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Document 52015XG0121(01)

Conclusioni del Consiglio sulla promozione dell’accesso dei giovani ai diritti al fine di favorirne l’autonomia e la partecipazione alla società civile

GU C 18 del 21.1.2015, p. 1–4 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

21.1.2015   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 18/1


Conclusioni del Consiglio sulla promozione dell’accesso dei giovani ai diritti al fine di favorirne l’autonomia e la partecipazione alla società civile

(2015/C 18/01)

IL CONSIGLIO,

RICONOSCENDO QUANTO SEGUE:

1.

Nel quadro del piano di lavoro dell’Unione europea per la gioventù per il 2014-2015 (1), il Consiglio ha fissato come priorità generale del trio di presidenza (IT, LV, LU) il tema del conferimento di responsabilità ai giovani, concentrandosi sull’accesso ai diritti, sull’autonomia, sulla partecipazione politica e sulla cittadinanza attiva.

2.

I giovani continuano ad essere negativamente colpiti dalla crisi economica e sociale che ha caratterizzato gli ultimi anni. I cambiamenti demografici, la disoccupazione giovanile e le condizioni di impiego precarie hanno pertanto reso loro più difficile il raggiungimento dell’autonomia e l’esercizio dei loro diritti in modo effettivo.

3.

I livelli elevati di disoccupazione giovanile hanno contribuito alla diffusione della povertà, della marginalità e dell’esclusione sociale, a problemi sanitari nonché a una perdita di fiducia nel futuro. La ricerca mostra inoltre che in alcuni Stati membri un numero crescente di giovani è disoccupato e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione (NEET) (2) e che esiste un forte nesso tra status socioeconomico e partecipazione politica: in generale i NEET votano meno (3), hanno minore fiducia nelle organizzazioni politiche e mostrano un impegno civico inferiore rispetto al resto della popolazione giovanile.

4.

Ciò nonostante, i giovani rappresentano una risorsa preziosa per la società. Le abilità, le competenze nonché la capacità creativa e innovativa di cui dispongono dovrebbero essere sempre tenute in considerazione in fase di attuazione delle strategie in materia di politiche giovanili a livello europeo, nazionale, regionale e locale.

CONSAPEVOLE DI QUANTO SEGUE:

5.

Vi sono indicazioni che i giovani diventano autonomi (4) più tardi che in passato.

6.

La congiuntura economica sfavorevole ha esacerbato le disuguaglianze intergenerazionali e potrebbe avere effetti duraturi sulla coesione sociale e la solidarietà delle nostre società.

7.

La crescente mobilità dei giovani in Europa, dovuta anche alla ricerca di un impiego in altri paesi, richiede un’attenzione adeguata per poter diventare una reale opportunità di sviluppo personale e professionale per i giovani. In tal senso, il programma Erasmus+ può svolgere un ruolo significativo nel promuovere sia una maggiore autonomia e partecipazione dei giovani alla vita sociale attraverso la mobilità, che il miglioramento di abilità e competenze importanti per l’occupabilità e la cittadinanza.

8.

Le conclusioni congiunte (5) della conferenza UE sulla gioventù tenutasi a Roma il 13-15 ottobre 2014 (6).

RICONOSCENDO LE SEGUENTI SFIDE ESSENZIALI:

9.

L’azione combinata dei fattori causati dalla crisi economica e sociale, quali la contrazione dei redditi, la mancanza di posti di lavoro e un maggiore precariato, ha diminuito la capacità dei giovani di diventare autonomi (7).

10.

Attualmente è pertanto necessario sviluppare misure e politiche adeguate per sostenere l’autonomia dei giovani e il loro passaggio all’età adulta. Ciò richiede un intervento non soltanto su politiche favorevoli alla transizione dei giovani dall’istruzione al mondo del lavoro, ma anche sugli aspetti connessi, come l’accesso ai finanziamenti, salute e benessere nonché la partecipazione politica e civica, al fine di fornire ai giovani gli strumenti necessari per aiutarli a diventare autonomi e a partecipare alla vita sociale.

11.

Per garantire l’accesso dei giovani ai diritti, l’UE deve tra l’altro impegnarsi a contrastare la disoccupazione giovanile, promuovere una cittadinanza attiva e ridurre lo squilibrio tra le abilità e le competenze acquisite dai giovani e quelle richieste dal mercato del lavoro, consentendo loro al contempo di contribuire alla creazione sostenibile di nuovi posti di lavoro con la promozione di un’istruzione di alta qualità e il miglioramento delle informazioni fornite ai datori di lavoro sulle capacità e competenze dei diplomati.

IN PROPOSITO OSSERVA QUANTO SEGUE:

12.

