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Document 52015BP0376

    Risoluzione del Parlamento europeo del 28 ottobre 2015 relativa alla posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016 (11706/2015 — C8-0274/2015 — 2015/2132(BUD))

    GU C 355 del 20.10.2017, p. 146–162 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    20.10.2017   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    C 355/146


    P8_TA(2015)0376

    Bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016 — tutte le sezioni

    Risoluzione del Parlamento europeo del 28 ottobre 2015 relativa alla posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016 (11706/2015 — C8-0274/2015 — 2015/2132(BUD))

    (2017/C 355/22)

    Il Parlamento europeo,

    visto l'articolo 314 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

    visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

    vista la decisione 2007/436/CE, Euratom del Consiglio, del 7 giugno 2007, relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità europee (1),

    visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (2),

    visto il regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 del Consiglio, del 2 dicembre 2013, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 (3) (regolamento QFP),

    visto l'accordo interistituzionale del 2 dicembre 2013 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria (4) (AII),

    vista la sua risoluzione dell'11 marzo 2015 sugli orientamenti generali per l'elaborazione del bilancio 2016, sezione III — Commissione (5),

    vista la sua risoluzione del 29 aprile 2015 sullo stato di previsione delle entrate e delle spese del Parlamento europeo per l'esercizio 2016 (6),

    visto il progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016 adottato dalla Commissione il 24 giugno 2015 (COM(2015)0300),

    vista la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016, adottata il 4 settembre 2015 e comunicata al Parlamento europeo 17 settembre 2015 (11706/2015 — C8-0274/2015),

    vista la sua risoluzione dell'8 luglio 2015 sul mandato per il trilogo sul progetto di bilancio 2016 (7),

    vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio, del 23 settembre 2015, dal titolo «Gestire la crisi dei rifugiati: misure operative, finanziarie e giuridiche immediate nel quadro dell'agenda europea sulla migrazione» (COM(2015)0490),

    viste le lettere rettificative nn. 1/2016 (COM(2015)0317) e 2/2016 (COM(2015)0513) al progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016,

    visti l'articolo 88 del suo regolamento,

    visti la relazione della commissione per i bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A8-0298/2015),

    Sezione III

    Quadro generale

    1.

    sottolinea che la lettura del Parlamento del bilancio 2016 rispecchia pienamente le priorità politiche approvate a larga maggioranza con le summenzionate risoluzioni dell'11 marzo 2015 sugli orientamenti generali e dell'8 luglio 2015 sul mandato per il trilogo; ricorda che tali priorità consistono nella solidarietà interna ed esterna, in particolare nella gestione efficace della crisi migratoria e dei rifugiati, nonché nella promozione della competitività attraverso la creazione di posti di lavoro dignitosi e di qualità e lo sviluppo delle imprese e dell'imprenditorialità nell'Unione;

    2.

    sottolinea che l'Unione è attualmente confrontata a una serie di emergenze gravi, in particolare la crisi migratoria e dei rifugiati che non ha precedenti; è convinto che nel bilancio dell'Unione si debbano stanziare le risorse finanziarie necessarie per far fronte alle sfide politiche e per consentire all'Unione di agire e di rispondere in modo efficace a tali crisi, affrontandola con la massima urgenza e priorità; è consapevole del fatto che la crisi migratoria e dei rifugiati non può essere risolta unicamente mediante risorse finanziarie e che è necessario un approccio globale per affrontare la sua dimensione interna ed esterna; ritiene che circostanze straordinarie richiedano misure straordinarie e che sia necessario un impegno politico forte per assicurare la disponibilità di stanziamenti supplementari a tal fine; sottolinea, a tale riguardo, che la solidarietà è un principio fondamentale del bilancio dell'UE; è preoccupato per la mancanza di uniformità nella solidarietà dimostrata dagli Stati membri di fronte alla crisi dei rifugiati; chiede alla Commissione di presentare una proposta sulle modalità con le quali il bilancio dell'UE può indurre gli Stati membri ad adottare un approccio più equilibrato alla solidarietà;

    3.

    osserva che il Parlamento ha prestato, fin dall'inizio, un'attenzione particolare alle migrazioni e ai rifugiati nel bilancio 2016; ricorda le sue precedenti dichiarazioni, secondo cui la gestione dei flussi migratori è il punto di incrocio della solidarietà interna e di quella esterna e occorre mobilitare anche gli strumenti di finanziamento esterni, nell'ambito di un approccio integrato, al fine di affrontare alla radice le cause dei problemi cui è confrontata l'Unione; ricorda i trattati e gli accordi comuni come l'acquis di Schengen e il regolamento di Dublino (8) nonché la proposta della Commissione che istituisce un meccanismo di ricollocazione vincolante (COM(2015)0450);

    4.

    decide pertanto di presentare immediatamente un pacchetto globale di emendamenti intesi ad aumentare il progetto di bilancio (PB) di 1 161 milioni di EUR per quanto riguarda la rubrica 3 (Sicurezza e cittadinanza) e la rubrica 4 (Europa globale), al fine di dare una risposta iniziale alla crisi migratoria; sottolinea che, per quanto riguarda la dimensione interna della crisi, gli emendamenti del Parlamento integrano già pienamente e allineano i due pacchetti sulla ricollocazione dei richiedenti asilo, proponendo nel contempo ulteriori aumenti per il Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF) e per le agenzie dell'Unione che operano in questo settore; mette in rilievo, per quanto riguarda la dimensione esterna, una serie di aumenti degli stanziamenti riguardanti programmi specifici nella rubrica 4, come lo strumento europeo di vicinato, lo strumento di cooperazione allo sviluppo, gli aiuti umanitari e lo strumento di assistenza preadesione;

    5.

    sottolinea, tuttavia, che tali emendamenti dovrebbero essere esaminati assieme alla lettera rettificativa n. 2/2016 della Commissione, che include, oltre al secondo pacchetto sulla ricollocazione, le misure supplementari previste nella comunicazione della Commissione del 23 settembre 2015 di cui sopra; si rammarica che il Parlamento e il Consiglio non dispongano di più tempo per esaminare l'adeguatezza della lettera rettificativa, ma è consapevole della necessità di dare una risposta immediata e dei considerevoli vincoli temporali; sottolinea che il Parlamento appoggia pienamente queste nuove misure e intende difendere il loro finanziamento prevedendo stanziamenti aggiuntivi anche a un livello superiore a quello proposto nella sua posizione sul bilancio 2016;

    6.

    decide altresì di intervenire per quanto riguarda la crisi che colpisce attualmente gli agricoltori europei, in particolare nel settore lattiero-caseario, e di integrare già nella sua posizione sul bilancio 2016 l'importo di 500 milioni di EUR per le misure urgenti di sostegno annunciate della Commissione; confida che la lettera rettificativa n. 2/2016 della Commissione consentirà di determinare con esattezza le linee di bilancio la cui dotazione sarà aumentata in questo contesto; accoglie con favore la decisione della Commissione di riportare gli stanziamenti inutilizzati della riserva per le crisi dal bilancio 2015 al bilancio 2016 e rileva che questi fondi inutilizzati saranno impiegati per il rimborso ai beneficiari dei pagamenti diretti come previsto dal regolamento (UE) n. 1306/2013;

    7.

    prende atto della necessità di compiere ancora molti sforzi per risolvere le carenze dell'economia dell'Unione, stimolando la competitività, la crescita e l'occupazione di qualità; pone in rilievo il ruolo chiave svolto dalle microimprese, dalle piccole e medie imprese e dalle imprese sociali a tale riguardo; aumenta la dotazione del programma COSME di 16,5 milioni di EUR; decide altresì di proporre nel 2016 nuovi stanziamenti d'impegno per il proseguimento dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile (IOG), la cui dotazione finanziaria era stata interamente anticipata negli esercizi 2014-2015; riconosce il contributo significativo di questo programma alla lotta alla disoccupazione ed è determinato a garantire la disponibilità degli stanziamenti necessari per evitare carenze di finanziamenti nella sua attuazione; approva pertanto un aumento di 473,2 milioni di EUR per il 2016, che corrisponde alla dotazione annuale inizialmente prevista per l'IOG;

    8.

    ribadisce la propria convinzione che il bilancio dell'Unione non debba finanziare nuove iniziative a scapito dei programmi e delle politiche esistenti dell'Unione e ignorare gli impegni politici già assunti; pur riconoscendo e confermando pienamente l'ampio sostegno politico e finanziario all'avvio del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), intende rispettare l'impegno assunto nel corso dei negoziati sul FEIS, vale a dire ridurre al minimo l'impatto su Orizzonte 2020 e sul Meccanismo per collegare l'Europa (MCE) nel quadro della procedura di bilancio annuale; propone, pertanto, di compensare integralmente i tagli apportati a questi due programmi — a seguito della dotazione del Fondo di garanzia del FEIS — nel 2016 (1 326 milioni di EUR), al fine di consentire loro di realizzare pienamente gli obiettivi fissati solamente due anni fa in sede di adozione della rispettiva base giuridica;

