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Document 52007DC0100
Communication from the Commission to the European Parliament and the Council - Gender Equality and Women Empowerment in Development Cooperation [SEC(2007) 332]
Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio - Parità tra donne e uomini ed emancipazione femminile nella cooperazione allo sviluppo [SEC(2007) 332]
Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio - Parità tra donne e uomini ed emancipazione femminile nella cooperazione allo sviluppo [SEC(2007) 332]
/* COM/2007/0100 def. */
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Parità tra donne e uomini ed emancipazione femminile nella cooperazione allo sviluppo [SEC(2007) 332] /* COM/2007/0100 def. */
[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE | Bruxelles, 8.3.2007 COM(2007) 100 definitivo COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Parità tra donne e uomini ed emancipazione femminile nella cooperazione allo sviluppo [SEC(2007) 332] COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Parità tra donne e uomini ed emancipazione femminile nella cooperazione allo sviluppo INTRODUZIONE La parità tra donne e uomini è un valore essenziale non solo di per sé, ma in quanto diritto umano fondamentale e questione di giustizia sociale; è altresì un fattore cruciale di crescita e riduzione della povertà ed è una delle chiavi per raggiungere gli obiettivi di sviluppo del millennio. Questi principi sono oggi ampiamente riconosciuti, eppure le ineguaglianze sono ancora radicate nei sistemi culturali, sociali e politici di molti paesi. La CE e gli Stati membri dell'UE hanno un ruolo determinante nell'impegno per eliminare il divario tra donne e uomini nel mondo in via di sviluppo. A livello internazionale, hanno sottoscritto accordi e dichiarazioni internazionali a sostegno della parità tra i generi (1) ( tutte le note figurano nell' allegato I ). Di conseguenza, l'attuale politica dell'UE in materia di sviluppo è caratterizzata da una forte determinazione ad accelerare i progressi in questo importante settore. Il Consenso europeo (2) sottolinea il valore dell'uguaglianza tra uomini e donne nel quadro delle nuove modalità di aiuto. Tale uguaglianza, che costituisce un obiettivo e un valore comune all'intera UE, nel Consenso europeo è riconosciuta come priorità in se stessa e identificata come uno dei cinque principi condivisi (3) della cooperazione allo sviluppo dell'UE. Inoltre, negli accordi di cooperazione in materia di sviluppo conclusi con tutte le regioni geografiche, l'UE si è impegnata a favorire la parità tra donne e uomini, ragazze e ragazzi (4) . La "Tabella di marcia per la parità tra donne e uomini" (5) identifica la promozione dei diritti e dell'emancipazione delle donne all'esterno dall'UE come uno dei sei ambiti prioritari (6) . Per avanzare verso questo obiettivo, la maggior parte degli Stati membri e la Commissione europea hanno adottato finora una doppia strategia che comprende, da un lato, l'integrazione della parità tra i generi in tutte le politiche, le strategie e le azioni e, dall'altro, il finanziamento di misure che sostengono direttamente l'emancipazione femminile (7) . Per adeguare questo approccio alle nuove modalità di aiuto e ai requisiti della Dichiarazione di Parigi sull'efficacia degli aiuti, nel novembre 2005 la Commissione ha organizzato insieme all'UNIFEM (8) una grande conferenza dal titolo "Owing Development: Promoting Gender Equality in New Aid Modalities and Partnerships" (Titolarità dello sviluppo: promozione della parità di genere nelle nuove modalità di aiuto e partenariato). La conferenza ha tracciato un bilancio dei progressi conseguiti nell'eliminazione delle disuguaglianze tra uomini e donne nel mondo in via di sviluppo ed ha proposto una nuova valutazione del ruolo che può svolgere l'UE per favorire questi progressi nell'ambito della ristrutturazione dell'aiuto allo sviluppo. La presente comunicazione si basa sui risultati di tale conferenza, sul quadro politico del Consenso europeo e sull'esperienza pratica acquisita. Secondo gli impegni formulati nella "Tabella di marcia per la parità tra donne e uomini", essa formula una strategia dell'UE per progredire