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Документ 52020XC0518(04)

Pubblicazione di una domanda di approvazione di una modifica non minore del disciplinare di produzione ai sensi dell’articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari 2020/C 170/08

C/2020/3207

GU C 170 del 18.5.2020г., стр. 38—50 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

18.5.2020   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 170/38


Pubblicazione di una domanda di approvazione di una modifica non minore del disciplinare di produzione ai sensi dell’articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari

(2020/C 170/08)

La presente pubblicazione conferisce il diritto di opporsi alla domanda di modifica, ai sensi dell’articolo 51 del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (1), entro tre mesi dalla data di pubblicazione.

DOMANDA DI APPROVAZIONE DI UNA MODIFICA NON MINORE DEL DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DI UNA DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA/DI UN’INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA

Domanda di approvazione di una modifica ai sensi dell’articolo 53, paragrafo 2, primo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012

«FRAISE DU PÉRIGORD»

N. UE: PGI-FR-0133-AM01 – 11.8.2017

DOP ( ) IGP (X)

1.   Gruppo richiedente e interesse legittimo

Union Interprofessionnelle de la Fraise du Périgord (Unione interprofessionale della fragola del Périgord, UIFP)

Mairie de Vergt

24 380 Vergt

FRANCIA

Tel. +33 0622062573

E-mail: contact@fraiseduperigord.com

Composizione e interesse legittimo: L’associazione riunisce i produttori e gli speditori della «Fraise du Périgord» e ha quindi un interesse legittimo a presentare domanda di modifica del disciplinare.

2.   Stato membro o paese terzo

Francia

3.   Voce del disciplinare interessata dalla modifica

☐ Denominazione del prodotto

☒ Descrizione del prodotto

☒ Zona geografica

☒ Prova dell’origine

☒ Metodo di produzione

☒ Legame

☒ Etichettatura

☒ Altro: eliminazione del sommario del disciplinare, aggiornamento dei recapiti, tipo di prodotto, confezionamento, strutture di controllo, requisiti nazionali, aggiornamento del documento unico.

4.   Tipo di modifica

☒ Modifica a un disciplinare di una DOP o IGP registrata da considerarsi non minore ai sensi dell’articolo 53, paragrafo 2, terzo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012.

☐ Modifica a un disciplinare di una DOP o IGP registrata, per cui il documento unico (o documento equivalente) non è stato pubblicato, da considerarsi non minore ai sensi dell’articolo 53, paragrafo 2, terzo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012.

5.   Modifica (modifiche)

Le domande di modifica sono intese, da un lato, a rivedere le disposizioni del disciplinare di produzione vigente e, dall’altro, ad adeguare le disposizioni del disciplinare a seguito delle modifiche al contenuto del disciplinare dell’IGP (la data di registrazione dell’IGP risale al 2004).

5.1.   Descrizione del prodotto

Questa parte del disciplinare è stata completamente riscritta e modificata ed è ora incentrata sulla descrizione del prodotto «Fraise du Périgord». È stata eliminata la definizione di fragola da dizionario.

La descrizione contenuta nel disciplinare vigente è sostituita dalla seguente disposizione:

«La “Fraise du Périgord” è una fragola coltivata in pieno campo e raccolta a maturazione,

proveniente da varietà selezionate per il loro potenziale organolettico dalla Commissione interprofessionale per il riconoscimento delle varietà del gruppo. Un’unità di vendita può contenere solo fragole della stessa varietà.

La “Fraise du Périgord” è una fragola sana, non deforme, di colore brillante e priva di sporcizia. Ha un tenore zuccherino minimo (grado Brix) definito in base al periodo di raccolta e alla varietà e presenta colorazione, calibro e grado di maturazione uniformi. La “Fraise du Périgord” è una fragola di categoria extra o I.

Si presenta sia fresca che surgelata.

Le fragole fresche devono necessariamente avere una rosetta di foglie fresche e verdi ed essere presentate in modo curato, indipendentemente dal tipo di confezionamento utilizzato.

Quanto alle fragole surgelate, possono essere sia intere che tagliate, con o senza picciolo».

La principale modifica consiste nell’aggiunta della forma surgelata.

L’aggiunta di questa forma permette di valorizzare le fragole surgelate nell’industria agroalimentare desiderosa di evidenziare l’origine delle fragole che utilizza dopo il surgelamento, soprattutto per la produzione di confetture. L’acquisto di fragole surgelate permette ai trasformatori di distribuire la produzione nel tempo garantendosi un prodotto di qualità che, fresco, avrebbe una durata di conservazione molto breve (pochi giorni).

Il surgelamento è effettuato solo sulle fragole che soddisfano i criteri per essere commercializzate fresche come IGP; non ci sono differenze nelle condizioni di produzione o di cernita. Questa modifica non influisce sul legame con l’origine della «Fraise du Périgord».

Il surgelamento deve essere effettuato in tempi brevi (72 ore) per non alterare le qualità organolettiche della «Fraise du Périgord» che sono all’origine della reputazione di questo frutto.

Dalle prove condotte dal gruppo è emerso che il processo di surgelamento non deteriora le caratteristiche organolettiche della fragola (tenore zuccherino, maturazione uniforme ecc.), né porta a un addensamento dei frutti che potrebbe influire sulla qualità di presentazione del prodotto (colorazione, calibro ecc.). La «Fraise du Périgord» resta sana, non deforme, di colore brillante e priva di sporcizia.

La descrizione evidenzia le caratteristiche generali della «Fraise du Périgord», fresca o surgelata, ed elenca le differenze determinate dalla commercializzazione in forma fresca o surgelata.

La «Fraise du Périgord» surgelata può essere sia intera che tagliata, con o senza picciolo, mentre la «Fraise du Périgord» fresca si presenta intera con una rosetta di foglie fresche e verdi.

Nella descrizione generale è stato aggiunto che «La “Fraise du Périgordè una fragola coltivata in pieno campo». Quest’aggiunta sottolinea una particolarità della produzione della «Fraise du Périgord» che compariva già nella scheda sintetica pubblicata e nel disciplinare, ma che non era evidenziata nella parte di descrizione del disciplinare. Lo stesso ragionamento si applica alla seguente precisazione: «Un’unità di vendita può contenere solo fragole della stessa varietà». In questa frase l’espressione «unità di vendita» ha sostituito il termine «vaschetta», diventato troppo restrittivo. Questa modifica permette di presentare la «Fraise du Périgord» in contenitori diversi dalle vaschette e di soddisfare meglio le esigenze dei consumatori.

