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Document 52023XC0502(03)

Pubblicazione di una domanda di approvazione di una modifica non minore del disciplinare di produzione ai sensi dell'articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari 2023/C 154/12

C/2023/2669

GU C 154 del 2.5.2023, p. 52–68 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

2.5.2023   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 154/52


Pubblicazione di una domanda di approvazione di una modifica non minore del disciplinare di produzione ai sensi dell'articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari

(2023/C 154/12)

La presente pubblicazione conferisce il diritto di opporsi alla domanda di modifica ai sensi dell'articolo 51 del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (1) entro tre mesi dalla data di pubblicazione.

DOMANDA DI APPROVAZIONE DI UNA MODIFICA NON MINORE DEL DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DI UNA DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA/DI UN'INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA

Domanda di approvazione di una modifica ai sensi dell'articolo 53, paragrafo 2, primo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012

«ESPÁRRAGO DE NAVARRA»

N. UE: PGI-ES-0098-AM01 - 5.2.2021

DOP ( )IGP (X)

1.   Gruppo richiedente e interesse legittimo

Consejo Regulador de la Indicación Geográfica Protegida «Espárrago de Navarra» (Consiglio regolatore dell'IGP «Espárrago de Navarra»)

Avda. Serapio Huici, 22, Edificio Peritos

31610 Villava (Navarra)

ESPAÑA

Tel. +34 948013045

E-mail: ajuanena@intiasa.es

Il gruppo richiedente rappresenta gli interessi collettivi dei produttori del «Espárrago de Navarra» ed è parte legittimamente interessata alla richiesta di modifica del disciplinare di produzione dell'indicazione geografica protetta «Espárrago de Navarra», nonché primo promotore della tutela di tale prodotto.

Il consiglio regolatore dell'IGP «Espárrago de Navarra» è una società di diritto pubblico costituita dai produttori dell'«Espárrago de Navarra». Il consiglio si prefigge, tra l'altro, di favorire la valorizzazione del prodotto e di migliorare l'efficacia del regime di qualità dell'IGP in conformità dell'articolo 45 del regolamento n. 1151/2012.

Il consiglio regolatore è ufficialmente riconosciuto come organismo di gestione dell'IGP «Espárrago de Navarra» conformemente alla prima disposizione addizionale della legge relativa alle denominazioni di origine e alle indicazioni geografiche protette transregionali (legge n. 6/2015 del 12 maggio 2015), e una delle sue funzioni specifiche è quella di proporre modifiche al disciplinare di produzione.

2.   Stato membro o paese terzo

Spagna

3.   Voce del disciplinare interessata dalla modifica

Nome del prodotto

Descrizione del prodotto

Zona geografica

Prova dell’origine

Metodo di produzione

Legame

Etichettatura

Altro: nome, legislazione nazionale applicabile, organismo di controllo

4.   Tipo di modifica

Modifica a un disciplinare di una DOP o IGP registrata da considerarsi non minore ai sensi dell’articolo 53, paragrafo 2, terzo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012.

Modifica a un disciplinare di una DOP o IGP registrata, per cui il documento unico (o documento equivalente) non è stato pubblicato, da considerarsi non minore ai sensi dell’articolo 53, paragrafo 2, terzo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012.

5.   Modifica (modifiche)

5.B.   DESCRIZIONE DEL PRODOTTO

5.B.1.   Nella sezione Descrizione del prodotto (sezione B) il paragrafo seguente:

Turioni o germogli teneri della pianta di asparago (Asparagus officinalis L.) bianchi, viola o verdi delle varietà Argenteuil, Ciprés, Dariana, Desto, Grolim, Juno, Steline e Thielim, teneri, freschi, sani e puliti.

è così modificato:

Turioni o germogli teneri della pianta di asparago (Asparagus officinalis L.) bianchi o viola delle varietà Argenteuil, Ciprés, Dariana, Desto, Fortems, Grolim, Hercolim, Juno, Magnus, Plasenesp, Steline e Thielim, teneri, freschi, sani e puliti.

Motivazione dell'eliminazione della parola «verdi»: quando è stato inizialmente elaborato il disciplinare di produzione, l'intenzione era di permettere a tutti gli asparagi coltivati nella zona delimitata di essere certificati, e pertanto sono stati inclusi sia gli asparagi verdi che quelli viola. I coltivatori puntano tuttavia a produrre asparagi bianchi utilizzando la tecnica della rincalzatura, che è tipica della produzione dell'«Espárrago de Navarra». Se gli asparagi emergono dalla superficie del terreno prima assumono un colore rosato, che poi diventa viola e infine verde, con scadimento della qualità. Da quando è in vigore il regime di qualità dell'«Espárrago de Navarra» non sono mai stati certificati asparagi verdi, ragione per cui il riferimento a tale colore è stato eliminato al fine di mantenere uno standard qualitativo elevato.

Motivazione dell'aggiunta di nuove varietà: quando è stato avviato il regime di qualità dell'IGP non erano disponibili varietà locali autoctone e gli asparagi coltivati appartenevano alle varietà francesi Argenteuil o alle varietà olandesi Grolim. Le aziende che vendono le piante di asparago (le zampe) selezionano le varietà cercando quelle migliori, abbandonando quindi la coltivazione delle varietà precedenti, tanto che i produttori dell'«Espárrago de Navarra» stentano a procurarsi le piante delle varietà autorizzate.

In considerazione dei problemi incontrati dagli agricoltori, da qualche anno l'azienda pubblica INTIA (precedentemente nota come ITG) sta studiando le nuove varietà dell'asparago bianco che compaiono sul mercato per individuare quelle più adatte alla zona dell'IGP. Questi studi hanno già portato a modificare l'elenco delle varietà autorizzate nel 2004 e da allora sono in corso vari esperimenti.

Dal 2010 è in corso un esperimento che mette a confronto le varietà che possiedono le caratteristiche specifiche richieste per l'IGP «Espárrago de Navarra» con alcune delle varietà elencate nel disciplinare di produzione. La fase preliminare di questo esperimento è stata completata nel 2015 con la raccomandazione di ampliare l'elenco al fine di includere le suddette varietà proposte. Nel corso dell'esperimento sono state considerate le variabili seguenti: coltura precoce (una caratteristica interessante per la commercializzato del prodotto fresco); resa media e calibro del turione (in quanto i produttori ottengono prezzi migliori per i turioni più grossi, che sono più richiesti dai consumatori); caratteristiche specifiche di qualità richieste per l'«Espárrago de Navarra» (assenza di difetti, quali punte aperte o turioni vuoti o spezzati). Durante la raccolta del 2015 uno degli impianti di trasformazione della regione di Navarra ha raccolto un campione di turioni provenienti da queste nuove varietà e un campione di turioni della varietà autorizzata Grolim, che è stato utilizzato come riferimento. I turioni sono stati quindi sottoposti a un trattamento termico di conservazione e poi confezionati (in vasi, scatole di conserva o simili). Quando i prodotti conservati si sono stabilizzati, sono stati analizzati per valutare quanto segue:

il tenore di fibre che, a seguito del riesame completo delle diverse caratteristiche, è stato individuato come variabile fondamentale in quanto una delle caratteristiche dell'«Espárrago de Navarra» è la scarsa fibrosità;

l'analisi sensoriale, che serve a individuare le differenze organolettiche tra le varietà sottoposte ad analisi e le varietà autorizzate (in questo caso la varietà Grolim). Le analisi del gusto effettuate non hanno evidenziato alcuna differenza.

A seguito di tali studi è stato deciso di apportare modifiche al disciplinare di produzione al fine di includere le varietà che avevano dato i migliori risultati, ossia le varietà olandesi Hercolim, Magnus e Fortems e la varietà francese Plasenesp.

Le varietà sono elencate in ordine alfabetico come nel disciplinare originario.