nei seguenti settori: - la parità di diritti (politici, civili, economici, occupazionali, sociali e culturali) per donne e uomini, ragazze e ragazzi; - la parità di accesso alle risorse, e di controllo delle risorse, per donne e uomini; - la parità tra donne e uomini per quanto riguarda le opportunità di esercitare un'influenza politica ed economica. Mentre il precedente "Programma d’azione per l’integrazione della parità tra i generi nella cooperazione allo sviluppo della Comunità", valido dal 2001 al 2006, aveva gettato le basi per il potenziamento delle capacità nell'ambito della Commissione europea, il presente documento colloca decisamente la parità tra donne e uomini e l'emancipazione femminile nel contesto dell'UE e intende inviare un forte segnale sull'importanza della parità in tutte le future iniziative di cooperazione allo sviluppo. PRINCIPIO DELLA PARITÀ TRA DONNE E UOMINI E DELL'EMANCIPAZIONE FEMMINILE Le donne sono al centro dello sviluppo socioeconomico sostenibile, della riduzione della povertà e della tutela dell'ambiente. Malgrado ciò, gran parte delle donne in tutto il mondo sperimenta l'ineguaglianza nella vita quotidiana. La natura delle disparità è complessa, ma l'esperienza ha dimostrato che alcuni settori sono particolarmente significativi per comprendere la relazione tra la condizione femminile e la riduzione sostenibile della povertà. Il ruolo delle donne nel lavoro e nelle attività economiche è spesso sottovalutato poiché la maggior parte di esse lavora in settori informali , spesso con bassi livelli di produttività e di reddito, condizioni di lavoro insoddisfacenti e protezione sociale scarsa o addirittura assente. In Africa, ad esempio, le donne costituiscono il 52% della popolazione totale, ma contribuiscono per il 75% al lavoro agricolo e per il 60-80% alla produzione e alla commercializzazione degli alimenti. Nel 2005 la forza lavoro femminile nell'Africa subsahariana ammontava a circa 73 milioni di persone, pari al 34% delle persone occupate nel settore formale, ma percepiva soltanto il 10% del reddito e possedeva l'1% dei beni (9) . La liberalizzazione degli scambi , anche se a lungo termine ha esercitato un'incidenza positiva sulla maggior parte delle economie, a breve termine può anche provocare conseguenze negative per gruppi vulnerabili, in particolare le donne povere (10) . Vari settori dell'economia possono influenzare in modo cruciale la parità tra donne e uomini: ad esempio, la carenza di infrastrutture può compromettere la scolarizzazione delle bambine rendendo insicuri i trasporti, o perché la mancanza di sorgenti idriche vicine 'costringe' i genitori a ricorrere alle ragazze per i lavori domestici. L'emancipazione delle donne è un aspetto fondamentale della governance . In molti paesi le donne tendono ancora ad essere emarginate dal processo decisionale. È fondamentale introdurre una normativa che garantisca la parità di diritti (11) per tutte le donne e gli uomini, accompagnandola con misure di attuazione destinate a proteggere i diritti umani fondamentali delle donne e favorire la riduzione della povertà e la crescita economica. Nelle situazioni di conflitto le donne hanno un ruolo cruciale: dovrebbero quindi essere pienamente associate agli sforzi per la costruzione della pace, in conformità con la risoluzione 1325 del Consiglio di sicurezza dell'ONU (12) . Le ineguaglianze persistono per quanto riguarda l'accesso all' istruzione (13) : il 57% dei bambini in età scolare che non frequentano scuole sono femmine (14) e almeno i due terzi degli analfabeti nel mondo sono donne (15) . La possibilità per donne e ragazze di emanciparsi economicamente e socialmente, frequentando la scuola o impegnandosi in attività produttive e civiche fuori di casa, è ostacolata dalle responsabilità quotidiane loro imposte dalla divisione del lavoro domestico. Nel settore sanitario , preoccupa l'accesso limitato delle donne ai servizi di base. Inoltre, la principale fonte di preoccupazione in materia di parità tra i generi è la sfera della salute sessuale e riproduttiva e dei relativi diritti. Non solo un maggiore investimento in questo campo sosterrebbe un diritto umano basilare, ma un miglioramento della situazione sanitaria