I termini utilizzati per descrivere la «Fraise du Périgord» sono stati sintetizzati nella seguente frase: «La “Fraise du Périgord” è una fragola sana, non deforme, di colore brillante e priva di sporcizia». Sono eliminate le seguenti disposizioni: «L’aspetto deve essere brillante e la forma omogenea senza difetti di forma (tipo “creste di gallo” ecc.). Le fragole devono essere esenti da marciume o da segni di malattie. Devono essere sode al tatto». Questi elementi sono tuttavia sottintesi nella frase di cui sopra attraverso gli aggettivi «sana, non deforme, di colore brillante e priva di sporcizia».

È stato rimosso anche il riferimento al colore «rosso vivo» che non corrispondeva a un vero e proprio criterio: il disciplinare vigente precisa, infatti, che questo criterio poteva cambiare a seconda delle varietà. Il nuovo disciplinare indica ora che la «Fraise du Périgord»«presenta inoltre una colorazione uniforme, caratteristica della varietà e conforme alla griglia di classificazione».

Dal momento che l’elenco delle varietà è solo indicativo e soggetto a modifiche e che il processo di selezione dipende dal metodo di produzione, è stato soppresso il seguente paragrafo:

«Ogni nuova varietà compresa nell’elenco delle varietà ammissibili all’IGP sarà oggetto di una modifica dell’IGP.

Le varietà selezionate a partire dal riconoscimento dell’IGP sono:

per la produzione tra l’inizio della primavera e il 31 ottobre: Gariguette, Elsanta, Darselect, Seascape e Mara des Bois;

per la produzione tra il 15 giugno e il 31 ottobre: Selva».

I criteri relativi alla classificazione nel centro di raccolta dei lotti di fragole conferiti dagli operatori sono stati spostati e figurano ora nella voce sul metodo di ottenimento.

La voce «descrizione» del documento unico riprende la nuova formulazione del disciplinare. Rispetto alla scheda sintetica, questa modifica comprende l’aggiunta degli elementi relativi alle fragole surgelate e l’eliminazione dell’obbligo di vendere le fragole in vaschette da 250 o 500 g, diventato commercialmente troppo restrittivo.

5.2.   Zona geografica

La delimitazione della zona geografica è rimasta invariata. Le modifiche al disciplinare e al documento unico sono di carattere formale: l’elenco dei cantoni e dei comuni è stato sostituito con un elenco dell’insieme dei comuni, senza alcuna modifica del perimetro. È stato aggiunto un comune (San Pantaly d’Ans) per rimediare a un’omissione nell’elenco del disciplinare vigente; questo comune era stato omesso pur essendo intercluso nella zona e riportato sulla cartina. La cartina della zona geografica è sostituita con una nuova, più chiara.

Vengono eliminate le informazioni della parte descrittiva della zona geografica nel disciplinare vigente e nella scheda sintetica. Sono mantenuti solo gli elementi descrittivi della zona geografica di produzione della «Fraise du Périgord», che sono spostati nella sezione 6 relativa agli elementi che comprovano il legame con l’ambiente geografico. Si eliminano le considerazioni generali che non hanno un nesso diretto con la presentazione della zona geografica della «Fraise du Périgord».

5.3.   Prova dell’origine

Il seguente paragrafo «elenco dei produttori della zona delimitata»:

«I produttori di fragole destinate all’IGP devono essere situati nella zona di produzione precedentemente delimitata e rispettare il presente disciplinare.

I produttori vengono inseriti in un elenco tenuto aggiornato dalle strutture di commercializzazione»

è sostituito da un nuovo paragrafo, tratto dalle disposizioni normative nazionali:

«Ciascun operatore che agisce nell’ambito delle condizioni di produzione o di confezionamento dell’IGP “Fraise du Périgord” è tenuto a identificarsi presso il gruppo per ottenere l’autorizzazione prima dell’inizio dell’attività interessata».

Il paragrafo «produzione in parcelle censite situate nella zona delimitata» è spostato nella voce relativa al metodo di ottenimento:

«La “Fraise du Périgord” proviene da parcelle selezionate e censite ogni anno. I criteri di selezione e censimento delle parcelle sono:

la posizione geografica della parcella: nella zona delimitata;

la caratteristica della parcella: terreni che si scaldano facilmente e non inondabili.

Ogni parcella censita destinata alla produzione di fragole è identificata da un numero catastale».

Il paragrafo «Tracciabilità dalla produzione alla commercializzazione» è eliminato e sostituito.

Per ribadire l’obiettivo della procedura di tracciabilità prevista dal disciplinare, all’inizio di questa parte del disciplinare si aggiunge il seguente paragrafo:

«A partire dalla raccolta, sono garantite la tracciabilità e la rintracciabilità dei lotti allo scopo di:

risalire dal consumatore al produttore;

permettere al produttore di individuare le parcelle colturali in raccolta a una determinata data;

rintracciare lotti in vendita a partire da un numero di lotto produttore».

La definizione di lotto contenuta nel metodo di ottenimento è spostata qui, ripresa e completata con le unità di tempo e di luogo:

«Un lotto di fragole è definito come la quantità di prodotto di un singolo produttore, raccolta in una mezza giornata, in un’unica parcella colturale e proveniente da una sola varietà».

In questa definizione il riferimento alla parcella «catastale» è sostituito con «colturale», in linea con la definizione contenuta alla voce sul metodo di ottenimento. Una parcella colturale può comprendere una o più parcelle catastali. Questo riferimento è più coerente per i controlli, in quanto corrispondente a un’unità di produzione.

In relazione alla parte «descrizione del metodo di ottenimento», viene aggiunto l’obbligo di tenere un registro aziendale per l’annotazione delle pratiche colturali.

