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Document 52010AR0244

Parere del Comitato delle regioni sul tema «Il piano d'azione dell'UE sull'energia 2011-2020» (parere di prospettiva)

GU C 42 del 10.2.2011, p. 6–11 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

10.2.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 42/6


Parere del Comitato delle regioni sul tema «Il piano d'azione dell'UE sull'energia 2011-2020» (parere di prospettiva)

2011/C 42/02

IL COMITATO DELLE REGIONI

apprezza il fatto che, nella comunicazione Energia 2020 - Una strategia per un'energia competitiva, sostenibile e sicura, la Commissione europea sottolinei il ruolo di primo piano che i comuni svolgono nella ricerca di soluzioni energetiche innovative e integrate a livello locale, e prende atto in particolare dell'impegno della Commissione a rafforzare iniziative come il Patto dei sindaci. Deplora tuttavia che nel documento la Commissione non riconosca esplicitamente l'importante ruolo svolto dalle regioni,

prende nota delle esigenze ambiziose che figurano nella comunicazione Energia 2020 riguardo al contributo locale e regionale alla realizzazione degli obiettivi dell'UE in materia di politica energetica, ma deplora la mancanza di nuovi impegni specifici in merito ai finanziamenti e ai fondi destinati agli investimenti locali e regionali nell'energia sostenibile,

chiede che la riduzione del fabbisogno di energia diventi una priorità fondamentale e, al pari del Parlamento europeo nella sua risoluzione del giugno 2010 sulla strategia Europa 2020, insiste perché venga fissato un obiettivo vincolante di riduzione del consumo energetico del 20 % entro il 2020. In questo contesto, occorre definire chiaramente i vari livelli d'intervento per garantire l'adesione alle misure adottate, nonché il loro coordinamento e la loro coerenza complessiva,

chiede che la politica energetica diventi una delle priorità assolute del bilancio dell'UE affinché possa usufruire di una quota più ampia delle risorse disponibili nel quadro della politica di coesione. Le priorità degli interventi concreti dei fondi strutturali vanno stabilite a livello locale e regionale.

Relatore

:

Michel LEBRUN (BE/PPE), membro del Parlamento della comunità francese

IL COMITATO DELLE REGIONI

1.

fa presente alle istituzioni dell'Unione europea la necessità di assicurare alle popolazioni degli Stati membri un accesso sicuro, a prezzi abbordabili e sostenibile all'energia. In questa prospettiva, la politica energetica può contribuire in maniera determinante alla promozione di un'Europa più efficiente nell'uso delle risorse e dell'energia, più sostenibile, a basse emissioni di carbonio, più sicura e competitiva, nel quadro della nuova strategia Europa 2020 per la crescita e l'occupazione (1);

2.

ribadisce che l'azione a livello locale e regionale rimane essenziale per conseguire tali obiettivi. A questo proposito, il ruolo cruciale delle regioni e dei comuni è già stato chiaramente riconosciuto dalla Commissione e dal Parlamento europeo;

3.

apprezza il fatto che, nella comunicazione Energia 2020 - Una strategia per un'energia competitiva, sostenibile e sicura, la Commissione europea sottolinei il ruolo di primo piano che i comuni svolgono nella ricerca di soluzioni energetiche innovative e integrate a livello locale, e prende atto in particolare dell'impegno della Commissione a rafforzare iniziative come il Patto dei sindaci. Deplora tuttavia che nel documento la Commissione non riconosca esplicitamente l'importante ruolo svolto dalle regioni;

4.

sottolinea che in settori quali i trasporti, gli alloggi, gli edifici pubblici, le infrastrutture per l'illuminazione pubblica e altre infrastrutture pubbliche, la cui pianificazione e fornitura sono di competenza degli enti locali e regionali, si possono realizzare riduzioni delle emissioni di CO2, un controllo dei consumi e risparmi energetici significativi;

5.

