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Document 52013IP0368

Risoluzione del Parlamento europeo del 12 settembre 2013 su «Valorizzare i settori culturali e creativi per favorire la crescita economica e l'occupazione» (2012/2302(INI))

GU C 93 del 9.3.2016, p. 95–104 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

9.3.2016   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 93/95


P7_TA(2013)0368

Valorizzare i settori culturali e creativi europei per favorire la crescita economica e l'occupazione

Risoluzione del Parlamento europeo del 12 settembre 2013 su «Valorizzare i settori culturali e creativi per favorire la crescita economica e l'occupazione» (2012/2302(INI))

(2016/C 093/13)

Il Parlamento europeo,

visto l'articolo 167 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la Convenzione sulla protezione e promozione della diversità delle espressioni culturali, adottata dalla Conferenza generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'istruzione, la scienza e la cultura (Convenzione UNESCO sulla protezione della diversità culturale) il 20 ottobre 2005,

vista la decisione 2006/515/CE del Consiglio, del 18 maggio 2006, relativa alla conclusione della Convenzione sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali (1),

viste le conclusioni del Consiglio del 13 e 14 novembre 2006 e del 24 e 25 maggio 2007 (2), in particolare sul contributo dei settori culturale e artistico al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona, e la risoluzione del Consiglio del 16 novembre 2007 su un'Agenda europea per la cultura (3),

vista la decisione 1855/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, che istituisce il programma Cultura (2007 — 2013) (4),

vista la decisione 1718/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 novembre 2006, relativa all’attuazione di un programma di sostegno al settore audiovisivo europeo (MEDIA 2007) (5),

vista la sua risoluzione del 10 aprile 2008 sull'agenda europea della cultura in un mondo in via di globalizzazione (6),

vista la sua risoluzione del 7 giugno 2007 sullo statuto sociale degli artisti (7),

vista la sua risoluzione del 10 aprile 2008 sulle industrie culturali in Europa (8),

viste le conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009 sulla cultura come catalizzatore per la creatività e per l'innovazione (9),

vista la comunicazione della Commissione del 19 ottobre 2009 intitolata «Il diritto d'autore nell'economia della conoscenza» (COM(2009)0532),

vista la comunicazione della Commissione del 3 marzo 2010 dal titolo «Europa 2020: una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva» (COM(2010)2020),

visto il Libro verde della Commissione del 27 aprile 2010 dal titolo «Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare» (COM(2010)0183),

vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, del 30 giugno 2010, dal titolo «L'Europa, prima destinazione turistica mondiale — un nuovo quadro politico per il turismo europeo» (COM(2010)0352),

vista la sua risoluzione del 12 maggio 2011 sulla dimensione culturale delle azioni esterne dell'Unione europea (10),

vista la sua risoluzione del 12 maggio 2011 sulle industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare (11),

viste le conclusioni del Consiglio del 10 dicembre 2012 sull'aggiornamento della comunicazione in materia di politica industriale: un'industria europea più forte per la crescita e la ripresa economica (12),

vista la comunicazione della Commissione del 18 dicembre 2012 sui contenuti del mercato unico digitale (COM(2012)0789),

visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione del 26 settembre 2012 dal titolo «La competitività delle industrie europee di punta» (SWD(2012)0286),

vista la comunicazione della Commissione europea al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 26 settembre 2012 dal titolo «Valorizzare i settori culturali e creativi per favorire la crescita e l'occupazione nell'UE» (COM(2012)0537),

visto il parere del Comitato delle regioni, del 30 maggio 2013 (13),

visto l'articolo 48 del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione e il parere della commissione per lo sviluppo regionale (A7-0248/2013),

A.

considerando che i settori culturali e creativi (SCC) favoriscono la diffusione dell'innovazione in seno agli altri settori e svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo economico — in particolare con riguardo alle PMI — nonché sociale dell'Unione, iscrivendosi pienamente nella strategia Europa 2020 per un'economia intelligente, sostenibile e inclusiva;

B.

considerando che i SCC contribuiscono significativamente a promuovere la coesione sociale, la creatività e la diversità culturale e linguistica in seno all'Unione;

C.

considerando che durante questi anni di crisi economica il settore culturale è quello che ne ha risentito di meno dimostrando di essere un ambito strategico per lo sviluppo della società;

D.

considerando che i SCC devono essere riconosciuti sia per il loro valore culturale intrinseco sia per il contributo importante dato al benessere dei cittadini, all'inclusione e alla coesione sociale nonché all'economia dell'Unione in termini di crescita e di occupazione, anche grazie al loro impatto sul settore del turismo;

E.

considerando che la produzione culturale e creativa europea ha delle ricadute economiche importanti in numerosi settori quali il turismo, la vendita al dettaglio, le tecnologie digitali ecc.;