delle donne avrebbe effetti positivi sull'insieme dell'economia. Molti degli scarsi progressi nel settore della salute femminile realizzati negli ultimi decenni sono oggi minacciati dalla pandemia di HIV/AIDS. I casi di infezione da HIV tra le donne e le ragazze aumentano in modo inquietante (16) . La violenza contro le donne viola i diritti umani ed è al contempo un grave ostacolo al raggiungimento dell'uguaglianza, dello sviluppo e della pace. Molto spesso, inoltre, è associata alla diffusione dell'HIV/AIDS. La tratta delle donne è una forma di criminalità che affonda le radici nella diffusione della povertà e dell'ineguaglianza, nella gestione inadeguata della cosa pubblica, nei conflitti armati e nella mancanza di protezione contro le discriminazioni. Nell' allegato II figura un'analisi più dettagliata delle ineguaglianze tra donne e uomini. PROGRESSI E SFIDE L'Unione europea ha compiuto passi importanti per sostenere la parità tra donne e uomini sia al proprio interno, sia nei paesi terzi. La parità sta diventando una parte integrante del dialogo con un numero crescente di paesi partner e delle consultazioni con la società civile all'interno dell'UE. Questo processo ha reso i nostri partner in via di sviluppo più consapevoli dell'importanza dell'uguaglianza tra donne e uomini e dell'emancipazione femminile, e li ha sensibilizzati in particolare sulla relazione tra questi obiettivi e la riduzione della povertà (17) . A questo si è accompagnato un cospicuo progresso verso il conseguimento della parità nei singoli paesi partner, realizzato grazie a progetti e programmi sostenuti dalla Commissione europea e dagli Stati membri dell'UE (18) . In tutto l'esercizio di programmazione del 10° FES, la CE è stata particolarmente attenta a tener conto dell'obiettivo della parità tra i generi nelle strategie nazionali. Vi sono stati miglioramenti concreti anche nel settore del potenziamento delle capacità, sia negli Stati membri che nella Commissione. (19) Malgrado questi progressi, rimangono da affrontare sfide notevoli. In primo luogo, siamo ancora lontani dal raggiungere gli obiettivi di sviluppo del millennio (OSM). In particolare, abbiamo mancato la prima scadenza degli OSM in materia di parità tra donne e uomini, che consisteva nell'eliminare ogni discriminazione nell'insegnamento elementare e secondario entro il 2005. Il tasso di istruzione secondaria delle bambine rispetto ai bambini nei paesi in via di sviluppo è in media dell'89%. Le donne continuano ad avere una minore percentuale di lavori dignitosi rispetto agli uomini e una donna su tre subisce durante la vita qualche forma di violenza. Va inoltre considerato che gli OSM si concentrano sugli aspetti relativi alla salute e all'istruzione e non colgono altre dimensioni variegate dell'ineguaglianza tra donne e uomini (20) . In secondo luogo, i progressi verso la parità si scontrano con pesanti ostacoli di ordine sociale e culturale. Le strutture sociali tradizionali incoraggiano poco a modificare l'attuale distribuzione dei poteri tra uomini e donne, specialmente laddove esiste un interesse radicato a mantenere lo status quo . Questo può contribuire a spiegare perché le azioni specifiche a favore della parità tra i generi non sono sempre considerate prioritarie e rivestono anzi un'importanza secondaria nella maggior parte delle strategie nazionali (21) . Anche da questo punto di vista, nonostante i forti miglioramenti conseguiti, è evidente che la parità tra donne e uomini non è stata pienamente integrata nelle strategie nazionali o nella pratica della cooperazione allo sviluppo dell'UE. Per quanto riguarda la Commissione europea, la valutazione tematica sull'integrazione delle questioni di genere nella cooperazione allo sviluppo della CE con i paesi terzi, del 2003, pur riconoscendo il lavoro costruttivo svolto dalla Commissione, ha concluso che per quanto riguarda l'uguaglianza tra donne e uomini e l'integrazione delle questioni di genere nella cooperazione allo sviluppo della CE i risultati politici concreti sono stati scarsi. Ha inoltre constatato che le risorse finanziarie specificamente destinate a sostenere tale integrazione sono state trascurabili rispetto a quelle destinate ad altre questioni