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Document 52023XC0223(02)

Pubblicazione della comunicazione di approvazione di una modifica ordinaria al disciplinare di produzione di un nome nel settore vitivinicolo di cui all'articolo 17, paragrafi 2 e 3, del regolamento delegato (UE) 2019/33 della Commissione 2023/C 66/06

PUB/2022/1532

GU C 66 del 23.2.2023, p. 14–20 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

23.2.2023   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 66/14


Pubblicazione della comunicazione di approvazione di una modifica ordinaria al disciplinare di produzione di un nome nel settore vitivinicolo di cui all'articolo 17, paragrafi 2 e 3, del regolamento delegato (UE) 2019/33 della Commissione

(2023/C 66/06)

La presente comunicazione è pubblicata conformemente all'articolo 17, paragrafo 5, del regolamento delegato (UE) 2019/33 della Commissione (1).

COMUNICAZIONE DELL'APPROVAZIONE DI UNA MODIFICA ORDINARIA

«Médoc»

PDO-FR-A0730-AM05

Data della comunicazione: 23.11.2022

DESCRIZIONE E MOTIVI DELLA MODIFICA APPROVATA

1.   Codice geografico ufficiale

L'elenco dei comuni della zona geografica e della zona di prossimità immediata è stato aggiornato tenendo conto del codice geografico ufficiale del 2022.

La modifica è di carattere puramente redazionale e non comporta variazioni della zona geografica.

Il documento unico è modificato ai punti 6 e 9.

2.   Varietà a fini di adattamento

I vitigni Arinarnoa N, Castets N, Marselan N e Touriga nacional N sono aggiunti nel disciplinare. Si tratta di vitigni tardivi, aspetto che può costituire un vantaggio nel contesto del riscaldamento climatico. Sono inoltre poco sensibili al marciume, così come all'oidio e alla peronospera. Queste quattro varietà sono adatte a produrre vini colorati, complessi, corposi e strutturati, coerentemente con le tipicità dei vini rossi della denominazione «Médoc».

Tali vitigni sono limitati al 5 % dell'assortimento varietale e al 10 % dell'assemblaggio.

Il documento unico non è modificato.

3.   Distanza tra i ceppi

La distanza minima tra i ceppi dello stesso filare è ridotta da 0,80 m a 0,70 m.

La misura permette di aumentare la densità di impianto, consentendo una maggiore competizione tra le viti e migliorando la qualità delle uve.

Il documento unico è modificato al punto 5.

4.   Potatura

Le norme di potatura sono adattate per le vigne in cui la distanza tra i ceppi è compresa tra 0,70 m e 0,80 m.

Il documento unico è modificato al punto 5.

5.   Disposizioni agroambientali

Sono aggiunte diverse disposizioni in materia di ambiente.

I ceppi morti devono essere rimossi dalle parcelle ed è vietato il loro stoccaggio all'interno delle stesse.

Prima di un nuovo impianto gli operatori devono procedere all'analisi fisico-chimica del suolo della parcella colturale per disporre di tutti gli elementi necessari alla conoscenza del contesto viticolo e delle relative potenzialità.

Al fine di preservare le caratteristiche dell'ambiente fisico e biologico, che costituisce un elemento fondamentale del «terroir»:

è vietato il diserbo chimico delle capezzagne;

è vietato il diserbo chimico totale delle parcelle;

gli operatori calcolano e registrano l'indice di frequenza dei trattamenti.

Tali modifiche mirano a recepire in maniera più adeguata la domanda sociale di un minor utilizzo di prodotti fitosanitari e di una maggiore sensibilità nei confronti dell'ambiente.

Il documento unico non è modificato.

6.   Affinamento

La data minima di affinamento passa dal 31 maggio successivo alla vendemmia al 31 marzo successivo alla vendemmia.

La riduzione dell'affinamento potenziale permette di sottolineare il carattere fruttato e di avere diverse gamme con vini beverini e vini da invecchiamento più complessi.