«Le pratiche colturali di ogni parcella sono annotate nel registro aziendale indipendentemente dal supporto utilizzato (cartaceo o informatico). Questa registrazione permette di conoscere tutte le operazioni e tutti gli interventi effettuati in ogni parcella colturale.

Le parcelle colturali sono censite e inserite annualmente in questo registro prima di essere messe a coltura».

Viene aggiunto un paragrafo per definire la «bolla di conferimento» in sostituzione della «scheda pallet di consegna». Questo è ora il termine utilizzato nel settore per indicare tale documento, il cui contenuto è mantenuto e integrato dall’obbligo di indicare il numero o il riferimento della parcella colturale. La precisazione sul tipo di imballaggio «vaschetta da 500 o 250 g» è eliminata in relazione alla cancellazione del termine «vaschetta» summenzionato.

Lo stesso ragionamento si applica al paragrafo sulla «scheda di classificazione» che sostituisce la «scheda pallet». Questo è ora il termine utilizzato nel settore per indicare tale documento, il cui contenuto è mantenuto e integrato dall’obbligo di indicare l’ora di consegna e i vari criteri verificati:

il numero o il riferimento della parcella colturale;

il tenore zuccherino;

la temperatura dei frutti;

l’identificazione dell’operatore addetto alla classificazione;

il punteggio per ciascuno dei criteri della griglia di classificazione;

il riconoscimento IGP «Fraise du Périgord».

Per migliorare la tracciabilità, si aggiunge inoltre che:

«—Ciascun lotto è identificato dal numero della scheda di classificazione redatta al momento del ricevimento del lotto».

Viene mantenuto l’obbligo di indicare nelle unità di confezionamento un numero che permetta di risalire al produttore. L’espressione «unità di vendita al consumatore» sostituisce il termine «vaschetta», in linea con il resto del disciplinare.

Viene aggiunto un paragrafo che definisce la «bolla di consegna e/o la fattura» in sostituzione della «scheda di spedizione». Questo è ora il termine utilizzato nel settore per indicare tale documento il cui contenuto è attualmente precisato, anche in relazione ai frutti destinati al surgelamento:

«Essi riportano: il numero della scheda di classificazione (numero di lotto), il nome della varietà, il tipo di confezionamento, la quantità, la data e l’ora di spedizione».

Viene infine inserito un paragrafo relativo all’esame del prodotto surgelato:

«Il trasformatore tiene una contabilità di magazzino.

Ciascun lotto surgelato è identificato da una scheda di conservazione comprendente:

il numero di pallet nell’unità di surgelamento;

il numero di pallet del cliente (ove applicabile);

il numero della bolla di consegna;

il nome del prodotto/della varietà;

il numero di colli;

il peso netto dopo il surgelamento;

la data e l’ora di surgelamento;

il termine minimo di conservazione»

È stata infine aggiunta la durata di archiviazione dei documenti per garantire un controllo nel tempo:

«I documenti che garantiscono la tracciabilità di ogni lotto devono essere archiviati per almeno due anni da tutti gli operatori interessati».

Tutte queste modifiche sono intese a migliorare la tracciabilità e ad agevolare i controlli attraverso la precisazione delle registrazioni da effettuare.

5.4.   Metodo di produzione

Questa parte è stata completamente riscritta per migliorarne l’organizzazione e i contenuti e per agevolare i controlli. Tutte le sezioni precedenti sono pertanto cancellate e sostituite. Va tuttavia sottolineato che questa riscrittura non mette in discussione la sostanza dei principali punti dell’IGP: fragole coltivate in pieno campo, parcelle selezionate e censite, varietà selezionate, raccolta manuale a maturazione.

Censimento delle parcelle

Viene aggiunta una definizione della parcella colturale, in linea con la definizione del lotto per la tracciabilità del prodotto. La definizione in questione è la seguente:

«Una parcella colturale è definita come un insieme di strutture protettive gestite allo stesso modo (indipendentemente dal tipo di pianta) in termini di concimazione, irrigazione e trattamenti fitosanitari e ognuna di queste strutture è dotata di un sistema di irrigazione localizzata. In ogni parcella colturale deve essere presente una sola varietà».

La procedura di selezione e di censimento annuale delle parcelle è stata completata.

Viene aggiunto il riferimento alla parcella «colturale», in linea con la suddetta definizione.

Si aggiunge la nozione di inventario annuale che permette di chiarire la procedura che gli operatori devono seguire.

I criteri di selezione sono stati completati (suoli sabbiosi, filtranti, non calcarei), in linea con la specificità della zona geografica del disciplinare e con gli elementi geologici e pedologici descritti.

«Le parcelle colturali vengono selezionate e censite ogni anno.

Prima della messa a coltura, i produttori effettuano annualmente, insieme al tecnico delegato dal gruppo, un inventario delle parcelle colturali destinate alla coltivazione della “Fraise du Périgord”.

Il tecnico tiene conto dei seguenti criteri: terreni accuratamente selezionati per le loro caratteristiche pedoclimatiche (suoli sabbiosi, filtranti, non calcarei). Vengono scelti terreni che si scaldano facilmente e non sono inondabili e che presentano un pH acido favorevole alla coltivazione della fragola».

Sono poi apportate alcune precisazioni sulla rigenerazione delle parcelle. Viene mantenuta la rotazione delle colture e aggiunta la durata del tempo di riposo (uguale alla durata di messa a dimora del fragoleto). Il trattamento dei suoli è ora disciplinato dal gruppo, che fornisce agli operatori un elenco dei prodotti riconosciuti.

«Per rimediare ai problemi di impoverimento dei suoli o di monocoltura legati alle precedenti colture, prima di ogni nuovo impianto può essere effettuata una rigenerazione delle parcelle:

attraverso la pratica della rotazione delle colture. In tal caso, il tempo di riposo dei terreni è almeno uguale al tempo di messa a dimora del fragoleto; oppure

con il trattamento dei suoli. Nella misura del possibile, la preparazione dei suoli deve privilegiare la disinfezione delicata (soprattutto con vapore). Nel caso del trattamento dei suoli, i prodotti utilizzati sono quelli riportati nell’elenco dei prodotti riconosciuti dal gruppo».

