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Document 52020IR0549

Parere del Comitato europeo delle regioni — Verso una tabella di marcia per l’idrogeno pulito — Il contributo degli enti locali e regionali a un’Europa climaticamente neutra

COR 2020/00549

GU C 324 del 1.10.2020, p. 41–47 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

1.10.2020   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 324/41


Parere del Comitato europeo delle regioni — Verso una tabella di marcia per l’idrogeno pulito — Il contributo degli enti locali e regionali a un’Europa climaticamente neutra

(2020/C 324/07)

Relatrice:

Birgit HONÉ (PSE/ DE), ministra degli Affari federali ed europei e dello sviluppo regionale della Bassa Sassonia

Testo di riferimento:

Parere di iniziativa

RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI

Importanza per un’UE climaticamente neutra entro il 2050

1.

accoglie con grande favore il fatto che il Consiglio europeo abbia approvato l’obiettivo di una UE climaticamente neutra entro il 2050 e che la proposta della Commissione europea per una legge europea sul clima miri a sancire giuridicamente questo obiettivo per l’UE (1);

2.

sottolinea l’importanza di generare una crescita sostenibile sul piano ecologico e sociale, in particolare all’indomani della crisi della COVID-19. Il Green Deal europeo (2), attraverso innovazioni tecnologiche e sociali rispettose del clima ed efficienti nell’impiego di energia e di risorse, deve costituire un elemento centrale della ripresa economica dopo la pandemia di COVID-19. L’idrogeno pulito, che rappresenta una di tali tecnologie del futuro, deve ora essere promosso con decisione nell’Unione europea;

3.

accoglie pertanto con grande favore la presentazione, da parte della Commissione, di una strategia dell’UE per l’idrogeno, che anticipa le raccomandazioni del presente parere (3); si compiace inoltre del fatto che la proposta riveduta relativa al quadro finanziario pluriennale dell’UE per il periodo 2021-2027, accompagnata da un piano per la ripresa, renda molto più attuabile lo sviluppo di un’economia dell’idrogeno pulito, e invita il Consiglio e il Parlamento europeo a mantenere queste opportunità nel processo legislativo;

4.

ricorda che l’obiettivo della neutralità climatica implica una completa trasformazione dell’approvvigionamento di energia elettrica, di raffreddamento e di calore e, in particolare, richiede profondi cambiamenti nell’industria e nei trasporti. Saranno necessarie numerose soluzioni tecnologiche diverse basate sulle energie rinnovabili. Tuttavia, per accelerare lo sviluppo delle tecnologie promettenti, è importante anche un sostegno specifico in funzione della tecnologia. L’idrogeno pulito e le materie prime e i combustibili sintetici derivati (4) saranno essenziali per raggiungere tale obiettivo in futuro e devono pertanto beneficiare di un sostegno specifico; in tale contesto si dovrebbe dedicare particolare attenzione all’idrogeno verde, generato mediante energie rinnovabili;

5.

ritiene che in questa fase precoce dello sviluppo del mercato sia vantaggioso avere un approccio aperto alle possibili applicazioni dell’idrogeno pulito, dato che determinate quote di idrogeno pulito possono realisticamente essere utilizzate in numerosi settori; ritiene necessario concentrarsi sulle applicazioni promettenti nel quadro dell’ulteriore sviluppo del mercato;

6.

osserva in tale contesto che, a causa delle perdite di conversione, l’idrogeno pulito e gli E-combustibili presentano, rispetto all’uso diretto di energia elettrica prodotta a partire da fonti rinnovabili, svantaggi in termini di efficienza, che potrebbero comportare ancora per lungo tempo costi maggiori per molte applicazioni. Per questo motivo, a medio e lungo termine, si considerano come applicazioni prioritarie dell’idrogeno pulito e degli E-combustibili quelle in cui l’idrogeno è adoperato come materia prima, o in cui non sono praticabili né misure di efficienza energetica, né l’elettrificazione diretta (ad esempio la produzione di ammoniaca e acciaio, i trasporti pesanti o su lunga distanza, i processi ad alta temperatura, lo stoccaggio stagionale di elettricità) e quelle in cui la fornitura di energia termica o di teleriscaldamento agli edifici non può essere garantita efficacemente da pompe di calore o reti di teleriscaldamento;

