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Document 52021IP0113

Risoluzione del Parlamento europeo del 25 marzo 2021 sulle relazioni 2019 e 2020 della Commissione sul Kosovo (2019/2172(INI))

GU C 494 del 8.12.2021, p. 149–160 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

8.12.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 494/149


P9_TA(2021)0113

Relazioni 2019 e 2020 sul Kosovo

Risoluzione del Parlamento europeo del 25 marzo 2021 sulle relazioni 2019 e 2020 della Commissione sul Kosovo (2019/2172(INI))

(2021/C 494/13)

Il Parlamento europeo,

visto l'accordo di stabilizzazione e di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica, da un lato, e il Kosovo, dall'altro, entrato in vigore il 1o aprile 2016,

visti il programma di riforma europeo per il Kosovo, varato a Pristina l'11 novembre 2016, e l'avvio del secondo programma di riforma europeo nell'ottobre 2020,

visto l'accordo quadro con il Kosovo sulla partecipazione ai programmi dell'Unione, in vigore dal 1o agosto 2017,

viste le conclusioni della Presidenza in occasione della riunione del Consiglio europeo di Salonicco del 19 e 20 giugno 2003,

visti la dichiarazione di Sofia del vertice UE-Balcani occidentali del 17 maggio 2018 e il programma delle priorità di Sofia,

visti la risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 10 giugno 1999, il parere consultivo della Corte internazionale di giustizia (CIG) del 22 luglio 2010 sulla conformità al diritto internazionale della dichiarazione unilaterale d'indipendenza del Kosovo, nonché la risoluzione 64/298 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, del 9 settembre 2010, in cui si prende atto del contenuto del parere della CIG e si plaude alla disponibilità dell'UE a favorire il dialogo tra Serbia e Kosovo,

visti il primo accordo sui principi che disciplinano la normalizzazione delle relazioni tra i governi della Serbia e del Kosovo, del 19 aprile 2013, gli accordi del 25 agosto 2015 e il dialogo in corso, facilitato dall'UE, per la normalizzazione delle relazioni,

vista la decisione (PESC) 2020/792 del Consiglio, dell'11 giugno 2020, che modifica l'azione comune 2008/124/PESC relativa alla missione dell'Unione europea sullo Stato di diritto in Kosovo (EULEX Kosovo), che ha prorogato la missione fino al 14 giugno 2021,

viste le relazioni del Segretario generale delle Nazioni Unite sulle attività della missione delle Nazioni Unite per l'amministrazione ad interim nel Kosovo (UNMIK), tra cui l'ultima relazione del 31 marzo 2020, e le relazioni sulle operazioni della Forza per il Kosovo (KFOR) del 7 febbraio 2018,

visto il processo di Berlino avviato il 28 agosto 2014,

vista la dichiarazione congiunta dei copresidenti del comitato parlamentare di stabilizzazione e di associazione UE-Kosovo a seguito della sesta riunione del comitato, tenutasi a Strasburgo il 14 febbraio 2019,

vista la comunicazione della Commissione del 5 febbraio 2020 dal titolo «Rafforzare il processo di adesione — Una prospettiva europea credibile per i Balcani occidentali» (COM(2020)0057),

viste le conclusioni del Consiglio del 5 giugno 2020 sul rafforzamento della cooperazione con i partner dei Balcani occidentali nel settore della migrazione e della sicurezza,

vista la comunicazione della Commissione del 29 maggio 2019 dal titolo «Comunicazione 2019 sulla politica di allargamento dell'UE» (COM(2019)0260), accompagnata dal documento di lavoro dei servizi della Commissione intitolato «Kosovo 2019 Report» (relazione 2019 sul Kosovo) (SWD(2020)0216),

vista la comunicazione della Commissione del 6 ottobre 2020 dal titolo «Comunicazione 2020 sulla politica di allargamento dell'UE» (COM(2020)0660), accompagnata dal documento di lavoro dei servizi della Commissione intitolato «Kosovo 2020 Report» (relazione 2020 sul Kosovo) (SWD(2020)0356),

visti la comunicazione della Commissione del 6 ottobre 2020 dal titolo «Un piano economico e di investimenti per i Balcani occidentali» (COM(2020)0641) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione intitolato «Guidelines for the Implementation of the Green Agenda for the Western Balkans» (Orientamenti per l'attuazione dell'agenda verde per i Balcani occidentali), del 6 ottobre 2020 (SWD(2020)0223),

viste la comunicazione congiunta della Commissione e dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, dell'8 aprile 2020, dal titolo «Comunicazione sulla risposta globale dell'UE alla pandemia di COVID-19» (JOIN(2020)0011), e la comunicazione della Commissione del 29 aprile 2020 intitolata «Aiutare i Balcani occidentali ad affrontare la COVID-19 e sostenere la ripresa nel periodo post-pandemia» (COM(2020)0315),

viste la valutazione della Commissione del 21 aprile 2020 sul programma di riforme economiche del Kosovo 2020-2022 (SWD(2020)0065) e le conclusioni comuni del dialogo economico e finanziario tra l'UE, i Balcani occidentali e la Turchia, adottate dal Consiglio il 19 maggio 2020,

vista la relazione finale della missione di osservazione elettorale dell'UE sulle elezioni legislative anticipate tenutesi il 6 ottobre 2019 in Kosovo,

viste la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 maggio 2016, che modifica il regolamento (CE) n. 539/2001 che adotta l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all'atto dell'attraversamento delle frontiere esterne e l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo (Kosovo) (COM(2016)0277), presentata dalla Commissione, e la risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 28 marzo 2019, con cui il Parlamento adotta la sua posizione in prima lettura (1) facendo propria la proposta della Commissione,

viste le sue precedenti risoluzioni sul paese,

vista la sua raccomandazione del 19 giugno 2020 al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza concernente i Balcani occidentali, a seguito del vertice del 2020 (2),

vista la dichiarazione di Zagabria adottata in occasione del vertice UE-Balcani occidentali, tenutosi in videoconferenza il 6 maggio 2020,

vista la dichiarazione congiunta resa al termine del vertice Parlamento europeo — presidenti dei parlamenti dei Balcani occidentali, organizzato dal Presidente del Parlamento europeo con i leader dei parlamenti dei Balcani occidentali il 28 gennaio 2020,

visto il vertice UE-Balcani occidentali tenutosi il 10 novembre 2020 nel quadro del processo di Berlino,

visto l'articolo 54 del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A9-0031/2021),

A.

considerando che il Kosovo deve essere giudicato, come qualsiasi altro paese che aspiri a diventare uno Stato membro dell'UE, in base ai propri meriti in termini di adempimento, attuazione e rispetto dei criteri e dei valori comuni necessari per l'adesione e che la qualità delle riforme necessarie e l'impegno con cui sono perseguite determinano il calendario e la progressione dell'adesione;

B.

