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Document 52016DC0360

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO E AL CONSIGLIO Terza relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento

    COM/2016/0360 final

    Bruxelles, 18.5.2016

    COM(2016) 360 final

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO E AL CONSIGLIO

    Terza relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento


    1Introduzione

    La terza relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento fa il punto della situazione dopo l’ultima relazione del 12 aprile 1 e valuta le misure che tutte le parti interessate hanno adottato dal 12 aprile al 13 maggio 2016 (il periodo di riferimento) al fine di conformarsi alle raccomandazioni formulate per accelerare l’attuazione dei meccanismi di ricollocazione e reinsediamento.

    Dal 12 aprile 2016 sono arrivate in Grecia 2 581 persone 2 . Si tratta di un netto calo (pari al 75%) rispetto al periodo coperto dalla relazione precedente, mentre nel continente la situazione è rimasta sostanzialmente invariata. A seguito della chiusura della frontiera tra la Grecia e l’ex Repubblica iugoslava di Macedonia, 46 000 persone 3 sono bloccate nella Grecia continentale, il 65% delle quali, secondo le stime dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) 4 , appartiene a una delle nazionalità ammissibili alla ricollocazione. Dal 12 aprile di quest’anno 10 242 persone 5 sono arrivate in Italia, facendo registrare una tendenza simile a quella osservata nello stesso periodo del 2015. Nelle ultime settimane è stato inoltre segnalato un aumento dell’arrivo di cittadini eritrei, tra cui minori non accompagnati.

    Nel complesso, i progressi compiuti in termini di ricollocazione dalla seconda relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento sono stati insoddisfacenti. Nella sua prima relazione, la Commissione aveva fissato l’obiettivo di ricollocare almeno 20 000 persone entro la metà di maggio. La realtà è ben lontana da questo obiettivo. Solo altre 355 persone sono state ricollocate durante il periodo di riferimento, portando a 1 500 il numero totale delle persone ricollocate finora (909 dalla Grecia e 591 dall’Italia). Rispetto alla prima relazione, sono essenzialmente gli stessi Stati membri che hanno continuato a intensificare gli sforzi di ricollocazione, in particolare in Grecia, mentre il numero di ricollocazioni in Italia rimane basso.

    Quanto al reinsediamento, delle 22 504 persone concordate in base al meccanismo di luglio, finora ne sono state reinsediate solo 6 321, provenienti principalmente dalla Turchia, dalla Giordania e dal Libano. A partire dal 4 aprile 6 , quando è stato possibile iniziare ad attuare le azioni concordate nella dichiarazione UE-Turchia, 177 persone sono state reinsediate dalla Turchia nell’UE in base al meccanismo 1:1, 98 delle quali dall’ultima relazione.

    2Ricollocazione

    2.1Azioni di ricollocazione da parte degli Stati membri

    Dal 12 aprile al 13 maggio sono state ricollocate solo altre 355 persone: 294 dalla Grecia (in Francia, Paesi Bassi, Lettonia, Romania, Finlandia, Bulgaria, Malta, Repubblica ceca, Estonia e Slovenia) 7 e 61 dall’Italia (in Finlandia, Lettonia, Portogallo, Romania e Svizzera) 8 . In questo periodo sono state effettuate le prime ricollocazioni in Svizzera e in Slovenia. Fino alla fine di maggio sono previste altre 307 ricollocazioni dalla Grecia 9 e 137 dall’Italia 10 .

    Azioni volte ad affrontare l’esiguo numero di impegni: 11 Stati membri (Belgio, Croazia – al suo primo impegno 11 – Repubblica ceca, Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi e Slovenia) 12 si sono dichiarati disponibili ad assicurare (“impegni formali”) la ricollocazione rapida di 1 220 persone richiedenti protezione internazionale. Il numero totale di impegni formali presi dagli Stati membri di ricollocazione ammonta a 5 736 (1 658 a favore dell’Italia e 4 078 a favore della Grecia).

    Austria 13 , Ungheria e Slovacchia non hanno ancora presentato alcun impegno. Inoltre, alcuni Stati membri (Germania e Polonia) non rispettano ancora l’obbligo previsto dalla decisione del Consiglio di notificare ogni tre mesi il numero dei richiedenti che possono essere ricollocati rapidamente nel loro territorio. Infine, finora, la maggior parte degli Stati membri non ha presentato impegni coerenti con la propria quota per l’intero periodo coperto dalle decisioni (ad es. Croazia, Repubblica ceca, Germania, Paesi Bassi, Polonia e Spagna hanno impegnato soltanto una percentuale pari al 5% o meno della loro quota).

    Azioni volte ad accelerare i tempi di risposta alle richieste di ricollocazione: alcuni Stati membri (Finlandia, Lussemburgo, Malta e Slovenia) hanno compiuto ulteriori sforzi per ridurre i tempi di risposta alle richieste di ricollocazione e rispettare il termine di due settimane.

    D’altro canto, la Repubblica ceca, la Bulgaria e l’Estonia continuano a respingere le richieste di ricollocazione, senza fornire le debite motivazioni o per ragioni diverse da quelle specificate nelle decisioni del Consiglio sulla ricollocazione. Inoltre, la Polonia continua ad sospendere de facto la procedura di ricollocazione 14 .