7.

propone che la Commissione esamini i potenziali di produzione di idrogeno verde nell’UE, anche nei territori NUTS 2 meno sviluppati, e nelle regioni limitrofe (ad esempio Medio Oriente e Nord Africa), alla luce in particolare della concorrenza con l’uso diretto dell’elettricità ricavata da fonti rinnovabili, giacché la conoscenza completa e dettagliata dei potenziali realizzabili nei diversi scenari è una base importante per sviluppare in Europa un’economia dell’idrogeno verde; si potrebbe inoltre valutare in che misura si possa utilizzare l’idrogeno blu come soluzione transitoria;

8.

raccomanda agli Stati membri di includere la promozione di un’economia dell’idrogeno verde nell’aggiornamento dei loro piani nazionali per l’energia e il clima nel 2023, e di definire, in stretta cooperazione con tutte le parti interessate, strategie nazionali integrate per l’idrogeno, corredate di misure di attuazione. Nell’elaborare e attuare tali progetti, gli Stati membri dovrebbero collaborare strettamente con gli enti regionali e locali o con le loro associazioni nazionali e regionali, nonché con la comunità scientifica. Si raccomanda che ciascuno Stato membro esamini il proprio potenziale in termini di produzione di idrogeno verde.

Aspetti riguardanti la sostenibilità

9.

sottolinea che a lungo termine l’unico metodo sostenibile per produrre idrogeno è l’elettrolisi dell’acqua mediante elettricità da fonti rinnovabili (idrogeno verde), e che pertanto l’idrogeno verde dev’essere al centro degli sforzi messi in campo dall’UE e dagli Stati membri per lo sviluppo di un’economia dell’idrogeno. Fino a quando esso non sarà disponibile in quantità sufficienti, si potrà contribuire a ridurre le emissioni di CO2 derivanti dalla produzione di idrogeno con soluzioni tecnologiche di transizione, ad esempio l’idrogeno blu. In tale contesto bisogna assicurarsi che nello sviluppo dell’economia dell’idrogeno non venga ostacolata la transizione all’idrogeno verde. Tali soluzioni di transizione devono offrire vantaggi realmente significativi in termini di costi e rapidità di attuazione rispetto all’idrogeno verde, e non devono creare dipendenze durature dal percorso seguito;

10.

considera necessario che la sostenibilità dell’idrogeno e degli E-combustibili sia classificata e certificata in maniera completa e trasparente, e che i certificati che ne derivano siano utilizzati in maniera generalizzata e obbligatoria. Solo mediante certificati rigorosi, chiari e differenziati che consentano di distinguere tra idrogeno blu e idrogeno verde, si può sviluppare un mercato dell’idrogeno verde. Il CdR invita la Commissione a portare avanti attivamente il processo di classificazione dei gas nel quadro del Forum europeo sulla regolamentazione del gas (Forum di Madrid) e a presentare rapidamente una proposta per un sistema di classificazione e certificazione conforme alla normativa vigente in materia di attestazione delle energie rinnovabili; in tale contesto, chiede che venga valutata la possibilità di fondere insieme i due attuali sistemi paralleli delle garanzie di origine (articolo 19 della direttiva sulle energie rinnovabili — RED II) e dei certificati di sostenibilità (articoli 25-31 della stessa direttiva). La Commissione dovrebbe promuovere la diffusione internazionale del sistema europeo di certificazione e/o garanzie di origine che sarà sviluppato nell’UE;

Lo specifico ruolo delle regioni

11.

sottolinea che l’idrogeno verde offre la possibilità di una produzione e di un uso decentrati e può pertanto far parte di un futuro approvvigionamento energetico più decentrato, come quello che la Commissione descrive nella strategia a lungo termine Un pianeta pulito per tutti (5), e che il CdR sostiene (6). L’idrogeno verde può favorire lo sviluppo regionale e locale, perché è possibile insediare parti importanti della catena del valore nelle regioni e nei comuni, generando effetti positivi per l’occupazione e le PMI; inoltre, il calore in eccesso generato dalla produzione di idrogeno verde può essere impiegato per la fornitura di calore a livello locale e regionale, e l’idrogeno generato come prodotto secondario in determinati processi può essere recuperato e utilizzato a livello locale e regionale;

