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Document 32006D0977R(01)

    Rettifica della decisione 2006/977/Euratom del Consiglio, del 19 dicembre 2006 , concernente il programma specifico da attuare mediante azioni dirette del Centro comune di ricerca nell’ambito del settimo programma quadro della Comunità europea dell'energia atomica (Euratom) per le attività di ricerca e formazione nel settore nucleare (2007-2011) ( GU L 400 del 30.12.2006 )

    GU L 54 del 22.2.2007, p. 149–156 (ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, SK, SL, FI, SV)

    ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2006/977/corrigendum/2007-02-22/oj

    22.2.2007   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    L 54/149


    Rettifica della decisione 2006/977/Euratom del Consiglio, del 19 dicembre 2006, concernente il programma specifico da attuare mediante azioni dirette del Centro comune di ricerca nell’ambito del settimo programma quadro della Comunità europea dell'energia atomica (Euratom) per le attività di ricerca e formazione nel settore nucleare (2007-2011)

    ( Gazzetta ufficiale dell'Unione europea L 400 del 30 dicembre 2006 )

    La decisione 2006/977/Euratom va letta come segue:

    DECISIONE DEL CONSIGLIO

    del 19 dicembre 2006

    concernente il programma specifico da attuare mediante azioni dirette del Centro comune di ricerca nell’ambito del settimo programma quadro della Comunità europea dell'energia atomica (Euratom) per le attività di ricerca e formazione nel settore nucleare (2007-2011)

    (2006/977/Euratom)

    IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

    visto il trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica, in particolare l’articolo 7,

    vista la proposta della Commissione,

    visto il parere del Parlamento europeo (1),

    visto il parere del Comitato economico e sociale europeo (2),

    previa consultazione del comitato scientifico e tecnico e del consiglio d'amministrazione del CCR,

    considerando quanto segue:

    (1)

    In conformità dell'articolo 7 del trattato, la decisione 2006/970/Euratom del Consiglio, del 18 dicembre 2006, relativa al settimo programma quadro della Comunità europea dell'energia atomica (Euratom) per le attività di ricerca e formazione nel settore nucleare (2007-2011) (3) (di seguito «il programma quadro»), è attuata mediante programmi specifici nei quali sono stabilite le modalità di esecuzione, la durata e le risorse ritenute necessarie.

    (2)

    Il Centro comune di ricerca (di seguito «CCR») dovrebbe attuare le attività di ricerca e formazione realizzate mediante le cosiddette «azioni dirette» nell’ambito del programma specifico del CCR che attua il programma quadro Euratom.

    (3)

    Nell’assolvimento delle sua finalità, il CCR dovrebbe fornire un sostegno scientifico e tecnico orientato ai clienti al processo di elaborazione delle politiche dell'UE, fornendo assistenza ai fini dell'attuazione e del monitoraggio delle politiche esistenti e facendo fronte alle nuove esigenze di carattere strategico. Per assolvere al suo mandato il CCR dovrebbe condurre ricerche della più alta qualità europea comparabile, mantenendo tra l'altro il livello di eccellenza scientifica che gli è proprio.

    (4)

    Nel realizzare il presente programma specifico, occorre prestare particolare attenzione alla promozione della mobilità e della formazione dei ricercatori, e all'innovazione, nella Comunità. In particolare, è opportuno che il CCR intraprenda attività di formazione adeguate nei settori della sicurezza e della protezione nucleare.

    (5)

    L’esecuzione del presente programma specifico dovrebbe essere improntata a criteri di flessibilità, efficienza e trasparenza e tenere conto delle pertinenti esigenze degli utenti del CCR e delle politiche comunitarie, nel rispetto dell’obiettivo di tutela degli interessi finanziari della Comunità. Occorre che le attività di ricerca svolte nell'ambito del programma siano adattate, se necessario, a tali esigenze e agli sviluppi scientifici e tecnologici e mirare all’eccellenza scientifica.