F.

considerando che i SCC comprendono una vasta eterogeneità di attività creative e di servizi caratterizzati dalle proprie peculiarità in termini di modelli di finanziamento e di sviluppo; considerando che occorre quindi tenere in considerazione tale diversità nell'elaborazione di strategie di sostegno o di cooperazione, soprattutto a livello internazionale;

G.

considerando che i festival in Europa consentono di valorizzare la produzione culturale europea e creano valore culturale, sociale, economico e turistico a livello territoriale;

H.

considerando che i SCC sono costituiti principalmente da piccole e medie imprese che rappresentano la base dell'economia dell'Unione;

I.

considerando che la Commissione europea ha riconosciuto, nel suo documento di lavoro del 26 settembre 2012 (14), l'importanza del settore economico culturale e creativo di alta gamma (moda, gioielli e orologi, profumi e cosmetici, accessori, articoli in pelle, mobili e complementi d'arredo, elettrodomestici, gastronomia, vini e alcolici, automobili, imbarcazioni, alberghi e attività ricreative, commercio al dettaglio e case d'aste, editoria) e che le imprese di alta gamma hanno un ruolo motore per tutti i SCC;

J.

considerando che il consolidamento dello statuto dei lavoratori dei SCC contribuisce alla strutturazione, alla fattibilità e alla credibilità dell'attività economica nonché al consolidamento dell'occupazione;

K.

considerando che la mobilità è una caratteristica importante dei SCC, alla quale tuttavia si frappongono numerosi ostacoli, che variano a seconda del paese e della regione e sono connessi alle difficoltà di ottenimento dei visti, alla mancanza di uno statuto degli artisti e alle condizioni specifiche ed eterogenee della produzione artistica;

L.

considerando che l'attuale progetto pilota relativo all'economia della diversità culturale dovrebbe fornire una panoramica dei problemi e delle soluzioni per i SCC;

M.

considerando necessario assicurare l'educazione culturale e artistica dei cittadini dell'Unione sin dalla più tenera età onde sviluppare la loro comprensione delle arti e della cultura, consentire loro di esprimersi, e sviluppare la loro consapevolezza in merito alla grande diversità culturale esistente in Europa, favorendone in tal modo la creatività e l'espressione personali come pure la diversità culturale;

N.

considerando la necessità di rafforzare la cooperazione tra gli organismi di formazione e le imprese dei SCC onde tenere conto dell'evoluzione sul piano dell'occupazione nonché delle esigenze in termini di competenze specifiche, favorendo in tal modo lo scambio d'informazioni e la creazione di competenze miste;

O.

considerando che la diversità e la ricchezza dei SCC in Europa sono palesemente più elevate rispetto ad altre zone del mondo e che da questo si deve trarre vantaggio per potenziare la crescita;

P.

considerando che il passaggio all'era digitale costituisce un'occasione da cogliere per i SCC in modo da generare nuove esigenze e servizi che comportano lo sviluppo di nuovi modelli economici;

Q.

considerando che lo sviluppo di nuovi modelli economici di accesso alle opere culturali online è in piena espansione e deve essere incoraggiato mediante un quadro giuridico stabile che promuova l'investimento nei SCC;

R.

considerando essenziale garantire ai SCC l'accesso a modalità di finanziamento stabili e adeguate alle loro esigenze onde assicurarne lo sviluppo futuro;

S.

considerando che i SCC costituiscono un elemento importante delle strategie di sviluppo territoriale su scala locale e regionale se si vogliono conseguire gli obiettivi della coesione sociale e dell'espansione economica;

Condizioni necessarie allo sviluppo dei settori culturali e creativi

1.

ricorda che i SCC conseguono buone prestazioni economiche, sono importanti attori della coesione sociale e continuano a creare posti di lavoro, soprattutto per i giovani, e a liberare un potenziale di innovazione elevato nonostante le difficoltà cui attualmente devono far fronte le economie per quanto riguarda i requisiti in materia di disciplina di bilancio dell'Unione;

2.

insiste sulla necessità di disporre di statistiche aggiornate e affidabili sui SCC, in particolare per quanto riguarda la loro situazione reale, le loro specificità, soprattutto per quanto concerne lo statuto, il loro potenziale in termini di creazione di occupazione e crescita economica e le loro ricadute economiche su altri settori, in modo da consentire l'adozione di decisioni sulle azioni politiche più adeguate al fine di assicurare un'efficace promozione di tali settori; raccomanda la creazione di un osservatorio o di una banca dati sui SCC;

3.

invita la Commissione a condurre altri studi e a raccogliere dati sul ruolo economico e sociale dei SCC, in particolare quale elemento predominante tra vari settori economici;

4.

