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Document 52006AR0407

Parere del Comitato delle regioni — Regioni per il cambiamento economico

GU C 197 del 24.8.2007, p. 57–62 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

24.8.2007   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 197/57


Parere del Comitato delle regioni — Regioni per il cambiamento economico

(2007/C 197/10)

IL COMITATO DELLE REGIONI

sottolinea che, malgrado il fatto che l'impostazione prescelta per l'iniziativa Regioni per il cambiamento economico, dalla sua pubblicazione l'8 novembre 2006, sia stata modificata abbandonando l'approccio dall'alto verso il basso (top-down) e adottando il principio bottom-up degli enti territoriali, non vi è stata alcuna comunicazione ufficiale al riguardo da parte della Commissione. Tuttavia il presente parere tiene ampiamente conto di tale evoluzione,

evidenzia la possibilità per il Comitato delle regioni di partecipare attivamente al monitoraggio dei programmi operativi nel quadro di Interreg IV C e Urbact II svolgendo un ruolo consultivo nei rispettivi comitati di sorveglianza,

auspica di realizzare una sinergia tra la Piattaforma di controllo di Lisbona e l'iniziativa Regioni per il cambiamento economico, mantenendo però le caratteristiche specifiche di entrambe. La Piattaforma di controllo di Lisbona consente di trasmettere esperienze per contribuire al rafforzamento della politica di coesione e dell'agenda di Lisbona,

ribadisce l'importanza della comunicazione e della disseminazione, elementi fondamentali per il successo dell'iniziativa Regioni per il cambiamento economico. In questo contesto al Comitato spetta il ruolo importante di cooperare con la Commissione europea,

chiede che l'iniziativa venga organizzata in modo da agevolare l'individuazione delle migliori pratiche a livello delle regioni e creare dei meccanismi semplici per diffonderle nelle altre regioni dell'Unione. L'iniziativa Regioni per il cambiamento economico deve fungere da stimolo e catalizzatore per le buone idee e le iniziative valide, così come hanno fatto in passato altre iniziative comunitarie.

I.   Raccomandazioni politiche

Comunicazione della Commissione Regioni per il cambiamento economico

(COM(2006) 675 def.)

IL COMITATO DELLE REGIONI,

Sul piano generale

1.

giudica positivamente l'intendimento della Commissione europea di conferire, attraverso l'iniziativa Regioni per il cambiamento economico, maggiore efficacia alle azioni di sviluppo regionale e locale, valorizzando in modo sostanziale le esperienze territoriali di successo e promuovendone la circolazione, l'interscambio e l'adattamento ad altri contesti, attraverso azioni di rete, cui dare rinnovato impulso quali strumenti della politica comunitaria per la modernizzazione economica e il miglioramento della competitività;

2.

riconosce che l'iniziativa si pone al centro della vocazione istituzionale del Comitato delle regioni; ritiene pertanto, al riguardo, che debbano esserne sollecitate le potenzialità di azione e di coinvolgimento e chiede che ne sia valorizzato il ruolo di rappresentanza unitaria dei sistemi regionali e locali dell'Unione europea;

3.

sottolinea che presso il Comitato delle regioni è stata attivata la Piattaforma di controllo della strategia di Lisbona, composta da enti locali e regionali, i quali sono impegnati a valutare e dare risalto all'attuazione di tale strategia a livello territoriale;

4.

osserva che quella in esame è la sola iniziativa espressamente dedicata alla promozione delle cooperazioni tematiche tra attori locali e regionali, senza prerequisiti di tipo geografico: non è necessario, infatti, che tali attori appartengano alla stessa zona frontaliera o allo stesso spazio transnazionale. Per i territori, si tratta dello strumento di integrazione europea potenzialmente più flessibile, che inoltre dovrà contribuire a rafforzare una politica regionale sempre più efficiente, integrata e ambiziosa;

5.