Nel contesto della cooperazione intersettoriale in materia di politica giovanile, l’UE e gli Stati membri, nell’ambito delle rispettive sfere di competenza e nel rispetto del principio di sussidiarietà, potrebbero promuovere, se opportuno, misure che affrontino le seguenti questioni:

sostenere l’autonomia e il benessere dei giovani e affrontare e prevenire tutte le forme di discriminazione cui sono confrontati molti di essi;

investire nella sensibilizzazione dei giovani sui loro diritti e su come farli valere;

sostenere il coinvolgimento dei giovani nel processo decisionale a tutti i livelli e mediante il riconoscimento delle organizzazioni giovanili come canale importante per la partecipazione alla cittadinanza attiva e lo sviluppo di quest’ultima;

continuare il percorso intrapreso verso il riconoscimento dell’animazione giovanile come strumento per incoraggiare la partecipazione e l’acquisizione delle abilità e delle competenze importanti per raggiungere l’autonomia;

ampliare le opportunità di partecipazione e il loro contributo alla vita della comunità, anche attraverso i media e le tecnologie dell’informazione, segnatamente per le decisioni che riguardano direttamente i giovani;

favorire l’alfabetizzazione mediatica e digitale come strumento per coltivare l’atteggiamento critico dei giovani e la cittadinanza attiva;

sostenere il riconoscimento e la convalida delle abilità e delle competenze acquisite tramite l’apprendimento informale e non formale, quali le attività di volontariato, e promuovere la partecipazione dei giovani alla vita civile, sociale e politica;

INVITA GLI STATI MEMBRI, NEL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ, A:

13.

Progredire verso l’individuazione delle barriere alla partecipazione dei giovani alla vita sociale e politica, valutando l’eventuale introduzione di misure volte ad affrontare tali barriere.

14.

Adoperarsi per promuovere l’accesso dei giovani a posti di lavori di qualità che offrano una retribuzione decorosa e protezione sociale e consentano loro di essere autonomi e avere una vita sicura e dignitosa.

15.

Promuovere pari opportunità e uguaglianza di genere per i giovani anche in materia di vita sociale, economica e politica. Valutare eventuali misure per fare in modo che i giovani siano in grado di conciliare vita lavorativa e vita privata.

16.

Investire in misure di prevenzione e di intervento volte a ridurre l’abbandono scolastico prematuro, soprattutto elaborando politiche finalizzate a offrire la parità di accesso ad un’istruzione di qualità e a fornire un sostegno mirato per migliorare gli ambienti scolastici. Occorre inoltre prestare attenzione a eliminare gli ostacoli che impediscono ai giovani di realizzare pienamente il loro potenziale nell’istruzione.

17.

Promuovere l’animazione giovanile tenendo conto dei risultati dello studio «Valore dell’animazione giovanile» (8), in quanto strumento fondamentale per consentire ai giovani di sviluppare le loro iniziative e sostenere la transizione dei giovani verso l’età adulta.

18.

Prendere in esame la promozione dello sviluppo di programmi di edilizia sociale (9) incentrati in particolare sui giovani a basso reddito, come gli studenti, i tirocinanti e i giovani disoccupati.

19.

Esaminare come promuovere l’istituzione di regimi destinati ai giovani con l’obiettivo di sostenerne i progetti imprenditoriali.

20.

Sostenere lo sviluppo di servizi d’informazione di facile impiego che possano contribuire ad informare i giovani sul loro accesso ai diritti.

21.

Favorire l’accesso dei giovani alla vita culturale allo scopo di aiutarli a contribuire alla costruzione di una società più coesa.

INVITA GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE, NELLE LORO RISPETTIVE SFERE DI COMPETENZA E NEL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ E DELLE RESPONSABILITÀ DEGLI STATI MEMBRI IN MATERIA DI POLITICHE GIOVANILI, A:

22.

Continuare a investire nella promozione dell’autonomia dei giovani mediante lo sviluppo e il sostegno delle politiche giovanili e dell’animazione giovanile e, ove opportuno, mediante adeguato sostegno e finanziamenti alle organizzazioni indipendenti e giovanili o guidate da giovani.

23.

Promuovere il principio che l’autonomia e la partecipazione dei giovani siano considerate come un aspetto importante da prendere in considerazione nella definizione delle strategie sociali ed economiche dell’UE.

24.

Sostenere campagne e programmi educativi destinati a sensibilizzare ai diritti umani (compresi i diritti civili e politici, economici, sociali e culturali) e a come i giovani possano beneficiarne pienamente, anche per mezzo delle reti esistenti. Particolare attenzione dovrebbe essere riservata ai giovani più svantaggiati.

25.

Promuovere il ricorso alle opportunità offerte dal programma Erasmus+, comprese quelle relative alla formazione degli insegnanti e degli animatori giovanili in materia di diritti umani (compresi i diritti civili e politici, economici, sociali e culturali) affinché essi possano fungere da moltiplicatori nei rispettivi istituti di istruzione e formazione.

26.

Garantire che il piano di lavoro dell’UE per la gioventù sia attuato prontamente mediante una reale cooperazione intersettoriale.

27.

Ricorrere alla garanzia per i giovani quale strumento per promuovere una riforma strutturale e lo scambio di buone prassi negli Stati membri, soprattutto per quanto riguarda il monitoraggio dell’attuazione con riferimento alla transizione dei giovani dall’istruzione al mondo del lavoro.