    9.

    sottolinea l'importanza di rispettare pienamente la dichiarazione comune su un piano di pagamento 2015-2016, concordata dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione a seguito dell'impegno comune di ridurre l'arretrato di impegni residui per i programmi di coesione 2007-2013 a circa 2 miliardi di EUR entro la fine del 2016; critica, a tale riguardo, il fatto che i tagli proposti dal Consiglio sono in diretta contraddizione con questo piano di pagamento; sottolinea inoltre la necessità di evitare in futuro l'accumulo di un arretrato insostenibile e invita la Commissione a presentare proposte concrete a tal fine; ritiene, per questo motivo, che i fabbisogni di pagamento imprevisti dovrebbero essere finanziati con stanziamenti supplementari e che l'anticipo di 1 miliardo di EUR nel 2016 a favore della Grecia dovrebbe, pertanto, essere finanziato attingendo al margine disponibile al di sotto del massimale per i pagamenti del QFP; sottolinea la posizione che sostiene da tempo, secondo cui i pagamenti relativi a impegni mobilitati attraverso lo strumento di flessibilità devono essere iscritti in bilancio oltre i limiti di tale massimale;

    10.

    ripristina tutti gli importi ridotti dal Consiglio nel PB (563,6 milioni di EUR in impegni e 1 421,8 milioni di EUR in pagamenti); non riesce a comprendere la logica dei tagli proposti, ad esempio per quanto riguarda Orizzonte 2020 e il MCE, due programmi già interessati dalle riassegnazioni di stanziamenti a favore del FEIS, e le politiche di sviluppo e di vicinato, in particolare alla luce dei recenti eventi; è preoccupato per il fatto che, proponendo tagli così consistenti al PB, il Consiglio sta chiaramente ignorando l'innegabile valore aggiunto del bilancio dell'Unione; contesta, in ogni caso, l'intenzione dichiarata dal Consiglio di effettuare tagli alle linee di bilancio che registrano un basso tasso di esecuzione o una bassa capacità di assorbimento, in quanto tale intenzione non è supportata da dati reali sull'esecuzione e non tiene conto delle diverse modalità di attuazione di determinati programmi;

    11.

    si rammarica che i gruppi di esperti della Commissione continuino ad essere squilibrati in quanto sono eccessivamente dominati dagli interessi delle imprese;

    12.

    conclude che, ai fini di un sufficiente finanziamento di questi fabbisogni urgenti e considerando i margini molto limitati del QFP nel 2016, sarà necessario utilizzare tutti gli strumenti in materia di flessibilità previsti dal regolamento QFP, inclusa la piena mobilitazione dello strumento di flessibilità; si attende che il Consiglio condivida questo approccio e che si possa giungere facilmente a un accordo in sede di conciliazione, che consenta all'Unione di essere all'altezza della situazione e di far fronte in modo efficace alle sfide future; sottolinea, a tale riguardo, che il margine globale del QFP per gli impegni del 2015 dovrebbe essere mobilitato non appena saranno soddisfatte le condizioni giuridiche; si attende di giungere a un accordo preliminare a tale riguardo con il Consiglio e la Commissione;

    13.

    ricorda la dichiarazione comune delle tre istituzioni, nel contesto dell'accordo politico sul QFP, in base alla quale le procedure di bilancio annuali integreranno, se del caso, elementi capaci di rispondere alle problematiche di genere; sottolinea che l'integrazione della dimensione di genere dovrebbe sostenere, quale principio orizzontale, le politiche dell'Unione e chiede un'attuazione generale del bilancio di genere; accoglie positivamente, inoltre, i primi passi del processo di ecologizzazione del bilancio dell'Unione; sottolinea la necessità di portare avanti questo processo, al fine di conseguire gli obiettivi concordati in materia di spesa compatibile con il clima e con l'ambiente;

    14.

    fissa il livello complessivo degli stanziamenti per il 2016 a 157 427,3 milioni di EUR in impegni e a 146 459,3 milioni di EUR in pagamenti;

    Sottorubrica 1a — Competitività per la crescita e l'occupazione

    15.

    critica che, anche quest'anno, la sottorubrica 1a è fortemente colpita dai tagli apportati dal Consiglio con una riduzione di 140,9 milioni di EUR degli impegni e di 435,4 milioni di EUR dei pagamenti rispetto al PB; evidenzia che circa la metà di questi tagli riguardano Orizzonte 2020 e comportano un'ulteriore riduzione della dotazione del programma nel 2016, dopo che una parte degli stanziamenti ad esso destinati è già stata riassegnata al FEIS;

    16.

    sottolinea che, ai fini di un approccio coerente, vari tagli apportati dal Consiglio in ragione di una scarsa capacità di assorbimento di molti programmi della sottorubrica 1a devono ora essere annullati in considerazione della forte accelerazione dell'esecuzione di tali programmi nel settembre 2015; rileva che si tratta di una tendenza generale, in linea con il ciclo di vita di questi programmi; decide pertanto di ripristinare il livello del PB per le linee interessate dai tagli del Consiglio sia per quanto riguarda gli impegni che i pagamenti;

    17.

    decide, in linea con le sue priorità per il 2016 — occupazione, imprese e imprenditorialità — e dopo un'attenta valutazione della rispettiva capacità di assorbimento finora, di proporre, oltre alla piena compensazione delle riduzioni degli stanziamenti per Orizzonte 2020 e il MCE collegate al FEIS, di aumentare gli stanziamenti per i programmi COSME, Orizzonte 2020, EaSI ed Erasmus+ oltre il livello del PB;

    18.

    sottolinea, in particolare, che l'anticipo degli stanziamenti per COSME nel 2014-2015 è risultato estremamente utile vista la crescita costante, negli ultimi anni, delle richieste di sostegno da parte delle PMI per quanto riguarda l'accesso ai mercati e ai finanziamenti; si oppone, pertanto, alla riduzione della dotazione di COSME nel PB rispetto al 2015 e decide di aumentarne gli stanziamenti oltre il livello del PB; ricorda che la Commissione ha già segnalato l'insufficienza degli strumenti finanziari di COSME per gli esercizi 2015, 2016 e 2017, che dimostra il divario tra gli impegni disponibili e le domande previste; chiede, nell'ambito di COSME, un sostanziale aumento degli stanziamenti per il programma Erasmus per giovani imprenditori, visto che le risorse disponibili non sono sufficienti per coprire la forte domanda di partecipazione al programma;

    19.

    invita la Commissione ad analizzare l'onere finanziario causato dai diritti e dagli oneri nell'ambito delle procedure obbligatorie di certificazione e concessione di licenze; la esorta a fornire un'adeguata valutazione dell'impatto di tali costi sulla competitività delle imprese industriali e sulle PMI;

    20.

    decide di aumentare oltre il livello del PB gli stanziamenti destinati alle tre autorità di vigilanza (EBA, EIOPA ed ESMA) e all'ACER, affinché dispongano delle risorse sufficienti per far fronte ai loro crescenti compiti;

    21.

    ribadisce il proprio sostegno a favore del programma ITER e si impegna a garantire finanziamenti adeguati; è preoccupato, tuttavia, per possibili ulteriori ritardi e costi aggiuntivi di tale programma come pure per le potenziali ripercussioni sul bilancio dell'Unione; si rammarica, pertanto, di non aver potuto valutare il livello degli stanziamenti per ITER per il 2016 in funzione del piano di pagamento e del calendario aggiornati, che saranno presentati al Consiglio ITER solamente nel novembre 2015; si attende, tuttavia, che questo piano rivisto fornirà elementi sufficienti per dimostrare che le raccomandazioni del Parlamento, formulate nella relativa relazione sul discarico per l'esercizio 2013 (9), sono state tenute in debito conto e che saranno garantite la solidità finanziaria e l'efficienza della spesa; intende sollevare la questione nel quadro della conciliazione di bilancio 2016; insiste inoltre sulla necessità di una piena trasparenza per quanto riguarda l'utilizzo dei contributi dell'impresa comune Fusione per l'energia al programma ITER; chiede un adeguato meccanismo di rendicontazione che fornisca un quadro chiaro dell'importo delle risorse finanziarie messe a disposizione del progetto internazionale e valuti l'efficacia del loro utilizzo;

    22.

    iscrive in riserva una parte degli stanziamenti per la standardizzazione dell'informativa finanziaria e dell'audit e chiede l'attuazione delle raccomandazioni formulate nella relazione Maystadt sui compiti e le responsabilità del Gruppo consultivo per l'informazione finanziaria in Europa (EFRAG), rafforzando in tal modo anche l'influenza dell'Unione europea in sede di definizione delle norme contabili internazionali; è preoccupato per il fatto che ai consistenti finanziamenti dell'UE destinati alla Fondazione IFRS non corrispondono i necessari miglioramenti per quanto riguarda la responsabilità, la trasparenza e la democrazia;

