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Document 02011R0359-20230220

Consolidated text: Regolamento (UE) n. 359/2011 del Consiglio, del 12 aprile 2011, concernente misure restrittive nei confronti di determinate persone, entità e organismi in considerazione della situazione in Iran

ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2011/359/2023-02-20

02011R0359 — IT — 20.02.2023 — 020.001


Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento

►B

REGOLAMENTO (UE) N. 359/2011 DEL CONSIGLIO

del 12 aprile 2011

concernente misure restrittive nei confronti di determinate persone, entità e organismi in considerazione della situazione in Iran

(GU L 100 del 14.4.2011, pag. 1)

Modificato da:

 

 

Gazzetta ufficiale

  n.

pag.

data

 M1

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 1002/2011 DEL CONSIGLIO del 10 ottobre 2011

  L 267

1

12.10.2011

►M2

REGOLAMENTO (UE) N. 264/2012 DEL CONSIGLIO del 23 marzo 2012

  L 87

26

24.3.2012

►M3

REGOLAMENTO (UE) N. 1245/2012 DEL CONSIGLIO del 20 dicembre 2012

  L 352

15

21.12.2012

►M4

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 206/2013 DEL CONSIGLIO dell’11 marzo 2013

  L 68

9

12.3.2013

 M5

REGOLAMENTO (UE) N. 517/2013 DEL CONSIGLIO del 13 maggio 2013

  L 158

1

10.6.2013

 M6

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 371/2014 del Consiglio del 10 aprile 2014

  L 109

9

12.4.2014

►M7

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/548 DEL CONSIGLIO del 7 aprile 2015

  L 92

1

8.4.2015

►M8

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/556 DEL CONSIGLIO dell'11 aprile 2016

  L 96

3

12.4.2016

 M9

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2017/685 DEL CONSIGLIO dell'11 aprile 2017

  L 99

10

12.4.2017

 M10

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2018/565 DEL CONSIGLIO del 12 aprile 2018

  L 95

1

13.4.2018

 M11

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2019/560 DEL CONSIGLIO dell'8 aprile 2019

  L 98

1

9.4.2019

 M12

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2019/1163 DELLA COMMISSIONE del 5 luglio 2019

  L 182

33

8.7.2019

►M13

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2020/510 DEL CONSIGLIO del 7 aprile 2020

  L 113

1

8.4.2020

►M14

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/584 DEL CONSIGLIO dell’12 aprile 2021

  L 124I

1

12.4.2021

►M15

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/587 DEL CONSIGLIO dell’12 aprile 2021

  L 125

1

13.4.2021

►M16

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2022/592 DEL CONSIGLIO dell'11 aprile 2022

  L 114

37

12.4.2022

►M17

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2022/595 DELLA COMMISSIONE dell'11 aprile 2022

  L 114

60

12.4.2022

►M18

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2022/1955 DEL CONSIGLIO del 17 ottobre 2022

  L 269I

1

17.10.2022

►M19

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2022/2230 DEL CONSIGLIO del 14 novembre 2022

  L 293I

13

14.11.2022

►M20

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2022/2231 DEL CONSIGLIO del 14 novembre 2022

  L 293I

16

14.11.2022

►M21

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2022/2428 DEL CONSIGLIO del 12 dicembre 2022

  L 318I

1

12.12.2022

►M22

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/152 DEL CONSIGLIO del 23 gennaio 2023

  L 20I

1

23.1.2023

►M23

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/379 DEL CONSIGLIO del 20 febbraio 2023

  L 51I

13

20.2.2023


Rettificato da:

 C1

Rettifica, GU L 294, 10.10.2014, pag.  56 (359/2011)




▼B

REGOLAMENTO (UE) N. 359/2011 DEL CONSIGLIO

del 12 aprile 2011

concernente misure restrittive nei confronti di determinate persone, entità e organismi in considerazione della situazione in Iran



Articolo 1

Ai fini del presente regolamento si intende per:

a)

«fondi» :

tutte le attività e i benefici finanziari di qualsiasi natura, compresi, non in via esclusiva:

i) 

i contanti, gli assegni, le cambiali, i vaglia postali e gli altri strumenti di pagamento;

ii) 

i depositi presso istituti finanziari o altre entità, i saldi sui conti, i debiti e gli obblighi;

iii) 

i titoli negoziati a livello pubblico e privato e i prestiti obbligazionari, comprese le azioni, i certificati azionari, le obbligazioni, i pagherò, i warrant, le obbligazioni ipotecarie e i contratti finanziari derivati;

iv) 

gli interessi, i dividendi o altri redditi generati dalle attività;

v) 

il credito, il diritto di compensazione, le garanzie, le fideiussioni e gli altri impegni finanziari;

vi) 

le lettere di credito, le polizze di carico e gli atti di cessione;

vii) 

i documenti da cui risulti un interesse riguardante capitali o risorse finanziarie;

b)

«congelamento di fondi» : il divieto di spostare, trasferire, alterare, utilizzare o trattare i fondi o di avere accesso a essi in modo da modificarne il volume, l’importo, la collocazione, la proprietà, il possesso, la natura e la destinazione o da introdurre altri cambiamenti tali da consentire l’uso dei fondi in questione, compresa la gestione di portafoglio;

c)

«risorse economiche» : le attività di qualsiasi tipo, tangibili o intangibili, mobili o immobili, che non sono fondi ma che possono essere utilizzate per ottenere fondi, beni o servizi;

d)

«congelamento delle risorse economiche» : il blocco preventivo della loro utilizzazione al fine di ottenere fondi, beni o servizi in qualsiasi modo, compresi tra l’altro la vendita, l’affitto e le ipoteche;

e)

«territorio dell’Unione» : i territori degli Stati membri cui si applica il trattato, alle condizioni ivi stabilite, compreso lo spazio aereo.

▼M2

Articolo 1 bis

►M3  1. ◄   

È vietato:

a) 

vendere, fornire, trasferire o esportare, direttamente o indirettamente, attrezzature che possono essere utilizzate per la repressione interna, elencate nell’allegato III, anche non originarie dell’Unione, a qualsiasi persona, entità o organismo in Iran, o per un uso in Iran;

b) 

fornire, direttamente o indirettamente, assistenza tecnica o servizi di intermediazione connessi ad attrezzature che possono essere utilizzate per la repressione interna, elencate nell’allegato III, a qualsiasi persona, entità o organismo in Iran, o per un uso in Iran;

c) 

fornire, direttamente o indirettamente, finanziamenti o assistenza finanziaria connessi alle attrezzature che possono essere utilizzate per la repressione interna, elencate nell’allegato III, in particolare sovvenzioni, prestiti e assicurazione crediti all’esportazione, per la vendita, la fornitura, il trasferimento o l’esportazione di dette attrezzature ovvero per la fornitura della relativa assistenza tecnica a qualsiasi persona, entità o organismo in Iran, o per un uso in Iran;

d) 

partecipare, consapevolmente e deliberatamente, ad attività aventi l’obiettivo o l’effetto di eludere i divieti di cui alle lettere a), b) e c).

▼M3

2.  
In deroga al paragrafo 1, le autorità competenti degli Stati membri elencate nell’allegato II possono autorizzare, alle condizioni che ritengono appropriate, la vendita, la fornitura, il trasferimento o l’esportazione di attrezzature che possono essere utilizzate per la repressione interna, elencate nell’allegato III, purché siano destinate esclusivamente alla protezione del personale dell’Unione o dei suoi Stati membri in Iran, oppure la prestazione di assistenza tecnica o servizi di intermediazione o alla fornitura di finanziamenti o di assistenza finanziaria di cui al paragrafo 1, lettere b) e c) in relazione a tali attrezzature.

▼M2

Articolo 1 ter

1.  
È vietato vendere, fornire, trasferire o esportare, direttamente o indirettamente, le apparecchiature, le tecnologie o i software elencati nell’allegato IV, originari o meno dell’Unione, a qualsiasi persona, entità o organismo in Iran, o per un uso in Iran, senza il rilascio preventivo di un’autorizzazione da parte dell’autorità competente dello Stato membro interessato, identificata nei siti web di cui all’allegato II.
2.  
Le autorità competenti degli Stati membri, identificate nei siti web di cui all’allegato II, non rilasciano l’autorizzazione di cui al paragrafo 1 se hanno fondati motivi per ritenere che le apparecchiature, le tecnologie o i software in questione sarebbero destinati a controlli o intercettazioni da parte del governo, degli enti pubblici, delle imprese e delle agenzie dell’Iran, o di qualsiasi persona o entità che agisca per loro conto o sotto la loro direzione, sulle comunicazioni via internet o telefoniche in Iran.
3.  
L’allegato IV elenca soltanto le apparecchiature, le tecnologie o i software che possono essere utilizzati per controlli o intercettazioni sulle comunicazioni internet o telefoniche.
4.  
Lo Stato membro interessato informa gli altri Stati membri e la Commissione delle autorizzazioni concesse a norma del presente articolo entro quattro settimane dall’autorizzazione.

Articolo 1 quater

1.  

È vietato:

a) 

fornire, direttamente o indirettamente, a qualsiasi persona, entità o organismo in Iran, o per un uso in Iran, assistenza tecnica o servizi di intermediazione connessi alle apparecchiature, alle tecnologie e ai software elencati nell’allegato IV, alla fornitura, alla fabbricazione, alla manutenzione e all’uso delle apparecchiature e delle tecnologie elencate nell’allegato IV o alla fornitura, all’installazione, al funzionamento o all’aggiornamento dei software elencati nell’allegato IV;

b) 

fornire, direttamente o indirettamente, finanziamenti o assistenza finanziaria connessi alle apparecchiature, alle tecnologie e ai software di cui all’allegato IV a qualsiasi persona, entità o organismo in Iran, o per uso in Iran;

c) 

fornire qualsiasi tipo di servizio di controllo o intercettazione di telecomunicazioni o di comunicazioni internet al governo, agli enti pubblici, alle imprese e alle agenzie dell’Iran o a qualsiasi persona o entità che agisca per loro conto o sotto la loro direzione, o a loro beneficio diretto o indiretto, e

d) 

partecipare, consapevolmente e deliberatamente, a qualsivoglia attività avente l’obiettivo o l’effetto di eludere i divieti di cui alle lettere a), b) o c),

a meno che l’autorità competente dello Stato membro interessato, identificata nei siti web di cui all’allegato II, non abbia preventivamente rilasciato un’autorizzazione sulla base dell’articolo 1 ter, paragrafo 2.

2.  
Ai fini del paragrafo 1, lettera c), per «controllo o intercettazione di telecomunicazioni o di comunicazioni internet» si intendono i servizi che, utilizzando in particolare le apparecchiature, le tecnologie o i software elencati nell’allegato IV, danno accesso a dati riguardanti le telecomunicazioni e le chiamate di un soggetto in entrata e in uscita, consentendo altresì la fornitura di tali dati, a fini di estrazione, decodifica, registrazione, trattamento, analisi e archiviazione o per qualsiasi altra attività connessa.

▼B

Articolo 2

1.  
Sono congelati tutti i fondi e le risorse economiche appartenenti, posseduti, detenuti o controllati dalle persone fisiche o giuridiche, le entità e gli organismi figuranti nell’allegato I.
2.  
Nessun fondo o risorsa economica è messo a disposizione, direttamente o indirettamente, delle persone fisiche o giuridiche, delle entità o degli organismi elencati nell’allegato I o utilizzato a loro beneficio.
3.  
È vietata la partecipazione, consapevole e deliberata, ad attività aventi l’obiettivo o il risultato, diretto o indiretto, di eludere le misure di cui ai paragrafi 1 e 2.

Articolo 3

1.  
L’allegato I comprende un elenco delle persone che il Consiglio ha identificato, a norma dell’articolo 2, paragrafo 1, della decisione 2011/235/PESC, come responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Iran o le persone, le entità o gli organismi ad essi associati.
2.  
L’allegato I indica i motivi dell’inserimento delle persone, delle entità e degli organismi nell’elenco.
3.  
L’allegato I riporta inoltre, ove disponibili, le informazioni necessarie per identificare le persone fisiche o giuridiche, le entità e gli organismi interessati. Riguardo alle persone fisiche, tali informazioni possono includere i nomi, compresi gli pseudonimi, la data e il luogo di nascita, la cittadinanza, il numero del passaporto e della carta d’identità, il genere, l’indirizzo, se noto, e la funzione o la professione. Riguardo alle persone giuridiche, alle entità e agli organismi, tali informazioni possono includere i nomi, la data e il luogo di registrazione, il numero di registrazione e la sede di attività.

Articolo 4

1.  

In deroga all’articolo 2, le autorità competenti degli Stati membri elencate nell’allegato II possono autorizzare lo svincolo o la messa a disposizione di taluni fondi o risorse economiche congelati, alle condizioni che esse ritengono appropriate, dopo aver stabilito che i fondi o le risorse economiche sono:

a) 

necessari per soddisfare le esigenze di base delle persone di cui all’allegato I e dei loro familiari dipendenti, compresi i pagamenti relativi a generi alimentari, affitti o ipoteche, medicinali e cure mediche, imposte, premi assicurativi e servizi pubblici;

b) 

destinati esclusivamente al pagamento di onorari ragionevoli e al rimborso delle spese sostenute per le prestazioni legali;

c) 

destinati esclusivamente al pagamento di diritti o di spese connessi alla normale gestione o alla custodia dei fondi o delle risorse economiche congelati; o

d) 

necessari per coprire spese straordinarie, purché lo Stato membro abbia notificato a tutti gli altri Stati membri e alla Commissione, almeno due settimane prima dell’autorizzazione, i motivi per cui ritiene che debba essere concessa un’autorizzazione specifica.

2.  
Lo Stato membro interessato informa gli altri Stati membri e la Commissione delle autorizzazioni concesse a norma del paragrafo 1.

Articolo 5

1.  

In deroga all’articolo 2, le autorità competenti degli Stati membri elencate nell’allegato II possono autorizzare che taluni fondi o risorse economiche congelati siano sbloccati a condizione che:

a) 

i fondi o le risorse economiche in questione siano oggetto di un vincolo giudiziario, amministrativo o arbitrale sorto prima della data in cui la persona, l’entità o l’organismo di cui all’articolo 2 è stata/o elencata/o nell’allegato I o di una sentenza giudiziaria, amministrativa o arbitrale pronunciata prima di tale data;

b) 

i fondi o le risorse economiche in questione vengano usati esclusivamente per soddisfare i crediti garantiti da tale vincolo o riconosciuti validi da tale sentenza, entro i limiti fissati dalle leggi e dai regolamenti applicabili che disciplinano i diritti dei creditori;

c) 

il vincolo o la sentenza non vada a favore di una delle persone, delle entità o degli organismi di cui all’allegato I; e

d) 

il riconoscimento del vincolo o della sentenza non sia contrario all’ordine pubblico dello Stato membro interessato.

2.  
Lo Stato membro interessato informa gli altri Stati membri e la Commissione delle autorizzazioni concesse a norma del paragrafo 1.

Articolo 6

1.  

L’articolo 2, paragrafo 2, non si applica al versamento sui conti congelati di:

a) 

interessi o altri profitti relativi a detti conti; o

b) 

pagamenti dovuti nel quadro di contratti, accordi o obblighi conclusi o sorti precedentemente alla data in cui la persona fisica o giuridica, l’entità o l’organismo di cui all’articolo 2 è stata/o elencata/o nell’allegato I,

purché tali interessi, altri profitti e pagamenti siano congelati a norma dell’articolo 2, paragrafo 1.

2.  
L’articolo 2, paragrafo 2, non osta a che enti finanziari o creditizi nell’Unione accreditino sui conti congelati fondi trasferiti verso i conti di una persona, di un’entità o di un organismo figurante nell’elenco, purché tali versamenti siano anch’essi congelati. L’ente finanziario o creditizio informa senza indugio l’autorità competente pertinente in merito a tali transazioni.

Articolo 7

In deroga all’articolo 2, e purché un pagamento da parte di una persona, di un’entità o di un organismo di cui all’allegato I sia dovuto in forza di un contratto o di un accordo concluso o di un obbligo sorto per la persona, l’entità o l’organismo in questione prima della data di designazione di tale persona, entità o organismo, le autorità competenti degli Stati membri, indicate sui siti web elencati nell’allegato II, possono autorizzare, alle condizioni che ritengono appropriate, che taluni fondi o risorse economiche congelati siano sbloccati purché:

a) 

l’autorità competente in questione abbia stabilito che:

i) 

i fondi o le risorse economiche saranno utilizzati per un pagamento da una persona, un’entità o un organismo di cui all’allegato I; e

ii) 

il pagamento non viola l’articolo 2, paragrafo 2; e

b) 

lo Stato membro interessato abbia informato, almeno due settimane prima del rilascio dell’autorizzazione, gli altri Stati membri e la Commissione di questa constatazione e della sua intenzione di concedere un’autorizzazione.

Articolo 8

1.  
Il congelamento di fondi e risorse economiche, o il rifiuto di mettere a disposizione fondi o risorse economiche, se effettuato ritenendo in buona fede che tale azione sia conforme al presente regolamento, non comporta alcun genere di responsabilità per la persona fisica o giuridica, l’entità o l’organismo che lo attua, né per i suoi direttori o dipendenti, a meno che non si dimostri che i fondi e le risorse economiche sono stati congelati o trattenuti in seguito a negligenza.
2.  
Il divieto di cui all’articolo 2, paragrafo 2, non comporta alcun genere di responsabilità per le persone fisiche o giuridiche, le entità e gli organismi che hanno messo a disposizione fondi o risorse economiche se essi non sapevano, e non avevano alcun motivo ragionevole di sospettare, che le loro azioni avrebbero violato il divieto in questione.

Articolo 9

1.  

Fatte salve le norme applicabili in materia di relazioni, riservatezza e segreto professionale, le persone fisiche e giuridiche, le entità e gli organismi sono tenuti a:

a) 

fornire immediatamente all’autorità competente dello Stato membro in cui risiedono o sono situati, quale indicata sui siti web elencati nell’allegato II, qualsiasi informazione atta a facilitare il rispetto del presente regolamento, quali i dati relativi ai conti e agli importi congelati a norma dell’articolo 2, e a trasmettere tali informazioni alla Commissione, direttamente o attraverso gli Stati membri; e

b) 

collaborare con detta autorità competente per qualsiasi verifica di tali informazioni.

2.  
Le informazioni fornite o ricevute ai sensi del presente articolo sono utilizzate unicamente agli scopi per i quali sono state fornite o ricevute.

Articolo 10

Gli Stati membri e la Commissione si informano immediatamente delle misure adottate ai sensi del presente regolamento e si comunicano tutte le informazioni pertinenti in loro possesso riguardanti il presente regolamento, in particolare quelle relative a problemi di violazione e di applicazione delle norme e alle sentenze pronunciate dai tribunali nazionali.

Articolo 11

La Commissione è autorizzata a modificare l’allegato II sulla base delle informazioni fornite dagli Stati membri.

Articolo 12

1.  
Qualora il Consiglio decida di applicare a una persona fisica o giuridica, a un’entità o a un organismo le misure di cui all’articolo 2, paragrafo 1, esso modifica di conseguenza l’allegato I.
2.  
Il Consiglio trasmette la sua decisione e i motivi dell’inserimento nell’elenco alla persona fisica o giuridica, all’entità o all’organismo di cui al paragrafo 1 direttamente, se l’indirizzo è noto, o mediante la pubblicazione di un avviso, fornendo a tale persona, entità o organismo la possibilità di presentare osservazioni.
3.  
Qualora siano avanzate osservazioni o siano presentate nuove prove sostanziali, il Consiglio riesamina la decisione e ne informa opportunamente la persona fisica o giuridica, l’entità o l’organismo.
4.  
L’elenco di cui all’allegato I è riesaminato periodicamente e almeno ogni 12 mesi.

Articolo 13

1.  
Gli Stati membri stabiliscono le norme relative alle sanzioni da irrogare in caso di violazione delle disposizioni del presente regolamento e adottano tutte le misure necessarie ad assicurare che tali sanzioni siano applicate. Le sanzioni previste devono essere efficaci, proporzionate e dissuasive.
2.  
Gli Stati membri notificano senza indugio tali norme alla Commissione dopo l’entrata in vigore del presente regolamento, così come ogni successiva modifica.

Articolo 14

Laddove il presente regolamento imponga di notificare, informare o comunicare in altro modo con la Commissione, l’indirizzo e gli altri estremi da usare per tali comunicazioni sono quelli indicati nell’allegato II.

Articolo 15

Il presente regolamento si applica:

a) 

nel territorio dell’Unione, compreso il suo spazio aereo;

b) 

a bordo di tutti gli aeromobili e di tutti i natanti sotto la giurisdizione di uno Stato membro;

c) 

a qualsiasi cittadino di uno Stato membro che si trovi all’interno o all’esterno del territorio dell’Unione;

d) 

a qualsiasi persona giuridica, entità o organismo registrata/o o costituita/o conformemente alla legislazione di uno Stato membro;

e) 

a qualsiasi persona giuridica, entità o organismo relativamente ad attività economiche esercitate interamente o parzialmente all’interno dell’Unione.

Articolo 16

Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.




ALLEGATO I

Elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi di cui all'articolo 2, paragrafo 1



Persone

 

Nome

Informazioni identificative

Motivi

Data di inserimento nell'elenco

▼M16

1.

AHMADI- MOQADDAM Esmail

Luogo di nascita: Teheran (Iran)

Data di nascita: 1961

Sesso: maschile

Direttore dell'Università e dell'Istituto superiore di ricerca in materia di difesa nazionale dal 20 settembre 2021. Ex consigliere di alto livello per la sicurezza presso il capo di Stato maggiore delle forze armate. Capo della polizia nazionale iraniana dal 2005 fino all'inizio del 2015. Inoltre, capo della polizia Criminalità informatica iraniana (nell'elenco UE) dal gennaio 2011 fino all'inizio del 2015. Le forze sotto il suo comando hanno condotto brutali attacchi contro pacifiche manifestazioni di protesta e un violento assalto alla Casa dello studente dell'Università di Teheran nella notte del 15 giugno 2009. Ex capo del quartier generale iraniano a sostegno del popolo yemenita.

12.4.2011

▼M13

2.

ALLAHKARAM Hossein

Luogo di nascita: Najafabad (Iran)

Data di nascita: 1945

Sesso: maschile

Capo del consiglio di coordinamento di Ansar-e Hezbollah ed ex generale del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC). Cofondatore di Ansar-e Hezbollah. Questa forza paramilitare si è resa responsabile di estreme violenze durante la repressione attuata nei confronti degli studenti e delle università nel 1999, 2002 e 2009.

Detiene un ruolo di primo piano all’interno di un’organizzazione pronta a commettere violazioni dei diritti umani a danno dei cittadini, promuovendo per esempio le aggressioni nei confronti delle donne per le loro scelte in fatto di abbigliamento.

12.4.2011

3.

ARAGHI (ERAGHI) Abdollah

Sesso: maschile

Titolo: generale di brigata

Generale di brigata nell’IRGC. Capo del dipartimento per la sicurezza dello stato maggiore delle forze armate. Ex vicecapo delle forze di terra dell’IRGC. Ha avuto una responsabilità diretta e personale nella repressione delle manifestazioni di protesta dell’intera estate 2009.

12.4.2011

▼M15

4.

FAZLI Ali

Sesso: maschile

Titolo: generale di brigata

Ex capo del collegio militare Imam Hossein (dal 2018 al giugno 2020). Ex vice comandante delle forze Basij (2009-2018), capo del corpo Seyyed al-Shohada dell’IRGC nella provincia di Teheran (fino al febbraio 2010). Il corpo Seyyed al-Shohada è incaricato della sicurezza nella provincia di Teheran e ha svolto un ruolo chiave nella brutale repressione dei manifestanti del 2009.

12.4.2011

▼M8 —————

▼M13

6.

JAFARI Mohammad-Ali (alias «Aziz Jafari»)

Luogo di nascita: Yazd (Iran)

Data di nascita: 1.9.1957

Sesso: maschile

Direttore della base sociale e culturale Hazrat-e Baqiatollah. Ex comandante dell’IRGC (settembre 2007 - aprile 2019). L’IRGC e la Base Sarollah comandata dal Generale Mohammad-Ali (Aziz) Jafari hanno svolto un ruolo chiave nell’interferenza illegale con le elezioni presidenziali del 2009 attraverso l’arresto e la detenzione di attivisti politici e gli scontri con i manifestanti nelle strade.

12.4.2011

7.

KHALILI Ali

Sesso: maschile

Generale dell’IRGC, con un ruolo di primo piano all’interno della base Sarollah. Ha firmato una lettera, inviata al ministero della sanità il 26 giugno 2009, che vietava la consegna di documenti o dossier medici alle persone ferite o ricoverate in ospedale durante gli avvenimenti post elettorali.

12.4.2011

▼M15

8.

MOTLAGH Bahram Hosseini

Sesso: maschile

Membro del personale docente dell’Università Imam Hossein (Guardiani della rivoluzione). Ex capo dell’accademia di comando e stato maggiore dell’esercito (DAFOOS). Ex capo del corpo Seyyed al-Shohada dell’IRGC nella provincia di Teheran. Il corpo Seyyed al-Shohada ha svolto un ruolo chiave nell’organizzare la repressione delle manifestazioni di protesta nel 2009.

12.4.2011

▼M13

9.

NAQDI Mohammad-Reza

Luogo di nascita: Najaf (Iraq)

Data di nascita: all’incirca 1952

Sesso: maschile

Titolo: generale di brigata

Vice coordinatore del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC). Ex vicecapo dell’IRGC per gli affari culturali e sociali. Ex comandante delle forze Basij (2009-2016). In veste di comandante delle forze Basij dell’IRGC, Naqdi è stato responsabile o complice degli abusi compiuti dalle forze Basij alla fine del 2009, inclusa la violenta reazione alle manifestazioni di protesta della giornata di Ashura nel dicembre 2009, conclusasi con un bilancio di 15 morti e l’arresto di centinaia di manifestanti. Prima di essere nominato comandante delle forze Basij nell’ottobre 2009, Naqdi è stato capo dell’unità d’intelligence delle forze Basij responsabile degli interrogatori delle persone arrestate durante la repressione post elettorale.

12.4.2011

10.

RADAN Ahmad-Reza

Luogo di nascita: Isfahan (Esfahan) (Iran)

Data di nascita: 1963

Sesso: maschile

Capo del centro di studi strategici delle forze dell’ordine iraniane, un organismo collegato alla polizia nazionale. Vicecapo della polizia nazionale iraniana fino a giugno 2014. In qualità di vicecapo della polizia nazionale dal 2008, Radan si è reso responsabile di pestaggi, omicidi nonché arresti e detenzioni arbitrari commessi dalle forze di polizia contro i manifestanti. Attualmente comandante dell’IRGC incaricato di addestrare le forze «antiterrorismo» irachene.

12.4.2011

▼M15

11.

RAJABZADEH Azizollah

Sesso: maschile

Comandante del quartier generale dell’ordine urbano dal 2014. Ex capo dell’Organizzazione di Teheran per l’attenuazione degli effetti delle catastrofi (2010-2013). In qualità di capo della polizia di Teheran fino al gennaio 2010, si è reso responsabile di attacchi violenti da parte delle forze di polizia contro manifestanti e studenti. In qualità di comandante delle forze dell’ordine nella Grande Teheran, era l’esponente di grado più elevato accusato nei casi di abusi perpetrati nel carcere di Kahrizak nel dicembre 2009.

12.4.2011

▼M13

12.

