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Politiche retributive nel settore dei servizi finanziari

Politiche retributive nel settore dei servizi finanziari

 

SINTESI DI:

Raccomandazione 2009/384/CE — Politiche retributive nel settore dei servizi finanziari

QUAL È LO SCOPO DELLA RACCOMANDAZIONE?

Fissa i principi generali applicabili alle pratiche retributive nel settore dei servizi finanziari allo scopo di evitare un’eccessiva assunzione di rischi in questo settore, in particolare da parte delle banche e delle imprese di investimento.

PUNTI CHIAVE

La raccomandazione si applica:

  • alle imprese finanziarie aventi la sede legale o l’amministrazione centrale nel territorio di un paese dell’UE;
  • alle remunerazioni delle categorie del personale le cui attività professionali abbiano un impatto materiale sul profilo di rischio dell’impresa.

La raccomandazione non si applica agli onorari e alle commissioni percepiti da intermediari e prestatori esterni di servizi nel caso di attività esternalizzate.

Politica delle remunerazioni

  • La politica retributiva dovrebbe essere in linea con gli obiettivi, la strategia economica, i valori e gli obiettivi a lungo termine dell’impresa finanziaria, quali ad esempio la crescita sostenibile o la protezione dei clienti e degli investitori durante la prestazione del servizio.
  • La politica retributiva dovrebbe essere strutturata in modo da presentare un adeguato equilibrio tra componenti fisse e variabili. La componente fissa dovrebbe costituire una percentuale sufficientemente elevata della remunerazione totale, tale da permettere all’impresa finanziaria di perseguire una politica pienamente flessibile in materia di bonus.
  • La struttura della politica retributiva dovrebbe essere periodicamente aggiornata per garantire che sia adeguata ai mutamenti intervenuti nell’impresa finanziaria interessata.
  • Se la retribuzione varia in funzione dei risultati, essa dovrebbe essere valutata in base ai rischi attuali o futuri e dovrebbe tenere conto del costo del capitale impiegato e della liquidità necessaria.
  • Le procedure per determinare la remunerazione dovrebbero essere chiare, documentate e intrinsecamente trasparenti.
  • Il consiglio di sorveglianza dovrebbe inoltre fissare i principi generali della politica di remunerazione dell’impresa finanziaria e assumersi la responsabilità della loro applicazione.
  • Le funzioni di controllo, i dipartimenti delle risorse umane e gli eventuali esperti esterni dovrebbero partecipare all’elaborazione della politica retributiva.
  • La politica retributiva dovrebbe essere soggetta, con cadenza almeno annuale, a una revisione interna centrale e indipendente da parte delle funzioni di controllo, per verificarne la conformità con le politiche e le procedure definite dal consiglio di sorveglianza.

Requisiti in materia di informativa

Le informazioni relative alla politica retributiva devono essere comunicate dall’impresa finanziaria in forma di dichiarazione indipendente o di comunicazione periodica, e devono comprendere:

  • informazioni relative al processo decisionale utilizzate per definire la politica retributiva prescelta;
  • informazioni sul collegamento tra retribuzione e risultati conseguiti;
  • informazioni sui criteri utilizzati per la valutazione dei risultati;
  • informazioni sui criteri di valutazione dei risultati in virtù dei quali vengono concesse opzioni, azioni, o altre componenti variabili di remunerazione;
  • i parametri principali e le motivazioni per la concessione di premi annuali e di ogni altra prestazione non monetaria.

Vigilanza

Le autorità competenti devono svolgere attività di vigilanza, tenendo conto di fattori quali:

  • le dimensioni dell’impresa;
  • la natura delle sue attività;
  • la complessità delle sue attività.

Le imprese finanziarie dovrebbero inoltre comunicare la politica retributiva di cui alla presente raccomandazione alle rispettive autorità competenti, indicandone la conformità con i principi in essa contenuti, in forma di dichiarazione.

CONTESTO

Le pratiche retributive nel settore finanziario, in particolare nelle banche e nelle imprese d’investimento, hanno favorito comportamenti eccessivamente rischiosi. Tali pratiche hanno contribuito, in una certa misura, a perdite significative subite da imprese finanziarie di grande importanza e sono state in parte responsabili della crisi finanziaria sviluppatasi nell’ottobre 2008. La comunicazione «Guidare la ripresa in Europa», pubblicata dalla Commissione europea nella primavera del 2009, presentava un piano per ripristinare la solidità del sistema finanziario e mantenerlo stabile e affidabile. La raccomandazione sulle politiche retributive s’inscriveva nella strategia proposta da questo piano.

DOCUMENTO PRINCIPALE

Raccomandazione della Commissione 2009/384/CE, del 30 aprile 2009, sulle politiche retributive nel settore dei servizi finanziari (GU L 120 del 15.5.2009, pagg. 22-27)

DOCUMENTI CORRELATI

Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento e che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 (GU L 176 del 27.6.2013, pagg. 1-337)

Successive modifiche al regolamento (UE) n. 575/2013 sono state inserite nel testo originario. La presente versione consolidata ha esclusivamente valore documentale.

Direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013 , sull’accesso all’attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento, che modifica la direttiva 2002/87/CE e abroga le direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE (GU L 176 del 27.6.2013, pagg. 338-436)

Consultare la versione consolidata.

Comunicazione per il Consiglio Europeo di primavera - Guidare la ripresa in Europa - Volume 1 (COM(2009) 114 def., 4.3.2009)

Ultimo aggiornamento: 31.07.2018

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