    23.

    aumenta, di conseguenza, il livello degli stanziamenti d'impegno e di pagamento per la sottorubrica 1a al di sopra del PB rispettivamente di 1 405,5 milioni di EUR e di 491,5 milioni di EUR (inclusi i progetti pilota e le azioni preparatorie), superando in tal modo il massimale per gli impegni di 1 316,9 milioni di EUR, importo da finanziare utilizzando tutti gli strumenti in materia di flessibilità previsti dal regolamento QFP, una volta esauriti i margini disponibili;

    Sottorubrica 1b — Coesione economica, sociale e territoriale

    24.

    respinge i tagli proposti dal Consiglio di 3,1 milioni di EUR in impegni e, soprattutto, di 220,1 milioni di EUR in pagamenti all'interno della sottorubrica 1b, comprese le linee di completamento; invita il Consiglio a spiegare in che modo questi tagli sono compatibili con l'obiettivo, da un lato, di ridurre l'arretrato di fatture non pagate e, dall'altro, di evitare ripercussioni negative e inutili ritardi per quanto riguarda l'esecuzione dei programmi per il periodo 2014-2020; ricorda che la politica di coesione è la principale politica di investimento dell'Unione, finalizzata a ridurre le disparità tra le regioni europee rafforzando la coesione economica, sociale e territoriale; sottolinea che strumenti come il Fondo sociale europeo, il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo di coesione e l'Iniziativa per l'occupazione giovanile sono fondamentali per promuovere la convergenza, ridurre il divario di sviluppo e sostenere la creazione di posti di lavoro di qualità e sostenibili;

    25.

    prende atto della valutazione preliminare della Commissione, basata sulle ultime previsioni degli Stati membri, secondo cui è probabile che l'esecuzione dei programmi nel settore della politica di coesione subirà dei ritardi nel 2016; è allarmato per il fatto che un notevole sottoutilizzo degli stanziamenti nel terzo anno di attuazione del nuovo ciclo dei Fondi strutturali e d'investimento europei, in un momento in cui i programmi dovrebbero essere pienamente operativi, potrebbe non solo pregiudicare il tempestivo conseguimento di risultati sul terreno ma anche creare una forte pressione sui pagamenti negli esercizi successivi, portando probabilmente alla ricostituzione di un arretrato di impegni residui; esorta gli Stati membri interessati a realizzare rapidi progressi nell'affrontare le cause all'origine dei ritardi nell'esecuzione, ad esempio mediante una tempestiva designazione delle autorità responsabili dei programmi come pure la non moltiplicazione e la semplificazione delle procedure amministrative nazionali; chiede alla Commissione, in linea con il piano di pagamento, di monitorare attentamente l'evoluzione dei pagamenti nell'ambito della rubrica 1b relativi al periodo di programmazione 2014-2020, includendo previsioni dettagliate e regolarmente aggiornate da discutere in un'apposita riunione interistituzionale, e di formulare, se del caso, opportune proposte;

    26.

    ricorda che la Commissione non ha proposto stanziamenti d'impegno per l'Iniziativa per l'occupazione giovanile nel 2016 in considerazione dell'anticipo dei relativi stanziamenti negli esercizi 2014-2015; decide, in linea con il regolamento sul Fondo sociale europeo (10) che prevede la possibilità di proseguire il finanziamento, di dotare l'Iniziativa per l'occupazione giovanile di 473,2 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno, vale a dire un importo corrispondente alla dotazione annuale inizialmente prevista per questo programma; è convinto che il finanziamento di questo importante programma, che affronta una delle sfide più urgenti dell'Unione, non dovrebbe essere sospeso nel 2015; sottolinea che i finanziamenti addizionali dovrebbero essere utilizzati per potenziare il programma, aiutando un maggior numero di giovani nella ricerca di un posto di lavoro dignitoso e permanente; esorta gli Stati membri a fare tutto il possibile per accelerare l'attuazione dell'Iniziativa sul terreno, a diretto vantaggio dei giovani europei; esorta la Commissione a riferire al Parlamento sulle misure di lotta alla disoccupazione giovanile finanziate dall'Unione e sui risultati conseguiti;

    27.

    aumenta, tenendo conto dei progetti pilota e delle azioni preparatorie, gli stanziamenti d'impegno per la sottorubrica 1b di 482,7 milioni di EUR e gli stanziamenti di pagamento di 1 164 milioni di EUR al di sopra del PB, superando in tal modo il massimale per gli impegni di 467,3 milioni di EUR, importo da finanziare utilizzando ogni strumento in materia di flessibilità previsto dal regolamento QFP;

    Rubrica 2 — Crescita sostenibile: risorse naturali

    28.

    prende atto che il Consiglio ha ridotto gli stanziamenti anche nella rubrica 2 di 199,9 milioni di EUR in impegni e di 251,1 milioni di EUR in pagamenti, inclusi lo sviluppo rurale, il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) e il programma LIFE; ritiene che la lettera rettificativa n. 2/2016 dovrebbe rimanere la base per una revisione attendibile degli stanziamenti del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA); ripristina di conseguenza gli importi del PB;

    29.

    accoglie con favore la presentazione, da parte della Commissione, di un pacchetto globale di misure urgenti per un valore di 500 milioni di EUR a sostegno degli agricoltori europei, in particolare nel settore lattiero-caseario, sullo sfondo del calo dei prezzi delle materie prime e dell'aumento della produzione di latte; sottolinea che gli effetti sono più gravi nelle zone periferiche in cui l'importanza socioeconomica del settore lattiero-caseario è indiscutibile; include tale importo nella sua lettura del PB a dimostrazione del proprio sostegno alle misure annunciate dalla Commissione e si attende che esso venga iscritto integralmente in bilancio nel corso della procedura di conciliazione sulla base della lettera rettificativa n. 2/2016; sottolinea che questo pacchetto dovrebbe essere affiancato alla serie di misure mirate a compensare le perdite e gli effetti a lungo termine sugli agricoltori europei dell'embargo russo sui prodotti agricoli, visto che la Russia è il secondo sbocco per importanza per le esportazioni agricole dell'Unione;

    30.

    ritiene che le restituzioni all'esportazione producano una distorsione degli scambi e siano contrarie agli obiettivi di sviluppo dell'Unione europea; è quindi favorevole alla loro completa eliminazione;

    31.

    ritiene che né gli stanziamenti a titolo della PAC, né altri stanziamenti di bilancio, debbano essere utilizzati per finanziare corride letali; ricorda che tali finanziamenti costituiscono una palese violazione della convenzione europea sulla protezione degli animali negli allevamenti (direttiva 98/58/CE del Consiglio (11));

    32.

    pone in evidenza i crescenti compiti assegnati all'Unione nel quadro del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca; ripristina pertanto il livello degli stanziamenti del bilancio 2015 destinati alle consulenze e alle conoscenze scientifiche nel settore della pesca, vista l'importanza della raccolta di dati per il processo decisionale, e aumenta il bilancio dell'Agenzia europea di controllo della pesca (EFCA) per sostenere il suo ruolo di coordinamento e di attuazione della politica comune della pesca;

    33.

    aumenta pertanto gli stanziamenti d'impegno di 510,4 milioni di EUR e gli stanziamenti di pagamento di 520,6 milioni di EUR (inclusi i progetti pilota e le azioni preparatorie), lasciando un margine di 647,2 milioni di EUR al di sotto del massimale per gli impegni nella rubrica 2;

    Rubrica 3 — Sicurezza e cittadinanza

    34.

    ricorda che il PB prevedeva aumenti nel settore della sicurezza e della migrazione, incluso un importo di 150 milioni di EUR per un meccanismo di ricollocazione di 40 000 persone che necessitano di protezione internazionale, obbligando la Commissione a superare il massimale per questa rubrica di 124 milioni di EUR e a proporre la corrispondente mobilitazione dello strumento di flessibilità; accoglie con favore il fatto che il Consiglio ha accettato il principio di mobilitare lo strumento di flessibilità a tal fine; osserva, tuttavia, che è necessario un piano finanziario a lungo termine per rispondere alla crisi dei rifugiati e ritiene che tale questione vada affrontata anche attraverso una revisione del QFP;

    35.

