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Document 32023D0727

Decisione (PESC) 2023/727 del Consiglio del 31 marzo 2023 che modifica la decisione 2011/235/PESC concernente misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità in considerazione della situazione in Iran

ST/7479/2023/INIT

GU L 94 del 3.4.2023, p. 56–64 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

Legal status of the document In force

ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2023/727/oj

3.4.2023   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

L 94/56


DECISIONE (PESC) 2023/727 DEL CONSIGLIO

del 31 marzo 2023

che modifica la decisione 2011/235/PESC concernente misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità in considerazione della situazione in Iran

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 29,

vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quanto segue:

(1)

Il 12 aprile 2011 il Consiglio ha adottato la decisione 2011/235/PESC (1).

(2)

In base a un riesame della decisione 2011/235/PESC, il Consiglio ritiene che sia opportuno prorogare le misure restrittive ivi previste fino al 13 aprile 2024.

(3)

È opportuno cancellare lla voce relativa a una persona designata nell’allegato della decisione 2011/235/PESC. È opportuno aggiornare le voci riguardanti 18 persone e tre entità figuranti nell’allegato della decisione 2011/235/PESC.

(4)

È opportuno pertanto modificare di conseguenza la decisione 2011/235/PESC,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

La decisione 2011/235/PESC è così modificata:

1)

all’articolo 6, il paragrafo 2 è sostituito dal seguente:

«2.   La presente decisione si applica fino al 13 aprile 2024. Essa è costantemente riesaminata. È prorogata o modificata, a seconda del caso, qualora il Consiglio ritenga che i suoi obiettivi non siano stati raggiunti.»

;

2)

l’allegato è modificato conformemente all’allegato della presente decisione.

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Fatto a Bruxelles, il 31 marzo 2023

Per il Consiglio

Il presidente

J. ROSWALL


(1)  Decisione 2011/235/PESC del Consiglio, del 12 aprile 2011, concernente misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità in considerazione della situazione in Iran (GU L 100 del 14.4.2011, pag. 51).


ALLEGATO

L’allegato della decisione 2011/235/PESC («Elenco delle persone e delle entità di cui agli articoli 1 e 2») è così modificato:

1)

la voce 82 (relativa a SARAFRAZ Mohammad (Dr.)) nell’elenco dal titolo «Persone» è cancellata;

2)

le voci relative alle 18 persone seguenti sono sostituite dalle seguenti:

 

Persone

 

Nome

Informazioni identificative

Motivi

Data di inserimento nell’elenco

«17.

SOLTANI Hodjatoleslam Seyed Mohammad

Sesso: maschile

Dal 2018, Hodjatoleslam Seyed Mohammad Soltani ricopre la carica di viceprocuratore presso la procura rivoluzionaria di Mashhad. Capo dell’Organizzazione per la propaganda islamica nella provincia di Khorasan-Razavi. Ex giudice del tribunale rivoluzionario di Mashhad (2013-2019). I processi sotto la sua giurisdizione sono stati condotti in maniera sommaria e a porte chiuse, senza rispettare i diritti fondamentali degli imputati. Dato che le sentenze di esecuzione sono state emesse in massa, le sentenze capitali sono state inflitte senza la corretta osservanza di eque procedure di audizione. È responsabile di aver inflitto pesanti pene detentive a cittadini della minoranza baha’i, in ragione delle loro convinzioni religiose, a seguito di procedimenti iniqui condotti senza un giusto processo e facendo ricorso a procedure extragiudiziali.

12.4.2011

19.

JAFARI-DOLATABADI Abbas

Luogo di nascita: Yazd (Iran)

Data di nascita: 1953

Sesso: maschile

Ex consulente presso il tribunale disciplinare supremo per i giudici (dal 29 aprile 2019 fino ad almeno il 2020). Ex procuratore generale di Teheran (agosto 2009-aprile 2019). La procura di Abbas Jafari-Dolatabadi ha incriminato un numero elevato di manifestanti, compresi partecipanti alle manifestazioni di protesta della giornata di Ashura nel dicembre 2009. Ha ordinato la chiusura della procura di Karroubi nel settembre 2009 e l’arresto di diversi esponenti politici riformisti e ha messo al bando due partiti politici riformisti nel giugno 2010. La sua procura ha incriminato i manifestanti con “Muharebeh” o “Ribellione contro Dio”, che comporta la pena di morte, e negato il giusto processo alle persone esposte alla pena di morte. La sua procura ha inoltre perseguitato e arrestato riformisti, attivisti per i diritti umani ed esponenti dei media nell’ambito di una vasta repressione dell’opposizione politica.