Concimazione — irrigazione — protezione fitosanitaria

Vengono aggiunti gli elementi relativi all’analisi del suolo per ogni nuova parcella coltivata a fragoleto. Quest’analisi funge da base per il piano di ammendamento e di concimazione prima di ogni impianto annuale di fragole.

La disposizione è formulata nel seguente modo:

«Prima di ogni impianto, i produttori redigono, o fanno redigere da un tecnico delegato dal gruppo, un piano generale di ammendamento e di concimazione.

Questo piano viene stilato a partire dall’esito di un’analisi completa del suolo (analisi della fertilità) effettuata per ogni nuova parcella destinata a fragoleto. Quest’analisi indica l’anidride fosforica assimilabile (P2O5), l’ossido di potassio (K2O), l’ossido di magnesio (MgO) e la calce (CaO) disponibili nel suolo, oltre al pH».

Si aggiunge che l’irrigazione è effettuata con un sistema di irrigazione localizzata tenendo conto della natura dei suoli, completando le disposizioni esistenti del disciplinare relative a una perfetta gestione dell’irrigazione per soddisfare le esigenze della pianta.

«È obbligatoria l’irrigazione con un sistema di irrigazione localizzata».

Le disposizioni in materia di protezione fitosanitaria sono rimaste invariate e sono quindi riportate identiche.

Materiale vegetale

Gli elementi relativi alle varietà che figuravano nella parte descrittiva del prodotto sono spostati senza modifiche in questa sezione del disciplinare. Sono elementi che illustrano il metodo di ottenimento e non il prodotto.

«La “Fraise du Périgord” è prodotta a partire da:

piante certificate;

varietà registrate nell’elenco delle varietà selezionate dal gruppo.

Le varietà sono selezionate da una Commissione interprofessionale per il riconoscimento delle varietà sulla base dei criteri di seguito riportati, valutati durante la sperimentazione della nuova varietà da parte dei produttori:».

Questa parte è integrata con i criteri per la selezione delle varietà, che includono sia elementi descrittivi della «Fraise du Périgord» sia criteri per la classificazione:

«—

Aspetto: Colore, forma, brillantezza e calibro

Tenore zuccherino: 6-6,5° Brix minimo a seconda della varietà

Attitudine alla conservazione

Buone qualità organolettiche»

Si aggiungono inoltre alcuni dettagli sul funzionamento della Commissione interprofessionale per il riconoscimento delle varietà.

«Questa commissione, composta da sette persone, in maggioranza produttori e speditori, si riunisce almeno una volta all’anno per stabilire le modifiche da apportare all’elenco delle varietà selezionate: nuove varietà o ritiro di varietà registrate. Le decisioni sono assunte alla maggioranza dei membri presenti».

L’elenco delle varietà è rimosso dal disciplinare (descrizione del prodotto), essendo puramente indicativo di un determinato momento. Infatti il disciplinare prevedeva già la possibilità di modificare questo elenco. Si aggiunge che le modifiche all’elenco devono essere notificate agli operatori, all’organismo di controllo e all’INAO prima dell’inizio della campagna di impianto successiva.

«Il gruppo deve notificare agli operatori, all’organismo di controllo e all’INAO le modifiche apportate all’elenco prima dell’inizio della campagna di impianto successiva».

Come nella voce «descrizione del prodotto», la coltivazione in pieno campo, implicita nel disciplinare vigente, viene ora esplicitata e completata con l’obbligo di coltivazione in cumuli. Viene aggiunta anche la data di collocazione delle strutture protettive. Il disciplinare precisa pertanto quanto segue:

«Si tratta di una coltivazione in pieno campo, effettuata sotto strutture protettive al massimo al momento della fioritura.

Le fragole sono coltivate su cumuli di terra per rafforzare la capacità drenante dei suoli».

Queste pratiche sono state precisate, perché rientrano tra le competenze messe in atto dai produttori per contribuire alle qualità della «Fraise du Périgord».

La densità d’impianto è riportata identica (≤ 6 piante per m2 coperto).

Raccolta

Si aggiunge che «questa fase comprende la raccolta, la collocazione dei frutti nelle unità di vendita e il trasporto verso il centro di raccolta». Il disciplinare è completato per specificare che la raccolta è effettuata manualmente, in linea con la voce «Legame» e con le competenze dei raccoglitori, le cui abilità di raccolta sono essenziali per la qualità del prodotto. Le fragole sono raccolte a mano direttamente nelle unità di vendita, prestando la massima cura alla loro presentazione e qualità. Questo lavoro viene giudicato attraverso la valutazione di classificazione.

Il disciplinare viene modificato per sostituire il termine «vaschetta» con «unità di vendita» e per eliminare le grammature da 250 o 500 g commercialmente troppo restrittive. Il disciplinare non definisce i diversi tipi di unità di vendita, ma stabilisce un peso massimo (10 kg), corredato di condizioni per limitare lo schiacciamento dei frutti.

Il disciplinare precisa quindi quanto segue:

«Le fragole vengono raccolte a mano e collocate direttamente in unità di vendita del peso netto massimo di 10 kg. Per evitare di schiacciarle, vengono disposte su un massimo di tre strati.

Un’unità di vendita può contenere solo fragole della stessa varietà e della stessa categoria».

Vengono inoltre aggiunte le condizioni di temperatura alla raccolta: è infatti opportuno, sia per la qualità delle fragole sia per le condizioni di lavoro dei raccoglitori, non effettuare la raccolta quando è troppo caldo. Il disciplinare precisa quanto segue:

«La raccolta non è effettuata quando la temperatura esterna supera i 28 °C prima del 15 giugno e i 30 °C dopo il 15 giugno, se le strutture protettive non sono climatizzate».

Si aggiunge infine che «il tempo intercorrente tra la raccolta e la consegna al centro di raccolta è di massimo mezza giornata» per evitare alterazioni del prodotto.

Infine, in linea con la parte descrittiva, si aggiunge che le fragole raccolte devono aver raggiunto uniformemente il colore caratteristico della varietà.

Ricevimento — spedizione

Gli elementi relativi alla classificazione delle fragole, che figuravano nella parte di descrizione del prodotto, sono spostati in questa voce del disciplinare.