deplora che le azioni proposte dalla Commissione nella sua comunicazione dedicata ai SCC (15) abbiano un orizzonte e una portata limitati; sottolinea la necessità di delineare prospettive in questi settori a più lungo termine e stabilire un programma di misure strutturate e concrete onde allinearsi sulla strategia Europa 2020; rammenta che il sostegno dell'Unione, degli Stati membri e degli enti locali alla creazione culturale è indispensabile;

5.

invita la Commissione a convocare, sulla base della piattaforma esistente sul potenziale delle industrie culturali e creative, un forum allargato che riunisca gli attori di questi settori onde predisporre soluzioni concrete e partecipare così attivamente alla definizione di un programma politico strutturato sul medio e lungo termine;

6.

invita la Commissione e gli Stati membri a insistere sul ruolo cruciale svolto dai SCC in materia di innovazione, onde creare collegamenti transettoriali, produrre effetti di agglomerazione e raggruppamento e fornire nuove opportunità di investimento e occupazione;

7.

constata che occorre sostenere la ricerca a favore dell'innovazione onde conquistare nuovi mercati con prodotti creativi e innovativi;

8.

considera imprescindibile appoggiare e promuovere lo sviluppo di sinergie con altri settori per contribuire alla crescita economica; sottolinea a questo proposito il ruolo svolto dal turismo culturale come fonte di ricchezza attraverso la conoscenza del patrimonio storico e la partecipazione a manifestazioni artistiche quali festival e altri eventi nonché grazie ai viaggi legati all'apprendimento di lingue straniere;

9.

sottolinea la grande eterogeneità degli ecosistemi culturali e creativi e insiste sulla necessità di porvi rimedio favorendo l'emergere di un'identità comune attraverso l'incoraggiamento delle coproduzioni e la creazione di spazi di dialogo comune e di scambio tra i vari attori all'interno dei SCC, onde creare nuove articolazioni fra gli attori e consentire di trasferire competenze e conoscenze da e ad altri comparti dell'economia; rileva che tali iniziative dovrebbero consentire di far emergere gli interessi comuni pur nel rispetto della diversità culturale, che dovrebbe essere apprezzata per la sua ricchezza, la sua forza ispiratrice e il suo potenziale di sviluppo che, nel suo insieme, contribuisce a favorire l'emergere di un'identità comune europea;

10.

sottolinea l'importanza di favorire la conoscenza reciproca e i trasferimenti di competenze e conoscenze indispensabili alla collaborazione fra imprese creative mediante i poli di competitività, le iniziative d'eccellenza e il collegamento in rete, creando pertanto una cultura comune tra i SCC e incoraggiando le diverse filiere a cooperare per affrontare più efficacemente le nuove sfide economiche e sociali;

11.

invita a sviluppare l'ancoraggio territoriale, a scambiare competenze tra settori con la creazione di cluster e a ottimizzare gli scambi onde attrarre gli investitori per consentire alle varie imprese culturali e creative (microimprese, PMI, ONG e istituti culturali) di continuare a favorire la crescita economica e a creare occupazione;

12.

sottolinea che la stragrande maggioranza delle industrie culturali e creative è costituita da piccole e medie imprese e che, pertanto, in tale contesto esse meritano un sostegno particolare;

13.

esorta l'Unione europea e gli Stati membri a riconoscere e a sostenere senza indugio la visibilità dei SCC, che determinano l'unicità culturale dell'Europa;

14.

sottolinea l'eterogeneità delle regolamentazioni relative ai SCC e raccomanda di adottare misure volte ad armonizzare le norme e le pratiche nell'Unione;

Condizioni di lavoro dei professionisti dei settori culturali e creativi

15.

ricorda che è essenziale garantire uno statuto sociale ai professionisti dei SCC affinché possano beneficiare di condizioni di lavoro soddisfacenti e di misure appropriate in materia di regime fiscale, diritto del lavoro, protezione sociale e diritti d'autore, allo scopo di migliorarne la mobilità nel territorio europeo;

16.

sollecita lo studio di misure volte a un finanziamento e a una retribuzione equi degli artisti autonomi; insiste inoltre sulla necessità di migliorare il coordinamento tra i diversi sistemi di sicurezza sociale europei per tali artisti tenendo conto del loro elevato grado di mobilità;

17.

invita gli Stati membri ad adeguare i sistemi di sicurezza sociale agli ambienti di lavoro creativo, in particolare nel settore digitale, tenendo opportunamente conto del fatto che i lavoratori dei SCC sono spesso costretti a passare da un'occupazione dipendente a una autonoma o esercitano allo stesso tempo entrambe le attività;

18.

esorta la Commissione e gli Stati membri ad agevolare l'accesso delle persone creative a un'assicurazione sanitaria e a un'assicurazione (volontaria) contro la disoccupazione nonché a un'assicurazione aziendale o privata per la vecchiaia per lavoratori autonomi a condizioni accessibili;