Nell’ottobre 2018 ha annunciato ai media che quattro attivisti ambientali iraniani detenuti sarebbero stati accusati di “seminare corruzione sulla terra”, un’accusa che comporta la condanna a morte.

12.4.2011

21.

MOHSENI-EJEI Gholam-Hossein

Luogo di nascita: Ejiyeh (Iran)

Data di nascita: all’incirca 1956

Sesso: maschile

Capo della magistratura dal luglio 2021. Membro del Consiglio per la determinazione delle scelte. Procuratore generale dell’Iran dal settembre 2009 al 2014. Ex vicecapo della magistratura (dal 2014 al luglio 2021) e portavoce della magistratura (2010-2019). Ministro dell’Intelligence dal 2005 al 2009. Mentre era ministro dell’Intelligence durante le elezioni del 2009, agenti dell’intelligence sotto il suo comando si sono resi responsabili della detenzione e tortura, nonché dell’estorsione di confessioni false a mezzo di pressioni, di centinaia di attivisti, giornalisti, dissidenti ed esponenti politici riformisti. Inoltre, personalità politiche sono state costrette a rilasciare confessioni false durante interrogatori insopportabili, che hanno incluso torture, maltrattamenti, ricatti e minacce ai familiari. Durante le proteste del 2022/2023, Gholam-Hossein Mohseni-Ejei ha dichiarato che non vi sarebbe stata clemenza nei confronti dei manifestanti.

12.4.2011

25.

SALAVATI Abdolghassem

Sesso: maschile

Giudice presso il tribunale speciale per i reati finanziari, sezione 4, dal 2019. Ex capo della sezione 15 del tribunale rivoluzionario di Teheran. Giudice istruttore presso il tribunale di Teheran. Incaricato dei casi post-elettorali, è stato il giudice che ha presieduto i “processi farsa” dell’estate 2009 e ha condannato a morte due monarchici chiamati a comparire in detti processi farsa. Ha condannato a lunghe pene detentive oltre un centinaio di prigionieri politici, attivisti per i diritti umani e manifestanti.

Nel 2018 è emerso che ha continuato a infliggere condanne analoghe senza la corretta osservanza di eque procedure di audizione.

Durante le proteste del 2022, Abdolghassem Salavati ha condannato a morte molti manifestanti, tra cui Mohammad Beroghani e Saman Seydi.

12.4.2011

43.

JAVANI Yadollah

Sesso: maschile

Cittadinanza: iraniana

Grado: Brigadier Generale

Vice comandante dell’IRGC per gli affari politici. Ha compiuto numerosi tentativi di reprimere la libertà di espressione e di parola mediante dichiarazioni pubbliche a sostegno dell’arresto e della pena per manifestanti e dissidenti. È stato uno dei primi alti funzionari a chiedere, nel 2009, l’arresto di Moussavi, Karroubi e Khatami. Ha sostenuto il ricorso a tecniche che violano i diritti a un processo equo, tra cui le confessioni pubbliche, e ha divulgato il contenuto di interrogatori prima del processo. È emerso altresì che abbia tollerato il ricorso alla violenza nei confronti di manifestanti ed è altamente probabile che, in qualità di membro a pieno titolo dell’IRGC, fosse a conoscenza del ricorso a tecniche dure di interrogatorio per estorcere confessioni.

10.10.2011

57.

HAJMOHAM-MADI Aziz (alias Aziz Hajmohammadi, Noorollah Azizmohammadi)

Luogo di nascita: Teheran (Iran)

Data di nascita: 1948

Sesso: maschile

Giudice della sezione 71 della Corte penale della provincia di Teheran. In magistratura dal 1971, ha preso parte a vari processi contro manifestanti, tra cui quello contro Abdol-Reza Ghanbari, insegnante arrestato nel gennaio 2010 e condannato a morte per le sue attività politiche.

10.10.2011

58.

