    — 
    the whole region of Silistra,
    — 
    the whole region of Ruse,
    — 
    the whole region of Veliko Tarnovo,
    — 
    the whole region of Pleven,
    — 
    the whole region of Targovishte,
    — 
    the whole region of Shumen,
    — 
    the whole region of Sliven,
    — 
    the whole region of Vidin,
    — 
    the whole region of Gabrovo,
    — 
    the whole region of Lovech,
    — 
    the whole region of Montana,
    — 
    the whole region of Vratza.

    2.    Germania

    Le seguenti zone soggette a restrizioni II in Germania:

    Bundesland Brandenburg:
    — 
    Landkreis Oder-Spree:
    — 
    Gemeinde Grunow-Dammendorf,
    — 
    Gemeinde Mixdorf
    — 
    Gemeinde Schlaubetal,
    — 
    Gemeinde Neuzelle,
    — 
    Gemeinde Neißemünde,
    — 
    Gemeinde Lawitz,
    — 
    Gemeinde Eisenhüttenstadt,
    — 
    Gemeinde Vogelsang,
    — 
    Gemeinde Ziltendorf,
    — 
    Gemeinde Wiesenau,
    — 
    Gemeinde Friedland,
    — 
    Gemeinde Siehdichum,
    — 
    Gemeinde Müllrose,
    — 
    Gemeinde Briesen,
    — 
    Gemeinde Jacobsdorf
    — 
    Gemeinde Groß Lindow,
    — 
    Gemeinde Brieskow-Finkenheerd,
    — 
    Gemeinde Ragow-Merz,
    — 
    Gemeinde Beeskow,
    — 
    Gemeinde Rietz-Neuendorf,
    — 
    Gemeinde Tauche mit den Gemarkungen Stremmen, Ranzig, Trebatsch, Sabrodt, Sawall, Mitweide, Lindenberg, Falkenberg (T), Görsdorf (B), Wulfersdorf, Giesensdorf, Briescht, Kossenblatt und Tauche,
    — 
    Gemeinde Langewahl,
    — 
    Gemeinde Berkenbrück,
    — 
    Gemeinde Steinhöfel mit den Gemarkungen Arensdorf und Demitz und den Gemarkungen Steinhöfel, Hasenfelde und Heinersdorf östlich der L 36 und der Gemarkung Neuendorf im Sande südlich der L36,
    — 
    Gemeinde Fürstenwalde östlich der B 168 und südlich der L36,
    — 
    Gemeinde Diensdorf-Radlow,
    — 
    Gemeinde Wendisch Rietz östlich des Scharmützelsees und nördlich der B 246,
    — 
    Gemeinde Bad Saarow mit der Gemarkung Neu Golm und der Gemarkung Bad Saarow-Pieskow östlich des Scharmützelsees und ab nördlicher Spitze östlich der L35,
    — 
    Landkreis Dahme-Spreewald:
    — 
    Gemeinde Jamlitz,
    — 
    Gemeinde Lieberose,
    — 
    Gemeinde Schwielochsee mit den Gemarkungen Goyatz, Jessern, Lamsfeld, Ressen, Speichrow und Zaue,
    — 
    Landkreis Spree-Neiße:
    — 
    Gemeinde Schenkendöbern,
    — 
    Gemeinde Guben,
    — 
    Gemeinde Jänschwalde,
    — 
    Gemeinde Tauer,
    — 
    Gemeinde Peitz,
    — 
    Gemeinde Turnow-Preilack mit der Gemarkung Preilack,
    — 
    Gemeinde Teichland,
    — 
    Gemeinde Heinersbrück,
    — 
    Gemeinde Forst,
    — 
    Gemeinde Groß Schacksdorf-Simmersdorf,
    — 
    Gemeinde Neiße-Malxetal,
    — 
    Gemeinde Jämlitz-Klein Düben,
    — 
    Gemeinde Tschernitz,
    — 
    Gemeinde Döbern,
    — 
    Gemeinde Felixsee,
    — 
    Gemeinde Wiesengrund,
    — 
    Gemeinde Spremberg mit den Gemarkungen Wolkenberg, Stradow, Jessen, Pulsberg und Perpe,
    — 
    Gemeinde Welzow,
    — 
    Gemeinde Neuhausen/Spree mit der Gemarkung Gablenz,
    — 
    Gemeinde Drebkau mit den Gemarkungen Greifenhain und Kausche,
    — 
    Landkreis Märkisch-Oderland:
    — 
    Gemeinde Bleyen-Genschmar,
    — 
    Gemeinde Neuhardenberg
    — 
    Gemeinde Golzow,
    — 
    Gemeinde Küstriner Vorland,
    — 
    Gemeinde Alt Tucheband,
    — 
    Gemeinde Reitwein,
    — 
    Gemeinde Podelzig,
    — 
    Gemeinde Gusow-Platkow,
    — 
    Gemeinde Seelow,
    — 
    Gemeinde Vierlinden,
    — 
    Gemeinde Lindendorf,
    — 
    Gemeinde Fichtenhöhe,
    — 
    Gemeinde Lietzen,
    — 
    Gemeinde Falkenhagen (Mark),
    — 
    Gemeinde Zeschdorf,
    — 
    Gemeinde Treplin,
    — 
    Gemeinde Lebus,
    — 
    Gemeinde Müncheberg mit den Gemarkungen Jahnsfelde, Trebnitz, Obersdorf, Münchehofe und Hermersdorf,
    — 
    Gemeinde Märkische Höhe mit der Gemarkung Ringenwalde,
    — 
    Gemeinde Bliesdorf mit der Gemarkung Metzdorf und Gemeinde Bliesdorf – östlich der B167 bis östlicher Teil, begrenzt aus Richtung Gemarkungsgrenze Neutrebbin südlich der Bahnlinie bis Straße „Sophienhof“ dieser westlich folgend bis „Ruesterchegraben“ weiter entlang Feldweg an den Windrädern Richtung „Herrnhof“, weiter entlang „Letschiner Hauptgraben“ nord-östlich bis Gemarkungsgrenze Alttrebbin und Kunersdorf – östlich der B167,
    — 
    Gemeinde Bad Freienwalde mit den Gemarkungen Altglietzen, Altranft, Bad Freienwalde, Bralitz, Hohenwutzen, Schiffmühle, Hohensaaten und Neuenhagen,
    — 
    Gemeinde Falkenberg mit der Gemarkung Falkenberg östlich der L35,
    — 
    Gemeinde Oderaue,
    — 
    Gemeinde Wriezen mit den Gemarkungen Altwriezen, Jäckelsbruch, Neugaul, Beauregard, Eichwerder, Rathsdorf – östlich der B167 und Wriezen – östlich der B167,
    — 
    Gemeinde Neulewin,
    — 
    Gemeinde Neutrebbin,
    — 
    Gemeinde Letschin,
    — 
    Gemeinde Zechin,
    — 
    Landkreis Barnim:
    — 
    Gemeinde Lunow-Stolzenhagen,
    — 
    Gemeinde Parsteinsee,
    — 
    Gemeinde Oderberg,
    — 
    Gemeinde Liepe,
    — 
    Gemeinde Hohenfinow (nördlich der B167),
    — 
    Gemeinde Niederfinow,
    — 
    Gemeinde (Stadt) Eberswalde mit den Gemarkungen Eberswalde nördlich der B167 und östlich der L200, Sommerfelde und Tornow nördlich der B167,
    — 
    Gemeinde Chorin mit den Gemarkungen Brodowin, Chorin östlich der L200, Serwest, Neuehütte, Sandkrug östlich der L200,
    — 
    Gemeinde Ziethen mit der Gemarkung Klein Ziethen östlich der Serwester Dorfstraße und östlich der B198,
    — 
    Landkreis Uckermark:
    — 
    Gemeinde Angermünde mit den Gemarkungen Crussow, Stolpe, Gellmersdorf, Neukünkendorf, Bölkendorf, Herzsprung, Schmargendorf und den Gemarkungen Angermünde südlich und südöstlich der B2 und Dobberzin südlich der B2,
    — 
    Gemeinde Schwedt mit den Gemarkungen Criewen, Zützen, Schwedt, Stendell, Kummerow, Kunow, Vierraden, Blumenhagen, Oderbruchwiesen, Enkelsee, Gatow, Hohenfelde, Schöneberg, Flemsdorf und der Gemarkung Felchow östlich der B2,
    — 
    Gemeinde Pinnow südlich und östlich der B2,
    — 
    Gemeinde Berkholz-Meyenburg,
    — 
    Gemeinde Mark Landin mit der Gemarkung Landin südlich der B2,
    — 
    Gemeinde Casekow mit der Gemarkung Woltersdorf und den Gemarkungen Biesendahlshof und Casekow östlich der L272 und südlich der L27,
    — 
    Gemeinde Hohenselchow-Groß Pinnow mit der Gemarkung Groß Pinnow und der Gemarkung Hohenselchow südlich der L27,
    — 
    Gemeinde Gartz (Oder) mit der Gemarkung Friedrichsthal und den Gemarkungen Gartz und Hohenreinkendorf südlich der L27 und der B2 bis Kastanienallee, dort links abbiegend dem Schülerweg folgend bis Höhe Bahnhof, von hier in östlicher Richtung den Salveybach kreuzend bis zum Tantower Weg, diesen in nördlicher Richtung bis zu Stettiner Straße, diese weiter folgend bis zur B2, dieser in nördlicher Richtung folgend,
    — 
    Gemeinde Mescherin mit der Gemarkung Mescherin, der Gemarkung Neurochlitz östlich der B2 und der Gemarkung Rosow nördlich der K 7311,
    — 
    Gemeinde Passow mit der Gemarkung Jamikow,
    — 
    Kreisfreie Stadt Frankfurt (Oder),
    — 
    Landkreis Prignitz:
    — 
    Gemeinde Karstädt mit den Gemarkungen Neuhof und Kribbe und den Gemarkungen Groß Warnow, Klein Warnow, Reckenzin, Streesow und Dallmin östlich der Bahnstrecke Berlin/Spandau-Hamburg/Altona,
    — 
    Gemeinde Berge,
    — 
    Gemeinde Pirow mit den Gemarkungen Hülsebeck, Pirow, Bresch und Burow,
    — 
    Gemeinde Putlitz mit den Gemarkungen Sagast, Nettelbeck, Porep, Lütkendorf, Putlitz, Weitgendorf und Telschow,
    — 
    Gemeinde Marienfließ mit den Gemarkungen Jännersdorf, Stepenitz und Krempendorf,
    — 
    Landkreis Oberspreewald-Lausitz:
    — 
    Gemeinde Vetschau mit den Gemarkungen Wüstenhain und Laasow,
    — 
    Gemeinde Altdöbern mit den Gemarkungen Reddern, Ranzow, Pritzen, Altdöbern östlich der Bahnstrecke Altdöbern –Großräschen,
    — 
    Gemeinde Großräschen mit den Gemarkungen Woschkow, Dörrwalde, Allmosen,
    — 
    Gemeinde Neu-Seeland,
    — 
    Gemeinde Neupetershain,
    — 
    Gemeinde Senftenberg mit der Gemarkungen Peickwitz, Sedlitz, Kleinkoschen, Großkoschen und Hosena,
    — 
    Gemeinde Hohenbocka,
    — 
    Gemeinde Grünewald,
    — 
    Gemeinde Hermsdorf,
    — 
    Gemeinde Kroppen,
    — 
    Gemeinde Ortrand,
    — 
    Gemeinde Großkmehlen,
    — 
    Gemeinde Lindenau,
    — 
    Gemeinde Frauendorf,
    — 
    Gemeinde Ruhland,
    — 
    Gemeinde Guteborn,
    — 
    Gemeinde Schwarzbach mit der Gemarkung Schwarzbach,
    Bundesland Sachsen:
    — 
    Landkreis Bautzen,
    — 
    Stadt Dresden:
    — 
    Stadtgebiet nördlich der BAB4 bis zum Verlauf westlich der Elbe, dann nördlich der B6,
    — 
    Landkreis Görlitz,
    — 
    Landkreis Meißen:
    — 
    Gemeinde Diera-Zehren östlich der Elbe,
    — 
    Gemeinde Ebersbach,
    — 
    Gemeinde Glaubitz östlich des Grödel-Elsterwerdaer-Floßkanals,
    — 
    Gemeinde Klipphausen östlich der S177,
    — 
    Gemeinde Lampertswalde,
    — 
    Gemeinde Moritzburg,
    — 
    Gemeinde Niederau östlich der B101,
    — 
    Gemeinde Nünchritz östlich der Elbe und südlich des Grödel-Elsterwerdaer-Floßkanals,
    — 
    Gemeinde Priestewitz,
    — 
    Gemeinde Röderaue östlich des Grödel-Elsterwerdaer-Floßkanals,
    — 
    Gemeinde Schönfeld,
    — 
    Gemeinde Stadt Coswig,
    — 
    Gemeinde Stadt Gröditz östlich des Grödel-Elsterwerdaer-Floßkanals,
    — 
    Gemeinde Stadt Großenhain,
    — 
    Gemeinde Stadt Meißen östlich des Straßenverlaufs der S177 bis zur B6, dann B6 bis zur B101, ab der B101 Elbtalbrücke Richtung Norden östlich der Elbe,
    — 
    Gemeinde Stadt Radebeul,
    — 
    Gemeinde Stadt Radeburg,
    — 
    Gemeinde Thiendorf,
    — 
    Gemeinde Weinböhla,
    — 
    Gemeinde Wülknitz östlich des Grödel-Elsterwerdaer-Floßkanals,
    — 
    Landkreis Sächsische Schweiz-Osterzgebirge:
    — 
    Gemeinde Stadt Wilsdruff nördlich der BAB4 zwischen den Abfahren Wilsdruff und Dreieck Dresden-West,
    Bundesland Mecklenburg-Vorpommern:
    — 
    Landkreis Ludwigslust-Parchim:
    — 
    Gemeinde Balow mit dem Ortsteil: Balow,
    — 
    Gemeinde Brunow mit den Ortsteilen und Ortslagen: Bauerkuhl, Brunow (bei Ludwigslust), Klüß, Löcknitz (bei Parchim),
    — 
    Gemeinde Dambeck mit dem Ortsteil und der Ortslage: Dambeck (bei Ludwigslust),
    — 
    Gemeinde Ganzlin mit den Ortsteilen und Ortslagen: Barackendorf, Hof Retzow, Klein Damerow, Retzow, Wangelin,
    — 
    Gemeinde Gehlsbach mit den Ortsteilen und Ortslagen: Ausbau Darß, Darß, Hof Karbow, Karbow, Karbow-Ausbau, Quaßlin, Quaßlin Hof, Quaßliner Mühle, Vietlübbe, Wahlstorf
    — 
    Gemeinde Groß Godems mit den Ortsteilen und Ortslagen: Groß Godems, Klein Godems,
    — 
    Gemeinde Karrenzin mit den Ortsteilen und Ortslagen: Herzfeld, Karrenzin, Karrenzin-Ausbau, Neu Herzfeld, Repzin, Wulfsahl,
    — 
    Gemeinde Kreien mit den Ortsteilen und Ortslagen: Ausbau Kreien, Hof Kreien, Kolonie Kreien, Kreien, Wilsen,
    — 
    Gemeinde Kritzow mit dem Ortsteil und der Ortslage: Benzin,
    — 
    Gemeinde Lübz mit den Ortsteilen und Ortslagen: Burow, Gischow, Meyerberg,
    — 
    Gemeinde Möllenbeck mit den Ortsteilen und Ortslagen: Carlshof, Horst, Menzendorf, Möllenbeck,
    — 
    Gemeinde Muchow mit dem Ortsteil und Ortslage: Muchow,
    — 
    Gemeinde Parchim mit dem Ortsteil und Ortslage: Slate,
    — 
    Gemeinde Prislich mit den Ortsteilen und Ortslagen: Marienhof, Neese, Prislich, Werle,
    — 
    Gemeinde Rom mit dem Ortsteil und Ortslage: Klein Niendorf,
    — 
    Gemeinde Ruhner Berge mit den Ortsteilen und Ortslagen: Dorf Poltnitz, Drenkow, Griebow, Jarchow, Leppin, Malow, Malower Mühle, Marnitz, Mentin, Mooster, Poitendorf, Poltnitz, Suckow, Tessenow, Zachow,
    — 
    Gemeinde Siggelkow mit den Ortsteilen und Ortslagen: Groß Pankow, Klein Pankow, Neuburg, Redlin, Siggelkow,
    — 
    Gemeinde Stolpe mit den Ortsteilen und Ortslagen: Barkow, Granzin, Stolpe Ausbau, Stolpe,
    — 
    Gemeinde Ziegendorf mit den Ortsteilen und Ortslagen: Drefahl, Meierstorf, Neu Drefahl, Pampin, Platschow, Stresendorf, Ziegendorf,
    — 
    Gemeinde Zierzow mit den Ortsteilen und Ortslagen: Kolbow, Zierzow.