    Azioni volte a far fronte alle sfide connesse alla ricollocazione di richiedenti vulnerabili, tra cui minori non accompagnati: secondo gli ultimi dati Eurostat, quasi 90 000 minori non accompagnati hanno richiesto asilo nell’UE nel 2015. Tra questi, le tre principali nazionalità erano: afgani (51% del numero totale dei minori non accompagnati), siriani (16%) ed eritrei (6%) 15 . Questa tendenza è proseguita nel 2016. Tra il 1° e il 30 aprile 16 sono arrivati in Italia 1 824 minori non accompagnati. In Grecia, sebbene non si possa conoscere il numero di arrivi nello stesso periodo, il Centro nazionale per la solidarietà sociale (EKKA) riferisce di aver ricevuto, dall’inizio del 2016, richieste di sistemazione per 1 609 minori non accompagnati. In linea con le decisioni del Consiglio sulla ricollocazione, gli Stati membri dovrebbero dare priorità alla ricollocazione dei minori non accompagnati che arrivano nell’UE. Dal 12 aprile nessun minore non accompagnato è stato ricollocato. Tuttavia, nelle prossime settimane è prevista la ricollocazione di 8 minori non accompagnati dalla Grecia in Finlandia, di uno in Portogallo e di due nel Lussemburgo 17 . Durante il periodo di riferimento, Malta e il Belgio hanno dato seguito alla richiesta della Commissione di aumentare i posti per i minori non accompagnati. Nell’ambito del suo nuovo impegno nei confronti della Grecia e dell’Italia, Malta ha offerto 12 posti per questa categoria di richiedenti vulnerabili (sei per l’Italia e sei per la Grecia). Nell’ambito del suo nuovo impegno nei confronti della Grecia, il Belgio ha offerto 10 posti per questa categoria di richiedenti vulnerabili.

    Azioni volte a migliorare l’accettabilità e la fiducia dei migranti nel meccanismo nonché a evitare le rinunce: la Romania è stato il primo paese a dare informazioni prima delle partenze, basandosi sul modello e sulle linee guida elaborate dall’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO). Il modello e le linee guida stabiliscono i principali elementi che devono figurare nelle informazioni che gli Stati membri sono tenuti a fornire prima delle partenze.

    Azioni volte a rafforzare la capacità dell’EASO di sostenere l’Italia e la Grecia: nel suo ultimo bando per esperti per l’Italia l’EASO chiedeva 42 esperti per il periodo dal 15 aprile al 17 giugno 2016. Finora, soltanto 27 esperti (provenienti da Austria, Bulgaria, Estonia, Francia, Germania, Ungheria, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Slovacchia, Svizzera, Svezia, Romania e Regno Unito) sono stati messi a disposizione (in aggiunta ad altri sei invii previsti). Per coprire le attuali esigenze operative in Italia sono necessari più esperti; inoltre, il probabile intensificarsi degli arrivi nel periodo estivo fa prevedere un’ulteriore crescita del fabbisogno.

    Il 21 aprile l’EASO ha pubblicato un quinto bando per esperti, a sostegno del meccanismo di ricollocazione in Grecia, che richiedeva un minimo di 62 esperti. Finora, soltanto 26 esperti sono stati nominati dagli Stati membri (Finlandia, Francia, Lituania, Paesi Bassi, Romania e Svezia). L’EASO si prepara ad aumentare in maniera significativa il sostegno alla procedura di registrazione per consentire la pre-registrazione di massa pianificata dalla Grecia, che coinvolgerà anche gli esperti degli Stati membri.

    2.2Azioni di Grecia e Italia, ivi compresi gli elementi principali delle tabelle di marcia

    Grecia

    Azioni per rendere pienamente operativi i punti di crisi (hotspot): tutti i punti di crisi sono attualmente operativi, con l’eccezione di Kos.

    Azioni per accelerare la registrazione dei migranti: il servizio greco di asilo, in stretta collaborazione con l’UNHCR e l’EASO, prevede di effettuare nei prossimi mesi una pre-registrazione di massa in tre fasi che interesserà, nella sua prima fase, circa 35 000 persone presenti nei siti di accoglienza ufficiali della Grecia continentale. Tale esercizio aiuterà il servizio greco di asilo a migliorare l’identificazione della maggioranza dei migranti irregolari bisognosi di protezione internazionale nel continente (ivi inclusi i dettagli sulla nazionalità, sull’età e sulla vulnerabilità). Si prevede che l’esercizio contribuirà ad agevolare e ad accelerare la registrazione completa delle domande di protezione internazionale.

    Azioni per migliorare la capacità di registrazione del servizio greco di asilo: la capacità di trattamento delle richieste di ricollocazione del servizio greco di asilo è notevolmente migliorata nell’ultimo mese grazie alla creazione di squadre miste ad Atene, Salonicco e Alessandropoli, costituite dai responsabili della registrazione del servizio greco di asilo e dagli esperti dell’EASO in materia di registrazione. Tale capacità dovrebbe migliorare ulteriormente nelle prossime settimane. Il servizio greco di asilo ha recentemente assunto 21 nuovi funzionari responsabili del trattamento delle richieste di ricollocazione, che saranno affiancati da un numero equivalente di esperti EASO aggiuntivi. L’EASO ha acquistato e consegnato un nuovo server per l’Unità Dublino del servizio di asilo, che contribuirà ad intensificare l’invio delle richieste di ricollocazione agli Stati membri, poiché il nuovo server prende in carico più utenti simultaneamente.