12.

sottolinea espressamente che gli enti locali e regionali svolgono un ruolo decisivo nell’attuazione dell’economia dell’idrogeno. Molti enti locali e regionali stanno sviluppando strategie per l’idrogeno, programmi per l’idrogeno verde e progetti specifici, come il partenariato European Hydrogen Valleys (Valli europee dell’idrogeno) (7). La conoscenza dettagliata delle circostanze locali, il collegamento con gli attori locali, il controllo dei processi di pianificazione e autorizzazione, le varie opportunità di incentivazione e di finanziamento regionali e locali, gli appalti pubblici e le competenze in materia di formazione e riqualificazione professionale e accademica rendono gli enti locali e regionali soggetti indispensabili per lo sviluppo del mercato;

13.

sottolinea a questo proposito che le regioni possono svolgere un importante ruolo di collegamento nell’elaborazione di strategie e programmi regionali per lo sviluppo integrato delle catene regionali del valore dell’idrogeno verde. La prossimità della produzione e dell’utilizzo consente loro in primo luogo di realizzare reti regionali dell’idrogeno, che potranno poi essere estese nel corso del tempo. La fornitura centralizzata di idrogeno su larga scala nei distretti industriali può essere accoppiata alla domanda decentrata da parte dell’industria, dei trasporti, degli edifici e per l’equilibrio della rete nei territori attorno ai distretti industriali, a livello regionale, nazionale e internazionale (integrazione settoriale). In questo contesto, potrebbero risultare particolarmente attraenti i siti ubicati vicino ai porti, essendo essi convenienti a lungo termine per l’importazione di idrogeno e di E-combustibili. Il CdR esorta la Commissione europea a sostenere lo sviluppo e l’attuazione di tali strategie e programmi regionali per le catene del valore e i poli dell’idrogeno verde;

Coordinamento degli sviluppi di mercato

14.

ricorda che un mercato dell’idrogeno verde non può svilupparsi senza rilevanti investimenti, anche privati, che possono essere attivati solo se vi è fiducia nello sviluppo a lungo termine del mercato. Possono contribuire a creare fiducia obiettivi ambiziosi e vincolanti, un quadro giuridico chiaro, una strategia esplicita e una tabella di marcia concreta per l’idrogeno verde;

15.

invita la Commissione a formulare, nell’annunciata strategia dell’UE per l’idrogeno, una visione di scala europea, in particolare per l’idrogeno verde per il 2030 e il 2050, come pure una prospettiva sui campi di applicazione dell’idrogeno verde, sulla sua espansione nel mercato nonché sulla promozione di ulteriori innovazioni alla luce delle raccomandazioni contenute nel presente parere;

16.

esorta la Commissione a presentare, insieme alla strategia dell’UE per l’idrogeno, una tabella di marcia integrata di misure legislative e non legislative per la costruzione di un’economia europea dell’idrogeno pulito e di un mercato unico dell’idrogeno, incentrato in particolare sull’idrogeno verde, sulla base delle raccomandazioni formulate nel presente parere e dal Forum strategico per importanti progetti di comune interesse europeo. La strategia dell’UE per l’idrogeno dovrebbe comprendere obiettivi ambiziosi in materia di capacità di generazione di idrogeno verde, basati su un’analisi dei potenziali di produzione delle regioni, e promuovere un’espansione sistematica della produzione e dell’uso di idrogeno grazie alla creazione delle relative catene del valore. Essa dovrà contribuire al coordinamento a livello UE dell’offerta, della domanda e delle infrastrutture, nonché al coordinamento delle attività di regolamentazione e sostegno a livello dell’UE, degli Stati membri e degli enti locali e regionali, prestando particolare attenzione al summenzionato ruolo di collegamento svolto dalle regioni nel potenziamento della produzione e dell’applicazione dell’idrogeno verde nella transizione energetica e delle materie prime industriali;

17.