    3.    Estonia

    Le seguenti zone soggette a restrizioni II in Estonia:

    — 
    Eesti Vabariik (välja arvatud Hiiu maakond).

    4.    Lettonia

    Le seguenti zone soggette a restrizioni II in Lettonia:

    — 
    Aizkraukles novads,
    — 
    Alūksnes novads,
    — 
    Augšdaugavas novads,
    — 
    Ādažu novads,
    — 
    Balvu novads,
    — 
    Bauskas novads,
    — 
    Cēsu novads,
    — 
    Dienvidkurzemes novada Aizputes, Cīravas, Lažas, Durbes, Dunalkas, Tadaiķu, Vecpils, Bārtas, Sakas, Bunkas, Priekules, Gramzdas, Kalētu, Virgas, Dunikas, Vaiņodes, Gaviezes, Grobiņas, Rucavas, Vērgales, Medzes pagasts, Nīcas pagasta daļa uz dienvidiem no apdzīvotas vietas Bernāti, autoceļa V1232, A11, V1222, Bārtas upes, Embūtes pagasta daļa uz dienvidiem no autoceļa P116, P106, autoceļa no apdzīvotas vietas Dinsdurbe, Kalvenes pagasta daļa uz rietumiem no ceļa pie Vārtājas upes līdz autoceļam A9, uz dienvidiem no autoceļa A9, uz rietumiem no autoceļa V1200, Kazdangas pagasta daļa uz rietumiem no ceļa V1200, P115, P117, V1296, Aizputes, Durbes, Pāvilostas, Priekules pilsēta, Grobiņas,
    — 
    Dobeles novads,
    — 
    Gulbenes novads,
    — 
    Jelgavas novads,
    — 
    Jēkabpils novads,
    — 
    Krāslavas novads,
    — 
    Kuldīgas novada Alsungas, Gudenieku, Kurmāles, Rendas, Kabiles, Vārmes, Pelču, Snēpeles, Turlavas, Ēdoles, Īvandes, Rumbas, Padures pagasts, Laidu pagasta daļa uz ziemeļiem no autoceļa V1296, Kuldīgas pilsēta,
    — 
    Ķekavas novads,
    — 
    Limbažu novads,
    — 
    Līvānu novads,
    — 
    Ludzas novads,
    — 
    Madonas novads,
    — 
    Mārupes novads,
    — 
    Ogres novads,
    — 
    Olaines novads,
    — 
    Preiļu novads,
    — 
    Rēzeknes novads,
    — 
    Ropažu novada Garkalnes, Ropažu pagasts, Stopiņu pagasta daļa, kas atrodas uz austrumiem no autoceļa V36, P4 un P5, Acones ielas, Dauguļupes ielas un Dauguļupītes, Vangažu pilsēta,
    — 
    Salaspils novads,
    — 
    Saldus novads,
    — 
    Saulkrastu novads,
    — 
    Siguldas novads,
    — 
    Smiltenes novads,
    — 
    Talsu novads,
    — 
    Tukuma novads,
    — 
    Valkas novads,
    — 
    Valmieras novads,
    — 
    Varakļānu novads,
    — 
    Ventspils novads,
    — 
    Daugavpils valstspilsētas pašvaldība,
    — 
    Jelgavas valstspilsētas pašvaldība,
    — 
    Jūrmalas valstspilsētas pašvaldība,
    — 
    Rēzeknes valstspilsētas pašvaldība.

