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Document 02016D1332-20220718
Commission Decision (EU) 2016/1332 of 28 July 2016 establishing the ecological criteria for the award of the EU Ecolabel for furniture (notified under document C(2016) 4778) (Text with EEA relevance)Text with EEA relevance
Consolidated text: Decisione (UE) 2016/1332 della Commissione, del 28 luglio 2016, che stabilisce i criteri ecologici per l'assegnazione del marchio di qualità ecologica dell'Unione europea (Ecolabel UE) ai mobili [notificata con il numero C(2016) 4778] (Testo rilevante ai fini del SEE)Testo rilevante ai fini del SEE
Decisione (UE) 2016/1332 della Commissione, del 28 luglio 2016, che stabilisce i criteri ecologici per l'assegnazione del marchio di qualità ecologica dell'Unione europea (Ecolabel UE) ai mobili [notificata con il numero C(2016) 4778] (Testo rilevante ai fini del SEE)Testo rilevante ai fini del SEE
02016D1332 — IT — 18.07.2022 — 001.001
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DECISIONE (UE) 2016/1332 DELLA COMMISSIONE del 28 luglio 2016 che stabilisce i criteri ecologici per l'assegnazione del marchio di qualità ecologica dell'Unione europea (Ecolabel UE) ai mobili [notificata con il numero C(2016) 4778] (Testo rilevante ai fini del SEE) (GU L 210 del 4.8.2016, pag. 100) |
Modificata da:
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Gazzetta ufficiale |
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DECISIONE (UE) 2022/1229 DELLA COMMISSIONE dell'11 luglio 2022 |
L 189 |
20 |
18.7.2022 |
DECISIONE (UE) 2016/1332 DELLA COMMISSIONE
del 28 luglio 2016
che stabilisce i criteri ecologici per l'assegnazione del marchio di qualità ecologica dell'Unione europea (Ecolabel UE) ai mobili
[notificata con il numero C(2016) 4778]
(Testo rilevante ai fini del SEE)
Articolo 1
Il gruppo di prodotti in questione non comprende i seguenti prodotti:
materassi da letto, disciplinati dai criteri stabiliti nella decisione 2014/391/UE della Commissione ( 1 );
prodotti la cui funzione principale non è l'uso di cui al paragrafo 1, compresi l'illuminazione stradale, recinzioni e cancellate, scale, orologi, attrezzature per parchi giochi, specchi a sé stanti o da parete, condotti elettrici, dissuasori stradali e prodotti per l'edilizia, quali scalini, porte, finestre, coperture e rivestimenti per pavimenti;
mobili di seconda mano, rifiniti, ricondizionati o rilavorati;
mobili installati nei veicoli usati per il trasporto pubblico o personale;
mobili che consistono in oltre il 5 % (peso/peso) di materiali non inclusi nell'elenco in appresso: legno massiccio, pannelli a base di legno, sughero, bambù, vimini, plastiche, metalli, cuoio, tessuti rivestiti, materiali tessili, vetro e materiali di imbottitura/riempimento.
Articolo 2
Ai fini della presente decisione si intende per:
«cuoio all'anilina», cuoio la cui grana naturale è chiaramente e interamente visibile e in cui il rivestimento superficiale con una finitura non pigmentata è inferiore o uguale a 0,01 mm, secondo la norma EN 15987;
«cuoio semianilina», cuoio rivestito con una finitura contenente un modesto quantitativo di pigmento, in modo che la grana naturale sia chiaramente visibile, secondo la norma EN 15987;
«cuoio pigmentato e crosta di cuoio pigmentata», cuoio o crosta di cuoio la cui grana naturale o superficie è interamente occultata da una finitura contenente pigmenti, secondo la norma EN 15987;
«cuoio verniciato e crosta di cuoio verniciata», cuoio o crosta di cuoio di norma con un effetto a specchio, ottenuto mediante applicazione di uno strato di vernici pigmentate o non pigmentate, o di resine sintetiche, il cui spessore non supera un terzo dello spessore totale del prodotto, secondo la norma EN 15987;
«cuoio rivestito e crosta di cuoio rivestita», cuoio o crosta di cuoio il cui rivestimento superficiale, applicato sul lato esterno, non supera un terzo dello spessore totale del prodotto ma è superiore a 0,15 mm, secondo la norma EN 15987;
«composto organico volatile» (VOC), qualsiasi composto organico avente un punto di ebollizione iniziale pari o inferiore a 250 °C misurato a una pressione standard di 101,3 kPa, secondo la direttiva 2004/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio ( 2 ), e che, in una colonna capillare, eluisce fino al tetradecano (C14H30);
«composto organico semivolatile» (SVOC), qualsiasi composto organico avente un punto di ebollizione superiore a 250 °C e inferiore a 370 °C, misurato a una pressione standard di 101,3 kPa, e che, in una colonna capillare, eluisce con un intervallo di ritenzione tra n-tetradecano (C14H30) e n-docosano (C22H46) compreso;
«contenuto riciclato», la porzione, in massa, di materiale riciclato in un prodotto o imballaggio; sono considerati contenuto riciclato secondo la norma ISO 14021 solo i materiali pre- e post-consumo;
«materiale preconsumo», materiale sottratto al flusso dei rifiuti durante un processo di fabbricazione ma escludendo il riutilizzo di materiali rilavorati, rimacinati o dei residui generati in un processo e in grado di essere recuperati nello stesso processo che li ha generati secondo la norma ISO 14021; sono altresì esclusi gli scarti di legno, i trucioli e le fibre generati dalle operazioni di taglio e segatura del legname;
«materiale post-consumo», materiale generato da siti domestici o commerciali, industriali e istituzionali in veste di utilizzatori finali del prodotto che non può più essere utilizzato per lo scopo previsto, compreso il materiale restituito proveniente dalla catena di distribuzione, secondo la norma ISO 14021;
«materiale recuperato/rigenerato», materiale che sarebbe altrimenti smaltito come rifiuto o usato per recuperare energia, ma che invece è stato raccolto e recuperato/rigenerato come materia prima, al posto di materia prima nuova, in un processo di riciclaggio o di produzione, secondo la norma ISO 14021;
«materiale riciclato», materiale rilavorato a partire da materiale recuperato/rigenerato per mezzo di un processo di produzione e trasformato in un prodotto finito o in un componente destinato a essere incorporato in un prodotto, secondo la norma ISO 14021, esclusi gli scarti di legno, i trucioli e le fibre generati dalle operazioni di taglio e segatura del legname;
«pannello a base di legno», pannello fabbricato a partire da fibre di legno mediante uno dei diversi processi che possono richiedere l'uso di temperature e pressioni elevate nonché resine o adesivi leganti;
«pannello di scaglie orientate», pannello multistrato composto principalmente da scaglie di legno unite da un legante, secondo la norma EN 300. Le scaglie dello strato esterno sono allineate e parallele al pannello alla lunghezza o alla larghezza del pannello. Le scaglie dello o degli strati interni possono essere orientate casualmente o allineate, di norma ad angolo retto, rispetto alle scaglie degli strati esterni;
«pannello di particelle», pannello fabbricato sotto pressione e calore a partire da particelle di legno (scaglie, frammenti, trucioli, segatura e simili) e/o altro materiale lignocellulosico sotto forma di particelle (cascami di lino e canapa, frammenti di canna da zucchero e simili), con l'aggiunta di un adesivo, secondo la norma EN 309;
«compensato», pannello a base di legno che consiste in un insieme di strati incollati tra loro nella direzione della fibratura in strati adiacenti, solitamente disposti a angolo retto, secondo la norma EN 313. Si possono definire molte diverse sottocategorie di compensato in base alla sua struttura (quali compensato a lamine, compensato ad anima, compensato bilanciato) o in base al suo uso finale principale (per esempio compensato marino);
«pannello di fibra», un'ampia gamma di pannelli definiti dalle norme EN 316 ed EN 622 che, in base alle proprietà fisiche e al processo di produzione, possono essere suddivisi nelle sottocategorie: pannelli duri, semiduri, teneri e pannelli di fibra ottenuti per via secca;
«sostanza facilmente biodegradabile», una sostanza che presenta una degradazione del 70 % del carbonio organico disciolto dopo 28 giorni oppure una riduzione di ossigeno o una produzione di diossido di carbonio pari al 60 % dei massimi teorici dopo 28 giorni secondo uno dei seguenti metodi di prova: OCSE 301 A, ISO 7827, OCSE 301 B, ISO 9439, OCSE 301 C, OCSE 301 D, ISO 10708, OCSE 301 E, OCSE 301 F, ISO 9408;
«sostanza intrinsecamente biodegradabile», una sostanza che presenta una degradazione del 70 % del carbonio organico disciolto dopo 28 giorni oppure una riduzione di ossigeno o una produzione di diossido di carbonio pari al 60 % dei massimi teorici dopo 28 giorni secondo uno dei seguenti metodi di prova: ISO 14593, OCSE 302 A, ISO 9887, OCSE 302 B, ISO 9888, OCSE 302 C;
«operazione di finitura», metodo con cui si applica uno strato superiore o un rivestimento alla superficie del materiale. Fra tali metodi si possono annoverare l'applicazione di pitture, stampe, vernici, impiallacciature, laminati, carte impregnate e pellicole di finitura;
«biocida», secondo il regolamento (UE) n. 528/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio ( 3 );
«preservante del legno», biocida applicato mediante trattamento superficiale (per esempio nebulizzazione, applicazione a pennello) o processi a penetrazione profonda (per esempio sottovuoto a pressione, doppio vuoto) al legno (per esempio tronchi presso la segheria destinati a un uso commerciale e a tutti gli usi successivi del legno e dei prodotti a base di legno) o ai prodotti stessi a base di legno, o applicato a substrati non lignei (per esempio muratura e fondamenta) unicamente al fine di proteggere il legno o i prodotti adiacenti a base di legno dall'aggressione di organismi che distruggono il legno (per esempio carie secca e termiti), secondo la definizione concordata dal Comitato europeo di normalizzazione (fonte: CEN/TC 38 «Durabilità del legno e dei prodotti a base di legno»);
«E1», classificazione dei pannelli a base di legno contenenti formaldeide basata sulle emissioni di formaldeide, adottata in tutti gli Stati membri dell'UE. Secondo la definizione contenuta nell'allegato B della norma EN 13986, un pannello a base di legno è classificato E1 se le emissioni sono equivalenti a concentrazioni allo stato stazionario inferiori o uguali a 0,1 ppm (0,124 mg/m3) dopo 28 giorni in una camera di prova secondo la norma EN 717-1 o se il contenuto di formaldeide rilevato è inferiore o uguale a 8 mg/100 g di pannello essiccato in forno in base alla norma EN 120 o se i tassi di emissione di formaldeide sono inferiori o uguali a 3,5 mg/m2.h secondo la norma EN 717-2 o inferiori o uguali a 5,0 mg/m2.h secondo lo stesso metodo ma dopo tre giorni dalla produzione;
«tessuto rivestito», tessuto avente uno strato aderente, distinto, continuo di materiali a base di gomma e/o plastica su una o entrambe le superfici, secondo la norma ENo 13360, compresi i materiali da tappezzeria generalmente denominati «finta pelle»;
«materiale tessile», fibre naturali, sintetiche e cellulosiche artificiali;
«fibra naturale», cotone e altre fibre di cellulosa naturali, lino e altre fibre tessili liberiane, lana e altre fibre cheratiniche;
«fibra sintetica», fibre di acrilico, elastan, poliammide, poliestere e polipropilene;
«fibra artificiale», fibre di lyocell, modal e viscosa;
«tappezzeria», materiale usato nel lavoro di rivestimento, imbottitura e riempimento di sedili, letti o altri mobili, che può comprendere materiali di rivestimento quali cuoio, tessuti rivestiti e materiali tessili nonché di imbottitura, come i materiali flessibili cellulari polimerici a base di lattice di gomma e poliuretano;
«sostanza», elemento chimico e i suoi composti, allo stato naturale oppure ottenuti per mezzo di un procedimento di fabbricazione, compresi gli additivi necessari a mantenerne la stabilità e le eventuali impurezze derivanti dal procedimento utilizzato, ma esclusi i solventi che possono essere separati senza compromettere la stabilità della sostanza o modificarne la composizione, secondo l'articolo 3, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento e del Consiglio ( 4 );
«miscela», miscela o soluzione composta di due o più sostanze, secondo l'articolo 3, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1907/2006;
«parte componente», elemento rigido e discreto la cui natura e forma non devono essere alterate prima dell'assemblaggio del prodotto finito nella sua veste completamente funzionale, anche se la sua posizione può variare durante l'uso del prodotto finito e include cerniere, viti, telai, cassetti, ruote e ripiani;
«materiale componente», materiale la cui natura e forma non devono essere alterate prima dell'assemblaggio o durante l'uso dei mobili e che include materiali tessili, cuoio, tessuti rivestiti e schiume di poliuretano usate in tappezzeria. Il legname fornito può essere considerato un materiale componente ma può successivamente essere segato e trattato al fine di essere convertito in una parte componente.
Articolo 3
Per ottenere l'assegnazione del marchio Ecolabel UE secondo il regolamento (CE) n. 66/2010, un prodotto rientra nel gruppo di prodotti «mobili» secondo l'articolo 1 della presente decisione e soddisfa i criteri ecologici nonché i relativi requisiti in materia di valutazione e verifica enunciati all'allegato della presente decisione.
Articolo 4
I criteri per l’assegnazione dell’Ecolabel UE per il gruppo di prodotti «mobili» e i rispettivi requisiti di valutazione e verifica sono validi fino al 31 dicembre 2026.
Articolo 5
Ai fini amministrativi, al gruppo di prodotti «mobili» è attribuito il numero di codice «049».
Articolo 6
La decisione 2009/894/CE è abrogata.
Articolo 7
Le domande sono valutate a norma dei criteri sulle quali sono basate.
Articolo 8
Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione.
ALLEGATO
QUADRO DI RIFERIMENTO
CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DEL MARCHIO DI QUALITÀ ECOLOGICA DELL'UNIONE EUROPEA (ECOLABEL UE)
Criteri per l'assegnazione del marchio Ecolabel UE ai mobili:
Descrizione del prodotto
Requisiti generali relativi alle sostanze e alle miscele pericolose
Legno, sughero, bambù e vimini
Plastiche
Metalli
Materiali di rivestimento da tappezzeria
Materiali di imbottitura da tappezzeria
Vetro: uso di metalli pesanti
Requisiti relativi al prodotto finito
Informazioni al consumatore
Informazioni che figurano sull'Ecolabel
REQUISITI DI VALUTAZIONE E VERIFICA
Per ciascun criterio sono indicati requisiti specifici di valutazione e verifica.
Laddove il richiedente è tenuto a presentare dichiarazioni, documentazione, analisi, relazioni di prova o altri elementi per attestare la conformità ai criteri, questi documenti possono essere stilati dal richiedente stesso e/o dai suoi fornitori e/o dai loro fornitori ecc., come opportuno.
Gli organismi competenti riconoscono di preferenza gli attestati rilasciati da organismi accreditati secondo la pertinente norma armonizzata per i laboratori di prova e di taratura, e per le verifiche eseguite da organismi accreditati secondo la norma armonizzata relativi agli organismi che certificano prodotti, processi e servizi.
Se opportuno, si possono utilizzare metodi di prova diversi da quelli indicati per ciascun criterio, purché siano ritenuti equivalenti dall'organismo competente che esamina la domanda.
Se opportuno, gli organismi competenti possono chiedere documenti giustificativi ed effettuare accertamenti indipendenti.
Come prerequisito il prodotto deve soddisfare tutte le prescrizioni giuridiche del o dei paesi in cui è destinato a essere commercializzato. Il richiedente dichiara la conformità del prodotto a questo requisito.
I criteri del marchio Ecolabel UE rispecchiano i migliori prodotti presenti sul mercato sotto il profilo delle prestazioni ambientali. Per agevolare la valutazione i criteri sono incentrati sui singoli materiali, considerato che molti mobili conterranno solo uno o due dei materiali suelencati.
Fermo restando che l'uso di sostanze chimiche e il rilascio di inquinanti costituisce parte del processo produttivo, l'uso di sostanze pericolose è escluso ove possibile, o limitato al minimo necessario per ottenere una funzione adeguata e nel contempo rigorosi livelli di qualità e sicurezza dei mobili. A tal fine sono previste condizioni di deroga per sostanze o gruppi di sostanze specifici in circostanze eccezionali, per non trasferire l'onere o l'impatto ambientale verso altre fasi del ciclo di vita e unicamente qualora non siano disponibili sul mercato alternative praticabili.