5.B.2.   Nella sezione Descrizione del prodotto (sezione B) la formulazione seguente:

Nelle piantagioni è ammesso fino al 20 % di varietà diverse da quelle autorizzate.

è così modificata:

Nelle piantagioni di ciascun coltivatore è ammesso fino al 20 % di varietà diverse da quelle autorizzate.

Motivazione dell'inserimento della formulazione «di ciascun operatore»: la formulazione «di ciascun operatore» è stata aggiunta per chiarire che il limite del 20 % si applica a ogni singolo operatore. Le varietà diverse da quelle autorizzate vengono ammesse nella suddetta percentuale perché questo permette di sperimentare le nuove varietà e di inserirle in seguito nel disciplinare di produzione. Prima di poter richiedere di inserire una nuova varietà, essa deve essere innanzitutto sperimentata sul campo per valutare se giunge a possedere le caratteristiche richieste per l'«Espárrago de Navarra».

5.B.3.   Nella sezione Descrizione del prodotto (sezione B) la formulazione seguente:

Gli asparagi delle varietà autorizzate possono essere destinati alla vendita come prodotto fresco o in formati sottoposti a trattamento termico di conservazione.

è così modificata:

Gli asparagi delle varietà autorizzate possono essere commercializzati come prodotto fresco, prodotto tagliato nelle confezioni di IV gamma o in formati sottoposti a trattamento termico di conservazione.

Motivazione della modifica: la modifica serve a chiarire la definizione. L'«Espárrago de Navarra» è certificato sia come prodotto fresco che in formati sottoposti a trattamento termico di conservazione (ad esempio in vasi, scatole di conserva o contenitori analoghi) e può quindi essere commercializzato in entrambi i formati. Quando è commercializzato come prodotto fresco, ovvero non sottoposto a trattamento termico di conservazione, i turioni si presentano freschi oppure freschi e pelati (ossia, pronti per la cottura). Nel secondo caso è classificato come prodotto tagliato nelle confezioni di IV gamma e deve essere venduto in confezioni nelle quali si mantiene fresco.

Il mercato degli asparagi freschi è abbastanza stagnante e si ritiene che la riluttanza dei consumatori all'acquisto di asparagi freschi dipenda dalla scarsa abilità a pelarli. Negli ultimi anni si è andato sviluppando il mercato di prodotti tagliati nelle confezioni di IV gamma in plastica, confezionati sottovuoto o in atmosfera modificata. Si tratta di un sistema che funziona piuttosto bene per gli asparagi. Vi è quindi interesse a consentire questo formato per il prodotto certificato.

5.B.4.   Nella sezione Descrizione del prodotto (sezione B) il termine «extra» è stato sostituito con «Extra». La formulazione seguente:

Gli asparagi di classe «extra» devono essere di qualità superiore, ben formati e praticamente dritti con la punta molto serrata.

è così modificata:

Gli asparagi di classe «Extra» devono essere di qualità superiore, ben formati e praticamente dritti con la punta molto serrata.

Motivazione della modifica: si tratta di una correzione ortografica.

5.B.5.   Nella sezione Descrizione del prodotto (sezione B) è stata aggiunta la formulazione seguente:

Per essere commercializzati come prodotto tagliato nelle confezioni di IV gamma, gli asparagi devono essere pelati, con una tolleranza per i difetti di pelatura non superiore al 10 %, e devono essere confezionati in modo da preservarne l'aspetto e la freschezza fino al consumo. Il prodotto deve soddisfare gli stessi requisiti applicabili ai turioni freschi tranne che per quanto concerne il diametro minimo, pari a 9 mm, risultante dalla pelatura di un turione del diametro di 12 mm.

Motivazione dell'aggiunta: in questo paragrafo sono prescritte le caratteristiche richieste per gli asparagi freschi pelati e tagliati nelle confezioni di IV gamma. Le caratteristiche e la qualità richieste per questo prodotto sono analoghe a quelle degli asparagi freschi, ed è stato pertanto aggiunto un riferimento alla tolleranza per i difetti di pelatura. È opportuno che il disciplinare di produzione rispecchi il fatto che, come per gli asparagi in scatola, il diametro degli asparagi freschi pelati non dovrebbe essere inferiore al diametro risultante dalla pelatura dei turioni più sottili ammessi (pari a un diametro di 12 mm), in quanto con la pelatura si eliminano in media 2 mm di diametro. Tale circostanza è stata per altro già presa in debita considerazione nel sistema di certificazione. I requisiti concernenti il diametro degli asparagi freschi rimangono invariati.

5.B.6.   Nella sezione Descrizione del prodotto (sezione B) il paragrafo seguente:

Gli asparagi sottoposti a trattamento termico di conservazione devono essere di classe «extra» o di Classe I, devono essere confezionati in contenitori chiusi ermeticamente e sterilizzati a caldo. Gli asparagi sottoposti a trattamento termico di conservazione possono essere commercializzati interi o come tocchetti di asparagi pelati o non pelati.

è così modificato:

Gli asparagi sottoposti a trattamento termico di conservazione devono essere di classe «Extra» o di Classe I, devono essere confezionati in contenitori chiusi ermeticamente e sterilizzati a caldo. Gli asparagi sottoposti a trattamento termico di conservazione possono essere commercializzati interi, come asparagi corti o come punte di asparagi, pelati o non pelati.

Motivazione della modifica: quando è stato elaborato il primo disciplinare di produzione gli asparagi sottoposti a trattamento termico di conservazione potevano essere presentati come turioni o come tocchetti di asparagi. Le norme concernenti la presentazione degli asparagi sottoposti a trattamento termico di conservazione si trovano nel documento sulle norme per i prodotti freschi sottoposti a trattamento termico di conservazione (ordinanza del 21 novembre 1984 della presidenza del governo con cui si approvano le norme di qualità per il trattamento termico di conservazione dei prodotti freschi) che prevedeva una serie di possibilità:

asparagi interi: turioni costituiti da punta e fusto di lunghezza non inferiore a 12 cm;

asparagi corti: turioni costituiti da punta e fusto di lunghezza compresa tra 7 cm e 12 cm;

punte di asparagi: tocchetti costituiti dalla punta e da una parte del fusto di lunghezza compresa tra 2 cm e 7 cm;

tocchetti di asparagi: turioni tagliati trasversalmente in tocchetti più teneri di lunghezza compresa tra 2 cm e 7 cm, con pezzi comprendenti la punta in quantità non inferiore al 25 % del peso sgocciolato della confezione tranne se diversamente riportato nell'etichetta;

fusti di asparagi: turioni tagliati trasversalmente in tocchetti privi di punta di lunghezza compresa tra 1,5 cm e 7 cm.

Benché tutti i suddetti formati siano ammessi a norma di legge, solo i formati nei quali ciascuna unità della confezione mantiene le punte intere (ossia asparagi interi, asparagi corti e punte di asparagi) sono certificati come «Espárrago de Navarra», in quanto si tratta di formati di qualità superiore. È quindi opportuno che il disciplinare chiarisca che queste sono le uniche forme di presentazione ammesse.

Il termine «extra» è stato anche qui sostituito con «Extra».

5.C.   ZONA GEOGRAFICA

5.C.1.   Nella sezione Zona geografica (sezione C del disciplinare di produzione) è stata eliminata la frase seguente:

Gli asparagi sono coltivati in un'area di 6 523 ettari, che comprende 4 759 ettari ubicati in Navarra, 1 121 ettari ubicati in La Rioja e 643 ettari ubicati in Aragona.

Motivazione dell'eliminazione: Questa informazione è stata soppressa in quanto riguardava la zona situata all'interno della zona geografica delimitata nella quale venivano coltivati gli asparagi quando è stato elaborato il disciplinare di produzione originario. Considerato che il numero di ettari nei quali vengono coltivati gli asparagi cambia di anno in anno, non è utile che questa informazione compaia nel disciplinare di produzione.