    5.    Lituania

    Le seguenti zone soggette a restrizioni II in Lituania:

    — 
    Alytaus miesto savivaldybė,
    — 
    Alytaus rajono savivaldybė,
    — 
    Anykščių rajono savivaldybė,
    — 
    Akmenės rajono savivaldybė,
    — 
    Birštono savivaldybė,
    — 
    Biržų miesto savivaldybė,
    — 
    Biržų rajono savivaldybė,
    — 
    Druskininkų savivaldybė,
    — 
    Elektrėnų savivaldybė,
    — 
    Ignalinos rajono savivaldybė,
    — 
    Jonavos rajono savivaldybė,
    — 
    Joniškio rajono savivaldybė,
    — 
    Jurbarko rajono savivaldybė: Eržvilko, Juodaičių, Seredžiaus, Smalininkų ir Viešvilės seniūnijos,
    — 
    Kaišiadorių rajono savivaldybė,
    — 
    Kauno miesto savivaldybė,
    — 
    Kauno rajono savivaldybė,
    — 
    Kalvarijos savivaldybė,
    — 
    Kazlų rūdos savivaldybė: Kazlų Rūdos seniūnija, išskyrus vakarinė dalis iki kelio 2602 ir 183, Plutiškių seniūnija,
    — 
    Kelmės rajono savivaldybė: Kelmės, Kražių, Liolių, Tytuvėnų, Tytuvėnų apylinkių, Pakražančio ir Vaiguvos seniūnijos,
    — 
    Kėdainių rajono savivaldybė,
    — 
    Klaipėdos rajono savivaldybė: Judrėnų, Endriejavo ir Veiviržėnų seniūnijos,
    — 
    Kupiškio rajono savivaldybė,
    — 
    Kretingos rajono savivaldybė,
    — 
    Lazdijų rajono savivaldybė,
    — 
    Mažeikių rajono savivaldybė,
    — 
    Marijampolės savivaldybė, išskyrus Šumskų ir Sasnavos seniūnijos,
    — 
    Molėtų rajono savivaldybė: Alantos, Balninkų, Čiulėnų, Inturkės, Joniškio, Luokesos, Mindūnų, Suginčių ir Videniškių seniūnijos,
    — 
    Pagėgių savivaldybė,
    — 
    Pakruojo rajono savivaldybė,
    — 
    Panevėžio rajono savivaldybė,
    — 
    Panevėžio miesto savivaldybė,
    — 
    Pasvalio rajono savivaldybė,
    — 
    Radviliškio rajono savivaldybė,
    — 
    Rietavo savivaldybė,
    — 
    Prienų rajono savivaldybė,
    — 
    Plungės rajono savivaldybė,
    — 
    Raseinių rajono savivaldybė,
    — 
    Rokiškio rajono savivaldybė,
    — 
    Skuodo rajono savivaldybė,
    — 
    Šakių rajono savivaldybė: Kriūkų, Lekėčių ir Lukšių seniūnijos,
    — 
    Šalčininkų rajono savivaldybė,
    — 
    Šiaulių miesto savivaldybė,
    — 
    Šiaulių rajono savivaldybė: Ginkūnų, Gruzdžių, Kairių, Kužių, Meškuičių, Raudėnų, Šakynos ir Šiaulių kaimiškosios seniūnijos,
    — 
    Šilutės rajono savivaldybė,
    — 
    Širvintų rajono savivaldybė: Čiobiškio, Gelvonų, Jauniūnų, Kernavės, Musninkų ir Širvintų seniūnijos,
    — 
    Šilalės rajono savivaldybė,
    — 
    Švenčionių rajono savivaldybė,
    — 
    Tauragės rajono savivaldybė,
    — 
    Telšių rajono savivaldybė,
    — 
    Trakų rajono savivaldybė,
    — 
    Ukmergės rajono savivaldybė: Deltuvos, Lyduokių, Pabaisko, Pivonijos, Siesikų, Šešuolių, Taujėnų, Ukmergės miesto, Veprių, Vidiškių ir Žemaitkiemo seniūnijos,
    — 
    Utenos rajono savivaldybė,
    — 
    Varėnos rajono savivaldybė,
    — 
    Vilkaviškio rajono savivaldybė: Bartninkų, Gražiškių, Keturvalakių, Pajevonio, Virbalio ir Vištyčio seniūnijos,
    — 
    Vilniaus miesto savivaldybė,
    — 
    Vilniaus rajono savivaldybė: Avižienių, Bezdonių, Buivydžių, Dūkštų, Juodšilių, Kalvelių, Lavoriškių, Maišiagalos, Marijampolio, Medininkų, Mickūnų, Nemenčinės, Nemenčinės miesto, Nemėžio, Pagirių, Riešės, Rudaminos, Rukainių, Sudervės, Sužionių, Šatrininkų ir Zujūnų seniūnijos,
    — 
    Visagino savivaldybė,
    — 
    Zarasų rajono savivaldybė.

    6.    Ungheria

    Le seguenti zone soggette a restrizioni II in Ungheria:

    — 
    Békés megye 950150, 950250, 950350, 950450, 950550, 950650, 950660, 950750, 950850, 950860, 951050, 951150, 951250, 951260, 951350, 951450, 951460, 951550, 951650, 951750, 952150, 952250, 952350, 952450, 952550, 952650, 953250, 953260, 953270, 953350, 953450, 953550, 953560, 953950, 954050, 954060, 954150, 956250, 956350, 956450, 956550, 956650 és 956750 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,
    — 
    Borsod-Abaúj-Zemplén megye valamennyi vadgazdálkodási egységének teljes területe,
    — 
    Fejér megye 403150, 403160, 403250, 403260, 403350, 404250, 404550, 404560, 404570, 405450, 405550, 405650, 406450 és 407050 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,
    — 
    Hajdú-Bihar megye valamennyi vadgazdálkodási egységének teljes területe,
    — 
    Heves megye valamennyi vadgazdálkodási egységének teljes területe,
    — 
    Jász-Nagykun-Szolnok megye 750250, 750550, 750650, 750750, 750850, 750970, 750980, 751050, 751150, 751160, 751250, 751260, 751350, 751360, 751450, 751460, 751470, 751550, 751650, 751750, 751850, 751950, 752150, 752250, 752350, 752450, 752460, 752550, 752560, 752650, 752750, 752850, 752950, 753060, 753070, 753150, 753250, 753310, 753450, 753550, 753650, 753660, 753750, 753850, 753950, 753960, 754050, 754150, 754250, 754360, 754370, 754850, 755550, 755650 és 755750 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,
    — 
    Komárom-Esztergom megye: 250350, 250850, 250950, 251450, 251550, 251950, 252050, 252150, 252350, 252450, 252460, 252550, 252650, 252750, 252850, 252860, 252950, 252960, 253050, 253150, 253250, 253350, 253450 és 253550 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,
    — 
    Nógrád megye valamennyi vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,
    — 
    Pest megye 570150, 570250, 570350, 570450, 570550, 570650, 570750, 570850, 570950, 571050, 571150, 571250, 571350, 571650, 571750, 571760, 571850, 571950, 572050, 573550, 573650, 574250, 577250, 580050 és 580150 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,
    — 
    Szabolcs-Szatmár-Bereg megye valamennyi vadgazdálkodási egységének teljes területe.

    7.    Polonia

    Le seguenti zone soggette a restrizioni II in Polonia:

    w województwie warmińsko-mazurskim:
    — 
    gminy Kalinowo, Stare Juchy, Prostki oraz gmina wiejska Ełk w powiecie ełckim,
    — 
    powiat elbląski,
    — 
    powiat miejski Elbląg,
    — 
    powiat gołdapski,
    — 
    powiat piski,
    — 
    powiat bartoszycki,
    — 
    powiat olecki,
    — 
    powiat giżycki,
    — 
    powiat braniewski,
    — 
    powiat kętrzyński,
    — 
    powiat lidzbarski,
    — 
    gminy Dźwierzuty Jedwabno, Pasym, Świętajno, Wielbark, Szczytno i miasto Szczytno w powiecie szczycieńskim,
    — 
    powiat mrągowski,
    — 
    powiat węgorzewski,
    — 
    powiat olsztyński,
    — 
    powiat miejski Olsztyn,
    — 
    powiat nidzicki,
    — 
    część powiatu ostródzkiego niewymieniona w części III załącznika I,
    — 
    część powiatu nowomiejskiego niewymieniona w części III załącznika I,
    — 
    część powiatu iławskiego niewymieniona w części III załącznika I,
    — 
    część powiatu działdowskiego niewymieniona w części III załącznika I,
    w województwie podlaskim:
    — 
    powiat bielski,
    — 
    powiat grajewski,
    — 
    powiat moniecki,
    — 
    powiat sejneński,
    — 
    powiat siemiatycki,
    — 
    powiat hajnowski,
    — 
    gminy Ciechanowiec, Klukowo, Szepietowo, Kobylin-Borzymy, Nowe Piekuty, Sokoły i część gminy Kulesze Kościelne położona na północ od linii wyznaczonej przez linię kolejową w powiecie wysokomazowieckim,
    — 
    powiat białostocki,
    — 
    powiat suwalski,
    — 
    powiat miejski Suwałki,
    — 
    powiat augustowski,
    — 
    powiat sokólski,
    — 
    powiat miejski Białystok,
    — 
    gminy Grabowo, Stawiski, Kolno z miastem Kolno w powiecie kolneńskim,
    w województwie mazowieckim:
    — 
    gminy Domanice, Korczew, Kotuń, Mordy, Paprotnia, Przesmyki, Siedlce, Skórzec, Wiśniew, Wodynie, Zbuczyn w powiecie siedleckim,
    — 
    powiat miejski Siedlce,
    — 
    gminy Ceranów, Jabłonna Lacka, Kosów Lacki, Repki, Sabnie, Sterdyń w powiecie sokołowskim,
    — 
    powiat łosicki,
    — 
    powiat sochaczewski,
    — 
    gmina Przyłęk w powiecie zwoleńskim,
    — 
    powiat kozienicki,
    — 
    gminy Chotcza i Solec nad Wisłą w powiecie lipskim,
    — 
    gminy Jastrzębia, Jedlińsk, Jedlnia – Letnisko, Kowala, Pionki z miastem Pionki, Przytyk, Wierzbica, Wolanów, Zakrzew w powiecie radomskim,
    — 
    powiat miejski Radom,
    — 
    powiat szydłowiecki,
    — 
    gminy Lubowidz i Kuczbork Osada w powiecie żuromińskim,
    — 
    gmina Wieczfnia Kościelna w powicie mławskim,
    — 
    powiat nowodworski,
    — 
    gminy Radzymin, Wołomin, miasto Kobyłka, miasto Marki, miasto Ząbki, miasto Zielonka, część gminy Tłuszcz ograniczona liniami kolejowymi: na północ od linii kolejowej biegnącej od wschodniej granicy gminy do miasta Tłuszcz oraz na wschód od linii kolejowej biegnącej od północnej granicy gminy do miasta Tłuszcz, część gminy Jadów położona na północ od linii kolejowej biegnącej od wschodniej do zachodniej granicy gminy w powiecie wołomińskim,
    — 
    powiat garwoliński,
    — 
    gminy Boguty – Pianki, Brok, Zaręby Kościelne, Nur, Małkinia Górna, część gminy Wąsewo położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 60, część gminy wiejskiej Ostrów Mazowiecka położona na południe od miasta Ostrów Mazowiecka i na południe od linii wyznaczonej przez drogę 60 biegnącą od zachodniej granicy miasta Ostrów Mazowiecka do zachodniej granicy gminy w powiecie ostrowskim,
    — 
    część gminy Sadowne położona na północny- zachód od linii wyznaczonej przez linię kolejową, część gminy Łochów położona na północny – zachód od linii wyznaczonej przez linię kolejową w powiecie węgrowskim,
    — 
    gminy Brańszczyk, Długosiodło, Rząśnik, Wyszków, część gminy Zabrodzie położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr S8 w powiecie wyszkowskim,
    — 
    gminy Latowicz, Siennica, Sulejówek w powiecie mińskim,
    — 
    powiat otwocki,
    — 
    powiat warszawski zachodni,
    — 
    powiat legionowski,
    — 
    powiat piaseczyński,
    — 
    powiat pruszkowski,
    — 
    powiat grójecki,
    — 
    powiat grodziski,
    — 
    powiat żyrardowski,
    — 
    powiat białobrzeski,
    — 
    powiat przysuski,
    — 
    powiat miejski Warszawa,
    w województwie lubelskim:
    — 
    powiat bialski,
    — 
    powiat miejski Biała Podlaska,
    — 
    powiat janowski,
    — 
    powiat puławski,
    — 
    powiat rycki,
    — 
    powiat łukowski,
    — 
    powiat lubelski,
    — 
    powiat miejski Lublin,
    — 
    powiat lubartowski,
    — 
    powiat łęczyński,
    — 
    powiat świdnicki,
    — 
    powiat biłgorajski,
    — 
    powiat hrubieszowski,
    — 
    powiat krasnostawski,
    — 
    powiat chełmski,
    — 
    powiat miejski Chełm,
    — 
    powiat tomaszowski,
    — 
    powiat kraśnicki,
    — 
    powiat opolski,
    — 
    powiat parczewski,
    — 
    powiat włodawski,
    — 
    powiat radzyński,
    — 
    powiat miejski Zamość,
    — 
    powiat zamojski,
    w województwie podkarpackim:
    — 
    powiat stalowowolski,
    — 
    powiat lubaczowski,
    — 
    gminy Medyka, Stubno, część gminy Orły położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 77, część gminy Żurawica na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 77 w powiecie przemyskim,
    — 
    gmina Laszki, Wiązownica, Radymno z miastem Radymno w powiecie jarosławskim,
    — 
    gmina Kamień, część gminy Sokołów Małopolski położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 875 w powiecie rzeszowskim,
    — 
    gminy Cmolas, Dzikowiec, Kolbuszowa, Majdan Królewski i Niwiska powiecie kolbuszowskim,
    — 
    część powiatu leżajskiego niewymieniona w części I załącznika I,
    — 
    powiat niżański,
    — 
    powiat tarnobrzeski,
    — 
    powiat miejski Tarnobrzeg,
    — 
    gmina Ostrów, część gminy Sędziszów Małopolski położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr A4 w powiecie ropczycko – sędziszowskim,
    — 
    część gminy Czarna położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr A4, część gminy Żyraków położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr A4, część gminy wiejskiej Dębica położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr A4 w powiecie dębickim,
    — 
    powiat mielecki,
    — 
    gmina Krempna, część gminy Dębowiec położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 993, część gminy Osiek Jasielski położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 993, część gminy Nowy Żmigród położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 993 w powiecie jasielskim,
    w województwie małopolskim:
    — 
    gminy Sękowa, Uście Gorlickie w powiecie gorlickim,
    w województwie pomorskim:
    — 
    gminy Mikołajki Pomorskie, Dzierzgoń i Stary Dzierzgoń w powiecie sztumskim,
    — 
    gmina Stare Pole, część gminy Nowy Staw położna na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 55 w powiecie malborskim,
    — 
    gminy Stegny, Sztutowo i część gminy Nowy Dwór Gdański położona na północny - wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 55 biegnącą od południowej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 7, następnie przez drogę nr 7 i S7 biegnącą do zachodniej granicy gminy w powiecie nowodworskim,
    — 
    gmina Prabuty w powiecie kwidzyńskim,
    w województwie świętokrzyskim:
    — 
    gmina Tarłów i część gminy Ożarów położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 74 biegnącą od miejscowości Honorów do zachodniej granicy gminy w powiecie opatowskim,
    — 
    gminy Dwikozy i Zawichost w powiecie sandomierskim,
    w województwie lubuskim:
    — 
    gminy Bogdaniec, Deszczno, Kłodawa, Kostrzyn nad Odrą, Santok, Witnica w powiecie gorzowskim,
    — 
    powiat miejski Gorzów Wielkopolski,
    — 
    powiat żarski,
    — 
    powiat słubicki,
    — 
    powiat żagański,
    — 
    powiat krośnieński,
    — 
    powiat zielonogórski
    — 
    powiat miejski Zielona Góra,
    — 
    powiat nowosolski,
    — 
    powiat sulęciński,
    — 
    powiat międzyrzecki,
    — 
    powiat świebodziński,
    — 
    powiat wschowski,
    w województwie dolnośląskim:
    — 
    część powiatu zgorzeleckiego niewymieniona w części III załącznika I,
    — 
    część powiatu polkowickiego niewymieniona w częsci III załącznika I,
    — 
    część powiatu wołowskiego niewymieniona w części III załącznika I,
    — 
    gmina Jeżów Sudecki w powiecie karkonoskim,
    — 
    gminy Rudna, Ścinawa, miasto Lubin i część gminy Lubin niewymieniona w części III załącznika I w powiecie lubińskim,
    — 
    gmina Malczyce, Miękinia, Środa Śląska, część gminy Kostomłoty położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr A4, część gminy Udanin położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr A4 w powiecie średzkim,
    — 
    gmina Wądroże Wielkie, część gminy Męcinka położona na północ od drogi nr 363 w powiecie jaworskim,
    — 
    gminy Kunice, Legnickie Pole, Prochowice, Ruja w powiecie legnickim,
    — 
    gminy Wisznia Mała, Trzebnica, Zawonia, część gminy Oborniki Śląskie położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 340 w powiecie trzebnickim,
    — 
    miasto Świeradów Zdrój w powiecie lubańskim,
    — 
    powiat miejski Wrocław,
    — 
    gminy Czernica, Długołęka, Siechnice, część gminy Żórawina położona na wschód od linii wyznaczonej przez autostradę A4, część gminy Kąty Wrocławskie położona na północ od linii wyznaczonej przez autostradę A4 w powiecie wrocławskim,
    — 
    gminy Jelcz - Laskowice, Oława z miastem Oława i część gminy Domaniów położona na północny wschód od linii wyznaczonej przez autostradę A4 w powiecie oławskim,
    — 
    gmina Bierutów, Dziadowa Kłoda, miasto Oleśnica, część gminy wiejskiej Oleśnica położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr S8, część gminy Dobroszyce położona na zachód od linii wyznaczonej przez linię kolejową biegnącą od północnej do południowej granicy gminy w powiecie oleśnickim,
    — 
    część powiatu bolesławieckiego niewymieniona w części III załącznika I,
    — 
    powiat milicki,
    — 
    powiat górowski,
    — 
    powiat głogowski,
    — 
    gmina Świerzawa, Wojcieszów, część gminy Zagrodno położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę łączącą miejscowości Jadwisin – Modlikowice Zagrodno oraz na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 382 biegnącą od miejscowości Zagrodno do południowej granicy gminy w powiecie złotoryjskim,
    — 
    część powiatu lwóweckiego niewymieniona w części III załącznika I,
    — 
    gminy Czarny Bór, Stare Bogaczowice, Walim, miasto Boguszów - Gorce, miasto Jedlina – Zdrój, miasto Szczawno – Zdrój w powiecie wałbrzyskim,
    — 
    powiat miejski Wałbrzych,
    — 
    gmina Świdnica, miasto Świdnica, miasto Świebodzice w powiecie świdnickim,
    w województwie wielkopolskim:
    — 
    gminy Siedlec, Wolsztyn, część gminy Przemęt położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę łączącą miejscowości Borek – Kluczewo – Sączkowo – Przemęt – Błotnica – Starkowo – Boszkowo – Letnisko w powiecie wolsztyńskim,
    — 
    gmina Wielichowo, Rakoniewice, Granowo, część gminy Kamieniec położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 308 w powiecie grodziskim,
    — 
    powiat międzychodzki,
    — 
    powiat nowotomyski,
    — 
    powiat obornicki,
    — 
    część gminy Połajewo na położona na południe od drogi łączącej miejscowości Chraplewo, Tarnówko-Boruszyn, Krosin, Jakubowo, Połajewo - ul. Ryczywolska do północno-wschodniej granicy gminy w powiecie czarnkowsko-trzcianeckim,
    — 
    powiat miejski Poznań,
    — 
    gminy Buk, Czerwonak, Dopiewo, Komorniki, Rokietnica, Stęszew, Swarzędz, Suchy Las, Tarnowo Podgórne, Murowana Goślina w powiecie poznańskim,
    — 
    powiat rawicki,
    — 
    część powiatu szamotulskiego niewymieniona w części I załącznika I,
    — 
    część powiatu gostyńskiego niewymieniona w części I i III załącznika I,
    — 
    gminy Kobylin, Zduny, Krotoszyn, miasto Sulmierzyce w powiecie krotoszyńskim,
    — 
    część gminy wiejskiej Ostrów Wielkopolski położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę łączącą miejscowości Sulisław – Łąkociny – Wierzbno w powiecie ostrowskim,
    — 
    gmina Wijewo w powiecie leszczyńskim,
    w województwie łódzkim:
    — 
    gminy Białaczów, Drzewica, Opoczno i Poświętne w powiecie opoczyńskim,
    — 
    gminy Biała Rawska, Regnów i Sadkowice w powiecie rawskim,
    — 
    gmina Kowiesy w powiecie skierniewickim,
    w województwie zachodniopomorskim:
    — 
    gmina Boleszkowice, część gminy Myślibórz położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 23 biegnącej od południowej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 26, następnie na zachód od drogi nr 26 biegnącej od tego skrzyżowania do skrzyżowania z drogą nr 119 i dalej na zachód od drogi nr 119 biegnącej od skrzyżowania z drogą nr 26 do północnej granicy gminy, część gminy Dębno położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 126 biegnącą od zachodniej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 23 w miejscowości Dębno, następnie na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 23 do skrzyżowania z ul. Jana Pawła II w miejscowości Cychry, następnie na południe od ul. Jana Pawła II do skrzyżowania z ul. Ogrodową i dalej na południe od linii wyznaczonej przez ul. Ogrodową, której przedłużenie biegnie do wschodniej granicy gminy w powiecie myśliborskim,
    — 
    gmina Kozielice w powiecie pyrzyckim,
    — 
    gminy Banie, Cedynia, Gryfino, Mieszkowice, Moryń, Chojna, Widuchowa, Trzcińsko-Zdrój w powiecie gryfińskim,
    — 
    gmina Kołbaskowo w powiecie polickim,
    w województwie opolskim:
    — 
    gminy Brzeg, Lubsza, Lewin Brzeski, Olszanka, Skarbimierz, część gminy Grodków położona na wschód od linii wyznaczonej przez linię kolejową w powiecie brzeskim,
    — 
    gminy Dąbrowa, Dobrzeń Wielki, Popielów, Murów, Niemodlin, Tułowice, część gminy Łubniany położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę łączącą miejscowości Świerkle – Masów, ulicę Leśną w miejscowości Masów oraz na północ od ulicy Kolanowskiej biegnącej do wschodniej granicy gminy, część gminy Turawa położona na północ od linii wyznaczonej przez ulice Powstańców Śląskich -Kolanowską -Opolską – Kotorską w miejscowości Węgry i dalej na północ od drogi łączącej miejscowości Węgry- Kotórz Mały – Turawa – Rzędów – Kadłub Turawski – Zakrzów Turawski biegnącą do wschodniej granicy gminy w powiecie opolskim,
    — 
    gmina Lasowice Wielkie, część gminy Kluczbork położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 42 biegnącą od zachodniej granicy gminy do skrzyżowana z drogą nr 45, a następnie od tego skrzyżowania na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 45 do skrzyżowania z ulicą Fabryczną w miejscowości Kluczbork i dalej na południe od linii wyznaczonej przez ulice Fabryczna -Dzierżonia – Strzelecka w miejscowości Kluczbork do wschodniej granicy gminy, część gminy Wołczyn położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 42 w powiecie kluczborskim,
    — 
    powiat namysłowski,
    w województwie śląskim:
    — 
    powiat miejski Sosnowiec,
    — 
    powiat miejski Dąbrowa Górnicza,
    — 
    gminy Bobrowniki, Mierzęcice, Psary, Siewierz, miasto Będzin, miasto Czeladź, miasto Wojkowice w powiecie będzińskim,
    — 
    gminy Łazy i Poręba w powiecie zawierciańskim.