SAJEDI-NIA Hossein

Sesso: maschile

Vicecomandante delle operazioni di polizia. Ex capo della polizia di Teheran, ex vicecapo della polizia nazionale iraniana responsabile delle operazioni di polizia. Ha il compito di coordinare, per il ministero dell’interno, le operazioni di repressione nella capitale iraniana.

12.4.2011

13.

TAEB Hossein

Luogo di nascita: Tehran (Teheran) (Iran)

Data di nascita: 1963

Sesso: maschile

Capo dell’organizzazione di intelligence dell’IRGC dall’ottobre 2009. Le sue responsabilità sono state ampliate nel maggio 2019 con l’accorpamento dell’ufficio del vicecapo dell’intelligence strategica dell’IRGC e dell’organizzazione di intelligence dell’IRGC. Comandante delle forze Basij fino all’ottobre 2009. Le forze sotto il suo comando hanno partecipato a pestaggi di massa, omicidi, detenzioni e torture nei confronti di pacifici manifestanti.

12.4.2011

14.

SHARIATI Seyeed Hassan

Sesso: maschile

Consigliere e membro della 28a sezione della Corte suprema. Capo della magistratura di Mashhad fino al settembre 2014. I processi sotto la sua supervisione sono stati condotti in maniera sommaria e a porte chiuse, senza rispettare i diritti fondamentali degli imputati e sulla base di confessioni estorte a mezzo di pressioni e torture. Dato che le sentenze di esecuzione sono state emesse in massa, le sentenze capitali sono state inflitte senza la corretta osservanza di eque procedure di audizione.

12.4.2011

▼M15

15.

DORRI-NADJAFABADI Ghorban-Ali

Luogo di nascita: Najafabad (Iran)

Data di nascita: 3.12.1950

Sesso: maschile

Membro dell’Assemblea di esperti e rappresentante della Guida suprema nella provincia Markazi (Centrale) nonché capo della Corte suprema amministrativa. Procuratore generale dell’Iran fino al settembre 2009 nonché ex ministro dell’intelligence sotto la presidenza Khatami. In qualità di procuratore generale dell’Iran, ha ordinato e sovrinteso ai processi farsa seguiti alle prime manifestazioni di protesta post-elettorali, in cui agli imputati sono stati negati i diritti e l’accesso all’assistenza legale.

12.4.2011

▼M15 —————

▼M13

17.

SOLTANI Hodjatoleslam Seyed Mohammad

Sesso: maschile

Capo dell’Organizzazione per la propaganda islamica nella provincia di Khorasan-Razavi. Giudice del tribunale rivoluzionario di Mashhad fino al 2013. I processi sotto la sua giurisdizione sono stati condotti in maniera sommaria e a porte chiuse, senza rispettare i diritti fondamentali degli imputati. Dato che le sentenze di esecuzione sono state emesse in massa, le sentenze capitali sono state inflitte senza la corretta osservanza di eque procedure di audizione.

12.4.2011

18.

HEYDARIFAR Ali-Akbar

Sesso: maschile

Ex giudice, tribunale rivoluzionario di Teheran. Ha partecipato ai processi contro i manifestanti. È stato interrogato dalla magistratura sugli abusi perpetrati a Kahrizak. Ha svolto un ruolo importante nell’emissione degli ordini di detenzione dei detenuti nel carcere di Kahrizak nel 2009. Nel novembre 2014 il suo ruolo nella morte di detenuti è stato ufficialmente riconosciuto dalle autorità iraniane.

12.4.2011

▼M15

19.

JAFARI- DOLATABADI Abbas

Luogo di nascita: Yazd (Iran)

Data di nascita: 1953

Sesso: maschile

Consulente presso il tribunale disciplinare supremo per i giudici dal 29 aprile 2019. Ex procuratore generale di Teheran (agosto 2009-aprile 2019). La procura di Dolatabadi ha incriminato un numero elevato di manifestanti, compresi partecipanti alle manifestazioni di protesta della giornata di Ashura nel dicembre 2009. Ha ordinato la chiusura della procura di Karroubi nel settembre 2009 e l’arresto di diversi esponenti politici riformisti e ha messo al bando due partiti politici riformisti nel giugno 2010. La sua procura ha incriminato i manifestanti con Muharebeh o «Ribellione contro Dio», che comporta la pena di morte, e negato il giusto processo alle persone esposte alla pena di morte. La sua procura ha inoltre perseguitato e arrestato riformisti, attivisti per i diritti umani ed esponenti dei media nell’ambito di una vasta repressione dell’opposizione politica.

Nell’ottobre 2018 ha annunciato ai media che quattro attivisti ambientali iraniani detenuti sarebbero stati accusati di «seminare corruzione sulla terra», un’accusa che comporta la condanna a morte.

12.4.2011

▼M16

20.

MOGHISSEH Mohammad (alias NASSERIAN)

Sesso: maschile

Giudice della Corte suprema dal novembre 2020. Ex capo della sezione 28 del tribunale rivoluzionario di Teheran. Ritenuto anche responsabile delle condanne di membri della comunità bahài. Si è occupato di casi post-elettorali. Ha inflitto condanne a lunghe pene detentive durante gli ingiusti processi contro attivisti sociali e politici e giornalisti e varie condanne a morte nei confronti di manifestanti e attivisti sociali e politici.

12.4.2011

21.

MOHSENI-EJEI Gholam-Hossein

Luogo di nascita: Ejiyeh (Iran)

Data di nascita: all'incirca 1956

Sesso: maschile

Capo della magistratura dal luglio 2021. Membro del Consiglio per la determinazione delle scelte. Procuratore generale dell'Iran dal settembre 2009 al 2014. Ex vicecapo della magistratura (dal 2014 al luglio 2021) e portavoce della magistratura (2010-2019). Ministro dell'intelligence dal 2005 al 2009. Mentre era ministro dell'intelligence durante le elezioni del 2009, agenti dell'intelligence sotto il suo comando si sono resi responsabili della detenzione e tortura, nonché dell'estorsione di confessioni false a mezzo di pressioni, di centinaia di attivisti, giornalisti, dissidenti ed esponenti politici riformisti. Inoltre, personalità politiche sono state costrette a rilasciare confessioni false durante interrogatori insopportabili, che hanno incluso torture, maltrattamenti, ricatti e minacce ai familiari.

12.4.2011

22.

MORTAZAVI Said (alias MORTAZAVI Saeed)

Luogo di nascita: Meybod, Yazd (Iran)

Data di nascita: 1967

Sesso: maschile

Capo del sistema di welfare dal 2011 al 2013. Procuratore generale di Teheran fino all'agosto 2009. In qualità di procuratore generale di Teheran, ha emesso un ordine generale di detenzione di centinaia di attivisti, giornalisti e studenti. Nel gennaio 2010 un'inchiesta parlamentare lo ha ritenuto direttamente responsabile della detenzione di tre prigionieri che in seguito sono morti in prigione. È stato sospeso dall'incarico nell'agosto 2010 a seguito di un'indagine della magistratura iraniana sul suo ruolo nella morte dei tre detenuti su suo ordine dopo le elezioni.

Nel novembre 2014 il suo ruolo nella morte di detenuti è stato ufficialmente riconosciuto dalle autorità iraniane. Il 19 agosto 2015 un tribunale iraniano lo ha assolto da accuse legate alla tortura e alla morte di tre giovani avvenute presso il carcere di Kahrizak nel 2009. Condannato a una pena detentiva nel 2017 e rilasciato nel settembre 2019. Nell'agosto 2021 la Corte suprema iraniana ha emesso una sentenza che sosteneva appieno Said Mortazavi, annullando la sua precedente condanna a due anni di reclusione.

12.4.2011

▼M13

23.

PIR-ABASSI Abbas

Sesso: maschile

Magistrato presso una sezione penale. Ex giudice, sezione 26 del tribunale rivoluzionario di Teheran. È stato incaricato di casi post-elettorali. Ha inflitto condanne a lunghe pene detentive durante gli ingiusti processi contro attivisti per i diritti umani e varie condanne a morte nei confronti di manifestanti.

12.4.2011

24.

MORTAZAVI Amir

Sesso: maschile

Vicecapo dell’unità responsabile degli affari sociali e della prevenzione della criminalità presso la magistratura della provincia di Khorasan-Razavi. Viceprocuratore di Mashhad fino ad almeno il 2015. I processi sotto la sua giurisdizione sono stati condotti in maniera sommaria e a porte chiuse, senza rispettare i diritti fondamentali degli imputati. Dato che le sentenze di esecuzione sono state emesse in massa, le sentenze capitali sono state inflitte senza la corretta osservanza di eque procedure di audizione.

12.4.2011

▼M16

25.

SALAVATI Abdolghassem

Sesso: maschile

Giudice presso il tribunale speciale per i reati finanziari, sezione 4, dal 2019. Ex capo della sezione 15 del tribunale rivoluzionario di Teheran. Giudice istruttore presso il tribunale di Teheran. Incaricato dei casi post-elettorali, è stato il giudice che ha presieduto i processi farsa dell'estate 2009 e ha condannato a morte due monarchici chiamati a comparire in detti processi farsa. Ha condannato a lunghe pene detentive oltre un centinaio di prigionieri politici, attivisti per i diritti umani e manifestanti.

Nel 2018 è emerso che ha continuato a infliggere condanne analoghe senza la corretta osservanza di eque procedure di audizione.

12.4.2011

▼M13

26.

SHARIFI Malek Adjar (alias SHARIFI Malek Ajdar)

Sesso: maschile

Giudice della Corte suprema a capo della 43a sezione. Ex capo della magistratura dell’Azerbaigian orientale. Responsabile del processo a Sakineh Mohammadi-Ashtiani.

12.4.2011

▼M16 —————

▼M16

28.

YASAGHI Ali-Akbar

Sesso: maschile

Giudice della Corte suprema, a capo della 13a sezione. Viceamministratore delegato della fondazione Setad-e Dieh. Presidente del tribunale rivoluzionario di Mashhad (2001-2011). I processi sotto la sua giurisdizione sono stati condotti in maniera sommaria e a porte chiuse, senza rispettare i diritti fondamentali degli imputati. Dato che le sentenze di esecuzione sono state emesse in massa (fino a 550 sentenze tra l'estate 2009 e l'estate 2011), le condanne a morte sono state inflitte senza la corretta osservanza di eque procedure di audizione.

12.4.2011

▼M13

29.

BOZORGNIA Mostafa

Sesso: maschile

Capo del reparto 350 della prigione di Evin. Ha dato sfogo, in svariate occasioni, a una violenza sproporzionata sui prigionieri.

12.4.2011

▼M16

30.

ESMAILI Gholam-Hossein (alias ESMAILI Gholam Hossein)

Sesso: maschile

Capo di stato maggiore del presidente iraniano Raisi dall'agosto 2021. Portavoce giudiziario dall'aprile 2019 al luglio 2021. Ex capo della magistratura di Teheran. Ex capo dell'organizzazione carceraria dell'Iran. In tale veste, è stato complice nella detenzione massiccia di manifestanti politici e ha coperto gli abusi perpetrati nel sistema carcerario.

12.4.2011

▼M13

31.

SEDAQAT (alias Sedaghat) Farajollah

Sesso: maschile

Vicesegretario dell’amministrazione carceraria generale a Teheran. Capo della prigione di Evin a Teheran fino all’ottobre 2010 nel periodo in cui ebbero luogo le torture. È stato direttore e ha minacciato e fatto pressione sui prigionieri in numerose occasioni.

12.4.2011

32.

ZANJIREI Mohammad-Ali

Sesso: maschile

In qualità di consigliere di alto livello del capo, nonché vicecapo, dell’organizzazione carceraria dell’Iran, si è reso responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nei confronti dei detenuti. Ha amministrato un sistema in cui i detenuti, costretti a vivere in condizioni deplorevoli, sono stati vittime di abusi, torture e trattamenti disumani/degradanti.

12.4.2011

▼M16

33.

ABBASZADEH-MESHKINI Mahmoud

Sesso: maschile

Membro del parlamento (dal febbraio 2020) e presidente della commissione parlamentare per la sicurezza nazionale e gli affari esteri. Ex consigliere presso l'Alto Consiglio per i diritti umani dell'Iran (fino al 2019). Ex segretario dell'Alto Consiglio per i diritti umani. Ex governatore della provincia di Ilam. Ex direttore politico del ministero dell'interno. In qualità di presidente del Comitato dell'articolo 10 della legge sulle attività dei partiti e dei gruppi politici, era incaricato dell'autorizzazione delle manifestazioni e di altri eventi pubblici nonché della registrazione dei partiti politici.

Nel 2010 ha sospeso le attività di due partiti politici riformisti collegati a Mousavi: il Fronte di partecipazione dell'Iran islamico e l'Organizzazione dei Mujahidin della rivoluzione islamica. Dal 2009 in poi ha costantemente e continuamente vietato tutte le riunioni non governative, negando in tal modo il diritto costituzionale alla protesta e causando l'arresto di molti manifestanti pacifici in violazione del diritto di riunione.

Nel 2009 ha inoltre negato all'opposizione l'autorizzazione a svolgere una cerimonia commemorativa in onore delle vittime delle proteste relative alle elezioni presidenziali.

10.10.2011

▼M15

34.

AKBARSHAHI Ali-Reza

Sesso: maschile

Ex direttore generale del quartier generale iraniano di controllo degli stupefacenti (alias quartier generale di lotta alla droga). Ex comandante della polizia di Teheran. Sotto il suo comando, la forza di polizia si è resa responsabile di violenze sommarie sugli imputati durante l’arresto e la custodia cautelare. La polizia di Teheran ha partecipato anche alle irruzioni nella Casa dello studente dell’Università di Teheran del giugno 2009, in occasione delle quali, secondo una commissione del Majlis iraniano, la polizia e le forze Basij hanno ferito oltre 100 studenti. Fino al 2018 capo della polizia ferroviaria.

10.10.2011

▼M16

35.

AKHARIAN Hassan

Sesso: maschile

Capo del reparto 5 e responsabile dell'isolamento nella prigione Rajaee Shahr inserita nell'elenco dell'UE dal 2015; Ex responsabile del reparto 1 della prigione Rajaee Shahr, Karadj, fino al luglio 2010. Diversi ex detenuti hanno denunciato che egli ha fatto ricorso alla tortura e che ha impartito l'ordine di negare l'assistenza medica ai detenuti. Secondo la trascrizione di un presunto detenuto della prigione Rajaee Shahr, quest'ultimo era picchiato violentemente da tutti i guardiani e Akharian ne era pienamente informato. Durante l'incarico di Akharian è stato riportato almeno un caso di maltrattamento e di morte di un detenuto, Mohsen Beikvand. Nel periodo in cui Akharian ha ricoperto tale incarico è stato riportato almeno un caso di maltrattamenti e morte di un detenuto, Mohsen Beikvand, deceduto nel settembre 2010. Altri prigionieri, ritenuti credibili, sostengono che sia stato ucciso su ordine di Hassan Akharian.

10.10.2011

36.

AVAEE Seyyed Ali-Reza (alias AVAEE Seyyed Alireza, AVAIE Alireza)

Luogo di nascita: Dezful (Iran)

Data di nascita: 20.5.1956

Sesso: maschile

Ministro della Giustizia fino al 25 agosto 2021. Ex direttore dell'ufficio per le indagini speciali. Viceministro dell'interno e responsabile del registro pubblico fino al luglio 2016. Consulente presso il tribunale disciplinare per i giudici dall'aprile 2014. Ex presidente della magistratura di Teheran. In tale veste si è reso responsabile di violazioni dei diritti umani, arresti arbitrari, negazione dei diritti dei detenuti e un elevato numero di esecuzioni.

10.10.2011

▼M13

37.

BANESHI Jaber

Sesso: maschile

Capo della sezione 22 della Corte di appello di Shiraz dal novembre 2011. Procuratore di Shiraz fino all’ottobre 2011. Procuratore durante la causa per il bombardamento di Shiraz del 2008, utilizzata dal regime per condannare a morte altre persone non correlate a tale episodio. Ha chiesto la condanna a morte e altre pene severe nei confronti di minoranze, commettendo in tal modo, tra l’altro, una violazione dei loro diritti umani a un processo equo e alla libertà dalla detenzione arbitraria.

10.10.2011

▼M16 —————

▼M15

39.

GANJI Mostafa Barzegar

Sesso: maschile

Direttore generale dell’ispezione, della supervisione e della valutazione delle prestazioni degli organi giurisdizionali dal giugno 2020. Ex procuratore generale di Qom (2008-2017) ed ex capo della direzione generale delle carceri. Si è reso responsabile della detenzione arbitraria e del maltrattamento di decine di autori di reati a Qom. È stato complice di una grave violazione del diritto al giusto processo, contribuendo all’uso eccessivo e crescente della pena capitale e a un brusco aumento delle esecuzioni nel 2009-2010.

10.10.2011

40.

HABIBI Mohammad Reza

Sesso: maschile

Giudice capo di Esfahan. Ex procuratore generale di Esfahan. Ex capo dell’ufficio del ministero della giustizia a Yazd. Ex viceprocuratore di Esfahan. Complice delle condotte volte a negare agli imputati un processo equo — come nel caso di Abdollah Fathi, giustiziato nel maggio 2011 dopo che nel processo del marzo 2010 Habibi aveva ignorato il suo diritto a essere ascoltato e i suoi problemi di salute mentale. Si è reso pertanto complice di una grave violazione del diritto al giusto processo, contribuendo a un brusco aumento delle esecuzioni nel 2011.

10.10.2011

▼M16 —————

▼M7 —————

▼M13

43.

JAVANI Yadollah

Sesso: maschile

Vice comandante dell’IRGC per gli affari politici. Ha compiuto numerosi tentativi di reprimere la libertà di espressione e di parola mediante dichiarazioni pubbliche a sostegno dell’arresto e della pena per manifestanti e dissidenti. È stato uno dei primi alti funzionari a chiedere, nel 2009, l’arresto di Moussavi, Karroubi e Khatami. Ha sostenuto il ricorso a tecniche che violano i diritti a un processo equo, tra cui le confessioni pubbliche, e ha divulgato il contenuto di interrogatori prima del processo. È emerso altresì che abbia tollerato il ricorso alla violenza nei confronti di manifestanti ed è altamente probabile che, in qualità di membro a pieno titolo dell’IRGC, fosse a conoscenza del ricorso a tecniche dure di interrogatorio per estorcere confessioni.

10.10.2011

▼M15

44.

JAZAYERI Massoud

Sesso: maschile

Titolo: generale di brigata

Consigliere culturale del capo dello stato maggiore congiunto delle forze armate dell’Iran dall’aprile 2018. Nello stato maggiore interforze delle forze armate iraniane, il generale di brigata Massoud Jazayeri è stato vicecapo di stato maggiore per gli affari culturali e dei media (QG Pubblicità della difesa dello Stato). Ha collaborato attivamente alla repressione delle manifestazioni di protesta nel 2009 in qualità di vicecapo di stato maggiore. Ha annunciato, in un’intervista a Kayhan, che molti manifestanti all’interno e all’esterno dell’Iran erano stati identificati e che a loro si sarebbe provveduto a tempo debito.

Ha espressamente invitato alla repressione dei media stranieri e dell’opposizione iraniana. Nel 2010 ha chiesto al governo di varare leggi più severe contro gli iraniani che collaborano con i media stranieri.

10.10.2011

45.

JOKAR Mohammad Saleh

Luogo di nascita: Yazd (Iran)

Data di nascita: 1957

Sesso: maschile

Membro del parlamento per la provincia di Yazd. Ex delegato agli affari parlamentari delle guardie rivoluzionarie. Dal 2011 al 2016: membro del Parlamento per la provincia di Yazd e membro della commissione parlamentare per la sicurezza nazionale e la politica estera. Ex comandante delle forze Basij studentesche. In tale veste ha partecipato attivamente alla repressione delle manifestazioni di protesta e all’indottrinamento di bambini e giovani allo scopo di proseguire la repressione della libertà di espressione e del dissenso. In qualità di membro della commissione parlamentare per la sicurezza nazionale e la politica estera, ha appoggiato pubblicamente la repressione dell’opposizione al governo.

10.10.2011

▼M16

46.

KAMALIAN Behrouz (alias Hackers Brain, Behrooz_Ice)

Luogo di nascita: Teheran (Iran)

Data di nascita: 1983

Sesso: maschile

Capo del cibergruppo «Ashiyaneh» legato al regime iraniano. Il team «Ashiyaneh Digital Security», fondato da Behrouz Kamalian, è responsabile di vasti attacchi informatici contro oppositori e riformisti iraniani e istituzioni straniere. L'operato dell'organizzazione «Ashiyaneh» di Kamalian ha favorito la repressione a opera del regime nei confronti dell'opposizione, sfociata in numerose violazioni gravi dei diritti umani nel 2009. Sia Kamalian che il cibergruppo «Ashiyaneh» hanno proseguito le loro attività almeno fino al dicembre 2021.

10.10.2011

47.

KHALILOLLAHI Moussa (alias KHALILOLLAHI Mousa, ELAHI Mousa Khalil)

Luogo di nascita: Tabriz (Iran)

Data di nascita: 1963

Sesso: maschile

Capo della magistratura nella provincia dell'Azerbaigian orientale. Ex procuratore di Tabriz dal 2010 al 2019. È stato coinvolto nel caso di Sakineh Mohammadi-Ashtiani e ha partecipato a gravi violazioni del diritto a un processo equo.

10.10.2011

▼M15

48.

MAHSOULI Sadeq (alias MAHSULI Sadeq)

Luogo di nascita: Oroumieh (Iran)

Data di nascita: 1959/1960

Sesso: maschile

Vicesegretario generale del Fronte Paydari (Fronte della stabilità islamica). Ex consigliere dell’ex presidente Mahmoud Ahmadinejad, ex membro del Consiglio per la determinazione delle scelte ed ex vicecapo del Fronte della perseveranza. Ministro del welfare e della sicurezza sociale tra il 2009 e il 2011. Ministro dell’interno fino all’agosto 2009. In tale qualità, Mahsouli comandava tutte le forze di polizia, gli agenti di sicurezza del ministero dell’interno e gli agenti in borghese. Le forze sotto il suo comando si sono rese responsabili degli attacchi contro la casa dello studente dell’università di Teheran il 14 giugno 2009 e delle torture inflitte a studenti nei sotterranei del ministero (il tristemente noto sotterraneo 4). Altri manifestanti sono stati pesantemente molestati nel carcere di Kahrizak, gestito dalla polizia sotto il comando di Mahsouli.

10.10.2011

▼M13

49.

MALEKI Mojtaba

Sesso: maschile

Vicecapo del ministero della giustizia nella provincia di Khorasan Razavi. Ex procuratore di Kermanshah. Ha svolto un ruolo nell’elevato numero di pene di morte inflitte in Iran, anche perseguendo i casi di sette detenuti condannati per traffico di droga che sono stati impiccati lo stesso giorno il 3 gennaio 2010 nella prigione centrale di Kermanshah.

10.10.2011

50.

OMIDI Mehrdad (alias Reza; OMIDI Reza)

Sesso: maschile

Capo della sezione VI della polizia, dipartimento indagini. Ex capo dei servizi di intelligence della polizia iraniana. Ex capo dell’Unità criminalità informatica della polizia iraniana. Responsabile di migliaia di indagini e incriminazioni a carico di riformisti e oppositori politici che utilizzano Internet. Si è reso pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse nell’ambito della repressione di coloro che rivendicano i propri diritti legittimi, compreso il diritto alla libertà di espressione, durante e dopo il movimento verde del 2009.

10.10.2011

51.

SALARKIA Mahmoud

Sesso: maschile

Ex direttore del «Persepolis Football Club» di Teheran.

Ex capo della commissione petrolio e trasporti della città di Teheran. Viceprocuratore generale di Teheran per gli Affari penitenziari durante la repressione del 2009. In qualità di viceprocuratore generale di Teheran per gli Affari penitenziari, è stato direttamente responsabile di molti dei mandati d’arresto emessi nei confronti di manifestanti e attivisti innocenti e pacifici. Secondo quanto riferito da numerosi difensori dei diritti umani, la quasi totalità delle persone arrestate è stata tenuta in isolamento su suo ordine, senza contatti con legali o familiari e senza alcuna imputazione, per periodi di diversa durata, spesso in condizioni equivalenti a una sparizione forzata. Spesso ai familiari non è stata data notizia dell’arresto. Attualmente esercita la professione di avvocato.

10.10.2011

52.

KHODAEI SOURI Hojatollah

Luogo di nascita: Selseleh (Iran)

Data di nascita: 1964

Sesso: maschile

Membro della commissione per la sicurezza nazionale e la politica estera. Deputato parlamentare per la provincia di Lorestan. Membro della commissione parlamentare per la politica estera e di sicurezza. Direttore della prigione di Evin fino al 2012. La tortura era prassi corrente nella prigione di Evin quando Souri ne era il direttore. Nella sezione 209 sono stati detenuti numerosi attivisti a causa delle loro pacifiche attività di opposizione al governo in carica.

10.10.2011

▼M16

53.

TALA Hossein (alias TALA Hosseyn)

Luogo di nascita: Teheran (Iran)

Data di nascita: 1969

Sesso: maschile

Sindaco di Eslamshahr fino al 2020. Ex parlamentare iraniano. Ex Governatore generale (Farmandar) della provincia di Teheran fino al settembre 2010; si è reso responsabile dell'intervento delle forze di polizia e pertanto della repressione delle manifestazioni. Nel dicembre 2010 ha ricevuto un premio per il ruolo svolto nella repressione post-elettorale.

10.10.2011

▼M15

54.

TAMADDON Morteza (alias TAMADON Morteza)

Luogo di nascita: Shahr Kord-Esfahan (Iran)

Data di nascita: 1959

Sesso: maschile

Ex capo del Consiglio provinciale per la sicurezza pubblica di Teheran. Ex governatore generale dell’IRGC della provincia di Teheran. In qualità di governatore e di capo del Consiglio provinciale per la sicurezza pubblica di Teheran, si è reso responsabile in generale di tutte le attività di repressione svolte dall’IRGC nella provincia di Teheran, compresa la repressione delle proteste politiche a partire dal giugno 2009. Attualmente membro del consiglio di amministrazione presso l’Università di tecnologia Khajeh Nasireddin Tusi.

10.10.2011

▼M16

55.

ZEBHI Hossein

Sesso: maschile

Primo viceconsigliere della magistratura e giudice della Corte suprema (capo della sezione 41 della Corte suprema, che si occupa in particolare di reati in materia di sicurezza e di droga). Vice procuratore generale dell'Iran (2007-2015). In tale veste è stato responsabile dei procedimenti giudiziari, promossi a seguito delle manifestazioni di protesta post-elettorali del 2009, che si sono svolti in violazione dei diritti umani. Sempre in tale veste ha tollerato pene eccessive per reati di droga.

10.10.2011

56.

BAHRAMI Mohammad-Kazem

Sesso: maschile

Capo della corte di giustizia amministrativa fino all'aprile 2021. È stato complice della repressione di manifestanti pacifici nel 2009 in veste di capo della sezione giudiziaria delle forze armate.

10.10.2011

▼M13

57.

HAJMOHAM-MADI Aziz (alias Aziz Hajmohammadi, Noorollah Azizmohammadi)

Luogo di nascita: Tehran (Teheran) (Iran)

Data di nascita: 1948

Sesso: maschile

Giudice presso la Corte penale della provincia di Teheran. In magistratura dal 1971, ha preso parte a vari processi contro manifestanti, tra cui quello contro Abdol-Reza Ghanbari, insegnante arrestato nel gennaio 2010 e condannato a morte per le sue attività politiche.