orizzontali. Molte delle raccomandazioni espresse in tale valutazione sembrano ancora valide, sia per la Commissione che per alcuni Stati membri. ( Nell' allegato IV figurano le nove raccomandazioni principali ). (22) Una delle maggiori risorse di cui dispone l'UE per promuovere la parità tra donne e uomini nelle relazioni esterne è l'esperienza delle migliori pratiche acquisita all'interno dell'Unione. L'UE riconosce la parità tra i generi come diritto umano fondamentale e condizione necessaria per il raggiungimento degli obiettivi della crescita, della piena occupazione e della coesione sociale. Ha pertanto investito molto in questo obiettivo, attraverso la normativa (23) , l'integrazione della dimensione di genere, le misure specifiche per il miglioramento della condizione femminile, i programmi di azione, il dialogo sociale e il dialogo con la società civile. Occorre costruire un'autentica impostazione europea basata su questa lunga esperienza, nonché sulla natura unica dell'Europa in quanto gruppo multiculturale e profondamente diversificato di paesi che – nonostante le notevoli differenze di cultura e tradizione – sono accomunati dalla grande attenzione alla questione dell'uguaglianza tra uomini e donne. L'UE dovrebbe porsi come obiettivo fondamentale il sostegno ai paesi terzi nella loro adesione a impegni internazionali quali la piattaforma d'azione di Pechino e nell'attuazione di tali impegni. UNA STRATEGIA DELL'UE PER ACCELERARE IL CONSEGUIMENTO DELLA PARITÀ TRA DONNE E UOMINI L'Unione europea è giunta ad una svolta per quanto riguarda la promozione della parità tra i generi nella cooperazione allo sviluppo. Il quadro giuridico e le politiche esistono già: la questione principale è come garantire l'effettiva applicazione di strategie e pratiche che, nel quadro delle nuove modalità di aiuto, abbiano risultati tangibili sulla situazione delle donne. Dev'essere chiaro che le misure a favore della parità, oltre a rafforzare la coesione sociale e aumentare la protezione dei diritti umani delle donne, hanno una forte incidenza sulla crescita economica, sull'occupazione e sulla riduzione della povertà. Obiettivi La nuova strategia dell'UE deve seguire due obiettivi : primo, rendere più efficace l'integrazione della dimensione di genere ; secondo, riorientare le azioni specifiche svolte nei paesi partner per favorire l'emancipazione delle donne. Per raggiungere questi obiettivi, occorrerà adeguare le strategie di cooperazione per la parità e l'emancipazione delle donne alla nuova architettura degli aiuti, prima di tutto al sostegno al bilancio. Integrazione efficace Affinché la parità tra i generi e l'emancipazione femminile siano integrate più efficacemente, saranno necessari cambiamenti in tre settori. 1. Azione politica 2. La parità tra donne e uomini e l'emancipazione femminile devono essere introdotti nel dialogo politico con i paesi partner al più alto livello (24) . 3. Cooperazione allo sviluppo 4. Nel preparare e attuare le strategie di cooperazione, occorre tenere conto del ruolo cruciale svolto dalle donne nella crescita e nello sviluppo. Ad esempio, le strategie per l'agricoltura e la sicurezza alimentare devono prendere chiaramente in considerazione le varie difficoltà affrontate dalle donne nelle zone rurali, poiché in alcuni paesi in via di sviluppo esse garantiscono fino all'80% della produzione alimentare di base (25) . 5. Bisogna intraprendere partenariati, dialoghi e consultazioni efficaci con le parti interessate (compresi i governi, i centri di ricerca, le università, la società civile, le organizzazioni internazionali) nella fase di preparazione delle strategie nazionali e dei programmi di aiuto. 6. Occorrono meccanismi di responsabilizzazione reciproca che includano la parità tra i generi e l'emancipazione femminile, e chiarire i rispettivi ruoli dei vari protagonisti (governi, comunità economiche regionali, agenzie per lo sviluppo, istituzioni internazionali, società civile, parlamenti e mezzi di comunicazione). 7. Vanno sviluppati indicatori di risultato che riflettano la problematica di genere. 8. Il sostegno al bilancio deve tenere conto delle questioni relative alla parità tra donne e uomini, collegando il versamento di quote di incentivazione a indicatori che riflettano la problematica di genere e accompagnandosi ad un dialogo politico approfondito. 