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Document 32023R0152

    Regolamento di esecuzione (UE) 2023/152 del Consiglio del 23 gennaio 2023 che attua il regolamento (UE) n. 359/2011 concernente misure restrittive nei confronti di determinate persone, entità e organismi in considerazione della situazione in Iran

    ST/5160/2023/INIT

    GU L 20I del 23.1.2023, p. 1–22 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    Legal status of the document In force

    ELI: http://data.europa.eu/eli/reg_impl/2023/152/oj

    23.1.2023   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    LI 20/1


    REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/152 DEL CONSIGLIO

    del 23 gennaio 2023

    che attua il regolamento (UE) n. 359/2011 concernente misure restrittive nei confronti di determinate persone, entità e organismi in considerazione della situazione in Iran

    IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

    visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

    visto il regolamento (UE) n. 359/2011 del Consiglio, del 12 aprile 2011, concernente misure restrittive nei confronti di determinate persone, entità e organismi in considerazione della situazione in Iran (1), in particolare l'articolo 12, paragrafo 1,

    vista la proposta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

    considerando quanto segue:

    (1)

    Il 12 aprile 2011 il Consiglio ha adottato il regolamento (UE) n. 359/2011.

    (2)

    Il 25 settembre 2022 l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha rilasciato una dichiarazione a nome dell'Unione in cui deplora il diffuso e sproporzionato ricorso alla forza da parte delle forze di sicurezza iraniane nei confronti di manifestanti non violenti, osservando che ha comportato la perdita di vite umane nonché un elevato numero di feriti. Nella dichiarazione si afferma inoltre chiaramente che i responsabili dell'uccisione di Mahsa Amini devono essere chiamati a risponderne e si invitano le autorità iraniane a garantire indagini trasparenti e credibili per chiarire il numero di persone decedute e gli arresti, rilasciare tutti i manifestanti non violenti e garantire un giusto processo a tutte le persone detenute. Si sottolinea inoltre che la decisione dell'Iran di limitare drasticamente l'accesso a internet e di bloccare le piattaforme di messaggistica istantanea viola palesemente la libertà di espressione. Infine, si afferma che l'Unione valuterà tutte le opzioni disponibili per affrontare l'uccisione di Mahsa Amini e il modo in cui le forze di sicurezza iraniane hanno risposto alle successive manifestazioni.

    (3)

    In tale contesto, e in linea con l'impegno dell'Unione di affrontare con l'Iran tutte le questioni che destano preoccupazione, compresa la situazione dei diritti umani, 18 persone e 19 entità dovrebbero essere inserite nell'elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi oggetto delle misure restrittive di cui all'allegato I del regolamento (UE) n. 359/2011.

    (4)

    È pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento (UE) n. 359/2011,

    HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

    Articolo 1

    L'allegato I del regolamento (UE) n. 359/2011 è modificato conformemente all'allegato del presente regolamento.

    Articolo 2

    Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

    Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

    Fatto a Bruxelles, il 23 gennaio 2023

    Per il Consiglio

    Il presidente

    J. BORRELL FONTELLES


    (1)  GU L 100 del 14.4.2011, pag. 1.


    ALLEGATO

    Le persone e le entità seguenti sono aggiunte all'elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi riportato nell'allegato I del regolamento (UE) n. 359/2011:

    Persone

     

    Nome

    Informazioni identificative

    Motivi

    Data di inserimento nell'elenco

    «156.

    SAJJADI Seyed Hamid Hazaveh

    هزاوه حمید سید سجادی

    Data di nascita: 21.3.1969

    Luogo di nascita: Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: ministero iraniano dello sport e della gioventù

    Hamid Sajjadi è il ministro dello sport e della gioventù dell'Iran.

    È responsabile delle pressioni esercitate per far tacere gli atleti iraniani e impedire loro di denunciare a livello internazionale le repressioni in atto in Iran. È stato coinvolto personalmente nel caso di Elnaz Rekabi, un'atleta iraniana di arrampicata che ha gareggiato senza hijab in occasione dei campionati asiatici di arrampicata tenutisi nell'autunno 2022 a Seoul. Dopo la gara, Rekabi è stata attirata con l'inganno nell'ambasciata iraniana a Seoul, dove le sono stati confiscati passaporto e telefono cellulare per ordine delle autorità di Teheran. Una volta trasferita, probabilmente contro la sua volontà, a Teheran, è stata interrogata da due istituzioni politiche e sportive dell'Iran e ha incontrato Sajjadi. Durante questo incontro è stata costretta a rilasciare una dichiarazione in cui si scusa per aver gareggiato senza hijab e le è stata rivolta la minaccia di procedere alla confisca dei terreni di famiglia. Nel dicembre 2022 è emerso che l'abitazione della famiglia di Elnaz Rekabi a Zanjan era stata demolita.

    Hamid Sajjadi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    157.