Lo stralcio di questo paragrafo non comporta pertanto alcuna modifica alla zona geografica delimitata nel disciplinare di produzione. Si tratta semplicemente della soppressione di un'informazione obsoleta che non deve figurare.

5.D.   PROVA DELL’ORIGINE

5.D.1.   L’intera sezione 5 (Prova dell’origine) del disciplinare di produzione è stata sostituita. Nella nuova formulazione di questa sezione i registri richiesti (registro dei letti di coltivazione, registro degli impianti di lavorazione del prodotto fresco e registro degli impianti di trasformazione), i controlli di conformità al disciplinare di produzione che devono essere effettuati dall’organismo di controllo e il rilascio delle controetichette (prova di certificazione) sono descritti in modo più conforme ai requisiti per la certificazione degli asparagi come «Espárrago de Navarra».

Motivazione della modifica: questa modifica serve soltanto a fornire spiegazioni migliori e più precise su come si dimostra che il prodotto ha origine nella zona geografica delimitata e rispetta gli altri requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione.

La precedente formulazione di questa sezione del disciplinare di produzione era piuttosto vaga e non dava un'idea precisa dei controlli e delle analisi effettuati dall'organismo di controllo per garantire il rispetto del disciplinare di produzione.

La nuova formulazione proposta fornisce spiegazioni più dettagliate in merito ai controlli e alle analisi effettivamente effettuati dall'organismo di controllo nell'ambito della procedura di certificazione, che è conforme alla norma UNE-EN ISO/IEC 17065:2012 ed è stata accreditata dall'organismo nazionale di accreditamento.

La nuova formulazione fornisce inoltre informazioni dettagliate sul sistema di controllo basato su ispezioni in loco sui letti di coltivazione e presso le imprese di trasformazione, nonché su campionamenti e analisi svolti durante la raccolta annuale. Tale sistema è integrato dai sistemi di controllo interni gestiti dai produttori. La nuova formulazione fornisce inoltre informazioni specifiche sui registri nei quali devono essere elencati gli operatori che partecipano alla produzione dell'IGP «Espárrago de Navarra» in modo che possa essere attuato il sistema di controllo.

5.E.   METODO DI PRODUZIONE

5.E.1.   La formulazione che segue è stata spostata dalla sezione Legame del disciplinare di produzione originario alla sezione Metodo di produzione (sezione E) del disciplinare modificato:

1)   Requisiti di coltivazione

Avvio della coltura

Dopo che il terreno è stato studiato per valutare se sia adatto alla coltivazione del prodotto e per stimare il fabbisogno di una concimazione di fondo, si impianta l'asparagiaia utilizzando materiale di riproduzione vegetativa, ossia rizomi, o zampe di asparago, provenienti da semenzai. Le zampe vengono messe a dimora in file poste sul terreno e coperte da uno strato di terra sciolta dello spessore di circa 8 cm.

La densità di impianto è di 10 000-12 000 piante per ettaro, collocate a una distanza di circa 45 cm l'una dall'altra e in file distanziate di circa 2-2,1 m tra loro.

Cure colturali

La pianta è sostenuta affinché si sviluppi alla perfezione preparando il terreno mediante baulatura, effettuando le operazioni di cura colturale, nonché attraverso l'irrigazione e l'utilizzo di concime composto e di trattamenti idonei alla protezione della pianta.

Raccolta del prodotto

Gli asparagi sono raccolti manualmente prima che i turioni emergano dalla superficie delle baulature. La raccolta inizia nel secondo anno dopo l'impianto e si protrae per 15 o 20 giorni, mentre a partire dal terzo anno si protrae per l'intera stagione, da aprile a metà luglio.

Alla fine della raccolta si lascia che le piante di asparago crescano liberamente, il che permette l'accumulo di nutrienti nelle zampe. In novembre si tagliano gli steli ingialliti e si puliscono le baulature.

Motivazione dello spostamento del testo: nella versione precedente del disciplinare di produzione le operazioni colturali per la produzione degli asparagi erano descritte soltanto nella sezione concernente il legame. Dato che tali operazioni vengono svolte per la coltivazione di asparagi commercializzati sia freschi che sottoposti a trattamento termico di conservazione (entrambi i formati sono previsti dall'IGP) è stata apportata una prima modifica con la quale la descrizione dettagliata di tali operazioni è passata dalla sezione Legame alla sezione Metodo di produzione.

Nella motivazione che segue delle attuali modifiche apportate alle condizioni colturali, per un raffronto con il vecchio testo si veda pertanto la sottosezione c) (Condizioni colturali) della sezione F (Legame) della precedente versione del disciplinare di produzione.

5.E.2.   Nella sottosezione Condizioni colturali della sezione E (Metodo di produzione) il paragrafo seguente:

Dopo che il terreno è stato studiato per valutare se sia adatto alla coltivazione del prodotto e per stimare il fabbisogno di una concimazione di fondo, si impianta l'asparagiaia utilizzando materiale di riproduzione vegetativa, ossia rizomi, o zampe di asparago [si noti che nella precedente versione il termine spagnolo utilizzato per «zampe» era «garras»], provenienti da semenzai. Le zampe vengono messe a dimora in file poste sul terreno e coperte da uno strato di terra sciolta dello spessore di circa 8 cm.

è così modificato:

L'asparagiaia è impiantata utilizzando materiale di riproduzione vegetativa, ossia rizomi, o zampe di asparago [il termine spagnolo utilizzato è «zarpas»], provenienti da semenzai. Le zampe vengono messe a dimora in file poste sul terreno e coperte da uno strato di terra sciolta.

Motivazione della sostituzione del termine spagnolo «garras» con «zarpas» per «zampe»: il termine «garras» è stato sostituito da «zarpas», che è il termine utilizzato dagli agricoltori locali in riferimento al materiale vegetale di riproduzione, ossia le zampe di asparago.

Motivazione della revisione del testo: si tratta di una descrizione su come si impianta l'asparagiaia. Lo spessore dello strato di terra che copre le zampe non è determinante ai fini della qualità del prodotto finale, ma dipende piuttosto dal macchinario agricolo di cui dispone l'operatore.

5.E.3.   Nella sottosezione Condizioni colturali della sezione E (Metodo di produzione) il paragrafo seguente:

La densità di impianto è di 10 000-12 000 piante per ettaro, collocate a una distanza di circa 45 cm l'una dall'altra e in file distanziate di circa 2-2,1 m tra loro.

è così modificato:

Su letti di coltivazione aridi (non irrigati) la densità di impianto varia tra 7 000 e 12 000 piante per ettaro, mentre una maggiore densità, fino a 22 000 piante per ettaro, è ammessa su letti irrigati e su letti aridi ubicati in zone umide qualora i produttori desiderino ottenere una maggiore produzione nei primissimi anni di coltivazione.

Motivazione della modifica: la densità di impianto si ripercuote sulla produzione delle singole particelle ma non sulla qualità del raccolto. Se un produttore opta per una maggiore densità di impianto nei primi anni, la produzione sarà piuttosto elevata ma la durata dei letti di coltivazione degli asparagi sarà ridotta. Se si sceglie una densità di impianto inferiore, il costo dell'investimento è inferiore, così come il raccolto dei primi anni, e generalmente il letto di coltivazione dell'asparago durerà più a lungo. È pertanto opportuno prevedere un ampio margine, lasciando la scelta sulla densità di impianto a discrezione dei produttori.

La distanza tra le file inoltre dipende dal macchinario di cui dispone il produttore e non incide sulla qualità degli asparagi ottenuti. La distanza tra le piante dipende dalla densità desiderata che, come si è detto sopra, non incide sulla qualità degli asparagi bensì sulla produzione e la durata del letto di coltivazione degli asparagi.