condivide l'intendimento della Commissione di perseguire, attraverso Regioni per il cambiamento economico, un reale interscambio e circolazione di esperienze e di buone prassi in materia di sviluppo e coesione tra realtà territoriali europee, nella prospettiva della strategia di Lisbona. A tal fine, rileva l'importanza di coinvolgere effettivamente e direttamente le autorità di gestione dei programmi operativi regionali nelle reti promosse dall'iniziativa;

6.

prende atto che l'iniziativa Regioni per il cambiamento economico della Commissione europea rispetta il principio di sussidiarietà ed è concepita come un processo di apprendimento, di interrelazione e di assunzione del meglio di quanto il livello regionale/locale, mediante azioni di cooperazione territoriale, abbia prodotto ai fini del raggiungimento degli obiettivi di Lisbona e di Goteborg. Tuttavia, considera che il rafforzamento di tale livello sul piano politico non sia dissociabile dal buon esito della politica regionale europea;

7.

propone pertanto alla Commissione europea di discutere i progressi e le tematiche dell'iniziativa con scadenza annuale, nel quadro di una conferenza congiunta con il Comitato delle regioni.

Ruolo delle regioni e delle città

8.

fa notare che l'iniziativa Regioni per il cambiamento economico va considerata complementare alle attuali forme della cooperazione interregionale, tanto più che quest'ultima è stata rafforzata nel quadro del nuovo obiettivo «Cooperazione territoriale europea» della politica regionale. In tale contesto, occorre garantire che anche in futuro il sostegno alla cooperazione tra regioni, città e altri enti locali europei, avviato nel quadro di Interreg III C, continui ad un livello sufficiente;

9.

considera necessario chiarire le modalità di cooperazione tra regioni e città, dal momento che entrambi i livelli istituzionali vengono citati e considerati nei documenti della Commissione disponibili, ma si fa poi riferimento principalmente alle reti delle regioni. Ritiene, dunque, opportuno sottolineare al riguardo che regioni e città sono entrambi soggetti eleggibili sia per il programma Interreg IV C che per Urbact 2007-2013, fatto salvo che dovrà essere riconosciuto un ruolo motore alle regioni nell'ambito del primo ed alle città nell'ambito del secondo. Inoltre ritiene che sarebbe particolarmente utile e proficuo incoraggiare la partecipazione di istituzioni ed enti dinamici attivi nelle regioni e nelle città in qualità di partner;

10.

esorta la Commissione a dar prova di maggiore trasparenza rispetto al passato. Il programma di lavoro delle reti già attivate dovrebbe essere almeno diffuso su Internet, così come la sintesi dei diversi incontri effettuati, i risultati, le buone pratiche adottate e le coordinate del soggetto responsabile della rete, in modo che gli interessati possano accedere a tali informazioni ed eventualmente sfruttarne i risultati. Inoltre ritiene opportuno che la Commissione preveda la creazione di un sito Internet in cui gli interessati possano cercare i partner dell'iniziativa e altre informazioni.

Opzione accelerata

11.

riscontra che, successivamente agli incontri e alle discussioni avuti il 31 gennaio e il 16 marzo 2007 in sede di commissione COTER nonché rispetto alla bozza di parere approvata in tale ultima riunione, la Commissione europea risulta aver aggiornato e puntualizzato la sua posizione rispetto all'iniziativa Regioni per il cambiamento economico. In particolare si evidenzia che è chiaro che, ancorché non ancora formalmente ufficializzato in alcun documento ufficiale della CE, nella selezione delle operazioni per l'opzione accelerata verrà accolto l'approccio bottom-up. Inoltre l'attuazione di tali operazioni si conformerà al funzionamento dei programmi operativi (PO) Interreg IV C e Urbact II e ai rispettivi regolamenti di attuazione. In tale modo dovrebbe essere effettivamente assicurato l'accesso all'iniziativa in condizioni paritarie a tutte le regioni e città europee e l'auspicata trasparenza complessiva all'iniziativa;

12.