10.10.2011

58.

BAGHERI Mohammad-Bagher

Sesso: maschile

Giudice della Corte suprema dal dicembre 2015. Ex vicepresidente dell’amministrazione giudiziaria del Khorasan meridionale, responsabile della prevenzione della criminalità. Oltre al riconoscimento da parte di quest’ultimo, nel giugno 2011, di 140 esecuzioni capitali da marzo 2010 a marzo 2011, centinaia di altre esecuzioni avrebbero avuto luogo in segreto durante lo stesso periodo e nella stessa provincia del Khorasan meridionale, senza che i familiari o i legali ne fossero informati. Si è reso pertanto complice di una grave violazione del diritto al giusto processo, contribuendo a un elevato numero di sentenze capitali.

10.10.2011

59.

BAKHTIARI Seyyed Morteza

Luogo di nascita: Mashhad (Iran)

Data di nascita: 1952

Sesso: maschile

Presidente dell’Imam Khomeini Relief Foundation (dal luglio 2019). Ex vicecustode del santuario dell’Imam Reza. Ex funzionario del tribunale clericale speciale. Ex ministro della giustizia dal 2009 al 2013. Durante il suo mandato come ministro della giustizia, le condizioni di detenzione in Iran sono scese ben al di sotto degli standard accettati a livello internazionale e vi è stato un impiego diffuso di pratiche di maltrattamento dei detenuti. Inoltre, ha svolto un ruolo chiave nel minacciare e perseguitare la diaspora iraniana annunciando l’istituzione di un tribunale speciale per occuparsi in modo specifico di Iraniani che vivono al di fuori del paese. Egli ha inoltre supervisionato il forte aumento del numero di esecuzioni in Iran, tra cui esecuzioni segrete non annunciate dal governo ed esecuzioni per reati connessi alla droga.

10.10.2011

▼M16

60.

HOSSEINI Dr Mohammad (alias HOSSEYNI, Dr Seyyed Mohammad; Seyed, Sayyed e Sayyid)

Luogo di nascita: Rafsanjan, Kerman (Iran)

Data di nascita: 23.7.1961

Sesso: maschile

Vicepresidente per gli affari parlamentari durante la presidenza di Raisi dall'agosto 2021. Ex consigliere del presidente Mahmoud Ahmadinejad e portavoce di YEKTA, una fazione politica intransigente. Ministro della cultura e dell’orientamento islamico (2009-2013). Ex membro dell'IRGC, è stato complice della repressione dei giornalisti.

10.10.2011

▼M13

61.

MOSLEHI Heydar (alias MOSLEHI Heidar; MOSLEHI Haidar)

Luogo di nascita: Isfahan (Esfahan) (Iran)

Data di nascita: 1956

Sesso: maschile

Rappresentante dell’ufficio ideologico-politico del comandante in capo delle forze armate iraniane (dal 2018). Ex consigliere della suprema giurisprudenza dell’IRGC. Capo dell’organizzazione per pubblicazioni sul ruolo del clero in guerra. Ex ministro dell’intelligence (2009-2013). Sotto la sua leadership, il ministero dell’intelligence ha continuato le pratiche della detenzione arbitraria diffusa e la persecuzione di manifestanti e dissidenti. Il ministero dell’intelligence gestisce la sezione 209 dell’istituto penitenziario di Evin, dove vari attivisti sono stati detenuti per le loro attività pacifiche di opposizione al governo in carica. Negli interrogatori del ministero dell’intelligence i prigionieri della sezione 209 sono stati sottoposti a percosse e abusi mentali e sessuali.

10.10.2011

▼M16

62.

ZARGHAMI Ezzatollah

Luogo di nascita: Dezful (Iran)

Data di nascita: 22.7.1959

Sesso: maschile

Ministro della cultura, dell'artigianato e del turismo dal 25 agosto 2021. Membro del Consiglio supremo per il ciberspazio e del Consiglio della rivoluzione culturale dal 2014. Ex direttore della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB) fino al novembre 2014. Durante il suo mandato presso l'IRIB è stato responsabile di tutte le decisioni relative ai programmi. L'IRIB ha trasmesso le confessioni estorte a detenuti e una serie di processi spettacolo nell'agosto 2009 e nel dicembre 2011, in palese violazione delle norme internazionali in materia di equo processo e del diritto ad un giusto processo.

23.3.2012

▼M15

63.

TAGHIPOUR Reza

Luogo di nascita: Maragheh (Iran)

Data di nascita: 1957

Sesso: maschile

Membro dell’11o parlamento iraniano (circoscrizione di Teheran). Membro del Consiglio supremo per il ciberspazio. Ex membro del Consiglio comunale di Teheran. Ex ministro dell’informazione e della comunicazione (2009-2012).

In qualità di ministro dell’informazione, è stato uno degli alti funzionari responsabili della censura e del controllo delle attività su internet, come pure di tutte le forme di comunicazione (in particolare, telefoni cellulari). I dati personali, i messaggi elettronici e le comunicazioni dei prigionieri politici vengono usati durante gli interrogatori. Più volte, dalle elezioni presidenziali del 2009 e durante le manifestazioni di piazza, sono state interrotte le linee mobili, compresi i messaggi da telefoni cellulari, sono stati oscurati i canali televisivi satellitari ed è stato sospeso, o quantomeno rallentato, internet a livello locale.

23.3.2012

▼M16

64.

KAZEMI Toraj

Sesso: maschile

Capo della divisione Grande Teheran della polizia Criminalità informatica designata dall'UE fino al giugno 2020. In tale veste ha annunciato una campagna di reclutamento di hacker governativi per meglio controllare le informazioni su internet e nuocere ai siti «pericolosi».

23.3.2012

65.

LARIJANI Sadeq

Luogo di nascita: Najaf (Iraq)

Data di nascita: 1960 o agosto 1961

Sesso: maschile

Capo del Consiglio per la determinazione delle scelte dal 29 dicembre 2018. Ex membro del Consiglio dei guardiani (fino al settembre 2021). Ex capo della magistratura (2009-2019). Al capo della magistratura spetta autorizzare e approvare tutte le condanne per reati qisas (per i quali è prevista la pena del taglione), hudud (reati contro Dio) e tàzir (reati contro lo Stato). Sono comprese le condanne che comportano la pena di morte, la flagellazione e l'amputazione. Al riguardo, ha firmato di persona numerose condanne a morte in violazione delle norme internazionali, fra cui condanne per lapidazione, esecuzioni per impiccagione, esecuzione di minori ed esecuzioni in pubblico, durante le quali, per esempio, i prigionieri vengono appesi a un ponte davanti a migliaia di persone. Ha pertanto contribuito a un elevato numero di esecuzioni e ha inoltre autorizzato condanne a pene corporali, quali amputazioni e versamento di acido negli occhi del condannato. Da quando Sadeq Larijani è in carica, si è verificato un netto aumento di arresti arbitrari di prigionieri politici, difensori dei diritti umani e minoranze. Sadeq Larijani è inoltre responsabile della sistematica inosservanza del diritto a un processo equo nei procedimenti giudiziari iraniani.

23.3.2012

▼M15

66.

MIRHEJAZI Ali

Sesso: maschile

Appartenente alla cerchia ristretta della Guida suprema, è tra i responsabili dell’ideazione della repressione delle manifestazioni di protesta in atto dal 2009 e associato ai responsabili della repressione delle manifestazioni di protesta.

È stato inoltre responsabile dell’ideazione della repressione del disordine pubblico del dicembre 2017-2018 e del novembre 2019.

23.3.2012

67.

SAEEDI Ali

Sesso: maschile

Capo dell’ufficio di ideologia politica della Guida suprema. Ex rappresentante della Guida suprema in seno ai Pasdaran (1995-2020), dopo una carriera militare trascorsa presso i servizi di intelligence dei Pasdaran. Questo incarico ufficiale lo ha reso l’anello di collegamento indispensabile tra gli ordini provenienti dall’Ufficio della Guida suprema e l’apparato repressivo dei Pasdaran.

23.3.2012

▼M13

68.

RAMIN Mohammad-Ali

Luogo di nascita: Dezful (Iran) -

Data di nascita: 1954

Sesso: maschile

Segretario generale della Fondazione mondiale per l’olocausto, istituita in occasione della conferenza internazionale per la revisione della visione globale dell’olocausto nel 2006, della cui organizzazione Ramin è stato responsabile per conto del governo iraniano. Principale responsabile della censura in qualità di vice ministro incaricato della stampa fino al dicembre 2013 e in tale veste direttamente responsabile della chiusura di numerosi organi di stampa riformisti (Etemad, Etemad-e Melli, Shargh ecc.), della chiusura del Sindacato indipendente della stampa e dell’intimidazione o arresto di giornalisti.

23.3.2012

▼M16

69.

MORTAZAVI Seyyed Solat

Luogo di nascita: Farsan, Tchar Mahal-o-Bakhtiari (Sud) (Iran)

Data di nascita: 1967

Sesso: maschile

Dal 5 settembre 2021, vicepresidente per gli affari amministrativi dell'Iran e capo dell'ufficio presidenziale. Capo del ramo immobiliare della Fondazione Mostazafan, che era amministrata direttamente dalla Guida suprema Khamenei, dal 16 settembre 2019 al settembre 2021. Direttore della succursale di Teheran della fondazione Astan Qods Razavi fino al novembre 2019. Ex sindaco della seconda città più grande dell’Iran, Mashhad, dove vengono svolte regolarmente esecuzioni pubbliche. Ex viceministro dell’interno per gli affari politici, nominato nel 2009. In tale veste si è reso responsabile di aver guidato la repressione di coloro che avevano rivendicato i propri diritti legittimi, compresa la libertà di espressione. Successivamente è stato nominato capo della commissione elettorale iraniana per le elezioni parlamentari del 2012 e per le elezioni presidenziali del 2013.

23.3.2012

▼M7 —————

▼M8 —————

▼M7 —————

▼M15

73.

FARHADI Ali

Sesso: maschile

Vicecapo dell’ispettorato degli affari legali e dell’ispezione pubblica del ministero della giustizia di Teheran. Ex procuratore di Karaj. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la celebrazione di processi in cui è stata inflitta la pena capitale. Nel periodo in cui ha ricoperto l’incarico di procuratore si è registrato un elevato numero di esecuzioni nella regione di Karaj.

23.3.2012

▼M16

74.

REZVANMA-NESH Ali

Sesso: maschile

Viceprocuratore nella provincia di Karaj, regione di Alborz nel periodo 2010-2016. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compreso il coinvolgimento nell'esecuzione di un minorenne.

23.3.2012

▼M13

75.

RAMEZANI Gholamhossein

Sesso: maschile

Dal 2011: capo dei servizi di intelligence del ministero della difesa; da novembre 2009 a marzo 2011: comandante dell’intelligence dei Pasdaran; da marzo 2008 a novembre 2009: vicecomandante dell’intelligence dei Pasdaran; da aprile 2006 a marzo 2008: capo dei servizi di protezione e intelligence dei Pasdaran. Coinvolto nella repressione della libertà di espressione, anche in associazione con i responsabili dell’arresto di blogger/giornalisti nel 2004, avrebbe avuto un ruolo nella repressione delle manifestazioni di protesta post-elettorali nel 2009.

23.3.2012

76.

SADEGHI Mohamed

Sesso: maschile

Colonnello e vicecomandante del reparto tecnico e di cyber intelligence dell’IRGC e responsabile del centro di analisi e lotta alla criminalità organizzata all’interno dei Pasdaran. Responsabile dell’arresto e della tortura di blogger/giornalisti.

23.3.2012

77.

JAFARI Reza

Data di nascita: 1967

Sesso: maschile

Consulente presso il tribunale disciplinare per i giudici a partire dal 2012. Membro della «Commissione per la determinazione del contenuto web illegale», organo competente per la censura di siti web e dei media sociali. Ex capo della procura speciale per la cibercriminalità tra il 2007 e il 2012. Si è reso responsabile della repressione della libertà di espressione, anche sottoponendo blogger e giornalisti all’arresto, alla detenzione e a procedimenti penali. Persone arrestate perché sospettate di reati informatici sono state sottoposte a maltrattamenti e oggetto di procedimenti giudiziari iniqui.

23.3.2012

78.

RESHTE-AHMADI Bahram

Sesso: maschile

Giudice presso un tribunale ordinario nel nord della provincia di Teheran. Ex sovrintendente della Procura di Teheran. Vice capo dell’Ufficio per gli affari penitenziari della provincia di Teheran. Ex vice procuratore di Teheran fino al 2013. È stato a capo della procura di Evin. Si è reso responsabile di negare ai difensori dei diritti umani e ai prigionieri politici l’esercizio di diritti, quali il diritto di visita e altri diritti dei detenuti.

23.3.2012

▼M16

79.

RASHIDI AGHDAM Ali Ashraf

Sesso: maschile

Vicedirettore per la salute, la rieducazione e l'istruzione delle prigioni di Teheran. Ex capo della prigione di Evin (2012-2015). Durante il suo mandato, si è assistito a un deterioramento delle condizioni in carcere ed è stata segnalata una recrudescenza dei maltrattamenti ai danni dei prigionieri. Nell'ottobre 2012, nove detenute hanno iniziato lo sciopero della fame per protestare contro la violazione dei loro diritti e le violenze subite per mano delle guardie carcerarie.

12.3.2013

80.

KIASATI Morteza

Sesso: maschile

Giudice della sezione 54 del tribunale rivoluzionario di Teheran e del tribunale rivoluzionario di Ahwaz, sezione 4, ha condannato alla pena capitale quattro prigionieri politici arabi, Taha Heidarian, Abbas Heidarian, Abd al-Rahman Heidarian (tre fratelli) e Ali Sharifi. Sono stati arrestati, torturati e impiccati senza giusto processo. Questi casi e l'assenza di un giusto processo sono stati segnalati dal relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani in Iran in una relazione del 13 settembre 2012 e dal segretario generale dell'ONU nella relazione sull'Iran del 22 agosto 2012.

12.3.2013

▼M13

81.

MOUSSAVI Seyed Mohammad Bagher

Sesso: maschile

Giudice del tribunale rivoluzionario di Ahwaz, sezione 2, ha condannato alla pena capitale cinque arabi di Ahwaz, Mohammad Ali Amouri, Hashem Shàbani Amouri, Hadi Rashedi, Sayed Jaber Alboshoka, Sayed Mokhtar Alboshoka, in data 17 marzo 2012, per «attività contro la sicurezza pubblica» e «ribellione contro Dio». Le condanne sono state confermate dalla Corte suprema iraniana il 9 gennaio 2013. I cinque uomini sono stati arrestati senza colpa per oltre un anno, torturati e condannati senza giusto processo.

12.3.2013

▼M15

82.

SARAFRAZ Mohammad (Dr.) (alias Haj-agha Sarafraz)

Luogo di nascita: Teheran (Iran)

Data di nascita: all’incirca 1963

Luogo di residenza: Teheran

Sesso: maschile

Ex membro del Consiglio supremo del ciberspazio. Ex presidente della Radio Televisione della Repubblica islamica dell’Iran (IRIB) (2014-2016). Ex direttore della sezione World Service e della rete Press TV dell’IRIB, responsabile di tutte le decisioni relative ai programmi. Strettamente associato all’apparato di sicurezza dello Stato. Sotto la sua direzione, Press TV, insieme all’IRIB, ha collaborato con i servizi di sicurezza e i procuratori iraniani per trasmettere confessioni estorte a detenuti, fra cui quella di Maziar Bahari, giornalista e regista irano-canadese, nel programma settimanale Iran Today. La OFCOM, autorità regolatrice indipendente per le società di comunicazione, ha condannato nel Regno Unito la Press TV a pagare una multa di 100 000 GBP per aver trasmesso la confessione di Bahari nel 2011, filmata in carcere mentre gli veniva estorta con la forza. Sarafraz è pertanto associato alla violazione del diritto a un giusto processo e del diritto a un equo processo.

12.3.2013

▼M16

83.

JAFARI Asadollah

Sesso: maschile

Attualmente procuratore generale di Esfahan. In tale posizione, ha ordinato reazioni violente nei confronti di manifestanti che sono scesi in strada nel novembre 2021 per protestare contro la carenza d'acqua. Secondo alcune relazioni, Jafari ha annunciato la creazione di un ufficio speciale per indagare sui manifestanti arrestati.

In qualità di ex procuratore della provincia di Mazandaran, Jafari ha raccomandato di imporre la pena di morte nei casi da lui perseguiti, che sono sfociati in numerose esecuzioni, anche pubbliche, e in situazioni nelle quali l'imposizione della pena di morte è contraria ai diritti umani internazionali, tra l'altro in quanto pena sproporzionata ed eccessiva. Jafari si è reso altresì responsabile di arresti illegali e violazioni dei diritti dei detenuti bahài, dall'arresto iniziale fino alla reclusione in celle di isolamento presso il centro di detenzione dei servizi di intelligence.

12.3.2013

▼M15

84.

EMADI, Hamid Reza (alias Hamidreza Emadi)

Luogo di nascita: Hamedan (Iran)

Data di nascita: all’incirca 1973

Luogo di residenza: Teheran

Luogo di lavoro: sede centrale della Press TV, Teheran

Sesso: maschile

Capo della redazione di Press TV. Ex produttore principale della Press TV.

Responsabile della produzione e trasmissione di confessioni estorte a detenuti, fra cui giornalisti, attivisti politici ed esponenti di minoranze curde e arabe, in violazione dei diritti a un giusto processo e a un equo processo riconosciuti a livello internazionale. La OFCOM, autorità regolatrice indipendente per le società di comunicazione, ha condannato nel Regno Unito Press TV a pagare una multa di 100 000 GBP per aver trasmesso nel 2011 la confessione del giornalista e regista irano-canadese Maziar Bahari, filmata in carcere mentre gli veniva estorta con la forza. Le ONG hanno segnalato altri casi di confessioni estorte, mandate in onda da Press TV. Emadi è pertanto associato alla violazione del diritto a un giusto processo e del diritto a un equo processo.

12.3.2013

▼M13

85.

HAMLBAR Rahim

Sesso: maschile

Giudice del tribunale rivoluzionario di Tabriz, sezione 1. Responsabile di avere inflitto pesanti condanne nei confronti di esponenti della minoranza etnica azera e di attivisti impegnati nella difesa dei diritti dei lavoratori, con l’accusa di spionaggio, atti contro la sicurezza nazionale, propaganda contro il regime iraniano e insulti al leader dell’Iran. Uno dei casi più eclatanti ha coinvolto venti volontari impegnati in operazioni di assistenza ai terremotati (a seguito del sisma che ha colpito l’Iran nell’agosto 2012), condannati alla reclusione per aver tentato di soccorrere le vittime del terremoto. Il tribunale ha ritenuto gli operatori colpevoli di «associazione e collusione con l’intento di agire contro la sicurezza nazionale».

12.3.2013

▼M15

86.

MUSAVI-TABAR Seyyed Reza

Luogo di nascita: Jahrom (Iran)

Data di nascita: 1964

Sesso: maschile

Ex capo della procura rivoluzionaria di Shiraz. Responsabile di arresti illegali e maltrattamenti contro attivisti politici, giornalisti, difensori dei diritti umani, esponenti bahài e prigionieri di coscienza, i quali sono stati perseguitati, torturati e interrogati e ai quali è stato negato l’accesso all’assistenza legale e a un giusto processo. Musavi-Tabar ha firmato provvedimenti giudiziari nel famigerato centro di detenzione n. 100 (carcere maschile), compresa l’ordinanza che dispone la pena a tre anni di reclusione in isolamento per la detenuta bahài Raha Sabet.

12.3.2013

87.

KHORAMABADI Abdolsamad

Sesso: maschile

Vicedirettore per la vigilanza giudiziaria (dal 13 ottobre 2018). Ex capo della «Commission to Determine the Instances of Criminal Content», organizzazione governativa incaricata della censura e della criminalità informatica on line. Sotto la sua direzione la Commissione ha definito «criminalità informatica» mediante una serie vaga di categorie che criminalizzano creazione e pubblicazione di contenuti ritenuti inappropriati dal regime. Abdolsamad Khoramabadi è stato responsabile della repressione e dell’oscuramento di numerosi siti di opposizione, testate elettroniche, blog, siti di ONG per i diritti umani nonché di Google e Gmail dal settembre 2012. Insieme con la Commissione ha contribuito attivamente al decesso in carcere del blogger Sattar Beheshti, nel novembre 2012. Pertanto la Commissione che dirigeva è direttamente responsabile di violazioni sistematiche dei diritti umani, in particolare vietando e filtrando l’accesso al pubblico di siti web e, saltuariamente, disabilitando l’accesso a internet in generale.

12.3.2013

▼M14

88.

SOLEIMANI Gholamreza

Luogo di nascita: Farsan (Iran)

Data di nascita: 1343 (anno iraniano), 1964 o 1965 (calendario occidentale)

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Carica: capo dell’organizzazione Basij del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Gholamreza Soleimani è il capo dell’organizzazione Basij. L’organizzazione Basij ha fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di capo dell’organizzazione Basij, Gholamreza Soleimani è responsabile della repressione violenta delle proteste e di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.4.2021

89.

SALAMI Hossein (alias: SALAMI Hussain)

Luogo di nascita: Vaneshan, Golpayegan (Iran)

Data di nascita: 1339 (anno iraniano), 1960 o 1961 (calendario occidentale)

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Carica: comandante in capo del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Grado: generale di divisione

Dall’aprile 2019 Hossein Salami è il comandante in capo dell’IRGC, che comprende la milizia Basij, ed è membro del Consiglio di sicurezza nazionale. Le forze regolari dell’IRGC e la milizia Basij hanno fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di membro del Consiglio di sicurezza nazionale, Hossein Salami ha partecipato alle sessioni nelle quali è stato ordinato di ricorrere alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019. Hossein Salami è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.4.2021

90.

KARAMI Hassan

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Carica: comandante delle unità speciali della polizia iraniana

Hassan Karami è il comandante delle unità speciali della polizia iraniana. Le unità speciali hanno fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di comandante delle unità speciali che hanno causato morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili, Hassan Karami è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.4.2021

91.

PAKPOUR Mohammad (alias: PAKPUR Mohammad)

Luogo di nascita: Arak (Iran)

Data di nascita: 1340 (anno iraniano), 1961 (calendario occidentale)

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Carica: comandante in capo delle forze di terra del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Grado: generale di brigata

Mohammad Pakpour è comandante in capo delle forze di terra dell’IRGC dal marzo 2010. Le forze di terra dell’IRGC hanno fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di comandante in capo delle forze di terra dell’IRGC, che hanno fatto ricorso alla forza letale contro manifestanti disarmati e altri civili, Mohammad Pakpour è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.4.2021

92.

ASHTARI Hossein

Luogo di nascita: Isfahan (alias: Esfahan, Ispahan)

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Carica: comandante in capo della polizia iraniana

Hossein Ashtari è il comandante in capo della polizia iraniana dal marzo 2015 e membro del Consiglio di sicurezza nazionale. La polizia include le unità Emdad e le unità speciali. Le forze ordinarie, le unità Emdad e le unità speciali della polizia hanno fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di membro del Consiglio di sicurezza nazionale, Hossein Ashtari ha partecipato alle sessioni nelle quali è stato ordinato di ricorrere alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019. Hossein Ashtari è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.4.2021

93.

ZIAEI Gholamreza

Sesso: maschile

Carica: ex direttore della prigione di Evin; ex direttore di altre carceri

Direttore della prigione di Evin tra il luglio 2019 e il giugno 2020; sotto la sua direzione le già difficili condizioni di detenzione si sono ulteriormente deteriorate. Alle detenute era negato il contatto telefonico con i figli. Ai prigionieri politici erano negate le visite settimanali da parte di parenti, che erano consentite solo ogni due mesi. Durante le proteste del 2009 Ziaei era responsabile del carcere di Kahrizak, dove almeno cinque detenuti, arrestati in relazione alle proteste di massa nelle strade di Teheran del 2009, sono morti dopo essere stati torturati. Dal 2017 al 2019, prima di assumere la direzione del carcere di Evin a Teheran, Ziaei è stato direttore della prigione Rajaee Shahr a Karaj, a ovest di Teheran, dove si sono registrate numerose proteste da parte di prigionieri politici contro gli abusi e le condizioni di vita disumane.

12.4.2021

94.

SHAHVARPOUR Hassan

Luogo di nascita: Safi Abad, a sud di Dezful, Khuzestan (Iran)

Sesso: maschile

Numero di passaporto: 2001624001 (numero del documento d’identità nazionale)

Carica: comandante del corpo Vali Asr della provincia di Khuzestan, Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Grado: generale di brigata

In qualità di comandante dell’IRGC nel Khuzestan dal 2009, è responsabile del comando delle forze che hanno utilizzato mitragliatrici contro i manifestanti e altri civili nella città di Mahshahr durante le proteste del novembre 2019. Sotto il suo comando l’IRGC ha ucciso 148 persone, abbattute da un intenso fuoco di mitragliatrice proveniente da veicoli blindati che accerchiavano i manifestanti in fuga e alla ricerca di un rifugio in vicine paludi.

12.4.2021

▼M16

95.

VASEGHI Leyla (alias VASEQI Layla, VASEGHI Leila, VASEGHI Layla)

Luogo di nascita: Sari, provincia di Mazandaran (Iran)

Data di nascita: 1352 (anno iraniano), 1972 o 1973 (calendario occidentale)

Sesso: femminile

Carica: ex governatrice di Shahr-e Qods e capo del consiglio municipale per la sicurezza.

In qualità di governatrice di Shahr-e Qods e di capo del consiglio municipale per la sicurezza dal settembre 2019 fino al novembre 2021, ha ordinato alla polizia e ad altre forze armate di utilizzare mezzi letali durante le proteste del novembre 2019, causando la morte o il ferimento di manifestanti disarmati e altri civili. In qualità di governatrice di Shahr-e Qods e di capo del consiglio municipale per la sicurezza Leyla Vaseghi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.4.2021.

▼M18

96.

ROSTAMI CHESHMEH GACHI Mohammed(alias ROSTAMI, Mohammad)

محمد گچی چشمه رستمی

(alias محمد رستمی)

Luogo di nascita: Kermanshah (Iran)

Data di nascita: 1976 o 1977

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Documento d’identità nazionale n.: 111936 (Iran)

Numero di identificazione: 13821 (Iran)

Carica: capo della polizia morale iraniana

Mohammad Rostami Cheshmeh Gachi è il capo della polizia morale iraniana. È stato capo della polizia di pubblica sicurezza di Kermanshah dall’inizio del 2014 all’inizio del 2019 e ha ricoperto cariche di alto livello nella polizia di intelligence iraniana.

La polizia morale fa parte delle forze dell’ordine iraniane (LEF) e costituisce un’unità speciale di polizia che applica le rigorose norme di abbigliamento per le donne, compreso l’obbligo di indossare il velo. La polizia morale ha fatto un uso illecito della forza contro le donne per non aver rispettato le leggi iraniane sul velo islamico, si è resa responsabile di violenze sessuali e di genere, arresti e detenzioni arbitrari, violenza eccessiva e tortura.