chiede pertanto che nel futuro sviluppo della politica energetica europea venga promosso un attivo coordinamento tra gli Stati membri e la Commissione a livello nazionale, regionale ed europeo; questa politica dovrebbe prendere in considerazione, sin dalla fase di elaborazione, gli aspetti regolamentari e finanziari, nonché gli investimenti materiali e umani necessari per la sua attuazione;

6.

sottolinea l'importanza di rafforzare gli strumenti che sostengono lo sviluppo delle energie rinnovabili e di mettere a punto soluzioni in materia di efficienza ed efficacia energetica a livello locale e regionale. A tal fine occorre prevedere un finanziamento adeguato ed accessibile agli enti regionali e locali;

7.

prende nota delle esigenze ambiziose che figurano nella comunicazione Energia 2020 riguardo al contributo locale e regionale alla realizzazione degli obiettivi dell'UE in materia di politica energetica, ma deplora la mancanza di nuovi impegni specifici in merito ai finanziamenti e ai fondi destinati agli investimenti locali e regionali nell'energia sostenibile;

8.

chiede che i fondi e i finanziamenti comunitari siano rivisti al fine di privilegiare le azioni volte a sviluppare i mezzi di produzione di energia rinnovabile e a migliorare l'efficienza energetica. Agli enti locali e regionali disposti ad investire nei programmi e nelle misure di efficienza energetica, nella promozione delle fonti di energia sostenibile e nella riduzione delle emissioni di CO2 dovrebbe essere consentito un accesso più agevole ai prestiti della BEI. Bisognerebbe inoltre istituire un fondo per gli investimenti nell'energia, finanziato mediante l'introduzione di una nuova tassa sulle emissioni di carbonio all'interno dell'UE da applicare ai principali produttori di emissioni di gas a effetto serra.

I.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

Osservazioni principali

9.

si compiace dell'invito della Commissione europea a formulare un parere sul ruolo delle regioni nel quadro della nuova politica energetica e del nuovo piano d'azione dell'UE sull'energia;

10.

sottolinea l'importanza di elaborare una strategia energetica europea ambiziosa e innovativa che permetta all'Unione europea di diventare leader tecnologico sia nel campo dell'efficienza energetica che in quello dello sfruttamento dell'energia rinnovabile. Questa strategia dovrà garantire, al tempo stesso, sicurezza dell'approvvigionamento (per cui è indispensabile una diversificazione), controllo dei consumi, prezzi abbordabili e protezione dell'ambiente; la sicurezza energetica e la lotta al cambiamento climatico devono imperativamente formare oggetto di un approccio integrato. È fondamentale che i prezzi dell'energia siano abbordabili per i cittadini meno abbienti, i quali destinano spesso una quota significativa del loro reddito alle spese di riscaldamento, raffreddamento, illuminazione e funzionamento degli elettrodomestici, e che i programmi di efficienza energetica siano destinati innanzitutto ai più bisognosi;

11.

chiede che la riduzione del fabbisogno di energia diventi una priorità fondamentale e che si proceda a un rafforzamento delle politiche in questo ambito a tutti i livelli. Al pari del Parlamento europeo nella sua risoluzione del giugno 2010 sulla strategia Europa 2020, insiste perché venga fissato un obiettivo vincolante di riduzione del consumo energetico del 20 % entro il 2020 allo scopo di ottenere una diminuzione reale di tale consumo. In questo contesto, occorre definire chiaramente i vari livelli d'intervento per garantire l'adesione alle misure adottate, nonché il loro coordinamento e la loro coerenza complessiva;

12.

ritiene che l'Unione europea potrà contare su un mix energetico sostenibile, efficiente, diversificato e competitivo solo a patto di rafforzare gli strumenti materiali e finanziari dedicati alla ricerca e all'innovazione tecnologica in materia di efficienza energetica, sviluppo delle energie rinnovabili e trattamento e riciclaggio dei rifiuti energetici;

13.

appoggia gli orientamenti politici della Commissione Barroso II, secondo la quale la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e la creazione di interconnessioni efficaci rivestiranno un'importanza cruciale per la crescita futura; deplora tuttavia la scarsa lungimiranza di questa Commissione quando punta ad un'economia basata sull'occupazione senza dare adeguato risalto al ruolo delle regioni e delle energie rinnovabili;