BAGHERI Mohammad-Bagher

Sesso: maschile

Nel 2019 Mohammad-Bagher Bagheri è stato nominato vicecapo della magistratura per gli affari internazionali e segretario dell’Alto Consiglio per i diritti umani, sostituendo in tale funzione Mohammad Javad Larijani con decreto di Ebrahim Raisi. È stato giudice presso la Corte suprema tra il dicembre 2015 e il 2019. Ex vicepresidente dell’amministrazione giudiziaria della provincia del Khorasan meridionale, responsabile della prevenzione della criminalità. Oltre al riconoscimento da parte di quest’ultimo, nel giugno 2011, di 140 esecuzioni capitali tra marzo 2010 e marzo 2011, un centinaio di altre esecuzioni avrebbero avuto luogo in segreto durante lo stesso periodo e nella stessa provincia del Khorasan meridionale, senza che i familiari o i legali ne fossero informati. Si è reso pertanto complice di una grave violazione del diritto al giusto processo, contribuendo a un elevato numero di sentenze capitali.

10.10.2011

60.

HOSSEINI Dr Seyyed Mohammad (alias HOSSEYNI Dr Seyyed Mohammad; Seyed, Sayyed e Sayyid)

دکتر سيد محمد حسيني

Luogo di nascita: Rafsanjan, Kerman (Iran)

Data di nascita: 23.7.1961

Sesso: maschile

Vicepresidente per gli affari parlamentari durante la presidenza di Raisi dall’agosto 2021. Ex consigliere del presidente Mahmoud Ahmadinejad e portavoce di YEKTA, una fazione politica intransigente. Ministro della cultura e dell’orientamento islamico (2009-2013). Ex vicedirettore della Radio Televisione della Repubblica islamica dell’Iran (IRIB). Ex consulente del direttore dell’Organizzazione per la cultura e le relazioni islamiche (ICRO). Ex membro dell’IRGC, è stato complice della repressione dei giornalisti.

10.10.2011

66.

MIRHEJAZI Ali Ashgar

Data di nascita: 8 settembre 1946

Luogo di nascita: Esfahan

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Consulente di intelligence per la Guida suprema. Appartenente alla cerchia ristretta della Guida suprema, è tra i responsabili dell’ideazione della repressione delle manifestazioni di protesta in atto dal 2009 e associato ai responsabili della repressione delle manifestazioni di protesta.

È stato inoltre responsabile dell’ideazione della repressione del disordine pubblico del dicembre 2017-2018 e del novembre 2019.

23.3.2012

69.

MORTAZAVI Seyyed Solat

Luogo di nascita: Farsan, Tchar Mahal-o-Bakhtiari (Sud) (Iran)

Data di nascita: 1967

Sesso: maschile

Dal 19 ottobre 2022 ministro (ad interim) delle Cooperative, del lavoro e della previdenza sociale. Dal settembre 2021 all’ottobre 2022, vicepresidente per gli affari amministrativi dell’Iran e capo dell’ufficio presidenziale. Capo del ramo immobiliare della Fondazione Mostazafan, che era amministrata direttamente dalla Guida suprema Khamenei, dal 16 settembre 2019 al settembre 2021. Direttore della succursale di Teheran della fondazione Astan Qods Razavi fino al novembre 2019. Ex sindaco della seconda città più grande dell’Iran, Mashhad, dove vengono svolte regolarmente esecuzioni pubbliche. Ex viceministro dell’Interno per gli affari politici, nominato nel 2009. In tale veste si è reso responsabile di aver guidato la repressione di coloro che avevano rivendicato i propri diritti legittimi, compresa la libertà di espressione. Successivamente è stato nominato capo della commissione elettorale iraniana per le elezioni parlamentari del 2012 e per le elezioni presidenziali del 2013.

23.3.2012

77.

JAFARI Reza

Data di nascita: 1967

Sesso: maschile

Ex consulente presso il tribunale disciplinare per i giudici (2012-2022). Membro della “Commissione per la determinazione del contenuto web illegale”, organo competente per la censura di siti web e dei media sociali. Ex capo della procura speciale per la cibercriminalità tra il 2007 e il 2012. Si è reso responsabile della repressione della libertà di espressione, anche sottoponendo blogger e giornalisti all’arresto, alla detenzione e a procedimenti penali. Persone arrestate perché sospettate di reati informatici sono state sottoposte a maltrattamenti e a procedimenti giudiziari iniqui.

