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Document 92001E001980

INTERROGAZIONE SCRITTA E-1980/01 di Piia-Noora Kauppi (PPE-DE) alla Commissione. Effetti ambientali della coltivazione intensiva dell'ulivo.

GU C 81E del 4.4.2002, p. 86–87 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

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92001E1980

INTERROGAZIONE SCRITTA E-1980/01 di Piia-Noora Kauppi (PPE-DE) alla Commissione. Effetti ambientali della coltivazione intensiva dell'ulivo.

Gazzetta ufficiale n. 081 E del 04/04/2002 pag. 0086 - 0087


INTERROGAZIONE SCRITTA E-1980/01

di Piia-Noora Kauppi (PPE-DE) alla Commissione

(5 luglio 2001)

Oggetto: Effetti ambientali della coltivazione intensiva dell'ulivo

Secondo la relazione annuale del WWF e Birdlife International del 16 giugno 2001, in ragione del sostegno comunitario all'agricoltura, l'accresciuta coltivazione intensiva dell'olivo provoca la desertificazione, impoverisce il suolo e distrugge l'ambiente vitale della regione mediterranea. Ad esempio, stando alla suddetta relazione, in Andalusia (Spagna) l'olivicoltura distrugge annualmente 80 milioni di tonnellate di strato arabile a causa della coltivazione intensiva. Il suolo trascinato via dalle piantagioni di olivi provoca problemi altrove, ostruendo tra l'altro i bacini idrici. Oltre a ciò, in Spagna, in Grecia e in Portogallo vengono abbattute boschi primordiali di latifoglie per far posto alle colture intensive.

Nel bilancio agricolo dell'Unione europea sono stanziati a favore dell'olivicoltura 2 250 milioni di euro, utilizzati quasi interamente a sostegno della produzione. Gli olivicoltori beneficiano di tale sostegno in base alla quantità di oliva prodotta, il che li incentiva ad optare per la coltura intensiva, l'irrigazione e l'ingrandimento delle colture.

È la Commissione consapevole che l'olivicoltura intensiva costituisce attualmente uno dei maggiori problemi ambientali d'Europa?

Quali misure intende adottare per minimizzare gli inconvenienti della coltivazione intensiva dell'ulivo?

Risposta data dal sig. Fischler in nome della Commissione

(12 ottobre 2001)

La Commissione conosce la relazione del WWF cui l'onorevole parlamentare fa allusione ed è consapevole delle difficoltà ambientali associate al settore dell'olio d'oliva. La sua relazione sulla strategia della qualità dell'olio di oliva presentata al Consiglio ed al Parlamento(1) aveva già messo in evidenza il problema.

Sebbene condivida anche molte delle conclusioni della relazione del WWF e persegua l'obiettivo globale di una politica agricola sostenibile e rispettosa dell'ambiente, la Commissione non ritiene che tali problemi siano fra i peggiori in Europa in quanto mancano i dati che potrebbero corroborare una simile affermazione.

La Commissione ricorda che l'aiuto alla produzione ha consentito di mantenere un tessuto rurale in numerose regioni della Comunità contribuendo in modo significativo alla lotta contro la desertificazione. Alcuni tipi di ulivi, soprattutto quelli coltivati con metodi biologici, favoriscono il recupero di un ambiente degradato. Tuttavia, di fronte all'impatto negativo che una intensificazione smisurata dell'olivicoltura potrebbe avere sull'ambiente, il Consiglio ha deciso, nel 1998, di adottare misure intese a ridurre il numero delle nuove piante di ulivo messe a dimora.

La Commissione ricorda inoltre gli obblighi degli Stati membri in materia di protezione dell'ambiente, i cui requisiti sono stati definiti dal regolamento del Consiglio (CE) n. 1259/1999 del 17 maggio 1999, che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell'ambito della politica agricola comune(2), e attende dagli Stati membri interessati le informazioni relative al settore dell'olio di oliva entro il 30 settembre 2001. Tali informazioni debbono includere un'analisi della situazione dei terreni utilizzati per la produzione di olive, una descrizione particolareggiata delle misure ambientali pertinenti, previste alla luce di detta analisi, nonché una descrizione minuziosa di tutte le sanzioni che saranno applicate.

Al momento non si dispone di adeguati mezzi di controllo degli aiuti concessi forfettariamente; non si può far altro, quindi, che accordare aiuti in base alla produzione. Nel giugno 2001 il Consiglio ha deciso che, a partire dal 1o novembre 2003, la concessione degli aiuti sarà subordinata ad un controllo degli alberi in causa da realizzare tramite fotografie aeree, il che offrirà varie possibilità di scelta nella concessione degli aiuti.

(1) COM(2000) 855 def. (rif. punto 1.3.1, quarto paragrafo.).

(2) GU L 160 del 26.6.1999.

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