raccomanda inoltre di pubblicare parallelamente le manifestazioni di interesse sul sito web della Commissione e del Comitato delle regioni, e di inviare una comunicazione agli uffici regionali di Bruxelles nonché agli incaricati delle questioni di politica regionale nelle rappresentanze permanenti degli Stati membri presso l'UE, in modo che tale informazione venga diffusa e giunga rapidamente alle regioni e alle città. Infine, si può sfruttare la rete dei centri di informazione gestiti dalla Commissione in quasi tutte le regioni dell'UE, come pure la rete di promozione e pubblicità creata negli Stati membri per le esigenze dei Quadri comunitari di sostegno;

13.

propone, inoltre, di individuare una modalità di partecipazione attiva (consultazione su invito/proposta della Commissione?) per il Comitato delle regioni nell'elaborazione dei programmi operativi, ovvero — in alternativa — di stabilire un canale di comunicazione per far pervenire le indicazioni del Comitato stesso alle strutture tecniche che li stanno predisponendo.

Valorizzazione delle reti nell'iniziativa

14.

comprende come la Commissione avverta il bisogno di rendere le reti esistenti più generali e meno ristrette e come l'approccio tematico abbia preminenza su quello geografico (vedi punto 3); ritiene però che tali due approcci abbiano, in realtà, una valenza complementare da valorizzare: poiché si riconosce la necessità di salvaguardare e rispecchiare le diversità, bisogna intervenire, nel definire le tematiche, considerandone la proiezione territoriale; inoltre, un obiettivo cruciale da perseguire è la sinergia tra le varie reti, riflettendone le complementarietà sia a livello tematico che territoriale. In questo contesto, ricorda che dovrebbe essere rivolta attenzione alle aree deboli e affette da caratteristiche di marginalità;

15.

sottolinea l'esigenza di lasciare un maggiore spazio alle iniziative sul campo. In quanto rappresentanti degli enti locali e regionali, i membri del Comitato delle regioni non possono che compiacersi e attivarsi affinché questa «apertura» non si risolva in una «chiusura» a livello nazionale. Il Comitato delle regioni intende agire perché l'iniziativa in esame sostenga e riconosca effettivamente le reti di regioni e città interessate a lavorare insieme, per promuovere le innovazioni migliori in termini di sviluppo economico, sociale e ambientale;

16.

pone in evidenza il tema della sostenibilità delle reti, il quale consiste sia nella possibilità di mantenerne in essere gli interscambi attivati per tempi sufficientemente lunghi (il che pone un problema di risorse), sia nella capacità di facilitare il coinvolgimento e l'interazione tra le istituzioni (coinvolgimento effettivo dei soggetti istituzionali interessati) e tra i territori (coinvolgimento dei diversi contesti regionali e locali europei e dei rispettivi soggetti territoriali che effettivamente possano trarre vantaggio dall'esperienza condivisa).

Selezione dei temi privilegiati di riferimento

17.

esorta la Commissione a garantire il coinvolgimento delle varie tipologie di regioni e di enti locali tale da rispecchiarne la diversità, l'originalità e il valore delle distinte soluzioni di sviluppo adottate. Le esperienze da svolgersi nell'ambito di Regioni per il cambiamento economico e delle azioni accelerate dovrebbero tenere conto di queste diverse esperienze, nonché delle interazioni tra la dimensione regionale e quella locale rispetto alle tematiche prescelte. Il Comitato delle regioni si propone di svolgere un efficace ruolo di rappresentanza dell'integrazione tra le due dimensioni, sia nella definizione degli orientamenti tematici generali dell'iniziativa e delle sue modalità di attuazione, sia nel disegno e nell'esecuzione dei programmi di riferimento diretto (Interreg IV C e Urbact 2007-2013);

18.