    Nel complesso, come raffigurato nel grafico, la capacità del sistema di asilo greco di registrare e presentare richieste di ricollocazione è costantemente migliorata. Se l’aumento delle registrazioni va di pari passo con l’aumento degli impegni, la capacità di presentare richieste di ricollocazione sta crescendo a un ritmo molto più incalzante rispetto alle risposte degli Stati membri di ricollocazione. Questo sfasamento può generare una forte strozzatura in seguito all’esercizio di pre-registrazione di massa.

    Azioni per migliorare il coordinamento ed accelerare i tempi di risposta alle richieste di ricollocazione: devono ancora essere adottate procedure operative standard per i punti di crisi onde tener conto della dichiarazione UE-Turchia. La Commissione, il servizio greco di asilo, l’UNHCR, l’EASO e l’OIM hanno elaborato congiuntamente un protocollo di ricollocazione destinato a garantire la rapida messa in atto della procedura di ricollocazione. Al fine di accelerare tale procedura, il protocollo descrive il compito di ciascun attore e stabilisce i tempi specifici delle diverse fasi dell’iter per la ricollocazione, inclusi i tempi di risposta da parte degli Stati membri di ricollocazione. Il protocollo è stato discusso ad Atene con i funzionari di collegamento degli Stati membri il 26 aprile e deve ora essere approvato con urgenza, al più tardi nella prossima riunione dei funzionari di collegamento, che si terrà ad Atene a inizio giugno.

    Azioni finalizzate a migliorare la capacità di accoglienza in Grecia: al 13 maggio la capacità totale di accoglienza della Grecia era pari a 47 400 posti. Dei 20 000 posti promessi nel dicembre 2015 nell’ambito del programma di sostegno alle locazioni dell’UNHCR, 5 368 erano già disponibili a partire dall’11 maggio, di cui 2 514 posti in alberghi/edifici interi, 1 789 in appartamenti, 875 nel centro di Lagadikia, 120 in famiglie ospitanti e 70 in specifiche strutture destinate ai minori non accompagnati. Nel quadro di questo programma, l’UNHCR prevede di mettere a disposizione 6 000 posti in centri di ricollocazione, che offriranno accoglienza a tutti i candidati alla ricollocazione pienamente registrati. Il 13 maggio erano già disponibili 875 posti nel centro di Lagadikia e 723 migranti avevano già trovato una sistemazione. Sono in corso discussioni tra l’UNHCR e le autorità greche per la messa a disposizione di altri siti per la costruzione di centri di ricollocazione, in particolare nella regione dell’Attica.

    L’UNHCR si è impegnata ad assicurare il trasporto di tutti i richiedenti la protezione internazionale, le cui domande di ricollocazione siano già state accettate dagli Stati membri di ricollocazione, nelle strutture gestite con il suo stesso sostegno ad Atene nel quadro della fase di assistenza precedente la partenza. Questi sviluppi dovrebbero migliorare notevolmente l’efficienza dell’iter per la ricollocazione.

    Italia

    Azioni per rendere pienamente operativi i punti di crisi: attualmente sono operativi i punti di crisi di Pozzallo, Lampedusa, Trapani e Taranto. A Pozzallo sono necessari lavori supplementari per migliorare la funzionalità e le condizioni di lavoro del punto di crisi. A Taranto bisognerebbe innalzare la recinzione della struttura e installare un impianto di condizionamento dell’aria per garantire una gestione ordinata dei flussi di migranti nella struttura. I picchi di arrivi degli ultimi giorni mostrano chiaramente che la capacità disponibile dei punti di crisi operativi non sarà più sufficiente nei mesi estivi. L’Italia ha quindi individuato siti supplementari in cui aprire punti di crisi nel corso dell’estate.

    Visto l’elevato numero di sbarchi che avvengono al di fuori delle zone dei punti di crisi attuali, le autorità italiane dovrebbero accelerare la creazione di hotspot mobili. A tal fine, esse stanno completando la creazione di punti di crisi mobili che dovrebbero diventare operativi prima dell’estate. Le autorità italiane stanno attualmente discutendo con Frontex la possibilità di acquistare e utilizzare alcuni impianti nei porti interessati. Inoltre, hanno completato le procedure operative standard per i punti di crisi, che verranno diffuse a breve tra le autorità locali pertinenti e le parti interessate.

    Azioni per migliorare il coordinamento: i nuovi uffici della task force regionale dell’UE (EURTF) a Catania sono operativi dal 27 aprile 2016. In collaborazione con il ministero degli Interni italiano, l’EASO sta preparando una sessione di formazione per lo sviluppo delle capacità in materia di ricollocazione, destinata agli operatori locali (questure e prefetture), per contribuire al trattamento efficace dei casi di ricollocazione e alla coerenza delle prassi. In generale, si raccomanda anche di designare un punto di contatto per ciascun punto di crisi, che serva da interlocutore per le agenzie coinvolte nelle operazioni, nonché di preparare piani di emergenza in ogni punto di crisi per potenziare i turni e le capacità di registrazione dei migranti nei mesi estivi.

    Azioni volte a migliorare le capacità di accoglienza e di trattamento delle domande in Italia: nel quadro delle azioni volte a semplificare la ricollocazione e a garantire che siano disponibili spazi aggiuntivi negli specifici centri regionali, il ministero degli Interni sta spostando i migranti da questi centri e ne sta ristrutturando di nuovi. La disponibilità di capacità di accoglienza di secondo livello sia per i candidati alla ricollocazione che per i normali richiedenti asilo potrebbe essere problematica nei mesi estivi e ostacolare il funzionamento rapido dei punti di crisi. La preparazione di una gara d’appalto per l’organizzazione di voli destinati a trasportare i migranti sul territorio italiano dai punti di arrivo dovrebbe concludersi il più rapidamente possibile.