ravvisa nello sviluppo di un’economia verde basata sull’idrogeno un fattore essenziale per la politica industriale sostenibile perseguita dal Green Deal europeo. Affinché l’idrogeno verde diventi competitivo in termini di costi, è necessario potenziare la tecnologia degli elettrolizzatori su scala di gigawatt. Ciò offre all’industria produttrice di elettrolizzatori negli Stati membri dell’UE nuove opportunità (anche sul piano occupazionale) e un potenziale di esportazione a livello mondiale. Il CdR esorta la Commissione europea a sostenere questo settore. Sottolinea l’importanza di coinvolgere le regioni europee — insieme all’industria — per sviluppare catene di valore dell’idrogeno intersettoriali che colleghino l’offerta, le infrastrutture e la domanda. Invita la Commissione a promuovere, nel quadro dell’attuazione della nuova strategia industriale per l’Europa (8), mercati di riferimento per tecnologie e sistemi basati sull’idrogeno verde, e a sostenere il loro impiego per una produzione a impatto climatico zero, in particolare nei settori dell’acciaio, del cemento e della chimica; chiede che sia varata in tempi brevi la strategia dell’UE per l’acciaio pulito annunciata dalla Commissione, dando in essa il giusto rilievo all’impiego di idrogeno verde;

18.

accoglie con grande favore il varo dell’Alleanza europea per l’idrogeno pulito, annunciato nella nuova strategia industriale; chiede che tale alleanza venga messa in opera rapidamente, sia incentrata sull’idrogeno verde e contribuisca a collocare l’UE all’avanguardia di questa tecnologia fondamentale, favorendo il coordinamento e lo scambio di conoscenze e di esperienze; esorta ad attuare in modo coerente il coinvolgimento, annunciato dalla Commissione, delle regioni e delle PMI nella suddetta alleanza;

19.

fa osservare che la crescente integrazione dei settori attraverso l’uso delle stesse fonti energetiche richiede un approccio maggiormente sistemico ai settori stessi; sottolinea che la strategia per un sistema energetico integrato e la strategia dell’UE per l’idrogeno (9), della Commissione europea, devono mettere in rilievo l’importanza sistemica dell’idrogeno verde in relazione ad altre forme di energia, come l’elettricità, i gas rinnovabili e gli E-combustibili, per il futuro sistema energetico ed economico, e presentare metodi di attuazione che siano utili al sistema. Esse devono individuare metodi di attuazione utili a tale sistema, mostrando come, grazie a regole di mercato adattate e di nuova introduzione possa rapidamente prendere forma un mercato funzionante dell’idrogeno, che da un lato renda possibile uno sviluppo dinamico della produzione e dell’impiego di idrogeno, e dall’altro sia ben integrato con il mercato dell’elettricità e del gas;

Sostegno attraverso una legislazione quadro e sviluppo delle infrastrutture nell’ambito del Green Deal europeo

20.

sottolinea che l’espansione dinamica del ruolo delle energie rinnovabili nella generazione di elettricità costituisce la base dello sviluppo del mercato dell’idrogeno verde in Europa; chiede che, in seguito a un rafforzamento degli obiettivi climatici dell’UE per il 2030, la direttiva sulle energie rinnovabili (RED II) venga riveduta, in particolare aumentando di conseguenza l’obiettivo dell’UE relativo alla quota di energie rinnovabili nel consumo finale lordo di energia; incoraggia gli Stati membri e gli enti locali e regionali a perseguire obiettivi ambiziosi a livello nazionale, regionale e locale per lo sviluppo delle energie rinnovabili come l’energia eolica e quella solare; si attende che la strategia per le energie rinnovabili in mare, annunciata dalla Commissione, dia impulso a questo settore, anche finanziando progetti di innovazione per la produzione di idrogeno verde in mare;

21.

raccomanda alla Commissione di esaminare se la direttiva RED II e gli atti delegati forniscano incentivi sufficienti per l’utilizzo degli E-combustibili basati sulle emissioni industriali di CO2 o sul sistema di cattura e utilizzo del carbonio (CCU) in una fase di transizione. Occorre tuttavia garantire che sia evitata la doppia contabilizzazione delle riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra, così come la piena contabilizzazione degli E-combustibili come «rinnovabili»;