considerando che il Kosovo deve concentrarsi su riforme fondamentali volte a far fronte a carenze strutturali negli ambiti dello Stato di diritto, dei diritti fondamentali, del funzionamento delle istituzioni democratiche e della riforma della pubblica amministrazione, nonché dello sviluppo economico e della competitività;

C.

considerando che il Kosovo continua a scontrarsi con l'instabilità politica, in particolare in seguito alle elezioni legislative anticipate del 6 ottobre 2019; che la fine del governo Kurti ha messo in luce diversi problemi strutturali che riguardano, tra l'altro, le indebite interferenze da parte di attori esterni nei lavori del governo e dell'Assemblea del Kosovo, l'indipendenza della Corte costituzionale e la mancanza di chiarezza sulla legalità del voto sul governo;

D.

considerando la recente assenza di coordinamento tra gli attori transatlantici e il fatto che la nuova amministrazione statunitense offrirà un'altra opportunità per instaurare una cooperazione migliore;

E.

considerando che il Kosovo rimane l'unico paese dei Balcani occidentali i cui cittadini necessitano di un visto per entrare nello spazio Schengen, sebbene dal 2018 siano soddisfatti tutti i parametri di riferimento per la liberalizzazione dei visti;

F.

considerando che l'economia informale del Kosovo ostacola lo sviluppo complessivo di un'economia sostenibile per il paese;

G.

considerando che il Kosovo deve profondere ulteriori sforzi per contrastare la corruzione e la criminalità organizzata e deve costruire istituzioni forti, coerenti e indipendenti per risolvere tali questioni;

H.

considerando che il 5 novembre 2020 l'ex presidente Hashim Thaçi ha rassegnato le dimissioni per rispondere alle accuse di crimini di guerra e crimini contro l'umanità dinanzi alle sezioni specializzate per il Kosovo dell'Aia; che il 30 novembre 2020 è stato formulato l'atto di accusa contro Thaçi; che Vjosa Osmani, presidente dell'Assemblea nazionale del Kosovo, è diventata la presidente ad interim del Kosovo;

I.

considerando che il Kosovo ha compiuto progressi nell'adeguamento del proprio quadro giuridico all'acquis dell'UE, ma deve adoperarsi ulteriormente e destinare ulteriori risorse a favore dell'efficace attuazione delle nuove leggi e norme in tutti gli ambiti strategici, dimostrando maggiore impegno e serietà;

J.

considerando che, secondo il governo del Kosovo, 117 paesi ne hanno riconosciuto l'indipendenza, compresi 22 dei 27 Stati membri dell'UE;

K.

considerando che la pandemia di COVID-19 comporta un onere senza precedenti per i sistemi sanitario, economico e di protezione sociale del Kosovo e ha chiaramente dimostrato che l'UE e i Balcani occidentali devono continuare ad affrontare insieme le sfide comuni;

L.

considerando che l'UE ha mobilitato un sostegno finanziario di oltre 3,3 miliardi di EUR a favore dei paesi dei Balcani occidentali per far fronte alla crisi sanitaria immediata e attenuare l'impatto socioeconomico della pandemia di COVID-19 nella regione;

M.

considerando che l'UE rappresenta il principale fornitore di assistenza e aiuto al Kosovo nel quadro degli sforzi volti a mitigare le conseguenze economiche e sociali della pandemia di COVID-19; che il Kosovo ha ricevuto 5 milioni di EUR per il sostegno immediato al settore sanitario, 63 milioni di EUR come sostegno per la ripresa sociale ed economica, 60 milioni di EUR in fondi di assistenza e 100 milioni di EUR in assistenza macrofinanziaria;

N.

considerando che il piano economico e di investimenti per i Balcani occidentali agevolerà la ripresa a lungo termine in seguito alla pandemia di COVID-19, sostenendo lo sviluppo economico e le riforme nella regione;

O.

considerando che il Kosovo ha beneficiato dello strumento di assistenza preadesione (IPA II), con una dotazione totale indicativa di 602,1 milioni di EUR per il periodo 2014-2020 e che il paese deve migliorare ulteriormente la sua capacità di assorbimento in tal senso;

P.

considerando che l'impegno dell'UE nei confronti dei Balcani occidentali supera quello di qualsiasi altro partner e dimostra un impegno strategico reciproco;

Impegno a favore dell'allargamento

1.

si compiace dell'impegno continuo e deciso profuso dal Kosovo nel progredire lungo il suo percorso europeo e nell'accelerare le riforme, nonché del forte sostegno all'integrazione europea manifestato dalla popolazione kosovara e della sua identità europea;

2.

si rammarica dei limitati progressi compiuti nell'attuazione del primo programma di riforma europeo, pur riconoscendo l'impegno del governo verso un ampio processo di riforma come previsto dal secondo programma di riforma europeo; invita le autorità kosovare ad assumere la titolarità del processo, a dimostrare una maggiore volontà politica e a migliorare le capacità amministrative al fine di rafforzare l'attuazione delle riforme connesse all'UE;

3.

esprime preoccupazione in merito allo scioglimento del ministero per l'Integrazione nell'UE e invita il governo del Kosovo a integrare pienamente e adeguatamente le precedenti strutture del ministero, come previsto dal regolamento sulla struttura organizzativa dell'ufficio del primo ministro recentemente approvato, e a provvedere affinché alla nuova struttura sia assicurato un livello di competenza e responsabilità idoneo a garantire un adeguato coordinamento e orientamento del processo di integrazione;

4.

si compiace dello svolgimento pacifico e ordinato delle elezioni legislative anticipate del 6 ottobre 2019 e 14 febbraio 2021 ma esprime preoccupazione per la mancanza di concorrenza e di libertà di scelta ed espressione nella comunità serba del Kosovo, nonché per i problemi legati ai voti degli aventi diritto al di fuori del Kosovo; sottolinea l'importanza di rispondere a tutte le carenze individuate e a tutte le raccomandazioni formulate dalla missione di osservazione elettorale dell'UE; auspica che tutte le forze politiche onorino la cultura democratica e la volontà dei cittadini kosovari al momento di formare un nuovo governo ed eleggere un nuovo Presidente;

5.

si rammarica che il Kosovo continui a scontrarsi con l'instabilità politica a seguito delle elezioni e, in tal senso, invita tutte le forze politiche del paese a intraprendere una riforma del sistema politico mediante modifiche costituzionali, al fine di aumentare la certezza del diritto e migliorare il processo di formazione di nuovi governi;

6.

si compiace della conferma della Commissione, espressa nella sua relazione sul Kosovo del 2020, della sua valutazione sulla possibilità per il Kosovo di beneficiare del regime di liberalizzazione dei visti, e invita il Consiglio a procedere con urgenza all'adozione di un regime di esenzione dal visto per i cittadini kosovari; ricorda, a tale proposito, che il Kosovo continua a soddisfare tutti i parametri di riferimento della tabella di marcia per la liberalizzazione dei visti, come costantemente confermato dalla Commissione fin dal luglio 2018;

