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Document 52008IP0304

Capacità di reazione dell'Unione europea alle catastrofi Risoluzione del Parlamento europeo del 19 giugno 2008 sul potenziamento delle capacità di reazione dell'Unione europea alle catastrofi

GU C 286E del 27.11.2009, p. 15–20 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

27.11.2009   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 286/15


Giovedì 19 giugno 2008
Capacità di reazione dell'Unione europea alle catastrofi

P6_TA(2008)0304

Risoluzione del Parlamento europeo del 19 giugno 2008 sul potenziamento delle capacità di reazione dell'Unione europea alle catastrofi

2009/C 286 E/04

Il Parlamento europeo,

visto l'articolo 174 del trattato CE,

vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio relativa al potenziamento delle capacità di reazione dell'Unione europea alle catastrofi (COM(2008)0130),

vista la relazione Michel Barnier, del 9 maggio 2006, dal titolo «Per una forza di protezione civile europea: aiuto europeo»,

visto il punto 12 delle conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Bruxelles del 15 e 16 giugno 2006 concernente la reazione dell'Unione alle emergenze, alle crisi e alle catastrofi,

viste le conclusioni del Consiglio del dicembre 2007 sullo sviluppo e la messa a punto di sistemi di allerta precoce in generale e di un sistema di allerta precoce in particolare per gli tsunami nell'Atlantico nordorientale e nella regione del Mediterraneo,

viste le sue precedenti risoluzioni sulle catastrofi naturali e causate dall'uomo, sia nell'ambito che al di fuori dell'Unione europea, in cui invitava la Commissione e gli Stati membri ad adoperarsi per una più stretta collaborazione a livello di misure di protezione civile nell'eventualità di catastrofi naturali, al fine di prevenirne e ridurne al minimo gli impatti devastanti, in particolare mettendo a disposizione ulteriori risorse di protezione civile,

viste la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il Fondo di solidarietà dell'Unione europea (COM(2005)0108), presentata dalla Commissione, e la posizione del Parlamento in prima lettura del 18 maggio 2006 (1),

visto il consenso europeo in materia di aiuti umanitari definito congiuntamente dal Consiglio e dai rappresentanti dei governi degli Stati membri riuniti in seno al Consiglio, dal Parlamento europeo e dalla Commissione il 18 dicembre 2007 (2),

visti gli orientamenti sull'utilizzo dei mezzi di difesa militari e civili nel quadro di operazioni di soccorso in caso di catastrofi (orientamenti di Oslo) riveduti il 27 novembre 2006,

visti gli orientamenti sull'utilizzo dei mezzi di difesa militari e civili a sostegno delle attività umanitarie delle Nazioni Unite in situazioni di emergenza complesse (orientamenti MCDA) del marzo 2003,

visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.

considerando che le catastrofi naturali e causate dall'uomo, come le inondazioni, che comportano notevoli danni a livello umano, economico, ambientale e culturale stanno aumentando e impongono quindi non solo il rafforzamento delle capacità di reazione a livello dell'Unione europea ma anche il potenziamento delle capacità di prevenzione e recupero,

B.

considerando che i problemi connessi agli incendi delle foreste e alle siccità si acuiranno in quanto il fenomeno di estati estremamente secche è sempre più comune, e considerando altresì che le esperienze recenti e degli anni passati sottolineano la necessità di rafforzare la prevenzione a livello di protezione civile, preparazione e capacità di reazione della Comunità per quanto concerne gli incendi boschivi e altri incendi violenti,

C.

considerando che, attualmente non esistono, a livello di Unione europea, orientamenti per la prevenzione degli incendi boschivi,

D.

considerando che gli Stati membri restano responsabili dell'attuazione di politiche del territorio che non forniscano incentivi perversi ad incendi di origine antropica volti a cambiare la destinazione dei terreni,

E.

considerando che il Libro verde della Commissione sull'adeguamento al cambiamento climatico in Europa (COM(2007)0354) sottolinea che il cambiamento climatico accentuerà gli eventi climatici estremi in Europa, con conseguenti maggiori rischi di danni alle persone, alle infrastrutture e all'ambiente,

F.

