Il riutilizzo dei dati prodotti dal settore pubblico ha grande potenziale economico. Nel contempo, la quantità di tali dati è in crescita. Pertanto, il miglioramento delle norme relative alla tempistica e alle modalità di utilizzo e riutilizzo di tali dati darà grandi benefici all’economia dell’Unione europea (UE). La presente direttiva, nell’ambito dell’Agenda digitale dell’Europa e della sua strategia di crescita economica Europa 2020, mira a liberare tale potenziale.

ATTO

Direttiva 2013/37/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, che modifica la direttiva 2003/98/CE relativa al riutilizzo dell’informazione del settore pubblico

SINTESI

COSA FA LA PRESENTE DIRETTIVA?

Questa direttiva aggiorna e modifica parti della direttiva 2003/98/CE relativamente al riutilizzo dei dati prodotti e conservati dagli enti pubblici nell’UE (ad esempio organismi statali, regionali o locali). Essa mira a creare una base comune aggiornata in tutta l’UE per l’utilizzo dei dati del settore pubblico, incoraggiando gli enti pubblici a rendere disponibili i dati per via elettronica gratuitamente o, se scelgono di non farlo, a fronte di un compenso non superiore al costo combinato di raccolta, archiviazione, elaborazione e trasmissione dei dati.

PUNTI CHIAVE

—	I dati posseduti da biblioteche, biblioteche universitarie, musei e archivi, non disciplinati dalla direttiva del 2003, rientrano oggi nell’ambito di applicazione della presente direttiva.

—

Questa direttiva modifica il principio del pagamento di un corrispettivo per il riutilizzo dei dati. Mentre la direttiva 2003 richiedeva che i dati di enti pubblici dovessero avere un prezzo non superiore al costo di raccolta e diffusione dei dati, la direttiva 2013 limita chiaramente questa regola alle biblioteche e agli enti pubblici che devono generare utili per svolgere il proprio lavoro. Tutti gli altri enti sono tenuti a fornire i dati gratuitamente o a fronte di un corrispettivo non superiore al costo della messa a disposizione dei dati agli utenti e ai riutilizzatori interessati, che nell’epoca dei download elettronici possono essere prossimi allo zero.

—

Considerando che la direttiva del 2003 non obbliga i paesi dell’UE a consentire il riutilizzo dei dati dell’ente pubblico, la presente direttiva introduce il diritto di riutilizzare rendendo riutilizzabili tutti i contenuti a cui si può accedere ai sensi della legislazione nazionale in materia di accesso alle informazioni.

CONTESTO

I dati del settore pubblico, come i dati legali, i dati relativi al traffico, i dati meteorologici, i dati economici e finanziari, costituiscono la principale fonte di informazione in Europa. Permettere il riutilizzo di questi dati per altri scopi (ad esempio servizi di assicurazione, navigazione GPS, previsioni meteorologiche) ha un’enorme capacità di stimolare la crescita economica e l’innovazione.

TERMINI CHIAVE

La direttiva del 2003 definisce «riutilizzo» l’uso di documenti in possesso di enti pubblici a fini diversi dallo scopo iniziale.

RIFERIMENTI

Atto	Data di entrata in vigore	Data limite di trasposizione negli Stati membri	Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
Direttiva 2013/37/UE	17.7.2013	18.7.2015	GU L 175 del 27.6.2013, pag. 1-8

ATTI COLLEGATI

Direttiva 2003/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 novembre 2003, relativa al riutilizzo dell’informazione del settore pubblico (GU L 345 del 31.12.2003, pag. 90-96).

Ultima modifica: 06.03.2015

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