5.E.4.   Nella sottosezione Condizioni colturali della sezione E (Metodo di produzione) il paragrafo seguente:

La pianta è sostenuta affinché si sviluppi alla perfezione preparando il terreno mediante baulatura, effettuando le operazioni di cura colturale, nonché attraverso l'irrigazione e l'utilizzo di concime composto e di trattamenti idonei alla protezione della pianta.

è così modificato:

La pianta è sostenuta affinché si sviluppi alla perfezione preparando il terreno mediante baulatura, effettuando le operazioni di cura colturale, nonché attraverso l'irrigazione e l'utilizzo di concime e di trattamenti idonei alla protezione della pianta.

Motivazione della modifica: le tecniche di coltivazione utilizzate devono essere adeguate e conformi alla normativa in vigore. Quando è stato redatto il primo disciplinare di produzione era pratica comune utilizzare concimi composti, mentre oggi vi è un'ampia scelta di concimi, alcuni dei quali, come i concimi organici, sono più adatti all'asparago e sono più rispettosi dell'ambiente. È meglio quindi lasciare la decisione ai produttori.

5.E.5.   Nella sottosezione Condizioni colturali della sezione E (Metodo di produzione) il paragrafo seguente:

Gli asparagi sono raccolti manualmente prima che i turioni emergano dalla superficie delle baulature. La raccolta inizia nel secondo anno dopo l'impianto e si protrae per 15 o 20 giorni, mentre a partire dal terzo anno si protrae per l'intera stagione, da aprile a metà luglio.

è così modificato:

Gli asparagi sono raccolti manualmente prima che i turioni emergano dalla superficie delle baulature. La raccolta inizia nel secondo anno dopo l'impianto e si protrae per 15 o 20 giorni, mentre a partire dal terzo anno si protrae per l'intera stagione.

Motivazione della modifica: è stato necessario eliminare i riferimenti ai mesi in cui avviene la raccolta a causa dell'introduzione di varietà che hanno una maturazione leggermente precoce e dell'utilizzo di materiale pacciamante plastico nero sulle baulature, che in alcune zone anticipa l'inizio e quindi la fine della raccolta.

Solitamente la raccolta ha inizio quando il primo turione di asparago emerge dal terreno, il che dipende dalle condizioni meteorologiche dell'anno, e finisce quando gli asparagi non sono più di qualità sufficiente, il che in genere coincide con i primi giorni veramente caldi dell'estate.

5.E.6.   Nella sottosezione Condizioni colturali della sezione E (Metodo di produzione) il paragrafo seguente:

Alla fine della raccolta si lascia che le piante di asparago crescano liberamente, il che permette l'accumulo di nutrienti nelle zampe [si noti che il termine spagnolo utilizzato è «garra»]. In novembre si tagliano gli steli e si puliscono le baulature.

è così modificato:

Alla fine della raccolta si lascia che le piante di asparago crescano liberamente, il che permette l'accumulo di nutrienti nelle zampe [«zarpa» nel testo spagnolo revisionato]. Quando gli steli sono ingialliti vengono tagliati. Dopodiché si preparano nuovamente le baulature.

Motivazione della modifica: il termine spagnolo «garra», utilizzato per le zampe di asparago, è stato sostituito da zarpa, che è il termine utilizzato dagli agricoltori.

Il testo non menziona più che a novembre si tagliano gli steli in quanto questa fase dipende dalle condizioni del suolo, che devono essere idonee, e dal fatto che gli steli siano già ingialliti. Solitamente ciò avviene in novembre, ma vi sono anni particolarmente piovosi in cui gli steli non sono ancora ingialliti e il suolo è ancora molto umido, quindi non nelle condizioni idonee, e di conseguenza gli steli devono essere tagliati più tardi.

5.E.7.   Nella sezione Metodo di produzione (sezione E) è stata inserita la formulazione seguente:

2.   Trattamento termico di conservazione:

Motivazione dell'aggiunta: dato che la descrizione delle condizioni colturali è stata spostata alla sezione Metodo di produzione è opportuno suddividere il testo in sottosezioni in modo da rendere più chiaro il contenuto di ciascuna di esse.

5.E.8.   Nella sezione Metodo di produzione (sezione E) è stata eliminata la formulazione seguente:

Gli asparagi delle varietà autorizzate devono essere coltivati nelle particelle registrate. I turioni devono essere raccolti manualmente prestando molta attenzione affinché non si spezzino o non si secchino.

Motivazione dell'eliminazione: questa informazione è stata eliminata in quanto ridondante e ripetitiva di ciò che è stato affermato in precedenza. Nel testo è stato già dichiarato che le particelle devono essere registrate, che devono essere usate le varietà autorizzate e che la raccolta deve essere effettuata manualmente.

5.E.9.   Nella sezione Metodo di produzione (sezione E) è stata eliminata la formulazione seguente:

Il raccolto deve essere trasportato con cura agli impianti di lavorazione e di trasformazione nel rispetto delle norme fissate dal consiglio per il raccolto dell'anno in corso.

Motivazione dell'eliminazione: la frase è stata eliminata in considerazione del fatto che le norme concernenti il raccolto, che venivano pubblicate dal consiglio regolatore ogni anno, non vengono più pubblicate da quando è stato istituito il sistema di certificazione. La frase pertanto non ha più senso.

Gli asparagi bianchi si seccano con grande facilità. Se il prodotto non è trasportato con cura, non potrà essere consegnato alle aziende di trasformazione in buone condizioni e sarà quindi scartato in fase di cernita della materia prima.

5.E.10.   Nella sezione Metodo di produzione (sezione E del disciplinare di produzione) la formulazione seguente (della sottosezione 2. Trattamento termico di conservazione):

Scottatura: gli asparagi sono immersi in acqua calda o in vapore a 87-95 °C allo scopo di eliminare i gas, bloccare l'attività enzimatica, pulire il prodotto e ridurre la quantità di microrganismi presenti.

è così modificata:

Scottatura: gli asparagi sono immersi in acqua calda o in vapore allo scopo di eliminare i gas, bloccare l'attività enzimatica, pulire il prodotto e ridurre la quantità di microrganismi presenti.

Motivazione della modifica: nel testo non si menziona più la temperatura alla quale il prodotto viene scottato, in quanto si trattava di un errore. Poiché la scottatura si effettua utilizzando vapore o acqua, non ha senso porre limiti alla temperatura.

5.E.11.   Nella sezione Metodo di produzione (sezione E del disciplinare di produzione) la formulazione seguente (della sottosezione 2. Trattamento termico di conservazione):

Confezionamento: il prodotto è collocato in lattine stagnate (scatole di conserva) o vasi di vetro. Dopo che il prodotto è stato pesato, il confezionamento si conclude con l'aggiunta di liquido di conservazione.

è così modificata:

Confezionamento: il prodotto è collocato in contenitori adatti a garantire l'efficacia del trattamento termico. Dopo che il prodotto è stato pesato, il confezionamento si conclude con l'aggiunta di liquido di conservazione.

Motivazione della modifica: è ragionevole autorizzare l'utilizzo di qualsiasi tipo di contenitore in grado di garantire l'efficacia del trattamento termico per conservare gli asparagi. Quando è stato elaborato il disciplinare di produzione sono stati inseriti riferimenti generici a scatole di conserva e a vasi di vetro, che a quel tempo erano i contenitori più diffusi. Sul mercato compaiono costantemente materiali più leggeri perfettamente in grado di resistere al trattamento termico di sterilizzazione, come ad esempio l'alluminio.

5.E.12.   Nella sezione Metodo di produzione (sezione E del disciplinare di produzione) la formulazione seguente (della sottosezione 2. Trattamento termico di conservazione):

Estrazione dell'aria: si tratta di una fase fondamentale durante la quale, eliminando l'aria dal contenitore prima che esso sia chiuso ermeticamente, si crea sottovuoto che riduce la probabilità di ossidazione e la conseguente perdita di vitamine e di nutrienti.

