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Document 52022DC0253

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Verso una pesca più sostenibile nell'UE: situazione attuale e orientamenti per il 2023

COM/2022/253 final

Bruxelles, 1.6.2022

COM(2022) 253 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Verso una pesca più sostenibile nell'UE: situazione attuale e orientamenti per il 2023

{SWD(2022) 157 final}


COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Verso una pesca più sostenibile nell'UE: situazione attuale e orientamenti per il 2023

1.Introduzione

La presente comunicazione fornisce ulteriori dettagli sullo stato della pesca europea e offre orientamenti riguardo alle proposte e alle consultazioni della Commissione con i paesi terzi sulle possibilità di pesca per il 2023, volte a mantenere stock sani al livello del rendimento massimo sostenibile (MSY) e a rafforzare ulteriormente la ricostituzione di determinati stock.

Grazie agli sforzi compiuti nel settore per migliorare ulteriormente la situazione degli stock ma anche per mantenere gli stock sostenibili in buone condizioni, la pesca ha continuato a crescere in termini di sostenibilità; ciò ha permesso di portare a livelli sostenibili un numero ancora maggiore di stock, con ottimi risultati soprattutto nell'Atlantico nordorientale.

A livello internazionale, nel 2021 l'UE ha continuato a essere un attore fondamentale nello stimolare ulteriori progressi nelle organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP). Tuttavia sono necessari ulteriori sforzi, in particolare nel Mar Mediterraneo, dove la situazione continua a destare preoccupazione, e nel Mar Baltico, che ha registrato un'inversione di tendenza rispetto ai recenti miglioramenti, a causa di altri fattori di pressione sull'ambiente e sugli ecosistemi marini.

Dal febbraio di quest'anno, l'aggressione militare della Russia nei confronti dell'Ucraina ha avuto ripercussioni sulla pesca in vari ambiti, in particolare nel Mar Nero. L'evoluzione della situazione della sicurezza nel Mar Nero ha comportato un'interruzione delle attività di pesca, con un divieto provvisorio delle attività di pesca nelle acque di alcuni Stati membri per motivi di sicurezza, come le acque rumene al confine con l'Ucraina nel delta del Danubio, mentre gli Stati membri e altri paesi rivieraschi a livello regionale hanno emesso avvisi di sicurezza per il settore. Inoltre l'aggressione militare della Russia ha provocato perturbazioni dei flussi commerciali, ha influito sulla formulazione dei pareri scientifici e su alcuni negoziati internazionali e ha causato un aumento dei prezzi dell'energia; è stato quindi necessario ricorrere alle misure di crisi del Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMPA) per ovviare alle significative perturbazioni del mercato nel settore. Ciò dimostra l'importanza di aumentare ulteriormente la resilienza per garantire la sicurezza alimentare in Europa e di conseguire gli obiettivi del Green Deal, in particolare attraverso un'ulteriore innovazione e la transizione energetica.

2.Progressi verso una pesca più sostenibile nell'UE

2.1.Le tendenze riguardanti la biomassa e la pressione di pesca

Per garantire la sostenibilità delle attività di pesca è necessario catturare un numero di pesci che non sia superiore a quello corrispondente alla riproduzione annuale. Uno stock è pescato in modo sostenibile al livello dell'MSY quando il rapporto tra la mortalità per pesca effettiva (F) e la mortalità per pesca compatibile con l'MSY (FMSY) è inferiore o uguale a 1.