    Azioni volte a far fronte alle sfide connesse alla ricollocazione di richiedenti vulnerabili e minori non accompagnati: sono state organizzate ulteriori riunioni con il ministero degli Interni per stabilire procedure di ricollocazione dei minori non accompagnati, ma queste non sono ancora state finalizzate. Nelle prossime settimane dovrebbero essere avviati alcuni specifici progetti pilota volti ad assicurare le competenze in materia di accertamento dell’età in punti di crisi selezionati. Si raccomanda inoltre di aumentare le capacità per prendersi cura delle vittime di torture e della tratta di esseri umani e garantire loro una sistemazione adeguata.

    Azioni volte a migliorare l’accettabilità e la fiducia dei migranti nel meccanismo nonché a evitare le rinunce: per evitare le rinunce e sviluppare un’immagine positiva della ricollocazione tra i gruppi interessati, l’EASO, su richiesta delle autorità italiane e in collaborazione con gli Stati membri di ricollocazione, sta raccogliendo le testimonianze di persone che sono state ricollocate con successo dall’Italia al fine di condividere la loro esperienza positiva con altri candidati alla ricollocazione. Sono già pervenuti i primi video dalla Lettonia e dalla Romania, che andranno a integrare le informazioni pre-partenza. Nel corso di recenti visite sul campo, diverse parti interessate hanno riscontrato tra i migranti di nazionalità ammissibili un atteggiamento più aperto nei confronti della ricollocazione.

    2.3Azioni della Commissione e delle agenzie dell’UE

    Commissione europea

    La Commissione continua a fornire sostegno all’Italia e alla Grecia sul campo, ad esempio sostenendo l’elaborazione di un protocollo di ricollocazione in Grecia e organizzando le riunioni dei funzionari di collegamento in entrambi i paesi. La Commissione sta pianificando riunioni specifiche per affrontare gli ostacoli alla ricollocazione dei minori non accompagnati.

    La Commissione sta inoltre lavorando con la presidenza olandese del Consiglio, in collaborazione con le autorità italiane e greche, per facilitare l’attuazione delle raccomandazioni della prima relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento e di due relazioni della presidenza 18 , ivi incluso l’elaborazione di un questionario volto a raccogliere le preoccupazioni degli Stati membri in materia di sicurezza e a trovare possibili modi per affrontarle.

    Per sostenere le autorità greche, nonché le organizzazioni internazionali e le ONG che operano in Grecia, nella gestione della crisi dei rifugiati, la Commissione ha assegnato più di 56 milioni di euro in aiuti di emergenza nel periodo di riferimento. Tale assegnazione porta a 237 milioni di euro l’importo totale dei fondi di emergenza concessi alla Grecia dall’inizio del 2015.

    Infine, in quanto incaricata di monitorare l’attuazione delle decisioni del Consiglio in materia di ricollocazione, la Commissione ha manifestato e continuerà a manifestare la sua preoccupazione nei confronti degli Stati membri che non hanno ancora onorato i loro obblighi.

    Ufficio europeo di sostegno per l’asilo

    Azioni volte ad accelerare il processo di ricollocazione e a migliorare la capacità di registrazione del servizio greco di asilo: l’EASO dispone attualmente di 33 esperti, 8 interpreti e 3 funzionari incaricati di sostenere la procedura di ricollocazione in Grecia. L’EASO ha realizzato un progetto pilota di registrazione in Grecia, che stato un successo poiché ha raddoppiato la capacità di registrazione di alcuni degli uffici regionali del servizio greco di asilo (per esempio, a Salonicco, tale capacità è aumentata da 25 a 50 casi al giorno).

    Insegnamenti tratti dal progetto pilota dell’EASO

    1.La riorganizzazione dei compiti nel processo di registrazione può migliorare l’efficienza in maniera significativa.

    2.Le squadre miste (responsabili del servizio greco di asilo, esperti e interpreti dell’EASO) migliorano l’efficienza della procedura. Per garantire stabilità alle squadre, gli esperti e gli interpreti dell’EASO devono essere in servizio per almeno 6 settimane; in tal modo le risorse sono rese più efficaci (riduzione del tempo dedicato alla formazione).

    3.I coordinatori dell’EASO e del servizio greco di asilo facilitano la distribuzione/organizzazione dei compiti.

    4.Esperti dell’EASO di sostegno sarebbero necessari anche per dare seguito ai casi più sensibili.

    L’EASO sosterrà l’esercizio di pre-registrazione di massa in Grecia anche mettendo a disposizione quattro esperti in ogni squadra e parteciperà alla grande campagna di informazione che precede la pre-registrazione. L’EASO aumenterà inoltre il sostegno per la registrazione da parte del servizio greco di asilo, portandolo a 70 esperti dopo il completamento della pre-registrazione. Le capacità assegnate alle fasi successive della procedura di ricollocazione dovranno essere aumentate in modo analogo, onde evitare strozzature a valle della procedura.