è così modificata:

Estrazione dell'aria: si tratta di una fase facoltativa durante la quale, eliminando l'aria dal contenitore prima che esso sia chiuso ermeticamente, si crea sottovuoto che riduce la probabilità di ossidazione e la conseguente perdita di vitamine e di nutrienti.

Motivazione della modifica: è più sensato fare dell'estrazione dell'aria una fase facoltativa.

Solitamente si crea sottovuoto aggiungendo un liquido di conservazione caldo nel contenitore dove sono stati posti gli asparagi pelati e scottati. Il contenitore viene poi chiuso ermeticamente.

Sebbene si tratti del procedimento raccomandato, negli impianti nei quali l'aggiunta del liquido di conservazione e la chiusura ermetica del contenitore sono effettuate qualche tempo prima della sterilizzazione, per ragioni di sicurezza alimentare è meglio che il liquido di conservazione sia aggiunto freddo, benché in tal modo non si produca alcun sottovuoto.

Mantenere il prodotto caldo favorirebbe la proliferazione di microrganismi termofili, che ne potrebbero causare il deterioramento. Pertanto gli impianti nei quali gli asparagi sono confezionati qualche tempo prima della sterilizzazione dovrebbero utilizzare un liquido di conservazione freddo per riempire i contenitori.

5.E.13.   Nella sezione Metodo di produzione (sezione E del disciplinare di produzione) la formulazione seguente (della sottosezione 2. Trattamento termico di conservazione):

Sterilizzazione: questo procedimento distrugge completamente qualsiasi microrganismo presente nel prodotto conservato. Dopo che i contenitori sono stati chiusi ermeticamente, essi vengono riscaldati mediante vapore, acqua calda o una miscela di entrambi, oppure per mezzo di qualsiasi altro sistema termico autorizzato, per un certo periodo di tempo in condizioni di temperatura e di pressione specifiche.

è così modificata:

Sterilizzazione: processo mediante il quale si sottopongono i contenitori di asparagi chiusi ermeticamente a trattamento termico al fine di distruggere o inattivare tutte le forme di microrganismi viventi in grado di danneggiare i prodotti alimentari in condizioni di conservazione normali. Il trattamento termico deve essere sufficiente a garantire la sterilità commerciale.

Motivazione della modifica: la nuova formulazione descrive in modo più accurato il concetto di sterilizzazione termica e precisa che il trattamento termico deve essere sufficiente per ottenere un risultato specifico.

Nel corso dei controlli effettuati presso gli impianti registrati emerge che la sterilizzazione termica è un aspetto critico e uno dei requisiti fissati dall'organismo di controllo è che il trattamento termico applicato sia sufficiente a garantire la sterilità commerciale. È importante che nel disciplinare di produzione ciò sia spiegato con chiarezza.

5.E.14.   Nella sezione Metodo di produzione (sezione E del disciplinare di produzione) la formulazione seguente (della sottosezione 2. Trattamento termico di conservazione):

Raffreddamento: al termine del trattamento termico le scatole di conserva sono raffreddate il più velocemente possibile per garantire che il prodotto non si surriscaldi.

è così modificata:

Raffreddamento: al termine del trattamento termico i contenitori sono raffreddati il più velocemente possibile per garantire che il prodotto non si surriscaldi.

Motivazione della modifica: il termine «scatole di conserva» è stato sostituito dal termine «contenitori» per chiarire che il requisito si applica a tutti i contenitori sottoposti al processo di sterilizzazione.

5.E.15.   Nella sezione Metodo di produzione (sezione E) è stata inserita la formulazione seguente:

3.   Prodotto commercializzato fresco:

le fasi preparatorie, ossia consegna del raccolto e lavaggio, effettuate presso gli impianti di lavorazione del prodotto fresco sono molto simili a quelle effettuate per gli asparagi destinati a essere conservati. La fase successiva, che riguarda esclusivamente il prodotto tagliato nelle confezioni di IV gamma, è la pelatura. Dopodiché segue la cernita degli asparagi e il loro confezionamento in modo da garantire che il contenuto di ciascuna confezione rispetti il disciplinare del prodotto.

Dopo che gli asparagi destinati alla commercializzazione come prodotto tagliato nelle confezioni di IV gamma sono stati pelati, devono essere confezionati e conservati in condizioni appositamente progettate per conservarne la freschezza fino al consumo.

Motivazione dell'aggiunta: è ragionevole inserire questo paragrafo per dare un'indicazione di come gli asparagi sono lavorati negli impianti di lavorazione del prodotto fresco. Sebbene le caratteristiche del prodotto fresco siano descritte nella sezione Descrizione del prodotto, la precedente versione del disciplinare di produzione non conteneva indicazioni in merito alla lavorazione degli asparagi che vengono commercializzati freschi.

La nuova formulazione sottolinea che gli asparagi tagliati nelle confezioni di IV gamma devono essere confezionati e conservati in modo da mantenersi in buone condizioni fino al consumo. Sebbene gli asparagi tagliati nelle confezioni di IV gamma siano attualmente commercializzati in vassoi confezionati in atmosfera modificata e chiusi per termosaldatura o in confezioni sottovuoto, il testo non impone l'utilizzo di tali metodi poiché questo formato ha varie applicazioni e si assiste a una costante evoluzione, con la comparsa sul mercato di varie tipologie di pellicole per il confezionamento che possono essere idonee per gli asparagi.

5.E.16.   Nella sezione Metodo di produzione (sezione E) è stata eliminata la formulazione seguente:

Il consiglio regolatore esegue il monitoraggio e assegna punteggi di qualità per tutte le operazioni suddette, ossia consegna, lavorazione o trasformazione, confezionamento e certificazione del prodotto finale.

Motivazione dell'eliminazione: questo paragrafo è stato eliminato perché nella sezione Prova dell'origine risulta già chiaro che il sistema di controllo copre tutto il processo di produzione.

In conformità del modello di certificazione in vigore, il consiglio regolatore non assegna un punteggio di qualità a ciascuna confezione e la classificazione del prodotto è di responsabilità del produttore. L'organismo di controllo è tenuto a certificare il rispetto del disciplinare di produzione.

5.F.   LEGAME

5.F.1.   La descrizione dettagliata del processo di coltivazione, come spiegato innanzi, è stata spostata dalla sezione Legame alla sezione Metodo di produzione del disciplinare di produzione per rendere il testo maggiormente conforme alle norme concernenti il disciplinare di produzione previste dall’articolo 7, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari.

Di conseguenza la seguente sottosezione della sezione Legame:

c)   Condizioni colturali

Avvio della coltura

Dopo che il terreno è stato studiato per valutare se sia adatto alla coltivazione del prodotto e per stimare il fabbisogno di una concimazione di fondo, si impianta l'asparagiaia utilizzando materiale di riproduzione vegetativa, ossia rizomi, o zampe di asparago, provenienti da semenzai. Le zampe vengono messe a dimora in file poste sul terreno e coperte da uno strato di terra sciolta dello spessore di circa 8 cm.

La densità di impianto è di 10 000-12 000 piante per ettaro, collocate a una distanza di circa 45 cm l'una dall'altra e in file distanziate di circa 2-2,1 m tra loro.

Cure colturali

La pianta è sostenuta affinché si sviluppi alla perfezione preparando il terreno mediante baulatura, effettuando le operazioni di cura colturale, nonché attraverso l'irrigazione e l'utilizzo di concime composto e di trattamenti idonei alla protezione della pianta.

Raccolta del prodotto

Gli asparagi sono raccolti manualmente prima che i turioni emergano dalla superficie delle baulature. La raccolta inizia nel secondo anno dopo l'impianto e si protrae per 15 o 20 giorni, mentre a partire dal terzo anno si protrae per l'intera stagione, da aprile a metà luglio.

Alla fine della raccolta si lascia che le piante di asparago crescano liberamente, il che permette l'accumulo di nutrienti nelle zampe. In novembre si tagliano gli steli e si puliscono le baulature.