Nel 2020 la pressione di pesca globale nelle acque dell'UE ha continuato a diminuire e lo stato degli stock è migliorato. È particolarmente incoraggiante constatare che, grazie agli sforzi compiuti dal settore, nel 2020 il tasso globale di mortalità per pesca è sceso per la prima volta al di sotto di 1 nell'Atlantico nord-orientale. Tuttavia alcuni altri stock rimangono oggetto di pesca eccessiva e/o al di fuori dei limiti biologici di sicurezza; sono dunque necessari ulteriori progressi per raggiungere gli obiettivi della politica comune della pesca (PCP). Nel Mar Baltico, a causa della drammatica situazione ambientale e della pesca eccessiva avvenuta in passato, si rileva un'inversione della tendenza positiva degli ultimi anni. Ciò ha comportato una perdita di habitat per una serie di stock ittici, una diminuzione del quantitativo di pesce nel mare e dimensioni inferiori per il merluzzo bianco del Baltico e ora anche per altri stock presenti in questo mare. Nel Mar Mediterraneo, per gli stock dell'UE e gli stock condivisi, regolamentati nell'ambito del piano pluriennale (PP) per il Mediterraneo occidentale (West Med) 1 e dalla Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM), sono stati osservati passi nella direzione dell'obiettivo dell'MSY, con una diminuzione del tasso di mortalità per pesca al di sotto di 2 per la prima volta dal 2003.

2.2.Le possibilità di pesca stabilite per il 2022

Le possibilità di pesca stabilite per il 2022 rappresentano un passo importante in termini di gestione sostenibile della pesca.

Nell'Atlantico, nel Mar Baltico e nello Skagerrak/Kattegat, le possibilità di pesca sono definite principalmente come limiti di cattura attraverso i totali ammissibili di catture (TAC).

In tali zone, per gli stock gestiti esclusivamente dall'UE, i limiti di cattura sono stati fissati in linea con l'MSY per tutti gli stock per i quali tale tasso era disponibile, fatta eccezione per l'aringa del Baltico occidentale, per la quale sono state adottate altre misure rigorose in linea con il PP per il Mar Baltico. Sono state inoltre adottate misure di protezione supplementari per gli stock in situazioni difficili, come il merluzzo bianco del Kattegat, il merluzzo bianco del Baltico orientale e il merluzzo bianco del Baltico occidentale. Nel complesso gli Stati membri baltici e i portatori di interessi riconoscono la necessità di intervenire per ricostituire importanti stock ittici commerciali nel Mar Baltico e stanno facendo la loro parte per conseguire tale obiettivo.

Per gli stock condivisi con il Regno Unito, entrambe le parti hanno concordato limiti di cattura entro il termine fissato dall'accordo sugli scambi commerciali e la cooperazione 2 ; tali limiti sono in linea con l'MSY per la maggior parte degli stock per i quali era disponibile un parere in tal senso. Solo per quattro stock (per i quali il parere indicava zero catture), su accordo di entrambe le parti è stata presa una decisione diversa, optando per un basso limite di cattura riguardante solo le catture accessorie, al fine di evitare il soffocamento delle attività di pesca demersale multispecifica. Per uno stock è stato concordato un TAC ridotto per permettere il proseguimento della raccolta dei dati.

Per quanto riguarda gli stock condivisi trilateralmente con la Norvegia e il Regno Unito, le tre parti hanno convenuto di perseguire l'ulteriore ricostituzione del merluzzo bianco del Mare del Nord mantenendo le misure correttive e fissando un TAC al di sotto del parere scientifico per diversi altri stock che interagiscono con il merluzzo bianco nella pesca multispecifica. I TAC per l'aringa sono stati fissati al di sotto di quanto indicato dal parere scientifico. Il TAC dell'unico stock condiviso bilateralmente con la Norvegia e valutato sulla base dell'MSY è stato fissato al livello dell'MSY.

Per quanto riguarda gli stock di sgombro, melù e aringa atlantico-scandinava, gli Stati costieri 3 hanno convenuto di fissare i TAC globali al livello dell'MSY. Per il 2022 sono previste discussioni sulle modalità di condivisione per evitare che, in assenza di accordi di condivisione, si verifichino situazioni di pesca eccessiva.

Nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero, caratterizzati da attività di pesca multispecifica e da molti stock condivisi con paesi terzi, per alcuni stock la mortalità per pesca si è avvicinata al livello sostenibile, con 7 di questi che hanno raggiunto l'FMSY nel 2020; al contrario, molti stock sono tuttora sfruttati oltre i livelli sostenibili. Sono necessari ancora notevoli sforzi in materia di conservazione per raggiungere l'obiettivo dell'MSY entro il 2025, in particolare applicando il PP per il Mediterraneo occidentale e la nuova strategia 2030 della CGPM 4 . In effetti le possibilità di pesca per il 2022 attuano un consistente pacchetto di misure adottato nel 2021 dalla CGPM.

