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Document 32007D0258

2007/258/CE: Decisione della Commissione, del 20 dicembre 2006 , sulla misura C 24/2004 (ex NN 35/2004) applicata dalla Svezia per introdurre la televisione digitale terrestre [notificata con il numero C(2006) 6923] (Testo rilevante ai fini del SEE )

GU L 112 del 30.4.2007, p. 77–94 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

Legal status of the document In force

ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2007/258/oj

30.4.2007   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

L 112/77


DECISIONE DELLA COMMISSIONE

del 20 dicembre 2006

sulla misura C 24/2004 (ex NN 35/2004) applicata dalla Svezia per introdurre la televisione digitale terrestre

[notificata con il numero C(2006) 6923]

(Il testo in lingua svedese è il solo facente fede)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2007/258/CE)

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l’articolo 88, paragrafo 2, primo comma,

dopo aver invitato gli interessati a presentare osservazioni conformemente alle suddette disposizioni e viste le osservazioni trasmesse (1),

considerando quanto segue:

1.   PROCEDIMENTO

(1)

Con lettera del 9 agosto 2001 l’operatore satellitare Nordic Satellite AB («NSAB») (2) ha presentato una denuncia alla Commissione europea («la Commissione») per quanto riguarda il presunto aiuto di Stato concesso dalla Svezia all’operatore della rete terrestre svedese, Teracom AB («Teracom»), e ad alcune sue consociate nell’ambito dell’introduzione della televisione digitale terrestre in Svezia (3). Con lettera del 28 novembre 2001 il distributore televisivo Viasat AB («Viasat»), che offre accesso sia alla televisione gratuita sia alla televisione a pagamento, ha presentato una denuncia assai simile a quella di NSAB.

(2)

Dopo un’indagine preliminare, con lettera del 14 luglio 2004 la Commissione ha informato la Svezia di avere deciso di avviare, relativamente al presunto aiuto, il procedimento formale di indagine a norma dell’articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE. La decisione di avvio del procedimento, pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 25 settembre 2004, invitava la Svezia e le altre parti interessate a presentare osservazioni sul presunto aiuto.

(3)

Il 29 ottobre 2004 la Commissione ha ricevuto la risposta del governo svedese («la risposta del 29 ottobre») alla decisione di avvio del procedimento. Essa ha altresì ricevuto osservazioni dalle seguenti parti interessate: B2 Bredband AB («B2») (4), European Cable Communications Association («ECCA») (5), European Satellite Operators Association («ESOA») (6), NSAB (7), Telenor Broadcast Holding AS («Telenor Broadcast») (8), TeliaSonera AB («TeliaSonera») (9), UGC Europe Inc. («UGC») (10) e Viasat (11).

(4)

Con lettere del 17 novembre 2004 e del 17 gennaio 2006 la Commissione ha trasmesso al governo svedese le osservazioni delle parti interessate. Il governo svedese ha inviato i suoi commenti sulle osservazioni con lettere del 20 dicembre 2004 e del 20 marzo 2006.

(5)

Il 22 novembre 2004 i servizi della Commissione hanno incontrato i rappresentanti di ECCA. Sono state inoltre tenute riunioni con i rappresentanti di NSAB e di ESOA il 1o marzo 2005 ed il 21 e 30 novembre 2005.

(6)

Con lettere dell’8 febbraio 2006, del 7 aprile 2006, del 31 maggio 2006 e del 30 agosto 2006 la Commissione ha chiesto alla Svezia informazioni supplementari. Il governo svedese ha risposto con lettere del 20 marzo 2006 («la risposta del 20 marzo» (ricevuta il 22 marzo 2006), del 25 aprile 2006 («la risposta del 25 aprile») (ricevuta il 24 ottobre 2006), del 5 maggio 2006 («la risposta del 5 maggio») (ricevuta l’11 maggio 2006), del 15 giugno 2006 (ricevuta il 16 giugno 2006) e del 1o settembre 2006 (ricevuta il 4 settembre 2006).

2.   CONTESTO

(7)

La presente decisione riguarda il presunto aiuto di Stato concesso a Teracom ed alla sua consociata Boxer TV-Access («Boxer») (salvo indicazioni contrarie, Teracom e le sue consociate saranno collettivamente chiamate «Teracom») nell’ambito dello sviluppo della piattaforma per la televisione digitale terrestre in Svezia (12). Secondo i denuncianti, Teracom ha ricevuto dallo Stato svedese un sostegno economico diretto e indiretto (attraverso le emittenti del servizio pubblico SVT e UR). Ad avviso dei denuncianti, tale sostegno è stato utilizzato per dare alla trasmissione digitale terrestre in Svezia un ingiusto vantaggio competitivo su altri tipi di trasmissione digitale, come quella via cavo o via satellite.

(8)

La presente decisione non riguarda la mancata adozione da parte della Svezia delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva sulla trasparenza delle relazioni finanziarie tra gli Stati membri e le imprese pubbliche, che è stata oggetto di una sentenza della Corte di giustizia europea (13).

3.   SOCIETÀ INTERESSATE

3.1.   Società coinvolte nello sviluppo della piattaforma digitale terrestre in Svezia

3.1.1.   Teracom

(9)

Teracom si occupa della costruzione e della gestione della piattaforma per la televisione digitale terrestre in Svezia. È una società statale creata nel 1992 per assumere la gestione delle trasmissioni radiotelevisive precedentemente curata da Televerket (l’amministrazione svedese delle telecomunicazioni) (14).

(10)

Conformemente al suo statuto, Teracom trasmette e distribuisce programmi radiotelevisivi oltre a sviluppare, commercializzare e prestare altri servizi connessi o compatibili con le sue attività di trasmissione e distribuzione. Questi altri servizi hanno principalmente ad oggetto le telecomunicazioni e l’informazione.

(11)

Sin dalla sua creazione Teracom è il proprietario e gestore esclusivo della sola rete per le trasmissioni terrestri esistente in Svezia (15). Per trasmettere tramite la piattaforma terrestre, i canali televisivi privati e commerciali concludono accordi di trasmissione con Teracom e le pagano i servizi forniti.

(12)

Il 15 dicembre 2005 la Post- och telestyrelse (l’amministrazione svedese delle poste e telecomunicazioni) ha adottato due decisioni in cui rilevava che Teracom, in quanto operatore di rete, ha in Svezia un potere significativo nei mercati all’ingrosso dei servizi di trasmissione terrestre. Pertanto, essa ha imposto a Teracom obblighi speciali per quanto riguarda la distribuzione di contenuto televisivo agli utilizzatori finali attraverso la rete terrestre tanto analogica quanto digitale. Teracom deve ora, a certe condizioni, consentire l’accesso alla piattaforma terrestre alle società che desiderano distribuire contenuto televisivo agli utilizzatori finali, praticare prezzi basati sui costi, applicare condizioni non discriminatorie in materia di accesso alla piattaforma terrestre e mantenere conti aperti e distinti per le sue proprie attività e per le attività relative all’offerta dell’accesso (16).

3.1.2.   Boxer

(13)

Boxer offre ai consumatori l’accesso a pacchetti di programmi televisivi ed ad altri servizi attraverso la piattaforma per la televisione digitale terrestre. La società è stata fondata nell’ottobre 1999 ed è posseduta al 70 % da Teracom e al 30 % da 3i, una società d’investimento in capitale di rischio britannica (17).

(14)

Boxer è il solo distributore di programmi televisivi (compresa la televisione a pagamento) attraverso la rete digitale terrestre in Svezia. I canali televisivi che ottengono la licenza per trasmettere programmi attraverso la rete terrestre svedese possono farli distribuire da Boxer concludendo un apposito accordo oppure trasmetterli in chiaro. La maggior parte dei canali televisivi che trasmettono attraverso la rete digitale terrestre hanno firmato un accordo di distribuzione con Boxer (18). Secondo i dati da essa stessa forniti, Boxer è cresciuta del 42 % nel 2005 e alla fine del dicembre 2005 aveva oltre mezzo milione di abbonati (19).

3.1.3.   SVT

(15)

SVT è la principale emittente del servizio pubblico in Svezia. Dal 1997 SVT, come tutte le altre società radiotelevisive del servizio pubblico svedese, appartiene ad una fondazione (20). Gli obblighi di SVT come emittente del servizio pubblico sono disciplinati dalle licenze concesse dal governo per quanto riguarda la trasmissione tanto analogica quanto digitale. I canali del servizio pubblico SVT devono raggiungere il 99,8 % della popolazione svedese e SVT deve trasmettere attraverso la rete terrestre nella misura più ampia possibile (21). L’obbligo di coprire il 99,8 % della popolazione comporta che, fino a quando la piattaforma digitale terrestre non sarà sviluppata appieno, SVT deve trasmettere parallelamente sulla rete terrestre analogica. SVT acquista tutti i servizi per la trasmissione terrestre da Teracom (22).

(16)

Tutti i canali SVT sono trasmessi in chiaro. La licenza prevede che SVT possa utilizzare anche il satellite e in effetti SVT trasmette i suoi canali del servizio pubblico via satellite per raggiungere l’intera popolazione svedese. Tra il marzo 1999 e l’aprile 2004 NSAB — uno dei denuncianti — ha avuto il diritto esclusivo di trasmettere attraverso i suoi satelliti i canali del servizio pubblico SVT nella regione nordica (23). I canali del servizio pubblico SVT sono altresì accessibili via cavo in base alla normativa sull’obbligo di trasmissione.

3.1.4.   Utbildningsradion («UR»)

(17)

UR — la «radio pedagogica» — è la seconda emittente del servizio pubblico in Svezia. Essa effettua trasmissioni sia radiofoniche sia televisive. Come SVT, UR appartiene alla fondazione (si veda 3.1.3.) (24).

(18)

Come nel caso di SVT, gli obblighi di UR come emittente del servizio pubblico sono disciplinati dalla licenza, in forza della quale UR, previa consultazione di Sveriges Radio (la radio svedese) e SVT, è tenuta ad acquistare i servizi per la trasmissione terrestre analogica da Teracom (25). UR trasmette attraverso uno dei canali di SVT e i suoi programmi devono raggiungere il 99,8 % della popolazione svedese. I programmi di UR sono inoltre trasmessi attraverso la rete terrestre in chiaro e, nell’ambito dell’obbligo di trasmissione, via cavo.

(19)

Nel seguito della presente decisione, SVT e UR saranno collettivamente chiamate «SVT» e i dati (per esempio, gli stanziamenti ed i pagamenti) riguardanti l’una o l’altra saranno indicati per le due società insieme (26).

3.2.   Denuncianti

3.2.1.   NSAB

(20)

NSAB è una società con sede in Svezia la quale possiede e gestisce due satelliti Sirius che forniscono alla regione nordica e a quella baltica nonché all’Europa centrale e orientale servizi televisivi ed altri servizi media e di telecomunicazioni. NSAB distribuisce i segnali radiotelevisivi delle emittenti tanto pubbliche quanto private.

(21)

NSAB appartiene per il 75 % alla società lussemburghese SES ASTRA, uno dei principali operatori europei di trasmissione diretta via satellite, e per il 25 % alla Svenska Rymdaktiebolag (società per azioni spaziale svedese). La Svenska Rymdaktiebolag è una società a responsabilità limitata di proprietà statale e con attività in Svezia (27). Fino al marzo 2000 NSAB era parzialmente controllata da Teracom (28).

3.2.2.   Viasat

(22)

Viasat è un operatore che fornisce televisione gratis e a pagamento e che distribuisce i programmi attraverso la piattaforma satellitare Sirius. Essa trasmette dal Regno Unito (la società è registrata anche in questo Paese). Viasat è una consociata interamente controllata dal gruppo svedese MTG AB («MTG»). MTG opera in tutto il mondo e sostiene di essere, tra l’altro, il più grande operatore di televisione gratis e a pagamento in Scandinavia e nei Paesi baltici.