teme che le modalità di scelta univoca dei temi privilegiati, seppure sufficientemente ampi e chiaramente inscrivibili nella rinnovata agenda di Lisbona, possano risultare troppo rigide (1), come nel caso del ruolo dell'industria nello sviluppo regionale, che risulta essere mancante nei temi attualmente proposti. Dovrebbe essere quindi precisato e definito un processo attraverso cui questi temi possano essere integrati o rivisti, garantendo la massima trasparenza del processo decisionale, in sinergia e collaborazione con le regioni e gli enti locali. Inoltre, l'autonomia delle regioni e degli enti locali nel gestire le proprie reti deve rimanere intatta, anche se queste saranno focalizzate su temi scelti dalla Commissione. Il Comitato si interroga, altresì, riguardo alla coerenza tra alcuni dei temi indicati e le priorità definite per il Fondo europeo di sviluppo regionale (2). In tale contesto andrebbe specificata, in particolare, l'ammissibilità dei temi direttamente afferenti al Fondo sociale europeo.

Quadro finanziario dell'iniziativa

19.

riconosce che, in generale, per conseguire un più efficiente ed efficace utilizzo delle risorse finanziarie previste per la politica di coesione, è indispensabile non solo un impegno da parte delle autorità nazionali e regionali, ma anche un ruolo più diretto della Commissione europea, individuando al riguardo, su base volontaria, nuovi percorsi di interazione, di scambio e di lavoro comune tra regioni, enti locali e Commissione;

20.

ritiene utile, altresì, la definizione più precisa del quadro di riferimento finanziario prevedibile per l'iniziativa, considerando in particolare che le risorse dovrebbero derivare da fonti diverse: le risorse residue eventualmente disponibili nei programmi 2000-2006, i due nuovi programmi operativi (in una certa percentuale non ancora definita nei rispettivi bilanci di previsione), i programmi principali regionali, le risorse per l'assistenza tecnica della Commissione direttamente disponibili. In tale contesto, le risorse finanziarie messe a disposizione a titolo dei due PO Interreg IV C e Urbact 2007-2013 possono solo essere un primo passo verso una realizzazione nell'ambito dei programmi principali. Sono questi ultimi la principale fonte di finanziamento dell'iniziativa. È inoltre opportuno determinare la percentuale di cofinanziamento nazionale tenendo conto dei limiti imposti dalla necessità di mantenere la stabilità di bilancio negli Stati membri.

Modalità di esecuzione e partecipazione all'iniziativa

21.

ritiene che l'iniziativa debba essere strutturata in maniera tale da agevolare l'individuazione delle pratiche migliori a livello regionale e da creare dei meccanismi semplici per diffondere tali pratiche presso le altre regioni dell'UE. In breve, l'iniziativa Regioni per il cambiamento economico deve fungere da stimolo e catalizzatore di buone idee e buone iniziative, così come hanno fatto in passato determinate iniziative comunitarie;

22.

insiste sull'importanza dell'effetto di dimostrazione e di diffusione per assicurare la validità dell'iniziativa. Regioni per il cambiamento economico deve giustificarsi attraverso il suo dinamismo, in particolare dimostrando di essere effettivamente in grado di ottenere l'inserimento dei migliori progetti nella programmazione principale (main stream) della politica di coesione, per assicurarne il finanziamento;

23.

considera positivamente, nel quadro della politica di comunicazione dell'iniziativa, l'informazione, data dalla DG Politica Regionale nella seduta della COTER in data 31 gennaio 2006, circa l'inserimento di un membro del Comitato delle regioni nella commissione di valutazione dei premi annuali per l'innovazione previsti in Regioni per il cambiamento economico;

24.

sottolinea che la comunicazione e la disseminazione sono essenziali per la diffusione dell'iniziativa. Le conferenze annuali programmate dovrebbero vertere sulla presentazione delle migliori pratiche e sulla loro possibile trasposizione nelle regioni e nelle città europee. Il Comitato delle regioni si dichiara disposto a cooperare con la Commissione su questo punto, in particolare per quanto riguarda lo scambio di dati con la Piattaforma di controllo di Lisbona. Si ritiene opportuno dare diffusione a maggiori informazioni sull'iniziativa già dalla fase preparatoria in corso. Alcuni dei documenti di riferimento — quale lo «Staff Working Document» contenente i temi proposti (3) — attualmente sono disponibili solo in lingua inglese: si suggerisce di darne diffusione anche nelle altre lingue comunitarie;