7.

lamenta che nel corso del 2020 il Consiglio non sia riuscito ad adottare un regime di liberalizzazione dei visti per il Kosovo; è del parere che la liberalizzazione dei visti migliorerà la stabilità e avvicinerà il Kosovo all'UE, semplificando i viaggi e gli affari; rileva che l'isolamento dei cittadini kosovari sta sortendo ripercussioni sull'attuazione dei programmi dell'UE e che l'assenza di una decisione del Consiglio sta impedendo ai cittadini del Kosovo di avere accesso alle opportunità di cui hanno urgentemente bisogno, indebolendo la credibilità dell'UE, e che ciò potrebbe avere ricadute sul dialogo Belgrado-Pristina;

8.

invita gli Stati membri dell'UE a mostrare un impegno costante a favore dell'allargamento e a perseguire una politica di comunicazione più efficace nei confronti dei cittadini dell'UE in materia di allargamento; sollecita la Commissione e l'Ufficio dell'UE in Kosovo a intensificare gli sforzi nel promuovere il ruolo, i requisiti e i benefici di un più saldo partenariato tra l'UE e il Kosovo;

9.

si compiace della decisione del governo del Kosovo di revocare i dazi sulle importazioni dalla Serbia e dalla Bosnia-Erzegovina, consentendo la ripresa del dialogo facilitato dall'UE;

10.

osserva che il 4 settembre 2020 sono stati firmati a Washington accordi di normalizzazione delle relazioni economiche tra il Kosovo e la Serbia; si rammarica, tuttavia, delle disposizioni del testo che impongono al Kosovo di non richiedere più l'adesione a organizzazioni internazionali; plaude al rinnovato impegno degli Stati Uniti e sottolinea la necessità che l'UE e gli Stati Uniti rafforzino il loro partenariato e il loro coordinamento nei Balcani occidentali; pone in evidenza che la cooperazione transatlantica costituisce un importante fattore di stabilità per la regione e sottolinea il ruolo guida dell'UE come mediatore nel processo di normalizzazione delle relazioni tra il Kosovo e la Serbia;

11.

si rammarica per l'apertura di un'ambasciata del Kosovo a Gerusalemme, in Israele, un atto contrario alla posizione dell'Unione europea per quanto riguarda la soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati alla controversia israelo-palestinese;

12.

riconosce l'importante contributo della Forza per il Kosovo (KFOR) e degli Stati partecipanti nel mantenere un ambiente sicuro e la libertà di movimento per tutti i cittadini in Kosovo e nel facilitare l'integrazione euro-atlantica dei Balcani occidentali;

13.

chiede la creazione di nuove opportunità di dialogo politico e strategico ad alto livello con i paesi dei Balcani occidentali, attraverso vertici periodici UE-Balcani occidentali e l'intensificazione dei contatti ministeriali; chiede l'impegno attivo e l'adeguata inclusione dei paesi dei Balcani occidentali nella conferenza sul futuro dell'Europa;

Democrazia e Stato di diritto

14.

si compiace dei progressi compiuti nell'adeguamento del quadro giuridico sullo Stato di diritto, compresa la legge sulla responsabilità disciplinare di giudici e pubblici ministeri e la legge sulla mediazione, nonché l'introduzione di un sistema elettronico di gestione dei procedimenti e di un registro centrale dei casellari giudiziali; si rammarica, tuttavia, del limitato livello di attuazione;

15.

invita le autorità kosovare a intensificare gli sforzi a favore dell'applicazione delle leggi a vantaggio dei cittadini, nonché a garantire un migliore coordinamento dei diversi programmi in materia di Stato di diritto sostenuti da vari donatori, compresa l'elaborazione di una revisione complessiva e di una conseguente strategia relativa all'intero settore dello Stato di diritto;

16.

mette in risalto la necessità di intensificare la lotta contro la corruzione e manifesta profonda preoccupazione per l'abolizione della task force speciale anticorruzione in seno alla polizia del Kosovo; sottolinea che per contrastare efficacemente la corruzione è necessaria una forte volontà politica e invita le autorità del Kosovo a mostrarsi determinate nella lotta alla corruzione a tutti i livelli;

17.

esorta il governo a creare e mantenere organi solidi specificamente incaricati di far fronte alla criminalità organizzata e alla corruzione e invita a porre fine a qualsiasi modifica delle istituzioni preposte all'applicazione della legge e alla lotta alla corruzione sulla base di interessi politici di partito;

18.

invita il Kosovo a migliorare l'attuazione delle sue misure normative riguardanti il congelamento, la confisca e il recupero dei beni e le condanne definitive nei casi di corruzione ad alto livello, criminalità organizzata e finanziaria, riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, comprese le misure di sospensione per i funzionari pubblici accusati di detti reati, e a garantire che non si verifichino interferenze nelle attività operative delle forze dell'ordine e del pubblico ministero;

19.

esprime preoccupazione per il fatto che, nonostante un quadro normativo adeguato, il sistema giudiziario del Kosovo continui a essere minato da carenze in materia di responsabilità e trasparenza e dalle interferenze politiche; si rammarica della mancanza di risultati tangibili nella lotta contro la criminalità organizzata e si attende maggiori progressi in relazione al miglioramento dei risultati in materia di indagini e perseguimento della corruzione ad alto livello e dei casi di criminalità organizzata, compresi i casi relativi alla tratta di esseri umani, al traffico di droga e alla pirateria informatica;

20.

si compiace dell'adozione, da parte del Consiglio giudiziario del Kosovo, di misure che contribuiscono a limitare le interferenze esterne e le influenze indebite nei procedimenti giudiziari; accoglie altresì con favore l'aumento del numero di sentenze definitive pubblicate; ritiene che siano necessarie ulteriori misure per garantire una maggiore indipendenza e depoliticizzazione della magistratura e per porre fine alle interferenze indebite nei casi di alto profilo;

21.

invita il Kosovo a garantire che le relazioni finanziarie e di audit concernenti il finanziamento dei partiti politici siano sistematicamente disponibili e che siano applicate sanzioni, se del caso; rileva inoltre la necessità di migliorare il controllo finanziario e la responsabilità delle imprese pubbliche; accoglie con favore, in tal senso, la proposta di una nuova legge sul finanziamento dei partiti politici e incoraggia l'Assemblea del Kosovo ad adottare un quadro giuridico che disciplini il finanziamento dei partiti politici in linea con le raccomandazioni della commissione di Venezia;

22.

ribadisce che le procedure di selezione e nomina per posizioni decisionali di alto livello nella pubblica amministrazione e nelle imprese pubbliche restano fonte di grande preoccupazione e rileva che le nomine per tali posizioni devono avvenire sulla base di una procedura meritocratica, equa e competitiva; riconosce gli sforzi profusi dal governo del Kosovo mediante la firma dei memorandum d'intesa con il Regno Unito per monitorare tale processo; ribadisce il suo invito a compiere progressi e a dimostrare un chiaro impegno politico a favore della riforma della pubblica amministrazione, che può essere conseguita facendo progredire l'attuazione della legislazione pertinente;