La modifica incide anche sulla data di commercializzazione al consumatore.

Essa comporta anche una modifica del legame.

Il documento unico è modificato al punto 8.

7.   Misure transitorie

Le misure transitorie giunte a scadenza sono soppresse.

Il documento unico non è modificato.

8.   Punti principali da verificare

Il volume complementare individuale è aggiunto tra i punti principali da controllare.

Il documento unico non è modificato.

9.   Riferimento alla struttura di controllo

La formulazione del riferimento alla struttura di controllo è stata rivista per uniformarla ai disciplinari delle altre denominazioni. Si tratta di una modifica puramente redazionale.

Il documento unico non è modificato.

DOCUMENTO UNICO

1.   Nome del prodotto

Médoc

2.   Tipo di indicazione geografica

DOP - Denominazione di origine protetta

3.   Categorie di prodotti vitivinicoli

1.

Vino

4.   Descrizione del vino (dei vini)

DESCRIZIONE TESTUALE CONCISA

Si tratta di vini rossi fermi caratterizzati da un ottimo potenziale di invecchiamento. Sono vini tannici, di colore intenso, strutturati prevalentemente a partire dal Cabernet-Sauvignon N (vitigno tradizionale) combinato con il Merlot N, in misura minore con il Cabernet franc N e il Petit Verdot N o, più raramente, con il Cot N e il Carmenère N. Il Cabernet-Sauvignon N conferisce ai vini note speziate. Il Merlot N apporta rotondità, morbidezza e aromi di frutti rossi. La struttura e la complessità sono rafforzate dall'assemblaggio con il Cabernet franc N o il Petit Verdot N; quest'ultimo conferisce anche freschezza.

Il titolo alcolometrico volumico totale dei vini dopo l'arricchimento non è superiore al 13 %.

Il loro titolo alcolometrico volumico naturale è almeno pari all'11 %.

Ciascuna partita di vino venduto (sfuso) o confezionato presenta:

un tenore di zuccheri fermentescibili (glucosio e fruttosio) inferiore o pari a 3 g/l

un contenuto di acido malico inferiore o pari a 0,2 g/l.

I vini venduti sfusi o confezionati anteriormente al 1° ottobre dell'anno successivo a quello della raccolta presentano un tenore di acidità volatile inferiore o pari a 12,25 meq/l. Dopo tale data i vini hanno un tenore di acidità volatile inferiore o pari a 16,33 meq/l.

Ogni partita di vino venduto sfuso presenta un tenore di anidride solforosa inferiore o pari a 140 milligrammi per litro.

Caratteristiche analitiche generali

Titolo alcolometrico totale massimo (in % vol)

13

Titolo alcolometrico effettivo minimo (in % vol)

 

Acidità totale minima

in milliequivalenti per litro

Acidità volatile massima (in milliequivalenti per litro)

16,33

Tenore massimo di anidride solforosa totale (in milligrammi per litro)

 

5.   Pratiche di vinificazione

5.1.   Pratiche enologiche specifiche

1.

Arricchimento

Pratica enologica specifica

Le tecniche sottrattive di arricchimento sono consentite fino a un tasso di concentrazione del 15 %. Il titolo alcolometrico volumico totale dopo l'arricchimento non è superiore al 13 %.

2.

Conduzione del vigneto

Pratica colturale

Densità: la densità minima d'impianto delle vigne è di 5 000 ceppi per ettaro. La distanza tra i filari non può essere superiore a 2 m e la distanza tra i ceppi dello stesso filare non può essere inferiore a 0,70 m.

Norme di potatura: la potatura è obbligatoria e va effettuata entro la fase foglie distese (fase 9 di Lorenz).