Il 13 settembre 2022 la polizia morale ha arrestato arbitrariamente Mahsa Amini, 22 anni, a Teheran per aver indossato impropriamente il velo islamico. Successivamente Mahsa Amini è stata portata presso la sede della polizia morale per una «sessione di rieducazione e orientamento». Secondo notizie e testimoni affidabili, durante la detenzione è stata sottoposta a percosse e maltrattamenti brutali, che ne hanno determinato il ricovero ospedaliero e la morte il 16 settembre 2022. Il comportamento abusivo della polizia morale non si limita a tale incidente ed è stato ampiamente documentato.

In qualità di capo della polizia morale iraniana, Rostami è responsabile delle azioni di tale organismo. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

17.10.2022

97.

RAHIMI Hossein

حسین رحیمی

Luogo di nascita: Villaggio di Dodhak, Mahalat, circoscrizione centrale (Iran)

Data di nascita: 1964

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: generale di brigata

Carica: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Teheran

Il generale di brigata Hossein Rahimi è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Teheran dal 7 agosto 2017.

La risposta delle LEF alle proteste del settembre 2022 a Teheran è stata particolarmente dura. Il loro uso eccessivo della violenza per reprimere tali proteste ha provocato numerose morti.

In qualità di capo delle LEF a Teheran, Rahimi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

17.10.2022

98.

ABDI Abbas

عبدى عباس

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: colonnello

Carica: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Divandarreh

Il colonnello Abbas Abdi è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nel distretto di Divandarreh.

La risposta delle LEF alle proteste del settembre 2022 a Divandarreh è stata particolarmente dura. Il loro uso eccessivo della violenza per reprimere tali proteste ha provocato numerose morti.

In qualità di capo delle LEF a Divandarreh, Abdi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

17.10.2022

99.

MIRZAEI Haj Ahmad (alias MIRZAEI, Hajahmad; MIRZAYI, Hajj Ahmad)

حاج احمد میرزایی

Luogo di nascita: Teheran (Iran)

Data di nascita: 9 febbraio 1957

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Numero di identificazione: 4268935215 (Iran)

Grado: colonnello

Carica: capo della polizia morale iraniana a Teheran

Il colonnello Haj Ahmed Mirzaei è il capo della sezione di Teheran della polizia morale iraniana dal 2018.

La polizia morale fa parte delle forze dell’ordine iraniane (LEF) e costituisce un’unità speciale di polizia che applica le rigorose norme di abbigliamento per le donne, compreso l’obbligo di indossare il velo. La polizia morale ha fatto un uso illecito della forza contro le donne per non aver rispettato le leggi iraniane sul velo islamico, si è resa responsabile di violenze sessuali e di genere, arresti e detenzioni arbitrari, violenza eccessiva e tortura.

Il 13 settembre 2022 la polizia morale ha arrestato arbitrariamente Mahsa Amini, 22 anni, a Teheran per aver indossato impropriamente il velo islamico. Successivamente Mahsa Amini è stata portata presso la sede della polizia morale per una «sessione di rieducazione e orientamento». Secondo notizie e testimoni affidabili, durante la detenzione è stata sottoposta a percosse e maltrattamenti brutali, che ne hanno determinato il ricovero ospedaliero e la morte il 16 settembre 2022. Il comportamento abusivo della polizia morale non si limita a tale incidente ed è stato ampiamente documentato.

In qualità di capo della polizia morale a Teheran, Mirzaei è responsabile delle azioni della polizia morale a Teheran, compreso nella sede in cui è stata sottoposta a percosse e maltrattamenti Amini. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

17.10.2022

100.

ZAREPOUR Issa

عیسی زارع پور

Luogo di nascita: Eslamabad-e Gharb, provincia di Kermanshah (Iran)

Data di nascita: 1980

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Carica: ministro delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione

Issa Zarepour è il ministro iraniano delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione dal 25 agosto 2021.

In tale veste, ha svolto un ruolo chiave nella decisione del governo iraniano di violare sistematicamente la libertà di opinione e di espressione del popolo iraniano imponendo restrizioni all’accesso a internet durante le proteste successive alla morte della ventiduenne Mahsa Amini, avvenuta il 16 settembre 2022.

Tale azione ha ulteriormente ridotto lo spazio, già molto limitato, che gli attori della società civile in Iran, compresi i difensori dei diritti umani, hanno a disposizione per raccogliere informazioni obiettive e comunicare, sia tra loro che con il mondo esterno.

Il blackout di internet ha avuto conseguenze negative sull’esercizio dei diritti umani, sia direttamente (in particolare l’impatto sulla libertà di opinione e di espressione e sulla disponibilità di informazioni obiettive) sia indirettamente (in particolare le maggiori probabilità di violazioni dei diritti umani non documentate, con effetti negativi sull’accertamento delle responsabilità per le violazioni dei diritti umani).

In qualità di ministro delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, Zarepour è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

17.10.2022

101.

SEPEHR Mohammad-Hossein

محمدحسین سپهر

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Carica: comandante della base centrale iraniana di addestramento dello stato maggiore delle forze armate

Mohammad-Hossein Sepehr è il comandante della base centrale di addestramento dello stato maggiore delle forze armate a Teheran. È membro del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) e della Forza di resistenza Basij (un’organizzazione paramilitare volontaria che opera sotto l’IRGC con sezioni in tutto l’Iran).

Sepehr supervisiona i corsi di formazione anti-proteste per le forze di sicurezza iraniane e sostiene una linea repressiva nei confronti dei manifestanti.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

17.10.2022

102.

SAFARI Sayd Ali

صفرى سید علی

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: colonnello

Carica: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Saqqez

Il colonnello Sayd Ali Safari è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Saqqez.

La risposta delle LEF alle proteste del settembre 2022 a Saqqez è stata particolarmente dura. Il loro uso eccessivo della violenza per reprimere le proteste ha provocato numerose morti.

In qualità di capo delle LEF a Saqqez, Safari è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

17.10.2022

103.

ADYANI Seyed Alireza (alias ADIANI Hojjat al-Islam Seyyed Alireza)

ادیانی سید علیرضا

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Carica: capo dell’ufficio ideologico-politico delle forze dell’ordineiraniane (LEF)

Seyed Alireza Adyani è il capo dell’ufficio ideologico-politico delle forze dell’ordine iraniane (LEF).

Adyani è responsabile della definizione e dell’attuazione delle regole di ingaggio delle forze di polizia. Ha affermato che le LEF devono essere «pratiche» ed «efficaci» quando affrontano gli avversari e si è congratulato con la polizia morale perché svolge il proprio lavoro con «intensità».

Le LEF hanno fatto un ricorso massiccio alla brutalità nei confronti dei manifestanti, compresi quelli che hanno protestato a seguito della morte di Mahsa Amini.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

17.10.2022

104.

AZADI Ali

آزادى علی

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: secondo generale di brigata

Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) in Kurdistan

Il secondo generale di brigata Ali Azadi è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) in Kurdistan dal 2019.

Durante la repressione delle proteste del settembre 2022, le forze sotto il suo comando in Kurdistan hanno sparato contro i manifestanti, ferendo e uccidendo diverse persone.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

17.10.2022

105.

SHALIKAR Mohammed Zaman

شالیکار محمد زمان

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: colonnello

Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Babol, Mazandaran

Il colonnello Mohammed Zaman Shalikar è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Babol, Mazandaran, dal 2021.

Durante le manifestazioni a seguito della morte di Mahsa Amini nel settembre 2022, le forze sotto il suo comando hanno sparato contro i manifestanti, causando morti e feriti, a Babol, Mazandaran.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

17.10.2022

106.

HEIDARI Salman

حیدرى سلمان

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: colonnello

Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Bukan

Il colonnello Salman Heidari è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Bukan.

La risposta delle LEF alle proteste del settembre 2022 a Bukan è stata particolarmente dura. Il loro uso eccessivo della violenza per reprimere le proteste ha provocato la morte di almeno un minore e il ferimento di diverse persone.

In qualità di capo delle LEF a Bukan, Heidari è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

17.10.2022.

▼M19

107.

VAHIDI Ahmad

احمد وحیدﻯ

Luogo di nascita: Shiraz (Iran)

Data di nascita: 27 luglio 1958

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Carica: ministro dell’Interno

Ahmad Vahidi è il ministro dell’Interno dell’Iran dal 25 agosto 2021. In quanto tale, è responsabile delle forze dell’ordine iraniane (LEF).

Da quando è entrato in carica, un numero senza precedenti di funzionari militari e di sicurezza è stato nominato governatore provinciale che svolge un ruolo chiave nel coordinamento delle attività di controllo della folla condotte dalle forze speciali di polizia, dalla milizia Basij e dal Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC).

Palesi e gravi violazioni dei diritti umani da parte delle LEF, quali sparatorie indiscriminate con munizioni attive contro manifestanti pacifici, compresi minori, sono ampiamente documentate da quando sono iniziate le proteste per la morte di Mahsa Amini, a metà settembre 2022.. Oltre 70 manifestanti sono morti e centinaia sono stati gravemente feriti, compresi minori. Dall’inizio delle manifestazioni, le forze di polizia hanno inoltre detenuto arbitrariamente numerosi difensori dei diritti umani e giornalisti. Vahidi ha inoltre caldeggiato pubblicamente un approccio severo nei confronti delle persone che partecipano a manifestazioni.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

▼M20

108.

ABNOUSH Salar

سالار آبنوش

Data di nascita: 2.5.1962

Luogo di nascita: Hamedan, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: Vicecomandante della Forza di resistenza Basij

Salar Abnoush è il vicecomandante della Forza di resistenza Basij (inserita nell’elenco dell’UE).

La Basij è un’organizzazione paramilitare volontaria che opera sotto l’IRGC con sezioni in tutto l’Iran. Ha il compito di incanalare il sostegno popolare al regime iraniano.

La Basij è nota per il reclutamento di volontari, molti dei quali minori adolescenti, e per gli attacchi «a onda umana» nel corso della guerra tra Iran e Iraq. Dopo le controverse elezioni presidenziali iraniane del 2009, la Basij ha brutalmente messo a tacere le proteste e attaccato i dormitori studenteschi. La Basij ha due missioni: offrire formazione militare difensiva per proteggere il regime dall’invasione straniera e reprimere le attività contro il regime a livello nazionale ricorrendo a violenza di strada e intimidazione.

La Basij è una delle forze cui il governo ha ordinato di soffocare le proteste del settembre/ottobre 2022. Ha ferito e ucciso diversi manifestanti. Stando ad alcune fonti, membri della Basij sotto il comando di Salar Abnoush hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani in Iran. Egli è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

109.

REZAEI Qasem (alias REZAEI Ghasem)

رضایی قاسم

Data di nascita: 27.9.1961

Luogo di nascita: Abhar, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Documento d’identità nazionale n.: D10005996 (Iran)

Funzione: Vicecomandante delle forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran

Qasem Rezaei è il vicecomandante delle forze dell’ordine iraniane (LEF).

Ha supervisionato direttamente atti di violenza nei confronti di detenuti, torture e percosse comprese. Ha giustificato le azioni delle forze di sicurezza a seguito dell’uso letale della forza nei confronti di dimostranti iraniani e ha invitato a proseguire le violenze nei confronti dei dimostranti nel maggio 2022.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

110.

AMANOLLAHI Manouchehr (alias AMANOLLAHI BAHARVAND Manouchehr)

منوچهر امن اللهي

Data di nascita: marzo 1965 o 1966

Luogo di nascita: Khorramabad, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: Comandante delle forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran nella provincia di Chaharmahal e Bakhtiari

Manouchehr Amanollahi è il comandante delle forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran (inserite nell’elenco dell’UE) nella provincia di Chaharmahal e Bakhtiari.

Nel corso del suo mandato, le LEF hanno soffocato le proteste nella provincia causate nel 2021 dalla carenza di acqua e nel 2022 dal razionamento dei viveri. Le unità delle LEF sotto il comando di Amanollahi hanno utilizzato munizioni attive sui manifestanti nel sedare le proteste, causando vari decessi. In qualità di consulente della dirigenza delle LEF, Amanollahi è stato altresì coinvolto nella risposta delle LEF alle proteste a livello nazionale nel novembre 2019, che ha causato la morte di centinaia di manifestanti.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

111.

HEIDARI Kiyumars (alias HEYDARI Kioumars, HEYDARI Amir Kyomarth)

حیدرﻯ کیومرث

Data di nascita: 1964

Luogo di nascita: Kermanshah, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: Comandante delle forze di terra dell’esercito iraniano

Il Brigadier Generale Kiyumars Heidari è il comandante delle forze di terra dell’esercito iraniano e riferisce direttamente alla guida suprema della Repubblica islamica dell’Iran.

Ha ammesso pubblicamente il coinvolgimento proprio e della sua forza nella risposta violenta alle proteste del novembre 2019, che ha causato la morte di centinaia di manifestanti. Le palesi e gravi violazioni dei diritti umani da parte delle forze, quali sparatorie indiscriminate con munizioni attive contro manifestanti pacifici, compresi minori, sono ampiamente documentate da quando sono iniziate le proteste per la morte di Mahsa Amini a metà settembre 2022. Oltre 70 manifestanti sono morti e centinaia sono stati gravemente feriti. Le forze di terra dell’esercito, che sono sotto il controllo di Heidari, sono state coinvolte in occasione della repressione delle proteste e hanno ucciso almeno una persona. Lo stesso Heidari ha dichiarato che è stato fatto ricorso alle sue forze per affrontare le proteste del 2022.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

112.

MAJID Vahid Mohammad Naser

وحید مجید

Data di nascita: 15.8.1964

Luogo di nascita: Esfahan, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Documento d’identità nazionale n.: 3874409929 (Iran)

Funzione: Capo della polizia Criminalità informatica iraniana

Vahid Mohammad Naser Majid è il capo della polizia Criminalità informatica iraniana (inserita nell’elenco dell’UE).

La polizia Criminalità informatica iraniana influenza e limita l’accesso a Internet in Iran e arresta arbitrariamente le persone per aver espresso online critiche nei confronti del regime iraniano. La polizia Criminalità informatica è impegnata in una serie di arresti e azioni penali a livello nazionale. Fornisce sostegno al regime iraniano nella sua risposta violenta alle proteste a livello nazionale rivolta a persone che si esprimono in difesa dei loro diritti legittimi.

Nel suo ruolo di capo della polizia Criminalità informatica iraniana, Vahid Mohammad Naser Majid è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

113.

NEJAT Hossein (alias ZIBAYINEJAD Mohammad-Hossein)

حسین نجات

Data di nascita: 1955

Luogo di nascita: Shiraz, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: Vicecomandante di Sarallah (alias Tharullah, Thar-Allah, Tharallah, Tharallollah)

Il Brigadier Generale Hossein Nejat è il vicecomandante di Sarallah, un apparato di sicurezza dedicato dello Stato iraniano connesso all’IRGC con sede a Teheran, dal 21 giugno 2020.

Sarallah è essenziale per la sicurezza di Teheran in quanto la sede centrale è responsabile di proteggere la capitale e le istituzioni governative da qualsiasi minaccia quali colpi di Stato o proteste antigovernative.

Le truppe di Sarallah sotto il comando diretto di Nejat sono incaricate di sedare le proteste antigovernative, ivi compresa la repressione violenta delle proteste pacifiche nel 2022.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

114.

MAROUFI Hossein

حسین معروفی

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Generale

Funzione: Vicecapo della mobilitazione del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Sistan e Baluchestan

Il Generale Sardar Hossein Maroufi è il vicecapo della mobilitazione del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Sistan e Baluchestan. In quanto tale è un membro di spicco dell’IRGC in tale provincia.

La provincia di Sistan e Baluchestan ha visto alcune delle più violente repressioni operate dalle forze di sicurezza iraniane, comprese le forze dell’IRGC, nel corso dell’ondata di proteste del 2022. Il 30 settembre 2022 la capitale della provincia Zahedan ha vissuto un «venerdì di sangue» quando le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco su una protesta nata attorno alla preghiera del venerdì. Secondo le stime sono almeno 70 i manifestanti deceduti in seguito a colpi di arma da fuoco. Da allora le violenze nei confronti dei partecipanti alle successive proteste sono continuate.

Sardar Hossein Maroufi è tra i responsabili della violenza dell’IRGC nei confronti dei manifestanti nella provincia di Sistan e Baluchestan, in particolare attorno al «venerdì di sangue».

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

115.

ABSALAN Parviz

آبسالان پرویز

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Generale

Funzione: Vicecapo dell’IRGC nella provincia di Sistan e Baluchestan

Il Generale Parviz Absalan è il vicecapo dell’IRGC nella provincia di Sistan e Baluchestan. L’IRGC è un elemento centrale delle forze di sicurezza iraniane in detta provincia, dove è chiamato anche esercito Salman.

Le forze di sicurezza nella provincia di Sistan e Baluchestan hanno fatto ricorso alla violenza brutale nei confronti di manifestanti pacifici, minori compresi, durante l’ondata di proteste nell’autunno del 2022.

In qualità di vicecapo dell’IRGC nella provincia di Sistan e Baluchestan, Parviz Absalan è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

116.

SHAFAHI Ahmad (alias SHAFAI Ahmad)

احمد شفاهی

Data di nascita: 21.5.1968

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: comandante e addetto alle pubbliche relazioni dell’IRGC nella provincia di Sistan e Baluchestan

Il Brigadier Generale Ahmad Shafahi è un comandante dell’IRGC nella provincia di Sistan e Baluchestan ed è addetto alle pubbliche relazioni. L’IRGC è un elemento centrale delle forze di sicurezza iraniane in detta provincia, dove è chiamato anche «esercito Salman».

Le forze di sicurezza nella provincia di Sistan e Baluchestan hanno fatto ricorso alla violenza brutale nei confronti di manifestanti pacifici, minori compresi, durante l’ultima ondata di proteste nell’autunno del 2022.

In qualità di comandante dell’IRGC nella provincia di Sistan e Baluchestan, Sardar Ahmed è responsabile pertanto di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

117.

KOCHZAEI Ebrahim (alias KOCHZAI Ebrahim, KOUCHAKZAEI Ebrahim)

کوچزایی ابراهیم

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Colonnello

Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella città di Chabahar, nella provincia di Sistan e Baluchestan

Il colonnello Ebrahim Kochzaei è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella città di Chabahar, nella provincia di Sistan e Baluchestan.

Le forze di sicurezza nella provincia di Sistan e Baluchestan, Chabahar compresa, hanno fatto ricorso alla violenza brutale nei confronti di manifestanti pacifici, minori compresi, durante l’ondata di proteste nell’autunno del 2022.

Kochzaei è inoltre indicato come autore dello stupro, nel settembre 2022, di una ragazza di 15 anni che si trovava in stato di fermo di polizia a Chabahar.

Ebrahim Kochzaei è responsabile pertanto di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

118.

TAHERI Ahmad

طاهرﻯ احمد

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia di Sistan e Baluchestan

Il Brigadier Generale Ahmed Taheri è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia iraniana di Sistan e Baluchestan.

Le forze di sicurezza nella provincia di Sistan e Baluchestan hanno fatto ricorso alla violenza brutale nei confronti di manifestanti pacifici, minori compresi, durante l’ondata di proteste nell’autunno del 2022.

In qualità di capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia di Sistan e Baluchestan, Ahmed Taheri è responsabile pertanto di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

119.

HOSSEINI Seyed Sadegh

سید صادق حسینی

Data di nascita: 1963 o 1964

Luogo di nascita: Dehloran, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Generale

Funzione: capo dell’IRGC nella provincia del Kurdistan

Il Generale Seyed Sadegh Hosseini è il capo del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia del Kurdistan.

La provincia del Kurdistan ha subito gravi episodi di violenza da parte delle forze di sicurezza iraniane, IRGC compreso, in occasione dell’ondata di proteste del 2022. Inoltre l’IRGC utilizza la provincia del Kurdistan quale base per condurre operazioni militari contro il Kurdistan iracheno, il che ha causato la morte di oltre una dozzina di non combattenti.

Seyed Sadegh Hosseini è pertanto tra i responsabili della violenza dell’IRGC nei confronti dei manifestanti nella provincia del Kurdistan. È responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

120.

RAJABPOUR Sereng Hossein

رجبپور سرنگ حسین

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Colonnello

Funzione: comandante della forza Beit al-Maqdis (IRGC nel Kurdistan) nella città di Sanandaj

Il Colonnello Sereng Hossein Rajabpour è il comandante della forza Beit al-Maqdis (IRGC nel Kurdistan) nella città di Sanandaj nella provincia del Kurdistan.

La provincia del Kurdistan ha subito gravi episodi di violenza da parte delle forze di sicurezza iraniane, IRGC compreso, in occasione dell’ondata di proteste del 2022, soprattutto nella città di Sanandaj.

Sereng Hossein Rajabpour è pertanto tra i responsabili della violenza nei confronti dei manifestanti nella provincia del Kurdistan. È responsabile pertanto di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

121.

ASL Gholamhossein Mohammadi

اصل غلامحسین محمدﻯ

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: capo dell’IRGC nella provincia di Ardabil

Gholamhossein Mohammadi Asl è il capo del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Ardabil, una provincia con una minoranza etnica azera.

Le forze di sicurezza iraniane, tra cui l’IRGC, hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani nella provincia di Ardabil durante le proteste del 2022. Secondo alcune segnalazioni una studentessa iraniana di nome Asra Panahi è stata picchiata a morte dalle forze di sicurezza per aver rifiutato di cantare l’inno a favore del regime.

Gholamhossein Mohammadi Asl è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

122.

ABDI Shakar

عبدﻯ شکار

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Colonnello

Funzione: vicecapo dell’IRGC nella provincia di Ardabil

Il Colonnello Shakar Abdi è il vicecapo del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Ardabil, una provincia con una minoranza etnica azera.

Le forze di sicurezza iraniane, tra cui l’IRGC, hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani nella provincia di Ardabil durante le proteste del 2022. Secondo alcune segnalazioni una studentessa iraniana di nome Asra Panahi è stata picchiata a morte dalle forze di sicurezza per aver rifiutato di cantare l’inno a favore del regime.

Shakar Abdi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

123.

HASSANZADEH Hasan

حسنزاده حسن

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: capo dell’IRGC nella provincia di Teheran

Il Brigadier Generale Hasan Hassanzadeh è il capo del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Teheran.

Le forze di sicurezza iraniane, tra cui l’IRGC, hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani nella provincia di Teheran durante le proteste del 2022.

Hasan Hassanzadeh è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

124.

AGHAEI Morteza Mir (alias MIRAGHAEI Morteza)

آقایی مرتضا میر

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Colonnello

Funzione: capo della Basij nella città di Sanandaj

Il colonnello Morteza Mir Aghaei è il capo della Basij nella città di Sanandaj, nella provincia del Kurdistan.

Le forze di sicurezza iraniane, tra cui l’IRGC e la sua Basij, hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani a Sanandaj durante le proteste del 2022.

Morteza Mir Aghaei è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

125.

MOHAMMADIAN Abbas-Ali

محمدیان عباس-علی

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia di Alborz (Karaj)

Abbas-Ali Mohammadian è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia di Alborz (Karaj) dal 2017.

Alborz (Karaj) è una provincia in cui dal settembre 2022 si sono svolte importanti manifestazioni, cui la polizia ha risposto con un uso eccessivo della violenza. Le forze di sicurezza hanno spesso sparato direttamente contro manifestanti pacifici causando numerose vittime, compresi minori.

In qualità di capo delle LEF nella provincia di Alborz (Karaj), Abbas-Ali Mohammadian è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

126.

JAHANBAKHSH Rahim

جهانبخش رحیم

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia dell’Azerbaigian occidentale

Il Brigadier Generale Rahim Jahanbakhsh è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia dell’Azerbaigian occidentale.

L’Azerbaigian occidentale è una provincia in cui dal settembre 2022 si sono svolte importanti manifestazioni, cui la polizia ha risposto con un uso eccessivo della violenza.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

127.

SHEIKHNEJAD Hassan

شیخنژاد حسن

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Colonnello

Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Urumeh (alias Ouroumieh), capitale della provincia dell’Azerbaigian occidentale.

Il colonnello Hassan Sheikhnejad è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Urumeh, la capitale della provincia dell’Azerbaigian occidentale.

A Urumeh le forze di sicurezza iraniane hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani durante le proteste del 2022.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

128.

SAADATI Mahmoud

سعادتی محمود

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Colonnello

Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella città di Zahedan, nella provincia di Sistan e Baluchestan

Il colonnello Mahmoud Saadati è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella città di Zahedan, nella provincia di Sistan e Baluchestan.

A Zahedan le forze di sicurezza iraniane hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani durante le proteste del 2022.

Mahmoud Saadati è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

129.

MIRZAI Morteza

میرزاﻯ مرتضا

Luogo di nascita: Khorram Abad, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia di Mazandaran.

Il Brigadier Generale Morteza Mirzai è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia di Mazandaran.

Nella provincia di Mazandaran le forze di sicurezza iraniane hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani durante le proteste del 2022.

Morteza Mirzai è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

130.

MALIKI Azizullah

عزیزالله ملکی

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Generale

Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia di Gilan

Il generale Azizullah Maliki è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia di Gilan.

Nel 2022 Azizullah Maliki ha diretto la violenta repressione delle proteste nella provincia di Gilan. Ha fatto sentire la propria voce nei media, difendendo con veemenza la violenta reazione delle forze di sicurezza alle proteste di settembre e ottobre 2022.

In qualità di capo delle LEF nella provincia di Gilan, Azizullah Maliki è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

131.

MORADI Ali-Reza

مرادﻯ علی-رضا

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella città di Sanandaj

Ali-Reza Moradi è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella città di Sanandaj, nella provincia del Kurdistan, dal 2018.

In tale posizione, Ali-Reza Moradi riferisce al capo di Stato maggiore delle forze armate in Iran, direttamente sotto l’autorità della guida suprema della Repubblica islamica dell’Iran.

Moradi è responsabile dell’arresto di massa di manifestanti e di aver ordinato l’uso di armi letali contro manifestanti disarmati durante le proteste a livello nazionale svoltesi nel novembre 2019 a Sanandaj, causando la morte di almeno due manifestanti.

Le palesi e gravi violazioni dei diritti umani da parte delle forze di polizia a Sanandaj, quali sparatorie indiscriminate con munizioni attive contro manifestanti pacifici, compresi minori, sono documentate da quando sono iniziate le proteste per la morte di Mahsa Amini a metà settembre 2022.

Moradi ha inoltre caldeggiato pubblicamente l’adozione di un approccio duro nei confronti dei partecipanti alle manifestazioni. Dall’inizio delle manifestazioni nel 2022, le forze di polizia hanno inoltre detenuto arbitrariamente numerosi difensori dei diritti umani e giornalisti.

Ali-Reza Moradi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

132.

RAFIEI Enayatollah

رفیعی عنایاتولله

Data di nascita: 1970

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Capitano

Funzione: comandante della squadra che ha arrestato Mahsa Amini

Il capitano Enayatollah Rafiei è membro della polizia morale (inserita nell’elenco dell’UE), una polizia religiosa islamica che fa parte delle forze dell’ordine iraniane (LEF). È il comandante della squadra che ha arrestato Mahsa Amini.

Il 13 settembre 2022 Rafiei e altri tre membri della sua squadra hanno arrestato arbitrariamente, a Teheran, la ventiduenne Mahsa Amini per aver indossato impropriamente il velo islamico. Successivamente Mahsa Amini è stata portata presso la sede della polizia morale per una «sessione di rieducazione e orientamento». Secondo notizie e testimoni affidabili, durante la detenzione è stata sottoposta a percosse e maltrattamenti brutali, che ne hanno determinato il ricovero ospedaliero e la morte il 16 settembre 2022. Il comportamento abusivo della polizia morale non si limita a questo caso ed è stato ampiamente documentato.