23.3.2012

81.

MOUSSAVI Seyed Mohammad Bagher (alias MOUSAVI Sayed Mohammed Baqir)

محمدباقر موسوی

Sesso: maschile

Giudice del tribunale rivoluzionario di Ahwaz, sezione 2 (2011-2015), ha condannato alla pena capitale varie persone, tra cui cinque arabi di Ahwaz, Mohammad Ali Amouri, Hashem Shàbani Amouri, Hadi Rashedi, Sayed Jaber Alboshoka, Sayed Mokhtar Alboshoka, in data 17 marzo 2012, per “attività contro la sicurezza pubblica” e “ribellione contro Dio”. Le condanne sono state confermate dalla Corte suprema iraniana il 9 gennaio 2013. I cinque uomini sono stati arrestati senza colpa per oltre un anno, torturati e condannati senza giusto processo. Hadi Rashedi e Hashem Sha’bani Amouri sono stati giustiziati nel 2014.

12.3.2013

83.

JAFARI Asadollah

Sesso: maschile

Attualmente procuratore generale di Esfahan. In tale posizione, ha ordinato reazioni violente nei confronti di manifestanti che sono scesi in strada nel novembre 2021 per protestare contro la carenza d’acqua. Secondo alcune relazioni, Asadollah Jafari ha annunciato la creazione di un ufficio speciale per indagare sui manifestanti arrestati.

Dal 2017 al 2021 ha ricoperto la carica di procuratore generale nella provincia del Khorasan settentrionale.

In qualità di ex procuratore della provincia di Mazandaran (2006-2017), Jafari ha raccomandato di imporre la pena di morte nei casi da lui perseguiti, che sono sfociati in numerose esecuzioni, anche pubbliche, e in situazioni nelle quali l’imposizione della pena di morte è contraria ai diritti umani internazionali, tra l’altro in quanto pena sproporzionata ed eccessiva. Jafari si è reso altresì responsabile di arresti illegali e violazioni dei diritti dei detenuti bahài, dall’arresto iniziale fino alla reclusione in celle di isolamento presso il centro di detenzione dei servizi di intelligence.

12.3.2013

84.

EMADI, Hamid Reza (alias Hamidreza Emadi)

Luogo di nascita: Hamedan (Iran)

Data di nascita: all’incirca 1973

Luogo di residenza: Teheran

Luogo di lavoro: sede centrale della Press TV, Teheran

Sesso: maschile

Ex capo della redazione di Press TV. Ex produttore principale della Press TV.

Responsabile della produzione e trasmissione di confessioni estorte a detenuti, fra cui giornalisti, attivisti politici ed esponenti di minoranze curde e arabe, in violazione dei diritti a un giusto processo e a un equo processo riconosciuti a livello internazionale. La OFCOM, autorità regolatrice indipendente per le società di comunicazione, ha condannato nel Regno Unito Press TV a pagare una multa di 100 000 GBP per aver trasmesso nel 2011 la confessione del giornalista e regista irano-canadese Maziar Bahari, filmata in carcere mentre gli veniva estorta con la forza. Le ONG hanno segnalato altri casi di confessioni estorte, mandate in onda da Press TV. Emadi è pertanto associato alla violazione del diritto a un giusto processo e del diritto a un equo processo.

Nel 2016 è stato sottoposto a procedimenti disciplinari per molestie sessuali nei confronti della sua collega Sheena Shirani, che hanno portato alla sua sospensione dal servizio.

12.3.2013

92.

ASHTARI Hossein

Luogo di nascita: Isfahan (alias: Esfahan, Ispahan)

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Carica: comandante in capo della polizia iraniana

Hossein Ashtari è stato il comandante in capo della polizia iraniana dal marzo 2015 al gennaio 2023 ed è membro del Consiglio di sicurezza nazionale. La polizia include le unità Emdad e le unità speciali. Le forze ordinarie, le unità Emdad e le unità speciali della polizia hanno fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di membro del Consiglio di sicurezza nazionale, Ashtari ha partecipato alle sessioni nelle quali è stato ordinato di ricorrere alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019. Ashtari è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.4.2021

95.