28.

Istituire uno scambio di migliori prassi nel quadro delle strutture esistenti per analizzare e discutere la situazione dei giovani relativamente alla loro autonomia, alla loro partecipazione alla società civile e al loro benessere e apportare i necessari miglioramenti a tutti i livelli.

INVITA LE ORGANIZZAZIONI GIOVANILI E I SOGGETTI INTERESSATI A:

29.

Sfruttare al massimo le opportunità offerte dal programma Erasmus+ e promuovere tale programma per dotare i giovani delle pertinenti abilità e competenze, favorendone l’autonomia e incoraggiando la loro partecipazione attiva alla società.

30.

Informare i giovani sull’accesso ai diritti in generale e più in particolare nel contesto delle loro attività, e mettere a punto iniziative concrete di sensibilizzazione, quali i servizi di informazione, sugli aspetti connessi alla loro autonomia e al loro accesso ai diritti.

INVITA LA COMMISSIONE A:

31.

Analizzare, nel contesto degli strumenti del quadro rinnovato, la situazione e gli ostacoli cui si trovano confrontati i giovani nell’accedere ai loro diritti sulla base di contributi volontari degli Stati membri, e coinvolgendo anche esperti, responsabili politici, rappresentanti del mondo giovanile e altre organizzazioni della società civile. Inoltre, tale analisi dovrebbe essere regolarmente riveduta al fine di contribuire anche allo scambio di esperienze e buone prassi tra Stati membri.

32.

Rafforzare l’approccio intersettoriale alla politica giovanile e provvedere affinché nella definizione di politiche e programmi la Commissione tenga conto, ove opportuno, dell’accesso dei giovani ai diritti.

33.

Svolgere un’opera di sensibilizzazione, attraverso il Portale europeo per i giovani, alle tematiche connesse alla partecipazione dei giovani, compresa l’autonomia e l’accesso ai diritti.

34.

Proporre eventuali misure atte a incoraggiare la partecipazione dei giovani alla vita democratica in Europa. A tale riguardo si dovrebbero tenere in considerazione i lavori svolti dal Consiglio d’Europa e dal «partenariato sui giovani tra la Commissione europea e il Consiglio d’Europa».

35.

Tenere conto dei lavori in corso sull’inclusione sociale - concentrandosi sulle attività di sensibilizzazione, l’accesso ai diritti sociali e la lotta contro le nuove forme di xenofobia e discriminazione - nell’ambito del quadro concordato per il «Partenariato sui giovani tra la Commissione europea e il Consiglio d’Europa».


(1)  Risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, su un piano di lavoro dell’Unione europea per la gioventù (2014/C 183/02).

(2)  Studio di EUROFOUND — «NEETs - Young people not in employment, education or training: Characteristics, costs and policy responses in Europe» (NEET — Giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione: caratteristiche, costi e risposte politiche in Europa) — http://www.eurofound.europa.eu/publications/htmlfiles/ef1254.htm

(3)  «Le statistiche descrittive per le persone di età compresa tra i 15 e i 29 anni indicano che i NEET sono notevolmente meno impegnati in politica rispetto al resto della popolazione giovanile» (Studio di EUROFOUND — «NEETs — Young people not in employment, education or training: Characteristics, costs and policy responses in Europe, pag. 95») — http://www.eurofound.europa.eu/publications/htmlfiles/ef1254.htm

(4)  Un prerequisito per l’autonomia dei giovani è la disponibilità delle risorse, del sostegno e delle opportunità necessari affinché essi scelgano di vivere in modo indipendente, conducano la propria vita, partecipino pienamente alla vita sociale e politica in tutti i settori della vita quotidiana e siano in grado di prendere decisioni indipendenti. La capacità dei giovani di diventare autonomi non riguarda soltanto la sfera lavorativa, ma anche la capacità di sviluppare il proprio potenziale, fare le loro scelte e vivere in modo indipendente disponendo degli strumenti per partecipare in modo critico e attivo alla vita sociale, politica ed economica delle loro comunità.

(5)  Doc. 14429/14.

(6)  Tali conclusioni congiunte sono state adottate dalla conferenza UE sulla gioventù tenutasi a Roma, un evento informale ricorrente, organizzato dai paesi del trio di presidenza con il sostegno della Commissione europea come parte integrante del dialogo strutturato adottato dal Consiglio tramite la risoluzione (2009/C 311/01) su un quadro rinnovato di cooperazione europea in materia di gioventù e la risoluzione (2014/C 183/01) sulla panoramica del processo di dialogo strutturato, compresa l’inclusione sociale dei giovani.

(7)  http://www.eurofound.europa.eu/publications/htmlfiles/ef1404_it.htm

(8)  «Lavorare con i giovani: il valore dell’animazione giovanile nell’UE» (Commissione europea, 2014, http://ec.europa.eu/youth/library/study/youth-work-report_en.pdf).

(9)  Soluzioni abitative messe a disposizione dagli enti locali da poter affittare a basso prezzo.


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