Criterio 1 — Descrizione del prodotto
I disegni tecnici che illustrano il montaggio delle parti e dei materiali componenti e sottocomponenti che costituiscono il mobile finito e le relative dimensioni sono presentati all'organismo competente, congiuntamente alla distinta dei materiali nella quale si dichiara il peso totale del prodotto stesso e come tale peso sia ripartito fra i diversi materiali, quali: legno massiccio, pannelli a base di legno, sughero, bambù, vimini, plastiche, metalli, cuoio, tessuti rivestiti, materiali tessili, vetro e materiali di imbottitura e riempimento.
Tutti i materiali che non rientrano nelle categorie suelencate sono presentati come «altri materiali».
Il quantitativo della voce «altri materiali» non può superare il 5 % del peso totale del prodotto.
Valutazione e verifica: il richiedente presenta all'organismo competente la documentazione contenente:
i disegni tecnici che illustrano le diverse parti e i diversi materiali componenti e sottocomponenti usati nell'assemblaggio del mobile;
una distinta completa dei materiali in cui si dichiara il peso totale dell'unità di prodotto e la ripartizione del peso fra legno massiccio, pannelli a base di legno, sughero, bambù, vimini, plastiche, metalli, cuoio, materiali tessili, tessuti rivestiti, vetro, materiali di imbottitura e riempimento nonché «altri» materiali. Il peso dei diversi materiali sono espressi in grammi o chilogrammi nonché in percentuale del peso totale dell'unità di prodotto.
Criterio 2 — Requisiti generali relativi alle sostanze e alle miscele pericolose
Ai sensi dei sottocriteri 2.1, 2.2 a) e 2.2 b) è soggetta a restrizioni la presenza nel prodotto e in qualsiasi parte/materiale componente di esso, di sostanze identificate a norma dell'articolo 59, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1907/2006, come sostanze estremamente preoccupanti (SVHC) o di sostanze e miscele che rispondono ai criteri di classificazione, etichettatura e imballaggio (CLP) secondo il regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio ( 5 ) per quanto riguarda i pericoli di cui alla tabella 1.
Ai fini di questo criterio l'elenco di sostanze estremamente preoccupanti candidate e le classi di pericolo CLP sono raggruppate nella tabella 1, secondo le loro proprietà di pericolo.
Tabella 1
Gruppi dei pericoli con restrizioni
Pericoli del gruppo 1 — SVHC e CLP
Pericoli che determinano l'appartenenza di una sostanza o miscela al gruppo 1:
Pericoli del gruppo 2 — CLP
Pericoli che determinano l'appartenenza di una sostanza o miscela al gruppo 2:
Pericoli del gruppo 3 — CLP
Pericoli che determinano l'appartenenza di una sostanza o miscela al gruppo 3:
2.1. Restrizione delle SVHC
Il prodotto e le sue parti/i suoi materiali componenti non contengono SVHC in concentrazioni superiori allo 0,10 % (peso/peso).
Non sono ammesse deroghe a questo requisito per le sostanze estremamente preoccupanti candidate presenti nel prodotto o nelle sue parti/nei suoi materiali componenti in concentrazioni superiori allo 0,10 % (peso/peso).
I materiali tessili cui è stato assegnato il marchio Ecolabel UE in base ai criteri ecologici stabiliti nella decisione 2014/350/UE della Commissione ( 6 ) sono ritenuti conformi al criterio 2.1.
Valutazione e verifica: il richiedente raccoglie le dichiarazioni di assenza delle sostanze estremamente preoccupanti in quantitativi uguali o superiori al limite stabilito nel prodotto e in qualsiasi parte/materiale componente usati nell'assemblaggio del prodotto. Le dichiarazioni fanno riferimento alla versione più recente dell'elenco di sostanze candidate pubblicato dall'ECHA ( 7 ).
Per quanto riguarda i materiali tessili cui è stato assegnato il marchio Ecolabel UE a norma della decisione 2014/350/UE, si allega una copia del certificato Ecolabel UE a dimostrazione della conformità.
2.2. Restrizione delle sostanze e delle miscele classificate CLP usate nel mobile
I requisiti sono divisi in due parti, in base alla fase di produzione del mobile. La parte a) si riferisce alle sostanze e alle miscele usate durante qualsiasi operazione di finitura o assemblaggio svolte direttamente dal fabbricante di mobili. La parte b) fa riferimento alle sostanze e alle miscele usate durante la produzione di parti/materiali componenti forniti.
I materiali tessili cui è stato assegnato il marchio Ecolabel UE in base ai criteri ecologici stabiliti nella decisione 2014/350/UE sono ritenuti conformi ai criteri 2.2 a) e 2.2 b).
2.2 a)
Nessun adesivo, vernice, pittura, fondo, mordente, biocida (ad esempio, preservante per il legno), ritardante di fiamma, riempitivo, cera, olio, giunto, sigillante, colorante, resina o olio lubrificante direttamente usato dal fabbricante di mobili è classificato fra i pericoli CLP di cui alla tabella 1, a meno che il loro uso non sia oggetto di una deroga specifica come da tabella 2.
2.2 b)
Questo criterio non si applica alle singole parti/singoli materiali componenti provenienti dal fornitore che: i) pesino meno di 25 g e che ii) non siano a contatto diretto con gli utilizzatori durante l'uso normale.
Nessuna delle sostanze o miscele usate dai fornitori che rientrino nell'ambito d'applicazione definito in appresso è classificata nei pericoli CLP di cui alla tabella 1, a meno che il loro uso non sia oggetto di una deroga specifica come da tabella 2.
Tabella 2
Deroghe alle restrizioni dei pericoli di cui alla tabella 1 e condizioni applicabili
Tipo di sostanza/miscela |
Applicabilità |
Classificazione/i in deroga |
Condizioni di deroga |
a) Biocidi (quali i preservanti del legno) |
Trattamento di parti componenti di mobili e/o di materiali di tappezzeria usati nel prodotto finito |
Tutti i pericoli di gruppo 2 e 3 elencati alla tabella 1 eccetto i pericoli CMR |
Solo se il principio attivo contenuto nel biocida è approvato o in corso di valutazione in attesa di una decisione di approvazione a norma del regolamento (UE) n. 528/2012 o incluso nell'allegato I di detto regolamento e nelle seguenti circostanze, come opportuno: i. per i preservanti in scatola presenti nelle formule di rivestimento applicate alle parti/ai materiali componenti dei mobili da interno o da esterno; ii. per i preservanti di pellicola secca presenti nei rivestimenti applicati ai soli mobili da esterno, iii. per il trattamento preservante del legno destinato all'uso su mobili da esterno ma unicamente se il legno originale non risponde ai criteri relativi alla classe di durata 1 o 2, conformemente alla norma EN 350; iv. per i materiali tessili o i tessuti rivestiti usati nei mobili da esterno. Verifica: il richiedente dichiara quale dei principi attivi eventualmente contenuti nel biocida sono stati usati nella fabbricazione delle diverse parti/dei diversi materiali componenti, allegando prove corroborate da dichiarazioni dei fornitori, schede dati di sicurezza, numeri CAS e risultati di prove effettuate secondo la norma EN 350, come opportuno. |
b) Ritardanti di fiamma |
Materiali tessili, cuoio e tessuti rivestiti nei materiali di rivestimento da tappezzeria per mobili nonché nei materiali di imbottitura |
H317, H373, H411, H412, H413 |
Il prodotto deve essere inteso all'uso nelle applicazioni in cui deve soddisfare i requisiti in materia di protezione antincendio stabiliti da norme e regolamenti ISO, EN, nazionali o afferenti agli appalti del settore pubblico. |
c) Ritardanti di fiamma/triossido di antimonio (ATO) |
H351 |
L'uso di ATO è consentito solo se sono soddisfatte tutte le condizioni seguenti: i. il prodotto deve essere inteso all'uso nelle applicazioni in cui deve soddisfare i requisiti in materia di protezione antincendio stabiliti da norme e regolamenti ISO, EN, nazionali o afferenti agli appalti del settore pubblico. ii. È usato come catalizzatore per i materiali tessili o i tessuti rivestiti. iii. Le emissioni in aria nel luogo di lavoro ove il ritardante di fiamma è applicato al prodotto tessile rispettano un valore limite di esposizione professionale di otto ore pari a 0,50 mg/m3. |
|
d) Nichel |
Parti componenti metalliche |
H317, H351, H372 |
Ammesso solo se usato nelle parti componenti in acciaio inossidabile o nichelate e se il tasso di rilascio di nichel è inferiore a 0,5 μg/cm2/settimana secondo la norma EN 1811. |
e) Composti di cromo |
H317, H411 |
Le deroghe si applicano solo ai composti di cromo trivalente usato nelle operazioni di galvanoplastica (per esempio cloruro di cromo trivalente). |
|
f) Composti di zinco |
H300, H310, H330, H400, H410 |
Le deroghe si applicano solo ai composti di zinco usati nella galvanoplastica o nelle operazioni di galvanizzazione a caldo (per esempio ossido di zinco, cloruro di zinco e cianuro di zinco). |
|
g) Coloranti per tintura e stampa non pigmentata |
Materiali tessili, cuoio e tessuti rivestiti nei materiali di rivestimento da tappezzeria per mobili |
H301, H311, H317, H331 |
Quando nelle tintorie e nelle stamperie si usano formulazioni coloranti senza polveri o il dosaggio e l'erogazione automatici dei coloranti per ridurre al minimo l'esposizione del personale. |
H411, H412, H413 |
I processi di tintura che fanno uso di coloranti reattivi, diretti, al tino (leucocoloranti) o allo zolfo con queste classificazioni soddisfano almeno una delle seguenti condizioni: i. Uso di coloranti ad alta affinità; ii. Realizzazione di un tasso di rigetto inferiore al 3,0 %; iii. Uso di strumentazione per la corrispondenza cromatica; iv. Adozione di procedure operative standard per il processo di tintura; v. Ricorso allo smaltimento del colore nel trattamento delle acque reflue (*1). Il ricorso alla tintura in soluzione e/o alla stampa digitale è esonerato da tali condizioni. |
||
h) Sbiancanti ottici |
Materiali tessili, cuoio e tessuti rivestiti nei materiali di rivestimento da tappezzeria per mobili |
H411, H412, H413 |
Gli sbiancanti ottici possono essere applicati solo nei seguenti casi: i. nella stampa bianca; ii. come additivi durante la produzione di acrilico, poliammide o poliestere con un contenuto riciclato. |
i) Idrorepellenti, oleorepellenti e antimacchia |
Uso in qualsiasi trattamento della superficie di parti/materiali componenti di mobili |
H413 |
Il repellente e i prodotti della sua degradazione i. sono classificati come facilmente e/o intrinsecamente biodegradabili oppure ii. hanno un basso potenziale di bioaccumulazione (coefficiente di ripartizione ottanolo/acqua log Kow ≤ 3,2 o un fattore di bioconcentrazione BCF < 100) nell'ambiente acquatico, ivi compresi nei sedimenti acquatici. |
j) Stabilizzanti e vernici |
Uso nella produzione di tessuti rivestiti |
H411, H412, H413 |
Al fine di minimizzare l'esposizione degli addetti è necessario avvalersi del dosaggio automatico e/o di dispositivi di protezione individuale. Almeno il 95 % di questi additivi deve presentare una degradazione almeno pari all'80 % del carbonio organico disciolto entro 28 giorni, secondo i metodi di prova OCSE 303 A/B e/o ISO 11733. |
k) Ausiliari (compresi vettori, agenti livellanti e agenti disperdenti, tensioattivi, addensanti e leganti) |
Uso nel trattamento dei materiali di rivestimento da tappezzeria per mobili (materiali tessili, cuoio o tessuti rivestiti) |
H301, H311, H317, H331, H371, H373, H411, H412, H413, EUH070 |
Le formule sono erogate per mezzo di sistemi di dosaggio automatici e i processi seguono procedure operative standard. Le sostanze classificate H311 o H331 non possono essere presenti sul materiale in concentrazioni superiori all'1,0 % p/p. |
l) Pitture, vernici, resine e adesivi |
Qualsiasi parte/materiale componente di mobili |
H304, H317, H412, H413, H371, H373 |
Si allegano una scheda dati di sicurezza (SDS) della miscela chimica in cui sono chiaramente illustrati i dispositivi di protezione individuale e le procedure adeguate per stoccare, maneggiare, usare e smaltire tali miscele durante l'uso nonché una dichiarazione di conformità con tali misure. |
H350 |
Applicabile unicamente alle resine a base di formaldeide in cui il contenuto libero di formaldeide della formula della resina (resine, adesivi e indurenti) non supera 0,2 % (p/p) determinato secondo la norma ISO 11402 o metodologia equivalente. |
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m) Oli lubrificanti |
Nelle parti componenti progettate per essere mosse frequentemente durante l'uso normale. |
Tutti i pericoli di gruppo 2, eccetto i pericoli CMR e di gruppo 3 elencati alla tabella 1 |
L'uso dei lubrificanti è ammesso solo se è possibile dimostrare che sono facilmente o intrinsecamente biodegradabili nell'ambiente acquatico, ivi compresi nei sedimenti acquatici, mediante le pertinenti prove OCSE o ISO. |
(*1)
Lo smaltimento del colore nel trattamento delle acque reflue si considera avvenuta nel momento in cui gli effluenti della tintoria soddisfano i seguenti coefficienti di spettro: (i) 7 m– 1 a 436nm, 5 m– 1 a 525nm e 3 m– 1 a 620nm. |
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione di conformità ai criteri 2.2 a) e 2.2 b), corroborata se del caso da dichiarazioni dei fornitori. Le dichiarazioni sono corroborate dagli elenchi di miscele o sostanze pertinenti usate, congiuntamente alle informazioni relative alla loro classificazione di pericolo o non classificazione.
Si forniscono le seguenti informazioni a sostegno delle dichiarazioni di classificazione di pericolo o di non classificazione per ogni sostanza o miscela:
il numero CAS, CE o di elenco (se disponibile per le miscele);
la forma fisica e lo stato in cui è usata la sostanza o la miscela;
classi di pericolo CLP armonizzate per le sostanze;
voci autoclassificate nella banca dati dell'ECHA delle sostanze registrate a titolo REACH ( 8 ) (se non è disponibile una classificazione armonizzata).
Classificazione delle miscele secondo i criteri stabiliti nel regolamento CLP.
Nel considerare le voci autoclassificate della banca dati delle sostanze registrate a titolo REACH si dà priorità a quelle iscritte in base alle domande congiunte.
Se una classificazione è registrata come «carente di dati» o «inconcludente» conformemente alla banca dati delle sostanze registrate a titolo REACH e se una sostanza non è ancora stata registrata nell'ambito del sistema REACH, si allegano i dati tossicologici che soddisfano i requisiti di cui all'allegato VII del regolamento (CE) n. 1907/2006 affinché siano sufficientemente dimostrate le autoclassificazioni secondo l'allegato I del regolamento (CE) n. 1272/2008 nonché gli orientamenti dell'ECHA. In caso di voci registrate nella banca dati come «carenti di dati» o «inconcludenti», le autoclassificazioni sono verificate con accettazione delle seguenti fonti d'informazione:
studi tossicologici e valutazioni di rischio a cura di agenzie di regolamentazione omologhe dell'ECHA ( 9 ), organismi di regolamentazione degli Stati membri o organismi intergovernativi;
una scheda dati di sicurezza (SDS) integralmente compilata a norma dell'allegato II del regolamento (CE) n. 1907/2006;
un parere documentato di un esperto, redatto da un tossicologo professionista. Il parere è basato su una disamina della letteratura scientifica e dei dati di prova esistenti, se del caso corroborati da risultati di nuove prove svolte da laboratori indipendenti secondo metodi approvati dall'ECHA;
un attestato, se del caso basato su un parere di esperti, rilasciato da un organismo accreditato di valutazione della conformità che effettua valutazioni di rischio a norma del sistema mondiale armonizzato di classificazione ed etichettatura delle sostanze chimiche (GHS) o dei sistemi di classificazione di pericolo (CLP).
Conformemente all'allegato XI del regolamento (CE) n. 1907/2006, le informazioni sulle proprietà pericolose delle sostanze possono essere ottenute con mezzi diversi dalle prove, per esempio attraverso l'uso di metodi alternativi come i metodi in vitro, mediante modelli di relazioni quantitative struttura-attività o con l'uso del raggruppamento o del read-across.
Per le sostanze e le miscele elencate alla tabella 2 che godono di una deroga, il richiedente dimostra che sono soddisfatte tutte le condizioni di deroga.