    GOLPAYEGANI Seyyed Mohammed Saleh Hashemi

    گلپایگانی سید محمد صالح هاشمی

    Data di nascita: 1967

    Luogo di nascita: Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: capo del Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male (Quartier generale per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio)

    Entità associate: Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male (Quartier generale per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio), polizia morale

    Dal 25 agosto 2021 Seyyed Mohammed Saleh Hashemi Golpayegani è a capo del Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male (noto anche come Ufficio o Quartier generale per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio). Il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male è un'istituzione governativa responsabile della definizione e dell'applicazione nella società di modelli comportamentali eccessivamente severi.

    Nel 2022 il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male ha svolto un ruolo determinante nella definizione di nuovi e più severi codici morali per le donne, che violano palesemente i loro diritti umani. Inoltre il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male ricopre un ruolo centrale nella predisposizione della sorveglianza delle donne e degli uomini che non rispettano tali codici e nell'imposizione di sanzioni spesso brutali nei loro confronti. Tali codici sono poi brutalmente applicati dalle forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF), inserite nell'elenco dell'UE, e più precisamente dalla polizia morale.

    In qualità di capo del Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male, Seyyed Mohammed Saleh Hashemi Golpayegani è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    158.

    ASGARI Hassan

    حسن عسگری

    alias ASKARI Hassan

    حسن عسکری

    Luogo di nascita: Bijar, Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: governatore di Sanandaj, provincia del Kurdistan

    Entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Hassan Asgari è il governatore della città di Sanandaj, nella provincia iraniana del Kurdistan, nonché ex comandante delle forze locali del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC).

    In qualità di governatore di Sanandaj è responsabile della risposta violenta e brutale data nella città alle proteste scoppiate in seguito alla morte della giovane curda Mahsa Amini nel settembre 2022. Quando è stata segnalata l'uccisione, da parte delle forze di sicurezza di Sanandaj, di una manifestante sedicenne, Asgari e altri funzionari hanno dichiarato che la giovane è morta di overdose e che si è probabilmente trattato di un suicidio. Quella di addurre false cause di decesso per i manifestanti uccisi dalle forze di sicurezza è una tattica comune utilizzata dai funzionari iraniani per eludere le loro responsabilità negli abusi dei diritti umani commessi.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    159.

    KHIABANI Hossein Modarres

    مدرس حسین خیابانی

    Data di nascita: marzo 1968/1969

    Luogo di nascita: Teheran, Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: ex governatore della provincia i Sistan eBaluchestan

    Hossein Modarres Khiabani è stato il governatore della provincia iraniana di Sistan eBaluchestan dal settembre 2021 al dicembre 2022 ed era responsabile di controllare le forze dell'ordine iraniane (LEF) nella provincia.

    Durante il suo mandato in qualità di governatore, le LEF e altre forze di sicurezza hanno represso varie proteste e hanno fatto ricorso a violenze eccessive nei confronti dei manifestanti. È ampiamente comprovato che il 30 settembre 2022 uno sproporzionato ricorso alla forza abbia portato all'uccisione di almeno 66 persone nella città di Zahedan, nella provincia di Sistan e Baluchestan.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    160.

    KOUSHA Esmaeil Zarei

    کوشا اسماعیل زارعی

    alias KOSHA Ismail

    کشا یسمیل

    Data di nascita: 1978

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: governatore della provinciadel Kurdistan

    Esmaeil Zarei Kousha è il governatore della provincia iraniana del Kurdistan e responsabile di controllare le forze dell'ordine iraniane (LEF) nella provincia.

    In quanto tale, è responsabile della risposta brutale e del ricorso eccessivo alla violenza da parte delle LEF e delle forze di sicurezza in occasione delle proteste organizzate in Kurdistan in seguito alla morte della ventiduenne Mahsa Amini nel settembre 2022.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    161.

    KOWSARI Mohammad Esmail

    اسماعیل محمد کوثری

    Data di nascita: 3.5.1955

    Luogo di nascita: Teheran, Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Grado: Brigadier Generale

    Funzione: membro del Parlamento iraniano

    Mohammad Esmail Kowsari è un membro del Parlamento iraniano dal 2020. È un legislatore intransigente e membro del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC). Prima di divenire membro del Parlamento, Kowsari è stato il comandante del quartier generale Sarallah dell'IRGC a Teheran dal 2017 al 2020.

    Durante le proteste del 2022/2023 ha ripetutamente minacciato conseguenze per le forze di sicurezza che non avessero adempiuto al loro dovere e represso le proteste. Ha altresì invocato un maggiore intervento militare contro i manifestanti pacifici. In qualità di membro del Parlamento, ha esortato la magistratura iraniana a condannare a morte i manifestanti.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    162.

    MIRSALIM Mostafa

    میرسلیم مستفا

    alias MIR-SALIM Mostafa; MIRSALIM Sayyid Mostafa Agha

    میر-سالم مستفا

    میرسلیم سید مستفا آقا

    Data di nascita: 9.6.1947

    Luogo di nascita: Teheran, Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Passaporto n.: Q5956077 (Iran)

    Funzione: membro del Parlamento iraniano

    Mostafa Mirsalim è un membro del Parlamento iraniano.

    Durante le proteste del 2022/2023 ha sostenuto in modo particolarmente acceso l'imposizione della pena di morte nei confronti dei manifestanti arrestati, servendosi del Parlamento come piattaforma per promuovere e chiedere con veemenza la loro esecuzione capitale. Ha invocato l’esecuzione dei manifestanti nel giro di pochi giorni dopo l'arresto. Inoltre attacca con frequenza la libera stampa ed è a favore delle restrizioni ai social media.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    163.