è così sostituita:

c)   Fattori umani

Le condizioni colturali descritte nella sezione E sono un fattore che, tra gli altri, influisce sulla specificità e sulla qualità del prodotto.

Mediante le competenze acquisite dai produttori locali e grazie a una tradizione che si è sviluppata nel corso di molte generazioni, l'asparagiaia viene piantata e curata con molta attenzione, così come la raccolta è effettuata con molta cautela nel rispetto dei tempi migliori per ogni fase. La raccolta manuale degli asparagi direttamente dalla pianta ed esattamente al momento opportuno, prima che i turioni emergano dalle baulature, incide sulla qualità del prodotto finale.

Il fatto che la prima conferenza regionale sull'asparago si sia tenuta in Navarra nel 1969 per discutere degli aspetti tecnici e agronomici che influenzano la coltivazione dell'asparago non è che un esempio di quanto sia importante la coltivazione del prodotto «Espárrago de Navarra».

Motivazione della modifica: si tratta di una modifica esclusivamente redazionale che non incide sul legame attuale tra le caratteristiche del prodotto e il suo ambiente geografico. Le informazioni concernenti il legame storico e quello naturale sono infatti rimaste immutate. La descrizione dei fattori umani che influenzano la fase di coltivazione è stata riveduta per meglio adattarla a questa sezione del disciplinare di produzione, lasciando le spiegazioni dettagliate sulle operazioni di coltivazione nella sezione Metodo di produzione.

La modifica è giustificata dal fatto che rende il testo più conforme alla descrizione delle varie sezioni del disciplinare di produzione contenuta nell'articolo 7, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari.

Le informazioni sono state integrate da un riferimento alla prima conferenza regionale sull'asparago. Indicazioni dettagliate sui requisiti da rispettare per la coltivazione dell'«Espárrago de Navarra» sono contenute in documenti risalenti al 1900, soprattutto pubblicazioni locali. In considerazione dell'interesse suscitato da questa coltivazione e delle problematiche che emergevano, nel 1969 è stata organizzata una conferenza nel corso della quale, per molti giorni, i partecipanti hanno discusso le caratteristiche della coltivazione, i problemi e le possibili soluzioni.

5.F.2.   Nella sezione Legame (sezione F del disciplinare di produzione), è stata riveduta e ampliata la lettera a), intitolata Reputazione. Il paragrafo seguente:

La coltivazione degli asparagi è tradizionale delle zone ubicate sulle rive del fiume Ebro. Inizialmente la coltivazione avveniva in piccole aziende agricole familiari in cui si adoperavano tecniche di coltivazione specifiche, che si sono tramandate di generazione in generazione e si sono affinate nel tempo.

è così modificato:

La qualità e la reputazione di cui gode oggi l'«Espárrago de Navarra», sulle quali si basa la registrazione dell'indicazione geografica protetta, sono il frutto del lavoro dei coltivatori che hanno coltivato gli asparagi nelle zone ubicate sulle rive del fiume Ebro in maniera tradizionale. Inizialmente la coltivazione avveniva in piccole aziende agricole familiari in cui si adoperavano tecniche di coltivazione specifiche, che si sono tramandate di generazione in generazione e si sono affinate nel tempo.

Motivazione della modifica: il paragrafo è stato riveduto per sottolineare il fatto che la reputazione dell'«Espárrago de Navarra» è stato un elemento fondamentale della registrazione del nome come IGP. Il nome «Espárrago de Navarra» è uno dei nomi protetti maggiormente conosciuti tra i consumatori spagnoli.

5.F.3.   Nella sezione Legame (sezione F del disciplinare di produzione), è stata riveduta la lettera a), intitolata Reputazione. Il paragrafo seguente:

Il prodotto è menzionato alle pagine 373 e 374 dell'opera «El Practicón», un manuale di cucina del 1893, considerato al tempo un vero e proprio compendio di cucina internazionale.

è così modificato:

L«Espárrago de Navarra» è menzionato nell'opera «El Practicón», un manuale di cucina scritto da Ángel Muro nel 1893, considerato al tempo un vero e proprio compendio di cucina internazionale. Nel capitolo dedicato agli asparagi si fa riferimento al prodotto di Navarra per la sua qualità superiore.

Motivazione della modifica: è stato eliminato il numero delle pagine in cui si trovano i riferimenti in quanto l'impaginazione del libro varia a seconda delle edizioni, pertanto il riferimento al numero delle pagine non è sempre corretto. Nella nuova formulazione sono presenti il nome dell'autore e le citazioni delle frasi in cui il prodotto è menzionato.

5.F.4.   Nella sezione Legame (sezione F del disciplinare di produzione), è stata riveduta la lettera a), intitolata Reputazione. Il paragrafo seguente:

La denominazione specifica «Espárrago de Navarra» è stata autorizzata in via provvisoria dal decreto regionale 52/86, del 14 febbraio 1986, emanato dal ministero dell'Agricoltura e degli affari rurali del governo di Navarra.

è così modificato:

Allo scopo di tutelare la reputazione che l'«Espárrago de Navarra» si era guadagnato, nel 1986 la denominazione specifica «Espárrago de Navarra» è stata autorizzata in via provvisoria dal decreto regionale 52/86, del 6 ottobre 1986, emanato dal ministero dell'Agricoltura e degli affari rurali del governo di Navarra.

Motivazione della modifica: è ora indicato l'anno in cui è stato pubblicato per la prima volta il regolamento sull'«Espárrago de Navarra», il che serve a sottolineare che già nel 1986 il prodotto godeva di una reputazione sufficientemente elevata da ottenere il riconoscimento a livello regionale di «denominazione specifica». Le vendite dell'«Espárrago de Navarra» iniziarono a calare negli anni settanta quando gli asparagi cominciarono a essere importati da altri paesi nei quali i costi di produzione erano inferiori. Seguì una caduta dei prezzi a danno dei produttori, e di conseguenza diminuirono i terreni adibiti alla coltivazione degli asparagi. La situazione spinse i produttori a istituire un regime di qualità per tentare di proteggere la loro produzione di asparagi e di differenziarla da altri prodotti. Il processo culminò con la pubblicazione del regolamento a livello nazionale.

5.F.5.   Alla fine della lettera a), intitolata Reputazione, della sezione Legame (sezione F del disciplinare di produzione) sono stati aggiunti i due paragrafi seguenti:

Il metodo di coltivazione tradizionale e la successiva lavorazione o trasformazione negli impianti, come previsto dal regime di qualità, hanno consentito al prodotto di raggiungere una buona reputazione nel corso degli anni, rendendolo uno dei marchi maggiormente conosciuti in Spagna.

I consumatori percepiscono l'«Espárrago de Navarra» come un prodotto di ottima qualità. Secondo una ricerca di mercato, condotta nel 1997 dalla società di consulenza ACNielsen, alla quale hanno partecipato 546 consumatori spagnoli provenienti da zone diverse dalla zona geografica dell'IGP «Espárrago de Navarra», il 42 % dei partecipanti conosceva il prodotto «Espárrago de Navarra» e ne apprezzava la qualità complessiva e le caratteristiche organolettiche.

Motivazione della modifica: questi paragrafi sono stati aggiunti per illustrare ulteriormente la reputazione dell'«Espárrago de Navarra». A partire dall'istituzione del consiglio regolatore nel 1986 sono state effettuate numerose campagne promozionali e la ricerca di mercato sopra citata è stata condotta al fine di valutare l'efficacia di una di queste campagne. È emersa un'elevata consapevolezza dei consumatori nei riguardi del prodotto «Espárrago de Navarra»: che un nome proveniente da un'altra regione (la ricerca infatti era stata condotta al di fuori della zona dell'IGP) fosse conosciuto dal 42 % dei partecipanti è un dato molto significativo. Il prodotto è percepito dai consumatori come un tipo di asparago bianco dal sapore caratteristico.