14.

accoglie con favore il progetto della Commissione inteso a dotare l'intero territorio europeo di una nuova super rete intelligente dell'UE per l'elettricità e il gas, che coniughi fonti di produzione tradizionali e rinnovabili. Essa consentirebbe anche di soddisfare il duplice obiettivo della sicurezza dell'approvvigionamento energetico per i paesi dell'Unione e della riduzione delle emissioni per lottare contro il cambiamento climatico;

15.

insiste sull'esigenza di solidarietà tra gli Stati membri nell'attuazione della politica energetica esterna;

16.

invita le istituzioni europee ad adoperarsi per trovare un migliore equilibrio tra la dimensione interna e quella esterna dell'approvvigionamento energetico dell'UE, promuovendo la ricerca e l'attuazione dell'efficienza energetica in misura maggiore rispetto agli investimenti in nuovi mezzi di trasporto per i combustibili fossili provenienti da paesi terzi;

17.

osserva che il completamento dei mercati interni del gas e dell'elettricità, ivi compreso lo sviluppo delle interconnessioni, dovrà continuare ad essere uno dei pilastri della politica energetica dell'Unione europea. Riconosce tuttavia che, nella situazione economica attuale, se nei prossimi vent'anni le imprese del settore dell'energia dovranno effettuare investimenti per mille miliardi di euro in tecnologie e infrastrutture di nuova generazione per garantire l'approvvigionamento energetico e al contempo passare a fonti di energia a basso tenore di carbonio, le banche e gli altri istituti finanziari dovrebbero esigere che i governi nazionali, le istituzioni dell'UE o uno specifico fondo per gli investimenti nell'energia riducano i rischi dei progetti innovativi e garantiscano i loro finanziamenti. Questi investimenti creerebbero migliaia di posti di lavoro qualificati e rafforzerebbero il vantaggio competitivo delle imprese europee sui mercati mondiali;

18.

sottolinea che soprattutto la produzione di energia in mare fornirà in futuro un importante contributo all'approvvigionamento energetico dell'UE;

19.

segnala che l'energia solare costituisce la principale risorsa rinnovabile nelle regioni mediterranee dove il suo potenziale è tra i più alti al mondo. Per tale ragione in futuro la produzione di energia solare contribuirà in maniera rilevante al rifornimento energetico dell'UE;

20.

rammenta che, per conseguire un risparmio energetico in linea con gli obiettivi 20-20-20, occorrerà procedere a massicci investimenti in settori quali l'industria, i trasporti, le telecomunicazioni, le abitazioni e gli edifici pubblici e commerciali. Il rendimento energetico degli edifici, i trasporti e la gestione del territorio rappresentano insieme il contributo più significativo che può essere apportato dagli enti regionali e locali per risolvere il problema dell'approvvigionamento energetico, dato che una riduzione della domanda d'energia può ridurre la dipendenza dalle forniture dei paesi terzi e la vulnerabilità politica che questa comporta; ricorda inoltre il ruolo importante che può svolgere la creazione di un solido settore di imprese di servizi energetici per realizzare investimenti, sia pubblici che privati, intesi a risparmiare energia, garantire l'efficienza energetica e diversificare le fonti energetiche;

21.

chiede alla Commissione europea di esaminare le possibilità di fissare degli obiettivi per accrescere il tasso annuo di ristrutturazione degli edifici, definendo per essi dei valori minimi di rendimento energetico, nonché di mettere a punto una strategia per formare manodopera nel settore dell'edilizia che sia in grado di effettuare interventi di efficienza energetica e per disporre di esperti certificati in materia di diagnosi energetica. D'altra parte si dovrebbe fare uno sforzo per armonizzare le procedure di certificazione energetica degli edifici negli Stati membri;

22.