    (6)

    Le disposizioni che disciplinano la partecipazione delle imprese, degli istituti di ricerca e delle università e le norme sulla diffusione dei risultati della ricerca applicabili al programma quadro CE (di seguito «regole di partecipazione e diffusione dei risultati») con riferimento alle azioni dirette dovrebbero essere applicate anche alle attività di ricerca e sviluppo svolte nell’ambito del presente programma specifico.

    (7)

    La realizzazione del presente programma può comportare, segnatamente sulla base dell'articolo 2, lettera h), e degli articoli 101 e 102 del trattato, attività di cooperazione internazionale con paesi terzi e organizzazioni internazionali, a complemento della cooperazione prevista nell’ambito dell'accordo sullo Spazio economico europeo o di un accordo di associazione.

    (8)

    Nel contesto dell'allargamento e del processo di integrazione, il CCR mira a promuovere l'integrazione degli organismi e dei ricercatori dei nuovi Stati membri nelle sue attività, in particolare con riferimento alla realizzazione delle componenti scientifiche e tecniche dell'acquis comunitario, e una maggiore cooperazione con gli organismi e ricercatori dei paesi in via di adesione e dei paesi candidati. È prevista inoltre un’apertura graduale ai paesi vicini, in particolare sui temi prioritari della politica europea di vicinato.

    (9)

    È opportuno che le attività di ricerca effettuate nell’ambito del presente programma specifico rispettino i principi etici fondamentali, compresi quelli enunciati nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

    (10)

    È necessario che il CCR continui a generare risorse supplementari tramite attività concorrenziali; esse comprendono la partecipazione ad azioni indirette del programma quadro, lavori per conto terzi e, in misura minore, la valorizzazione dei diritti di proprietà intellettuale.

    (11)

    Occorre garantire la sana gestione finanziaria del programma quadro, un'esecuzione più efficiente e semplice possibile, assicurando nel contempo la certezza del diritto e l'accessibilità del programma per tutti i partecipanti, conformemente al regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee (4), e al regolamento (CE, Euratom) n. 2342/2002 della Commissione, del 23 dicembre 2002, recante modalità di esecuzione del regolamento finanziario, comprese le eventuali modifiche future (5).

    (12)

    È opportuno adottare misure — proporzionate agli interessi finanziari delle Comunità europee — per controllare sia l'efficacia del sostegno finanziario fornito che l'efficacia dell'utilizzazione di detti fondi allo scopo di prevenire le irregolarità e le frodi, nonché intraprendere i passi necessari ai fini del recupero di fondi perduti, indebitamente versati o utilizzati in modo improprio, ai sensi del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2003, del regolamento (CE, Euratom) n. 2342/2002, del regolamento (CE, Euratom) n. 2988/95 del Consiglio, del 18 dicembre 1995, relativo alla tutela degli interessi finanziari delle Comunità (6), del regolamento (Euratom, CE) n. 2185/96 del Consiglio, dell'11 novembre 1996, relativo ai controlli e alle verifiche sul posto effettuati dalla Commissione ai fini della tutela degli interessi finanziari delle Comunità europee contro le frodi e altre irregolarità (7) , e del regolamento (CE) n. 1073/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 maggio 1999, relativo alle indagini svolte dall'Ufficio per la lotta antifrode (OLAF) (8).

    (13)

    Occorre che la Commissione provveda a fare eseguire in tempo utile una valutazione indipendente delle attività realizzate nei settori contemplati dal presente programma,

    HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

    Articolo 1

    Per il periodo dal 1o gennaio 2007 al 31 dicembre 2011 è adottato il programma specifico relativo alle azioni dirette di ricerca e formazione che saranno attuate dal Centro comune di ricerca (di seguito «il programma specifico»).