9. Potenziamento delle capacità istituzionali 10. Occorrono strumenti pratici aggiornati nelle fasi di valutazione e di attuazione (26) . 11. Occorre aumentare l'accesso alle informazioni e alle migliori pratiche, e offrire una formazione sulle problematiche di genere ai paesi partner e al personale. Azioni specifiche per l'emancipazione delle donne In base all'analisi presentata alla precedente sezione 2, sono state identificate 41 azioni specifiche per l'emancipazione delle donne, nei seguenti settori: - governance (diritti umani, emancipazione politica delle donne, elaborazione di indicatori, ruolo delle donne nelle situazioni di conflitto e successive a un conflitto); - occupazione e attività economiche (emancipazione economica e sociale, occupazione, analisi del bilancio in funzione delle questioni di genere, gestione delle finanze pubbliche); - istruzione (abolizione delle tasse scolastiche, incentivi alla scolarizzazione delle bambine, miglioramento dell'ambiente scolastico, alfabetizzazione delle adulte); - sanità (sistema di protezione sociale, salute sessuale e riproduttiva e relativi diritti); - violenza contro le donne (normativa, protezione delle vittime, sensibilizzazione tramite i media, istruzione e formazione). Nell' allegato III figura un elenco indicativo delle possibili azioni di sostegno. Queste attività sono indicate a titolo di esempio, per aiutare a individuare l'equilibrio ideale nei programmi relativi a ogni specifico paese o regione. L'insieme adeguato di attività sarà deciso caso per caso, dopo un'analisi approfondita di ogni singola situazione. Il principio della partecipazione diretta e le nuove modalità di aiuto Il principio della partecipazione diretta ( ownership ) del paese beneficiario alle iniziative di cooperazione allo sviluppo è al centro della dichiarazione di Parigi. Per le azioni che promuovono la parità tra donne e uomini e l'emancipazione femminile, è stato dimostrato che tale partecipazione non deve riguardare soltanto i governi dei paesi partner, ma anche le donne beneficiarie. In pratica questo comporta spesso il coinvolgimento di organizzazioni della società civile e organizzazioni che operano a livello della comunità (27) . Il sostegno alle organizzazioni della società civile che favoriscono la parità tra i generi è particolarmente importante nei casi in cui il numero di donne attive nelle amministrazioni locali o centrali o nel parlamento è limitato. Pertanto l'UE mira a incoraggiare la creazione di tali organizzazioni laddove non esistono e ad investire notevolmente per potenziarne le capacità laddove esistono ma devono rafforzarsi, ad esempio nei settori delle attività di lobby e sensibilizzazione, dell'analisi delle problematiche di genere e dell'acquisizione di conoscenze in campo economico. L'UE cercherà di fare in modo che l'aiuto allo sviluppo sia efficacemente indirizzato al sostegno di politiche nazionali in favore della parità, sulla base di un dialogo politico approfondito con i governi partner e con i principali operatori non governativi. Saranno analizzati gli ostacoli e le esigenze di ogni singolo paese per consentire un'autentica partecipazione locale, sia a livello governativo che nella società civile, nonché tra i donatori internazionali. La nuova filosofia enunciata nella dichiarazione di Parigi si riflette nei meccanismi attualmente più utilizzati per la prestazione di aiuti: oggi si preferisce sostenere il bilancio e le impostazioni settoriali, invece che progetti individuali e indipendenti. Il sostegno al bilancio si può effettuare in presenza di alcune condizioni: occorre che sia in corso una strategia di sviluppo nazionale o settoriale e un programma di riforma economica appoggiato dai principali donatori internazionali (generalmente il FMI), e che vi sia un chiaro impegno ad applicare le riforme. Il sostegno al bilancio può contribuire alla parità tra donne e uomini collegando il versamento di quote variabili ai miglioramenti constatati tramite indicatori disaggregati in base al genere, rafforzando i sistemi di gestione delle finanze pubbliche e stimolando il dialogo