    NAGHDALI Mohammad Taghi

    تقی محمد نقدعلی

    Data di nascita: 6.6.1972

    Luogo di nascita: Khomeinishahr- Isfahan, Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: membro del Parlamento iraniano

    Mohammad Taghi Naghdali è un membro del Parlamento iraniano nonché membro della commissione giuridica del Parlamento.

    Durante le proteste del 2022/2023 ha sostenuto in modo particolarmente acceso l'imposizione della pena di morte nei confronti dei manifestanti arrestati, servendosi del Parlamento come piattaforma per promuovere e chiedere con veemenza la loro esecuzione capitale. Inoltre, attacca con frequenza la libera stampa ed è coinvolto nell'elaborazione di disposizioni legislative volte a limitare il libero flusso dell’informazione.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    164.

    GHAZANFARABADI Mousa

    موسا غضنفرآبادی

    Data di nascita: 1966

    Luogo di nascita: Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: membro del Parlamento iraniano; capo della commissione giuridica e giudiziaria del Parlamento

    Mousa Ghazanfarabadi è un membro del Parlamento iraniano ed è a capo della commissione giuridica e giudiziaria del Parlamento. In quanto tale è responsabile dell'esame giudiziario e giuridico dei piani ministeriali proposti in Parlamento, dell'esame e dell'approvazione dei piani relativi al diritto penale nonché delle indagini sull'operato dei funzionari e dei dirigenti del paese dal punto di vista giudiziario e giuridico.

    Non ha condannato le gravi violazioni dei diritti umani commesse da funzionari iraniani durante le proteste del 2022/2023. Al contrario, ha dichiarato personalmente che le donne che violano le regole sull’hijab dovrebbero essere private dei loro diritti sociali e si è schierato a favore del ricorso alla forza in risposta a tali casi. Inoltre, sta occultando i reati commessi dalle forze iraniane difendendo la versione del governo per quanto concerne gli eventi connessi alla morte di Mahsa Amini.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    165.

    NOROOZI Ahmad

    نوروزی احمد

    alias NOROUZI Ahmad; NEWROUZI Ahmad; NAWROUZI Ahmad

    Data di nascita: 1988

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: direttore del Servizio mondiale della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB); amministratore delegato di Press TV

    Entità associate: Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB); Press TV

    Ahmad Noroozi è il direttore del Servizio mondiale della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB) e l'amministratore delegato di Press TV, il principale canale pro-governo in lingua inglese che controlla i mezzi di informazione dell'IRIB in lingua straniera.

    L'IRIB è la società nel settore dei media gestita dallo Stato iraniano e ha trasmesso centinaia di confessioni estorte a detenuti iraniani, con doppia cittadinanza o stranieri in Iran. L'IRIB e le sue controllate costituiscono uno strumento fondamentale della campagna di censura e repressione di massa condotta dal governo iraniano nei confronti dei suoi cittadini. L'IRIB ha prodotto, e trasmesso di recente, interviste a persone costrette a confessare che i propri parenti non erano stati uccisi dalle autorità iraniane durante le proteste scoppiate a livello nazionale, bensì erano morti per cause accidentali ed estranee.

    Press TV è responsabile della produzione e trasmissione di confessioni estorte a detenuti, fra cui giornalisti, attivisti politici ed esponenti di minoranze curde e arabe, in violazione dei diritti a un giusto processo e a un equo processo riconosciuti a livello internazionale.

    In qualità di direttore dell'IRIB e di amministratore delegato di Press TV, Ahmad Noroozi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    166.

    POURANVARI Youssef

    یوسف پورانواری

    alias POURANVARI Youssuf

    Data di nascita: 26.5.1983

    Luogo di nascita: Teheran, Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Documento d'identità nazionale n.: 0492699836 (Iran)

    Funzione: direttore del dipartimento trasmissioni e programmazione del principale canale in lingua straniera della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB)

    Entità associate: Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB)

    Youssef Pouranvari è il direttore del dipartimento trasmissioni e programmazione del principale canale in lingua straniera della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB).

    In quanto conglomerato statale di mezzi d'informazione gestito dal governo iraniano, l'IRIB ha il monopolio dei servizi radiotelevisivi in Iran e svolge un ruolo centrale nel limitare l'esercizio del diritto alla libertà di espressione e impedire il libero flusso delle informazioni in Iran tramite attività di censura. L'IRIB produce, sostiene e diffonde la propaganda del governo sia in Iran sia a livello internazionale. Inoltre l'IRIB trasmette regolarmente accuse false e infondate contro cittadini iraniani, con doppia cittadinanza e stranieri, e utilizza notizie falsificate per fare cattiva informazione e lanciare false accuse contro presunti nemici del regime. Inoltre l'IRIB collabora ampiamente con le agenzie di sicurezza e di intelligence, compreso il ministero dell'intelligence e della sicurezza (MOIS) dell'Iran e il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), per ottenere e diffondere pubblicamente confessioni estorte a detenuti iraniani, con doppia cittadinanza e stranieri. Dalle testimonianze e da altri elementi di prova emerge il ricorso a torture, sia fisiche che psicologiche, a minacce nei confronti di familiari e a trattamenti degradanti al fine di estorcere le confessioni. Dal 2009 le trasmissioni dell'IRIB hanno diffuso centinaia di confessioni forzate nonché contenuti diffamatori contro altre centinaia di persone. L'IRIB utilizza confessioni forzate in particolare per incriminare come spie cittadini con doppia cittadinanza e stranieri, per demonizzare attivisti per i diritti umani e per legittimare la repressione nei confronti di minoranze religiose come la comunità baha’i.