    Articolo 2

    Il programma specifico stabilisce le attività relative alle azioni del Centro comune di ricerca nel settore nucleare a sostegno di tutte le azioni di ricerca condotte in cooperazione transnazionale nelle seguenti aree tematiche:

    a)

    gestione dei rifiuti nucleari e impatto sull’ambiente;

    b)

    sicurezza nucleare (nuclear safety);

    c)

    sistemi di protezione nucleare (nuclear security).

    Gli obiettivi e le linee di indirizzo di tali attività sono definiti nell’allegato.

    Articolo 3

    Conformemente all’articolo 3 del programma quadro, l'importo finanziario ritenuto necessario per l'attuazione del programma specifico ammonta a 517 milioni di EUR.

    Articolo 4

    Tutte le attività di ricerca svolte nell’ambito del presente programma specifico sono realizzate nel rispetto dei principi etici fondamentali.

    Articolo 5

    1.   Il programma specifico è eseguito tramite le azioni dirette che figurano nell'allegato II del programma quadro.

    2.   Le regole per la partecipazione e la diffusione relative alle azioni dirette si applicano al presente programma specifico.

    Articolo 6

    1.   Ai fini dell'esecuzione del programma specifico, la Commissione elabora un programma di lavoro pluriennale che definisce con maggiore dettaglio gli obiettivi e le priorità scientifiche e tecnologiche indicati in allegato e il relativo calendario di esecuzione.

    2.   Il programma di lavoro pluriennale tiene conto delle pertinenti attività di ricerca svolte dagli Stati membri, dagli Stati associati e dalle organizzazioni europee e internazionali ed è opportunamente aggiornato.

    Articolo 7

    La Commissione provvede a far eseguire la valutazione indipendente di cui all’articolo 6 del programma quadro in relazione alle attività realizzate nei settori contemplati dal presente programma specifico.

    Articolo 8

    La presente decisione entra in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

    Articolo 9

    Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione.

    Fatto a Bruxelles, addì 19 dicembre 2006.

    Per il Consiglio

    Il presidente

    J. KORKEAOJA

    ALLEGATO

    PROGRAMMA EURATOM PER IL CCR

    1.   Obiettivo

    Fornire un supporto scientifico e tecnico orientato ai clienti nell’elaborazione delle politiche comunitarie nel settore dell’energia nucleare, garantire il sostegno all’attuazione e al monitoraggio delle politiche esistenti e rispondere in modo flessibile alle nuove esigenze di carattere strategico.

    2.   Strategia

    Il CCR ha la missione di fornire un sostegno scientifico e tecnico orientato ai clienti nel processo di concezione, elaborazione, attuazione e monitoraggio delle politiche comunitarie, al fine di mantenere la ricerca europea all'avanguardia. Tale missione del CCR implica anche che il CCR conduca attività di ricerca di elevato livello in stretto contatto con le imprese e altri organismi e sviluppi reti con gli istituti pubblici e privati negli Stati membri. In tutte le attività del CCR entrambe le dimensioni sono presenti, ma la loro importanza varia dal sostegno diretto ai servizi della Commissione fino ai lavori di ricerca fondamentale intrapresi in una vasta prospettiva europea o internazionale.

    Le attività del CCR nel settore nucleare mirano ad adempiere agli obblighi in materia di ricerca e sviluppo derivanti dal trattato Euratom e assistere tanto la Commissione che gli Stati membri nel settore delle salvaguardie e della non-proliferazione, della gestione dei rifiuti, della sicurezza delle installazioni nucleari e del ciclo del combustibile, della radioattività ambientale e della radioprotezione.

    L'obiettivo del presente programma specifico è di sviluppare e riunire le conoscenze, fornire dati e sostegno scientifici e tecnici fondamentali ai fini della sicurezza e dell’affidabilità, della sostenibilità e del controllo dell'energia nucleare, compresa la valutazione dei sistemi innovativi e futuri. La partecipazione nelle azioni indirette del programma quadro sarà intesa ad ottimizzare la complementarità con il programma di lavoro istituzionale definito nella seguente sezione 3.

