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Document 51998IR0343

    Parere del Comitato delle regioni in merito alla «Comunicazione della Commissione che adegua e promuove il dialogo sociale a livello comunitario» e al «Progetto di decisione del Consiglio con la quale si modifica la Decisione 70/352/CEE relativa all'istituzione del Comitato permanente dell'occupazione delle Comunità europee»

    CdR 343/98 fin

    GU C 93 del 6.4.1999, p. 54 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

    51998IR0343

    Parere del Comitato delle regioni in merito alla «Comunicazione della Commissione che adegua e promuove il dialogo sociale a livello comunitario» e al «Progetto di decisione del Consiglio con la quale si modifica la Decisione 70/352/CEE relativa all'istituzione del Comitato permanente dell'occupazione delle Comunità europee» CdR 343/98 fin

    Gazzetta ufficiale n. C 093 del 06/04/1999 pag. 0054


    Parere del Comitato delle regioni in merito alla «Comunicazione della Commissione che adegua e promuove il dialogo sociale a livello comunitario» e al «Progetto di decisione del Consiglio con la quale si modifica la Decisione 70/352/CEE relativa all'istituzione del Comitato permanente dell'occupazione delle Comunità europee»

    (1999/C 93/08)

    IL COMITATO DELLE REGIONI,

    visti la «Comunicazione della Commissione che adegua e promuove il dialogo sociale a livello comunitario» e il «Progetto di decisione del Consiglio con la quale si modifica la Decisione 70/352/CEE relativa all'istituzione del Comitato permanente dell'occupazione delle Comunità europee» (COM(1998) 322 def.);

    vista la propria decisione del 13 maggio 1998, conformemente al disposto dell'articolo 198 C, quarto comma, del Trattato che istituisce la Comunità europea, di predisporre il parere in merito e d'incaricare la Commissione 5, «Politica sociale, sanità pubblica, protezione dei consumatori, ricerca, turismo» della preparazione dei lavori;

    visto il progetto di parere elaborato dalla Commissione 5 il 9 novembre 1998 (CdR 343/98 rev.) (relatrice: Chavez Gonzales),

    ha adottato il 14 gennaio 1999, nel corso della 27a sessione plenaria, il seguente parere.

    1. Osservazioni di carattere generale

    1.1. A seguito della Comunicazione sullo sviluppo del dialogo sociale a livello comunitario (), la Commissione intraprende una riflessione sul futuro di tale dialogo, definendo nuove linee d'azione ed iniziative atte a influire sull'adeguamento e sul rafforzamento della partecipazione delle parti sociali all'elaborazione delle politiche dell'Unione.

    1.2. La globalizzazione dell'economia ed il passaggio alla moneta unica devono imperniarsi sull'obiettivo di un livello di occupazione più elevato, priorità fondamentale dell'Unione. Come è stato sottolineato nel vertice sull'occupazione del 20 e 21 novembre 1997, in tale contesto il dialogo sociale deve svolgere un ruolo essenziale in settori chiave come la modernizzazione dell'organizzazione del lavoro, la previsione dei cambiamenti strutturali, l'appoggio alla ristrutturazione e l'adeguamento dei termini e delle condizioni di lavoro, al fine di sviluppare nuove forme di occupazione che concilino la creazione di posti di lavoro, l'efficienza, la solidarietà e la qualità della vita.

    1.3. Il dialogo sociale rappresenta uno strumento di provata efficacia, che va potenziato per contribuire all'evoluzione della coesione economica e sociale, adottando come principi fondamentali la crescita, la competitività e l'occupazione. Per conseguire detti obiettivi, il Comitato ritiene necessario procedere al rafforzamento e all'adeguamento degli attuali strumenti di dialogo sociale per renderli più efficaci, trasparenti e rappresentativi.

    1.4. Il Comitato approva la comunicazione della Commissione europea, che si prefigge di adeguare e promuovere il dialogo sociale, renderlo più flessibile e favorire una maggiore partecipazione delle parti sociali all'elaborazione ed all'attuazione delle politiche dell'Unione, in particolare di quelle collegate alla crescita economica ed all'occupazione.

    1.5. Il Comitato dovrebbe essere coinvolto, assieme alle amministrazioni regionali e locali, nell'applicazione degli strumenti atti a favorire e a sviluppare il dialogo sociale su scala comunitaria, e ciò in coerenza con il contenuto di precedenti pareri e tenendo conto dell'importanza degli enti locali e delle regioni per la creazione di una parte rilevante di posti di lavoro nell'Unione europea, nonché della loro esperienza nel favorire il dialogo sociale, comprovata dai diversi Patti per l'occupazione elaborati dalle amministrazioni locali e regionali e a cui partecipano attivamente le parti sociali.