4.   TRASMISSIONI TELEVISIVE

4.1.   Piattaforme per le trasmissioni televisive in Svezia

(23)

In Svezia i programmi televisivi sono attualmente trasmessi attraverso le reti terrestri, via cavo, attraverso i sistemi di televisione satellitare con antenna centralizzata (satellite-delivered master antenna television o SMATV), via satellite e via banda larga. Secondo il governo, le trasmissioni televisive saranno presto accessibili anche attraverso le reti di telefonia mobile di terza generazione (29).

(24)

La figura 1 mostra l’importanza relativa delle varie piattaforme televisive in Svezia nel 2006. La figura indica l’uso effettivo delle diverse piattaforme in percentuale di tutte le famiglie svedesi (30). Quanto alla piattaforma per le trasmissioni terrestri, la figura distingue tra ricezione analogica e ricezione digitale.

Figura 1:

Ricezione delle trasmissioni televisive da parte delle famiglie in Svezia nel 2006

Image

(25)

Il passaggio dall’analogico al digitale ha inciso e incide su tutte le piattaforme televisive attualmente più usate, vale a dire il cavo, il satellitare e il terrestre. La digitalizzazione delle trasmissioni televisive presenta grandi vantaggi in termini di uso più efficiente dello spettro e di maggiori possibilità di trasmissione. Ciò condurrà a servizi di alta qualità nuovi e migliori oltre che ad una più ampia scelta per i consumatori.

(26)

Indipendentemente dal tipo di piattaforma, la trasmissione digitale può avere un’architettura aperta oppure un sistema d’accesso condizionale con canali criptati. In quest’ultimo caso, per ricevere le trasmissioni digitali gli spettatori hanno bisogno di un ricevitore digitale che è incorporato nel televisore o che viene fornito a parte e si presenta come una scatola che funge da decodificatore. Per guardare i canali criptati, gli spettatori devono avere una scatola in grado di leggere una cosiddetta scheda d’accesso.

4.2.   Lo sviluppo della televisione digitale terrestre in Svezia

(27)

La televisione digitale si è sviluppata fortemente in Svezia durante gli ultimi cinque anni. Durante il periodo 2000-2005 tutte le piattaforme digitali — satellitare, cavo e terrestre — hanno avuto una crescita, ma il satellitare ha conosciuto la maggiore digitalizzazione (v. la figura 2) (31).

Figura 2:

Lo sviluppo delle piattaforme digitali in Svezia (2000-2005)

Image

(28)

Sulla base di una proposta del governo, nel 1997 il parlamento svedese decise che lo sviluppo di una rete digitale terrestre doveva iniziare in diverse parti del Paese e che lo Stato avrebbe poi deciso se e come proseguirlo (32). Si è deciso che lo sviluppo della rete digitale terrestre doveva essere finanziato interamente dalle società partecipanti, vale a dire le emittenti e il proprietario della rete, e non dallo Stato (33).

(29)

Nel 2003 il parlamento ha deciso che la rete terrestre analogica dev’essere disattivata entro il 1o febbraio 2008 (34); nel maggio 2004 ha deciso che il multiplatore riservato alle trasmissioni digitali di SVT dev’essere ampliato in modo da coprire il 99,8 % della popolazione prima che la rete terrestre analogica venga chiusa. Per allora, almeno un altro multiplatore dovrebbe coprire il 98 % della popolazione. Non è stata presa nessuna decisione riguardo alla copertura degli altri multiplatori (35).

(30)

Secondo Teracom, la prima fase della chiusura della rete terrestre analogica è iniziata il 19 settembre 2005 ed ha riguardato circa 150 000 famiglie svedesi (36). La tabella 1 indica le fasi di chiusura previste e la percentuale di popolazione che dovrebbe essere interessata da ciascuna fase.

Tabella :

Chiusura prevista della rete terrestre analogica e percentuale stimata della popolazione interessata

 

% di popolazione nella zona interessata

% di popolazione coperta dalla televisione digitale terrestre

(dati cumulativi)

Fase 1, conclusa nel novembre 2005

4

4

Fase 2, conclusa nel maggio 2006

20

24

Si prevede che la fase 3 sia conclusa nel novembre 2006

16

39

Si prevede che la fase 4 sia conclusa nel maggio 2007

28

67

Si prevede che la fase 5 sia conclusa nell’ottobre 2007

33

100

Fonte: Teracom. NB: i dati nella tabella sono stime.

(31)

Poiché le risorse proprie e i redditi generati dalla vendita dei servizi di rete (per esempio, le tasse fatte pagare agli utenti) non sono stati sufficienti per coprire interamente i costi d’investimento attinenti alla realizzazione della rete digitale terrestre su tutto il territorio nazionale, Teracom ha dovuto raccogliere capitali supplementari contraendo prestiti sul mercato dei capitali e cedendo attivi. In tal modo essa è riuscita a finanziare lo sviluppo della rete digitale terrestre (37).

4.2.1.   Trasmissioni attraverso la rete digitale terrestre in Svezia

(32)

La televisione digitale terrestre funziona attraverso multiplatori, dispositivi che combinano e digitalizzano segnali multipli da trasmettere su una linea unica o attraverso un canale comune. Ne risulta una maggiore capacità e la possibilità di trasmettere simultaneamente un numero di canali più elevato. Teracom gestisce attualmente cinque multiplatori, ognuno dei quali ha la capacità di trasmettere circa otto canali televisivi distinti. Durante la primavera del 2006 quattro dei multiplatori coprivano pressappoco il 98 % della popolazione svedese ed il quinto il 50 % circa (38).

(33)

Il governo rilascia le licenze in base alle raccomandazioni della Radio och TV-verk (l’agenzia della radiotelevisione), che esamina le domande. Nell’ottobre 2006 circa 40 canali televisivi avevano una licenza per trasmettere attraverso la rete digitale terrestre. Uno dei cinque multiplatori è riservato a SVT, un altro è attualmente utilizzato soprattutto da TV4 e i multiplatori rimanenti sono divisi fra gli altri titolari di licenze (39).

4.2.2.   La commercializzazione della rete digitale terrestre presso i consumatori

(34)

A Boxer spetta assicurare la base degli abbonati, vale a dire commercializzare presso i clienti finali la televisione a pagamento attraverso la piattaforma per le trasmissioni terrestri digitali. Secondo il governo, Teracom e Boxer affrontano la concorrenza feroce di altre piattaforme di trasmissione, quali gli operatori satellitari. Conseguentemente, per Boxer era difficile vendere i decodificatori a prezzo pieno mentre stava tentando di consolidare la sua posizione e di crearsi una base di clienti. Dopo il lancio della piattaforma digitale terrestre Boxer ha dunque offerto decodificatori ad un prezzo basso, recuperando i costi sull’intero periodo di abbonamento. Ciò spiega perché Boxer ha subito perdite notevoli nella fase iniziale della sua attività. È in tale fase che Boxer ha ricevuto un conferimento di capitale alle stesse condizioni da entrambe le sue società controllanti, il 70 % da Teracom e il 30 % da Skandia (40).

4.3.   La televisione pubblica in Svezia e il suo finanziamento

(35)

Secondo la legge svedese, ogni famiglia che possiede un televisore deve pagare un canone destinato a finanziare le società del servizio pubblico (televisione e radio) in Svezia (41).

(36)

Il canone è riscosso da Radiotjänst i Kiruna AB («Rikab») (42), una società per azioni di proprietà delle imprese svedesi del servizio pubblico radiotelevisivo. Rikab trasferisce le somme raccolte sul cosiddetto rundradiokonto, un conto speciale presso il Riksgäldskontor (ufficio svedese del debito pubblico).

(37)

Sulla base dell’attività di SVT e delle eventuali modifiche o aggiunte che il governo intenda operare per quanto riguarda gli obblighi di servizio pubblico, il parlamento decide ogni anno quanto stanziare a SVT per lo svolgimento del suo compito di servizio pubblico (43). SVT utilizza i fondi secondo quanto stabilito dalla licenza di trasmissione e dalle condizioni di stanziamento (44). SVT decide autonomamente quanta parte dei fondi assegnatile utilizzare, a esempio, per la programmazione e quanto spendere per la distribuzione dei programmi (a esempio, per pagare a Teracom le tasse di trasmissione) (45).

(38)

Nel corso della transizione al digitale, le trasmissioni terrestri saranno effettuate parallelamente in forma analogica e in forma digitale in modo che gli spettatori abbiano il tempo di adottare il nuovo modo di ricezione. Per impedire che i maggiori costi sostenuti da SVT per queste doppie trasmissioni si risolvano in un significativo aumento del canone (46), lo Stato ha deciso di introdurre un meccanismo alternativo di finanziamento. A tal fine, nel 2002 è stato aperto presso il Riksgäldskontor un conto speciale, il cosiddetto distributionskonto (conto di distribuzione). Il conto di distribuzione è finanziato con denaro proveniente dal rundradiokonto e attraverso un credito concesso dal Riksgäldskontor. Dal conto di distribuzione il denaro viene poi trasferito a SVT affinché questa paghi le tasse per potere trasmettere attraverso la rete terrestre (47).

(39)

Durante questi primi anni, il conto di distribuzione è in disavanzo perché le somme trasferite su tale conto dal rundradiokonto sono inferiori all’importo trasferito a SVT dal conto di distribuzione per pagare le tasse di trasmissione. La differenza tra ciò che il conto di distribuzione riceve dal rundradiokonto e le somme di cui SVT ha bisogno per pagare le tasse di trasmissione è coperta dal credito concesso dal Riksgäldskontor. Una volta che la rete terrestre analogica sarà disattivata e che SVT non dovrà più pagare la trasmissione in parallelo di segnali analogici e digitali attraverso la rete terrestre, i trasferimenti dal conto di distribuzione a SVT diminuiranno e il disavanzo del conto di distribuzione sarà estinto progressivamente. Si stima che tutti i costi della trasmissione in parallelo saranno interamente recuperati entro il 2013, quando il conto di distribuzione sarà nuovamente in equilibrio (48).

(40)

Secondo le condizioni di stanziamento, non esistono restrizioni per quanto riguarda il modo in cui SVT utilizza e ripartisce il denaro che le proviene dal rundradiokonto e dal conto di distribuzione, purché lo impieghi soltanto per le sue attività di servizio pubblico secondo quanto indicato nella licenza di trasmissione e nelle stesse condizioni di stanziamento (49).

4.4.   La televisione del servizio pubblico attraverso la rete terrestre: i pagamenti di SVT a Teracom per i servizi di trasmissione

(41)

Parte del finanziamento che SVT riceve è utilizzato per acquistare da Teracom i servizi di trasmissione terrestre. Il prezzo di tali servizi è negoziato tra SVT e Teracom senza l’intervento del governo. Secondo il governo e i conti annuali di Teracom, Teracom applica il principio della parità di trattamento nei confronti di tutte le emittenti per quanto riguarda le tasse da pagare per le trasmissioni analogiche e digitali (50).

(42)

Dal 1992 al dicembre 2005, Teracom era tenuta a fissare il prezzo per la trasmissione terrestre analogica a livello di costo. Le tasse effettivamente pagate da SVT a Teracom sono di solito fissate in anticipo per diversi anni, in accordi negoziati tra le due società. Secondo l’accordo attuale, i pagamenti di SVT a Teracom per il periodo 2004-2013 sono basati, tra l’altro, sul calendario previsto per la chiusura della rete terrestre analogica. Se il parlamento decide di cambiare il calendario, i pagamenti possono essere modificati (51).

(43)

Per quanto riguarda le trasmissioni digitali terrestri, il rispetto del principio della parità di trattamento da parte di Teracom risulta dal fatto che, dal 1999, a tutte le emittenti (compresa SVT) è stato applicato lo stesso modello tariffario, la cosiddetta fissazione dei prezzi in base alla penetrazione (52). Secondo tale sistema, oltre a certe tasse fisse per canale — cioè una tassa di base e una tassa di collegamento —, le emittenti pagano una tassa variabile proporzionata al numero dei loro spettatori (la cosiddetta penetrazione). L’importo per spettatore di questa tassa variabile è lo stesso per tutti i canali (53). Il principio della parità di trattamento modera la condotta in materia di prezzi seguita da Teracom nei confronti di SVT e garantisce che quest’ultima non paghi per le trasmissioni digitali terrestri un prezzo superiore a quello pagato dalle altre emittenti, nella misura in cui i servizi richiesti siano gli stessi (54). Il principio della parità di trattamento è stato recentemente riconfermato nel disegno di bilancio 2005-2006 (55).