    In Italia, le squadre dell’EASO di sostegno all’asilo continuano ad applicare un approccio flessibile grazie allo spiegamento di squadre mobili che possono essere inviate nelle varie località dove avvengono gli sbarchi. Inoltre, le squadre sono in grado di adeguare rapidamente i loro interventi ad esigenze in continua evoluzione. Dall’inizio di maggio, un esperto dell’EASO e un mediatore culturale sono stati inviati nel nuovo centro di registrazione di Crotone, per garantire la registrazione puntuale dei nuovi arrivi ammissibili alla ricollocazione. Parallelamente, gli invii a Milano sono stati interrotti a causa dell’evoluzione delle esigenze.

    3Reinsediamento

    Secondo le informazioni ricevute dagli Stati partecipanti, al 13 maggio 2016, 6 321 persone sono state reinsediate in 16 Stati di reinsediamento (Austria, Belgio, Repubblica ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Svizzera e Regno Unito) nel quadro del programma di reinsediamento del 20 luglio 2015. La maggioranza degli Stati che partecipano al programma ha comunicato che il loro impegno a favore del reinsediamento era rivolto principalmente, ma non esclusivamente, ai cittadini siriani che si trovavano in Giordania, Libano e Turchia.

    Il numero di reinsediamenti dalla Turchia continua ad aumentare man mano che gli Stati membri finalizzano le valutazioni dei casi ad essi attribuiti dalla Turchia attraverso l’UNCHR. Dal 4 aprile 2016, 177 siriani sono stati reinsediati dalla Turchia nel quadro della parte relativa al reinsediamento del meccanismo 1:1. La Svezia ha ricevuto il maggior numero di persone (55), seguita dalla Germania (54), dai Paesi Bassi (52), dalla Finlandia (11) e dalla Lituania (5). Altre 723 richieste sono già state accettate e i richiedenti stanno aspettando di essere trasferiti verso 7 diversi Stati membri dell’UE.

    In totale, 19 Stati membri e 1 Stato associato hanno indicato di aver finora destinato 12 200 posti ai reinsediamenti dalla Turchia. Di questi, si prevede attualmente che quasi 1 900 posti verranno occupati tra maggio e luglio 2016, a seconda del numero di siriani rinviati dalla Grecia.

    Parallelamente, la Commissione europea ha agevolato le discussioni tra gli Stati membri dell’UE e gli Stati associati, la Turchia, l’UNHCR e l’EASO, per ultimare le procedure operative standard accelerate che definiscono come suddividere le responsabilità tra i vari attori coinvolti. Tali procedure sono state finalmente approvate il 12 maggio 2016 mediante scambio di lettere tra gli Stati membri dell’UE, gli Stati associati e la Turchia.

    Strette consultazioni proseguono inoltre ad Ankara, Bruxelles e Ginevra per stabilire come continuare a coordinare le operazioni, semplificare le procedure e ottimizzare le risorse per garantire un processo di reinsediamento sufficientemente rapido ed efficiente, tale da soddisfare i requisiti del meccanismo 1:1, tenendo conto delle necessità dei singoli candidati. A tale scopo, la Commissione ha istituito una “squadra per il reinsediamento nell’UE” presso la delegazione dell’UE ad Ankara. Si organizzano riunioni settimanali con gli Stati membri dell’UE e gli Stati associati. Si è inoltre deciso che si terranno riunioni a livello tecnico su base settimanale tra tale squadra e la direzione generale turca per la gestione della migrazione. Ciò permetterà di raccogliere e scambiarsi informazioni su sfide specifiche e contribuirà a fornire un sostegno specifico agli Stati membri che hanno poca o nessuna esperienza in materia di reinsediamenti. Il coordinamento viene anche assicurato con i rappresentanti dell’UNHCR e dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM). In particolare, sono proseguiti i lavori finalizzati a raggiungere i tre obiettivi seguenti: concordare una serie armonizzata di informazioni sui candidati al reinsediamento che l’UNHCR deve presentare ai singoli Stati membri, concordare una serie di servizi di reinsediamento standard offerti dall’OIM e stabilire la possibilità di mettere a disposizione degli Stati membri una struttura condivisa per organizzare missioni di selezione ad Ankara (sale per colloqui, ecc.).

    Il 21 marzo 2016 il Consiglio ha approvato, a livello dei COREPER, la proposta avanzata dalla Commissione di mettere a disposizione ulteriori posti per il reinsediamento o altre forme di ammissione legale dalla Turchia, modificando la decisione (UE) n. 2015/1601 del Consiglio, del 22 settembre 2015, di ricollocare i richiedenti protezione internazionale dall’Italia e dalla Grecia 19 . Il Parlamento europeo non ha ancora espresso un parere sulla decisione.

    4Prospettive future

    La Grecia si trova di fronte a una crisi umanitaria che richiede una rapida e piena attuazione degli obblighi assunti dagli Stati membri nelle decisioni del Consiglio sulla ricollocazione. Per quanto riguarda l’Italia, anche se un forte aumento delle persone in attesa di ricollocazione non si è ancora verificato, gli andamenti stagionali consolidati in materia di migrazioni lasciano supporre che sia altamente probabile un aumento degli arrivi.

    Le conclusioni del Consiglio europeo 20 hanno riconosciuto l’urgenza della situazione e chiesto di accelerare la ricollocazione. Le richieste formulate dai capi di Stato o di governo devono essere accompagnate da un’azione risoluta sul campo da parte dei servizi nazionali competenti.

    I risultati ottenuti finora non sono stati all’altezza di queste richieste. La Commissione aveva calcolato nella sua prima relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento che entro il 16 aprile avrebbero dovuto essere portate a termine almeno 6 000 ricollocazioni ed entro il 16 maggio 20 000 e continua a ritenere che tale obiettivo possa essere raggiunto rapidamente se tutte le parti interessate, in particolare gli Stati membri di ricollocazione, mostrano la volontà di far funzionare la ricollocazione e agire insieme rapidamente.