    In qualità di direttore del dipartimento trasmissioni e programmazione del principale canale in lingua straniera dell'IRIB, Youssef Pouranvari contribuisce alla repressione di dimostranti pacifici, giornalisti, difensori dei diritti umani, studenti e altre persone che rivendicano i propri diritti legittimi.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    167.

    KADEM Ahmad

    کادم احمد

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Grado: Brigadier Generale

    Funzione: capo del quartier generale regionale Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Il Brigadier Generale Ahmad Kadem è il capo della base operativa (quartier generale regionale) Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), che controlla le truppe dell'IRGC nelle province di Khusestan, Lorestan e Kohgiluyeh e Boyer-Ahmad.

    Durante le proteste del 2022 le truppe dell'IRGC sotto il suo comando hanno condotto operazioni contro i manifestanti, in particolare nelle regioni di Khusestan e Lorestan, incluso nelle città di Khorramabad (Lorestan) e Izeh (Khusestan). Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato, utilizzando munizioni attive contro i manifestanti. In qualità di comandante generale delle truppe dell'IRGC in dette regioni, Kadem è responsabile degli atti di violenza perpetrati da tali truppe nei confronti dei manifestanti.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    168.

    AZIMI Mohammad Nazar

    نظر محمد عظیمی,

    alias AZIMI Mohammadnazar

    عظیمی موهاممادنازار

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Grado: Brigadier Generale

    Funzione: comandante del quartier generale Najaf Al-Ashraf del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Il Brigadier Generale Mohammad Nazar Azimi è il comandante del quartier generale Najaf Al-Ashraf del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), che controlla le truppe dell'IRGC nelle province di Kermanshah, Hamedan e Ilam.

    Durante le proteste del 2022 la provincia di Kermanshah ha visto violente repressioni da parte delle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC. In qualità di comandante del quartier generale regionale dell'IRGC per le truppe dell'IRGC attive in questa regione, è responsabile delle violenze perpetrate dall'IRGC nei confronti dei manifestanti nella provincia di Kermanshah.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    169.

    NILFRUSHAN Abbas Mortaza

    نیلفروشان عباس مرتاضا

    alias NILFOROUSHAN Abbas; NILFOROUSHAN DARDASHTI Abbas; NILFOROUSHAN DARDASHTI Abbas; NILFOROUSHAN Abbas; NILFRUSHAN DARDASHTI Abbas Mortaza

    نیلفروشان دردشتی عباس

    Data di nascita: 23.8.1966

    Luogo di nascita: Isfahan, Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Passaporto n.: P46631463 (Iran)

    Funzione: vicecomandante per le operazioni del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Abbas Nilfrushan è il vicecomandante per le operazioni del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) e responsabile del Comando delle operazioni dell'IRGC, una delle organizzazioni di sicurezza direttamente incaricate della repressione delle proteste.

    In tale veste, ha definito il movimento di protesta civile di base del 2022 come un movimento terrorista e una minaccia diretta per la sicurezza dell'Iran, legittimando in tal modo la dura risposta alle proteste pacifiche.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    170.

    MOEIN Moslem

    مسلم معین

    Data di nascita: 22.9.1985

    Luogo di nascita: Eslamabad, Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Documento d'identità nazionale n.: 3341588477 (Iran)

    Indirizzo: Part 7, Block 25, Ground Floor, 16th Street, Sarvestan Street, Chaghamirza Phase 2 Shahid Mehrabi, Kermanshah, Iran

    Funzione: capo del quartier generale per il ciberspazio della Forza di resistenza Basji (Basij)

    Moslem Moein è un alto funzionario della Forza di resistenza Basji (Basij), la famigerata organizzazione paramilitare volontaria, inserita nell'elenco dell'UE, che opera sotto il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) con sezioni in tutto l'Iran.

    Basji ha svolto un ruolo chiave nella repressione letale a opera del regime nei confronti delle proteste che hanno attraversato il paese dal settembre 2022. In qualità di capo del quartier generale per il ciberspazio di Basji, Moein supervisiona le misure volte a controllare e censurare le attività online degli iraniani. Ha parlato pubblicamente della priorità, per Basji, di monitorare l'uso di internet da parte degli iraniani. Inoltre, Moein è fautore dello sviluppo di un'intranet iraniana nazionale, che potrebbe permettere al regime di disconnettere l'Iran dall'internet globale. Il governo iraniano continua a filtrare e bloccare il libero flusso dell'informazione in Iran.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    171.