5.H.   ETICHETTATURA

5.H.1.   Nella sezione Etichettatura (sezione H del disciplinare di produzione) la formulazione seguente:

Ogni produttore registrato deve possedere le etichette approvate dal consiglio regolatore da utilizzare per commercializzare il prodotto.

Tali etichette devono recare la dicitura «Denominación Específica (Denominazione specifica) “Espárrago de Navarra”».

è così modificata:

Le etichette da utilizzare per commercializzare il prodotto «Espárrago de Navarra» devono essere trasmesse al consiglio regolatore per conoscenza.

Tali etichette devono recare la dicitura «Indicación Geográfica Protegida (Indicazione geografica protetta) “Espárrago de Navarra”».

Motivazione della modifica: con questa modifica innanzitutto si elimina il requisito concernente l'approvazione delle etichette da parte del consiglio regolatore. Adesso le etichette utilizzate per commercializzare il prodotto devono semplicemente essere trasmesse al consiglio regolatore per conoscenza. La motivazione della modifica risiede nel fatto che l'approvazione delle etichette non rientra nei compiti del consiglio regolatore ai sensi della legislazione nazionale vigente, ossia l'articolo 17, lettera h), punto 4, della legge relativa alle denominazioni di origine e alle indicazioni geografiche protette transregionali (legge n. 6/2015 del 12 maggio 2015) e l'articolo 13 del decreto regio 267/2017, del 17 marzo 2017, concernente l'attuazione della legge relativa alle denominazioni di origine e alle indicazioni geografiche protette transregionali (legge n. 6/2015 del 12 maggio 2015) e della legge relativa all'etichettatura degli alimenti (legge n. 12/2013 del 2 agosto 2013). Il consiglio regolatore è tenuto invece a fissare i requisiti minimi che le etichette devono rispettare e a controllare le etichette trasmesse dagli operatori per garantire che esse rispettino i suddetti requisiti minimi e che, nel caso lo stesso marchio o la stessa presentazione siano utilizzati sia per asparagi IGP che per asparagi non IGP, i consumatori ricevano informazioni sufficienti per distinguere facilmente tra i due prodotti in termini di classificazione e di origine al fine di evitare confusioni. Qualora, a seguito di tali controlli, il consiglio regolatore abbia sospetti circa le etichette di un operatore, è tenuto a informare l'autorità competente si pronuncerà sulla questione.

In secondo luogo, la dicitura desueta Denominación Específica («Denominazione specifica») è stata sostituita dalla dicitura Indicación Geográfica Protegida (Indicazione geografica protetta), ossia il regime di qualità nel quale adesso è registrato il prodotto. La dicitura «denominazione specifica» era utilizzata per i prodotti non vinicoli nello Statuto della vigna, del vino e dei prodotti alcolici (legge 25/1970 del 2 dicembre 1970), che è stato abrogato. Trattandosi di una dicitura non più regolamentata e non più in uso, era necessario eliminarla.

Di conseguenza sono state modificate anche le immagini del logo e del modello delle etichette di certificazione dell'IGP relative alla presente sezione del disciplinare di produzione sostituendo la dicitura Denominación Específica con la dicitura Indicación Geográfica Protegida.

5.   ALTRO

5.A.   NOME DEL PRODOTTO

5.A.1.   La dicitura Denominación Específica, ossia «denominazione specifica», è stata eliminata dalla sezione A (Nome del prodotto) del disciplinare di produzione in quanto inserita per errore, mentre il nome protetto è semplicemente «Espárrago de Navarra» (originariamente «Denominazione specifica “Espárrago de Navarra”»). La dicitura «denominazione specifica» si riferiva al regime di qualità in vigore prima che il nome fosse registrato come indicazione geografica protetta nell’ambito del regime di qualità dell’UE.

5.G.   ORGANISMO DI CONTROLLO

5.G.1.   Il disciplinare di produzione non contiene più alcun punto che descrive la struttura del consiglio regolatore, ossia l’organismo di gestione dell’IGP. Al suo posto compare la descrizione dell’organismo di controllo INTIA.

Motivazione della modifica: nella versione precedente del disciplinare di produzione la sezione dedicata al sistema di controllo conteneva informazioni che non sono rilevanti nel contesto attuale, ossia una descrizione della struttura, dei poteri e dei compiti dell'organismo di gestione dell'IGP a norma della legislazione nazionale. Questa informazione è stata soppressa e sostituita dai dati dell'organismo di controllo che verifica il rispetto del disciplinare di produzione ai sensi dell'articolo 37, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari.

5.I.   LEGISLAZIONE NAZIONALE APPLICABILE

5.I.1.   Nella sezione I (Legislazione nazionale applicabile) del disciplinare di produzione l’elenco seguente:

legge n. 25/1970, del 2 dicembre 1970, Statuto della vigna, del vino e dei prodotti alcolici;

decreto 835/1972, del 23 marzo 1972, con cui si approvano i regolamenti di applicazione della legge 25/1970;

decreto regionale 52/1986, del 14 febbraio 1986, che approva in via provvisoria la denominazione specifica «Espárrago de Navarra»;

ordinanza del 6 ottobre 1986 del ministero regionale dell'Agricoltura e degli affari rurali del governo di Navarra che approva il regolamento concernente la denominazione specifica «Espárrago de Navarra» e il suo consiglio regolatore;

ordinanza del 3 marzo 1987 del ministero dell'Agricoltura, della pesca e dell'alimentazione con cui si ratifica il regolamento concernente la denominazione specifica «Espárrago de Navarra» e il suo consiglio regolatore;

ordinanza del 13 luglio 1993 del ministero dell'Agricoltura, della pesca e dell'alimentazione con cui si ratifica il regolamento concernente la denominazione specifica «Espárrago de Navarra» e il suo consiglio regolatore.

è così sostituito:

ordinanza del 21 novembre 1984 della presidenza del governo con cui si approvano le norme di qualità per il trattamento termico di conservazione dei prodotti freschi.

Motivazione della modifica: tutti gli atti legislativi precedentemente elencati sono stati abrogati.

Sebbene a norma del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, il disciplinare di produzione non debba più contenere la sezione relativa alla legislazione nazionale applicabile, tale sezione non è stata eliminata per mantenere il riferimento all'ordinanza del 21 novembre 1984 della presidenza del governo con cui si approvano le norme di qualità per il trattamento termico di conservazione dei prodotti freschi in quanto si tratta di un atto legislativo applicabile in modo specifico al prodotto «Espárrago de Navarra» sottoposto a trattamento termico di conservazione.

DOCUMENTO UNICO

«ESPÁRRAGO DE NAVARRA»

N. UE: PGI-ES-0098-AM01 - 5.2.2021

DOP ( ) IGP (X)

1.   Nome

«Espárrago de Navarra»

2.   Stato membro o paese terzo

Spagna

3.   Descrizione del prodotto agricolo o alimentare

3.1.   Tipo di prodotto

Classe 1.6. Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati

3.2.   Descrizione del prodotto a cui si applica il nome di cui al punto 1

Il prodotto «Espárrago de Navarra» consiste di turioni di asparago delle varietà protette dall'IGP, coltivati in letti di coltivazione registrati.

Si tratta di turioni, ossia germogli teneri, di asparago bianchi o viola delle varietà di asparago (Asparagus officinalis L.) Argenteuil, Ciprés, Dariana, Desto, Fortems, Grolim, Hercolim, Juno, Magnus, Plasenesp, Steline e Thielim, teneri, freschi, sani e puliti.

Nelle piantagioni di ciascun coltivatore è ammesso fino al 20 % di varietà diverse da quelle autorizzate.