    Una delle principali preoccupazioni di oggi nel settore nucleare è la perdita della conoscenza, delle competenze e soprattutto della tecnologia e dell'ingegneria industriale necessarie alla manipolazione delle materie radioattive e dei campi di radiazione. Il CCR manterrà la sua funzione di referente europeo per la diffusione di informazioni, la formazione e l’istruzione dei giovani ricercatori e consentirà l'accesso di altri ricercatori alle sue infrastrutture, in modo da sostenere il know-how europeo nel settore nucleare.

    Un altro obiettivo sarà l'ulteriore sviluppo della collaborazione attraverso il collegamento in rete a livello europeo e mondiale. Al riguardo sarà di particolare importanza la possibilità che il CCR partecipi alle reti di eccellenza e ai progetti integrati.

    Inoltre, il CCR favorirà un dibattito basato su dati concreti e agevolerà il processo decisionale in conoscenza di causa per quanto riguarda il mix energetico appropriato per rispondere al fabbisogno energetico europeo (comprese le fonti di energia rinnovabili e l'energia nucleare).

    3.   Attività

    3.1.   Gestione dei rifiuti nucleari e impatto sull'ambiente

    3.1.1.   Caratterizzazione, stoccaggio e smaltimento del combustibile esaurito

    La gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti nucleari ad alta attività implica il condizionamento per il trasporto, lo stoccaggio e il deposito geologico. Il principale obiettivo consiste nell’impedire il rilascio di radionuclidi nella biosfera in un arco temporale lunghissimo. La progettazione, la valutazione e il funzionamento dei sistemi di contenimento artificiali e naturali nelle rispettive scale temporali sono elementi fondamentali per il conseguimento di questi obiettivi e dipendono, tra l’altro, dal comportamento del combustibile.

    Il CCR mira ad ottenere dati sul comportamento a lungo termine del combustibile esaurito e ad elaborare metodi per una valutazione affidabile dei sistemi artificiali, con particolare attenzione all’integrità degli imballaggi dei rifiuti e all’analisi comparativa dei criteri decisionali basati sui rischi.

    Gli esperimenti di laboratorio sul comportamento del combustibile in condizioni rappresentative permetteranno di ottenere elementi utili per la costruzione di modelli previsionali a lungo termine e ne consentiranno la convalida. Il CCR parteciperà anche ai vari lavori svolti in Europa in tema di soluzioni sicure per lo smaltimento dei rifiuti e sosterrà fattivamente il trasferimento di conoscenze tra i paesi.

    3.1.2.   Separazione, trasmutazione e condizionamento

    Le principali sfide del presente programma rimangono sia l'ottimizzazione della separazione del combustibile per isolare alcuni radionuclidi a vita lunga selezionati, sia la fabbricazione e la caratterizzazione di combustibili sicuri e affidabili o di target per la trasmutazione degli attinidi.

    Lo studio di queste strategie alternative per la gestione dei rifiuti continua ad essere al centro dell'attenzione, poiché esse ridurrebbero sensibilmente il pericolo a lungo termine dello smaltimento dei rifiuti. Per quanto riguarda la trasmutazione, sono presi in considerazione tanto i reattori veloci che termici, così come inceneritori di attinidi specificamente progettati. Nella maggior parte dei casi, le configurazioni proposte per i reattori futuri incorporano tale funzione di separazione selettiva dei radionuclidi.

    Una forte riduzione dei radionuclidi a lunga vita e riduzioni significative del volume dei rifiuti implicheranno che lo sviluppo di matrici inerti per il condizionamento dei rifiuti ad alta attività consentirà a lungo termine un miglioramento fondamentale nel settore della gestione dei rifiuti nucleari.

    Il CCR gestirà due nuovi impianti per la separazione avanzata e per la produzione di combustibili e di target (Laboratorio degli attinidi minori) in questo settore. Procederà inoltre a test di irraggiamento dei target e dei combustibili e produrrà dati di base per la trasmutazione. Infine, la capacità di durata chimica delle matrici per il condizionamento degli attinidi sarà determinata a partire da studi di corrosione e di lisciviazione.