Nella nuova formulazione si distingue tra controllo del tenore zuccherino e classificazione, in quanto nella pratica queste operazioni sono effettuate in due fasi successive: solo i lotti di fragole conformi al controllo del tenore zuccherino vengono poi sottoposti alla classificazione come IGP.

«Ciascun lotto di fragole è sottoposto a un controllo del tenore zuccherino per verificare che le fragole rispettino il tenore zuccherino minimo definito in una tabella dei livelli minimi di zucchero per varietà e per periodo.

Questa tabella viene aggiornata ogni volta che cambia l’elenco delle varietà autorizzate. Il gruppo deve notificare queste modifiche agli operatori, all’organismo di controllo e all’INAO.

I lotti di fragole per le quali l’analisi del tenore zuccherino è conforme sono poi sottoposti alla procedura di classificazione».

Il disciplinare rimanda a una tabella dei livelli minimi di zucchero per varietà e per periodo, che viene aggiornato ogni volta che cambia l’elenco delle varietà autorizzate. Queste modifiche sono notificate agli operatori, all’organismo di controllo e all’INAO.

Le disposizioni relative alla classificazione sono state chiarite per indicare che una sola valutazione pari a zero, meno 1 o meno 2 su un criterio della scheda di classificazione comporta l’eliminazione. È stato quindi aggiunto il seguente paragrafo:

«Per poter beneficiare dell’IGP “Fraise du Périgord”, il lotto di fragole deve ottenere un punteggio complessivo di almeno 9 su 15 senza che nessun criterio abbia ottenuto un punteggio pari a 0, –1 o –2».

Vengono riportati i criteri di classificazione: colorazione, consistenza, calibro, brillantezza, presentazione e forma. La formulazione «livelli qualitativi sufficienti (assenza di marciume, malattie, frutti immaturi o troppo maturi, frutti gravemente deformati, opachi, molli o sotto calibro, vaschette danneggiate)» viene eliminata e sostituita con l’espressione «stato sanitario» per la parte su malattia, marciume e vaschette danneggiate. Il controllo del tenore zuccherino e della colorazione comprende i casi dei frutti immaturi o troppo maturi, il controllo della forma quello dei frutti deformi, il controllo della brillantezza quello dei frutti opachi e infine il controllo del calibro comprende i casi dei frutti sotto calibro. Si aggiunge l’espressione «umidità dei frutti» per completare il criterio dell’«aspetto fragola asciutta/bagnata».

A seguito del ricevimento e della classificazione, le fragole vengono conservate a freddo. Il progetto di disciplinare specifica le condizioni di raffreddamento per preservare tutte le qualità della fragola; in tal senso si aggiunge che:

«Per preservare le fragole da uno stress termico che altererebbe in modo irreversibile la loro qualità, la velocità di refrigerazione dei frutti deve essere adeguata alla loro temperatura al momento del ricevimento.

Pertanto, se la temperatura delle fragole al momento del ricevimento è superiore a 20 °C, è vietato collocarle in un modulo di pre-refrigerazione dinamica ventilata a +2 °C +4 °C. I frutti devono infatti essere conservati in una cella frigorifera “statica” a + 6 °C oppure in una cella frigorifera a ventilazione meccanica a 10-12 °C per consentire un lento e regolare abbassamento della loro temperatura».

La parte relativa alla durata massima di conservazione delle fragole dopo il ricevimento (48 ore) e quella relativa alla temperatura delle fragole alla spedizione (tra 6 e 12 °C) sono riprese senza modifiche.

Le temperature dei camion sono sostituite da un obbligo di mezzo:«il trasporto è effettuato a freddo». Il controllo della temperatura risulta infatti falsato quando il camion è in caricamento, essendo i portelloni aperti.

Le raccomandazioni di commercializzazione sono state eliminate.

Surgelamento

Il principale motivo della domanda di modifica dell’IGP è costituito dall’inclusione del surgelamento per valorizzare le fragole surgelate nell’industria agroalimentare, desiderosa di evidenziare l’origine delle fragole che utilizza.

Il surgelamento non altera le caratteristiche organolettiche e di presentazione della fragola, che costituiscono le specificità dell’IGP. Il surgelamento è effettuato entro massimo 72 ore dal ricevimento nel centro di raccolta. Le prove condotte dal gruppo hanno dimostrato che il processo di surgelamento non degrada le caratteristiche organolettiche (tenore zuccherino, maturazione uniforme ecc.) e non porta a un addensamento dei frutti, che potrebbe influire sulla qualità di presentazione del prodotto (colorazione, calibro ecc.). La «Fraise du Périgord» resta sana, non deforme, di colore brillante e priva di sporcizia.

Vengono inserire nel disciplinare le seguenti disposizioni:

«Le fragole riconosciute come IGP, destinate al surgelamento, sono surgelate entro massimo 72 ore dal ricevimento nel centro di raccolta; nel frattempo sono conservate a freddo.

Le fragole vengono surgelate direttamente nella confezione di raccolta oppure in “sfere” su un nastro di surgelamento. In quest’ultimo caso, una volta surgelate, vengono poi confezionate.

Il termine minimo di conservazione delle fragole surgelate è di due anni».

5.5.   Legame

Questa sezione è stata riorganizzata in tre parti per distinguere le specificità della zona geografica, le specificità del prodotto e il legame causale. Si tratta di modifiche testuali o di precisazioni che non comportano cambiamenti sostanziali.

La voce «Legame» del documento unico è aggiornata alle stesse condizioni e la voce «Legame» della scheda sintetica è pertanto modificata e completata.

La specificità della zona riprende gli elementi che permettono di collocare il dipartimento della Dordogna e di descriverlo più dettagliatamente dal punto di vista pedoclimatico. L’impianto di fragoleti nella zona geografica viene poi descritto dal punto di vista storico, sottolineando le abilità dei produttori. Sono state evidenziate le competenze in termini di coltivazione in pieno campo (cumuli di terra, strutture protettive) e di raccolta (a mano, direttamente nelle unità di confezionamento).