insiste sul fatto che la ricerca di base nel campo dell'energia - elemento fondamentale dello sviluppo delle tecnologie di punta in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili e di risparmio energetico - deve rimanere al centro del piano di azione dell'UE sull'energia. L'Unione europea dovrebbe garantire l'assegnazione di stanziamenti sufficienti e accessibili a ogni progetto che permetta di compiere progressi in questo settore;

23.

chiede che la politica energetica diventi una delle priorità assolute del bilancio dell'UE affinché possa usufruire di una quota più ampia delle risorse disponibili nel quadro della politica di coesione. Le priorità degli interventi concreti dei fondi strutturali vanno stabilite a livello locale e regionale. In questo contesto il CdR accoglie con soddisfazione e appoggia l'intenzione della Commissione di promuovere le soluzioni energetiche locali e di portare avanti lo sviluppo dell'iniziativa «Città intelligenti» per favorire gli investimenti «puliti», intesi a migliorare l'efficienza energetica e a mitigare gli effetti del cambiamento climatico attraverso politiche locali intelligenti in materia di energia sostenibile. Invita quindi la Commissione e il Consiglio a sviluppare specifici strumenti finanziari decentrati a sostegno di quest'obiettivo. A tale proposito occorre garantire che l'iniziativa «Città intelligenti» porti benefici al maggior numero possibile di città;

24.

ritiene che la strategia energetica 2011-2020 dovrebbe prestare maggiore attenzione all'energia termica (riscaldamento e raffreddamento), poiché quest'ultima svolge un ruolo fondamentale nel bilancio energetico dell'UE e racchiude un potenziale considerevole in termini di efficienza energetica. Il calore rappresenta anche uno dei vettori più efficienti sia per introdurre fonti di energia rinnovabili nel mix energetico sia per migliorare l'efficienza della generazione di energia termica; inoltre, si dovrebbe potenziare la produzione e la distribuzione centralizzate di energia termica mediante nuovi sviluppi normativi armonizzati che ne facilitino l'introduzione;

25.

chiede alla Commissione europea di affrontare senza indugio le questioni strategiche connesse con l'utilizzo di strumenti e di misure che garantiscano segnali di prezzo più efficaci e incoraggino il risparmio energetico, l'uso intelligente dell'energia e la transizione verso le fonti rinnovabili da parte dei consumatori di energia mediante il sistema di scambio delle emissioni, la tassazione dell'energia e l'eliminazione dei sussidi ai combustibili convenzionali;

26.

esorta la Commissione a sviluppare strumenti che consentano alle pubbliche autorità e agli investitori di monetizzare le esternalità positive degli investimenti in efficienza energetica ed energie rinnovabili. Quest'obiettivo potrebbe essere realizzato mediante l'uso diffuso di certificati bianchi o altri strumenti di mercato che valorizzino l'effetto positivo di tali tecnologie;

27.

ribadisce (2) la proposta, espressa in un precedente parere adottato in questo ambito, riguardante la necessità di evitare il ricorso a meccanismi di sovvenzione dell'energia a scapito di incentivi economici forti, allo scopo di rendere più efficace, e se possibile di ridurre, l'uso dell'energia;

28.

sottolinea che occorre intensificare gli sforzi, a livello nazionale, per attuare il terzo pacchetto di misure relative al mercato dell'energia. L'attuazione delle misure adottate nel campo delle energie rinnovabili, dell'efficienza energetica e, in particolare, del piano strategico europeo per le tecnologie energetiche è un primo passo necessario per raggiungere gli ambiziosi obiettivi 20-20-20, poiché l'attuazione delle norme adottate creerà un quadro stabile in cui le imprese potranno pianificare i propri investimenti e le proprie attività;

29.