(44)

[…] (56)  (57)

5.   DESCRIZIONE DETTAGLIATA DEL PRESUNTO AIUTO

(45)

Le misure esaminate nella presente decisione sono le seguenti:

appoggio economico indiretto a Teracom attraverso tasse di trasmissione asseritamente eccessive pagate da SVT per i servizi di trasmissione forniti da Teracom attraverso la rete terrestre sia analogica sia digitale;

appoggio economico diretto per mezzo di una garanzia di credito statale accordata a Teracom;

appoggio economico diretto sotto forma di conferimento condizionato di capitale che Teracom dovrà rimborsare.

5.1.   Pagamenti a Teracom delle tasse di trasmissione da parte di SVT

(46)

Sulla base delle informazioni disponibili quando ha adottato la decisione di avvio del procedimento, la Commissione aveva motivo di ritenere che il governo utilizzasse SVT come canale per far arrivare a Teracom fondi statali durante la transizione dalla televisione terrestre analogica a quella digitale. Secondo tali informazioni, SVT aveva ricevuto un finanziamento per la trasmissione che, su tutto il periodo 2002-2013, avrebbe superato i costi che Teracom avrebbe dovuto prevedibilmente sostenere per trasmettere i canali di SVT. Sembrava che l’importo in eccesso sarebbe ammontato a circa 509,61 milioni di corone svedesi nel 2013 (v. la tabella 2 qui sotto).

(47)

Nella decisione di avvio del procedimento la Commissione ha inoltre espresso dubbi relativamente al fatto che il finanziamento concesso a SVT per pagare le trasmissioni fosse automaticamente trasferito a Teracom. Qualora le condizioni di Teracom per la prestazione a SVT dei servizi di trasmissione non fossero comparabili a quelle di una normale transazione di mercato, eventuali pagamenti al di sopra del prezzo di mercato potrebbero far sospettare un aiuto dissimulato a favore di Teracom.

(48)

Le informazioni a disposizione della Commissione quando ha adottato la decisione di avviare il procedimento facevano ritenere che fino al 2007 i pagamenti a Teracom delle tasse di trasmissione da parte di SVT sarebbero stati inferiori ai costi che Teracom avrebbe sostenuto per trasmettere i canali di SVT (v. colonna 5 nella tabella 2). Da tali informazioni risultava tuttavia che dal 2008, quando la rete terrestre analogica sarà disattivata e SVT non dovrà più trasmettere parallelamente in analogico e in digitale, i pagamenti annuali di SVT avrebbero superato i costi sostenuti da Teracom per trasmettere SVT: dal 2008 al 2013 i pagamenti annuali di SVT a Teracom sarebbero stati considerevolmente superiori ai costi di trasmissione di Teracom. Si stimava che nel 2013 i pagamenti di SVT sarebbero stati 2,3 volte superiori ai costi di trasmissione. Tali pagamenti avrebbero più che compensato le perdite iniziali di Teracom e le avrebbero consentito di ottenere un profitto cumulativo di 509,61 milioni di corone svedesi nel 2013. La Commissione dubitava che tale profitto fosse il risultato di condizioni normali di mercato e sospettava che potesse costituire un aiuto di Stato a favore di Teracom (si veda la decisione di avvio del procedimento, paragrafo 32).

Tabella 2:

Pagamenti a Teracom delle tasse di trasmissione da parte di SVT nel periodo 2002-2013 secondo la decisione di avvio del procedimento

Anno

Pagamenti da SVT a Teracom (1)

Costi di Teracom per trasmettere SVT in analogico(2)

Costi di Teracom per trasmettere SVT in digitale(3)

Costi complessivi di Teracom per trasmettere SVT

(4 = 2+3)

Utili annuali previsti di Teracom

(5 = 4 - 1)

Utili/disavanzi cumulativi previsti di Teracom (6)

2002

485

480

160

640

- 155,00

- 155,00

2003

523

480

160

640

- 117,00

- 272,00

2004

556,46

480

160

640

-83,54

- 355,54

2005

591,79

480

160

640

-48,21

- 403,75

2006

256,19

240

160

400

- 143,81

- 547,56

2007

273,79

120

160

280

-6,21

- 553,77

2008

291,58

 

160

160

131,58

- 422,19

2009

309,57

 

160

160

149,57

- 272,61

2010

327,77

 

160

160

167,77

- 104,85

2011

346,16

 

160

160

186,16

81,31

2012

364,75

 

160

160

204,75

286,06

2013

383,55

 

160

160

223,55

509,61

5.2.   La garanzia statale a favore di Teracom

(49)

Sulla base delle informazioni disponibili quando ha adottato la decisione di avvio del procedimento, la Commissione aveva motivo di sospettare che una garanzia di credito fosse stata concessa a Teracom o quantomeno messa a sua disposizione.

(50)

Durante il 2001, per motivi principalmente connessi con gli investimenti di Teracom nella televisione digitale terrestre, le previsioni riguardo alla solvibilità di questa società non erano molto propizie e ci si aspettava che la sua solvibilità sarebbe peggiorata (58). Di conseguenza, vi era il serio rischio che Teracom avrebbe avuto difficoltà non solo ad onorare i contratti riguardanti la trasmissione dei programmi di SVT e di TV4, ma anche a trovare le risorse per sviluppare e gestire la rete digitale terrestre nel suo insieme. Inoltre, esisteva il rischio che Teracom non potesse soddisfare i suoi creditori.

(51)

Una proposta governativa del novembre 2001 raccomandava di fornire a Teracom una garanzia di credito per un importo massimo di 2 miliardi di corone svedesi (circa 210 milioni di euro). Teracom avrebbe pagato una tassa per coprire i rischi ed i costi amministrativi connessi con la concessione della garanzia, la quale sarebbe stata limitata nel tempo (59). Questa proposta è stata approvata dal parlamento nel febbraio 2002 (60). Secondo le informazioni di cui la Commissione disponeva quando ha adottato la decisione di avvio del procedimento, in seguito a tale approvazione il governo ha deciso di rilasciare una garanzia di credito a favore di Teracom.

(52)

La Commissione ha spiegato l’applicazione dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE alle garanzie di credito concesse dagli Stati membri nella comunicazione sugli aiuti di Stato concessi sotto forma di garanzie («la comunicazione sulle garanzie statali») (61). Secondo la sezione 4 di tale comunicazione, soltanto il soddisfacimento di certe condizioni assicura che una determinata garanzia statale non costituisca un aiuto di Stato ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1 (62).

(53)

Considerato il contesto in cui era stata concessa la garanzia di credito e viste le ragioni su cui si fondava la decisione di concessione, come spiegato nella decisione di avvio del procedimento (situazione finanziaria difficile e solvibilità in calo di Teracom) la Commissione aveva motivo di sospettare che le condizioni indicate nella sezione 4 della comunicazione sulle garanzie statali potessero non essere soddisfatte e che la garanzia di credito costituisse un aiuto di Stato a favore di Teracom.

5.3.   Il conferimento di capitale

(54)

Sulla base delle informazioni riguardanti la posizione finanziaria di Teracom disponibili quando ha adottato la decisione di avvio del procedimento, la Commissione non poteva escludere che il contributo condizionato di azionista sotto forma di conferimento di capitale costituisse un aiuto di Stato a Teracom.

(55)

Sebbene nel 2002 Teracom avesse iniziato a riorganizzare le attività dell’intero gruppo per migliorarne la situazione finanziaria (63) e benché le previsioni delle vendite fossero migliorate, Teracom continuava a subire perdite e la sua solvibilità continuava a peggiorare (64). Secondo le informazioni di cui la Commissione disponeva quando ha deciso di avviare il procedimento, alla fine del 2002 l’indice di solvibilità di Teracom era pari al 20 %, mentre i suoi creditori esigevano un indice di solvibilità almeno del 25 % (secondo le informazioni a disposizione della Commissione, il gruppo aveva apparentemente un indice di solvibilità del 30 %) (65). Sia Teracom sia i suoi creditori hanno dunque chiesto che venisse fatto un conferimento di capitale a favore di Teracom (66).

(56)

Secondo le informazioni a disposizione della Commissione, il governo ha concluso, da un canto, che la precaria situazione finanziaria di Teracom era temporanea e causata dai notevoli costi di investimento e di gestione e, dall’altro, che nel lungo termine Teracom sarebbe divenuta un’impresa redditizia con una forte posizione sul mercato e sarebbe stata un modello di conduzione degli affari. Nel marzo 2003 il governo ha chiesto al parlamento l’autorizzazione a concedere a Teracom un contributo condizionato di azionista sotto forma di conferimento di capitale pari a circa 500 milioni di corone svedesi (approssimativamente 52,5 milioni di euro) (67). Dopo l’approvazione del parlamento nel maggio 2003 e la firma di un accordo con Teracom nel giugno 2003, lo Stato ha concesso a Teracom un contributo condizionato di azionista.

(57)

Nel marzo 2003, prima dell’adozione della proposta, il governo ha informato la Commissione circa la sua intenzione di presentare una proposta al parlamento riguardo al conferimento di capitale. Secondo il governo, tuttavia, non si trattava di una notifica formale alla Commissione (68).

(58)

Dalle informazioni di cui disponeva la Commissione risultava però che prima del conferimento di capitale la solvibilità di Teracom era inferiore al richiesto 25 %. Ciò ha fatto concludere alla Commissione che forse la transazione non era stata effettuata alle stesse condizioni vigenti sul mercato creditizio privato (vale a dire, che forse un creditore privato non avrebbe preso la stessa decisione di conferire capitale in Teracom). La Commissione non poteva, dunque, escludere che il conferimento di capitale fosse un aiuto di Stato.

5.4.   I motivi che hanno indotto ad avviare il procedimento formale d’indagine

(59)

Le informazioni di cui disponeva la Commissione quando è stato avviato il procedimento non consentivano di escludere che tutte e tre le misure in questione corrispondessero alla definizione di cui all’articolo 87, paragrafo 1, e costituissero pertanto aiuti di Stato.

(60)

Inoltre, al momento della decisione di avviare il procedimento la Commissione non aveva accesso a nessuna informazione dalla quale risultasse che l’aiuto fosse compatibile con il trattato CE: da un canto, nessuna delle deroghe previste dall’articolo 87, paragrafo 2 e 3, o dall’articolo 86, paragrafo 2, sembrava essere applicabile, dall’altro vi era l’impressione che durante il processo di digitalizzazione la Svezia non avesse rispettato il principio della neutralità tecnologica.

(61)

La Commissione ha dunque avviato il procedimento formale d’indagine per dare alla Svezia e alle parti interessate la possibilità di presentare le loro osservazioni sulla valutazione preliminare della Commissione contenuta nella decisione di avvio del procedimento.

6.   OSSERVAZIONI DELLE PARTI INTERESSATE

6.1.   B2 Bredband AB («B2»)

(62)

B2 condivide pienamente la valutazione contenuta nella decisione di avvio del procedimento. Secondo B2, i vantaggi accordati a Teracom sono suscettibili di falsare la concorrenza non solo sul mercato delle trasmissioni digitali satellitari ma anche sul mercato delle trasmissioni digitali via cavo. Sul mercato della banda larga, la televisione multicast diventerà un prodotto importante nei prossimi anni (69).

6.2.   ECCA

(63)

ECCA non ha osservazioni particolari in merito alle informazioni presentate nella decisione di avvio del procedimento, ma accoglie favorevolmente l’esame svolto dalla Commissione per quanto riguarda i servizi di trasmissione digitale terrestre in Svezia. Ciò soprattutto perché diversi Stati membri finanziano nuove infrastrutture, in particolare le reti e i servizi per le trasmissioni digitali terrestri. Secondo ECCA, queste politiche influenzano già il comportamento dei clienti nei confronti dei servizi via cavo.