    KARAMI Mohammad

    محمد کرمی

    Data di nascita: 27.1.1966

    Luogo di nascita: Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Grado: Brigadier Generale

    Passaporto n.: K50849392 (Iran), scade il 23.9.2024

    Funzione: comandante del quartier generale Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) per la provincia di Sistan e Baluchestan e la provincia di Kerman

    Il Brigadier Generale Mohammad Karami è il comandante del quartier generale Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), che comanda le truppe dell'IRGC nella provincia di Sistan e Baluchestan e nella provincia di Kerman.

    La provincia di Sistan e Baluchestan ha visto alcune delle più violente repressioni operate dalle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC, nel corso delle proteste del 2022. Il 30 settembre 2022 la capitale di provincia Zahedan ha vissuto un “venerdì di sangue” quando le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco su una protesta nata a Zahedan attorno alla preghiera del venerdì, utilizzando munizioni attive. Almeno 70 manifestanti sono deceduti in seguito a colpi di arma da fuoco. Da allora le violenze nei confronti dei partecipanti alle proteste successive sono continuate. In qualità di comandante del quartier generale regionale dell'IRGC per le truppe dell'IRGC attive in questa regione, Karami è responsabile delle violenze perpetrate dall'IRGC nei confronti dei manifestanti nella provincia di Sistan e Baluchestan, in particolare in relazione al “venerdì di sangue”.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    172.

    JAVIDAN Ali Akbar

    جاویدان علی اکبر

    Data di nascita: 21.3.1967

    Luogo di nascita: Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: comandante delle forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF) nella provincia di Kermanshah

    Ali Akbar Javidan è il comandante delle forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF) nella provincia di Kermanshah dal giugno 2019.

    In tale veste, è responsabile di aver ordinato la violenta reazione delle LEF alle proteste svoltesi a Kermanshah nel 2022. È altresì responsabile di assicurare la rigorosa attuazione, da parte delle LEF, delle politiche morali che violano gravemente i diritti umani, anche attraverso la repressione attiva delle donne che non rispettano i codici relativi al velo. È inoltre responsabile degli arresti di donne a opera delle LEF nel corso delle proteste del luglio 2022. È responsabile di violenze, discriminazione, comportamenti crudeli e degradanti nonché detenzione arbitraria nei confronti di donne.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    173.

    AZARPENDAR Abbas

    آذرپندار عباس

    Luogo di nascita: Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: amministratore delegato di Radis Vira Tejarat Co.; direttore regionale in Iran per Tiandy Technologies

    Abbas Azarpendar è l’amministratore delegato di Radis Vira Tejarat Co., un intermediario fondamentale in Iran che fornisce alcune delle più avanzate apparecchiature di sorveglianza al governo iraniano.

    Durante le proteste che hanno fatto seguito alla morte di Mahsa Amini, in stato di fermo di polizia, a metà settembre 2022, le apparecchiature di Radis Vira Tejarat Co. sono state utilizzate dalle forze di sicurezza iraniane, compresi il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), le forze Basij che operano sotto l'IRGC e le forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF), per reprimere brutalmente le proteste avvenute a livello nazionale, il che ha portato alla tortura o alla morte di almeno 516 manifestanti, inclusi almeno 70 minori.

    Azarpendar è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023»;

    Entità

     

    Nome

    Informazioni identificative

    Motivi

    Data di inserimento nell'elenco

    «13.

    Ravin Academy

    آکادمی راوین

    Luogo di registrazione: Teheran, Iran

    Data di registrazione: 2019

    Numero di registrazione: 49135

    Sede principale: Second Floor, No. 36, Naqdi Street, North Sohrevardi Street, Shahid Ghandi-Niloufar Neighborhood, Teheran, Iran

    Ravin Academy è una società di cibersicurezza con sede in Iran che fornisce istruzione e formazione in materia di cibersicurezza nel settore sia difensivo che offensivo, nonché addestramento di hacker.

    Inoltre, Ravin Academy opera per conto del ministero iraniano dell'intelligence (MOIS) e del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), sostenendoli nel reclutamento di hacker.

    Alcuni hacker addestrati presso la Ravin Academy hanno partecipato direttamente alla perturbazione delle comunicazioni dei manifestanti contro il regime iraniano, reprimendo in tal modo le proteste.

    Ravin Academy è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    14.

    Samane Gostar Sahab Pardaz Private Limited Company

    شرکت سامان گستر سحاب پرداز با مسئولیت محدود

    alias Sahab Pardaz

    سحاب پرداز

    Luogo di registrazione: Teheran, Iran

    Sede principale:

    Teheran, No. 22, Khorramshahr Street

    Teheran, North Shohvardi Street, Korramshahr Street, Number 24, Floor 1

    Samane Gostar Sahab Pardaz Private Limited Company è una società con sede in Iran che presta servizi di filtraggio dei social media.

    Svolge attività di censura e sorveglianza per il governo dell'Iran (effettuate anche nel corso delle proteste del 2022) che vietano, limitano o criminalizzano l'esercizio della libertà di espressione o di riunione da parte dei cittadini iraniani, o che limitano l'accesso alla stampa o ai mezzi radiotelevisivi.