La specificità del prodotto riprende gli elementi descrittivi della «Fraise du Périgord» ribadendone le caratteristiche precipue. La «Fraise du Périgord» è caratterizzata dal metodo di coltivazione in pieno campo, mentre in Europa si è diffusa la produzione fuori terra, e si distingue dalle fragole standard per le condizioni di raccolta e di presentazione. Per essere raccolta a maturazione, deve aver raggiunto in modo uniforme il colore caratteristico della varietà selezionata.

Il legame causale si basa sulla qualità e sulla reputazione del prodotto e stabilisce un nesso tra la natura dei suoli, i metodi di coltivazione e di raccolta e le qualità della «Fraise du Périgord».

5.6.   Etichettatura

La voce «Etichettatura» del disciplinare vigente e della scheda sintetica viene modificata.

L’obbligo di apporre in etichetta un elenco di caratteristiche certificate è stato abolito a seguito di cambiamenti legislativi e normativi nazionali.

È stato aggiunto l’obbligo di indicare in ciascuna unità di vendita al consumatore un numero che identifichi il produttore.

È stata resa obbligatoria anche l’apposizione del logo del gruppo.

L’etichettatura delle fragole surgelate risponde alle stesse norme con, in più, l’aggiunta di un termine minimo di conservazione.

5.7.   Altro

Sommario

È stato eliminato il sommario presente nel disciplinare.

Servizio competente dello Stato membro

Vengono aggiunti i recapiti dell’Institut national de la qualité et de l’origine (INAO) in quanto servizio competente dello Stato membro, conformemente al regolamento (UE) n. 1151/2012.

Gruppo richiedente

I recapiti del gruppo richiedente sono stati aggiornati. La parte descrittiva non compare più.

Tipo di prodotto

Il riferimento alla classe di prodotto è stato modificato in conformità con l’allegato XI del regolamento di esecuzione (UE) n. 668/2014.

Confezionamento

L’obbligo di confezionamento nella zona geografica, già esplicitato nel disciplinare vigente e riguardante esclusivamente le fragole fresche, è ora esteso alle fragole surgelate. Le fragole vengono surgelate direttamente nella confezione di raccolta oppure in «sfere» su un nastro di surgelamento. In quest’ultimo caso, una volta surgelate, vengono poi confezionate.

Il disciplinare è completato con i necessari elementi giustificativi. Si aggiunge il seguente paragrafo:

«La “Fraise du Périgord” venduta fresca è confezionata nella zona geografica delimitata. Alla raccolta, le fragole vengono collocate direttamente nelle rispettive unità di vendita: le fragole sono infatti un prodotto molto fragile e occorre evitare di maneggiarle inutilmente per non comprometterne la qualità e la conservazione. Inoltre, il fatto che il confezionamento sia effettuato nella zona geografica facilita la tracciabilità e il controllo dei prodotti.

La “Fraise du Périgord” può essere surgelata e confezionata all’esterno della zona geografica».

Struttura di controllo

In applicazione delle norme vigenti a livello nazionale tese ad armonizzare la formulazione dei disciplinari, vengono eliminati il nome e i recapiti dell’organismo di certificazione. Questa sezione riporta ora i recapiti delle autorità competenti in materia di controllo a livello francese: l’Institut national de l’origine et de la qualité (INAO) e la Direction générale de la concurrence, de la consommation et de la répression des fraudes (DGCCRF). Il nome e i recapiti dell’organismo di certificazione sono consultabili sul sito dell’INAO e nella banca dati della Commissione europea.

Requisiti nazionali

Alla luce dei cambiamenti legislativi e normativi nazionali, la sezione «Requisiti nazionali» si presenta sotto forma di tabella contenente i principali punti da controllare e i rispettivi metodi di valutazione.

Aggiornamento del documento unico

Dal documento unico vengono eliminati il punto 4.4. sulla prova dell’origine, il punto 4.5. sul metodo di ottenimento e il punto 4.7. sulle strutture di controllo. Questi punti non fanno infatti più parte del modello previsto dal regolamento (UE) n. 668/2014.

DOCUMENTO UNICO

«FRAISE DU PÉRIGORD»

N. UE: PGI-FR-0133-AM01 – 11.8.2017

DOP () IGP (X)

1.   Denominazione (denominazioni)

«Fraise du Périgord»

2.   Stato membro o paese terzo

Francia

3.   Descrizione del prodotto agricolo o alimentare

3.1.   Tipo di prodotto

Classe 1.6 Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati.

3.2.   Descrizione del prodotto a cui si applica la denominazione di cui al punto 1

La «Fraise du Périgord» è una fragola coltivata in pieno campo e raccolta a maturazione, proveniente da varietà selezionate per il loro potenziale organolettico. Un’unità di vendita può contenere solo fragole della stessa varietà.

La «Fraise du Périgord» è una fragola sana, non deforme, di colore brillante e priva di sporcizia. Ha un tenore zuccherino minimo (grado Brix) definito in base al periodo di raccolta e alla varietà e presenta colorazione, calibro e grado di maturazione uniformi. La «Fraise du Périgord» è una fragola di categoria extra o I.

Si presenta sia fresca che surgelata.

Le fragole fresche devono necessariamente avere una rosetta di foglie fresche e verdi ed essere presentate in modo curato, indipendentemente dal tipo di confezionamento utilizzato.

Quanto alle fragole surgelate, possono essere sia intere che tagliate, con o senza picciolo.

3.3.   Alimenti per animali (solo per i prodotti di origine animale) e materie prime (solo per i prodotti trasformati)

3.4.   Fasi specifiche della produzione che devono avere luogo nella zona geografica delimitata

La produzione delle fragole, che deve essere effettuata nella zona geografica, comprende le fasi di messa a dimora, raccolta e classificazione.

3.5.   Norme specifiche in materia di affettatura, grattugiatura, confezionamento ecc. del prodotto cui si riferisce la denominazione registrata

Nella zona geografica delimitata, la «Fraise du Périgord» venduta fresca è confezionata e immagazzinata prima della spedizione. Alla raccolta, le fragole vengono collocate direttamente nelle rispettive unità di vendita: le fragole sono infatti un prodotto molto fragile e occorre evitare di maneggiarle inutilmente per non comprometterne la qualità e la conservazione. Inoltre, il fatto che il confezionamento sia effettuato nella zona geografica facilita la tracciabilità e il controllo dei prodotti.