19.

esorta la Commissione e gli Stati membri a promuovere standard minimi di sicurezza sociale e accordi collettivi nei SCC anche facendo sì che i finanziamenti pubblici siano vincolati al rispetto di tali standard;

Istruzione e formazione

20.

sottolinea la necessità che gli Stati membri migliorino i loro sistemi di formazione, di apprendimento e di qualifica, offrendo agli studenti nelle discipline culturali e artistiche la possibilità di acquisire una formazione completa che risponda alle esigenze dell'ambiente professionale attuale, onde ravvicinare il mondo delle imprese e quello dell'insegnamento nonché assicurare un'attuazione efficace in tutti gli Stati membri; ritiene che, nell'ambito della formazione informatica, occorra dedicare sufficiente attenzione alle possibilità offerte nel settore dei contenuti online (per esempio il settore dei giochi);

21.

esprime la convinzione che, nell'ambito della formazione nelle discipline culturali, artistiche e creative, sia necessario sviluppare le competenze fondamentali per la creazione di un'impresa nei SCC;

22.

ritiene che sia fondamentale rafforzare l'attrattiva e l'immagine delle formazioni artigianali, artistiche e culturali presso gli studenti, i genitori degli allievi e gli istituti, e ristabilire la verità in merito ai possibili sbocchi e alla creazione di ricchezza, segnatamente mediante l'istituzione di un osservatorio o di una banca dati;

23.

sottolinea l'importanza di preservare e promuovere i mestieri d'arte legati ai SCC;

24.

invita la Commissione europea a riconoscere la specificità dei mestieri d'eccellenza, autentiche fucine di occupazione per l'Europa basate su quattro criteri comuni a tutti i SCC di alta gamma: innovazione e creatività; eccellenza ed estetica; know-how e tecnologia; apprendimento permanente durante tutta la carriera professionale e promozione della conoscenza;

25.

ritiene necessario rafforzare i legami tra i sistemi di istruzione (comprese le università, nel rispetto della loro autonomia), i centri di ricerca, gli organismi di formazione e le imprese di SCC (tra cui le PMI), al fine di migliorare la competitività di tali settori fonti di occupazione, creare sinergie transettoriali e interdisciplinari più inclusive, in particolare attraverso la creazione di una piattaforma per gli scambi, le alleanze della conoscenza, le alleanze delle competenze settoriali e i partenariati, aiutare i partecipanti a riflettere e ad agire nell'ottica di un successo collettivo, incrementare ulteriormente il valore del capitale umano dell'Unione, assicurare una migliore conoscenza tra gli attori, individuare le competenze chiave, migliorare la comprensione dell'evoluzione dei mestieri e dei saperi, nonché promuovere uno spirito imprenditoriale;

26.

invita la Commissione a creare delle alleanze della conoscenza tra gli istituti d'istruzione superiore e le imprese nei SCC;

27.

invita la Commissione a creare delle alleanze delle competenze settoriali tra gli istituti di istruzione e formazione professionale e le imprese nei SCC;

28.

invita la Commissione e gli Stati membri a progredire sulla via del reciproco riconoscimento delle filiere, delle qualifiche professionali e dei diplomi relativi agli studi culturali e artistici;

29.

ribadisce l'importanza di sostenere l'accesso e l'educazione all'alfabetizzazione culturale e mediatica sin dalla più tenera età e lungo tutto l'arco della vita, allo scopo di favorire la creatività e consentire di sviluppare i talenti, nonché di infondere l'amore per la cultura;

30.

sottolinea l'urgente necessità di promuovere la creatività dei giovani creatori nonché di sostenere la partecipazione della società alla creazione di cultura;

31.

ritiene che l'istruzione artistica e culturale sia necessaria alle pari opportunità, alla democratizzazione della cultura e alla coesione sociale, quale mezzo di espressione individuale e collettiva, di dialogo e di comprensione reciproca; rileva inoltre che consente agli studenti di costruirsi una cultura, sviluppando la loro pratica artistica, conoscendo artisti e opere d'arte e frequentando luoghi di importanza culturale;

32.

invita la Commissione e il Consiglio a considerare la creazione di un repertorio europeo dei saperi finalizzato alla loro conservazione e promozione; invita gli Stati membri e gli attori dei SCC a istituire corsi di formazione su tali saperi;

Il finanziamento dei settori culturali e creativi

33.

reputa indispensabile favorire e assicurare sistemi di finanziamento adeguati e fornire efficaci strumenti di attuazione per i SCC, soprattutto per le PMI; insiste sulla necessità di proseguire e rafforzare le politiche pubbliche di sostegno ai SCC, consentendo così la sostenibilità di una creazione indipendente e di qualità; invita la Commissione e il Consiglio a dotarsi di mezzi di valutazione delle produzioni immateriali, segnatamente mediante un osservatorio o una banca dati, e a considerare l'istituzione di una banca per gli investimenti culturali;