I turioni di asparago sono presentati freschi, tagliati nelle confezioni di IV gamma o sottoposti a trattamento termico di conservazione. I turioni di asparago sono soggetti all'applicazione dei requisiti di lunghezza, diametro e classe ai sensi della legislazione generale vigente, e all'applicazione dei requisiti minimi di diametro di 12 mm per gli asparagi freschi e di 9 mm per gli asparagi sottoposti a trattamento termico di conservazione e per quelli tagliati nelle confezioni di IV gamma.

3.3.   Mangimi (solo per i prodotti di origine animale) e materie prime (solo per i prodotti trasformati)

La materia prima del prodotto «Espárrago de Navarra» sono i turioni di asparago della specie Asparagus officinalis L. coltivati esclusivamente nella zona geografica delimitata.

Gli asparagi destinati a essere commercializzati freschi devono essere turioni interi, di aspetto e di odore freschi, sani, privi di ammaccature, privi di danni provocati da insetti o roditori, puliti e ben asciugati dopo il lavaggio.

Gli asparagi tagliati nelle confezioni di IV gamma devono essere pelati e confezionati in modo che si mantengano freschi.

Gli asparagi sottoposti a trattamento termico di conservazione devono essere di classe «Extra» o di Classe I, devono essere confezionati in contenitori chiusi ermeticamente e sterilizzati a caldo. Gli asparagi sottoposti a trattamento termico di conservazione possono essere commercializzati interi, come asparagi corti o come punte di asparagi, pelati o non pelati.

3.4.   Fasi specifiche della produzione che devono avere luogo nella zona geografica delimitata

Tutte le operazioni di coltivazione, di lavorazione o di trasformazione devono avere luogo nella zona geografica delimitata.

3.5.   Norme specifiche in materia di affettatura, grattugiatura, confezionamento ecc. del prodotto cui si riferisce il nome registrato

I turioni di asparago sono commercializzati freschi, tagliati nelle confezioni di IV gamma o sottoposti a trattamento termico di conservazione.

Il contenuto di ciascuna confezione immessa sul mercato deve essere sempre uniforme e costituito soltanto da asparagi delle varietà autorizzate, coltivati nella zona di produzione e che rispettano i requisiti concernenti la qualità e le dimensioni applicabili a ciascuna categoria commerciale.

3.6.   Norme specifiche in materia di etichettatura del prodotto cui si riferisce il nome registrato

L'etichetta utilizzata per commercializzare il prodotto deve recare la dicitura «Espárrago de Navarra» e il logo ufficiale dell'IGP.

Image 1

Ogni confezione deve inoltre recare un'etichetta di certificazione che contiene un numero di serie unico che viene apposto presso l'impianto registrato in modo da garantire che sia impossibile il suo riutilizzo. Le etichette di certificazione sono rilasciate e controllate dal consiglio regolatore (l'organismo di gestione dell'IGP) e offerte, senza alcuna discriminazione, a tutti gli operatori che le richiedono e rispettano il disciplinare di produzione. Si veda di seguito un esempio di etichetta di certificazione:

Image 2

Le etichette devono indicare il formato di presentazione del prodotto (fresco, tagliato nelle confezioni di IV gamma, sottoposto a trattamento termico di conservazione).

4.   Delimitazione concisa della zona geografica

La zona di produzione, situata nella valle media del fiume Ebro, è costituita da 263 comuni che appartengono a Navarra (metà meridionale) o alle regioni vicine Aragona e La Rioja.

La zona di lavorazione e trasformazione coincide con la zona di produzione.

5.   Legame con la zona geografica

Il legame tra la zona geografica e il prodotto «Espárrago de Navarra» si fonda sulla qualità e la reputazione del prodotto, plasmato dalle caratteristiche della zona di produzione e dai metodi di coltivazione.

5.1.   Specificità del prodotto

I turioni dell'«Espárrago de Navarra» sono caratterizzati da una fibrosità molto bassa grazie alle condizioni del clima e del suolo della zona in cui sono coltivati, e in particolare al contrasto tra le temperature diurne e notturne nel periodo della raccolta.

I turioni dell'«Espárrago de Navarra» sono bianchi perché sono coltivati utilizzando il metodo tradizionale che prevede che l'asparagiaia sia coperta di terreno per evitare che gli asparagi entrino in contatto con la luce.

5.2.   Specificità della zona geografica

Le condizioni del suolo e del clima della zona geografica delimitata svolgono un ruolo cruciale nel determinare la qualità dell'«Espárrago de Navarra».

La materia prima trae le sue caratteristiche peculiari, da cui derivano asparagi di alta qualità, dal paesaggio, caratterizzato da dolci pendii di altitudine compresa tra 200 e 600 m, dai suoli locali leggermente alcalini, che solitamente presentano una tessitura franco sabbioso argillosa e meno spesso franco sabbiosa, dal clima temperato mediterraneo, caratterizzato da escursioni termiche tra giorno e notte, nonché dall'ubicazione sulle rive del fiume Ebro e dei suoi affluenti, i fiumi Ega, Arga, Aragón, Leza e Cidacos.

Il metodo tradizionale di coltivazione di questo asparago, mediante baulature nel terreno, e il modo in cui il raccolto è lavorato o trasformato, seguendo la tradizione della zona geografica delimitata, conferiscono all'«Espárrago de Navarra» le sue caratteristiche finali.

5.3.   Influenza della specificità della zona geografica sulla specificità del prodotto

Le caratteristiche dell'«Espárrago de Navarra» sono plasmate dalla zona geografica in cui è coltivato. Sebbene il clima della zona sia di tipo mediterraneo temperato, le escursioni termiche tra giorno e notte determinano raccolti più modesti ma una minore fibrosità degli asparagi. Le caratteristiche del suolo influenzano lo sviluppo dei turioni, rallentandone in parte la crescita ma con un effetto positivo sulla qualità.

Il metodo tradizionale di coltivazione, con baulature nel terreno e una raccolta immediata non appena i turioni emergono, consentono di produrre il caratteristico asparago bianco dell'IGP «Espárrago de Navarra». La perizia con cui il prodotto è lavorato e confezionato negli impianti di conservazione e in quelli di lavorazione del prodotto fresco si traduce in un prodotto finale di alta qualità.

Il metodo tradizionale di coltivazione e la successiva lavorazione o trasformazione negli impianti, come previsto dal regime di qualità, hanno consentito al prodotto di conquistare una buona reputazione nel corso degli anni, rendendolo uno dei marchi più conosciuti in Spagna.

Il fatto che la prima conferenza regionale sull'asparago si sia tenuta in Navarra nel 1969 per discutere degli aspetti tecnici e agronomici che influenzano la coltivazione dell'asparago non è che un esempio di quanto sia importante la coltivazione del prodotto «Espárrago de Navarra».

I consumatori percepiscono l'«Espárrago de Navarra» come un prodotto di ottima qualità. Secondo una ricerca di mercato, condotta nel 1997 dalla società di consulenza ACNielsen, alla quale hanno partecipato 546 consumatori spagnoli provenienti da zone diverse dalla zona geografica dell'IGP «Espárrago de Navarra», il 42 % dei partecipanti conosceva il prodotto «Espárrago de Navarra» e ne apprezzava la qualità complessiva e le caratteristiche organolettiche.

L'«Espárrago de Navarra» è citato come un prodotto riconosciuto in numerose fonti. Uno dei riferimenti bibliografici più antichi che si conoscano all'«Espárrago de Navarra» si trova nell'opera El Practicón, un manuale di cucina del 1893, considerato al tempo un vero e proprio compendio di cucina internazionale.

La qualità dell'«Espárrago de Navarra» è riconosciuta da anni, a partire dal primo riconoscimento ottenuto con l'ordinanza regionale del 14 febbraio 1986 che ha autorizzato in via provvisoria i regolamenti del suo consiglio regolatore.

Riferimento alla pubblicazione del disciplinare

https://www.mapa.gob.es/es/alimentacion/temas/calidad-diferenciada/pliegoenwordmodificado_v4003_tcm30-539985.pdf


(1)  GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1.


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