EUR-Lex Access to European Union law

Back to EUR-Lex homepage

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document 52011IR0191

Parere del Comitato delle regioni su «Il futuro della capitale europea della cultura»

GU C 113 del 18.4.2012, p. 17–21 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

18.4.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 113/17


Parere del Comitato delle regioni su «Il futuro della capitale europea della cultura»

2012/C 113/05

IL COMITATO DELLE REGIONI

riconosce che la capitale europea della cultura (CEC) rappresenta un evento di valore che evidenzia la ricchezza, la diversità e gli aspetti comuni delle culture europee; al tempo stesso, rileva che il programma CEC ha dato un contributo speciale all'emergere di un'identità europea in un periodo di rapida crescita culturale per l'Unione europea;

sottolinea che il crescente prestigio del titolo ha altresì dato alla cultura un posto importante nell'agenda politica degli Stati membri, delle regioni e delle città;

ribadisce la sua convinzione che il concetto di dialogo interculturale, associato alla coesione sociale e territoriale, può contribuire a instillare i valori di base della vita privata, sociale e civica, come la solidarietà, la responsabilità, la tolleranza e il rispetto. Esso può anche favorire la capacità di comunicazione tra individui e gruppi con un bagaglio culturale differente e aiutarli a vivere insieme in modo solidale;

rileva che le città a cui è stato conferito il titolo CEC hanno visto il loro settore culturale rafforzarsi in misura significativa e hanno registrato un aumento sostenuto della partecipazione culturale, soprattutto tra i giovani;

sottolinea che la CEC deve essere un processo in cui il pubblico locale viene allargato attraverso programmi educativi, nonché azioni di partecipazione e sensibilizzazione in rapporto a temi locali ed europei.

Relatore

Anton ROMBOUTS (NL/PPE), sindaco di 's-Hertogenbosch

I.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO DELLE REGIONI

Contesto generale

1.

accoglie favorevolmente il fatto che la Commissione stia lavorando a un nuovo quadro giuridico per la capitale europea della cultura (CEC) e abbia organizzato una consultazione online e un incontro pubblico nel 2010-2011. Rinnova il suo impegno a contribuire alla fase di discussione, come affermato nel parere in merito alla Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la decisione 1419/1999/CE riguardante un'azione comunitaria a favore della manifestazione "La capitale europea della cultura" per gli anni dal 2005 al 2019  (1);

2.

mette in evidenza l'importanza di proseguire il programma CEC oltre il 2019;

3.

riconosce che la CEC rappresenta un evento di valore che evidenzia la ricchezza, la diversità e gli aspetti comuni delle culture europee; al tempo stesso, rileva che il programma CEC ha dato un contributo speciale all'emergere di un'identità europea in un periodo di rapida crescita culturale per l'Unione europea;

4.

sottolinea che il crescente prestigio del titolo ha altresì dato alla cultura un posto importante nell'agenda politica degli Stati membri, delle regioni e delle città. Inoltre, la ricerca e gli investimenti nella cultura rappresentano uno strumento importante per garantire prosperità e coesione sociale nelle città e nelle regioni, sia a livello nazionale che a livello europeo;

5.

ritiene che dare ai giovani l'opportunità di prendere parte a una serie di eventi culturali allarghi i loro orizzonti e li aiuti a superare i loro pregiudizi e la paura di ciò che è straniero e sconosciuto per loro, contribuendo così al dialogo multiculturale;

6.

ribadisce la sua convinzione che il concetto di dialogo interculturale, associato alla coesione sociale e territoriale, può contribuire a instillare i valori di base della vita privata, sociale e civica, come la solidarietà, la responsabilità, la tolleranza, il rispetto, la lotta per il progresso sociale e la comprensione della diversità sociale e culturale. Esso può anche favorire la capacità di comunicazione tra individui e gruppi con un bagaglio culturale differente e aiutarli a vivere insieme in modo solidale (2);

7.

