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Documento 92001E002306

INTERROGAZIONE SCRITTA E-2306/01 di Elly Plooij-van Gorsel (ELDR) alla Commissione. Standard IEEE 802.11a per le reti wireless.

GU C 81E del 4.4.2002, pagg. 149–150 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

sito web del Parlamento europeo

92001E2306

INTERROGAZIONE SCRITTA E-2306/01 di Elly Plooij-van Gorsel (ELDR) alla Commissione. Standard IEEE 802.11a per le reti wireless.

Gazzetta ufficiale n. 081 E del 04/04/2002 pag. 0149 - 0150


INTERROGAZIONE SCRITTA E-2306/01

di Elly Plooij-van Gorsel (ELDR) alla Commissione

(31 luglio 2001)

Oggetto: Standard IEEE 802.11a per le reti wireless

Le reti wireless (senza fili) per i computer e altri apparecchi diventano sempre più popolari, soprattutto nelle imprese, in quanto il ricablaggio in caso di trasloco è costoso e il numero di collaboratori mobili è in costante aumento.

Negli Stati Uniti si stanno sviluppando per le reti senza fili prodotti secondo lo standard IEEE 802.11a. Si tratta di una tecnologia che consente collegamenti wireless tra PC con un'altissima velocità di trasferimento dei dati. In Europa si utilizza attualmente lo standard IEEE 802.11b, una tecnologia che è più lenta e interferisce con la tecnologia Bluetooth. Fra breve la maggior parte dei telefoni cellulari sarà dotata di tecnologia Bluetooth. Le reti wireless funzioneranno molto lentamente in vicinanza di un cellulare Bluetooth. Il passaggio allo standard IEEE 802.11a appare quindi ovvio. Purtroppo, in Europa la frequenza per questo standard non è disponibile per uso generale. Per tale motivo ETSI ha concepito un proprio standard, HiperLan2. Tuttavia, date le limitate dimensioni del mercato, le carte IEEE 802.11a finiscono per essere molto più costose (fino a tre volte) rispetto agli Stati Uniti, per cui la loro introduzione avverrà lentamente.

1. E' al corrente la Commissione di questo sviluppo nel settore delle reti wireless?

2. E' al corrente la Commissione del fatto che in Europa la larghezza di banda IEEE 802.11a è riservata agli usi militari?

3. In caso affermativo, intende la Commissione prendere delle iniziative per modificare la situazione? Oppure intende lasciare che il ritardo dell'Europa rispetto agli Stati Uniti nel settore delle TCI aumenti ulteriormente imponendo requisiti protezionistici ai LAN wireless?

4. Conviene la Commissione che le spese che dovrebbero essere sostenute nel settore della difesa per l'adeguamento non debbano prevalere sui vantaggi economici dello standard 802.11A?

Risposta del sig. Liikanen a nome della Commissione

(26 ottobre 2001)

La Commissione è a conoscenza dei vari tipi di attrezzature per reti senza fili nonché dei progressi tecnologici in questo campo.

Nella Comunità, lo spettro per le reti locali senza fili (LAN) è disponibile nella banda di frequenza industriale, scientifica e medica di 2,4 Gigaherz (GHz) e nella banda meno congestionata di 5 GHz che è anche utilizzata per talune applicazioni militari, anche se non su base esclusiva. Il Comitato europeo per le radiocomunicazioni (ERC) della Conferenza europea delle amministrazioni delle poste e telecomunicazioni (CEPT), a cui partecipano gli organismi normativi in materia di radiofrequenza della Comunità e di altri Stati europei raccomanda un'attribuzione comune nella banda di 5 GHz. Peraltro, tale attribuzione, in mancanza di strumenti comunitari, non è giuridicamente vincolante per gli Stati membri. La sua applicazione è attualmente incompleta. La Commissione ha presentato una proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ad un quadro normativo per la politica in materia di spettro radio nella Comunità europea(1) che dovrà essere sottoposta ad una seconda lettura del Parlamento. Tale decisione consentirà di valutare a livello comunitario l'utilizzazione dello spettro radio necessario per le politiche comunitarie e di armonizzare tale utilizzazione nell'ambito della Comunità,

specialmente grazie a mandati conferiti alla CEPT nonché di rendere tale armonizzazione giuridicamente vincolante per gli Stati membri. La questione sollevata dall'onorevole parlamentare mostra l'urgente necessità di predisporre un meccanismo di questo tipo.