considerando che il rafforzamento della capacità dell'Unione di far fronte alle catastrofi richiede un approccio che comprenda la prevenzione, la preparazione, la capacità di reazione e il recupero a livello nazionale, europeo e internazionale,

G.

considerando che il gran numero di incendi verificatisi nel 2007 nell'Europa meridionale, così come la loro ampiezza, è il risultato di vari fattori quali il cambiamento climatico, le carenze in materia di definizione e cura delle zone boschive e una combinazione di cause naturali e di negligenze umane ma anche di attività criminali, e che alcuni degli incendi forestali della primavera del 2008 dovrebbero allarmare sul fatto che incidenti analoghi potrebbero ripetersi nella prossima estate,

H.

considerando la necessità di un maggior coordinamento tra il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri per quanto concerne non solo l'azione preventiva ma l'intero ciclo «catastrofi», fino alle fasi finali di recupero, in stretta associazione con il Palamento europeo,

I.

considerando che le catastrofi odierne hanno spesso carattere transfrontaliero e richiedono risposte multilaterali e coordinate; tenendo conto allo stesso tempo delle dannose ripercussioni economiche e sociali che le catastrofi naturali comportano per le economie, l'attività produttiva e il turismo regionali,

J.

considerando che, in un mondo dove le catastrofi naturali sono sempre più frequenti e più gravi, con un impatto più duro sulle persone più povere, gli attori dell'Unione europea devono collaborare per garantire una distribuzione efficace dell'aiuto umanitario alle vittime e per ridurne la vulnerabilità,

K.

considerando che la mancanza di segnali di allerta e protocolli comuni costituisce anch'essa una grave preoccupazione in considerazione della crescente mobilità dei cittadini attraverso l'Unione e i paesi terzi,

L.

considerando che l'Unione europea deve riconoscere la specificità delle catastrofi naturali che si manifestano sotto forma di siccità e incendi nel Mediterraneo e deve adattare di conseguenza gli strumenti a sua disposizione in termini di prevenzione, ricerca, gestione dei rischi, protezione civile e solidarietà;

1.

si compiace della summenzionata comunicazione della Commissione sul potenziamento delle capacità di reazione dell'Unione alle catastrofi nonché dell'obiettivo globale di una maggiore coerenza, efficacia e visibilità della reazione dell'Unione europea alle catastrofi;

2.

ritiene che il potenziamento delle capacità di prevenzione e di reazione dell'Unione europea alle catastrofi sia un importante obiettivo politico prioritario dell'Unione europea e che andrebbero mobilitati tutti gli strumenti per conseguirlo, specialmente per quanto riguarda le gravi inondazioni vissute negli anni recenti;

3.

sottolinea che l'approccio della Commissione alle catastrofi naturali e a quelle di origine antropica che si verificano nell'Unione europea o in paesi terzi dovrebbe essere del tutto uniforme e coerente con la sua comunicazione sull'opportunità del cambiamento climatico per l'Europa (COM(2008)0030) e con la sua proposta concernente gli sforzi degli Stati membri per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, al fine di adempiere agli impegni della Comunità in materia di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2020; sottolinea che il cambiamento climatico costituisce un fattore chiave alla base dell'accresciuta frequenza e gravità delle catastrofi naturali e che la politica ambientale e la legislazione sul cambiamento climatico devono costituire i pilastri su cui poggia la capacità dell'Unione europea di reagire alle catastrofi, al fine di prevenire ulteriori danni alle persone, alle infrastrutture e all'ambiente;

4.

ritiene che la coerenza e il coordinamento tra vari settori d'intervento ed istituzioni a livello locale, regionale, nazionale e comunitario permetteranno una gestione più efficace, integrata e visibile delle catastrofi da parte dell'Unione europea;

5.

ritiene che la cooperazione con i paesi candidati e i potenziali paesi candidati al fine di migliorare la loro capacità di prevenzione e di lotta alle catastrofi, nonché il sostegno alla cooperazione regionale, siano nell'interesse reciproco dell'Unione europea e dei paesi interessati e dovrebbero quindi essere sviluppati e potenziati in modo tale da garantire la complementarità ed evitare le sovrapposizioni con iniziative bilaterali, regionali e internazionali esistenti;

6.