sulle priorità politiche dei paesi partner. La Commissione europea e gli Stati membri sosterranno l'elaborazione di indicatori e la raccolta di dati che possano rivelare i cambiamenti nel settore della parità tra donne e uomini e che possano essere collegati al versamento di quote variabili. La parità tra donne e uomini nelle strategie nazionali La preparazione di un documento strategico di riduzione della povertà, di un piano di sviluppo nazionale o di un documento di strategia nazionale fornisce un'opportunità unica di analizzare la condizione delle donne rispetto agli uomini, di individuare gli ostacoli allo sviluppo e alla crescita legati al genere e di definire politiche nazionali sensibili alla questione della parità. La situazione di un paese rispetto al problema della parità dev'essere analizzata settore per settore, cercando di comprendere le implicazioni per la crescita e per la povertà. In tale contesto, il processo di dialogo politico in corso tra l'UE e i paesi partner sarà utilizzato per includere le questioni di genere nell'analisi dei parametri relativi alla povertà. A questo dialogo politico si accompagneranno azioni di sostegno dell'UE per potenziare le capacità delle autorità nazionali in materia di parità tra donne e uomini. Sarà importante sottolineare che la povertà non consiste semplicemente in una mancanza di reddito o di risorse finanziarie, ma comprende anche la disparità nell'accesso ai vantaggi materiali e immateriali della società e nel controllo di tali vantaggi. Occorrerà pertanto iscrivere nell'agenda politica vari obiettivi, ad esempio: - fare accettare una concezione più vasta e pluridimensionale della povertà, che non si limita alla scarsità di reddito ma comprende anche la mancanza di tempo disponibile; promuovere valutazioni della diversa incidenza della povertà sulle donne e sugli uomini, nonché tecnologie in grado di aumentare la disponibilità di tempo; - fare accettare il concetto che la società civile dovrebbe contribuire al dialogo politico, alla formulazione e al monitoraggio dei documenti strategici di riduzione della povertà dal punto di vista della parità tra donne e uomini; promuovere misure opportune di potenziamento delle capacità. Necessità di indicatori che riflettano la problematica di genere Sono necessari indicatori che misurino i risultati dell'integrazione della dimensione di genere e delle azioni specifiche in questo settore (28) . Gli indicatori attualmente in uso tendono per lo più a riflettere le questioni di genere nei settori sociali. Nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo esistono pochi indicatori affidabili in grado di misurare i cambiamenti relativi all'occupazione femminile, all'economia domestica non remunerata, all'incidenza/prevalenza della violenza contro le donne, al diritto all'eredità/proprietà e all'uso dei terreni, alla rappresentazione e partecipazione delle donne nel processo decisionale. L'UE sosterrà pertanto l'elaborazione e l'uso di indicatori che riflettano la problematica di genere e favorirà il potenziamento delle statistiche di base, per consentire di progredire nell'intera gamma delle questioni di parità ed emancipazione (29) . L' allegato VII contiene un elenco non esaustivo di possibili indicatori, che prendono in considerazione i settori dell'istruzione, della sanità, della governance/emancipazione femminile, dell'occupazione e delle attività economiche, dell'impiego del tempo e della violenza contro le donne. Strategie di integrazione della dimensione di genere nell'elaborazione dei bilanci L'aumento del sostegno al bilancio come strumento fondamentale di aiuto pone la questione di come promuovere la parità tra donne e uomini nell'ambito di tale programma o grazie ad esso. Per conseguire questo scopo è di vitale importanza garantire che i bilanci dei paesi partner tengano conto della dimensione di genere. A tal fine è necessario: - concentrarsi sulla sensibilizzazione alla questione della parità tra i generi e sull'integrazione di tale questione nel processo di bilancio a livello nazionale e locale; - stabilire nuove priorità nelle spese e riorientare i programmi nei vari settori per conseguire sia la parità tra i generi, sia lo sviluppo umano; - controllare