22.

chiede, inoltre, la rapida elaborazione di atti delegati a norma della direttiva RED II per chiarire la classificazione delle reti elettriche per la produzione di idrogeno (articolo 27 RED II) e i requisiti minimi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per i combustibili sintetici (articolo 25 RED II);

23.

sottolinea che, quando si utilizza l’elettricità di rete per la produzione di idrogeno, l’elettrolisi dovrebbe essere gestita in modo compatibile con la rete e il sistema (gestione dal lato della domanda); chiede che la strategia dell’UE per l’idrogeno e quelle a livello nazionale e regionale per questa fonte di energia prevedano la creazione di una capacità aggiuntiva di produzione di elettricità verde per l’elettrolisi;

24.

fa osservare che l’internalizzazione dei costi esterni crea condizioni di parità fra le varie fonti di energia e aumenta l’attrattività economica dell’idrogeno verde; è quindi favorevole a un’ampia revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia che allinei tale tassazione agli obiettivi del Green Deal e includa l’idrogeno e gli E-combustibili nel campo di applicazione della suddetta direttiva; incoraggia gli Stati membri ad avvalersi dei margini già esistenti per una tassazione verde e a utilizzare le entrate aggiuntive per ridurre la pressione fiscale sull’elettricità a basse emissioni di carbonio.

25.

sottolinea che il sistema di scambio di quote di emissione dell’UE fornisce importanti incentivi per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nelle industrie ad alta intensità energetica (ad esempio quella chimica e quella siderurgica), per le quali l’idrogeno verde rappresenta un’opzione chiave per la decarbonizzazione. La revisione della direttiva sullo scambio di quote di emissione dovrebbe tenere conto dei nuovi obiettivi climatici per il 2030, ad esempio aumentando il fattore lineare di riduzione. Integrando un prezzo minimo nel sistema di scambio di quote di emissione dell’UE si potrebbe aumentare la sicurezza degli investimenti;

26.

è favorevole allo sviluppo di un meccanismo di adeguamento alle frontiere delle emissioni di CO2 (10), conforme alle norme dell’OMC, per i prodotti, importati da paesi terzi, la cui produzione genera notevoli emissioni di CO2 e che sono oggetto di una forte concorrenza internazionale. Un sistema di questo tipo, insieme a un adeguamento del regime europeo di scambio delle quote di emissione, potrebbe dare incentivi all’uso dell’idrogeno verde nelle industrie ad alta intensità energetica;

27.

invita la Commissione a rivedere il regolamento sulle infrastrutture energetiche transeuropee (RTE-E) (11) e le norme dell’UE per il mercato europeo del gas, in particolare la direttiva 2009/73/CE (12) sul gas naturale, onde consentire lo sviluppo dinamico di un’economia verde basata sull’idrogeno, con un trasporto dell’idrogeno nell’intera UE. Ciò comporta tra l’altro la definizione di norme uniformi e perspicue (concernenti ad esempio la quota ammissibile di idrogeno nella rete del gas naturale), il corrispondente adeguamento dei requisiti dei progetti di interesse comune (PCI) in funzione della RTE-E, la pianificazione coordinata dell’infrastruttura elettrica e del gas, la riassegnazione delle infrastrutture del gas esistenti e la formulazione di regole chiare per l’immissione di idrogeno certificato da energie rinnovabili nella rete del gas naturale. Occorre inoltre procedere allo sviluppo della base normativa per le reti pubbliche di idrogeno garantendo un accesso non discriminatorio alla rete. Il CdR sottolinea che lo sviluppo e l’espansione di reti dedicate per l’idrogeno è un presupposto importante per la disponibilità dell’idrogeno in forma pura per le applicazioni prioritarie, per le quali non esistono alternative prevedibili all’idrogeno;

28.