23.

si compiace del miglioramento dell'organizzazione delle attività dell'Assemblea del Kosovo e della gestione delle sedute plenarie sulla base del regolamento interno; si rammarica tuttavia del fatto che spesso non venga raggiunto il quorum e dei continui ritardi nei lavori parlamentari, che sono stati particolarmente dannosi nel processo di adozione del pacchetto di aiuti legato alla pandemia;

24.

lamenta che l'Assemblea del Kosovo non sia riuscita ad approvare un secondo pacchetto per la ripresa economica al primo tentativo, sottolinea l'importanza della stabilità politica e invita l'Assemblea e il governo a collaborare con spirito costruttivo e ad attenersi alle migliori prassi parlamentari;

25.

plaude agli sforzi profusi dal Kosovo nella lotta alla radicalizzazione, al terrorismo e all'estremismo violento, anche arginando il flusso di combattenti stranieri in uscita; sottolinea che sono necessari ulteriori sforzi per affrontare il finanziamento del terrorismo, nonché la riabilitazione e il reinserimento dei combattenti stranieri;

26.

chiede una cooperazione regionale attiva, un maggior coordinamento e più scambi di informazioni tra i servizi di sicurezza della Repubblica del Kosovo e l'UE e i suoi Stati membri nella lotta alle potenziali attività terroristiche; esorta il Kosovo ad affrontare la radicalizzazione online e le influenze estremiste esterne e invita la Commissione e gli Stati membri ad assistere il Kosovo in questo sforzo importante;

27.

esprime preoccupazione per gli sforzi di paesi terzi volti a sostenere la radicalizzazione, soprattutto dei giovani, spesso mediante finanziamenti o la fornitura di risorse significative, per esempio agli istituti di istruzione del Kosovo, che potrebbero convertirsi in terreno fertile per la radicalizzazione, e si dice preoccupato anche per il fatto che l'attuale situazione relativa alla COVID-19 potrebbe avere ripercussioni dannose sugli sforzi di deradicalizzazione, alla luce del peggioramento della situazione economica;

28.

accoglie con favore la conclusione di un accordo di lavoro tra la polizia del Kosovo ed Europol, che costituirà la base per una cooperazione rafforzata nella lotta contro il terrorismo, l'estremismo e la criminalità organizzata transnazionale, e chiede che sia attuato quanto prima;

29.

sottolinea che, secondo stime recenti, vi sono circa 250 000 armi illegali in possesso dei cittadini kosovari; esprime profonda preoccupazione per questa situazione allarmante, che si ripercuote negativamente sulla sicurezza pubblica; invita le autorità kosovare a intensificare gli sforzi per affrontare tale problema e ad avviare un programma efficace di confisca o consegna volontaria delle armi alla polizia;

30.

elogia il Kosovo per la sua costante e costruttiva cooperazione in materia di migrazione e per la continua riduzione del numero di domande di asilo e riammissioni di cittadini kosovari, nonché per la fruttuosa cooperazione delle autorità del Kosovo in materia di riammissioni;

31.

prende atto con soddisfazione dell'adozione del regolamento sull'integrazione degli stranieri e ne chiede la piena attuazione; sottolinea che occorrono ulteriori interventi per garantire sufficiente capacità agli organismi amministrativi e di contrasto per far fronte alle sfide migratorie, compreso il traffico di migranti;

32.

ribadisce il proprio pieno sostegno all'attività delle sezioni specializzate e della procura specializzata per il Kosovo, che sono una dimostrazione importante dell'impegno del Kosovo a favore dello Stato di diritto e il cui lavoro è anche nell'interesse del paese; sottolinea l'importanza del fatto che le sezioni specializzate possano continuare a operare in modo indipendente, senza subire interferenze esterne; accoglie con favore la proroga del mandato delle sezioni specializzate per il Kosovo e il loro lavoro all'Aia;

33.

plaude alla proroga del mandato della missione EULEX e invita il paese a cooperare pienamente e in buona fede con EULEX e con le sezioni specializzate e la procura specializzata; deplora i tentativi di indebolire il mandato di EULEX; ribadisce il suo invito a EULEX affinché garantisca maggiore efficacia e rispetti le più rigorose norme in materia di trasparenza, mantenendo un approccio di tolleranza zero nei confronti della corruzione;

34.

accoglie con favore l'adozione della legge sull'accesso ai documenti pubblici; raccomanda ulteriori sforzi per aumentare la trasparenza e rafforzare il controllo della spesa pubblica, anche migliorando il sistema degli appalti pubblici;

35.

accoglie con favore i passi compiuti per aumentare le capacità di sicurezza informatica, in particolare con l'adozione della prima strategia nazionale per la cibersicurezza; ritiene fondamentale mantenere questo slancio per consentire la piena applicazione delle iniziative legislative in questo settore e per far fronte alla carenza di professionisti qualificati nelle TIC e nel settore della sicurezza informatica;

Rispetto delle libertà fondamentali e dei diritti umani

36.

osserva che il quadro giuridico e istituzionale del Kosovo garantisce in larga misura la tutela dei diritti umani e delle minoranze e dei diritti fondamentali; sottolinea che permangono sfide per quanto riguarda la sua attuazione, in particolare in relazione ai diritti linguistici, comprese le trasmissioni in più lingue, la cui mancanza limita l'accesso delle comunità minoritarie alle informazioni ed è stata particolarmente dannosa durante la pandemia di COVID-19;

37.

invita il Kosovo a offrire un'istruzione di Stato paritaria e non discriminatoria nelle lingue minoritarie e a garantire l'accesso ai documenti ufficiali in tutte le lingue ufficiali nel paese, nonché a garantire pari opportunità, un'adeguata rappresentanza nella vita politica e l'accesso alla pubblica amministrazione e al sistema giudiziario;

38.

chiede che siano garantite una maggiore protezione e inclusione delle persone appartenenti a minoranze, tra cui rom, ashkali, egiziani, serbi, bosniaci, turchi e gorani, nonché delle persone con disabilità e delle persone sfollate, offrendo loro assistenza sanitaria e protezione sociale adeguate, in particolare durante la pandemia di COVID-19 e alla luce delle sue conseguenze socio-economiche;

39.

sollecita maggiori sforzi per combattere la discriminazione e l'antiziganismo; è particolarmente preoccupato per la discriminazione sociale nei confronti delle comunità rom, ashkali ed egiziane, per la loro esclusione dai processi decisionali politici e sociali e per la continua mancanza di risorse e dell'accesso a opportunità di lavoro, alla giustizia, ai servizi pubblici, agli alloggi, all'assistenza sanitaria, ai sistemi fognari e all'acqua corrente;