sottolinea che l'attività prevista dalla Commissione per sviluppare una base di conoscenze sugli scenari delle catastrofi, le capacità necessarie e disponibili e gli impatti delle varie opzioni per colmare le eventuali lacune individuate non andrebbe utilizzata al fine di ritardare importanti proposte relative alla protezione dalle catastrofi di persone, beni e ambiente;

7.

sottolinea che l'approccio della Commissione dovrebbe tener conto dell'intero ciclo «catastrofi», dalla prevenzione al recupero, per quanto concerne le catastrofi naturali, compresa la siccità estrema, o causate dall'uomo che si verificano nell'Unione europea o in paesi terzi, e che è necessario ulteriore lavoro nei settori trattati dalla succitata comunicazione della Commissione;

8.

plaude alla presentazione da parte della Commissione di un piano di azione per l'attuazione del consenso europeo in materia di aiuto umanitario, quale importante contributo all'aiuto umanitario europeo efficiente, ben coordinato e rafforzato;

9.

sottolinea l'importanza di rafforzare la capacità globale di risposta e riconosce pertanto il ruolo di soggetti chiave dell'aiuto umanitario, quali le Nazioni Unite, il movimento della Croce rossa e le ONG nelle aree dei paesi terzi soggette alle catastrofi;

10.

ricorda che il ricorso nei paesi terzi a risorse della protezione civile e militari in risposta a situazioni umanitarie deve essere conforme agli orientamenti internazionali esistenti quali gli orientamenti di Oslo e gli orientamenti MCDA, in particolare per salvaguardare la conformità con i principi umanitari della neutralità, dell'umanità, dell'imparzialità e dell'indipendenza; sottolinea che il ricorso a risorse di protezione civile, in caso di crisi umanitarie, dovrebbe essere commisurato ai bisogni e complementare e coerente rispetto all'aiuto umanitario;

11.

invita la Commissione e gli Stati membri non solo a mettere a punto approcci basati sui rischi per prepararsi ad eventi estremi, ma anche ad esperire modalità per ridurre la vulnerabilità a livello politico dell'Unione europea, attraverso adeguate misure di pianificazione e riduzione dei rischi adottate a tempo debito, tenendo adeguatamente conto, se del caso, delle politiche e della legislazione in materia di ambiente e cambiamento climatico;

12.

ribadisce che l'unico obiettivo dell'aiuto umanitario della Comunità e dell'assistenza in materia di protezione civile ai paesi terzi è di evitare o alleviare le sofferenze umane e che tale aiuto dovrebbe sempre essere fondato esclusivamente sulle esigenze delle vittime e rispettare i principi umanitari fondamentali di neutralità, imparzialità e non-discriminazione;

13.

invita la Commissione a presentare urgentemente proposte, al più tardi entro la fine del 2008, per quanto concerne la prevenzione delle catastrofi nell'ambito dell'Unione e una strategia dell'Unione europea per ridurre i rischi di catastrofi nei paesi in via di sviluppo;

14.

ricorda che l'Unione europea sosterrà le attività preparatorie condotte a livello locale nel quadro di operazioni umanitarie e integrerà la riduzione dei rischi di catastrofe nella sua politica di sviluppo;

15.

deplora che la proposta dell'ex Commissario Michel Barnier di creare una forza di protezione civile europea sia rimasta lettera morta e sottolinea in tale contesto la necessità di portare avanti lo sviluppo di una capacità di reazione rapida sulla base dei moduli di protezione civile degli Stati membri, conformemente al mandato conferito dal Consiglio europeo del 15 e 16 giugno 2006, e invita la Commissione a mettere a punto una proposta concreta a tal fine;

16.

deplora che il Consiglio sembri essere pervenuto alla decisione di non procedere all'adozione del nuovo regolamento sul Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE), malgrado il forte sostegno del Parlamento europeo a favore della revisione dello strumento esistente; ricorda al Consiglio che il Parlamento europeo ha approvato la propria posizione a stragrande maggioranza in prima lettura nel maggio 2006 e che il fascicolo in questione è rimasto bloccato in seno al Consiglio per più di due anni; ribadisce la convinzione che il nuovo regolamento sul FSUE, che prevede, tra l'altro, l'abbassamento della soglia di attivazione del Fondo, consentirà all'Unione di affrontare i danni causati dalle catastrofi in modo più efficace, flessibile e tempestivo; esorta vivamente il Consiglio europeo a decidere di non respingere detto regolamento e a richiedere l'immediata revisione dell'attuale FSUE;