I materiali tessili cui è stato assegnato il marchio Ecolabel UE a norma della decisione 2014/350/UE sono ritenuti conformi ai criteri 2.2 a) e 2.2. b); è tuttavia necessario allegare una copia del certificato Ecolabel UE.
Criterio 3 — Legno, sughero, bambù e vimini
Il termine «legno» si applica non solo al legno massiccio ma anche ai trucioli di legno e alle fibre di legno. Qualora i criteri si riferiscano solo ai pannelli a base di legno, il titolo di tali criteri ne reca menzione.
Non è ammesso l'uso di pellicole di plastica prodotte con cloruro di vinile monomero (CVM) in nessuna parte del mobile.
3.1. Legno, sughero, bambù e vimini sostenibili
Questo criterio si applica solo se il contenuto di legno o di pannelli a base di legno supera il 5 % p/p del peso del prodotto finito (imballaggio escluso).
Tutto il legno, il sughero, il bambù e il vimini hanno ottenuto certificati validi di catena di custodia rilasciati da sistemi di certificazione indipendenti, quali l'FSC (Forest Stewardship Council), il PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification) o equivalente.
Tutto il legno il sughero, il bambù e il vimini vergini non provengono da specie OGM e hanno ottenuto certificati validi della catena di controllo e di gestione forestale sostenibile rilasciati da sistemi di certificazione indipendenti, quali l'FSC, il PEFC o equivalente.
Se un sistema di certificazione consente di mescolare materiali non certificati a materiali certificati e/o riciclati in un prodotto o in una linea di produzione, almeno il 70 % del legno, del sughero, del bambù e del vimini, come opportuno, è un materiale vergine certificato sostenibile e/o riciclato.
Il materiale non certificato è oggetto di un sistema di verifica che ne garantisce la provenienza lecita e che soddisfa tutte le altre prescrizioni del sistema di certificazione relative al materiale non certificato.
Gli organismi di certificazione che rilasciano certificati di gestione forestale e/o di catena di custodia sono accreditati o riconosciuti da tale sistema di certificazione.
Valutazione e verifica: il richiedente o il fornitore del materiale, come opportuno, presenta una dichiarazione di conformità corroborata da uno o più certificati della catena di custodia validi rilasciati da un organismo indipendente che dimostrino che almeno il 70 % di tutti i materiali di legno, sughero, bambù o vimini utilizzato nel prodotto o nella linea di produzione proviene da foreste o zone gestite secondo i principi di gestione forestale sostenibile e/o da fonti riciclate che soddisfano quanto prescritto dal pertinente sistema indipendente di certificazione della catena di custodia. Si accettano i sistemi FSC, PEFC o equivalente come certificazione indipendente. Se il sistema non esige specificamente che tutti i materiali vergini provengano da specie non OGM, si allegano ulteriori prove a sostegno.
Se il prodotto o la linea di produzione comprende materiale vergine non certificato, si forniscono elementi comprovanti che il contenuto di materiale vergine non certificato non supera il 30 % e che è oggetto di un sistema di verifica che ne garantisce la provenienza lecita e soddisfa tutte le altre prescrizioni del sistema di certificazione relative al materiale non certificato.
3.2. Sostanze soggette a restrizioni
Oltre alle condizioni generali relative alle sostanze pericolose di cui al criterio 2, si applicano specificamente le seguenti condizioni a qualsiasi parte componente di mobili fatta di legno, sughero, bambù o vimini o specificamente solo ai pannelli a base di legno, se questi ultimi sono menzionati nel titolo del criterio
3.2 a)
Le fibre di legno o i trucioli di legno riciclati usati nella fabbricazione di pannelli a base di legno sono sottoposti a prova secondo la norma della European Panel Federation (EPF) per le condizioni di consegna del legno riciclato ( 10 ) e rispettano i limiti relativi ai contaminanti elencati alla tabella 3.
Tabella 3
Limiti relativi ai contaminanti nel legno riciclato
Contaminante |
Valori limite (mg/kg di legno riciclato) |
Contaminante |
Valori limite (mg/kg di legno riciclato) |
Arsenico (As) |
25 |
Mercurio (Hg) |
25 |
Cadmio (Cd) |
50 |
Fluoro (F) |
100 |
Cromo (Cr) |
25 |
Cloro (Cl) |
1 000 |
Rame (Cu) |
40 |
Pentaclorofenolo (PCP) |
5 |
Piombo (Pb) |
90 |
Creosoto (Benzo(a)pirene) |
0,5 |
Valutazione e verifica: il richiedente presenta:
una dichiarazione del fabbricante di pannelli a base di legno in cui si attesta che nel pannello non sono state usate fibre di legno riciclate, o
una dichiarazione del fabbricante di pannelli a base di legno in cui si attesta che tutte le fibre di legno riciclato sono state sottoposte a prova a campione secondo la norma «EPF Standard conditions for the delivery of recycled wood» (2002), corroborata da opportune relazioni di prova a dimostrazione della conformità dei campioni di legno riciclato con i limiti specificati alla tabella 3;
una dichiarazione del fabbricante di pannelli a base di legno in cui si attesta che tutte le fibre di legno riciclato sono state sottoposte a prova a campione secondo altre norme equivalenti alla norma «EPF Standard conditions for the delivery of recycled wood» (2002), aventi limiti uguali o più rigorosi, corroborata da opportune relazioni di prova a dimostrazione della conformità dei campioni di legno riciclato con i limiti specificati alla tabella 3.
3.2 b)
Le pitture, i fondi o le vernici usati sul legno o sui materiali a base di legno non contengono sostanze a base di cadmio, piombo, cromo esavalente, mercurio, arsenico o selenio in concentrazioni superiori allo 0,010 % p/p per ciascun metallo nella formula delle pitture, dei fondi o delle vernici in scatola.
Valutazione e verifica: il richiedente o il fornitore del materiale, come opportuno, presenta una dichiarazione di conformità a questo criterio e allega le rispettive schede dati di sicurezza rilasciate dai fornitori delle pitture, dei fondi e delle vernici usati.
3.2 c)
Questo criterio non si applica alle superfici di legno non trattate o alle superfici di legno naturale trattate con sapone, cera o olio.
Questo criterio si applica solo se il contenuto di legno rivestito o di pannelli a base di legno (escluse le superfici di legno non trattate o le superfici di legno naturale trattate con sapone, cera o olio) supera il 5 % p/p nel prodotto finito (imballaggio escluso).
Non è necessario soddisfare i requisiti relativi a questo criterio se è possibile dimostrare la conformità al criterio 9.5.
Il contenuto di VOC delle pitture, dei fondi e delle vernici usati per rivestire il legno o i pannelli a base di legno impiegati nel mobile non può superare il 5 % (concentrazione in scatola).
Tuttavia è ammesso l'uso di rivestimenti a più elevato tenore di VOC se è possibile dimostrare che:
Tabella 4
Requisiti di qualità relativi alla finitura superficiale se la presenza di VOC è pari a 30-60 g/m2
Norma di prova |
Condizione |
Risultato richiesto |
EN 12720. Mobili — Valutazione della resistenza delle superfici ai liquidi freddi |
Contatto con l'acqua |
Nessuna variazione dopo un contatto di 24 ora |
Contatto con grassi |
Nessuna variazione dopo un contatto di 24 ora |
|
Contatto con alcool |
Nessuna variazione dopo un contatto di 1 ora |
|
Contatto con caffè |
Nessuna variazione dopo un contatto di 1 ora |
|
EN 12721. Mobili — Valutazione della resistenza delle superfici al calore umido |
Contatto con fonte di calore a 70 °C |
Nessuna variazione dopo la prova |
EN 12722. Mobili — Valutazione della resistenza delle superfici al calore secco |
Contatto con fonte di calore a 70 °C |
Nessuna variazione dopo la prova |
EN 15186. Mobili — Valutazione della resistenza delle superfici al graffio |
Contatto con punta diamante |
Metodo A: nessun graffio ≥ 0,30 mm con l'applicazione di un carico di 5N, o Metodo B: nessun graffio visibile in ≥ 6 punti del modello di controllo con l'applicazione di un carico di 5N. |
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione di conformità, nella quale si specifica se la conformità è ottenuta per non applicabilità del criterio al mobile o mediante l'uso controllato di VOC nell'operazione di rivestimento.
In quest'ultimo caso, la dichiarazione del richiedente è corroborata dalle informazioni del fornitore di pittura, fondo o vernice, in cui si attesta il contenuto di VOC e la densità della pittura, del fondo o della vernice (entrambi espressi in g/l) nonché un calcolo della percentuale reale del contenuto di VOC.
Se il contenuto di VOC nella pittura, nel fondo o nella vernice è superiore al 5 % (concentrazione in scatola), il richiedente:
allega calcoli a dimostrazione che l'effettiva quantità di VOC applicati alla superficie del mobile assemblato finito è inferiore a 30 g/m2, secondo gli orientamenti di cui all'appendice I, oppure
allega calcoli a dimostrazione che l'effettiva quantità di VOC applicati alla superficie del mobile assemblato finito è inferiore a 60 g/m2, secondo gli orientamenti di cui all'appendice I, allegando relazioni di prova a dimostrazione della conformità delle finiture superficiali ai requisiti di cui alla tabella 4.
3.3. Emissioni di formaldeide rilasciate dai pannelli a base di legno
Questo criterio si applica solo se il contenuto di pannelli a base di legno nel mobile finito (imballaggio escluso) supera il 5 % p/p.
Le emissioni di formaldeide rilasciate da tutti i pannelli a base di legno forniti, nella forma in cui essi sono usati nel mobile (ossia, non rivestiti, rivestiti, sovrapposti, impiallacciati) e fabbricati con resine a base di formaldeide sono:
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione di conformità con questo criterio, dichiarando di non aver applicato ai pannelli ulteriori modifiche o trattamenti suscettibili di comprometterne la conformità con i limiti di emissioni di formaldeide dei pannelli alla consegna. La valutazione e la verifica dei pannelli a basse emissioni di formaldeide variano a seconda del sistema di certificazione da cui dipendono. La documentazione di verifica richiesta per ciascun sistema è precisata alla tabella 5.
Tabella 5
Valutazione e verifica dei pannelli a basse emissioni di formaldeide
Sistema di certificazione |
Documentazione di verifica |
E1 (quale definita all'allegato B della norma EN 13986) |
Una dichiarazione del fabbricante di pannelli a base di legno, in cui si attesta che il pannello è conforme al 50 % dei limiti di emissione E1 o, nel caso dei pannelli MDF, al 65 % dei limiti di emissione E1, corroborata da relazioni di prova secondo le norme EN 717-2, EN 120, EN 717-1 o metodi equivalenti. |
CARB — California Air Resources Board: limiti Phase II |
Una dichiarazione del fabbricante di pannelli a base di legno, corroborata dai risultati di prova secondo la norma ASTM E1333 o ASTM D6007, che dimostrano la conformità del pannelli ai limiti di emissione di formaldeide Phase II definiti nel California Composite Wood Products Regulation 93120 (1). Il pannello a base di legno può essere etichettato secondo la sezione 93120.3 e) e contenere informazioni quali il nome del fabbricante, il numero di lotto o di partita del prodotto nonché il numero CARB assegnato per il certificatore indipendente (questa parte non è obbligatoria se i prodotti sono commercializzati al di fuori della California o se sono fabbricati senza l'aggiunta di formaldeide o di talune resine a base di formaldeide a bassissime emissioni) |
Limiti F-3 star o 4 star |
Una dichiarazione del fabbricante di pannelli relativa alla conformità ai limiti delle emissioni secondo la norma JIS A 5905 (per i pannelli di fibra) o JIS A 5908 (per i pannelli di particelle e il compensato), corroborata dai dati di prova secondo la norma JIS A 1460 (metodo dell'essiccatore). |
(1)
Regulation 93120 «Airborne toxic control measure to reduce formaldehyde emissions from composite wood products» California Code of Regulations. |
Criterio 4 — Plastiche
Non è ammesso l'uso di plastiche prodotte con cloruro di vinile monomero (CVM) in nessuna parte del mobile.
4.1. Marcatura delle parti componenti di plastica
Le parti di plastica aventi una massa superiore a 100 g sono marchiate secondo le norme EN ISO 11469 ed EN ISO 1043 (parti 1-4). I caratteri usati a tal fine sono alti almeno 2,5 mm.
Se nella plastica sono stati incorporati intenzionalmente riempitivi, ritardanti di fiamma o plastificanti in proporzioni superiori all'1 % p/p, la loro presenza è altresì indicata nella marcatura secondo la norma EN ISO 1043, parti 2-4.
In casi eccezionali è ammessa la non marcatura delle parti di plastica aventi peso superiore a 100 g se:
Nei suddetti casi in cui è ammessa la non marcatura, si precisano ulteriori dettagli in merito al tipo di polimero e agli eventuali additivi secondo le norme EN ISO 11469 ed EN ISO 1043 (parti 1-4) nelle informazioni destinate al consumatore, come indicato al criterio 10.
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione di conformità a questo criterio, in cui sono elencate tutte le parti componenti di plastica aventi un peso superiore a 100 g nel mobile e in cui si dichiara se siano state marcate o no secondo le norme EN ISO 11469 ed EN ISO 1043 (parti 1-4).
La marcatura di qualsiasi parte componente di plastica è chiaramente visibile all'esame visivo della stessa. La marcatura non deve essere necessariamente visibile in modo chiaro nel mobile assemblato finito.
Se vi sono parti di plastica aventi peso superiore a 100 g non marcate, il richiedente presenta una giustificazione in merito e segnala ove sono state indicate le pertinenti informazioni nelle informazioni al consumatore.
In caso di dubbio relativamente al tipo di plastica per le parti componenti di plastica aventi peso superiore a 100 g e se i fornitori non comunicano le informazioni necessarie, si allegano i dati ottenuti mediante prova di laboratorio effettuata con spettroscopia a infrarossi o Raman o qualsiasi altra tecnica analitica idonea a identificare il tipo di polimero plastico nonché la quantità di riempitivi o di altri additivi, a sostegno della marcatura secondo le norme EN ISO 11469 ed EN ISO 1043.
4.2. Sostanze soggette a restrizioni
Oltre ai criteri generali relativi alle sostanze pericolose stabiliti al criterio 2, si applicano alle parti componenti di plastica le condizioni elencate in appresso.
4.2 a)
Le parti componenti di plastica e qualsiasi strato superficiale non possono essere fabbricati con l'uso di additivi contenenti composti di cadmio (Cd), cromo esavalente (CrVI), piombo (Pb), mercurio (Hg) o stagno (Sn).
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione di conformità con questo criterio.
Solo nel caso sia stata usata plastica vergine è accettata una dichiarazione del fornitore del materiale di plastica vergine attestante che non sono stati usati cadmio, cromo esavalente, piombo, mercurio o stagno.
Se la plastica vergine è stata combinata con plastica riciclata preconsumo proveniente da fonti note e/o con polietilene tereftalato (PET), polistirene (PS), polietilene (PE) o polipropilene (PP) post-consumo provenienti da sistemi di raccolta urbana, è accettata una dichiarazione del fornitore del materiale di plastica riciclata attestante che non sono stati aggiunti intenzionalmente composti contenenti cadmio, cromo esavalente, piombo, mercurio o stagno.
Se non si allegano dichiarazioni adeguate del fornitore o se la plastica vergine è combinata con plastica riciclata preconsumo proveniente da fonti miste o sconosciute, una prova rappresentativa delle parti componenti di plastica dimostra la conformità alle condizioni di cui alla tabella 6.
Tabella 6
Valutazione e verifica delle impurità di metalli pesanti nelle plastiche
Metallo |
Metodo |
Limite(mg/kg) |
|
Vergine |
Riciclata |
||
Cd |
Fluorescenza a raggi X (XRF) o digestione acida seguita da spettrofotometria al plasma accoppiato induttivamente o spettrofotometria di assorbimento atomico o altri metodi equivalenti per misurare il contenuto totale di metalli. |
100 |
1 000 |
Pb |
100 |
1 000 |
|
Sn |
100 |
1 000 |
|
Hg |
100 |
1 000 |
|
CrVI |
EN 71-3 |
0,020 |
0,20 |
4.3. Contenuto di plastica riciclata
Questo criterio si applica solo se il contenuto totale di materiale plastico nel mobile supera il 20 % del peso totale del prodotto (imballaggio escluso).
Il contenuto medio riciclato di parti di plastica (imballaggio escluso) è almeno pari al 30 % p/p.
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione rilasciata dal o dai fornitori di plastica attestante il contenuto medio riciclato nel mobile finito. Se le parti componenti di plastica provengono da fonti o da fornitori diversi, il contenuto riciclato medio è calcolato per ciascuna fonte di plastica e si dichiara il contenuto riciclato medio di plastica complessivo nel mobile finito.