40.

rileva con rammarico che la petizione di quasi 500 persone, che storicamente si sono auto-identificate come bulgare, registrata presso l'Assemblea del Kosovo nel maggio 2018, non è stata ancora presa in considerazione dall'Assemblea; sottolinea la necessità di aggiungere la categoria «bulgaro» al secondo censimento nazionale in Kosovo, previsto per il 2021;

41.

osserva che la libertà finanziaria ed editoriale dell'emittente pubblica non è garantita; ribadisce la necessità di assicurare la trasparenza dei media, compresa la proprietà degli stessi, nonché la loro indipendenza, garantendo che siano liberi da qualsiasi influenza politica; chiede la rapida nomina del capo dell'Agenzia per l'informazione e la privacy;

42.

sottolinea la necessità di intensificare la lotta contro le minacce e gli attacchi contro i giornalisti e di porre fine all'impunità per tali crimini; riconosce che, nonostante queste sfide, la libertà di espressione è sancita dalla costituzione del Kosovo e nel paese è presente un ambiente mediatico pluralistico e vivace;

43.

incoraggia la creazione di un'emittente pubblica multinazionale e multilingue che unisca le persone e promuova la pace e la riconciliazione tra gli Stati dell'Europa sudorientale, seguendo l'esempio di ARTE;

44.

deplora il numero crescente di casi di azioni legali strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica (SLAPP), che vengono usate per minacciare e citare in giudizio giornalisti e individui al fine di metterli a tacere e rendere impossibile il dibattito pubblico;

45.

accoglie con favore l'adozione della legge sulla protezione degli informatori e incoraggia l'adozione di tutta la legislazione supplementare necessaria per la sua attuazione efficace ed efficiente; chiede a tale riguardo la rapida nomina del commissario dell'agenzia per l'informazione e la privacy;

46.

esprime preoccupazione per le campagne di disinformazione volte a delegittimare la sovranità del Kosovo; chiede il rafforzamento della cooperazione europea con il Kosovo per affrontare la disinformazione e le minacce ibride che cercano di compromettere la prospettiva europea della regione e per combattere le campagne di disinformazione regionali, anche sottolineando in modo più strategico l'importanza dell'UE per i cittadini della regione;

47.

ricorda il forte legame che esiste tra carenze nella libertà dei media e opportunità per gli attori locali ed esteri di manipolare i fatti e diffondere disinformazione; invita la Commissione e il SEAE a cooperare strettamente su tali legami e tali sfide sovrapposte, nonché a promuovere la creazione di un centro di eccellenza sulla disinformazione imperniato sui Balcani;

48.

si compiace della decisione unanime dell'Assemblea della Repubblica del Kosovo, adottata il 25 settembre 2020, di rendere direttamente applicabile la convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (convenzione di Istanbul); auspica che il governo del Kosovo agisca rapidamente per attuare il contenuto della convenzione e mettere a disposizione le risorse e le infrastrutture necessarie a tal fine;

49.

accoglie con favore l'adozione del programma del Kosovo per la parità di genere, nonché il lavoro del caucus delle donne nell'Assemblea del Kosovo; invita le autorità kosovare a intensificare gli sforzi volti a promuovere l'uguaglianza di genere e rafforzare la posizione economica delle donne, anche conferendo priorità all'integrazione della dimensione di genere e a una maggiore cooperazione con la società civile, comprese le organizzazioni femminili, nonché creando un ambiente favorevole a una migliore rappresentanza delle donne nelle posizioni decisionali e assicurandosi che i libri di testo scolastici non perpetuino stereotipi e discriminazioni; chiede, a tale riguardo, la partecipazione delle donne al gruppo negoziale responsabile del dialogo tra Belgrado e Pristina; chiede ugualmente che i negoziatori dell'UE sostengano questo impegno e questi sforzi seguendo essi stessi le raccomandazioni summenzionate;

50.

esprime preoccupazione per il tasso di inattività delle donne, anche a causa della continua discriminazione di genere nel mercato del lavoro, e invita le autorità kosovare a migliorare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro; esorta il Kosovo ad adattare il nuovo diritto del lavoro per regolamentare anche i congedi al fine di evitare la discriminazione di genere nei diritti relativi al congedo di maternità, al congedo di paternità e al congedo parentale;

51.

ribadisce la propria preoccupazione per la portata della violenza domestica e di genere; si compiace delle revisioni apportate al codice penale a tale riguardo nonché dei miglioramenti osservati nella relazione dell'EULEX in alcuni aspetti della gestione dei casi di violenza sessuale da parte della polizia del Kosovo; osserva tuttavia che la mancanza di procedimenti penali e di pene gravi, l'impunità dei responsabili, l'insufficienza dei sistemi di monitoraggio e delle banche dati giudiziarie, la mancanza di risorse e di servizi adeguati per le vittime (centri di accoglienza, ambulatori, assistenza post-traumatica, consulenza) e i protocolli istituzionalizzati di trattamento e formazione non ancora completati per l'intero sistema giudiziario rimangono fonte di preoccupazione;

52.

sottolinea che la pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto negativo sulle donne e sulle minoranze inasprendo le disuguaglianze ed esacerbando i problemi esistenti, compreso l'aumento della violenza domestica, e invita il governo e le autorità del Kosovo a tenere conto di tali questioni nelle loro azioni di risposta alla pandemia;

53.

plaude all'adozione della legge sulla protezione dei minori, quale passo significativo nella protezione dei diritti dei bambini in Kosovo; sottolinea l'importanza della lotta contro la violenza sui bambini; sottolinea che sono necessarie risorse finanziarie e umane adeguate per garantirne l'efficace attuazione; evidenzia la particolare necessità di affrontare il problema persistente dei matrimoni precoci e forzati, specialmente nelle comunità rom, ashkali ed egiziana, introducendo un'età legale per il matrimonio e garantendo azioni adeguate con denunce alle forze dell'ordine e alle istituzioni giudiziarie;

54.

si compiace dei progressi compiuti in materia di tutela dei diritti delle persone LGBTI a livello di leggi e politiche; rileva tuttavia la necessità di attuare pienamente il quadro antidiscriminazione vigente e chiede lo svolgimento di indagini adeguate sui casi di reati generati dall'odio nei confronti delle persone LGBTI; invita il governo a includere le unioni tra partner dello stesso sesso nel progetto di codice civile, come garantito dalla costituzione del paese;

55.

elogia i continui sforzi delle autorità del Kosovo volti a migliorare la capacità della società civile di contribuire in modo significativo all'elaborazione delle politiche; chiede di migliorare ulteriormente la cooperazione tra il governo e la società civile e una maggiore partecipazione della società civile all'elaborazione delle politiche; ribadisce la necessità di una maggiore responsabilità e trasparenza nei finanziamenti pubblici per la società civile;

56.