    Samane Gostar Sahab Pardaz Private Limited Company è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    15.

    Autorità di regolamentazione delle comunicazioni (Communication Regulation Authority - CRA)

    ارتباطات و مقررات تنظیم سازمان رادیویی

    alias Communication Regulation Authority

    Luogo di registrazione: Teheran, Iran

    Entità associate: ministero iraniano delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione

    L'Autorità di regolamentazione delle comunicazioni (CRA) opera sotto l'autorità del ministero iraniano delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. La CRA esegue l'obbligo imposto dal governo iraniano di filtrare i contenuti internet mediante uno spyware denominato SIAM.

    Durante le proteste del 2022 la CRA ha utilizzato il proprio controllo dell'accesso a internet e dei telefoni cellulari per localizzare i manifestanti e creare un quadro dettagliato delle attività dei dissidenti e dei manifestanti affinché le autorità se ne avvalessero a loro discrezione. La CRA è pertanto responsabile di aver sostenuto la repressione di dimostranti pacifici, giornalisti, difensori dei diritti umani, studenti e altre persone che rivendicano i propri diritti legittimi.

    La CRA è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    16.

    Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male

    ستاد امر به معروف و نهی از منکر

    alias Ufficio per ordinare il bene e proibire il male; Quartier generale per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio; Setad-PV

    ستاد پو

    Tipo di entità: istituzione governativa

    Luogo di registrazione: Iran

    Sede principale: Iran

    Persone associate: GOLPAYEGANI Seyyed Mohammed Saleh Hashemi, capo del Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male

    Altre entità associate: Forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF)

    Il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male è un'istituzione governativa responsabile della definizione e dell'applicazione nella società di modelli comportamentali eccessivamente severi.

    Nel 2022 il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male ha svolto un ruolo determinante nella definizione di nuovi e più severi codici morali per le donne, che violano palesemente i loro diritti umani. Inoltre il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male ricopre un ruolo centrale nella predisposizione della sorveglianza delle donne e degli uomini che non rispettano tali codici e nell'imposizione di sanzioni spesso brutali nei loro confronti. Tali codici sono poi brutalmente applicati dalle forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF), inserite nell'elenco dell'UE, e più precisamente dalla polizia morale.

    Il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    17.

    Imen Sanat Zaman Fara Company

    شرکت ایمن صنعت زمان فرا

    Indirizzo: Shahrak-e-Jafar Abad-e-Jangal Rd, Naseriyeh, Teheran, Iran;

    Number 16, Kolezar alley, Farsian Street, Shahid Rezaiee Street, Azadegan Autobahn, Teheran, Iran;

    Number 16, Gholshan 14, Golestan Boulevard, Negarestan Boulevard, Sham Abad, Teheran, Iran

    Tipo di entità: società privata

    Luogo di registrazione: Iran

    Data di registrazione: 2010

    Documento d'identità nazionale n.: 103201991293 (Iran)

    Numero di registrazione: 369541 (Iran)

    Sede principale: Iran

    Persone associate: Mohammad Zandi Aliabadi, presidente del consiglio di amministrazione;

    Hossein Zandi Aliabadi, vicepresidente del consiglio di amministrazione;

    Fatemeh Haghshenas, amministratore delegato

    Altre entità associate: Forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF)

    Imen Sanat Zaman Fara Company è una società iraniana che fabbrica e importa apparecchiature di sicurezza per le forze di sicurezza iraniane.

    Le sue apparecchiature sono utilizzate dalle forze di sicurezza iraniane per reprimere violentemente le proteste pacifiche, comprese le proteste a seguito della morte della ventiduenne Mahsa Amini nel 2022, il che ha portato alla tortura o alla morte di almeno 516 manifestanti, inclusi almeno 70 minori.

    Imen Sanat Zaman Fara Company è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    18.

    Forze speciali di polizia iraniane

    نیروی ویژه پاد وحشت

    alias NOPO; Forze speciali antiterrorismo iraniane; Niroo-ye Vizhe Pasdar-e Velayat; Forze speciali dei guardiani della guida suprema; Forze speciali provinciali; Forza speciale antiterrorismo

    Indirizzo: Iran

    Tipo di entità: forza di polizia

    Luogo di registrazione: Iran

    Sede principale di attività: Iran

    Persone associate: Mohsen Ebrahimi (comandante)

    Altre entità associate: Forze dell'unità speciale dell'Iran, Forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF)

    Le Forze speciali di polizia iraniane (NOPO) sono una sottodivisione delle Forze dell'unità speciale dell'Iran e delle Forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF). Le NOPO sono un'unità altamente specializzata e addestrata, spesso interpellata per disperdere le proteste.

    Nel corso delle proteste del 2022 a seguito alla morte della ventiduenne Mahsa Amini, le NOPO hanno fatto ricorso a violenze eccessive e alla forza letale contro manifestanti disarmati, tra cui donne e minori, ad esempio sparando ai manifestanti con armi automatiche.

    Le Forze speciali di polizia iraniane (NOPO) sono pertanto responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    19.

    Radis Vira Tejarat Co.