condivide il parere della Commissione secondo la quale un mercato interno dell'energia concorrenziale ed efficiente è essenziale per la realizzazione degli obiettivi a lungo termine perseguiti dall'UE in materia di energia e cambiamenti climatici. La realizzazione di un tale mercato richiede l'attuazione di controlli più efficaci, un quadro giuridico stabile che favorisca lo sviluppo delle energie rinnovabili, regolamentazioni e procedure amministrative più trasparenti, meno costose e che consentano un accesso agevole alle energie rinnovabili, un accesso semplice e immediato dei consumatori a informazioni complete, precise e affidabili in materia di energia, la promozione della formazione nella gestione efficiente dell'energia da parte dei cittadini e la garanzia della totale indipendenza dei gestori dei sistemi di trasmissione. Il CdR chiede che il principio di parità di trattamento di tutti gli operatori del mercato interno venga riaffermato in quanto orientamento fondamentale della politica energetica. Le materie prime dovrebbero essere disponibili per tutti sul mercato europeo, a condizioni uguali e conformemente ai requisiti in materia di trasparenza e di apertura del mercato;

30.

richiama l'attenzione sullo stretto legame tra i piani di rilancio e gli investimenti nell'efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili in un contesto in cui è in atto una duplice crisi, economica e ambientale. Le questioni legate ad un uso più efficiente delle risorse, compresa l'energia, insieme alle tecnologie verdi creano sinergie con gli obiettivi della strategia Europa 2020, che promuovono la creazione di «un'economia competitiva, interconnessa e più verde», con il quadro della politica europea in materia di clima e con gli sforzi effettuati per consolidare l'indipendenza energetica dell'Europa;

31.

si rallegra dei notevoli progressi compiuti dall'Unione europea in materia di standardizzazione dei beni e servizi ad elevato consumo di energia disponibili sul mercato europeo, e la invita a perseverare su questa via allo scopo di raggiungere il livello più elevato di rigorosità in termini di risparmio energetico, efficienza e rendimento energetico;

32.

sottolinea che i veicoli efficienti (ibridi, elettrici, ecc.), nonostante tutti i loro limiti attuali, possono soddisfare gran parte delle esigenze di mobilità alle quali oggi rispondono i veicoli a benzina e diesel, offrendo oltretutto i seguenti vantaggi nei pilastri fondamentali della politica energetica dell'UE: risparmio di energia, riduzione del grado di dipendenza energetica, diminuzione delle emissioni inquinanti, miglioramento dell'efficienza del sistema elettrico, riduzione dell'inquinamento acustico, ecc. In tal senso è necessario garantire un sostegno ai modi di trasporto collettivo, in particolar modo alle ferrovie (alta velocità e treni locali);

33.

osserva che la realizzazione di questi obiettivi richiederà uno sforzo coordinato a tutti i livelli: europeo, nazionale, regionale e locale. L'Europa raggiungerà i propri obiettivi di sostenibilità, competitività e sicurezza dell'approvvigionamento energetico solo se agirà in maniera collettiva;

34.

auspica che il piano d'azione sull'energia che la Commissione presenterà contenga anche qualche prima considerazione in materia di politica energetica che vada oltre l'orizzonte del 2020, in una prospettiva globale che tenga conto di tutti i tipi di energia disponibili (tradizionale, nucleare e rinnovabile).

Ruolo degli enti regionali e locali

35.

ricorda alle istituzioni dell'Unione europea che gli enti regionali e locali svolgono un ruolo cruciale nella realizzazione della futura strategia europea in materia di energia, dal momento che sono attori di primo piano in questo campo. Essi sono infatti responsabili di numerose attività legate alla pianificazione e alla gestione dei territori, alla concessione di autorizzazioni, agli investimenti, agli appalti, alla produzione e ai consumi e grazie alla loro vicinanza ai consumatori. Inoltre, i trasporti, gli alloggi, gli edifici pubblici, le infrastrutture per l'illuminazione pubblica, pianificati dagli enti regionali e locali o di loro competenza, sono settori in cui si possono realizzare sostanziali riduzioni di CO2 e risparmi di energia;

36.

chiede che, per quanto riguarda le eventuali ripercussioni economiche e gli oneri finanziari e amministrativi di ogni azione futura dell'UE in materia di energia, venga effettuata una valutazione d'impatto completa che tenga conto delle specificità locali e regionali;

37.