    3.1.3.   Ricerca di base sugli attinidi

    Le attività di ricerca fondamentale sono intese a ottenere conoscenze di base per comprendere i processi fisici nel settore del combustibile nucleare (dalla produzione di energia fino alla gestione dei rifiuti) e sono strettamente collegate alle attività di formazione e istruzione. Le azioni di ricerca fondamentale verteranno soprattutto sulle proprietà termiche e fisiche dei materiali, le proprietà di superficie dei sistemi contenenti attinidi e le proprietà chimiche e fisiche fondamentali.

    Gli impianti del CCR, quali il Laboratorio degli utilizzatori degli attinidi, continueranno ad accogliere ricercatori, provenienti in particolare dalle università europee.

    3.1.4.   Dati nucleari

    Le progettazioni proposte per gli inceneritori di attinidi minori e le soluzioni avanzate per la produzione nucleare di energia creano nuove domande di dati nucleari che presentino un’accuratezza molto maggiore.

    Il CCR effettuerà misurazioni per raccogliere dati nucleari ai fini della gestione dei rifiuti nucleari. I recenti sviluppi tecnologici hanno migliorato significativamente le capacità di misurazione. Il CCR promuove anche lavori importanti volti allo sviluppo della teoria nucleare fondamentale per la modellizzazione delle reazioni non accessibili per via sperimentale.

    La metrologia dei radionuclidi integra questi lavori con misurazioni che permettono di raccogliere dati migliori sul decadimento delle materie fissili e dei prodotti di fissione. Dati sperimentali accurati sono anche necessari per convalidare le teorie e i modelli sui quali si basano i regolamenti in materia di radioprotezione.

    3.1.5.   Applicazioni mediche della ricerca nucleare

    Varie applicazioni mediche sono il frutto delle ricerche effettuate negli impianti del CCR e della sua competenza in questo campo. Esse derivano dalla ricerca sulla produzione di nuovi isotopi, dallo sviluppo di materiali di riferimento clinici e dal sostegno alle nuove terapie oncologiche. Il CCR intende rendere disponibili queste nuove applicazioni agli ospedali e all'industria farmaceutica.

    3.1.6.   Misura della radioattività ambientale

    Il CCR sta applicando la sua competenza in materia di analisi di tracce alla verifica dei rilasci e delle emissioni radioattive provenienti dalle installazioni nucleari. I lavori comprendono anche studi sulla speciazione, i modelli di migrazione nella biosfera e la radiotossicologia degli attinidi. Tenuto conto dei nuovi limiti applicabili ai radionuclidi negli ingredienti alimentari, il CCR svilupperà tecniche analitiche e produrrà i materiali di riferimento corrispondenti. Raffronti comparativi saranno organizzati con i laboratori di controllo negli Stati membri per valutare la comparabilità dei dati di controllo notificati e promuovere l'armonizzazione dei sistemi di misurazione della radioattività.

    3.1.7.   Gestione delle conoscenze, formazione e istruzione

    È importante, per le nuove generazioni di ricercatori e ingegneri nucleari, mantenere e approfondire le conoscenze in materia di ricerca nucleare mediante gli esperimenti effettuati in passato e i relativi risultati, le interpretazioni e le abilità acquisite. Ciò vale in particolare nei settori nei quali tre decenni di esperienza nell'analisi delle prestazioni e della sicurezza dei reattori sono concentrati in strumenti analitici complessi come i modelli e i codici informatici. Per prevenire l'eventuale perdita di conoscenze e la penuria di nuovi scienziati e ingegneri nel settore della tecnologia nucleare, il CCR veglierà alla conservazione delle conoscenze necessarie, assicurando che esse siano facilmente accessibili, in forma correttamente organizzata e ben documentata. Inoltre incoraggerà la formazione di nuovi scienziati e ingegneri nel settore dell'energia nucleare, anche attraendo giovani scienziati e ingegneri in questo settore. Sosterrà altresì le attività di insegnamento superiore in Europa. Inoltre, il CCR contribuirà allo sviluppo di una migliore comunicazione sulle questioni nucleari, in particolare con riferimento all'accettabilità da parte del pubblico e più in generale alle strategie di sensibilizzazione globale ai problemi energetici.