La banda di 2,4 GHz è molto popolare, in quanto è una delle poche bande ragionevolmente armonizzate a livello globale. Per questo motivo, Bluetooth intende operare in questa banda, insieme a molte altre applicazioni, inclusi LAN senza fili conformemente alla norma dell'Istituto degli ingegneri elettrici ed elettronici (IEEE) 802.11b, forni a microonde e sistemi di identificazione. Nella Comunità tale banda è armonizzata ad eccezione della Francia, in cui essa è in parte utilizzata per applicazioni militari. A causa della sua popolarità, la banda sta diventando sempre più congestionata e gradualmente meno interessante per le LAN senza fili.

In Europa come pure negli Stati Uniti la banda di 5 GHz deve essere condivisa con linee di connessione per servizi satellitari e talune applicazioni radar. E' vero che taluni Stati membri volevano inizialmente riservare la banda di 5 GHz esclusivamente ai prodotti conformi alla norma Hiperlan dell'Istituto europeo delle norme di telecomunicazione (ETSI). La direttiva 1999/5/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 1999, riguardante le apparecchiature radio e le apparecchiature terminali di telecomunicazione e il reciproco riconoscimento della loro conformità(2) garantisce peraltro un accesso al mercato giusto ed equo per tutti i prodotti che soddisfano i suoi requisiti. Questi ultimi sono indipendenti in materia di tecnologia e, tra l'altro, garantiscono che le attrezzature non siano causa di interferenza per altri utilizzatori dello spettro di radiofrequenza. La Commissione, nell'ambito delle procedure che obbligano gli Stati membri a notificare i regolamenti tecnici, si è opposta a tali restrizioni che non sono conformi al Trattato CE, alla direttiva 1999/5/CE e agli obblighi della Comunità nell'ambito dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Gli Stati membri hanno accettato tali argomenti e la Commissione non è a conoscenza del fatto che ai prodotti conformi alla norma IEEE 802.11a e operanti in questa banda sia stato vietato l'accesso ai mercati nazionali e allo spettro negli Stati membri che hanno applicato la raccomandazione dell'ERC.

Di conseguenza i prodotti conformi alle norme IEEE 802.11 potranno operare nello spettro attribuito alle reti locali senza fili alle stesse condizioni dei prodotti conformi alle norme ETSI o di altro genere. Dato che l'utilizzazione dello spettro in Europa è leggermente diversa da quella degli Stati Uniti, le condizioni possono variare tra l'Europa e questi ultimi. Non esistono tuttavia indicazioni circa l'impatto di tali divergenze (in particolare a livello di potenza) sul potenziale di mercato nella Comunità per tipi di attrezzature conformi alle norme IEEE 802.11.

Al fine di facilitare l'applicazione della direttiva 1999/5/CE, la Commissione ha conferito all'ETSI il mandato di sviluppare norme che, se applicate, garantiranno ai prodotti di soddisfare i requisiti della direttiva e, di conseguenza, di poter condividere in modo adeguato lo spettro in tali bande. Beninteso i fabbricanti di prodotti conformi alle norme IEEE 802.11 stanno già contribuendo all'elaborazione di tali norme per garantirne la compatibilità con la tecnologia in questione. E' vero che lo sviluppo di tali norme sarebbe facilitato se non si dovesse tener conto di altri utenti dello spettro, ad esempio applicazioni militari. Sembra peraltro possibile a livello tecnico di condividere tali applicazioni senza costi addizionali eccessivi per i prodotti LAN senza fili. Di conseguenza, non si ritiene necessario eliminare dalla banda di 5 GHz le applicazioni nel settore della difesa.

(1) GU C 365 E del 19.12.2000.

(2) GU L 91 del 7.4.1999.

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