fa notare che gli enti regionali e locali svolgono un ruolo guida sia nel promuovere il cambiamento dei comportamenti individuali, cosa - questa - essenziale per raggiungere l'obiettivo dell'efficienza energetica, sia nel lanciare e sostenere le attività e i progetti avviati a livello tanto locale e regionale quanto nazionale e internazionale al fine di realizzare gli obiettivi in materia di efficienza energetica, protezione dell'ambiente e lotta ai cambiamenti climatici. L'importanza del ruolo degli enti regionali e locali in questo ambito è già stata chiaramente riconosciuta dalla Commissione e dal Parlamento europeo;

38.

richiama l'attenzione sul fatto che, senza peraltro mettere in discussione il ruolo cruciale degli Stati membri in materia di investimenti in infrastrutture come la rete e le interconnessioni, gli enti regionali e locali potrebbero assicurare una quota più consistente dello sviluppo della capacità energetica fondata sulle energie rinnovabili e delle reti di energia intelligenti. Per sviluppare e attuare piani energetici locali, è necessario un lavoro congiunto tra comunità, enti territoriali e imprese energetiche, che includa un migliore accesso ai dati in possesso di queste ultime e l'introduzione di un monitoraggio in tempo reale mediante contatori intelligenti;

39.

gli enti regionali e locali devono quindi essere considerati come dei partner in grado di contribuire alla diffusione e alla realizzazione di questa strategia di cruciale importanza e non come un ostacolo alla rapida attuazione di normative ambiziose; essi sono altresì operatori essenziali nell'assicurare la qualità dei progetti realizzati;

40.

richiama l'attenzione sul fatto che gli enti regionali e locali hanno già iniziato ad avviare una serie di attività e iniziative che contribuiranno a realizzare gli obiettivi della politica europea in materia di tutela dell'ambiente e di lotta contro i cambiamenti climatici. In questo contesto occorre sottolineare il ruolo propulsivo svolto dal Patto dei sindaci nel sensibilizzare l'opinione pubblica alla problematica dell'energia e nel promuovere il cambiamento dei comportamenti individuali, nonché la realizzazione di reti d'informazione e di cooperazione che riuniscono le città e i comuni firmatari del Patto;

41.

in questo contesto invita gli enti regionali e locali che sono già all'avanguardia sui temi dell'efficienza energetica e dello sviluppo di strutture di produzione di energie rinnovabili ad intensificare la comunicazione e la collaborazione con i loro omologhi. Sarebbe auspicabile incoraggiare l'estensione del Patto a tutte le comunità locali urbane e rurali che desiderano aderirvi, nonché a ogni forma di cooperazione interregionale, nazionale o internazionale che prenderebbe parte a questo sforzo comune;

42.

apprezza l'intenzione della Commissione di promuovere le soluzioni energetiche locali e di perseguire lo sviluppo di un altro progetto: l'iniziativa «Città intelligenti» intesa a favorire gli investimenti «puliti» per migliorare il rendimento energetico. Questi progressi potrebbero realizzarsi, in particolare, tramite il sostegno da parte della Commissione allo sfruttamento del potenziale offerto dalla cogenerazione e dalle energie rinnovabili, come dalle reti urbane di teleriscaldamento e teleraffreddamento collegate a questo tipo di tecnologie e all'uso di fonti di energia rinnovabile (biomassa) nonché dalla generazione distribuita di energia elettrica. Il CdR invita la Commissione e il Consiglio a mettere a punto degli strumenti finanziari decentrati specifici a sostegno di quest'obiettivo;

43.

desidera porre l'accento sulla necessità che le istituzioni europee prevedano dei tempi di attuazione sufficientemente ampi per consentire agli enti locali e regionali di applicare le misure che l'UE potrebbe adottare in materia di rendimento ed efficienza energetici, come pure di garantire la qualità dei progetti presentati;

44.