34.

segnala al riguardo anche nuove possibilità come il finanziamento collettivo (crowdfunding) e l'investimento collettivo (crowdinvestment);

35.

esorta gli Stati membri a prendere in considerazione di includere un sostegno e finanziamento adeguati per i SCC nelle loro politiche sociali ed economiche;

36.

sottolinea la necessità, soprattutto in un periodo di crisi economica, di sostenere il finanziamento europeo dei SCC; invita espressamente il Parlamento a difendere una dotazione di bilancio per la cultura ambiziosa e cospicua; invita il Consiglio, a tal proposito, a non ridurre la dotazione di bilancio proposta dalla Commissione per il programma Europa creativa;

37.

ribadisce l'importanza di sviluppare servizi di consultazione e consulenza in materia di finanziamento e gestione delle imprese per consentire alle PMI e alle microimprese di disporre degli strumenti necessari per una buona gestione d'impresa, al fine di migliorare la creazione, la produzione, la promozione e la distribuzione di beni e servizi culturali;

38.

raccomanda agli Stati membri e ai professionisti interessati di rafforzare le competenze progettuali degli attori dei SCC per la gestione dei progetti mediante la formazione di professionisti o la creazione di strutture competenti onde facilitare la pianificazione finanziaria;

39.

accoglie con favore i proposti strumenti di prestito previsti nell'ambito dei programmi Europa creativa, COSME e Orizzonte 2020, poiché tali strumenti offrono opportunità di finanziamento più diversificate per i SCC;

40.

sottolinea l'importanza di migliorare la conoscenza all'interno degli istituti finanziari circa le caratteristiche specifiche dei SCC, affinché questi ultimi possano accedere più facilmente alle fonti di finanziamento private;

41.

chiede al Consiglio, alla Commissione e agli Stati membri di adottare le misure necessarie raccomandando forme miste di finanziamento, come i partenariati pubblico-privato, che soddisfino i criteri di trasparenza e che non pregiudichino i necessari finanziamenti pubblici, sviluppando sistemi di garanzia dei prestiti per le piccole strutture e studiando forme alternative di finanziamento come il finanziamento collettivo;

42.

invita gli Stati membri a cercare misure alternative di finanziamento per i SCC, specialmente in tempi di crisi; a questo proposito considera che il mecenatismo possa rappresentare una valida alternativa;

43.

ritiene che, nel servizio audiovisivo, la partecipazione dei servizi audiovisivi al finanziamento delle opere audiovisive europee sia indispensabile per sostenere la creazione e che debba essere rafforzata mediante il recepimento preciso e dettagliato della direttiva sui servizi di media audiovisivi (16);

44.

invita il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri a predisporre un quadro regolamentare favorevole, in particolare creando un contesto imprenditoriale propizio per le PMI nei SCC, riducendo i loro oneri amministrativi e normativi;

45.

esorta il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri a procedere sulla strada dell'armonizzazione fiscale e, in particolare, a rimediare alle disparità fiscali esistenti tra gli Stati membri per quanto concerne i prodotti culturali;

46.

rammenta che in questi settori opera un numero elevato di piccole e medie imprese e considera necessario stabilire un regime fiscale adeguato alle medesime per potenziarne la crescita ed evitarne la scomparsa;

47.

ribadisce che i Fondi strutturali offrono prospettive importanti in termini di finanziamento per la cultura, la creazione e l'innovazione in seno all'Unione, considerato che gli investimenti nel settore culturale possono ricevere finanziamenti a titolo di tutti e tre gli obiettivi della politica di coesione, segnatamente convergenza, competitività regionale e occupazione;

48.

deplora che alcuni Stati membri abbiano proposto di ridurre di 8,2 miliardi di EUR nel prossimo QFP i fondi destinati al meccanismo per collegare l'Europa, poiché tale operazione si ripercuoterebbe negativamente sulla promozione dell'ampliamento delle infrastrutture a banda larga e quindi sullo sviluppo dei modelli commerciali online dei SCC;

49.

invita pertanto gli Stati membri e la Commissione a utilizzare gli strumenti e i programmi attuali e futuri, come il programma MEDIA o il meccanismo di garanzia previsto nel quadro del programma Europa creativa, e a facilitare di conseguenza, mediante misure concrete, l'accesso degli attori dei SCC ai finanziamenti disponibili attraverso tali strumenti, ponendo in particolare l'accento sull'utilizzo più efficace possibile della digitalizzazione delle piattaforme per semplificare le procedure di presentazione, valutazione e gestione e per ridurre l'onere amministrativo;

50.

invita le istituzioni dell'UE ad assicurare un livello ambizioso di finanziamenti per la sezione MEDIA nell'ambito del QFP per il periodo 2014-2020;