Alla luce dell'obiettivo fissato dal PP per il Mediterraneo occidentale di conseguire l'MSY per tutti gli stock demersali al più tardi entro gennaio 2025, le possibilità di pesca hanno definito un approccio integrato e globale, basato su vari strumenti di gestione, e hanno introdotto un meccanismo di incentivazione che consente un aumento dell'attività di pesca per ricompensare l'uso di attrezzi più selettivi o la delimitazione efficace di zone vietate alla pesca. Gli Stati membri sono incoraggiati a stabilire misure per beneficiare di tale meccanismo. Il Consiglio ha inoltre adottato limiti massimi di cattura per il gambero di profondità sovrasfruttato e massimali di sforzo per i pescherecci con palangari.

L'intenso lavoro svolto nell'ambito della CGPM, sostenuto dalla posizione coerente dell'UE nell'ambito delle ORGP, ha portato all'adozione di decisioni significative. È stato concordato un piano di gestione a lungo termine della CGPM per i piccoli pelagici nell'Adriatico al fine di garantire rese elevate a lungo termine coerenti con l'MSY, con limiti di cattura ridotti nel 2022 per le acciughe e le sardine e un blocco della capacità per i pescherecci da traino pelagici e i pescherecci con reti a circuizione. Per gli stock demersali nell'Adriatico la CGPM ha inoltre deciso di attuare un piano pluriennale innovativo che stabilisce un limite massimo di capacità sia per i pescherecci con reti a strascico che per quelli a sfogliara, al fine di conseguire l'obiettivo dell'MSY per tutti gli stock principali nel 2026. Essa ha inoltre adottato limiti di raccolta per il corallo rosso, un massimale di sforzo alle attività di pesca della lampuga nelle acque internazionali del Mar Mediterraneo, dei gamberi mediterranei nel Mar Ionio, nel Mare di Levante e nel Canale di Sicilia nonché limiti di cattura per l'occhialone e ha deciso di mantenere le misure per la protezione dell'anguilla europea. Per le specie del Mar Nero, sono stati fissati TAC per il rombo chiodato nell'ambito del piano CGPM ed è stato definito un contingente autonomo per lo spratto.

3.Lo stato della flotta dell'UE

La PCP contempla anche la gestione della dimensione delle flotte pescherecce per garantire che la loro capacità di cattura sia commisurata al potenziale produttivo degli stock ittici. L'eccesso di capacità di pesca non è auspicabile né dal punto di vista ecologico né da quello finanziario, dal momento che espone gli stock a rischio di sovrasfruttamento, provoca un dispendio inutile di carburante e diminuisce la redditività.

Gli Stati membri devono mantenere le flotte entro i massimali nazionali di capacità delle navi (stazza lorda, GT) e di potenza motrice (kW); devono agire per ridurre la capacità eccessiva di alcune flotte preparando relazioni annuali sulla sostenibilità biologica ed economica di queste ultime e, qualora vi siano prove di uno squilibrio, devono presentare piani d'azione per porvi rimedio entro una tempistica precisa. Le capacità ritirate con aiuti pubblici non possono essere sostituite.

Rispetto al 2020 il numero di navi, la GT e la potenza motrice sono stati leggermente ridotti (dello 0,07 %, dello 0,1 % e dello 0,1 % rispettivamente). Di conseguenza, nel dicembre 2021 la flotta registrata dell'UE (compresa quella attiva nelle regioni ultraperiferiche) era costituita da 74 380 navi per una stazza lorda di 1,320,362 t e una potenza motrice di 5 304 015 kW.

Nelle relazioni del 2021 gli Stati membri hanno indicato di aver mantenuto le flotte al di sotto dei massimali, rispettando in tal modo i requisiti di cui all'articolo 22 del regolamento (CE) n. 1380/2013. Esistono tuttavia serie preoccupazioni per quanto riguarda l'affidabilità e l'esattezza della potenza motrice dichiarata dagli Stati membri, i dati su cui si basano le relazioni nazionali e l'esistenza o l'esattezza dei piani d'azione degli Stati membri di cui all'articolo 22 del regolamento sulla PCP.