Le fragole vengono raccolte a mano e collocate direttamente in unità di vendita del peso netto massimo di 10 kg. Per evitare di schiacciarle, vengono disposte su un massimo di tre strati.

Un’unità di vendita può contenere solo fragole della stessa varietà e della stessa categoria.

Le fragole vengono poi conservate a freddo per un massimo di 48 ore, prima di essere spedite e vendute al consumatore. Per preservare le fragole da uno stress termico che altererebbe in modo irreversibile la loro qualità, la velocità di refrigerazione dei frutti deve essere adeguata alla loro temperatura al momento del ricevimento.

La «Fraise du Périgord» può essere surgelata all’esterno della zona geografica.

La «Fraise du Périgord» surgelata può essere confezionata al di fuori della zona geografica.

3.6.   Norme specifiche in materia di etichettatura del prodotto cui si riferisce la denominazione registrata

Oltre alle diciture obbligatorie previste dalla normativa relativa all’etichettatura e alla presentazione dei prodotti alimentari, l’etichettatura deve comprendere la denominazione registrata del prodotto e il simbolo IGP dell’Unione europea nello stesso campo visivo.

Le etichette apposte sulle unità di vendita devono riportare obbligatoriamente:

il nome dell’IGP: «Fraise du Périgord»

«Certificato da:» e il nome dell’organismo di certificazione

In ogni unità di vendita al consumatore è indicato un numero che ne identifica il produttore.

Per le fragole commercializzate fresche, ogni unità di vendita al consumatore chiusa (coperchio, pellicola) deve recare il logo di seguito riportato, definito dal gruppo e messo a disposizione di tutti gli operatori. Per le unità di vendita al consumatore non chiuse e confezionate in vassoi, il logo deve essere indicato sull’unità di vendita o sul vassoio.

Image 1

Le fragole surgelate sono etichettate con le stesse informazioni delle fragole fresche, con l’aggiunta della temperatura di conservazione e del termine minimo di conservazione.

4.   Delimitazione concisa della zona geografica

La zona geografica di produzione della «Fraise du Périgord» comprende gran parte del dipartimento della Dordogna e alcuni comuni limitrofi del dipartimento del Lot:

Dipartimento della Dordogna

Cantoni di Bergerac-1, Bergerac-2, Coulounieix-Chamiers, Isle-Manoire, Lalinde, Montpon-Ménestérol, Pays de la Force, Périgord Central, Saint-Astier, Sarlat-la-Canéda, Vallée Dordogne, Vallée de l’Isle, Vallée de l’Homme.

Comuni di Agonac, Ajat, Allemans, Antonne-et-Trigonant, Archignac, Auriac-du-Périgord, Azerat, (La) Bachellerie, Bardou, Bars, Bertric-Burée, Biras, Blis-et-Born, Boisse, (La) Boissière-d’Ans, Borrèze, Bouniagues, Bourdeilles, Bourg-des-Maisons, Bourg-du-Bost, Brantôme en Périgord (per la parte corrispondente al territorio del comune delegato di Saint-Julien-de-Bourdeilles al 1o gennaio 2016), Brouchaud, Bussac, Calviac-en-Périgord, Carlux, Carsac-Aillac, (La) Cassagne, Cazoulès, Celles, Cercles, Champcevinel, (Le) Change, Chapdeuil, Chassaignes, Château-l’Évêque, Chavagnac, Chourgnac, Colombier, Coly, Comberanche-et-Épeluche, Condat-sur-Vézère, Conne-de-Labarde, Cornille, Coulaures, Coutures, Creyssac, Cubjac, (La) Dornac, Douchapt, Escoire, Faurilles, Faux, Fossemagne, Gabillou, (La) Gonterie-Boulouneix, Grand-Brassac, Granges-d’Ans, Hautefort, Issigeac, Jayac, (La) Jemaye, (Le) Lardin-Saint-Lazare, Léguillac-de-Cercles, Limeyrat, Lisle, Lusignac, Mayac, Milhac-d’Auberoche, Monbazillac, Monmadalès, Monmarvès, Monsaguel, Montagnac-d’Auberoche, Montagrier, Montaut, Nadaillac, Orliaguet, Paulin, Paussac-et-Saint-Vivien, Périgueux, Petit-Bersac, Peyrillac-et-Millac, Plaisance, Ponteyraud, Port-Sainte-Foy-et-Ponchapt, Prats-de-Carlux, Ribagnac, Ribérac, Sadillac, Saint-André-de-Double, Saint-Antoine-d’Auberoche, Saint-Aubin-de-Cadelech, Saint-Aubin-de-Lanquais, Saint-Capraise-d’Eymet, Saint-Cernin-de-Labarde, Saint-Crépin-et-Carlucet, Sainte-Eulalie-d’Ans, Saint-Geniès, Saint-Géraud-de-Corps, Saint-Julien-de-Lampon, Saint-Just, Saint-Léon-d’Issigeac, Saint-Martin-de-Gurson, Saint-Martin-de-Ribérac, Saint-Méard-de-Drône, Saint-Méard-de-Gurçon, Sainte-Mondane, Sainte-Orse, Saint-Pantaly-d’Ans, Saint-Pardoux-de-Drône, Saint-Paul-Lizonne, Saint-Perdoux, Saint-Rabier, Sainte-Radegonde, Saint-Rémy, Saint-Sulpice-de-Roumagnac, Saint-Victor, Saint-Vincent-de-Connezac, Salignac-Eyvigues, Savignac-les-Églises, Segonzac, Sencenac-Puy-de-Fourches, Simeyrols, Siorac-de-Ribérac, Temple-Laguyon, Thenon, Tocane-Saint-Apre, Tourtoirac, Trélissac, Vanxains, Veyrignac e Villetoureix.

Dipartimento del Lot

Comuni di Anglars-Nozac, Fajoles, Gourdon, Léobard, Masclat, Milhac, Payrignac, Rouffilhac e Saint-Cirq-Madelon.

5.   Legame con la zona geografica

Specificità della zona geografica

La zona geografica dell’IGP «Fraise du Périgord» corrisponde alla zona storica di produzione della fragola nel Périgord, dove sono stati impiantati fragoleti su terreni particolarmente idonei a questa coltivazione.