    decide, alla luce degli attuali flussi eccezionali di migranti e di rifugiati, di concentrare i propri aumenti sul rafforzamento dell'AIMF; appoggia fermamente in tale contesto il secondo pacchetto di 780 milioni di EUR per la ricollocazione di altre 120 000 persone; decide di includere i fondi necessari nella sua lettura del PB e di allineare il primo pacchetto sulla ricollocazione al secondo, aggiungendo 20 milioni di EUR per coprire i costi di trasporto (500 EUR per migrante verso l'Italia e la Grecia); approva un ulteriore aumento di 79 milioni di EUR per incrementare in generale la dotazione dell'AMIF; sottolinea la necessità di garantire anche sufficienti disponibilità finanziarie per l'AMIF nei prossimi anni; ricorda che il punto 17 dell'AII consente un aumento superiore al 10 % dell'importo previsto per l'intera durata del programma in caso di nuove circostanze oggettive e durature;

    36.

    osserva che queste misure sono solo un primo passo verso la piena attuazione del principio di solidarietà su cui si basa l'Unione; invita la Commissione e il Consiglio a realizzare pienamente i piani proposti nella comunicazione della Commissione del 23 settembre 2015 di cui sopra e a dimostrare un chiaro impegno per il rispetto dei diritti umani, come indicato nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea; sottolinea l'importanza di un adeguato finanziamento delle operazioni di rimpatrio in conformità della Carta e del principio di «non respingimento», al fine di realizzare un'efficace politica dei rimpatri nonché di prevenire e ridurre l'immigrazione irregolare; sottolinea l'importanza di sostenere i rifugiati vicino ai loro paesi d'origine e di facilitare le procedure di asilo negli Stati membri;

    37.

    decide infine di aumentare la dotazione delle agenzie che operano nel settore della migrazione per un totale di 26 milioni di EUR, destinando all'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO) l'aumento più consistente, pari a 12 milioni di EUR oltre il livello del PB; ricorda che questa agenzia svolge un ruolo centrale di coordinamento nell'attuazione delle misure temporanee nel settore della protezione internazionale ed è sempre più spesso chiamata a prestare sostegno agli Stati membri interessati;

    38.

    accoglie con favore la comunicazione della Commissione del 23 settembre 2015 e le misure corrispondenti che figurano nella lettera rettificativa n. 2/2016, segnatamente i 600 milioni di EUR di finanziamenti urgenti addizionali per gli Stati membri più colpiti; è soddisfatto che la Commissione stia assumendo la leadership nel settore e, così facendo, confermi l'approccio adottato dal Parlamento nella sua lettura del bilancio; è disposto a prendere in considerazione ulteriori aumenti in sede di conciliazione;

    39.

    deplora che il Consiglio diminuisca gli stanziamenti d'impegno di 25,1 milioni di EUR e gli stanziamenti di pagamento di 33,6 milioni di EUR rispetto al PB; ritiene che queste riduzioni compromettano la corretta esecuzione dei programmi e delle azioni nell'ambito della rubrica 3; ricorda in tale contesto che, sebbene alcuni dei tagli proposti possano sembrare di scarsa entità, è necessario tener presente le dimensioni relativamente ridotte di molti programmi estremamente importanti e utili, che li rendono particolarmente vulnerabili ai tagli; decide pertanto di ripristinare gli importi del PB;

    40.

    ritiene inoltre necessario, visto il loro ruolo importante nel sostenere i settori culturale e creativo che rappresentano valori europei fondamentali, aumentare di un importo totale pari a 10,5 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno al di sopra del PB la dotazione dei sottoprogrammi nel settore della cultura e dei media previsti per il 2016, incluse le azioni multimedia, e lo strumento di garanzia per i settori culturali e creativi, al fine di trovare una soluzione alla questione critica dell'accesso ai finanziamenti per le PMI e le organizzazioni nei settori culturale e creativo;

    41.

    considera altresì prioritario rafforzare il programma Europa per i cittadini con 1,5 milioni di EUR e modificare la nomenclatura di bilancio di tale programma, creando una linea distinta per l'attuazione dell'Iniziativa dei cittadini europei;

    42.

    prende atto che gli importi iscritti nella sua lettura (inclusi i progetti pilota e le azioni preparatorie) superano il massimale della rubrica 3 di 1 055,1 milioni di EUR in impegni, con 931,1 milioni di EUR al di sopra del PB, aumentando nel contempo gli stanziamenti di pagamento di 586,5 milioni di EUR; propone pertanto di mobilitare ogni strumento disponibile nel QFP per finanziare l'insieme degli aumenti degli stanziamenti legati alla migrazione;

    Rubrica 4 — Europa globale

    43.

    sottolinea che, di tutte le rubriche, la rubrica 4 è quella che subisce le riduzioni più consistenti effettuate dal Consiglio sia per quanto riguarda gli impegni (- 163,4 milioni di EUR) sia i pagamenti (- 450,4 milioni di EUR); constata con stupore che gli strumenti più colpiti sono lo strumento europeo di vicinato (segnatamente la povertà e la sicurezza nei paesi del Mediterraneo), lo strumento per la cooperazione allo sviluppo (incluso l'obiettivo tematico della migrazione e dell'asilo) e lo strumento di assistenza preadesione (sebbene i paesi candidati ospitino un numero considerevole di rifugiati o siano situati sulle principali rotte della migrazione); sottolinea che questo approccio è in evidente contraddizione con le dichiarazioni del Consiglio e del Consiglio europeo sull'agenda della migrazione, sulla crisi dei rifugiati e sulla cooperazione con i paesi d'origine e di transito;

    44.

    decide, in tale contesto, di ripristinare il livello degli stanziamenti previsti dal PB; constata che la situazione dei pagamenti nella rubrica 4 desta tuttora particolare preoccupazione a causa del riporto di un consistente arretrato di impegni residui e del rinvio degli impegni contrattuali per far fronte alla cronica iscrizione in bilancio di pagamenti insufficienti; ribadisce pertanto che gli aumenti degli stanziamenti di pagamento proposti dalla Commissione sono semplicemente indispensabili, oltre al fatto che l'azione esterna dell'Unione è nel frattempo confrontata a nuove sfide derivanti dalla crisi migratoria e dei rifugiati che non ha precedenti;

    45.

    integra il pacchetto di emendamenti sulla crisi migratoria e dei rifugiati adottando aumenti mirati degli stanziamenti d'impegno in primo luogo per lo strumento europeo di vicinato (+ 178,1 milioni di EUR) ma anche per lo strumento di cooperazione allo sviluppo (+26,6 milioni di EUR), gli aiuti umanitari (+ 26 milioni di EUR), lo strumento di assistenza preadesione (+11,2 milioni di EUR), lo strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace (+12,6 milioni di EUR) e lo strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (+ 1 milione di EUR); sottolinea, pur sostenendo, se del caso, la ridefinizione delle priorità di questi programmi per affrontare le sfide più attuali, che ciò non deve comportare una riduzione degli sforzi intesi a conseguire gli obiettivi iniziali previsti dalle rispettive basi giuridiche, rischiando in tal modo di destabilizzare il vicinato europeo o altre regioni interessate; ribadisce la necessità di adottare un approccio globale improntato ai diritti umani, che stabilisca un nesso tra migrazione e sviluppo e operi per l'integrazione dei migranti regolari, dei richiedenti asilo e dei rifugiati; sottolinea la necessità di rafforzare la cooperazione e l'impegno con i paesi d'origine e di transito per affrontare in modo efficace l'attuale crisi migratoria, e in particolare le esigenze delle persone sfollate nei paesi terzi nel campo della sanità e dell'istruzione; ritiene pertanto che tali aumenti siano indispensabili per il finanziamento di iniziative supplementari, oltre all'obiettivo iniziale previsto dalle rispettive basi giuridiche;

    46.

    osserva che il fondo fiduciario regionale dell'Unione europea istituito in risposta alla crisi in Siria e il fondo fiduciario di emergenza per la stabilità e la lotta contro le cause profonde della migrazione irregolare in Africa sono stati creati perché il bilancio dell'Unione non dispone della flessibilità e delle risorse necessarie per consentire una risposta rapida e globale alla crisi; sottolinea che, in sede di riesame/revisione del QFP, occorre trovare una soluzione più olistica al fine di rendere più efficace e più facilmente disponibile il sostegno a titolo del bilancio dell'Unione per l'assistenza umanitaria e lo sviluppo e di individuare le modalità per integrare tale sostegno nel Fondo europeo per lo sviluppo e negli aiuti bilaterali offerti dagli Stati membri; chiede che gli stanziamenti supplementari per i programmi nell'ambito della rubrica 4 siano utilizzati in particolare per aumentare i finanziamenti destinati ai due fondi fiduciari, come pure per l'assistenza immediata attraverso l'UNHCR e il Programma alimentare mondiale; invita i singoli Stati membri a passare dalle parole ai fatti e ad apportare tempestivamente i necessari contributi aggiuntivi per il finanziamento dei fondi fiduciari da parte dell'Unione e a colmare il deficit di finanziamento degli organismi delle Nazioni Unite; osserva che il numero dei progetti che possono essere finanziati a titolo dei fondi fiduciari indebolisce ulteriormente l'argomentazione addotta dal Consiglio di una presunta mancanza di capacità di assorbimento nella rubrica 4;