riconosce che il programma CEC ha avuto un impatto economico, sociale e culturale di vasta portata; il titolo imprime un forte slancio al settore creativo, che riveste un ruolo economico importante in Europa a tutti gli effetti e agisce da motore economico per altri settori;

8.

rileva che le città a cui è stato conferito il titolo CEC hanno visto il loro settore culturale rafforzarsi in misura significativa e hanno registrato un aumento sostenuto della partecipazione culturale, soprattutto tra i giovani;

9.

sottolinea che gli enti locali e regionali sono i migliori conoscitori delle realtà e delle situazioni che le (città candidate a) capitali europee della cultura devono affrontare, e sono nella posizione migliore per contribuire ad elaborare e attuare la CEC nel pieno rispetto del principio di solidarietà. Inoltre, nella maggior parte degli Stati membri, gli enti locali e regionali hanno la diretta responsabilità di garantire che gli eventi culturali siano ben organizzati e realizzati e, quindi, possiedono un patrimonio di conoscenze ed esperienze che può essere utile per trovare approcci innovativi e creativi.

Raccomandazioni

A.   Continuazione e intensificazione del programma capitale della cultura

10.

condivide la conclusione della Commissione europea secondo cui il titolo di CEC continua ad essere considerato di gran valore, è all'origine di programmi culturali di vasta portata e ha un'incidenza significativa (3); in tal senso, invita a proseguire l'iniziativa, che dovrebbe continuare a promuovere la partecipazione dei cittadini e lo sviluppo a lungo termine; fa presente che la CEC dopo il 2019 dovrebbe cercare di adottare un approccio equilibrato nei confronti della cultura, che andrebbe sostenuta non solo in quanto mezzo per realizzare rendimenti tangibili e quantificabili sugli investimenti, ma anche per il suo valore intrinseco;

11.

indica che il programma CEC può contribuire a costruire l'Europa del futuro. Tendenze quali il nazionalismo, l'individualismo e il consumismo, oltre a un'infrastruttura sociale pericolante, richiedono tutte attenzione. La globalizzazione, l'accresciuta mobilità e le frontiere aperte allargano la nostra visione sul mondo. Gli europei sono anche "cittadini del mondo", ma al tempo stesso esiste una necessità di proteggere e mantenere le culture locali proprie delle popolazioni. L'Europa dovrebbe essere capace di permettere alla cultura locale di prosperare man mano che viene sviluppata un'identità europea inclusiva; l'innovazione industriale, sociale e ambientale è cruciale per dare impulso alla competitività europea, che contribuirà a rafforzare la coesione territoriale;

12.

rileva che il programma CEC deve essere basato sul panorama culturale locale e regionale e quindi il coinvolgimento dei cittadini e di tutti i soggetti pubblici e privati che operano sul territorio è cruciale in tutte le differenti fasi del progetto; sottolinea che la CEC deve essere un processo in cui il pubblico locale viene allargato attraverso programmi educativi, nonché azioni di partecipazione e sensibilizzazione in rapporto a temi locali ed europei. Le capitali europee della cultura devono essere più strettamente coinvolte nelle azioni e iniziative che l'UE realizza per attuare i programmi attuali o futuri nel campo della cultura e bisogna progressivamente includere la possibilità per tali capitali di diventare terreno di applicazione delle suddette azioni e iniziative;

13.

ammette che la CEC si è dimostrata efficace nello sviluppare programmi che stimolano l'inclusione e il dialogo interculturale, e nota che molte delle precedenti manifestazioni Capitale della cultura si sono svolte in città poste di fronte a sfide di coesione sociale e d'integrazione. L'accesso alla cultura rappresenta un mezzo importantissimo per accrescere il senso di responsabilità e di cittadinanza, il benessere individuale e collettivo, la mobilità sociale, la solidarietà, ecc. Alla luce di questa considerazione, il programma CEC deve essere imperniato sui cittadini e sulla società civile;

14.