le entrate e le spese pubbliche per accertarsi che le disuguaglianze stiano effettivamente diminuendo. Coordinamento e armonizzazione con gli Stati membri Un coordinamento destinato a rendere il più possibile complementari i programmi degli Stati membri e quelli della Commissione è cruciale per promuovere efficacemente la parità tra donne e uomini nella cooperazione allo sviluppo. La Commissione continuerà a organizzare riunioni periodiche tra gli esperti su questioni di genere degli Stati membri e, insieme agli Stati membri, cercherà di aumentare non solo il coordinamento a livello dell'UE, ma anche l'armonizzazione delle attività a favore della parità tra i generi nella cooperazione allo sviluppo. In via prioritaria si procederà a rafforzare le competenze della CE e degli Stati membri in materia, tramite l'identificazione e lo scambio delle migliori pratiche. La preparazione dei documenti di strategia nazionale e delle strategie comuni di assistenza continuerà ad essere al centro degli sforzi di coordinamento e armonizzazione. Inoltre, le delegazioni della CE e le ambasciate degli Stati membri continueranno a utilizzare i meccanismi di coordinamento esistenti per le attività sul campo a favore della parità tra donne e uomini. Azione dell'UE a livello internazionale e regionale La cooperazione bilaterale con i paesi partner sulla questione della parità tra donne e uomini sarà completata dall'azione svolta dall'UE a livello internazionale. La presenza di un'unica voce europea sulla scena internazionale potenzia il ruolo dell'Unione in quanto principale protagonista mondiale della cooperazione allo sviluppo. La Commissione e gli Stati membri dell'UE cercheranno attivamente di promuovere la parità tra donne e uomini e l'emancipazione femminili nei contesti internazionali competenti, cercando in particolare di estendere tale problematica dai settori della sanità e dell'istruzione ad altri settori non contemplati dagli OSM. La cooperazione regionale e interregionale incentiva la condivisione di informazioni tra i membri delle organizzazioni regionali su strumenti, dati, documentazione analitica e formazione specificamente dedicati alla questione della parità. La Commissione e gli Stati membri continueranno quindi a promuovere la cooperazione regionale nel settore della parità tra donne e uomini e ad impegnarsi con le reti internazionali e regionali esistenti in questo campo. AZIONI SPECIFICHE DELLA CE PER LA PROMOZIONE DELLA PARITÀ TRA DONNE E UOMINI Per attuare questa strategia, la Commissione opererà sui seguenti tre fronti. Programmazione per paese La Commissione europea sarà particolarmente attenta a garantire che la parità tra donne e uomini e l'emancipazione femminile figurino in tutte le future strategie nazionali e regionali (30) . In particolare si concentrerà sulle seguenti azioni: - ulteriore elaborazione di strumenti interni e orientamenti per la programmazione; - valutazione sistematica delle strategie nazionali e regionali in base alla questione della parità tra i generi, comprese le revisioni intermedie e finali di tali strategie; - adeguamento delle strategie nazionali secondo i risultati delle suddette valutazioni; - creazione di partenariati con organizzazioni internazionali competenti dotate di un'esperienza significativa nell'integrazione della dimensione di genere nei progetti e nei programmi. (31) Programmi tematici e altri strumenti finanziari A prescindere dai programmi nazionali e regionali, è possibile contare sulle risorse aggiuntive fornite tramite i programmi tematici pluriennali presentati dalla Commissione nelle prospettive finanziarie 2007-2013. Il programma tematico "Investire nelle persone" (32) contiene una dotazione destinata a finanziare azioni comunitarie per la "promozione della parità di genere e dei diritti delle donne". Attraverso questo programma tematico saranno resi disponibili finanziamenti per le seguenti grandi aree di intervento: - azioni strategiche e di sensibilizzazione per promuovere l'attuazione degli impegni internazionali; - potenziamento delle capacità di ONG e associazioni che favoriscono la parità tra i generi e ai diritti delle donne; - rafforzamento delle capacità statistiche dei governi. I fondi