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Document 31999D0274

1999/274/CE: Decisione della Commissione, del 22 luglio 1998, relativa all'utilizzazione abusiva degli aiuti alla ristrutturazione destinati a MTW-Schiffswerft e a Volkswerft Stralsund, già appartenenti al gruppo Bremer Vulkan Verbund, e al versamento non autorizzato di un credito agli investimenti di 112,4 milioni di DEM al cantiere navale MTW-Schiffswerft (Testo rilevante ai fini del SEE) [notificata con il numero C(1998) 2405]

GU L 108 del 27.4.1999, p. 34–43 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

Legal status of the document In force

ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/1999/274/oj

31999D0274

1999/274/CE: Decisione della Commissione, del 22 luglio 1998, relativa all'utilizzazione abusiva degli aiuti alla ristrutturazione destinati a MTW-Schiffswerft e a Volkswerft Stralsund, già appartenenti al gruppo Bremer Vulkan Verbund, e al versamento non autorizzato di un credito agli investimenti di 112,4 milioni di DEM al cantiere navale MTW-Schiffswerft (Testo rilevante ai fini del SEE) [notificata con il numero C(1998) 2405]

Gazzetta ufficiale n. L 108 del 27/04/1999 pag. 0034 - 0043


DECISIONE DELLA COMMISSIONE

del 22 luglio 1998

relativa all'utilizzazione abusiva degli aiuti alla ristrutturazione destinati a MTW-Schiffswerft e a Volkswerft Stralsund, già appartenenti al gruppo Bremer Vulkan Verbund, e al versamento non autorizzato di un credito agli investimenti di 112,4 milioni di DEM al cantiere navale MTW-Schiffswerft

[notificata con il numero C(1998) 2405]

(Il testo in lingua tedesca è il solo facente fede)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(1999/274/CE)

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, e in particolare l'articolo 93, paragrafo 2, primo comma,

dopo avere dato modo alle imprese interessate di presentare le loro osservazioni, ai sensi dell'articolo suddetto,

considerando quanto segue:

I. PROCEDIMENTO

Con lettera del 20 marzo 1996, la Commissione ha informato il governo tedesco della sua decisione di avviare la procedura prevista all'articolo 93, paragrafo 2, del trattato CE. La decisione riguardava il presunto spill-over, a favore di altre imprese del gruppo Bremer Vulkan Verbund AG (in prosieguo BVV), degli aiuti alla ristrutturazione autorizzati a favore dei cantieri navali MTW-Schiffswerft GmbH di Wismar (in prosieguo MTW), e Volkswerft GmbH di Stralsund (in prosieguo Volkswerft), oltre che il versamento non autorizzato di un credito agli investimenti a MTW.

La Commissione ha pubblicato la suddetta decisione nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee(1); gli altri Stati membri ed i terzi interessati sono stati invitati a presentare le loro osservazioni sul caso.

Il governo tedesco ha preso posizione in merito con lettera del 3 settembre 1996 alla Commissione. Inoltre ha presentato una relazione del "Bundesanstalt für vereinigungsbedingte Sonderaufgaben" (in prosieguo BvS) relativamente alla perdita di 854 milioni di DEM nel contesto del fallimento di Bremer Vulkan Verbund AG, e ha fatto pervenire, con lettera del 22 luglio 1996, la relazione della società di revisione contabile Susat & Partner (in prosieguo "SUSAT") sui contributi dei "cantieri dell'Est" (cioè MTW e Volkswerft) al sistema centralizzato di concentrazione della liquidità di BVV. La relazione finale porta la data del 5 settembre 1996.

Con lettera del 19 luglio 1996, la Commissione ha trasmesso al governo tedesco le osservazioni che due Stati membri le avevano fatto pervenire all'avvio del procedimento. Il governo tedesco ha preso posizione in merito alle osservazioni nella lettera menzionata del 3 settembre 1996.

Le osservazioni e le relazioni presentate alla Commissione dopo l'avvio del procedimento principale hanno permesso di comprendere molto meglio l'entità della distrazione di fondi e il funzionamento del sistema di concentrazione della liquidità. Rimanevano tuttavia alcuni aspetti non chiariti, soprattutto per quanto riguarda l'utilizzo dei fondi nelle varie società di BVV. Al fine di potere adottare una decisione adeguata in merito alla restituzione degli aiuti dopo aver dato a tutte le parti interessate, e in particolare alle imprese interessate, la possibilità di presentare le proprie osservazioni, la Commissione ha deciso allora di estendere il procedimento avviato ai sensi dell'articolo 93, paragrafo 2, del trattato CE. In tale decisione, la Commissione ha esposto i fatti così come si presentavano sulla base dei documenti disponibili fino a quel momento, procedendo ad una valutazione provvisoria delle sue indagini.

Con lettera del 22 novembre 1996, la Commissione ha informato il governo tedesco della sua decisione di estendere il procedimento e ha pubblicato tale decisione nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee(2).

Due Stati membri, due federazioni industriali e sette imprese nelle quali BVV deteneva o detiene ancora delle partecipazioni hanno presentato osservazioni in merito alla decisione di estendere il procedimento. Con lettera del 17 aprile 1997, la Commissione ha trasmesso tali osservazioni al governo tedesco.

Il governo tedesco ha risposto con lettera del 17 luglio 1997, dichiarando di non essere in grado di prendere posizione circa le osservazioni presentate poiché erano ancora in corso le indagini preliminari e un procedimento era pendente dinanzi al tribunale. La lettera contiene inoltre una descrizione dell'evoluzione del sistema di concentrazione della liquidità durante i quattro mesi che hanno preceduto l'avvio della procedura di fallimento di BVV.

II. I FATTI

Le lettere sopra menzionate e le decisioni della Commissione del 20 dicembre 1992(3), 21 dicembre 1993(4), 11 maggio 1994(5), 21 giugno 1995(6), 20 settembre 1995(7) e 14 novembre 1995(8) permettono di stabilire quanto segue:

1. Regime speciale applicabile ai cantieri navali nell'ex Repubblica democratica tedesca

Il 20 luglio 1992, il Consiglio ha adottato la direttiva 92/68/CEE(9) che modifica la direttiva 90/684/CEE(10) (settima direttiva relativa agli aiuti alla costruzione navale) per permettere l'adozione di qualsiasi misura urgente volta alla ristrutturazione complessiva dei cantieri navali dei nuovi Länder ai fini del recupero della loro competitività.