La dichiarazione di contenuto riciclato proveniente dal o dai produttori di plastica è corroborata dalla documentazione per la tracciabilità delle plastiche riciclate. Un'opzione consiste nel fornire informazioni di consegna per partita secondo il quadro di riferimento stabilito alla tabella 1 della norma EN 15343.
Criterio 5 — Metalli
Oltre ai criteri generali relativi alle sostanze pericolose indicate al criterio 2, si applicano alle parti componenti di metallo del mobile le condizioni elencate in appresso.
5.1. Restrizioni relative alla galvanoplastica
Il cromo esavalente o il cadmio non sono ammessi nelle operazioni di galvanoplastica di qualsiasi parte componente metallica usata nel mobile finito.
Il nichel è ammesso nelle operazioni di galvanoplastica solo se il tasso di rilascio del nichel dalla parte componente è inferiore a 0,5 μg/cm2/settimana secondo la norma EN 1811.
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione del fornitore delle parti componenti metalliche attestante che non sono stati applicati trattamenti di galvanoplastica a base di cromo esavalente o cadmio ad alcuna parte componente di metallo.
Se nelle operazioni di galvanoplastica è stato usato nichel, il richiedente presenta una dichiarazione del fornitore delle parti componenti metalliche, corroborata da una relazione di prove secondo la norma EN 1811, i cui risultati mostrano tassi di rilascio di nichel inferiori a 0,5 μg/cm2/settimana.
5.2. Metalli pesanti nelle pitture, nei fondi e nelle vernici
Le pitture, i fondi e le vernici usati sulle parti componenti di metallo non contengono additivi a base di cadmio, piombo, cromo esavalente, mercurio, arsenico o selenio in concentrazioni superiori allo 0,010 % p/p per ciascun metallo nella formula delle pitture, dei fondi o delle vernici in scatola.
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione di conformità a questo criterio e allega le rispettive schede dati di sicurezza rilasciate dai fornitori delle pitture, dei fondi o delle vernici usati.
5.3. Contenuto di VOC nelle pitture, nei fondi e nelle vernici
Questo sottocriterio si applica solo se il contenuto di parti componenti di metallo rivestito supera il 5 % p/p del peso del mobile finale (imballaggio escluso).
Non è necessario soddisfare i requisiti relativi a questo sottocriterio se è possibile dimostrare la conformità al criterio 9.5.
Il contenuto di VOC delle pitture, dei fondi e delle vernici usati per rivestire qualsiasi parte componente di metallo usate nel mobile non può superare il 5 % (concentrazione in scatola).
Tuttavia è ammesso l'uso di rivestimenti a più elevato tenore di VOC se è possibile dimostrare che:
Tabella 7
Requisiti di qualità relativi alla finitura superficiale se la presenza di VOC è pari a 30-60 g/m2
Norma di prova |
Condizione |
Risultato richiesto |
EN 12720. Mobili — Valutazione della resistenza delle superfici ai liquidi freddi |
Contatto con l'acqua |
Nessuna variazione dopo un contatto di 24 ora |
Contatto con grassi |
Nessuna variazione dopo un contatto di 24 ora |
|
Contatto con alcool |
Nessuna variazione dopo un contatto di 1 ora |
|
Contatto con caffè |
Nessuna variazione dopo un contatto di 1 ora |
|
EN 12721. Mobili — Valutazione della resistenza delle superfici al calore umido |
Contatto con fonte di calore a 70 °C |
Nessuna variazione dopo la prova |
EN 12722. Mobili — Valutazione della resistenza delle superfici al calore secco |
Contatto con fonte di calore a 70 °C |
Nessuna variazione dopo la prova |
EN 15186. Mobili — Valutazione della resistenza delle superfici al graffio |
Contatto con punta diamante |
Metodo A: nessun graffio ≥ 0,30 mm con l'applicazione di un carico di 5N, o Metodo B: nessun graffio visibile in ≥ 6 punti del modello di controllo con l'applicazione di un carico di 5N. |
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione di conformità, nella quale si specifica se la conformità è ottenuta per non applicabilità del criterio al mobile o mediante l'uso controllato di VOC nell'operazione di rivestimento.
In quest'ultimo caso, la dichiarazione del richiedente è corroborata dalle informazioni del fornitore di pittura, fondo o vernice, in cui si attesta il contenuto di VOC e la densità della pittura, del fondo o della vernice (entrambi espressi in g/l) nonché la percentuale reale del contenuto di VOC.
Se il contenuto di VOC nella pittura, nel fondo o nella vernice è superiore al 5 % (concentrazione in scatola), il richiedente:
Criterio 6 — Materiali di rivestimento da tappezzeria
Non è ammesso l'uso di materiali di rivestimento da tappezzeria prodotti con cloruro di vinile monomero (CVM) in nessuna parte del mobile.
6.1. Requisiti di qualità fisici
Il cuoio usato come materiale di rivestimento da tappezzeria risponde ai requisiti fisici di qualità presentati nell'appendice II.
I materiali tessili usati come materiale di rivestimento da tappezzeria rispondono ai requisiti fisici di qualità presentati nella tabella 8.
I tessuti rivestiti usati come materiale di rivestimento da tappezzeria rispondono ai requisiti fisici di qualità presentati nella tabella 9.
Tabella 8
Requisiti fisici relativi ai materiali tessili di rivestimento di tappezzeria
Fattore testato |
Metodo |
Rivestimenti amovibili e lavabili |
Rivestimenti non amovibili e lavabili |
Variazioni delle dimensioni durante il lavaggio e l'asciugatura |
Lavaggio domestico: ISO 6330 + EN ISO 5077 (tre lavaggi alle temperature indicate sul prodotto con asciugatura alla fine di ogni ciclo di lavaggio) Lavaggio commerciale: ISO 15797 + EN ISO 5077 (almeno a 75 °C) |
tessuti da tappezzeria per mobili: ± 2,0 % tessuto da fodere per mobili: ± 3,0 % tessuto non tessuto da fodere per mobili: ± 5,0 % tessuti non tessuti da tappezzeria per mobili: ± 6,0 % |
n.p. |
Resistenza del colore al lavaggio |
Lavaggio domestico: ISO 105-C06 Lavaggio commerciale: ISO 15797 + ISO 105-C06 (almeno a 75 °C) |
≥ livello 3-4 per la variazione del colore ≥ livello 3-4 per la diffusione del colore |
n.p. |
Resistenza del colore allo sfregamento a umido (*1) |
ISO 105 X12 |
≥ livello 2-3 |
≥ livello 2-3 |
Resistenza del colore allo sfregamento a secco (*1) |
ISO 105 X12 |
≥ livello 4 |
≥ livello 4 |
Resistenza del colore alla luce |
ISO 105 B02 |
≥ livello 5 (*2) |
≥ livello 5 (*2) |
Resistenza del tessuto alla formazione di palline e all'abrasione |
Prodotti a maglia e non tessuti: ISO 12945-1 Tessuti: ISO 12945-2 |
ISO 12945-1 risultato > 3 ISO 12945-2 risultato > 3 |
ISO 12945-1 risultato > 3 ISO 12945-2 risultato > 3 |
(*1)
Non applicabile ai prodotti bianchi o ai prodotti non tinti né stampati.
(*2)
Si ammette tuttavia un livello 4 se i tessuti di rivestimento da tappezzeria sono sia di colore chiaro (profondità standard < 1/12), sia composti da oltre il 20 % di lana o di altre fibre cheratiniche o da oltre il 20 % di lino o di altre fibre liberiane. |
Tabella 9
Requisiti fisici relativi ai tessuti rivestiti da rivestimento per tappezzeria dei mobili
Proprietà |
Metodo |
Requisito |
Resistenza a rottura |
ISO 1421 |
CH ≥ 35daN e TR ≥ 20daN |
Forza di lacerazione dei tessuti rivestiti mediante il metodo dello strappo a pantalone |
ISO 13937/2 |
CH ≥ 2,5daN e TR ≥ 2daN |
Resistenza del colore alle intemperie artificiali — Prova con lampada ad arco allo xeno |
EN ISO 105-B02 |
Uso interno ≥ 6; Uso esterno ≥ 7 |
Tessili — resistenza all'abrasione mediante il metodo Martindale |
ISO 5470/2 |
≥ 75 000 |
Adesione del rivestimento |
EN 2411 |
CH ≥ 1,5daN e TR ≥ 1,5daN |
Ove: daN = deca Newton, CH = trama e TR = ordito |
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione del fornitore di cuoio, di materiali tessili o di tessuti rivestiti, come opportuno, corroborata dalle pertinenti relazioni di prova, attestanti la conformità dei materiali di rivestimento da tappezzeria ai requisiti fisici relativi al cuoio, ai materiali tessili o ai tessuti rivestiti, come specificato nell'appendice II, rispettivamente nella tabella 8 o nella tabella 9.
I materiali tessili cui è stato assegnato il marchio Ecolabel UE a norma della decisione 2014/350/UE sono ritenuti conformi al presente criterio; tuttavia è necessario allegare una copia del certificato Ecolabel UE.
6.2. Requisiti in materia di prove chimiche
Questo criterio si applica ai materiali di rivestimento da tappezzeria nella forma finale trattata in cui sono usati nel mobile. Oltre alle condizioni generali relative alle sostanze pericolose di cui al criterio 2, nel caso specifico dei materiali di rivestimento da tappezzeria si applicano le seguenti restrizioni elencate alla tabella 10:
Tabella 10
Requisiti in materia di prove chimiche per il cuoio, i materiali tessili e i tessuti rivestiti da rivestimento
Sostanza chimica |
Applicabilità |
Limiti (mg/kg) |
Metodo di prova |
|
Arilammine soggette a restrizioni per scissione dei coloranti azoici (*1) |
Cuoio |
≤ 30 per ciascuna ammina (*1) |
EN ISO 17234-1 |
|
Materiali tessili e tessuti rivestiti |
EN ISO 14362-1 ed EN ISO 14362-3 |
|||
Cromo esavalente |
Cuoio |
< 3 (*2) |
EN ISO 17075 |
|
Formaldeide libera |
Cuoio |
≤ 20 (per i mobili da bambini) (*3) o ≤ 75 per altro mobilio |
EN ISO 17226-1 |
|
Materiali tessili e tessuti rivestiti |
EN ISO 14184-1 |
|||
Metalli pesanti estraibili |
Cuoio |
Arsenico ≤ 1,0 |
Antimonio ≤ 30,0 |
EN ISO 17072-1 |
Cromo ≤ 200,0 |
Cadmio ≤ 0,1 |
|||
Cobalto ≤ 4,0 |
Rame ≤ 50,0 |
|||
Piombo ≤ 1,0 |
Mercurio ≤ 0,02 |
|||
Nichel ≤ 1,0 |
|
|||
Materiali tessili e tessuti rivestiti |
Arsenico ≤ 1,0 |
Antimonio ≤ 30,0 (*4) |
EN ISO 105 E04 |
|
Cromo ≤ 2,0 |
Cadmio ≤ 0,1 |
|||
Cobalto ≤ 4,0 |
Rame ≤ 50,0 |
|||
Piombo ≤ 1,0 |
Mercurio ≤ 0,02 |
|||
Nichel ≤ 1,0 |
|
|||
Clorofenoli |
Cuoio |
Pentaclorofenolo ≤ 0,1 mg/kg Tetraclorofenolo ≤ 0,1 mg/kg |
EN ISO 17070 |
|
Alchilfenoli |
Cuoio, materiali tessili e tessuti rivestiti |
Nonilfenolo, isomeri misti (N. CAS 25154-52-3); 4-Nonilfenolo (N. CAS 104-40-5); 4-Nonilfenolo, ramificato (N. CAS 84852-15-3) Ottilfenolo (N. CAS 27193-28-8) 4-Ottilfenolo (N. CAS 1806-26-4); 4-tert-Ottilfenolo (N. CAS 140-66-9); Alchilfenoletossilati (APEO) e loro derivati: Ottilfenolo poliossietilato (N. CAS 9002-93-1) Nonilfenolo poliossietilato (N. CAS 9016-45-9) P-nonilfenolo poliossietilato (N. CAS 26027-38-3) Valore limite per la somma delle sostanze: ≤ 25 mg/kg — materiali tessili o tessuti rivestiti ≤ 100 mg/kg — cuoio |
Per il cuoio: EN ISO 18218-2 (metodo indiretto) Per i materiali tessili e i tessuti rivestiti: EN ISO 18254 per gli alchilfenoletossilati. Per gli alchilfenoli la prova sul prodotto finito è svolta mediante estrazione con solvente seguita da LC-MS o GC-MS |
|
Idrocarburi policiclici aromatici |
Materiali tessili, tessuti rivestiti o cuoio |
IPA soggetti a restrizione ai sensi del regolamento (CE) n. 1907/2006: Crisene (N. CAS 218-01-9) Benzo[a]antracene (N. CAS 56-55-3) Benzo[k]fluorantene (N. CAS 207-08-9) Benzo[a]pirene (N. CAS 50-32-8) Dibenzo[a,h]antracene (N. CAS 53-70-3) Benzo[j]fluorantene (N. CAS 205-82-3) Benzo[b]fluorantene (N. CAS 205-99-2) Benzo[e]pirene (N. CAS 192-97-2) Limiti individuali per gli 8 IPA suelencati: ≤ 1 mg/kg Ulteriori IPA soggetti a restrizioni: Naftalene (N. CAS 91-20-3) Acenaftilene (N. CAS 208-96-8) Acenaftene (N. CAS 83-32-9) Fluorene (N. CAS 86-73-7) Fenantrene (N. CAS 85-1-8) Antracene (N. CAS 120-12-7) Fluorantene (N. CAS 206-44-0) Pirene (N. CAS 129-00-0) Indeno[1,2,3-c,d]pirene (N. CAS 193-39-5) Benzo[g,h,i]perilene (N. CAS 191-24-2) Limite per la somma dei 18 IPA suelencati: ≤ 10 mg/kg |
AfPS GS 2014:01 PAK |
|
N,N-Dimetilacetammide (N. CAS 127-19-5) |
Elastan o materiali tessili a base di acrilico |
Risultato ≤ 0,005 % p/p (≤ 50 mg/kg) |
Estrazione con solvente seguita da GCMS o LCMS |
|
Cloralcani |
Cuoio |
C10-C13 (SCCP) cloralcani non rilevabili C14-C17 (MCCP) cloralcani ≤ 1 000 mg/kg |
EN ISO 18219 |
|
(*1)
Un totale di 22 arilammine elencate alla voce 43 dell'allegato XVII del regolamento (CE) n. 1907/2006 oltre a due altri composti (cfr. appendice III, tabella 1, per un elenco completo delle arilammine da sottoporre a prova). Il limite di rilevamento per la norma EN ISO 17234-1 è di 30 mg/kg.
(*2)
Per la norma EN ISO 17075 si ipotizza un limite di rilevamento generico di 3 mg/kg.
(*3)
Mobili progettati appositamente per bambini di età inferiore a tre anni.
(*4)
Se i materiali tessili sottoposti a prova sono stati trattati con ATO come catalizzatore, a norma delle condizioni di deroga relative all'uso di ATO alla voce c) della tabella 2, essi sono allora esonerati dalla conformità al limite di lisciviazione per l'antimonio. |
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione attestante che il cuoio, i materiali tessili o i tessuti rivestiti da tappezzeria rispettano i limiti specificati nella tabella 10, corroborata da relazioni di prova.
I materiali tessili cui è stato assegnato il marchio Ecolabel UE a norma della decisione 2014/350/UE sono ritenuti conformi al presente criterio; tuttavia è necessario allegare una copia del certificato Ecolabel UE.
6.3. Restrizioni durante i processi di produzione
Se i materiali di rivestimento da tappezzeria rappresentano oltre l'1,0 % del peso totale del mobile (imballaggio escluso), il fornitore dei materiali rispetta le restrizioni specificate alla tabella 11 relativamente all'uso di sostanze pericolose durante la produzione.