(64)

Inoltre, secondo ECCA, le procedure e le condizioni che le autorità nazionali e regionali stabiliscono per queste piattaforme sono discriminatorie e mettono gli operatori delle altre piattaforme in situazione di svantaggio competitivo. Secondo ECCA, gli investitori sono riluttanti ad investire capitali in una determinata infrastruttura se è probabile che le autorità pubbliche promuovano la creazione di una infrastruttura concorrente che può offrire gli stessi tipi di servizi a prezzi sovvenzionati. Ciò potrebbe avere effetti assai negativi sulla disponibilità dei finanziamenti necessari per consolidare questo ramo dell’industria del cavo, per potenziare le reti e per introdurre nuovi servizi (70).

6.3.   ESOA

(65)

Secondo ESOA, le autorità svedesi concedono a Teracom un aiuto di Stato illegale. Tale aiuto ha l’effetto di favorire la tecnologia terrestre a scapito di altre come il cavo e il satellite, cosa che distorce la concorrenza in quanto l’aiuto di Stato permette a Teracom di ridurre i costi e di praticare prezzi inferiori ai normali prezzi di mercato.

(66)

Secondo ESOA, la gestione dei satelliti per le trasmissioni televisive digitali richiede investimenti significativi. Tuttavia, in un mercato non distorto i satelliti sono validi concorrenti del digitale terrestre (compreso il cavo). Poiché la transizione dall’analogico al digitale è in corso in tutta l’Unione europea, ESOA teme che interventi simili a quelli visti in Svezia possano verificarsi anche in altri Stati membri (71).

6.4.   NSAB

(67)

NSAB si attiene agli argomenti avanzati nella sua denuncia e nelle osservazioni supplementari e condivide la valutazione contenuta nella decisione di avvio del procedimento. Tuttavia, essa dubita che i dati comunicati dalle autorità svedesi in risposta a tale decisione corrispondano a tutti i pagamenti di SVT a Teracom e che essi diano un’immagine esatta degli importi effettivamente pagati. NSAB invita dunque la Commissione a chiedere al governo ulteriori informazioni e chiarimenti.

(68)

Per quanto riguarda gli argomenti del governo a favore della trasmissione digitale terrestre rispetto alla trasmissione digitale satellitare, NSAB rileva che in alcuni Paesi limitrofi vi è soltanto un numero relativamente basso di famiglie che non possono ricevere le trasmissioni satellitari. Inoltre, NSAB precisa che in Paesi come per esempio la Finlandia il 10 % delle famiglie ha problemi di ricezione anche in zone nelle quali la rete digitale terrestre ha una copertura sufficiente. Essa aggiunge che secondo la BBC il 25 % delle famiglie nel Regno Unito non può guardare la televisione digitale terrestre a causa di una inadeguata installazione delle antenne.

(69)

Infine, NSAB mette in discussione l’imparzialità della relazione della Öhrlings PriceWaterhouseCoopers («PWC») sul conferimento di capitale al gruppo Teracom. Essa sostiene inoltre che la relazione basa le previsioni commerciali riguardanti Teracom su ipotesi troppo ottimistiche, per esempio quanto al numero di abbonati (72).

6.5.   Telenor Broadcast

(70)

Telenor Broadcast non prende posizione sulla questione se le misure in oggetto costituiscano aiuti di Stato. Essa sottolinea tuttavia che il sostegno fornito alla piattaforma digitale terrestre metterà gli operatori delle altre piattaforme in situazione di svantaggio competitivo tanto sui mercati della distribuzione, in cui i servizi televisivi sono offerti ai consumatori, quanto sui mercati della trasmissione, in cui l’uso delle infrastrutture di trasmissione è offerto alle emittenti.

(71)

Teracom (compresa Boxer), la quale fornisce sia servizi di trasmissione alle emittenti sia servizi televisivi ai consumatori, potrà utilizzare l’aiuto di Stato per sovvenzionare entrambe le attività. Nel mercato a valle della distribuzione televisiva questo può essere fatto offrendo servizi televisivi a prezzi più bassi oppure offrendo più decodificatori di quanto sarebbe economicamente redditizio senza l’aiuto di Stato. Secondo Telenor Broadcast, questo è un punto di importanza capitale nella fase attuale di sviluppo verso un mercato unico per tutte le piattaforme.

(72)

Telenor Broadcast solleva anche la questione se l’obbligo incombente a SVT di coprire il 99,8 % della popolazione svedese attraverso la rete terrestre non costituisca esso stesso un aiuto di Stato e mette in dubbio che la trasmissione terrestre sia il modo di distribuire la televisione più efficace in termini di costi (73).

6.6.   TeliaSonera

(73)

TeliaSonera non prende posizione sulla questione se le misure in oggetto siano compatibili con il trattato CE. Essa sottolinea tuttavia l’importanza della neutralità competitiva fra le diverse infrastrutture tecniche nel mercato della distribuzione televisiva (74).

6.7.   UGC

(74)

UGC non prende posizione sulla questione se le misure in oggetto siano compatibili con il trattato CE. Essa esprime però il suo forte sostegno all’indagine della Commissione. UGC ritiene inoltre che una concorrenza sponsorizzata dallo Stato possa soltanto distorcere il mercato. A suo parere, l’interesse pubblico non può giustificare l’intervento statale nello sviluppo della televisione digitale terrestre. Se è nell’interesse pubblico fornire la televisione digitale, vi sono molte infrastrutture alternative che consentono di farlo (75).

6.8.   Viasat

(75)

Viasat accoglie favorevolmente l’indagine della Commissione e ritiene che dalla decisione di avvio del procedimento risulti chiaramente che Teracom (compresa Boxer) ha beneficiato di un considerevole finanziamento attraverso risorse statali che costituisce un aiuto di Stato illegale. Essa condivide pienamente le conclusioni contenute nella decisione di avvio del procedimento. Secondo Viasat, la trasmissione satellitare è una piattaforma di distribuzione più efficace in termini di costi e la decisione del governo di sostenere la rete terrestre condurrà ad una riduzione delle possibilità di scelta per i consumatori e ad una qualità inferiore dei prodotti offerti.

(76)

Viasat aggiunge che Boxer, oltre ad avere ricevuto un aiuto di Stato per mezzo di Teracom, ha beneficiato di un aiuto anche direttamente da SVT. A differenza dei distributori di trasmissioni satellitari (compresa Viasat), Boxer non deve pagare una tassa per i diritti di distribuzione dei programmi di SVT (76).

7.   OSSERVAZIONI DELLA SVEZIA

(77)

Nella risposta del 29 ottobre il governo svedese afferma che Teracom non ha ricevuto nessun aiuto incompatibile con gli obblighi incombenti alla Svezia in forza del trattato CE. Esso ritiene che la decisione di avvio del procedimento fosse fondata su informazioni incomplete e spesso errate.

7.1.   Affermazione secondo cui SVT avrebbe pagato a Teracom tasse di trasmissione esorbitanti

(78)

Secondo il governo, SVT non ha effettuato e non effettuerà a favore di Teracom nessun pagamento eccessivo per i servizi di trasmissione sulla rete terrestre analogica e digitale. Inoltre, il governo sostiene che la valutazione della Commissione contenuta nella decisione di avvio del procedimento era basata su dati errati.

(79)

In primo luogo, nella decisione di avvio del procedimento la Commissione esamina i costi di Teracom riguardanti la rete digitale terrestre (colonna 3 della tabella 2) al netto dell’IVA, mentre tutti gli altri dati nella stessa tabella sono IVA inclusa. Secondo il governo, per essere comparabili, tutti i dati dovrebbero escludere l’IVA (77). qui di seguito riporta la suddetta tabella della decisione di avvio del procedimento corretta per quanto riguarda l’IVA. Secondo i dati corretti, gli utili cumulativi di Teracom nel 2013 saranno significativamente inferiori (23,7 milioni di corone svedesi) all’importo indicato nella decisione di avvio del procedimento (509,61 milioni di corone svedesi).

Tabella 3:

Pagamenti delle tasse di trasmissione da parte di SVT nel periodo 2002-2013

(al netto dell’IVA)

Anno

Pagamenti da SVT a Teracom

al netto dell’IVA (1)

Costi di Teracom per trasmettere SVT in analogico

al netto dell’IVA (2)

Costi di Teracom per trasmettere SVT

in digitale (3)

Costi complessivi di Teracom per trasmettere SVT

al netto dell’IVA (4 = 2+3)

Utili/disavanzi annuali previsti di Teracom

(5 = 4 - 1)

Utili/disavanzi cumulativi annuali previsti di Teracom

(6)

2002

388,0

384

160

544

- 156,0

- 156,0

2003

418,4

384

160

544

- 125,6

- 281,6

2004

445,2

384

160

544

-98,8

- 380,4

2005

473,4

384

160

544

-70,6

- 451,0

2006

205,0

192

160

352

- 147,1

- 598,1

2007

219,0

96

160

256

-37,0

- 635,0

2008

233,3

 

160

160

73,3

- 561,8

2009

247,7

 

160

160

87,7

- 474,1

2010

262,2

 

160

160

102,2

- 371,9

2011

276,9

 

160

160

116,9

- 255,0

2012

291,8

 

160

160

131,8

- 123,2

2013

306,8

 

160

160

146,8

23,7

Fonte: risposta del 29 ottobre, p. 25. Si noti, tuttavia, che la tabella contiene ancora alcuni errori che sono spiegati e corretti nella tabella 4.

(80)

In secondo luogo, il governo ritiene che la decisione della Commissione di avviare il procedimento sia basata su stime dei costi sostenuti da Teracom per trasmettere SVT le quali risalgono al 2001 (v. le colonne 3 e 4 nella tabella 4 e nella tabella 3 rispettivamente). Il governo afferma che i costi reali di Teracom si sono notevolmente discostati da tali stime (v. la tabella 4 qui di seguito) e, a sostegno di tale dichiarazione, ha presentato i dati esatti. La differenza è particolarmente evidente per quanto riguarda i costi di Teracom relativi alla rete digitale terrestre, originariamente stimati a 160 milioni di corone svedesi l’anno. Questo calcolo si basava sulla supposizione che la rete digitale avrebbe avuto una copertura del 98 % e sull’ipotesi che la rete sarebbe stata pienamente funzionante sin dal 2002, compresa, per esempio, la ripartizione regionale dei segnali di trasmissione e le misure di sicurezza (78). Tuttavia, è soltanto nel corso del 2005 che la rete digitale terrestre ha raggiunto tale grado di sviluppo e che i costi sostenuti da Teracom per trasmettere SVT tramite la piattaforma digitale hanno iniziato a corrispondere alle stime originarie (v. la tabella 4). I dati che mostrano i costi reali di Teracom rispecchiano peraltro il problema su cui la Commissione ha attirato l’attenzione nella decisione di avvio del procedimento, vale a dire che nella fase iniziale i costi per trasmettere SVT erano inferiori a 160 milioni di corone svedesi (79).

(81)

In terzo luogo, il governo ha precisato che, per quanto riguarda i pagamenti a Teracom delle tasse di trasmissione da parte di SVT, i dati figuranti nella decisione di avvio del procedimento (colonna 1 nella tabella 2 e nella tabella 3) non corrispondono ai pagamenti effettivi di SVT ma si riferiscono ai fondi che dovevano essere trasferiti dal conto di distribuzione a SVT. Questi fondi erano a disposizione di SVT per pagare le trasmissioni terrestri, ma SVT non era obbligata ad utilizzarli soltanto a tale scopo (80). Inoltre, il governo ha attirato l’attenzione della Commissione sul fatto che, a differenza di quanto inizialmente previsto, si era stabilito che nel 2006 SVT avrebbe ricevuto dal conto di distribuzione 384 milioni di corone svedesi (al netto dell’IVA) invece dei 205 milioni di corone svedesi (al netto dell’IVA) stimati nella decisione di avvio del procedimento (81).