In occasione dell'adozione di detta disposizione, la Commissione si era impegnata ad avvalersi dei suoi poteri di sorveglianza e di indagine per assicurarsi che i cantieri dei nuovi Länder ricevessero soltanto gli aiuti necessari alla loro ristrutturazione. Occorreva a tal fine che gli aiuti fossero versati in quote successive. Tuttavia, conformemente alla direttiva 92/68/CEE, gli aiuti al funzionamento dovevano essere versati entro il 31 dicembre 1993, cioè prima che la parte principale delle perdite connesse al contratto si ripercuotesse sulla liquidità.

2. Versamento degli aiuti

Il cantiere navale MTW-Schiffswerft è stato venduto l'11 agosto 1992 a "Hanse-Holding", società appartenente a BVV. Il 2 ottobre 1992, il governo tedesco ha notificato gli aiuti previsti nel quadro della privatizzazione. Poiché le autorità tedesche avevano compreso (durante le discussioni dell'inizio dell'estate 1992 sulla direttiva 92/68/CEE) che la Commissione avrebbe autorizzato gli aiuti previsti soltanto quota per quota, il Treuhandanstalt ha concluso un accordo integrativo il 1o ottobre 1992, che eliminava dal contratto di privatizzazione la riserva secondo la quale, in particolare, il pagamento degli aiuti era subordinato all'autorizzazione della Commissione. Il corrispettivo totale della vendita, pari a circa 686,5 milioni di DEM, è stato dunque versato a MTW in più quote, il 6 ottobre 1992 (343,8 milioni), il 6 gennaio 1993 (275,1 milioni) e il 1o dicembre 1993 (67,6 milioni). Il pagamento è stato effettuato sotto forma di prestito i cui interessi sarebbero diventati esigibili soltanto al termine del procedimento relativo agli aiuti. Se e non appena la Commissione avesse dato il proprio accordo, l'obbligo di pagare gli interessi sarebbe cessato retroattivamente con decorrenza dal giorno del pagamento. Quest'accordo integrativo non è stato notificato alla Commissione, e il governo tedesco lo ha comunicato soltanto il 18 novembre 1996, a seguito di reiterate richieste di informazioni concernenti la relazione della società di revisione contabile SUSAT.

Con lettera del 6 gennaio 1993, la Commissione ha autorizzato il pagamento di una prima quota di 223,3 milioni di DEM di aiuti alla ristrutturazione. In considerazione del termine stabilito dalla direttiva 92/68/CEE per gli aiuti al funzionamento, 463,2 milioni di DEM non ancora erogati alla fine del 1993 sono stati versati, a richiesta della Commissione, su un conto bloccato (dell'impresa, e non del Treuhandanstalt come ci si attendeva). I pagamenti da questo conto bloccato sono stati in seguito effettuati soltanto previa autorizzazione della Commissione, il 18 maggio 1994 (220,8 milioni di DEM), il 5 ottobre 1995 (194,0 milioni di DEM) e il 3 aprile 1996 (48,4 milioni di DEM)(11).

Il contratto di privatizzazione prevedeva, oltre al versamento dell'importo totale del corrispettivo, la concessione di un prestito di 112,4 milioni di DEM a MTW destinato a finanziare investimenti. Il prestito era esonerato dal pagamento di interessi per quattro anni, mentre sarebbe stato gravato successivamente da un tasso pari al tasso di sconto maggiorato dell'1,5 %. Questo prestito è stato notificato il 2 ottobre 1992, assieme all'intero pacchetto di misure di aiuto. La Commissione e il governo tedesco convenivano sul fatto che il prestito, visto l'abbuono di interesse previsto, costituiva innegabilmente un aiuto di Stato: l'equivalente sovvenzione è stato valutato in 45 milioni di DEM. La Commissione non ha mai dato il via alla concessione di questo prestito, poiché non si è profilata alcuna necessità di finanziamento in materia di investimenti fino al termine del periodo di osservazione. Con lettera del 15 marzo 1996, il governo tedesco ha comunicato che il prestito era stato versato il 22 marzo 1993. Il suddetto credito non è stato utilizzato da MTV per il finanziamento di investimenti.

Il cantiere navale Volkswerft è stato ceduto il 18 febbraio 1993 ad un consorzio operante sotto la direzione di BVV. Il governo tedesco ha trasmesso il contratto di privatizzazione il 17 marzo 1993, ma la notifica vera e propria degli aiuti porta la data del 7 maggio 1993. Un accordo integrativo simile a quello di MTW è stato concluso il 9 marzo 1993. Il corrispettivo totale, pari a 585 milioni di DEM, è stato versato in tre quote uguali il 25 marzo 1993, il 2 agosto 1993 e il 6 gennaio 1994. Contrariamente alle attese della Commissione, nessun conto bloccato è stato aperto nel caso di Volkswerft. Una copia dell'accordo di pagamento è stata indirizzata alla Commissione il 18 novembre 1996.

Il governo tedesco considera che il pagamento anticipato di questi crediti fosse giustificato dal fatto che gli acquirenti non sarebbero altrimenti stati disposti a rilevare la gestione operativa dei cantieri, operazione che invece richiedeva la massima urgenza. Inoltre, i crediti accordati erano gravati da tassi d'interesse corrispondenti a quelli di mercato e sono stati quindi attribuiti in conformità al diritto applicabile in materia di aiuti di Stato. Il governo tedesco giustifica la mancata apertura di un conto bloccato per i crediti destinati a Volkswerft asserendo che il Treuhandanstalt non lo aveva giudicato necessario, principalmente perché la Commissione aveva autorizzato tutti gli aiuti al funzionamento nel dicembre 1993.

3. Controllo della destinazione degli aiuti

Gli aiuti a favore di MTW e di Volkswerft erano costituiti da aiuti al funzionamento, da aiuti agli investimenti, e da aiuti per le chiusure, destinati a finanziare la riduzione di occupazione legata alla ristrutturazione. Mentre la Commissione ha autorizzato, conformemente alla direttiva 92/68/CEE, il pagamento in blocco degli aiuti al funzionamento destinati a coprire le perdite previste legate ai contratti e a rafforzare il capitale sociale, le quote di aiuto agli investimenti e per le chiusure sono state approvate sulla base degli esborsi effettivi e previsti in un futuro prossimo. Tuttavia, dato che la Commissione non era a conoscenza dei pagamenti effettuati senza la sua approvazione, l'importo dei fondi realmente erogati si discosta sensibilmente dall'importo che doveva essere versato in applicazione delle relative decisioni della Commissione. In pratica, solo i fondi destinati a MTW, vincolati a partire dalla fine 1993 su un conto bloccato, sono stati versati in applicazione delle corrispondenti decisioni della Commissione.