Opportunità e sfide della digitalizzazione, della globalizzazione e dell'accesso ai mercati internazionali

51.

ritiene che gli strumenti e le piattaforme digitali e online offrano ai SCC opportunità senza precedenti di creare nuovi modelli commerciali, attrarre nuovo pubblico ed espandere i loro mercati sia all'interno dell'Unione, sia nei paesi terzi;

52.

sottolinea che l'esistenza di 27 diversi sistemi di gestione dei diritti di proprietà intellettuale costituisce un onere particolare per i SCC europei e che è necessario riformare il frammentato regime attuale al fine di agevolare l'accesso ai contenuti e aumentarne la circolazione (globale), e in modo tale da consentire agli artisti, ai creatori, ai consumatori, alle imprese e al pubblico di beneficiare dell'evoluzione digitale, dei nuovi canali di distribuzione e dei nuovi modelli commerciali nonché di altre opportunità;

53.

ritiene che nell'era digitale un sistema moderno ed equilibrato di protezione dei diritti della proprietà intellettuale, che garantisca a tutte le categorie di titolari dei diritti una retribuzione appropriata e al contempo ai consumatori il facile accesso a contenuti legali e variati e che assicuri una scelta reale in materia di diversità linguistica e culturale, sia una condizione essenziale per assicurare la competitività dei SCC;

54.

rileva che la protezione dei diritti di proprietà intellettuale non deve minacciare la neutralità di Internet;

55.

evidenzia la crescita esponenziale del ricorso ai servizi digitali innovativi per l'accesso alle opere culturali e insiste sulla necessità di garantire un ecosistema stabile che favorisca gli investimenti nei SCC, la creazione di occupazione in Europa e la promozione di modelli economici innovativi;

56.

chiede pertanto alla Commissione, in materia di rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, di sviluppare un quadro regolamentare adeguato alle specificità dei vari settori e di armonizzare e riformare il quadro normativo sui diritti d'autore onde migliorare l'accesso ai contenuti e rafforzare la posizione e la scelta dei creatori, e sollecita una migliore condivisione delle responsabilità lungo la catena del valore digitale, tenendo debitamente conto della competitività dei SCC;

57.

sottolinea al riguardo l'importante ruolo svolto dalle società di gestione collettiva nel fornire l'accesso al patrimonio culturale, garantendo l'effettiva attuazione dei diritti di proprietà intellettuale e semplificando le procedure per gli utilizzatori;

58.

ricorda qual è il potenziale dei SCC in materia di cooperazione internazionale ed esportazione e ribadisce che l'Unione ha interesse a promuovere gli scambi di professionisti del settore, anche nei paesi terzi, nonché ad attrarre e a sviluppare i talenti creativi; ricorda l'importante ruolo svolto dai settori culturali e creativi ai fini della divulgazione della cultura europea e della sua attrattiva e diffusione;

59.

sottolinea la necessità di lavorare al riconoscimento reciproco di uno statuto degli artisti, e di riflettere sui modi di concedere facilitazioni alla mobilità e di assicurare un utilizzo ottimale dei programmi di formazione, di collegamento in rete e di libera circolazione dei professionisti dei SCC, in particolare degli attori culturali e degli artisti, ma anche delle opere;

60.

reputa indispensabile che l'Unione e i suoi Stati membri mantengano la possibilità di preservare e sviluppare le loro politiche culturali e audiovisive nell'ambito dei loro quadri legislativi e normativi e delle convenzioni, compresa la Convenzione dell'Unesco sulla protezione e la promozione della diversità e delle espressioni culturali; chiede pertanto che l'esclusione dei servizi a contenuto culturale e audiovisivo, compresi quelli online, sia sancita espressamente negli accordi stipulati tra l'Unione e i paesi terzi; insiste, a tal proposito, sulla necessità di escludere i settori culturali e audiovisivi dal mandato negoziale relativo all'accordo di libero scambio UE-Stati Uniti, ricordando che i beni culturali e creativi non sono merci come le altre;

61.

pone in evidenza la necessità di mantenere, conformemente alla Convenzione dell'Unesco del 2005, la possibilità per l'Unione europea e gli Stati membri di elaborare e sviluppare politiche a favore della diversità culturale adattate all'era digitale;

62.

rileva la necessità di rafforzare le politiche di digitalizzazione delle opere onde consentire al numero più elevato possibile di persone di accedere più facilmente alle opere del patrimonio culturale europeo;

63.

sottolinea l'importanza della diplomazia culturale nonché la necessità che l'UE agisca sulla scena mondiale per rafforzare la competitività dei suoi SCC a livello globale;

64.

invita la Commissione a proporre strumenti adatti per consentire ai SCC di esportare verso i mercati internazionali a buone condizioni;