    Misure per accelerare il processo sono in corso di realizzazione. L’Italia sta compiendo passi positivi per potenziare la capacità necessaria a far fronte al probabile aumento di arrivi. La Grecia sta pianificando una rapida pre-registrazione di massa che contribuirà ad accelerare l’identificazione e la registrazione completa dei candidati alla ricollocazione. Dopo questa pre-registrazione di massa, un numero significativo di richiedenti asilo sarà pronto per essere ricollocato entro i prossimi mesi. Tutti i partner sul campo, inclusi l’OIM, l’EASO, l’UNHCR e la Commissione, stanno intensificando gli sforzi e il sostegno finanziario per garantire il successo di tale esercizio e il suo follow-up.

    Gli Stati membri dovrebbero pianificare in maniera conseguente e fornire una risposta adeguata aumentando il numero di impegni e riducendo i tempi di risposta alle richieste di ricollocazione (anche limitando i controlli di sicurezza aggiuntivi solo a specifici casi debitamente giustificati). La Grecia e l’Italia avranno anche bisogno di ulteriore sostegno dagli Stati membri per l’invio di esperti EASO al fine di migliorare la capacità di registrazione nei prossimi mesi. La Commissione invita gli Stati membri a rispettare pienamente gli obblighi previsti dalle decisioni del Consiglio sulla ricollocazione, chiedendo in particolare agli Stati membri con quote consistenti di impegnarsi maggiormente nella ricollocazione e di presentare impegni conformi all’entità delle loro quote.

    Dal canto suo, la Grecia dovrebbe adoperarsi al massimo per garantire il successo della pre-registrazione, assicurandosi che tutti i centri di ricollocazione previsti siano aperti e operativi. Finora è stato aperto soltanto il centro di ricollocazione di Lagadikia, vicino a Salonicco. I due centri di ricollocazione rimanenti, in particolare quello di Atene, dovrebbero essere completati quanto prima e al più tardi alla data della prossima relazione mensile.

    L’Italia dovrebbe continuare a incrementare la capacità dei suoi punti di crisi per poter far fronte al picco stagionale atteso durante i mesi estivi. Il paese dovrebbe anche istituire procedure specifiche che consentano la ricollocazione dei minori non accompagnati.

    Più in generale sono necessari ulteriori sforzi da parte di tutti gli attori per incrementare la ricollocazione dei minori non accompagnati, in particolare per fornire informazioni sulla procedura di ricollocazione che siano comprensibili ai bambini e offrire posti aggiuntivi per i minori non accompagnati negli impegni formali.

    La Commissione continuerà a monitorare, mediante la relazione mensile, l’attuazione delle raccomandazioni e degli obiettivi fissati nella prima relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento e si riserva il diritto di intervenire qualora gli Stati membri non rispettino i loro obblighi.

    Parallelamente, gli Stati membri devono continuare a onorare i loro impegni di reinsediamento, anche nell’ambito dell’attuazione della dichiarazione UE-Turchia. A giugno la Commissione riferirà in merito all’attuazione della dichiarazione, compresi gli sforzi in materia di reinsediamento compiuti al riguardo.

    (1)

    COM (2016) 222 final.

    (2)

    Arrivi irregolari – Fonte: Frontex, secondo quanto riferito dalla Grecia nel quadro del comunicato giornaliero sui Balcani occidentali.

    (3)

    Fonte: le autorità greche e l’UNHCR.

    (4)

      http://data.unhcr.org/mediterranean/country.php?id=83 .

    (5)

    Numero degli arrivi irregolari in Italia attraverso le frontiere marittime, secondo quanto riferito tramite l’applicazione JORA (Joint Operations Reporting Applications), e raccolti nel quadro dell’operazione congiunta Triton 2016. I dati riguardanti gli ingressi irregolari tra il 1° maggio e il 13 maggio (3 550 persone) potrebbero subire variazioni dopo la convalida.

    (6)

    SN 38/16, 18.3.2016.

    (7)

    120 in Francia, 94 nei Paesi Bassi, 15 in Lettonia, 14 in Romania, 34 in Finlandia, 2 in Bulgaria, 5 a Malta, 4 nella Repubblica ceca, 12 in Estonia e 28 in Slovenia.

    (8)

    13 in Finlandia, 2 in Lettonia, 30 in Portogallo, 6 in Romania e 10 in Svizzera.

    (9)

    38 in Finlandia (previste per il 16 maggio), 166 per il Portogallo (incluse 26 il 17 maggio), 6 a Malta, 77 nel Lussemburgo e 20 in Belgio.

    (10)

    8 a Cipro, 10 in Slovenia, 34 in Portogallo, 24 in Spagna, 32 in Finlandia, 5 in Belgio e 24 in Svizzera.

    (11)

    Durante il periodo di riferimento, la Croazia ha manifestato la volontà di iniziare a ricollocare a luglio 20 persone (10 per l’Italia e 10 per la Grecia). Pertanto, anche se si tratta di un impegno formale, la ricollocazione avrà luogo soltanto a partire da luglio.