I due cantieri navali hanno messo a disposizione di BVV, in un primo tempo nel quadro di accordi individuali, i fondi di cui non avevano ancora bisogno ai fini della loro ristrutturazione, sotto forma di prestiti a termine gravati da interesse. Dall'ottobre 1993, BVV ha istituito un sistema di concentrazione della liquidità(12), al quale MTW e Volkswerft hanno aderito alla fine del 1994 su istruzione della direzione del gruppo. D'altra parte, dinanzi al rifiuto costante di BVV, il BvS ha rinunciato alla sua richiesta iniziale che i depositi dei due cantieri navali fossero assistiti da garanzie bancarie.

Conformemente alla direttiva 92/68/CEE, il governo tedesco doveva fornire la prova, attraverso relazioni annuali elaborate da un esperto contabile indipendente, che gli aiuti versati venivano utilizzati esclusivamente a sostegno delle attività dei cantieri situati nella ex Repubblica democratica tedesca. La Commissione inoltre aveva convenuto con le autorità tedesche che il controllo sarebbe stato integrato da relazioni trimestrali sull'utilizzo dei fondi, che sono state presentate in genere con un ritardo considerevole e sono state elaborate dalla stessa società di revisione contabile che aveva verificato i conti annuali di BVV.

Dette relazioni confermano che i finanziamenti autorizzati dalla Commissione europea sono stati utilizzati esclusivamente da MTW e da Volkswerft, che i due cantieri sono stati gestiti (nel 1994) come imprese responsabili delle proprie entrate e uscite (centri di profitto) e che le operazioni realizzate tra MTW/Volkswerft e le imprese di BVV non hanno dato luogo ad alcuno sviamento di fondi. Per quanto riguarda l'investimento finanziario dei fondi dei cantieri navali presso BVV, le relazioni attestano che è avvenuto alle condizioni del mercato, come richiesto dalla Commissione. La relazione di SUSAT conclude che gli autori delle relazioni sul controllo dell'utilizzo dei fondi non hanno completamente assolto il loro compito: conoscendo le attese del BvS e della Commissione, avrebbero infatti dovuto inserire nelle conclusioni almeno una riserva che specificasse che non si erano occupati dei fondi depositati presso BVV, in particolare nel sistema di concentrazione.

BVV ha registrato nel 1994 un'eccedenza annuale di 56,5 milioni di DEM e, all'inizio dell'estate 1995, prevedeva di riprendere la distribuzione di dividendi. SUSAT conclude nella sua relazione "che il comitato direttivo (di BVV), nel 1994 e all'inizio dell'esercizio del 1995, ha presentato i risultati del gruppo in modo esageratamente positivo. Benché i conti annuali del gruppo al 31 dicembre 1994 (...) fossero ancora conformi alle norme di contabilità generale per la redazione e la valutazione dei bilanci oltre che all'interpretazione dei principi di tenuta regolare dei conti, il margine discrezionale di valutazione (...) è stato ogni volta utilizzato al limite."

Nell'insieme, le relazioni presentate da BVV e dagli esperti contabili precedenti presentavano dunque le operazioni finanziarie in modo incompleto e fornivano un quadro troppo favorevole della situazione economica di BVV.

4. Indagini volte a determinare l'entità dello sviamento dei fondi

I primi problemi di tesoreria di BVV sono comparsi nel settembre 1995, ma il gruppo sembrava aver risolto le difficoltà nel giro di pochi giorni. Tuttavia, la situazione si è nuovamente deteriorata a fine ottobre/inizio novembre 1995. La Commissione ha allora chiesto, con una prima lettera del 10 novembre 1995, se le condizioni del trasferimento a BVV di fondi destinati a MTW rispettassero sempre il divieto di spill-over. Il 27 novembre 1995 ha chiesto nuove precisazioni in merito a Volkswerft. In dicembre e in gennaio, la Commissione ha sollecitato una risposta ed ha avviato contatti ad alto livello. Risulta dalle relazioni presentate dal governo tedesco che le autorità tedesche erano al corrente, fin dalla fine di ottobre 1995, delle perdite estremamente elevate subite da BVV e che sapevano, almeno dalla riunione del 29 novembre 1995 tra BVV, BvS e diverse autorità, che si era verificato uno sviamento dei fondi su vasta scala e che i finanziamenti destinati ai cantieri dell'Est "non erano più disponibili per la finalità inizialmente prevista". Tuttavia, la Commissione ha ricevuto una prima relazione soltanto il 2 febbraio 1996, seguita, il 23 febbraio 1996, da una relazione provvisoria elaborata dalla nuova società di revisione contabile, KPMG, designata nel frattempo dal BvS. La Commissione si è vista quindi costretta ad adottare la decisione di avviare la procedura di cui all'articolo 93, paragrafo 2, del trattato CE basandosi sulle menzionate relazioni provvisorie e incomplete.

La relazione provvisoria di KPMG contiene il primo elenco dei principali utilizzi e dei beneficiari dei fondi prelevati dal sistema di concentrazione. L'elenco è stato stilato sulla base di una lettera indirizzata il 31 gennaio 1996 al BvS da un dirigente di BVV. L'origine dei fondi che costituivano il sistema di concentrazione non era stata ancora esaminata, il che spiega perché il testo della decisione di avvio del procedimento abbia potuto menzionare soltanto una forcella di valori relativi all'entità dei finanziamenti, eventualmente impiegati per una diversa destinazione.

Il governo tedesco ha allora incaricato la società di revisione contabile SUSAT & Partner di chiarire i fatti. Nella prima parte delle sue osservazioni del 3 settembre 1996, il governo tedesco spiega i risultati delle indagini condotte sull'impiego degli aiuti da parte di BVV e conferma che MTW e Volkswerft avevano depositato, al 31 dicembre 1995, un totale di 854,0 milioni di DEM nel sistema di concentrazione della liquidità di BVV(13). SUSAT ritiene che sia impossibile determinare con certezza la parte rappresentata dagli aiuti di Stato in quest'importo, nonché imputare i diversi pagamenti effettuati a partire dal sistema di concentrazione della liquidità agli aiuti o agli importi versati da MTW e VWS, poiché anche altre affiliate di BVV, quali Flender Werft o STN Atlante Elektronik, avevano contribuito ad alimentare il fondo. Alla fine del 1995 i pagamenti al sistema di concentrazione ammontavano ad un totale di 972,1 milioni di DEM, fra i quali apparivano gli 854 milioni provenienti da MTW e da Volkswerft(14).