25.

accoglie con favore i tre convegni organizzati finora dalla Commissione nel quadro dell'iniziativa Regioni per il cambiamento economico e ritiene opportuno raccomandare l'attivazione di ulteriori iniziative di comunicazione e confronto (punti di incontro, convegni, forum reali o virtuali, ecc.) rispetto a quelle già indicate, e soprattutto inserire gli interventi di comunicazione, di promozione e disseminazione in un piano di comunicazione coordinato, che permetta, proiettando gli interventi in una dimensione temporale pluriannuale, di definire la cornice di coordinamento in cui si inserirà lo sforzo atteso da parte delle unità di informazione dei servizi della Commissione e degli altri attori coinvolti, tra i quali un ruolo speciale dovrebbe avere il Comitato delle regioni, che si rende disponibile per i necessari approfondimenti al riguardo;

26.

propone che fondi aggiuntivi vengano messi a disposizione delle autorità di gestione dei programmi Obiettivo 3, affinché l'iniziativa renda possibile valorizzare l'azione dei network di cooperazione territoriale nell'attuazione della strategia di Lisbona, in particolare a favore dei cittadini, nel quadro del Piano D della Commissione europea (4);

27.

appoggia le proposte della Commissione europea di organizzare conferenze tematiche periodiche nel quadro di questa iniziativa e di integrare le idee particolarmente utili per la politica strutturale nei programmi principali dei fondi strutturali mediante l'opzione accelerata;

28.

si interroga sui tempi necessari per l'avvio dell'iniziativa. È da notare che diventerà pienamente operativa solo nella seconda metà del 2007. Effettivamente viene dichiarata, da parte della Commissione, l'intenzione di avviare già alcune azioni accelerate con eventuali risorse disponibili a valere sui programmi tuttora in esecuzione (Interreg III C e Urbact attuale), in modo da anticipare il momento in cui saranno operativi i nuovi programmi. Ciò induce a ritenere utile una precisazione sui termini temporali complessivamente previsti;

29.

propone la partecipazione, a titolo consultivo, di un membro del Comitato delle regioni ai comitati di sorveglianza del programma Interreg IV C e del programma Urbact 2007-2013, al fine di assicurare il mantenimento della corretta linea di interazione e collaborazione nel funzionamento di Regioni per il cambiamento economico e in riconoscimento del ruolo di rappresentanza degli enti locali e regionali a livello europeo quale prerogativa del Comitato delle regioni;

30.

suggerisce alle istituzioni comunitarie di mantenere un dialogo costante con le associazioni dei cittadini e con la società civile, in modo da potenziare la democrazia partecipativa;

31.

invita la Commissione a produrre maggiori elementi di informazione sulle modalità di gestione dell'iniziativa. È importante specificare secondo quali modalità potrà esprimersi la collaborazione delle direzioni generali della Commissione coinvolte con le regioni e le città, nonché quali saranno le modalità di raccordo tra la Commissione e il Comitato delle regioni.

32.

chiede che ogni decisione relativa all'adozione, da parte di un programma operativo, di un'azione innovativa nel quadro di una rete a cui partecipa la regione sia presa dal comitato di sorveglianza del programma;

33.

sottolinea che lo scopo dell'iniziativa è alimentare la programmazione principale con le migliori idee derivanti dalle reti. Chiede, perciò, di chiarire secondo quale processo avverrà la selezione delle migliori pratiche e quindi il loro controllo in sede di rendicontazione; avanza l'ipotesi che, unitamente alla mera presentazione delle candidature volontarie da parte delle regioni, delle città e degli altri enti locali, si introduca per le stesse la possibilità di proporre alla Commissione, secondo una modalità codificata semplice e agile, suggerimenti e indicazioni su esperienze di particolare interesse e potenziale valore per la costituzione o ampliamento di reti, nel quadro dei temi definiti nell'iniziativa;