Le relazioni dimostrano che vi sono notevoli lacune nella fornitura di dati biologici nelle regioni ultraperiferiche e nel bacino del Mediterraneo orientale, nonché di indicatori economici. I segmenti di Bulgaria, Cipro, Spagna, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Malta, Portogallo e Svezia includevano 50 o più navi per le quali non erano disponibili dati biologici o economici. Per Cipro, Francia, Irlanda e Svezia questa cifra era superiore a 200 navi.

Per quanto riguarda i piani d'azione, non sempre sembrano sufficienti per fronteggiare gli squilibri. Ciò desta particolare preoccupazione nel Mar Baltico, dove è probabile che la diminuzione delle possibilità di pesca crei ulteriori squilibri, e nel Mar Mediterraneo, dove gli stock sono pescati a un tasso 1,94 volte superiore ai tassi dell'MSY e in cui l'inclusione di obiettivi più specifici nel piano d'azione potrebbe costituire la base per il pieno utilizzo dei fondi del FEAMPA.

Poiché l'arresto definitivo delle attività di pesca è uno degli strumenti sostenuti dal FEAMPA per eliminare la sovraccapacità strutturale delle flotte, la Commissione invita gli Stati membri ad allineare i programmi del FEAMPA in preparazione per il 2021-2027 alle loro politiche di gestione delle flotte.

Parallelamente la Commissione sta contattando gli Stati membri interessati per chiedere loro di affrontare le questioni relative a ciascun caso specifico.

4.Risultati economici

Dopo molti anni di prezzi accessibili, dal marzo 2022 i prezzi dei carburanti sono aumentati drasticamente, raddoppiando rispetto al prezzo medio del 2021. A metà marzo 2022 la flotta peschereccia dell'UE pagava circa 1,1 - 1,2 EUR per litro di carburante.

In attesa della relazione del comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (CSTEP) sui risultati economici della flotta peschereccia dell'UE (prevista per luglio 2022), le prime stime indicano che, se i prezzi dell'energia rimarranno a questo livello, nel 2022 la flotta peschereccia dell'UE-27 perderebbe complessivamente 0,3 miliardi di EUR in risultati di esercizio.

Tuttavia l'impatto degli aumenti dei prezzi dell'energia varia notevolmente tra le diverse flotte pescherecce dell'UE e in base agli attrezzi da pesca. Circa il 40 % della flotta che opera su piccola scala, il 66 % della flotta industriale e l'87 % della flotta d'altura non sarebbero redditizie se i prezzi dell'energia restassero al livello attuale per tutto il 2022. Tra i segmenti di flotta maggiormente colpiti rientrerebbero quelli che utilizzano attrezzi ad alta intensità di carburante, come nel caso della pesca a strascico.

Tali stime saranno esaminate ulteriormente nella relazione dello CSTEP di luglio, che verrà tenuta in considerazione per le decisioni relative alle possibilità di pesca per il 2023.

Inoltre, in risposta alla crisi, il 25 marzo 2022 la Commissione è intervenuta con prontezza attivando il meccanismo anticrisi del FEAMPA, consentendo agli Stati membri di fornire sostegno al fondo per far fronte alle significative perturbazioni dei mercati causate dalla crisi. Tale meccanismo può essere associato ad altri pacchetti disponibili per attenuare l'impatto delle crisi, in particolare al quadro temporaneo di crisi per le misure di aiuto di Stato. Resta valida anche la possibilità di riportare all'anno successivo fino al 10 % dei contingenti inutilizzati. Inoltre, il 13 aprile 2022 la Commissione ha proposto una modifica legislativa del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), che consentirebbe ulteriori misure di crisi.

5.L'obbligo di sbarco

L'obbligo di sbarco è inteso ad aumentare la selettività e a ridurre i livelli di catture indesiderate, garantendo che tutte le catture vengano sbarcate.