    8.    Slovacchia

    Le seguenti zone soggette a restrizioni II in Slovacchia:

    — 
    the whole district of Gelnica,
    — 
    the whole district of Poprad
    — 
    the whole district of Spišská Nová Ves,
    — 
    the whole district of Levoča,
    — 
    the whole district of Kežmarok,
    — 
    the whole district of Michalovce, except municipalities included in zone III,
    — 
    the whole district of Medzilaborce
    — 
    the whole district of Košice-okolie,
    — 
    the whole district of Rožnava,
    — 
    the whole city of Košice,
    — 
    the whole district of Sobrance, except municipalities included in zone III,
    — 
    the whole district of Vranov nad Topľou,
    — 
    the whole district of Humenné,
    — 
    the whole district of Snina,
    — 
    the whole district of Prešov,
    — 
    the whole district of Sabinov,
    — 
    the whole district of Svidník,
    — 
    the whole district of Stropkov,
    — 
    the whole district of Bardejov,
    — 
    the whole district of Stará Ľubovňa,
    — 
    the whole district of Revúca,
    — 
    the whole district of Rimavská Sobota,
    — 
    in the district of Veľký Krtíš, the whole municipalities not included in part I,
    — 
    the whole district of Lučenec,
    — 
    the whole district of Poltár,
    — 
    the whole district of Zvolen,
    — 
    the whole district of Detva,
    — 
    the whole district of Krupina, except municipalities included in zone I,
    — 
    the whole district of Banska Stiavnica,
    — 
    the whole district of Žarnovica,
    — 
    in the district of Žiar nad Hronom the municipalities of Hronská Dúbrava, Trnavá Hora, Ihráč, Nevoľné, Kremnica, Kremnické Bane, Krahule,
    — 
    the whole district of Banska Bystica,
    — 
    the whole district of Brezno,
    — 
    the whole district of Liptovsky Mikuláš,
    — 
    the whole district of Trebišov’,
    — 
    in the district of Zlaté Moravce, the whole municipalities not included in part I,
    — 
    in the district of Levice the municipality of Kozárovce,
    — 
    in the district of Turčianske Teplice, municipalties of Turček, Horná Štubňa, Čremošné, Háj, Rakša, Mošovce.

    9.    Italia

    Le seguenti zone soggette a restrizioni II in Italia:

    regione Piemonte:
    — 
    nella provincia di Alessandria, i comuni di Alessandria, Tortona, Carbonara Scrivia, Frugarolo, Paderna, Spineto Scrivia, Castellazzo Bormida, Bosco Marengo, Castelspina, Casal Cermelli, Alice Bel Colle, Terzo, Bistagno, Cavatore, Castelnuovo Bormida, Cabella Ligure, Carrega Ligure, Francavilla Bisio, Carpeneto, Costa Vescovato, Grognardo, Orsara Bormida, Pasturana, Melazzo, Mornese, Ovada, Predosa, Lerma, Fraconalto, Rivalta Bormida, Fresonara, Malvicino, Ponzone, San Cristoforo, Sezzadio, Rocca Grimalda, Garbagna, Tassarolo, Mongiardino Ligure, Morsasco, Montaldo Bormida, Prasco, Montaldeo, Belforte Monferrato, Albera Ligure, Bosio, Cantalupo Ligure, Castelletto d'Orba, Cartosio, Acqui Terme, Arquata Scrivia, Parodi Ligure, Ricaldone, Gavi, Cremolino, Brignano-Frascata, Novi Ligure, Molare, Cassinelle, Morbello, Avolasca, Carezzano, Basaluzzo, Dernice, Trisobbio, Strevi, Sant'Agata Fossili, Pareto, Visone, Voltaggio, Tagliolo Monferrato, Casaleggio Boiro, Capriata d'Orba, Castellania, Carrosio, Cassine, Vignole Borbera, Serravalle Scrivia, Silvano d'Orba, Villalvernia, Roccaforte Ligure, Rocchetta Ligure, Sardigliano, Stazzano, Borghetto di Borbera, Grondona, Cassano Spinola, Montacuto, Gremiasco, San Sebastiano Curone, Fabbrica Curone, Spigno Monferrato, Montechiaro d'Acqui, Castelletto d'Erro, Ponti, Denice, Pozzolo Formigaro, Cerreto Grue, Casasco, Montegioco, Montemarzino, Momperone, Merana, Pozzol Groppo, Villaromagnano, Sarezzano, Monleale,
    — 
    nella provincia di Asti, i comuni di Mombaldone, Castel Rocchero, Montabone, Sessame, Monatero Bormida, Roccaverano, Vesime, Cessole, Loazzolo, San Giorgio Scarampi, Olmo Gentile, Bubbio, Rocchetta Palafea, Cassinasco, Castel Boglione, Serole,
    — 
    nella provincia di Cuneo, il comune di Saliceto,
    regione Liguria:
    — 
    nella provincia di Genova, i comuni di Bogliasco, Arenzano, Ceranesi, Ronco Scrivia, Mele, Isola del Cantone, Lumarzo, Genova, Masone, Serra Riccò, Campo Ligure, Mignanego, Busalla, Bargagli, Savignone, Torriglia, Rossiglione, Sant'Olcese, Valbrevenna, Sori, Tiglieto, Campomorone, Cogoleto, Pieve Ligure, Davagna, Casella, Montoggio, Crocefieschi, Vobbia, Fascia, Gorreto, Propata, Rondanina, Neirone, Lorsica (solo l'exclave di Barbagelata), Montebruno, Moconesi (solo l'exclave di Santa Brilla), Uscio, Avegno, Recco, Tribogna, Moconesi, Favale di Malvaro, Cicagna, Lorsica, Rapallo,
    nella provincia di Savona, i comuni di Savona, Cairo Montenotte, Quiliano, Altare, Albisola Superiore, Celle Ligure, Stella, Pontinvrea, Varazze, Urbe, Sassello, Mioglia, Giusvalla, Dego, Vado Ligure, Albissola Marina, Carcare, Plodio, Cosseria, Piana Crixia, Mallare, Pallare, Roccavignale, Millesimo, Cengio,
    regione Emilia-Romagna:
    — 
    nella provincia di Piacenza, i comuni di Ottone (a ovest del fiume Trebbia), Zerba,
    regione Lazio:
    — 
    l'area del comune di Roma compresa entro i confini amministrativi dell'Azienda sanitaria locale "ASL RM1",
    regione Sardegna:
    — 
    nella provincia del Sud Sardegna i comuni di Escolca, Esterzili, Genoni, Gesturi, Isili, Nuragus, Nurallao, Nurri, Sadali, Serri, Seui, Seulo, Villanova Tulo,
    — 
    nella provincia di Nuoro i comuni di Atzara, Austis, Bari Sardo, Bitti, Bolotana, Bortigali a est della strada statale 131, Cardedu, Dorgali, Elini, Fonni, Gadoni, Gairo, Girasole, Ilbono, Jerzu, Lanusei, Lei, Loceri, Lodè, Lodine, Lotzorai, Lula, Macomer a est della strada statale 131, Meana Sardo, Oliena, Onani, Orune, Osidda, Osini, Ovodda, Silanus, Sorgono, Teti, Tiana, Torpè, Tortolì, Ulassai, Ussassai,
    — 
    nella provincia di Oristano i comuni di Laconi, Nughedu Santa Vittoria, Sorradile,
    — 
    nella provincia di Sassari i comuni di Alà dei Sardi, Anela, Benetutti, Bono, Bonorva a est della strada statale 131, Bottidda, Buddusò, Budoni, Bultei, Burgos, Esporlatu, Illorai, Ittireddu, Mores a sud della strada statale 128 bis – strada provinciale 63, Nughedu di San Nicolò, Nule, Olbia Isola Amministrativa (Berchiddeddu), Oschiri a sud della E 840, Ozieri a sud della strada provinciale 63 – strada provinciale 1 – strada statale 199, Padru, Pattada, San Teodoro.

    10.    Cechia

    Le seguenti zone soggette a restrizioni II in Cechia:

    Liberecký kraj:
    — 
    v okrese Liberec katastrální území obcí Arnoltice u Bulovky, Hajniště pod Smrkem, Nové Město pod Smrkem, Dětřichovec, Bulovka, Horní Řasnice, Dolní Pertoltice, Krásný Les u Frýdlantu, Jindřichovice pod Smrkem, Horní Pertoltice, Dolní Řasnice, Raspenava, Dolní Oldřiš, Ludvíkov pod Smrkem, Lázně Libverda, Háj u Habartic, Habartice u Frýdlantu, Kunratice u Frýdlantu, Víska u Frýdlantu, Poustka u Frýdlantu, Višňová u Frýdlantu, Předlánce, Černousy, Boleslav, Ves, Andělka, Frýdlant, Srbská.
    — 
    v okrese Česká Lípa katastrální území obcí Bohatice u Zákup, Boreček, Božíkov, Brenná, Doksy u Máchova jezera, Hradčany nad Ploučnicí, Kuřívody, Mimoň, Pertoltice pod Ralskem, Ploužnice pod Ralskem, Provodín, Svébořice, Veselí nad Ploučnicí, Vranov pod Ralskem.

    11.    Grecia

    Le seguenti zone soggette a restrizioni II in Grecia:

    — 
    in the regional unit of Serres:
    — 
    part of the municipal departments of Kastanousi, Neo Petritsi, Vyroneia, and Promahonas Community Department (Sintiki Municipality),
    — 
    in the regional unit of Kilkis:
    — 
    part of the municipal departments of Mouries, Agia Paraskevi, Stathmos Mourion (Kilkis Municipality).

    PARTE III

    1.    Bulgaria

    Le seguenti zone soggette a restrizioni III in Bulgaria:

    the Pazardzhik region:
    — 
    in municipality of Pazardzhik the villages of Apriltsi, Sbor, Tsar Asen, Rosen, Ovtchepoltsi, Gelemenovo, Saraya, Yunatsite, Velitchkovo,
    — 
    in municipality of Panagyurishte the villages of Popintsi, Levski, Elshitsa,
    — 
    in municipality of Lesitchovo the villages of Pamidovo, Dinkata, Shtarkovo, Kalugerovo,
    — 
    in municipality of Septemvri the village of Karabunar,
    — 
    in municipality of Streltcha the village of Svoboda.

    2.    Italia

    Le seguenti zone soggette a restrizioni III in Italia:

    regione Sardegna:
    — 
    nella provincia di Nuoro i comuni di Aritzo, Arzana, Baunei, Belvi, Desulo, Gavoi, Mamoiada, Nuoro, Ollolai, Olzai, Oniferi, Orani, Orgosolo, Orotelli, Ottana, Sarule, Talana, Tonara, Triei, Urzulei, Villagrande Strisaili.

    3.    Lettonia

    Le seguenti zone soggette a restrizioni III in Lettonia:

    — 
    Dienvidkurzemes novada Embūtes pagasta daļa uz ziemeļiem autoceļa P116, P106, autoceļa no apdzīvotas vietas Dinsdurbe, Kalvenes pagasta daļa uz austrumiem no ceļa pie Vārtājas upes līdz autoceļam A9, uz ziemeļiem no autoceļa A9, uz austrumiem no autoceļa V1200, Kazdangas pagasta daļa uz austrumiem no ceļa V1200, P115, P117, V1296,
    — 
    Kuldīgas novada Rudbāržu, Nīkrāces, Raņķu, Skrundas pagasts, Laidu pagasta daļa uz dienvidiem no autoceļa V1296, Skrundas pilsēta.

    4.    Lituania

    Le seguenti zone soggette a restrizioni III in Lituania:

    — 
    Jurbarko rajono savivaldybė: Jurbarko miesto seniūnija, Girdžių, Jurbarkų Raudonės, Skirsnemunės, Veliuonos ir Šimkaičių seniūnijos,
    — 
    Molėtų rajono savivaldybė: Dubingių ir Giedraičių seniūnijos,
    — 
    Marijampolės savivaldybė: Sasnavos ir Šunskų seniūnijos,
    — 
    Šakių rajono savivaldybė: Barzdų, Gelgaudiškio, Griškabūdžio, Kidulių, Kudirkos Naumiesčio, Sintautų, Slavikų, Sudargo, Šakių, Plokščių ir Žvirgždaičių seniūnijos.
    — 
    Kazlų rūdos savivaldybė: Antanavos, Jankų ir Kazlų Rūdos seniūnijos: vakarinė dalis iki kelio 2602 ir 183,
    — 
    Kelmės rajono savivaldybė: Kelmės apylinkių, Kukečių, Šaukėnų ir Užvenčio seniūnijos,
    — 
    Vilkaviškio rajono savivaldybė: Gižų, Kybartų, Klausučių, Pilviškių, Šeimenos ir Vilkaviškio miesto seniūnijos.
    — 
    Širvintų rajono savivaldybė: Alionių ir Zibalų seniūnijos,
    — 
    Šiaulių rajono savivaldybė: Bubių, Kuršėnų kaimiškoji ir Kuršėnų miesto seniūnijos,
    — 
    Ukmergės rajono savivaldybė: Želvos seniūnija,
    — 
    Vilniaus rajono savivaldybė: Paberžės seniūnija.

