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Document 92002E000063

INTERROGAZIONE SCRITTA E-0063/02 di Camilo Nogueira Román (Verts/ALE) al Consiglio. La Presidenza spagnola e le lingue di lavoro dell'Unione europea.

GU C 205E del 29.8.2002, p. 64–65 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

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92002E0063

INTERROGAZIONE SCRITTA E-0063/02 di Camilo Nogueira Román (Verts/ALE) al Consiglio. La Presidenza spagnola e le lingue di lavoro dell'Unione europea.

Gazzetta ufficiale n. 205 E del 29/08/2002 pag. 0064 - 0065


INTERROGAZIONE SCRITTA E-0063/02

di Camilo Nogueira Román (Verts/ALE) al Consiglio

(25 gennaio 2002)

Oggetto: La Presidenza spagnola e le lingue di lavoro dell'Unione europea

L'adesione all'UE di nuovi Stati membri, le cui lingue ufficiali saranno riconosciute allo stesso livello di quelle attuali dell'Unione di 15 Stati, può accentuare la tendenza per cui, fatto salvo il riconoscimento delle lingue di tutti gli Stati membri, una parte di esse acquista di fatto uno statuto di lingua preferenziale di lavoro, simile a quello detenuto attualmente dal francese e dall'inglese.

Determinati Stati sostengono che la propria lingua deve avere lo stesso riconoscimento del francese e dell'inglese, invocando come argomento il numero dei parlanti nell'UE. Tuttavia, nell'UE stessa, esistono lingue come lo spagnolo e il portoghese e il galego, una delle lingue dello Stato spagnolo che appartiene allo stesso ceppo linguistico che contano centinaia di milioni di parlanti in quattro continenti e quindi hanno un carattere universale, che va considerato nella soluzione della questione.

Sembrerebbe assurdo che proprio l'UE, la quale deve avere un ruolo fondamentale in quanto protagonista mondiale in campo politico ed economico, disprezzi il valore di queste due lingue in quanto lingue di lavoro preferenziali, che si collocano tra le prime tre più parlate al mondo rispetto a quelle che saranno lingue ufficiali dell'UE. Quale posizione intende sostenere al riguardo la Presidenza spagnola?

Risposta

(13 maggio 2002)

Ai sensi dell'articolo 290 del TCE, il regime linguistico delle istituzioni della Comunità è fissato dal Consiglio, che delibera all'unanimità. La posizione del Consiglio su tale questione figura nel suo regolamento n.1 (UE) del 1958, successivamente modificato con l'adesione di nuovi Stati membri, nel quale si precisa che vi sono attualmente undici lingue ufficiali di lavoro nella Comunità.

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