VASEGHI Leyla (alias VASEQI Layla, VASEGHI Leila, VASEGHI Layla)

Luogo di nascita: Sari, provincia di Mazandaran (Iran)

Data di nascita: 1352 (anno iraniano), 1972 o 1973 (calendario occidentale)

Sesso: femminile

Carica: ex governatrice di Shahr-e Qods e capo del consiglio municipale per la sicurezza

In qualità di governatrice di Shahr-e Qods e di capo del consiglio municipale per la sicurezza dal settembre 2019 fino al novembre 2021, ha ordinato alla polizia e ad altre forze armate di utilizzare mezzi letali durante le proteste del novembre 2019, causando la morte o il ferimento di manifestanti disarmati e altri civili. In qualità di governatrice di Shahr-e Qods e di capo del consiglio municipale per la sicurezza Vaseghi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. Nel contesto delle proteste del 2022-2023, è ancora ricordata dagli iraniani come una delle figure principali della repressione violenta, con un parallelo tra le sue affermazioni pubbliche e l’attuale repressione.

12.4.2021;

137.

REZVANI Ali (alias REZWANI Ali)

رضوانی علی

Data di nascita: 1984

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Funzione: reporter e conduttore/presentatore per i temi politici e di sicurezza presso la Radio Televisione della Repubblica islamica dell’Iran (IRIB)

Ali Rezvani è un reporter della Radio Televisione della Repubblica islamica dell’Iran (IRIB) e conduttore/presentatore del notiziario serale dell’IRIB delle 20.30.

L’IRIB è un’organizzazione di media iraniana sotto controllo statale incaricata di diffondere informazioni governative. Il notiziario serale trasmesso alle 20.30 sul secondo canale dell’IRIB è il principale programma di informazione del paese ed è considerato la principale piattaforma dell’IRIB per l’attuazione del programma delle forze di sicurezza, compresi il ministero dell’intelligence (MOIS) e il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC). Casi documentati indicano che il notiziario delle 20.30 trasmette confessioni forzate.

In qualità di reporter dell’IRIB, Ali Rezvani partecipa agli interrogatori che conducono alle confessioni forzate, e in tal modo è direttamente coinvolto — anche come favoreggiatore — in gravi violazioni dei diritti umani. In qualità di conduttore del notiziario delle 20.30, Rezvani promuove il programma delle forze di sicurezza iraniane e giustifica così gravi violazioni dei diritti umani come torture nonché arresti e detenzioni arbitrari. Rezvani diffonde inoltre propaganda contro i critici del regime per intimidirli e giustificare e incoraggiare i maltrattamenti nei loro confronti, violandone così il diritto alla libertà di espressione.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022

142.

BORMAHANI Mohsen (alias BARMAHANI Mohsen)

محسن برمهانی

Data di nascita: 24.5.1979

Luogo di nascita: Neishabur, Iran

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Passaporto n.: A54062245 (Iran), con scadenza 12.7.2026

Documento d’identità nazionale n.: 1063893488 (Iran)

Funzione: vicedirettore della Radio Televisione della Repubblica islamica dell’Iran (IRIB)

Mohsen Bormahani è il vicedirettore della Radio Televisione della Repubblica islamica dell’Iran (IRIB), che agisce come megafono del regime.

In tale veste Bormahani è responsabile dei contenuti dell’IRIB. L’IRIB limita drasticamente e impedisce il libero flusso delle informazioni alla popolazione iraniana. L’IRIB è inoltre attivamente coinvolta nell’organizzazione e nella diffusione di “confessioni” estorte ai critici del regime attraverso intimidazioni e gravi violenze. Si tratta di “confessioni” trasmesse spesso dopo proteste pubbliche o prima di un’esecuzione come strumento per limitare la reazione dell’opinione pubblica.

Mentre di recente numerosi membri di alto profilo della Radio Televisione di Stato si sono dimessi e hanno sconfessato la risposta violenta del regime iraniano alle proteste del 2022 in Iran, Bormahani continua a svolgere le proprie funzioni di vicedirettore e in recenti dichiarazioni ha difeso il regime.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.12.2022»

3)

le voci relative alle tre entità che seguono sono sostituite dalle seguenti:

 

Entità

 

Nome

Informazioni identificative

Motivi

Data di inserimento nell’elenco

«2.

