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Document 62012CJ0574(01)

Massime della sentenza

Causa C‑574/12

Centro Hospitalar de Setúbal EPE

e

Serviço de Utilização Comum dos Hospitais (SUCH)

contro

Eurest (Portugal) – Sociedade Europeia de Restaurantes Lda

(domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Supremo Tribunal Administrativo)

«Rinvio pregiudiziale — Appalti pubblici di servizi — Direttiva 2004/18/CE — Affidamento dell’appalto senza procedura di gara (affidamento cosiddetto “in house”) — Soggetto aggiudicatario giuridicamente distinto dall’amministrazione aggiudicatrice — Centro di prestazione di servizi di assistenza e di sostegno ospedalieri — Associazione di pubblica utilità e senza scopo di lucro — Maggioranza dei membri costituita da amministrazioni aggiudicatrici — Minoranza dei membri costituita da enti di diritto privato, associazioni caritative senza scopo di lucro — Attività svolta almeno per l’80% del fatturato annuale a favore dei membri»

Massime – Sentenza della Corte (Quinta Sezione) del 19 giugno 2014

Ravvicinamento delle legislazioni – Procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi – Direttiva 2004/18 – Ambito di applicazione – Appalto affidato ad un’associazione senza scopo di lucro che comprende tra i suoi membri istituzioni caritative private che svolgono attività senza scopo di lucro – Inclusione

(Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 2004/18)

Qualora l’aggiudicatario di un appalto pubblico sia un’associazione di pubblica utilità senza scopo di lucro che, al momento dell’affidamento di tale appalto, comprende tra i suoi membri non solo enti che fanno parte del settore pubblico, ma anche istituzioni caritative private che svolgono attività senza scopo di lucro, la condizione relativa al controllo analogo, affinché l’affidamento di un appalto pubblico possa essere considerato come un’operazione «in house» non è soddisfatta e pertanto la direttiva 2004/18, relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi, è applicabile.

Tale conclusione non può essere rimessa in discussione dalla circostanza che la partecipazione dei membri privati all’ente aggiudicatario sia solo minoritaria.

Peraltro, la circostanza che l’aggiudicatario è costituito in forma di associazione di diritto privato e non persegua scopo di lucro è priva di rilevanza ai fini dell’applicazione delle norme del diritto dell’Unione in materia di appalti pubblici e, di conseguenza, dell’eccezione riguardante le operazioni «in house». Infatti, una simile circostanza non esclude che l’entità aggiudicatrice di cui trattasi possa esercitare un’attività economica.

(v. punti 33, 42, 44 e dispositivo)

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Causa C‑574/12

Centro Hospitalar de Setúbal EPE

e

Serviço de Utilização Comum dos Hospitais (SUCH)

contro

Eurest (Portugal) – Sociedade Europeia de Restaurantes Lda

(domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Supremo Tribunal Administrativo)

«Rinvio pregiudiziale — Appalti pubblici di servizi — Direttiva 2004/18/CE — Affidamento dell’appalto senza procedura di gara (affidamento cosiddetto “in house”) — Soggetto aggiudicatario giuridicamente distinto dall’amministrazione aggiudicatrice — Centro di prestazione di servizi di assistenza e di sostegno ospedalieri — Associazione di pubblica utilità e senza scopo di lucro — Maggioranza dei membri costituita da amministrazioni aggiudicatrici — Minoranza dei membri costituita da enti di diritto privato, associazioni caritative senza scopo di lucro — Attività svolta almeno per l’80% del fatturato annuale a favore dei membri»

Massime – Sentenza della Corte (Quinta Sezione) del 19 giugno 2014

Ravvicinamento delle legislazioni — Procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi — Direttiva 2004/18 — Ambito di applicazione — Appalto affidato ad un’associazione senza scopo di lucro che comprende tra i suoi membri istituzioni caritative private che svolgono attività senza scopo di lucro — Inclusione

(Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 2004/18)

Qualora l’aggiudicatario di un appalto pubblico sia un’associazione di pubblica utilità senza scopo di lucro che, al momento dell’affidamento di tale appalto, comprende tra i suoi membri non solo enti che fanno parte del settore pubblico, ma anche istituzioni caritative private che svolgono attività senza scopo di lucro, la condizione relativa al controllo analogo, affinché l’affidamento di un appalto pubblico possa essere considerato come un’operazione «in house» non è soddisfatta e pertanto la direttiva 2004/18, relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi, è applicabile.

Tale conclusione non può essere rimessa in discussione dalla circostanza che la partecipazione dei membri privati all’ente aggiudicatario sia solo minoritaria.

Peraltro, la circostanza che l’aggiudicatario è costituito in forma di associazione di diritto privato e non persegua scopo di lucro è priva di rilevanza ai fini dell’applicazione delle norme del diritto dell’Unione in materia di appalti pubblici e, di conseguenza, dell’eccezione riguardante le operazioni «in house». Infatti, una simile circostanza non esclude che l’entità aggiudicatrice di cui trattasi possa esercitare un’attività economica.

(v. punti 33, 42, 44 e dispositivo)

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