Tabella 11
Sostanze soggette a restrizioni usate nelle fasi di produzione del cuoio, dei materiali tessili e dei tessuti rivestiti
1 — Sostanze pericolose usate durante le diverse fasi di produzione |
||
a) Detergenti, tensioattivi, ammorbidenti e agenti complessanti |
||
Applicabilità: fasi dei processi di tintura e finissaggio nella produzione di materiali tessili, cuoio o tessuti rivestiti |
Tutti i detergenti anionici e cationici e i tensioattivi a termine devono essere biodegradabili in condizioni anaerobiche. Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione del produttore di cuoio, materiali tessili o tessuti rivestiti, corroborata da una dichiarazione del o dei fornitori di sostanze chimiche e dalle pertinenti schede dati di sicurezza nonché dai risultati delle prove effettuate secondo le norme EN ISO 11734, ECETOC n. 28 o OCSE 311. L'ultima versione della base di dati degli ingredienti dei detersivi funge da riferimento per la biodegradabilità e può, a discrezione dell'organismo competente, essere accettata quale alternativa alla presentazione di relazioni di prova. http://ec.europa.eu/environment/ecolabel/documents/did_list/didlist_part_a_en.pdf |
|
Nei processi di produzione non è ammesso l'uso di sulfonati perfluoroalchilici con catene di carbonio di lunghezza ≥ C6 e di acidi perfluorocarbossilici con catene di carbonio di lunghezza ≥ C8. Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione del produttore di cuoio, materiali tessili o tessuti rivestiti, corroborata da una dichiarazione del o dei fornitori di sostanze chimiche e dalle pertinenti schede dati di sicurezza attestanti il non uso di tali sostanze per ciascuna fase della produzione. |
||
b) Ausiliari (usati nelle miscele, nelle formule e negli adesivi) |
||
Applicabilità: operazioni di tintura e finissaggio nella produzione di cuoio, materiali tessili o tessuti rivestiti |
Le seguenti sostanze non sono ammesse nelle miscele o nelle formule utilizzate nella tintura e nel finissaggio di cuoio, materiali tessili o tessuti rivestiti: cloruro di bis(alchile di sego idrogenato) dimetilammonio (DTDMAC) cloruro di distearildimetilammonio (DSDMAC) cloruro di di(sego idrogenato) dimetilammonio (DHTDMAC) acido etilen-diamminotetracetico (EDTA) acido dietilentriaminopentacetico (DTPA) 4-(1,1,3,3-tetrametilbutil)fenolo acido nitrilotriacetico (NTA) Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione del fornitore di cuoio, materiali tessili o tessuti rivestiti, corroborata dalle pertinenti schede dati di sicurezza attestanti il non uso di tali composti in alcuna operazione di tintura del cuoio, dei materiali tessili o dei tessuti rivestiti. |
|
c) Solventi |
||
Applicabilità: lavorazione del cuoio, del materiale tessile o dei tessuti rivestiti |
Le seguenti sostanze non sono ammesse nelle miscele o nelle formule di lavorazione del cuoio, dei materiali tessili o dei tessuti rivestiti: 2-Metossietanolo N,N-dimetilformammide 1-Metil-2-pirrolidone bis(2-metossietil) etere 4,4′- diamminodifenilmetano 1,2,3-tricloropropano 1,2-Dicloroetano (etilene dicloruro) 2-Etossietanolo benzene-1,4-diammina diidrocloruro bis(2-metossietil) etere formammide N-metil-2-pirrolidone tricloroetilene Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione del produttore di cuoio, materiali tessili o tessuti rivestiti, corroborata dalle pertinenti schede dati di sicurezza attestanti il non uso di tali solventi in alcuna fase della produzione di cuoio, materiali tessili o tessuti rivestiti. |
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2 — Coloranti usati nei processi di tintura e stampa |
||
i. Vettori usati nel processo di tintura Applicabilità: processi di tintura e stampa |
Qualora si faccia uso di coloranti in dispersione, non è ammesso l'uso di acceleranti rigonfianti (vettori) alogenati, quali 1,2-diclorobenzene, 1,2,4-triclorobenzene, clorofenossietanolo. Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione, corroborata da dichiarazioni dei produttori di cuoio, materiali tessili o tessuti rivestiti, del o dei fornitori di sostanze chimiche e dalle eventuali schede dati di sicurezza attestanti il non uso di vettori alogenati in alcuna fase della tintura del cuoio, dei materiali tessili o dei tessuti rivestiti usati nel mobile. |
|
ii. Coloranti con mordenti al cromo Applicabilità: processi di tintura e stampa |
Non è ammesso l'uso dei coloranti con mordenti al cromo. Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione, corroborata da dichiarazioni del produttore di cuoio, materiali tessili o tessuti rivestiti, del o dei fornitori di sostanze chimiche e dalle eventuali schede dati di sicurezza attestanti il non uso di coloranti con mordenti al cromo in alcuna fase della tintura del cuoio, dei materiali tessili o dei tessuti rivestiti usati nel mobile. |
|
iii. Pigmenti Applicabilità: processi di tintura e stampa |
Non è ammesso l'uso di pigmenti a base di cadmio, piombo, cromo esavalente, mercurio, arsenico e antimonio. Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione, corroborata da dichiarazioni del produttore di cuoio, materiali tessili o tessuti rivestiti, del o dei fornitori di sostanze chimiche e dalle eventuali schede dati di sicurezza attestanti il non uso di pigmenti a base dei predetti metalli pesanti nei processi di tintura o stampa del cuoio, dei materiali tessili o dei tessuti rivestiti usati nel mobile. |
|
3 — Processi di finissaggio |
||
Composti fluorati Applicabilità: materiali di rivestimento da tappezzeria con funzione integrata di idrorepellenza o antimacchia |
I composti fluorati non sono impregnati, in fase di finissaggio, nei materiali di rivestimento da tappezzeria per mobili al fine di conferire funzioni di idrorepellenza, oleorepellenza e antimacchia. Questa restrizione riguarda anche le sostanze perfluorate e polifluorate. Sono ammessi i trattamenti non fluorati a base di sostanze facilmente o intrinsecamente biodegradabili o a basso potenziale di bioaccumulazione nell'ambiente acquatico. Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione, corroborata da dichiarazioni del produttore di cuoio, materiali tessili o tessuti rivestiti, del relativo fornitore di sostanze chimiche e dalle eventuali schede dati di sicurezza attestanti il non uso di sostanze fluorurate, perfluorate o polifluorate nelle operazioni di finissaggio del cuoio, dei materiali tessili o dei tessuti rivestiti. In assenza di un'opportuna dichiarazione, l'organismo competente può esigere ulteriori prove sui materiali di rivestimento secondo i metodi definiti dalle norma CEN/TS 15968. Per i trattamenti non fluorati, le proprietà di facile o intrinseca biodegradabilità possono essere dimostrate mediante prove effettuate secondo i seguenti metodi: OCSE 301 A, ISO 7827, OCSE 301 B, ISO 9439, OCSE 301 C, OCSE 301 D, ISO 10708, OCSE 301 E, OCSE 301 F, ISO 9408. Il basso potenziale di bioaccumulazione è dimostrato mediante prove che dimostrino un coefficiente di ripartizione ottanolo/acqua (log Kow) < 3,2 o un fattore di bioconcentrazione BCF < 100. Nel caso dei trattamenti non fluorati l'ultima versione della base di dati degli ingredienti dei detersivi funge da riferimento per la biodegradabilità e può, a discrezione dell'organismo competente, essere accettata quale alternativa alla presentazione di relazioni di prova. http://ec.europa.eu/environment/ecolabel/documents/did_list/didlist_part_a_en.pdf |
|
4 — Qualità dell'effluente di concia e consumo idrico specifico |
||
Applicabilità: processo di produzione del cuoio |
i) Il valore COD nelle acque reflue provenienti dai siti di concia del cuoio, scaricate nelle acque superficiali previo trattamento (in situ o all'esterno), non può superare 200 mg/l. Valutazione e verifica: il richiedente o il fornitore del materiale, come opportuno, presenta una dichiarazione di conformità corroborata da una documentazione dettagliata e relazioni di prova conformi alla norma ISO 6060, attestanti la conformità a tale criterio sulla base delle medie mensili dei sei mesi precedenti la domanda. I dati dimostrano la conformità del sito di produzione o, se l'effluente è trattato esternamente al sito, dell'operatore di trattamento delle acque reflue. ii) La concentrazione totale di cromo nelle acque reflue di concia dopo il trattamento non può essere superiore a 1,0 mg/l come specificato nella decisione di esecuzione 2013/84/UE della Commissione (1). Valutazione e verifica: il richiedente o il fornitore del materiale, come opportuno, presenta una dichiarazione di conformità corroborata da una relazione di prova effettuata secondo il metodo di prova ISO 9174, EN 1233 o EN ISO 11885 per il cromo e attestante la conformità a tale criterio sulla base delle medie mensili dei sei mesi precedenti la domanda. Il richiedente presenta una dichiarazione di conformità alla BAT 11 e alla BAT 10 oppure alla BAT 12, come opportuno, di cui alla decisione di esecuzione 2013/84/UE per ridurre il tenore di cromo degli scarichi di acque reflue. iii) Il consumo idrico espresso come volume annuo medio di acqua consumata per tonnellata di pelli gregge non può superare i limiti indicati in appresso: |
|
Pelli di grandi dimensioni |
28 m3/t |
|
Pelli di piccole dimensioni |
45 m3/t |
|
Concia vegetale |
35 m3/t |
|
Pelli di maiale |
80 m3/t |
|
Pelli di pecora |
180 l/pelle |
|
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione di conformità del fornitore o dell'impresa produttrice di cuoio, come opportuno. Nella dichiarazione si indica il quantitativo annuale di produzione di cuoio e il relativo consumo idrico in base ai valori medi mensili degli ultimi 12 mesi precedenti la presentazione della domanda, misurati in base al quantitativo di acque reflue scaricate. Se il processo di produzione del cuoio si svolge presso diversi siti, il richiedente o il fornitore del cuoio semilavorato presentano la documentazione che specifica il quantitativo di acqua scaricata (m3) per il quantitativo di cuoio semilavorato prodotto in tonnellate o il numero di pelli per le pelli di pecora, come opportuno, in base ai valori medi mensili dei 12 mesi precedenti la presentazione della domanda. |
||
(1)
Decisione di esecuzione 2013/84/UE della Commissione, dell'11 febbraio 2013, che stabilisce le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT) concernenti l'industria conciaria ai sensi della direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle emissioni industriali (notificata con il numero C(2013) 618) (GU L 45 del 16.2.2013, pag. 13). |
Valutazione e verifica: il richiedente raccoglie tutte le dichiarazioni pertinenti, le schede dati di sicurezza e le relazioni di prova stilate dai produttori di cuoio, materiali tessili o tessuti rivestiti o dai loro fornitori, atte a dimostrare la conformità ai requisiti di non uso delle sostanze pericolose elencate alla tabella 11.
I materiali di rivestimento da tappezzeria fatti di materiali tessili cui è stato assegnato il marchio Ecolabel UE a norma della decisione 2014/350/UE sono ritenuti conformi al presente criterio di non uso, durante il processo produttivo, delle sostanze pericolose elencate; è tuttavia necessario allegare una copia del certificato Ecolabel UE.
6.4. Cotone e altre fibre di cellulosa naturali
Il cotone contenente almeno il 70 % peso/peso di cotone riciclato è esonerato dal requisito del criterio 6.4.
Il cotone e le altre fibre di cellulosa naturali (in appresso definite cotone) non riciclati hanno un contenuto minimo di cotone biologico (cfr. criterio 6.4 a) o di cotone IPM (Integrated Pest Management) (cfr. criterio 6.4 b).
I materiali tessili cui è stato assegnato il marchio Ecolabel UE in base ai criteri ecologici stabiliti nella decisione 2014/350/UE sono ritenuti conformi al criterio 6.4.
Valutazione e verifica: Il richiedente o il fornitore dei materiali, come opportuno, presenta una dichiarazione di conformità.
Se si usano materiali tessili cui è stato assegnato il marchio Ecolabel UE, il richiedente presenta una copia del certificato dell'Ecolabel UE, a riprova dell'assegnazione ai sensi della decisione 2014/350/UE.
Se del caso, il contenuto riciclato è tracciabile fino alla rilavorazione delle materie prime. La verifica è eseguita da un organismo di certificazione indipendente della catena di custodia per mezzo di documentazione rilasciata dai fornitori e dai trasformatori di materie prime.
6.4 a)
Almeno il 10 % peso/peso delle fibre di cotone non riciclate usate nei materiali da tappezzeria sono coltivate conformemente alle prescrizioni stabilite dal regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio ( 11 ), dallo US National Organic Programme (NOP) o da analoghi obblighi di legge stabiliti dai partner commerciali dell'UE. Il contenuto di cotone biologico può comprendere cotone proveniente da colture biologiche e da colture in conversione.
Laddove il cotone biologico è mescolato con il cotone normale o IPM, esso deve provenire da varietà non modificate geneticamente.
Le dichiarazioni relative al contenuto biologico sono ammesse solo se questo è almeno pari al 95 %.
Valutazione e verifica: il richiedente o il fornitore dei materiali, come opportuno, presenta una dichiarazione di conformità relativamente al contenuto biologico, corroborata da prove certificate da un organismo indipendente come prodotto conformemente alle prescrizioni di produzione e controllo stabilite dal regolamento (CE) n. 834/2007, dallo US National Organic Programme (NOP) o da analoghi obblighi di legge stabiliti da altri partner commerciali. La verifica è comunicata per ciascun paese di origine.
Il richiedente o il fornitore del materiale, come opportuno, dimostra la conformità al requisito relativo al contenuto minimo di cotone biologico sulla base del volume annuo di cotone acquistato per fabbricare il o i prodotti finiti, per ogni linea di prodotto. Si allegano le registrazioni delle transazioni e/o le fatture a dimostrazione del quantitativo di cotone certificato acquistato.
Per il cotone normale o IPM usato nel cotone biologico misto, si accetta un test di screening delle modificazioni genetiche comuni quale prova di conformità della varietà di cotone.
6.4 b)
Almeno il 20 % peso/peso delle fibre di cotone non riciclato usate nei materiali da tappezzeria sono coltivate secondo i principi IPM quali definiti dal relativo programma dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) o dai sistemi di gestione integrata delle colture (Integrated Crop Management — ICM) che inglobano i principi IPM.
Il cotone IPM destinato a essere usato nel prodotto finito è coltivato senza ricorso a una qualsiasi delle seguenti sostanze: aldicarb, aldrina, canfecloro (toxafene), captafol, clordano, 2,4,5-T, clordimeformio, cipermetrina, DDT, dieldrina, dinoseb e i suoi sali, endosulfano, endrina, eptacloro, esaclorobenzene, esaclorocicloesano (isomeri totali), metamidofos, metilparation, monocrotofos, neonicotinoidi (clotianidina, imidaclopride, tiametoxam), paration, pentaclorofenolo.
Valutazione e verifica: il richiedente o il fornitore dei materiali, come opportuno, presenta una dichiarazione di conformità al criterio 6.4 b), corroborata da prove che dimostrino che almeno il 20 % peso/peso del cotone non riciclato contenuto nel prodotto è stato coltivato da agricoltori che hanno seguito programmi ufficiali di formazione della FAO oppure programmi nazionali IPM e ICM e/o che siano stati sottoposti ad audit nell'ambito di sistemi IPM certificati da organismi indipendenti. La verifica è comunicata su base annuale per ciascun paese di origine o sulla base di certificazioni per tutto il cotone IPM acquistato per fabbricare il prodotto.
Il richiedente o il fornitore di materiale, come opportuno, dichiara altresì che il cotone IPM è stato coltivato senza ricorrere a nessuna delle sostanze elencate al criterio 6.4 b). Sono accettati quale prova di conformità i sistemi di certificazione IPM che escludono l'uso delle sostanze elencate.
Criterio 7 — Materiali di imbottitura da tappezzeria
7.1. Schiuma di lattice
7.1 a)
Nella schiuma di lattice le concentrazioni delle sostanze elencate in appresso non possono superare i valori limite di cui alla tabella 12.
Tabella 12
Sostanze soggette a restrizioni nelle schiume di lattice usate nei materiali di imbottitura da tappezzeria per mobili.