data l'importanza del ruolo degli enti regionali e locali nel rispondere alle esigenze legate all'efficienza energetica e alle energie, chiede che si preveda, a livello europeo, un maggior numero di strumenti di finanziamento più forti a sostegno degli sforzi compiuti da tali enti negli investimenti per l'energia sostenibile, così da superare le difficoltà che s'incontrano troppo spesso a livello nazionale, come il sottoutilizzo dei fondi disponibili causato da normative eccessivamente rigorose o la disinformazione degli attori locali riguardo alle possibilità di finanziamento disponibili;

45.

ribadisce la posizione espressa nel precedente parere sul sistema UE di scambio delle emissioni dei gas a effetto serra dopo il 2012, secondo cui oltre un terzo degli introiti provenienti dal sistema dovrebbe essere destinato a massicci investimenti locali e regionali nell'efficienza energetica e a un approvvigionamento a partire dalle risorse rinnovabili interne;

46.

accoglie inoltre con soddisfazione la riassegnazione degli stanziamenti inutilizzati nel quadro del capo II del regolamento (CE) n. 663/2009, che verranno messi a disposizione degli enti regionali e locali per finanziare, nel quadro di progetti relativi alle energie sostenibili, delle misure che abbiano un impatto rapido, quantificabile e sostanziale sulla ripresa economica nell'UE, sul miglioramento della sicurezza energetica e sulla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Appoggia in tale contesto la creazione di uno strumento finanziario permanente che permetta di sostenere lo sviluppo di progetti in materia di efficienza energetica ed energie rinnovabili e faciliti il finanziamento d'investimenti, in questi settori, da parte degli enti pubblici municipali, locali e regionali, contribuendo in tal modo ad attenuare la forte dipendenza dall'esterno di sistemi energetici di piccole dimensioni isolati e vulnerabili come quelli delle regioni ultraperiferiche;

47.

propone di prevedere una parziale compensazione per i prezzi più elevati delle energie rinnovabili mediante una graduale revisione, in un arco temporale sufficiente, delle sovvenzioni assegnate alle energie convenzionali in relazione all'attuale liberalizzazione del mercato europeo dell'energia come pure degli investimenti pubblici nelle imprese di distribuzione dell'energia (partenariati pubblico-privati). Ciò favorirebbe inoltre la partecipazione delle PMI e promuoverebbe la crescita e l'occupazione a livello locale e regionale - tema di cui si occupa la strategia Europa 2020 e che deve contribuire alla ripresa economica. Tuttavia, visto che l'accesso delle energie rinnovabili alla rete differisce fortemente da uno Stato membro all'altro, è necessario adoperarsi per armonizzarlo in funzione delle migliori pratiche;

48.

propone di concepire nuovi strumenti come linee prioritarie dei fondi strutturali, oppure sotto forma di un fondo specifico per gli investimenti nell'energia che dovrebbe sia concedere prestiti e sovvenzioni, con criteri di assegnazione più elastici, diretti al livello regionale e locale per progetti di efficienza energetica e di generazione decentrata di energia, sia sottoscrivere debito quale forma di finanziamento per le imprese del settore dell'energia, affinché queste investano in tecnologie a basso tenore di carbonio per la produzione di energia elettrica e di energia per riscaldamento e raffreddamento;

49.

ritiene che la liberalizzazione dei mercati dell'elettricità e del gas nell'UE dovrebbe tradursi in migliori opportunità di investire in soluzioni decentrate di approvvigionamento energetico, soluzioni che comprenderebbero anche una produzione di energia a partire da fonti rinnovabili sostenibili di gran lunga superiore a quella attuale;

50.

insiste in modo particolare sull'importanza di perseguire lo sviluppo della tecnologia della «rete intelligente» intesa ad agevolare il passaggio a una produzione decentrata dell'energia, utilizzando un'elevata percentuale di fonti di energie rinnovabili diverse;

51.

chiede che si presti particolare attenzione alla semplificazione, alla trasparenza e alla riduzione delle scadenze e dei costi delle procedure di autorizzazione in materia di programmazione di strutture decentrate di produzione e trasporto di energia;

52.

