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Document 61993CJ0298

Massime della sentenza

Parole chiave
Massima

Parole chiave

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1. Dipendenti ° Assunzione ° Nomina nel grado e inquadramento nello scatto ° Nomina nel grado superiore della carriera ° Esercizio da parte dell' amministrazione del suo potere discrezionale ° Presa in considerazione dell' interesse del servizio e dell' esperienza professionale dell' interessato ° Sindacato giurisdizionale ° Limiti

(Statuto del personale delle Comunità europee, artt. 31, n. 2, e 32, secondo comma)

2. Ricorso contro una sentenza del Tribunale di primo grado ° Motivi ° Violazione dell' obbligo di pronunciarsi sui motivi e sulle conclusioni delle parti ° Valutazione errata, da parte del Tribunale, del senso di un motivo dedotto in primo grado ° Ricorso fondato

(Statuto della Corte di giustizia CEE, art. 51)

3. Dipendenti ° Dovere di sollecitudine gravante sull' amministrazione ° Portata

Massima

1. In materia di inquadramento nel grado e nello scatto all' atto dell' assunzione, l' autorità che ha il potere di nomina fruisce di un ampio potere discrezionale nell' ambito fissato dagli artt. 31 e 32, secondo comma, dello Statuto. Nell' esercizio di tale potere detta autorità è tenuta a prendere in considerazione non solo l' interesse del servizio, ma anche la precedente esperienza professionale del dipendente interessato.

In presenza di un così ampio potere discrezionale, il sindacato del giudice non può sostituirsi alla valutazione dell' autorità che ha il potere di nomina e deve limitarsi alla questione se quest' ultima non si sia avvalsa del suo potere in modo manifestamente errato. Ciò non si verifica in una situazione in cui detta autorità, pur considerando che aveva la possibilità di tener conto dell' esperienza professionale dell' interessato, unitamente ad altri elementi, è giunta alla conclusione, alla luce di tutti gli elementi pertinenti e nell' esercizio del suo potere discrezionale, che l' interessato stesso non doveva essere nominato nel grado superiore della carriera.

2. Qualora il Tribunale si sia sbagliato sul senso di uno dei motivi del ricorrente e abbia quindi dichiarato a torto tale motivo irricevibile, oppure abbia respinto nel merito un motivo diverso da quello effettivamente dedotto, l' impugnazione è fondata e la sentenza impugnata o la parte di essa inficiata da tale errore deve essere annullata.

3. L' obbligo di sollecitudine dell' amministrazione nei confronti dei suoi dipendenti corrisponde all' equilibrio dei diritti e degli obblighi reciproci che lo Statuto ha creato nei rapporti fra l' amministrazione e i suoi dipendenti. Tale equilibrio implica in particolare che l' autorità che ha il potere di nomina, quando decide a proposito della situazione di un dipendente, prenda in considerazione il complesso degli elementi atti a determinare la propria decisione e, in tale contesto, tenga conto non solo dell' interesse del servizio, ma anche di quello del dipendente interessato.

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