(82)

Tabella 4 mostra gli effettivi pagamenti di SVT a Teracom (colonne da 1a a 1c) e i costi realmente sostenuti da Teracom per trasmettere SVT (colonne da 2 a 4) nel periodo 1999-2006 (82). Oltre al periodo oggetto della decisione di avvio del procedimento, la tabella comprende gli anni 1999, 2000 e 2001. Secondo il governo, questi dati aggiuntivi permettono alla Commissione di verificare che durante tutto il periodo successivo al varo della rete digitale terrestre nell’aprile 1999 SVT non ha effettuato pagamenti esagerati a favore di Teracom. Inoltre, gli stessi dati dissipano il dubbio, espresso dalla Commissione nella decisione di avvio del procedimento (83), che SVT ricevesse fondi straordinari durante la fase iniziale di sviluppo della rete digitale terrestre (nel periodo 1997-2001), vale a dire prima che fosse creato il conto di distribuzione. Il governo ha chiarito che durante tale periodo SVT ha ricevuto in totale 300,3 milioni di corone svedesi destinati al rinnovo tecnico e che, di questi, [...] milioni sono stati spesi per le trasmissioni terrestri digitali ([...] milioni nel 2000 e [...] milioni nel 2001). Queste cifre sono inserite nella tabella 4 (colonna 1b) e vengono prese in considerazione in sede di calcolo degli utili e delle perdite di Teracom nei suoi rapporti con SVT.

(83)

Tabella 4 illustra, per ciascun anno tra il 1999 ed il 2006, gli utili o le perdite registrati da Teracom nei suoi rapporti commerciali con SVT (colonna 5) sulla base dei costi di trasmissione effettivamente sostenuti da Teracom e delle tasse di trasmissione da essa effettivamente incassate. Sembra che in tutti gli anni, tranne il 2005, i pagamenti totali fatti da SVT a favore di Teracom per la trasmissione analogica e digitale (colonna 1c) siano stati inferiori ai costi complessivi sostenuti da Teracom per trasmettere SVT (colonna 4). Nell’intero periodo, la trasmissione dei programmi di SVT ha in realtà causato a Teracom perdite dell’ordine di 149,5 milioni di corone svedesi.

Tabella 4:

Tasse di trasmissione effettivamente pagate da SVT e costi di trasmissione effettivamente sostenuti da Teracom nel periodo 1999-2006 (al netto dell’IVA)

Anno

Tasse di trasmissione pagate da SVT per l’analogico

(1a)

Tasse di trasmissione pagate da SVT per il digitale

(1b)

Totale delle tasse di trasmissione pagate da SVT

(1c)

Costi sostenuti da Teracom per trasmettere SVT in analogico

al netto dell’IVA (2)

Costi sostenuti da Teracom per trasmettere SVT in digitale

(3)

Totale dei costi sostenuti da Teracom per trasmettere SVT

al netto dell’IVA (4 = 2+3)

Utili/disavanzi annuali di Teracom

(5 = 4 - 1c)

Utili/disavanzi cumulativi annuali di Teracom

(6)

1999

[...]

[...]

[...]

[...]

[...]

[...]

-10,3

-10,3

2000

[...]

[...]

[...]

[...]

[...]

[...]

-31,8

-42,1

2001

[...]

[...]

[...]

[...]

[...]

[...]

-24,1

-66,2

2002

[...]

[...]

[...]

[...]

[...]

[...]

-18,9

-85,1

2003

[...]

[...]

[...]

[...]

[...]

[...]

-3,6

-88,7

2004

[...]*

[...]*

[...]

[...]

[...]

[...]

-58,2

- 146,9

2005

[...]*

[...]*

[...]

[...]

[...]

[...]

17,5

- 129,4

2006

[...]*

[...]*

[...]

[...]

[...]

[...]

-20,1

- 149,5

Fonte: Allegato 6 alla risposta del 20 marzo. I dati contrassegnati con l’asterisco sono spiegati nella nota .

(84)

Il governo ha spiegato alla Commissione come mai durante il periodo 1999-2006 Teracom ha subito perdite trasmettendo SVT. In primo luogo, Teracom ha fissato i prezzi basandosi sul numero reale di spettatori (il cosiddetto tasso di penetrazione), il quale, durante la fase iniziale di sviluppo, è risultato inferiore alle aspettative. In secondo luogo, poiché si voleva incentivare le emittenti a trasmettere attraverso la rete digitale terrestre, Teracom non poteva inizialmente chiedere tasse di trasmissione che coprissero per intero i costi. In terzo luogo, i costi di Teracom quali risultano dalla tabella 4 comprendono costi imputati, come il tasso di rendimento richiesto dal proprietario, che secondo le regole di contabilità non sono perdite (84).

(85)

Il governo ha inoltre presentato i prezzi e i costi effettivi di Teracom per quanto riguarda la trasmissione, attraverso la rete terrestre sia analogica sia digitale, dei programmi di emittenti diverse da SVT (85), in particolare i costi ed i prezzi relativi a TV4, la principale emittente commerciale svedese, che è la sola altra emittente presente nella rete terrestre analogica. I dati indicano che SVT ha pagato tasse di trasmissione più elevate di TV4, ma secondo il governo queste differenze possono essere spiegate dalle particolari esigenze di SVT, come per esempio il fatto che SVT ha una copertura maggiore e una maggiore utilizzazione delle capacità, la ripartizione regionale dei segnali di trasmissione di SVT e le misure di sicurezza (86).

7.2.   Affermazione secondo cui a Teracom è stata fornita una garanzia di credito

(86)

Secondo il governo, non è stata mai rilasciata una garanzia di credito. Il governo riconosce tuttavia che nel febbraio 2002 il parlamento ha adottato una decisione che lo autorizza a concedere una garanzia di credito (87).

(87)

Come indicato dal governo, è importante notare che, secondo la costituzione svedese, soltanto il governo (non il parlamento) può assumere impegni finanziari verso un terzo (come Teracom) per quanto riguarda fondi appartenenti al bilancio pubblico. Tuttavia, il governo non può assumere tali impegni senza la previa autorizzazione del parlamento. Inoltre, nel caso di specie, il governo aveva chiesto che il compito di rilasciare la garanzia fosse affidato al Riksgäldskontor (88).

(88)

Il governo ha dichiarato di avere adottato nel giugno 2002, dopo l’autorizzazione del parlamento, una decisione con la quale incaricava il Riksgäldskontor di concedere una garanzia di credito a Teracom e di stabilire il corrispettivo dovuto da Teracom per i rischi connessi e le spese amministrative. Il governo sottolinea, tuttavia, che nella decisione si raccomandava espressamente al Riksgäldskontor di tener conto delle norme CE sugli aiuti di Stato, in modo da potere appurare se la garanzia di credito fosse compatibile con tali norme e, in caso negativo, raccogliere le informazioni necessarie per una notifica ai sensi dell’articolo 88, paragrafo 3, del trattato (89). Inoltre, il Riksgäldskontor doveva eseguire una valutazione del rischio connesso con un’eventuale garanzia statale. È importante sottolineare che la garanzia di credito poteva essere concessa soltanto dopo che il Riksgäldskontor avesse deciso l’entità e la durata della garanzia stessa nonché l’ammontare del corrispettivo e soltanto dopo che fosse stato stabilito che la garanzia di credito non era in conflitto con le norme CE sugli aiuti di Stato (90).

(89)

Il Riksgäldskontor, in parte basandosi su una valutazione preliminare effettuata tra il luglio e il settembre 2002 dalla Standard & Poor’s (91), ha concluso che i rischi finanziari connessi con il rilascio di una garanzia di credito erano troppo elevati. La concessione di una garanzia di credito avrebbe comportato la necessità di chiedere un corrispettivo altissimo per coprire i rischi. Inoltre, il Riksgäldskontor ha stabilito che non si poteva escludere che una garanzia statale costituisse un aiuto di Stato (92). Secondo il governo, dopo che il Riksgäldskontor ha reso note le sue conclusioni il 1o ottobre 2002, nessun provvedimento è stato preso né dal governo, né dal Riksgäldskontor né da Teracom.

7.3.   Conferimento di capitale

(90)

Secondo il governo, il contributo condizionato di azionista sotto forma di conferimento di capitale non costituisce un aiuto di Stato ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE.

(91)

Il governo rileva in primo luogo che la decisione di avvio del procedimento è parzialmente basata su informazioni errate, che fanno apparire la situazione economica e finanziaria di Teracom peggiore di quanto sia in realtà. La solvibilità di Teracom non era tanto bassa come indicato nella decisione di avvio del procedimento e Teracom aveva subito perdite soltanto nel 2001 e nel 2002, ma non nel 2003 (93).

(92)

Secondo il governo, nella decisione di avvio del procedimento la Commissione ha valutato erroneamente la situazione economica e finanziaria di Teracom al momento del conferimento di capitale. Il governo sottolinea che alla fine del giugno 2003, quando ha avuto luogo il conferimento, la situazione economico-finanziaria della società era cambiata considerevolmente rispetto al periodo cui si riferiva il parere negativo espresso dal Riksgäldskontor sulla proposta di concedere a Teracom una garanzia statale (94).

(93)

Come indicato dal governo, nel corso del 2002 Teracom ha adottato vari provvedimenti per porre rimedio ai suoi problemi finanziari ed economici. Teracom ha liquidato tre delle sue consociate, ha diminuito i costi licenziando una parte significativa dei suoi dipendenti (20 %), ha fuso alcune consociate, ha cessato parte della sua attività, ha diminuito il numero di siti ed ha ridotto gli investimenti rispetto al 2000 ed al 2001. Inoltre, il mercato della televisione digitale terrestre si è sviluppato favorevolmente in quanto è cresciuta la domanda di abbonamenti alla televisione digitale, in particolare durante l’autunno del 2002. Per Teracom ciò ha significato un notevole aumento delle vendite annuali di abbonamenti, che sono passate da circa 100 000 alla fine del 2001 a circa 140 000 alla fine del 2002. Le misure di riduzione dei costi e l’aumento delle vendite durante la seconda metà del 2002 hanno significativamente migliorato la situazione economico-finanziaria di Teracom e, in realtà, la società realizzava profitti già nei primi tre mesi del 2003, prima che il governo presentasse la sua proposta al parlamento (95).

(94)

Il governo spiega che, dopo avere ricevuto il parere negativo del Riksgäldskontor, ha deciso di sottoporre la situazione economica e finanziaria di Teracom ad un’analisi più approfondita (96) della semplice analisi statica effettuata dal Riksgäldskontor.

(95)

Analogamente a quanto avrebbe fatto un azionista privato, il governo ha valutato la situazione economico-finanziaria di Teracom a breve e a lungo termine in base ai piani commerciali di Teracom per gli anni 2003-2005, alle sue previsioni finanziarie per il periodo 2003-2010 ed a raffronti con altre società ed altri azionisti nello stesso settore e in settori simili. Il governo ha concluso che un contributo condizionato di azionista sotto forma di un conferimento di capitale pari a 500 milioni di corone svedesi avrebbe migliorato la solvibilità di Teracom e le avrebbe consentito di generare utili sufficienti per rimborsare il conferimento in un lasso di tempo ragionevole. Il governo ritiene che il contributo di azionista non costituisse un aiuto di Stato giacché, nella stessa situazione, un investitore privato sarebbe stato disposto a conferire il capitale, dato che le previsioni finanziarie a lungo termine di Teracom erano positive (97).

(96)

Il governo aggiunge che la Commissione, contrariamente a quanto avrebbe dovuto fare, non ha preso in considerazione tutte le circostanze rilevanti per stabilire se ci si potesse aspettare che il conferimento di capitale avrebbe generato un rendimento ragionevole. La Commissione ha limitato la sua analisi alle perdite passate di Teracom e al suo indice di solvibilità. Ad avviso del governo, la Commissione ha inoltre sbagliato a paragonare lo Stato ad un creditore esterno: la Commissione avrebbe dovuto invece paragonare lo Stato ad un azionista privato, che si può presumere adotti una prospettiva di lungo periodo per il proprio investimento. Lo Stato possiede il 100 % di Teracom, il che implica tra l’altro un interesse a più lungo termine che nel caso di una partecipazione di minoranza (98).