Le viti piantate a più di 0,80 m tra i ceppi dello stesso filare sono potate secondo le tecniche seguenti:

potatura a due tralci, Guyot doppio o potatura tipica della regione del Médoc, con 5 gemme franche al massimo per tralcio;

Guyot semplice e Guyot misto, con 7 gemme franche al massimo per ceppo;

potatura corta, a ventaglio a 4 bracci o 2 cordoni, con al massimo 12 gemme franche per ceppo o a 1 cordone con al massimo 7 gemme franche per ceppo.

Per le viti piantate a una distanza di 0,70 m e 0,80 m sullo stesso filare, sono autorizzate solo le potature a 1 cordone, a ventaglio a massimo 4 bracci e Guyot semplice. Le viti hanno inoltre una carica massima di 7 gemme franche per ceppo.

5.2.   Rese massime

65 ettolitri per ettaro

6.   Zona geografica delimitata

La vendemmia, la vinificazione, l'elaborazione e l'affinamento dei vini hanno luogo nel territorio dei seguenti comuni del dipartimento Gironde sulla base del codice geografico ufficiale del 1o gennaio 2022: Arcins, Arsac, Avensan, Bégadan, Blaignan-Prignac, Blanquefort, Castelnau-de-Médoc, Cissac-Médoc, Civrac-en-Médoc, Couquèques, Cussac-Fort-Médoc, Gaillan-en-Médoc, Grayan-et-l'Hôpital, Jau-Dignac-et-Loirac, Labarde, Lamarque, Lesparre-Médoc, Listrac-Médoc, Ludon-Médoc, Macau, Margaux-Cantenac, Moulis-en-Médoc, Naujac-sur-Mer, Ordonnac, Parempuyre, Pauillac, Le Pian-Médoc, Queyrac, Saint-Aubin-de-Médoc, Saint-Christoly-Médoc, Saint-Estèphe, Saint-Germain-d'Esteuil, Saint-Julien-Beychevelle, Saint-Laurent-Médoc, Saint-Médard-en-Jalles, Saint-Sauveur, Saint-Seurin-de-Cadourne, Saint-Vivien-de-Médoc, Saint-Yzans-de-Médoc, Sainte-Hélène, Salaunes, Soulac-sur-Mer, Soussans, Le Taillan-Médoc, Talais, Valeyrac, Vendays-Montalivet, Vensac, Le Verdon-sur-Mer e Vertheuil.

7.   Varietà principale/i di uve da vino

 

Cabernet franc N

 

Cabernet-Sauvignon N

 

Carmenère N

 

Cot N - Malbec

 

Merlot N

 

Petit Verdot N

8.   Descrizione del legame/dei legami

La zona geografica della denominazione di origine controllata «Médoc» si trova nel dipartimento Gironde, sulla riva sinistra della Garonna e poi della Gironda a nord di Bordeaux. Questa parte viticola della penisola del Médoc si estende per quasi 80 km da nord a sud e per poco più di 10 km da est a ovest coprendo il territorio di 50 comuni.

La facciata fluviale della regione del Médoc si distingue per le misurate fluttuazioni stagionali e per una piovosità alquanto moderata per un clima atlantico. Anche se la posizione settentrionale della zona geografica rende il clima meno caldo rispetto al sud della penisola, nella zona geografica le precipitazioni sono minori. Questi fattori climatici favorevoli alla viticoltura sono imputabili all'effetto termoregolatore dovuto alla presenza dell'oceano Atlantico a ovest e dell'estuario della Gironda a est. Il clima oceanico, accompagnato in alcuni anni da qualche depressione autunnale piovosa o, al contrario, da stagioni autunnali calde e molto soleggiate, incide notevolmente sulle annate.

I paesaggi viticoli che ne risultano sono caratterizzati da rilievi poco pronunciati (tra 3 e 50 m di altitudine), delimitati a ovest dalla foresta e a est dall'estuario della Gironda. Da sud a nord si susseguono le groppe ghiaiose delle colline viticole delimitate da corsi d'acqua chiamati «jalles» e da zone non vinicole più paludose.