    (12)

    L’Estonia 20 per la Grecia, la Finlandia 270 per la Grecia e 30 per l’Italia, la Francia 400 per la Grecia, l’Irlanda 40 per la Grecia, la Lettonia 15 per la Grecia, la Lituania 140 per la Grecia, i Paesi Bassi 100 per la Grecia e 25 per l’Italia, e la Slovenia 30 per la Grecia.

    (13)

    L’Austria beneficia di una sospensione temporanea della ricollocazione fino al 30% dei richiedenti assegnati allo Stato stesso ai sensi della decisione (UE) n. 2015/1601 del Consiglio. L’Austria beneficia quindi di una sospensione di un anno per quanto concerne la ricollocazione di 1 065 persone. Tuttavia, al paese si applicano i normali obblighi giuridici per la ricollocazione delle rimanenti quote, pertanto si attendono comunque impegni e ricollocazioni.

    (14)

     A inizio aprile la Polonia ha sospeso il trattamento di 73 richieste di ricollocazione che il servizio greco di asilo aveva inviato alla Polonia sulla base di un impegno da essa presentato il 16 dicembre 2015, bloccando di fatto la procedura di ricollocazione tre mesi e mezzo dopo la presentazione dell’impegno. La stessa cosa vale per le richieste dall’Italia.

    (15)

      http://ec.europa.eu/eurostat/web/products-press-releases/-/3-02052016-AP .

    (16)

    Fonte: ministero degli Interni italiano.

    (17)

    Finora sono stati ricollocati dalla Grecia in totale 21 minori non accompagnati (20 in Finlandia e 1 nei Paesi Bassi) e nessuno dall’Italia.

    (18)

     Per sostenere gli Stati membri a intensificare i loro sforzi in materia di ricollocazione, la presidenza olandese del Consiglio ha elaborato due documenti di raccomandazione, uno incentrato sui punti di crisi e la ricollocazione, l’altro sui controlli di sicurezza. Le raccomandazioni sono ampiamente in linea con quelle formulate dalla Commissione nella sua prima relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento.

    (19)

    COM(2016) 171 final.

    (20)

     Conclusioni del Consiglio europeo del 7 marzo 2016. http://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2016/03/07-eu-turkey-meeting-statement/

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    Bruxelles, 18.5.2016

    COM(2016) 360 final

    ALLEGATO

    della

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO E AL CONSIGLIO

    Terza relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento


    Allegato 1: Ricollocazioni dalla Grecia al 13 maggio 2016

    Stato membro

    Impegno formale 1

    Ricollocazioni effettive

    Impegno giuridicamente previsto nelle decisioni del Consiglio

    Austria 2

    1491

    Belgio

    200

    2415

    Bulgaria

    160

    4

    831

    Croazia

    10

    594

    Cipro

    65

    6

    181

    Repubblica ceca

    30

    4

    1655

    Estonia

    58

    19

    204

    Finlandia

    440

    111

    1299

    Francia

    1370

    362

    12599

    Germania

    40

    37

    17209

    Ungheria

    988

    Islanda

    Irlanda

    80

    10

    240

    Lettonia

    71

    21

    295

    Liechtenstein

    Lituania

    220

    6

    420

    Lussemburgo

    70

    30

    309

    Malta

    24

    11

    78

    Paesi Bassi

    250

    142

    3797

    Norvegia

    Polonia

    65

    4321

    Portogallo

    330

    89

    1778

    Romania

    385

    29

    2572

    Slovacchia

    652

    Slovenia

    60

    28

    349

    Spagna

    150

    6647

    Svezia 3

    2378

    Svizzera

    TOTALE

    4078

    909

    63302

    (1)

       Trasmesso tramite DubliNet ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 2, della decisione del Consiglio.

    (2)

       Decisione di esecuzione (UE) 2016/408 del Consiglio, del 10 marzo 2016, relativa alla sospensione temporanea della ricollocazione del 30% dei richiedenti assegnati all'Austria a norma della decisione (UE) 2015/1601 che istituisce misure temporanee nel settore della protezione internazionale a beneficio dell'Italia e della Grecia.

    (3)

       Proposta della Commissione di sospendere totalmente per un anno gli obblighi della Svezia previsti nelle decisioni sulla ricollocazione, COM(2015) 677 final, ancora all'esame del Consiglio e del Parlamento.

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    COM(2016) 360 final

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    della

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO E AL CONSIGLIO

    Terza relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento


    Allegato 2: Ricollocazioni dall'Italia al 13 maggio 2016

    Stato membro

    Impegno formale 1

    Ricollocazioni effettive

    Impegno giuridicamente previsto nelle decisioni del Consiglio

    Austria 2

    462

    Belgio

    30

    24

    1397

    Bulgaria

    90

    471

    Croazia

    10

    374

    Cipro

    15

    139

    Repubblica ceca

    20

    1036

    Estonia

    8

    125

    Finlandia

    180

    148

    779

    Francia

    200

    137

    7115

    Germania

    10

    20

    10327

    Ungheria

    306

    Islanda

    Irlanda

    20

    360

    Lettonia

    30

    2

    186

    Liechtenstein

    Lituania

    30

    251

    Lussemburgo

    30

    248

    Malta

    17

    15

    53

    Paesi Bassi

    75

    50

    2150

    Norvegia

    Polonia

    35

    1861

    Portogallo

    388

    122

    1173

    Romania

    330

    6

    1608

    Slovacchia

    250

    Slovenia

    10

    218

    Spagna

    50

    18

    2676

    Svezia 3

    50

    39

    1388

    Svizzera

    30

    10

    TOTALE

    1 658

    591

    34 953

    (1)

       Trasmesso tramite DubliNet ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 2, della decisione del Consiglio.

