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Document 91998E001057

    INTERROGAZIONE SCRITTA n. 1057/98 dell'on. Paul LANNOYE alla Commissione. Accordo multilaterale sugli investimenti

    GU C 386 del 11.12.1998, p. 75 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

    European Parliament's website

    91998E1057

    INTERROGAZIONE SCRITTA n. 1057/98 dell'on. Paul LANNOYE alla Commissione. Accordo multilaterale sugli investimenti

    Gazzetta ufficiale n. C 386 del 11/12/1998 pag. 0075


    INTERROGAZIONE SCRITTA P-1057/98

    di Paul Lannoye (V) alla Commissione

    (30 marzo 1998)

    Oggetto: Accordo multilaterale sugli investimenti

    Il progetto di accordo multilaterale sugli investimenti attualmente in fase di negoziato in seno all'OCSE, negoziato al quale la Commissione partecipa attivamente, contiene una serie di disposizioni di base che possono mettere a repentaglio l'esecuzione della politica comunitaria dell'ambiente nonché le convenzioni internazionali sull'ambiente e i vari protocolli di applicazione ai quali l'Unione ha aderito.

    Ciò vale in particolare per le seguenti misure:

    - divieto dell'obbligo di raggiungere un dato risultato ("performance requirement");

    - indennizzo per esproprio "strisciante", una misura legislativa o fiscale a fini ambientali che può essere considerata equivalente a un esproprio;

    - principio dell'elaborazione nazionale, applicata in generale a tutti i tipi di investimento;

    - principio dello "standstill" e del "roll-back".

    Dispone la Commissione di una valutazione del prevedibile impatto di queste disposizioni non solo sulla legislazione comunitaria in vigore in materia di ambiente, ma altresì sulle varie politiche comunitarie che hanno a loro volta ripercussioni dirette o indirette sull'ambiente?

    Non ritiene peraltro la Commissione che qualunque accordo multilaterale relativo agli investimenti debba essere soggetto, da un punto di vista giuridico, alle convenzioni internazionali, attualmente in vigore o future, in materia di ambiente?

    Risposta data da Sir Leon Brittan in nome della Commissione

    (6 maggio 1998)

    La questione sollevata dall'onorevole parlamentare è attualmente oggetto di approfondite discussioni nell'attuale fase dei negoziati sull'accordo multilaterale sugli investimenti (AMI). Si riferisce infatti all'obiettivo di raggiungere un equilibrio tra le discipline AMI (nessun esproprio senza indennizzo, trattamento nazionale/clausola della nazione più favorita, standstill, roll-back e limiti all'obbligo di conseguire un dato risultato) e altre importanti aree di interesse pubblico di cui si occupano le parti AMI, nonché all'intento di evitare conseguenze non volute su normali prassi di regolamentazione. In tal senso, il problema delle implicazioni dell'AMI è di portata più vasta e non si limita alle sole aree delle politiche e della legislazione sull'ambiente.

    Poiché i negoziati sono ancora in corso, è difficile effettuare una valutazione sull'impatto ambientale dell'AMI. La Commissione si impegna a garantire che l'AMI non costituirà un ostacolo alle attuali politiche e normative comunitarie in materia di ambiente né al loro futuro sviluppo.

    A tutt'oggi, il gruppo impegnato nei negoziati AMI si è limitato a discutere una serie incompleta di proposte relative ad un testo che intende trattare tale argomento in maniera esaustiva. I diversi elementi contenuti nei documenti presentati sino ad oggi al gruppo sono i seguenti:

    - il preambolo, in cui è espressa la volontà delle parti di applicare l'AMI in modo compatibile con uno sviluppo sostenibile e con le esigenze di tutela dell'ambiente;

    - l'affermazione contenuta nel testo dell'accordo sul diritto delle parti contraenti a regolamentare le attività di investimento in modo non discriminatorio per garantirne il rispetto delle esigenze di salute, sicurezza e tutela dell'ambiente;

    - una disposizione volta ad impedire l'abbassamento degli standard di tutela ambientale vigenti all'interno di uno Stato per attrarre investimenti; e

    - un'eccezione all'articolo sul divieto dell'obbligo di raggiungere un dato risultato che riguardi quei requisiti che possano incidere sul rispetto di leggi e regolamenti o sulla salute, la sicurezza e l'ambiente.

    Per parte sua, la Commissione ha proposto di introdurre nell'accordo una deroga generale, analoga a quella prevista dall'articolo XX dell'accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT), che si applicherebbe alle misure necessarie alla tutela della salute e della vita umana, animale e vegetale e alla protezione delle risorse non rinnovabili.

    Sulla base delle stesse considerazioni, l'elaborazione di norme internazionali nel settore ambientale potrà continuare senza che l'AMI costituisca un ostacolo. Per tale motivo, non sembra necessario introdurre un articolo specificamente rivolto a subordinare l'AMI agli accordi internazionali in materia di ambiente.

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