Nel corso del tempo gli aiuti sono stati a tal punto commisti ad altri fondi dei cantieri, ad esempio rate di anticipi ricevuti o capitale proprio, che non è stato più possibile distinguerli. Tuttavia, supponendo che tutti gli aiuti non ancora utilizzati al 31 dicembre 1995 siano stati versati nel sistema di concentrazione della liquidità, si può determinare l'importo degli aiuti (in milioni di DEM) come segue:

>SPAZIO PER TABELLA>

Gli aiuti regionali che appaiono nella tabella sono stati concessi nel quadro del regime di aiuti intitolato "Azione di interesse comune: miglioramento delle strutture economiche regionali" (Gemeinschaftsaufgabe: Förderung der regionalen Wirtschaftsstruktur). In base all'accordo di privatizzazione, essi avrebbero dovuto essere rimborsati dai cantieri a BvS.

5. Indagini volte a stabilire la destinazione dei fondi impiegati abusivamente

È stato estremamente difficile chiarire la questione della effettiva destinazione dei fondi impiegati abusivamente. Benché BVV abbia annunciato l'avvio di una procedura di concordato il 21 febbraio 1996, il nuovo presidente ha accettato di mettere i documenti a disposizione dei collaboratori di SUSAT e sollevare i precedenti revisori dei conti dall'obbligo del segreto professionale soltanto pochi giorni prima dell'apertura della procedura concorsuale, il 1o maggio 1996. I documenti sollecitati sono stati consegnati soltanto tardivamente e in modo parziale. Inoltre, i membri di BVV incaricati delle finanze e del controllo interno hanno dichiarato la loro indisponibilità a discutere della materia. Non è dunque stato possibile verificare le informazioni di BVV che appaiono nella lettera del 31 gennaio 1996 (cfr. sopra). Come indicato nella decisione della Commissione riguardante l'estensione del procedimento, SUSAT riteneva di non avere alcun motivo di dubitare dell'esattezza delle dichiarazioni di BVV. Secondo SUSAT, le cifre non riflettevano tuttavia tutti i movimenti di fondi realizzati nel periodo 1993-1995, ma riguardavano singole operazioni. SUSAT ritiene inoltre che i dati non permettessero di stabilire l'esistenza di un legame diretto tra i contributi di MTW e di Volkswerft e specifiche destinazioni dei fondi.

Gli avvocati di DSR-Senator Lines GmbH hanno tuttavia provato, per mezzo della lettera trasmessa dal governo federale tedesco il 19 dicembre 1996, che le indicazioni fornite da BVV erano in parte manifestamente inesatte, il che è stato riconosciuto anche da SUSAT nella lettera del 5 febbraio 1997(15).

Appare dunque che, nell'insieme, le dichiarazioni di BVV contenute nella lettera del 31 gennaio 1996 non sono atte a fornire la prova dell'utilizzazione abusiva dei fondi. La Commissione ha chiesto varie volte al governo tedesco di proseguire nello sforzo di chiarire la questione dell'effettiva destinazione degli aiuti ai diversi settori di attività di BVV tra il 1993 e il 1995. Il governo federale tedesco ha infine risposto al riguardo alla Commissione, con lettera del 17 luglio 1997, nella quale dichiarava in particolare: "Il governo tedesco non dispone di elementi probatori per quanto riguarda l'utilizzo dei fondi sottratti ai cantieri navali attraverso il sistema di concentrazione della liquidità. Nonostante le estese indagini condotte ai fini del riconoscimento dei diritti del BvS, anche nei confronti di membri del comitato direttivo di BVV(16), non è stato possibile a tutt'oggi attribuire precisamente questi crediti a determinate operazioni finanziarie di BVV". Secondo le informazioni attualmente disponibili, non esistono apparentemente prove dirette che attestino che gli aiuti a favore dei cantieri dell'Est sono stati usati per coprire determinate spese di altre specifiche imprese del gruppo BVV.

Dato che non è possibile, per le ragioni sopra citate, apportare la prova diretta dell'utilizzo degli aiuti impiegati abusivamente, SUSAT si è soprattutto sforzata di dedurre la destinazione dei fondi dallo stato dei conti del gruppo nel sistema di concentrazione della liquidità, ma, per i motivi di seguito esposti, quest'esame ha dato soltanto risultati limitati.

- Il sistema di concentrazione della liquidità è stato instaurato negli anni 1993/1994 per coprire, nella misura possibile, i fabbisogni di liquidità dei vari settori di attività e delle imprese del gruppo attraverso risorse interne e, pertanto, limitare il costoso ricorso alle linee di credito bancario. Le varie imprese del gruppo hanno aderito al sistema tramite un contratto stipulato con BVV; in alcuni casi, in particolare in quello di MTW, la direzione del gruppo ha esercitato una pressione considerevole a tal fine. A partire dall'inizio del 1995, la quasi totalità delle operazioni di pagamento è stata effettuata tramite il sistema di concentrazione della liquidità. Il numero di operazioni contabili è quindi estremamente elevato ed è tecnicamente impossibile determinare quale sia la parte corrispondente ad un aiuto all'interno di una operazione di pagamento. Infine, praticamente tutti i giorni venivano scambiate delle somme di denaro e gli aiuti erano commisti a fondi provenienti da altre fonti.

- Il sistema di concentrazione della liquidità presentava una struttura piramidale. Le operazioni di credito erano pertanto concluse soltanto tra una controllata e la controllante diretta, generalmente una holding intermedia posta sotto l'autorità della capogruppo BVV Holding. I saldi delle intermedie erano compensati attraverso il conto corrispondente di BVV Holding, che decideva anche la concessione delle linee di credito alle varie società del gruppo. La holding intermedia di MTW e Volkswerft era Vulkan Schiffbau Verbund GmbH (in prosieguo VSV), che riuniva tutte le attività di costruzione navale e di armamento del gruppo(17). A motivo della struttura piramidale, non sono mai state effettuate operazioni di credito dirette tra MTW/Volkswerft e le altre unità operative di BVV, essendo tali operazioni esclusivamente concluse con VSV. Secondo le disposizioni del diritto tedesco applicabili in materia di responsabilità nell'ambito di un gruppo di fatto, i crediti dei suddetti cantieri esistono tuttavia anche nei confronti della capogruppo BVV.