In qualità di comandante della squadra, il capitano Enayatollah Rafiei è responsabile della morte di Amini e, pertanto, di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

133.

KHOSHNAMVAND Ali

خوشناموند علی

Data di nascita: 1995

Luogo di nascita: Khoshnamvand, (Khushnamvand) nel distretto di Kouhdasht della provincia di Lorestan nell’Iran occidentale

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Sergente

Funzione: membro della squadra che ha arrestato Mahsa Amini

Il sergente Ali Khoshnamvand è membro della polizia morale (inserita nell’elenco dell’UE), una polizia religiosa islamica che fa parte delle forze dell’ordine iraniane (LEF). È uno degli ufficiali della squadra che ha arrestato Mahsa Amini.

Il 13 settembre 2022 Khoshnamvand e altri tre membri di una squadra hanno arrestato arbitrariamente, a Teheran, la ventiduenne Mahsa Amini per aver indossato impropriamente il velo islamico. Successivamente Mahsa Amini è stata portata presso la sede della polizia morale per una «sessione di rieducazione e orientamento». Secondo notizie e testimoni affidabili, durante la detenzione è stata sottoposta a percosse e maltrattamenti brutali, che ne hanno determinato il ricovero ospedaliero e la morte il 16 settembre 2022. Il comportamento abusivo della polizia morale non si limita a questo caso ed è stato ampiamente documentato.

In qualità di uno degli ufficiali che hanno arrestato Amini, il sergente Ali Khoshnamvand è responsabile della morte di Amini e, pertanto, di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

134.

GHORBAN-HOSSEINI Fatemeh

قربان-حسینی فاطمه

Data di nascita: 1995

Luogo di nascita: Teheran, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: femminile

Funzione: membro della squadra della polizia morale che ha arrestato Mahsa Amini

Fatemeh Ghorban-Hosseini è membro della polizia morale (inserita nell’elenco dell’UE), una polizia religiosa islamica che fa parte delle forze dell’ordine iraniane (LEF). È una degli ufficiali della squadra che ha arrestato Mahsa Amini.

Il 13 settembre 2022 Ghorban-Hosseini e altri tre membri di una squadra hanno arrestato arbitrariamente, a Teheran, la ventiduenne Mahsa Amini per aver indossato impropriamente il velo islamico. Successivamente Mahsa Amini è stata portata presso la sede della polizia morale per una «sessione di rieducazione e orientamento». Secondo notizie e testimoni affidabili, durante la detenzione è stata sottoposta a percosse e maltrattamenti brutali, che ne hanno determinato il ricovero ospedaliero e la morte il 16 settembre 2022. Il comportamento abusivo della polizia morale non si limita a questo caso ed è stato ampiamente documentato.

In qualità di una degli ufficiali che hanno arrestato Amini, Fatemeh Ghorban-Hosseini è responsabile della morte di Amini e, pertanto, di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

135.

SAFARI Parastou

سفرﻯ پرستو

Data di nascita: 1986

Luogo di nascita: Kermanshah, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: femminile

Funzione: membro della squadra della polizia morale che ha arrestato Mahsa Amini

Parastou Safari è membro della polizia morale (inserita nell’elenco dell’UE), una polizia religiosa islamica che fa parte delle forze dell’ordine iraniane (LEF). È una degli ufficiali della squadra che ha arrestato Mahsa Amini.

Il 13 settembre 2022 Safari e altri tre membri di una squadra hanno arrestato arbitrariamente, a Teheran, la ventiduenne Mahsa Amini per aver indossato impropriamente il velo islamico. Successivamente Mahsa Amini è stata portata presso la sede della polizia morale per una «sessione di rieducazione e orientamento». Secondo notizie e testimoni affidabili, durante la detenzione è stata sottoposta a percosse e maltrattamenti brutali, che ne hanno determinato il ricovero ospedaliero e la morte il 16 settembre 2022. Il comportamento abusivo della polizia morale non si limita a questo caso ed è stato ampiamente documentato.

In qualità di una degli ufficiali che hanno arrestato Amini, Parastou Safari è responsabile della morte di Amini e, pertanto, di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022.

▼M21

136.

JEBELLI Peyman

پیمان جبلی

Data di nascita: 25.1.1967

Luogo di nascita: Teheran, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: direttore della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB)

Peyman Jebelli è il direttore della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB), nota come megafono del regime.

L'IRIB limita drasticamente e impedisce il libero flusso delle informazioni alla popolazione iraniana. L'IRIB è inoltre attivamente coinvolta nell'organizzazione e nella diffusione di "confessioni" estorte ai critici del regime attraverso intimidazioni e gravi violenze. Si tratta di "confessioni" trasmesse spesso dopo proteste pubbliche o prima di un'esecuzione come strumento per limitare la reazione dell'opinione pubblica. In quanto direttore dell'IRIB, Jebelli è responsabile delle azione dell'IRIB e dei contenuti informativi da essa trasmessi.

12.12.2022

 

 

 

Mentre di recente numerosi membri di alto profilo della Radio Televisione di Stato si sono dimessi e hanno sconfessato la risposta violenta del regime iraniano alle proteste del 2022, Jebelli continua a svolgere le proprie funzioni. La sua nomina a direttore della principale fonte di informazioni ufficiale dell'Iran è stata autorizzata dalla guida suprema Ali Khamenei, a testimonianza della sua vicinanza ideologica al regime.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

 

137.

REZVANI Ali

رضوانی علی

Data di nascita: 1984

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: reporter e conduttore/presentatore per i temi politici e di sicurezza presso la Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB)

Ali Rezvani è un reporter della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB) e conduttore/presentatore del notiziario serale dell'IRIB delle 20.30.

L'IRIB è un'organizzazione di media iraniana sotto controllo statale incaricata di diffondere informazioni governative. Il notiziario serale trasmesso alle 20.30 sul secondo canale dell'IRIB è il principale programma di informazione del paese ed è considerato la principale piattaforma dell'IRIB per l'attuazione del programma delle forze di sicurezza, compresi il ministero dell'intelligence (MOIS) e il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC). Casi documentati indicano che il notiziario delle 20.30 trasmette confessioni forzate.

12.12.2022

 

 

 

In qualità di reporter dell'IRIB, Ali Rezvani partecipa agli interrogatori che conducono alle confessioni forzate, e in tal modo è direttamente coinvolto — anche come favoreggiatore — in gravi violazioni dei diritti umani. In qualità di conduttore del notiziario delle 20.30, Rezvani promuove il programma delle forze di sicurezza iraniane e giustifica così gravi violazioni dei diritti umani come torture nonché arresti e detenzioni arbitrari. Rezvani diffonde inoltre propaganda contro i critici del regime per intimidirli e giustificare e incoraggiare i maltrattamenti nei loro confronti, violandone così il diritto alla libertà di espressione.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

 

138.

ZABIHPOUR Ameneh Sadat

ذبیح پور آمنه سادات

Data di nascita: 7.8.1984

Luogo di nascita: Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: femminile

Funzione: reporter della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB) e capo del gruppo editoriale straniero in lingua persiana presso l'IRIB

N. di passaporto: 09324611

Ameneh Sadat Zabihpour è capo del gruppo editoriale straniero in lingua persiana presso l'IRIB, nota come megafono del regime.

L'IRIB limita drasticamente e impedisce il libero flusso delle informazioni alla popolazione iraniana. L'IRIB è inoltre attivamente coinvolta nell'organizzazione e nella diffusione di "confessioni" estorte ai critici del regime attraverso intimidazioni e gravi violenze. Si tratta di "confessioni" trasmesse spesso dopo proteste pubbliche o prima di un'esecuzione come strumento per limitare la reazione dell'opinione pubblica.

Mentre di recente numerosi membri di alto profilo della Radio Televisione di Stato si sono dimessi e hanno sconfessato la risposta violenta del regime iraniano alle proteste del 2022, Zabihpour continua a svolgere le proprie funzioni. Ha interrogato critici del regime e prodotto video di confessioni forzate.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

139.

KHATAMI Seyyed Ahmad

خاتمی سید احمد

Data di nascita: 8.5.1960

Luogo di nascita: Semnan, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: imam della preghiera del venerdì e membro dell'Assemblea degli esperti per la guida

Seyyed Ahmad Khatami è un religioso intransigente e un influente imam della preghiera del venerdì a Teheran. È anche membro dell'Assemblea degli esperti per la guida, un'entità iraniana che è coinvolta essa stessa in violazioni dei diritti umani per il mancato rispetto delle disposizioni costituzionali.

In quanto religioso vicino alle autorità statali che gode di un largo seguito, sfrutta la sua posizione per attaccare verbalmente i dimostranti e incitare alla violenza contro di loro. Non solo difende le azioni repressive delle forze di sicurezza iraniane, ma in varie occasioni ha anche invocato un trattamento ancora più duro per i dimostranti e fatto allusione anche alla pena di morte.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

140.

MIRAHMADI Seyyed Majid

مجید سید میراحمدﻯ

Luogo di nascita: Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: viceministro dell'Interno dell'Iran

Il Brigadier Generale Seyyed Majid Mirahmadi è il viceministro dell'Interno dell'Iran, responsabile di controllare le forze di sicurezza e di polizia iraniane, coinvolte in gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

Le forze di sicurezza e di polizia iraniane stanno reprimendo violentemente le proteste, sparando direttamente contro manifestanti pacifici e compiendo arresti arbitrari nel pieno disprezzo dei diritti umani.

Nelle sue dichiarazioni Mirahmadi si riferisce alle proteste come sommosse che devono cessare, e criminalizza e minaccia i partecipanti a manifestazioni pacifiche. Inoltre, è personalmente responsabile di occultare le gravi violazioni dei diritti umani commesse dalle forze sotto la sua autorità, ad esempio, sostenendo che la manifestante sedicenne Nika Shakrami si sia suicidata. Dalle informazioni risulta che molto probabilmente ha trovato la morte per mano delle forze di sicurezza.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

141.

MOUSAVI Sayyed Abdolrahim

موسوﻯ سید عبدالرحیم

Data di nascita: 1959/1960

Luogo di nascita: Qom, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Maggiore Generale

Funzione: comandante in capo dell'esercito iraniano

Il Maggiore Generale Sayyed Abdolrahim Mousavi è il comandante in capo dell'esercito iraniano. In tale veste è responsabile del coinvolgimento dell'esercito iraniano nella risposta violenta del regime alle proteste del 2022.

In varie occasioni Mousavi ha descritto le proteste in corso in Iran come sommosse organizzate e pianificate dai nemici dell’Iran, presentandole quindi come una minaccia alla sicurezza nazionale. Ha usato un linguaggio minaccioso nei confronti dei partecipanti al movimento di protesta. Ha inoltre elogiato la risposta violenta delle forze di sicurezza iraniane nei confronti dei manifestanti, descrivendola come un modo efficace per neutralizzare i nemici dell'Iran.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

142.

BORMAHANI Mohsen

محسن برمهانی

Data di nascita: 24.5.1979

Luogo di nascita: Neishabur, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Passaporto n.: A54062245 (Iran), con scadenza 12.7.2026

Documento d'identità nazionale n.: 1063893488 (Iran)

Funzione: vicedirettore della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB)

Mohsen Bormahani è il vicedirettore della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB), che agisce come megafono del regime.

In tale veste Bormahani è responsabile dei contenuti dell'IRIB. L'IRIB limita drasticamente e impedisce il libero flusso delle informazioni alla popolazione iraniana. L'IRIB è inoltre attivamente coinvolta nell'organizzazione e nella diffusione di "confessioni" estorte ai critici del regime attraverso intimidazioni e gravi violenze. Si tratta di "confessioni" trasmesse spesso dopo proteste pubbliche o prima di un'esecuzione come strumento per limitare la reazione dell'opinione pubblica.

Mentre di recente numerosi membri di alto profilo della Radio Televisione di Stato si sono dimessi e hanno sconfessato la risposta violenta del regime iraniano alle proteste del 2022 in Iran, Bormahani continua a svolgere le proprie funzioni di vicedirettore e in recenti dichiarazioni ha difeso il regime.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

143.

JOKAR Morteza

جوکار مرتضا

(alias JOWKAR Morteza)

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Colonnello

Funzione: vicecapo delle forze dell'ordine iraniane (LEF) nella provincia di Sistan e Baluchistan

Il Colonnello Morteza Jokar è il vicecapo delle forze dell'ordine iraniane (LEF) nella provincia di Sistan e Baluchistan.

In tale veste, è responsabile della repressione violenta dei manifestanti civili nella provincia di Sistan e Baluchistan dopo la morte di Mahsa Amini nel settembre 2022. Le forze sotto il suo comando sono responsabili di avere sparato munizioni attive contro i manifestanti durante i massacri verificatisi il 30 settembre 2022 a Zahedan e il 4 novembre 2022 a Khash, in cui sono state uccise e ferite decine di persone. Sotto il suo controllo, nell'autunno 2022 si sono verificate ulteriori repressioni violente delle proteste in altre città di provincia (Saravan, Chabahar, Iranshahr, Rask, Sarbaz e altre).

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

144.

SOURI Majid

سورﻯ مجید

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Colonnello

Funzione: vicecomandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia del Lorestan

Il Colonnello Majid Souri è il vicecomandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia del Lorestan.

È responsabile della violenta repressione delle proteste del 2022 da parte delle forze di sicurezza, in particolare nella città di Khorramabad dove le persone si erano riunite per piangere la morte di Nika Shakrami, una teenager iraniana scomparsa poco dopo la morte di Mahsa Amini.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

145.

KARIMI Mohsen

کریمی محصن

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: comandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia Markazi

Il Brigadier Generale Mohsen Karimi è il comandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia Markazi.

È responsabile della violenta repressione delle proteste del 2022 da parte delle forze di sicurezza che ha condotto anche alla morte del diciannovenne Mehrshad Shahidi in un centro di detenzione dell'IRGC ad Arak.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

146.

HEYDARNIA Alireza

حیدرنیا علیرضا

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: comandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Alborz

Il Brigadier Generale Alireza Heydarnia è il comandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Alborz.

L'IRGC è responsabile della violenta repressione dei manifestanti, in particolare nella città di Karaj, Alborz, nel 2022. In quella città le forze di sicurezza hanno caricato i manifestanti in occasione dei raduni in onore delle vittime delle proteste nel quarantesimo giorno dalla morte. Il 17 ottobre 2022 le forze di sicurezza di Karaj hanno rapito dall'ospedale dove si trovava e ripetutamente violentato Armita Abbasi, una ragazza di 20 anni.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

147.

GARSHASBI Amanollah

گرشاسبی امانالله

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: vicecomandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Sistan e Baluchistan

Il Brigadier Generale Amanollah Garshasbi è il vicecomandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Sistan e Baluchistan. Il corpo provinciale Salaman è sotto il suo comando.

La provincia di Sistan e Baluchistan ha visto alcune delle più violente repressioni operate dalle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC, nel corso delle proteste del 2022. Il 30 settembre 2022 la capitale della provincia Zahedan ha vissuto un "venerdì di sangue" quando le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco su una protesta nata a Zahedan attorno alla preghiera del venerdì. Secondo le stime sono almeno 70 i manifestanti deceduti in seguito a colpi di arma da fuoco. Da allora le violenze nei confronti dei partecipanti alle proteste sono continuate.

Garshasbi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

148.

REYHANI Bahman

بهمن ریحانی

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: vicecomandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nell'Iran occidentale, responsabile della provincia di Kermanshah.

Il Brigadier Generale Bahman Reyhani è il vicecomandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nell'Iran occidentale, responsabile della provincia di Kermanshah. Il corpo provinciale Hazrat Nabi Akram è sotto il suo comando.

La provincia di Kermanshah ha visto violente repressioni da parte delle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC, in occasione delle proteste del 2022. Reyhani è pertanto tra i responsabili delle violenze dell'IRGC nei confronti dei manifestanti nella provincia di Kermanshah.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

149.

SHAHSAVARI Habib

شهسوارﻯ حبیب

Data di nascita: 1963/1964

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: comandante del corpo provinciale Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia dell'Azerbaigian occidentale

Il Brigadier Generale Habib Shahsavari è il comandante del corpo di truppe di terra Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia dell'Azerbaigian occidentale.

Le truppe dell'IRGC sotto il suo comando hanno condotto operazioni contro manifestanti nelle regioni curde dell'Iran. In particolare, a partire dal 15 novembre 2022 tali operazioni sono state condotte contro manifestanti nelle città di Piranshahr, Mahabad e Bukan nell'Azerbaigian occidentale. Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato. Secondo le stime delle ONG, le operazioni dell'IRGC nelle città di Mahabad e Bukan hanno causato, rispettivamente, la morte di quattro e dodici persone.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

150.

ABDOLLAHPOUR Mohammad

عبدللاهپور محمد

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: comandante del corpo provinciale Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Gilan

Il Brigadier Generale Mohammad Abdollahpour è il comandante del corpo provinciale Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Gilan.

La provincia di Gilan ha visto violente repressioni da parte delle forze di sicurezza iraniane, comprese le forze dell'IRGC sotto il comando di Abdollahpour, in occasione delle proteste del 2022.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

151.

MOSLEMI Siavash

مسلمی سیاوش

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: comandante del corpo provinciale Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Mazandaran

Il Brigadier Generale Siavash Moslemi è il comandante del corpo provinciale Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Mazandaran dal giugno 2020.

Nel 2022 le truppe dell'IRGC sotto il suo comando hanno condotto operazioni contro manifestanti e nel corso di tali operazioni hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato. In qualità di comandante delle truppe coinvolte in tali operazioni, Moslemi è tra i responsabili delle violenze nei confronti dei manifestanti.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

152.

ZULQADR Ahmad

ذوالقدر احمد

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: comandante del corpo provinciale Seyyed al-Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Teheran

Il Brigadier Generale Ahmad Zulqadr è il comandante del corpo provinciale Seyyed al-Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Teheran dal novembre 2020. È inoltre il vicecomandante del corpo dell'IRGC nella città di Teheran.

Secondo quanto riportato dai media, Zulqadr è stato scelto per tale incarico in funzione, segnatamente, della sua esperienza nella repressione delle manifestazioni. Nel 2022 la repressione nei confronti dei manifestanti a Teheran è stata particolarmente violenta.

In qualità di comandante delle truppe dell'IRGC coinvolte in tali atti di violenza nei confronti dei manifestanti, è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

153.

KASHKOULI Morteza

کشکولی مرتضی

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: comandante del corpo provinciale Hazrat Abulfazl del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia del Lorestan

Il Brigadier Generale Morteza Kashkouli è il comandante del corpo provinciale Hazrat Abulfazl del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia del Lorestan.

Nel 2022 le truppe dell'IRGC sotto il suo comando hanno condotto operazioni contro manifestanti nelle regioni curde dell'Iran. In particolare, sono state condotte operazioni nelle città di Khorramabad nel Lorestan. Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato, utilizzando munizioni attive contro i manifestanti.

In qualità di comandante di tali forze dell'IRGC, Kashkouli è tra i responsabili di tali atti di violenza. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

154.

BAYAT Isa

بیات عیسی

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Colonnello

Funzione: comandante della 364a brigata (Shahid Nasirzadeh) del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) a Mahabad, nella provincia dell'Azerbaigian occidentale

Il Colonnello Isa Bayat è il comandante della 364a brigata (Shahid Nasirzadeh) del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) a Mahabad, nella provincia dell'Azerbaigian occidentale, dal giugno 2022.

Nel 2022 le truppe dell'IRGC sotto il suo comando hanno condotto operazioni militari contro manifestanti nelle regioni curde dell'Iran. In particolare, a partire dal 15 novembre 2022 tali operazioni sono state condotte contro manifestanti a Mahabad, facendo ricorso alla forza in modo sproporzionato e causando la morte di quattro persone.

In qualità di comandante dell'unità dell'IRGC che ha condotto tali operazioni, Bayat è responsabile delle violenze nei confronti dei manifestanti. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

155.

ASANLOO Mohammad Taghi

آصانلو محمد تقی

Luogo di nascita: provincia di Zanjan, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: comandante del quartier generale regionale Hamzeh Seyed Al-Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nell'Iran nordoccidentale

Il Brigadier Generale Mohammad Taghi Asanloo è il comandante del quartier generale regionale Hamzeh Seyed Al-Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nell'Iran nordoccidentale, responsabile delle province del Kordestan e dell'Azerbaigian occidentale.

Il quartier generale "Hamzeh Seyed Al-Shohada" ha la missione specifica di reprimere i disordini nelle regioni curde dell'Iran nordoccidentale. Nel 2022, sotto il comando di Asanloo, le truppe dell'IRGC in tale area hanno condotto operazioni militari contro manifestanti nella regione curda dell'Iran. In particolare, a partire dal 15 novembre 2022 le truppe dell'IRGC sotto il comando di Asanloo hanno condotto tali operazioni contro manifestanti nelle città di Piranshahr, Mahabad e Bukan.

Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato. Secondo le stime delle ONG, dal 15 novembre 2022 le operazioni dell'IRGC contro i manifestanti nelle regioni curde hanno portato all'uccisione di 42 persone.

In qualità di comandante delle truppe dell'IRGC nella regione, Asanloo è responsabile degli atti di violenza perpetrati dalle sue truppe nei confronti dei manifestanti. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

▼M22

156.

SAJJADI Seyed Hamid Hazaveh

هزاوه حمید سید سجادﻯ

Data di nascita: 21.3.1969

Luogo di nascita: Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: ministero iraniano dello sport e della gioventù

Hamid Sajjadi è il ministro dello sport e della gioventù dell'Iran.

È responsabile delle pressioni esercitate per far tacere gli atleti iraniani e impedire loro di denunciare a livello internazionale le repressioni in atto in Iran. È stato coinvolto personalmente nel caso di Elnaz Rekabi, un'atleta iraniana di arrampicata che ha gareggiato senza hijab in occasione dei campionati asiatici di arrampicata tenutisi nell'autunno 2022 a Seoul. Dopo la gara, Rekabi è stata attirata con l'inganno nell'ambasciata iraniana a Seoul, dove le sono stati confiscati passaporto e telefono cellulare per ordine delle autorità di Teheran. Una volta trasferita, probabilmente contro la sua volontà, a Teheran, è stata interrogata da due istituzioni politiche e sportive dell'Iran e ha incontrato Sajjadi. Durante questo incontro è stata costretta a rilasciare una dichiarazione in cui si scusa per aver gareggiato senza hijab e le è stata rivolta la minaccia di procedere alla confisca dei terreni di famiglia. Nel dicembre 2022 è emerso che l'abitazione della famiglia di Elnaz Rekabi a Zanjan era stata demolita.

Hamid Sajjadi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

157.

GOLPAYEGANI Seyyed Mohammed Saleh Hashemi

گلپایگانی سید محمد صالح هاشمی

Data di nascita: 1967

Luogo di nascita: Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: capo del Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male (Quartier generale per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio)

Entità associate: Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male (Quartier generale per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio), polizia morale

Dal 25 agosto 2021 Seyyed Mohammed Saleh Hashemi Golpayegani è a capo del Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male (noto anche come Ufficio o Quartier generale per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio). Il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male è un'istituzione governativa responsabile della definizione e dell'applicazione nella società di modelli comportamentali eccessivamente severi.

Nel 2022 il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male ha svolto un ruolo determinante nella definizione di nuovi e più severi codici morali per le donne, che violano palesemente i loro diritti umani. Inoltre il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male ricopre un ruolo centrale nella predisposizione della sorveglianza delle donne e degli uomini che non rispettano tali codici e nell'imposizione di sanzioni spesso brutali nei loro confronti. Tali codici sono poi brutalmente applicati dalle forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF), inserite nell'elenco dell'UE, e più precisamente dalla polizia morale.

In qualità di capo del Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male, Seyyed Mohammed Saleh Hashemi Golpayegani è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

158.

ASGARI Hassan

حسن عسگرﻯ

alias ASKARI Hassan

حسن عسکرﻯ

Luogo di nascita: Bijar, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: governatore di Sanandaj, provincia del Kurdistan

Entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Hassan Asgari è il governatore della città di Sanandaj, nella provincia iraniana del Kurdistan, nonché ex comandante delle forze locali del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC).

In qualità di governatore di Sanandaj è responsabile della risposta violenta e brutale data nella città alle proteste scoppiate in seguito alla morte della giovane curda Mahsa Amini nel settembre 2022. Quando è stata segnalata l'uccisione, da parte delle forze di sicurezza di Sanandaj, di una manifestante sedicenne, Asgari e altri funzionari hanno dichiarato che la giovane è morta di overdose e che si è probabilmente trattato di un suicidio. Quella di addurre false cause di decesso per i manifestanti uccisi dalle forze di sicurezza è una tattica comune utilizzata dai funzionari iraniani per eludere le loro responsabilità negli abusi dei diritti umani commessi.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

159.

KHIABANI Hossein Modarres

مدرس حسین خیابانی

Data di nascita: marzo 1968/1969

Luogo di nascita: Teheran, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: ex governatore della provincia i Sistan eBaluchestan

Hossein Modarres Khiabani è stato il governatore della provincia iraniana di Sistan eBaluchestan dal settembre 2021 al dicembre 2022 ed era responsabile di controllare le forze dell'ordine iraniane (LEF) nella provincia.

Durante il suo mandato in qualità di governatore, le LEF e altre forze di sicurezza hanno represso varie proteste e hanno fatto ricorso a violenze eccessive nei confronti dei manifestanti. È ampiamente comprovato che il 30 settembre 2022 uno sproporzionato ricorso alla forza abbia portato all'uccisione di almeno 66 persone nella città di Zahedan, nella provincia di Sistan e Baluchestan.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

160.

KOUSHA Esmaeil Zarei

کوشا اسماعیل زارعی

alias KOSHA Ismail

کشا یسمیل

Data di nascita: 1978

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: governatore della provinciadel Kurdistan

Esmaeil Zarei Kousha è il governatore della provincia iraniana del Kurdistan e responsabile di controllare le forze dell'ordine iraniane (LEF) nella provincia.

In quanto tale, è responsabile della risposta brutale e del ricorso eccessivo alla violenza da parte delle LEF e delle forze di sicurezza in occasione delle proteste organizzate in Kurdistan in seguito alla morte della ventiduenne Mahsa Amini nel settembre 2022.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

161.

KOWSARI Mohammad Esmail

اسماعیل محمد کوثرﻯ

Data di nascita: 3.5.1955

Luogo di nascita: Teheran, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: membro del Parlamento iraniano

Mohammad Esmail Kowsari è un membro del Parlamento iraniano dal 2020. È un legislatore intransigente e membro del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC). Prima di divenire membro del Parlamento, Kowsari è stato il comandante del quartier generale Sarallah dell'IRGC a Teheran dal 2017 al 2020.

Durante le proteste del 2022/2023 ha ripetutamente minacciato conseguenze per le forze di sicurezza che non avessero adempiuto al loro dovere e represso le proteste. Ha altresì invocato un maggiore intervento militare contro i manifestanti pacifici. In qualità di membro del Parlamento, ha esortato la magistratura iraniana a condannare a morte i manifestanti.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

162.

MIRSALIM Mostafa

میرسلیم مستفا

alias MIR-SALIM Mostafa; MIRSALIM Sayyid Mostafa Agha

میر-سالم مستفا

میرسلیم سید مستفا آقا

Data di nascita: 9.6.1947

Luogo di nascita: Teheran, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Passaporto n.: Q5956077 (Iran)

Funzione: membro del Parlamento iraniano

Mostafa Mirsalim è un membro del Parlamento iraniano.

