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Document 52005XR0380

    Risoluzione del Comitato delle regioni in merito al programma legislativo e di lavoro della Commissione europea e alle priorità del Comitato delle regioni per il 2007

    GU C 57 del 10.3.2007, p. 39–43 (ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, NL, PL, PT, SK, SL, FI, SV)
    GU C 57 del 10.3.2007, p. 9–9 (BG, RO)

    10.3.2007   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 57/39


    Risoluzione del Comitato delle regioni in merito al programma legislativo e di lavoro della Commissione europea e alle priorità del Comitato delle regioni per il 2007

    (2007/C 57/09)

    IL COMITATO DELLE REGIONI,

    visto il Programma legislativo e di lavoro della Commissione per il 2007 (COM(2006) 629 def.),

    visti gli Obiettivi strategici 2005-2009 (COM(2005) 12 def.),

    vista la Risoluzione del Comitato delle regioni in merito agli «Obiettivi politici del Comitato per il periodo 2006-2008» (CdR 11/2006 fin),

    vista la Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioniIl contributo della Commissione al periodo di riflessione e oltre: un Piano D per la democrazia, il dialogo e il dibattito (COM(2005) 494 def.),

    vista la Comunicazione della Commissione al Consiglio europeoUn'agenda dei cittadini per un'Europa dei risultati (COM(2006) 211 def.),

    visto il protocollo sulle modalità di cooperazione fra la Commissione europea e il Comitato delle regioni (R/CdR 197/2005 punto 11),

    ha adottato la seguente risoluzione in data 7 dicembre 2006, nel corso della 67a sessione plenaria.

    Il Comitato delle regioni

    accoglie con favore l'adesione di Romania e Bulgaria all'UE, prevista per il 1o gennaio 2007, in quanto ulteriore passo verso la stabilità politica e la prosperità dell'Europa.

    1.   Il processo costituzionale

    1.1

    Intende ribadire, in occasione della celebrazione del 50o anniversario dei Trattati di Roma, che si terrà a Roma il 22 ed il 23 marzo 2007, la necessità di rilanciare il processo costituzionale;

    1.2

    auspica quindi una soluzione istituzionale che preservi l'acquis del Trattato costituzionale firmato dai capi di Stato e di governo il 29 ottobre 2004, in particolare per quanto riguarda la dimensione territoriale dell'Unione europea;

    1.3

    ribadisce l'auspicio di essere associato, insieme al Parlamento europeo, alla Commissione europea, ai parlamenti nazionali e alla presidenza tedesca, alla preparazione della dichiarazione di Berlino del marzo 2007, in cui desidera sottoscrivere a sua volta il rinnovato impegno per un'Europa allargata, duratura, aperta e concorrenziale;

    1.4

    è consapevole della grande importanza di questa fase, nonché delle responsabilità degli eletti locali e regionali; collabora all'attuazione del Piano D per la democrazia, il dibattito e il dialogo, in particolare della sua dimensione di decentramento, per favorire nelle città e nelle regioni europee un dialogo aperto e diretto con i cittadini sul futuro dell'Unione europea, ed insiste sugli impegni reciproci che il Comitato delle regioni e la Commissione europea si assumeranno a proposito dell'introduzione di una politica di comunicazione decentrata;

    1.5

    ritiene importante analizzare i costi dell'assenza della Costituzione, con l'obiettivo di portare avanti il dibattito sull'argomento e di dimostrare ai cittadini i benefici della Costituzione europea, e si dichiara disposto ad analizzare tali costi dalla prospettiva degli enti locali e regionali.

    2.   Governance europea

    2.1

    Accoglie con favore la nuova strategia della Commissione europea per i cittadini europei che, fondandosi sui principi di sussidiarietà e di proporzionalità, cerca di consolidare il metodo comunitario, promuovendo un'«Europa dei progetti e dei risultati», soprattutto in vista della piena realizzazione di un mercato unico aperto ed efficace, del rafforzamento della solidarietà, dell'attuazione della strategia dello sviluppo sostenibile e del consolidamento della sicurezza;

    2.2

    sollecita la Commissione europea a esercitare pienamente la sua funzione catalizzatrice al centro del processo d'integrazione europea e il suo ruolo di custode dei Trattati dell'Unione europea, e rammenta che una visione politica coerente a lungo termine che si traduca in un'azione politica concreta rappresenta un presupposto per «legiferare meglio» e «regolamentare meglio»;

    2.3

    accoglie favorevolmente l'impegno della Commissione a tenere un dialogo regolare con i giovani. L'UE deve incoraggiare i giovani a partecipare al futuro dell'Europa. Promuovere la creazione dell'Europa dei cittadini e l'integrazione dei giovani nella società rimane una delle priorità del CdR;