I pareri dello CSTEP e del CIEM (Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare) indicano che i livelli delle catture indesiderate rimangono elevati in molte attività di pesca demersale multispecifica nelle acque dell'UE (tra il 20 e il 30 % nel grande Mare del Nord, nel Mar Celtico, nel golfo di Biscaglia e nella costa iberica). Inoltre le relazioni degli Stati membri continuano a fornire solo informazioni limitate sulle ripercussioni socioeconomiche dell'obbligo di sbarco.

Con riferimento ai nove regolamenti delegati che specificano le modalità di attuazione dell'obbligo di sbarco, lo CSTEP osserva che l'impatto di tali deroghe sulla mortalità per pesca è poco chiaro, dato il livello di comunicazione delle catture rigettate in mare nell'ambito delle deroghe stesse. Nel 2023 Commissione collaborerà pertanto con i gruppi regionali degli Stati membri per un riesame di tutte le deroghe esistenti all'obbligo di sbarco.

Il FEAMP e il FEAMPA, con il loro elevato tasso di aiuti pubblici, forniscono sostegno all'attuazione dell'obbligo di sbarco. In tale contesto, nel 2020 gli Stati membri hanno speso più di 86 milioni di EUR per sostenere misure connesse all'obbligo di sbarco, la cifra più alta registrata finora. Sebbene il sostegno alle misure tecniche volte a migliorare la selettività sia cresciuto, un'analisi dettagliata mostra anche che la maggior parte del sostegno finanziario è stata destinata alla ricerca a favore delle deroghe e agli aggiornamenti dei sistemi informatici che agevolano un uso più efficace dei contingenti. Nonostante siano stati condotti numerosi progetti e test per rendere gli attrezzi più innovativi, in molti casi l'utilizzo da parte delle flotte non è stato così diffuso come ci si aspettava. Lo CSTEP ha inoltre sottolineato che gli Stati membri sembravano concentrarsi maggiormente sull'adozione di deroghe che sul miglioramento della selettività.

Per questo motivo la Commissione continua a incoraggiare gli Stati membri a utilizzare meglio i fondi per garantire un'ulteriore innovazione e l'uso effettivo di attrezzi e metodi di pesca più selettivi, a migliorare i controlli e a ricavare un certo valore dalle catture accidentali (senza creare un mercato strutturato per tali catture).

Il controllo e l'esecuzione dell'obbligo di sbarco rimangono problematici. I risultati degli audit effettuati dalla Commissione nel 2020 indicano che gli Stati membri sottoposti ad audit non hanno adottato le misure necessarie a garantire il controllo e l'esecuzione efficaci dell'obbligo di sbarco e che molti dei rigetti in mare non sono documentati dagli operatori. Lo confermano anche altre relazioni, tra cui tre valutazioni di conformità effettuate dall'Agenzia europea di controllo della pesca (EFCA). Tuttavia lo CSTEP sottolinea i progressi compiuti dagli Stati membri nei progetti pilota sui sistemi di controllo elettronico, un passo positivo e innovativo che contribuirà all'efficace attuazione dell'obbligo di sbarco. Data l'importanza del controllo e dell'esecuzione dell'obbligo di sbarco per il successo della PCP, nel 2021 la Commissione ha avviato procedure di infrazione nei confronti di Spagna, Francia, Belgio, Irlanda e Paesi Bassi per non aver attuato misure adeguate volte a garantire il controllo, l'esecuzione e l'ispezione dell'obbligo di sbarco e a documentare in maniera dettagliata e accurata le catture. La mancata adozione di misure appropriate in tali zone ha conseguenze per quanto riguarda i quantitativi potenzialmente ingenti di catture non dichiarate o di dichiarazioni erronee.

La Commissione continua inoltre a collaborare con i colegislatori per raggiungere un accordo su una revisione del sistema di controllo della pesca 5 , in particolare per rendere obbligatorio l'utilizzo di strumenti di controllo elettronico a distanza, il mezzo più efficace ed efficiente in termini di costi per controllare l'obbligo di sbarco. La raccolta e la trasmissione dei dati sulle catture rimangono fondamentali anche per la qualità dei pareri scientifici e, di conseguenza, per il raggiungimento dell'MSY.