Prigione di Evin

Indirizzo: provincia di Teheran, Teheran, distretto 2, Dasht-e Behesht (Iran)

Carcere in cui negli ultimi anni e decenni sono stati detenuti prigionieri politici e si sono ripetutamente verificati gravi abusi dei diritti umani, inclusa la tortura.

I manifestanti del novembre 2019 sono stati, e almeno in parte sono ancora, detenuti come prigionieri politici nella prigione di Evin. Nella prigione di Evin i detenuti sono privati dei diritti procedurali fondamentali e talvolta sono tenuti in isolamento o in celle sovraffollate con cattive condizioni igieniche. Vi sono segnalazioni dettagliate di casi di tortura fisica e psicologica. Ai detenuti sono negati il contatto con la famiglia e gli avvocati, nonché cure sanitarie adeguate.

Nel contesto delle proteste del 2022-2023, sono ancora segnalati casi di tortura. La causa dell’incendio che nell’ottobre 2022 ha causato numerosi morti e feriti non è stata resa pubblica e la prigione rifiuta qualsiasi indagine internazionale. Nel contesto dell’incendio è inoltre emerso chiaramente che la prigione utilizza mine terrestri condannate a livello internazionale per evitare evasioni dal carcere. Vari cittadini di Stati terzi sono stati detenuti arbitrariamente nella prigione di Evin.

12.4.2021

3.

Prigione Fashafouyeh (alias: penitenziario centrale della Grande Teheran, prigione di Hasanabad-e Qom, prigione della Grande Teheran)

Indirizzo: provincia di Teheran, Hasanabad, zona industriale di Bijin, Teheran, Qom Old Road (Iran)

Telefono: +98 21 5625 8050

Carcere designato inizialmente per la detenzione degli autori di reati connessi alla droga. Di recente utilizzato anche per detenuti politici costretti, in taluni casi, a condividere le celle con tossicodipendenti. Le condizioni di vita e igieniche sono molto scarse, mancando le necessità di base, come l’acqua potabile pulita.

Durante le proteste del novembre 2019, diversi manifestanti, tra cui minori, sono stati detenuti nella prigione di Fashafouyeh. Relazioni indicano che i manifestanti del novembre 2019 sono stati sottoposti a tortura e a trattamenti disumani nella prigione di Fashafouyeh, ad esempio sono stati feriti deliberatamente con acqua bollente e sono state loro negate cure mediche. Secondo una relazione di Amnesty International sulla repressione delle proteste del novembre 2019, minori di 15 anni sono stati detenuti insieme agli adulti nella prigione di Fashafouyeh. Tre manifestanti del novembre 2019, attualmente detenuti nella prigione di Fashafouyeh, sono stati condannati a morte da un tribunale di Teheran.

Dall’inizio delle proteste del 2022-2023 è stato riferito che 3 000 persone sono state trasferite nella prigione Fashafouyeh e che 835 di queste vi si trovano ancora. Sono stati segnalati diversi casi di tortura e confessioni forzate.

12.4.2021

4.

Prigione Rajaee Shahr (alias: prigione Rajai Shahr, Rajaishahr, Rajài Shahr, Rejài Shahr, Rajayi Shahr, prigione Gorhardasht, prigione Gohar Dasht)

Indirizzo: provincia di Alborz, Karaj, Gohardasht, Moazzen Blvd (Iran)

Telefono: +98 26 3448 9826

La prigione Rajaee Shahr è conosciuta per la privazione dei diritti umani, con gravi torture fisiche e psicologiche inflitte a prigionieri politici e prigionieri per motivi di opinione, nonché per le esecuzioni di massa senza un processo equo, sin dalla rivoluzione islamica del 1979.

Centinaia di detenuti, compresi minori, hanno subito gravi maltrattamenti nella prigione di Rajaee Shahr all’indomani delle proteste del novembre 2019. Vi sono relazioni credibili circa numerosi casi di tortura e altre forme di pene crudeli, compresi casi in cui sono coinvolti minori.

Dall’inizio delle proteste del 2022-2023 numerosi oppositori vi sono stati detenuti arbitrariamente in condizioni che alcuni giornalisti reclusi hanno descritto come pericolose e difficilmente sopportabili.

12.4.2021»


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