    2.4

    chiede che sia sostenuta l'attuazione di patti territoriali europei che, in nome del «principio di partenariato», permettano di migliorare la coerenza territoriale e la flessibilità delle politiche a forte impatto territoriale, grazie ad una collaborazione strutturata tra i vari livelli amministrativi; chiede pertanto alla Commissione di impegnarsi nel rilancio della fase sperimentale di questo strumento;

    2.5

    si pronuncia a favore del rafforzamento dell'impegno del Comitato delle regioni in tutte le fasi del processo decisionale comunitario, in particolare nella valutazione dell'impatto territoriale delle grandi politiche comunitarie; insiste peraltro sul ruolo determinante che gli enti regionali e locali, se adeguatamente coinvolti nell'elaborazione degli atti legislativi, possono svolgere nella trasposizione e attuazione di questi ultimi;

    2.6

    sottolinea il potenziale del nuovo regolamento GECT (gruppo europeo di cooperazione territoriale) in quanto meccanismo giuridico innovativo per lo sviluppo della cooperazione territoriale, e intende contribuire alla sua attuazione in loco, attivando iniziative concrete, soprattutto nel quadro dell'accordo di cooperazione con la Commissione europea;

    2.7

    ritiene necessario verificare costantemente la corretta attuazione delle norme e dei principi UE nei paesi candidati e precandidati; sottolinea la necessità di prestare particolare attenzione al decentramento, al rispetto della diversità culturale e linguistica e all'instaurazione di una pubblica amministrazione moderna.

    3.   Revisione di bilancio

    3.1

    Conferma il proprio impegno a contribuire all'esame del bilancio UE; annuncia l'istituzione di un gruppo di lavoro preposto a tale compito presso l'Ufficio di presidenza del Comitato delle regioni.

    4.   Prosperità

    4.1

    Sottolinea la necessità di una costante modernizzazione dell'economia europea e del modello sociale europeo, attraverso la nuova strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione;

    4.2

    sottolinea che i risultati della piattaforma di monitoraggio del processo di Lisbona (istituita dal CdR nel 2006) evidenziano la necessità che il ciclo di Lisbona incoraggi il senso di appartenenza e l'impegno ai risultati a tutti i livelli interessati, nonché una maggiore partecipazione degli enti locali e regionali;

    4.3

    invita pertanto gli Stati membri e la Commissione europea a coinvolgere maggiormente gli enti locali e regionali, dato che la strategia di Lisbona può dare i suoi frutti solo attraverso la piena partecipazione di tutte le parti interessate al processo decisionale, di attuazione e di monitoraggio, e invita il Consiglio europeo, la Commissione europea e gli Stati membri a partecipare al dialogo territoriale del 2007, incentrato sul contributo delle città e delle regioni all'attuazione della strategia per la crescita e l'occupazione;

    4.4

    ribadisce l'importanza del ruolo dei servizi d'interesse generale regionali e locali nella realizzazione degli obiettivi della strategia di Lisbona;

    4.5

    sottolinea, alla luce dei risultati della piattaforma di monitoraggio del processo di Lisbona, la grande importanza della politica di coesione nel finanziare le azioni previste dalla strategia di Lisbona a livello locale e regionale. Lo studio effettuato in relazione al parere di prospettiva «L'effetto leva della politica di coesione attuata mediante i fondi strutturali», che il CdR adotterà durante la sessione plenaria del febbraio 2007, rivela che per effetto delle sue peculiarità (partenariato, addizionalità, programmazione strategica e finanziamento pluriennale) la politica di coesione dell'UE ha prodotto una serie di risultati e di effetti leva significativi a livello regionale e locale. Tale politica è visibile ed è percepita come inclusiva dai cittadini europei perché ha offerto un contributo tangibile al miglioramento della qualità della vita;

    4.6

    accoglie con favore l'iniziativa Le regioni per il cambiamento economico come un'opportunità di condividere le esperienze a livello regionale, avvicinare la cooperazione territoriale ai programmi globali di sviluppo regionale e consentire una cooperazione più stretta tra la Commissione europea, gli Stati membri, le città e le regioni; invita la Commissione a coinvolgere attivamente gli enti locali e regionali nella selezione dei settori prioritari della suddetta iniziativa e auspica di essere pienamente coinvolto nello sviluppo di quest'ultima;