6.I messaggi e gli orientamenti principali delle proposte relative alle possibilità di pesca per il 2023

6.1. Le tappe principali per la definizione delle possibilità di pesca future

Come negli anni precedenti, le proposte della Commissione per le possibilità di pesca per il 2023 saranno basate sui pareri scientifici del CIEM e dello CSTEP, sulle decisioni adottate durante i negoziati bilaterali con i paesi terzi, sulle decisioni adottate dalle ORGP nel 2022 e su un'analisi socioeconomica. Per alcuni stock i pareri scientifici potrebbero subire ritardi, ma a causa dell'impatto dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia sulle attività del CIEM ciò non dovrebbe incidere sul calendario delle relative riunioni del Consiglio. La Commissione includerà il maggior numero possibile di stock nelle sue proposte iniziali riguardo alle possibilità di pesca.

La Commissione invita gli Stati membri e i portatori di interessi a tener conto del parere scientifico non appena sarà disponibile al pubblico. I portatori di interessi possono anche formulare raccomandazioni individualmente o tramite i consigli consultivi e le autorità nazionali.

Tra ottobre e dicembre 2022 la Commissione condurrà varie consultazioni con il Regno Unito, la Norvegia e gli Stati costieri, in tempo utile per elaborare il risultato di tale esercizio nel Consiglio "Agricoltura e pesca" di dicembre.

Oltre a fissare le possibilità di pesca, nel corso dell'anno la Commissione lavorerà per realizzare progressi in materia di accordi di condivisione degli stock con un'ampia distribuzione geografica con i paesi terzi in cui attualmente non esistono accordi di questo tipo, al fine di garantire lo sfruttamento sostenibile degli stock condivisi.

6.2. La fissazione delle possibilità di pesca per vari bacini marittimi

Per gli stock gestiti esclusivamente dall'UE nel Mar Baltico, nello Skagerrak/Kattegat e nelle acque sud-occidentali, la Commissione proporrà di mantenere/ridurre ulteriormente la mortalità per pesca in linea con l'MSY quando tale parere sarà disponibile. Qualora i piani di gestione consentano una maggiore flessibilità per fissare i limiti di cattura, la Commissione può proporre di utilizzare l'intervallo superiore dei livelli dell'MSY per gli stock sani, a condizione che i pareri scientifici lo ritengano necessario per conseguire gli obiettivi del PP per la pesca multispecifica. Per gli stock per i quali il parere scientifico è di zero catture o per i quali la biomassa è diminuita fino ad arrivare al di sotto del limite di sicurezza saranno proposte misure correttive nell'ambito dei relativi PP al fine di ricostituire gli stock. Ulteriore attenzione sarà rivolta all'obiettivo di disporre al più presto di una valutazione scientifica completa relativa all'MSY per altri stock fondamentali.

Per quanto riguarda l'obbligo di sbarco, le quote de minimis o per alto tasso di sopravvivenza saranno detratte, se del caso, da quanto indicato nel parere dello CSTEP. La Commissione valuterà inoltre i progressi conseguiti dagli Stati membri nell'attuare le misure di riduzione delle catture accessorie in vigore.

Per gli stock condivisi con paesi terzi (Regno Unito, Norvegia, Stati costieri), nel 2022 il numero di TAC fissati in linea con i pareri scientifici è aumentato, sia per gli stock per i quali è stato formulato un parere MSY sia per quelli che hanno ricevuto pareri precauzionali. Per il 2023 l'UE si baserà sull'esercizio 2022 e continuerà a perseguire TAC sostenibili in linea con i pareri scientifici, come previsto nell'ambito della PCP e dell'accordo sugli scambi commerciali e la cooperazione. Se i pareri scientifici saranno disponibili, la Commissione intende avviare le consultazioni il prima possibile in autunno, in particolare con il Regno Unito e la Norvegia.

