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Document 62014TN0636

    Causa T-636/14: Ricorso proposto il 27 agosto 2014 — Italia/Commissione

    GU C 388 del 3.11.2014, p. 20–20 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    3.11.2014   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    C 388/20


    Ricorso proposto il 27 agosto 2014 — Italia/Commissione

    (Causa T-636/14)

    2014/C 388/24

    Lingua processuale: l’italiano

    Parti

    Ricorrente: Repubblica italiana (rappresentanti: P. Gentili, avvocato dello Stato, G. Palmieri, agente)

    Convenuta: Commissione europea

    Conclusioni

    La ricorrente chiede che il Tribunale voglia:

    Annullare l’Avviso di posto vacante per un posto di Direttore del Centro di traduzione degli organismi dell’Unione europea (Lussemburgo) Gruppo di funzioni AD, grado 14, (COM/2014/10356), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 17 giugno 2014 C 185 A;

    Condannare la Commissione alle spese del giudizio.

    Motivi e principali argomenti

    Il presente ricorso si propone contro l’avviso sopracitato, nella misura in cui le candidature dovranno presentarsi necessariamente in inglese, francese o tedesco.

    A sostegno del suo ricorso, la ricorrente deduce due motivi.

    1.

    Primo motivo, vertente sulla violazione degli artt. 18 e 24 n. 4 TFUE; 22 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea; 1 e 2 del regolamento 1/58; 1 quinquies nn. 1 e 6 dello Statuto dei funzionari (applicabile per analogia agli agenti temporanei e richiamato dall’avviso impugnato)

    Si fa valere a questo riguardo che, attraverso il rinvio al sito internet della Commissione che conteneva tale previsione vincolante, l’avviso ha imposto ai candidati di presentare il curriculum e la lettera di motivazione obbligatoriamente in inglese, francese o tedesco, anziché in una qualsiasi delle lingue dell’Unione.

    2.

    Secondo motivo, vertente sulla violazione dei principi del legittimo affidamento e di leale cooperazione (art. 4, par. 3, TUE)

    Si fa valer a questo riguardo che durante la procedura di adozione dell’avviso in questione, la Commissione avrebbe assicurato formalmente il governo italiano che la suddetta discriminazione linguistica sarebbe stata rimossa, avendo tenuto, invece, un comportamento opposto nel redigere l’avviso e nel predisporre le regole di funzionamento del sito internet cui l’avviso rinvia per la presentazione delle candidature.


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