    شرکت رادیس ویرا تجارت

    Indirizzo: Teheran, Pasdaran St., West Gilan St., No. 5, Unit 1, Corner of Mohed Dou Alley

    Tipo di entità: fornitore di servizi di sicurezza fisica, impresa privata

    Sede principale: Iran

    Persone associate: Abbas Azarpendar, amministratore delegato di Radis Vira Tejarat Co. E direttore regionale in Iran per Tiandy Technologies

    Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) e forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF) (clienti), Pars Ertebat Afzar Co (distributore)

    Radis Vira Tejarat Co. è il rappresentante iraniano della società Tiandy Technologies. Il fatto che l'amministratore delegato di Radis Vira Tejarat Co., Abbas Azarpendar, sia anche direttore regionale in Iran per Tiandy Technologies illustra gli stretti legami che intercorrono tra le società. Radis Vira Tejarat Co. è un intermediario fondamentale in Iran che fornisce alcune delle più avanzate apparecchiature di sorveglianza al governo iraniano.

    Durante le proteste che hanno fatto seguito alla morte di Mahsa Amini in stato di fermo di polizia, a metà settembre 2022, le sue apparecchiature sono state utilizzate dalle forze di sicurezza iraniane, compresi il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), le forze Basij che operano sotto l'IRGC e le forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF), per reprimere brutalmente le proteste avvenute a livello nazionale, il che ha portato alla tortura o alla morte di almeno 516 manifestanti, inclusi almeno 70 minori.

    Radis Vira Tejarat Co. è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    20.

    Corpo regionale Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Azerbaigian occidentale

    شهداء

    سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

    Indirizzo: Azerbaigian occidentale, Iran

    Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Luogo di registrazione: Azerbaigian occidentale, Iran

    Sede principale di attività: Iran

    Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Il corpo regionale Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia dell'Azerbaigian occidentale.

    Il Brigadier Generale Habib Shahsavari, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

    Durante le proteste del 2022 il corpo regionale Shohada dell'IRGC ha condotto operazioni contro manifestanti nelle regioni curde dell'Iran. In particolare, a partire dal 15 novembre 2022 tali operazioni sono state condotte contro manifestanti nelle città di Piranshahr, Mahabad e Bukan dell'Azerbaigian occidentale. Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato. Dal 15 novembre 2022 le operazioni dell'IRGC nelle città di Mahabad e Bukan hanno provocato la morte di almeno quattro e dodici persone, rispettivamente.

    Il corpo regionale Shohada dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    21.

    Corpo regionale Hazrat Nabi Akram del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Kermanshah

    حضرت نبی اکرم

    سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

    Indirizzo: Kermanshah, Iran

    Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Luogo di registrazione: Kermanshah, Iran

    Sede principale di attività: Iran

    Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Il corpo regionale Hazrat Nabi Akram del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia di Kermanshah.

    Il Brigadier Generale brigata Bahman Reyhani, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

    Durante le proteste del 2022 la provincia di Kermanshah ha visto violente repressioni da parte delle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC.

    Il corpo regionale Hazrat Nabi Akram dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    22.

    Corpo regionale Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Gilan

    قدس

    سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

    Indirizzo: Gilan, Iran

    Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Luogo di registrazione: Gilan, Iran

    Sede principale di attività: Iran

    Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Il corpo regionale Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia di Gilan.

    Il Brigadier Generale Mohammad Abdollahpour, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

    Durante le proteste del 2022 la provincia di Gilan ha visto violente repressioni da parte delle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC.

    Il corpo regionale Quds dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    23.

    Corpo regionale Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Mazandaran

    کربلای

    سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

    Indirizzo: Mazandaran, Iran

    Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Luogo di registrazione: Mazandaran, Iran

    Sede principale di attività: Iran

    Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Il corpo regionale Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia di Mazandaran.

    Il generale di brigata Siavash Moslemi, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

    Durante le proteste del 2022 l'entità ha condotto operazioni contro i manifestanti nella provincia di Mazandaran. Nel corso di tali operazioni ha fatto ricorso a un uso sproporzionato della forza e della violenza contro i manifestanti.

    Il corpo regionale Karbala dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    24.

    Corpo regionale Seyyed al-Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), provincia di Teheran

    الشهداء سید

    سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

    Indirizzo: Teheran, Iran

    Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Luogo di registrazione: Teheran, Iran

    Sede principale di attività: Iran

    Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Il corpo regionale Seyyed al-Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia di Teheran.

    Il generale di brigata Ahmad Zulqadr, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

    Durante le proteste del 2022 la violenta repressione delle proteste nella provincia di Teheran da parte delle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC, è stata particolarmente forte ed eccessiva.

    Il corpo regionale Seyyed al-Shohada dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    25.

    Base operativa Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    کربلا

    سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

    Indirizzo: Iran sudoccidentale (province di Khusestan, Lorestan e Kohgiluyeh e Boyer-Ahmad)

    Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Sede principale di attività: Iran

    Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    La base operativa (quartier generale regionale) Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nell'Iran sudoccidentale, nelle province di Khusestan, Lorestan e Kohgiluyeh e Boyer-Ahmad.