- È stato posto fine al sistema di concentrazione della liquidità tra dicembre 1995 e febbraio 1996; a tale epoca, i problemi di BVV erano tali da consentire una normale operatività dell'impresa soltanto in alcuni settori. All'atto della chiusura del sistema, i conti non sono stati liquidati, ma ogni società si è trovata in posizione creditrice o debitrice. Il fatto che un'impresa del gruppo fosse in posizione debitrice non permette tuttavia di dedurre che essa abbia beneficiato dello sviamento degli aiuti. È vero che, nella maggioranza dei casi, le imprese si sono costantemente trovate in una posizione debitrice o creditrice(18), tuttavia, nella fase finale, la situazione di molte imprese si è modificata più o meno fortuitamente, grazie ad afflussi di fondi che non avevano alcuna relazione con gli aiuti pubblici. Da diversi anni Bremer Vulkan Werft GmbH registrava perdite e nel sistema di concentrazione della liquidità era quindi da tempo in posizione debitrice. Tuttavia, verso la fine del 1995, il cantiere ha ricevuto una serie di pagamenti intermedi per navi in costruzione, cosicché alla fine ha registrato un saldo positivo. Al contrario, i risultati di bilancio di Geeste Metallbau GmbH, un fornitore del cantiere, erano positivi da anni; è soltanto da quando Bremer Vulkan Werft ha imposto con effetto retroattivo concessioni in materia di prezzi e ha rifiutato di saldare le sue fatture che la posizione della società è diventata debitrice. Inoltre, i prezzi di trasferimento praticati per le operazioni nell'ambito del gruppo non corrispondevano ai prezzi reali di mercato. In particolare, l'analisi delle consegne di navi costruite dai cantieri del gruppo a società di armamento legate a quest'ultimo mostra che le prestazioni erano sopravvalutate. Infine, occorre tenere conto del fatto che, in un certo numero di casi, la posizione creditrice delle imprese si spiega anche con una remissione di debiti delle società holding.

Per riassumere, si può dunque dire che la situazione finale dei conti nel sistema di concentrazione della liquidità rappresenta soltanto un'istantanea della posizione finanziaria interna delle società del gruppo. A causa della struttura piramidale del sistema, MTW e Volkswerft non potevano far valere crediti nei confronti di altre società operative del gruppo. Dal punto di vista economico complessivo, è del tutto ovvio che gli importi considerevoli utilizzati da BVV nell'ambito del sistema di concentrazione della liquidità provenissero necessariamente e in gran parte dagli aiuti destinati a MTW e a Volkswerft. È quindi altamente plausibile che le imprese i cui risultati erano costantemente negativi abbiano profittato dell'impiego abusivo di alcuni aiuti. Dato che gli aiuti erano commisti ad altri crediti in modo permanente, nonché per le altre ragioni sopra illustrate, la parte rappresentata dagli aiuti nei debiti finali delle diverse società controllate può essere valutata soltanto sulla base di una serie di ipotesi. In genere, tuttavia, non si può apportare la prova inoppugnabile che determinati importi detenuti da una controllata provengano necessariamente dai fondi degli aiuti. Anche il governo tedesco si è allineato alla valutazione di SUSAT, secondo la quale non è dimostrata l'esistenza di un legame diretto tra i pagamenti effettuati dal sistema di concentrazione della liquidità ed i contributi di MTW e di Volkswerft(19). Tuttavia, nel caso di Dörries Scharmann AG che, secondo la lettera del governo federale tedesco del 3 settembre 1996 ha attinto, da sola, 304,5 milioni di DEM sotto forma di crediti dal sistema di concentrazione della liquidità, deve ritenersi accertato che l'impresa abbia tratto beneficio dallo sviamento degli aiuti. In effetti, tutti i pagamenti netti in provenienza da altre fonti non sarebbero altrimenti stati sufficienti a soddisfare il fabbisogno di finanziamento di quest'impresa.

6. Misure adottate dalle autorità tedesche per recuperare i fondi impiegati abusivamente

Gli aiuti impiegati abusivamente costituiscono una parte dei fondi che MTW e Volkswerft hanno destinato a BVV tramite VSV sotto forma di crediti accordati nell'ambito del sistema di concentrazione della liquidità. Sia BVV che VSV si trovano in stato di fallimento dal 1o maggio 1996. Le domande di ammissione al passivo per la restituzione di detti capitali di MTW e di Volkswerft sono state debitamente presentate alla curatela per iscrizione nell'elenco dei creditori in entrambe le procedure, e sono state accolte dal curatore fallimentare, ad eccezione di alcuni modesti importi (che non sono significativi dal punto di vista degli aiuti). Gli aiuti, come gli altri fondi del sistema di concentrazione della liquidità, verranno quindi rimborsati nella misura in cui BVV o VSV dispongano ancora di mezzi finanziari o di cespiti realizzabili. La realizzazione dei cespiti nell'ambito di un fallimento si applica anche alle partecipazioni detenute nelle controllate ed ai crediti di BVV e di VSV nei confronti delle stesse.

Una volta ultimata la procedura di fallimento, le domande di restituzione di MTW e di VWS saranno soddisfatte a concorrenza della percentuale accordata nel riparto ai creditori ordinari. Il curatore fallimentare di BVV ha peraltro dichiarato fin dal 1996 che probabilmente nessuna quota di riparto potrà essere versata per i crediti ordinari.

In occasione del rilevamento di MTW e di VWS, tutti i loro crediti nei confronti di BVV e VSV sono stati trasferiti al BvS, che si incarica ora della loro esecuzione. BvS ha nello stesso tempo rinunciato a tutti i suoi crediti nei confronti dei due cantieri. Come affermato dalla Commissione nella sua proposta di regolamento relativa agli aiuti a favore di alcuni cantieri navali in ristrutturazione, questa misura era indispensabile alla prosecuzione delle ristrutturazioni(20).

Oltre ai crediti che fa valere nell'ambito della procedura di fallimento, BvS ha intentato presso il Landgericht di Brema, un'azione di risarcimento danni nei confronti di cinque membri del comitato direttivo di BVV. L'8 ottobre 1997, il tribunale ha respinto quattro di questi ricorsi e non ha riconosciuto la responsabilità personale dei membri del comitato. BvS ha presentato appello avverso tali sentenze; per quanto riguarda il quinto procedimento, il giudizio non è stato ancora pronunciato.

III. OSSERVAZIONI PRESENTATE DA TERZI IN MERITO ALL'ESTENSIONE DEL PROCEDIMENTO

A seguito dell'avvio del procedimento, i governi di due Stati membri hanno trasmesso alla Commissione le loro osservazioni, che sono state illustrate nella parte III della comunicazione relativa all'estensione del procedimento(21).

I governi di due Stati membri, due federazioni nazionali della costruzione navale e sette imprese hanno preso posizione sull'estensione.

