EUR-Lex Access to European Union law

Back to EUR-Lex homepage

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document 62011CJ0202

Massime della sentenza

Causa C-202/11

Anton Las

contro

PSA Antwerp NV

(domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dall’Arbeidsrechtbank te Antwerpen)

«Libera circolazione dei lavoratori — Articolo 45 TFUE — Società con sede nella regione di lingua neerlandese del Regno del Belgio — Obbligo di redigere in neerlandese i contratti di lavoro — Contratto di lavoro a carattere transfrontaliero — Restrizione — Mancanza di proporzionalità»

Massime – Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 16 aprile 2013

  1. Libera circolazione delle persone – Lavoratori – Disposizioni del Trattato – Possibilità di invocazione da parte dei datori di lavoro

    (Art. 45 TFUE)

  2. Libera circolazione delle persone – Lavoratori – Normativa di un ente federato di uno Stato membro che impone l’uso della lingua ufficiale di tale ente per redigere i contratti di lavoro a carattere transfrontaliero – Inammissibilità – Giustificazione fondata su ragioni di interesse generale – Promozione di una lingua ufficiale e tutela sociale dei lavoratori – Carattere sproporzionato di tale normativa

    (Art. 45 TFUE)

  1.  V. il testo della decisione.

    (v. punto 18)

  2.  L’articolo 45 TFUE dev’essere interpretato nel senso che osta ad una normativa di un ente federato di uno Stato membro che impone a tutti i datori di lavoro che hanno la propria sede di gestione nel territorio di tale ente di redigere i contratti di lavoro a carattere transfrontaliero esclusivamente nella lingua ufficiale di tale ente federato, a pena di nullità di tali contratti, rilevata d’ufficio dal giudice.

    Una siffatta normativa non può infatti essere considerata proporzionata, dal momento che eccede quanto strettamente necessario per realizzare obiettivi legittimi quali, anzitutto, quello di promuovere e di stimolare l’uso di una delle lingue ufficiali dello Stato membro interessato, inoltre, quello di garantire la tutela dei lavoratori consentendo loro di prendere conoscenza dei documenti sociali nella propria lingua, nonché di beneficiare della tutela effettiva delle istituzioni che rappresentano i lavoratori e delle autorità amministrative e giudiziarie chiamate a pronunciarsi su tali documenti e, infine, quello di assicurare l’efficacia dei controlli e della sorveglianza da parte dell’ispettorato del lavoro.

    (v. punti 24, 33, 34 e dispositivo)

Top

Causa C-202/11

Anton Las

contro

PSA Antwerp NV

(domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dall’Arbeidsrechtbank te Antwerpen)

«Libera circolazione dei lavoratori — Articolo 45 TFUE — Società con sede nella regione di lingua neerlandese del Regno del Belgio — Obbligo di redigere in neerlandese i contratti di lavoro — Contratto di lavoro a carattere transfrontaliero — Restrizione — Mancanza di proporzionalità»

Massime – Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 16 aprile 2013

  1. Libera circolazione delle persone — Lavoratori — Disposizioni del Trattato — Possibilità di invocazione da parte dei datori di lavoro

    (Art. 45 TFUE)

  2. Libera circolazione delle persone — Lavoratori — Normativa di un ente federato di uno Stato membro che impone l’uso della lingua ufficiale di tale ente per redigere i contratti di lavoro a carattere transfrontaliero — Inammissibilità — Giustificazione fondata su ragioni di interesse generale — Promozione di una lingua ufficiale e tutela sociale dei lavoratori — Carattere sproporzionato di tale normativa

    (Art. 45 TFUE)

  1.  V. il testo della decisione.

    (v. punto 18)

  2.  L’articolo 45 TFUE dev’essere interpretato nel senso che osta ad una normativa di un ente federato di uno Stato membro che impone a tutti i datori di lavoro che hanno la propria sede di gestione nel territorio di tale ente di redigere i contratti di lavoro a carattere transfrontaliero esclusivamente nella lingua ufficiale di tale ente federato, a pena di nullità di tali contratti, rilevata d’ufficio dal giudice.

    Una siffatta normativa non può infatti essere considerata proporzionata, dal momento che eccede quanto strettamente necessario per realizzare obiettivi legittimi quali, anzitutto, quello di promuovere e di stimolare l’uso di una delle lingue ufficiali dello Stato membro interessato, inoltre, quello di garantire la tutela dei lavoratori consentendo loro di prendere conoscenza dei documenti sociali nella propria lingua, nonché di beneficiare della tutela effettiva delle istituzioni che rappresentano i lavoratori e delle autorità amministrative e giudiziarie chiamate a pronunciarsi su tali documenti e, infine, quello di assicurare l’efficacia dei controlli e della sorveglianza da parte dell’ispettorato del lavoro.

    (v. punti 24, 33, 34 e dispositivo)

Top