Generazioni di viticoltori hanno contribuito a valorizzare la specificità dei terreni viticoli della regione del Médoc, famosi in tutto il mondo. Nel corso della storia la conoscenza approfondita dei terreni da parte dei viticoltori e la ricerca dell'ottimizzazione delle loro qualità attraverso il controllo delle tecniche di drenaggio hanno consentito lo sviluppo delle pratiche culturali più adeguate alla produzione di vini rossi da invecchiamento. Nonostante l'avanzamento dei trattamenti fitosanitari e le possibilità offerte dalla meccanizzazione, i viticoltori hanno continuato a seguire pratiche viticole volte a mantenere la tipicità dei vini rossi prodotti.

Oggi le principali varietà coltivate nella regione del Médoc sono il Cabernet-Sauvignon N, vitigno di elezione dei terreni ghiaiosi, il Merlot N, ricercato per il suo carattere fruttato, il Cabernet franc N nei suoli a prevalenza calcarea e il Petit Verdot N nei terreni caldi e filtranti. Questa diversità di vitigni e di suoli della denominazione di origine controllata «Médoc» impone una conduzione selettiva dei vigneti.

Detto metodo di conduzione selettiva permette di ottenere uve molto mature e sane dalle rese controllate. Sono possibili macerazioni per ottenere i vini con la concentrazione desiderata. Di conseguenza l'affinamento è indispensabile per ammorbidirli.

I vini tannici, di colore intenso, sono strutturati prevalentemente a partire dal Cabernet-Sauvignon N combinato con il Merlot N e, in misura minore, con il Cabernet franc N e il Petit Verdot N o, più raramente, con il Cot N e il Carmenère N. Il Cabernet-Sauvignon N è il vitigno tradizionale e conferisce note speziate ai vini del «Médoc». In uvaggio con il Merlot N, quest'ultimo apporta ai vini rotondità, morbidezza e aromi di frutti rossi. Quando invece è dominante, il Merlot N permette di raggiungere più rapidamente gli aromi di evoluzione desiderati. La struttura e la complessità sono rafforzate dall'assemblaggio con il Cabernet franc N o il Petit Verdot N; quest'ultimo conferisce anche freschezza.

I vini presentano un ottimo potenziale di invecchiamento.

Il risultato di una lunga storia di valorizzazione, questo territorio vitivinicolo, attraversato dalla strada dei vini (Route des Vins), è costellato da «Châteaux» viticoli (ampie tenute dal variegato patrimonio architettonico), alternati a piccolissime aziende a conduzione familiare, le cui attività di vinificazione, commercializzazione e promozione sono rafforzate da diverse cantine cooperative.

La reputazione dei vini di questa denominazione di origine controllata è antica e le sue basi poggiano sul concetto di «Château» (tenute vitivinicole). Con il matrimonio tra Eleonora, duchessa di Aquitania ed Enrico II Plantageneto, futuro re di Inghilterra, nel 1152, lo sviluppo del commercio con l'Inghilterra contribuì notevolmente alla fama dei vini del «Médoc» all'estero.

Nel 1647 quando la «Jurade de Bordeaux» ha pubblicato la prima classificazione della storia dei vini della Guienna, i vini delle parrocchie del «Médoc» si erano già guadagnati la loro fama. Sotto Luigi XV questa classificazione viene affinata per regione e divisa in «parrocchie» e poi in «crus». Queste diverse classificazioni hanno condotto nel 1855 alla cosiddetta «Classificazione dei vini di Bordeaux» («Classement des vins de Bordeaux») che ha inserito i vini del «Médoc» tra quelli della Gironda. Nel 1932 è stata poi pubblicata la classifica dei «Crus Bourgeois du Médoc».