Uno degli Stati membri ritiene che, in primo luogo, l'importo degli aiuti che non sono stati autorizzati dal Consiglio e dalla Commissione dovrebbe, in base alla pratica corrente, essere recuperato dalle imprese (cioè MTW e Volkswerft). In secondo luogo, ogni aiuto percepito illegittimamente da altre imprese di BVV dovrebbe essere rimborsato. Il secondo Stato membro nutre dubbi sulla necessità di accordare nuovi aiuti alla ristrutturazione a favore di MTW e di Volkswerft, ritenendo che la cessione degli attivi di BVV avrebbe dovuto soddisfare il fabbisogno di liquidità dei due cantieri.

Il presente procedimento non riguarda la valutazione di nuovi aiuti alla ristrutturazione a favore di MTW e di Volkswerft. La questione è stata oggetto di discussioni in seno al Consiglio nel quadro del regolamento (CE) n. 1013/97 del Consiglio, del 2 giugno 1997, relativo agli aiuti a favore di taluni cantieri navali in corso di ristrutturazione(22). La Commissione desidera tuttavia ricordare che il provento della cessione dei beni patrimoniali di BVV è andato esclusivamente ai creditori privilegiati. Questi fondi non permettevano di finanziare l'ulteriore ristrutturazione di MTW e di Volkswerft.

Anche la posizione di una federazione della costruzione navale è risolutamente contraria alla concessione di nuovi aiuti a favore di MTW e di Volkswerft. Tale federazione ritiene che i cantieri fossero responsabili dei trasferimenti dei fondi alla società madre e che, pertanto, dovrebbero anche farsi carico del loro recupero. Essa afferma inoltre che gli aiuti devono essere interamente restituiti allo Stato qualora non sia possibile provare che sono stati utilizzati conformemente alla destinazione autorizzata. L'argomentazione secondo la quale il governo tedesco non poteva esercitare alcuna influenza sullo sviamento dei fondi non sarebbe soddisfacente. Detto governo infatti avrebbe dovuto, conformemente alle decisioni del Consiglio e della Commissione, esercitare una corrispondente pressione affinché fosse controllata la corretta utilizzazione degli aiuti. La federazione chiede infine che la Commissione migliori e uniformi il controllo sull'impiego degli aiuti. Finché quest'obiettivo non sarà stato raggiunto, la Commissione non dovrebbe adottare nuove decisioni in materia di aiuti.

Una seconda federazione della costruzione navale, osserva che MTW e Volkswerft hanno certamente tratto vantaggio dal sistema di concentrazione della liquidità grazie alle loro relazioni con BVV e ritiene che quest'ultimo abbia in ogni caso beneficiato di vantaggi concorrenziali rispetto ai cantieri rappresentati dalla federazione e che queste pratiche siano in parte responsabili della caduta dei prezzi sul mercato della costruzione navale. La federazione considera inoltre che quattro cantieri dei nuovi Länder su cinque non abbiano rispettato il loro limite di capacità nel 1996. Tutti questi elementi devono essere esaminati nella decisione di concessione di nuovi aiuti a MTW e a Volkswerft.

Come è già stato precisato, la presente procedura non ha per oggetto l'attribuzione di nuovi aiuti. Per quanto riguarda il superamento della capacità, secondo le informazioni a disposizione della Commissione, solamente MTW ne sarebbe interessata. La Commissione ha sanzionato tale infrazione con una riduzione degli aiuti nella sua decisione del 30 luglio 1997(23).

Le sette imprese che anteriormente erano tutte legate a BVV, come controllate o associate, dichiarano all'unanimità di non essere state al corrente del rifinanziamento del sistema di concentrazione della liquidità o dell'impiego abusivo degli aiuti. Sulla base delle dichiarazioni fatte dalla direzione del gruppo, avevano concluso che esistessero importanti linee di credito bancarie ed un importo considerevole di liquidità disponibile. Alcune imprese del gruppo sostengono inoltre di aver goduto solo di limitata autonomia in materia di strategia finanziaria, di acquisizione di nuove affiliate e di esecuzione di grandi commesse nell'ambito del gruppo. Non erano quindi responsabili economicamente delle perdite che dovevano coprire tramite impegni contratti nell'ambito del sistema di concentrazione della liquidità. Secondo le dichiarazioni di Lloyd Werft Bremerhaven, di Schichau Seebeckwerft AG e di Volkswerft, ciò vale in particolare per il secondo semestre del 1995, quando tali imprese sono state costrette a sottoscrivere prestiti a favore del gruppo, dando in garanzia una parte dei loro attivi.

Infine, DSR-Senator Lines ha fatto presente che, nel suo caso, doveva escludersi che avesse beneficiato di uno sviamento degli aiuti per il tramite del sistema di concentrazione della liquidità, poiché gli apporti di liquidità a suo favore sono stati operati essenzialmente in un periodo in cui i due cantieri non disponevano ancora dei crediti in questione, del resto, DSR Senator Lines non ha mai aderito al sistema di concentrazione della liquidità.

Nella sua risposta, il governo tedesco sottolinea che, nonostante importanti sforzi di ricerca, non dispone di elementi risolutivi circa l'utilizzo effettivo degli aiuti e ritiene che il grande numero di pagamenti e di prelievi realizzati dalle imprese partecipanti al sistema di concentrazione della liquidità impedisca di apportare la prova concreta della destinazione di determinati aiuti. Del resto, fino a prova contraria, si deve ritenere che le imprese favorite dal sistema di concentrazione della liquidità non fossero né al corrente del deflusso degli aiuti che erano di competenza dei cantieri né potessero riconoscerne la provenienza. In particolare in presenza di obbligo contrattuale di BVV di finanziare le imprese(24), la direzione delle imprese stesse confidava di poter beneficiare a tal fine dei fondi del sistema di concentrazione. Il governo tedesco si riserva tuttavia di intraprendere altre azioni, ove emergano elementi nuovi e ritiene quindi di non essere in grado di valutare le osservazioni presentate dalle varie imprese.

IV. VALUTAZIONE

Le notifiche dei programmi di ristrutturazione a favore di MTW e di Volkswerft erano fin dall'inizio incomplete e quindi parzialmente errate nel contenuto, poiché il governo tedesco non aveva informato la Commissione degli accordi sottoscritti con BVV in relazione al versamento degli importi globali di compensazione. Le ragioni addotte - da un lato il rischio che BVV rifiutasse, in caso di condizioni di pagamento diverse, di rilevare i cantieri e, dall'altro, il fatto che il governo tedesco supponesse che la Commissione lo avrebbe autorizzato a versare, in una unica quota, l'importo complessivo degli aiuti - non possono giustificare questo modo di procedere. L'argomentazione delle autorità tedesche secondo la quale i pagamenti anticipati sono stati accordati sotto forma di crediti alle condizioni di mercato è impropria, per il semplice fatto che esisteva un accordo secondo il quale dette autorità avrebbero rinunciato, con effetto retroattivo, a percepire gli interessi sugli importi di aiuto non ancora autorizzati, una volta che la Commissione avesse dato il via agli aiuti in questione. Ai sensi dell'articolo 11, paragrafo 2, della direttiva 90/684/CEE, gli Stati membri sono obbligati a notificare preventivamente alla Commissione i progetti di aiuto e a non dar loro attuazione senza autorizzazione. Il governo tedesco non ha rispettato questa disposizione. La violazione di tale norma si è protratta per tutto il periodo che va dell'ottobre 1992 fino al crollo di BVV, poiché, anche quando ha chiesto lo sblocco di ulteriori quote di aiuto, il governo tedesco non ha informato la Commissione dei pagamenti già effettuati.