ribadisce la sua convinzione che il settore culturale svolga una parte importante nel raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020. Richiama l'attenzione sulle enormi opportunità offerte dal turismo culturale per lo sviluppo economico di molte regioni. Ciononostante, mette in guardia contro la tendenza a sottolineare in modo unilaterale l'importanza puramente economica della cultura. Altrettanto importante è la rilevanza della cultura nel creare un ambiente di vita gradevole e dinamico, che rappresenta un requisito indispensabile per lo sviluppo (4);

15.

sostiene l'idea che lo strumento CEC debba continuare oltre il 2019 e propone che venga esteso per permettergli di concentrasi in misura maggiore sulla ricerca - e scoperta - delle molteplici sfaccettature della/delle identità culturali degli europei. A questo scopo il contenuto del programma dovrebbe essere più aperto verso altre culture e controparti non europee, per evidenziare il valore e la ricchezza delle culture europee in modo ancor più efficace.

B.   Contesto pluriennale

16.

osserva che la CEC si è trasformata nel corso degli ultimi 25 anni da festival estivo ad evento culturale che si svolge nell'arco di un intero anno e che comprende elementi importanti di sviluppo culturale, sociale ed economico. Talune città hanno esteso la CEC sull'arco di alcuni anni, precedenti e successivi all'evento. Questo approccio ha avuto un notevole successo nell'incoraggiare la popolazione locale a partecipare all'anno CEC vero e proprio, nello stimolare lo sviluppo culturale e la partecipazione e nell'accrescere la sensibilizzazione e la cooperazione internazionali;

17.

ribadisce che l'approccio pluriennale ha avuto successo in quanto contribuisce a consolidare i miglioramenti realizzati nella città e nella regione, nonché le nuove reti (europee) che sono sorte in rapporto al titolo CEC. Inoltre esso contribuisce a garantire, specialmente in questi tempi di pressione finanziaria, che l'investimento nella cultura rimanga nell'agenda politica nel lungo termine. L'attuale criterio "città e cittadini" richiede che l'evento sia sostenibile e formi parte integrante di sviluppi culturali e sociali di lungo termine. Ciononostante, la maggior parte della CEC è ancora concentrata sull'organizzazione di festeggiamenti culturali nel corso dell'anno. A questo proposito, una collaborazione più strutturata tra le attuali capitali europee della cultura e quelle che lo sono state in passato e lo saranno in futuro potrebbe dare un contributo positivo;

18.

riafferma la sua convinzione che le città debbano utilizzare l'evento nel quadro di una strategia di sviluppo di lungo termine per promuovere approcci più sostenibili allo sviluppo culturale e per potenziare l'impatto e l'eredità delle città CEC, come affermato nel parere in merito alla Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un'azione comunitaria a favore della manifestazione "Capitale europea della cultura" per gli anni dal 2007 al 2019. Per sviluppare queste strategie a lungo termine e rispondere così alle nuove sfide a livello locale e regionale, ribadisce l'opportunità di formulare e sviluppare politiche culturali consensuali a medio e lungo termine, un aspetto di cui è possibile farsi carico soltanto sulla base di una volontà istituzionale chiara e di una piena partecipazione degli attori sociali pubblici e privati;

19.

prende atto che il titolo di CEC è conferito per un anno specifico; ricorda l'importanza di inquadrare le attività in un contesto pluriennale e di integrarle in una politica di lungo periodo, in termini di sviluppo culturale, economico, sociale e spaziale;

20.

sottolinea che gli Stati membri devono prestare una grande attenzione alla realizzazione del progetto Capitale europea della cultura, soprattutto in relazione alla sua sostenibilità. Ogni singolo progetto CEC dovrebbe essere adeguatamente sostenuto dallo Stato interessato e dovrebbe essere inserito nella sua politica e strategia a lungo termine.