(97)

Per corroborare ulteriormente i suoi argomenti, il governo ha presentato una relazione di PWC, una società indipendente di consulenza contabile incaricata dal governo di esaminare la decisione governativa riguardante il conferimento di capitale. La relazione valuta la situazione economica e finanziaria di Teracom al momento del conferimento di capitale sulla base delle informazioni disponibili al momento della decisione governativa. La relazione conclude che il governo aveva informazioni sufficienti per decidere e che la redditività a lungo termine di Teracom avrebbe soddisfatto un investitore privato (99).

(98)

Infine, il governo ritiene che la Commissione non abbia sufficientemente considerato il contesto più ampio in cui ha avuto luogo il conferimento di capitale. Per esempio, la Commissione avrebbe dovuto tener conto del fatto che il conferimento era necessario per assicurare investimenti che erano già stati fatti e che si prevedeva sarebbero stati redditizi nel lungo termine (100).

8.   VALUTAZIONE DEL PRESUNTO AIUTO

(99)

Affinché una misura venga considerata aiuto di Stato ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1, devono essere soddisfatte quattro condizioni: 1) vi deve essere un trasferimento di risorse statali; 2) la misura in questione deve comportare un vantaggio economico per il beneficiario; 3) la misura deve falsare, o minacciare di falsare, la concorrenza; 4) la misura deve incidere sugli scambi tra gli Stati membri.

8.1   Pagamenti delle tasse di trasmissione da parte di SVT a Teracom

8.1.1.   Vantaggio economico

(100)

Al fine di determinare se le tasse di trasmissione che SVT paga a Teracom per le trasmissioni terrestri diano a quest’ultima un vantaggio economico, occorre esaminare se SVT abbia pagato o sia tenuta a pagare in futuro importi che superano quanto Teracom potrebbe ragionevolmente aspettarsi dai suoi clienti in condizioni normali di mercato.

(101)

In primo luogo, la Commissione ha valutato se nel periodo compreso tra il 1999, anno in cui la televisione digitale terrestre è stata lanciata in Svezia, e il 2006 SVT avesse pagato a Teracom importi superiori ai costi sostenuti da quest’ultima per trasmettere SVT. Mentre i calcoli figuranti nella decisione di avvio del procedimento erano in larga misura basati soltanto su stime dei pagamenti di SVT e dei costi di Teracom, nella presente decisione la Commissione ha basato i suoi calcoli sui dati reali (v. la tabella 4). Questi dati dimostrano che durante il periodo 1999-2006 SVT non ha effettuato pagamenti eccessivi a Teracom. Se si considera l’intero periodo i pagamenti effettuati da SVT sono stati inferiori ai costi sostenuti da Teracom per trasmettere SVT, sicché Teracom ha subito perdite per circa 149,5 milioni di corone svedesi. Poiché tale importo (149,5 milioni di corone svedesi) comprende tanto i pagamenti per le trasmissioni analogiche quanto i pagamenti per le trasmissioni digitali, ne risulta inoltre che non vi è stata alcuna sovvenzione incrociata, vale a dire che Teracom non ha riscosso somme eccessive per le trasmissioni analogiche allo scopo di utilizzarle per le sue attività digitali.

(102)

In secondo luogo, la Commissione ha verificato se Teracom abbia fatto pagare a SVT tasse di trasmissione più elevate che alle emittenti commerciali, ricavando in tal modo un vantaggio economico da SVT. A tale riguardo, la Commissione nota che Teracom fissa i prezzi seguendo il principio della parità di trattamento, nel senso che applica le stesse condizioni a tutti i clienti (101). Più in particolare, la Commissione rileva che, per quanto riguarda le trasmissioni analogiche, Teracom fissa i prezzi sulla base dei costi già dal 1992 e che, per quanto riguarda le trasmissioni digitali, Teracom fissa i prezzi seguendo il cosiddetto modello della penetrazione, nel cui ambito i parametri sono gli stessi per tutti i clienti di Teracom (102). La Commissione ha inoltre paragonato i prezzi effettivi che Teracom ha fatto pagare per le trasmissioni terrestri digitali a SVT e ad altre emittenti. Se è vero che Teracom ha fatto pagare un prezzo più elevato a SVT che, per esempio, all’emittente commerciale TV4, è anche vero che questa differenza di prezzo è dovuta ai servizi supplementari che SVT chiede a Teracom (103). Pertanto, la Commissione non ha trovato nulla che possa far pensare che SVT è sottoposta a condizioni meno favorevoli (o più favorevoli) di altre emittenti o che SVT paga tasse di trasmissione sproporzionatamente alte.

(103)

In terzo luogo, la Commissione ha, per completezza, appurato se in futuro SVT dovrà pagare a Teracom tasse di trasmissione superiori al normale prezzo di mercato. Uno dei problemi sollevati nella decisione di avvio del procedimento era se, tra il 2008 ed il 2013, SVT avrebbe versato a Teracom tasse di trasmissione eccessive, con la conseguenza che nel 2013 Teracom avrebbe avuto utili cumulativi pari a circa 510 milioni di corone svedesi. Tuttavia, la Commissione osserva che attualmente e nel futuro prevedibile Teracom segue un metodo di determinazione dei prezzi che, essendo basato sui suddetti principi, le impedirà di far pagare a SVT tasse di trasmissione eccessive (104). Inoltre, da quando la Post- och telestyrelse ha adottato le decisioni del 2005, Teracom è sottoposta ad una disciplina ex ante sui mercati all’ingrosso delle trasmissioni terrestri analogiche e digitali (105). Queste decisioni dovrebbero eliminare il rischio che Teracom faccia pagare a SVT tasse di trasmissione eccessive. Infine, come è stato spiegato dal governo (si veda il paragrafo 40) e contrariamente al timore espresso dalla Commissione nella decisione di avvio del procedimento, SVT non è tenuta ad utilizzare tutti i fondi provenienti dal conto di distribuzione per pagare i servizi di trasmissione prestati da Teracom. SVT negozia autonomamente il prezzo del servizio di trasmissione con Teracom e, se per tale servizio spende meno del previsto, può utilizzare i fondi rimanenti per la programmazione (106).

(104)

Alla luce di quanto sopra, la Commissione conclude che, sebbene SVT sia tenuta a trasmettere attraverso la rete terrestre tanto analogica quanto digitale e non abbia scelta se non quella di ricorrere ai servizi di Teracom, Teracom ha possibilità limitate di approfittare di tale mancanza di scelta. In tale contesto, la Commissione rileva altresì che, se le emittenti commerciali considerano utile trasmettere attraverso la rete digitale terrestre e pagare a Teracom le relative tasse di trasmissione, è ragionevole che SVT faccia altrettanto.

(105)

Per quanto riguarda l’affermazione secondo cui Boxer ha ricevuto un aiuto in quanto SVT non paga per la distribuzione (107), la Commissione osserva che gli accordi commerciali tra le emittenti ed i distributori possono assumere forme diverse. Considerato che la transazione tra le due parti ha ad oggetto uno scambio di servizi di trasmissione contro l’accesso a contenuti che è prezioso per entrambe, le condizioni precise possono variare considerevolmente a seconda, per esempio, delle piattaforme e degli operatori in questione.

(106)

Alla luce di quanto sopra, la Commissione conclude che le tasse di trasmissione pagate da SVT a Teracom non danno a quest’ultima nessun vantaggio economico e, pertanto, non costituiscono un aiuto di Stato ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1.

8.2.   La garanzia statale

(107)

Secondo la comunicazione sulle garanzie statali, in linea di massima le garanzie concesse dallo Stato rientrano nell'ambito di applicazione dell'articolo 87, paragrafo 1, qualora pregiudichino il commercio tra gli Stati membri e non sia versato un corrispettivo rispondente alle normali condizioni di mercato. Secondo la sezione 2 della comunicazione, un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, può comunque sussistere anche nei casi in cui non venga effettuato alcun versamento in esecuzione della garanzia prestata. L'aiuto deve considerarsi concesso nel momento in cui viene prestata la garanzia e non quando la garanzia venga fatta valere o il garante provveda al pagamento.

(108)

Tuttavia, la Commissione rileva che, secondo una giurisprudenza consolidata, l’esame della questione se esista un aiuto presuppone che sia stata fatta una promessa incondizionata e legalmente vincolante di concederlo (si veda per esempio Austria contro Commissione) (108).

(109)

Nel caso di specie, la Commissione ritiene che il provvedimento con cui il governo ha invitato il Riksgäldskontor a prestare una garanzia di credito fosse una decisione condizionale e non attribuisse a Teracom il diritto assoluto di esigere che le venisse rilasciata la garanzia. La Commissione osserva che, secondo il diritto svedese, nel prestare una garanzia di credito le autorità sottoposte alla vigilanza del governo devono prendere in considerazione il parere del Riksgäldskontor per quanto riguarda, tra l’altro, la solvibilità e l’onestà del beneficiario. Questa caratteristica del sistema giuridico svedese è di dominio pubblico. Inoltre, è chiaro che il governo era consapevole degli obblighi ad esso incombenti secondo il diritto comunitario, perché ha precisato che il Riksgäldskontor doveva valutare la garanzia di credito alla luce delle norme sugli aiuti di Stato e, all’occorrenza, raccogliere le informazioni pertinenti per una notifica alla Commissione. È importante rilevare che dopo la relazione del Riksgäldskontor non è stato preso nessun provvedimento. Riassumendo e sulla base di quanto precede, la Commissione ritiene che non sia possibile concludere che è stata prestata una garanzia di credito e che è stata fatta una promessa incondizionata e legalmente vincolante di concedere un aiuto a Teracom. Di conseguenza, a Teracom non è stato concesso nessun vantaggio economico.

8.3.   Il conferimento di capitale

(110)

Qualora uno Stato fornisca finanziamenti ad un’impresa in circostanze che non sarebbero accettabili per un investitore che opera nelle condizioni normali di un’economia di mercato, il beneficiario ottiene un vantaggio economico (109). Per stabilire se il contributo condizionato di azionista sotto forma di conferimento di capitale concesso alla fine del giugno 2003 abbia dato a Teracom un vantaggio economico, occorre esaminare se tale conferimento fosse compatibile con il principio dell’investitore in un’economia di mercato.

(111)

La Commissione riconosce che le informazioni sulla situazione finanziaria di Teracom contenute nella decisione di avvio del procedimento non erano del tutto corrette. Come dimostrato dal governo, il grado di solvibilità di Teracom era meno basso di quanto indicato nella decisione di avvio del procedimento e Teracom aveva subito perdite per due, e non per tre, anni consecutivi. La decisione di avvio del procedimento ha dunque presentato la situazione finanziaria di Teracom come leggermente peggiore di quanto fosse in realtà.

(112)

Dopo aver analizzato le informazioni presentate dal governo nella risposta del 29 ottobre e in risposte successive, compresi i piani commerciali di Teracom a breve e a lungo termine, la Commissione ritiene che le conclusioni cui il governo era giunto nel 2003 a proposito della situazione economico-finanziaria di Teracom per quell’anno e per il futuro fosse realistica e che le prospettive di un rendimento soddisfacente sul conferimento di capitale fossero credibili.

(113)

Come riferito più dettagliatamente nella sezione 7.3, il governo ha valutato la situazione economico-finanziaria di Teracom a breve e a lungo termine in base ai piani commerciali di Teracom per gli anni 2003-2005, alle sue previsioni finanziarie per il periodo 2003-2010 ed a raffronti con altre società ed altri azionisti nello stesso settore e in settori simili. Il governo ha concluso che un contributo condizionato di azionista sotto forma di un conferimento di capitale pari a 500 milioni di corone svedesi avrebbe migliorato la solvibilità di Teracom e le avrebbe consentito di generare utili sufficienti per rimborsare il conferimento in un lasso di tempo ragionevole (110). La previsione per il 2003 indicava che il bilancio consuntivo di Teracom sarebbe stato positivo. A tale riguardo, la Commissione nota che Teracom realizzava profitti già nei primi tre mesi del 2003, prima che il governo presentasse la sua proposta al parlamento.