17.

chiede alla Commissione di attivare, se del caso, l'attuale FSUE nel modo più flessibile possibile e senza indugi; ritiene che, in caso di catastrofi naturali, sia di importanza cruciale rendere immediatamente disponibili le risorse del FSUE al fine di alleviare le sofferenze e rispondere ai bisogni delle vittime e dei loro familiari;

18.

invita la Commissione a svolgere maggiori ricerche finalizzate al miglioramento della prevenzione degli incendi forestali e delle metodologie e dei materiali per contrastarli e a riesaminare la pianificazione e l'uso dei terreni; invita gli Stati membri ad intervenire fermamente per migliorare e attuare il loro quadro legislativo di protezione forestale e ad astenersi da attività di commercializzazione, riclassificazione e privatizzazione, limitando quindi le ingerenze e la speculazione; chiede che tutto il know how disponibile dell'Unione europea, compresi i sistemi satellitari, sia utilizzato a tal fine;

19.

sollecita la Commissione a presentare un pacchetto di strumenti giuridicamente vincolanti (ad esempio una direttiva quadro) volti a colmare le lacune esistenti a livello di normative, politiche e programmi europei per quanto concerne la prevenzione delle catastrofi e la reazione alle stesse;

20.

raccomanda che un tale quadro globale comprenda tre pilastri per la prevenzione, segnatamente il rafforzamento della prevenzione nei meccanismi dell'Unione esistenti e negli approcci degli Stati membri, lo sviluppo di un nuovo approccio quadro alla prevenzione delle catastrofi e il sostegno a un ulteriore sviluppo delle conoscenze e delle tecnologie in materia di prevenzione attraverso programmi di ricerca e sviluppo dell'Unione;

21.

raccomanda che le proposte concernenti il rafforzamento delle capacità di reazione generale dell'Unione includano la costituzione di risorse chiave di cui venga garantita la disponibilità a partecipare in qualsiasi momento ad operazioni di protezione civile europea; sottolinea che ci si dovrebbe basare innanzitutto sulle capacità nazionali e, ove necessario, prevedere accordi con altre parti interessate;

22.

invita la Commissione a fare il miglior uso possibile del progetto pilota del 2008 sugli incendi delle foreste e dell'azione preparatoria su una capacità di reazione rapida al fine di sperimentare gli accordi operativi con gli Stati membri e altre parti interessate che prevedono la messa a disposizione in qualsiasi momento di capacità di reazione per le operazioni della protezione civile europea, e ritiene che ciò costituirà un'importante esperienza per le future proposte legislative;

23.

appoggia le attività volte a migliorare la preparazione della protezione civile degli Stati membri, segnatamente attraverso lo scambio di esperti e di migliori prassi, le esercitazioni e i progetti di preparazione alle catastrofi;

24.

ribadisce l'appello fatto alla Commissione nella sua risoluzione sulle catastrofi naturali (incendi, siccità e inondazioni) del 18 maggio 2006 (3), affinché presenti una direttiva sulla prevenzione e la gestione degli incendi che preveda una regolare raccolta di dati, l'elaborazione di mappe e l'identificazione delle zone a rischio, la preparazione di piani di gestione del rischio di incendi e l'elaborazione di inventari, a cura degli Stati membri, con le risorse assegnate e i mezzi disponibili, il coordinamento delle varie amministrazioni, i requisiti minimi di formazione del personale e la determinazione della responsabilità in materia ambientale e delle relative sanzioni;

25.

sollecita il Consiglio ad adottare senza indugio una decisione sulla proposta di regolamento sul Fondo di solidarietà dell'Unione europea, allo scopo di perfezionare la definizione dei criteri e delle situazioni ammissibili, compresi gli episodi di siccità, per contrastare così i danni provocati dalle catastrofi naturali in modo più efficace, flessibile e rapido, tenendo conto che il Parlamento ha già approvato la sua posizione a tale riguardo nel maggio 2006;