L'UE ha inoltre sollecitato l'avvio di consultazioni sulla ripartizione dei contingenti per tre stock con un'ampia distribuzione geografica (sgombro, melù, aringa norvegese riproduttrice nel periodo primaverile) condivisi con altri Stati costieri. Per quanto riguarda lo sgombro, le consultazioni procedono dal marzo 2022; per il melù e l'aringa, le parti interessate hanno convenuto che le consultazioni dovrebbero accelerare a partire da settembre. L'Unione ha invitato tutte le parti ad impegnarsi per ottenere un compromesso sostenibile che non pregiudichi i legittimi interessi dell'Unione e del suo settore di attività.

Per il Mar Mediterraneo e il Mar Nero è essenziale che gli Stati membri continuino ad adoperarsi per conseguire gli obiettivi dei PP per il Mediterraneo occidentale e della CGPM e per adottare e attuare programmi operativi ambiziosi per il FEAMPA al fine di elaborare misure di accompagnamento. La proposta riguardante le possibilità di pesca sarà volta ad attuare ulteriormente il PP per il Mediterraneo occidentale, compresi ulteriori riduzioni e lo sviluppo di strumenti di gestione per conseguire l'MSY per tutti gli stock al più tardi entro gennaio 2025, sulla base di un approccio olistico nell'arco di 2 anni.

Sebbene l'attuazione del PP per il Mediterraneo occidentale sia stata valutata annualmente dallo CSTEP fin dalla sua adozione, la Commissione avvierà i lavori preparatori per riferire entro luglio 2024 in merito ai risultati e all'impatto del piano sugli stock interessati nonché alle attività di pesca che sfruttano tali stock, conformemente a quanto previsto dal PP.

Oltre che ai fini dell'attuazione del PP per il Mediterraneo occidentale, fondamentale per il futuro delle flotte del Mar Mediterraneo, la gestione degli stock condivisi è necessaria anche per garantire condizioni di parità tra tutti i pescatori nel Mar Mediterraneo. La Commissione, con il sostegno degli Stati membri, continuerà pertanto ad essere proattiva nella CGPM. In questo spirito, la proposta relativa alle possibilità di pesca per il 2023 riguarderà anche le misure della CGPM che estendono quelle già in vigore e includerà le misure aggiuntive adottate durante la sessione annuale della CGPM di novembre. Per le specie del Mar Nero, i TAC e i contingenti per il rombo chiodato saranno proposti sulla base della decisione della CGPM di novembre 2022.

Inoltre, dato lo stato critico dello stock di anguilla europea, la Commissione sta valutando come tradurre nei fatti l'ultimo parere di zero catture del CIEM 6  e dare seguito ai progressi compiuti dagli Stati membri nell'attuazione dei piani di gestione per l'anguilla e delle misure previste dal regolamento sulle anguille 7 .

Infine la CGPM sta attualmente lavorando a possibili misure di gestione da adottare, in particolare sulla base dei risultati di un programma di ricerca sull'anguilla europea recentemente concluso 8 . A tale riguardo, in giugno l'organismo scientifico della CGPM adotterà un parere specifico per la gestione dell'anguilla europea nel Mar Mediterraneo e orienterà il processo decisionale sulle possibili strategie di gestione nell'UE.

7.Conclusioni

Nel 2021 la pesca nell'UE ha continuato a crescere in termini di sostenibilità, ad eccezione del Mar Baltico, dove alcuni stock commerciali che in passato erano considerevoli stanno diminuendo a causa della situazione ambientale di tale zona. Sono inoltre necessari ulteriori sforzi, in particolare nel Mar Mediterraneo. Con le proposte di possibilità di pesca per il 2023, la Commissione intende proseguire ulteriormente la ricostituzione degli stock e consolidare gli stock che sono già a livelli sostenibili.