    4.7

    accoglie con favore la proposta della Commissione europea di procedere ad una valutazione della società europea e del mercato unico, alla quale il Comitato delle regioni contribuirà con un parere di prospettiva; concorda con l'intento di abbattere gli ostacoli alle opportunità offerte dal mercato unico europeo, facendo in modo che i cittadini ne traggano effettivi vantaggi; sottolinea, tuttavia, che la solidarietà e la coesione sociale e territoriale devono restare al centro delle decisioni politiche a livello europeo;

    4.8

    accoglie con favore l'obiettivo della Commissione europea di prendere ulteriori provvedimenti per migliorare lo Spazio europeo della ricerca, e osserva che il potenziale della ricerca e dell'innovazione in Europa dipende dalla capacità e dalla specializzazione di ogni regione europea; continuerà a seguire da vicino la creazione dell'Istituto europeo di tecnologia, valorizzando il ruolo decisivo che gli enti locali e regionali svolgono nel promuovere la cooperazione tra università e imprese, in particolare le PMI, creando dei cluster e ribadisce che l'introduzione di un brevetto comunitario costituisce uno dei presupposti per un'Europa innovativa e di successo;

    4.9

    sottolinea che l'istruzione, la formazione e l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita sono fondamentali per affrontare la sfida della globalizzazione, in particolare promuovendo una mano d'opera altamente qualificata, in grado di rispondere alle esigenze, in costante evoluzione, del mercato del lavoro nella società di conoscenza; sottolinea la necessità di riconoscere le competenze fondamentali degli enti locali e regionali in questi settori;

    4.10

    ritiene inoltre che l'Europa abbia bisogno di una forte cultura d'impresa, e continuerà ad incoraggiare gli enti locali e regionali a promuovere l'imprenditorialità nelle scuole in quanto scelta di carriera utile, e favorevole alla prosperità dell'Europa; esorta inoltre la Commissione europea a rilanciare il programma per i giovani imprenditori;

    4.11

    ribadisce l'importanza di promuovere tecnologie dell'informazione e della comunicazione che sostengano una società dell'informazione equa sotto il profilo regionale e sociale, che includa tutti i cittadini e offra loro le qualifiche necessarie per vivere e lavorare nella società della conoscenza; continuerà a garantire che l'iniziativa i2010 attribuisca la necessaria importanza anche alla dimensione regionale e locale;

    4.12

    accoglie con favore la proposta della Commissione europea di proseguire, nel quadro dell'elaborazione della futura politica marittima dell'Unione europea, lo sviluppo di un processo integrato che tenga conto di tutte le politiche che interessano l'ambiente marittimo (comprese le misure necessarie a garantire la sostenibilità del settore europeo della pesca), e in particolare della comunicazione sulla politica portuale dell'Unione europea; ribadisce il proprio interesse ad essere coinvolto nell'elaborazione di questa politica integrata e della sua attuazione;

    4.13

    sottolinea l'importanza dell'esame intermedio della politica dei trasporti dell'UE e dichiara che intende evidenziare gli impegni già assunti dall'UE in questo campo per promuoverne il pieno rispetto. Sottolinea altresì la volontà di contribuire al dibattito sulle iniziative della Commissione europea riguardanti il trasporto urbano, la politica portuale, il trasporto aereo e le reti transeuropee del trasporto per il periodo 2007-2013;

    4.14

    ritiene necessario avviare si da ora una riflessione approfondita su una politica agricola comune di qualità e sul ruolo di una politica rafforzata di sviluppo rurale dopo il 2013, e chiede che nel 2007, cioè all'inizio del nuovo periodo di programmazione, venga avviata una procedura di consultazione incentrata sullo sviluppo sostenibile, la competitività e l'innovazione, che preveda la partecipazione degli enti territoriali;

    4.15

    ritiene che sia essenziale coordinare la politica di sviluppo rurale e la politica regionale ai livelli regionale e locale onde assicurare l'uso ottimale delle risorse finanziarie loro assegnate, e ricorda pertanto l'importanza accordata alla partecipazione degli enti territoriali a tutte le fasi dell'elaborazione e dell'attuazione dei programmi di sviluppo rurale;

    4.16

    incoraggia la Commissione a stimolare un dibattito aperto sulla coesistenza delle colture geneticamente modificate e delle colture convenzionali e biologiche, nonché a promuovere, nel rispetto delle scelte degli enti territoriali e delle loro competenze, soluzioni trasparenti che concilino gli interessi dei consumatori e degli agricoltori, il rispetto dell'ambiente, la tutela della salute e la promozione della ricerca e della competitività.