Gruppo di sostanze |
Sostanza |
Valore limite (ppm) |
Condizioni di valutazione e verifica |
Clorofenoli |
Fenoli mono- e diclorurati (sali ed esteri) |
1 |
A |
Altri clorofenoli |
0,1 |
A |
|
Metalli pesanti |
As (Arsenico) |
0,5 |
B |
Cd (Cadmio) |
0,1 |
B |
|
Co (Cobalto) |
0,5 |
B |
|
Cr (Cromo), totale |
1 |
B |
|
Cu (Rame) |
2 |
B |
|
Hg (Mercurio) |
0,02 |
B |
|
Ni (Nichel) |
1 |
B |
|
Pb (Piombo) |
0,5 |
B |
|
Sb (Antimonio) |
0,5 |
B |
|
Pesticidi (prova solo sulle schiume composte da almeno il 20 % in peso di lattice naturale). |
Aldrina |
0,04 |
C |
o,p-DDE |
0,04 |
C |
|
p,p-DDE |
0,04 |
C |
|
o,p-DDD |
0,04 |
C |
|
p,p-DDD |
0,04 |
C |
|
o,p-DDT |
0,04 |
C |
|
p,p-DDT |
0,04 |
C |
|
Diazinone |
0,04 |
C |
|
Diclorfention |
0,04 |
C |
|
Diclorvos |
0,04 |
C |
|
Dieldrina |
0,04 |
C |
|
Endrina |
0,04 |
C |
|
Eptacloro |
0,04 |
C |
|
Eptaclorepossido |
0,04 |
C |
|
Esaclorobenzene |
0,04 |
C |
|
Esaclorocicloesano |
0,04 |
C |
|
α-Esaclorocicloesano |
0,04 |
C |
|
β-Esaclorocicloesano |
0,04 |
C |
|
γ-Esaclorocicloesano (lindano) |
0,04 |
C |
|
δ-Esaclorocicloesano |
0,04 |
C |
|
Malation |
0,04 |
C |
|
Metossicloro |
0,04 |
C |
|
Mirex |
0,04 |
C |
|
Paration-etile |
0,04 |
C |
|
Paration-metile |
0,04 |
C |
|
Altre sostanze specifiche soggette a restrizioni |
Butadiene |
1 |
D |
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione di conformità al criterio 7.1 a) e, se del caso, le relazioni di prova secondo i metodi in appresso.
Per i clorofenoli il richiedente presenta una relazione che illustra i risultati della seguente procedura di prova. Si macinano 5 g di campione, da cui sono estratti i clorofenoli sotto forma di fenolo (PCP), sale di sodio (SPP) o esteri. Gli estratti sono analizzati mediante gascromatografia (GC). Il rilevamento è effettuato mediante spettrometro di massa e rilevatore a cattura di elettroni (ECD)
Per i metalli pesanti il richiedente presenta una relazione che illustra i risultati della seguente procedura di prova. Il campione macinato di materiale è eluito secondo la norma DIN 38414-S4 o equivalente in un rapporto di 1:10. Il filtrato risultante è setacciato attraverso un filtro a membrana da 0,45 μm (se del caso per filtraggio a pressione). La soluzione ottenuta è esaminata per ricercarvi il contenuto di metalli pesanti mediante spettrometria di emissione ottica al plasma accoppiato induttivamente (ICP-OES), nota anche come spettrometria di emissione atomica al plasma accoppiato induttivamente (ICP-AES) o mediante spettrofotometria di assorbimento atomico con la tecnica dell'idruro o del vapore freddo.
Per i pesticidi il richiedente presenta una relazione che illustra i risultati della seguente procedura di prova. Si estrae un campione di 2 g in un bagno a ultrasuoni con miscela esano/diclorometano (85/15). L'estratto è lavato mediante agitazione in acetonitrile o cromatografia di adsorbimento su florisil. La misurazione e la quantificazione sono determinate mediante gascromatografia a rilevazione o rilevazione a cattura di elettroni o gascromatografia/spettrometria di massa abbinate. La prova relativa ai pesticidi è richiesta per le schiume di lattice aventi un contenuto di lattice naturale di almeno il 20 %.
Per il butadiene il richiedente presenta una relazione che illustra i risultati della seguente procedura di prova. Si esegue il campionamento dello spazio di testa, previa estrazione e pesata della schiuma di lattice Il contenuto di butadiene è determinato mediante gascromatografia con rivelatore a ionizzazione di fiamma.
7.1 b)
Dopo 24 ore le concentrazioni nella camera di prova dei VOC elencati in appresso non possono superare i valori limite di cui alla tabella 13.
Tabella 13
Limiti di emissione di VOC per le schiume di lattice
Sostanza |
Valore limite (mg/m3) |
1,1,1 — Tricloroetano |
0,2 |
4-Fenilcicloesene |
0,02 |
Disolfuro di carbonio |
0,02 |
Formaldeide |
0,005 |
Nitrosammine (*1) |
0,0005 |
Stirene |
0,01 |
Tetracloroetilene |
0,15 |
Toluene |
0,1 |
Tricloretilene |
0,05 |
Vinilcloruro |
0,0001 |
Vinilcicloesene |
0,002 |
Idrocarburi aromatici (totale) |
0,3 |
VOC (totale) |
0,5 |
(*1)
N-nitrosodimetilammina (NDMA), N-nitrosodietilammina (NDEA), N-nitrosometiletilammina (NMEA), N-nitrosodi-i-propilammina (NDIPA), N-nitrosodi-n-propilammina (NDPA), N-nitrosodi-n-butilammina (NDBA), N-nitrosopirrolidinone (NPYR), N-nitrosopiperidina (NPIP), N-nitrosomorfolina (NMOR). |
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione di conformità al criterio 7.1 b), se del caso corroborata da una relazione di prova che presenta i risultati dell'analisi di prova in camera secondo la norma ISO 16000-9.
Il campione imballato è conservato a temperatura ambiente per almeno 24 ore, successivamente è tolto dall'imballaggio e trasferito immediatamente in camera di prova. Il campione è collocato su un supporto che consente l'accesso dell'aria su tutti i lati. I fattori climatici sono adeguati a quelli previsti dalla norma ISO 16000-9. Per il raffronto dei risultati delle prove, il tasso di aerazione specifico dell'area (q = n/l) è pari a 1 e il tasso di aerazione è compreso fra 0,5 e 1. Il campionamento dell'aria inizia circa 24 ± 1 ore dopo il caricamento della camera per un'ora su cartucce DNPH per l'analisi della formaldeide e di altre aldeidi e su Tenax TA per l'analisi di altri composti organici volatili. La durata del campionamento per altri composti può durare più a lungo ma si conclude entro 30 ore.
L'analisi della formaldeide e delle altre aldeidi è conforme alla norma ISO 16000-3. Salvo indicazione diversa, l'analisi di altri composti organici volatili è conforme alla norma ISO 16000-6.
Le prove effettuate secondo la norma CEN/TS 16516 sono ritenute equivalenti a quelle eseguite secondo la serie di norme ISO 16000.
L'analisi delle nitrosammine è effettuata mediante gascromatografia abbinata a un rivelatore per analisi a energia termica (GC-TEA), conformemente al metodo BGI 505-23 (in precedenza ZH 1/120.23) o equivalente.
7.2. Schiuma poliuretanica (PUR)
7.2 a)
Nella schiuma PUR le concentrazioni delle sostanze e delle miscele elencate in appresso non possono superare i valori limite di cui alla tabella 14.
Tabella 14
Elenco delle sostanze e delle miscele con restrizioni d'uso nelle schiume PUR
Gruppo di sostanze |
Sostanza (sigla, numero CAS, simbolo dell'elemento) |
Valore limite |
Metodo |
Biocidi |
|
Non aggiunto intenzionalmente |
A |
Ritardanti di fiamma |
|
Non aggiunti (salvo conformità con le condizioni di cui alle voci b e c della tabella 2) |
A |
Metalli pesanti |
As (Arsenico) |
0,2 ppm |
B |
Cd (Cadmio) |
0,1 ppm |
B |
|
Co (Cobalto) |
0,5 ppm |
B |
|
Cr (Cromo), totale |
1,0 ppm |
B |
|
Cr VI (Cromo esavalente) |
0,01 ppm |
B |
|
Cu (Rame) |
2,0 ppm |
B |
|
Hg (Mercurio) |
0,02 ppm |
B |
|
Ni (Nichel) |
1,0 ppm |
B |
|
Pb (Piombo) |
0,2 ppm |
B |
|
Sb (Antimonio) |
0,5 ppm |
B |
|
Se (selenio) |
0,5 ppm |
B |
|
Plastificanti |
Dibutilftalato (DBP, 84-74-2) (*1) |
0,01 % p/p (somma di tutti i 6 ftalati nei mobili per bambini di età inferiore a tre anni) |
C |
Di-n-ottilftalato (DNOP, 117-84-0) (*1) |
|||
Di (2-etilesil)-ftalato (DEHP, 117-81-7) (*1) |
|||
Butilbenzilftalato (BBP, 85-68-7) (*1) |
|||
Di-iso-decilftalato (DIDP, 26761-40-0) |
|||
Di-iso-nonilftalato (DINP, 28553-12-0) |
|||
Ftalati che figurano nell'elenco ECHA delle sostanze candidate (*2) |
Non aggiunto intenzionalmente |
A |
|
TDA e MDA |
2,4 Toluenediammina (2,4-TDA, 95-80-7) |
5,0 ppm |
D |
4,4′- Diamminodifenilmetano 4,4′-MDA, 101-77-9) |
5,0 ppm |
D |
|
Sostanze organostanniche |
Tributilstagno (TBT) |
50 ppm |
E |
Dibutilstagno (DBT) |
100 ppm |
E |
|
Monobutilstagno (MBT) |
100 ppm |
E |
|
Tetrabutilstagno (TeBT) |
— |
— |
|
Monoottilstagno (MOT) |
— |
— |
|
Diottilstagno (DOT) |
— |
— |
|
Tricicloesilstagno (TcyT) |
— |
— |
|
Trifenilstagno (TPhT) |
— |
— |
|
Somma |
500 ppm |
E |
|
Altre sostanze specifiche soggette a restrizioni |
Diossine clorurate o bromurate o furani |
Non aggiunto intenzionalmente |
A |
Idrocarburi clorurati: (1,1,2,2-Tetracloroetano, Pentacloroetano, 1,1,2-Tricloroetano, 1,1-Dicloroetilene) |
Non aggiunto intenzionalmente |
A |
|
Fenoli clorurati (PCP, TeCP, 87-86-5) |
Non aggiunto intenzionalmente |
A |
|
Esaclorocicloesano (58-89-9) |
Non aggiunto intenzionalmente |
A |
|
Monometildibromo–Difenilmetano (99688-47-8) |
Non aggiunto intenzionalmente |
A |
|
Monometildicloro-Difenilmetano (81161-70-8) |
Non aggiunto intenzionalmente |
A |
|
Nitriti |
Non aggiunto intenzionalmente |
A |
|
Bifenili polibromurati (PBB, 59536-65-1) |
Non aggiunto intenzionalmente |
A |
|
Pentabromodifeniletere (PeBDE, 32534-81-9) |
Non aggiunto intenzionalmente |
A |
|
Ottabromodifeniletere (OBDE, 32536-52-0) |
Non aggiunto intenzionalmente |
A |
|
Bifenili policlorurati (PCB, 1336-36-3) |
Non aggiunto intenzionalmente |
A |
|
Terfenili policlorurati (PCT, 61788-33-8) |
Non aggiunto intenzionalmente |
A |
|
Tris(2,3-dibromopropil) fosfato (TRIS, 126-72-7) |
Non aggiunto intenzionalmente |
A |
|
Trimetilfosfato (512-56-1) |
Non aggiunto intenzionalmente |
A |
|
Tris-(aziridinil)-fosfinossido (TEPA, 545-55-1) |
Non aggiunto intenzionalmente |
A |
|
Tris(2-cloroetil)-fosfato (TCEP, 115-96-8) |
Non aggiunto intenzionalmente |
A |
|
Metilfosfonato di dimetile (DMMP, 756-79-6) |
Non aggiunto intenzionalmente |
A |
|
(*1)
0,01 % p/p (somma di 4 ftalati in tutti gli altri mobili).
(*2)
Con riferimento alla versione più recente dell'elenco di sostanze candidate pubblicato dall'ECHA al momento della presentazione della domanda. |
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione di conformità al criterio 7.2 a). Se è necessario effettuare prove, il richiedente presenta i relativi risultati attestanti la conformità ai limiti di cui alla tabella 14. Per quanto riguarda i metodi B, C, D ed E se è necessaria un'analisi, si prelevano 6 campioni da una profondità massima di 2 cm della superficie del materiale inviato al pertinente laboratorio.
Per i biocidi, gli ftalati e le altre sostanze specifiche soggette a restrizioni il richiedente allega una dichiarazione corredata da dichiarazioni dei fornitori della schiuma in cui si conferma che questi non sono stati aggiunti intenzionalmente alla formula della schiuma.
Per i metalli pesanti il richiedente presenta una relazione che illustra i risultati della seguente procedura di prova. Il campione macinato di materiale è eluito secondo la norma DIN 38414-S4 o equivalente in un rapporto di 1:10. Il filtrato risultante è setacciato attraverso un filtro a membrana da 0,45 μm (se del caso per filtraggio a pressione). La soluzione ottenuta è esaminata per ricercarvi il contenuto di metalli pesanti mediante spettrometria di emissione atomica al plasma accoppiato induttivamente (ICP-AES o ICP-OES) oppure mediante spettrofotometria di assorbimento atomico con la tecnica dell'idruro o del vapore freddo.
Per il quantitativo totale di plastificanti il richiedente presenta una relazione che illustra i risultati della seguente procedura di prova. L'estrazione è effettuata mediante un metodo comprovato, quale l'estrazione subsonica di 0,3 g di campione in una fiala con 9 ml di t-Butilmetiletere per un'ora, seguita dalla determinazione degli ftalati mediante GC con un rivelatore selettivo di massa a monitoraggio di singoli ioni (SIM Modus).
Per TDA ed MDA il richiedente presenta una relazione che illustra i risultati della seguente procedura di prova. Si esegue l'estrazione di 0,5 g di campione composito in una siringa da 5 ml con 2,5 ml di soluzione acquosa di acido acetico all'1 %. La siringa è svuotata per poi essere di nuovo riempita del liquido. Dopo aver ripetuto questa operazione 20 volte, si conserva l'estratto finale per analizzarlo. Si aggiunge alla siringa una nuova quantità di 2,5 ml di soluzione acquosa di acido acetico all'1 % e si ripetono altri 20 cicli. Dopo di che l'estratto è combinato con il primo estratto e diluito fino a 10 ml in un matraccio tarato con acido acetico. Gli estratti sono analizzati mediante cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC/UV) o HPLC-MS. Se si sospettano interferenze, si procede a una nuova analisi mediante cromatografia liquida ad alta prestazione–spettrometria di massa (HPLC-MS).
Per le sostanze organostanniche il richiedente presenta una relazione che illustra i risultati della seguente procedura di prova. Un campione composito del peso di 1-2 g è mescolato con almeno 30 ml di agente di estrazione per 1 ora in un bagno a ultrasuoni a temperatura ambiente. L'agente di estrazione è una miscela composta come segue: 1 750 ml di metanolo + 300 ml di acido acetico + 250 ml di soluzione salina (pH 4,5). La soluzione salina è una soluzione composta da 164 g di acetato di sodio in 1 200 ml d'acqua e 165 ml di acido acetico, da diluire in acqua fino a un volume di 2 000 ml. Dopo l'estrazione le specie di alchili di stagno sono derivate aggiungendo 100 μl di soluzione di tetraetilborato di sodio in tetraidrofurano (THF) (200 mg/ml THF). Il derivato è estratto mediante n-esano e il campione è sottoposto a una seconda procedura di estrazione. Entrambi gli estratti di esano sono combinati e ulteriormente usati per determinare i composti organici dello stagno mediante gascromatografia a rivelazione di massa selettiva in SIM Modus.
7.2 b)
Dopo 72 ore le concentrazioni in camera di prova delle sostanze elencate in appresso non possono superare i valori limite di cui alla tabella 15.
Tabella 15
Limiti di emissione di VOC su 72 ore per le schiume PUR
Sostanza (numero CAS) |
Valore limite (mg/m3) |
Formaldeide (50-00-0) |
0,005 |
Toluene (108-88-3) |
0,1 |
Stirene (100-42-5) |
0,005 |
Tutti i composti individuabili classificati nelle categorie C1 A o C1B ai sensi del regolamento (CE) n. 1272/2008. |
0,005 |
Somma di tutti i composti individuabili classificati nelle categorie C1 A o C1B ai sensi del regolamento (CE) n. 1272/2008. |
0,04 |
Idrocarburi aromatici |
0,5 |
VOC (totale) |
0,5 |
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione di conformità al criterio 7.2 b). Se del caso, la dichiarazione è corroborata dai risultati di prova attestanti la conformità ai limiti di cui alla tabella 15. La combinazione campione/camera di prova è:
Il campione di schiuma è collocato sul fondo di una camera di prova di emissione ed è condizionato per 3 giorni a 23 °C e 50 % di umidità relativa, applicando un tasso di scambio d'aria orario n = 0,5 e un carico L della camera pari a 0,4 m2/m3 (= superficie totale esposta del campione in relazione alle dimensioni della camera senza sigillarne i bordi e il retro) conformemente alle norme ISO 16000-9 e ISO 16000-11.