    Il generale di brigata Ahmad Kadem, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

    Durante le proteste del 2022 l'entità ha condotto operazioni contro i manifestanti, in particolare nelle province di Khusestan e Lorestan, incluso nella città di Khorramabad (Lorestan). Durante queste operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato, utilizzando munizioni attive contro i manifestanti.

    La base operativa Karbala dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    26.

    Base operativa Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    قدس

    سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

    Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Sede principale di attività: Iran

    Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    La base operativa Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) è il quartier generale regionale dell'IRGC nel sudest dell'Iran e controlla la provincia di Kerman e la provincia di Sistan e Baluchestan.

    Il generale di brigata Mohammad Karami, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

    La provincia di Sistan e Baluchestan ha visto alcune delle più violente repressioni operate dalle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC, nel corso delle proteste del 2022. Il 30 settembre 2022 la capitale di provincia Zahedan ha vissuto un “venerdì di sangue” quando le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco su una protesta nata a Zahedan attorno alla preghiera del venerdì, utilizzando munizioni attive. Almeno 70 manifestanti sono deceduti in seguito a colpi di arma da fuoco. Da allora le violenze nei confronti dei partecipanti alle proteste successive sono continuate.

    La base operativa Quds dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    27.

    Base operativa Najaf-e-Ashraf del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    الاشرف نجف

    سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

    Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Sede principale di attività: Iran

    Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    La base operativa (quartier generale regionale) Najaf-e-Ashraf del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) controlla le province di Kermanshah, Hamedan e Ilam.

    Il generale di brigata Mohammad Nazar Azimi, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

    Durante le proteste del 2022 la provincia di Kermanshah ha visto violente repressioni da parte delle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC.

    La base operativa Najaf-e-Ashraf dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    28.

    Corpo regionale Valiasr del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Khuzestan

    عصر ولی

    سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

    Indirizzo: Khuzestan, Iran

    Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Luogo di registrazione: Khuzestan, Iran

    Sede principale di attività: Iran

    Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Il corpo regionale Valiasr del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia di Khuzestan.

    Il generale di brigata Hassan Shahvarpour, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

    Il corpo regionale Valiasr dell'IRGC è responsabile dei massacri di manifestanti in Khuzestan nel novembre 2020. Inoltre, nel corso delle proteste del 2022 in Iran, ha condotto operazioni contro i manifestanti, in particolare nella città di Izeh. Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato, causando la morte di manifestanti.

    Il corpo regionale Valiasr dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    29.

    Corpo regionale Hazrat Abufazl del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Lorestan

    حضرت ابوالفضل

    سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

    Indirizzo: Lorestan, Iran

    Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Luogo di registrazione: Lorestan, Iran

    Sede principale di attività: Iran

    Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Il corpo regionale Hazrat Abufazl del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia di Lorestan.

    Durante le proteste del 2022 ha condotto operazioni contro i manifestanti nelle regioni curde dell'Iran. In particolare, sono state condotte operazioni nella città di Khorramabad nel Lorestan. Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato, utilizzando munizioni attive contro i manifestanti.

    Il corpo regionale Hazrat Abufazl dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    30.

    Corpo regionale Beit-al-Moqadas del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Kurdistan

    المقدس بيت

    سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

    Indirizzo: Kurdistan, Iran

    Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Luogo di registrazione: Kurdistan, Iran

    Sede principale di attività: Iran

    Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Il corpo regionale Beit-al-Moqadas del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia del Kurdistan.

    Il Brigadier Generale Sadegh Hosseini, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

    Durante le proteste del 2022 l'entità ha condotto operazioni contro i manifestanti nelle regioni curde dell'Iran. In particolare, a partire dal 15 novembre 2022 tali operazioni sono state condotte contro manifestanti nelle città del Kurdistan e nelle città dell'Azerbaigian occidentale Sanandaj, Kamyaran e Saqqez. Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato. Dal 15 novembre 2022 le operazioni dell'IRGC nelle città di Sanandaj, Kamyaran e Saqqez hanno provocato la morte di almeno sette persone a Sanandaj, due persone a Kamyaran e due persone a Saqqez.

    Il corpo regionale Beit-al-Moqadas dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023

    31.

    Corpo regionale Salaman del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Sistan e Baluchestan

    سلمان

    سپاه پاسداران انقلاب اسلامی

    Indirizzo: Sistan e Baluchestan, Iran

    Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Luogo di registrazione: Sistan e Baluchestan, Iran

    Sede principale di attività: Iran

    Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Il corpo regionale Salaman del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) controlla la provincia di Sistan e Baluchestan.

    Il generale di brigata Amanollah Garshasbi, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità.

    La provincia di Sistan e Baluchestan ha visto alcune delle più violente repressioni operate dalle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC, nel corso delle proteste del 2022. Il 30 settembre 2022 la capitale di provincia Zahedan ha vissuto un “venerdì di sangue” quando le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco su una protesta nata a Zahedan attorno alla preghiera del venerdì, utilizzando munizioni attive. Almeno 70 manifestanti sono deceduti in seguito a colpi di arma da fuoco. Da allora le violenze nei confronti dei partecipanti alle proteste sono continuate.

    Il corpo regionale Salaman dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    23.1.2023».


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