C.   Incoraggiare il coinvolgimento della regione circostante

21.

si rende anche conto dell'evoluzione del programma CEC in termini di tipi di città e regioni coinvolte. Nella prima fase le città, che erano designate dagli Stati membri, erano generalmente la capitale o altre grandi città. Poi, col passare del tempo, il titolo è stato sempre più spesso conferito a città più piccole ("la seconda città più importante", oppure centri culturali regionali). La dimensione decrescente della città candidata ha reso sempre più necessario il coinvolgimento della regione circostante. Le città medie e grandi sono luoghi d'incontro; sono centri d'interscambio commerciale, di sviluppo industriale, d'istruzione o di governo; sono situate al centro di una regione di cui riflettono il carattere. Rileva che questo sviluppo è stato riconosciuto attraverso l'inclusione della dimensione regionale nel programma CEC dopo il 2007; sottolinea pertanto il valore aggiunto di incoraggiare un approccio regionale al titolo di CEC. Allo stesso modo, si dovrebbe considerare una possibile designazione a livello regionale, nel cui ambito l'interesse culturale dovrebbe dirigersi principalmente verso la regione, sotto la responsabilità della sua città principale;

22.

evidenzia che in futuro la città candidata dovrebbe essere incoraggiata in modo anche più energico a coinvolgere la regione circostante - o persino l'euroregione nel caso delle città di confine - nel programma CEC, attraverso la stipula di accordi di partenariato che garantiscano lo svolgimento del lavoro comune in tutte le fasi dell'iniziativa; riconosce l'importanza di un sistema di governance saldo che garantisca la sostenibilità dell'impegno politico e finanziario. Un forte sostegno politico interpartitico, che includa la garanzia del bilancio, l'indipendenza degli artisti e il coinvolgimento dei cittadini, dovrebbe rappresentare un elemento fondamentale nel sistema di governance;

23.

sottolinea il ruolo vitale che le reti e le città creative, nel quadro di un ecosistema innovativo aperto, svolgono nelle economie moderne, in quanto le città, le regioni, gli istituti universitari/di ricerca e le imprese cooperano in misura sempre maggiore gli uni con gli altri su temi strategici per ottenere economie di scala e di campo, per generare ricadute di conoscenza e per coordinare la pianificazione dell'infrastruttura; chiede che gli enti locali e regionali siano strettamente coinvolti nella preparazione dei quadri giuridici e dei programmi di finanziamento;

24.

ricorda l'importanza della dimensione europea dell'evento (5); concorda che il programma CEC si prefigge di promuovere la cooperazione europea, di evidenziare la ricchezza della cultura europea e di coinvolgere e mobilitare i cittadini; ribadisce che incentivare l'attivo coinvolgimento dei territori regionali circostanti nel programma CEC promuoverebbe questo obiettivo e garantirebbe che gli effetti positivi venissero avvertiti in un contesto regionale (più ampio);

25.

ribadisce che la Commissione europea dovrebbe essere attenta ai nuovi sviluppi nel programma CEC, dovrebbe studiarli da vicino e appoggiarli; ricorda che nell'elaborazione dei programmi la Commissione europea dovrebbe tenere in debito conto il potenziale culturale dei partenariati urbani e regionali – che sono così importanti per l'intera società – e fare propri i nuovi sviluppi qualitativi (6).

D.   Incoraggiare la partecipazione alla preselezione

26.

riconosce che la CEC è uno dei programmi dell'UE di maggior successo, in quanto fornisce un'opportunità senza pari alla città ospitante e alla regione circostante, e persino alle città candidate, di compiere un "balzo in avanti" sotto il profilo culturale, sociale ed economico, realizzando in alcuni anni una trasformazione che normalmente richiede una generazione;

27.

invita pertanto a incoraggiare la partecipazione di un ampio ventaglio di candidature alla selezione per il titolo CEC; fa notare che l'esperienza degli ultimi anni mostra che la semplice presentazione della domanda ha effetti positivi per le città candidate in termini di ricadute economiche e di immagine. Inoltre la competizione per il titolo dà origine a nuove reti (internazionali) e a una più efficace cooperazione tra partner all'interno di una regione;

28.

prende atto dei problemi per gli Stati membri e per il sistema della giuria europea derivanti dalla necessità di esaminare un numero crescente di città candidate, dai costi crescenti della gara e dalle questioni organizzative connesse al concorso. Il Comitato invita la Commissione europea a evidenziare come positiva la crescita del numero di città candidate e a impostare la procedura di selezione dopo il 2019 sulla base di questa tendenza;