Al di là dello stato delle risorse alieutiche, occorre prestare attenzione anche agli ecosistemi marini in senso lato. In tal senso la Commissione sta preparando un piano d'azione per la conservazione delle risorse alieutiche e la protezione degli ecosistemi marini che sarà volta a proteggere ulteriormente le specie e gli habitat sensibili attraverso misure basate su conoscenze aggiornate, a migliorare le sinergie tra i portatori di interessi del settore della pesca e dell'ambiente e a sostenere il settore al fine di garantire una transizione equa e giusta. Tale sostegno rimarrà fondamentale nei prossimi mesi e anni per garantire la resilienza della pesca, in particolare nel contesto dell'aggressione militare da parte della Russia contro l'Ucraina e della crisi ecologica e climatica.

La Commissione esaminerà ulteriormente l'attuazione della PCP in una relazione che sarà adottata entro la fine dell'anno.

La Commissione invita gli Stati membri, i consigli consultivi, i portatori di interessi e i cittadini a fornire riscontri sulla presente comunicazione entro il 31 agosto 2022.



Calendario 9

Periodo

Azione prevista

Maggio - novembre 2022

Parere scientifico del CIEM

Giugno - fine agosto 2022

Consultazione pubblica sulla comunicazione

Fine agosto 2022

La Commissione adotta la proposta relativa alle possibilità di pesca per il Mar Baltico

Settembre - dicembre 2022

Consultazioni annuali sulle possibilità di pesca con il Regno Unito, con il Regno Unito e la Norvegia e con la Norvegia

Metà settembre 2022

La Commissione adotta la proposta relativa alle possibilità di pesca per il Mar Mediterraneo e il Mar Nero

Ottobre 2022

Riunione del Consiglio sulle possibilità di pesca per il Mar Baltico

Consultazione degli Stati costieri sugli stock con un'ampia distribuzione geografica dell'Atlantico nord-orientale

Fine ottobre 2022

La Commissione adotta la proposta relativa alle possibilità di pesca per l'Atlantico e il Mare del Nord

7-11 novembre 2022

Sessione annuale della CGPM

2 dicembre 2022

Valutazione degli stock e parere sulla gestione da parte dello CSTEP

Dicembre 2022

Riunione del Consiglio sulle possibilità di pesca per l'Atlantico/il Mare del Nord

Riunione del Consiglio sulle possibilità di pesca per il Mar Mediterraneo e il Mar Nero

(1) Regolamento (UE) 2019/1022 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, che istituisce un piano pluriennale per le attività di pesca che sfruttano gli stock demersali nel Mar Mediterraneo occidentale e che modifica il regolamento (UE) n. 508/2014 (GU L 172 del 26.6.2019, pag. 1).
(2) Accordo sugli scambi commerciali e la cooperazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica, da una parte, e il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, dall'altra (ST/5198/2021/INIT) (GU L 149 del 30.4.2021, pag. 10).
(3) Gli Stati costieri dell'Atlantico nordorientale per gli stock interessati sono l'Unione europea, il Regno Unito, la Norvegia, l'Islanda, le Isole Fær Øer, la Groenlandia e la Federazione russa.
(4)   https://www.fao.org/gfcm/2seas1vision/gfcm2030strategy/en/ .
(5) Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (CE) n. 1224/2009, (CE) n. 768/2005, (CE) n. 1967/2006 e (CE) n. 1005/2008 del Consiglio e il regolamento (UE) 2016/1139 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i controlli nel settore della pesca (COM(2018) 368 final del 30.5.2018).
(6)

 Parere del CIEM del 4 novembre 2021 (ele.2737.nea (ices.dk)) : "Secondo il parere del CIEM, se l'approccio precauzionale è d'applicazione, non dovrebbero essere effettuate catture in alcun habitat nel 2022".

(7)  Regolamento (CE) n. 1100/2007 del Consiglio, del 18 settembre 2007, che istituisce misure per la ricostituzione dello stock di anguilla europea (GU L 248 del 22.9.2007, pag. 17).
(8)   https://www.fao.org/gfcm/technical-meetings/detail/en/c/1507967/ .
(9) Per gli stock gestiti dalle ORGP nelle acque UE e in determinate acque non UE, le possibilità di pesca vengono adottate dopo la riunione annuale delle ORGP, mediante revisioni periodiche del regolamento del Consiglio che istituisce le opportunità di pesca.
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