    3.2.   Sicurezza nucleare (nuclear safety)

    3.2.1.   Sicurezza dei reattori nucleari

    Per mantenere e migliorare il livello di sicurezza intrinseca delle centrali nucleari, siano esse di tipo occidentale o russo, devono essere progettati e convalidati metodi perfezionati di valutazione della sicurezza e gli strumenti analitici corrispondenti. Studi sperimentali mirati saranno realizzati per permettere la convalida e la verifica degli strumenti di valutazione della sicurezza e comprendere meglio i fenomeni e processi fisici in atto. Il CCR partecipa pienamente agli sforzi internazionali volti a conseguire una maggiore sicurezza dei reattori nucleari.

    3.2.2.   Sicurezza del combustibile nucleare nei reattori elettrogeni in esercizio nell'UE

    La sicurezza del combustibile implica soprattutto la prevenzione e l'attenuazione delle conseguenze di incidenti ipotetici. I due principali aspetti di questo settore di ricerca sono l'integrità meccanica dell’insieme degli elementi di combustibile assemblati durante la vita utile del reattore e la risposta del combustibile in condizioni transitorie e in caso di incidente grave del reattore, compresa la fusione del nocciolo.

    In questo contesto, il CCR partecipa alla strategia attuale di sviluppo di combustibili, che mira a migliorare la sicurezza e ridurre le scorte di plutonio civili e militari. Il CCR utilizzerà il reattore ad alto flusso (HFR) per testare il comportamento e le proprietà dei combustibili. Saranno anche effettuate misurazioni delle proprietà che influiscono sulle prestazioni.

    3.2.3.   Esercizio sicuro dei sistemi avanzati di energia nucleare

    Nuove strategie in materia di reattori sono studiate a livello mondiale nell’ottica di un settore di ricerca aperto, comprendente ad esempio lo scenario relativo alla costruzione di installazioni di IV generazione, basato su una valutazione globale di tutti gli elementi, comprese le preoccupazioni del pubblico in tema, ad esempio, di miglioramento della sicurezza, riduzione dei rifiuti e minore utilizzabilità ai fini della proliferazione.

    È essenziale che il CCR svolga tutto il suo ruolo, direttamente e con il coordinamento dei contributi europei, in quest'iniziativa mondiale alla quale contribuiscono i principali istituti di ricerca. I lavori riguardano esclusivamente i settori che possono migliorare gli aspetti della sicurezza e delle salvaguardie di sicurezza del ciclo dei combustibili innovativi, e in particolare la caratterizzazione, i test e l'analisi di nuovi combustibili. Saranno studiati anche la definizione di obiettivi in materia di sicurezza e di qualità, di requisiti di sicurezza e di metodologia avanzata per i sistemi. Queste informazioni saranno sistematicamente diffuse presso le autorità negli Stati membri e i servizi della Commissione interessati, in particolare nell’ambito di periodiche riunioni di coordinamento.

    3.3.   Sistemi di protezione nucleare (nuclear security)

    3.3.1.   Salvaguardie nucleari

    L'importanza della dimensione della non proliferazione sta aumentando ed è vitale, per la sicurezza dei cittadini dell'UE, che tutte le capacità necessarie continuino ad essere disponibili. Le attività del CCR in questo settore consistono in un sostegno tecnico ai servizi della Commissione, nell’ambito del trattato Euratom, e all'AIEA (Agenzia internazionale per l'energia atomica), nell’ambito del trattato sulla non-proliferazione. L'obiettivo sarà di incrementare l'automazione e attuare migliori strumenti di analisi delle informazioni, per ridurre il carico di lavoro degli ispettori e i vincoli per l’industria nucleare.