ritiene che con la revisione del regolamento sulla rete transeuropea dei trasporti (RTE-T) si dovrebbe dare un rilevo nettamente maggiore alle tecnologie di propulsione a basse emissioni di CO2 per gli autocarri e i pullman e la navigazione sulle acque interne, come i motori elettrici alimentati da celle a idrogeno o da linee di contatto aeree, nonché ad altre forme di energia che rispondono ai requisiti di sostenibilità e di riduzione delle emissioni. Un presupposto per la diffusione di tali tecnologie è lo sviluppo delle pertinenti infrastrutture, in un primo tempo lungo i corridoi della rete centrale. Il meccanismo per collegare l’Europa dovrebbe fornire finanziamenti sufficienti a questo scopo. La revisione della direttiva sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi offre la possibilità di stabilire requisiti specifici riguardo alla densità della rete di punti di rifornimento di idrogeno negli Stati membri;

29.

esorta la Commissione a consentire il sostegno alla creazione di infrastrutture per il trasporto dell’idrogeno (costruzione di nuovi condotti o conversione dei gasdotti esistenti) e di stoccaggio; sottolinea che lo sviluppo e il finanziamento di infrastrutture transfrontaliere per l’idrogeno tra distretti industriali offre opportunità economiche. La cooperazione con altri settori che richiedono nuove infrastrutture energetiche è raccomandabile per ragioni di pianificazione territoriale e di efficacia in termini di costi;

30.

invita la Commissione a dare priorità, nell’ambito della sua annunciata strategia per una mobilità intelligente e sostenibile, all’impiego dell’idrogeno verde e degli E-combustibili come complemento della mobilità elettrica nei settori del trasporto su strada con mezzi pesanti, del trasporto pubblico di passeggeri, del trasporto navale e del trasporto aereo. Tutto ciò richiede una tabella di marcia chiara e affidabile e un quadro normativo europeo per incoraggiare l’uso di veicoli a basse emissioni nell’ambito dei sistemi di pedaggio esistenti;

Sostegno mediante misure finanziarie e normative e aiuti di Stato

31.

sottolinea che lo sviluppo di un’economia dell’idrogeno verde, e in particolare l’aumento della produzione, devono essere sostenuti con fondi pubblici, perché attualmente l’idrogeno verde non è economicamente redditizio. Il CdR sottolinea che, nella revisione degli orientamenti sugli aiuti di Stato per la protezione ambientale e l’energia, si dovrebbe mantenere o aumentare il margine di azione degli strumenti di sostegno al fine di creare le condizioni per stimolare lo sviluppo precoce del mercato;

32.

ricorda che tanto gli investimenti quanto i costi dell’energia elettrica sono importanti componenti di costo nella produzione di idrogeno verde. Per promuovere la produzione di idrogeno verde sono disponibili, in linea di principio, strumenti sia sul versante dell’offerta che su quello della domanda, che possono produrre effetti analoghi in funzione di come sono strutturati. Possibili strumenti sul versante dell’offerta sono i contributi agli investimenti e i premi di riacquisto. Il CdR sottolinea che dalle esperienze acquisite nel settore dell’elettricità emerge che la garanzia dei ricavi per un certo periodo di tempo può consentire un aumento della capacità di generazione. Tuttavia, per creare una pressione concorrenziale, si possono bandire delle gare fin dall’inizio sia per i premi di riacquisto che per le sovvenzioni agli investimenti;

33.

fa osservare che le misure normative possono generare una domanda di idrogeno verde in determinati settori o campi di applicazione, il che a sua volta stimola l’espansione della produzione. Gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nei settori pertinenti, in aggiunta a strumenti quali le quote di miscelazione obbligatorie (ad esempio nel trasporto aereo e marittimo), le quote di riduzione dei gas a effetto serra per i responsabili dell’immissione sul mercato di carburanti o i limiti di CO2 per il parco veicoli (ad esempio per autocarri, autobus o per la navigazione nelle acque interne) possono generare una domanda affidabile di idrogeno verde o di E-combustibili. In tale contesto, il CdR invita gli Stati membri a utilizzare, nell’attuazione della direttiva RED II, i margini normativi già esistenti per promuovere l’idrogeno verde e gli E-combustibili. Per le applicazioni che già oggi richiedono grandi quantità di idrogeno un’alternativa potrebbe consistere nei cosiddetti contratti per differenza carbonio (CCfD), che compensano la differenza tra i costi effettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra degli utenti e l’attuale prezzo della CO2;

34.