Il campionamento è effettuato 72 ± 2 ore dopo aver caricato la camera per 1 ora con cartucce Tenax TA e DNPH rispettivamente per l'analisi dei VOC e della formaldeide. Le emissioni di VOC sono catturate sui tubi adsorbenti Tenax TA e poi analizzate mediante GC-MS a termodesorbimento conformemente alla norma ISO 16000-6.
I risultati sono semiquantitativi e sono espressi come toluene equivalente. Ogni analita specificato è indicato a partire da un limite di concentrazione ≥ 1 μg/m3. Il valore totale VOC è la somma di tutti gli analiti aventi una concentrazione ≥ 1 μg/m3 eluiti nel periodo di ritenzione incluso fra l'n-esano (C6) e l'n-esadecano (C16) compresi. La somma di tutti i composti individuabili classificati nelle categorie C1 A o C1B ai sensi del regolamento (CE) n. 1272/2008 è la somma di tutte queste sostanze aventi una concentrazione ≥ 1 μg/m3. Se i risultati delle prove superano i limiti della norma, è necessario procedere alla quantificazione della sostanza specifica. La formaldeide può essere determinata raccogliendo l'aria campionata su una cartuccia DNPH e effettuando un'analisi mediante HPLC/UV conformemente alla norma ISO 16000-3.
Le prove effettuate secondo la norma CEN/TS 16516 sono ritenute equivalenti a quelle eseguite secondo la serie di norme ISO 16000.
7.2 c)
Non è ammesso l'uso di composti organici alogenati come agenti schiumogeni o agenti schiumogeni ausiliari.
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione di non uso rilasciata dal produttore di schiuma.
7.3. Altri materiali di imbottitura
È ammesso l'uso di altri materiali come imbottitura nella tappezzeria per mobili se sono soddisfatte le seguenti condizioni:
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione di conformità attestante:
la natura del materiale di imbottitura/riempimento usato e ogni altro materiale misto;
che il materiale non contiene SVHC o altre sostanze pericolose non espressamente oggetto di deroga elencate alla tabella 2;
che non sono stati utilizzati composti organici alogenati come agenti schiumogeni o agenti schiumogeni ausiliari;
che non sono state usate piume o piumino di origine animale come materiale di imbottitura/riempimento da soli o in miscele;
la conformità al criterio 7.1 per quanto riguarda le sostanze soggette a restrizioni e le emissioni di VOC se la fibra di cocco è stata gommata con lattice.
Criterio 8 — Vetro: uso di metalli pesanti
Questo criterio si applica a qualsiasi materiale di vetro incluso nel mobile finito, indipendentemente dalla sua frazione massica.
Il vetro usato nel mobile soddisfa le seguenti condizioni:
Valutazione e verifica:
Il richiedente presenta una dichiarazione rilasciata dal o dai fornitori di vetro attestante che non è contenuto vetro al piombo nel mobile finito. In assenza di un'adeguata dichiarazione, l'organismo competente può esigere l'analisi del vetro nel mobile finito mediante un metodo non distruttivo che si avvale di un analizzatore a fluorescenza a raggi X.
Il richiedente presenta una dichiarazione del fornitore di vetro attestante che il vetro presente nel mobile non contiene impurità di piombo, mercurio o cadmio in livelli superiori a 100 mg/kg (0,01 % p/p); In assenza di un'adeguata dichiarazione, l'organismo competente può esigere la prova relativa a tali metalli nel vetro mediante fluorescenza a raggi X secondo i principi della norma ASTM F2853-10 o equivalente.
Il richiedente presenta una dichiarazione rilasciata dal fornitore di specchi attestante che tutte le formule delle pitture, dei fondi e delle vernici usati sul dorso dello specchio contengono meno di 2 000 mg/kg di piombo (0,2 p/p). La dichiarazione è corroborata dalla pertinente scheda dati di sicurezza o da analoga documentazione. Si allega un'ulteriore dichiarazione del fornitore di vetro da specchio attestante che il rivestimento del dorso è stato applicato mediante il «processo allo stagno» e non il «processo al rame».
Criterio 9 — Requisiti relativi al prodotto finito
9.1. Idoneità all'uso
I mobili cui è stato assegnato il marchio Ecolabel UE sono considerati idonei all'uso se soddisfano i requisiti stabiliti nella versione più recente delle pertinenti norme EN elencate in appendice IV relative alla durabilità, alle dimensioni, alla sicurezza e alla robustezza del prodotto.
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione attestante quali delle eventuali norme elencate all'appendice IV sono applicabili al prodotto e presenta quindi una dichiarazione di conformità alle pertinenti norme EN, corroborata da risultati di prova rilasciati dal fabbricante di mobili o dal fornitore delle parti/dei materiali componenti, come opportuno.
9.2. Garanzia di prodotto estesa
Il richiedente offre senza oneri supplementari una garanzia minima quinquennale a decorrere dalla data di consegna del prodotto. Questa garanzia è offerta senza pregiudicare gli obblighi di legge facenti capo al fabbricante e al venditore ai sensi della legislazione nazionale.
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione di conformità e indica i termini e le condizioni della garanzia di prodotto estesa che figurano nella documentazione di informazione al consumatore e che soddisfano i requisiti minimi stabiliti dal presente criterio.
9.3. Disponibilità di pezzi di ricambio
Per un periodo almeno quinquennale a decorrere dalla data di consegna il fabbricante di mobili mette a disposizione dei clienti i pezzi di ricambio. L'eventuale costo dei pezzi di ricambio è proporzionale al costo totale del mobile. Sono indicati i recapiti presso cui rivolgersi per ottenere i pezzi di ricambio.
Valutazione e verifica: il fabbricante di mobili presenta una dichiarazione attestante che per un periodo almeno quinquennale a decorrere dalla data di consegna sono disponibili i pezzi di ricambio. I pezzi di ricambio sono disponibili a titolo gratuito durante il periodo di validità della garanzia se le merci risultano difettose in condizioni normali d'uso o sono disponibili a un costo proporzionato se le merci sono state danneggiate da un uso scorretto. Le informazioni al consumatore includono i recapiti presso cui rivolgersi.
9.4. Progettazione per lo smontaggio
Per i mobili che consistono di diverse parti/diversi materiali componenti, il prodotto è progettato per lo smontaggio al fine di agevolarne la riparazione, il riutilizzo e il riciclaggio. Si includono semplici istruzioni illustrate in merito allo smontaggio e alla sostituzione delle parti/dei materiali componenti. Lo smontaggio e le operazioni di sostituzione devono poter essere svolte per mezzo di comuni attrezzi di base e da mani non esperte.
Valutazione e verifica: il richiedente presenta i disegni tecnici che illustrano il modo di montare e smontare il mobile per mezzo di comuni attrezzi di base e da mani non esperte. Per la tappezzeria tale smontaggio può includere l'uso di cerniere lampo e velcro per attaccare/staccare i cuscini dal telaio dei divani e inserire/togliere l'imbottitura interna dai materiali di rivestimento. Se necessario, si fa in modo che le viti da inserire direttamente nei pannelli a base di legno possano, in fase di rimontaggio, essere inserite in punti diversi rispetto a quelli da cui erano state tolte durante lo smontaggio.
9.5. Emissioni di VOC
Se il mobile contiene alcune parti/alcuni materiali componenti elencati in appresso, la prova vertente sulle emissioni di VOC è necessaria per:
L'imballaggio e la spedizione dei campioni inviati per sottoporre a prove, la loro manipolazione e il loro condizionamento, i requisiti della camera di prova e i metodi di analisi dei gas seguono le procedure descritte nella serie di norme ISO 16000.
Le prove possono essere effettuate sull'intero mobile (cfr. condizioni e limiti alla tabella 16) o in camere di prova più piccole idonee alle parti/ai materiali componenti suelencati (cfr. condizioni e limiti alla tabella 17).
Le emissioni di VOC non superano i valori limite di cui alle tabelle 16 e 17.
Tabella 16
Valori limite massimi per le emissioni di VOC per specifici mobili
Parametro di prova |
Poltrone e divani |
Sedie da ufficio |
Altri mobili |
||
Volume della camera |
Nell'intervallo 2-10 m3 |
||||
Tasso di carico |
Il prodotto occupa circa il 25 % del volume della camera |
(*1) 0,5-1,5 m2/m3 |
|||
Tasso di aerazione |
4,0 m3/h |
2,0 m3/h |
(*1) 0,5-1,5 h– 1 |
||
Sostanza |
3d |
28d |
3d |
28d |
28d |
Formaldeide |
— |
60 μg/m3 |
— |
60 μg/m3 |
60 μg/m3 |
TVOC (*1) |
≤ 3 000 μg/m3 |
≤ 400 μg/m3 |
— |
≤ 450 μg/m3 |
≤ 450 μg/m3 |
TSVOC |
— |
≤ 100 μg/m3 |
— |
≤ 80 μg/m3 |
≤ 80 μg/m3 |
Sostanze C (1) |
≤ 10 μg/m3 (limite totale) |
≤ 1 μg/m3 (per sostanza) |
≤ 10 μg/m3 (limite totale) |
≤ 1 μg/m3 (per sostanza) |
≤ 1 μg/m3 (per sostanza) |
Valore R per sostanze LCI (2) |
— |
≤ 1 |
— |
≤ 1 |
≤ 1 |
(*1)
Anche se è possibile variare il tasso di carico e il tasso di aerazione per altri mobili, il rapporto fra il tasso di carico (m2/m3) e il tasso di aerazione (h– 1) deve restare pari a 1,0.
(1)
La formaldeide è esclusa dal computo cumulativo delle emissioni VOC cancerogene e ha invece un proprio limite individuale.
(2)
Valore R = totale di tutti i quozienti (Ci/LCIi) < 1 (in cui Ci = concentrazione della sostanza nell'aria della camera, LCIi = valore LCI della sostanza quale definito dai dati più recenti raccolti nell'ambito della European Collaborative Action «Urban air, indoor environment and human exposure». |
Tabella 17
Valori limite massimi per le emissioni di VOC per determinati parti/materiali componenti
Parametro di prova |
Parti componenti rivestite |
Materiali di rivestimento da tappezzeria di cuoio o di tessuti rivestiti |
||
Volume della camera minimo consentito |
200 l per le parti componenti a base di legno 20 l per le altre parti componenti |
20 L |
||
Tasso di aerazione |
0,5 h– 1 |
1,5 m3/m2.h |
||
Sostanza |
3d |
28d |
3d |
28d |
Formaldeide |
— |
60 μg/m3 |
— |
60 μg/m3 |
TVOC |
≤ 3 000 μg/m3 |
≤ 400 μg/m3 |
— |
≤ 450 μg/m3 |
TSVOC |
— |
≤ 100 μg/m3 |
— |
≤ 80 μg/m3 |
Sostanze C (1) |
≤ 10 μg/m3 (limite totale) |
≤ 1 μg/m3 (per sostanza) |
≤ 10 μg/m3 (limite totale) |
≤ 1 μg/m3 (per sostanza) |
Valore R per sostanze LCI (2) |
— |
≤ 1 |
— |
≤ 1 |
(1)
La formaldeide è esclusa dal computo cumulativo delle emissioni VOC cancerogene e ha invece un proprio limite individuale.
(2)
Valore R = totale di tutti i quozienti (Ci/LCIi) < 1 (in cui Ci = concentrazione della sostanza nell'aria della camera, LCIi = valore LCI della sostanza quale definito dai dati più recenti raccolti nell'ambito della European Collaborative Action «Urban air, indoor environment and human exposure». |
Valutazione e verifica: se il mobile deve essere sottoposto alla prova di emissioni di VOC del prodotto finito, il richiedente presenta una dichiarazione di conformità, corroborata da una relazione delle prove in camera effettuate secondo la serie di norme ISO 16000. Le prove effettuate secondo la norma CEN/TS 16516 sono considerate equivalenti a quelle effettuate secondo la norma ISO 16000. Se i limiti di concentrazione in camera specificati a 28 giorni possono essere soddisfatti 3 giorni dopo il collocamento del campione nella camera, o dopo qualsiasi altro periodo compreso fra 3 e 27 giorni dopo il collocamento del campione nella camera, allora la conformità ai requisiti può essere dichiarata e la prova può essere interrotta prima del previsto.
I dati di prova risalenti al massimo a 12 mesi prima della presentazione della domanda di marchio Ecolabel UE sono validi per i prodotti o le parti/i materiali componenti a patto che non siano state apportate variazioni al processo produttivo o alle formule chimiche usate, suscettibili di aumentare le emissioni di VOC dal prodotto finito o dai relativi materiali/parti componenti.
Per attestare la conformità delle parti/dei materiali componenti ai limiti di cui alla tabella 17 si accettano dati di prova forniti direttamente dai fornitori se corredati di una dichiarazione del fornitore stesso.
Criterio 10 — Informazioni al consumatore
Congiuntamente al prodotto si fornisce un unico documento di informazione al consumatore che contenga informazioni, nella lingua del paese in cui è commercializzato il prodotto, in merito ai seguenti aspetti:
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una copia del documento di informazione che deve essere fornito al consumatore insieme al prodotto, a dimostrazione della conformità con ciascuno dei punti elencati nel criterio, se del caso.
Criterio 11 — Informazioni che figurano sull'Ecolabel UE
L'etichetta facoltativa con casella di testo presenta, se del caso, tre delle seguenti dichiarazioni:
Tabella 18
Informazioni che possono figurare accanto al marchio Ecolabel UE relative al cotone contenuto nei materiali tessili
Specifiche di prodotto |
Testo facoltativo |
Contenuto biologico superiore al 95 % |
Tessili fatti con cotone biologico |
Contenuto IPM superiore al 70 % |
Cotone coltivato con uso ridotto di pesticidi |
Il documento «EU Ecolabel logo guidelines» sull'uso dell'etichetta facoltativa con la casella di testo è pubblicato all'indirizzo:
http://ec.europa.eu/environment/ecolabel/documents/logo_guidelines.pdf
Valutazione e verifica: il richiedente presenta una dichiarazione di conformità con questo criterio.
Appendice I
ORIENTAMENTI PER CALCOLARE I VOC DEI RIVESTIMENTI SUPERFICIALI
Il metodo di calcolo richiede le seguenti informazioni:
In appresso un esempio di calcolo:
area totale della superficie rivestita del prodotto assemblato finito |
= 1,5 m2. |
il contenuto di VOC del composto di rivestimento (in g/l) |
= 120 g/L. |
il volume (1) del composto di rivestimento presente prima dell'operazione di rivestimento |
= 18,5L. |
il numero di unità identiche lavorate durante l'operazione di rivestimento |
= 4. |
il volume (1) del composto di rivestimento residuo dopo l'operazione di rivestimento |
= 12,5L |
(1)
N.B.: anziché il volume, è possibile usare il peso a condizione che la densità del composto di rivestimento sia nota e sia presa in considerazione nel calcolo. |
area totale rivestita |
= 4 × 1.5 m2 |
= 6 m2. |
volume totale del composto di rivestimento usato |
= 18,5 — 12,5 |
= 6L. |
VOC totali applicati alla superficie |
= 3,9L × 120 g/L |
= 468 g |
VOC totali applicati per m2 |
= 468 g/6 m2 |
= 78 g/m2. |
Se si applicano uno o più composti di rivestimento, come i fondi o le finiture, il consumo volumetrico e i contenuti di VOC sono anch'essi calcolati e sommati.
Per ridurre il contenuto totale di VOC usati nelle operazioni di rivestimento è possibile utilizzare tecniche più efficienti. Le efficienze indicative delle diverse tecniche di rivestimento sono illustrate oltre.