34.

chiede alla Commissione europea di fornire elementi di chiarificazione anche in merito all'organizzazione e al finanziamento dell'assistenza tecnica per l'iniziativa, alla quale si attribuisce grande importanza al fine di produrre una effettiva valorizzazione delle migliori pratiche; ritiene, in particolare, che occorra un sostegno di tipo metodologico per valutare le vere innovazioni e individuare quelle suscettibili di essere trasferite o sviluppate. Propone di conseguenza che la Commissione assuma tale ruolo di concerto con i valutatori esterni per ciascuna azione tematica, con riserva delle decisioni del comitato di sorveglianza;

35.

si interroga sulla pertinenza e completezza del titolo attribuito all'iniziativa. Si chiede se la denominazione Regioni per il cambiamento economico sia davvero la più adatta, o se viceversa non ci sia il rischio che si ingenerino confusioni con altre iniziative (ad esempio: Regioni della conoscenza o il gruppo di Lisbona). Ritiene che sarebbe stato preferibile, per l'impatto comunicativo, denominare l'iniziativa Regioni e città per il cambiamento economico, riconoscendo, tuttavia, che il termine onnicomprensivo di «Regioni» è stato appunto preferito in senso inclusivo dei vari livelli istituzionali di dimensione territoriale.

La Piattaforma di controllo di Lisbona

36.

mette in evidenza che il Comitato delle regioni ha attivato la «Piattaforma di controllo di Lisbona», che nel suo intendimento costituisce uno strumento operativo per gli enti locali e regionali al fine di dare risalto al contributo di questi livelli dell'amministrazione alla strategia di Lisbona e di aumentare il senso di appropriazione di tale strategia sul piano territoriale. Una piattaforma interattiva è operativa dal 2006. Per il momento, vi prendono parte 100 regioni e città. Scopo principale della piattaforma è aiutare le regioni a posizionarsi meglio rispetto alle tendenze di modernizzazione in atto nell'Europa e ad uscire da una prospettiva puramente nazionale. Gli strumenti della piattaforma sono il monitoraggio (valutazione dei bisogni), l'analisi comparativa (trasparenza sul piano europeo), l'interscambio in gruppi di lavoro e l'interattività (scambio on-line);

37.

rivolge alla Commissione europea l'auspicio che il lavoro proceda all'insegna della maggiore semplificazione, a fronte del rischio della complicazione. Raccomanda di perseguire la sinergia e la complementarità con la politica regionale. Ciò implica l'utilità di trovare dei punti in comune tra l'iniziativa Regioni per il cambiamento economico e la Piattaforma di controllo di Lisbona del Comitato delle regioni.

38.

propone, in particolare, di agevolare, nelle modalità più opportune ed efficaci, l'interazione tra l'iniziativa e la Piattaforma di controllo di Lisbona, considerando la funzione svolta da quest'ultima come sede di discussione e confronto sulle esperienze tra le regioni e le città europee. Ciò al fine di facilitare e alimentare, in termini di idee e proposte, il processo di selezione dei network interregionali di Regioni per il cambiamento economico e, in particolare, per l'opzione accelerata. Nel contempo, la Piattaforma dovrebbe mantenere e valorizzare il proprio ruolo di monitoraggio degli aspetti di governance e di indirizzo politico rispetto alla pianificazione e attuazione della strategia di Lisbona. Il Comitato delle regioni, a questo fine, si rende disponibile a stabilire le necessarie sinergie a livello istituzionale e operativo con la Commissione e con i programmi Interreg IV C e Urbact 2007-2013.