    Benché il CCR abbia maturato oltre 30 anni di esperienza nel sostegno al Euratom e al trattato di non-proliferazione, l'attuazione della politica in materia di salvaguardie, in continua evoluzione, richiede periodiche innovazioni e miglioramenti tecnici. Pur evolvendo per realizzare questi obiettivi, l'attività del CCR continuerà ad includere la verifica e l'individuazione così come le tecnologie di contenimento e di vigilanza, i metodi di misurazione delle materie nucleari, la produzione di materie nucleari di riferimento e la formazione, in particolare quella degli ispettori dell'AIEA e della Commissione.

    3.3.2.   Protocollo addizionale

    Il protocollo addizionale mira a garantire l'assenza di operazioni nucleari non dichiarate. La sua attuazione richiede alcune tecniche diverse da quelle utilizzate ai fini della verifica della contabilità delle materie nucleari. Si tratta infatti di ottenere una descrizione dell'insieme delle attività nucleari di un paese, con dichiarazioni sui siti più dettagliate e obblighi d’ispezione più diversificati. Tali obblighi possono includere il monitoraggio fuori sito e il monitoraggio delle attività che si svolgono al di fuori dei confini dell'installazione, oltre alle analisi di particolato ambientale, al fine di individuare attività nucleari non dichiarate.

    Gli obiettivi del CCR sono di pervenire a un monitoraggio in tempo reale dei trasferimenti di materie nucleari e l'analisi integrata delle informazioni. Il CCR mirerà particolarmente allo sviluppo e alla convalida di strumenti di analisi delle informazioni e lavorerà altresì a una metodologia fondata sull'analisi sistemica.

    3.3.3.   Raccolta di informazioni sulla non proliferazione nucleare da fonti ad accesso libero

    Per assistere i servizi della Commissione e collaborare con l'IAEA e le autorità degli Stati membri, il CCR continuerà a raccogliere e analizzare sistematicamente le informazioni che provengono da diverse fonti (Internet, letteratura specializzata, basi di dati) e relative alle questioni della non-proliferazione nucleare (eventualmente anche alle altre armi di distruzione di massa e ai vettori). Queste informazioni saranno utilizzate per elaborare relazioni per paese intese a illustrare in dettaglio l'evoluzione delle attività nucleari e dell'importazione e/o dell'esportazione di attrezzature e di tecnologia nucleari a duplice uso o uso diretto in determinati paesi. Le informazioni ottenute presso queste fonti a libero accesso saranno confermate da immagini satellitari. Per sostenere questi lavori, il CCR proseguirà lo sviluppo di tecnologie di ricerca multilingue su Internet, di gestione delle conoscenze e di estrazione di dati.

    3.3.4.   Lotta contro il traffico illecito di materie nucleari, comprese le analisi di scienza forense in materia nucleare

    L'individuazione e l'identificazione delle materie nucleari trasportate o conservate illegalmente costituiscono un’importante azione di contrasto del traffico illecito di dette sostanze. La scienza forense in materia nucleare permette di raccogliere prove sull'origine delle materie nucleari sequestrate. L'elaborazione di piani di intervento adeguati in caso di individuazione di detti traffici rimane una questione rilevante. Nel settore della scienza forense in materia nucleare e del traffico illecito, il CCR rafforzerà la sua collaborazione con le autorità nazionali e le organizzazioni internazionali (ITWG, AIEA, ecc.).