è preoccupato per la mancanza di coordinamento dei donatori internazionali, menzionata da numerose organizzazioni attive nel paese; esorta il governo kosovaro ad agire per evitare la duplicazione degli sforzi e inutili sovrapposizioni e a gestire più efficacemente le sue relazioni con i donatori internazionali;

57.

elogia il lavoro del difensore civico uscente nella promozione di una cultura dei diritti umani e accoglie con favore l'aumento del numero delle sue raccomandazioni attuate dalle autorità kosovare, il che ha contribuito efficacemente, tra l'altro, alla prevenzione della tortura e di altri trattamenti crudeli, disumani e degradanti;

Riconciliazione e relazioni di buon vicinato

58.

si compiace degli sforzi compiuti dal Kosovo per mantenere relazioni di vicinato costruttive in tutta la regione e per allinearsi proattivamente alla politica estera e di sicurezza comune (PESC) dell'UE; si compiace dell'impegno del Kosovo a favore di iniziative regionali e chiede l'assolvimento degli obblighi stabiliti nell'ambito dei vari quadri regionali che promuovono il mercato regionale comune;

59.

sottolinea che la normalizzazione delle relazioni tra Serbia e Kosovo è una priorità e un presupposto per l'adesione all'UE di entrambi i paesi e risulterebbe altresì essenziale per garantire la stabilità e la prosperità nella regione in generale; riconosce il maggiore impegno di entrambe le parti nel dialogo facilitato dall'UE e chiede un impegno attivo e costruttivo in tale dialogo, guidato dal rappresentante speciale dell'Unione, al fine di pervenire a un accordo globale, sostenibile e giuridicamente vincolante in conformità del diritto internazionale;

60.

ribadisce il suo invito a procedere alla piena attuazione, in buona fede e in maniera tempestiva, di tutti gli accordi già raggiunti, compresa la creazione dell'associazione/comunità dei comuni a maggioranza serba, senza ulteriori ritardi; invita il SEAE a istituire un meccanismo per monitorare e verificare l'attuazione di tutti gli accordi finora raggiunti e a riferire regolarmente al Parlamento europeo in merito allo stato di avanzamento del progetto; ribadisce a tale riguardo il suo pieno sostegno al rappresentante speciale dell'UE per il dialogo tra Belgrado e Pristina, Miroslav Lajčák;

61.

esorta i governi serbo e kosovaro a evitare qualsiasi atto che possa minare la fiducia tra le parti e costituire un rischio per la prosecuzione costruttiva del dialogo; ribadisce l'importanza della natura multietnica sia del Kosovo che della Serbia e sottolinea che l'obiettivo nella regione non dovrebbe essere quello di avere Stati etnicamente omogenei;

62.

invita il Kosovo ad affrontare le attuali difficoltà interne legate al suo approccio al dialogo, a creare una squadra negoziale ad hoc, nonché una piattaforma negoziale comune e un dialogo tra la coalizione di governo e i partiti di opposizione; sottolinea che il dialogo tra Belgrado e Pristina deve essere condotto in modo aperto e trasparente e che i funzionari incaricati dovrebbero consultare regolarmente l'Assemblea del Kosovo sui suoi sviluppi; invita il governo a comunicare meglio i risultati del dialogo ai cittadini kosovari;

63.

osserva che cinque Stati membri dell'UE non hanno ancora riconosciuto il Kosovo e ribadisce il proprio invito a procedere in tal senso e a riaffermare un impegno europeo credibile nei confronti del processo di allargamento; sottolinea che l'indipendenza del Kosovo è irreversibile e che il riconoscimento contribuirebbe a facilitare la normalizzazione delle relazioni tra il Kosovo e la Serbia, rafforzerebbe e consoliderebbe la stabilità della regione e faciliterebbe l'integrazione nell'UE di entrambi gli Stati;

64.

accoglie con favore il recente riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo da parte di Israele nel quadro degli accordi firmati a Washington, ma condanna la campagna di non riconoscimento del Kosovo condotta dalla Serbia, che ha portato diversi paesi a revocare il loro riconoscimento;

65.

loda la positiva cooperazione regionale tra il Kosovo e la Serbia nella lotta contro la diffusione della pandemia di COVID-19, comprese la cooperazione tra i sindaci della parte settentrionale e della parte meridionale di Mitrovica e la comunicazione tra i ministri della salute;

66.

deplora che il ponte di Mitrovica non sia ancora stato aperto completamente alla circolazione, nonostante il completamento dei lavori di ristrutturazione; invita le autorità serbe e kosovare a promuovere i contatti interpersonali tra le comunità locali al fine di rafforzare il dialogo, anche a livello non governativo; invita la Commissione, il SEAE e il Consiglio a sostenere il primo ministro e la sua squadra nel dialogo di riconciliazione interna con i serbi del Kosovo, che fornirà garanzie concrete di sicurezza e opportunità di integrazione socioeconomica,

67.

rileva che l'esenzione dal visto tra la Bosnia-Erzegovina e il Kosovo è un presupposto necessario per espandere la cooperazione regionale;

68.

accoglie con favore gli sforzi della Commissione per investire in modo più strategico nei Balcani occidentali attraverso un apposito piano economico e di investimenti; riconosce l'importanza di tale piano per sostenere la connettività sostenibile, il capitale umano, la competitività e la crescita inclusiva, nonché per rafforzare la cooperazione regionale e transfrontaliera; sottolinea che qualsiasi investimento deve essere in linea con gli obiettivi dell'accordo di Parigi e gli obiettivi di decarbonizzazione dell'UE;

69.

ribadisce il proprio sostegno all'iniziativa volta a istituire la commissione regionale per l'accertamento dei fatti relativi ai crimini di guerra e ad altre gravi violazioni dei diritti umani nel territorio della ex Jugoslavia (RECOM); sottolinea l'importanza del lavoro svolto dall'ufficio regionale per la cooperazione giovanile (RYCO) e accoglie con favore la partecipazione ad esso del Kosovo; ribadisce la necessità di raggiungere i giovani dei comuni del nord e di integrarli nelle strutture socioeconomiche del paese;

70.

chiede maggiori sforzi nella gestione delle richieste dei familiari delle persone scomparse, l'apertura di tutti gli archivi di guerra e la divulgazione di informazioni sulle persone che figurano ancora nell'elenco degli scomparsi durante la guerra del Kosovo del 1998-99; sollecita l'attuazione della strategia del Consiglio delle procure del Kosovo sui crimini di guerra, che è ancora gravemente ostacolata da questioni politiche, dalla mancanza di risorse e dalla mancanza di cooperazione internazionale e regionale;

71.

sottolinea l'importanza dell'informazione sui luoghi di sepoltura e dell'indagine e condanna di tutti i crimini di guerra al fine di garantire giustizia alle vittime; invita la Serbia a indagare sui resti di tre corpi finora riesumati durante gli scavi in una fossa comune nel villaggio di Kizevak nel comune di Raska, vicino al confine con il Kosovo, scoperti nel novembre 2020 e che si ritiene appartengano ad albanesi del Kosovo;