    47.

    aumenta di 40 milioni di EUR la linea di bilancio per il sostegno al processo di pace e assistenza finanziaria alla Palestina e all'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi (UNRWA); osserva che l'UNRWA svolge un ruolo efficace nel sostenere il crescente numero di profughi palestinesi colpiti direttamente dalla crisi siriana, il che crea un onere supplementare per l'agenzia; è preoccupato per le carenze di finanziamenti incontrate dall'UNRWA e chiede che gli stanziamenti supplementari siano destinati al suo fondo generale a sostegno dell'istruzione di base e dei servizi sociali e sanitari;

    48.

    ricorda che, al fine di alleviare gli effetti negativi a lungo termine derivanti dalla crisi umanitaria, è essenziale garantire che i bambini colpiti continuino a ricevere un'istruzione; aumenta pertanto i finanziamenti destinati al sostegno all'istruzione nel bilancio per gli aiuti umanitari, affinché siano pari al 3 % e non all'1 %, con lo scopo di raggiungere una soglia del 4 % entro il 2019;

    49.

    approva un aumento simbolico del bilancio della PESC a sostegno di iniziative intese a fare della migrazione una componente specifica delle missioni civili della PESC, assicurando nel contempo un pieno sostegno alla missione militare dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale (EUNAVFOR MED) intesa a lottare contro i passatori e i trafficanti di esseri umani;

    50.

    apprezza il processo di riflessione in corso in seno al SEAE sul futuro dei rappresentanti speciali dell'UE e sui loro rapporti con il SEAE; ritiene che qualsiasi modifica alla linea di bilancio destinata ai rappresentanti speciali dell'UE dovrebbe avvenire solamente dopo la conclusione di detto processo di riflessione;

    51.

    ritiene necessario aumentare gli stanziamenti alla linea di bilancio relativa alla comunità turco-cipriota (+ 2 milioni di EUR), al fine di contribuire in misura decisiva al proseguimento e all'intensificazione della missione del Comitato per le persone scomparse a Cipro e di sostenere la Commissione tecnica sul patrimonio culturale delle due comunità (TCCH), promuovendo in tal modo la fiducia e la riconciliazione tra di esse;

    52.

    sottolinea che l'attuazione dell'accordo sull'agevolazione degli scambi concluso in occasione della nona Conferenza ministeriale dell'OMC richiederà un sostegno finanziario accresciuto per i paesi meno sviluppati e in via di sviluppo; evidenzia la necessità di sforzi coordinati tra la Commissione e gli Stati membri per quanto riguarda le istituzioni finanziarie internazionali, al fine di evitare la riduzione degli stanziamenti destinati agli aiuti al commercio e alle iniziative multilaterali e le irregolarità nell'ambito della cooperazione con taluni partner, che comportato una diminuzione dell'efficacia della spesa, nonché di garantire l'efficacia dell'accordo sull'agevolazione degli scambi ai fini dello sviluppo;

    53.

    decide, considerando anche i progetti pilota e le azioni preparatorie, di esaurire il margine di 261,3 milioni di EUR restante nel PB al di sotto del massimale della rubrica 4 in impegni e di non andare oltre in questa fase; aumenta altresì gli stanziamenti di pagamento di 132,5 milioni di EUR; si attende una conciliazione proficua sulla base di questi emendamenti, anche tenendo conto della lettera rettificativa n. 2/2016; sottolinea, tuttavia, che questo massimale potrebbe essere insufficiente visto che è stato fissato molto prima dei più importanti sviluppi in Ucraina, Siria e Tunisia e, più in generale, in tutti i paesi limitrofi, in Medio Oriente e in Africa; chiede pertanto che venga utilizzato pienamente il potenziale della Riserva per aiuti d'urgenza e rimane disponibile nei confronti di qualsiasi altro ulteriore ricorso alle disposizioni di flessibilità previste nel QFP per far fronte alla dimensione esterna della crisi migratoria e dei rifugiati;

    Rubrica 5 — Amministrazione; altre rubriche — spese amministrative e di sostegno alla ricerca

    54.

    constata che i tagli apportati dal Consiglio alla rubrica in oggetto ammontano a 31,2 milioni di EUR, di cui 19,3 milioni di EUR riguardano il bilancio amministrativo della Commissione, in particolare i suoi edifici, le sue attrezzature e soprattutto il suo personale in ragione dell'aumento del tasso di abbattimento forfettario al 4,3 %; non ravvisa alcuna giustificazione per la lettura del Consiglio e ricorda che, facendo seguito a una costante moderazione nel corso degli ultimi anni, le spese amministrative proposte dalla Commissione per il 2016 sono rimaste prossime al tasso d'inflazione previsto, ossia si sono stabilizzate in termini reali, e che la Commissione sta portando avanti una riduzione continua del proprio organico;

    55.

    giudica inoltre arbitrari i tagli in questione vista la prevedibilità di questo tipo di spesa, basata per lo più su obblighi contrattuali, e tenuto conto del suo elevatissimo tasso di esecuzione, come segnalato dalla Commissione; rileva in particolare che il grado di copertura dell'organico della Commissione ha raggiunto un livello record il 1o aprile 2015, con il 97,8 % dei posti effettivamente occupati; deplora il fatto che, in aggiunta a ciò, nelle altre rubriche il Consiglio ha ridotto le spese amministrative e di sostegno alla ricerca per un importo totale di 28 milioni di EUR, sebbene tali spese siano fondamentali per garantire la riuscita dei programmi in diversi ambiti di intervento dell'Unione;

    56.

    decide pertanto di ripristinare il PB per tutte le linee relative alle spese amministrative e di sostegno alla ricerca e per tutte le linee della rubrica 5 ridotte dal Consiglio, nonché di approvare un numero limitato di modesti incrementi degli stanziamenti;

    57.

    chiede alla Commissione di garantire che gli stanziamenti complessivi per il Comitato di vigilanza dell'OLAF e il suo segretariato figurino su una linea distinta del bilancio dell'OLAF per il 2016;

    Agenzie

    58.

    approva, in linea generale, le previsioni della Commissione circa il fabbisogno finanziario delle agenzie; osserva che la Commissione ha già ridotto in misura sostanziale le richieste iniziali della maggior parte delle agenzie;

    59.

    ritiene pertanto che qualsiasi ulteriore taglio proposto dal Consiglio potrebbe compromettere il corretto funzionamento delle agenzie e impedirebbe loro di svolgere i compiti attribuiti dall'autorità legislativa;

    60.

    decide di incrementare, nell'ambito del pacchetto globale sulla migrazione, gli stanziamenti a favore delle principali agenzie attive in tale ambito — l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo, Frontex, Europol, Eurojust, eu.LISA, Cepol e l'Agenzia per i diritti fondamentali — per un importo totale di 26 milioni di EUR, dal momento che tali agenzie sono indispensabili per far fronte in maniera efficace al pressante problema dei flussi migratori; si compiace del fatto che il bilancio rettificativo n. 7/2015 preveda in organico 120 nuovi posti per le agenzie e si attende che tale decisione si rifletta anche sul bilancio 2016 e su quelli degli esercizi a venire; evidenzia il rapido deterioramento della situazione di crisi e l'enorme crescita dei flussi migratori; esorta la Commissione a fornire informazioni aggiornate e consolidate sul fabbisogno delle agenzie prima della conciliazione di bilancio; la invita inoltre a proporre una strategia a medio e a lungo termine per gli interventi delle agenzie che operano nel settore della giustizia e degli affari interni: obiettivi, missioni, coordinamento, sviluppo di «hot spot» e risorse finanziarie;

    61.

    decide inoltre di incrementare gli stanziamenti nel bilancio 2016 destinati alle tre autorità di vigilanza finanziaria, tenuto conto delle loro funzioni supplementari e dell'accresciuta mole di lavoro; invita la Commissione a presentare entro il 2017 una proposta relativa a un concetto di finanziamento basato sulla riscossione di diritti, destinato a sostituire completamente gli attuali contributi degli Stati membri, allo scopo di garantire l'indipendenza delle autorità europee dalle loro autorità nazionali aderenti;

    62.

    decide di incrementare altresì gli stanziamenti a favore dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia, dell'Agenzia europea di controllo della pesca e dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, al fine di adeguare meglio le risorse disponibili ai compiti affidati alle agenzie in questione;

    63.

    reputa tuttavia inaccettabile la strategia della Commissione e del Consiglio in materia di organico delle agenzie, ragion per cui modifica l'organigramma di un numero sostanziale di esse; ribadisce che ciascuna agenzia dovrebbe ridurre del 5 % i posti in organico nel corso di un quinquennio, come previsto nell'AII, ma che i nuovi posti che si rendono necessari per espletare compiti aggiuntivi ascrivibili alla recente evoluzione delle politiche e alla nuova legislazione a decorrere dal 2013 devono essere accompagnati da risorse supplementari e non devono essere inclusi nell'obiettivo di riduzione dell'organico previsto dall'AII;