29.

sottolinea che la Commissione europea, gli Stati membri e le città candidate dovrebbero lavorare in stretto partenariato per una maggiore sensibilizzazione del pubblico al titolo nelle città e nelle regioni. La Commissione dovrebbe continuare a sviluppare il valore di marchio del titolo CEC, gli Stati membri dovrebbero dare ampia pubblicità alla competizione a livello nazionale e le città hanno la particolare responsabilità di utilizzare il loro contatto diretto con i cittadini per spiegare e comunicare i benefici dell'iniziativa. Infatti, se i cittadini non hanno una chiara comprensione degli obiettivi del titolo CEC, è difficile che una città ottenga il sostegno pubblico per la sua candidatura. Ciò può scoraggiare alcune città potenziali candidate dal competere per il titolo;

30.

sottolinea che un quadro più solido per il concorso è auspicabile; propone che il "concorso" sia organizzato in modo che tutte le città candidate contribuiscano allo sviluppo della cultura a livello europeo, nazionale e/o regionale. Le attività previste come parte del processo di candidatura potrebbero essere progettate per mostrare in che modo ogni città o regione contribuisca agli obiettivi di politica culturale e potrebbero anche includere un impegno da parte di tutte le città a continuare questo lavoro negli anni precedenti la CEC (a prescindere dall'eventuale "vincitore"). Un quadro più chiaro per il concorso contribuirebbe a ridurre l'attrito tra città e regioni e aiuterebbe i candidati a contribuire alle più ampie agende UE e nazionali. In sostanza, ciò equivale a stimolare un sano atteggiamento consistente nel "cooperare per competere";

31.

esorta vivamente la Commissione a chiedere agli Stati membri di offrire pieno sostegno, per il tramite delle loro autorità e istituzioni nazionali, alla città che è stata designata capitale della cultura.

E.   Procedura di selezione

32.

sostiene il sistema di rotazione tra Stati membri seguito attualmente (dal 2007) per il conferimento del titolo CEC, ammettendo che questo sistema garantisce pari opportunità alle città e agli Stati membri più piccoli di avere il titolo malgrado bilanci più modesti;

33.

chiede alla Commissione europea di prendere in considerazione l'idea di reintrodurre nella nuova base giuridica della CEC la possibilità, per le città di paesi terzi, di candidarsi al titolo CEC; l'esperienza di Istanbul 2010 va in questa direzione (7);

34.

ribadisce che il rappresentante del CdR nel comitato di selezione deve continuare ad essere uno dei suo membri eletti, come è stata la prassi abituale in passato; si rende conto tuttavia che la partecipazione al comitato non rappresenta un posto onorario e che essa implica un carico di lavoro considerevole e una responsabilità significativa nei confronti delle città concorrenti; chiede che la Commissione confermi il ruolo del Comitato delle regioni nel comitato di monitoraggio e che questo comitato continui a svolgere un ruolo attivo nel garantire che le sinergie tra i programmi culturali delle città designate siano sviluppate nella fase di preparazione del programma (8). È auspicabile stabilire criteri di valutazione più obiettivi che consentano alle città candidate eliminate di imparare dai propri errori e di orientare le candidature future.

Bruxelles, 15 febbraio 2012

La presidente del Comitato delle regioni

Mercedes BRESSO


(1)  CdR 393/2003 fin.

(2)  CdR 251/2008 fin.

(3)  Valutazione ex post della manifestazione "La capitale europea della cultura 2010" (Essen nella Ruhr, Pécs, Istanbul) COM(2011) 921 final.

(4)  CdR 172/2007 fin.

(5)  CdR 393/2003 fin.

(6)  CdR 172/2007 fin.

(7)  Valutazione ex post della manifestazione «La capitale europea della cultura 2010» (Essen nella Ruhr, Pécs, Istanbul) COM(2011) 921 final.

(8)  CdR 251/2005 fin.


Top