Tanto gli articoli 6 e 7 della direttiva 90/684/CEE quanto, soprattutto, l'instaurazione di un regime speciale in virtù della direttiva 92/68/CEE (articolo 10 bis) prevedono che tutti gli aiuti versati per la ristrutturazione dovrebbero avere un impiego preciso ed essere destinati esclusivamente ai cantieri situati nei nuovi Länder. In occasione dell'adozione della direttiva 92/68/CEE, la Commissione inoltre si era impegnata a controllare che i cantieri dei nuovi Länder ricevessero soltanto gli aiuti necessari alla loro ristrutturazione. La Commissione ha ricordato queste disposizioni in ciascuna delle sue decisioni relative al versamento delle quote di aiuto. Queste decisioni riportavano del resto una giustificazione del calcolo di ogni quota di aiuto. Per quanto riguarda gli aiuti al funzionamento, la Commissione ha tenuto conto delle necessità dei cantieri e del termine fissato all'articolo 10 bis, paragrafo 2, lettera a). Per calcolare le quote di aiuto agli investimenti e di aiuto per le chiusure autorizzate ai sensi degli articoli 6 e 7 della direttiva 90/684/CEE, la Commissione si è basata, in conformità a tali disposizioni, sulle necessità di finanziamento che derivano dai programmi di investimenti e di riduzione di personale presentati dal governo tedesco. Nel corso del procedimento, il governo tedesco non ha trasmesso alcuna informazione che giustificasse, obiettivamente, l'erogazione anticipata degli aiuti che non erano stati ancora autorizzati. Al contrario, per quanto riguarda gli aiuti al funzionamento, a causa della scadenza fissata all'articolo 10 bis, dei pagamenti sono stati effettuati prima della comparsa delle effettive necessità finanziarie. Inoltre, i ritardi ripetuti nella realizzazione dei programmi d'investimento spiegano perché l'importo degli aiuti agli investimenti erogati abbia quasi sempre superato il fabbisogno esistente. Il pagamento di aiuti al funzionamento senza l'approvazione preliminare della Commissione e di importi superiori a quelli autorizzati era pertanto illegittimo, e ciò, non soltanto sul piano formale. Esso non era giustificato nemmeno sul piano del contenuto, né compatibile con l'articolo 6 e l'articolo 10 bis della direttiva 90/684/CEE (modificata).

Questa valutazione si applica in particolare al "credito agli investimenti" di 112,4 milioni di DEM a favore di MTW-Schiffswerft, versato il 22 marzo 1993, ma che non è stato mai utilizzato a tale scopo, nonché per gli aiuti agli investimenti dell'importo di 70,5 milioni di DEM destinati a Volkswerft, versati nel gennaio 1994, mentre non esisteva in questo settore alcuna necessità, almeno fino al crollo di BVV.

Inoltre nemmeno gli aiuti a finalità regionale che hanno alimentato il sistema di concentrazione della liquidità a concorrenza di 44,1 milioni di DEM (16,0 milioni di DEM per MTW e 28,1 milioni per Volkswerft) possono essere considerati compatibili con il mercato comune. È vero che questi importi traggono origine dal finanziamento della ristrutturazione, con fondi provenienti dal Treuhandanstalt e dal regime di aiuti denominato "Gemeinschaftsaufgabe: Förderung der regionalen Wirtschaftsstruktur"; non era tuttavia previsto che le imprese trattenessero tali fondi, che dovevano invece essere rimborsati al Treuhandanstalt/BvS conformemente ai contratti di privatizzazione. Tuttavia, in conclusione, le imprese hanno percepito aiuti supplementari grazie al meccanismo di attuazione scelto e l'importo autorizzato dalla Commissione, fissato in funzione del fabbisogno, è stato superato.

Infine, i pagamenti anticipati hanno comportato il beneficio di considerevoli interessi. Secondo i calcoli degli esperti di SUSAT, l'importo corrispondente ammonterebbe a circa 100 milioni di DEM per il periodo compreso tra il 1992 e l'inizio del 1996. Sulla base delle ipotesi sommarie ma sostanzialmente plausibili avanzate nella relazione, risulta infatti che il totale degli interessi maturati per questo periodo è ammontato a 139,7 milioni di DEM, di cui 39 milioni di DEM circa relativi agli aiuti autorizzati, a decorrere dal giorno dell'autorizzazione.

In tal modo, su 788,7 milioni di DEM che, secondo i risultati delle ricerche condotte dal governo tedesco, si trovavano nel sistema di concentrazione della liquidità al 31 dicembre 1995, circa 327 milioni di DEM rappresentano importi il cui pagamento non è stato autorizzato dalla Commissione e pertanto devono essere considerati incompatibili con il trattato CE.