Durante le proteste del 2022/2023 ha sostenuto in modo particolarmente acceso l'imposizione della pena di morte nei confronti dei manifestanti arrestati, servendosi del Parlamento come piattaforma per promuovere e chiedere con veemenza la loro esecuzione capitale. Ha invocato l’esecuzione dei manifestanti nel giro di pochi giorni dopo l'arresto. Inoltre attacca con frequenza la libera stampa ed è a favore delle restrizioni ai social media.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

163.

NAGHDALI Mohammad Taghi

تقی محمد نقدعلی

Data di nascita: 6.6.1972

Luogo di nascita: Khomeinishahr- Isfahan, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: membro del Parlamento iraniano

Mohammad Taghi Naghdali è un membro del Parlamento iraniano nonché membro della commissione giuridica del Parlamento.

Durante le proteste del 2022/2023 ha sostenuto in modo particolarmente acceso l'imposizione della pena di morte nei confronti dei manifestanti arrestati, servendosi del Parlamento come piattaforma per promuovere e chiedere con veemenza la loro esecuzione capitale. Inoltre, attacca con frequenza la libera stampa ed è coinvolto nell'elaborazione di disposizioni legislative volte a limitare il libero flusso dell’informazione.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

164.

GHAZANFARABADI Mousa

موسا غضنفرآبادﻯ

Data di nascita: 1966

Luogo di nascita: Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: membro del Parlamento iraniano; capo della commissione giuridica e giudiziaria del Parlamento

Mousa Ghazanfarabadi è un membro del Parlamento iraniano ed è a capo della commissione giuridica e giudiziaria del Parlamento. In quanto tale è responsabile dell'esame giudiziario e giuridico dei piani ministeriali proposti in Parlamento, dell'esame e dell'approvazione dei piani relativi al diritto penale nonché delle indagini sull'operato dei funzionari e dei dirigenti del paese dal punto di vista giudiziario e giuridico.

Non ha condannato le gravi violazioni dei diritti umani commesse da funzionari iraniani durante le proteste del 2022/2023. Al contrario, ha dichiarato personalmente che le donne che violano le regole sull’hijab dovrebbero essere private dei loro diritti sociali e si è schierato a favore del ricorso alla forza in risposta a tali casi. Inoltre, sta occultando i reati commessi dalle forze iraniane difendendo la versione del governo per quanto concerne gli eventi connessi alla morte di Mahsa Amini.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

165.

NOROOZI Ahmad

نوروزﻯ احمد

alias NOROUZI Ahmad; NEWROUZI Ahmad; NAWROUZI Ahmad

Data di nascita: 1988

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: direttore del Servizio mondiale della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB); amministratore delegato di Press TV

Entità associate: Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB); Press TV

Ahmad Noroozi è il direttore del Servizio mondiale della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB) e l'amministratore delegato di Press TV, il principale canale pro-governo in lingua inglese che controlla i mezzi di informazione dell'IRIB in lingua straniera.

L'IRIB è la società nel settore dei media gestita dallo Stato iraniano e ha trasmesso centinaia di confessioni estorte a detenuti iraniani, con doppia cittadinanza o stranieri in Iran. L'IRIB e le sue controllate costituiscono uno strumento fondamentale della campagna di censura e repressione di massa condotta dal governo iraniano nei confronti dei suoi cittadini. L'IRIB ha prodotto, e trasmesso di recente, interviste a persone costrette a confessare che i propri parenti non erano stati uccisi dalle autorità iraniane durante le proteste scoppiate a livello nazionale, bensì erano morti per cause accidentali ed estranee.

Press TV è responsabile della produzione e trasmissione di confessioni estorte a detenuti, fra cui giornalisti, attivisti politici ed esponenti di minoranze curde e arabe, in violazione dei diritti a un giusto processo e a un equo processo riconosciuti a livello internazionale.

In qualità di direttore dell'IRIB e di amministratore delegato di Press TV, Ahmad Noroozi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

166.

POURANVARI Youssef

یوسف پورانوارﻯ

alias POURANVARI Youssuf

Data di nascita: 26.5.1983

Luogo di nascita: Teheran, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Documento d'identità nazionale n.: 0492699836 (Iran)

Funzione: direttore del dipartimento trasmissioni e programmazione del principale canale in lingua straniera della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB)

Entità associate: Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB)

Youssef Pouranvari è il direttore del dipartimento trasmissioni e programmazione del principale canale in lingua straniera della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB).

In quanto conglomerato statale di mezzi d'informazione gestito dal governo iraniano, l'IRIB ha il monopolio dei servizi radiotelevisivi in Iran e svolge un ruolo centrale nel limitare l'esercizio del diritto alla libertà di espressione e impedire il libero flusso delle informazioni in Iran tramite attività di censura. L'IRIB produce, sostiene e diffonde la propaganda del governo sia in Iran sia a livello internazionale. Inoltre l'IRIB trasmette regolarmente accuse false e infondate contro cittadini iraniani, con doppia cittadinanza e stranieri, e utilizza notizie falsificate per fare cattiva informazione e lanciare false accuse contro presunti nemici del regime. Inoltre l'IRIB collabora ampiamente con le agenzie di sicurezza e di intelligence, compreso il ministero dell'intelligence e della sicurezza (MOIS) dell'Iran e il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), per ottenere e diffondere pubblicamente confessioni estorte a detenuti iraniani, con doppia cittadinanza e stranieri. Dalle testimonianze e da altri elementi di prova emerge il ricorso a torture, sia fisiche che psicologiche, a minacce nei confronti di familiari e a trattamenti degradanti al fine di estorcere le confessioni. Dal 2009 le trasmissioni dell'IRIB hanno diffuso centinaia di confessioni forzate nonché contenuti diffamatori contro altre centinaia di persone. L'IRIB utilizza confessioni forzate in particolare per incriminare come spie cittadini con doppia cittadinanza e stranieri, per demonizzare attivisti per i diritti umani e per legittimare la repressione nei confronti di minoranze religiose come la comunità baha’i.

In qualità di direttore del dipartimento trasmissioni e programmazione del principale canale in lingua straniera dell'IRIB, Youssef Pouranvari contribuisce alla repressione di dimostranti pacifici, giornalisti, difensori dei diritti umani, studenti e altre persone che rivendicano i propri diritti legittimi.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

167.

KADEM Ahmad

کادم احمد

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: capo del quartier generale regionale Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Il Brigadier Generale Ahmad Kadem è il capo della base operativa (quartier generale regionale) Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), che controlla le truppe dell'IRGC nelle province di Khusestan, Lorestan e Kohgiluyeh e Boyer-Ahmad.

Durante le proteste del 2022 le truppe dell'IRGC sotto il suo comando hanno condotto operazioni contro i manifestanti, in particolare nelle regioni di Khusestan e Lorestan, incluso nelle città di Khorramabad (Lorestan) e Izeh (Khusestan). Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato, utilizzando munizioni attive contro i manifestanti. In qualità di comandante generale delle truppe dell'IRGC in dette regioni, Kadem è responsabile degli atti di violenza perpetrati da tali truppe nei confronti dei manifestanti.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

168.

AZIMI Mohammad Nazar

نظر محمد عظیمی,

alias AZIMI Mohammadnazar

عظیمی موهاممادنازار

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Funzione: comandante del quartier generale Najaf Al-Ashraf del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Il Brigadier Generale Mohammad Nazar Azimi è il comandante del quartier generale Najaf Al-Ashraf del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), che controlla le truppe dell'IRGC nelle province di Kermanshah, Hamedan e Ilam.

Durante le proteste del 2022 la provincia di Kermanshah ha visto violente repressioni da parte delle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC. In qualità di comandante del quartier generale regionale dell'IRGC per le truppe dell'IRGC attive in questa regione, è responsabile delle violenze perpetrate dall'IRGC nei confronti dei manifestanti nella provincia di Kermanshah.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

169.

NILFRUSHAN Abbas Mortaza

نیلفروشان عباس مرتاضا

alias NILFOROUSHAN Abbas; NILFOROUSHAN DARDASHTI Abbas; NILFOROUSHAN DARDASHTI Abbas; NILFOROUSHAN Abbas; NILFRUSHAN DARDASHTI Abbas Mortaza

نیلفروشان دردشتی عباس

Data di nascita: 23.8.1966

Luogo di nascita: Isfahan, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Passaporto n.: P46631463 (Iran)

Funzione: vicecomandante per le operazioni del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Abbas Nilfrushan è il vicecomandante per le operazioni del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) e responsabile del Comando delle operazioni dell'IRGC, una delle organizzazioni di sicurezza direttamente incaricate della repressione delle proteste.

In tale veste, ha definito il movimento di protesta civile di base del 2022 come un movimento terrorista e una minaccia diretta per la sicurezza dell'Iran, legittimando in tal modo la dura risposta alle proteste pacifiche.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

170.

MOEIN Moslem

مسلم معین

Data di nascita: 22.9.1985

Luogo di nascita: Eslamabad, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Documento d'identità nazionale n.: 3341588477 (Iran)

Indirizzo: Part 7, Block 25, Ground Floor, 16th Street, Sarvestan Street, Chaghamirza Phase 2 Shahid Mehrabi, Kermanshah, Iran

Funzione: capo del quartier generale per il ciberspazio della Forza di resistenza Basji (Basij)

Moslem Moein è un alto funzionario della Forza di resistenza Basji (Basij), la famigerata organizzazione paramilitare volontaria, inserita nell'elenco dell'UE, che opera sotto il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) con sezioni in tutto l'Iran.

Basji ha svolto un ruolo chiave nella repressione letale a opera del regime nei confronti delle proteste che hanno attraversato il paese dal settembre 2022. In qualità di capo del quartier generale per il ciberspazio di Basji, Moein supervisiona le misure volte a controllare e censurare le attività online degli iraniani. Ha parlato pubblicamente della priorità, per Basji, di monitorare l'uso di internet da parte degli iraniani. Inoltre, Moein è fautore dello sviluppo di un'intranet iraniana nazionale, che potrebbe permettere al regime di disconnettere l'Iran dall'internet globale. Il governo iraniano continua a filtrare e bloccare il libero flusso dell'informazione in Iran.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

171.

KARAMI Mohammad

محمد کرمی

Data di nascita: 27.1.1966

Luogo di nascita: Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Grado: Brigadier Generale

Passaporto n.: K50849392 (Iran), scade il 23.9.2024

Funzione: comandante del quartier generale Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) per la provincia di Sistan e Baluchestan e la provincia di Kerman

Il Brigadier Generale Mohammad Karami è il comandante del quartier generale Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), che comanda le truppe dell'IRGC nella provincia di Sistan e Baluchestan e nella provincia di Kerman.

La provincia di Sistan e Baluchestan ha visto alcune delle più violente repressioni operate dalle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC, nel corso delle proteste del 2022. Il 30 settembre 2022 la capitale di provincia Zahedan ha vissuto un «venerdì di sangue» quando le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco su una protesta nata a Zahedan attorno alla preghiera del venerdì, utilizzando munizioni attive. Almeno 70 manifestanti sono deceduti in seguito a colpi di arma da fuoco. Da allora le violenze nei confronti dei partecipanti alle proteste successive sono continuate. In qualità di comandante del quartier generale regionale dell'IRGC per le truppe dell'IRGC attive in questa regione, Karami è responsabile delle violenze perpetrate dall'IRGC nei confronti dei manifestanti nella provincia di Sistan e Baluchestan, in particolare in relazione al «venerdì di sangue».

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

172.

JAVIDAN Ali Akbar

جاویدان علی اکبر

Data di nascita: 21.3.1967

Luogo di nascita: Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: comandante delle forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF) nella provincia di Kermanshah

Ali Akbar Javidan è il comandante delle forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF) nella provincia di Kermanshah dal giugno 2019.

In tale veste, è responsabile di aver ordinato la violenta reazione delle LEF alle proteste svoltesi a Kermanshah nel 2022. È altresì responsabile di assicurare la rigorosa attuazione, da parte delle LEF, delle politiche morali che violano gravemente i diritti umani, anche attraverso la repressione attiva delle donne che non rispettano i codici relativi al velo. È inoltre responsabile degli arresti di donne a opera delle LEF nel corso delle proteste del luglio 2022. È responsabile di violenze, discriminazione, comportamenti crudeli e degradanti nonché detenzione arbitraria nei confronti di donne.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

173.

AZARPENDAR Abbas

آذرپندار عباس

Luogo di nascita: Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: amministratore delegato di Radis Vira Tejarat Co.; direttore regionale in Iran per Tiandy Technologies

Abbas Azarpendar è l’amministratore delegato di Radis Vira Tejarat Co., un intermediario fondamentale in Iran che fornisce alcune delle più avanzate apparecchiature di sorveglianza al governo iraniano.

Durante le proteste che hanno fatto seguito alla morte di Mahsa Amini, in stato di fermo di polizia, a metà settembre 2022, le apparecchiature di Radis Vira Tejarat Co. sono state utilizzate dalle forze di sicurezza iraniane, compresi il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), le forze Basij che operano sotto l'IRGC e le forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF), per reprimere brutalmente le proteste avvenute a livello nazionale, il che ha portato alla tortura o alla morte di almeno 516 manifestanti, inclusi almeno 70 minori.

Azarpendar è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

▼M23

174.

ESMAEILI Mohammad Mehdi

محمد مهدﻯ اسماعیلی

Data di nascita: 1975

Luogo di nascita: Kabudarahang, Hamedan, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: ministro della Cultura e dell’orientamento islamico

Entità associata: ministero della Cultura e dell’orientamento islamico; Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Mohammad Mehdi Esmaeli è il ministro iraniano della Cultura e dell’orientamento islamico.

Sotto la sua autorità, il ministero ha minacciato di imporre divieti di viaggio e di lavoro agli artisti o ai musicisti che non seguono la linea del governo. Mohammad Mehdi Esmaili ha minacciato personalmente e pubblicamente di imporre arresti e divieti di lavoro ai registi che avevano pubblicato una dichiarazione chiedendo alle forze di sicurezza di dar prova di moderazione nei confronti dei manifestanti pacifici. Da quando è diventato ministro, un numero importante di artisti e giornalisti è stato arrestato sulla base di accuse infondate, il che indica che alle minacce di repressione sono seguite azioni repressive. Esmaeili si adopera inoltre per limitare ulteriormente la libertà di espressione facendo pressioni in parlamento per un progetto di legge che renderà illegale la condivisione di informazioni o comunicazioni ritenute critiche nei confronti del regime. Sotto l’autorità di Mohammad Mehdi Esmaeili e con la sua approvazione dichiarata, numerosi artisti, musicisti, registi e giornalisti iraniani sono stati minacciati, arrestati e perseguiti sulla base di accuse infondate e la loro libertà di espressione è stata ulteriormente limitata in misura significativa.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

175.

NOURI Yousef

یوسف نورﻯ

Data di nascita: 1961

Luogo di nascita: Ilam, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: ministro dell’Istruzione

Entità associate: ministero dell’Istruzione dell’Iran; Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Yousef Nouri è ministro dell’Istruzione dell’Iran dal novembre 2021.

Sotto la sua responsabilità l’istruzione degli studenti iraniani è continuamente allineata alle opinioni del governo e agli insegnamenti dell’Ayatollah Khamenei. Nel settembre e nell’ottobre 2022 le forze di sicurezza sono state viste arrestare alunni iraniani asseritamente coinvolti in proteste anti-hijab. In quanto ministro dell’istruzione Nouri è responsabile della detenzione di studenti in istituti di rieducazione. Nouri ha confermato che alcuni studenti erano già stati arrestati. Ha affermato che sono stati inviati in «istituti psicologici» che trattengono gli studenti per «riformarli e rieducarli» allo scopo di impedire comportamenti «antisociali». Ha aggiunto che gli studenti potevano tornare a scuola solo dopo essere stati «riformati».

Rendendosi responsabile della detenzione arbitraria di studenti allo scopo di modificare radicalmente le opinioni antigovernative, Nouri viola il diritto umano fondamentale all’istruzione secondo il quale l’istruzione è intesa a favorire il pieno sviluppo della personalità umana e a rafforzare il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

176.

KARIMI Farzin

فرزین کریمی مزلقان چاﻯ

(a.k.a. KARIMI MAZLGHANCHAY Farzin)

Data di nascita: 7.12.1992

Luogo di nascita: Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Carta d’identità: 0440273961

Funzione: membro del ministero iraniano dell’Intelligence e della sicurezza (MOIS); cofondatore della Ravin Academy

Farzin Karimi è membro del ministero iraniano dell’Intelligence e della sicurezza (MOIS) e cofondatore della Ravin Academy, un’entità inserita nell’elenco dell’UE che forma persone in materia di cibersicurezza e pirateria informatica e recluta tra queste futuri collaboratori del MOIS.

Il MOIS è ampiamente coinvolto nell’infiltrazione dei gruppi di opposizione interna, nel monitoraggio delle minacce interne e dei dissidenti espatriati e nell’arresto di presunte spie e dissidenti.

Farzin Karimi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

177.

MOSTAFAVI Seyed Mojtaba

سید مجتبی مصطفوﻯ

(alias MORTAZAVI, Mojtaba; MOSTAF, Mojtaba)

Data di nascita: 2.4.1987

Luogo di nascita: Teheran, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Documento d’identità nazionale: n. 0080467741 (Iran)

Funzione: membro del ministero iraniano dell’Intelligence e della sicurezza (MOIS); cofondatore della Ravin Academy

Seyed Mojtaba Mostafavi è membro del ministero iraniano dell’Intelligence e della sicurezza (MOIS) e cofondatore della Ravin Academy, un’entità inserita nell’elenco dell’UE che forma persone in materia di cibersicurezza e pirateria informatica e recluta tra queste futuri collaboratori del MOIS.

Il MOIS è ampiamente coinvolto nell’infiltrazione dei gruppi di opposizione interna, nel monitoraggio delle minacce interne e dei dissidenti espatriati e nell’arresto di presunte spie e dissidenti.

Seyed Mojtaba Mostafavi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

178.

ESMAELI Vali

ولی اسماعیلی

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: capo della Commissione sociale del parlamento

Vali Esmaeli è un legislatore e fautore di una linea intransigente che presiede la commissione sociale del parlamento iraniano.

È uno dei 227 membri del parlamento che hanno firmato, il 6 novembre 2022, una dichiarazione in cui si elogiavano le forze di sicurezza per avere ucciso dei manifestanti e si esortava la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli colpevoli di «Muharebeh» («ribellione contro Dio»). Esmaeli ha definito i manifestanti «agenti stranieri» e ha giustificato la violazione dei diritti umani commessi dalla Repubblica islamica dell’Iran. In quanto membro del parlamento iraniano, Esmaeli ha appoggiato l’uccisione, la detenzione e la tortura di persone durante le proteste scoppiate in tutto il paese nel 2022.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

179.

NADERI Ahmad

احمد نادرﻯ

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: membro del presidium del parlamento iraniano

Ahmad Naderi è un legislatore e fautore di una linea intransigente, nonché membro del presidium/consiglio direttivo del parlamento iraniano.

È uno dei 227 membri del parlamento che hanno firmato, il 6 novembre 2022, una dichiarazione in cui si elogiavano le forze di sicurezza per avere ucciso dei manifestanti e si esortava la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli colpevoli di «Muharebeh» («ribellione contro Dio»).

Durante la lettura di una dichiarazione di 233 deputati nella seduta pubblica del parlamento del 2 ottobre 2022, ha elogiato e appoggiato l’operato delle forze di sicurezza e dell’ordine nel reprimere i manifestanti. In quanto membro del parlamento iraniano, Naderi ha appoggiato l’uccisione, la detenzione e la tortura di persone durante le proteste scoppiate in tutto il paese nel 2022.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

180.

ELAHIAN Zohreh

الهیان زهره

Cittadinanza: iraniana

Sesso: femminile

Funzione: membro della commissione per la sicurezza nazionale e la politica estera del parlamento iraniano.

Zohreh Elahian è una legislatrice e fautrice di una linea intransigente, nonché membro della commissione per la sicurezza nazionale e la politica estera del parlamento iraniano.

È uno dei 227 membri del parlamento che hanno firmato, il 6 novembre 2022, una dichiarazione in cui si elogiavano le forze di sicurezza per avere ucciso dei manifestanti e si esortava la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli colpevoli di «Muharebeh» («ribellione contro Dio»). In quanto membro del parlamento iraniano, Elahian ha appoggiato l’uccisione, la detenzione e la tortura di persone durante le proteste scoppiate in tutto il paese nel 2022.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

181.

FARAHANI Ahmad Amirabadi

احمد امیرآبادﻯ فراهانی

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: membro del presidium del parlamento iraniano

Amirabadi Farahani è un legislatore e fautore di una linea intransigente, nonché membro del presidium/consiglio direttivo del parlamento iraniano. È uno dei 227 membri del parlamento che hanno firmato, il 6 novembre 2022, una dichiarazione in cui si elogiavano le forze di sicurezza per avere ucciso dei manifestanti e si esortava la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli colpevoli di «Muharebeh» («ribellione contro Dio»). In quanto membro del parlamento iraniano, Farahani ha appoggiato l’uccisione, la detenzione e la tortura di persone durante le proteste scoppiate in tutto il paese nel 2022.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

182.

DELKHOSH-ABATARI Seyyed Kazem

سید کاظم دلخوش اباترﻯ

Luogo di nascita: Someh, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: portavoce della commissione giudiziaria e giuridica del parlamento iraniano

Seyyed Kazem Delkhosh-Abatari è il portavoce della commissione giudiziaria e giuridica del parlamento iraniano.

Durante le proteste del 2022/2023 ha contribuito a elaborare un piano per perseguire i giornalisti e i mezzi d’informazione che pubblicano notizie non conformi alla versione ufficiale della Repubblica islamica. La repressione dei giornalisti in Iran si è intensificata dai primi giorni delle proteste del 2022, con quasi 70 giornalisti arrestati finora. In qualità di portavoce della commissione giudiziaria e giuridica del parlamento iraniano, Delkhosh-Abatari è stato coinvolto nella repressione dei media e dei giornalisti a seguito dello scoppio delle proteste in tutto il paese nel 2022.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

183.

JALALI Hossein

حسین جلالی

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: membro del parlamento

Hossein Jalali è un legislatore e fautore di una linea intransigente, nonché membro del parlamento iraniano.

È uno dei 227 membri del parlamento che hanno firmato una lettera in cui si elogiavano le forze di sicurezza per avere ucciso dei manifestanti e si esortava la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli colpevoli di «Muharebeh» («ribellione contro Dio»). Ha confermato personalmente l’esistenza di tale lettera e ha ribadito le sue richieste. In qualità di membro del parlamento iraniano, Jalali ha chiesto personalmente l’esecuzione dei manifestanti.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

184.

MOUSAVI Seyyed Nezamoldin

سید نظام الدین موسوﻯ

alias MOUSAVI Nezam

Luogo di nascita: Khorramabad, Iran

Sesso: maschile

Funzione: portavoce del consiglio direttivo del parlamento iraniano

Seyyed Nezamoldin Mousavi è il portavoce del presidium/consiglio direttivo del parlamento iraniano.

Durante le proteste del 2022/2023 ha tenuto una riunione con le autorità giudiziarie e i legislatori con l’intento di accelerare l’esecuzione delle sentenze pronunciate nei confronti dei manifestanti arrestati. In qualità di portavoce del presidium/consiglio direttivo del parlamento iraniano, Mousavi ha esortato la magistratura a velocizzare i processi e accelerare l’esecuzione delle sentenze pronunciate nei confronti dei manifestanti, mettendo così a repentaglio il loro diritto a un giusto processo, ed è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

Mousavi è anche uno dei 227 membri del parlamento che hanno firmato, il 6 novembre 2022, una dichiarazione in cui si elogiavano le forze di sicurezza per avere ucciso dei manifestanti e si esortava la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli colpevoli di «Muharebeh» («ribellione contro Dio»). Ha definito i manifestanti «agenti stranieri» e ha giustificato le violazioni dei diritti umani perpetrate dalla Repubblica islamica dell’Iran. Mousavi ha appoggiato l’uccisione, la detenzione e la tortura di persone durante le proteste scoppiate in tutto il paese nel 2022.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

185.

NESARI Habibollah Jan

حبیب الله جان نثارﻯ

Luogo di nascita: Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: aggiunto alla formazione e all’istruzione delle Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran

Habibollah Jan Nesari è attualmente aggiunto alla formazione e all’istruzione delle Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran inserite nell’elenco dell’UE.

Tra il 2016 e il 30 dicembre 2019 è stato vicecomandante delle unità speciali delle LEF.

In qualità di vicecomandante era responsabile della supervisione dell’uso di armi letali e non letali da parte delle forze durante le proteste nazionali del novembre 2019, causa della morte di centinaia di manifestanti. È stato riconosciuto colpevole di crimini contro l’umanità dal tribunale internazionale dei popoli per le atrocità commesse in Iran per il suo ruolo nella repressione dei manifestanti in qualità di vicecomandante. È accertato che, in quanto parte delle forze di sicurezza, le forze di polizia si sono rese responsabili della progettazione e attuazione di un piano per commettere crimini contro l’umanità nonché di omicidi, carcerazioni, sparizioni forzate, atti di tortura e violenza sessuale al fine di sedare le proteste e nascondere i crimini commessi durante le proteste del novembre 2019.

In qualità di vicecomandante, Nesari è personalmente responsabile di violazioni dei diritti umani commesse dalle LEF. Le LEF, che Nesari attualmente addestra, sono coinvolte nella violenta repressione dei manifestanti durante le proteste scoppiate nel settembre 2022, tra l’altro con l’uso letale della forza contro manifestanti iraniani.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

186.

BABAEI Hassan

حسن بابایی

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: capo dell’organizzazione di Stato per la registrazione di atti e proprietà

Hassan Babaei è a capo dell’organizzazione di Stato per la registrazione di atti e proprietà e una figura di alto livello della magistratura iraniana.

In tale veste, Hassan Babaei è responsabile di numerose violazioni del diritto a un giusto processo durante le proteste del 2022/2023 in Iran.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

187.

GHANNAD Qazi

قاض قناد

(alias QANAD Qazi)

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: procuratore e giudice presso il tribunale rivoluzionario

Qazi Ghannad è procuratore e giudice presso il tribunale rivoluzionario.

Durante le proteste del 2022/2023 ha violato il diritto a un processo giusto e ha condannato a morte dei manifestanti, successivamente giustiziati dal regime iraniano. In qualità di procuratore, ha emesso la condanna a morte nel caso di Majid Rahnavard nel 2022.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

188.

MANSOURI Seyed Hadi

منصورﻯ هادﻯ سید

Luogo di nascita: Mashhad, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: capo della quarta sezione del tribunale rivoluzionario di Mashhad

Seyed Hadi Mansouri è giudice e capo della quarta sezione del tribunale rivoluzionario di Mashhad dal dicembre 2017.

Durante le proteste del 2022/2023ha partecipato alla campagna di sentenze capitali pronunciate nei confronti di manifestanti, violando anche il loro diritto a un giusto processo.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

189.

HOSSEINI Hojjat al-Eslam Hossein

حسینی الاسلام حسین حجت

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: capo della magistratura della provincia del Kurdistan

Hojjat al-Eslam Hossein Hosseini è il capo della magistratura nella regione del Kurdistan.

Durante le proteste del 2022/2023ha partecipato alla repressione delle manifestazioni ed è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse nell’ambito della repressione di manifestanti pacifici. È complice di tali violazioni, compresi torture e trattamenti crudeli, disumani o degradanti.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

190.