72.

elogia il Kosovo per la pacifica coesistenza delle comunità religiose e sottolinea l'importanza della protezione costante del patrimonio culturale e dei diritti di proprietà di tutte le comunità religiose; incoraggia le autorità del Kosovo a utilizzare il patrimonio culturale come mezzo per riunire le diverse comunità e per promuovere più efficacemente il patrimonio culturale e religioso multietnico del paese;

73.

esprime preoccupazione per la crescente tendenza al monolinguismo e per la mancanza di comprensione delle diverse lingue delle comunità kosovare, in particolare tra i giovani; sottolinea pertanto la necessità di imparare le lingue gli uni gli altri, introdurre piattaforme che consentano l'interazione reciproca, adattare il sistema di istruzione e contrastare la sottorappresentazione delle comunità non maggioritarie nella pubblica amministrazione;

74.

sottolinea che la stabilità e la prosperità a lungo termine del Kosovo continuano a dipendere dallo sviluppo delle relazioni tra albanesi del Kosovo e serbi del Kosovo e che tutte le forze politiche hanno la responsabilità di incoraggiare e sostenere una cultura politica basata sulla tolleranza e l'inclusione e sulla comprensione e il rispetto reciproci;

Economia

75.

osserva che sono necessari un forte sostegno politico, un'attuazione efficace e un attento monitoraggio per contrastare la diffusa economia informale in Kosovo, la quale costituisce un grave ostacolo allo sviluppo del settore privato e incide sulla capacità dello Stato di fornire servizi pubblici di buona qualità;

76.

invita le autorità del Kosovo e la Commissione a sostenere ulteriormente le PMI, al fine di sviluppare un'economia sostenibile nel paese;

77.

sottolinea la necessità di attuare con urgenza politiche attive del mercato del lavoro, tra cui il miglioramento del livello delle competenze, l'istruzione professionale e la formazione sul posto di lavoro, nell'ottica di aumentare l'occupazione dei gruppi vulnerabili; sottolinea che il sistema di formazione e istruzione dovrebbe essere riformato per rispondere alle esigenze del lavoro e del mercato, e chiede l'inclusione delle persone appartenenti a gruppi minoritari nella progettazione e nell'attuazione delle misure di occupazione; ribadisce l'importanza di creare ulteriori opportunità per i giovani e le donne;

78.

esprime seria preoccupazione per la massiccia emigrazione di lavoratori altamente qualificati dal Kosovo e chiede l'introduzione di misure socioeconomiche globali per affrontare il declino demografico; invita la Commissione e i paesi dei Balcani occidentali a sviluppare una strategia regionale per affrontare la persistente disoccupazione giovanile, affrontando il divario tra le competenze offerte dal sistema di istruzione e quelle richieste dal mercato del lavoro, migliorando la qualità dell'insegnamento e garantendo un adeguato finanziamento delle misure attive del mercato del lavoro e dei programmi di formazione professionale, nonché strutture adeguate per l'infanzia e l'istruzione prescolare;

79.

chiede un miglioramento considerevole dell'istruzione e della qualità dell'istruzione; esorta il Kosovo ad adottare misure per compiere ulteriori progressi, fornendo il materiale didattico necessario e le giuste condizioni fisiche per tutti gli studenti, in particolare affrontando i problemi di accesso all'istruzione durante l'attuale pandemia;

80.

accoglie con favore la decisione del Kosovo di partecipare all'iniziativa «mini-Schengen» quale mezzo per migliorare le relazioni di buon vicinato e offrire nuove opportunità ai cittadini e alle imprese kosovari;

81.

accoglie con favore il fatto che anche il Kosovo trarrà vantaggio dal mercato unico digitale dell'UE e mette in risalto la necessità di investire nella digitalizzazione al fine di migliorare i servizi ai cittadini, ridurre al minimo il divario digitale e garantire la parità di accesso a internet, anche ai gruppi più vulnerabili e nelle zone rurali; rileva il grande potenziale della digitalizzazione per lo sviluppo dell'economia del Kosovo;

82.

accoglie con favore l'entrata in vigore del nuovo accordo sul roaming regionale firmato nell'aprile 2019 quale chiaro esempio di come la cooperazione regionale possa portare vantaggi concreti ai cittadini e alle imprese della regione;

83.

osserva che la pandemia sta mettendo sotto pressione il sistema sanitario; esorta il Kosovo a rafforzare il settore sanitario al fine di fornire servizi sanitari primari adeguati e accessibili a tutti i cittadini, in particolare attraverso prestazioni sociali basate sulle necessità per i gruppi maggiormente colpiti dalla crisi COVID-19; osserva che un numero elevato di professionisti sanitari ha lasciato il Kosovo, il che peggiora ulteriormente la carenza di operatori in tale settore e ha un impatto deleterio sul sistema sanitario;

84.

rileva che le debolezze strutturali sono state esacerbate dalla pandemia di CODIV-19, in particolare a causa del ritardo nell'adozione della legge sulla ripresa economica, ed esorta le autorità del Kosovo ad attuare riforme strutturali efficaci per mitigare l'impatto della pandemia e accelerare la ripresa economica dopo la crisi, anche affrontando la questione della mancanza di un'assicurazione sanitaria pubblica nonché la questione della divisione delle competenze tra presidente e primo ministro nella gestione della pandemia, che è emersa quando è stato dichiarato lo stato di emergenza per mettere in atto misure di confinamento a livello nazionale;

85.

ribadisce che l'UE ha rapidamente mobilitato un sostegno immediato per i Balcani occidentali per far fronte all'emergenza sanitaria causata dalla pandemia di COVID-19 e favorire la ripresa socioeconomica della regione; prende atto dello stanziamento di oltre 138 milioni di EUR per l'assistenza al Kosovo attraverso i programmi IPA 2019 e IPA 2020, di cui 50 milioni di EUR sono stati riassegnati per affrontare le ricadute sociali ed economiche dell'attuale crisi dovuta alla COVID-19 nel medio e breve termine;

86.

sottolinea l'importanza della solidarietà europea e invita la Commissione a sostenere ulteriormente il Kosovo e gli altri Stati dei Balcani occidentali nei loro sforzi volti a contrastare la pandemia; chiede alla Commissione e al Consiglio di includere il Kosovo nell'aggiudicazione congiunta di vaccini a livello dell'UE e di destinare una quantità sufficiente di vaccini contro la COVID-19 ai cittadini di tutti i paesi dei Balcani occidentali;

87.