    5.   Solidarietà

    5.1

    Riconosce che l'invecchiamento della popolazione è una delle più grandi sfide che l'Unione europea dovrà affrontare nei prossimi anni; sottolinea l'opportunità di tener conto di questo aspetto in tutti i settori politici ed afferma la necessità di approcci diversificati a livello regionale, viste le differenze dei parametri dell'invecchiamento nelle diverse dimensioni territoriali;

    5.2

    si compiace dell'iniziativa della Commissione europea intesa a sviluppare un regime europeo per gli immigranti economici, che presti particolare attenzione ai migranti molto specializzati, rispondendo alle sempre più forti pressioni demografiche, e senza pregiudicare lo sviluppo dei paesi terzi;

    5.3

    esorta la Commissione ad elaborare una comunicazione che descriva principi comuni per definire e spiegare la «flessicurezza», illustrando in particolare come questo metodo potrebbe combinare la flessibilità del mercato del lavoro e lo sviluppo di competenze specifiche con una forte protezione sociale, tenendo nel contempo conto delle specificità dei diversi Stati membri e delle diverse regioni;

    5.4

    accoglie con favore l'iniziativa Anno europeo delle pari opportunità2007, come pure l'ambizione della Commissione europea di esaminare la situazione sociale nell'Unione europea, dando particolare rilievo alle problematiche dell'accesso e delle opportunità, allo scopo di sviluppare un nuovo consenso sulle sfide sociali cui l'Europa si confronta; ribadisce la necessità di prendere sul serio la lotta contro la discriminazione in base all'età, al sesso, all'origine etnica, agli handicap fisici, all'orientamento sessuale, alla religione e alle convinzioni personali;

    5.5

    accoglie con favore la quarta relazione sulla coesione economica e sociale, incentrata sui progressi realizzati nel cammino verso la coesione economica, sociale e territoriale, nonché sul contributo dato alla coesione dalle politiche europee e nazionali, dai fondi strutturali, dal Fondo di coesione, da altri strumenti finanziari e dalla Banca europea per gli investimenti, e sottolinea l'importante ruolo della politica di coesione nella prossima revisione intermedia del bilancio comunitario.

    6.   Energia e cambiamento climatico

    6.1

    Auspica che il riesame strategico della politica energetica per l'Europa dia nuovo impulso ad un approccio comune alla competitività, alla sicurezza dell'approvvigionamento energetico e al cambiamento climatico. Tale approccio dovrà basarsi sull'innovazione e sulle nuove tecnologie, sull'energia rinnovabile e sull'efficienza energetica, in vista di una minore dipendenza dalle importazioni di energia dai paesi terzi e del completamento del mercato interno del gas e dell'elettricità; chiede quindi di intensificare il dialogo tra la Commissione europea e gli enti locali e regionali, pienamente coinvolti nell'attuazione dei progetti che favoriscono il ricorso alle energie rinnovabili e l'efficienza energetica;

    6.2

    ribadisce il proprio sostegno alla Commissione europea nel suo impegno nei confronti del cambiamento climatico, e reputa indispensabile che in occasione dei negoziati internazionali per il periodo successivo al 2012 essa promuova obiettivi ambiziosi che coinvolgano sia i principali paesi responsabili delle emissioni di gas a effetto serra sia i principali settori responsabili del cambiamento climatico; si impegna a lanciare nuove idee per gli obiettivi successivi al 2012 già nel corso del 2007;

    6.3

    accoglie con favore l'importanza recentemente attribuita dalla Commissione europea alla necessità di adattarsi al cambiamento climatico, dato che alcuni dei suoi effetti sono ormai inevitabili; sottolinea la necessità di esaminare le politiche comunitarie dal punto di vista di questi cambiamenti; giudica prioritario intensificare la ricerca sull'impatto economico, ecologico e sociale del cambiamento climatico nelle varie regioni, nonché informare i cittadini di questi effetti e dei costi ad essi legati, e chiede alla Commissione europea di promuovere uno scambio di buone pratiche in materia per permettere agli enti locali e regionali di sviluppare metodi di adattamento applicabili alle diverse situazioni delle città e regioni dell'Europa.

    7.   Spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia

    7.1

    Raccomanda il riconoscimento di una politica comune europea in materia di immigrazione e di asilo imperniata su cinque aspetti: una più stretta cooperazione tra gli Stati membri ed i paesi terzi, il rafforzamento della sicurezza delle frontiere esterne e la lotta contro il traffico di esseri umani, la messa a punto di politiche coerenti ed efficaci per la protezione dei minori, una politica che incoraggi il rientro, e infine l'integrazione dei migranti nella società. Questa politica deve tenere conto delle responsabilità degli enti territoriali nell'attuazione delle priorità del programma dell'Aia, in particolare per quanto riguarda la politica d'integrazione intesa a favorire l'accesso all'occupazione, il diritto all'istruzione ed alla formazione, l'accesso ai servizi sociali e sanitari, la partecipazione degli immigrati alla vita sociale, culturale e politica, e l'accesso all'apprendimento delle lingue ufficiali del paese ospitante;