sottolinea che anche gli appalti pubblici possono generare una domanda tangibile e pianificabile. Gli enti locali e regionali possono svolgere un ruolo importante in questo campo, dato che le flotte di autoveicoli dei comuni e delle aziende municipali (ad esempio per la pulizia delle strade, lo smaltimento dei rifiuti, i trasporti pubblici locali e i taxi) acquistano un ruolo sempre maggiore come promettenti campi di applicazione dell’idrogeno verde e di altre tecnologie di propulsione climaticamente neutre;

35.

accoglie con favore le iniziative volte a istituire un importante progetto di comune interesse europeo (IPCEI) sull’idrogeno verde; invita la Commissione a instaurare un quadro giuridico per tali progetti nel campo dell’idrogeno verde, e gli Stati membri ad avvalersene per aprire la strada a progetti di dimostrazione su vasta scala. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata alla creazione di sinergie tra i vari IPCEI in materia di idrogeno, per prevenire il dilemma dell’uovo o della gallina nello sviluppo della catena del valore dell’idrogeno verde;

36.

chiede un maggiore sostegno ai progetti di dimostrazione sull’idrogeno verde da parte del Fondo per l’innovazione e del Fondo per la modernizzazione, alimentati dal sistema di scambio di quote di emissione dell’UE, nonché un sostegno mirato dell’idrogeno verde attraverso il programma investEU; invita gli Stati membri e le regioni a utilizzare tra l’altro i fondi strutturali e d’investimento europei (fondi SIE), compreso Interreg, nel prossimo periodo di finanziamento, per creare e rafforzare i cluster dell’idrogeno a livello regionale, locale e interregionale; sottolinea l’esigenza di ricercare a tutti i livelli delle sinergie tra tali misure di sostegno, gli importanti progetti di comune interesse europeo, il meccanismo per collegare l’Europa e la promozione della ricerca;

37.

accoglie con favore la nuova politica di finanziamento adottata dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) nel settore dell’energia, compresa l’elaborazione di nuovi approcci di finanziamento nell’ambito del programma di consulenza InnovFin; in tale contesto, chiede un sostegno significativo della BEI all’idrogeno verde, con approcci di finanziamento che vadano a beneficio anche delle PMI nonché degli enti locali e regionali e delle loro banche di promozione;

38.

osserva che uno sportello unico a livello dell’UE può facilitare notevolmente l’accesso al finanziamento dei progetti per le imprese, comprese le PMI, le regioni e le città;

39.

raccomanda che gli Stati membri, in stretta collaborazione con gli enti locali e regionali o le loro associazioni nazionali e regionali, integrino i finanziamenti dell’UE con programmi nazionali per progetti di dimostrazione su vasta scala e laboratori viventi, nonché per la messa in rete a livello nazionale e lo scambio tra le regioni dell’idrogeno;

40.

ritiene che occorrano dei segnali a lungo termine per orientare i flussi finanziari e di capitale del settore privato verso investimenti per una transizione verde e un’economia dell’idrogeno verde, anche a vantaggio delle PMI innovative; si attende in questo contesto un sostegno della Commissione nel quadro dell’annunciata strategia in materia di finanza sostenibile;

Ricerca e innovazione

41.

sottolinea il ruolo cruciale della ricerca e dell’innovazione anche durante l’attuazione su vasta scala della produzione e dell’utilizzazione dell’idrogeno verde. La ricerca e l’innovazione devono essere dirette a ridurre i costi in tutte le parti della catena del valore, e a migliorare la regolabilità, l’efficienza e la durata degli impianti. Il CdR raccomanda pertanto di concentrarsi esplicitamente sull’idrogeno verde nel quadro del programma Orizzonte Europa, comprese le sue missioni nell’ambito del Green Deal, del piano strategico europeo per le tecnologie energetiche (SET) e del Consiglio europeo per l’innovazione;

42.