9.   Ulteriori condizioni essenziali (confezionamento, etichettatura, altri requisiti)

Zona di prossimità immediata

Quadro normativo:

nella legislazione nazionale

Tipo di condizione ulteriore:

deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata

Descrizione della condizione:

la zona di prossimità immediata, definita in deroga per l'elaborazione e l'affinamento dei vini, è costituita dal territorio dei seguenti comuni del dipartimento Gironde sulla base del codice geografico ufficiale del 1o gennaio 2022: Abzac, Aillas, Ambarès-et-Lagrave, Ambès, Anglade, Arbanats, Les Artigues-de-Lussac, Artigues-près-Bordeaux, Arveyres, Asques, Aubiac, Auriolles, Auros, Ayguemorte-les-Graves, Bagas, Baigneaux, Barie, Baron, Barsac, Bassanne, Bassens, Baurech, Bayas, Bayon-sur-Gironde, Bazas, Beautiran, Bègles, Béguey, Bellebat, Bellefond, Belvès-de-Castillon, Bernos-Beaulac, Berson, Berthez, Beychac-et-Caillau, Bieujac, Les Billaux, Birac, Blaignac, Blasimon, Blaye, Blésignac, Bommes, Bonnetan, Bonzac, Bordeaux, Bossugan, Bouliac, Bourdelles, Bourg, Le Bouscat, Branne, Brannens, Braud-et-Saint-Louis, La Brède, Brouqueyran, Bruges, Budos, Cabanac-et-Villagrains, Cabara, Cadarsac, Cadaujac, Cadillac, Cadillac-en-Fronsadais, Camarsac, Cambes, Camblanes-et-Meynac, Camiac-et-Saint-Denis, Camiran, Camps-sur-l'Isle, Campugnan, Canéjan, Capian, Caplong, Carbon-Blanc, Cardan, Carignan-de-Bordeaux, Cars, Cartelègue, Casseuil, Castelmoron-d'Albret, Castelviel, Castets et Castillon, Castillon-la-Bataille, Castres-Gironde, Caudrot, Caumont, Cauvignac, Cavignac, Cazats, Cazaugitat, Cénac, Cenon, Cérons, Cessac, Cestas, Cézac, Chamadelle, Civrac-de-Blaye, Civrac-sur-Dordogne, Cleyrac, Coimères, Coirac, Comps, Coubeyrac, Courpiac, Cours-de-Monségur, Cours-les-Bains, Coutras, Coutures, Créon, Croignon, Cubnezais, Cubzac-les-Ponts, Cudos, Cursan, Daignac, Dardenac, Daubèze, Dieulivol, Donnezac, Donzac, Doulezon, Les Eglisottes-et-Chalaures, Escoussans, Espiet, Les Esseintes, Etauliers, Eynesse, Eyrans, Eysines, Faleyras, Fargues, Fargues-Saint-Hilaire, Le Fieu, Flaujagues, Floirac, Floudès, Fontet, Fossés-et-Baleyssac, Fours, Francs, Fronsac, Frontenac, Gabarnac, Gajac, Galgon, Gans, Gardegan-et-Tourtirac, Gauriac, Gauriaguet, Générac, Génissac, Gensac, Gironde-sur-Dropt, Gornac, Gours, Gradignan, Grézillac, Grignols, Guillac, Guillos, Guîtres, Le Haillan, Haux, Hure, Illats, Isle-Saint-Georges, Izon, Jugazan, Juillac, Labescau, Ladaux, Lados, Lagorce, Lalande-de-Pomerol, Lamothe-Landerron, La Lande-de-Fronsac, Landerrouat, Landerrouet-sur-Ségur, Landiras, Langoiran, Langon, Lansac, Lapouyade, Laroque, Laruscade, Latresne, Lavazan, Léogeats, Léognan, Lestiac-sur-Garonne, Les Lèves-et-Thoumeyragues, Libourne, Lignan-de-Bazas, Lignan-de-Bordeaux, Ligueux, Listrac-de-Durèze, Lormont, Loubens, Loupes, Loupiac, Loupiac-de-la-Réole, Lugaignac, Lugasson, Lugon-et-l'Ile-du-Carnay, Lussac, Madirac, Maransin, Marcenais, Margueron, Marimbault, Marions, Marsas, Martignas-sur-Jalle, Martillac, Martres, Masseilles, Massugas, Mauriac, Mazères, Mazion, Mérignac, Mérignas, Mesterrieux, Mombrier, Mongauzy, Monprimblanc,