insiste inoltre sulla necessità di assicurare il sostegno della popolazione locale al decentramento della fornitura di energia e, in particolare, di far accettare il fatto che, con i metodi di produzione odierni, l'energia rinnovabile è spesso più cara delle fonti energetiche tradizionali. Per questa ragione sarebbe opportuno riservare un ruolo maggiore alla generazione distribuita (fotovoltaica ed eolica) di potenza ridotta (inferiore a 100 kW). Inoltre, è spesso necessario informare la popolazione locale in merito alla realizzazione di nuove linee di trasporto di energia. Le ONG e le associazioni ambientaliste possono svolgere in questo campo un ruolo di mediazione tra la società civile e gli enti regionali e locali al fine di sostenere ed accompagnare questi ultimi nell'attuazione di piani e progetti in materia di energia e cambiamenti climatici, nonché, al tempo stesso, di informare i cittadini. Occorrerebbe chiarire maggiormente i vantaggi nel lungo periodo per la sicurezza dell'approvvigionamento;

53.

chiede che ci si impegni in modo particolare per tenere conto degli interessi e delle posizioni degli enti regionali e locali e delle rispettive popolazioni in materia di stoccaggio e trattamento dei rifiuti energetici. In questo contesto sarebbe opportuno rafforzare gli strumenti di mediazione e di informazione disponibili;

54.

sottolinea l'importanza del ruolo svolto dalle agenzie locali e regionali dell'energia nell'attuazione della legislazione e della politica energetica dell'UE, in quanto esse fungono da tramite delle politiche europee, nazionali e locali presso i consumatori. La loro opera di informazione e sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulle questioni relative al risparmio energetico e all'energia rinnovabile dovrebbe essere sostenuta da sforzi considerevoli a livello europeo a favore della semplificazione normativa e amministrativa per quanto riguarda l'accesso del pubblico alle competenze e agli strumenti finanziari disponibili. Questa semplificazione, associata a una più ampia comunicazione sulle missioni delle diverse agenzie regionali e locali, risulta indispensabile per rafforzare l'attrattiva e il funzionamento ottimale delle agenzie;

55.

chiede che, al tempo stesso, si chiarisca la ripartizione dei compiti e delle competenze tra le agenzie e le istituzioni nazionali, regionali e locali e si aumenti la visibilità delle agenzie presso i privati e le imprese;

56.

sottolinea che le aree urbane e rurali dell'Unione europea potrebbero trarre grande giovamento dalle attività delle imprese e dall'emergere di nuovi mercati nel settore dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili. In effetti se, come prevede la Commissione europea, questo settore sarà in grado di creare un milione di nuovi posti di lavoro in Europa entro il 2020, sarà evidente che avremo conseguito un nuovo equilibrio tra la crescita economica dell'UE e i suoi obiettivi in materia di clima;

57.

chiede che, per quanto riguarda i possibili effetti economici e i costi finanziari e amministrativi di ogni azione futura dell'UE nel campo dell'energia, si proceda a uno studio organizzato d'impatto completo che tenga conto delle realtà specifiche a livello regionale e locale, in particolare nelle isole e nelle regioni ultraperiferiche, che si caratterizzano per il loro totale isolamento dai sistemi energetici. Proprio a causa di tali realtà specifiche, il mix energetico ideale e l'impatto derivante dallo sviluppo di nuove fonti energetiche e dal mantenimento o dall'abbandono di quelle tradizionali possono differire da una regione all'altra;

58.

richiama l'attenzione sulla necessità che in tutta la nuova legislazione in materia di politica energetica si tenga debitamente conto delle competenze degli enti regionali e locali per garantire che il livello di intervento sia conforme ai principi di sussidiarietà e di proporzionalità.

Bruxelles, 1o dicembre 2010

La presidente del Comitato delle regioni

Mercedes BRESSO


(1)  Le questioni che riguardano in maniera più specifica la riduzione delle emissioni di CO2 e la lotta ai cambiamenti climatici formeranno prossimamente oggetto di un parere del Comitato delle regioni.

(2)  CdR 241/2008 fin.


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