    (2)

       Decisione di esecuzione (UE) 2016/408 del Consiglio, del 10 marzo 2016, relativa alla sospensione temporanea della ricollocazione del 30% dei richiedenti assegnati all'Austria a norma della decisione (UE) 2015/1601 che istituisce misure temporanee nel settore della protezione internazionale a beneficio dell'Italia e della Grecia.

    (3)

       Proposta della Commissione di sospendere totalmente per un anno gli obblighi della Svezia previsti nelle decisioni sulla ricollocazione, COM(2015) 677 final, ancora all'esame del Consiglio e del Parlamento.

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    Bruxelles, 18.5.2016

    COM(2016) 360 final

    ALLEGATO

    della

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO E AL CONSIGLIO

    Terza relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento


    Allegato 3: Conclusioni sulla situazione dei reinsediamenti all'11 aprile 2016, in linea con le conclusioni del 20 luglio 2015
    e con il "meccanismo 1:1" con la Turchia (in vigore dal 4 aprile 2016)

    Stato membro/Stato associato

    Impegni presi secondo il programma del 20 luglio 2015

    Reinsediamenti totali secondo il programma del 20 luglio 2015 compreso il meccanismo 1:1 con la Turchia

    Paese terzo da cui il reinsediamento ha avuto luogo

    Austria

    1 900

    1 443 1

    Libano: 827; Giordania: 442; Turchia: 173; Iraq: 1

    Belgio

    1 100

    321

    Libano: 313; Giordania: 4; Turchia: 4

    Bulgaria

    50

    0

    Croazia

    150

    0

    Cipro

    69

    0

    Repubblica ceca

    400

    52

    Libano: 32; Giordania: 20

    Danimarca

    1 000

    481

    Libano, Uganda

    Estonia

    20

    0

    Finlandia

    293 2

    139 3

    Libano; Turchia: 11 nell'ambito del meccanismo 1:1 (programma nazionale)

    Francia

    2 375 4

    221 5

    65 Giordania, 156 Libano

    Germania

    1 600

    54

    Turchia: 54 nell'ambito del meccanismo 1:1

    Grecia

    354

    0

    Ungheria

    0

    0

    Islanda

    50

    48

    Libano

    Irlanda

    520

    263

    Libano

    Italia

    1 989

    266

    Libano

    Lettonia

    50

    0

    Liechtenstein

    20

    20

    Turchia

    Lituania

    70

    5

    Turchia: 5 nell'ambito del meccanismo 1:1

    Lussemburgo

    30

    0 6

    Malta

    14

    0

    Paesi Bassi

    1 000

    353

    Libano: 216; Giordania: 2; Turchia: 57 (di cui 52 nell'ambito del meccanismo 1:1); Marocco: 1; Etiopia: 8; Kenya 69

    Norvegia

    3 500

    323

    Giordania, Libano, Turchia

    Polonia

    900

    0

    Portogallo

    191

    0 7

    Romania

    80

    0

    Slovacchia

    100 8

    0

    Slovenia

    20

    0

    Spagna

    1 449

    0

    Svezia

    491

    55 9

    Turchia: 55 nell'ambito del meccanismo 1:1

    Svizzera

    519

    413

    Libano: 349

    Siria: 64

    Regno Unito

    2 200

    1 864 10

    Giordania, Libano, Turchia, Egitto, Iraq e altri paesi in base delle esigenze umanitarie.

    TOTALE

    22 504

    6 321

     

    (Un totale di 177 persone è stato reinsediato dalla Turchia nell'ambito del meccanismo 1:1, di cui 166 attraverso il programma del 20 luglio 2015)

    (1)

       Questo numero include i ricongiungimenti familiari e i casi di reinsediamento previsti dal programma austriaco di accoglienza umanitaria.

    (2)

       Questo numero rientra nella quota nazionale finlandese di 750 persone da reinsediare nel 2016. 

    (3)

       La cifra non comprende 11 siriani reinsediati dalla Turchia nell'ambito del meccanismo 1:1 attraverso il programma nazionale finlandese.

    (4)

       Questo numero si aggiunge alla quota nazionale e ai precedenti impegni della Francia.

    (5)

       Questo numero si aggiunge alle persone ricollocate nell'ambito dei precedenti programmi di reinsediamento e degli impegni della Francia per lo stesso periodo. Inoltre, nell'aprile del 2016 la Francia ha concesso 81 visti a rifugiati siriani vulnerabili dalla Turchia nel quadro del programma nazionale per i visti e l'asilo.

    (6)

       Non hanno avuto luogo reinsediamenti ai sensi delle conclusione del 20 luglio 2015, ma 46 siriani sono stati reinsediati in Lussemburgo dalla Turchia nel 2015 nell'ambito del programma nazionale di reinsediamento.

    (7)

       Nel 2015 il Portogallo ha reinsediato 27 siriani dall'Egitto nell'ambito del programma nazionale, al di fuori dal programma del 20 luglio 2015.

    (8)

       La Slovacchia ha reinsedialo 149 assiri, al di fuori dal programma del 20 luglio 2015.

    (9)

       Nel 2015 la Svezia ha reinsediato 1 900 persone nell'ambito del suo piano nazionale, al di fuori del programma del 20 luglio 2015.

    (10)

       Nel 2015 nell'ambito dei programmi nazionali di reinsediamento del Regno Unito.

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