    64.

    ribadisce pertanto la propria contrarietà al concetto di una riserva di riassegnazione tra le agenzie, pur dichiarandosi disponibile a liberare dei posti mediante un aumento dell'efficienza tra le agenzie stesse, grazie a una maggiore cooperazione amministrativa e persino a esaminare le possibilità di accorpamenti, ove opportuno, e la condivisione di determinate funzioni con la Commissione o un'altra agenzia;

    65.

    sottolinea una volta di più che i posti finanziati dalle imprese non hanno alcuna incidenza sul bilancio dell'Unione e non devono pertanto essere soggetti a nessuna riduzione di organico; insiste affinché sia lasciata a discrezione dell'agenzia interessata la facoltà di compensare le fluttuazioni del carico di lavoro evitando di occupare tutti i posti a sua disposizione;

    66.

    modifica pertanto l'organigramma di diverse agenzie conformemente alle priorità suesposte, al fine di adeguare il personale ai compiti aggiuntivi; modifica l'organico di altre agenzie per avvicinarle all'effettiva riduzione del 5 % su un quinquennio e trattare in maniera diversa i posti finanziati mediante la riscossione di diritti; ricorda che la riduzione del 5 % su un periodo di cinque anni è stata introdotta per ridurre i costi amministrativi; pone in evidenza, in tale contesto, il fatto che i posti supplementari nell'organigramma non incidono automaticamente sul bilancio dell'Unione, dal momento che le agenzie occupano i posti a loro disposizione in base alle necessità, ragion per cui non tutti i posti nell'organico delle agenzie sono sempre occupati;

    Progetti pilota e azioni preparatorie (PP/AP)

    67.

    decide di adottare un pacchetto di compromesso costituito da un numero limitato di PP/AP, anche in considerazione dell'esiguità dei margini disponibili, avendo svolto un'attenta analisi dei progetti pilota e delle azioni preparatorie presentati — in termini di tasso di riuscita di quelli in corso — escludendo le iniziative già coperte da basi giuridiche esistenti e tenendo pienamente conto della valutazione realizzata dalla Commissione sulla fattibilità dei progetti;

    Pagamenti

    68.

    ribadisce l'importanza del piano comune di pagamento 2015-2016, concordato, prima della procedura di bilancio, tra Parlamento, Consiglio e Commissione, che rispecchia l'impegno delle tre istituzioni di ridurre i pagamenti residui arretrati; constata che le tre istituzioni hanno deciso di comune accordo di collaborare pienamente allo scopo di autorizzare, nel bilancio 2016, un volume di stanziamenti di pagamento che consenta di realizzare tale obiettivo e che la Commissione ha calcolato di conseguenza gli stanziamenti di pagamento richiesti per il 2016; ritiene che qualsiasi intervento volto a scongiurare il rischio di un arretrato insostenibile debba essere accompagnato dallo sforzo di garantire un più fruttuoso scambio di opinioni e di migliorare lo spirito di cooperazione tra il Consiglio, da un lato, e il Parlamento e la Commissione, dall'altro; rammenta che, conformemente all'articolo 310 TFUE, nel bilancio dell'Unione entrate e spese devono essere in pareggio;

    69.

    deplora che, nonostante i conseguenti aumenti modesti e gli ampi margini proposti dalla Commissione, il Consiglio abbia deciso di ridurre gli stanziamenti di pagamento di 1,4 miliardi di EUR, prendendo di mira sia le linee di completamento che i programmi ormai pienamente operativi, compromettendo in tal modo la graduale riduzione dell'arretrato anomalo; ricorda che, per i programmi in gestione diretta, la carenza di stanziamenti di pagamento si manifesta non soltanto nell'andamento dell'arretrato ma anche nei ritardi artificiali accusati dall'attuazione dei programmi, ad esempio nella pubblicazione di inviti a presentare proposte e/o nella firma di nuovi contratti;

    70.

    decide di ripristinare il PB riguardo agli stanziamenti di pagamento per tutte le linee che hanno subito i tagli del Consiglio, partendo dal presupposto che il volume dei pagamenti proposto dalla Commissione nel suo PB è quello necessario al conseguimento degli obiettivi previsti dal piano di pagamento;

    71.

    incrementa, sulla base di un coefficiente appropriato, gli stanziamenti di pagamento di tutte le linee di bilancio i cui stanziamenti d'impegno sono stati modificati, tenendo conto dei settori caratterizzati da un profilo di esborso rapido o da un elevato grado di urgenza, vale a dire Erasmus+, i due meccanismi di ricollocazione, l'UNRWA e gli aiuti umanitari; incrementa gli stanziamenti di pagamento di un'ulteriore miliardo di EUR ai fini della copertura integrale, con un nuovo denaro, del versamento anticipato dei pagamenti a favore della Grecia; decide inoltre, tenuto conto della precedente esecuzione, di incrementare i pagamenti a favore del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione;

    Altre sezioni

    Sezione I — Parlamento europeo

    72.

    ricorda che lo stato di previsione del Parlamento per l'esercizio 2016 è stato fissato a 1 823 648 600 EUR, che corrisponde a un aumento dell'1,6 % rispetto al bilancio 2015; ricorda inoltre che un importo di 15 milioni di EUR è stato destinato agli investimenti urgenti nella sicurezza in generale e nella sicurezza informatica, il che porta il livello complessivo del bilancio dell'Istituzione per il 2016 a 1 838 648 600 EUR;

    73.

    fa osservare che il 15 giugno 2015, dopo l'adozione dello stato di previsione del Parlamento per il 2016, è stato creato un nuovo gruppo politico e che, in ragione di tale cambiamento intervenuto nell'organizzazione dell'Istituzione, occorrono stanziamenti supplementari per garantire la parità di trattamento di tutti i gruppi politici;

    74.

    compensa pienamente i suddetti incrementi riducendo gli stanziamenti iscritti alle linee di bilancio relative alla riserva per imprevisti, alle indennità di deputati, al perfezionamento professionale, alla sistemazione dei locali, al consumo energetico, all'informatica e alle telecomunicazioni, nonché agli investimenti in progetti e mobilio;

    75.

    prende atto delle conclusioni dell'Ufficio di presidenza del 7 settembre 2015 tenuto conto della lettura del bilancio 2016 da parte del Parlamento, in cui si propone il recepimento nel bilancio delle sue recenti decisioni e degli adeguamenti tecnici; approva le limitate modifiche tecniche proposte dall'Ufficio di presidenza, che comportano adeguamenti senza alcuna incidenza di bilancio degli stanziamenti e dell'organigramma e aggiornano taluni aspetti della nomenclatura di bilancio;

    76.

    lascia pertanto invariato a 1 838 648 600 EUR il volume generale del proprio bilancio per l'esercizio 2016, adottato in Aula il 29 aprile 2015;

    77.

    sottolinea che le attività dei gruppi politici non si limitano al loro lavoro amministrativo; conferma pertanto che l'intero personale dei gruppi politici è esentato dall'obiettivo di riduzione dell'organico del 5 %, conformemente alle decisioni adottate dall'Istituzione in relazione agli esercizi 2014 (12) e 2015 (13) nonché allo stato di previsione per il 2016 (14);

    78.

    ricorda che i gruppi politici hanno perseguito una politica di congelamento delle assunzioni sin dal 2012 e che le loro necessità sono state soltanto parzialmente coperte durante i precedenti esercizi;

    79.

    ribadisce l'impegno di attuare il punto 27 dell'AII e di ridurre dell'1 % il proprio organico;

    80.

    pone in evidenza la necessità che il Parlamento e il Consiglio, per conseguire risparmi a lungo termine nel bilancio dell'Unione, affrontino la questione dell'esigenza di una tabella di marcia per la creazione di un'unica sede, come richiesto a larga maggioranza dal Parlamento in varie risoluzioni;

    Modifiche dell'organigramma

    81.

    riduce di 57 posti (pari all'1 % dell'obiettivo di riduzione dell'organico) l'organigramma del proprio Segretariato generale per il 2016, così ripartiti: 4 posti permanenti AD14, 13 AD13, 2 AD12, 1 AD9, 2 AD8, 1 AD5, 2 AST11, 1 AST10, 3 AST9, 8 AST8, 7 AST7, 4 AST6, 3 AST5, 2 AST4, 1 AST3 e 1 AST1 e due posti temporanei AST4; rammenta che nello stato di previsione si è già tenuto conto delle incidenze di bilancio di tale misura;

    82.