    7.2

    accoglie con favore la nuova iniziativa dalla Commissione europea di organizzare una conferenza annuale sull'integrazione delle città (la prima si è tenuta a Rotterdam nell'ottobre 2006). Conferma il proprio impegno di continuare a svolgere un ruolo importante nelle future edizioni dell'iniziativa, cominciando da quella del 2007 a Milano;

    7.3

    chiede quindi di essere coinvolto, in vista dell'instaurazione di un partenariato istituzionale sistematico e strutturato, da un lato nella fase di consultazione in materia d'immigrazione, che sarà lanciata dalla Commissione europea all'inizio del 2007, e, dall'altra, nel nuovo metodo di valutazione dell'attuazione del programma dell'Aia, presentato dalla Commissione nel giugno 2006;

    7.4

    accoglie con favore l'iniziativa della Commissione di pubblicare un manuale sull'immigrazione e l'integrazione nel 2007, sottolinea di poter costituire, grazie ai propri membri, una ricca fonte d'informazioni e di migliori pratiche in questo settore e invita quindi la Commissione a coinvolgerlo il più possibile nella preparazione del suddetto manuale;

    7.5

    sottolinea che diverse regioni e città risentono in modo particolare dell'afflusso di migranti e che esse non dispongono di mezzi sufficienti per garantire a queste masse di immigrati la necessaria assistenza umanitaria; chiede pertanto che Frontex svolga un ruolo sempre più importante nel coordinare l'assistenza alle regioni interessate;

    7.6

    ricorda la necessità di raggiungere un buon equilibrio tra i requisiti di sicurezza in un mondo globalizzato ed i diritti e le libertà fondamentali del singolo.

    8.   Allargamento

    8.1

    Incoraggia la Commissione a valutare la capacità di integrazione dell'UE con le altre istituzioni, compreso il CdR; riconosce che è in corso un dibattito pubblico sui futuri allargamenti e lo accoglie con favore;

    8.2

    appoggia l'allargamento dell'UE alla Croazia, alla Turchia e ai Balcani occidentali, e si impegna a sviluppare il dialogo tra gli enti regionali e locali dell'UE e dei paesi candidati e potenzialmente candidati; ritiene che, indipendentemente dalla futura situazione della Turchia all'interno dell'Unione europea, sia nell'interesse dell'Europa continuare ad incoraggiare la Turchia lungo la via delle riforme. Si ripropone di continuare ad intrattenere contatti diretti con gli enti locali e regionali turchi con l'obiettivo di istituire quanto prima un Comitato consultivo misto.

    9.   Far sentire la propria voce nel mondo

    9.1

    Intende contribuire al consolidamento democratico dei paesi limitrofi e dei paesi dei Balcani occidentali partecipando a missioni d'osservazione delle elezioni regionali e locali e sviluppando, a tale scopo, una cooperazione interistituzionale adeguata a livello comunitario ed europeo;

    9.2

    incoraggia vivamente la conferenza regionale Euromed Barcellona + 10, e ricorda l'importanza del dialogo istituzionale tra gli enti territoriali dell'Unione europea ed i paesi partner del Mediterraneo (PPM) allo scopo di favorire lo scambio di buone pratiche in materia di partenariato regionale, cooperazione decentrata, processo di decentramento e buona governance nella zona euromediterranea, invitando, a tale scopo, a creare un forum per il dialogo tra gli enti locali e regionali dell'UE e quelli dei PTM;

    9.3

    sottolinea la necessità di consolidare relazioni costruttive con i paesi limitrofi a livello locale e regionale, in particolare lungo i nuovi confini orientali dell'Unione europea;

    9.4

    sottolinea la necessità di sviluppare e rafforzare relazioni intese a creare partenariati strategici con la Russia e un nuovo quadro politico sulla dimensione settentrionale;

    9.5

    sottolinea l'importanza della buona governance per l'attuazione del Consenso europeo sulla politica di sviluppo, e ritiene che l'applicazione del principio di sussidiarietà nell'ambito della cooperazione decentrata costituisca un elemento chiave della buona governance e della politica europea di sviluppo;

    10.

    incarica il proprio Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione europea, al Parlamento europeo, al Consiglio dell'Unione europea e alle relative presidenze di turno per il 2007, cioè le presidenze tedesca e portoghese.

    Bruxelles, 7 dicembre 2006.

    Il Presidente

    del Comitato delle regioni

    Michel DELEBARRE


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