EUR-Lex Access to European Union law

Back to EUR-Lex homepage

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document 91998E001419

INTERROGAZIONE SCRITTA n. 1419/98 dell'on. Cristiana MUSCARDINI alla Commissione. Ispezioni e controlli relativi alle direttive 93/43/CEE e 96/3/CE

GU C 386 del 11.12.1998, p. 125 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

European Parliament's website

91998E1419

INTERROGAZIONE SCRITTA n. 1419/98 dell'on. Cristiana MUSCARDINI alla Commissione. Ispezioni e controlli relativi alle direttive 93/43/CEE e 96/3/CE

Gazzetta ufficiale n. C 386 del 11/12/1998 pag. 0125


INTERROGAZIONE SCRITTA E-1419/98

di Cristiana Muscardini (NI) alla Commissione

(11 maggio 1998)

Oggetto: Ispezioni e controlli relativi alle direttive 93/43/CEE e 96/3/CE

Le norme italiane contenute nel DL 155 del 26.5.1997, attuativo delle direttive 93/43/CEE(1) e 96/3/CE(2), comportano pesanti adempimenti da parte delle aziende, in particolare di quelle agrarie e agroturistiche. Trattandosi di norme relative all'igiene dei prodotti alimentari, nonché di norme sulla"sanità" dei prodotti agricoli destinati all'alimentazione umana, che sommate a quelle concernenti la sicurezza sul posto di lavoro e la tutela dell'ambiente, rappresentano un insieme abbastanza corposo per le aziende, si è scatenata sui produttori di molte regioni una vera grandine di ispezioni, dovuta ai troppi organismi deputati alla sorveglianza, i cui compiti si accavallano in modo scoordinato (NAS, NOE, USL, Vigili urbani, Guardia di finanza, polizia provinciale, Ispettori regionali, ecc.). Tali ispezioni assumono spesso un carattere vessatorio per l'eccessiva frequenza con cui si susseguono e per la ripetitività con cui si alternano nelle aziende gli ispettori delle diverse istituzioni inquirenti, anche con giudizi, conclusioni e punti di vista discordanti sullo stesso argomento. I controlli tuttavia si concludono nella maggior parte dei casi con multe, ammende e addirittura con denunce penali per "reati" (o presunti tali) del tutto inadeguate alle necessità e peculiarità delle realtà produttive e sociali in cui accadono.

1. La Commissione non ritiene che un'appropriata metodica d'informazione preventiva potrebbe contribuire ad impedire simili conseguenze negative?

2. Non considera devastanti tali interventi che, in aggiunta alle notevoli spese già sostenute per l'adeguamento alla normativa, vengono a compromettere il fragile equilibrio economico delle piccole imprese, caratterizzate da modesti bilanci al limite delle possibilità di sopravvivenza economica?

3. Non pensa che programmi di formazione per il miglioramento culturale, colmando il deficit di preparazione del personale degli organismi ispettivi, potrebbero evitare danni al sistema produttivo?

Risposta data dalla sig.ra Bonino a nome della Commissione

(12 giugno 1998)

Nel maggio del 1995 la Commissione ha trasmesso alle autorità competenti la propria relazione sulla valutazione dei sistemi di controllo ufficiale delle derrate alimentari in Italia, in virtù della direttiva 93/99/CEE relativa a provvedimenti complementari per quanto riguarda il controllo ufficiale delle derrate alimentari(3). In tale occasione la Commissione aveva auspicato che si stabilisse una maggiore coordinazione dei vari servizi di controllo e d'ispezione. Occorre peraltro notare che l'organizzazione dei servizi di controllo rientra nell'ambito delle competenze degli Stati membri. In ogni modo la Commissione ritiene che, in caso di constatazione di infrazioni, debbano essere adottati provvedimenti per proteggere il consumatore e, più in generale, per garantire il rispetto della legislazione.

(1) GU L 175 del 19.7.1993, pag. 1.

(2) GU L 21 del 27.1.1996, pag. 42.

(3) GU L 290 del 24.11.1993.

Top