    5.    Polonia

    Le seguenti zone soggette a restrizioni III in Polonia:

    w województwie warmińsko-mazurskim:
    — 
    gmina Rybno, część gminy Działdowo położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 538, część gminy Płośnica położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę łączącą miejscowości Burkat – Skurpie – Rutkowice – Płośnica – Turza Mała – Koty, część gminy Lidzbark położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 544 biegnącą od wschodniej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 541 oraz na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 541 biegnącą od północnej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 544 w powiecie działdowskim,
    — 
    część gminy Grodziczno położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 541 w powiecie nowomiejskim,
    — 
    część gminy Lubawa położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 537 biegnącą od wschodniej graniczy gminy do skrzyżowana z drogą nr 541, a następnie na wschód od liini wyznaczonej przez drogę nr 541 biegnącą od skrzyżowania z drogą nr 537 do południowej granicy gminy w powiecie iławskim,
    — 
    gmina Dąbrówno, część gminy Grunwald położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 537 biegnącej od zachodniej granicy gminy do miejscowości Stębark, a następnie na zachód od linii wyznaczonej przez drogę biegnącą od miejscowości Stębark do południowej granicy gminy i łączącej miejscowości Stębark – Łodwigowo w powiecie ostródzkim,
    w województwie wielkopolskim:
    — 
    gminy Krzemieniewo, Lipno, Osieczna, Rydzyna, Święciechowa, Włoszakowice w powiecie leszczyńskim,
    — 
    powiat miejski Leszno,
    — 
    gminy Kościan i miasto Kościan, Krzywiń, Śmigiel w powiecie kościańskim,
    — 
    część gminy Dolsk położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 434 biegnącą od północnej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 437, a następnie na zachód od drogi nr 437 biegnącej od skrzyżowania z drogą nr 434 do południowej granicy gminy, część gminy Śrem położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 310 biegnącą od zachodniej granicy gminy do miejscowości Śrem, następnie na zachód od drogi nr 432 w miejscowości Śrem oraz na zachód od drogi nr 434 biegnącej od skrzyżowania z drogą nr 432 do południowej granicy gminy w powiecie śremskim,
    — 
    część gminy Gostyń położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 12 w powiecie gostyńskim,
    — 
    część gminy Przemęt położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę łączącą miejscowości Borek – Kluczewo – Sączkowo – Przemęt – Błotnica – Starkowo – Boszkowo – Letnisko w powiecie wolsztyńskim,
    w województwie dolnośląskim:
    — 
    część gminy Lubin położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 335 biegnącą od zachodniej granicy gminy do granicy miasta Lubin oraz na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 333 biegnącą od granicy miasta Lubin do południowej granicy gminy w powiecie lubińskim
    — 
    gminy Prusice, Żmigród, część gminy Oborniki Śląskie położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 340 w powiecie trzebnickim,
    — 
    część gminy Zagrodno położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę łączącą miejscowości Jadwisin – Modlikowice - Zagrodno oraz na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 382 biegnącą od miejscowości Zagrodno do południowej granicy gminy, część gminy wiejskiej Złotoryja położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę biegnącą od północnej granicy gminy w miejscowości Nowa Wieś Złotoryjska do granicy miasta Złotoryja oraz na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 382 biegnącą od granicy miasta Złotoryja do wschodniej granicy gminy w powiecie złotoryjskim,
    — 
    część gminy Chocianów położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 335 biegnącą od wschodniej granicy gminy do miejscowości Żabice, a następnie na południe od linii wyznaczonej przez drogę łączącą miejscowości Żabice – Trzebnice – Chocianowiec - Chocianów – Pasternik biegnącą do zachodniej granicy gminy w powiecie polkowickim,
    — 
    gminy Chojnów i miasto Chojnów, Krotoszyce, Miłkowice w powiecie legnickim,
    — 
    powiat miejski Legnica,
    — 
    część gminy Wołów położona na wschód od linii wyznaczonej przez lnię kolejową biegnącą od północnej do południowej granicy gminy, część gminy Wińsko położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 36 biegnącą od północnej do zachodniej granicy gminy, część gminy Brzeg Dolny położona na wschód od linii wyznaczonej przez linię kolejową od północnej do południowej granicy gminy w powiecie wołowskim
    — 
    gminy Leśna, Lubań z miastem Lubań, Olszyna, Platerówka, Siekierczyn w powiecie lubańskim,
    — 
    część gminy Zgorzelec położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę łączącą miejscowości Dłużyna Górna – Przesieczany – Gronów – Sławnikowice – Wyręba, biegnąca od północnej do południowej granicy gminy w powiecie zgorzeleckim,
    — 
    część gminy Nowogrodziec położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 94 biegnącą od zachodniej granicy gminy do skrzyżowania z linią kolejową w miejscowości Zebrzydowa, następnie na zachód od linii wyznaczonej przez linię kolejową biegnącą na południe od miejscowości Zebrzydowa do wschodniej granicy gminy w powiecie bolesławieckim,
    — 
    gmina Gryfów Śląski w powiecie lwóweckim.

    6.    Romania

    Le seguenti zone soggette a restrizioni III in Romania:

    — 
    Zona orașului București,
    — 
    Județul Constanța,
    — 
    Județul Satu Mare,
    — 
    Județul Tulcea,
    — 
    Județul Bacău,
    — 
    Județul Bihor,
    — 
    Județul Bistrița Năsăud,
    — 
    Județul Brăila,
    — 
    Județul Buzău,
    — 
    Județul Călărași,
    — 
    Județul Dâmbovița,
    — 
    Județul Galați,
    — 
    Județul Giurgiu,
    — 
    Județul Ialomița,
    — 
    Județul Ilfov,
    — 
    Județul Prahova,
    — 
    Județul Sălaj,
    — 
    Județul Suceava
    — 
    Județul Vaslui,
    — 
    Județul Vrancea,
    — 
    Județul Teleorman,
    — 
    Județul Mehedinți,
    — 
    Județul Gorj,
    — 
    Județul Argeș,
    — 
    Județul Olt,
    — 
    Județul Dolj,
    — 
    Județul Arad,
    — 
    Județul Timiș,
    — 
    Județul Covasna,
    — 
    Județul Brașov,
    — 
    Județul Botoșani,
    — 
    Județul Vâlcea,
    — 
    Județul Iași,
    — 
    Județul Hunedoara,
    — 
    Județul Alba,
    — 
    Județul Sibiu,
    — 
    Județul Caraș-Severin,
    — 
    Județul Neamț,
    — 
    Județul Harghita,
    — 
    Județul Mureș,
    — 
    Județul Cluj,
    — 
    Județul Maramureș.

    7.    Slovacchia

    Le seguenti zone soggette a restrizioni III in Slovacchia:

    — 
    In the district of Michalovce: Iňačovce, Čečehov, Hažín, Hnojné, Lastomír, Lúčky, Michalovce, Palín, Pavlovce nad Uhom, Senné, Sliepkovce, Stretava, Stretavka, Vysoká nad Uhom, Zálužice, Závadka, Zemplínska Široká, Budkovce, Žbince, Jastrabie pri Michalovciach, Hatalov,
    — 
    In the district of Sobrance: Blatné Remety, Blatné Revištia, Blatná Polianka, Bunkovce, Fekišovce, Ostrov, Porostov, Svätuš, Veľké Revištia, Bežovce, Tašuľa, Kristy, Nižná Rybnica.

    8.    Germania

    Le seguenti zone soggette a restrizioni III in Germania:

    Bundesland Brandenburg:
    — 
    Kreisfreie Stadt Cottbus,
    — 
    Landkreis Spree-Neiße:
    — 
    Gemeinde Kolkwitz mit den Gemarkungen Hänchen, Klein Gaglow, Kolkwitz, Gulben, Papitz, Glinzig, Limberg und Krieschow,
    — 
    Gemeinde Drebkau mit den Gemarkungen Jehserig, Domsdorf, Drebkau, Laubst, Leuthen, Siewisch, Casel und der Gemarkung Schorbus bis zur L521,
    — 
    Gemeinde Neuhausen/Spree mit den Gemarkungen Groß Oßnig, Klein Döbbern, Groß Döbbern, Haasow, Kathlow, Frauendorf, Koppatz, Roggosen, Sergen, Komptendorf, Laubsdorf, Neuhausen, Drieschnitz, Kahsel und Bagenz,
    — 
    Gemeinde Spremberg mit den Gemarkungen Sellessen, Bühlow, Groß Buckow, Klein Buckow, Spremberg, Radeweise und Straußdorf.

    9.    Grecia

    Le seguenti zone soggette a restrizioni III in Grecia:

    — 
    in the regional unit of Serres:
    — 
    the municipal departments of Lithotopos and Limnochori (Irakleia Municipality),
    the municipal departments of Kerkini, Livadia, Makrynitsa, Neochori Syntikis, Platanakion, Rodopolis, Ano Poroia, Kato Poroia, Akritochori and Mandraki (Sintiki Municipality),
    — 
    in the regional unit of Kilkis:
    — 
    the municipal departments of Vathis and Kato Theodorakiou (Kilkis Municipality).

    ▼B




    ALLEGATO II

    AREE ISTITUITE A LIVELLO DELL'UNIONE COME ZONE INFETTE O ZONE SOGGETTE A RESTRIZIONI, COMPRENDENTI ZONE DI PROTEZIONE E ZONE DI SORVEGLIANZA

    (di cui all'articolo 6, paragrafo 2, e all'articolo 7, paragrafo 2)

    Parte A — Aree istituite come zone infette a seguito di un focolaio di peste suina africana in suini selvatici in uno Stato membro o in una zona precedentemente indenni da malattia:

    Stato membro:



    Numero di riferimento ADIS (1) del focolaio

    Area comprendente

    Termine ultimo di applicazione

     

     

     

    (1)   

    Sistema di informazione dell'UE sulle malattie animali.

    Parte B — Aree istituite come zone soggette a restrizioni, comprendenti zone di protezione e zone di sorveglianza, a seguito di un focolaio di peste suina africana in suini detenuti in uno Stato membro o in una zona precedentemente indenni da malattia:

    Stato membro:



    Numero di riferimento ADIS del focolaio

    Area comprendente

    Termine ultimo di applicazione

     

    Zona di protezione:

    Zona di sorveglianza:

     




    ALLEGATO III

    MISURE DI BIOSICUREZZA RAFFORZATE PER GLI STABILIMENTI DI SUINI DETENUTI SITUATI NELLE ZONE SOGGETTE A RESTRIZIONI I, II E III

    [di cui all'articolo 16, paragrafo 1, lettera b), punto i)]

    1. Le seguenti misure di biosicurezza rafforzate di cui all'articolo 16, paragrafo 1, lettera b), punto i), si attuano negli stabilimenti di suini detenuti situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III negli Stati membri interessati in caso di movimenti, autorizzati dall'autorità competente a norma del presente regolamento, di partite di:

    a) 

    suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III all'interno e al di fuori di tali zone come previsto agli articoli da 22 a 25 e agli articoli 28 e 29;

    b) 

    materiale germinale ottenuto da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona come previsto agli articoli 32, 33 e 34;

    c) 

    sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona come previsto agli articoli 37 e 39;

    d) 

    carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone come previsto agli articoli 41, 42 e 43.