65.

chiede che attraverso il Servizio europeo per l'azione esterna siano promossi i SCC;

66.

rileva che la cultura ha effetti indiretti su altri settori economici; invita pertanto i SCC a rafforzare la cooperazione con altri settori, come quello delle TIC e del turismo, per far fronte alle sfide della tecnologia digitale, della globalizzazione e dell'accesso ai mercati internazionali;

Sviluppo locale e regionale

67.

insiste sull'importanza delle politiche territoriali della cultura e della creazione e pertanto sul ruolo centrale delle autorità locali, regionali e macroregionali nella promozione e nel sostegno ai SCC, tenendo debitamente conto anche della cultura popolare, mediante strumenti adeguati e finanziamenti adattati; accoglie con favore le iniziative delle amministrazioni di sviluppare strutture di sostegno alle imprese dell'industria creativa a livello regionale, anche attraverso progetti di finanziamento europeo;

68.

rileva che le industrie culturali e creative devono diventare parte delle strategie socio-economiche europee e nazionali; sottolinea la necessità di un maggiore coordinamento delle diverse politiche, comprese le politiche in materia industriale, d'istruzione e d'innovazione, di turismo e di sviluppo regionale, urbano, locale e territoriale; incoraggia altresì le autorità locali e regionali, conformemente al principio di sussidiarietà, a includere i SCC nelle loro strategie economiche a medio e a lungo termine;

69.

sottolinea il carattere transettoriale delle industrie culturali e creative quale strumento di comunicazione allettante e la loro importanza globale non soltanto per l'economia mondiale, ma anche per la crescita sostenibile, intelligente e inclusiva, l'innovazione, l'imprenditorialità, la coesione sociale e lo sviluppo della società; pone l'accento sul fatto che questi settori dispongono di un ricco potenziale di crescita a livello locale e regionale, in quanto rappresentano nuove opportunità di mercato per gli imprenditori delle industrie culturali e creative e, di conseguenza, di occupazione nel settore culturale;

70.

ritiene che le varie competenze contemplate da queste industrie e l'interazione tra i creatori e le tecnologie siano spesso radicate a livello locale e che, pertanto, dovrebbero essere sostenute attraverso la messa a punto, a livello locale e regionale, di piattaforme, di reti, di raggruppamenti di attività (cluster), di incubatori commerciali e di partenariati che promuoverebbero le sinergie, contribuirebbero a trovare meccanismi intesi a finanziare la creatività e l'innovazione e sosterrebbero la gestione delle offerte di lavoro e delle opportunità di finanziamento;

71.

ricorda l'impatto della cultura sul rilancio sociale ed economico delle città; esorta la Commissione a sostenere i processi di apprendimento tra pari nelle amministrazioni locali per dare la possibilità ai politici locali di condividere le buone pratiche;

72.

considera che la modernizzazione dell'infrastruttura culturale possa contribuire alla rivitalizzazione urbana, con ripercussioni positive sul piano socioeconomico;

73.

raccomanda di sfruttare il potenziale economico insito nei SCC per migliorare la qualità di vita nelle città e nelle regioni;

74.

incoraggia l'approccio basato sulle dinamiche territoriali in vista di una governance locale e regionale della cultura che riunisca tutti gli attori (artisti, enti locali, rappresentanti di categorie professionali ecc.);

75.

pone in rilievo il fatto che le industrie culturali e creative, quali fonti di potenziale in termini di nuovi e migliori posti di lavoro nelle regioni, sono in grado di contribuire all'integrazione sociale e territoriale; è preoccupato che tali aspetti relativi alle industrie culturali e creative non siano sufficientemente esaminati e sostenuti; sottolinea che in questi settori la raccolta di dati statistici è inadeguata a tutti i livelli, soprattutto a livello regionale e locale; evidenzia che occorre esaminare l'impatto delle TIC sui settori culturali e creativi affinché questi possano adeguarsi al nuovo ambiente tecnologico e traggano vantaggio dagli sviluppi tecnologici;

76.

sottolinea che i SCC, e in particolare le PMI, costituiscono una leva importante per la crescita e lo sviluppo a livello locale, regionale e transfrontaliero (fra Stati membri), segnatamente promuovendo il patrimonio culturale, il turismo e i poli di eccellenza, favorendo l'attrattiva dei territori e prestando particolare attenzione alle regioni con un grande patrimonio culturale, nonché mediante la ristrutturazione del tessuto socioeconomico, l'emergere di nuove attività e la creazione di posti di lavoro stabili e duraturi; segnala che questo vale in particolare per il settore turistico, poiché città e regioni con un forte settore culturale costituiscono una vera e propria attrattiva per chi viaggia;

77.