Zona di prossimità immediata (1)

Quadro normativo:

nella legislazione nazionale

Tipo di condizione ulteriore:

deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata

Descrizione della condizione:

Monségur, Montagne, Montagoudin, Montignac, Montussan, Morizès, Mouillac, Mouliets-et-Villemartin, Moulon, Mourens, Naujan-et-Postiac, Néac, Nérigean, Neuffons, Le Nizan, Noaillac, Noaillan, Omet, Paillet, Les Peintures, Pellegrue, Périssac, Pessac, Pessac-sur-Dordogne, Petit-Palais-et-Cornemps, Peujard, Le Pian-sur-Garonne, Pineuilh, Plassac, Pleine-Selve, Podensac, Pomerol, Pompéjac, Pompignac, Pondaurat, Porchères, Porte-de-Benauge, Portets, Le Pout, Préchac, Preignac, Prignac-et-Marcamps, Pugnac, Puisseguin, Pujols, Pujols-sur-Ciron, Le Puy, Puybarban, Puynormand, Quinsac, Rauzan, Reignac, La Réole, Rimons, Riocaud, Rions, La Rivière, Roaillan, Romagne, Roquebrune, La Roquille, Ruch, Sablons, Sadirac, Saillans, Saint-Aignan, Saint-André-de-Cubzac, Saint-André-du-Bois, Saint-André-et-Appelles, Saint-Androny, Saint-Antoine-du-Queyret, Saint-Antoine-sur-l'Isle, Saint-Aubin-de-Blaye, Saint-Aubin-de-Branne, Saint-Avit-de-Soulège, Saint-Avit-Saint-Nazaire, Saint-Brice, Saint-Caprais-de-Bordeaux, Saint-Christoly-de-Blaye, Saint-Christophe-de-Double, Saint-Christophe-des-Bardes, Saint-Cibard, Saint-Ciers-d'Abzac, Saint-Ciers-de-Canesse, Saint-Ciers-sur-Gironde, Saint-Côme, Saint-Denis-de-Pile, Saint-Emilion, Saint-Etienne-de-Lisse, Saint-Exupéry, Saint-Félix-de-Foncaude, Saint-Ferme, Saint-Genès-de-Blaye, Saint-Genès-de-Castillon, Saint-Genès-de-Fronsac, Saint-Genès-de-Lombaud, Saint-Genis-du-Bois, Saint-Germain-de-Grave, Saint-Germain-de-la-Rivière, Saint-Germain-du-Puch, Saint-Gervais, Saint-Girons-d'Aiguevives, Saint-Hilaire-de-la-Noaille, Saint-Hilaire-du-Bois, Saint-Hippolyte, Saint-Jean-de-Blaignac, Saint-Jean-d'Illac, Saint-Laurent-d'Arce, Saint-Laurent-des-Combes, Saint-Laurent-du-Bois, Saint-Laurent-du-Plan,

Zona di prossimità immediata (2)

Quadro normativo:

nella legislazione nazionale

Tipo di condizione ulteriore:

deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata

Descrizione della condizione:

Saint-Léon, Saint-Loubert, Saint-Loubès, Saint-Louis-de-Montferrand, Saint-Macaire, Saint-Magne-de-Castillon, Saint-Maixant, Saint-Mariens, Saint-Martial, Saint-Martin-de-Laye, Saint-Martin-de-Lerm, Saint-Martin-de-Sescas, Saint-Martin-du-Bois, Saint-Martin-du-Puy, Saint-Martin-Lacaussade, Saint-Médard-de-Guizières, Saint-Médard-d'Eyrans, Saint-Michel-de-Fronsac, Saint-Michel-de-Lapujade, Saint-Michel-de-Rieufret, Saint-Morillon, Saint-Palais, Saint-Pardon-de-Conques, Saint-Paul, Saint-Pey-d'Armens, Saint-Pey-de-Castets, Saint-Philippe-d'Aiguille, Saint-Philippe-du-Seignal, Saint-Pierre-d'Aurillac, Saint-Pierre-de-Bat, Saint-Pierre-de-Mons, Saint-Quentin-de-Baron, Saint-Quentin-de-Caplong, Saint-Romain-la-Virvée, Saint-Sauveur-de-Puynormand, Saint-Savin, Saint-Selve, Saint-Seurin-de-Bourg, Saint-Seurin-de-Cursac, Saint-Seurin-sur-l'Isle, Saint-Sève, Saint-Sulpice-de-Faleyrens, Saint-Sulpice-de-Guilleragues, Saint-Sulpice-de-Pommiers, Saint-Sulpice-et-Cameyrac, Saint-Trojan, Saint-Vincent-de-Paul, Saint-Vincent-de-Pertignas, Saint-Vivien-de-Blaye, Saint-Vivien-de-Monségur, Saint-Yzan-de-Soudiac, Sainte-Colombe, Sainte-Croix-du-Mont, Sainte-Eulalie, Sainte-Florence, Sainte-Foy-la-Grande, Sainte-Foy-la-Longue, Sainte-Gemme, Sainte-Radegonde, Sainte-Terre, Sallebœuf, Les Salles-de-Castillon, Samonac, Saucats, Saugon, Sauternes, La Sauve, Sauveterre-de-Guyenne, Sauviac, Savignac, Savignac-de-l'Isle, Semens, Sendets, Sigalens, Sillas, Soulignac, Soussac, Tabanac, Taillecavat, Talence, Targon, Tarnès, Tauriac, Tayac, Teuillac, Tizac-de-Curton, Tizac-de-Lapouyade, Toulenne, Le Tourne, Tresses, Uzeste, Val-de-Livenne, Val de Virvée, Vayres, Vérac, Verdelais, Vignonet, Villandraut, Villegouge, Villenave-de-Rions, Villenave-d'Ornon, Villeneuve, Virelade, Virsac e Yvrac.

Unità geografica più ampia

Quadro normativo:

nella legislazione nazionale

Tipo di condizione ulteriore:

disposizioni supplementari in materia di etichettatura

Descrizione della condizione:

l'etichettatura può specificare l'unità geografica più ampia «Vin de Bordeaux - Médoc» o «Grand Vin de Bordeaux - Médoc». Le dimensioni dei caratteri di questa denominazione non superano, né in altezza né in larghezza, i due terzi di quelle dei caratteri che compongono il nome della denominazione di origine controllata.

Zona di prossimità immediata (4)

Quadro normativo:

nella legislazione nazionale

Tipo di condizione ulteriore:

deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata

Descrizione della condizione:

Sainte-Gemme, Sainte-Radegonde, Sainte-Terre, Sallebœuf, Les Salles-de-Castillon, Samonac, Saucats, Saugon, Sauternes, La Sauve, Sauveterre-de-Guyenne, Sauviac, Savignac, Savignac-de-l'Isle, Semens, Sendets, Sigalens, Sillas, Soulignac, Soussac, Tabanac, Taillecavat, Talence, Targon, Tarnès, Tauriac, Tayac, Teuillac, Tizac-de-Curton, Tizac-de-Lapouyade, Toulenne, Le Tourne, Tresses, Uzeste, Val de Virvée, Vayres, Vérac, Verdelais, Vignonet, Villandraut, Villegouge, Villenave-de-Rions, Villenave-d'Ornon, Villeneuve, Virelade, Virsac e Yvrac.

Link al disciplinare del prodotto

https://info.agriculture.gouv.fr/gedei/site/bo-agri/document_administratif-c44a6487-9266-41d7-a328-1602d767c741


(1)  GU L 9 del 11.1.2019, pag. 2.


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