chiede una migliore riscossione delle entrate e una migliore supervisione delle imprese di proprietà pubblica; elogia i progressi iniziali registrati nella riduzione del debito fiscale; sottolinea che sono necessari ulteriori sforzi per aumentare il gettito fiscale, riducendo l'economia informale e migliorando l'efficienza della riscossione del gettito fiscale, che potrebbe garantire maggiori finanziamenti per i settori prioritari, tra cui l'istruzione e la salute;

Ambiente, energia e trasporti

88.

invita le autorità a garantire l'allineamento alle norme e agli obiettivi strategici dell'UE in materia di protezione del clima e ambiente, conformemente agli impegni assunti nel quadro dell'accordo di Parigi e con l'obiettivo strategico di conseguire la neutralità in termini di emissioni di carbonio entro il 2050 nell'ambito del Green Deal europeo, e chiede al Kosovo di adoperarsi per l'attuazione dell'agenda verde per i Balcani occidentali, che rispecchia le priorità del Green Deal europeo;

89.

accoglie con favore l'esito del vertice dei Balcani occidentali svoltosi il 10 novembre 2020 a Sofia nel quadro del processo di Berlino, e ribadisce il suo sostegno a qualsiasi iniziativa comune per migliorare l'integrazione e le relazioni di buon vicinato nella regione; accoglie con favore l'approvazione della dichiarazione sull'agenda verde, che è in linea con il Green Deal europeo, e la disponibilità espressa dai leader ad adottare misure e allinearsi alle pertinenti politiche dell'UE che fissano l'obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050;

90.

manifesta profonda preoccupazione per il fatto che una quota ampiamente maggioritaria dell'energia elettrica in Kosovo sia prodotta a partire dal carbone, nonché per i piani relativi alla costruzione di una nuova centrale a carbone; esorta il Kosovo ad aumentare la sostenibilità del suo settore energetico diversificando le fonti energetiche, rimuovendo senza indugio tutte le sovvenzioni al carbone non conformi, decentrando la produzione di energia e orientandosi alle energie rinnovabili;

91.

rileva che il quadro giuridico del paese si deve allineare alle direttive dell'UE in materia di grandi impianti di combustione ed emissioni industriali; invita il Kosovo a effettuare valutazioni dell'impatto ambientale secondo gli standard internazionali e ad adottare le misure necessarie per preservare e proteggere le aree sensibili dal punto di vista ambientale;

92.

invita le autorità del Kosovo a rispettare l'impegno di chiudere e smantellare la centrale elettrica Kosovo A; accoglie con favore la disponibilità della Commissione europea ad assistere il governo del Kosovo in questo processo dal punto di vista sia finanziario che tecnico;

93.

ricorda che la definizione delle priorità e il miglioramento delle misure di efficienza energetica, compresa la conversione dell'attuale teleriscaldamento basato sul carbone e sui prodotti petroliferi in un sistema basato sulla cogenerazione ad alto rendimento e sulle fonti rinnovabili, sono elementi fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi climatici; sottolinea l'importanza di affrontare la povertà energetica;

94.

manifesta profonda preoccupazione per il tasso costantemente elevato di decessi prematuri dovuti all'inquinamento atmosferico derivante dalle emissioni che superano i limiti legali stabiliti per i grandi impianti di combustione; esorta le autorità kosovare ad affrontare immediatamente il problema dell'inquinamento atmosferico e a sviluppare un piano credibile per eliminare gradualmente l'uso del carbone in modo efficace in termini di costi; riconosce la recente revisione della strategia del settore energetico per affrontare questo problema e invita il Kosovo ad attuare il suo piano nazionale di riduzione delle emissioni;

95.

incoraggia le autorità del Kosovo ad attribuire una priorità più elevata all'applicazione della legislazione ambientale e delle norme in materia di biodiversità in linea con l'acquis dell'UE, nonché a promuovere la consapevolezza e l'educazione ambientale tra i cittadini del Kosovo; incoraggia il Kosovo ad adottare al più presto la legge sui cambiamenti climatici e chiede lo sviluppo e l'adozione di un piano nazionale integrato per l'energia e il clima senza ulteriori ritardi;

96.

invita il Kosovo a continuare ad aumentare la copertura della raccolta dei rifiuti, in particolare migliorandone la differenziazione e il riciclaggio, a introdurre misure di economia circolare per ridurre i rifiuti e affrontare la questione delle discariche illegali, e a trovare con urgenza forme di smaltimento dei rifiuti pericolosi;

97.

esprime preoccupazione per la scarsità di risorse idriche disponibili; invita le autorità kosovare a rispettare le aree naturali e le zone di protezione speciale nella pianificazione delle centrali idroelettriche e a tutelare la sostenibilità dell'approvvigionamento idrico;

98.

chiede la piena attuazione del trattato della Comunità dell'energia, compresa l'attuazione dell'acquis sugli aiuti di Stato e la piena apertura del mercato nazionale dell'elettricità, e il passaggio all'integrazione del mercato regionale; incoraggia il lavoro mirato alla connettività regionale e al completamento del mercato regionale dell'energia;

99.

invita il Kosovo ad attuare politiche credibili e sostenibili in materia di trasporto pubblico e mobilità per far fronte alle annose carenze infrastrutturali, garantendo tra l'altro collegamenti di trasporto pubblico regolari con la parte settentrionale di Mitrovica e tutte le principali città del paese;

100.

accoglie con favore l'adozione del programma d'azione annuale IPA 2020 per il Kosovo del valore totale di 90 milioni di EUR e insiste affinché i fondi dell'IPA siano utilizzati tra l'altro per promuovere l'agenda verde rafforzando la protezione ambientale, contribuendo alla mitigazione, aumentando la resilienza ai cambiamenti climatici, nonché accelerando il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio; chiede maggiore trasparenza e un più stretto controllo parlamentare dei fondi assegnati al Kosovo, e chiede alla Commissione di monitorare meglio l'uso dei fondi dell'UE e di riferire qualsiasi abuso;

101.

invita la Commissione a concentrare i fondi IPA III sulla transizione democratica in corso in Kosovo, oltre che su progetti infrastrutturali, soprattutto alla luce dei problemi persistenti concernenti il clima degli investimenti, la capacità di assorbimento e le norme ambientali nel paese;

102.

chiede che il futuro IPA III preveda sia incentivi che condizionalità; ritiene essenziale che l'IPA III sostenga un ulteriore rafforzamento dei valori fondamentali e della buona governance e venga sospeso in caso di minacce sistemiche agli interessi e ai valori dell'Unione; ritiene che il principio della reversibilità del processo di adesione nel quadro della metodologia rinnovata dovrebbe riflettersi chiaramente anche sul finanziamento preadesione; ribadisce che l'entità dell'assistenza finanziaria dovrebbe corrispondere all'obiettivo della prospettiva europea del Kosovo;

o

o o

103.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Presidente del Consiglio europeo, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e al Presidente, al governo e al parlamento del Kosovo.

(1)  Testi approvati, P8_TA(2019)0319.

(2)  Testi approvati, P9_TA(2020)0168.


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