    trasforma, conformemente al nuovo Statuto del personale, 80 posti permanenti AST (25 AST11, 10 AST10, 5 AST8, 15 AST7, 5 AST6, 5 AST5, 5 AST4, 5 AST3 e 5 AST2) in 80 posti AST/SC1;

    83.

    procede alle seguenti rettifiche tecniche: soppressione di tre posti AST7 e di tre posti AST6 e aggiunta di sei posti AST5, nonché soppressione della nota a piè pagina n. 1 dell'organigramma, dal momento che la pertinente procedura non è stata utilizzata di recente;

    84.

    autorizza la creazione di 43 nuovi posti temporanei (2 AD7, 19 AD5, 5 AST5, 5 AST3 e 12 AST1) e la rivalutazione di un posto temporaneo da AD10 ad AD14 per le necessità supplementari inerenti alla creazione del nuovo gruppo politico;

    Riduzione del personale del 5 %

    85.

    ricorda che il Parlamento persegue l'obiettivo di riduzione dell'organico del 5 % per il terzo anno consecutivo, nel debito rispetto della lettera e dello spirito dell'AII; sottolinea che, a tal fine, dal 2014 sono stati soppressi 171 posti permanenti dal proprio organigramma (15); sottolinea che, per rispettare pienamente l'obiettivo di riduzione dell'organico del 5 %, occorrerà procedere a due ulteriori tagli annuali di 57 posti (16) entro il 2018;

    86.

    sottolinea che, conformemente al punto 27 dell'AII, l'obiettivo di riduzione del 5 % rispetto all'organigramma al 1o gennaio 2013 compensa, in termini di organico, l'aumento dell'orario di lavoro da 37,5 a 40 ore settimanali; ritiene che questa riduzione debba applicarsi a un carico di lavoro costante e che, di conseguenza, debbano essere escluse dal calcolo in oggetto le nuove responsabilità e i nuovi compiti;

    87.

    osserva che, parallelamente al rafforzamento delle sue prerogative e ai nuovi compiti affidatigli, il Parlamento ha subito, dal 2013, importanti cambiamenti strutturali, quali i processi di internalizzazione, cui ha fatto fronte, per quanto possibile, con la riassegnazione interna del personale richiesto, procedendo alla creazione di nuovi posti soltanto allorché strettamente necessario; decide di escludere questi posti supplementari dallo sforzo di riduzione dell'organico del 5 %;

    88.

    esorta la Commissione, nel verificare la realizzazione dell'obiettivo di riduzione dell'organico da parte del Parlamento, a tener conto delle nuove considerazioni aggiuntive, quali il costante carico di lavoro, l'esenzione per i gruppi politici, le internalizzazioni compensate da riduzioni sulle linee di bilancio per i servizi esterni, nonché delle nuove prerogative e funzioni;

    89.

    sottolinea che l'attuazione della riduzione dell'organico del 5 % non dovrebbe compromettere il corretto funzionamento del Parlamento e la sua capacità di esercitare i suoi poteri fondamentali, né intaccare la sua eccellenza legislativa o la qualità delle condizioni di lavoro per i deputati e il personale;

    90.

    rammenta che nessun accordo può privare il Parlamento e il Consiglio della loro libertà sovrana di valutazione né della loro facoltà di stabilire ogni anno il contenuto del bilancio;

    Altre questioni relative al personale

    91.

    ricorda che il fabbisogno di nuovi posti presso il Segretariato dovrebbe essere soddisfatto mediante riassegnazione interna, a meno che non sia debitamente giustificata e dimostrata la necessità di creare nuovi posti;

    92.

    ricorda che l'eventuale riorganizzazione delle attività o delle procedure parlamentari non dovrebbe comportare il peggioramento delle condizioni di lavoro e dei diritti sociali del personale, a prescindere dalla posizione occupata;

    93.

    ribadisce che, al fine di assicurare un adeguato sostegno ai deputati nello svolgimento delle loro attività parlamentari, è necessario un nuovo equilibrio tra gli assistenti parlamentari accreditati e gli assistenti locali; constata che il Segretario generale ha sottoposto una proposta all'Ufficio di presidenza per conseguire tale obiettivo; prende atto dell'accordo raggiunto in sede di Ufficio di presidenza, in quanto corrisponde essenzialmente alla richiesta formulata dal Parlamento europeo nella risoluzione sopra menzionata del 29 aprile 2015 sullo stato di previsione; accoglie con favore la decisione di immediata attuazione dell'accordo;

    94.

    ribadisce l'impegno a sostegno del multilinguismo nell'ambito dei lavori parlamentari mediante standard elevati di interpretazione e traduzione; chiede al Segretario generale di illustrare alla commissione per i bilanci i risultati dell'analisi e della valutazione che ha avviato in seguito al mancato accordo sulle nuove condizioni di lavoro per gli interpreti (primavera 2015); si attende che il Segretario generale si avvalga di tutta la flessibilità necessaria per garantire l'elevata qualità dei servizi di interpretazione e di traduzione per i deputati;

    95.

    invita il Segretario generale a fornire un quadro dettagliato di tutti i posti al Parlamento relativamente al periodo 2014-2016, tra cui la ripartizione dei posti per servizio, categoria e tipo di contratto;

    Politica immobiliare

    96.

    ricorda che la commissione per i bilanci dovrebbe essere regolarmente informata dell'evoluzione della politica immobiliare dell'Istituzione e consultata a tempo debito, vale a dire prima della conclusione di un contratto, in merito a qualsiasi progetto immobiliare che abbia incidenze finanziarie; conferma la propria intenzione di controllare minuziosamente l'incidenza finanziaria di tutti i progetti immobiliari;

    97.

    ritiene che le deliberazioni riguardanti i progetti immobiliari debbano essere soggette a un processo decisionale trasparente;

    98.

    rinnova una volta di più la richiesta di una nuova strategia immobiliare a medio termine da presentare alla commissione per i bilanci quanto prima e comunque entro e non oltre i primi mesi del 2016, in tempo per la preparazione dello stato di previsione del Parlamento per l'esercizio 2017; invita il Segretario generale a presentare alla commissione per i bilanci l'eventuale nuova strategia immobiliare a medio termine fino al 2025, con largo anticipo rispetto alla lettura del bilancio da parte del Parlamento nell'autunno 2016;

    99.

    constata che dal 2014 non vengono previsti stanziamenti per gli investimenti nella costruzione dell'edificio Konrad Adenauer (KAD) a Lussemburgo; ricorda che lo stato di previsione per il 2016 includeva soltanto stanziamenti per coprire i lavori e i servizi a carico diretto del Parlamento, principalmente per la gestione del progetto, le competenze tecniche e le consulenze; invita il Segretario generale a valutare, entro la fine dell'anno, gli stanziamenti non utilizzati nel bilancio 2015 e a destinarli al progetto KAD tramite una richiesta di storno alla fine del 2015, onde evitare in futuro, per quanto possibile, il pagamento di interessi legati agli edifici;

    Spese dei deputati

    100.

    ribadisce l'invito a una maggiore trasparenza riguardo alle indennità per spese generali dei deputati; invita il proprio Ufficio di presidenza a definire regole più precise per quanto riguarda la contabilizzazione delle spese autorizzate nell'ambito di tale indennità, senza determinare costi aggiuntivi per l'Istituzione;

    101.

    chiede una valutazione dei risultati dell'approccio volontario scelto dal gruppo di lavoro misto per limitare i voli in classe business dei deputati e del personale, come pure delle eventuali possibilità di ottenere tariffe più vantaggiose, nell'intento di ridurre le spese di viaggio dei deputati e del personale;

    Sezione IV — Corte di giustizia

    102.

    deplora che la Commissione, nonostante la continua crescita del volume delle attività giudiziarie e la prevista riforma del Tribunale, abbia ridotto l'organico di 20 unità, rischiando in tal modo di creare strozzature e compromettendo il corretto funzionamento e la celerità della giustizia; decide pertanto di ripristinare i 20 posti inizialmente richiesti dalla Corte;

    103.

    si rammarica del fatto che il Consiglio ha incrementato dal 2,5 % al 3,2 % il tasso di abbattimento forfettario applicato agli stanziamenti per le retribuzioni del personale, incremento che equivale a una diminuzione di 1,55 milioni di EUR e confligge con il tasso estremamente elevato di occupazione di posti presso la Corte (98 % alla fine del 2014) e l'elevato tasso di esecuzione del bilancio (99 % nel 2014); procede pertanto a riportare il tasso di abbattimento forfettario al livello del progetto di bilancio e annulla i relativi tagli agli stanziamenti onde garantire che la Corte possa far fronte in maniera adeguata alla crescita sostanziale del numero di cause e possa avvalersi pienamente dei posti che le sono stati concessi;

    104.