26.

ritiene che, al fine di garantire la necessaria integrazione di prevenzione e riduzione del rischio di catastrofi nell'ambito dei programmi dei fondi strutturali e di coesione, andrebbero potenziati gli orientamenti esistenti e ne andrebbero elaborati di nuovi; chiede in particolare la condizionalità del contributo a titolo degli strumenti finanziari della Comunità e il rimborso dell'aiuto comunitario utilizzato in modo non corretto, ad esempio qualora non siano stati effettuati i programmi di riforestazione e/o non siano state soddisfatte altre condizioni obbligatorie; chiede inoltre misure di prevenzione, sensibilizzazione ed educazione finanziate a carico dei programmi comunitari;

27.

auspica che le proposte della Commissione in vista del potenziamento della capacità di reazione dell'Unione europea in caso di catastrofi sfruttino la competenza congiunta in materia di ubicazione geografica delle regioni ultraperiferiche e dei paesi e territori d'oltremare;

28.

sollecita gli Stati membri, e in particolare quelli più colpiti da catastrofi naturali, a utilizzare in modo ottimale le possibilità di finanziamento previste dai Fondi strutturali e da altri fondi comunitari nell'attuale periodo di programmazione 2007-2013 e, se del caso, ad integrare le attività e i progetti di prevenzione come azioni prioritarie nei programmi operativi pertinenti;

29.

Ritiene che le procedure per l'intervento del Fondo di solidarietà vadano riesaminate al fine di accelerare l'erogazione degli aiuti; considera al riguardo che sia possibile sviluppare un sistema di anticipazioni basate sulle stime iniziali dei danni diretti cui farebbero seguito ulteriori versamenti una volta effettuati i calcoli definitivi dei danni diretti complessivi e siano state documentate le misure di prevenzione adottate dopo l'evento disastroso;

30.

rileva l'urgenza di rafforzare il Centro di monitoraggio e informazione (MIC) dotandolo delle risorse umane e materiali necessarie per consentirgli di sostenere attivamente le operazioni avviate dagli Stati membri nel quadro del meccanismo comunitario di protezione civile;

31.

sollecita la Commissione a valutare un'ampia serie di opzioni per l'istituzione di una rete sostenibile per la formazione in materia di reazione europea alle catastrofi, che comprenda tutte le fasi della gestione delle catastrofi, e a presentare al più presto proposte relative ad una tale struttura ed esorta inoltre a potenziare ulteriormente tanto la preparazione dei servizi di protezione civile quanto la capacità di squadre e moduli dei diversi Stati membri a lavorare insieme;

32.

ricorda le conclusioni del Consiglio del dicembre 2007 sullo sviluppo e la messa a punto di sistemi di allerta precoce nell'Unione europea e di un sistema di allerta precoce per gli tsunami nell'Atlantico nordorientale e nella regione del Mediterraneo e ribadisce la necessità che gli Stati membri e la Commissione presentino iniziative per migliorare i sistemi di allerta precoce e i segnali di allerta in caso di catastrofe;

33.

chiede alla Commissione di includere nelle sue proposte di revisione finanziaria 2008-2009 la questione di un adeguato finanziamento dell'Unione europea per le catastrofi (prevenzione, preparazione, capacità di reazione e recupero);

34.

invita la Commissione a garantire l'efficienza del numero unico europeo di emergenza 112;

35.

chiede il riconoscimento, a livello comunitario, della specificità delle catastrofi naturali avvenute nel Mediterraneo, come la siccità e gli incendi boschivi e il conseguente adattamento degli strumenti comunitari nei settori della prevenzione, della ricerca, della gestione dei rischi, della protezione civile e della solidarietà in modo da migliorare la reazione a questo tipo di catastrofe a livello di ogni Stato membro;

36.

sollecita il riconoscimento della necessità di un maggior finanziamento comunitario delle misure di prevenzione;

37.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai parlamenti degli Stati membri.


(1)  GU C 297 E del 7.12.2006, pag. 331.

(2)  GU C 25 del 30.1.2008, pag. 1.

(3)  GU C 297 E del 7.12.2006, pag. 375.


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