JABARI Mohammad

محمد جبارﻯ

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: procuratore della provincia del Kurdistan

Mohammad Jabari è il procuratore della provincia del Kurdistan.

In tale veste, è responsabile, sin dalle proteste del 2019, di varie violazioni dei diritti umani comprese condanne a morte e repressione delle manifestazioni.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

191.

MOSTAFAVINIA Hojjat al-Eslam Ali

نیا مصطفوﻯ علی الاسلام هجت

(alias MOSTAFAVI (Hojjatoleslam) Ali)

Luogo di nascita: Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: religioso; procuratore generale della provincia di Sistan e Belucistan

Indirizzo: Zahedan

Hojjat-al-Eslam Ali Mostafavinia è un religioso e procuratore generale della provincia di Sistan e Belucistan. In precedenza ha esercitato la funzione di procuratore nel Sistan e Belucistan, nonché nel Khorasan meridionale.

In tale veste, era incaricato di perseguire manifestanti detenuti arbitrariamente durante le proteste verificatesi a Zahedan nell’ottobre 2022 e violentemente represse dalle forze di polizia con morti e feriti.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

192.

SHAMSABAD Mehdi

آباد شمس مهدﻯ

(alias SHAMSABAD Mahdi)

Luogo di nascita: Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: procuratore della provincia di Sistan e Belucistan

Mehdi Shamsabad è procuratore di Zahedan nella provincia di Sistan e Belucistan.

In tale veste, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani durante le proteste del 2022/2023, comprese condanne a morte e repressione delle manifestazioni, nonché di punizioni degradanti, fra cui la pena di morte per flagellazione.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

193.

HARIKANDI Hossein Fazeli

هریکندﻯ فاضلی حسین

Luogo di nascita: Babol, provincia di Mazandaran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: Procuratore generale della provincia di Alborz

Hossein Fazeli Harikandi è il procuratore generale della provincia di Alborz.

In tale veste, è responsabile della condanna di varie centinaia di manifestanti per il reato di «corruzione sulla terra» durante le proteste del 2022/2023, esponendoli al rischio di condanna a morte.

Ha inoltre sostenuto la tesi del governo riguardo alla morte di Sarina Ismailzadeh nel 2022. Nonostante fosse deceduta a causa delle violenze della polizia, lo Stato aveva rilasciato una dichiarazione secondo cui Sarina Ismailzadeh si era suicidata e non era morta dunque a causa della violenta repressione delle manifestazioni nella provincia di Alborz.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

194.

MADADI Hassan

حسن مددﻯ

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: procuratore facente funzioni della provincia di Alborz

Hassan Madadi riveste la funzione di procuratore facente funzioni della provincia di Alborz almeno dal 2020.

In tale veste, è responsabile di varie violazioni dei diritti umani, segnatamente la negazione del diritto a un giusto processo durante le proteste del 2022/2023.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

195.

TAGHANAKI Soghra Khodadadi

صغرﻯ خدادادﻯ

Data di nascita: 27.3.1971

Cittadinanza: iraniana

Sesso: femminile

Funzione: direttrice della prigione femminile di Qarchak

N. di passaporto: B50799950 (Iran) (individuale)

Indirizzo: Varamin, Teheran, Iran

Soghra Khodadadi Taghanaki è direttrice della prigione femminile di Qarchak.

La prigione è nota per le condizioni inumane di detenzione, fra cui le cattive condizioni sanitarie, la negazione di assistenza medica, le penurie alimentari, l’uso eccessivo della forza nei confronti delle prigioniere, le torture, le violenze sessuali e le esecuzioni extragiudiziali.

La prigione di Qarchak è uno dei luoghi principali in cui vengono detenute le donne arrestate durante le proteste pacifiche del 2022/2023 seguite alla morte della ventiduenne Mahsa Amini durante il fermo disposto dalla polizia morale iraniana.

Soghra Khodadadi Taghanaki è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

196.

PASANDIDEH Heidar

حیدر پسندیده

Luogo di nascita: Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: direttore della prigione di Sanandaj

Heidar Pasandideh è direttore della prigione centrale di Sanandaj nella provincia del Kurdistan iraniano dal 2020.

Sotto la sua amministrazione, prigionieri sono stati giustiziati in modo arbitrario nella prigione centrale di Sanandaj. Nella sua funzione di direttore ha sovrinteso alla detenzione e alla tortura di prigionieri arrestati durante le proteste del 2022/2023 seguite alla morte di Mahsa Amini e ne è pertanto responsabile.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

197.

PIRI Morteza

مرتضی پیرﻯ

Data di nascita: 5.7.1977

Luogo di nascita: Zabol, provincia di Sistan e Belucistan, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: direttore della prigione centrale di Zahedan

Carta d’identità: 4072307122

Indirizzo: Zahedan, Iran

Morteza Piri è direttore della prigione centrale di Zahedan nella provincia di Sistan e Belucistan.

La prigione è nota per le condizioni inumane di detenzione, fra cui le cattive condizioni sanitarie, la negazione di assistenza medica, l’uso eccessivo della forza nei confronti dei prigionieri e le esecuzioni extragiudiziali. Sotto la sua amministrazione, la prigione di Zahedan ha eseguito numerose esecuzioni, un numero sproporzionato delle quali nei confronti della minoranza beluci del paese. Nella sua veste è stato coinvolto nella repressione delle proteste del 2022/2023 seguite alla morte della ventiduenne Mahsa Amini durante il fermo disposto dalla polizia morale iraniana.

Morteza Piri è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

198.

AZIZI Allah-Karam

اللهکرم عزیزﻯ

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: capo della prigione Rajai Shahr

Indirizzo: Moazzen Blvd, Gohardasht, città di Karaj, provincia di Alborz, Iran

Entità associate: prigione Rajai Shahr

Allah-Karam Azizi è il capo della prigione Rajaee Shahr, inserita nell’elenco dell’UE (alias prigione Rajai Shahr, Rajaishahr, Rajài Shahr, Rejài Shahr, Rajayi Shahr, prigione Gorhardasht, prigione Gohar Dasht) in Iran.

In tale veste, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran, segnatamente torture e trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti, nonché maltrattamenti e tortura di prigionieri.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

199.

KHOSRAVI Mohammad Hossein

محمد حسین خسروﻯ

Data di nascita: 23.9.1974

Luogo di nascita: Birjand, provincia del Khorasan meridionale, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: direttore generale delle prigioni della provincia di Sistan e Belucistan, ex direttore della prigione centrale di Zahedan

Carta d’identità: 0653027761

Indirizzo: provincia di Sistan e Belucistan, Iran

Nella sua funzione di direttore generale delle prigioni della provincia di Sistan e Belucistan, Mohammad Hossein Khosravi sovrintende alle prigioni della provincia di Sistan e Belucistan.

Le prigioni della provincia, compresa la prigione centrale di Zahedan, sono note per le condizioni inumane di detenzione, fra cui le cattive condizioni sanitarie, la negazione di assistenza medica, l’uso eccessivo della forza nei confronti dei prigionieri e le esecuzioni extragiudiziali. Sotto la sua amministrazione, la sola prigione di Zahedan ha eseguito numerose esecuzioni, un numero sproporzionato delle quali nei confronti della minoranza beluci del paese, ed è stata coinvolta nella repressione delle proteste del 2022/2023 seguite alla morte della ventiduenne Mahsa Amini durante il fermo disposto dalla polizia morale iraniana.

Mohammad Hossein Khosravi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

200.

CHEHARMAHALI Ali

علی چهارمحالی

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: direttore generale delle prigioni di Alborz

Indirizzo: Alvand Building, Below Mader Square, Karaj, Mehravila, Iran

Ali Cheharmahali è direttore generale delle prigioni della provincia di Alborz ed ex direttore della prigione di Evin inserita nell’elenco dell’UE.

In tale veste, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran durante le proteste del 2022/2023, fra cui torture e trattamenti crudeli, disumani o degradanti.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

201.

FADAVI Ali

علی فدوﻯ

Data di nascita: 1961

Luogo di nascita: Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: vicecomandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Ali Fadavi è il vicecomandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC).

L’IRGC ha ampiamente partecipato alla repressione violenta e attiva delle proteste del 2022/2023 in Iran ed è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

Nella sua funzione, Fadavi guida, facilita e legittima le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dall’IRGC.

Ali Fadavi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

202.

SHARIF Ramezan

شریف رمظان

Luogo di nascita: Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: portavoce del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Ramezan Sharif è il portavoce del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC).

L’IRGC ha ampiamente partecipato alla repressione violenta e attiva delle proteste del 2022/2023 in Iran ed è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

Nella sua funzione, Sharif copre e legittima le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dall’IRGC.

Ramezan Sharif è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

203.

JOMEIRI Fathollah

فتح الله جمیرﻯ

Luogo di nascita: Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: capo dell’organizzazione per la protezione delle informazioni del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)/unità di sicurezza dell’IRGC

Fathollah Jomeiri è il capo dell’organizzazione per la protezione delle informazioni del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), denominato anche unità di sicurezza dell’IRGC.

L’unità è responsabile della protezione delle infrastrutture essenziali e delle zone chiave del paese, di personaggi importanti, come personalità del regime, ma soprattutto del regime stesso.

L’IRGC ha ampiamente partecipato alla repressione violenta e attiva delle proteste del 2022/2023 in Iran ed è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

Nella sua funzione, Jomeiri guida, facilita e legittima le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dall’IRGC.

Fathollah Jomeiri è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

204.

KAAMFAR Behdad

کامفر بهداد

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: procuratore presso la Procura rivoluzionaria di Karaj

Behdad Kaamfar è un procuratore presso la Procura rivoluzionaria di Karaj che tratta casi presso il tribunale rivoluzionario di Karaj.

In tale veste, è responsabile della repressione esercitata nei confronti dei manifestanti mediante l’imposizione di pene gravi, fra cui la pena di morte. Le autorità giudiziarie iraniane utilizzano in particolare l’accusa penale di «Muharebeh» («ribellione contro Dio») che prevede la pena di morte per chi si oppone agli organi statali ed è spesso invocata per la repressione nei confronti dei manifestanti.

In particolare, Kaamfar ha rappresentato la procura in un caso del novembre/dicembre 2022 in cui vari manifestanti sono stati condannati per presunti attacchi contro la Basji. In tale processo l’accusa formulata da Kaamfar ha condotto a varie condanne alla pena di morte per «Muharebeh», in particolare contro Mohammad Mehdi Karimi, Amid Mehdi Shokrollahi, Reza Aria Farzaneh Gharehassanlou, Hamid Gharehassanlou, Ali Moazzami Goudarzi e Hossein Mehdi Mohammadi.

Chiedendo tali condanne e utilizzando tali reati in contrasto con i principi della giustizia, e causando così la morte di oppositori dello Stato iraniano, Behdad Kaamfar si è reso responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

205.

FATHI Murad

مراد فتحی

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: direttore delle prigioni della provincia dell’Azerbaigian occidentale

Murad Fathi è il direttore delle prigioni della provincia dell’Azerbaigian occidentale dal 22 novembre 2022.

In precedenza aveva ricoperto lo stesso incarico nella provincia del Kurdistan. Nelle prigioni sotto il suo controllo, durante le proteste del 2022/2023 si sono registrati episodi di torture dei prigionieri che, in alcuni casi, hanno condotto alla morte di questi ultimi per le torture stesse e/o per la mancanza di assistenza medica. Fra le persone detenute e torturate figurano manifestanti arrestati in entrambe le province.

Partecipando alla repressione dei manifestanti e sovrintendendo alle torture nelle strutture carcerarie sotto il suo comando, che in alcuni casi hanno provocato la morte dei prigionieri, Murad Fathi è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

▼M4



Entità

 

Nome

Informazioni identificative

Motivi

Data di inserimento nell'elenco

▼M15

1.

Polizia Criminalità informatica

Luogo: Teheran (Iran)

Sito web: http://www.cyberpolice.ir

La polizia Criminalità informatica iraniana, fondata nel gennaio 2011, è un’unità della polizia della Repubblica islamica dell’Iran diretta da Vahid Majid. Dalla sua istituzione fino all’inizio del 2015, è stata diretta da Esmail Ahmadi-Moqaddam (in elenco). Ahmadi-Moqaddam ha sottolineato che quest’unità perseguirà gruppi dissidenti e antirivoluzionari che hanno usato le reti sociali basate su internet per scatenare, nel 2009, la protesta contro la rielezione del presidente Mahmoud Ahmadinejad. Nel gennaio 2012 la polizia Criminalità informatica ha emesso nuove direttive per gli Internet café, che impongono agli utenti di fornire dati personali, che saranno conservati per sei mesi dai proprietari degli esercizi, nonché una registrazione dei siti web visitati. Queste disposizioni impongono inoltre ai proprietari degli esercizi di installare telecamere a circuito chiuso, conservandone le registrazioni per sei mesi. In base a queste nuove disposizioni è possibile creare un registro che le autorità potranno usare per intercettare attivisti o chiunque sia ritenuto una minaccia per la sicurezza nazionale.

Nel giugno 2012 i media iraniani hanno riferito che la polizia Criminalità informatica starebbe mettendo in atto una repressione delle reti virtuali private (VPN). Il 30 ottobre 2012 la stessa unità di polizia ha arrestato il blogger Sattar Beheshti senza un mandato per «atti contro la sicurezza nazionale sulle reti sociali e su Facebook». Beheshti aveva criticato il governo iraniano nel suo blog. Beheshti è stato trovato morto nella sua cella il 3 novembre 2012 e si ritiene che sia stato torturato a morte da membri della polizia Criminalità informatica. La polizia Criminalità informatica è responsabile dell’arresto di molti amministratori di gruppi Telegram in relazione alle proteste avvenute a livello nazionale nel novembre 2019.

12.3.2013

▼M14

2.

Prigione di Evin

Indirizzo: provincia di Teheran, Teheran, distretto 2, Dasht-e Behesht (Iran)

Carcere in cui negli ultimi anni e decenni sono stati detenuti prigionieri politici e si sono ripetutamente verificati gravi abusi dei diritti umani, inclusa la tortura. I manifestanti del novembre 2019 sono stati, e almeno in parte sono ancora, detenuti come prigionieri politici nella prigione di Evin. Nella prigione di Evin i detenuti sono privati dei diritti procedurali fondamentali e talvolta sono tenuti in isolamento o in celle sovraffollate con cattive condizioni igieniche. Vi sono segnalazioni dettagliate di casi di tortura fisica e psicologica. Ai detenuti sono negati il contatto con la famiglia e gli avvocati, nonché cure sanitarie adeguate.

12.4.2021

3.

Prigione Fashafouyeh (alias: penitenziario centrale della Grande Teheran, prigione di Hasanabad-e Qom, prigione della Grande Teheran)

Indirizzo: provincia di Teheran, Hasanabad, zona industriale di Bijin, Teheran, Qom Old Road (Iran)

Telefono: +98 21 56258050

Carcere designato inizialmente per la detenzione degli autori di reati connessi alla droga. Di recente utilizzato anche per detenuti politici costretti, in taluni casi, a condividere le celle con tossicodipendenti. Le condizioni di vita e igieniche sono molto scarse, mancando le necessità di base, come l’acqua potabile pulita. Durante le proteste del novembre 2019, diversi manifestanti, tra cui minori, sono stati detenuti nella prigione di Fashafouyeh. Relazioni indicano che i manifestanti del novembre 2019 sono stati sottoposti a tortura e a trattamenti disumani nella prigione di Fashafouyeh, ad esempio sono stati feriti deliberatamente con acqua bollente e sono state loro negate cure mediche. Secondo una relazione di Amnesty International sulla repressione delle proteste del novembre 2019, minori di 15 anni sono stati detenuti insieme agli adulti nella prigione di Fashafouyeh. Tre manifestanti del novembre 2019, attualmente detenuti nella prigione di Fashafouyeh, sono stati condannati a morte da un tribunale di Teheran.

12.4.2021

4.

Prigione Rajaee Shahr (alias: prigione Rajai Shahr, Rajaishahr, Rajài Shahr, Rejài Shahr, Rajayi Shahr, prigione Gorhardasht, prigione Gohar Dasht)

Indirizzo: provincia di Alborz, Karaj, Gohardasht, Moazzen Blvd (Iran)

Telefono: +98 26 34489826

La prigione Rajaee Shahr è conosciuta per la privazione dei diritti umani, con gravi torture fisiche e psicologiche inflitte a prigionieri politici e prigionieri per motivi di opinione, nonché per le esecuzioni di massa senza un processo equo, sin dalla rivoluzione islamica del 1979. Centinaia di detenuti, compresi minori, hanno subito gravi maltrattamenti nella prigione di Rajaee Shahr all’indomani delle proteste del novembre 2019. Vi sono relazioni credibili circa numerosi casi di tortura e altre forme di pene crudeli, compresi casi in cui sono coinvolti minori.

12.4.2021

▼M18

5.

Polizia morale iraniana

[alias Gasht-e-Ershad/Islamic Guidance Patrol (Pattuglia della guida islamica)/Guidance Patrols (Pattuglie della guida)]

غشتى إرشاد

Indirizzo: Vozara Street, corner of 25th Street, District 6, Teheran (Iran)

La polizia morale fa parte delle forze dell’ordine iraniane (LEF) e costituisce un’unità speciale di polizia che applica le rigorose norme di abbigliamento per le donne, compreso l’obbligo di indossare il velo. La polizia morale ha fatto un uso illecito della forza contro le donne per non aver rispettato le leggi iraniane sul velo islamico, si è resa responsabile di violenze sessuali e di genere, arresti e detenzioni arbitrari, violenza eccessiva e tortura.

Il 13 settembre 2022 la polizia morale ha arrestato arbitrariamente Mahsa Amini, 22 anni, a Teheran per aver indossato impropriamente il velo islamico. Successivamente Mahsa Amini è stata portata presso la sede della polizia morale per una «sessione di rieducazione e orientamento». Secondo notizie e testimoni affidabili, durante la detenzione è stata sottoposta a percosse e maltrattamenti brutali, che ne hanno determinato il ricovero ospedaliero e la morte il 16 settembre 2022. Il comportamento abusivo della polizia morale non si limita a questo incidente ed è stato ampiamente documentato.

La polizia morale è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

17.10.2022

6.

Forza di resistenza Basij

(alias Basij-e Mostazafan)

بسیج مستضعفین

 

La Forza di resistenza Basij è un’organizzazione paramilitare volontaria che opera sotto il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRCG) (Islamic Revolutionary Guard Corps) con sezioni in tutto l’Iran.

La risposta delle forze di sicurezza alle proteste del settembre 2022 in Iran è stata particolarmente dura e ha causato la morte di diverse persone. La Forza di resistenza Basij è stata una delle forze a cui il governo ha ordinato di reprimere tali proteste. Ha ferito e ucciso diversi manifestanti.

La Forza di resistenza Basij è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

17.10.2022

7.

Comando per la ciberdifesa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (CDC)

قرارگاه دفاع سایبرﻯ

Indirizzo: Teheran (Iran)

Numero di telefono: +98 26 3448 9826

Il comando per la ciberdifesa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (CDC) tiene sotto controllo i siti web, le e-mail e le attività online delle persone ritenute oppositori politici.

Durante le proteste del settembre 2022 in Iran, il CDC ha svolto un ruolo attivo nelle politiche repressive del governo iraniano, anche identificando e arrestando i manifestanti.

Il CDC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

17.10.2022

8.

Forze dell’ordine della Repubblica islamica dell’Iran (LEF) (alias NAJA; FARAJA)

فرماندهی انتظامی جمهورﻯ اسلامی ایران

Indirizzo: Teheran (Iran)

Le forze dell’ordine della Repubblica islamica dell’Iran (LEF) sono una forza di polizia in divisa.

Le palesi e gravi violazioni dei diritti umani da parte delle LEF, quali sparatorie indiscriminate con munizioni attive contro manifestanti pacifici, compresi minori, sono ampiamente documentate da quando sono iniziate le proteste per la morte di Mahsa Amini, a metà settembre 2022. Oltre 70 manifestanti sono morti e centinaia sono stati gravemente feriti, compresi minori. Dall’inizio delle manifestazioni, le forze di polizia hanno inoltre detenuto arbitrariamente numerosi difensori dei diritti umani e giornalisti.

Le forze dell’ordine sono pertanto responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

17.10.2022.

▼M20

9.

Fondazione cooperativa Basij (alias Bonyad-eh Tàavon-eh Basij)

بنیاد تعاون بسیج

Indirizzo: Teheran, Iran

Tipo di entità: Fondazione/Rete societaria

Altre entità associate: IRGC, Forza di resistenza Basij

La Fondazione cooperativa Basij (BCF) è una delle affiliate della Forza di resistenza Basij (inserita nell’elenco dell’UE).

La BCF è stata istituita nel 1996 e la sua missione comprende la promozione e il sostegno della Basij. Tra le attività della BCF figura il finanziamento della Forza di resistenza Basij (inserita nell’elenco dell’UE).

Pertanto, la BCF è associata alla Forza di resistenza Basij, un’entità responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

10.

Press TV

پرس تو

Indirizzo: 4 East 2nd St., Farhang Blvd., Saadat Abad, 19977-66411 Teheran, Iran

Numero di telefono: tel. +98 21 230 66 660

E-mail: Presstv@presstv.ir

Tipo di entità: Emittente televisiva di Stato

Press TV è responsabile della produzione e trasmissione di confessioni estorte a detenuti, fra cui giornalisti, attivisti politici, esponenti di minoranze curde e arabe, in violazione dei diritti a un giusto processo e a un equo processo riconosciuti a livello internazionale.

Press TV è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

14.11.2022

11.

Arvan Cloud (alias Abr Arvan; Noyan Abr Arvan Co.; Arwan Company; Arvancloud)

آرون کلود

Indirizzo: Zafar St. Africa Blvd., Teheran, Iran

Tipo di entità: Impresa privata

Altre entità associate: IRGC, ministero iraniano delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione

Arvan Cloud è una società informatica iraniana che sostiene gli sforzi del governo iraniano volti a controllare l’accesso all’intranet iraniana. Dal 2020 è uno dei principali partner del progetto del governo iraniano, in generale, e del ministro iraniano delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, in particolare, inteso a creare una versione iraniana distinta di Internet. Tale intranet nazionale con punti di connessione all’Internet globale contribuirà a controllare il flusso di informazioni tra l’intranet iraniana e l’Internet globale.

In tal modo, Arvan Cloud è coinvolta nella censura e nel sostegno agli sforzi compiuti dal governo iraniano per chiudere Internet in risposta alle recenti proteste in Iran. Arvan Cloud è inoltre associata a persone responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Iran, quale il ministro iraniano delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione inserito nell’elenco dell’UE.

14.11.2022.

▼M21

12.

Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB)

سازمان صدا و سيماﻯ جمهورﻯ اسلامی ايران

Indirizzo: Jamejam Street, Valiasr Avenue, 19395-3333 Tehran (Teheran), Iran

Tipo di entità: emittente di proprietà statale

Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

La Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB) è un'emittente di proprietà statale tristemente nota come megafono del regime.

L'IRIB è responsabile della produzione e trasmissione di confessioni estorte a detenuti, fra cui giornalisti, attivisti politici ed esponenti delle minoranze curde e arabe, in violazione quindi dei diritti a un giusto processo e a un equo processo riconosciuti a livello internazionale.

L'IRIB è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

▼M22

13.

Ravin Academy

آکادمی راوین

Luogo di registrazione: Teheran, Iran

Data di registrazione: 2019

Numero di registrazione: 49135

Sede principale: Second Floor, No. 36, Naqdi Street, North Sohrevardi Street, Shahid Ghandi-Niloufar Neighborhood, Teheran, Iran

Ravin Academy è una società di cibersicurezza con sede in Iran che fornisce istruzione e formazione in materia di cibersicurezza nel settore sia difensivo che offensivo, nonché addestramento di hacker.

Inoltre, Ravin Academy opera per conto del ministero iraniano dell'intelligence (MOIS) e del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), sostenendoli nel reclutamento di hacker.

Alcuni hacker addestrati presso la Ravin Academy hanno partecipato direttamente alla perturbazione delle comunicazioni dei manifestanti contro il regime iraniano, reprimendo in tal modo le proteste.

Ravin Academy è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

14.

Samane Gostar Sahab Pardaz Private Limited Company

شرکت سامان گستر سحاب پرداز با مسئولیت محدود

alias Sahab Pardaz

سحاب پرداز

Luogo di registrazione: Teheran, Iran

Sede principale:

Teheran, No. 22, Khorramshahr Street

Teheran, North Shohvardi Street, Korramshahr Street, Number 24, Floor 1

Samane Gostar Sahab Pardaz Private Limited Company è una società con sede in Iran che presta servizi di filtraggio dei social media.

Svolge attività di censura e sorveglianza per il governo dell'Iran (effettuate anche nel corso delle proteste del 2022) che vietano, limitano o criminalizzano l'esercizio della libertà di espressione o di riunione da parte dei cittadini iraniani, o che limitano l'accesso alla stampa o ai mezzi radiotelevisivi.

Samane Gostar Sahab Pardaz Private Limited Company è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

15.

Autorità di regolamentazione delle comunicazioni (Communication Regulation Authority - CRA)

ارتباطات و مقررات تنظیم سازمان رادیویی

alias Communication Regulation Authority

Luogo di registrazione: Teheran, Iran

Entità associate: ministero iraniano delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione

L'Autorità di regolamentazione delle comunicazioni (CRA) opera sotto l'autorità del ministero iraniano delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. La CRA esegue l'obbligo imposto dal governo iraniano di filtrare i contenuti internet mediante uno spyware denominato SIAM.

Durante le proteste del 2022 la CRA ha utilizzato il proprio controllo dell'accesso a internet e dei telefoni cellulari per localizzare i manifestanti e creare un quadro dettagliato delle attività dei dissidenti e dei manifestanti affinché le autorità se ne avvalessero a loro discrezione. La CRA è pertanto responsabile di aver sostenuto la repressione di dimostranti pacifici, giornalisti, difensori dei diritti umani, studenti e altre persone che rivendicano i propri diritti legittimi.

La CRA è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

16.

Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male

ستاد امر به معروف و نهی از منکر

alias Ufficio per ordinare il bene e proibire il male; Quartier generale per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio; Setad-PV

ستاد پو

Tipo di entità: istituzione governativa

Luogo di registrazione: Iran

Sede principale: Iran

Persone associate: GOLPAYEGANI Seyyed Mohammed Saleh Hashemi, capo del Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male

Altre entità associate: Forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF)

Il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male è un'istituzione governativa responsabile della definizione e dell'applicazione nella società di modelli comportamentali eccessivamente severi.

Nel 2022 il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male ha svolto un ruolo determinante nella definizione di nuovi e più severi codici morali per le donne, che violano palesemente i loro diritti umani. Inoltre il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male ricopre un ruolo centrale nella predisposizione della sorveglianza delle donne e degli uomini che non rispettano tali codici e nell'imposizione di sanzioni spesso brutali nei loro confronti. Tali codici sono poi brutalmente applicati dalle forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF), inserite nell'elenco dell'UE, e più precisamente dalla polizia morale.

Il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

17.