Ruolo di rappresentanza, di affiancamento e di supporto del Comitato delle regioni

39.

propone, in sintesi conclusiva e sulla base di quanto sopra esposto e del ruolo e significato di Regioni per il cambiamento economico, che il Comitato delle regioni, in coerenza con le proprie finalità istitutive, assuma, nella realizzazione dell'iniziativa, un ruolo di rappresentanza, di affiancamento e di supporto, che potrà essere decisivo. In particolare, richiama gli specifici strumenti di espressione di tale ruolo, proposti per il Comitato delle regioni nel presente parere:

a)

essere coinvolto nell'elaborazione dei nuovi programmi operativi Interreg IV C e Urbact 2007-2013, secondo modalità e forme di consultazione e/o partecipazione appropriate,

b)

svolgere un effettivo ruolo nell'integrazione tra la dimensione regionale e quella locale rispetto alle tematiche prescelte in sede di definizione degli orientamenti tematici generali, delle modalità di attuazione e dei programmi di riferimento diretto (Interreg IV C e Urbact 2007-2013); a tal fine, mantenere un continuo flusso di informazioni con le autorità di gestione di questi programmi, eventualmente prevedendo audizioni periodiche di queste presso il Comitato delle regioni, nonché la redazione, da parte loro, di un rapporto rivolto al Comitato con cadenza regolare,

c)

assicurare la partecipazione reciproca dei rappresentanti, rispettivamente della Commissione e del Comitato delle regioni, agli eventi da loro organizzati, ai fini della condivisione e dell'interscambio di informazioni sulle esperienze maturate nel quadro di Regioni per il cambiamento economico,

d)

partecipare all'esecuzione dei programmi Interreg IV C e Urbact 2007-2013 con ruolo consultivo, attraverso la nomina di un membro indicato dal Comitato delle regioni nel comitato di sorveglianza di ciascuno,

e)

collaborare per promuovere, nelle future reti, anche tramite uno studio preliminare, l'utilizzo del gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT), nuovo strumento giuridico istituito per orientare e facilitare la cooperazione territoriale,

f)

intervenire in forma attiva nelle attività di dimostrazione e di diffusione, all'interno di un piano di comunicazione coordinato, secondo modalità da concordarsi al momento della predisposizione di tale piano,

g)

stabilire un'azione sinergica e complementare tra l'iniziativa Regioni per il cambiamento economico e la Piattaforma di controllo di Lisbona del Comitato delle regioni;

40.

ribadisce che i progressi e l'impostazione tematica dell'iniziativa dovranno essere discussi e valutati nell'ambito di una conferenza annuale congiunta.

Bruxelles, 7 giugno 2007.

Il presidente

del Comitato delle regioni

Michel DELEBARRE

II.   Procedura

Titolo

Comunicazione della Commissione — Regioni per il cambiamento economico

Riferimenti

COM(2006) 675 def.

Base giuridica

Consultazione facoltativa, art. 265, primo comma

Base regolamentare

 

Data della consultazione da parte del Consiglio/Data della lettera della Commissione europea

8.11.2006

Data della decisione del Presidente/ dell'Ufficio di presidenza

9.1.2007

Commissione competente

commissione Politica di coesione territoriale (COTER)

Relatore

Alvaro ANCISI, consigliere comunale di Ravenna, (IT/PPE)

Nota di analisi

16.1.2007

Esame in commissione

16.3.2007

Data dell'adozione in commissione

16.3.2007

Esito del voto in commissione

Unanimità

Data dell'adozione in sessione plenaria

6-7.6.2007

Precedente parere del Comitato

 


(1)  Cfr. il documento di lavoro dei servizi della Commissione — SEC(2006) 1432 dell'8.11.2006.

(2)  Cfr. regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 1783/1999, articoli 4, 5 e 6.

(3)  Ibidem.

(4)  Si fa qui riferimento al piano della Commissione europea Debate Europe, Democrazia-Dialogo-Discussione: Il futuro dell'Europa, lanciato nel 2005.


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