Finora, non è stato possibile stabilire con certezza quale sia stata la destinazione degli aiuti versati, ma non ancora utilizzati. L'impossibilità di fare chiarezza in materia risale essenzialmente a due motivi. In primo luogo, contrariamente alla pratica commerciale abituale, il Treuhandanstalt non ha stabilito, nei contratti di privatizzazione la destinazione degli importi globali di compensazione, né previsto una procedura di controllo a tal fine. Ad eccezione degli importi versati a partire dalla fine del 1993 su un conto bloccato, gli aiuti sono stati commisti agli altri capitali del gruppo. In seguito, perlomeno a partire dal 1995, questa situazione di commistione è diventata irreversibile a causa del numero elevato di operazioni effettuate nell'ambito del sistema di concentrazione della liquidità. Dalla documentazione disponibile, e in particolare dalla relazione SUSAT, si può tuttavia evincere che con ogni probabilità gli aiuti oggetto dello sviamento sono affluiti almeno in parte ai principali debitori del sistema di concentrazione della liquidità. Tale conclusione è certa nel caso di Dörries Scharmann AG (attualmente in liquidazione), sebbene finora non si sia potuto stabilire l'esatto importo dell'aiuto indebitamente fruito. Alla chiusura del sistema, la totalità dei crediti di MTW e di Volkswerft era annullata dai debiti di altre imprese del gruppo BVV. Questi crediti, dell'importo di 854 milioni di DEM, erano costituiti da aiuti per un importo di 788,7 milioni di DEM. Si può quindi stabilire che questi aiuti, contrariamente a quanto stipulato all'articolo 10 bis, paragrafo 2, lettera d), della direttiva 92/68/CEE, non sono andati esclusivamente ai cantieri situati nell'ex Repubblica democratica tedesca e che i sistemi di aiuti a favore di MTW e di Volkswerft sono stati attuati in modo abusivo, ai sensi dell'articolo 93, paragrafo 2, del trattato CE. Gli aiuti attuati in modo abusivo devono, in virtù della citata disposizione, essere soppressi o modificati. Si esclude una modifica degli aiuti, nel senso della restituzione degli importi impiegati abusivamente a MTW e a Volkswerft, poiché i due cantieri hanno ceduto i loro crediti al BvS all'atto dello scorporo da BVV. Gli aiuti impiegati abusivamente, cioè complessivamente 788,7 milioni di DEM, devono pertanto essere soppressi e rimborsati. Il governo tedesco ha comunicato alla Commissione che il BvS ha adottato le misure necessarie ai fini della restituzione degli aiuti ai sensi del diritto tedesco nell'ambito delle procedure di fallimento di BVV e di VSV,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

Gli aiuti alla ristrutturazione accordati dalle autorità tedesche a MTW-Schiffswerft GmbH, Wismar e a Volkswerft GmbH, Stralsund sono stati versati senza una preventiva completa notifica alla Commissione. Essi sono stati pertanto concessi in violazione dell'articolo 11 della direttiva 90/684/CEE e dell'articolo 93, paragrafo 3, del trattato CE. In considerazione degli interessi maturati fino a fine 1995, gli aiuti ricevuti dalle due imprese superano di circa 327 milioni di DEM l'importo che la Commissione aveva autorizzato. La concessione di tale importo supplementare di 327 milioni di DEM è contraria all'articolo 6 e all'articolo 10 bis della direttiva 92/68/CEE che modifica la direttiva 90/684/CEE relativa agli aiuti alla costruzione navale. Per tale importo detti aiuti sono pertanto incompatibili con il mercato comune.

Articolo 2

Gli aiuti citati all'articolo 1, nonché una parte degli aiuti autorizzati dalla Commissione per la ristrutturazione dei due cantieri, sono stati impiegati abusivamente a favore di altri settori di Bremer Vulkan Verbund AG. In base ai risultati delle indagini condotte dal governo federale tedesco, l'importo di detti aiuti impiegati abusivamente ammonta a 788,7 milioni di DEM. Questo sviamento dei fondi costituisce un'utilizzazione abusiva degli aiuti ai sensi dell'articolo 93, paragrafo 2, del trattato CE.

Articolo 3

Il governo tedesco è tenuto a recuperare da Bremer Vulkan Verbund AG, nell'ambito della procedura di fallimento cui è sottoposta, gli aiuti impiegati abusivamente di cui all'articolo 2 ed adotta ogni misura necessaria ai sensi del diritto tedesco ai fini della restituzione degli importi parziali di cui hanno beneficiato le ex imprese del gruppo, sempre che ciò sia possibile alla luce dei risultati delle ulteriori indagini.

Articolo 4

La Germania informa la Commissione, entro un mese dalla data di notifica della presente decisione, delle misure adottate per conformarvisi.

Articolo 5

La Repubblica federale di Germania è destinataria della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, il 22 luglio 1998.

Per la Commissione

Franz FISCHLER

Membro della Commissione

(1) GU C 150 del 24.5.1996, pag. 2.

(2) GU C 65 dell'1.3.1997, pag. 17.

(3) N 692/B/91 (MTW).

(4) N 692/F/91 (VWS).

(5) N 692/I/91 (MTW).

(6) N 84/95 (VWS).

(7) N 572/95 (MTW).

(8) N 801/95 (VWS).

(9) GU L 219 del 4.8.1992, pag. 54.

(10) GU L 380 del 31.12.1990, pag. 27.

(11) N 207/96. Gli importi restanti sono stati versati al termine del periodo di osservazione che ha seguito la separazione di MTW da BVV.

(12) Si rimanda alla sezione II. 5, per quanto riguarda il funzionamento del sistema.

(13) Secondo la relazione dell'esperto contabile, alcune operazioni supplementari sono state ancora effettuate fino al 21 febbraio 1996, di modo che a tale data il credito dei due cantieri dei nuovi Länder ammontava complessivamente a 846,1 milioni di DEM.

(14) La somma totale dei crediti dei due cantieri su BVV è aumentata, fino a raggiungere 868,9 milioni di DEM (di cui 596,9 milioni di DEM per MTW e 272,0 milioni per Volkswerft), a seguito di una serie di operazioni e di interessi maturati prima del fallimento di BVV.

(15) Lettera del 6 febbraio 1997 indirizzata dal governo federale tedesco alla Commissione.

(16) Le indagini giudiziarie non hanno apportato alcun maggior chiarimento al riguardo. A tutt'oggi, si deve supporre che, anche nell'ambito del gruppo, i fondi dei cantieri dell'Est non siano stati oggetto di un trattamento distinto; cfr. sentenza del Landgericht di Brema dell'8 ottobre 1997, causa n.: 4-Ö-1073/96.

(17) La società di armamento DSR Senator Lines GmbH non apparteneva a VSV e non partecipava al sistema di concentrazione della liquidità. Nell'ambito del gruppo essa godeva dello statuto di "impresa associata" nel settore della costruzione navale.

(18) Fra le imprese in posizione creditrice costante si trovavano in particolare STN Atlas Elektronik GmbH, Flender Werft AG, MTW-Schiffswerft GmbH; al contrario, Dörries Scharmann AG, Dieselmotorenwerk Vulkan GmbH, Schichau-Seebeckwerft AG erano tra le imprese che presentavano una posizione debitrice costante.

(19) Lettera del governo federale tedesco del 17 luglio 1997.

(20) GU C 153 del 22.5.1997, pag. 3.

(21) Cfr. nota 2.

(22) GU L 148 del 6.6.1997, pag. 1.

(23) C 60/96, cfr. GU C 344 del 14.11.1997, pag. 2.

(24) Tali obblighi esistevano soprattutto per gli stabilimenti dei nuovi Länder rilevati dal Treuhandanstalt.

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