Imen Sanat Zaman Fara Company

شرکت ایمن صنعت زمان فرا

Indirizzo: Shahrak-e-Jafar Abad-e-Jangal Rd, Naseriyeh, Teheran, Iran;

Number 16, Kolezar alley, Farsian Street, Shahid Rezaiee Street, Azadegan Autobahn, Teheran, Iran;

Number 16, Gholshan 14, Golestan Boulevard, Negarestan Boulevard, Sham Abad, Teheran, Iran

Tipo di entità: società privata

Luogo di registrazione: Iran

Data di registrazione: 2010

Documento d'identità nazionale n.: 103201991293 (Iran)

Numero di registrazione: 369541 (Iran)

Sede principale: Iran

Persone associate: Mohammad Zandi Aliabadi, presidente del consiglio di amministrazione;

Hossein Zandi Aliabadi, vicepresidente del consiglio di amministrazione;

Fatemeh Haghshenas, amministratore delegato

Altre entità associate: Forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF)

Imen Sanat Zaman Fara Company è una società iraniana che fabbrica e importa apparecchiature di sicurezza per le forze di sicurezza iraniane.

Le sue apparecchiature sono utilizzate dalle forze di sicurezza iraniane per reprimere violentemente le proteste pacifiche, comprese le proteste a seguito della morte della ventiduenne Mahsa Amini nel 2022, il che ha portato alla tortura o alla morte di almeno 516 manifestanti, inclusi almeno 70 minori.

Imen Sanat Zaman Fara Company è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

18.

Forze speciali di polizia iraniane

نیروﻯ ویژه پاد وحشت

alias NOPO; Forze speciali antiterrorismo iraniane; Niroo-ye Vizhe Pasdar-e Velayat; Forze speciali dei guardiani della guida suprema; Forze speciali provinciali; Forza speciale antiterrorismo

Indirizzo: Iran

Tipo di entità: forza di polizia

Luogo di registrazione: Iran

Sede principale di attività: Iran

Persone associate: Mohsen Ebrahimi (comandante)

Altre entità associate: Forze dell'unità speciale dell'Iran, Forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF)

Le Forze speciali di polizia iraniane (NOPO) sono una sottodivisione delle Forze dell'unità speciale dell'Iran e delle Forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF). Le NOPO sono un'unità altamente specializzata e addestrata, spesso interpellata per disperdere le proteste.

Nel corso delle proteste del 2022 a seguito alla morte della ventiduenne Mahsa Amini, le NOPO hanno fatto ricorso a violenze eccessive e alla forza letale contro manifestanti disarmati, tra cui donne e minori, ad esempio sparando ai manifestanti con armi automatiche.

Le Forze speciali di polizia iraniane (NOPO) sono pertanto responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

19.

Radis Vira Tejarat Co.

شرکت رادیس ویرا تجارت

Indirizzo: Teheran, Pasdaran St., West Gilan St., No. 5, Unit 1, Corner of Mohed Dou Alley

Tipo di entità: fornitore di servizi di sicurezza fisica, impresa privata

Sede principale: Iran

Persone associate: Abbas Azarpendar, amministratore delegato di Radis Vira Tejarat Co. E direttore regionale in Iran per Tiandy Technologies

Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) e forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF) (clienti), Pars Ertebat Afzar Co (distributore)

Radis Vira Tejarat Co. è il rappresentante iraniano della società Tiandy Technologies. Il fatto che l'amministratore delegato di Radis Vira Tejarat Co., Abbas Azarpendar, sia anche direttore regionale in Iran per Tiandy Technologies illustra gli stretti legami che intercorrono tra le società. Radis Vira Tejarat Co. è un intermediario fondamentale in Iran che fornisce alcune delle più avanzate apparecchiature di sorveglianza al governo iraniano.

Durante le proteste che hanno fatto seguito alla morte di Mahsa Amini in stato di fermo di polizia, a metà settembre 2022, le sue apparecchiature sono state utilizzate dalle forze di sicurezza iraniane, compresi il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), le forze Basij che operano sotto l'IRGC e le forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF), per reprimere brutalmente le proteste avvenute a livello nazionale, il che ha portato alla tortura o alla morte di almeno 516 manifestanti, inclusi almeno 70 minori.

Radis Vira Tejarat Co. è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

20.

Corpo regionale Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Azerbaigian occidentale

شهداء

سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

Indirizzo: Azerbaigian occidentale, Iran

Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Luogo di registrazione: Azerbaigian occidentale, Iran

Sede principale di attività: Iran

Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Il corpo regionale Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia dell'Azerbaigian occidentale.

Il Brigadier Generale Habib Shahsavari, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

Durante le proteste del 2022 il corpo regionale Shohada dell'IRGC ha condotto operazioni contro manifestanti nelle regioni curde dell'Iran. In particolare, a partire dal 15 novembre 2022 tali operazioni sono state condotte contro manifestanti nelle città di Piranshahr, Mahabad e Bukan dell'Azerbaigian occidentale. Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato. Dal 15 novembre 2022 le operazioni dell'IRGC nelle città di Mahabad e Bukan hanno provocato la morte di almeno quattro e dodici persone, rispettivamente.

Il corpo regionale Shohada dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

21.

Corpo regionale Hazrat Nabi Akram del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Kermanshah

حضرت نبی اکرم

سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

Indirizzo: Kermanshah, Iran

Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Luogo di registrazione: Kermanshah, Iran

Sede principale di attività: Iran

Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Il corpo regionale Hazrat Nabi Akram del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia di Kermanshah.

Il Brigadier Generale brigata Bahman Reyhani, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

Durante le proteste del 2022 la provincia di Kermanshah ha visto violente repressioni da parte delle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC.

Il corpo regionale Hazrat Nabi Akram dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

22.

Corpo regionale Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Gilan

قدس

سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

Indirizzo: Gilan, Iran

Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Luogo di registrazione: Gilan, Iran

Sede principale di attività: Iran

Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Il corpo regionale Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia di Gilan.

Il Brigadier Generale Mohammad Abdollahpour, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

Durante le proteste del 2022 la provincia di Gilan ha visto violente repressioni da parte delle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC.

Il corpo regionale Quds dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

23.

Corpo regionale Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Mazandaran

کربلاﻯ

سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

Indirizzo: Mazandaran, Iran

Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Luogo di registrazione: Mazandaran, Iran

Sede principale di attività: Iran

Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Il corpo regionale Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia di Mazandaran.

Il generale di brigata Siavash Moslemi, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

Durante le proteste del 2022 l'entità ha condotto operazioni contro i manifestanti nella provincia di Mazandaran. Nel corso di tali operazioni ha fatto ricorso a un uso sproporzionato della forza e della violenza contro i manifestanti.

Il corpo regionale Karbala dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

24.

Corpo regionale Seyyed al-Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), provincia di Teheran

الشهداء سید

سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

Indirizzo: Teheran, Iran

Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Luogo di registrazione: Teheran, Iran

Sede principale di attività: Iran

Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Il corpo regionale Seyyed al-Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia di Teheran.

Il generale di brigata Ahmad Zulqadr, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

Durante le proteste del 2022 la violenta repressione delle proteste nella provincia di Teheran da parte delle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC, è stata particolarmente forte ed eccessiva.

Il corpo regionale Seyyed al-Shohada dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

25.

Base operativa Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

کربلا

سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

Indirizzo: Iran sudoccidentale (province di Khusestan, Lorestan e Kohgiluyeh e Boyer-Ahmad)

Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Sede principale di attività: Iran

Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

La base operativa (quartier generale regionale) Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nell'Iran sudoccidentale, nelle province di Khusestan, Lorestan e Kohgiluyeh e Boyer-Ahmad.

Il generale di brigata Ahmad Kadem, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

Durante le proteste del 2022 l'entità ha condotto operazioni contro i manifestanti, in particolare nelle province di Khusestan e Lorestan, incluso nella città di Khorramabad (Lorestan). Durante queste operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato, utilizzando munizioni attive contro i manifestanti.

La base operativa Karbala dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

26.

Base operativa Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

قدس

سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Sede principale di attività: Iran

Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

La base operativa Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) è il quartier generale regionale dell'IRGC nel sudest dell'Iran e controlla la provincia di Kerman e la provincia di Sistan e Baluchestan.

Il generale di brigata Mohammad Karami, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

La provincia di Sistan e Baluchestan ha visto alcune delle più violente repressioni operate dalle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC, nel corso delle proteste del 2022. Il 30 settembre 2022 la capitale di provincia Zahedan ha vissuto un «venerdì di sangue» quando le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco su una protesta nata a Zahedan attorno alla preghiera del venerdì, utilizzando munizioni attive. Almeno 70 manifestanti sono deceduti in seguito a colpi di arma da fuoco. Da allora le violenze nei confronti dei partecipanti alle proteste successive sono continuate.

La base operativa Quds dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

27.

Base operativa Najaf-e-Ashraf del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

الاشرف نجف

سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Sede principale di attività: Iran

Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

La base operativa (quartier generale regionale) Najaf-e-Ashraf del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) controlla le province di Kermanshah, Hamedan e Ilam.

Il generale di brigata Mohammad Nazar Azimi, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

Durante le proteste del 2022 la provincia di Kermanshah ha visto violente repressioni da parte delle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC.

La base operativa Najaf-e-Ashraf dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

28.

Corpo regionale Valiasr del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Khuzestan

عصر ولی

سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

Indirizzo: Khuzestan, Iran

Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Luogo di registrazione: Khuzestan, Iran

Sede principale di attività: Iran

Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Il corpo regionale Valiasr del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia di Khuzestan.

Il generale di brigata Hassan Shahvarpour, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

Il corpo regionale Valiasr dell'IRGC è responsabile dei massacri di manifestanti in Khuzestan nel novembre 2020. Inoltre, nel corso delle proteste del 2022 in Iran, ha condotto operazioni contro i manifestanti, in particolare nella città di Izeh. Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato, causando la morte di manifestanti.

Il corpo regionale Valiasr dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

29.

Corpo regionale Hazrat Abufazl del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Lorestan

حضرت ابوالفضل

سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

Indirizzo: Lorestan, Iran

Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Luogo di registrazione: Lorestan, Iran

Sede principale di attività: Iran

Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Il corpo regionale Hazrat Abufazl del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia di Lorestan.

Durante le proteste del 2022 ha condotto operazioni contro i manifestanti nelle regioni curde dell'Iran. In particolare, sono state condotte operazioni nella città di Khorramabad nel Lorestan. Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato, utilizzando munizioni attive contro i manifestanti.

Il corpo regionale Hazrat Abufazl dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

30.

Corpo regionale Beit-al-Moqadas del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Kurdistan

المقدس بيت

سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

Indirizzo: Kurdistan, Iran

Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Luogo di registrazione: Kurdistan, Iran

Sede principale di attività: Iran

Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Il corpo regionale Beit-al-Moqadas del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia del Kurdistan.

Il Brigadier Generale Sadegh Hosseini, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

Durante le proteste del 2022 l'entità ha condotto operazioni contro i manifestanti nelle regioni curde dell'Iran. In particolare, a partire dal 15 novembre 2022 tali operazioni sono state condotte contro manifestanti nelle città del Kurdistan e nelle città dell'Azerbaigian occidentale Sanandaj, Kamyaran e Saqqez. Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato. Dal 15 novembre 2022 le operazioni dell'IRGC nelle città di Sanandaj, Kamyaran e Saqqez hanno provocato la morte di almeno sette persone a Sanandaj, due persone a Kamyaran e due persone a Saqqez.

Il corpo regionale Beit-al-Moqadas dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

31.

Corpo regionale Salaman del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Sistan e Baluchestan

سلمان

سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

Indirizzo: Sistan e Baluchestan, Iran

Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Luogo di registrazione: Sistan e Baluchestan, Iran

Sede principale di attività: Iran

Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Il corpo regionale Salaman del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) controlla la provincia di Sistan e Baluchestan.

Il generale di brigata Amanollah Garshasbi, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

La provincia di Sistan e Baluchestan ha visto alcune delle più violente repressioni operate dalle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC, nel corso delle proteste del 2022. Il 30 settembre 2022 la capitale di provincia Zahedan ha vissuto un «venerdì di sangue» quando le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco su una protesta nata a Zahedan attorno alla preghiera del venerdì, utilizzando munizioni attive. Almeno 70 manifestanti sono deceduti in seguito a colpi di arma da fuoco. Da allora le violenze nei confronti dei partecipanti alle proteste sono continuate.

Il corpo regionale Salaman dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

23.1.2023

▼M23

32.

Law Enforcement Forces of the Islamic Republic of Iran (LEF) Cooperation Foundation

بنیاد تعاون فراجا

بنیاد تعاون ناجا

(a.k.a. NAJA Cooperation Foundation)

Indirizzo: Marzdaran Blvd, Teheran, Iran

Tipo di entità: fondazione cooperativa associata alle Forze dell’ordine della Repubblica islamica dell’Iran

Entità associate: Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran (alias NAJA; FARAJA)

فرماندهی انتظامی جمهورى اسلامی ایران

La Fondazione cooperativa delle Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran è un organismo economico collaborativo controllato dalle LEF (note anche come NAJA), inserite nell’elenco dell’UE, ed è attiva nei settori energetico, edile, dei servizi, tecnologico e bancario dell’Iran.

La Fondazione cooperativa delle LEF costituisce un’importante fonte di finanziamento di queste ultime, consiste di fatto in una società di partecipazione finanziaria che fornisce e canalizza fondi e viene utilizzata per eludere le sanzioni. La Fondazione cooperativa con le sue controllate rappresenta inoltre uno dei pochi fornitori coinvolti esclusivamente nella fabbricazione e importazione di attrezzature utilizzate per reprimere le proteste in Iran.

La Fondazione cooperativa delle LEF fornisce pertanto risorse finanziarie e attrezzature per la repressione a queste ultime, che le utilizzano per commettere gravi violazione dei diritti umani.

La Fondazione cooperativa delle LEF è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

33.

Police Science and Social Studies Institute

پژوهشگاه علوم انتظامی و مطالعات اجتماعی فراجا

Luogo di registrazione: Teheran, Iran

Indirizzo: QCC3+HPP District 3, Teheran, Provincia di Teheran, Iran

Tipo di entità: istituto associato alle Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran

Entità associate: Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran (alias NAJA; FARAJA)

L’Istituto di scienze politiche e studi sociali, affiliato alle Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran (note anche come NAJA), inserite nell’elenco dell’UE, produce «droni antisommossa» utilizzati dalle forze dell’ordine nella repressione di manifestanti pacifici. Inoltre, l’Istituto promuove e conduce ricerche sull’uso dei droni per le forze di polizia.

L’Istituto di scienze politiche e studi sociali è associato alle Forze dell’ordine dell’Iran e fornisce attrezzature utilizzate per commettere gravi violazione dei diritti umani.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

20.2.2023

▼M2




ALLEGATO II

Siti web per informazioni sulle autorità competenti e indirizzo per le notifiche alla Commissione europea

▼M17

BELGIO

https://diplomatie.belgium.be/en/policy/policy_areas/peace_and_security/sanctions

BULGARIA

https://www.mfa.bg/en/EU-sanctions

CECHIA

www.financnianalytickyurad.cz/mezinarodni-sankce.html

DANIMARCA

http://um.dk/da/Udenrigspolitik/folkeretten/sanktioner/

GERMANIA

https://www.bmwi.de/Redaktion/DE/Artikel/Aussenwirtschaft/embargos-aussenwirtschaftsrecht.html

ESTONIA

https://vm.ee/et/rahvusvahelised-sanktsioonid

IRLANDA

https://www.dfa.ie/our-role-policies/ireland-in-the-eu/eu-restrictive-measures/

GRECIA

http://www.mfa.gr/en/foreign-policy/global-issues/international-sanctions.html

SPAGNA

https://www.exteriores.gob.es/es/PoliticaExterior/Paginas/SancionesInternacionales.aspx

FRANCIA

http://www.diplomatie.gouv.fr/fr/autorites-sanctions/

CROAZIA

https://mvep.gov.hr/vanjska-politika/medjunarodne-mjere-ogranicavanja/22955

ITALIA

https://www.esteri.it/it/politica-estera-e-cooperazione-allo-sviluppo/politica_europea/misure_deroghe/

CIPRO

https://mfa.gov.cy/themes/

LETTONIA

http://www.mfa.gov.lv/en/security/4539

LITUANIA

http://www.urm.lt/sanctions

LUSSEMBURGO

https://maee.gouvernement.lu/fr/directions-du-ministere/affaires-europeennes/organisations-economiques-int/mesures-restrictives.html

UNGHERIA

https://kormany.hu/kulgazdasagi-es-kulugyminiszterium/ensz-eu-szankcios-tajekoztato

MALTA

https://foreignandeu.gov.mt/en/Government/SMB/Pages/SMB-Home.aspx

PAESI BASSI

https://www.rijksoverheid.nl/onderwerpen/internationale-sancties

AUSTRIA

https://www.bmeia.gv.at/themen/aussenpolitik/europa/eu-sanktionen-nationale-behoerden/

POLONIA

https://www.gov.pl/web/dyplomacja/sankcje-miedzynarodowe

https://www.gov.pl/web/diplomacy/international-sanctions

PORTOGALLO

https://www.portaldiplomatico.mne.gov.pt/politica-externa/medidas-restritivas

ROMANIA

http://www.mae.ro/node/1548

SLOVENIA

http://www.mzz.gov.si/si/omejevalni_ukrepi

SLOVACCHIA

https://www.mzv.sk/europske_zalezitosti/europske_politiky-sankcie_eu

FINLANDIA

https://um.fi/pakotteet

SVEZIA

https://www.regeringen.se/sanktioner

Indirizzo per le notifiche alla Commissione europea:

Commissione europea

Direzione generale della Stabilità finanziaria, dei servizi finanziari e dell'Unione dei mercati dei capitali (DG FISMA)

Rue de Spa 2/Spastraat 2

1049 Bruxelles/Brussel BELGIQUE/BELGIË

E-mail: relex-sanctions@ec.europa.eu

▼M2




ALLEGATO III

Elenco del materiale di cui all’articolo 1 bis che potrebbe essere usato per la repressione interna

1. 

Armi da fuoco, munizioni e accessori connessi:

1.1 

armi da fuoco non sottoposte ad autorizzazione dai punti ML 1 e ML 2 dell’elenco comune delle attrezzature militari;

1.2 

munizioni specificamente progettate per le armi da fuoco elencate al punto 1.1 e loro componenti appositamente progettati;

1.3 

congegni di mira non sottoposti ad autorizzazione dall’elenco comune delle attrezzature militari.

2. 

Bombe e granate non sottoposte ad autorizzazione dall’elenco comune delle attrezzature militari.

3. 

Veicoli:

3.1 

veicoli equipaggiati con un cannone ad acqua, appositamente progettati o modificati a fini antisommossa;

3.2 

veicoli specificamente progettati o modificati per essere elettrificati onde respingere gli assalitori;

3.3 

veicoli specificamente progettati o modificati per rimuovere barricate, incluse apparecchiature da costruzione con protezione balistica;

3.4 

veicoli specificamente progettati per il trasporto dei detenuti e/o degli imputati in custodia preventiva;

3.5 

veicoli specificamente progettati per installare barriere mobili;

3.6 

componenti per i veicoli di cui ai punti da 3.1 a 3.5, specificamente progettati a fini antisommossa.

Nota 1   Questo punto non sottopone ad autorizzazione i veicoli specificamente progettati a fini antincendio.

Nota 2   Ai fini del punto 3.5 il termine «veicoli» include i rimorchi.

4. 

Sostanze esplosive e attrezzature collegate:

4.1 

apparecchi e dispositivi specificamente progettati per provocare esplosioni con mezzi elettrici o non elettrici, compresi gli apparecchi di innesco, i detonatori, gli ignitori, gli acceleranti di esplosione e le corde di detonazione e i relativi componenti appositamente progettati, tranne quelli appositamente progettati per un impiego commerciale specifico, ossia per l’attivazione o il funzionamento mediante esplosione di altre attrezzature o dispositivi la cui funzione non è l’innesco di un’esplosione (ad esempio, gonfiatori degli air bag per autoveicoli, limitatori di tensione o azionatori antincendio a sprinkler);

4.2 

cariche esplosive a taglio lineare non sottoposte ad autorizzazione dall’elenco comune delle attrezzature militari;

4.3 

altri esplosivi non sottoposti ad autorizzazione dall’elenco comune delle attrezzature militari e sostanze collegate:

a) 

amatolo;

b) 

nitrocellulosa (contenente oltre il 12,5% di azoto);

c) 

nitroglicole;

d) 

tetranitrato di pentaeritrite (PETN);

e) 

cloruro di picrile;

f) 

2,4,6 trinitrotoluene (TNT).

5. 

Apparecchiature protettive non sottoposte ad autorizzazione dal punto ML 13 dell’elenco comune delle attrezzature militari:

5.1 

giubbotto antiproiettile per la protezione da armi da fuoco e/o da taglio;

5.2 

elmetti con protezione balistica e/o protezione da antiframmentazione, elmetti antisommossa, scudi antisommossa e scudi balistici.

Nota: questo punto non sottopone ad autorizzazione:

— 
le apparecchiature specificamente progettate per attività sportive;
— 
le apparecchiature specificamente progettate per esigenze di sicurezza sul lavoro.
6. 

Simulatori, diversi da quelli sottoposti ad autorizzazione dal punto ML 14 dell’elenco comune delle attrezzature militari, per la formazione nell’uso delle armi da fuoco, e software appositamente progettato.

7. 

Apparecchiature per la visione notturna e la registrazione di immagini termiche e amplificatori d’immagine, diversi da quelli sottoposti ad autorizzazione dall’elenco comune delle attrezzature militari.

8. 

Filo spinato tagliente.

9. 

Coltelli militari, coltelli e baionette da combattimento con lama eccedente in lunghezza i 10 cm.

10. 

Apparecchiature di fabbricazione specificamente progettate per gli articoli di cui al presente elenco.

11. 

Tecnologia specifica per lo sviluppo, la fabbricazione o l’uso degli articoli di cui al presente elenco.




ALLEGATO IV

Apparecchiature, tecnologie e software di cui agli articoli 1 ter e 1 quater

Nota generale

Fatto salvo il contenuto del presente allegato, quest’ultimo non si applica a:

a) 

apparecchiature, tecnologie o software che figurano nell’allegato I del regolamento (CE) n. 428/2009 del Consiglio ( 1 ) o nell’elenco comune delle attrezzature militari o

b) 

software che sono progettati per essere installati dall’utilizzatore senza ulteriore significativa assistenza da parte del fornitore e che sono generalmente disponibili al pubblico in quanto venduti direttamente, senza restrizioni, nei punti di vendita al dettaglio, in uno dei seguenti modi:

i) 

al banco;

ii) 

per corrispondenza;

iii) 

mediante transazione elettronica o

iv) 

su ordinazione telefonica o

c) 

software che sono di pubblico dominio.

Le categorie A, B, C, D e E fanno riferimento alle categorie di cui al regolamento (CE) n. 428/2009.

Per «apparecchiature, tecnologie e software» ai sensi dell’articolo 1 ter si intende quanto segue:

A. 

Elenco delle apparecchiature

— 
apparecchiature di ispezione approfondita di pacchetti
— 
apparecchiature di intercettazione delle reti, incluse le apparecchiature di gestione delle intercettazioni (IMS) e le apparecchiature di link intelligence per la conservazione dei dati
— 
apparecchiature di controllo delle radiofrequenze
— 
apparecchiature di interferenze di reti e satelliti
— 
apparecchiature di infezione a distanza
— 
apparecchiature di riconoscimento/trattamento vocale
— 
apparecchiature di intercettazione e controllo IMSI ( 2 ), MSISDN ( 3 ), IMEI ( 4 ) e TMSI ( 5 )
— 
apparecchiature di intercettazione e controllo tattici SMS ( 6 ), GSM ( 7 ), GPS ( 8 ), GPRS ( 9 ), UMTS ( 10 ), CDMA ( 11 ) e PSTN ( 12 )
— 
apparecchiature di intercettazione e controllo DHCP ( 13 ), SMTP ( 14 ) e GTP ( 15 )
— 
apparecchiature di riconoscimento morfologico e di analisi morfologica
— 
apparecchiature forensi a distanza
— 
apparecchiature di motori di trattamento semantico
— 
apparecchiature WEP e WPA di violazione di codici
— 
apparecchiature di intercettazione per protocollo VoIP proprietario e standard
B. 

Non utilizzato

C. 

Non utilizzato

D. 

«Software» per lo «sviluppo», la «produzione» o l’«utilizzazione» delle apparecchiature specificate sopra in A.

E. 

«Tecnologie» per lo «sviluppo», la «produzione» o l’«utilizzazione» delle apparecchiature specificate sopra in A.

Le apparecchiature, le tecnologie e i software di queste categorie rientrano nell’ambito di applicazione del presente allegato solo nella misura in cui rispondono alla descrizione generale di «sistemi di intercettazione e controllo di internet e delle comunicazioni telefoniche e satellitari».

Ai fini del presente allegato, per «controllo» si intende l’acquisizione, l’estrazione, la decodificazione, la registrazione, il trattamento, l’analisi e l’archiviazione del contenuto di una chiamata o dei dati della rete.



( 1 ) Regolamento (CE) n. 428/2009 del Consiglio, del 5 maggio 2009, che istituisce un regime comunitario di controllo delle esportazioni, del trasferimento, dell’intermediazione e del transito di prodotti a duplice uso (GU L 134 del 29.5.2009, pag. 1).

( 2 ) IMSI sta per «International Mobile Subscriber Identity» (identità utente mobile internazionale). Si tratta di un codice di identificazione unico per ciascun dispositivo di telefonia mobile, che è integrato nella carta SIM e consente di identificare quest’ultima tramite le reti GSM e UMTS.

( 3 ) MSISDN sta per «Mobile Subscriber Integrated Services Digital Network Number» (numero di rete digitale integrata nei servizi dell’abbonato mobile). È un numero unico per l’identificazione di un abbonamento ad una rete mobile GSM o UMTS. In altri termini, è il numero di telefono attribuito alla carta SIM di un telefono mobile e pertanto identifica un abbonato mobile nonché l’IMSI, ma per instradare le chiamate tramite l’abbonato.

( 4 ) IMEI sta per «International Mobile Equipment Identity» (identificatore internazionale apparecchiature mobili). È un numero, solitamente unico, che permette di identificare i telefoni mobili GSM, WCDMA e IDEN e alcuni telefoni satellitari. Di solito si trova stampato all’interno dello scomparto della batteria del telefono. L’intercettazione (telefonica) può essere specificata mediante il suo numero IMEI nonché l’IMSI e l’MSISDN.

( 5 ) TMSI sta per «Temporary Mobile Subscriber Identity» (identità utente mobile temporanea). Si tratta dell’identità più comunemente trasmessa tra telefono mobile e rete.

( 6 ) SMS sta per «Short Message System» (servizio di messaggi brevi).

( 7 ) GSM sta per «Global System for Mobile Communications» (sistema mondiale di comunicazioni mobili).

( 8 ) GPS sta per «Global Positioning System» (sistema di localizzazione globale via satellite).

( 9 ) GPRS sta per «General Package Radio Service» (sistema di trasmissione radio a pacchetto).

( 10 ) UMTS sta per «Universal Mobile Telecommunication System» (sistema universale di comunicazioni mobili).

( 11 ) CDMA sta per «Code Division Multiple Access» (accesso multiplo a divisione di codice).

( 12 ) PSTN sta per «Public Switch Telephone Networks» (rete telefonica pubblica commutata).

( 13 ) DHCP sta per «Dynamic Host Configuration Protocol» (protocollo di configurazione dinamica tramite host).

( 14 ) SMTP sta per «Simple Mail Transfer Protocol» (protocollo semplice per il trasferimento di posta).

( 15 ) GTP sta per «GPRS Tunneling Protocol» (protocollo di tunneling per GPRS).

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