Tabella
Fattori di efficienza indicativa per le tecniche di rivestimento:
Tecnica di rivestimento |
Efficacia % |
Fattore di efficienza |
Spruzzatore senza riciclaggio |
50 |
0,5 |
Spruzzo elettrostatico |
65 |
0,65 |
Spruzzatore con riciclaggio |
70 |
0,7 |
Trattamento a campana/disco |
80 |
0,8 |
Rivestimento a rullo |
95 |
0,95 |
Rivestimento a tampone |
95 |
0,95 |
Rivestimento sotto vuoto |
95 |
0,95 |
Trattamento per immersione |
95 |
0,95 |
Sciacquatura |
95 |
0,95 |
Appendice II
REQUISITI EX NORMA EN 13336 PER IL CUOIO PER MOBILI
Tabella
Requisiti fisici del cuoio usato nei mobili cui è stato assegnato il marchio Ecolabel UE (conformemente alla norma EN 13336)
Caratteristiche fondamentali |
Metodo di prova |
Valori raccomandati |
|||
Nubuck, pelle scamosciata e anilina (*1) |
Semianilina (*1) |
Rivestito, pigmentato e altri (*1) |
|||
pH e ΔpH |
EN ISO 4045 |
≥ 3,5 (se pH < 4,0, ΔpH ≤ 0,7 |
|||
Carico di strappo, valore medio |
EN ISO 3377-1 |
> 20 N |
|||
Resistenza del colore allo sfregamento oscillatorio |
EN ISO 11640. Massa totale del cilindro 1 000 g. Soluzione alcalina del sudore quale definita alla norma EN ISO 11641. |
Aspetti da valutare |
Variazione di colore del cuoio e colorazione del feltro |
Variazione di colore del cuoio e colorazione del feltro Nessun danno alla finitura |
|
con feltro asciutto |
50 cicli, ≥ 3 scala di grigi |
500 cicli, ≥ 4 scala di grigi |
|||
con feltro umido |
20 cicli, ≥ 3 scala di grigi |
80 cicli, ≥ 3/4 scala di grigi |
250 cicli, ≥ 3/4 scala di grigi |
||
con feltro inumidito con sudore artificiale |
20 cicli, ≥ 3 scala di grigi |
50 cicli, ≥ 3/4 scala di grigi |
80 cicli, ≥ 3/4 scala di grigi |
||
Resistenza del colore alla luce artificiale |
EN ISO 105-B02 (metodo 3) |
≥ 3 scala di blu |
≥ 4 scala di blu |
≥ 5 scala di blu |
|
Adesione della finitura secca |
EN ISO 11644 |
— |
≥ 2N/10 mm |
||
Flessione continua a secco |
EN ISO 5402-1 |
Solo per il cuoio all'anilina con finitura non pigmentata, 20 000 cicli (senza crepe nella finitura) |
50 000 cicli (senza crepe nella finitura) |
50 000 cicli (senza crepe nella finitura) |
|
Resistenza del colore alla macchia d'acqua |
EN ISO 15700 |
≥ 3 scala dei grigi (nessun rigonfiamento permanente) |
|||
Resistenza della finitura alle crepe da freddo |
EN ISO 17233 |
— |
– 15 °C (senza crepe nella finitura) |
||
Resistenza al fuoco |
EN 1021 o norma nazionale pertinente |
Superata |
|||
(*1)
Definizioni dei tipi di cuoio secondo la norma EN 15987. |
Appendice III
COMPOSTI ARILAMMINICI VIETATI NEL CUOIO, NEI MATERIALI TESSILI E NEI TESSUTI RIVESTITI FINITI
Sono incluse le sostanze di cui alla voce 43 dell'allegato XVII del regolamento (CE) n. 1907/2006 che devono essere ricercate in qualsiasi cuoio colorato (secondo la norma EN 17234) o sui materiali tessili (secondo le norme EN 14362-1 e -3).
Tabella 1
Arilammine cancerogene da ricercare nei materiali tessili o nel cuoio.
Arilammina |
Numero CAS |
Arilammina |
Numero CAS |
4-amminodifenile |
(92-67-1) |
4,4′-ossidianilina |
(101-80-4) |
Benzidina |
(92-87-5) |
4,4′-tiodianilina |
(139-65-1) |
4-cloro-o-toluidina |
(95-69-2) |
o-toluidina |
(95-53-4) |
2-naftilammina |
(91-59-8) |
2,4-diamminotoluene |
(95-80-7) |
o-ammino-azotoluene |
(97-56-3) |
2,4,5-trimetilanilina |
(137-17-7) |
2-ammino-4-nitrotoluene |
(99-55-8) |
4-amminoazobenzene |
(60-09-3) |
4-cloroanilina |
(106-47-8) |
o-anisidina |
(90-04-0) |
2,4-diamminoanisolo |
(615-05-4) |
2,4-Xilidina |
(95-68-1) |
4,4′-Diamminodifenilmetano |
(101-77-9) |
2,6-Xilidina |
(87-62-7) |
3,3′-diclorobenzidina |
(91-94-1) |
p-cresidina |
(120-71-8) |
3,3′-dimetossibenzidina |
(119-90-4) |
3,3′-dimetilbenzidina |
(119-93-7) |
3,3′-dimetil-4,4-diamminodifenilmetano |
(838-88-0) |
4,4′-metilene-bis-(2-cloroanilina) |
(101-14-4) |
Diversi altri composti coloranti non direttamente soggetti a restrizioni ai sensi della voce 43 dell'allegato XVII del regolamento CE) n. 1907/2006 sono noti per scindersi durante la lavorazione e formare alcune delle sostanze vietate elencate alla tabella 1. Al fine di ridurre l'incertezza in merito al rispetto del limite di 30 mg/kg relativo alle sostanze elencate alla tabella 1, si raccomanda ai fabbricanti, ma non si impone loro l'obbligo, di evitare l'uso dei coloranti di cui alla tabella 2.
Tabella 2
Elenco indicativo dei coloranti che possono scindersi in arilammine cancerogene
Coloranti in dispersione |
Coloranti basici |
||
Disperse Orange 60 |
Disperse Yellow 7 |
Basic Brown 4 |
Basic Red 114 |
Disperse Orange 149 |
Disperse Yellow 23 |
Basic Red 42 |
Basic Yellow 82 |
Disperse Red 151 |
Disperse Yellow 56 |
Basic Red 76 |
Basic Yellow 103 |
Disperse Red 221 |
Disperse Yellow 218 |
Basic Red 111 |
|
Coloranti acidi |
|||
CI Acid Black 29 |
CI Acid Red 4 |
CI Acid Red 85 |
CI Acid Red 148 |
CI Acid Black 94 |
CI Acid Red 5 |
CI Acid Red 104 |
CI Acid Red 150 |
CI Acid Black 131 |
CI Acid Red 8 |
CI Acid Red 114 |
CI Acid Red 158 |
CI Acid Black 132 |
CI Acid Red 24 |
CI Acid Red 115 |
CI Acid Red 167 |
CI Acid Black 209 |
CI Acid Red 26 |
CI Acid Red 116 |
CI Acid Red 170 |
CI Acid Black 232 |
CI Acid Red 26:1 |
CI Acid Red 119:1 |
CI Acid Red 264 |
CI Acid Brown 415 |
CI Acid Red 26:2 |
CI Acid Red 128 |
CI Acid Red 265 |
CI Acid Orange 17 |
CI Acid Red 35 |
CI Acid Red 115 |
CI Acid Red 420 |
CI Acid Orange 24 |
CI Acid Red 48 |
CI Acid Red 128 |
CI Acid Violet 12 |
CI Acid Orange 45 |
CI Acid Red 73 |
CI Acid Red 135 |
|
Coloranti diretti |
|||
Direct Black 4 |
Direct Blue 192 |
Direct Brown 223 |
Direct Red 28 |
Direct Black 29 |
Direct Blue 201 |
Direct Green 1 |
Direct Red 37 |
Direct Black 38 |
Direct Blue 215 |
Direct Green 6 |
Direct Red 39 |
Direct Black 154 |
Direct Blue 295 |
Direct Green 8 |
Direct Red 44 |
Direct Blue 1 |
Direct Blue 306 |
Direct Green 8,1 |
Direct Red 46 |
Direct Blue 2 |
Direct Brown 1 |
Direct Green 85 |
Direct Red 62 |
Direct Blue 3 |
Direct Brown 1:2 |
Direct Orange 1 |
Direct Red 67 |
Direct Blue 6 |
Direct Brown 2 |
Direct Orange 6 |
Direct Red 72 |
Direct Blue 8 |
Basic Brown 4 |
Direct Orange 7 |
Direct Red 126 |
Direct Blue 9 |
Direct Brown 6 |
Direct Orange 8 |
Direct Red 168 |
Direct Blue 10 |
Direct Brown 25 |
Direct Orange 10 |
Direct Red 216 |
Direct Blue 14 |
Direct Brown 27 |
Direct Orange 108 |
Direct Red 264 |
Direct Blue 15 |
Direct Brown 31 |
Direct Red 1 |
Direct Violet 1 |
Direct Blue 21 |
Direct Brown 33 |
Direct Red 2 |
Direct Violet 4 |
Direct Blue 22 |
Direct Brown 51 |
Direct Red 7 |
Direct Violet 12 |
Direct Blue 25 |
Direct Brown 59 |
Direct Red 10 |
Direct Violet 13 |
Direct Blue 35 |
Direct Brown 74 |
Direct Red 13 |
Direct Violet 14 |
Direct Blue 76 |
Direct Brown 79 |
Direct Red 17 |
Direct Violet 21 |
Direct Blue 116 |
Direct Brown 95 |
Direct Red 21 |
Direct Violet 22 |
Direct Blue 151 |
Direct Brown 101 |
Direct Red 24 |
Direct Yellow 1 |
Direct Blue 160 |
Direct Brown 154 |
Direct Red 26 |
Direct Yellow 24 |
Direct Blue 173 |
Direct Brown 222 |
Direct Red 22 |
Direct Yellow 48 |
Appendice IV
NORME DI DURABILITÀ, ROBUSTEZZA ED ERGONOMIA DEI MOBILI
Tabella
Elenco indicativo delle norme EN in materia di mobili (elaborate dal Comitato tecnico CEN/TC 207 «Mobili») pertinenti ai fini del criterio 9.1
Norma |
Titolo |
Mobili imbottiti |
|
EN 1021-1 |
Mobili — Verifica dell'accendibilità dei mobili imbottiti — parte 1: Sorgente di accensione sigaretta in combustione lenta |
EN 1021-2 |
Mobili — Verifica dell'accendibilità dei mobili imbottiti — parte 2: Sorgente di accensione fiamma equivalente a quella di un fiammifero |
Mobili per ufficio |
|
EN 527-1 |
Mobilio per ufficio — Tavoli di lavoro e scrivanie — parte 1: Dimensioni |
EN 527-2 |
Mobilio per ufficio — Tavoli di lavoro e scrivanie — parte 2: Requisiti meccanici di sicurezza |
EN 1023-2 |
Mobilio da ufficio — Schermi — parte 2: Requisiti meccanici di sicurezza |
EN 1335-1 |
Mobili per ufficio — Sedia da lavoro per ufficio — parte 1: Dimensioni — Determinazione delle dimensioni |
EN 1335-2 |
Mobili per ufficio — Sedia da lavoro per ufficio — parte 2: Requisiti di sicurezza |
EN 14073-2 |
Mobili per ufficio — Mobili contenitori — parte 2: Requisiti di sicurezza |
EN 14074 |
Mobili per ufficio — Tavoli, scrivanie e mobili contenitori — Metodi di prova per la determinazione della resistenza e della durabilità delle parti mobili (dopo la prova i componenti non sono danneggiati e funzionano ancora come dovuto). |
Mobili per esterno |
|
EN 581-1 |
Mobili per esterno — Sedute e tavoli per campeggio, uso domestico e collettività — parte 1: Requisiti generali di sicurezza |
EN 581-2 |
Mobili per esterno — Sedute e tavoli per campeggio, uso domestico e collettività — parte 2: Requisiti meccanici di sicurezza e metodi di prova per le sedute |
EN 581-3 |
Mobili per esterno — Sedute e tavoli per campeggio, uso domestico e collettività — parte 3: Requisiti meccanici di sicurezza e metodi di prova per tavoli |
Sedute |
|
EN 1022 |
Mobili domestici — Sedute — Determinazione della stabilità |
EN 12520 |
Mobili — Resistenza, durata e sicurezza — Requisiti per sedute domestiche |
EN 12727 |
Mobili — Sedute su barra — Metodi di prova e requisiti per la resistenza e la durata |
EN 13759 |
Mobili — Meccanismi di funzionamento per sedute e divani letto — Metodi di prova |
EN 14703 |
Mobili — Agganci per sedute non-domestiche collegate in linea — Requisiti di resistenza e metodi di prova |
EN 16139 |
Mobili — Resistenza, durabilità e sicurezza — Requisiti per sedute non domestiche |
Tavoli |
|
EN 12521 |
Mobili — Resistenza, durata e sicurezza — Requisiti per tavoli domestici |
EN 15372 |
Mobili — Resistenza, durata e sicurezza — Requisiti per tavoli non domestici |
Mobili per cucina |
|
EN 1116 |
Mobili per cucina — Dimensioni di coordinamento per mobili per cucina e apparecchiature per cucina |
EN 14749 |
Mobili contenitori e piani di lavoro per uso domestico e per cucina — Requisiti di sicurezza e metodi di prova |
Letti |
|
EN 597-1 |
Mobili — Verifica dell'accendibilità dei materassi e delle basi del letto imbottite — parte 1: Fonte di combustione: Sigaretta in combustione lenta. |
EN 597-2 |
Mobili — Verifica dell'accendibilità dei materassi e delle basi del letto imbottite — parte 2: Fonte di combustione: Fiamma equivalente a quella di un fiammifero |
EN 716-1 |
Mobili — Letti e letti pieghevoli ad uso domestico per bambini — parte 1: Requisiti di sicurezza |
EN 747-1 |
Mobili — Letti a castello e letti alti — parte 1: Requisiti di sicurezza, resistenza e durata |
EN 1725 |
Mobili domestici — Letti e materassi — Requisiti di sicurezza e metodi di prova |
EN 1957 |
Mobili — Letti e materassi — Metodi di prova per la determinazione delle caratteristiche funzionali e dei criteri di valutazione |
EN 12227 |
Box per uso domestico — Requisiti di sicurezza e metodi di prova |
Mobili contenitori |
|
EN 16121 |
Mobili contenitori non domestici — Requisiti per la sicurezza, la resistenza, la durabilità e la stabilità |
Altri tipi di mobili |
|
EN 1729-1 |
Mobili — Sedie e tavoli per istituzioni scolastiche — parte 1: Dimensioni funzionali |
EN 1729-2 |
Mobili — Sedie e tavoli per istituzioni scolastiche — parte 2: Requisiti di sicurezza e metodi di prova |
EN 13150 |
Banchi da lavoro per laboratorio — Dimensioni, requisiti di sicurezza e metodi di prova |
EN 14434 |
Superfici verticali di scrittura per istituzioni scolastiche — Requisiti ergonomici, tecnici e di sicurezza e metodi di prova |
( 1 ) Decisione 2014/391/UE della Commissione, del 23 giugno 2014, che stabilisce i criteri ecologici per l'assegnazione del marchio di qualità ecologica Ecolabel UE ai materassi da letto (GU L 184 del 25.6.2014, pag. 18).
( 2 ) Direttiva 2004/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, relativa alla limitazione delle emissioni di composti organici volatili dovute all'uso di solventi organici in talune pitture e vernici e in taluni prodotti per carrozzeria e recante modifica della direttiva 1999/13/CE (GU L 143 del 30.4.2004, pag. 87).
( 3 ) Regolamento (UE) n. 528/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2012, relativo alla messa a disposizione sul mercato e all'uso dei biocidi (GU L 167 del 27.6.2012, pag. 1).
( 4 ) Regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un'Agenzia europea per le sostanze chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commissione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE (GU L 396 del 30.12.2006, pag. 1).
( 5 ) Regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele che modifica e abroga le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e che reca modifica al regolamento (CE) n. 1907/2006 (GU L 353 del 31.12.2008, pag. 1).
( 6 ) Decisione 2014/350/UE della Commissione, del 5 giugno 2014, che stabilisce i criteri ecologici per l'assegnazione del marchio di qualità ecologica dell'Unione europea (Ecolabel UE) ai prodotti tessili (GU L 174 del 13.6.2014, pag. 45).
( 7 ) ECHA, Sostanze estremamente preoccupanti candidate all'autorizzazione, http://www.echa.europa.eu/candidate-list-table.
( 8 ) ECHA, Banca dati delle sostanze registrate ai sensi del regolamento REACH: http://www.echa.europa.eu/information-on-chemicals/registered-substances.
( 9 ) ECHA, Cooperazione con le agenzie di regolamentazione omologhe, http://echa.europa.eu/en/about-us/partners-and-networks/international-cooperation/cooperation-with-peer-regulatory-agencies
( 10 ) «EPF Standard for delivery conditions of recycled wood», ottobre 2002. Consultabile in linea all'indirizzo: http://www.europanels.org/upload/EPF-Standard-for-recycled-wood-use.pdf.
( 11 ) Regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio, del 28 giugno 2007, relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CEE) n. 2092/91 (GU L 189 del 20.7.2007, pag. 1).