    decide inoltre di ripristinare i sette posti originariamente richiesti dalla Corte per soddisfare il duplice requisito di potenziare la sezione Protezione e sicurezza della Corte ai fini della migliore tutela del personale, dei visitatori e dei documenti e, contemporaneamente, di dare attuazione al nuovo articolo 105 del Regolamento di procedura del Tribunale, che impone la messa a punto di un sistema a elevata sicurezza per permettere alle parti coinvolte in determinate cause di fornire informazioni o atti che interessano la sicurezza dell'Unione o quella di uno o più dei suoi Stati membri o le loro relazioni internazionali;

    105.

    sottolinea, sempre in tale contesto, la necessità di prevedere risorse per la sicurezza e la sorveglianza degli edifici della Corte e decide pertanto di ripristinare gli importi ridotti dal Consiglio in tale ambito al livello del progetto di bilancio;

    106.

    sopprime l'attuale riserva per le missioni e la sostituisce con una nuova, da sbloccare allorché la Corte pubblicherà informazioni sulle attività esterne dei giudici, come richiesto dal Parlamento nella sua risoluzione sul discarico alla Corte per l'esercizio 2013 (17);

    Sezione V — Corte dei conti

    107.

    riporta al livello originario del 2,76 % il tasso di abbattimento forfettario al fine di permettere alla Corte dei conti di soddisfare il proprio fabbisogno in termini di organico;

    108.

    ripristina tutte le altre linee ridotte dal Consiglio per quanto riguarda la Corte dei conti, affinché quest'ultima possa attuare il proprio programma ed elaborare le previste relazioni di audit;

    Sezione VI — Comitato economico e sociale europeo

    109.

    riporta al livello originario del 4,5 % il tasso di abbattimento forfettario al fine di permettere al Comitato di soddisfare le proprie esigenze e di far fronte alla continua riduzione di organico nel contesto dell'accordo di cooperazione concluso con il Parlamento;

    110.

    decide inoltre di ripristinare il progetto di bilancio per quanto riguarda le indennità di viaggio e di soggiorno;

    Sezione VII — Comitato delle regioni

    111.

    riduce, da un lato, le retribuzioni e le indennità di un importo corrispondente a 66 rivalutazioni e quattro posti aggiuntivi che non figurano ancora nel progetto di bilancio, al fine di rispecchiare il trasferimento dei posti in questione al Parlamento;

    112.

    incrementa, dall'altro lato, diverse linee di bilancio (esternalizzazione di servizi di traduzione, terzi, comunicazioni, spese di rappresentanza, comunicazione dei gruppi politici, missioni, nonché pulizia e manutenzione) che sono più conformi allo stato di previsione dello stesso Comitato, affinché quest'ultimo possa svolgere le proprie attività politiche e adempiere ai propri obblighi;

    113.

    ripristina infine gli importi ridotti dal Consiglio per quanto riguarda la sicurezza e la sorveglianza degli edifici del Comitato, onde garantire finanziamenti adeguati per le misure di sicurezza in caso di innalzamento del livello di pericolo per la sicurezza («giallo») durante il 2016;

    Sezione VIII — Mediatore europeo

    114.

    constata con rammarico che il Consiglio ha ridotto di 135 000 EUR il progetto di bilancio del Mediatore europeo; sottolinea che un taglio di tale entità costituirebbe un onere sproporzionato per la già scarsa dotazione del Mediatore e inciderebbe in maniera sostanziale sulla sua capacità di essere efficacemente al servizio dei cittadini; ripristina pertanto gli importi di tutte le linee di bilancio interessate dai tagli del Consiglio, onde consentire al Mediatore europeo di espletare il suo mandato e onorare i suoi impegni;

    Sezione IX — Garante europeo della protezione dei dati

    115.

    constata con rammarico che il Consiglio ha ridotto di 135 000 EUR il progetto di bilancio del Garante europeo della protezione dei dati; sottolinea che un taglio di tale entità costituirebbe un onere sproporzionato per la già scarsa dotazione del Garante europeo e inciderebbe in maniera sostanziale sulla sua capacità di essere efficacemente al servizio delle istituzioni dell'Unione; ripristina pertanto gli importi di tutte le linee di bilancio interessate dai tagli del Consiglio, onde consentire al Garante europeo della protezione dei dati di espletare il suo mandato e onorare i suoi impegni;

    Sezione X — Servizio europeo per l'azione esterna

    116.

    ritiene che, per poter far fronte alle sfide poste dall'incertezza geopolitica e assicurare il ruolo dell'Unione nel mondo, occorre garantire la debita copertura finanziaria del fabbisogno del SEAE; ripristina pertanto il progetto di bilancio per tutte le linee e sopprime le riserve approvate dal Consiglio riguardo alla fluttuazione del tasso di cambio dell'euro;

    o

    o o

    117.

    esprime la convinzione che il bilancio dell'Unione contribuisca ad affrontare efficacemente non soltanto le conseguenze ma anche le cause profonde delle crisi cui l'Unione è attualmente confrontata; è tuttavia del parere che gli eventi imprevisti di portata unionale debbano essere affrontati condividendo gli sforzi e stanziando risorse supplementari a livello di Unione piuttosto che mettendo in dubbio gli impegni pregressi o aggrappandosi all'illusione di trovare soluzioni puramente nazionali; sottolinea pertanto che le disposizioni in materia di flessibilità esistono per consentire siffatte risposte congiunte e veloci e dovrebbero essere utilizzate appieno al fine di compensare i vincoli ferrei dei massimali del QFP;

    118.

    sottolinea che, appena due anni dopo l'inizio dell'attuale QFP, la Commissione è già dovuta ricorrere due volte alla mobilitazione dello strumento di flessibilità, come pure all'attivazione del margine per imprevisti, per far fronte alle necessità pressanti impreviste che non è stato possibile finanziare nell'ambito dei massimali dell'attuale QFP; rileva altresì che il margine globale per gli impegni nel 2015, che è stato il suo primo anno di funzionamento, è stato immediatamente e integralmente utilizzato, a fronte della necessità di ridurre le risorse destinate a due importanti programmi dell'Unione per consentire il finanziamento di nuove iniziative; sottolinea che, in ragione dell'anticipo delle spese nel 2014-2015, a partire dal 2016 diversi programmi dell'Unione avranno a disposizione meno stanziamenti d'impegno o non ne avranno affatto; constata pertanto palesemente che i massimali del QFP sono troppo esigui per numerose linee di bilancio e paralizzano l'Unione nei settori in cui ve ne è un grande bisogno, mentre i meccanismi di flessibilità disponibili del QFP sono già al limite; è del parere che una siffatta evoluzione giustifichi una vera e propria revisione intermedia del QFP; attende con estremo interesse le ambiziose proposte della Commissione a tale riguardo nel 2016;

    119.

    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione, accompagnata dagli emendamenti al progetto di bilancio generale, al Consiglio, alla Commissione, alle altre istituzioni e agli organi interessati nonché ai parlamenti nazionali.


    (1)  GU L 163 del 23.6.2007, pag. 17.

    (2)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

    (3)  GU L 347 del 20.12.2013, pag. 884.

    (4)  GU C 373 del 20.12.2013, pag. 1.

    (5)  Testi approvati, P8_TA(2015)0061.

    (6)  Testi approvati, P8_TA(2015)0172.

    (7)  Testi approvati, P8_TA(2015)0263.

    (8)  Regolamento (UE) n. 604/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l’esame di una domanda di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un paese terzo o da un apolide (GU L 180 del 29.6.2013, pag. 31).

    (9)  Risoluzione del Parlamento europeo, del 29 aprile 2015, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione per l'esercizio 2013 (GU L 255 del 30.9.2015, pag. 395).

    (10)  Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo sociale europeo e che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 470).

    (11)  Direttiva 98/58/CE del Consiglio, del 20 luglio 1998 riguardante la protezione degli animali negli allevamenti (GU L 221 dell'8.8.1998, pag. 23).

    (12)  Risoluzione del Parlamento europeo del 23 ottobre 2013 concernente la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014 (Testi approvati, P7_TA(2013)0437).

    (13)  Risoluzione del Parlamento europeo del 22 ottobre 2014 concernente la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015 (Testi approvati, P8_TA(2014)0036).

    (14)  Risoluzione del Parlamento europeo del 29 aprile 2015 sullo stato di previsione delle entrate e delle spese del Parlamento europeo per l'esercizio 2016 (Testi approvati, P8_TA(2015)0172).

    (15)  - 67 posti nel 2014, - 47 posti nel 2015 e - 57 posti nel 2016.

    (16)  Tenuto conto della decisione politica di escludere i gruppi politici da questo calcolo, la riduzione dell'organico interessa la parte dell'organigramma relativa al Segretariato (numero di posti di riferimento (1 %): — 57).

    (17)  Risoluzione del Parlamento europeo del 29 aprile 2015 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2013, sezione IV — Corte di giustizia (GU L 255 del 30.9.2015, pag. 118).


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