(114)

Infine, la Commissione ha esaminato la relazione elaborata da PWC per conto del governo, nella quale vengono spiegati i dati su cui è stata fondata la decisione governativa. Ad avviso della Commissione, questi dati costituivano una base valida per una decisione d’investimento. In particolare, la relazione indica che Teracom, dopo aver subito perdite nel 2001 e nel 2002, era quasi in pareggio già quando è stato fatto il conferimento di capitale. La situazione economica e finanziaria di Teracom è considerevolmente migliorata, soprattutto rispetto al momento in cui il Riksgäldskontor ha espresso parere negativo sulla concessione da parte dello Stato di una garanzia di credito (111).

(115)

La relazione mostra che la scelta del governo è compatibile con il tipo d’analisi che avrebbe effettuato un investitore privato, consistente nel valutare gli utili supplementari previsti dell’investimento e nello stabilire se questi utili siano sufficienti per compensare i rischi. La relazione calcola il tasso di rendimento interno dell’investimento determinando il flusso di cassa incrementale da esso generato. A tal fine si confrontano due scenari alternativi, quello con e quello senza il conferimento di capitale. Il rendimento che secondo le previsioni sarebbe stato generato dal conferimento di capitale era pari al 24 % circa, un livello superiore a quello chiesto dagli investitori privati (il tasso di rendimento chiesto sul mercato è pari all’8,6 %) e che compensa il rischio finanziario (112).

(116)

Sebbene a posteriori sia impossibile stabilire con certezza quale sarebbe stata l’evoluzione dei redditi dell’impresa se non vi fosse stato il contributo condizionato di azionista, la Commissione rileva che il rendimento di Teracom sul capitale proprio è cresciuto dal 3 % nel 2003 all’11 % nel 2004 e al 19 % nel 2005 (113).

(117)

La figura 3 mostra che Teracom ha iniziato a realizzare nuovamente profitti nel 2003, nel 2004 e nel 2005. La società ha cominciato a rimborsare il contributo condizionato di azionista nel 2006 (114).

Figura 3:

Andamento degli utili effettivi di Teracom nel periodo 1998-2005

Image

Fonte: Conti annuali di Teracom 1998-2005

(118)

La Commissione conclude pertanto che il contributo condizionato di azionista sotto forma di conferimento di capitale è stato effettuato in circostanze che sarebbero accettabili per un investitore privato operante nelle condizioni normali di un’economia di mercato.

(119)

Tuttavia, nel caso di specie sorge la questione se incida sulla valutazione dell’aiuto di Stato il fatto che Teracom abbia mantenuto il diritto esclusivo di gestire la rete terrestre nonostante l’entrata in vigore nell’ottobre 2002 della direttiva sulla concorrenza nei mercati delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica («la direttiva sulla concorrenza») (115), la quale vieta il mantenimento di diritti esclusivi nel settore interessato (116).

(120)

La Commissione, qualora nell’esaminare un presunto aiuto rilevi che è stata violata un’altra disposizione del trattato CE, deve valutare se gli elementi dell’aiuto siano incompatibili con disposizioni particolari del trattato CE diverse dagli articoli 87 e 88 e se tali elementi siano così indissolubilmente legati all’oggetto dell’aiuto che è impossibile valutarli separatamente (117). In tal caso, la violazione delle altre disposizioni del trattato CE incide sulla valutazione del presunto aiuto soltanto qualora essa abbia un effetto dannoso dimostrabile e aggiuntivo rispetto a quello inerente all’aiuto (118).

(121)

Nel caso di specie, la Commissione nota che la violazione della direttiva sulla concorrenza non fa parte della misura esaminata, ma è il risultato di un’azione del governo distinta e separata dalla decisione di concedere il contributo condizionato di azionista.

(122)

Inoltre, sebbene non si possa escludere che il diritto esclusivo abbia inciso sulla redditività di Teracom e quindi, in una certa misura, anche sulla redditività del contributo condizionato di azionista, ciò non può essere stabilito con certezza perché Teracom è sottoposta ad una regolamentazione dei prezzi (come spiegato nei paragrafi 42, 43 e 102) e non può esercitare liberamente il suo potere di mercato. Pertanto, nel caso di specie non si può dimostrare che il contributo di azionista è risultato un investimento proficuo principalmente grazie al diritto esclusivo. Ne consegue che non si può neppure dimostrare che senza il diritto esclusivo il rendimento atteso del contributo di azionista non sarebbe stato accettabile per un investitore privato.

(123)

Pertanto, in mancanza di un nesso causale certo tra la violazione da parte della Svezia della direttiva sulla concorrenza e la redditività prevista del contributo condizionato di azionista, la Commissione non è in grado di invalidare l’affermazione della Svezia secondo cui nel caso di specie è stato rispettato il principio dell’investitore in un’economia di mercato. Questa conclusione, tuttavia, non incide sulla posizione che la Commissione prenderà in casi futuri alla luce delle circostanze di fatto di quei casi.

(124)

Per concludere, nel caso di specie il contributo condizionato di azionista e la violazione della direttiva sulla concorrenza possono e devono essere valutati separatamente secondo le norme e procedure applicabili a ciascuno dei due atti. A tale riguardo occorre notare che, per quanto riguarda la direttiva sulla concorrenza, la Commissione ha deferito la Svezia alla Corte di giustizia europea ai sensi dell’articolo 226 del trattato CE.

(125)

Per quanto riguarda il contributo condizionato di azionista, la Commissione conclude che non si è potuta stabilire l’esistenza di un aiuto di Stato ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1.

9.   CONCLUSIONE

(126)

Alla luce di quanto sopra, la Commissione conclude che non vi sono elementi per ritenere che le misure esaminate abbiano attribuito un vantaggio economico a Teracom o ad una delle sue consociate. La Commissione conclude dunque che le misure adottate dalla Svezia non costituiscono un aiuto ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

Le misure relative all’introduzione in Svezia della televisione digitale terrestre esaminate dalla Commissione e descritte nella presente decisione non costituiscono un aiuto di Stato ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE.

Articolo 2

Il Regno di Svezia è destinatario della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, il 20 dicembre 2006.

Per la Commissione

Neelie KROES

Membro della Commissione


(1)  V. il caso C 24/04 (ex NN 35/04), Installazione della televisione digitale terrestre in Svezia, GU C 238 del 25.9.2004, pag. 5.

(2)  Il 1o dicembre 2005 NSAB ha cambiato il suo nome in SES Sirius AB. Ciononostante, nella presente decisione il denunciante è chiamato NSAB.

(3)  Il 12 aprile 2002 e il 2 ottobre 2002 NSAB ha completato la sua denuncia con informazioni supplementari sul presunto aiuto di Stato.

(4)  V. le osservazioni di B2 del 22 ottobre 2004.

(5)  V. le osservazioni di ECCA del 25 ottobre 2004 (ricevute il 2 dicembre 2004).

(6)  V. le osservazioni di ESOA del 18 ottobre 2004 (ricevute il 25 ottobre 2004).

(7)  V. le osservazioni di NSAB del 22 ottobre 2004, dell’11 febbraio 2005 (ricevute il 14 febbraio 2005), del 9 marzo 2005 (ricevute il 10 marzo 2005) e del 1o dicembre 2005 (ricevute il 6 dicembre 2005).

(8)  V. le osservazioni di Telenor Broadcast del 17 novembre 2004 (ricevute il 18 novembre 2004).

(9)  V. le osservazioni di TeliaSonera del 25 ottobre 2004 (ricevute il 26 ottobre 2004).

(10)  V. le osservazioni di UGC del 25 ottobre 2004 (ricevute il 26 ottobre 2004).

(11)  V. le osservazioni di Viasat del 25 ottobre 2004 (ricevute il 26 ottobre 2004).

(12)  Secondo i denuncianti, l’aiuto di Stato illegale è stato inoltre concesso ad una società chiamata Senda i Sverige AB («Senda»). Senda era una consociata di Teracom che si occupava del coordinamento, della commercializzazione e dell’imballaggio dei programmi e servizi televisivi per la televisione digitale via cavo. Dal 1o ottobre 2002 Senda è stata fusa con Boxer e le due società operano sotto il nome di Boxer.

(13)  Si veda la direttiva 2000/52/CE della Commissione, del 26 luglio 2000, che modifica la direttiva 80/723/CEE relativa alla trasparenza delle relazioni finanziarie fra gli Stati membri e le loro imprese pubbliche (GU L 193 del 29.7.2000, pag. 75). Sentenza della Corte di giustizia europea del 15 luglio 2004 nella causa C-141/03, Commissione contro Svezia, non ancora pubblicata.

(14)  V. Prop. 1991/92:140, Bet. 1991/92:KrU28, Rskr. 1991/92:329. Televerket è stata poi privatizzata e adesso si chiama Telia AB.

(15)  Nel dicembre 2004 la Commissione ha avviato un procedimento d’infrazione contro la Svezia per la violazione della direttiva sulla concorrenza nei mercati delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica (infrazione n. 2004/2197 SG; caso COMP/C-1/39.157). Il caso riguardava il mantenimento di diritti esclusivi nel settore interessato. A seguito di questo procedimento, il governo si è impegnato ad abolire i diritti esclusivi conferiti a Teracom per quanto riguarda la prestazione dei servizi di trasmissione terrestre analogica entro il 1o gennaio 2006. Il caso riguardante i servizi di trasmissione digitale terrestre è ancora pendente, anche se il governo non contesta più la conclusione della Commissione secondo cui il quadro normativo attualmente in vigore viola la suddetta direttiva. In effetti, poiché il governo non ha fatto pervenire alla Commissione nessun progetto di atto normativo che le consentirebbe di valutare se e quando la violazione cesserà, la Commissione ha deciso di deferire la Svezia alla Corte di giustizia; v. il comunicato stampa della Commissione IP/06/1411 del 17 ottobre 2006.

(16)  Si veda la decisione 05-8675/23 del 15 dicembre 2005 concernente la rete digitale terrestre e la decisione 05-8674/23 del 15 dicembre 2005 concernente la rete terrestre analogica.

(17)  V. www.boxer.se. Tra l’aprile 2000 e l’aprile 2005 il 30 % di Boxer attualmente detenuto da 3i era posseduto da Skandia Liv («Skandia»).

(18)  La presente decisione fa salva l’applicazione delle norme UE sul mercato interno.

(19)  V. il comunicato stampa di Boxer del 18 gennaio 2006, Boxer grew by 42 % in 2005. V. anche i comunicati stampa di Boxer del 12 luglio 2005, Boxer fortsätter att öka antalet digitala TV-kunder, e del 20 ottobre 2005, Fortsatt ökning för Boxer.

(20)  V. www.svt.se e Prop. 1995/96:161, pp. 70-72.

(21)  Si vedano, per esempio, la decisione governativa del 10 febbraio 2005 (n. I:11), la decisione governativa del 22 giugno 2005 (n. I:22), la decisione governativa del 15 dicembre 2005 (n. I:102) e la decisione governativa del 23 febbraio 2006 (n. I:15).

(22)  Fino al 31 dicembre 2005 SVT era tenuta a farlo per quanto riguarda la trasmissione analogica.

(23)  L’accordo tra NSAB e SVT è stato notificato alla Commissione nel 1999 (caso n. IV/C-2/37.517) e le parti hanno ricevuto una lettera di nulla osta nel novembre 1999.

(24)  V. www.ur.se/ur/start.php?s1=omur&s2=historik.

(25)  Si veda la decisione governativa 29 inviata a UR, televisione del sända di Tillstånd ATT, KU2001/1543/Me (parzialmente) del 20 dicembre 2001; ed allegato 1 a decisione governativa I:12, televisione del ljudradio di sända di Tillstånd ATT och, U2005/1824/Me del 2 ottobre 2005. Questa licenza della radiodiffusione è stata prolungata e copre la totalità del 2006 ugualmente.