accoglie con favore la proposta della Commissione di attuare un partenariato europeo per l’idrogeno pulito nell’ambito di Orizzonte Europa, in sostituzione dell’Impresa comune Celle a combustibile e idrogeno (13); raccomanda di migliorare la dotazione finanziaria come anche il meccanismo e la struttura del partenariato rispetto alla suddetta impresa comune, tenendo debitamente conto dell’importanza specifica degli enti locali e regionali, affinché possa sostenere un maggior numero di progetti dimostrativi sull’idrogeno verde nell’UE, anche nel quadro del partenariato europeo Valli dell’idrogeno; sottolinea che il miglioramento dello scambio di conoscenze e di esperienze tra le regioni, tra le istituzioni dell’UE, gli Stati membri e gli enti locali e regionali, ma anche tra le imprese, deve essere un obiettivo importante del partenariato;

43.

incoraggia gli Stati membri e gli enti locali e regionali a promuovere, nell’ambito delle loro competenze in materia di istruzione superiore e formazione professionale, la formazione di professionisti qualificati e ricercatori lungo l’intera catena del valore dell’idrogeno verde. Essi dovrebbero inoltre istituire e migliorare servizi di consulenza appropriati, in particolare per le PMI. Il CdR invita la Commissione a sostenere tali sforzi, in particolare nel contesto del nuovo Patto europeo per le competenze e dello spazio europeo dell’istruzione, annunciati nella nuova strategia industriale per l’Europa (14);

Dimensione internazionale

44.

fa presente che, a lungo termine, una parte significativa della domanda di idrogeno e di E-combustibili sarà probabilmente soddisfatta dalle importazioni da regioni che dispongono di risorse rinnovabili molto valide; criteri di sostenibilità altrettanto rigorosi devono essere applicati alle importazioni di idrogeno e E-combustibili; raccomanda che, nell’auspicata tabella di marcia per l’idrogeno verde, venga considerata la produzione di idrogeno verde e di E-combustibili nei paesi terzi e il loro trasporto nell’UE. Il CdR invita inoltre la Commissione a instaurare tempestivamente delle cooperazioni con potenziali paesi esportatori, ma anche con altri paesi importatori (ad esempio il Giappone), al fine di sostenere lo sviluppo coordinato di un’economia internazionale dell’idrogeno pulito incentrata sull’idrogeno verde. In via complementare bisognerebbe rafforzare iniziative internazionali pertinenti come quella relativa all’idrogeno nell’ambito delle riunioni del forum Clean Energy Ministerial e l’iniziativa Mission Innovation. Anche in questo caso, come per il partenariato europeo Valli dell’idrogeno, bisognerebbe coinvolgere gli enti locali e regionali.

Bruxelles, 2 luglio 2020

Il presidente del Comitato europeo delle regioni

Apostolos TZITZIKOSTAS


(1)  Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il quadro per il conseguimento della neutralità climatica e che modifica il regolamento (UE) 2018/1999 (Legge europea sul clima) [COM(2020) 80 final].

(2)  Comunicazione della Commissione — Il Green Deal europeo [COM(2019) 640 final].

(3)  Cfr. la tabella di marcia, Ares(2020)2722353.

(4)  Nel prosieguo, per semplicità, i combustibili sintetici sono designati come «E-combustibili».

(5)  COM(2018) 773 final.

(6)  Parere del Comitato europeo delle regioni — Attuare l’accordo di Parigi attraverso una transizione energetica innovativa e sostenibile a livello regionale e locale (GU C 39 del 5.2.2020, pag. 72); Parere del Comitato delle regioni — Un pianeta pulito per tutti — Visione strategica europea a lungo termine per un’economia prospera, moderna, competitiva e climaticamente neutra (GU C 404 del 29.11.2019, pag. 58).

(7)  Nel quadro della piattaforma di specializzazione intelligente (S3P).

(8)  COM(2020) 102 final.

(9)  Si veda la valutazione d’impatto iniziale Ares (2020) 2722353.

(10)  Si veda la valutazione d’impatto iniziale, Ares (2020) 1350037.

(11)  Si veda la valutazione d’impatto iniziale, Ares (2020) 2487772.

(12)  Direttiva 2009/73/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, relativa a norme comuni per il mercato interno del gas naturale e che abroga la direttiva 2003/55/CE (GU L 211 del 14.8.2009, pag. 94).

(13)  Si veda la valutazione d’impatto iniziale, Ares (2019) 4972390.

(14)  COM(2020) 102 final.


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