rileva l'importanza che rivestono i programmi educativi nella promozione della creatività fin dalla prima infanzia e dell'educazione artistica e culturale, dal momento che sviluppano l'interesse per il lavoro e i prodotti dell'industria creativa nei percorsi di istruzione primaria e secondaria; evidenzia che, essendo le autorità locali e regionali spesso responsabili per l'istruzione prescolare ed elementare, esse dovrebbero svolgere un importante ruolo didattico e culturale in questo processo, che consiste nel considerare la cultura e la creatività come parti integranti dello sviluppo regionale e urbano; sottolinea l'importanza della formazione non formale per potenziare la capacità degli adulti di adattarsi a un mercato del lavoro in costante evoluzione;

78.

evidenzia che i finanziamenti disponibili a titolo del futuro QFP, segnatamente a titolo del FSE e del FESR, dovrebbero essere usati per contribuire a rafforzare le industrie culturali e creative nonché la capacità istituzionale e amministrativa nazionale, regionale e locale di cooperare, accrescendo in tal modo i vantaggi economici, sociali, educativi e culturali derivanti da tali industrie; richiama l'attenzione sulle regioni ultraperiferiche, dove è più complesso fondare e sviluppare industrie culturali e creative;

79.

ritiene, a tale proposito, che le condizioni di territorializzazione imposte da taluni aiuti nazionali o regionali alla cinematografia contribuiscano al legame tra cultura e territorio, e debbano pertanto essere mantenute secondo i criteri previsti dalla comunicazione sul cinema del 2001 (17);

80.

segnala che i SCC stanno subendo profonde trasformazioni e consentono la creazione di cluster capaci di fungere da motore per il progresso e lo sviluppo di città e regioni;

81.

evidenzia il fatto che le industrie culturali e creative contribuiscono alla conservazione e al miglioramento dell'immenso patrimonio culturale, storico e architettonico europeo; sottolinea l'importanza dei beni culturali mobili, ossia dei manufatti quali prodotti della creatività umana nel corso di tutta la storia fino ai giorni nostri; rileva altresì che i SCC sono importanti per lo sviluppo dell'industria turistica dell'UE e rivestono grandissimo interesse per i turisti degli Stati membri dell'Unione così come di altri paesi; ritiene che, nella prospettiva di tale valore aggiunto, i SCC debbano essere fortemente sostenuti dal futuro bilancio dell'UE e attraverso documenti di programmazione nazionale e regionale elaborati per il periodo 2014-2020, in quanto portatori di importanti opportunità economiche;

82.

sottolinea la necessità di coltivare il patrimonio nazionale nonché di promuovere il patrimonio culturale regionale tanto all'interno del paese quanto all'estero;

83.

ritiene che le persone, i prodotti e i servizi creativi, quale parte della diversità culturale dell'UE, debbano costituire la base di un mercato unico europeo forte, di regioni ben sviluppate, come pure di economie locali ove possano contribuire alla creazione di nuove attività economiche e di nuovi posti di lavoro; chiede un utilizzo migliore delle industrie culturali e creative per attrarre in Europa nuovi investimenti e talenti diversi; sottolinea che gli imprenditori dei SCC non dispongono di un facile accesso ai finanziamenti; invita gli Stati membri ad adottare misure adeguate in ambito sociale e fiscale intese a sostenere l'economia creativa e nuovi modelli commerciali per le industrie culturali e creative che siano adeguati al mercato europeo, il che permetterebbe la mobilità degli artisti e delle persone che lavorano nelle industrie culturali e creative e li aiuterebbe a superare gli ostacoli legati ai diversi sistemi fiscali o sociali e alle barriere linguistiche, nonché a promuovere una migliore comprensione tra i paesi e le culture;

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o o

84.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.


(1)  GU L 201 del 25.7.2006, pag. 15.

(2)  GU C 311 del 21.12.2007, pag. 7.

(3)  GU C 287 del 29.11.2007, pag. 1.

(4)  GU L 372 del 27.12.2006, pag. 1.

(5)  GU L 327 del 24.11.2006, pag. 12.

(6)  GU C 247 E del 15.10.2009, pag. 32.

(7)  GU C 125 E del 22.5.2008, pag. 223.

(8)  GU C 247 E del 15.10.2009, pag. 25.

(9)  Doc. 8749/1/09 REV 1 e 8749/1/09 REV 1 COR 1.

(10)  GU C 377 E del 7.12.2012, pag. 135.

(11)  GU C 377 E del 7.12.2012, pag. 142.

(12)  Doc. 17566/12.

(13)  CdR 2391/2012.

(14)  Documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2012)0286.

(15)  COM(2012)0537 definitivo.

(16)  GU L 95 del 15.4.2010, pag. 1. Versione rettificata pubblicata nella GU L 263 del 6.10.2010, pag. 15.

(17)  GU C 43 del 16.2.2002, pag. 6.


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