(26)  La ragione è che gli stanziamenti assegnati a UR non sono significativi e le norme che disciplinano le attività e le trasmissioni di UR sono praticamente identiche a quelle di SVT. Inoltre, UR trasmette attraverso uno dei canali di SVT. Gli stanziamenti assegnati alle due società ed i pagamenti da esse effettuati saranno dunque trattati in blocco.

(27)  V. http://www.ses-sirius.com.

(28)  Si veda la relazione annuale 2000 di Teracom.

(29)  V. la risposta del 29 ottobre, p. 11.

(30)  V. Statens Offentliga Utredningar: Sveriges övergång till digital-TV, Digital-TV-Kommissionen.

(31)  Fonte: Mediavision, MMS; v. la risposta del 20 marzo, domanda 15, e Mediautveckling 2005 och 2006 della Radio och TV-verk.

(32)  V. Bet. 1996/97:KU17; Rskr. 1996/97:178.

(33)  V. Bet. 1996/97:KU17.

(34)  V. 2002/03:KU33; Rskr. 2002/03:196.

(35)  V. 2003/04:KU24; Rsks. 2003/04:231.

(36)  V. https://www.teracom.se.

(37)  V. la risposta del 29 ottobre, sezioni 3.4.2 e 3.5.

(38)  V. http://www.teracom.se e Statens Offentliga Utredningar: Sveriges övergång till digital-TV, Digital-TV-Kommissionen.

(39)  V. http://www.rtvv.se/se/Om_media/tv/digitaltv/ nonché la relazione della Post- och telestyrelse del novembre 2005, Förstudie: Frigjort frekvensutrymme vid övergången till digitalt marksänd TV, pp. 5-7.

(40)  V. la risposta del 29 ottobre, p. 22, e la risposta del governo del 20 dicembre 2004, p. 2. Si noti che dall’aprile 2005 3i è titolare del 30 % precedentemente detenuto da Skandia.

(41)  Si veda la legge sul canone 1989:41.

(42)  Ibidem.

(43)  V. Radio och TV i allmänhetens tjänst — Riktlinjer för en ny tillståndsperiod, Betänkande av Kommittén om radio och TV i allmänhetens tjänst, Stoccolma 2005.

(44)  V. Anslagsvillkor för Sveriges Television AB för år 2005, Prop. 2004/05:1, Bet. 2004/05:KrU1, Rskr. 2004/05:97.

(45)  V. la risposta del 29 ottobre, pp. 27-30 e 42-43.

(46)  I costi di distribuzione diminuiranno quando la rete terrestre analogica sarà chiusa.

(47)  V. la risposta del 29 ottobre, pp. 27-30.

(48)  V. la risposta del 29 ottobre, pp. 27-29; Prop. 2001/02:1, p. 121; Prop. 2004/02:1, p. 108; e la risposta del 20 marzo, domanda 4.

(49)  V. Anslagsvillkor för Sveriges Television AB för år 2005, Prop. 2004/05:1, Bet. 2004/05:KrU1, Rskr. 2004/05:97 nonché la risposta del 20 marzo, domanda 4.

(50)  V. la risposta del 29 ottobre, sezione 3.6.2; la risposta del 20 marzo, domanda 9; i conti annuali di Teracom, per esempio quelli del 2003 e del 2004.

(51)  V. la risposta del 29 ottobre, sezione 3.6.2, e l’accordo quadro tra Teracom e SVT firmato il 4 marzo 2004, allegato alla risposta del 20 marzo. La ragione per la quale Teracom non è più tenuta a praticare prezzi per la trasmissione terrestre analogica a livello di costo è la recente decisione (con impegni) pubblicata dalla Post- och telestyrelse («PTS»). A partire da quella decisione, i prezzi di Teracom sono controllati ex ante da PTS. Si veda la sezione 3.1.1.

(52)  V. la risposta del 29 ottobre, sezione 3.6.1, p. 29.

(53)  È soltanto per quanto riguarda il quarto multiplatore che, dal 2002, la parte variabile della tassa di trasmissione è calcolata diversamente, secondo un modello basato sui costi; si veda la risposta del governo del 21 marzo 2003.

(54)  V. la risposta del 29 ottobre, sezione 3.6.2, e la risposta del 20 marzo, domanda 9.

(55)  V. Prop. 2005/06:1, utgiftsområde 24, pp. 71-74.

(56)  Il testo del paragrafo 44 e della relativa nota a piè di pagina è stato cancellato per motivi di riservatezza. Esso riguarda un accordo tra SVT e Teracom.

(57)  […]

(58)  Si vedano i conti provvisori di Teracom per il secondo trimestre 2002.

(59)  V. la proposta governativa 2001/02:76.

(60)  Si veda la decisione 2001/02:KrU07 del parlamento; Rskr. 2001/02:149.

(61)  Si veda la comunicazione della Commissione sull’applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato concessi sotto forma di garanzie (GU C 71 dell’11.3.2000, pag. 14).

(62)  Queste condizioni sono le seguenti: i) il mutuatario non si trova in difficoltà finanziarie; ii) il mutuatario, in linea di principio, è in grado di ottenere sui mercati finanziari un prestito a condizioni di mercato senza alcun intervento da parte dello Stato; iii) la garanzia è connessa ad una operazione finanziaria specifica, è circoscritta ad un importo massimo predeterminato, non assiste più dell’80 % del prestito (o di un’altra obbligazione pecuniaria) in essere (salvo che si tratti di titoli obbligazionari o titolo analoghi) e non è prorogabile; iv) per la garanzia prestata viene pagato il prezzo di mercato (che dipende, in particolare, dall’importo e dalla durata della garanzia, dalle coperture fornite dal mutuatario, dalla situazione finanziaria del medesimo, dal settore economico, dalle prospettive, dalla frequenza degli inadempimenti e da altre condizioni economiche).

(63)  Si vedano, per esempio, i conti provvisori di Teracom per il secondo trimestre 2002.

(64)  Ibidem.

(65)  Il grado di solvibilità è definito come il rapporto tra il capitale proprio consolidato e gli attivi.

(66)  V. la risposta del 29 ottobre, p. 39.

(67)  V. Prop. 2002/03:64. Il contributo condizionato di azionista non è un prestito; esso viene rimborsato mediante il versamento di dividendi una volta che la società abbia in bilancio capitali propri sufficienti. L’accordo tra lo Stato (attraverso il governo) e Teracom prevedeva che il rimborso dovesse iniziare non appena Teracom avesse avuto risorse finanziarie sufficienti. Nell’accordo si precisa inoltre che il conferimento di capitale è fatto alle «condizioni di mercato» e che il rendimento previsto è uguale a quello di un contributo condizionato di azionista dato per una «attività commerciale competitiva.»

(68)  V. la risposta del 29 ottobre, p. 50.

(69)  V. la nota 4.

(70)  V. la nota 5.

(71)  V. la nota 6.

(72)  V. la nota 7.

(73)  V. la nota 8.

(74)  V. la nota 9.

(75)  V. la nota 10.

(76)  V. la nota 11.

(77)  In particolare, il governo ha precisato che le tasse di trasmissione che Teracom fa pagare a SVT comprendono l’IVA e che gli importi che SVT riceve dal conto di distribuzione ne tengono conto. Teracom non trae beneficio dalla parte del pagamento attinente all’IVA perché la deve versare al fisco; v. la risposta del 20 marzo, domanda 2.

(78)  V. la risposta del 29 ottobre, p. 34.

(79)  Si veda la decisione di avvio del procedimento, paragrafo 36.

(80)  V. la risposta del 29 ottobre, sezione 3.6.2, p. 32.

(81)  V. la tabella 3 e la risposta del 20 marzo, allegato 7.

(82)  […]

(83)  Si veda la decisione di avvio del procedimento, paragrafo 36.

(84)  V. la risposta del 25 aprile, domanda 4.

(85)  V. la risposta del 20 marzo, allegato 6.

(86)  V. la risposta del 20 marzo, domande 7 e 8. Il governo ha anche quantificato l’effetto di ciascuna delle esigenze particolari sui prezzi di Teracom.

(87)  Si veda la decisione 2001/02:KrU07 del Parlamento; Rskr. 2001/02:149.

(88)  V. Regeringsformen (1974:152), capitolo 9 § 10; si veda anche il regolamento in materia di garanzia (1997:1006), la legge sul bilancio pubblico (1996:1059) e la decisione del governo Ku2002/483/Me del 27 giugno 2002.

(89)  Si veda la decisione del governo Ku2002/483/Me del 27 giugno 2002.

(90)  Si veda la decisione del governo Ku2002/483/Me del 27 giugno 2002, in combinato disposto con i § § 8, 9, 11 e 12 del regolamento in materia di garanzia (1997:1006).

(91)  Standard & Poor’s è una società attiva a livello internazionale che fornisce in modo indipendente stime di crediti, indici, valutazioni di rischio, analisi d’investimento, dati e valutazioni. La valutazione preliminare del credito si basava principalmente sugli indicatori economici della società e non su un’analisi di mercato approfondita.

(92)  Si veda la relazione DNR 2002/000170 del Riksgäldskontor del 1o ottobre 2002.

(93)  In effetti, da quando è stata creata, Teracom ha subito perdite soltanto durante questi due anni, 2001 e 2002. V. i conti annuali di Teracom e la risposta del 29 ottobre, p. 40.

(94)  V. la risposta del 29 ottobre, pp. 38-40.

(95)  V. la risposta del 29 ottobre, pp. 38 e 39, e i conti annuali di Teracom 2002 e 2003.

(96)  V. la risposta del 29 ottobre, p. 39.

(97)  V. la risposta del 29 ottobre, pp. 39-40 e 51-56.

(98)  V. la risposta del 29 ottobre, pp. 51 e 53.

(99)  V. la risposta del 29 ottobre, allegato 33.

(100)  V. la risposta del 29 ottobre, pp. 55 e 56.

(101)  V. il paragrafo 41.

(102)  V. i paragrafi 42 e 43.

(103)  V. il paragrafo 85.

(104)  Si veda il paragrafo 102.

(105)  Si veda il paragrafo 12.

(106)  Si veda il paragrafo 41.

(107)  Si veda il paragrafo 76.

(108)  Sentenza resa dalla Corte di giustizia europea nella causa C-99/98, Austria contro Commissione (Racc. 2001, p. I-1101).

(109)  Si veda la comunicazione della Commissione agli Stati membri «Applicazione degli articoli 92 e 93 del trattato CEE e dell’articolo 5 della direttiva della Commissione 80/723/CEE alle imprese pubbliche dell’industria manifatturiera» (GU C 307 del 13.11.1993, pag. 3).

(110)  Il contributo condizionato di azionista dev’essere rimborsato una volta che la società abbia in bilancio capitali propri disponibili.

(111)  Si vedano i paragrafi 93 e 94.

(112)  Si veda la relazione di PWC Bedömning av kapitaltillskott till Teracom AB enligt den marknadsekonomiska investerarprincipen, allegato 33 alla risposta del 29 ottobre.

(113)  Si vedano i conti annuali di Teracom nel periodo 2003-2005.

(114)  Si vedano i conti provvisori di Teracom per il secondo trimestre 2006. Questo primo rimborso ammonta a 150 milioni di corone svedesi, vale a dire circa un terzo del contributo condizionato di azionista.

(115)  V. il riferimento nella nota 15.

(116)  Ai sensi della direttiva, la Svezia doveva abolire tutti i diritti di monopolio per quanto riguarda i servizi di trasmissione televisiva entro il 24 luglio 2003.

(117)  V., per esempio, le sentenze rese dalla Corte di giustizia europea nella causa 74/76, Iannelli e Volpi SpA contro Ditta Paolo Meroni (Racc. 1977, p. 557), e nella causa C-225/91, Matra SA contro Commissione (Racc. 1993, p. I-3203).

(118)  V., per esempio, le sentenze rese dalla Corte di giustizia europea nella causa 47/69, Francia contro Commissione (Racc. 1970, p. 487), e nella causa C-204/97, Portogallo contro Commissione (Racc. 2001, p. I-3175).


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