    1.6. Il Comitato ritiene che, visto il ruolo essenziale svolto dalle PMI nella creazione di posti di lavoro, queste dovrebbero essere associate agli strumenti previsti per sviluppare il dialogo sociale a livello comunitario.

    2. Promuovere lo scambio di informazioni

    2.1. Per consentire una partecipazione efficace delle parti sociali all'elaborazione e all'attuazione delle politiche dell'Unione, è necessario che esse dispongano in misura sufficiente delle necessarie informazioni. Il Comitato appoggia i vari meccanismi avviati dalla Commissione europea e le proposte contenute nella comunicazione.

    2.2. Il Comitato ritiene inoltre necessaria una maggiore partecipazione di altre DG della Commissione, in particolare la X, per far sì che gli strumenti del dialogo sociale siano noti ai cittadini europei.

    3. Adeguare le procedure di consultazione

    3.1. Il Comitato approva la proposta della Commissione di riformare le varie procedure di consultazione delle parti sociali attualmente esistenti: la consultazione a livello interprofessionale, quella a livello settoriale e quella a norma dell'articolo 3 dell'Accordo sulla politica sociale.

    3.2. Il Comitato ritiene che la riforma e la semplificazione del quadro istituzionale contribuiranno a chiarire le procedure, a coinvolgere maggiormente le parti sociali e a rendere più efficaci le consultazioni.

    4. Partnership per l'occupazione

    4.1. Il Comitato si dichiara favorevole alla riforma del Comitato permanente dell'occupazione, le cui attività sono divenute obsolete ed il cui funzionamento non è soddisfacente.

    4.2. Sollecita inoltre la Commissione ad analizzare possibili modi per associarlo ai lavori del Comitato permanente dell'occupazione, tenendo conto delle competenze dei comuni e delle regioni in materia di occupazione, nonché delle politiche che stanno attuando in questo settore. Oltre a ciò, e tenendo conto della rilevanza dei posti di lavoro creati dagli enti regionali e locali, il Comitato dichiara che la responsabilità di coordinare la delegazione dei datori di lavoro nell'ambito del Comitato permanente dell'occupazione non deve essere affidata esclusivamente ai rappresentanti dei datori di lavoro del settore privato. In tale contesto il Comitato chiede che nella delegazione di datori di lavoro del Comitato permanente dell'occupazione il settore pubblico e quello privato siano rappresentati in maniera equilibrata.

    5. Privilegiare l'azione congiunta e il negoziato

    5.1. Il Comitato giudica opportuno e necessario intensificare l'azione congiunta ed il negoziato intrapresi dalle parti sociali, dagli Stati membri e dalle istituzioni comunitarie per sviluppare in maniera efficace il dialogo sociale allo scopo di favorire la creazione di posti di lavoro e di affrontare i cambiamenti subiti dal sistema produttivo.

    5.2. Il Comitato invita la Commissione a coinvolgerlo nel processo di informazione e consultazione in modo da poter esprimere la propria opinione in merito a questioni fondamentali per lo sviluppo economico e sociale dei comuni e delle regioni dell'Unione europea.

    6. Dialogo sociale e ampliamento

    6.1. Il Comitato approva la proposta della Commissione europea di promuovere, attraverso azioni concrete, la creazione di strutture e di attività di dialogo sociale nei paesi candidati all'adesione.

    6.2. Il Comitato sollecita la Commissione a prevedere misure di sostegno alla creazione di strutture di dialogo sociale nei paesi associati del Mediterraneo in vista della creazione di un partenariato euromediterraneo, ed in particolare di una zona di libero scambio per l'anno 2010.

    7. Dialogo sociale transfrontaliero

    7.1. Le regioni frontaliere europee stanno attuando esperienze in materia di dialogo sociale. Le imprese, le organizzazioni sindacali e le amministrazioni regionali e locali stanno realizzando una serie di azioni transfrontaliere intese a favorire l'adeguamento al mercato unico e lo sviluppo economico e sociale.

    7.2. Il Comitato invita la Commissione europea a sostenere tali iniziative e a predisporre nuove azioni che contribuiscano a promuovere il dialogo sociale transfrontaliero.

    Bruxelles, 14 gennaio 1999.

    Il Presidente del Comitato delle regioni

    Manfred DAMMEYER

    () (COM(96) 448 def.)

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