    2. Gli operatori degli stabilimenti di suini detenuti situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III negli Stati membri interessati provvedono affinché, in caso di movimenti autorizzati di cui al paragrafo 1, all'interno e al di fuori di tali zone, negli stabilimenti di suini detenuti siano attuate le seguenti misure di biosicurezza rafforzate:

    a) 

    assenza di contatto, diretto o indiretto, tra i suini detenuti nello stabilimento e almeno:

    i) 

    altri suini detenuti provenienti da altri stabilimenti, ad eccezione dei suini detenuti che possono essere spostati nello stabilimento da un operatore e, se richiesto dal presente regolamento, il cui movimento è autorizzato dall'autorità competente;

    ii) 

    i suini selvatici;

    b) 

    misure igieniche adeguate, come il cambio di abiti e calzature all'ingresso e all'uscita dai locali in cui sono detenuti i suini;

    c) 

    lavaggio e disinfezione delle mani e disinfezione delle calzature all'ingresso dei locali in cui sono detenuti i suini;

    d) 

    assenza di qualsiasi contatto con suini detenuti per un periodo di almeno 48 ore dopo la fine di qualsiasi attività di caccia relativa a suini selvatici o qualsiasi altro contatto con suini selvatici;

    e) 

    divieto di ingresso nello stabilimento, compresi i locali e gli edifici, in cui sono detenuti i suini per persone o mezzi di trasporto non autorizzati;

    f) 

    adeguata tenuta di registri con l'indicazione delle persone e dei mezzi di trasporto che accedono allo stabilimento in cui sono detenuti i suini;

    g) 

    i locali e gli edifici degli stabilimenti in cui sono detenuti i suini devono:

    i) 

    essere costruiti in modo tale che nessun altro animale che possa trasmettere il virus della peste suina africana possa entrare nei locali e negli edifici o entrare in contatto con i suini detenuti o con il loro mangime e materiale da lettiera. In particolare, la struttura e gli edifici dello stabilimento devono garantire che i suini detenuti non abbiano alcun contatto con suini selvatici;

    ii) 

    consentire il lavaggio e la disinfezione delle mani;

    iii) 

    se del caso, consentire la pulizia e la disinfezione dei locali e degli edifici, ad eccezione dei terreni in prossimità degli edifici dello stabilimento in cui i suini sono tenuti all'aperto per i quali tale pulizia e disinfezione non sarebbe possibile;

    iv) 

    disporre di strutture adeguate per il cambio delle calzature e degli abiti all'ingresso dei locali e degli edifici in cui sono detenuti i suini;

    v) 

    disporre di un'adeguata protezione da insetti e zecche, se richiesto dall'autorità competente dello Stato membro interessato, sulla base di una valutazione dei rischi adeguata alla specifica situazione epidemiologica della peste suina africana in tale Stato membro;

    h) 

    recinzione a prova di bestiame almeno dei locali in cui sono detenuti i suini e degli edifici in cui sono tenuti mangimi e lettiere, al fine di garantire che i suini detenuti e i loro mangimi e lettiere non abbiano alcun contatto con persone non autorizzate e, se del caso, con altri suini;

    i) 

    predisposizione di un piano di biosicurezza approvato dall'autorità competente dello Stato membro interessato, che tenga conto del profilo dello stabilimento e della legislazione nazionale; se del caso, tale piano di biosicurezza deve comprendere almeno:

    i) 

    l'istituzione di zone «pulite» e «sporche» per il personale in funzione della tipologia di stabilimento, quali spogliatoi, docce, mensa ecc.;

    ii) 

    la predisposizione e la revisione, se del caso, delle condizioni logistiche per l'ingresso di nuovi suini detenuti nello stabilimento;

    iii) 

    le procedure per la pulizia e la disinfezione delle strutture, dei mezzi di trasporto, delle attrezzature e per l'igiene del personale;

    iv) 

    norme per quanto riguarda l'alimentazione del personale in loco e un divieto per il personale di detenere suini, se del caso e ove applicabile, sulla base della legislazione nazionale dello Stato membro interessato;

    v) 

    un programma specifico e periodico di sensibilizzazione del personale dello stabilimento;

    vi) 

    la predisposizione e la revisione, se del caso, delle condizioni logistiche destinate a garantire un'adeguata separazione tra le diverse unità epidemiologiche e ad evitare che i suini entrino in contatto, direttamente o indirettamente, con sottoprodotti di origine animale e altre unità dello stabilimento;

    vii) 

    le procedure e le istruzioni per l'applicazione delle prescrizioni in materia di biosicurezza durante la costruzione o la riparazione dei locali o degli edifici;

    viii) 

    audit interni o un'autovalutazione per verificare l'applicazione delle misure di biosicurezza;

    ix) 

    valutazione dei rischi specifici di biosicurezza e procedure per l'applicazione delle pertinenti misure di riduzione dei rischi relative agli stabilimenti in cui i suini sono detenuti temporaneamente o permanentemente all'aperto.




    ALLEGATO IV

    REQUISITI MINIMI DEI PIANI D'AZIONE NAZIONALI PER I SUINI SELVATICI AL FINE DI EVITARE LA DIFFUSIONE DELLA PESTE SUINA AFRICANA NELL'UNIONE

    (di cui all'articolo 56)

    I piani d'azione nazionali per i suini selvatici al fine di evitare la diffusione della peste suina africana nell'Unione comprendono almeno gli elementi seguenti:

    a) 

    gli obiettivi strategici e le priorità del piano d'azione nazionale;

    b) 

    l'ambito di applicazione del piano, compreso il territorio cui si applica il piano d'azione nazionale;

    c) 

    una descrizione dei dati scientifici che guidano le misure stabilite nel piano d'azione nazionale, se del caso, o un riferimento agli orientamenti dell'Unione sulla peste suina africana concordati con gli Stati membri in sede di comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi ( 5 );

    d) 

    una descrizione dei ruoli e delle funzioni delle istituzioni e delle parti interessate pertinenti;

    e) 

    stime dell'entità della popolazione di suini selvatici nello Stato membro o nelle sue regioni e descrizione del metodo di stima;

    f) 

    una descrizione della gestione della caccia all'interno dello Stato membro, compresa una panoramica dei terreni di caccia, delle associazioni venatorie, delle stagioni venatorie, dei metodi e degli strumenti di caccia specifici;

    g) 

    una descrizione degli obiettivi qualitativi e/o quantitativi annuali, intermedi e a lungo termine e dei mezzi per un controllo adeguato e, se necessario, una riduzione della popolazione di suini selvatici, compresi gli obiettivi relativi ai limiti di carniere annuali, se del caso;

    h) 

    una descrizione delle prescrizioni nazionali in materia di biosicurezza relative alla caccia di suini selvatici, oppure i link per consultarle;

    i) 

    una descrizione delle pertinenti misure di biosicurezza dell'Unione o nazionali per gli stabilimenti di suini detenuti al fine di proteggere tali animali dai suini selvatici, nonché i link per consultarle;

    j) 

    modalità di attuazione, compreso un calendario per le diverse misure;

    k) 

    una strategia di comunicazione per i cacciatori, una descrizione delle campagne mirate di sensibilizzazione e formazione sulla peste suina africana e i relativi link di tali campagne per i cacciatori al fine di prevenire l'introduzione e la diffusione di tale malattia da parte dei cacciatori;

    l) 

    programmi congiunti di cooperazione tra i settori agricolo e ambientale che garantiscano una gestione sostenibile della caccia, l'attuazione di un divieto di foraggiamento e l'attuazione di pratiche agricole volte a facilitare la prevenzione, il controllo e l'eradicazione della peste suina africana, se del caso;

    m) 

    una descrizione della cooperazione transfrontaliera con altri Stati membri e paesi terzi, se del caso, in relazione alla gestione dei suini selvatici;

    n) 

    una descrizione della sorveglianza continua obbligatoria mediante test su suini selvatici morti con test di identificazione dell'agente patogeno della peste suina africana in tutto il territorio dello Stato membro;

    o) 

    una valutazione dei possibili effetti negativi significativi delle attività venatorie sulle specie e sugli habitat protetti ai sensi delle pertinenti norme ambientali dell'Unione, comprese le esigenze di protezione della natura, di cui alle direttive 2009/147/CE e 92/43/CEE, e la descrizione delle misure di prevenzione e mitigazione volte a ridurre l'impatto negativo sull'ambiente, ove necessario.



    ( 1 ) Conformemente all'accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall'Unione europea e dalla Comunità europea dell'energia atomica, in particolare l'articolo 5, paragrafo 4, del protocollo su Irlanda/Irlanda del Nord, in combinato disposto con l'allegato 2 di tale protocollo, ai fini del presente regolamento i riferimenti agli Stati membri si intendono fatti anche al Regno Unito nei confronti dell'Irlanda del Nord.

    ( 2 ) Regolamento delegato (UE) 2020/686 della Commissione, del 17 dicembre 2019, che integra il regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda il riconoscimento degli stabilimenti di materiale germinale e le prescrizioni in materia di tracciabilità e di sanità animale per i movimenti all'interno dell'Unione di materiale germinale di determinati animali terrestri detenuti (GU L 174 del 3.6.2020, pag. 1).

    ( 3 ) Regolamento delegato (UE) 2020/2154 della Commissione, del 14 ottobre 2020, che integra il regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le prescrizioni in materia di sanità animale, certificazione e notifica per i movimenti all'interno dell'Unione di prodotti di origine animale ottenuti da animali terrestri (GU L 431 del 21.12.2020, pag. 5).

    ( 4 ) Regolamento delegato (UE) 2020/688 della Commissione, del 17 dicembre 2019, che integra il regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le prescrizioni in materia di sanità animale per i movimenti all'interno dell'Unione di animali terrestri e di uova da cova (GU L 174 del 3.6.2020, pag. 140).

    ( 5 ) https://food.ec.europa.eu/animals/animal-diseases/diseases-and-control-measures/african-swine-fever_en

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