    Aspetti etici

    Nel corso dell'attuazione del presente programma specifico e nell’ambito delle attività di ricerca che ne derivano devono essere rispettati i principi etici fondamentali. Essi includono in particolare i principi enunciati nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, fra i quali la protezione della dignità e della vita umana, la protezione dei dati a carattere personale e della privacy, così come la protezione degli animali e dell'ambiente conformemente al diritto comunitario e alle versioni più recenti delle convenzioni internazionali e codici di condotta internazionali applicabili, quali la dichiarazione di Helsinki, la Convenzione del Consiglio di Europa sui diritti dell'uomo e la biomedicina, firmata a Oviedo il 4 aprile 1997 e i suoi protocolli addizionali, la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, la Dichiarazione universale sul genoma umano e i diritti dell'uomo adottata dall'Unesco, la Convenzione delle Nazioni Unite sull'interdizione delle armi biologiche e tossiniche, il trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura e le risoluzioni pertinenti dell'Organizzazione Mondiale della sanità (OMS).

    Saranno tenuti in considerazione anche i pareri del Gruppo europeo dei consiglieri per l'etica della biotecnologia (1991–1997) e del Gruppo europeo per l'etica delle scienze e delle nuove tecnologie (dal 1998).

    Conformemente al principio di sussidiarietà e nel rispetto della diversità degli approcci adottati in Europa, i partecipanti ai progetti di ricerca devono applicare la normativa, la regolamentazione e le norme etiche dei paesi nei quali si svolge la ricerca. In ogni caso, applicano le disposizioni nazionali e nessuna ricerca vietata in uno Stato membro o un altro paese potrà beneficiare di un aiuto finanziario della Comunità per essere svolta in detto Stato membro o detto paese.

    All’occorrenza, i responsabili di progetti di ricerca devono ottenere l’approvazione del comitato di etica nazionale o locale competente, prima dell'avvio delle attività di ricerca e sviluppo tecnologico. Inoltre la Commissione procederà sistematicamente all’esame etico delle proposte riguardanti temi sensibili o delle proposte nelle quali le questioni etiche non sono state sufficientemente esaminate. In determinati casi, detto esame potrà aver luogo nel corso della realizzazione di un progetto.

    Conformemente al protocollo sulla protezione ed il benessere degli animali allegato al trattato, la Comunità tiene pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali nella formulazione e nell’attuazione delle politiche comunitarie, compresa la ricerca. La direttiva 86/609/CEE del Consiglio, del 24 novembre 1986, concernente il rawicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri relative alla protezione degli animali utilizzati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici (9), dispone che tutti gli esperimenti devono essere eseguiti in modo da evitare dolori e sofferenze o angosce inutili agli animali da esperimento e devono richiedere il minor numero di animali, implicare animali con il più basso sviluppo neurologico, limitare al minimo il dolore, le sofferenze, l'angoscia o i danni durevoli. La modifica del patrimonio genetico degli animali e la clonazione di animali possono essere previsti solo se gli scopi perseguiti si giustificano dal punto di vista etico e se le condizioni di queste attività garantiscono il benessere degli animali e il rispetto dei principi della diversità biologica.

    Nel corso dell’attuazione del presente programma, i progressi scientifici e le disposizioni nazionali e internazionali saranno oggetto di un periodico controllo da parte della Commissione di modo che si possa tener conto dei possibili sviluppi.


    (1)  Parere del 30 novembre 2006 (non ancora pubblicato nella Gazzetta ufficiale).

    (2)  GU C 185 dell'8.8.2006, pag. 10.

    (3)  GU L 400 del 30.12.2006, pag. 60; rettifica a pagina 21 della presente Gazzetta ufficiale.

    (4)  GU L 248, del 16.9.2002, pag. 1.

    (5)  GU L 357 del 31.12.2002, pag. 1. Regolamento modificato dal regolamento (CE, Euratom) n. 1248/2006 (GU L 227 del 19.8.2006, pag. 3).

    (6)  GU L 312 del 23.12.1995, pag. 1.

    (7)  GU L 292 del 15.11.1996, pag. 2.

    (8)  GU L 136 del 31.5.1999, pag. 1.

    (9)  GU L 358 del 18.12.1986, pag. 1. Direttiva modificata dalla direttiva 2003/65/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 230 del 16.9.2003, pag. 32).


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