La zona geografica di produzione dell’IGP «Fraise du Périgord» comprende principalmente il centro e il sud/sud-est del dipartimento della Dordogna e una piccolissima parte del dipartimento del Lot, che confina con il sud-est del dipartimento della Dordogna.

Le caratteristiche pedogeologiche della zona di produzione determinano un paesaggio solcato da valli a ovest e un’orografia più accidentata a est, dove si riscontra una presenza quasi permanente della foresta. La peculiarità di questa regione è data proprio dalla presenza quasi costante della foresta, strettamente a contatto con le parcelle coltivate, che spesso insistono su parcelle precedentemente disboscate su pendii ben esposti.

Ampiamente aperto sull’oceano, il Périgord è nel suo complesso caratterizzato da un clima oceanico temperato. La temperatura media si aggira sui 12 °C senza grandi variazioni annuali e le piogge sono piuttosto abbondanti: 800-900 mm all’anno.

In Dordogna la coltivazione della fragola ha inizio alla fine del XIX secolo, seppure in modo molto limitato. È solo dopo la Seconda guerra mondiale che sui suoli leggeri, sabbiosi e acidi delle colline di Eglise-Neuve de Vergt nasce una vera e propria fragolicultura.

Negli anni 1960, a seguito dall’impoverimento dei suoli, i produttori avvertono la necessità di rinnovare gli impianti che stavano rapidamente deteriorandosi e, per ricavarsi nuovi terreni, iniziano a dissodare boschi cedui di castagno rendendosi conto che questi suoli umidi erano perfettamente idonei alla coltivazione della fragola: nel 1960 la produzione raggiunge le 1 000 tonnellate. Nel 1988 viene istituita l’Union Interprofessionnelle de la Fraise du Périgord, che riunisce produttori, cooperative, il mercato del quadrante di Vergt e speditori privati.

La lunga storia di questa produzione e la creazione di strutture professionali specifiche hanno permesso lo sviluppo di pratiche condivise alla base delle competenze dei produttori della «Fraise du Périgord», in termini di selezione delle parcelle (tipo di suoli) e delle varietà (varietà organolettiche) e di controllo della coltivazione (cumuli di terra, strutture protettive) e della raccolta (effettuata a mano direttamente nelle unità di confezionamento). Questi metodi di produzione permettono di ottenere una fragola di qualità, le cui condizioni di conservazione prima della spedizione sono anch’esse disciplinate, data la fragilità di questo frutto.

Specificità del prodotto

La «Fraise du Périgord» è caratterizzata dal metodo di coltivazione in pieno campo, mentre in Europa si è diffusa la produzione fuori terra, e si distingue dalle fragole standard per le condizioni di raccolta e di presentazione. Per essere raccolta a maturazione, deve aver raggiunto in modo uniforme il colore caratteristico della varietà selezionata.

La «Fraise du Périgord» viene raccolta a mano direttamente nella relativa unità di vendita, prestando la massima cura alla sua presentazione. La «Fraise du Périgord» è sana, non deforme e di colore brillante. Viene disposta con cura in base al calibro formando non oltre tre strati sovrapposti, nel caso dei contenitori più grandi, per evitare lo schiacciamento dei frutti. Presenta colorazione, calibro e grado di maturazione uniformi.

Legame causale

Il legame causale si basa sulla qualità e sulla reputazione della «Fraise du Périgord».

Le condizioni pedoclimatiche della zona sono favorevoli alla produzione della «Fraise du Périgord», che viene generalmente coltivata in collina, spesso su parcelle precedentemente disboscate, su terreni «nuovi» ed esposti al sole per ottenere una buona maturazione. I terreni sono selezionati per le loro caratteristiche: suoli filtranti piuttosto sabbiosi, con un pH leggermente acido e senza calcare attivo. Le fragole sono coltivate su cumuli di terra per rafforzare la capacità drenante dei suoli ed evitare l’asfissia della pianta. Per soddisfare le esigenze della pianta, si procede alla concimazione e all’irrigazione localizzata, perfettamente gestite tenendo conto della natura dei suoli.

Nel Périgord le fragole beneficiano di temperature miti senza grandi escursioni termiche, il che permette ai frutti di crescere e maturare in modo omogeneo. La coltivazione in pieno campo sotto strutture protettive, effettuata al massimo al momento della fioritura, permette al consumatore di trovare in commercio la «Fraise du Périgord» per almeno sei mesi all’anno, da aprile a ottobre. Questo lungo periodo di produzione contribuisce peraltro a fidelizzare i raccoglitori, la cui abilità nella raccolta sono essenziali ai fini della qualità del prodotto. Le fragole fresche sono infatti raccolte a mano e collocate direttamente nell’unità di vendita al consumatore prestando la massima cura alla loro presentazione, forma e colore. La coltivazione delle fragole in strutture protettive protegge i frutti dai rischi climatici (vento forte, pioggia, grandine), ne garantisce la pulizia e la brillantezza, oltre a un guadagno termico che assicura precocità e allungamento della stagione di produzione. Questo tipo di coltivazione permette inoltre di proteggere la fragola dal calore eccessivo, anch’esso all’origine di un’alterazione del frutto. In tal caso, il produttore deve raccogliere le fragole nei periodi più freschi e proteggerle dal calore durante la raccolta. Particolare attenzione deve essere prestata alla temperatura di raccolta e a quella di conservazione. La fragola raccolta può essere surgelata, ma entro un tempo compatibile con il mantenimento delle sue caratteristiche.

La «Fraise du Périgord«beneficia di una reputazione attestata da un’antica pratica di valorizzazione. Questa fragola si è quindi imposta nei vari centri di commercializzazione, come dimostra la mercuriale riportata in un giornale del 31 maggio 1974: «A Rungis, la fragola del Périgord viene venduta a 3,50-4,80 franchi al kg, mentre quella del Lot-et-Garonne a 2,80-3,80 franchi al kg».

Riferimento alla pubblicazione del disciplinare

(Articolo 6, paragrafo 1, secondo comma, del presente regolamento)

https://extranet.inao.gouv.fr/fichier/CDC-FraisePerigord.pdf


(1)  GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1.


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