disponibili saranno accordati tramite inviti a presentare proposte per le organizzazioni ammissibili e accordi diretti con partner selezionati. La parità tra donne e uomini sarà altresì sostenuta mediante l'attuazione dei programmi tematici sull'ambiente (33) e sulla sicurezza alimentare (34) , nonché tramite il nuovo strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (EIDHR II) (35) e lo strumento per la stabilità (36) . Monitoraggio e follow up Il risultato pratico di questa nuova strategia dell'UE dev'essere oggetto di un monitoraggio. Per valutare i progressi conseguiti e perfezionare e adeguare la strategia ai cambiamenti del contesto internazionale, la Commissione europea organizzerà nel 2010 una seconda grande conferenza internazionale sulla parità tra donne e uomini, a cui parteciperanno tutti i principali attori interessati (37) . Saranno inoltre effettuate valutazioni esterne nelle fasi intermedia e finale dell'attuazione della strategia, rispettivamente nel 2010 e alla fine del ciclo del 10° FES: queste comprenderanno un'analisi del bilancio concentrata sul tema della parità relativa ai progetti finanziati dalla CE e ai programmi che prevedono un sostegno generale al bilancio, in almeno dodici paesi pilota selezionati. Le delegazioni della CE, in stretta collaborazione con le ambasciate degli Stati membri, continueranno a inserire nelle loro relazioni annuali una valutazione della promozione e del conseguimento della parità tra donne e uomini nel paese partner interessato. Inoltre, nella relazione annuale sulla politica di sviluppo della Comunità europea e sull'attuazione dell'aiuto esterno, la sezione dedicata alla parità tra donne e uomini continuerà a contenere dati aggregati sui progressi conseguiti. La CE e gli Stati membri esamineranno la possibilità di attuare un sistema di rendicontazione annuale congiunto a livello dell'UE, che potrebbe comprendere un monitoraggio dell'integrazione della dimensione di genere nella cooperazione allo sviluppo. CONCLUSIONE Per eliminare la povertà è necessario che donne e uomini abbiano pari opportunità nelle sfere economica e sociale, il medesimo accesso alle risorse della società e il medesimo controllo di tali risorse. Tuttavia, per ottenere progressi significativi in direzione della parità nei paesi in via di sviluppo partner dell'UE, quest'ultima deve affrontare sistematicamente gli ostacoli al raggiungimento dell'obiettivo che esistono sia nei paesi in questione, sia all'interno di alcuni meccanismi comunitari di cooperazione allo sviluppo. Questi problemi possono essere affrontati soltanto grazie a un dialogo politico più intenso, che comprenda esplicitamente la parità tra donne e uomini ed apra la strada a un impegno attivo dell'UE con le organizzazioni della società civile e le altre organizzazioni che sostengono attivamente l'obiettivo in questione nei paesi interessati. In tale contesto, non potremo conseguire autentici progressi se non utilizzeremo in modo più efficace e concreto lo strumento principale per conseguire una maggiore parità tra donne e uomini, cioè l' integrazione della dimensione di genere . Lo strumento secondario, che consiste in azioni specifiche e mirate per l'emancipazione delle donne, dev'essere utilizzato in maniera complementare, per affrontare questioni strategiche che incidono sul benessere e sulle opportunità di gruppi particolarmente vulnerabili. L'applicazione di entrambi gli strumenti deve prendere in considerazione e riflettere la situazione sociale e culturale specifica di ogni paese in via di sviluppo partner dell'UE. Per sostenere questa impostazione occorre ampliare l'attenzione alla parità tra donne e uomini, finora incentrata sui campi della salute e dell'istruzione, ed estenderla ad altri settori di cooperazione. Una combinazione tra campagne di sensibilizzazione, sostegno alle associazioni di donne e azioni specifiche destinate a cambiare i modelli culturali, sociali e politici e la distribuzione del potere politico ed economico: questa è la strada per promuovere la parità tra donne e uomini. Si tratta chiaramente di un compito difficile, ma l'UE è determinata ad aiutare i suoi paesi partner a superare tutti gli ostacoli su questo percorso fondamentale.